Lezione VERDE&DCAO Biennio

Febbraio 2022

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    |Kàra Onfroy| Docente Magia Verde



    E
    ra innegabile come Brian e Kàra fossero, almeno all'apparenza, due docenti molto diversi e forse anche per questo l'insegnante di Magia Verde aveva colto al balzo l'occasione di una lezione combinata con DCAO. Aldilà del fatto che trovasse il collega severo ma professionale, era ben consapevole di quanto le due materie fossero spesso interconnesse, tanto che organizzare la lezione di quel giorno si era rivelato un processo naturale e istintivo. Di certo non si trattava di una delle sue lezioni, aveva comunque la sensazione che quella sarebbe stata una prova impegnativa per certi versi, di sicuro in modo ben diverso da quello che i suoi studenti si potevano aspettare da lei.
    Si sarebbe presentata in orario, e per quanto parte di quel che avevano organizzato fosse fuori dalla sua comfort zone si sentiva comunque piuttosto di buon umore e avrebbe dedicato un sorriso gentile al collega non appena lo avesse incrociato. "Buongiorno. E' tutto pronto?" avrebbe chiesto come conferma, Metcalfe come sempre ben ancorato alla sua spalla, lui molto meno convinto della padrona sulle buone intenzioni di Ensor, che molto spesso finiva per farlo diventare invisibile anche solo lanciandogli un'occhiata delle sue. La docente non sembrava però interessata a credere ai pregiudizi della creatura, molto spesso finiva solo per accennare un sorriso di scuse e lasciare che Metcalfe rimanesse accanto a lei, nascosto alla vista di chiunque, finchè non decideva di poter tornare visibile.
    Sistemò la sua borsa, piccola ma estremamente piena, sulla cattedra, sistemando brevemente quello che aveva portato con sè, per lo più rimedi in casi di estrema necessità e qualche vecchio libro polveroso, nel caso ce ne fosse bisogno. "I ragazzi del biennio sono molto promettenti, non trovi?" cercò di fare conversazione, aspettando poi con pazienza che gli studenti arrivassero, salutandoli uno ad uno con un cenno e un leggero sorriso di incoraggiamento. Avrebbe aspettato che tutti prendessero posto, seppur solo per la spiegazione, prima di parlare. "Buongiorno a tutti e benvenuti a questa lezione di Magia Verde e Difesa Contro le Arti Oscure. Non mettetevi troppo comodi, come vi avevamo già accennato oggi non resteremo in classe ma svolgeremo la lezione fuori da qui." iniziò, per poi fare un cenno a Brian perchè potesse spiegare, sempre se avesse voluto farlo, dove sarebbero stati e che cosa avrebbero potuto aspettarsi dalla meta del loro viaggio.
    Kàra sarebbe intervenuta di nuovo solo nel momento in cui sarebbe stato inevitabile parlare dell'obbiettivo di quella lezione, che almeno in parte riguardava proprio la sua materia. "Oggi avremo a che fare con una creatura di cui conosciamo molto poco e che, a dire il vero, viene riportata in pochissimi manuali. Sto parlando dei Fuochi Fatui, creature mutevoli nell'aspetto e nel comportamento." cominciò, prendendo poi uno dei suoi tomi per mostrare alla classe una rappresentazione della creatura in questione. "I Fuochi Fatui si presentano, nei momenti di calma e di tranquillità, sotto forma di creature piccole e minute, di un colore blu molto simile a quello prodotto dal gas quando brucia, e sono caratterizzati da movimenti lenti, quasi incerti. Purtroppo però quando si sentono minacciati il loro aspetto cambia, insieme al loro comportamento: tendono ad assumere una colorazione che varia dall'arancione al rosso, in base a quanto sono spaventati, e anche il loro aspetto cambia, si fanno più alti, più tremolanti e sopratutto più veloci. I Fuochi Fatui possono diventare aggressivi e pericolosi, addirittura bruciare chi vedono come un nemico seppur tendono a non cercare mai un confronto diretto." spiegò con attenzione, consapevole di dovergli dare più dati possibile quando si trattava di una creatura che non avevano ancora approfondito a dovere.
    "E' sconsigliato cercare di imprigionare i Fuochi Fatui, ancora di più se in posti troppo piccoli per loro, rischiereste solo di peggiorare il loro umore." aggiunse alla fine, con tono ammonitore, giusto per prevenire qualsiasi iniziativa impulsiva da parte dei presenti.
    " Se avete qualsiasi dubbio o domanda vi suggerisco di avanzarli ora." concluse quindi, lasciando l'ultima parola al collega che avrebbe introdotto il primo compito della lezione.


    PARLATO - ASCOLTATO - NARRATO
    bymars






    Benvenuti a questa nuova strabiliante lezione in compresenza!

    Oggi vi troverete ad affrontare la prova che la tenera Kàra è il tenebroso Brian hanno pensato per voi ma non temete, siamo sicuri riuscirete ad eccellere come sempre v.v

    Kàra si concentra sui fuochi fatui, di cui non sapete ancora molto, ma vi fa sapere che:
    -se calmi hanno un aspetto innoquo (quello nella foto linkata)
    - quando si agitano perché in pericolo o arrabbiati cambiano totalmente (diventano così)
    - è sconsigliabile imprigionarli

    Kàra rimane a disposizione per qualsiasi dubbio o domanda e potete scrivermi qualsiasi perplessità per mp o su telegram, dove mi trovate come Julsiji ❤️



    Aspettate l'altro docente prima di postare
     
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    Brian Ensor | Docente DCAO
    Oramai da una settimana una pergamena era stata affissa sulla bacheca di ogni sala comune. Chiunque avesse voluto leggerla avrebbe scorto il seguente messaggio:

    Alla cortese attenzione del biennio,
    vi invitiamo caldamente a recarvi presso l'aula di Difesa Contro le Arti Oscure in data giovedì 3 febbraio alle ore 9:00 per una prova che costituirà il 66% della vostra valutazione non solo nella disciplina del professor Ensor, ma anche in quella della professoressa Onfroy. Per entrambe le materie è vivamente consigliato un ripasso generale dell'intero programma.
    Per eventuali assenze aspettatevi prove ben più articolate e complesse di quella che svolgeranno i vostri compagni.
    Brian Ensor


    Giovedì il tempo non era dei migliori. In qualche modo rispecchiava lo sguardo freddo del docente, la pioggia precipitava rapidamente dal cielo come avrebbero fatto le lacrime dai visi degli studenti, il vento scuoteva le fronde degli alberi in cortile e qualche tuono riempiva le orecchie e il cuore di Brian di soddisfazione.
    Tutto pronto. Buongiorno anche a lei professoressa Onfroy. Brian era estremamente formale come suo solito. I capelli erano perfettamente in ordine, indossava una camicia bordeaux, pantaloni neri e scarpe classiche del medesimo colore. Una giacca - nera anch'essa - riscaldava le spalle mentre Tortura svolazzava nell'aula, soffermandosi di tanto in tanto sulla testa di qualche statua a forma di gargoyle. Con un movimento di bacchetta vennero accesi i braciere sorretti dalle statue e per un istante lo sguardo di Tortura, si sarebbe posato su ogni studente che avrebbe varcato la soglia, tentando di poggiare le sue zampe affilate sulle spalle di chiunque avesse varcato l'aula.
    Molto promettenti? Quelli del biennio? Francamente credo siano degli scansafatiche, ma sono pronto a ricredermi in base a come svolgeranno la prova di oggi.
    Dato che i primi studenti cominciarono ad arrivare, Brian smise di conservare, attendendo che la classe si riempisse. Il benvenuto generale fu dato da Kara. Esattamente. Quella di oggi non sarà una lezione come le altre. Sarete messi duramente alla prova e non vi nego che son abbastanza certo che qualcuno di voi verrà bocciato. Vi consiglio, dunque, di mantenere la calma e agire nel meglio delle vostre capacità.
    Passò la palla a Kara che presentò le creature di cui si sarebbero occupati quel giorno i fuochi fatui, dopodiché riprese parola. Non fate quella faccia, so perfettamente che ancora non abbiamo affrontato i fuochi fatui, ma ho bisogno di testare il vostro intuito. Armatevi di pergamena e penna e rispondete a uno solo dei seguenti quesiti.
    La bacchetta del docente venne agitata e delle lingue di fuoco comparvero in aria, assumendo le forme di lettere. Le domande erano le seguenti:

    1) La caratteristica secondo cui i fuochi fatui cambiano forma e atteggiamento è definita adattamento. Spiegate brevemente cosa si intende con questa parola e fornite un esempio di creatura magica o babbana che nel corso della storia per adattarsi all'ambiente ha avuto mutazioni a livello fisico.

