Posts written by Kàra Onfroy

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    kIeqHue
    Compito di Magia Verde


    I migliori studenti a rapporto!
    Madama DooW ha combinato un disastro. Stava cercando di sistemare i vecchi archivi della professoressa Onfroy ma, presa dall'entusiasmo, ha messo tutto in disordine e ora i dossier di approfondimento dei veri esemplari di piante presenti in Aula sono dispersi. Kàra ha quindi bisogno del vostro aiuto per provare a ricostruire almeno parte delle sue ricerche: vi chiede quindi di lavorare a dei resoconti, il più dettagliati possibile, su qualche esemplare a vostra scelta.

    Siete invitati a lavorare da soli o in piccoli gruppi, scegliendo una pianta, Babbana o Magica, di cui occuparvi. Il punto forte dell'archivio di Kàra è sempre stata la sua varietà e i contributi esterni: siete invitati quindi a fare le vostre speculazioni per le informazioni che non riuscirete a reperire, o fare ipotesi sui possibili usi delle varie piante.

    Una possibile serie di domande da seguire per stendere la propria analisi possono essere:

    ✦ Qual è il nome della pianta, l'etimologia, la stagione della fioritura?

    ✦ Che storia ha la pianta? Chi l'ha scoperto?

    ✦ Quali sono i suoi usi? Come sono stati scoperti?

    ✦ Dove cresce? Che cosa sembra?

    ✦ Si usa in medicamenti o pozioni? Tu che uso ne faresti?


    Regole
    1 - Avrete tempo fino al 31 gennaio per mandare la relazione a questo account.
    2 - Potete decidere di svolgere una relazione OPPURE direttamente una role: nel caso di relazione mandatela pure per mp, in caso di role mandatemi il link per mp, ma potete postare direttamente la relazione nell'ultimo post sotto spoiler <3
    3 - Siete liberi di decidere se svolgere il lavoro in solitaria o in gruppo, a patto che tutto venga trattato con coerenza.
    4 - Rimango disponibile per qualsiasi domanda o chiarimento, sia qui che su telegram (Julsiji)
    6 - Mi raccomando divertitevi <3
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    RevelioGDR
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    |Kàra Onfroy| Docente Magia Verde



    "N
    on era abituata all’idea di avere compagnia, aveva basato la maggior parte della sua vita sulla convinzione di dover abbracciare la solitudine ed era difficile, dopo anni, lasciarla andare. La maggior parte dei suoi rituali, delle sue abitudini, contavano sul fatto che sarebbe stata sola, in silenzio, pronta a seguire tutto con attenzione e con i giusti tempi. Non che non avesse mai valutato la possibilità di avere compagnia, ma non era mai stata un’esigenza primaria: Kàra non era una donna mondana, conosceva molte persone e poteva dire di avere parecchi amici, ma non andava mai oltre e sembrava quasi non avere mai tempo per cercare qualcosa di più.
    Dava sempre tutta se stessa nelle relazioni, questo era vero, ma forse era meglio dire che non ci fosse mai stata occasione per una relazione vera e propria. Le storie sentimentali che aveva avuto risalivano a molto tempo prima, abbastanza da essere diventati ricordi piacevoli ma nulla di più.
    Non era abituata a certe attenzioni, forse non sapeva nemmeno riconoscerle e per questo era convinta di non riceverne.
    Sicuramente non pensava di essere così importante per Jason, ma fu felice di vederlo lì nel bosco, tanto da sentire un ormai famigliare calore invaderle lo stomaco. L’uomo, imponente in modo rassicurante, non tardò ad invitarla a sedersi con lui e lei, avvolta nei suoi abiti chiari, i capelli lunghi sciolti, non ebbe dubbi nel seguirlo.
    Non riusciva a non provare fiducia, viscerale e sincera, nei suoi confronti: avevano vissuto assieme una delle avventure peggiori della sua vita più recente, e dopo quel che aveva visto provava più senso di protezione nei confronti dell’altro piuttosto che diffidenza.
    Eppure sapevano così poco l’uno dell’altro che razionalmente si sentiva quasi sciocca: come poteva davvero apprezzare così tanto la sua compagnia se sapeva a malapena il suo nome e qualcosa della sua storia personale? Conosceva ormai a menadito la sua bottega e il suo cane, ma questo non faceva di lei una sua conoscenza intima, e d’altra parte non voleva nemmeno risultare troppo invadente o inappropriata nel fare le domande sbagliate.
    Aveva la sensazione che Jason non fosse così forte e sicuro come sembrava, e forse era quel lato di lui che apprezzava di più, anche se meno visibile: apprezzava l’idea di poterlo proteggere, nonostante da fuori sembrasse di certo il contrario.
    <b> “Davvero? Non sapevo saresti stato qui, altrimenti avremmo potuto accordarci.”
    replicò con naturalezza, per poi avvicinarsi a lui, sorpresa da quel contatto così intimo e improvviso ma al tempo stesso felice di sentire il calore di un’altra persona. Si era vestita con strati di lana pesante e aveva uno scialle spesso sulle spalle, ma nonostante tutto l’aria gelida le aveva arrossato il viso e non poteva evitare di sentire come l’inverno fosse sempre più vicino.
    “Comincia a fare davvero freddo.” commentò, salvo poi rendersi conto di quanto un commento simile suonasse sciocco in un momento come quello. Davvero non trovava niente di meglio da dire?
    “Come stai?” ritentò quindi subito dopo, cercando il suo sguardo fosse anche solo per assicurarsi della veridicità della sua risposta.

    PARLATO - ASCOLTATO - NARRATO
    bymars


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    |Kàra Onfroy| Docente Magia Verde



    "A
    veva sempre trovato che le notti di luna piena come quella donassero al mondo intero un aspetto diverso. Era un'assidua frequentatrice della foresta, la conosceva meglio delle sue tasche, eppure in notti come quelle la luce soffusa della luna regalava ad ogni ombra, ogni sentiero, ogni anfratto un aspetto nuovo.
    Trovava rilassante il silenzio magico che si insinuava tra gli alberi, estendendosi anche al lago che brillava di riflessi argentei, tranquillo e rassicurante come sempre. Kàra si dilungava spesso in passeggiate in solitaria, intoccata da qualsiasi genere di pericolo, in parte perchè capace di difendersi e in parte perchè si sentiva troppo al sicuro tra quelle fronde e quei licheni per potersi davvero sentire esposta o debole.
    Dopotutto lei con la solitudine ci aveva fatto amicizia anni prima, era qualcosa che faceva parte di lei come il suo amore per la natura o la sua naturale empatia, e non riusciva a trovare strano o preoccupante l'andare sempre in giro da sola, con eccezione fatta per Metcalfe. Eppure nell'ultimo periodo quella solitudine aveva cominciato a diventare meno scontata, una scelta meno immediata: si era ritrovata ben più di una volta a ricercare compagnia, e sospettava che anche vivere ad Hidenstone avesse aiutato la sua asocialità, spingendola oltre i suoi stessi limiti.
    In parte era anche merito di Jason, si ritrovava spesso a pensare a lui e a quanto fosse strano il loro rapporto: si erano conosciuti in una situazione abbastanza pericolosa da avvicinarli in modo deciso e rapido, eppure anche dopo quello che era accaduto avevano continuato a incrociarsi, più o meno volontariamente. Ormai non passava giorno senza che non pensasse alla possibilità di fermarsi nel suo negozio, e non era sempre facile convincersi che non era il caso di tediarlo troppo.
    D'altra parte era difficile non pensarlo quando notava i Fiori di Luna schiudersi lentamente illuminati dalla luce argentea, o quando sistemava i suoi cristalli con cura perchè potessero ricaricarsi a dovere. Se non fosse stato quasi inverno si sarebbe azzardata a fare anche il bagno nel lago, come era abituata a fare nelle stagioni più calde. Comunque si spinse sulla riva, immergendo i piedi nudi e godendosi l'aria frizzantina, fino a che il vento leggero le portò alle narici l'odore di legna bruciata e fuoco caldo, non troppo distante. Non era solita avere compagnia in notti come quella, per questo non potè trattenersi dallo spingersi nella boscaglia, ancora a piedi scalzi, fino a individuare la sagoma ormai famigliare di Jason, che riconobbe senza alcuna esitazione forse prima col cuore che con la mente.
    <b> "Avrei dovuto aspettarmi di trovarti qui."
    esordì con un sorriso dolce e non molto sorpreso.

