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.“Come on skinny love what happened hereSe doveva essere sincera Mia non pensava nemmeno di essere capace di portare a compimento quella lezione e si sorprese quasi quando vide i ratti e i ragni venire colpiti dai suoi incantesimi e retrocedere.Non si era accorta di aver così tanto paura di cose del genere fino a che non se le era trovate davanti e faticava ancora a pensare lucidamente e tornare padrona di sé stessa. Certo, i suoi incantesimi avevano avuto effetto sulle creature che aveva di fronte ma chiaramente aveva potuto ben poco contro quelle che aveva già addosso che comunque, indebolite, continuavano a farsi sentire. Lottò parecchio contro la nausea e lo shock del momento, cercando di infilare una mano sotto la divisa, in un momento di estremo coraggio, e liberarsi anche degli ultimi ospiti indesiderati. Per quanto potesse suonare assurdo e stupido quello era addirittura più difficile degli incantesimi che aveva appena fatto e che avevano richiesto ben più concentrazione. Era costretta a toccare quelle creature, a stringere la presa nel caso decidessero di divincolarsi e lanciarle il più lontano possibile sperando che raggiungessero l'armadio insieme a tutte le altre e sparissero dalla sua vista. Anche solo pensare di farlo richiese qualche minuto, e impiegò lo stesso un attimo per convincersi di potercela davvero fare. Quelle zampette, quella sensazione... In un attimo di coraggio si liberó di ciò che aveva addosso alla bell'e meglio, anche se non riuscì a liberarsi quasi per nulla della sensazione che fossero ancora lì, contro la sua pelle. Dannazione, che schifo! Rabbrividì e fece un istintivo passo indietro, come se quello potesse aiutarla a liberarsi quantomeno di quella spiacevole sensazione.
Istintivamente, quasi senza rendersene conto, puntò la bacchetta verso l’armadio. ”Colloportun!” pronunciò con urgenza, e anche se forse non era nemmeno necessario l’idea di aver rinchiuso il mutaforma da dove era venuto riuscì quasi a farla stare meglio.
In quel momento la voce di Joshua B. Evans riuscì a riscuoterla dal torpore nel quale si stava rifugiando, tutt’altro che tranquillo e confortante. Si distrasse giusto in tempo per voltarsi verso di lui e accennare un leggero sorriso, contenta di vederlo apparentemente integro e, per quel che ne poteva dedurre, vittorioso. Non era sicura di come avesse sconfitto le sue paure, e non era nemmeno convinta che le sue parole potessero averlo aiutato davvero, ma a quanto pareva doveva aver fatto almeno la differenza. Sorrise sorpresa, rilassando appena le spalle e cercando di dimenticare per un attimo quel che aveva appena vissuto. Comprendeva l’imbarazzo del ragazzo, immaginava che non si aspettasse qualcosa del genere non perché lei avesse fatto chissà che cosa ma perché da come si stava ponendo le sembrava quasi scontato che si aspettasse di essere lui il più “coraggioso”, proprio perché il più grande.
Era contenta di aver in qualche modo cambiato le sue convinzioni, e infondo apprezzò quel complimento anche se non era certo lì per vantarsi, era più che altro sorpresa anche lei di esserci riuscita. “Figurati, non è colpa tua, era una situazione particolare, hai fatto quel che potevi” cercò di confortarlo, sincera dal momento che non aveva certo ragione per mentire.