    2) Non sappiamo molto dei fuochi fatui, ma esistono innumerevoli miti e leggende che ruotano intorno a essi. Riassumetene brevemente una e in base a essa provate a definire una peculiarità della creatura.

    3) Se è sconsigliato imprigionare i fuochi fatui, in base alle vostre conoscenze in Magia Verde o Difesa Contro le Arti Oscure, cosa fareste per placare la loro furia?

    Per rispondere alle seguenti domande avete dieci minuti.
    RevelioGDR



    Scadenza: Mercoledì 9 alle 23:59
     
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    Harry Wood
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    Una lezione che poteva valere tanto per loro, il messaggio lasciato dal professor Ensor era stato chiaro, la medesima si sarebbe tenuta quella mattina alle 9 in punto nell’aula di Difesa Contro le Arti Oscure. Sicuramente quell’accostamento poteva essere interessante Magia Verde e DCAO, forse potevano essere in un certo modo anche complementari nel loro essere ma si sarebbe tolto ogni dubbio solo raggiungendo l’aula. Prese tutto il necessario e raggiunse l’aula cercando di essere, come al suo solito, il più puntuale possibile. Appena superata la porta dell’aula salutò prima per gentilezza e il suo essere galantuomo la professoressa di Magia Verde.

    Buongiorno professoressa Onfroy.

    Le fece un bel sorriso poi fece la stessa cosa con il docente di DCAO.

    Buongiorno professor Ensor.

    Quindi raggiunse un banco alla seconda fila dell’aula. Sistemò le sue cose poi ascoltò le parole della docente di Magia Verde, una spiegazione molto interessante e ben fatta sui fuochi fatui nonostante fosse solo un introduzione dell’argomento. Prese tutti gli appunti del caso, cercando di essere più preciso possibile nel fare ciò. Certamente non aveva problemi a fare una lezione tosta, gli piacevano le sfide e quella era una nuova sfida per lui. Quando il docente dette loro il compito per quell’inizio lesse tutte le possibilità di risposta in quelle lettere di fuoco, quindi optò per la seconda tra le tre. Prese un foglio di pergamena e iniziò a scrivere il tutto.

    In Francia il fuoco fatuo viene chiamato “Feau Boulanger”, che vuol dire fuoco rotante, oppure “Feux Follet”. Era un’anima perduta che non aveva ricevuto in tempo il sacramento del battesimo. Secondo la leggenda bisogna pregare per fare uscire questa tormentata anima dal limbo del Purgatorio, oppure gettare un mantello per permetterle di riposare al di sotto di esso oppure come terza e ultima opzione lasciare un coltello per permettere all’anima di suicidarsi e mettere fine al suo tormento. Una peculiarità dei fuochi fatui è quella che è facile trovali e vederli soprattutto nelle serate calde di agosto.

    Finì di scrivere sulla pergamena appoggiando la penna sul banco.

    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato" | Scheda | Stat.
    RevelioGDR
     
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    ? James Beauvais ?
    « La vita è un’enorme tela: rovescia su di essa tutti i colori che puoi.
    »


    Aveva letto il messaggio lasciato dal professor Ensor nella bacheca della sua casata, gli Ametrin, avere una lezione con due materie poteva essere un qualcosa che poteva rendere al massimo come poteva anche essere un fallimento totale, ma optava sempre per la vita dell’ottimismo così come era sempre nella sua vita. Prese tutto il materiale necessario per la lezione e raggiunse in pochi minuti l’aula di Difesa Contro le Arti Oscure. Appena entrato salutò prima la docente di Magia Verde.

    Salve professoressa Onfroy.

    Poi diresse lo sguardo verso il professore di DCAO.

    Salve professor Ensor.

    A quel punto raggiunse un banco in seconda fila, poi si mise a sedere per sistemare il tutto. Fogli di pergamena da una parte con le penne varie e i tomi delle materie dall’altra, aveva un suo modo di essere e fare con una grande precisione. Ogni parola detta dalla docente fu quasi come ispiratrice, era si un discorso che alludeva a qualcosa di più importante nel corso della lezione ma un discordo veramente ben fatto, era innegabile. Prese gli appunti via via che ella proferiva dalla sua bocca. Era un suo classico modo di fare per poi studiare e ripassare al meglio. Non avendo domande sull’argomento lasciò le stesse agli altri, quindi ascoltò con grande attenzione anche la parte del professor Ensor che sembrava volerli metterli decisamente alla prova, un inizio di lezione di alto livello. Sapeva bene a quale domanda rispondere sulla sua pergamena vuota davanti a se. Iniziò quindi a scrivere.

    Secondo gli antichi egizi una persona, quanto più una persona era stata virtuosa nella sua vita terrena, quanto più lo era il suo “Akh”, cioè la partecipazione della propria anima alla luce divina nell’aldilà. Quindi l’ Akh avrebbe potuto illuminarsi dando origine proprio ai fuochi fatui. Una loro peculiarità è quella che essi non scaldano e fluttuano al livello del terreno.

    Finì quindi di scrivere e rilesse ciò che aveva scritto, gli sembrava perfetto.

    ? Scheda Pg ? 16 anni ? Ametrin ? Ricco ?

    © psìche



    Marlee Beauvais Se vuoi, James ti ha riservato il posto accanto a lui in aula. Interagisce con i due docenti per salutarli e risponde alla domanda #2.
     
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    Giada McCarthy Stundentessa

    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato"



    Una lezione legata a doppio filo a due materie era un punto di grande interesse, sinceramente le piacevano entrambe le materie seppur tra le due la sua preferita era Difesa contro le Arti Oscure. Si era segnata il messaggio lasciato loro dal professor Ensor, non voleva sbagliare orario o aula e quindi anche evitare di fare tardi. Prese tutto il necessario per la lezione congiunta e raggiunse in pochi minuti l’aula di DCAO. Come era solita fare prima entrata nella stessa salutò il docente.

    Buongiorno professor Ensor

    Poi la stessa cosa con la professoressa di Magia Verde.

    Buongiorno prof.ssa Onfroy

    Poteva essere una lezione importante per loro e il loro voto finale quindi era decisamente da fare al meglio delle sue possibilità. Prese posto a un banco posto al centro dell’aula poi attese l’inizio effettivo della lezione che non tardò. Anche se non fossero rimasti molto lì era importante poter far tutto al meglio, era quello che faceva sempre. Una spiegazione dell’argomento che apprezzò particolarmente, era stata brava la docente in quelle parole, erano entrate bene nella sua testa se doveva essere sincera. Le cose importanti le appuntò su un foglio di pergamena che usava per gli appunti. Poi arrivò il primo momento della lezione in corso in cui la loro preparazione e la loro conoscenza poteva fare la differenza. Lesse quelle domande che erano apparse a mezz’aria, da semplici lingue di fuoco erano diventate delle lettere e frasi ben chiare. Lesse per capire al meglio dove poteva fare bene, quindi optò per la domanda centrale, la seconda. Iniziò a scrivere la risposta sulla sua pergamena, ci stette la metà del tempo consesso alla classe.

    Nel nostro mondo, quello anglosassone, i fuochi fatui sono legati alla leggenda di Jack O’ Lantern o Will O’ The Wisp. Quest’ultimo era un malvagio fabbro che era stato costretto a vagare per la sua eternità bella Terra con un carbone ardente nella mano. Lo usava per riscaldarsi e attirare a se le persone nelle foreste fitte e oscure. Per quanto riguarda la peculiarità dei fuochi fatui voglio citare il fatto che spesso sono legati e collegati direttamente a luoghi o ambienti spettrali come acquitrini, cimiteri e campi santi.

    Rilesse il tutto prima di concludere la sua risposta.