    PARLATO - ASCOLTATO - NARRATO
    bymars


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    |Kàra Onfroy| Docente Magia Verde



    S
    apeva bene in che cosa si stavano imbarcando, era consapevole della condizione critica del luogo ma non mancò di sussultare all'arrivo dell'attacco, facendo appena in tempo a cominciare a pronunciare un Protego quando Brian terminò il suo, lanciandogli un'occhiata di ringraziamento. "State attenti." si assicurò, con gentilezza e la protezione che la caratterizzava sempre, per poi voltarsi e fare cenno ai ragazzi che avevano scelto di unirsi alla sua causa di seguirla, rapidi, per quella che un tempo era una foresta rigogliosa di cui ora rimaneva ben poco di piacevole.
    Giada le era sempre sembrata una ragazza pratica, che andava dritta al punto, e Kàra non potè evitare di notare come la sua tecnica puntasse proprio a risolvere il problema alla radice: la osservò mentre lanciava dei perfetti Regeneret, che portarono le piante a rinvigorirsi all'istante, salvo poi cominciare a dare segni di cedimento subito dopo, non appena alcune spore le sfiorarono. La Docente fece appena in tempo ad aprire la bocca che James intervenne con un Ventus provvidenziale, che allontanò le spore permettendo alle piante di farsi di nuovo rigogliose. La donna sorride, voltandosi appena verso Beauvais. "Ottima intuizione." si complimentò orgogliosa per poi voltarsi verso Brooks. Il ragazzo poteva sembrare uno di quelli che non avevano troppo a cuore lo studio e la scuola, di certo c'erano stati diversi momenti nei quali si era domandata se davvero quella fosse la sua strada, ma non si sorprese troppo nel vederlo così affranto per lo stato di quel posto. Non la sorprese nemmeno troppo vedere il suo impegno che trovò supporto nell'intervento, speculare, di Benjamin D'Angelo, che permise agli incantesimi di supportarsi a vicenda e che riuscirono a far riprendere diversi arbusti, oltre che riportare acqua pulita sgorgare dal terreno. "Complimenti per il lavoro di squadra." confermò ad entrambi per poi osservare Amelea con intensità, colpita dal fatto che fosse stata l'unica a riuscire a mantenere abbastanza calma da fare una simile osservazione. "Hai ragione, come abbiamo accennato prima i Fuochi Fauti risentono molto di ciò che accade intorno a loro e di conseguenza le Rune non fanno certo eccezione. E' bene romperne l'effetto o salvaguardarli, se non altro." concordò con lei, pronta anche ad aiutarla in quella che poteva essere una situazione delicata e complessa, ma tutta la questione degenerò prima che potesse proporle una strategia. L'arbusto che Amalea aveva scelto risentì positivamente della sua influenza, la ragazza avrebbe fatto appena in tempo a vederlo rinvigorirsi prima che tutto intorno a loro cambiasse radicalmente, mentre i Fuochi Fatui emettevano un sibilo inquietante.


    Un tuono scosse la foresta e tutto quanto, per un lunghissimo minuto, venne avvolto da un luce accecante, come quella di un lampo ma ben più intensa. Tutti quanti sarebbero stati costretti a coprirsi gli occhi in qualche modo perchè la luce non gli accecasse del tutto, ma avrebbero potuto comunque sentire l'odore acre delle fiamme, e i più grandi del gruppo avrebbero riconosciuto senza dubbio un Bombarda Maxima, il distruttivo incantesimo usato probabilmente in tutta l'area.
    Kàra avrebbe stretto i denti, cercando di aprire gli occhi non appena il lampo si fosse attenuato, sgranando gli occhi nel vedere il cielo ora di un nero intenso, popolato da nuvole dense e consistenti.
    Lì, sospeso nell'aria appena sopra il lago, ora compariva la sagoma scura di un uomo incappucciato, visibili solo la bacchetta e due occhi luminosi, che sembravano tutto tranne che cordiali. Prima ancora di chiedersi chi fosse Kàra sfoderò la bacchetta, lanciando un incantesimo di un verde intenso che sembrò arrestare l'avanzata delle fiamme, ma era palese lo sforzo anche solo dai lineamenti contratti della docente. "Chi sei, che cosa vuoi da questo posto?" ringhiò Kàra con rabbia, nella posizione e nel tono una severità che nessuno dei presenti le aveva mai sentito usare prima, era chiaro che sarebbe stata pronta ad usare qualunque arma a sua disposizione per fermarlo.
    "Sciocchi mortali, voi non capite che dove c'è distruzione nasce anche il potere." ringhiò di rimango la cupa figura, cercando di aumentare l'intensità del fuoco, certo che la donna non avrebbe potuto resistere a lungo, e sicuramente sottovalutando tutto i presenti, cosa che la Docente di Verde non sembrava intenzionata a fare.
    "Non possiamo permettergli di vincere, dobbiamo mettere in sicurezza questo posto." cercò di spronarli, a loro scegliere se agire sull'ambiente circostante o dedicarsi alla tetra figura, di cui però la donna sembrava già starsi occupando, almeno per il momento.
    I Fuochi Fatui, per tutta risposta, sembrarono ancora più turbati da quella nuova presenza e cominciarono a muoversi sempre più rapidi, diffondendo più spore, muovendosi tra gli alberi come impazziti: erano chiaramente spaventati e calmarli avrebbe dovuto essere una delle priorità.


    PARLATO - ASCOLTATO - NARRATO
    bymars





    Attendente la risposta di Brian Ensor prima di postare.
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    |Kàra Onfroy| Docente Magia Verde



    K
    àra era sempre stata pervasa da una istintiva e forse immotivata fiducia nelle nuove generazioni che non veniva da nessuna esperienza particolare ma che l'aveva portata a convincersi che l'insegnamento fosse la sua strada. Dopotutto era sicura che nessun docente potesse pensare di insegnare se prima non credeva che i ragazzi che aveva di fronte potessero essere pronti a recepire qualcosa, e per quanto la risposta di Brian potesse risultare decisa e tutt'altro che pregna di ottimismo, la Docente continuò a sorridergli debolmente, in modo sempre gentile e ben calcolato, convinta che sotto sotto almeno un po' ci credesse anche lui. "Sono certa ti ricrederai." rispose fiduciosa, e ci credeva davvero, era palese da ogni suo singolo movimento. Come credeva nel talento dei ragazzi, credeva anche che Brian avesse solo una scorza così rigida e distaccata ma che dopotutto non avrebbe permesso a nessuno di farsi del male, e probabilmente non avrebbe nemmeno bocciato con così tanta leggerezza. Illusa? Forse sì, ma per il momento le piaceva vivere di quella convinzione.
    Avrebbe salutato tutti i presenti con lo stesso cenno gentile, aspettando paziente le loro domande e voltandosi subito verso Nicholas quando si fece avanti per primo. "I Fuochi Fatui, se si ritrovano in un ambiente a loro favorevole e che considerano accomodante, sono di fatto innocui. Pensa al fuoco flebile di una fiamma di una candela, che brucia ormai da ore: lo definiresti tranquillo giusto? Se non viene aizzato dal vento è tranquilla, pacifica, per quanto continuo a bruciare." gli suggerì per poi concentrarsi su Benjamin. "Dipende da come ci immaginiamo le anime dei bambini, suppongo, ma sì in molte culture potrebbero considerarli simili." rispose con un leggero sorriso, che avrebbe dedicato poi anche a Nathan. "Ottima domanda Parker King. Il cibo non funziona, hai ragione, i Fuochi Fatui non si nutrono come potremmo pensare" -rivolse una breve occhiata a Brian, nel caso il docente avesse voluto approfondire quel lato della questione- "E' suggeribile calmarli, dobbiamo ragionare come faremo con un incendio che si espande di fronte a noi: proviamo a ridurre le fiamme, seppur l'obbiettivo non è mai spegnerle del tutto a meno che non vogliamo ucciderli. Possiamo farlo con degli incantesimi, in questo caso isolare i singoli soggetti è una tecnica vincente, a meno che non vogliamo che si accendano a vicenda." suggerì, come sempre senza dare soluzioni concrete: credeva davvero nella loro capacità di improvvisazione ed era sicura che non avessero bisogno di niente più che una guida per concentrarsi sulla strada da intraprendere, non della soluzione. Venne colpita comunque dalle parole di Fitz, ritrovandosi a guardarlo con un sorriso orgoglioso dipinto sul volto. "Ottimo spirito di osservazione O'Connor, non c'è che dire. I Fuochi Fatui sono particolarmente attratti dalla morte, o meglio dai corpi dei defunti più "freschi", addirittura si pensa che si nutrano delle anime." cominciò a dire, lasciando però ad Ensor la possibilità di approfondire con dettagli più macabri, cosa che conoscendolo avrebbe potuto gradire.
    Osservò gli studenti prendere posto e tirare fuori penne e pergamene, inclinando appena la testa. "Sono certa che saprete dimostrare al Professor Ensor il vostro valore. Impegnatevi come sempre, mi raccomando." si assicurò prima di lasciargli il tempo necessario per scrivere con calma le loro risposte.
    Quando i ragazzi avessero consegnato le loro prove avrebbe alzato un sopracciglio, chiaramente colpita dalle risposte che stava leggendo. "Non sapevo foste così informati sulle leggende e le credenze babbane, mi reputo molto colpita dalle vostre risposte." annunciò per poi decidere di soffermarsi brevemente sulle risposte che la colpirono di più, sul momento. "Il vostro compagno, Nicholas, ha fatto un'osservazione molto interessante: anche io eviterei di utilizzare incantesimi elementali d'acqua, potrebbero contribuire a definirci come minacce, così come movimenti troppo rapidi, o reazioni troppo evidenti. I Fuochi Fatui sono molto sensibili al nostro stato d'animo, è quindi necessario mantenere la calma il più possibile. Come suggerisce anche Edith l'adattamento è la capacità di conformarsi all'ambiente che ci circonda per sopravvivere: i Fuochi Fatui hanno questo istinto molto sviluppato, tendono ad adattarsi molto rapidamente e cambiare la loro forma in base a ciò che gli circonda, immaginerete quindi che percepire rabbia, paura o disgusto non li aiuti troppo a ritornare calmi e pacifici." illustrò con attenzione.
    Una volta finito di approfondire tutte le questioni con la dovuta attenzione avrebbe battuto le mani con calma, facendo sparire penne e pergamene e facendo invece comparire, apparentemente dal nulla, una passaporta. "Bene ragazzi, ora entreremo nel vivo della lezione. Vi chiedo di seguirci con attenzione e di dividervi in due gruppi. A breve finiremo in un ambiente altamente contaminato, dove i Fuochi Fatui si trovano in pericolo. Potete scegliere di seguire il Professor Ensor o me, nel secondo caso ci concentreremo sull'ambiente corrotto, vi spiegherò meglio sul posto." spiegò, facendo poi cenno ai presenti dimettersi in fila e superare con ordine la Passaporta.

