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Benvenuti alla prima lezione di Difesa Contro le Arti Oscure.
Nel corso della role sarete valutati per ogni vostro post, ogni scelta e, soprattutto, per la coerenza con l'ambientazione e il vostro stesso pg. Tendo a penalizzare ogni cosa descritta da voi che vada in contraddizione col mio post, ragion per cui vi invito calorosamente a leggere con attenzione anche se alla fine di essi ci sarà sempre uno specchietto riassuntivo o di indicazioni come questo.
Nel corso della role vi potrà sembrare che Brian vi odi tutti, ma non preoccupatevi, si tratta unicamente del PG. Detto ciò vi comunico che la scadenza per arrivare in orario è per Lunedì 7 alle 23:59.
Detto ciò vi auguro buona scrittura e spero che questa lezione possa divertirvi ù.ù. -
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Era sempre stata dell’idea che le lezioni al primo mattino dovessero essere bandite da ogni scuola; ad Eara non era mai andata a genio l’idea di doversi alzare molto presto, tuttavia oramai – trascorsi in quel modo anche gli anni a Hogwarts – ne aveva fatto un’abitudine. Era dell’opinione che se i docenti avessero cominciato le lezioni un po’ più “tardi” (tipo verso le dieci del mattino o giù di lì), magari gli studenti sarebbero riusciti a seguirle con più voglia e meno sbadigli mozzati per l’ansia di farsi beccare dai docenti.
Eara Lestrange era una di quelle ragazze che non poteva far a meno di fare le ore piccole, certamente non dopo che – con suo grande rammarico – aveva preso un’insufficienza in Antiche Rune: a fine lezione non era scoppiata in lacrime perché teneva a mantenere i nervi saldi ed una visione di sé come ragazza forte di fronte agli altri. Fortunatamente un simile risultato non l’aveva scoraggiata, anzi aveva fatto l’esatto opposto: sin dal momento che aveva messo piede fuori da quell’aula si era impegnata al fine di recuperare quanto possibile.
Ecco perché, la sera prima della lezione di Difesa Contro le Arti Oscure, la nostra aveva preso sonno soltanto alle prime ore dell’alba; perfettamente conscia che continuando in quel modo avrebbe gustato la media nelle altre materie, si era diretta in Sala Grande per la colazione ed aveva mandato giù una tazza abbondante di caffè bollente: era come se avesse assunto una sostanza stupefacente perché – dopo essere tornata in Sala Comune per lavarsi i denti e recuperare la sua tracolla nera contenente il materiale didattico – aveva percorso i corridoi che la separavano dall’aula con un sorriso ebete stampato sulla faccia e gli occhi (seppur contornati da occhiaie grigiastre) spalancati e fissi. Era evidente, a chi la guardava, quanto la ragazza avesse bisogno di una dormita e di staccare la spina, ma a lei andava bene così. Poteva farcela.
Una volta arrivata dinanzi l’aula di Difesa Contro le Arti Oscure, frenò il passo al cospetto del grande portone di legno di faggio, chiuso: studiò i particolari su di esso e notò l’incisione di una salamandra sulla maniglia, la stessa alla quale la Black Opal avrebbe dato alle fiamme. Quindi, estrasse la bacchetta in Corda di Cuore di Drago dalla tasca della divisa della sua Casa, e – impugnandola saldamente – la puntò contro la maniglia: avrebbe accompagnato la pronuncia di quell’incanto ad un fluido movimento del polso, deciso ma allo stesso tempo delicato come lo svolazzare di una piuma, concludendo con una stoccata finale.
Lacarnum Inflamare!
Soltanto quando avrebbe visto uscire delle fiamme dal catalizzatore, la nostra avrebbe poi pronunciato ad alta voce e a chiare lettere il proprio nome.
Eara Lestrange.
Varcata la porta d’ingresso dell’aula di Difesa – una volta che ne ebbe libero accesso – le sue iridi leste andarono ad incontrare la figura del docente, nonché Responsabile della Casa Black Opal, al quale con gentilezza e pacatezza avrebbe rivolto un cordiale saluto.
Buongiorno professor Ensor!
