Lezione di Magitecnica - Triennio 2023

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    ღ Lezione Triennio ღ
    I Castelli Erranti di Morrigan

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    Sabato 18 Febbraio, Otto del mattino.
    Qualcuno di voi sta dormendo, abbracciando magari la fiamma di una nottata passionale o forse un cuscino, altri ancora stanno facendo colazione, o magari si stanno dedicando a corse che per noi - nerd - sono come l'acqua santa per un vampiro.
    Indipendentemente da dove vi troviate - salvo siate in territorio babbano, e in quel caso la notizia vi arriverà dagli amici, sempre che ne abbiate uno, e quindi da Morrigan, nel caso siate Cameron -, verrete però raggiunti da una eterea figura di un intenso blu spettrale. Rilucente d'energia purificatrice, chiunque di voi lo riconoscerà come il patronus del vostro docente di Magitecnica, Morrigan Maverick, ed è proprio col tono del docente che l'orso si rivolgerà a voi.
    «Bubusettete, bitches, sono io: Morrigan.
    Se ti è arrivat* questo messaggio, è perché sono morto, e ho scelt* te come unic* erede.

    *pausa drammatica di un paio di secondi*

    Scherzo, sopravvivrò a tutti voi per malgrado del mio player
    Ho indetto una lezione speciale per il corso di Magitecnica, quindi raggiungetemi al porto entro un'oretta massimo.
    Baci, Baciotti, e Soffoc...ate l'istinto di dedicare il vostro Sabato ad altro.
    Me serve 'na mano, grazie.»




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    Il porto di Tursas era stato devastato. Gli studenti avrebbero potuto notare cumuli di legno e sartiame ancora rivestiti di fiamme da cui si liberava verso il cielo un forte sentore di bruciato sotto forma di serpi di fumo. Diversi denrisiani stavano facendo del loro meglio per chetare le fiamme su alcune drakkar nei paraggi, chi ricorrendo a magie elementali, chi comandando il proprio famiglio marino affinché gettasse acqua sulle imbarcazioni.
    Al centro del porto si trovava un vascello ciclopico tanto vasto da poter ospitare, probabilmente, un piccolo isolato della città o uno di quei festini che qualsiasi studente avrebbe voluto organizzare senza mai farlo temendo le furie di Victoria. Parte del suo fianco era stata sfondata delineando nel segno un cerchio dalla sagoma smussata come se ad averla corrotta fosse stato dell'acido o della magia dall'alto potenziale corrodente.
    Qualche carpentiere si era messo all'opera per assicurare la nave trasfigurando aria e acqua in legno.
    Tra di questi c'era una figura più alta della media, vestiva degli abiti pratici ma appariscenti che cambiavano colore a ogni suo passo «Andiamooo, portate l'abete di Sitka... su su, pure Silente è più rapido di voi ed è morto da una dozzina d'anni».
    La voce, inconfondibile, avrebbe permesso agli studenti di riconoscere nella figura il profilo di Morrigan Maverick, loro docente di Magitecnologia. L'ex grifondoro si sarebbe poi voltato solo quando un buon numero di studenti sarebbe giunto al porto.

    «Ma salve. Vi starete chiedendo perché vi abbia chiamato e cosa sia successo» Un teatrale gesto della mano destra avrebbe indicato l'intero porto.
    «Alle mie spalle vedrete la Senhora do destino, una nave brasiliana scomparsa un decennio fa nel nulla. Il vascello trasportava un carico molto importante, dei capolavori, se così si può dire» Era raro che Morrigan non scherzasse sul fatto che un lavoro che non fosse suo potesse essere un capolavoro, e ora non sembrava voler scherzare. «Gli appassionati di arimanzia, tra voi, conosceranno certamente la luminare Renata Sorrah, tra le poche persone al mondo in grado di avere una visione aritmantica» Ovvero di poter trasformare in numero qualsiasi stimolo visivo le passasse sott'occhio, rendendolo un'abilissima creatrice di schemi aritmantici da impiegare in vari campi. «Gli appassionati di magitecnica, invece, sapranno di un ambizioso programma per creare degli automi in grado di replicare e catalizzare ciò di cui ognuno dei sette mari è famoso» Un costrutto, e tutti i suoi studenti lo avrebbero saputo, altro non era che un oggetto animato. Quando l'oggetto in sé però era formato da particolari materiali scelti per potenziare determinate capacità dello stesso, allora la disciplina di studio di riferimento non era più alchimia trasfigurativa ma magitecnica, e si parlava non tanto di costrutti quanto di automi.
    «Renata Sorrah era la coordinatrice di tale programma ma, qualcosa o qualcuno, portò la nave contenente questi capolavori a naufragare nel Triangolo delle Bermuda. Triangolo che, esplorato da un piccolo contingente di denrisiane in queste settimane, ha rivomitato la Senhora do destino» Ennesimo gesto teatrale verso il vascello «Ta-daaan».