    ***


    Una volta sul luogo i ragazzi avrebbero potuto percepire con sicurezza come quel posto trasudasse oscurità da ogni poro: l'aria era difficile da respirare, quasi densa, e tutto intorno a loro sembrava per qualche ragione deperito, marcio, ogni pianta priva di foglie e con i rami rinsecchiti. In quel preciso momento si trovavano in uno spiazzo leggermente rialzato, che permetteva una vista chiara su un piccolo laghetto, di certo un tempo mozzafiato ma ora sono pieno di acqua putrida. Da dove si trovavano era possibile anche scorgere qualche bagliore tra gli alberi e gli occhi più attenti avrebbero potuto notare, anche intorno a loro, rune incise sugli alberi: che ci fosse un incendio causato da qualche incantesimo o qualche sigillo?
    "Vi prego di fare molta attenzione, ci troviamo in un ambiente corrotto, lo avrete già compreso. C'è un dettaglio di cui ancora non vi ho parlato ma che penso sia importante sottolineare ora: i Fuochi Fatui, se esposti ad una minaccia che reputano pericolosa, tendono ad emettere delle spore che aiutano a distruggere ciò che gli circonda, è il motivo per cui vedete la vegetazione in queste condizioni. Molti studi affermano che non si tratta di spore nocive per l'uomo, almeno non nel breve periodo, ma vi raccomando attenzione." spiegò, guardandosi a sua volta intorno per poi puntare il dito verso un punto ben preciso, alla loro destra, abbassandosi leggermente e facendo cenno agli studenti che l'avevano seguita di fare lo stesso. "Eccoli." sussurrò, indicando un piccolo gruppo di Fuochi Fatui, cinque esemplari per l'esattezza, di colore arancione, la forma oblunga, che si muovevano rapidi tra gli alberi, emettendo suoni striduli e piccole vibrazioni. Tutti avrebbero potuto notare come spargevano nell'aria piccola scintille che, volando qua e là, rendevano secco e marcio tutto ciò su cui si posavano.


    PARLATO - ASCOLTATO - NARRATO
    bymars





    Aspettate l'altro docente prima di postare
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    |Kàra Onfroy| Docente Magia Verde



    S
    i voltò nell'istante in cui qualcuno impattò su di lei: era così concentrata sulla conversazione - o meglio ancora il monologo- che stava avendo con Metcalfe che non aveva prestato attenzione a quello che le stava succedendo intorno, come una sciocca. Sapeva bene che la prima regola di sopravvivenza in natura era non abbassare mai la guardia, e non era tipo da dimenticare dettagli di quel calibro.
    Se non altro era stata fortunata e la "minaccia" si rivelò essere Keegan: conosceva il ragazzo da anni ormai, anche se non si poteva dire che si vedessero spesso comunque era difficile non conoscere una delle poche persone della sua stessa età che popolavano il villaggio. Le sue spalle si abbassarono all'istante, segno che non avesse molto da temere da parte sua, e il suo volto si sciolse in un leggero sorriso confortante. <b> "Keegan! Non preoccuparti, non mi hai fatto male, va tutto bene."
    rispose con gentilezza, sciogliendo anche le braccia prima incrociate al petto per mostrargli che non ce l'aveva di certo con lui.
    Aveva sempre trovato il Mago un ragazzo adorabile, aveva un modo di fare e di comportarsi che aveva sempre trovato piacevole, una compagnia più che gradita e di certo qualcuno che avrebbe voluto conoscere meglio anche se non ne aveva mai avuto tempo o modo. Si era incontrati per la prima volta nella foresta - sorprendente per chiunque ma non per Kàra, che in effetti passava lì la gran parte del suo tempo - e ricordava ancora la sua espressione spiazzata e il modo strano con cui le si era rivolto, che ancora non riusciva a spiegarsi ma che la faceva sempre sorridere.
    Inclinò appena la testa, sorridendo ancora di più quando l'altro si accorse addirittura di Metcalfe, ancora invisibile. "Oh sì, oggi è particolarmente irascibile." osservò e entrambi avrebbero potuto sentire con chiarezza un verso di protesta venire dal Demiguise, che ancora invisibile afferrò l'erba offerta da Keegan, cominciando a mangiarla con foga e ritornando visibile poco a poco. "... Almeno ringrazialo, tornare ad essere visibile non è sufficiente." lo redarguì la docente con prontezza, annuendo in assenso solo quando la creatura emise un borbottio che poteva valere come un grazie, seppur ancora intriso di un certo malcontento. "Perdonalo, stavamo discutendo, ma apprezza molto la tua erba, ce l'ha solo con me." spiegò la ragazza, tornando a rivolgere la sua attenzione a Keegan, arrivando a intuire che dovesse esserci una ragione dietro alla sua distrazione: per quanto facesse parte di lui e non ne fosse così sconvolta, comunque doveva avere la testa altrove se aveva finito per impattare contro di lei, di certo non invisibile come Metcalfe. "Tu piuttosto? Che cosa ci fai qui?"

    PARLATO - ASCOLTATO - NARRATO
    bymars


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    |Kàra Onfroy| Docente Magia Verde






    Foresta





    Elizabeth aveva preso le redini della situazione, abbastanza da isolarsi da tutto il mondo che la circondava, e se Kàra fosse stata con lei si sarebbe complimentata per la concentrazione e il sangue freddo che stava dimostrando. Di certo non era semplice comprendere il linguaggio della natura, e forse un mattone non era il miglior aiutante che si potesse desiderare, e non aveva parlato in modo così semplice. Il tentativo di Hernest di trasformare le piante nemiche in semi andò a buon fine, anche se solo a metà: in effetti le piante ritornarono alla loro forma primordiale, ma i semi cominciarono a saltellare come impazziti sul terreno e altre piante tutte intorno a loro sembrarono iniziare a muoversi in modo piuttosto minaccioso, tendendo rami, fronde, radici e rovi verso di loro, mentre il drago continuava ad emettere versi strazianti. Se il mattone avesse potuto ancora parlare avrebbe detto al piccolo gruppetto che la chiave di quella situazione era aiutare e non combattere, ma non poteva farlo e Liz si ritrovò a dover contare solo sui suoi compagni e sul proprio intuito.
    Fu la velocità e la precisione delle loro azioni ad aiutarli a uscire illesi da quell'operazione: la Berkana di Lowne si dissolse all'istante, ma la ragazza venne trascinata subito in direzione del mattone a cui aveva puntato, finendo per raggiungere un punto più o meno stabile della torre, proprio accanto al posto lasciato vuoto dal Nucleo. Per quanto quest'ultimo non fosse certo leggero, non appena la ragazza lo avesse avvicinato al buco questo lo avrebbe attirato come un magnete, trascinandolo al proprio posto senza bisogno che lei compisse altri sforzi e, proprio in quel momento, tutto si sarebbe fatto silenzioso e immobile. Anche le piante, che stavano cercando di raggiungere un Hernest impegnato a scacciarle e la stessa Liz, si sarebbero bloccate, in attesa, mentre le Rune cominciarono a ricomparire, proprio come la ragazza aveva immaginato. Il Canete Runae non fece altro che accelerare il processo: Berkana si sarebbe illuminata di un bagliore leggero, che avrebbe poi avvolto l'interno Nucleo e infine anche l'intera torre.
    Tutti i presenti avrebbero potuto vedere chiaramente le piante tendersi, ma questa volta non contro di loro ma verso i mattoni, che cominciarono a vibrare leggermente come se fossero pronti a ritornare al loro posto da soli, mentre il drago guardiano emise un verso ora meno stridulo, più sordo, levandosi in volo e cominciando a girare sopra alla torre, come se avesse ora solo occhi per quella e non per i ragazzi, che non sembravano più rappresentare una minaccia.