“Sei stato bravo comunque, sei riuscito a superare la prova!” gli fece notare poi, fiera davvero che anche il suo compagno di prova fosse riuscito nell’impresa. Non mancò di guardarsi poi intorno, consapevole che non avrebbe potuto fare molto per aiutare i suoi compagni ancora in difficoltà ma provando quasi il bisogno di avvicinarsi ad Adamas, Jess o Tess e provare ad aiutarli in qualche modo, pur di saperli al sicuro. Sapeva bene che non si trattava di persone con cui aveva già chissà quale rapporto, ma in ogni caso era sempre così, quando qualcuno le faceva una buona impressione finiva sempre per cercare di essere la versione migliore di sé stessa. Eppure le sembrava quasi di sentire gli occhi di Ensor addosso e per questo non si azzardò a fare molto altro, non voleva rischiare e ancora era abbastanza provata dal test da avere paura che quella creatura, per qualunque ragione, tornasse a farsi viva.Mia Freeman-SHEET-
"Parlato" - "Pensato"- "Ascoltato"[code by psiche]
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by . -
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.Lucas Jughed Jones
stat - sche - cron - amet ★ ★ ★un ragazzo sogna sempre di essere in un gruppo, rock: tutto è più grande della realtà. Ogni singolo attimo che passava in quella lezione, sembrava non terminare mai.
Cercava mille modi per uscirne sano e salvo, ma pareva che ogni volta che ci provava, non ci riusciva.
Quella volta la colpa sarebbe stato di un Molliccio.
Possibile che il professor Ensor si divertisse a rovinare la loro vita?
L’immagine che gli si palesò davanti era difficile da interpretare per chi non conosceva la psiche e il passato di Jones, ma per lui, invece, fu un dolore al petto continuo.
Non pensava che un non-essere potesse essere così crudele e capace di riprodurre alla perfezione scene di paura che erano racchiuse nella mente di un essere umano.
Quella roba non era stata venduta, quella merce non era finita nelle mani di chi doveva comprarla, lui aveva fallito, così come aveva fallito nel difendere Elisabeth Lynch.
Ora lei giaceva sui corpi ammassati, insieme ai suoi genitori, priva di vita, come se le fosse stata risucchiata totalmente da quell’energumeno che stava approfittando di quella debolezza per farlo fuori.
Lui non voleva diventare come il restante della sua famiglia, lui non voleva crescere i propri figli con soldi sporchi, non desiderava che la sua donna fosse protetta da una massa di delinquenti.
Voleva ripulire il suo nome, allora perché era ancora lì? Perché aveva permesso a quell’uomo di cancellare questo suo desiderio e farsi strada nella sua vita, distruggendola?
Lucas si inginocchiò, vedendo il corpo di Elisabeth privo di vita. Più osservava quella scena, più ogni pugno sapeva di meritarselo, non poteva non essere picchiato per aver fatto uccidere la ragazza più bella che lui avesse conosciuto.
E poi niente sarebbe stato pari al dolore che stava provando vedendo quel volto con gli occhi chiusi: quelli stessi occhi che non gli avrebbero più sorriso, che sarebbero rimasti chiusi … per sempre.
Doveva reagire? Ma cosa avrebbe risolto? Nulla gli avrebbe riportato Liz indietro, vero?
Le parole di incoraggiamento di Andros, a inizio esercitazione, gli tornarono in mente “facciamo il culo a questi Mollicci.”
Erano mollicci, non erano reali.
«Fanculo, stronzo! Tu non esisti, sei solo una brutta copia di un personaggio di qualche film americano stupido!» urlò contro quello che era il molliccio in questione, quindi poi prese coraggio e con le gambe ancora tremolanti, cercò di sollevarsi.
Provò a puntare la bacchetta verso il Molliccio e… « RIDDIKULUS!» la forza con cui lo disse, sembrò quasi fargli esplodere le corde vocali. Voleva che sparisse, in qualsiasi modo avrebbe dovuto farlo sparire.
Ma veniamo ad Andros, la sua paura stava diventando sicuramente più reale e la cosa preoccupava il ragazzo Ametrino.
«Ma che… un mannaro!» sgranò le glaciali iridi, quindi, cercando di tenere in mano la bacchetta in maniera salda. Non poteva intervernire, doveva incoraggiare, giusto? Maledizione ad Ensor e alle sue regole del cazzo.
«Oh, dai Andros! Caccia le palle, fratello! Quel coso deve avere paura di uno come te, sei tu che comandi! Punta la tua bacchetta e mandalo via, mandalo lontano! Fai vedere chi comanda, che puoi farlo! Io sono qua!» insomma, non era proprio il massimo dei capi ultras.code © psiche. -
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by SPOILER (clicca per visualizzare)Azione 1: Cistem Aperio
PP di riferimento: Intelligenza, 7.