    A seguire quelle parole, Morrigan sollevò le mani salvo poi applaudire al vuoto.
    Dal ventre delle nave, nero come un cielo stellato, qualcosa parve ruggire, qualcos'altro sfrigolare, e delle ombre iniziarono a divincolarsi come se stessero formando un groviglio di serpi.
    «Non siate timidi» A quelle ultime parole qualunque cosa si stesse nascondendo nel ventre sfondato della nave si mosse ancora, superando e rompendo parte delle assi provvisorie.
    Tre automi, simili a piccoli castelli, si ergevano su quattro gambe raggiungendo almeno sei metri d'altezza, lasciando intendere come avrebbero potuto ospitare senza problemi piccoli gruppi di persone al loro interno.
    Il primo automa portava in sé i colori del mare del Baltico. Era formato da legno secolare su cui erano incise antiche rune e glifi dimenticati, costeggiato nelle giunture e nei punti più sensibile da metallo di varia natura, probabilmente estratto da armi o armature di coraggiosi predoni. Le sue quattro gambe terminavano con delle specie di palme che lasciavano intendere quanto sarebbe stato rapido in acqua, forse anche su terra.
    il secondo automa era stato smaltato con le tinte del mar Giallo. L'essere era composto da mattoni cremisi su cui erano incisi ideogrammi cinesi e ricordava, a una prima occhiata, una sinuosa pagoda orientale. A una seconda occhiata, sarebbe saltato all'occhio anche la presenza di numerosi materiali importanti all'alchimia. Analizzando il tutto dando anche l'opportuna importanza alle sue quattro gambe, simili alle pale di un elicottero, sarebbe stato possibile concludere che questo automa avrebbe avuto la capacità di volare.
    Il terzo automa era il più singolare e i suoi toni ne tradivano la vicinanza al Mar del Bengala. Il costrutto era formato da lastre di ametista e altre pietre spirituali dalle tinte violastrae che non disdegnavano il lilla o il porpora. Al suo interno erano sparsi simboli planetari che sancivano la sua vicinanza al mondo spirituale e astrali. Sembrava l'unico a non godere d'alcuno tipo di movimento particolare.
    «Dei sette capolavori, sono riuscito a riconfigurarli tre e ora obbediscono a me, e quindi a voi, visto che ve li presto per questa lezione.
    Gli altri quattro... beh... non ho fatto in tempo e sono scappati, lasciandosi un bel macello alle spalle, dal vascello verso chissà dove. Secondo i miei calcoli dovrebbero essere ancora nei pressi o nelle acque dell'isola.
    Dovrete dividervi in tre gruppi per cercare tre degli altri quattro capolavori fuggiti dalla nave e dell'ultimo mi occuperò personalmente.
    Per trovarli, vi consiglio di buttare un occhio ai miei appunti»
    Indicò una pila di fogli, cianfrusagli, e oggetti misteriosi «E vi chiedo di coordinarvi: non sappiamo cosa i costrutti faranno, ma ciò che sappiamo è che ognuno di voi può contare sulla persona al suo fianco.
    Non deludetemi»
    .
    E, se non ci fossero state domande, i ragazzi si sarebbero potuti dividere e partire.

    RevelioGDR




    Benvenuti alla lezione di Magitech, cuccioli di orso polare.
    Per questo start vi chiedo di narrare il vostro arrivo e specificare a fine post dove andrete (quindi in che zona di Denrise pensiate si trovino gli automi) e con chi, ma anche perché.

    Le chiavi per questa lezione sono la cooperazione e la fantasia.
    Se non riuscirete a formare i tre gruppi, a tutti voi verranno sottratti due punti dal voto finale.
    Se riuscirete a formarli ma anche solo uno fallirà, tutti voi perderete un punto alla valutazione finale.
    Mostratemi quanto il forum è ancora vivo e quanto vi volete bene proprio come Morrigan vorrebbe u_u

    Gli automi da trovare sono quattro, di uno tra loro - quello rimasto - se ne occuperà Morrigan. Potete autoconcludere un vestis su voi stessi per modificare i vostri vestiti secondo l'occorrenza. Avete in questa fase due azioni che potete usare come meglio credere. Se avete oggetti, specificateli tenendo conto le linee guida del forum - niente easter bag -. Vi ricordo di specificare a fine post dove andrete (quindi in che zona di Denrise pensiate si trovino gli automi) e con chi, ma anche perché.

    Automi Mancanti:

    Automa del Mar dei Caraibi: è un costrutto di un popolo dedito allo studio della magitenica e delle pozioni. Negli appunti di Morrigan noterete uno strano messaggio, certamente legato al nucleo che alimenta il costrutto influenzando anche le scelte. Morrigan non sa darvi indizi a riguardo, ma vi invita sul fatto che la sua creatrice, Renata Sorrah, sia tra le più abili seguaci di Agrippa e Pitagora:
    CITAZIONE
    Messaggio:
    95 13831 464919 3593195, 695385 35 9196 412599135 6 9579549555 565 3647195

    Automa del Mar Rosso: è il costrutto più pericoloso. Morrigan non ha indizi su dove possa essere finito e non ha avuto tempo per analizzarne i materiali.

    Automa del Mare del Sud: è un costrutto di un popolo dedito allo studio dell'erbologia e della magia elementale. Analizzando i documenti di Morrigan, noterete come i materiali con cui il costrutto siano composti siano di natura squisitamente vegetale. Noterete anche come sia privo di un valido sistema di alimentazione, il che vi porterà a concludere che - in qualche modo - dovrà nutrirsi di qualcosa per trarre energia.