    Sentiero dei ghiacci



    Coraggio era una parola che poteva definire con estrema precisione Jesse, di quello Kàra era sicura: nonostante si fosse trovato faccia a faccia con una creatura non proprio nelle sue migliori condizioni dimostrò di avere abbastanza sangue freddo da non solo salvare se stesso ma anche elaborare un piano che di certo non era poi così lineare. La sua strategia dimostrò di essere fantasiosa tanto quanto efficace, e Natar non sbagliò ad assecondare i suoi desideri, nonostante un tentennamento iniziale: forse fu anche quando vide la neve trasformarsi in un piccolo slittino, non troppo grande ma solido, cominciò a capire che le cose sarebbero andate per il verso giusto. Jesse aveva pensato ad una slitta, ma lo slittino si sarebbe rivelato ugualmente efficace e forse ancora più pratico e facile da smuovere, considerato che era comunque da solo e il nucleo di per sè non era troppo pesante.
    Se il Kneazle si accorse di quella strana apparizione non sembrò farci troppo caso, troppo impegnato a cercare di capire se quel gomitolo fosse una effettiva minaccia e troppo stanco e provato per poter prestare attenzione a tutto ciò che li circondava. Quando l'Atramenta di Neina lo colpì tutti quanti poterono notare un immediato cambiamento: la creatura abbassò le orecchie, uggiolò piano e si fece più tranquillo, cominciando a giocherellare mollemente con il gomitolo. La voce di Neina e le sue parole confortanti non fecero altro che dargli il colpo di grazia, e le avrebbe permesso di occuparsi delle sue ferite senza intralciarla troppo.
    Superata la minaccia principale, Jesse avrebbe avuto tutto il tempo di riportare il Nucleo al suo posto, dove sarebbe scivolato senza nemmeno bisogno dell'Incola che aveva scagliato: il ghiaccio avrebbe accolto il pezzo mancante senza alcun impedimento, e nello stesso istante avrebbe cominciato ad assumere quasi un bagliore intrinseco, come se si fosse illuminata una volta completa. La Runa di Jesse e l'Atramenta aritmetico di Adamas colpirono in contemporanea, e tutti i presenti avrebbero visto ora una luce luminosa irradiarsi dal Nucleo, mentre il terreno cominciava a vibrare leggermente, l'Igloo che cominciò a ricostruirsi in tutto il suo splendore davanti ai loro occhi.
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    PARLATO - ASCOLTATO - NARRATO
    bymars



    Eeeee siamo arrivati alla fine della lezione <3 Grazie per la vostra partecipazione, trovate i voti nello spoiler di Morrigan <3

    Rimaniamo disponibili per feedback (più che ben accetti), domande o dubbi, sia per MP che su Telegram. Alla prossima <3[/color]
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    |Kàra Onfroy| Docente Magia Verde



    E
    ra innegabile come Brian e Kàra fossero, almeno all'apparenza, due docenti molto diversi e forse anche per questo l'insegnante di Magia Verde aveva colto al balzo l'occasione di una lezione combinata con DCAO. Aldilà del fatto che trovasse il collega severo ma professionale, era ben consapevole di quanto le due materie fossero spesso interconnesse, tanto che organizzare la lezione di quel giorno si era rivelato un processo naturale e istintivo. Di certo non si trattava di una delle sue lezioni, aveva comunque la sensazione che quella sarebbe stata una prova impegnativa per certi versi, di sicuro in modo ben diverso da quello che i suoi studenti si potevano aspettare da lei.
    Si sarebbe presentata in orario, e per quanto parte di quel che avevano organizzato fosse fuori dalla sua comfort zone si sentiva comunque piuttosto di buon umore e avrebbe dedicato un sorriso gentile al collega non appena lo avesse incrociato. "Buongiorno. E' tutto pronto?" avrebbe chiesto come conferma, Metcalfe come sempre ben ancorato alla sua spalla, lui molto meno convinto della padrona sulle buone intenzioni di Ensor, che molto spesso finiva per farlo diventare invisibile anche solo lanciandogli un'occhiata delle sue. La docente non sembrava però interessata a credere ai pregiudizi della creatura, molto spesso finiva solo per accennare un sorriso di scuse e lasciare che Metcalfe rimanesse accanto a lei, nascosto alla vista di chiunque, finchè non decideva di poter tornare visibile.
    Sistemò la sua borsa, piccola ma estremamente piena, sulla cattedra, sistemando brevemente quello che aveva portato con sè, per lo più rimedi in casi di estrema necessità e qualche vecchio libro polveroso, nel caso ce ne fosse bisogno. "I ragazzi del biennio sono molto promettenti, non trovi?" cercò di fare conversazione, aspettando poi con pazienza che gli studenti arrivassero, salutandoli uno ad uno con un cenno e un leggero sorriso di incoraggiamento. Avrebbe aspettato che tutti prendessero posto, seppur solo per la spiegazione, prima di parlare. "Buongiorno a tutti e benvenuti a questa lezione di Magia Verde e Difesa Contro le Arti Oscure. Non mettetevi troppo comodi, come vi avevamo già accennato oggi non resteremo in classe ma svolgeremo la lezione fuori da qui." iniziò, per poi fare un cenno a Brian perchè potesse spiegare, sempre se avesse voluto farlo, dove sarebbero stati e che cosa avrebbero potuto aspettarsi dalla meta del loro viaggio.
    Kàra sarebbe intervenuta di nuovo solo nel momento in cui sarebbe stato inevitabile parlare dell'obbiettivo di quella lezione, che almeno in parte riguardava proprio la sua materia. "Oggi avremo a che fare con una creatura di cui conosciamo molto poco e che, a dire il vero, viene riportata in pochissimi manuali. Sto parlando dei Fuochi Fatui, creature mutevoli nell'aspetto e nel comportamento." cominciò, prendendo poi uno dei suoi tomi per mostrare alla classe una rappresentazione della creatura in questione. "I Fuochi Fatui si presentano, nei momenti di calma e di tranquillità, sotto forma di creature piccole e minute, di un colore blu molto simile a quello prodotto dal gas quando brucia, e sono caratterizzati da movimenti lenti, quasi incerti. Purtroppo però quando si sentono minacciati il loro aspetto cambia, insieme al loro comportamento: tendono ad assumere una colorazione che varia dall'arancione al rosso, in base a quanto sono spaventati, e anche il loro aspetto cambia, si fanno più alti, più tremolanti e sopratutto più veloci. I Fuochi Fatui possono diventare aggressivi e pericolosi, addirittura bruciare chi vedono come un nemico seppur tendono a non cercare mai un confronto diretto." spiegò con attenzione, consapevole di dovergli dare più dati possibile quando si trattava di una creatura che non avevano ancora approfondito a dovere.
    "E' sconsigliato cercare di imprigionare i Fuochi Fatui, ancora di più se in posti troppo piccoli per loro, rischiereste solo di peggiorare il loro umore." aggiunse alla fine, con tono ammonitore, giusto per prevenire qualsiasi iniziativa impulsiva da parte dei presenti.
    " Se avete qualsiasi dubbio o domanda vi suggerisco di avanzarli ora." concluse quindi, lasciando l'ultima parola al collega che avrebbe introdotto il primo compito della lezione.


    PARLATO - ASCOLTATO - NARRATO
    bymars






    Benvenuti a questa nuova strabiliante lezione in compresenza!

    Oggi vi troverete ad affrontare la prova che la tenera Kàra è il tenebroso Brian hanno pensato per voi ma non temete, siamo sicuri riuscirete ad eccellere come sempre v.v

    Kàra si concentra sui fuochi fatui, di cui non sapete ancora molto, ma vi fa sapere che:
    -se calmi hanno un aspetto innoquo (quello nella foto linkata)
    - quando si agitano perché in pericolo o arrabbiati cambiano totalmente (diventano così)
    - è sconsigliabile imprigionarli

    Kàra rimane a disposizione per qualsiasi dubbio o domanda e potete scrivermi qualsiasi perplessità per mp o su telegram, dove mi trovate come Julsiji ❤️



    Aspettate l'altro docente prima di postare
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    |Kàra Onfroy| Docente Magia Verde