Concluse le formalità, prese ad osservare più attentamente la conformazione ad anfiteatro della stanza: decise di prendere posto dirigendosi a sinistra, optando per un banco in prima fila in modo da poter vedere meglio l’insegnante durante la spiegazione della lezione e poter udire le sue parole in modo chiaro. Posata la tracolla per terra, Eara ebbe tuttavia – con grande rammarico – modo di notare quanto la situazione di quella mattinata non fosse affatto migliorata: oltre all’aver dormito molto poco e al temporale che incombeva fuori dalle finestra (incidendo non poco sul suo umore e al suo mal di testa), all’appello andava ad aggiungersi il foglio dinanzi a sé, poggiato sulla superficie lignea, che le annunciava un test a sorpresa.
Si prese la testa fra le mani, completamente nel panico, ed attese l’arrivo della sua ora.
Mancava poco, ne era assolutamente sicura.. -
.“Se devo avere poco scelgo di avere nienteBlake
BarnesBlake Barnes non aveva puara di niente, o almeno sapeva nascondere molto bene i suoi timori. Era sfacciato, arrogante e la maggior parte delle volte non aveva la più che ben minima idea di cosa volesse dire, ragionare prima di agire. Blake era un misto tra la follia, l'impulsività e quel pizzico di buonsenso che ogni tanto faceva capolino nella sua vita, senza esagerare. Aveva passato un anno ad ammirare il professore di Difesa Contro Le Arti Oscure, senza però risparmiare a quest'ultimo i suoi interventi fuori luogo e la sua spocchiaggine che usciva da tutti i suoi pori. Non lo faceva apposta, era semplicemente il suo modo di fare. Un modo di fare che sicuramente gli portava molti, ma molti guai con i professori. Adesso se Ensor prima era qualcuno che vedeva solamente a lezione, adesso era diventato il suo direttore di casata. La verità era che gli dispaceva, il professor Olwen era il suo guru ed adesso? Cioè, come poteva andare al direttore di un'altra casata a raccontare le sue marachelle? La cosa più logica era che bisognava non farle, ma Blake, a questo non ci pensava proprio.
Cominciando dal fatto che un mese prima si era dato fuoco ed in quella scuola non facevano altro che escogitare aperture dove il fuoco era compreso, adesso la sua domanda era: lo facevano apposta? Comunque il professor Olwen aveva cambiato la sua apertura ed il professor Ensor non ci pensava per niente, anzi... giusto per ricordargli il tutto dovevano dare loro fuoco a quella maniglia in un modo che solo loro dovevano capire. Blake non avrebbe utilizzato la bacchetta per fare assolutamente niente. Anche perchè, al momento, l'unico incantesimo che gli veniva in mente per dare fuoco a qualcosa era l'unico che non avrebbe fatto per un sacco di tempo, quindi, quando Lilith gli aveva dato la comunciazione della lezione con i primini, aveva deciso che una volta che si era dedicato interamente alla riccia, sarebbe sceso in cucina ed avrebbe barattato una piccola tanica di benzia ed un fiammifero. Adesso, il punto era che Blake non aveva veramente nessuna intenzione di prendere la bacchetta ed usarla per quella cosa, quindi, visto che ultimamente andava di moda fare le cose da babbani, perchè non usare questa tendenza anche in quell'occasione? Era una cosa assurda, ed aveva promesso una lauda ricompensa per l'elfo che gli avrebbe procurato in modo tempo quella piccola sostanza! Per quanto gli elfi di quel posto fossero rigorsi ed attenti e poco propensi alla corruzione, Blake aveva promesso molto di più dell'oro, ossia aveva promesso una tregua per un mese. Loro portavano la benzina e lui non avrebbe messo piede in cucina per un mese intero. Chissà come mai la benzina arrivò puntuale. Stupidi, non capiscono che avermi intorno è solo un privilegio! Ovviamente non era razzista verso gli elfi, lo avrebbe detto a chiunque avrebbe preferito la sua assenza invece della sua deliziosa presenza. Arrivò davanti al portone inquietante. é proprio vero che le aule dei professori