Qualora dovesse fallire, azione 2: Expulso
PP di riferimento: Coraggio, 9.. -
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L i s a e Lilith Clarke vi ricordo che mancano solo due giorni al termine della lezione ù.ù. -
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.lilith clarkeNon era la prima volta che i gemelli apparivano in una delle lezioni della ragazzina.
Sembrava quasi che la prefetta avesse con loro un conto in sospeso o si sentisse in difetto di qualcosa.
Probabilmente, però, questa volta quella paura di perderli per una sua mancanza, aveva superato ogni limite.
Il vedere quella scena, aveva creato in Lilith una sensazione di vuoto, era sbigottita e sentiva del male al petto che non aveva mai provato prima d’ora.
Era diverso dal vederli con una ragazza: c’erano state diverse volte in cui i gemelli avevano trovato la loro anima gemella, lasciando un po’ da parte Lilith, per ovvi motivi. E in quell’occasione, la ragazzina, allora bambina, aveva provato per la prima volta la gelosia verso i fratelli, tuttavia, non era lo stesso dolore che stava provando adesso, vedendoli reagire a lei come se non esistesse.
«Josh. Max.» fece per chiamarli, con la voce tremante, quasi un lamento disperato, con il dolore che le veniva dal cuore e faceva vibrare quelle corde vocali.
Fu allora che la ragazzina li vide voltarsi. Max le puntò il dito contro, Lilith quasi stava per sorridere, come se fosse un modo per farsi riconoscere, come se quella proiezione del fratello potesse realmente capire che fosse lei. E poi, perché doveva avercela con la ragazzina? «Sono io…» ancora un miagolio lamentoso, poi quella frase.
Lilith sgranò gli occhi e quelle parole arrivarono in pieno cuore alla Dioptase «… n-no…» un sussurro tra le labbra, mentre li guardava cattivi e minacciosi, puntarle le bacchette contro.
Scosse la testa, come se volesse dissuaderli dal farlo e poi… le gambe non la ressero e cadde sulle ginocchia, sentendo il duro del pavimento. Si strinse su se stessa, come a volersi proteggere «Non ho fatto niente, non ho fatto niente… scusatemi…» piangeva, mentre le dita attorno alla bacchetta divennero bianche per quanto stava stringendo.
Poi la voce di Tess arrivò a rompere quei singhiozzi disperati, Lilith la guardò da dietro le sue spalle.
Solo l’intervento del professore interruppe il contatto visivo, quindi, per brevi attimi, prima di tornare su Theresa che venne lanciata via.
Lei…
Le parole di Tess continuarono a farle da eco nella testa, era riuscita a fronteggiare la sua paura e non quella personale, com’era possibile? E se quei due gemelli non fossero stati realmente loro? Josh e Max non avrebbero mai fatto del male a Lilith, vero?
Per fortuna, il tempo che Tess ci mise per intromettersi, fece passare l’effetto della fattura lanciata dal mutaforma.
«I mollicci non attaccano, i mutaforma sì…» cercò di far leva sulle braccia, per sollevarsi nuovamente, ergendosi davanti a loro.
Se avesse continuato a guardarli, probabilmente avrebbe colto dei particolari che non erano dei gemelli, un difetto di fabbrica di un mutaforma, magari.
Eppure, doveva convincersi che davanti non aveva sicuramente Max e Josh.
Fece un paio di passi indietro, quindi provò a concentrarsi, cercando di non pensare a quanto fossero reali quei due, tentò di catalizzare l’energia magica nella bacchetta, provando a farne uscire fuori un filo sottile, insieme alla sua voce, mentre tracciava una linea da sinistra verso destra, e la formula venne spontanea «PROTEGO!» gli occhi di ghiaccio erano puntati sui finti gemelli, la mano ancora tremava, ma cercava di non pensarci «Voi, non siete i miei fratelli.» una volta «Voi. Non. Siete. I. Miei. Fratelli.» due «VOI. NON. SIETE. I. MIEI. FRATELLI!!!» digrignò i denti e urlò quella frase che all’inizio era servita per convincere se stessa, ma successivamente per dimostrare a quel mutaforma che lei non aveva più paura di lui.