    F
    ino a quel momento aveva dato tutta la colpa per l'imbarazzo e il disagio alla sua scarsa quantità di legami interpersonali. Eccezione fatta per suo padre, qualche anziana del villaggio dalla mentalità più aperta e qualche conoscenza più approfondita all'interno delle mura di Hidenstone, Kàra avrebbe potuto affermare con una certa franchezza di non avere veri e propri amici, di non aver una rete di conoscenze vera e propria, se non si teneva conto delle creature alle quali si era affezionata nel corso degli anni ma che sospettava non rientrassero proprio nella lista dei suoi affetti, non in quella socialmente accettata almeno.
    La cosa non l'aveva mai preoccupata più di tanto, non si era mai sentita sola e riusciva a stare bene anche senza essere avere miliardi di persone da poter chiamare amici. Forse una parte di lei aveva scelto quel tipo di vita, più o meno consapevolmente, anche perchè era la strada meno rischiosa: aveva ricevuto parecchi rifiuti anche quando era solo una bambina, quando tutti la guardavano come un mostro per via di origini che non potevano comprendere, e quello le aveva insegnato quanto poca fiducia meritassero la maggior parte di persone che la circondavano, poco importava che fosse vero o meno. Si era sempre battuta perchè gli altri cambiassero opinione, non nei suoi riguardi ma in generale lottava ogni giorno perchè tutti potessero avere una mentalità più ampia, perchè allargassero i loro orizzonti, e sarebbe stato ironico realizzare che proprio lei non riusciva a scrollarsi di dosso le vecchie convinzioni.
    Sapeva che non erano tutti accecati da vecchie leggende, sapeva bene che al mondo c'erano persone a cui non importava proprio niente che lei non sapesse da dove veniva, che le sue radici fossero state recise e sparse chissà dove, eppure una parte di lei non aveva mai avuto la spinta necessaria a cercarle, a mettersi in gioco. Sapeva bene come tutti avessero i propri demoni, i suoi forse non erano nemmeno tra i peggiori, a conti fatti, ma si era abituata a stare sola e faticava ad accettare l'idea di cambiare le sue abitudini e lanciarsi nel vuoto.
    Jason era una compagnia strana, unica nel suo genere: era una novità, ovviamente, portava con sè parecchie variabili ma al contempo sapeva di casa, senza che quella sensazione avesse alcun senso. Si rendeva conto di quanto quel che provava vicino a lui fosse illogico, sfuggiva ad ogni senso comune per quel che la riguardava: non lo conosceva da così tanto tempo, non sapeva quasi niente di lui eppure si sentiva sempre protetta e al sicuro quando erano assieme. Certo, il fatto che l'avesse salvata in battaglia giocava di certo a suo favore, il loro primo imprinting era stato intenso e decisivo per il loro rapporto, di questo ne era certa, ma era davvero tutto lì?
    Lo guardò curiosa nel sentire quell'accento particolare fare capolino ma siccome entrambi sembravano piuttosto incerti decise di non fare domande scomode, limitandosi ad annuire, cercando di convincersi a sua volta di aver fatto la cosa giusta. "Sono qua..." ripetè, realizzando solo dopo di sembrare una sciocca nel ridire le sue stesse parole "... e sono molto felice di esserci." aggiunse sincera, finendo però per arrossire leggermente suo malgrado, dandosi della sciocca per avere reazioni così stupide e incontrollate ad una banale conversazione tra amici.
    Si schiarì la voce, riscoprendo quanto fosse facile muoversi per la bottega, cercando comunque di non prendere il controllo della situazione: quello non era il suo posto, non aveva alcun diritto di muoversi come se lo fosse anche se era naturale spostarsi verso il giardino, ora che conosceva la strada. Si appigliò alla risposta di Jason per trovare qualcosa di più facile a cui pensare e di cui parlare, cogliendo la palla al balzo. "Hidenstone in realtà è davvero un posto eccellente, mi piace stare lì e continuerò ad andarci anche in estate sai, per la Riserva e per controllare le piante e le creature che si trovano lì... potresti fare un salto qualche volta, ho qualche esemplare interessante." buttò lì e l'invito le scivolò dalle labbra in modo così istintivo e naturale che se ne accorse a malapena. Così come si accorse in ritardo che l'altro era rimasto indietro. Si sarebbe fermata per aspettarlo ma lasciandogli comunque tempo e spazio per qualsiasi cosa stesse facendo, cercando di non intromettersi e dedicandogli, piuttosto, un sorriso sollevato e sincero quando tornò da lei. "Oh... Seth, ecco chi mancava qui! Spero tu non l'abbia allontanato per colpa mia, è un cane adorabile." osservò per poi annuire appena. "Di vista, non ci siamo mai presentate in realtà..." ammise riguardo a Joanne. Sentirgli dire quelle parole, quel "tu eri perfettamente nei miei piani", le causò una strana fitta allo stomaco, piacevole, certo, calda ma comunque anomala, una sensazione che non aveva mai provato prima. Impiegò qualche istante a digerire quella sensazione, e si ritrovò a sperare di provarla di nuovo, che non fosse la prima e unica volta. "Non preoccuparti, non hai sconvolto proprio nulla, sono felice di essere qui, davvero. E grazie per l'invito." rispose alla fine, con tutta l'onestà di cui era capace, schiudendo poi le labbra per la sorpresa quando Jason accese le lanterne, illuminando il giardino di una luce calda, soffusa e avvolgente. "Oh wow..." si lasciò sfuggire, spiazzata, guardandosi intorno e percependo un brivido deciso quando l'altro la sfiorò di nuovo, ritrovandosi a cercare il suo sguardo prima ancora di esserne consapevole, una leggera scossa elettrica che le percorse l'epidermide, leggera ma chiaramente percepibile. "Che meraviglia... per il momento sto bene, pellaccia denrisiana..." provò a scherzare alla fine, accennando una mezza risata impacciata.

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    bymars


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    |Kàra Onfroy| Docente Magia Verde



    "A
    vanti, è inutile che mi tieni il muso in quel modo." disse la Docente con aria severa, le braccia incrociate al petto e gli occhi puntati sull'apparente nulla. Difficile intuire a chi stesse parlando, anche se ad un occhio attento qualcuno avrebbe potuto notare l'erba e i fiori schiacciati da un peso invisibile, e tutti i piccoli insetti della foresta che sembravano evitare un'area ben specifica davanti alla donna. Per chiunque l'avesse vista anche solo una volta al villaggio intuire con chi stesse parlando non sarebbe stato così tanto complicato: invisibile, testardo...quello poteva essere solo Metcalfe, il Demiguise di Kàra.
    I due erano inseparabili più o meno da quando si erano trovati, era facile incontrarli insieme, la creatura appollaiata sulle spalle della ragazza che riusciva a sorreggerne il peso chissà grazie a quale miracolo. Non era raro che Kàra passasse il suo tempo a borbottare cose con la creatura, il più delle volte visibile perchè si sentiva tutto sommato al sicuro vicino a lei, ma non lo faceva quasi più in pubblico dopo aver capito che quell'atteggiamento destava più domande che altro.
    Non che fosse favorevole al cambiare atteggiamento in favore degli altri, in realtà detestava anche solo l'idea di cambiare per colpa di occhiatacce e giudizi, ma quel cambiamento era stato naturale, quasi inarrestabile, e forse era stato causato anche dalla sua giovane età, quando ancora non aveva abbastanza forza per sopportare tutto quanto, anche se fingeva il contrario.
    Non era stato facile adattarsi alla realtà del villaggio eppure ora non avrebbe voluto trovarsi da nessuna altra parte. Aveva anche cominciato a combattere, nel vero senso del termine, per il villaggio, a mettersi in gioco sul serio,e per una pacifista che preferiva rimanere nella sua serra, con le sue piante, quello era un notevole passo avanti. Alla fine aveva capito di appartenere a quel villaggio, e questo significava anche battersi per le cause che lo riguardavano e proteggerlo il più possibile.
    Ecco, quello era un aspetto che Kàra aveva accettato, abbracciato con una certa naturalezza, ma che Metcalfe invece non sembrava apprezzare proprio per niente. Era passato ormai un po' dalla sua ultima missione, eppure ogni volta che l'argomento saltava fuori anche per sbaglio finivano sempre per discutere.
    Certo, difficile dire che stavano discutendo ma la donna sembrava in grado di cogliere più che bene il tono dei versi dell'altro che, indispettito, emise un messo gemito di protesta pur rimanendo invisibile, costringendola a sbuffare di nuovo. "Non possiamo continuare a discutere se tu diventi invisibile così, lo sai vero?!" lo redarguì, indispettita non solo perchè non era certo la prima volta che discutevano della questione, ma anche perchè dopotutto le dispiaceva che l'atmosfera tra loro fosse così tesa.


    PARLATO - ASCOLTATO - NARRATO
    bymars


  11. .