    Automa del Mar Mediterraneo: è un costrutto di un popolo dedito allo studio degli incanti offensivi ed esorcistici. A detta di Morrigan, è il secondo costrutto per pericolosità dopo l'automa del Mar Rosso. Negli appunti di Morrigan noterete uno strano messaggio, certamente legato al nucleo che alimenta il costrutto influenzando anche le scelte. Morrigan non sa darvi indizi a riguardo, ma vi invita a riflettere sulla storia del mare di riferimento, e suoi loro alleati principali:
    CITAZIONE
    Messaggio:
    k=5 HZXYTINIJQQFRFLNFGNFSHFXNFRTFYYWFYYNIFVZJXYTHTQTWJQTHJWHMJWJRTSJQUZSYTUNZUWTXXNRTFLQNIJNIJQHNJQT

    Automi a vostra disposizione:
    Chi prima arriva, prima si aggiudica l'automa. Non vi serve per forza averne uno con voi, volendo potete lasciarne due a un gruppo, uno a un altro, e rimanere scoperti con l'ultimo - e così via, le conseguenze si vedranno -.

    Automa del Baltico: è un costrutto di un popolo dedito allo studio della magia verde e grafica. Può muoversi in acqua a grandi velocità come se fosse una drakkar.

    Automa del Mar Giallo: è un costrutto di un popolo dedito allo studio della magitenica e dell'alchimia. Può volare trasportando tranquillamente una mezza dozzina di persone.

    Automa del Mar del Bengala: è un costrutto di un popolo dedito allo studio della magia divinatoria e astrale. Non sembra avere capacità motire speciali.





    Scadenze:
    Ogni cinque giorni circa, per questa fase avete fino al 29 Gennaio 23:59


    Edited by Morrigan Maverick - 25/1/2023, 07:33
     
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    Harry Wood
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    Poteva essere un sabato mattina come tanti, un sabato che lo faceva dormire con grande piacere nel suo letto, ma per quel giorno i piani vennero decisamente sconvolti da una cosa inaspettata. Davanti a lui si palesò quello che era il patronus del professor Morrigan, docente di Magitecnica. Era il suo orso che ormai avevano imparato a conoscere. Erano chiaramente un invito a raggiungerlo al porto, se era uno scherzo poteva davvero incazzarsi ma sapeva che un docente non giocava in quel modo con i ragazzi. Se gli aveva chiamati c’era un motivo serio da come la pensava lui. Si vestì rapidamente per non fare tardi, ma una prima tappa a sciacquarsi in bagno serviva assolutamente. Quindi la sua meta successiva fu il porto di Tursas. Sembrava essere una zona di “guerra” per certi versi, da una parte dei grandi cumuli di legno insieme a un forte odore di bruciato. Poi una grande nave in mezzo all’acqua, era decisamente degno di una grande città, poteva davvero ospitarla per le sue dimensioni. La voce del docente riecheggiò nella zona e nella sua testa. Dove era? Lo vide che si voltò verso di loro.

    Buongiorno professor Maverick.

    Almeno dette loro più notizie sul motivo per il quale erano lì. Quella nave aveva effettivamente un nome seppur non semplice da ripetere. Aveva una storia molto interessante e misteriosa quel vascello brasiliano che era scomparso da un decennio. Fece un cenno con la testa sentendo parlare del programma degli automi, ne aveva sentito parlare seppur non avesse mai fatto altre ricerche su di esso nonostante la cosa gli interessasse, era poco ma sicuro. Il Triangolo delle Bermuda era molto famoso per il suo nascondere e inghiottire le navi, ci sarebbe stato da fare un poema su quella zona dell’oceano. Seguì il docente con il resto del gruppo nella nave, preferiva delle belle assi sicure per salire su una nave ma se non c’era altra soluzione non poteva fare altrimenti. Rimase molto sorpreso da quello che vide, tre automi enormi che avevano colori differenti e soprattutto erano enormi, tanti metri di altezza per loro. Erano anche belli da vedere, una cosa che non capitava assolutamente tutti i giorni. Il loro compito era quello di cercare gli altri scomparsi, ne mancavano quattro e dovevano agire in gruppo, la cosa poteva essere interessante. Dette un occhio agli appunti come consigliato dal professore, quello che gli dava delle sensazioni migliori o con il quale sentiva una maggiore affinità era l’Automa del Mare del Sud. Erbologia, magia elementale e soprattutto i materiali dello stesso legati al mondo vegetale. Ma per cercarlo dovevano fare gruppo e si rivolse a due compagne di “avventura” e ricerca. Erano Aibileen e Mia.

    Ragazze, vogliamo fare squadra per trovare l’Automa del Mare del Sud? Ho già qualche idea sul dove si possa trovare. Almeno ipotizzerei.

    Se dovevano cercare un atutoma legato alla natura e al mondo vegetale potevano cercarlo in una zona precisa dell’isola. Ma doveva deciderlo con il resto del gruppo. Prima si rivolse alle ragazze per cortesia, poi fece la stessa cosa con Aidan, poteva essere importante per il gruppo.