    RevelioGDR


    Benjamin D' Angelo Giada ha lasciato il posto accanto a lui nel banco. Saluta la professoressa Onfroy e il professor Ensor poi risponde sulla sua pergamena alla domanda #2
     
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    Stava aspettando quel giorno da un’intera settimana. Fremeva dalla voglia di partecipare alla lezione di DCAO, e il fatto che ci fosse la professoressa Onfroy a - si sperava - mettere un freno all’incavatura sicura del professor Ensor lo rendeva euforico. Si era svegliato con il sorriso e aveva dato una pacca a Julian, per cercare di svegliarlo senza che la situazione degenerasse come era successo qualche tempo prima. Era difficile, ma non impossibile. Scansò le sue mani e si fiondò in bagno, rendendosi conto di star correndo come un pazzo per una lezione delle 9. Erano le 7.30. Ridacchiò tra se, pensando che probabilmente il compagno di stanza lo avrebbe odiato, e finì di pettinarsi con più calma, per poi vestirsi e afferrare la cartella con tutto il necessario per la lezione. Fece colazione in silenzio, leggendo “la casa sul mare celeste” e quasi buttandosi il the addosso da quanto era preso dalle frasi del libro. Si alzò che erano le nove meno un quarto e arrivò davanti l’aula poco dopo. Entrando sorrise ai docenti, chinando leggermente la testa.
    -Buongiorno professoressa Onfroy, professor Ensor.
    Si andò a posizionare in un banco libero, tenendo il posto accanto a lui sperando che Fitz si sedesse lì. Una volta cominciata la lezione si mise seduto dritto, ma dovette presto recuperare la borsa per poterci rificcare dentro piuma e pergamena, che aveva già preso per poter prendere appunti e che naturalmente non sarebbero servite, visto che la lezione non si sarebbe svolta in aula. Ascoltò attentamente le parole dei professori, sentendo l’adrenalina che cominciava a salire. Merlino, era solo una lezione! Aveva sicuramente un sorrisone in faccia, anche perché le parole del professore più che spaventarlo lo avevano fatto eccitare ancora di più. Chissà cosa avrebbero affrontato! Spostò l’attenzione sulla professoressa e…si sgonfiò. Fuochi fatui?! Che ne era di licantropi, marciotti, o creature oscure? Sospirò, leggermente avvilito, ma rimase comunque attento alla spiegazione della prof. Le sue parole risvegliarono in lui un pizzico di curiosità. Insomma, se i prof sembravano così attenti alla spiegazione un motivo doveva pur esserci!
    -Professoressa, come mai i fuochi fatui sembrano essere sempre rappresentati come creature docili?
    Spostò l’attenzione a Ensor, e cominciò a respirare piano, tranquillizzando i nervi. Doveva essere lucido. Rimise le mani nella borsa, dandosi dell’idiota un paio di volte per averle rimesse a posto prima, afferrò la piuma e la pergamena e alzò lo sguardo per leggere i quesiti posti dal professore, scegliendone uno a cui rispondere. Decise per la terza, e spese qualche secondo a cercare di capire come impostare la risposta. Poi, avvicinò la punta al foglio e scrisse.
    “Piuttosto che rinchiuderlo, cercherei un modo per rallentare o bloccare il fuoco fatuo. Magari con un Impedimenta, o con un Petrificus Totalus. Dubito che un incanto d’acqua sia efficace, probabilmente tenderebbe solo a farli arrabbiare di più. Tuttavia, prima di arrivare all’utilizzo di incantesimi offensivi cercherei di far capire alla creatura che non sono un pericolo per lei, magari allontanandomi leggermente e senza muovermi a scatti.”
    Scosse le spalle, rimettendo a posto la piuma. Ci aveva provato, giusto?

    © code by LaNine e prelevabile Qui

    Fitz G. O'Connor se vuoi Nick sta aspettando te! Saluta e risponde alla terza domanda, dopo aver domandato una curiosità alla prof.
     
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    Narrato - "parlato" - pensato


    Ero impietrita.
    Mi trovavo dinnanzi alla bacheca della Sala Comune dei Dioptase a leggere un avviso per i ragazzi del biennio. Il professor Ensor ci avrebbe costretto a eseguire un test da cui sarebbe stato originata gran parte della nostra valutazione finale. Ma ciò è...magnifico! Finalmente una prova in cui posso mettere in mostra il frutto del mio duro impegno!
    Inutile dire che trascorsi tutta la notte sui libri, convincendo Ana e Paloma - le mie due compagne di stanza - a ripetere con me fino a a che il sonno non ebbe la meglio su tutte e tre. Il giorno dopo mi preparai con assetto da battaglia: un trucco leggero contornava il mio volto, mentre i lunghi capelli ramati vennero raccolti in uno chignon alto per non dar fastidio per quella che sarebbe stata la parte pratica. Come lo sapevo? Con Ensor e la Onfroy c'era sempre una parte pratica.
    Optai per una colazione leggera, dopodiché avanzai verso l'aula del direttore degli opali. Giunta lì, il mio viso si crucciò in una smorfia di dolore. "Buongiorno Tortura, i tuoi artigli sono in splendida forma come sempre." Detto ciò avanzai verso i due docenti, dopodiché feci un piccolo inchino. "Buongiorno professori, mi auguro vivamente che la lezione di oggi vi aiuterà a comprendere meglio le nostre potenzialità." Un sorriso cordiale, dopodiché mi voltai cercando un posto libero. Salutai i miei compagni con la rapido movimento di mano, la quale si posò in seguito sulla spalla di James. "In bocca al drago per la prova di oggi, anche se il mio sesto senso mi dice che non ne avrai bisogno." Rivolsi poi un saluto a Nicholas. "Sei una certezza per la nostra casata, facciamo affidamento su di te." E infine mi sedetti in disparte dal resto della classe. Non volevo essere disturbata, inoltre ero consapevole di essere la migliore del corso e non volevo che qualcuno potesse copiare da me.
    Finiti i convenevoli, Ensor diede un primo compito agli studenti. Rapidamente presi un foglio di pergamena, la mia penna rosa su cui erano riportate le mie iniziali e cominciai a scrivere la risposta al primo quesito.

    "Si definisce adattamento la capacità di una specie di conformare le sue caratteristiche morfologiche, fisiologiche e comportamentali per garantire la propria sopravvivenza. Esempi in natura ce ne sono a non finire, quello più eclatante è l'orso polare: il suo manto a differenza del tipico orso bruno è bianco e più spesso, questo per camuffarsi al meglio con l'ambiente circostante e mantenersi meglio al caldo. Le zampe anche sono più grandi, questo per attraversare meglio il paesaggio innevato. Le orecchie sono più piccole per ridurre la perdita di calore."



    Edith A. Brightstone

    "
    I libertini ravveduti sono soldati che han perso la voglia di combattere
    "
    Casata: I anno

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    BENJAMIN D'ANGELO
    Se so cos’è l’amore, è grazie a te.

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    PARLATO - PENSATO - NARRATO
    La mattina presto per Benjamin era sempre stata un dramma, infatti dovette uno sforzo per alzarsi dal suo amato letto, anche se non voleva e in quel momento si rese conto che il professor Ensor lo aveva svegliato facendolo borbottare di prima mattina.

    ‘Devo proprio.... ma non mi poteva lasciarmi dormire! Eh!’

    Mentre aveva gli occhi ancora impastati dal sonno si trascinò in bagno per lavarsi la faccia velocemente per svegliarsi completamente, ed infine uscì dal bagno, ritrovandosi in camera, poi Benjamin per non fare tardi iniziò a prepararsi indossando la divisa e poi uscì dal dormitorio scendendo le scale ritrovandosi nella sua sala comune, dove con passi piccoli si avvicinò alla bacheca degli Ametrin, dove lesse in silenzio il messaggio che il professor Ensor aveva appeso quel giovedì. Capì subito che lo invitava a fare del suo meglio durante la prova in entrambe le materie. Così sul suo volto apparì una faccia preoccupata ma allo stesso tempo più coraggiosa dell’ anno precedente.

    ‘Che cosa ?Ancora lui! Che si sarà inventato stavolta eh? ‘

    Poi quel preciso momento si accorse che era arrivata per lui la quarta doppia lezione di Febbraio, Difesa Contro Le Arti Oscure insieme a Magia Verde. Le amava entrambe ma la materia che preferiva era con l’ insegnante Onfroy, ma doveva studiare anche la materia di Difesa con l’ insegnante Ensor. Dopo aver finito di leggere il messaggio, prese tutto il necessario che gli serviva per la lezione compreso il libro delle creature magiche.

    ‘ Sarà meglio arrivare in orario non si sa mai...‘

    Pensò Benjamin, mentre uscì dal dormitorio. Così si diresse alla Sala Grande per fare una colazione a base di caffè e fette biscottate con sopra la crema cioccolato fondente in modo che potesse affrontare meglio la giornata. Dopo aver finito si alzò dal tavolo della Sala Grande, pulendolo ed infine uscì in silenzio dalla Sala per recarsi nell’ aula di Difesa dove avrebbe sostenuto la lezione. Così attraversò il corridoio del terzo piano dell’ ala est quando posò subito lo sguardo celeste sulla vetrata che si trovava sul corridoio mentre camminava velocemente, sperando di arrivare in orario.

    ‘Ci mancava pure la pioggia .... ‘

    il giovane Ametrin mentre fece una faccia degustata che diceva “ meglio il sole !” Dopo essersi ripreso dai suoi pensieri che affollavano la sua mente, Benjamin si accorse che aveva raggiunto l’ aula così fece un respiro profondo prima di entrare. Attraversò la porta con passo veloce poi posò lo sguardo celeste sulla la professoressa Onfroy facendole un dolce sorriso e la salutò cordialmente.