    |Kàra Onfroy| Docente Magia Verde




    Foresta




    Adele e Lucas, con la loro camminata furtiva, si erano particolarmente mescolati con l'ambiente circostante, finendo per riuscire a spostarsi senza essere notati, attenti però ad ogni particolare. Il non ignorare i fiori bianchi, all'apparenza forse belli e innocui, li avrebbe premiati: sarebbe bastato il movimento causato dall'incantesimo per rilasciare piccole particelle nell'aria, subito inglobate dalla cupola causata Sphaera Tutelae che li avvolse appena in tempo.
    Subito dopo il Favello Objecto avrebbe dato i suoi risultati: il mattone si sarebbe rivelato di carattere morbido, malleabile, e non avrebbe esitato a risponde prontamente a Hernest, una bocca che apparve in cima, e che si stiracchiò un po' prima di emettere un suono. La voce che avrebbe sentito il ragazzo sarebbe stata leggera ma ben udibile, calda ma bassa, come se non volesse farsi sentire da orecchie indiscrete. "I nemici che vi aspettate di certo non trovate! La natura è amica con sè stessa, e di alleati fa spesso incetta. Attenti al drago perchè si sa, nessuna pianta può non amarlo qua." replicò, in modo forse non cristallino anche se era chiaro che il mattone fosse sicuro di aver appena fatto una grandissima rivelazione.
    La prima azione di Lucas, quel Belliplenio, non ebbe grande successo: raggiunse il drago, certo, ma provocò nella creatura solo un altro urlo che risuonò per gli alberi, e non sembrava affatto soddisfatto... forse non era il cibo ciò che stava cercando. In effetti il Natura in fabula ebbe molto più successo, portando il drago a spostare il muso nella direzione di Lucas: il ragazzo avrebbe potuto vedere le sue narici dilatarsi e ritrarsi a ritmo con il suo respiro e avrebbe potuto sentire, direttamente sulla propria pelle, l'intensità e l'intimità di quegli istanti, come se il drago non stesse pensando ad altro se non a lui. In quegli istanti, che sembrarono quasi eterni, tutta la foresta sembrò tacere e anche gli arbusti che popolavano quella radura rimasero immobili, in ascolto, in attesa di ciò che sarebbe successo.
    In effetti c'era qualcosa nelle sue parole che doveva averlo colpito, perchè prestò davvero attenzione ad ogni sillaba ma... ma alla fine tornò a ringhiare, con rabbia, aprendo le fauci ed emettendo un suono forte, investendo anche Lucas seppur non facendo altro che muovere una grande ondata d'aria con le ali e dargli probabilmente fastidio ai timpani. Il drago non sembrava spaventato o dispiaciuto per quel che era successo, non solo: si sarebbe alzato in volo, trascinando con le zampe uno dei mattoni per poi lanciarlo con rabbia verso...il cielo? Sì, decisamente, anche se per ovvie ragioni la gravità lo trascinò a terra, avreste sentito il rimbombo della sua caduta più in là, nel cuore della foresta. Il drago aveva appena cercato di colpire le nuvole, o il cielo, per quel che potete dedurne...ma perchè?
    Di certo la conversazione con Lucas -o era meglio dire il monologo- aveva tenuto il "guardiano" impegnato abbastanza da permettere a Liz di fondersi con l'ambiente circostante, e muoversi verso il nucleo senza troppi problemi. Gli arbusti che avvolgevano il nucleo si muovevano, ormai la ragazza ne era certa, e lo facevano a ritmo con i lamenti del drago, muovendosi verso di lui, con scatti rabbiosi, in piena sintonia con il suo umore, come se rispondessero ad ordini silenziosi. Il Farfallus Explodit riuscì a creare qualche danno, ma non liberò del tutto il nucleo, più che altro i rami più piccoli sembrarono tendersi per acciuffare qualche "farfalla nemica" e la presa sembrò farsi più stretta e protettiva. Ancora una volta era sempre più chiaro che quella radura non covava semplice rabbia, c'era di più, perchè Elizabeth avrebbe cominciato a sentire le radici avvicinarsi verso di lui, strisciare rapide sotto i suoi piedi e quelli di Hernest, cominciando a risalire sulle caviglie: il ragazzo sarebbe riuscito a raggiungere quell'esagono di mattoni, non uscito preciso come la Lynch avrebbe voluto ma comunque decente, ma si sarebbe accorto che incidendo le Rune queste assumevano forme strane e venivano come rigurgitate dalla stessa pietra, sparendo senza lasciare alcuna traccia: con ogni probabilità avrebbero funzionato meglio solo una volta che tutto fosse stato al suo posto.



    Sentiero dei ghiacci



    La landa ghiacciata aveva accolto Jesse, Adamas, Neina e Natar in modo non troppo caloroso, ma d'altronde che cosa ci si poteva aspettare? Di certo i giovani ragazzi avevano capito fin da subito che la collaborazione e la coordinazione erano fondamentali, e che solo uniti avrebbero potuto cavare un ragno fuori dal buco... o un Kneazle fuori dai ghiacci, in questo caso.
    Di certo non era facile muoversi senza avere una profondo conoscenza della Magia Verde, ma la squadra sembrò riuscire a trovare un equilibrio soddisfacente: se da un lato Neina sembrava attenta all'ambiente circostante, i ragazzi avrebbero trovate un modo per risolvere la faccenda in modo più pratico.
    Neina, nell'osservare le Isponize, avrebbe ricordato la voce di Kàra, seppur non in modo preciso, che ne accennava durante una lezione: si trattava di piante forti, nate per sopravvivere in ambienti rigidi e con temperature piuttosto basse, e potevano tornare utili se si voleva fare male a qualcuno, con quelle spine velenose che si infilavano in profondità. Di certo non qualcosa che si potesse cogliere senza le dovute precauzioni, ma se avesse voluto utilizzarle per infastidire qualcuno avrebbe anche potuto farlo.
    Decise però di preoccuparsi della creatura, prima di tutto, anche in accordo con Adamas, e il suo Astra Congrego Plutone produsse una perfetta sfera bianca che cominciò a muoversi nella sua direzione, brillante e decisa.
    Nel vedere la sfera avvicinarsi avreste visto tutti quanti il Kneazle quasi inciampare, palesemente terrorizzato da quella nuova presenza: era così tanto spaventato da non riuscire nemmeno a scappare, malgrado conoscesse bene il ghiaccio e quella landa finì quasi per scivolare, e non potè davvero sfuggire alla sfera che alla fine lo raggiunse, seppur non ottenendo l'effetto sperato. Il Kneazle rallentò i suoi movimenti, forzato dall'incantesimo, ma cercò comunque di fuggire, ancora più agitato e anche più sconclusionato nei suoi movimenti, in palese difficoltà, probabilmente destabilizzato anche dall'Impedimenta che aiutò l'Astra Natura a non fallire del tutto.
    Lavorare sul carattere della Lega di Stern, che sollecitata in quel modo dall'influenza dell'Astra Natura Marte impiegò ben poco a mutare i suoi alleati, piegandosi al calore e diventando più cedevole, tanto quanto ustionante: se il materiale del Nucleo non sembra risentire molto dell'alta temperatura, diversa è la situazione del Kneazle che urla di dolore poco prima che la corda si spezzi, dividendo la creatura dal Nucleo che stava trasportando.
    L'Accio di Adamas avrebbe ottenuto effetti meno sensazionali: il Nucleo si sarebbe spostato, scivolando sul ghiaccio verso la sua direzione, ma attirando così l'attenzione del Kneazle che, dopo essere stato scottato dalle corde e aver intuito che qualcuno sta cercando di rubargli quel che vuole proteggerlo, cerca di recuperarlo gettandovicisi sopra. Nel concentrarsi sul Nucleo Adamas avrebbe notato come la sua forma, seppur irregolare per colpa della tempesta o di cadute e sbalzi che aveva subito, sembrava ad occhio e croce corrispondere con quella del buco rimasto, forse non c'era bisogno di altro per riempirlo.
    Jesse e Neitar non sono di certo esperti di Magia Verde, e si potrebbe pensare che non saprebbero come agire, ma la loro pensata si rivela ottimale: non appena un cumolo di ghiaccio accanto all'animale prende la forma di un gomitolo gigante, di un tessuto lanoso di un bianco accecante, la creatura ne sembra attratta e, nonostante tutto, si tende appena verso di esso. E' proprio mentre allunga una zampa per raggiungerlo, titubante e un po' confuso, che notate una ferita aperta, sanguinante, che con ogni probabilità fino ad ora ha influenzato il suo comportamento.
    Il Carpe Retractum di Jesse sembrava il culmine di una serie di azioni ben ponderate e ben calibrate, ma forse la loro dose di fortuna si stava esaurendo perchè invece di riuscire ad attirare il nucleo a sè, finì per trovare una forte resistenza, che fece l'effetto contrario: il ragazzo si sarebbe sentito trascinare verso il nucleo, ancora molto vicino al Kneazle, e avrebbe finito per ruzzolare verso di lui, fortunatamente fermandosi in tempo prima di impattare rovinosamente contro la creatura o finire faccia a terra, e se il Kneazle non l'aveva notato subito era perchè sembrava provato dalla ferita e dalle nuove bruciature e, al contempo, spaventato e confuso dal gomitolo che stava ancora studiando, emettendo di tanto in tanto gemiti di dolore.



    PARLATO - ASCOLTATO - NARRATO
    bymars



    Eeeeeeh siamo arrivati anche all'ultimo giro di post, ci siete quasi <3
    Vorrei complimentarvi con tutti per le bellissime idee, ho adorato i vostri post, avete avuto delle iniziative davvero lodevoli e ho apprezzato ogni azione *O*

    Vi lascio qui sotto un comodo riassuntino dei momenti più salienti dei due scenari (ma vi esorto comunque a leggere il post):

    - Foresta: Cominciate a intuire che non sia solo la rabbia che muove il vostro draghetto e tutta la foresta circostante gli risponde, ora ne siete sicuri. Lo avete visto lanciare un mattone contro il cielo, il Belliplenio non ha ottenuto un buon effetto ma il Natura in Fabula è andato molto meglio. Il mattone vi ha rivelato che la torre non nasconde i nemici che vi aspettate ma si raccomanda di stare attenti. Per quanto riguarda il Nucelo è ancora avviluppato dalle radici, che ora si muovono anche su Liz e Hernest infastidendo i loro movimenti: i mattoni si sono plasmati con la forma richiesta da Liz ma le Rune non hanno avuto presa.
    Attualmente le Apshyxia sono ancora sotto la cupola.


    - Ghiacci: grazie alle volte azioni siete riusciti a liberare il Nucleo dalla presa delle corde e avete capito che basta quello a riempire il buco sulla struttura. Il Kneazle è attualmente molto vicino al Nucleo ma distratto dal gomitolo, avete ormai capito che è sofferente (ha una ferita aperta e profonda su una zampa e bruciature causate dalla Lega di Stern sul dorso) ed emette lamenti sommessi. La sua condizione lo rende affaticato. Jesse è scivolato giù dal pendio attratto dal Nucleo, si trova vicino al Kneazle e al Nucleo stesso ma non è sotto tiro e la creatura non gli sta prestando troppa attenzione.