rispecchiano il loro animo! Pensò ad alta voce prima di mettere un pò di benzina ( che aveva fatto mettere in una boccettina piccola, ovviamentetutti avevano saputo del suo incidente con l'incendio, quindi gli elfi si erano regolati di conseguenza) sulla maniglia. Poi prese un fiammifero e lo accese. Diede fuoco a quella salamandra. Che fortuna! Non aveva messo fuoco a tutto il portone e, sempre per fortuna, la maniglia era incantata in modo che dicendo il proprio nome il fuoco si spegnesse da solo.Blake Barnes. Sorrise soddisfatto di se stesso. Quando entrò e vide l'aula ancora mezza vuota sospirò. Ecco, adesso, le prime file erano ancora vuote, se si metteva all'ultima la giornata sarebbe iniziata già malissimo. Si fermò un momento guardando Adamas e la signorina Lastrange, che aveva avuto modo di conoscere al lago, guardò ancora il professore e con sua stessa grande sorpresa decise di andarsi a sedere proprio di fronte a lui. Professore Girono! Credo che non sia buono, specialmente perchè è presto, ma sia clemente gli orari scolastici non sono stati scelti da noi! E che dire? Lui era uno che se non diceva la sua sicuramente sarebbe morto dentro. Si mise seduto quindi al primo banco, affianco ad Adamas. Una volta salutato il professore si rivolse al suo compagno. Allora, come sta andando?Era assonnato anche Blake, ma Blake era abituato a svegliarsi presto, un pò per allenarsi, un pò, perchè da brava principessina quale era, aveva bisogno di più tempo per prepararsi ed uscire dalla sua stanza. Quando voltò la testa verso il banco e lesse "test a sorpresa" guardò prima il figlio, poi il professore, poi ancora il foglio e di nuovo il professore. Ma davvero? Avrebbe seriamente voluto dirlo a bassa voce, ma gli uscì così spontaneo che sgranò gli occhi da solo per la sua affermazione ed obbiezione al compito. Sbuffò e mise la sua piuma sul banco. Perchè mettere il test sul banco se poi non possiamo neanche sbirciare? Seconda domanda stupida. Ma Blake era di per se una persona curiosa, polemica e impulsiva, diceva quello che gli passava per la testa perchè, fondamentalmente, lo riteneva seriamente importante. E poi era davanti al suo professore preferito, la persona che voleva aspirare ad essere. Insomma era bello, misterioso, cattivo ma anche estremamente capace. Non gli aveva mai visto mancare un colpo. Insomma non sapeva come se la cava con le donne... anche se al campus quella rossa... beh, ecco forse era meglio stare non ricordare il campus, forse si era dimenticato che lo aveva sfidato e quindi poteva ancora dire "grazie io esisto". Blake era impulsivo, ma non era certamente uno stupido. Si mise un pò meno composto sulla sedia, allungando i piedi e buttando la testa indietro. Tanto dovevano comunque aspettare e Ensor non era un chiacchierone e li dentro, la tensione, la si poteva tagliare con l'accetta!Mi dispiace per il professor Olwen, insomma... Ensor rimarrà sempre il mio preferito... anche se Guymoore... neanche lui scherza a cattiveria d'animo! Cazzo mi ha fatto pulire nel fango. CIOè NEL FANGO! Per lui cose davvero dell'altro mondo. Ma non ci riusciva a stare in silenzio e zitto, lui era più iperattivo della media! Tornò a guardare il professore, poi guardò la sua mano ancora rossa. Prof... lo so che la disturbo, ma perchè l'anno scorso non è stato subito assegnato come direttore dei Black Opal? Insomma... con tutto il rispetto per gli Ametrin... Sorrise al suo compagno di banco, ma perchè mai non affidarle la casata migliore da subito? Che sia chiaro, era migliore perchè era la sua. Blake avrebbe conosciuto e corteggiato Ensor dalla mattina alla sera, il fatto era che lo temeva, ma non riusciva neanche a plarare la sua natura di rompiscatole, e voleva sapere qualcosa in più di lui... Insomma con Brian Ensor di fronte, il ragazzino, era sempre molto combattuto!✕ schema role by psiche
Edited by Blake Barnes - 6/10/2019, 23:59. -
Joshua B. Evans.