    “ Buongiorno, Professoressa Onfroy. ”

    Poi si voltò verso il Professor Ensor, salutandolo con educazione come avrebbe fatto con tutti gli insegnati nonostante lo mettesse ancora in suggestione, ma allo stesso era una persona forte, nonostante fosse arrivato fin lì.

    “Buongiorno,Professor Ensor.”

    Esclamò mentre si sedette accanto a Giada che gli aveva tenuto il posto e la ringraziò con sorriso come faceva sempre.

    “Grazie!”

    Pronunciò Benjamin con gentilezza dandole un bacio prima di voltarsi ad ascoltare le parole della professoressa Onfroy, che aveva cominciato a spiegare l’ argomento della lezione. Amava molto come l’ insegnante Onfroy spiegava.

    “E’ vero che i fuochi fatui possono sembrare anime delle persone morte tipo dei bambini ? “


    Domandò Benjamin curioso come sempre in ogni lezione mentre attese una risposta dalla professoressa. Poi le ricambiò sorriso e nel frattempo cominciò a prendere appunti scrivendoli sul quaderno con molta attenzione e infine rilesse tutto finché non vide Il professor Ensor mentre agitava sua la bacchetta e delle lingue di fuoco comparvero in aria, assumendo le forme di lettere e le domande furono le seguenti. Dopo averle lette tutte e tre con attenzione Benjamin optò per la seconda domanda sulle leggende e i miti. Era quella che sembrava più alla sua portata. Così prese la pergamena che si era portato e la posizionò davanti a sé. Usò un po’ di intuito per rispondere alla domanda.

    “ C’è una leggenda italiana che viene dal Trentino che racconta che tra Tonadico e Siror, in località Falzeni, nella Valle di Primiero, sorgeva un tempo Piubago, un paesino che è il più antico della valle. Poi ci fu un forte terremoto e un’ inondazione del fiume Làzer che lo distrusse completamente. Dopo la distruzione del paesino la gente sopravvissuta si sarebbe trasferita nella zona dove oggi sorge Tonadico, ma se si girovaga di notte nei vari luoghi del paesino Piubago sembrano che scorgano dei lumicini che vagano senza meta lungo le campagne che hanno preso il posto dell’ antico paese. Secondo me la caratteristica principale dei fuochi fatui è che sono delle fiammelle di breve durata prodotte da gas che vengono emesse dalle materie organiche. Sono emanazioni composte di idrogeno e fosforo che si infiammano a contatto con l’aria e poi si manifestano attorno a paludi, stagni, cimiteri e infine anche nelle brughiere. Si possono vedere soprattutto di notte o al crepuscolo. Se non mi ricordo male il periodo in cui si possono osservare queste piccole fiammelle sono le sere d’ estate. Posso aggiungere anche due piccole curiosità sui i fuochi fatui sono stati menzionati da un cantautore Genovese chiamato Fabrizio De Andrè e vi vorrei citare una strofa della canzone il Chimico che dice in questo modo “ Solo la morte m'ha portato in collina. Un corpo fra i tanti a dar fosforo all'aria. Per bivacchi di fuochi che dicono fatui. Che non lasciano cenere, non sciolgon la brina. Solo la morte m'ha portato in collina. Poi vi dirò che si trovano anche nel cartone giapponese Inuyasha. Posso far riferimento a Kikyo, una sacerdotessa non morta costretta a rimanere in vita grazie alle anime dei defunti che gli Shinidamachu le procurano.”

    Dopo aver scritto tutto quello che sapeva sull’ argomento, Benjamin fece una faccia soddisfatta mentre lo rilesse. Sperava di aver fatto una buona impressione, anche se non era facile con il professor Ensor, così Benjamin lasciò la parola anche agli altri compagni, mentre attese in silenzio che proseguisse la lezione.


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    @yuiccia


    Saluta i professori e fa una domanda alla Onfroy poi scrive sulla pergamena rispondendo alla domanda numero due aggiungendo due piccole curiosità sull' argomento.
     
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    Decisamente in forma, ecco come si sentiva quella mattina il giovane riccio, mentre sistemava attorno al collo la cravatta. Sistemava era un parolone, a dire il vero. L'aveva poggiata come sempre, slacciata, così come gli ultimi bottoni della sua camicia, perennemente fuori dai pantaloni che parevano essere l'unica cosa indossata bene, fino a quando qualcuno non avesse deciso di sbottonarglieli, ma... ehi, quella era una lezione di tutto rispetto e lui doveva mantenere alta la sua media, nonostante il suo aspetto trasandato.
    «Reyyyyy, andiamo?!» - gridò dalle scale affacciandosi verso il dormitorio femminile. Le cose tra loro, dopo quella lezione di pozioni, erano decisamente cambiate. Si stava sforzando in mille maniere di essere quello che era sempre, ma non poteva negare che adesso che aveva detto ad alta voce quello che realmente stava provando, era tutto più complicato del solito.
    Aveva poggiato un piede al muro, mentre aspettava l'altra. Una volta arrivata, Julian la salutò con un solito bacio fugace sulla guancia, cercando di essere il più naturale possibile e ricacciando indietro la voglia di farla rimanere in camera con lui per far ben altre lezioni «Questa volta sei un tantino in ritardo.» - la punzecchiò, mentre si avviava prendendo i suoi libri, come di rito, per portarli in aula.
    Una volta entrati in quella di Difesa, Julian si guardò attorno. Tortura non mancò a ficcargli i suoi artigli nella carne, indurì il muscolo e guardò verso la creatura «Sono certo che io e te, prima o poi, diventermo amici, Torty - disse con un ghigno al pennuto, per poi sussurrare verso l'orecchio di Regina «Oppure lo faccio al forno con le patate, quella bestiaccia.» - quindi guardò verso i docenti «Professor Ensor, professoressa Onfroy. E' sempre un piacere vedervi.» - un sorriso cordiale ad entrambi.
    I soliti volti, non cambiavano mai. Non si fermò agli ultimi banchi, ben consapevole che Regina aveva solo un posto: il primo banco. Quindi si diresse in quella direzione, passando lo sguardo su Edith. Non aveva ancora avuto l'opportunità di conoscerla davvero, ma trovava davvero interessante il suo modo di essere così altezzosa e sfuggente. Si soffermò molto sulla ragazza, stringendo appena gli occhi, come se la stesse studiando e se lei si fosse girata, in quel momento, e lo avesse visto, non si sarebbe di certo tirato indietro, sfoggiando uno dei suoi sorrisi strafottenti e facendo un cenno del capo, mentre la mano mimava un cappello che veniva sollevato. Finiti quei convenevoli, a richiamare la sua attenzione, fu la presenza di Nicholas. Si avvicinò a lui, passando tra i banchi «Ehi, Raijin stava dormendo sul tuo letto... non ho voluto svegliarlo, dopo puoi prendere il mio cuscino se il tuo è pieno di peli.» - gli avrebbe detto, sfiorando con la mano la sua schiena per attirare la sua attenzione.
    Quindi poi, mancava solo l'ultima delle attrazioni di quella classe: Giada McCarthy. Lei sì che era una situazione divertente, Jul l'affiancò, facendo scivolare la mano sul banco per far cadere di proposito la sua penna a terra «Ops, che sbadato.» - le disse con un ghigno sul volto, mentre si chinava lentamente a prendere la penna della dioptase, per poi porgergliela con gentilezza «Sono un po' maldestro.» - quindi si avvicinò ad una sedia e la scostò per far sedere Regina, e lui si sarebbe accomodato accanto a lei. Poi si sarebbe sporto verso il suo orecchio «Giuro di non averlo fatto a posta a farle cadere la penna.» - disse, mordendosi il labbro. Alla fine non erano una coppia, no? E voleva anche solo minimamente far sì che Rey si rendesse conto di quanto fosse sbagliato il non esserlo.
    Ascoltò le parole di entrambi, quindi sussurrò verso la compagna di banco «Messi a dura prova. Come se fosse una novità...» - e doveva ammettere che quella era l'unica cosa che gli piaceva di quell'Accademia.
    Lesse le domande, quindi rubò una pergamena da Rey e una penna che fece per girare tra le dita, mentre fissava le domande riflettendo.
    Sospirò e iniziò a scrivere, decidendo di optare per la seconda domanda a cui rispondere: «I fuochi fatui sono creature magiche caratterizzate da un colore blu. Molte sono le leggende che girano attorno ad essi, ma quella più comune e che trovo piuttosto divertente è quella con cui la natura babbana ha deciso di giustificare la presenza di queste fiamme azzurre. Nelle credenze popolari occidentali, infatti, la presenza dei fuochi fatui è legata, non tanto alla magia, quanto alla religione. Infatti essi vengono visti come la manifestazione degli spiriti dei morti, di quelle anime che vengono dannate, a cui non sono aperte le porte del paradiso o che sono condannate a vagare in eterno nel Purgatorio. Ancora più simpatica è l'idea che essi possano essere anime di bambini defunti, non battezzati (si ricade sempre nell'idea che sia un peccato).
    Tuttavia, in tempi non sospetti, maghi e scienziati del mondo magico hanno deciso di avvalorare questa tesi babbana, così da nascondere la natura magica di tali creature, con una spiegazione scientifica: il fuochi fatui, infatti, per la scienza sono delle fiammelle fugaci prodotte dai gas emessi da materie organiche, durante la loro decomposizione. Sono composte da idrogeno e fosforo e prendono fuoco spontaneamente non appena entrano in contatto con l'ossigeno presente nell'aria.
    Questo mito, probabilmente, è nato in quanto prima i corpi non venivano sigillati nelle bare di zinco, che isola la fuoriuscita di tali gas, quindi questo fenomeno era possibile osservarlo nei cimiteri, per quanto non sia raro nelle paludi e negli stagni.»
    - poggiò la penna, e incrociò le braccia al petto, scivolando col sedere sulla sedia.
    Interazione con Edith Arbell Brightstone, Nicholas Mc Callister e Giada McCarthy. Tanto affetto per Regina Beauvais e risponde anche alla domanda ♥
    Julian Miller