    Ehi Aidan, ti unisci anche te alla caccia dell’automa del Mare del Sud?

    Detto ciò il loro gruppo poteva essere formato e pronto a quella ricerca dell’automa. Pensando all’automa che era diventato il primo ricercato del gruppo ipotizzò dove potesse trovarsi, se era legato in quel modo all’erbologia, e soprattutto doveva nutrirsi dove poteva essere se non nella foresta di Denrise, lì il carburante per farlo vivere non mancava assolutamente. Il verde e gli alberi erano tantissimi. Scambiò con gli altri del loro nuovo gruppo di lavoro la sua idea.

    Se il nostro automa è legato all’erbologia e soprattutto deve mangiare, immagazzinare energia nel suo corpo metallico credo proprio che sia scappato verso la foresta, lì gli alberi, il verde e anche gli animali o creature non mancano assolutamente, non credete?

    Era certo che quella fosse la meta successiva per loro. Un aiuto potevano anche darlo quegli automi che erano pronti a dargli mano, e cosa poteva essere giusto per sorvolare una foresta? L’Automa del Mar Giallo era ideale per vedere e avvistare quell’automa da trovare dall’alto. Loro erano solo quattro, e dato che poteva portare ben dodici persone il problema non si sarebbe posto.

    Prendiamo l’automa del mar giallo con noi. Ci può essere utile la sua capacità di volare per sorvolare la foresta. Come disse Giulio Cesare davanti al rubicone, il dado è tratto.

    Fece un sorriso e puntò su di se la bacchetta dicendo la formula magica.

    Vestis.

    Sul suo corpo apparì una specie di tuta mimetica, un qualcosa che potesse nasconderlo meglio nella vegetazione della foresta nel caso del bisogno.

    Ci siamo? Siamo pronti per andare?

    Quindi, quanto tutti sarebbero stati pronti, si sarebbe diretto con il suo gruppo verso la foresta.


    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato" | Scheda | Stat.
    RevelioGDR


    Recap: Con Mia, Aibileen e Aidan andiamo verso la foresta di Denrise per cercare l’automa del Mare del Sud. La scelta è ricaduta sulla foresta dato che lì può trovare qualsiasi forma di sostentamento essendo senza alimentazione, sia che siano animali o alberi. Prendiamo l'Automa del Mar Giallo con noi.

    Azione I: Usa vestis in maniera autoconclusiva su se stesso facendo apparire un vestito mimetico per nascondersi meglio nella vegetazione della foresta.

    Azione II: Va verso la foresta con il loro automa del Mar Giallo con Mia, Aidan & Aibileen.

    Mezz'azione: //

    Stat:

    Coraggio: 16

    Empatia: 14

    Intelligenza: 15

    Resistenza: 13

    Tecnica: 16

    Intuito: 14

    Destrezza: 13

    Carisma: 13

    Quirk:

    Colui che bagna
    Hai Shawn Mendez, e anche se in on i PG non lo sanno, noi lo sappiamo e accettiamo (?). +1 ad aqua eructo, inoltre i soggetti bagnati da questo incanto subiscono -1 alle prove di resistenza ai tentativi di seduzione e convincimento.

    Flipendo, o mio flipendo!
    E' importante conoscere bene le formule e tu, sei ormai a conoscenza dei pro e dei contro di un flipendo. +1 al dado quando utilizza Flipendo.

    L'ho già affrontato a lezione!:
    Brian ama mettere alla prova i suoi studenti, incitandoli a fronteggiare un numero spropositato di creature. Durante il proprio turno e solo una volta per quest, puoi usare una mezza azione per tentare un tiro su intelligenza e a discrezione del master potete aver un'informazione sul suo punto debole, come renderle meno aggressive o cosa bisogna evitare di fare.
    Senso dell’orientamento: Harry si affida sempre ai suoi doni percettivi per trovare la strada. +1 quando usa guidami, +2 se lo impiega per trovare una via di fuga.

    Ha con se:

    - Bacchetta Magica
    - Easter B-egg medico
     
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    AIDAN HARGRAVES
    Beh, da una prima stima mio caro ragazzo
    Dovresti convenire che Tu sei pazzo, mica Van Gogh!
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    “Uuuhh quindi abbiamo magitech! Lezione speciale...Che figata ci farà fare oggi Maverick?”
    Aidan, come ormai tutti sanno, stima un sacco il prof Morrigan. E dopo quel dono che lui gli aveva dato (Perché Aidan era più che convinto che a mandargli quella preziosa bustina quadrata era stato Maverick), la stima nei suoi confronti si era alzata a dismisura. Quindi era ovvio che era così entusiasta di andare ad una sua lezione. Certo era che purtroppo non potè usarlo quella stessa notte, visto il casino che era successo.
    Ma comunque lo aveva usato in uno dei giorni successivi, naturalmente. Ma questo è un altro discorso.
    Il dioptase si trovava in giardino assieme ad Aibileen, a farsi i fatti loro ovviamente, quando il patronus del prof si palesò di fronte ai due, e la sua voce riferì loro che quel sabato avrebbero dovuto fare una lezione al porto.
    Quindi, dopo aver esclamato quelle parole felice, Aidan si alzò, prese per mano Aibileen “Su Aibi, andiamo! Vediamo cosa ci farà fare.”
    E si diresse verso il porto. Lì Aidan salutò il professore con la mano ed un bel sorriso sulle labbra.
    “Salve prof! Che cosa faremo oggi?”
    Quindi ascoltò con attenzione ciò che il prof diceva, spalancando la bocca, con gli occhi che brillavano come un bambino davanti ad una gelateria (Anche se ad Aidan gli occhi brillano pure di fronte ad un gelato, ma dettagli), quando uno dopo l'altro uscirono degli automi dalla nave.
    Al momento della scelta, Aidan annuì ad Harry quando gli chiese se voleva unirsi per cercare l'automa del mar del sud.
    Dopo aver letto un po' gli appunti ed ascoltando Harry, Aidan disse la sua. “Sì, credo che la tua ipotesi sia corretta. Forse...dato che non dovrebbe avere un evidente modo per nutrirsi...potrebbe farlo tramite le radici, scavando nel terreno alla ricerca di acqua o qualcosa del genere? AH! Ottima idea anche la tuta mimetiva.”
    Detto ciò, anche lui puntò la bacchetta verso di se, mormorando un “Vestis”. Ed i suoi abiti si trasformarono in una tuta mimetica, simile a quella dell'opale.
    “Ragazze? Voi che idee avete?”
    Infine avrebbe seguito Harry verso la foresta.




    Naturalmente interagisce con Harry Wood Aibileen Beatrix e Mia Freeman
    vestis anche per lui, trasformando i suoi vestiti in una tuta mimetica e poi dice la sua
     
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    Quell'anno non era cominciato nel migliore dei modi, tanto che era stata indecisa fino all'ultimo se fosse o meno il caso di unirsi ad una lezione del genere. Da un lato aveva la sensazione che Morrigan sapesse bene come distrarla, ormai, e le sue lezioni non era mai prevedibili, dall'altra parte però temeva di non avere la testa giusta per concentrarsi su qualcosa di potenzialmente pericoloso. Non doveva per forza essere così no? Eppure non sapeva più declinare una sfida quando veniva coinvolta e dopo aver letto la lettera inevitabilmente era troppo curiosa per tirarsi indietro.
    Così quella mattina si era svegliata di buon ora, aveva cercato di chiamare Aibileen e convincerla a venire con lei nonostante la stanchezza, e poi aveva indossato la divisa, perdendo forse fin troppo tempo a curare ogni dettaglio, ben più del solito.
    Un anno prima si sarebbe lanciata in una lezione come quella con più entusiasmo, per certi, e assieme sarebbe stata anche più preoccupata: aveva superato certe paure, questo era vero, ma aveva ereditato la paura delle proprie reazioni. Se in quel momento un'avventura non la spaventava, aveva paura di scoprire chi altro si sarebbe presentato alla lezione, e anche per quello aveva saltato molte delle precedenti: ora con Cameron le cose si erano fatte ancora più strane, fredde, forse imbarazzanti, e istintivamente aveva provato ad aggirare il problema.
    Ora però si rendeva conto di quanto fosse stata una reazione sciocca, almeno per certi versi, e nascondersi non ne valeva davvero la pena. Infilò nella tasca della giacca la sua lente di Falco, nel caso potesse tornare utile, montata sul cannocchiale che aveva acquistato, per poi avviarsi verso la spiaggia dove avrebbe rinfoltito il gruppetto di studenti che aveva risposto alla chiamata.
    "Buongiorno." salutò gentile i presenti con un cenno, uno riservato solo al professore.
    Inutile dire che l'imponente Senhora do destino attirò subito la sua attenzione, portandola a schiudere le labbra per la sorpresa mentre ascoltava la storia di Renata Sorrah, di cui aveva letto qualcosa qua e là ma che non l'aveva mai intrigata come in quel momento. "Come può essere qui..." sussurrò piano, incredula, mentre Morrigan continuava con la spiegazione che le avrebbe fornito proprio quella risposta.
    Annuì piano alle sue parole, ricordando di aver letto qualcosa di più invece su quel famoso programma, anche se le sue fonti non erano mai scese accuratamente nel dettaglio. "Un progetto ambizioso per quello che ho letto, e che ha creato diverse polemiche, è corretto? So che alcuni hanno festeggiato la sua...scomparsa." osservò, calcando la voce su quell'ultima parola perchè era proprio ciò che quella nave avrebbe dovuto essere: scomparsa. E invece era lì, indubbiamente messa alla prova dal passare del tempo ma ancora intera, malgrado tutto.
    Non potè trattenere un "wow" quando i tre automi fecero il loro ingresso, dimostrandole che nonostante tutto il progetto aveva dato i suoi frutti e che frutti! Osservò i tre automi avanzare e rispose con un leggero ritardo all'entusiasmo di Harry, rispondendo comunque con un sorriso.
    "Certo, sono dei vostri." confermò, dando poi un'occhiata agli appunti di Morrigan: a voler essere sinceri era affascinata da tutti i costrutti, anche se la magitecnica non era il suo talento principale li trovava se non altro sorprendenti e uno valeva l'altro, fin tanto che poteva proteggere i civili da quella minaccia. D'altro canto un automa, costruito da mani magiche, che si fondeva così bene con la natura non le sembrava solo magnificamente adatto al mare del sud, ma anche ancora più interessante da studiare.
    Annuì alla sua proposta e alla sua teoria, con convinzione, per poi estrarre il suo cannocchiale. "Ho portato questa con me, ci aiuterà a vedere meglio da lontano." confermò con sicurezza. "Se è affamato potrebbe anche non aver badato troppo alle tracce che lasciava dietro di sè, e la foresta è un ecosistema così perfetto che forse trovare impronte riconducibili ad un automa non sarà troppo difficile." aggiunse, per poi estrarre la bacchetta a sua volta. "Vestis!" pronunciò quindi, nel tentativo di tramutare i suoi abiti in una tuta da esploratore, di un materiale spesso e bella coprente, così da difendersi al meglio dalle minacce che la foresta poteva riservare.
    Mia Freeman