User deleted
Iniziamo col premettere una cosa basilare: Josh adorava la pioggia. Con ciò non si vuole affermare che odiasse il sole, la neve o qualunque altra condizione metereologica, semplicemente amava la pioggia. Era mercoledì sera quando era tornato in fretta e furia nella propria Sala Comune, fradicio a causa delle pesanti gocce d'acqua che parevano voler evidenziare la loro supremazia su un sole che, a causa dell'autunno, si stava via via spegnendo. Lì per lì si era limitato a fare una doccia calda, aveva mangiato abbondantemente a cena e si era poi infilato sotto le coperte, certo di non aver accusato alcun malanno da quella bravata di poche ore prima.
Il mattino dopo, accompagnato dallo scontrarsi della pioggia contro le vetrate del suo dormitorio, si svegliò con la voce bassa e roba.
Sexy, per carità, ma del tutto inadatta ad affrontare la lezione del docente che Josh amava di meno all'interno dell'accademia: Brian Ensor.
La sera prima era stato talmente distratto dalla necessità di riasciugarsi, che non aveva badato all'avviso posto in bacheca dai Prefetti, ma essere loro amico doveva pur servire a qualcosa, no? Quel mattino fu svegliato dai continui lamenti di Erik, che lo informarono della lezione che avrebbero seguito insieme ai ragazzi del primo anno. A Josh non importava poi molto il dover seguire con i ragazzi più piccoli, ciò che lo disturbava era dover vedere il brutto muso da furetto di Ensor di prima mattina.
Dopo aver fatto colazione -non mangiò molto, ingoiare gli grattava la gola in maniera fastidiosa- si diresse verso l'aula e, una volta di fronte alla salamandra, il ragazzo puntò su di essa la bacchetta con sguardo annoiato e compì il movimento richiesto.
Lacarnum Inflamare.
Se il tutto fosse andato come previsto, il ragazzo avrebbe potuto pronunciare il suo nome, ma prima avrebbe tossicchiato un paio di volte. Sia mai che il professore più sadico di Hidenstone avesse ideato di mandare a fuoco gli studenti il cui nome non giungeva chiaro e forte alle sue orecchie.
Joshua Evans.
Quello stesso nome sarebbe apparso per magia e il ragazzo avrebbe iniziato a scendere i numerosi gradini, per poi arrivare nei pressi del docente e lanciandogli un'occhiata di sbieco, notandolo seduto alla sua cattedra come se nulla al mondo potesse scomporlo. Grandissima stronzata, pensò lui, dato che il mago era continuamente frustrato.
Buongiorno, professore.
Accentuò la seconda parola ma non lo fece in modo tagliente, complice la voce che non gli permetteva le sue regolari intonazioni. Non era mai stato più felice in ambito scolastico di quanto lo fu quando gli arrivò la notizia secondo cui Ensor non sarebbe pipù stato il suo responsabile di Casa, eppure vederlo durante le lezioni di difesa era ancora una vera tortura.
Fece per prendere posto a uno qualunque dei banchi tra le prime file, poggiando la borsa a tracolla sul pavimento e lasciandosi scivolare sulla sedia. Mani in tasca e gamba accavallata, lo sguardo diamantino del ragazzo finì sulla scritta posta sul foglio che aveva di fronte.
Un test a sorpresa.
Chi nasce carogna muore carogna. Ma se almeno morisse...
Pensò mentre un sorriso andò a increspargli le labbra. Non aveva mai compreso la profonda ossessione che i docenti di materie prettamente pratiche nutrivano per la teoria, ma non avendo il coltello dalla parte del manico lasciò correre.