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    «BUONGIORNO, PER TUTTO IL GIORNO, FINO A PASQUA!» Fu il saluto che -il mio giardiniere mi sta facendo da tutto il giorno- Nathan fece all'intera classe e ai due docenti, mentre Tortura era volato sulla sua spalla per infilzarlo coi suoi artigli e lui che cercava in qualche modo di carezzargli il piumaggio con la mano libera, incurante della possibilità che potesse essere privato di una mano con una sola beccata. Ormai, visto che aveva frequentato le lezioni di Brian per due interi anni aveva fatto l'abitudine al feticismo del famiglio di Ensor per le spalle. Beh, in effetti uno si premurava dell'articolazione utile loro per scrivere, l'altro a tenerli tutti per le spalle senza s, comprese le persone che non ne erano provviste anatomicamente. Si poteva sostituire con le ovaie?!
    Quesiti di anatomia a parte l'Ametrin volò fino ad un banco libero, donando un tenero sorriso alla Onfroy -la sua docente preferita- ed uno di divertimento ad Ensor. Quanto gli mancava Cohen, quanto gli mancavano le loro scintille sparate in faccia al professore di Difesa, quanto gli mancava ghiacciolina. Dov'era? Si sarebbe presentata o la Luna aveva avuto la meglio su di lei? Si massaggiò il ponte del naso, pizzicandolo un po', incrociando poi le braccia senza aprire baracca e burattini sul tavolo. In fondo l'avviso in Sala Comune -su cui aveva segnato un teschio accanto al nome del docente- era chiaro: non sarebbero stati lì a lungo. Meta? Di certo non i Caraibi, proprio non se lo riusciva ad immaginare l'oscuro docente a prendere il sole; mentre per Kàra... sì, decisamente sì. E sarebbe stato un bellissimo spettacolo per i suoi occhi. Mai quanto la Farley. Prese il magifonino, mentre ancora gli altri studenti si affannavano ad entrare, e aprì la sua chat: mi manchi, come possono mancare le cozze ai fagioli, il pecorino alla carbonara e Rkomi ad Amadeus. Cos-?
    La lezione arrivò, forse anche qualcuno ad occupare il posto al suo fianco, veloce come un treno, con la sua prediletta a subissarli di informazioni circa i Fuochi Fatui. Bellissime creature che, in senso mooooolto lato, ma solo perché ogni suo pensiero era unidirezionale, gli ricordavano Amelia Farley: calme, blu e solitarie, per poi divenire enormi, rosse e quasi temibili come un drago a tre teste. Comunque Parker sollevò la mano, cercando di attirare l'attenzione della proprietaria di Metcalfe, che sperava si rendesse a lui visibile solo per dargli una porzione extra di coccole.
    «Per far comprendere loro che non siamo una minaccia cosa suggerisce di fare? Dubito si possa corromperli con del cibo o con il solo contatto visivo come gli Ippogrifi». Ed il solo pensiero di intervenire, per calmarli, con un incanto elementale o offensivo gli faceva venire accapponare la pelle. Perché le persone si ostinano a volere tutto e subito? Dov'è finita la pazienza, il rispetto e la gentilezza?
    Ovviamente per le creature magiche, mica per gli uomini -secondo la sua Bibbia- si potevano applicare le stesse regole, tsk. E a proposito di tsk vari, Ensor se ne guadagnò uno grande insieme ad un WTF gigante e luminoso sulla sua fronte al dover prendere pergamena e penna e mettersi a scrivere. «Ma non dovevamo uscire?» Si lagnò con il suo -o la sua- compagno di banco, rispondendo comunque agli ordini perché l'uomo non era di certo quel pasticcino alla crema di Lancelot Olwen. Lui non trattava, lui agiva. Alle tre domande poste scartò l'ultima, dopotutto avrebbe barato nel rispondere visto che era stata la domanda, in un certo senso, che aveva posto alla docente. Quanto alla prima gli sfuggiva momentaneamente il significato della parola adattamento, quindi non gli rimaneva che la seconda.

    I miti e le leggende legate ai fuochi fati riconducono, per la maggior parte, all'idea che queste siano rappresentazioni delle anime che vanno incontro alla morte. Dalla tradizione latino americana, egiziana e giapponese, ma anche gaelica che li identificano come spiriti malvagi, di persone o animali, e che si differenziano poi per il ruolo o il motivo per cui possono essere viste. Per la tradizione inglese queste creature cercano di far perdere i viaggiatori; i latinos pensano che siano anime che non riescono a trovare la pace e che possono essere viste solo da persone irreprensibili, empatiche e di buon cuore, e che possano guidare quindi i meritevoli verso la scoperta di un antico tesoro.

    Insomma, se seguiva questa leggenda, Kàra sarebbe diventata ricca, Ensor invece sarebbe rimasto con un pugno di mosche in mano. Ebbe la decenza di non scriverlo.

    Interagisce con i due docenti. Risponde alla domanda numero due
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    Popcorn lo sai che non puoi venire! Se Olwen mi ha chiesto gentilmente di riportarti in camera, Ensor potrebbe seriamente farti la pelle! Hai presente quel suo strano pennuto, vero? Domandò, ricordandosi quella specie di puffola geneticamente modificata che aveva intravisto in qualche altra lezione... e non voleva che il suo scoiattolino diventasse una sua preda. Nemmeno tu Mirai, devi stare qui. Il suo tono di voce era fermo nel rivolgersi al geko, ma non aveva tempo da perdere perché se fosse arrivato in ritardo, chi lo avrebbe sentito, il docente di difesa? Fortunatamente c'era anche quello zuccherino della Onfroy, ma non per questo doveva sottovalutare il pericolo. Ed era già quasi in ritardo. Saltellando per la stanza, si infilò i pantaloni della tuta e sopra quelli della divisa sia per proteggersi dal freddo sia perché non si sapeva mai che cosa avrebbero dovuto affrontare, quindi era meglio essere pronti. La stessa sorte la ebbe la parte superiore del corpo. Si mise alcuni vestiti "civili" e sopra il maglioncino della divisa. Quando fu pronto, corse di fretta verso l'aula visto che mancavano pochi rintocchi alle 9.
    Arrivò trafelato davanti all'aula ed osservò la salamadra che, come di consueto, dovevano bruciare perché gli permettesse l'accesso all'aula. Incendio. Ormai lo aveva fatto decine di volte da settembre fino a quel momento, perciò non percepì più il panico della prima volta. La porta si aprì senza problema e lui entrò con un sorrisone stampato in faccia. Almeno finché degli affilati artigli non gli si conficcarono nella spalla. Fortuna che aveva tenuto in camera i suoi famigli. Ad ogni modo, l'O'Connor intelligente non volle offendere l'animale o, peggio, il suo proprietario quindi tenne per sé qualsiasi commento o cenno di dolore, limitandosi a sorridere alla creatura. Ma ciao Tortura! Ti trovo bene! Esclamò paventando contentezza, anche se gli stava letteralmente mutilando una spalla. Fortunatamente (lui si guardò bene dall'accarezzarla), poco dopo svolazzò via per andare a tediare altri studenti e Brooks cacciò un profondo sospiro di sollievo, rivolgendosi ai docenti. Buongiorno professor Ensor! Professoressa Onfroy, bella come sempre. A differenza, forse, di altri suoi compagni (Ciao Nathan ed Aidan), il suo commento non era mirato a fare qualche genere di insinuazione che sfociava nel sessuale, ma il riccio vedeva tutto con gli occhi di un bambino che esplorava il mondo per la prima volta e quindi il suo intento era farle un complimento sincero. E galante. Era pur sempre un gentiluomo, no?
    Il primo dal quale andò, era Nicholas, il suo migliore amico e presto anche parabatai. Dopo quanto successo a Bali, avevano abbastanza chiarito il punto ed ora Brooks si sentiva pronto per ricominciare daccapo. Nickie! Buongiorno! Gli scompigliò i capelli ridacchiando e si lasciò cadere al suo fianco, lanciando un'occhiata ad una ragazzina che non si faceva vedere molto in giro e che qualche secondo prima si era rivolta all'altro dioptase. Ma quella? Quanto si crede superiore? Gli domandò in un sussurro che solamente lui avrebbe potuto sentire. Non che a lui piacesse giudicare, ma ogni tanto un commento gli sfuggiva. Sospirò, osservando il profilo dell'amico. Ancora gli bruciava quanto successo, ma cercava di accantonarlo per pensarci il meno possibile.
    Comunque, la lezione era iniziata e doveva seguirla con attenzione.
    Dopodiché posò i gomiti al banco e si mise ad ascoltare la spiegazione.
    Quel giorno avrebbero trattato i fuochi fatui quindi ascoltò con interesse ed attenzione sia ciò che disse Kàra, sia ciò che disse Brian, affamato di informazioni. Quelle due materie gli piacevano molto, ci teneva a fare una figura migliore possibile.
    Ed ecco che magicamente comparve un test da fare, tipico di Ensor. Sospirò, guardando di sottecchi il suo migliore amico, ma non disse niente ed iniziò a scrivere.