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    IL BENE SI NASCONDE IN OGNUNO DI NOI, BASTA SAPER OSSERVARE
    "

    AMETRIN

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    Jesse A. Lighthouse | Caposcuola Black Opal
    Erano le otto del mattino di un sabato come tanti ad Hidenstone, di uno di quelli privi per esempio di lezioni, sicché dove mai avrebbe potuto sorprendere il patronus di Morrigan Jesse?
    E perché proprio sotto la doccia?
    "Uh!" il caposcuola reagì con il giusto grado di stupore all'apparizione di un orso mentre era nudo, tenendo anche conto che, a differenza di molti, egli non stava iniziando la sua giornata, bensì proseguendola solo, essendo in piedi da più di due ore ed avendo già concluso la sessione mattutina di allenamento, tuttavia fu solo all'udire la voce di Morrigan che si imbarazzò un poco.
    "Uh! Io non sono una bitch... credo" l'irruenza del Maverik non Top Gun spinse il giovane a chiudersi un po' come un armadillo, riflettendo sul fatto che lui era bitch solo quando occorreva e con chi se lo meritava 'E forse il prof rientra nella categoria' almeno finché non sentì parlare di eredità "CHE COSA?!" strillò lui con fin troppe ottave, sgranando gli occhi e cadendo come una pera cotta nei tranelli dell'altro, avvampando poi con violenza nel rendersi conto di quanto fosse fesso ed annuendo insistentemente all'orso, pronto ovviamente all'azione.
    "Ci sarò: a tra un'ora" affermò lui deciso, chiedendosi se l'orso avrebbe riferito il messaggio e se, nel caso, gli avrebbe detto che aveva confermato l'invito nudo come mamma l'aveva fatto. Sospirò, si mise un asciugamano in vita e tornò nella prorpia stanza "Blake, io vado al porto come ha chiesto il prof Morrigan, tu vieni?" domandò alla sua immancabile metà, indossando abiti comodi e aggiungendo qualche piccolo extra ad uso e consumo prevalente del docente: una sfera cangiante e soprattutto i sandali di Achille 'Se il prof ha bisogno di una mano al punto che si è messo a parlare con accento denrisiano... devo mettercela tutta' e Jesse, quando si trattava di magitecnica, metteva sempre tutto sé stesso. Anche se Morrigan era vestito!
    Il ragazzo si appuntò al petto la C della sua nuova posizione e poi chiamò a sé il proprio fido Jolly, avviandosi convintamente verso il villaggio, che raggiunse in relativo orario, osservando sgomento lo stato dell'arte "Uh non vedevo un simile casino dall'ultimo film su Pearl Harbor" constatò, seguendo poi la berciante voce di Morrigan, apprendendo della Senhora do destino, di Renata Sorrah e di tutte le sue geniali idee, le quali, verosimilmente erano finite nel posto giusto: nel dimenticatoio. Almeno finché Morrigan non aveva deciso di stuzzicare il can che dormiva.
    "WOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOW!" se il docente di Magitecnica avesse sventolato 28 centimetri di virilità, Jesse non ne sarebbe rimasto altrettanto estasiato: il giovane divorò con gli occhi i costrutti, avvicinandosi istintivamente e lasciando il compito a Jolly di caracollargli dietro mentre lui li osservava da tutte le angolazioni nel mentre Morrigan spiegava cos'avrebbero fatto.
    "Ne sono scappati quattro, ci sono stati tanti feriti?" chiese preoccupato il Caposcuola, osservando poi i compagni e facendo mente locale 'Questo non è il percorso di duello... qui non sono tutti bravi a combattere... molti sono anche tipo Erik... che non c'è, ma ci fosse sarebbe preoccupato di non far male ai costrutti' più notava quanto alcuni fossero giovani, più si convinceva che il suo ruolo quel giorno non dovesse essere solo di studente, ma anche proprio di Caposcuola e di aspirante marine 'Se c'è qualcosa di pericoloso... devo andare io'
    Non volendo sottovalutare il pericolo, né volendo deludere Morrigan, il ragazzo si recò nella nave alla ricerca degli appunti del docente, iniziando a farsi un'idea sommaria di cosa stesse succedendo e di cosa avrebbero ben presto affrontato, avendo quasi un brivido nel leggere del mar dei caraibi 'Ok... no, questo no!' persino il docente ne sapeva poco, e quel poco che sapeva non era certo bello, sicché avrebbe fatto di tutto per lasciarlo al prof, dedicandosi comunque in prima persona al secondo più pericoloso.
    "Uh il mar mediterraneo sa tanto di Nato nella mia testa... quindi... sì, direi che andrò da lui... e direi che possiamo lasciare al prof quello del mar dei caraibi... se lo trova... oppure poi lo cerchiamo tutti insieme" il giovane parlò ad alta voce per farsi sentire e sperava ubbidire: non era tipo da dare ordini, sicché negli anni aveva imparato a usare trucchetti simili, sperando che una buona dose di logica e spilletta potessero far miracoli e magari salvare qualcuno dalla morte, se non da molto peggio, come un voto basso (?).
    Il giovane si mise a braccia incrociate ed esaminò gli appunti del docente, iniziando anche a trafficare con il codice del messaggio, che decifrò non senza una buona dose di fatica e di ringraziamento verso il padre 'Meno male che papà si occupa di terrorismo e mi ha spiegato come si decodificano i messaggi segreti!' si disse con un sospirò, avendo almeno un'idea di dove andare, cercando comunque di ripetersi nella mente il testo più volte, in cerca di ispirazioni.
    "Vestis" comandò il giovane, cercando di crearsi una mimetica chiara e termica, perfetta per la montagna, uscendo dallo studio improvvisato ed avvicinando il docente "Professore, io mi metto a capo di un gruppo: penso che il costrutto del mar mediterraneo possa essersi avvicinato agli dei sui picchi di Odino... quindi inizierò a cercare da là!" spiegò lui, annuendo a sé stesso e mettendosi in marcia, armato di determinazione, un chocobo, il costrutto del mar del bengala e tanta voglia di tornarsene nel letto di Adamas.
    RevelioGDR