Sentì poi la voce di Blake e il suo sguardo lo cercò involontariamente. Quel ragazzo aveva una parlantina da fregare persino lui, in alcuni momenti della giornata. Ma quando parlò delle varie Case, il moro non riuscì a reprimere un sorriso accompagnato da un Tzé, piuttosto rumoroso.. -
.«Being brave means knowing that when you fail, you don't fail forever.» - Lana Del Rey“Che palle di primo mattino la lezione di Difesa. Nik?... Ma ancora stai mangiando?!" L'Ametrina aveva ben pensato di coglier l'occasione e di far la strada assieme a Nikolai per recarsi nell'aula di Difesa contro le Arti Oscure, dato che lo aveva visto al tavolo dei Dioptase intento a far colazione. Si era persino sbrigata a vuotare il piatto, deglutendo a fatica il boccone che stava ancora masticando mentre frettolosamente raggiunse il fratello per trovarlo ancora lì, intento a combattere con un muffin al cioccolato e la bocca piena di briciole "Dai! Faremo tardi se non ti alzi adesso. Non ne ho affatto voglia di sorbirmi quello psicopatico.” concluse con un grugnito allungando la mano per andare a puntarlo con l'indice smaltato di nero, dando enfasi a quell'adesso pronunciato sperando d'esser stata abbastanza "persuasiva" e solo in quel momento Nik avrebbe potuto notare una goccia di succo d'arancia colare ed infrangersi sul tavolo proprio di fronte al Dioptase, a quanto sembrava a perder liquidi era l'orlo della manica della divisa che la strega indossava, probabilmente l'aveva insozzata senza neppure rendersene conto. Ma non c'era tempo per potersi andare a cambiare, forse con un trucchetto magico avrebbe potuto risolverla in quattro e quattr'otto ma vista la proverbiale predisposizione alla magia di sua sorella, nessuno l'avrebbe biasimato se avesse dubitato delle sue capacità. Tess aveva smussato leggermente il carattere nei confronti dei componenti della sua famiglia: Non ignorava più i gufi inviati da Welmer, suo padre e ne si comportava più sgradevolmente del solito con Nikolai, ma solo se il ragazzetto non le faceva saltare i nervi, cosa piuttosto frequente a dire il vero, perchè come già aveva raccontato a Jesse, pretendeva che gli altri fossero molto pazienti con lei, ma al contrario di pazienza a disposizione per gli altri, ne aveva veramente poca. Ma ci stava lavorando anche su quello e soprattutto nel volersi impegnare a migliorare i suoi voti nella pratica con gli incantesimi. Ma per quello fortunatamente c'era Nikolai che si era offerto di aiutarla, forse un po' per paura che rifiutando l'avrebbe picchiato, ed un po' anche perchè quando glielo chiese, le fece un'immensa fatica, costandole non poco del suo orgoglio che era andato a farsi friggere. Ma dopotutto se qualcuno vuol migliorare, deve essere consapevole in primis di quale sia il livello di partenza, no? "Bene, sei pronto? Andiamo.” si mise una mano alla spalla destra, che andò a massaggiare con aria pensosa mentre lo vide che rimettersi in piedi dalla panca e lei si curvò per prendere il tovaglioli di fronte a lui e porgerglielo "Togliti quelle briciole dalle guance, che direbbe Ayla se ti vedesse conciato così? Certo che ti impegni proprio per sembrare lo scemo del villaggio e...” Annusò l'aria un paio di volte oltre ai vari odori di cibarie presenti nella sala ce n'era uno che le pungolava il naso e fissò inevitabilmente la tasca della divisa da Dioptase color Ottanio da cui sentiva provenir quella fragranza che la incuriosiva. Da quando era stata morsa, il senso del gusto e l'olfatto erano cambiati, si erano fatti molto più sensibili. Adesso riusciva a riconoscere una caramella dall'odore commestibile fra le Tutti i gusti +1 solamente annusandola, ma non era in grado di coglierne le sfumature olfattive più importanti, quelle che la aiutassero a catalogare di quale tipo di odore si trattasse a meno che non fosse proprio evidente. Per contro, gli odori più forti e persistenti le instillavano starnuti e le facevano colare il naso, neppure le avessero scatenato una reazione allergica, mentre quelli nauseabondi le scatenavano direttamente i conati di vomito. Morale della favola? Doveva avere sempre con se dei fazzoletti a portata di mano. Procedettero dalla Sala Grande lungo le scale e poi una volta giunti al primo piano superarono l'Aula di Antiche Rune mentre che percorrevano tutto il corridoio svoltando in ultimo a sinistra dove finalmente giunsero di fronte alla porta dell'Aula di Difesa contro le Arti Oscure. La maniglia a forma di salamandra era lì di fronte a loro. "Ma perchè si divertono a mettere quelle stramberie davanti la porta, vorrei sapere...” Sibilò Tess a denti stretti con aria contrariata mentre scoccò un'occhiatina al fratello che vide già pronto ad impugnare la bacchetta, mentre lei si era data altri metodi poco ortodossi per superare quelle maledette porte magiche "Vediamo-... Cavolo no, ho finito i fiammiferi.” Rimase qualche minuto buono a frugarsi nelle tasche fin quando non trovò la scatolina completamente vuota. "Lo sapevo, ha finalmente trovato il modo di tenermi fuori dall'aula. Davvero diabolico.” Scosse il capo incazzatissima. "Fatti da parte, Nik, meccanismo o no, io la sfondo! Mi sono stufata con questi giochetti.” Non ci pensò neppure lontanamente di metter mano alla bacchetta. 'Ossiamomatti?! Non mi lascerai fuori dall'Aula, Ensor!