    Credo che l'adattamento sia come la resilienza per le persone, in particolar modo per i bambini. La capacità di accettare con elasticità le situazioni, cambiando a seconda delle necessità. Quindi per difendersi, i fuochi fatui diventano più grandi e possono attaccare con il fuoco i nemici, mentre in una situazione calma, sono innocui, come ha detto la professoressa. Così i bambini hanno una grandissima capacità di adattarsi ed assimilare tutto ciò che accade.
    Come esempio, molte tipologie di cani. Come per esempio il Bulldog francese che in origine non era affatto un cane da compagnia, bensì da combattimento. Ora rispetto ad allora, il muso è più tozzo e le gambe più corte. Questa cosa è molto triste perché si sono geneticamente modificati solamente a causa dell'uomo che ha iniziato a trattarli come delle bambole. Infatti gambe così corte, per esempio, possono essere molto pericolose e portare in malattie al cane.



    Mise il punto e posò la penna, stiracchiandosi sulla sedia ed iniziando a giocare con dei ciuffetti dei capelli di Nick.
    Brooks O'Connor


    Black Opal
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    Interagisce con i due docenti e con Nicholas Mc Callister e risponde alla domanda 1
     
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    Se Ensor non fosse stato il suo professore se lo sarebbe volentieri limonato. Chiaro nella sua malvagità, aveva fatto venire la cacarella a tre quarti degli studenti del biennio per il semplice fatto di aver ricordato loro come la parte pratica di una lezione fosse il peso maggiore nel voto finale. E poi vogliamo parlare di quel "66"? La perfezione sarebbe stata 66,6%, però poi sarebbe stata sul serio la mazzata finale ai ragazzi più fragili.
    Giovedì mattina, a qualche minuto dall'ora x, era possibile vedere studenti accingersi verso l'aula di DCAO neanche fossero dei condannati a morte che aveva espresso il desiderio di ottenere una cura palliativa da Kàra Onfroy, la docente che nelle sue mani stringeva le cattedre di Cura delle Creature Magiche ed Erbologia. Non si sentiva portato per quella che era stata denominata Magia Verde, ma questo non significava che non avrebbe preso sul serio quell'insegnamento. A differenza di Pozioni su cui aveva deciso di mettere una pietra tombale sulla docente stessa.
    Entrò in aula, seguendo il gregge ma distinguendosi da esso per eleganza e portamento, non lamentandosi quando gli artigli di Tortura dalla stata di Gargoile andarono ad affondare nelle sue carni. Stoico e rigido, lo sguardo già puntato su una chioma familiare e su cui si era fissato per diverse settimane. «Buongiorno, professori», un saluto asciutto, educato, privo di alcuna inflessione. Il calore veniva interamente raccolto per essere donato ad un'unica persona lì dentro: Nicholas. Il posto accanto a lui era vuoto, del gemello non c'era traccia, e quindi, per una volta, avrebbero potuto condividere qualcos'altro oltre le loro salive e drammi. «Ciao», le labbra si distesero in un sorriso caldo, ma erano gli occhi ad essere più sconvolgenti. Sembravano vivi, liquidi, caldi e solo perché c'era lui. «Dormito bene?» Non sapeva se potesse vedere all'interno della borsa la costa del libro che gli aveva regalato, ma se così fosse stato il ragazzino avrebbe perso un battito, poi un altro, perché se lo stava leggendo poteva comprendere il perché avesse cercato di firmarsi come Mr. Baker. In ogni caso, mentre lo sguardo sarebbe stato fisso sulla gola di quell'anfiteatro e sui due docenti, la mano di lui si sarebbe posata sul ginocchio dell'altro, stringendolo come avrebbe voluto fare con le sue labbra int-
    I pensieri furono interrotti dalla voce dei due professori che non poteva permettersi di rendere a sottofondo, non se voleva evitare una altra -ingiusta- orrorifica O. Di fuochi fatui ne era pieno il mondo e di queste le leggende ad esse collegate. Aveva trovato divertente il tentativo di spiegazione di un gruppo di scienziati babbani, che aveva ricondotto quegli esseri all'esplosione di zinco e chissà quale altro composto chimico. Insomma, tutto sarebbe andato bene piuttosto che ammettere l'esistenza di esseri dall'aspetto sovrannaturale. I babbani erano degli stolti ciechi e creduloni, ma anche lui per un piccolo periodo della sua vita non era stato che cieco di fronte alla realtà.
    E poi, dopo la domanda del suo ragazzo (?), anche lui alzò la mano. «Professoressa, perché i fuochi fatui si trovano sempre in luoghi considerati funesti? Solo perché è il loro habitat naturale o perché proteggono qualcosa?» Quanto ad Ensor, suo modello di virtù, fonte di ispirazione... beh, non si aspettava niente di diverso nell'abbaiare domande continue. Lui decise di rispondere all'ultima, scambiandosi un'occhiata complice -o voleva fosse così- con Nick.

    Tenendo in considerazione i soli incanti riguardanti le due discipline, mi servirei maggiormente di quelli facente parte la classe animale, come l'imposium, per tentare di ammansire i fuochi fatui oppure userei l'incantesimo respingente, un sortilegio d'attacco o anche quello delle pastoie. Troverei anche curiose le reazioni dei fuochi fatui ad un farfallus explodit, visto che possono quasi percepirsi come simili. Altrimenti, qualora fosse possibile uscire dai due insegnamenti, opterei senza dubbio sugli incantesimi mentali, magari privandoli del loro senso principale oppure per indurre strane visioni o comunque confonderli.

    Fitz O'Connor

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    I etched the face of a stopwatch on the back of a raindrop and I did a swap for the sand in an hourglass.
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    Si siede accanto a Nicholas, fa una domanda alla Onfroy e risponde alla terza domanda di Ensor.
     