    Ancora complimentissimi, io e Kàra siamo mooolto fiere di voi *^*

    Buona fortuna per questo ultimo giro <3


    Scadenza: 27 gennaio ore 23:59

  12. .
    Kàra Onfroy
    Docente Magia Verde

    SHEET | STAT| SOCIAL| DRESS
    parlato - pensato- ascoltato
    Non era solita fare amicizia con gli sconosciuti. Denrise era, dopotutto, una città di porto, per quanto fosse un villaggio chiuso nelle sue tradizioni e legato al passato, rimaneva comunque tappa per diverse navi e nella sua vita Kàra aveva visto diversi stranieri camminare per le strade del villaggio e sapeva molto bene che si trattava di persone di passaggio, novità che arrivavano e poi sparivano con la stessa velocità con il quale erano comparsi. Si trattava di persone che non capivano quel posto, che non si potevano sentire a casa tra quelle casette e quel vento gelido e che Denrise stessa non avrebbe mai accettato.
    Sapeva bene quanto fosse difficile diventare parte di quel posto, lei era arrivata quando era ancora una bambina, senza una scelta alternativa, eppure ricordava molto bene quanto le persone fossero state severe anche con lei, con i loro sguardi vitrei e le loro parole taglienti. Non giustificava quel comportamento, come avrebbe potuto? Ma cominciava a comprenderlo dopo una vita passata lì e se non altro sapeva prevederlo.
    Andrew non aveva l'aria da straniero, con la sua carnagione dorata avrebbe potuto anche spacciarsi per un uomo di mare, ma aveva quegli occhi chiari e l'accento tipico di gente che veniva da fuori. Certo, la sua solarità forse era la cosa che attirava più attenzione di tutto: nessuno andava in giro con quel sorriso e quell'allegria a Denrise, i Druidi erano spesso rudi e goffi e lei stessa non aveva grande entusiasmo nei suoi modi di fare e sospettava fosse colpa della sua infanzia lì.
    A lei non dispiaceva, trovava la diversità se non altro interessante e le piaceva l'idea di parlare con una persona che aveva avuto esperienze così diverse dalle sue, così lontane da quello che lei poteva immaginare.
    Lasciò a Andrew un sorrisino colpevole, stringendosi appena nelle spalle. "Uhm... non sempre, dipende. I denrisiani più anziani ti direbbero che c'è un'etichetta ben precisa per le sorprese, perchè non portino cattive novelle..." ammise dispiaciuta per poi riprendersi subito "Ma a me non dispiacciono, sono contenta tu abbia deciso di passare!" cercò di confortarlo con gentilezza, parlando prima che chiunque altro presente potesse intervenire e spiegargli in modo più burbero di lei come funzionassero le cose lì. Con la sua esperienza con i giovani studenti aveva imparato ad essere più paziente e gentile e in quel momento sospettava che Andrew non avesse alcun bisogno di avere a che fare con l'atteggiamento tipico delle persone locali.
    Si schiarì la voce, togliendosi rapidamente il grembiule e controllando di non lasciare niente in giro e sistemare le ultime cose prima di lasciare la panettiera e uscire con Andrew. Per la barba di Merlino, lei che usciva poco prima dell'orario di lavoro... comprendeva le occhiate confuse di suo padre, per quanto non avrebbe mai commentato ad alta voce e non era tipo da fare domande, non davanti a degli sconosciuti. Lo salutò con un cenno della mano, seguita fuori dal bancone solo da Metcalfe che si affrettò a raggiungere la sua spalla, scrutando Andrew con occhiate furtive verso il ragazzo pur cercando di non farsi beccare.
    Sorrise appena ad Andrew quando le aprì la porta, uscendo prima di lui anche se lei era decisamente più semplice e non aveva bisogno di quel genere di buone maniere. "Mangia pure allora, io ho già assaggiato l'impasto di alcune torte...! Se vuoi altro dopo posso darti qualcosa anche per il pranzo" si offrì gentile, sistemandosi Metcalfe sulla spalla e avviandosi per una delle strade di Denrise, annuendo piano alle sue parole.
    "Sono d'accordo, la mattina presto è uno dei momenti migliori della giornata..." ammise per poi guardarlo attenta. "Io sto bene e tu? Hai detto di aver organizzato giornate di shopping a Londra... conti di rimanere qui ancora per un po'?"

    code made by gin
  13. .


    |Kàra Onfroy| Docente Magia Verde



    P
    er una che faceva dell'empatia il suo principale pregio e che lavorava con le emozioni delle creature con le quali interagiva, era davvero ironico che fosse così impreparata ad una situazione simile. Era arrivata ad una età in cui non era di certo obbligatorio, ma quantomeno normale, sapere come gestire sensazioni come quella, o almeno avere una vaga idea di come si reagisse a quel genere di inviti.
    Avrebbe dovuto rispondere, quello era poco ma sicuro, e col senno di poi si sarebbe data indubbiamente dell'idiota per non aver dato a Jason nessuna indizio sulla sua decisione o alcun preavviso circa il suo arrivo. Da persona perfezionista quale era cercava sempre di mettere in primo piano la praticità ma anche le situazioni altrui: cercava di non giudicare, di non partire mai prevenuta e di mettere tutti a proprio agio, nel limite delle sue possibilità. Avrebbe potuto quindi dedurre da sola che non dare risposte potesse anche sottintendere un rifiuto e che forse il druido avrebbe voluto sapere prima del suo arrivo, che non poteva dare per scontato.
    Certo, agli occhi di Kàra lei aveva reso nota la sua simpatia per l'uomo e aveva sempre cercato di agire come faceva da quando aveva memoria: in modo chiaro e trasparente, perchè non era brava a mentire nè tanto meno a nascondere quel che provava, solo che non si era resa conto che Jason era esperto almeno tanto quanto lei di quei sentimenti e non aveva colto granchè di quel che lei aveva mostrato.
    Mentre aspettava che Jason andasse ad aprirle ebbe qualche istante per fermarsi e ragionare. Era più agitata ed entusiasta del solito: per essere una a cui in realtà piaceva starsene da sola e apprezzava la solitudine spesso più della compagnia, era davvero fuori dal normale sentirsi così tanto felice per un incontro, ancora di più uno organizzato all'ultimo che potenzialmente aveva stravolto i suoi piani. Ogni volta che lo realizzava Kàra si dava della "vecchia legnosa" da sola, sentendosi come un pezzo di corteccia che non riesce a piegarsi prima del suo stesso punto di rottura: era una a cui piaceva essere organizzata, avere tutto in ordine, e se alle volte compiva follie come quel viaggio in America comunque era affezionata alla sua routine, all'ordine delle cose, sopratutto quando si trattava della sua vita privata. Nel suo lavoro era abituata ad avere a che fare con l'imprevidibilità della natura, del suo decorso, che in realtà era sempre logico e sensato ma spesso impossibile da prevedere per un comune mortale, ma quando si trattava dei suoi impegni le piaceva avere un piano, quantomeno mentale, sempre ben delineato. Negli anni aveva costruito una routine sempre simile, che partiva all'alba e finiva a notte fonde, dove tutto era scandito dal naturale decorso del tempo, della luce, del calare e salire della temperatura, tutto calcolato per essere funzionale e pratico. Non impazziva quando qualcosa andava fuori dai binari, sapeva che poteva succedere, ma in quei casi aveva sempre piani secondari da riutilizzare o alle volte, quando nemmeno quelli funzionavano, si adattava ma con meno entusiasmo e allegria di quanto avrebbe voluto.
    Eppure, quando Jason le aveva spedito quell'invito non sembrava averci pensato due volte prima di recarsi alla sua porta, una reazione di certo fuori dalla norma e stava per farsi probabilmente troppe domande quando Jason aprì la porta e la salvò. La Docente non riuscì ad evitarsi un sorriso leggero, in risposta a quello dell'altro, annuendo con vigore e quasi con ovvietà. "Assolutamente." replicò, realizzando solo in quel frangente quel che aveva fatto e individuando il canovaccio sulla sua spalla. "Oh... perdonami. Io... ho pensato di venire qui prima di risponderti, mi è sembrata la cosa più sensata da fare... avrei dovuto avvisarti! Non volevo piombare qui da nulla." provò a giustificarsi, arrossendo leggermente quando l'altro le fece cenno di entrare, un rossore che si allargò quando lui cominciò a toccarla, senza che però lei sentisse il bisogno di allontanarlo. Si schiarì la voce a vuoto, annuendo con fin troppo vigore quando le spiegò che sarebbero stati in giardino.
    "Ma certo, e poi è meglio così, si rischia di fare dei disastri all'interno." ammise, sentendosi cretina nell'aver specificato una simile ovvietà con qualcuno che faceva quel mestiere da secoli. Si appigliò alla sua domanda all'istante, avviandosi verso il giardino di sua spontanea volontà, visto che ormai conosceva la strada, incrociando lo sguardo di Jason di nuovo e percependo questa volta quel senso di famigliarità e sicurezza che riusciva sempre a trasmetterle. "Bene. La fine del semestre e l'inizio di quello nuovo è sempre impegnativa a Hidenstone ma inizio a vedere la fine del tunnel. E tu invece? Spero di non aver sconvolto troppo i tuoi piani presentandomi qui."