Indietreggiò un paio di metri sufficienti e poi caricò cercando di farsi avanti contro il legno della porta, pronta volersi a farsi largo con una spallata. "CARICAAAAAH!”
*STLUNK!*
"Aaagh!-... C-che male! Ugh! Dannazione-... Anf!” Portò immediatamente la mano sulla spalla dolorante e digrignò i denti in una smorfia, era dannatamente resistente quella porta! "Fammi tentare-... Anf! S-solo un'altro paio di volte.. Anf anf! Sono sicura che posso farcela.”Hear me scream, feel my rage, RevelioGDR.. -
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by . -
.“Come on skinny love what happened hereMia aveva letto con attenzione l’avviso nella bacheca della sala comune ma per sicurezza aveva consultato la foto almeno una decina di volte: la sua memoria raramente la tradiva, ma la sua ansia di arrivare tardi era ben più forte della sua sicurezza nelle proprie capacità. Su di lei l’avviso del Professor Ensor aveva avuto l’effetto –forse- sperato: le aveva messo addosso abbastanza urgenza e preoccupazione da farle mettere una sveglia un’ora e mezza prima del tempo, in modo di riuscire ad arrivare all’aula in orario, indipendentemente da eventuali contrattempi. Eppure, come ogni volta quando si spera che le cose vadano tutte per il meglio, quella mattina le sembrava che tutto potesse andare unicamente storto.
Si era svegliata molto prima del previsto per colpa della pioggia battente che non aveva fatto altro che ticchettare con forza contro i vetri della stanza. Quando mia aveva scelto il letto più vicino alla finestra lo aveva fatto consapevolmente, adorava guardare fuori e sentire il frusciare del vento aldilà del vetro, eppure non aveva preso in considerazione momenti come quello. Si era ritrovata quindi sveglia ad un orario indegno, improvvisamente senza sonno, e ne aveva approfittato per ripassare qualcosa di Difesa contro le Arti Oscure, anche solo per non arrivare mai impreparata nel caso di qualche domanda a sorpresa. Non si era rivelata di certo un’impresa facile, Zeus sembrava non aver particolare apprezzato la sua iniziativa e dopo essersi svegliato e lavato per un buon quarto d’ora, aveva cominciato a zampettarle addosso con una certa insistenza, cercando un altro anfratto dove ripararsi dal freddo. Aveva l’abitudine di dormire sempre insieme a Mia, indipendentemente da dove si trovassero, e in genere tendeva a sistemarsi nei posti più scomodi, ovunque pur di assorbire un po’ del calore della sua umana preferita – e anche l’unica che sembrava tollerare.