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    Qualcosa si abbatté sul fragile spazio tra occhio e setto nasale. Precisamente la zampetta di un geko del vento maschio. «Yume, smettila» biascicò riprendendo il famiglio che aveva acquistato al villaggio il primo giorno di scuola, che però sembrava non volerne sapere di lasciarla dormire ancora cinque minuti. O forse tre ore. All'ennesimo tentativo di impastarle la faccia, la ragazzina scacciò l'animale, mettendosi su a sedere e stropicciandosi gli occhi con lentezza disarmante. Si guardò intorno, osservando come le sue compagne di casata non occupassero i loro letti, lasciandosi dietro una confusione che neanche un tornado forza quattro si lasciava dietro. Di solito ciò avveniva il mercoledì mattina perché gli elfi servivano loro croissant appena sfornati e farciti di creme invitanti solo a guardarle. Quello o perché c'era difesa alla prima ora e arrivare in ritardo significava attirarsi le sfighe che più sfighe non si può. «Non è giovedì, però», osservò, ritornando indietro con la schiena, pronta ad occultarsi con le coperte al mondo, salvo poi sgranare gli occhi e lanciare un urlo. «MERDA, MERDA, MERDA!» Quella mattina alla prima ora ci sarebbe stata lezione congiunta tra Difesa e Magia Verde e l'oscuro era stato piuttosto satanico con le sue minacce. Cacciò le gambe fuori dal letto, rifugiandosi nel bagno per una doccia lampo dove cercò di non bagnare la sua lunga chioma che aveva stretto in una cipolla sulla testa.
    Non aveva mai indossato così velocemente la divisa, arrabattato le cose essenziali per buttarle in borsa e poi volare fino al batacchio salamandroso. Mancavano due minuti alla morte. Movimento della bacchetta ed un «incendio» in direzione della maniglia magica per avere il lasciapassare, le guance colorate di rosso e le dita che volarono ai capelli per scioglierli dalla crocchia, proprio quando Tortura volò verso di lei, dandole il suo caloroso benvenuto. «Buongiorno anche a te», commentò, lasciando che poi se ne andasse verso uno dei gargoyle. «Buongiorno», un cenno del capo ai due prof e poi si voltò verso i visi della platea composta dagli studenti. Un'immagine ghiacciò completamente il sangue nelle vene. Nicholas stretto tra i due gemelli O'Connor, giusto l'ennesimo annuncio per ricordale che era una fottutissima seconda scelta, nonostante poi Brooks le avesse infilato due metri in gola. «Ma, ehi, non ti ama!» Già, perché amava l'altro che aveva occhi a cuoricino solo per stronzo-Fitz che... Che le venisse un colpo! Cosa diamine stava succedendo? Dov'era la sua scopa su per il culo a cui era abituata da anni? «Giorno», salutò monocorde, riservando uno strano sguardo a Nicholas e poi un sorriso tirato a Brooks, osservando come non avesse occupato posto per lei, come avevano sempre fatto l'un l'altro sin dal primo anno di Hogwarts. Decise di occupare quello più vicino al trio di amanti, mantenendo però la concentrazione davanti a lei, sui due docenti. O forse solo lo sguardo. «Seconda scelta, seconda scelta, seconda scelta. Quanti altri schiaffi vuoi?» Si riscosse solo quando Ensor iniziò a dettar loro le domande cui avrebbero dovuto sceglierne una e lei optò per la prima.

    Il concetto di adattamento è usato per riferirsi alle relazioni tra le caratteristiche degli esseri viventi e quelle dell'ambiente in cui abitano, basti pensare all'evoluzione umana. A seguito della spaccatura della Rift Valley, in un'Africa che all'epoca era ricolma di foreste, che causò un drastico cambiamento climatico con diminuzione dei boschi per un aumento delle savane e del deserto, hanno portato gli ominidi a dover effettuare una scelta, morire o scendere dagli alberi per procacciarsi del cibo. Da quello si passò da una posizione quadrupede ad una eretta, con lo sviluppo del pollice opponibile per una maggiore presa. In un senso ampio del termine si potrebbe già indicare l'uomo sia come animale che come creatura magica, nel caso appunto di maghi e streghe, ma volendo restringere il campo direi gli Occamy. Queste creature tipiche dell'Asia orientale vengono definiti aggiustospaziosi, ovvero che si ingrandiscono e rimpiccioliscono a seconda dello spazio che li circonda, quindi in un adattamento al luogo in cui si trovano per riempirlo interamente.

    Amalea Davidson

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    Fill your paper with the breathings of your heart.
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    Si siede ai banchi accanto al trio. Saluta i prof e risponde alla domanda uno di Ensor. Brooks Ryan O'Connor, Nicholas Mc Callister.
     
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    |Kàra Onfroy| Docente Magia Verde



    K
    àra era sempre stata pervasa da una istintiva e forse immotivata fiducia nelle nuove generazioni che non veniva da nessuna esperienza particolare ma che l'aveva portata a convincersi che l'insegnamento fosse la sua strada. Dopotutto era sicura che nessun docente potesse pensare di insegnare se prima non credeva che i ragazzi che aveva di fronte potessero essere pronti a recepire qualcosa, e per quanto la risposta di Brian potesse risultare decisa e tutt'altro che pregna di ottimismo, la Docente continuò a sorridergli debolmente, in modo sempre gentile e ben calcolato, convinta che sotto sotto almeno un po' ci credesse anche lui. "Sono certa ti ricrederai." rispose fiduciosa, e ci credeva davvero, era palese da ogni suo singolo movimento. Come credeva nel talento dei ragazzi, credeva anche che Brian avesse solo una scorza così rigida e distaccata ma che dopotutto non avrebbe permesso a nessuno di farsi del male, e probabilmente non avrebbe nemmeno bocciato con così tanta leggerezza. Illusa? Forse sì, ma per il momento le piaceva vivere di quella convinzione.
    Avrebbe salutato tutti i presenti con lo stesso cenno gentile, aspettando paziente le loro domande e voltandosi subito verso Nicholas quando si fece avanti per primo. "I Fuochi Fatui, se si ritrovano in un ambiente a loro favorevole e che considerano accomodante, sono di fatto innocui. Pensa al fuoco flebile di una fiamma di una candela, che brucia ormai da ore: lo definiresti tranquillo giusto? Se non viene aizzato dal vento è tranquilla, pacifica, per quanto continuo a bruciare." gli suggerì per poi concentrarsi su Benjamin. "Dipende da come ci immaginiamo le anime dei bambini, suppongo, ma sì in molte culture potrebbero considerarli simili." rispose con un leggero sorriso, che avrebbe dedicato poi anche a Nathan. "Ottima domanda Parker King. Il cibo non funziona, hai ragione, i Fuochi Fatui non si nutrono come potremmo pensare" -rivolse una breve occhiata a Brian, nel caso il docente avesse voluto approfondire quel lato della questione- "E' suggeribile calmarli, dobbiamo ragionare come faremo con un incendio che si espande di fronte a noi: proviamo a ridurre le fiamme, seppur l'obbiettivo non è mai spegnerle del tutto a meno che non vogliamo ucciderli. Possiamo farlo con degli incantesimi, in questo caso isolare i singoli soggetti è una tecnica vincente, a meno che non vogliamo che si accendano a vicenda." suggerì, come sempre senza dare soluzioni concrete: credeva davvero nella loro capacità di improvvisazione ed era sicura che non avessero bisogno di niente più che una guida per concentrarsi sulla strada da intraprendere, non della soluzione. Venne colpita comunque dalle parole di Fitz, ritrovandosi a guardarlo con un sorriso orgoglioso dipinto sul volto. "Ottimo spirito di osservazione O'Connor, non c'è che dire. I Fuochi Fatui sono particolarmente attratti dalla morte, o meglio dai corpi dei defunti più "freschi", addirittura si pensa che si nutrano delle anime." cominciò a dire, lasciando però ad Ensor la possibilità di approfondire con dettagli più macabri, cosa che conoscendolo avrebbe potuto gradire.
    Osservò gli studenti prendere posto e tirare fuori penne e pergamene, inclinando appena la testa. "Sono certa che saprete dimostrare al Professor Ensor il vostro valore. Impegnatevi come sempre, mi raccomando." si assicurò prima di lasciargli il tempo necessario per scrivere con calma le loro risposte.
    Quando i ragazzi avessero consegnato le loro prove avrebbe alzato un sopracciglio, chiaramente colpita dalle risposte che stava leggendo. "Non sapevo foste così informati sulle leggende e le credenze babbane, mi reputo molto colpita dalle vostre risposte." annunciò per poi decidere di soffermarsi brevemente sulle risposte che la colpirono di più, sul momento. "Il vostro compagno, Nicholas, ha fatto un'osservazione molto interessante: anche io eviterei di utilizzare incantesimi elementali d'acqua, potrebbero contribuire a definirci come minacce, così come movimenti troppo rapidi, o reazioni troppo evidenti. I Fuochi Fatui sono molto sensibili al nostro stato d'animo, è quindi necessario mantenere la calma il più possibile. Come suggerisce anche Edith l'adattamento è la capacità di conformarsi all'ambiente che ci circonda per sopravvivere: i Fuochi Fatui hanno questo istinto molto sviluppato, tendono ad adattarsi molto rapidamente e cambiare la loro forma in base a ciò che gli circonda, immaginerete quindi che percepire rabbia, paura o disgusto non li aiuti troppo a ritornare calmi e pacifici." illustrò con attenzione.
    Una volta finito di approfondire tutte le questioni con la dovuta attenzione avrebbe battuto le mani con calma, facendo sparire penne e pergamene e facendo invece comparire, apparentemente dal nulla, una passaporta. "Bene ragazzi, ora entreremo nel vivo della lezione. Vi chiedo di seguirci con attenzione e di dividervi in due gruppi. A breve finiremo in un ambiente altamente contaminato, dove i Fuochi Fatui si trovano in pericolo. Potete scegliere di seguire il Professor Ensor o me, nel secondo caso ci concentreremo sull'ambiente corrotto, vi spiegherò meglio sul posto." spiegò, facendo poi cenno ai presenti dimettersi in fila e superare con ordine la Passaporta.