    Jesse decide di cercare il costrutto del mar mediterraneo con quello del bengala sui picchi di odino.

    Azione 1: decodifica le istruzioni di morrigan e cerca ispirazione
    Intelligenza 22

    Azione 2: Vestis per abiti più caldi e mimetici
     
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    Aibileen Beatrix
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    Best Titolo per una Lezione Ever. E dopo questa doverosissima premessa (?), possiamo pure cominciare.
    Aibileen aveva salutato con un gran sorriso e sventolamento di mano l'arrivo del Patronus del Professor Morrigan. Una volta giunti a destinazione, ed aver salutato col medesimo sorriso ed il medesimo sventolamento di mano il suddetto insegnante (che lei adorava, e che era anche riuscito a riappacificarla con la Magitecnica, tant'è che aveva pure finito con lo sceglierla come materia per il Triennio!), non perse tempo a drizzare le orecchie e ad ascoltare tutto quello che il Professor Morrigan aveva loro da dirgli.
    Sorrise con tenerezza all'entusiasmo di Numero cinque (Aidan Hargraves), condividendolo completamente e stringendogli la mano.

    << Oh! Yes! Il Mare del Sud! Il Mare del Sud! Che ne dici? >>

    Disse a voce bassa ad Aidan, avvicinandosi al suo orecchio per non rischiare di disturbare l'insegnante durante la sua spiegazione. All'avvicinarsi di Harry Wood nella loro direzione, compagno decisamente simpatico che vedeva spesso in compagnia di Ben, gli sorrise con simpatia, salutandolo ed annuendo con entusiasmo alla sua proposta! Non poté, tra l'altro, che aumentare il proprio sorriso nel suo invitare anche Mia Freeman, prima ancora che potesse provvedere lei a farlo!

    << Andiamo! >>

    Approvando l'idea della tuta mimetica di Harry, puntò la bacchetta nella sua direzione, esclamando a sua volta il suo:

    << Vestis! >>

    Non avendo, almeno per il momento, altre idee da proporre, si limitò a rispondere ad Aidan, con un sorriso:

    << Per il momento, vediamo che spunti ha da proporci la Foresta! >>

    Esclamò con entusiasmo, accingendosi ad avviarsi, insieme ai suoi compagni di gruppo, nella Foresta.

    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato" | Scheda - Stat.
    RevelioGDR


    SPOILER (click to view)
    Aibileen arriva a lezione ed interagisce con i suoi compagni di gruppo.

    Azione 1: Vestis (Tuta mimetica)

    *Porta sempre al collo la lacrima d'anima

    Chiedo venia per il post decisamente scarno di azioni e suggestioni, cercherò di contribuire di più all'evoluzione della lezione nel prossimo post!
     