Quindi ancora una volta fece scivolare la magia nel catalizzatore e puntando la bacchetta verso i due gemelli, per poi eseguire una scoccata in loro direzione e «PETRIFICUS. TOTALUS.» scandì bene ogni parola di quella formula, decisa nel voler immobilizzare quei due.code made by @zacharys. -
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Ragazzi, è trascorso un mese, ma abbiamo finito!
Prima di assegnare le valutazioni ci tengo a congratularmi con tutti voi, so bene che la prova pratica non era affatto semplice, ma ho apprezzato davvero molto i vostri post e anche l'originalità con cui avete trattato le vostre paure. Non badate a ciò che dice Brian - a lui non va mai bene niente - così eccomi sceso sul campo per festeggiare insieme a voi!
Ci tengo a far una piccola precisazione per quanto riguarda il punteggio ottenuto con la prova pratica: i vostri pg si sono ritrovati faccia a faccia con la loro più grande paura, quindi ho deciso di premiare chi ha agito con maggior coerenza, comportandosi come appunto come avrebbe fatto un ragazzo spaventato.
Valutazioni
Metodologia di valutazione
Sono stati assegnati 20 punti al fine della valutazione, così distribuiti:
0-2: entrata
0-6: compito scritto
0-12: prova pratica
I punti corrispondono ai punti casata che ogni studente fa vincere alla propria casata e sono tradotti in voti on per la pagella e in esperienza come riportato nella seguente tabella.Punti Voto EXP 20 E 2PP+6EXP 19 E 2PP+4EXP 18 E 2PP+2EXP 17 O 2PP+1EXP 16 O 2PP 15 O 1PP+12EXP 14 O 1PP+9EXP 13 A 1PP+6EXP 12 A 1PP+3EXP 11 A 1PP 8-10 S 12EXP 5-7 D 9EXP 2-4 T exp per i post 0-1 NC exp per i post
I PP tipici di DCAO sono stati concordati essere Coraggio e Coraggio, fantasiosi vero?
Ametrin
Adamas: 2+5+9= 16 (+2 Cor)
Josh: 2+6+11= 19 (+2 Cor, +4 exp)
Theresa: 2+6+8= 16 (+2 Cor)
Mia: 2+6+12= 20 (+2 Cor, + 6 exp)
Erik: 18 (+2 Cor, +2 exp)
Lucas: 1+5+10= 16 (+2 Cor)
16+19+16+20+18+16= 105-5= 100
Black Opal
Eara: 2+5= 7 (+9 exp)
Blake: 1+5+11= 17 (+2 Cor, +1 exp)
Elisabeth: 2+6+12= 20 (+2 Cor, +6 exp)
Jesse: 2+6+12= 20 (+2 Cor, +6 exp)
Jessica: 2+5+12= 19 (+2 Cor, +4 exp)
Samuel: 1+4+6= 11 (+1 Cor)
11*+17+20+20+19+11= 98
Dioptase
Nikolai: 2+6+12= 20 (+2 Cor, +6 exp)
Ayla: 2+5+6= 13 ( +1 Cor, +6 exp)
Andros: 2+4+9= 15 (+1 Cor, +12 exp)
Lilith: 1+6+9= 16 (+2 Cor)
20+13+15+16+11**+11= 86
Brian: +2 Cor, +12 exp (post)
*Il voto di Eara nel conteggio dei punti è stato alzato da 7 a 11, come da regolamento per l'assegnazione.
** Poiché i dioptase hanno due membri in meno, sono stati aggiunte altre due sufficienze (11) per il calcolo dei punti casata.
Edited by Alexander Olwen - 31/10/2019, 13:03.