    ***


    Una volta sul luogo i ragazzi avrebbero potuto percepire con sicurezza come quel posto trasudasse oscurità da ogni poro: l'aria era difficile da respirare, quasi densa, e tutto intorno a loro sembrava per qualche ragione deperito, marcio, ogni pianta priva di foglie e con i rami rinsecchiti. In quel preciso momento si trovavano in uno spiazzo leggermente rialzato, che permetteva una vista chiara su un piccolo laghetto, di certo un tempo mozzafiato ma ora sono pieno di acqua putrida. Da dove si trovavano era possibile anche scorgere qualche bagliore tra gli alberi e gli occhi più attenti avrebbero potuto notare, anche intorno a loro, rune incise sugli alberi: che ci fosse un incendio causato da qualche incantesimo o qualche sigillo?
    "Vi prego di fare molta attenzione, ci troviamo in un ambiente corrotto, lo avrete già compreso. C'è un dettaglio di cui ancora non vi ho parlato ma che penso sia importante sottolineare ora: i Fuochi Fatui, se esposti ad una minaccia che reputano pericolosa, tendono ad emettere delle spore che aiutano a distruggere ciò che gli circonda, è il motivo per cui vedete la vegetazione in queste condizioni. Molti studi affermano che non si tratta di spore nocive per l'uomo, almeno non nel breve periodo, ma vi raccomando attenzione." spiegò, guardandosi a sua volta intorno per poi puntare il dito verso un punto ben preciso, alla loro destra, abbassandosi leggermente e facendo cenno agli studenti che l'avevano seguita di fare lo stesso. "Eccoli." sussurrò, indicando un piccolo gruppo di Fuochi Fatui, cinque esemplari per l'esattezza, di colore arancione, la forma oblunga, che si muovevano rapidi tra gli alberi, emettendo suoni striduli e piccole vibrazioni. Tutti avrebbero potuto notare come spargevano nell'aria piccola scintille che, volando qua e là, rendevano secco e marcio tutto ciò su cui si posavano.


    PARLATO - ASCOLTATO - NARRATO
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    Brian Ensor | Docente DCAO
    Man mano che gli studenti entravano in aula, Brian disegnava un teschio accanto al loro nome sul registro per segnarne la presenza. Rispose ai saluti con un rapido cenno del capo, dando poi man forte alla professoressa Onfroy riguardo alle domande che le vennero fatte. Per quanto riguardava l'intervento di Nicholas, la risposta fu alquanto banale.
    Suppongo che il problema sia il sempre della sua domanda. Semplicemente i fuochi fatui non sono sempre rappresentati come creature docili, dipende dalla letteratura, dal manuale e dalla situazione che si prende in esame. Anche le fate, ad esempio, sono creature innocue nella stragrande delle leggende popolari, ma ci sono rappresentazioni nordiche che le dipingono come esseri crudeli e ammaliatrici di uomini.
    Riguardo al quesito di Ben non aveva nulla da aggiungere più di quanto detto dalla sua collega, mentre riguardo King c'era una premessa da fare. In un altra occasione non sarebbe stato in grado di porre la sua domanda, poiché cascasse il mondo il docente lo avrebbe silenziato in seguito al suo saluto. Doveva ringraziare la compresenza con Kara per aver mantenuto il dono della parola. Preso alla sprovvista per un raro guizzo di attenzione da parte dell'ametrino non rispose subito alla domanda, ma ciò fu un bene, poiché si collegava in parte a quella posta da Fitzgerald.
    Per quanto riguarda la sua domanda, King, è doveroso fare due distinzioni: fuochi fatui che si trovano in un habitat a loro congeniale e fuochi fatui che si trovano in un habitat a loro non congeniale. Come dice O'Connor spesso si trovano in luoghi considerati funesti. Questo è perché sono attratti dalla morte e questi luoghi sono caratterizzati da un silenzio e una calma pressoché assoluti. In tal senso per non risultare per loro una minaccia basta non turbare il loro stato di calma. In caso contrario, se si trovano in un habitat a loro non congeniale, non c'è nulla che possiate fare per placare la loro ira se non annientarli o far sì che il loro habitat torni a essere intatto e puro. Il concetto di purezza vi sarà spiegato più avanti in questa lezione.
    Chiariti i primi dubbi il compito cominciò. Al termine dei cinque minuti il docente agitò la bacchetta e ogni foglio sfrecciò in direzione della cattedra, uniformandosi in una pila ordinata. Potrei leggere le vostre risposte, ma se lo facessi sono certo che spedirei fuori dalla mia aula qualcuno di voi, quindi consideratela una grazia. La sua collega invece parve molto colpita dalle risposte lette. Deduco che ciò mi fa capire per quale motivo insegna Magia Verde e non Difesa Contro le Arti Oscure. Non commentò e rimase in religioso, annuendo unicamente quando la sua collega commentava gli interventi che aveva apprezzato. Effettivamente sono ottime considerazioni.
    Ma il momento di restar in aula era terminato. Kara tirò fuori una passaporta a forma di ghianda e una volta toccata gli studenti si sarebbero ritrovati a Rothiemurchus, una delle più grandi riserve naturali della Scozia. Lì la vegetazione era completamente deperita e ciò permetteva al sole di illuminare per bene l'intera zona. Nell'aria si respirava un forte odore di marcio, l'acqua di un lago nelle vicinanze era di un colore scuro e innaturale, mentre le spore danneggiavano tutto ciò che di buono v'era rimasto.
    Le rune che vedete su alcuni alberi in qualche modo si collegano al concetto di purezza. La morte è un processo naturale e ciò permette ai fuochi fatui di prosperare in armonia con la natura. Le rune sugli alberi sono intrise di magia oscura e sicuramente son state queste a innescare un effetto domino: gli alberi son marciti poco a poco, l'erba ha smesso di crescere e come un virus inarrestabile si è propagato, inquinando l'acqua. Il compito che avrà il gruppo che seguirà la professoressa Onfroy è quello di ripristinare un ambiente puro, ovvero come sarebbe stato prima di una qualsiasi influenza magica o artificiale. Per questo scopo vi si richiede di agire soprattutto con incantesimi elementali. Inoltre fate qualcosa per questi alberi, la riserva non dovrebbe essere così esposta al sole. I fuochi fatui prediligono il buio.
    Ruotò lo sguardo verso il cielo, dopodiché scosse il capo. Il mio gruppo, invece, si occuperà di tenere a bada i fuochi fatui, permettendo ai vostri compagni di poter agire indisturbati sull'ambiente. Tre cose dovete tenere bene a mente: non dovete annientarli, semplicemente prendere tempo. Nella loro forma più aggressiva il loro corpo diventa tangibile, ciò significa che non avrete problemi a colpirli con incantesimi offensivi per stordirli, anche se ai ragazzi del secondo anno consiglio di basarvi anche sugli incantesimi di esorcismo. Sono in grado di smaterializzarsi, tendono ad apparire alle spalle delle loro vittime per afferrarli con il loro corpo composte da pure fiamme o attaccarvi a distanza, lanciandovi vere e proprie sfere di fuoc-ECCONE UNO! In lontananza c'era proprio uno di questi fuochi fatui che scagliò con entrambe le mani due gigantesche sfere di fuoco contro il gruppo compatto. PROTEGO! KARA, TU E IL TUO GRUPPO ANDATE! Io cercherò di richiamare l'attenzione di tutti i fuochi dell'area! Fu così infatti che il docente concentrò la propria energia. Meteo Recanto. Generò una grossa che copriva un a sfera dal raggio di tre metri. Detestando la luce del sole, i fuochi si avvicinarono alla nuvola per trovare riparo. A occhio e croce se ne vedevano la bellezza di 12.
    Dimostratemi che avete imparato qualcosa!

    RevelioGDR



    Scadenza: martedì 15 alle 23:59

    Ciò che bisogna fare è:
    - prendere la passaporta
    - dividervi in due gruppi
    - Chi va con Kara ha il compito di ripristinare l'ambiente originario: vi si chiede nello specifico di ripulire le acque, far crescere la vegetazione ed eliminare le spore. Potete dividervi i compiti, ognuno verrà valutato singolarmente.
    - Chi va con Brian combatterà contro almeno un fuoco fatuo (scegliete pure voi quanti affrontarne, ma rimanete coerenti con il vostro personaggio). Potete muovere i fuochi fatui e narrare lo scontro come meglio preferite.
    - In entrambi i casi i vostri incantesimi sono autoconclusivi

    Per ora è tutto, mi raccomando divertitevi e divertitemi <3
     
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