    PARLATO - ASCOLTATO - NARRATO
    bymars


  14. .
    K?ra Onfroy
    Docente Magia Verde

    SHEET | STAT| SOCIAL| DRESS
    parlato - pensato- ascoltato
    Forse nessuno studente ci avrebbe mai scommesso, ma la pacifica e tranquilla K?ra stava osservando gli studenti col fiato sospeso, dalla sua postazione, e avrebbe osservato a suo modo il duello con estrema attenzione, pur senza che Aidan e Cameron potessero vederla. Li osserv? mentre impattavano con la pietra, contenta che non avessero subito grandi danni, e si illumin? nell'istante in cui Cameron ebbe l'intuizione di utilizzare l'ambiente che lo circondava: in quel momento non fu un arbitro imparziale e sussurr?, alle orecchie del giovane, un sentito "Ottimo lavoro" che le era scappato ma che non era riuscita a fermare in tempo. Poco le importava se sarebbe andato a buon fine o meno, per lei era importante che il ragazzo avesse scelto di interagire con ci? che gli stava intorno, una scelta che non si poteva certo considerare scontata. Le foglie fiammeggianti si radunarono in un turbine che cominci? a volare in direzione di Aidan, che ebbe comunque la prontezza necessaria per provare a trasfigurarle e limitarne i danni: il suo Floral Venti ebbe effetto solo in parte, alcune foglie in effetti rimasero tali, perdendo probabilmente le loro propriet? distruttive, e si ammassarono a terra ma qualcuna, poco meno di una decina, riusc? comunque a colpirlo. Il ragazzo non sub? enormi danni se non altro, ma i suoi abiti si bucarono l? dove le foglie avevano bruciato il tessuto e Aidan avrebbe potuto avvertire il calore spiacevole causata dal contatto, seppur molto limitato: si sarebbe ritrovato segni rossi su petto, collo e braccia ma niente che fosse pi? di un tedioso fastidio.
    Di certo la sua prima risposta non gli era bastata e, mentre l'Expulso di Cameron si esauriva in una minuscola scintilla che fioriva dalla sua bacchetta e si spegneva all'istante, ebbe fortuna con una altro Reducto, che port? Cameron a vacillare ancora una volta, questa volta portandolo ad inciampare su uno dei gradini e finire seduto a terra, avvertendo un certo fastidio al polso con il quale aveva parato la caduta, senza pensarci. Niente di grave ma di certo un fastidio che impediva di muoverlo facilmente come poco prima.
    "Chi la fa la aspetti immagino, ma non ? ancora detta l'ultima parola." disse questa volta rivolta ad entrambi, nella voce una punta di orgoglio facile da percepire.

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    Benvenuti in questo nuovo fiammeggiante duello <3
    Oggi avrete K?ra come arbitro d'eccezione che ha pensato per voi un'arena particolare!

    Dati
    (I PV sono calcolati con 40+Resistenza)

    Cam (56 - 12 - 8 = 36)

    Ventus: 10 + 3 + 4(bonus) - 4= 13
    Expulso: 1 +5+1= fallisce a prescindere

    *Bonus foglie di quercia infuocate: Cameron decide di usare le foglie di quercia a suo favore, interagendo con l'ambientazione e utilizzandola a suo favore.

    Status: storta al polso.
    La caduta ti ha causato una fastidiosa storta al polso, che ti provoca un malus di -2 a Destrezza per ogni turno.


    Aidan (51 - 11 - 13 = 27)

    Floral Venti = 9 + 3 - 4 = 8
    Reducto= 8 + 4 - 4= 8

    Status: Bruciature.
    Le foglie usate da Cameron ti hanno causato diverse bruciate per tutto il corpo, provocandoti un -2 PV per turno.
    Mappa
    Vi trovate ognuno su una piattaforma di pietra, circondati da antiche colonne di pietra e alberi molto simili a querce dalle chiome di un rosso vivo. Le piattaforme sono collegate da una scalinata sempre in pietra ad una "isola" centrale, al cui centro trovate uno specchio d'acqua fumante di non pi? di dieci metri di diametro.
    L'aria ? calda, un vento deciso soffia sull'arena e fa cadere le foglie dagli alberi, mostrandovi come non sono vere e proprie foglie ma pi? simili a fiammelle.
    Fuori dall'area di pietra non vedete nulla se non fitta nebbia. Dove vedete il grigio e la nebbia nella mappa non potete andare, ? come se ci fosse una barriera invisibile che vi tiene sull'area di pietra.
    Sotto spoiler trovate un'illustrazione dettagliata dell'arena.


    Regole
    - Vi ricordo che siete studenti, quindi attenti agli incantesimi che potete e non potete usare
    - Avete due azioni e mezza a testa, salvo specifiche differenti.
    - Potete portare un oggetto, un famiglio o 3 pozioni, specificate in spoiler il vostro equipaggiamento.
    - Sempre in spoiler, mettete un sunto delle vostre azioni ed eventuali quirk&skill che decidete di utilizzare.
    - Poster? dopo che entrambi avrete postato, comincia: Cameron
    - Avremo tutti 30 minuti a testa per postare.
    - I post si aggirano tra le 100 e le 400 parole.
    - Usiamo Telegram per qualsiasi dubbio/chiarimento/avviso <3

    code made by gin





    Edited by Mia Freeman - 10/1/2022, 22:55
  15. .
    Kàra Onfroy
    Docente Magia Verde

    SHEET | STAT| SOCIAL| DRESS
    parlato - pensato- ascoltato
    Impossibile non notare l'intenzione di entrambi gli sfidanti di fare sul serio. Il vento sembrava assecondarne lo spirito battagliero e cominciò a soffiare con molta più decisione, smuovendo le fronte e facendo voltare sempre più foglie-fiamma intorno a voi: non sapete che cosa potrebbe succedervi se le toccaste ma per il momento le sentite al massimo sfrigolare poco distanti da voi.
    "Il silenzio aiuta a riflettere, un'ottima mossa." osservò la voce pratica e decisa di Kàra nelle orecchie dei giovani mentre il Silencio di Cameron vibrava nell'aria, dirigendosi dritto dritto contro Aidan e... trovando la sua morte contro il Protego che l'altro studente aveva castato e che, seppur non perfetto, andò a buon fine. Un incantesimo lanciato giusto in tempo per sentire la magia infrangersi, elettrica, contro la sua superficie e vedere addirittura qualche leggera scintilla disperdersi nell'aria.
    Ma nessuno dei due sembrava intenzionato a far passare troppo tempo, e non era chiaro se la loro fosse fretta di terminare il duello o fretta di vincere ma di certo non avevano tempo di chiacchierare o scambiarsi grandi sguardi.
    Il secondo scambio di attacchi fu molto più scoppiettante del primo: l'Expulso di Cameron andò a segno, non nel modo in cui forse il giovane sperava ma avrebbe portato Aidan a indietreggiare, incespicando tra i propri piedi e finendo per sbattere la schiena contro una delle colonne, che si sbriciolò leggermente sotto il suo peso. Non andò troppo meglio nemmeno a Cameron, che venne sbalzato all'indietro dal Reducto e finì quasi per cadere sui gradini, fermato nella sua caduta solo da una vecchia colonna spezzata, che gli avrebbe regalato una botta ma lo avrebbe salvato da una caduta più rovinosa.
    "Un buon inizio di certo. Ma tenere duro è la chiave per il successo." avrebbe ricordato la voce di Kàra nell'aria elettrica che correva tra i due giovani.

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    Benvenuti in questo nuovo fiammeggiante duello <3
    Oggi avrete Kàra come arbitro d'eccezione che ha pensato per voi un'arena particolare!

    Dati
    (I PV sono calcolati con 40+Resistenza)

    Cam (56 - 12 = 44)
    Silencio: 3+1+ 9= 13
    Expulso: 7+5+1= 13


    Aidan (51 - 11 = 40)

    Protego= 10 + 3= 13 - 13 = riesce a pararlo
    Reducto= 12 + 4= 16

    Mappa
    Vi trovate ognuno su una piattaforma di pietra, circondati da antiche colonne di pietra e alberi molto simili a querce dalle chiome di un rosso vivo. Le piattaforme sono collegate da una scalinata sempre in pietra ad una "isola" centrale, al cui centro trovate uno specchio d'acqua fumante di non più di dieci metri di diametro.
    L'aria è calda, un vento deciso soffia sull'arena e fa cadere le foglie dagli alberi, mostrandovi come non sono vere e proprie foglie ma più simili a fiammelle.
    Fuori dall'area di pietra non vedete nulla se non fitta nebbia. Dove vedete il grigio e la nebbia nella mappa non potete andare, è come se ci fosse una barriera invisibile che vi tiene sull'area di pietra.
    Sotto spoiler trovate un'illustrazione dettagliata dell'arena.


    Regole
    - Vi ricordo che siete studenti, quindi attenti agli incantesimi che potete e non potete usare
    - Avete due azioni e mezza a testa, salvo specifiche differenti.
    - Potete portare un oggetto, un famiglio o 3 pozioni, specificate in spoiler il vostro equipaggiamento.
    - Sempre in spoiler, mettete un sunto delle vostre azioni ed eventuali quirk&skill che decidete di utilizzare.
    - Posterò dopo che entrambi avrete postato, comincia: Cameron
    - Avremo tutti 30 minuti a testa per postare.
    - I post si aggirano tra le 100 e le 400 parole.
    - Usiamo Telegram per qualsiasi dubbio/chiarimento/avviso <3

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