Aveva finito per ripassare comunque quel che sentiva il bisogno di rivedere ancora una volta, rannicchiata in un bozzolo di coperte per cercare di non svegliare la sua coinquilina o disturbarla in qualche modo. Quando Theresa van Aalter si era svegliata e alzata le aveva dato il buongiorno, sorridendo appena, ma non l’aveva raggiunta per colazione. Aveva preferito di gran lunga concedersi una doccia, nel tentativo di far scivolare via la tensione di dosso –nonostante ormai fosse una sua compagnia fissa- e prepararsi con più calma possibile. Nel farlo si accorse troppo tardi di essersi concessa fin troppo relax e di aver sforato rispetto alla sua rigida scaletta. Mia era brava a programmare la sua vita, a stendere elenchi di cose da fare e orari da rispettare, ma alla fine dei conti non era sempre così brava a rispettarle.
Prima di uscire aveva eseguito un impervius su sulla sua giacca e sullo zaino: detestava gli ombrelli, li trovava troppo ingombranti e scomodi, ma non aveva intenzione di permettere ai sui libri di bagnarsi o anche solo inumidirsi. Dopo aver finito ed essersi accertata di non aver dimenticato nulla, salutò Zeus, di nuovo intento a sonnecchiare tra le coperte, e poi uscì dalla stanza. Pensò di concedersi una colazione, dopo essersi assicurata con un breve calcolo di avere il tempo necessario. Non aveva messo in conto di poter trovare così tanta fila e così tanti studenti, nonostante fosse così quasi tutte le mattine: aveva finito per prendere al volo un pezzo di pane con la marmellata e correre sulle scale verso il primo piano. Si fiondò quindi lungo il corridoio, presa dal proposito di non arrivare tardi nemmeno di un secondo e poi girò bruscamente a sinistra, finendo quasi per scontrarsi con Nikolai van Aalter. Lo riconobbe con qualche secondo di ritardo, e arrivò giusto in tempo per sentire le imprecazioni di Tess, che si stava massaggiando la spalla. Corrucciò le sopracciglia, confusa, impiegando un attimo per capire che cosa stesse succedendo. ” Ciao ragazzi…” li salutò per poi capire che il problema era riuscire ad entrare in aula. Si sciolse in un sorriso gentile e cominciò a frugare nella borsa per poi tirare fuori un piccolo accendino di metallo, di quelli con il coperchio a scatto, che mostrò agli altri due. “Serve una mano?” domandò gentile per poi avvicinarsi alla maniglia e incendiare la salamandra, pronunciando poi il proprio nome e aspettando che gli altri due entrassero con lei. Sapeva che non era quello l’obbiettivo di Ensor, ma cercò comunque di essere silenziosa e non indispettirlo, l’ultima cosa che voleva era che il professore potesse prendersela con lei, era intenzionata a passare piuttosto inosservata o al massimo essere notata perché brava o portata per la materia. Lanciò un’occhiata a Tess e Nick sperando che andassero con lei ma non troppo sicura che lo avrebbero fatto.
Scivolò silenziosa lungo le file di banchi e individuò Adamas Vesper in prima fila. Aveva incontrato il ragazzo diverse volte ormai e non poteva evitare di trovarlo simpatico e gentile. Si sistemò al suo fianco, sorridendogli appena. “Ciao” sussurrò piano, spostando con grazia la sedia per poi abbassare lo sguardo su quello che c’era sul banco e non mancò di sentire l’ansia salire quando lesse “test a sorpresa”. Dannazione, non era pronta a quello! Si sedette comunque e cercò di non farsi prendere dall’agitazione, provando ad aspettare prima di preoccuparsi troppo. Magari non sarebbe stato niente di troppo difficile, se era fortunata il Professore le avrebbe chiesto qualcosa che aveva ripassato poco prima, eppure al momento le sembrava di non ricordarsi nulla e non era per niente sicura che si sarebbe trattato di un test semplice.Mia Freeman-SHEET-
"Parlato" - "Pensato"- "Ascoltato"[code by psiche]
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.SPOILER (clicca per visualizzare)Concessa proroga fino a domani ore 21, dopodiché tutti gli altri arriveranno in ritardo ù.ù.
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by SPOILER (clicca per visualizzare)Dovrebbero esserci tutti quelli che ho nominato xD
»reckles Blake Barnes Nikolai van Aalter Theresa van Aalter Adamas Vesper. -
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