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    Sembrava che i docenti ci avessero preso gusto ad organizzare delle lezioni per il sabato. Alle otto del mattino, tra l'altro.
    Fortunatamente, Cameron era già sveglio. Con il sorgere del sole, si era alzato anche lui ed aveva deciso di uscire a fare due passi -per non dire una corsetta- come faceva spesso, poiché lo aiutava a schiarirsi le idee che erano tutt'altro che chiare.
    Le cose con Elisabeth erano strane: dopo averle detto ciò che provava, la sera del ballo, se n'era andato parecchi minuti prima del crollo, senza ascoltare una sua risposta. Era troppo legata al passato, le aveva detto. Ed era ciò che ancora pensava. Non avrebbe fatto più alcun passo verso l'opale, aveva già fatto molto più di quanto fosse solito fare e di quanto avesse mai fatto in tutta la sua vita.
    Per ironia della sorte, una sua stabilità ce l'aveva con Mia. Stavano cercando di ricostruire un rapporto, lui e la biondina. Qualsiasi cosa che risollevasse le macerie che li avevano sepolti.
    Stava per fare marcia indietro e tornare all'accademia -ormai erano quasi tre ore che correva-, quando, sotto al freddo sole di metà febbraio, fece la sua apparizione un orso polare. Se sulle prime non seppe cosa dire o, in generale, che cosa fosse, quando sentì la voce di Morrigan, capì trattarsi del suo patronus.
    Che palle sbuffò una nuvoletta di condensa al pensiero di dover fare lezione anche il sabato, sebbene quell'invito bizzarro lo avesse incuriosito e divertito al tempo stesso.

    Era passato in camera per farsi una doccia e togliersi ogni traccia dell'attività fisica mattutina. Ovviamente non aveva indossato la divisa: non lo faceva durante le lezioni settimanali, figurarsi il sabato.
    Quindi, salendo a bordo di Ashura, si era avviato verso il punto d'incontro, il porto. E non lo trovò proprio come se lo ricordava: la devastazione regnava in quel luogo. Fuoco, legno, fumo sgradevole erano un tutt'uno con quel posto. Batté qualche docile colpo sul collo di Ash per tranquillizzarlo, notando come i denrisiani si stessero già prodigando per rimettere ordine nel caos.
    I suoi occhi dapprima si posarono sul vascello enorme che spadroneggiava nel porto, prima di osservare uno ad uno i propri compagni sia di classe che di levataccia.
    Alla fine, si concentrò sul Maverik.
    In realtà no rispose mentalmente alla domanda di Morrigan, ma tese comunque le orecchie per ascoltare le istruzioni, sennò probabilmente sarebbe andato malissimo.
    Il nome di Renata non gli diceva proprio nulla, ma al sentire il programma per gli automi, drizzò maggiormente le orecchie. Era da un po' che meditava sulla possibilità di creare degli automi, in futuro, quindi quel programma non gli era sconosciuto, sebbene non ne fosse un esperto.

    Spalancò gli occhi quando vide quegli automi uscire dal ventre della nave, elettrizzato. Forse avrebbe potuto smontarli e studiarli.

    Quando Morrigan passò loro gli appunti, afferrò uno strano codice.
    Io credo che andò alla ricerca dell'automa del Mar dei Caraibi. Fece una pausa, osservando i suoi compagni e posando gli occhi su Nathan, il suo amico di scorribande. Finalmente potevano tornare a combinare casini insieme. Vieni con me, vero? Gli domandò con un sorrisetto che non prometteva nulla di buono, prima di tornare serio e riflettere su dove potesse essere andato il loro automa.
    Osservò il foglietto, inarcando il sopracciglio. Bro, tu ci capisci qualcosa? Sussurrò al King, confuso. Non era molto bravo con i codici né altro del genere, quindi... che cosa avrebbe fatto, Mia? Lei sicuramente sarebbe riuscito a risolverlo. Chiuse gli occhi e rifletté, tirando fuori un quadernino e riscrivendo quei numeri apparentemente senza senso. Si sedette per terra. Sollevò la penna ed iniziò a scarabocchiare.
    Dunque, Mia... sì lei è un genio, non si complicherebbe la vita. Probabilmente l'indizio è in queste parole... Pitagora ed Agrippa... nervoso, iniziò a mordicchiare il retro della penna, mentre il suo cervello iniziava a mettersi in moto. In fondo, non era stupido come chiunque pensava -la sua player compresa. Cercò alcune informazioni con il magifonino. E finalmente, si illuminò.
    95= in 13831= acqua 464919= dovrai 3593195= cercare, 695385= finché 35= un 9196= raro 412599135= materiale 6= o 9579549525= ingrediente 565= non 3647195= compare.
    Nella terzultima parola c'è un errore, dovrebbe esserci un 2 al posto del 5, sennò non capisco cosa possa essere. Però credo ora sia giusto.

    Osservò soddisfatto il proprio lavoro, sollevandolo con un sorriso vincente. E' molto semplice, basta utilizzare l'alfabeto di Pitagora. Ad ogni numero, da 1 a 9, corrispondono delle lettere. Quindi, vedi, ho sostituito ad ogni numero, le lettere corrispondenti... e poi si va a tentativi. Questo è il mio risultato. Spero sia giusto. Lo annunciò trionfante, prima di realizzare che cosa implicava il biglietto. Sbiancò, iniziando a scuotere la testa ripetutamente. No col cazzo che io entro in acqua, spero di non dover immergermi. In caso, vai tu vero Nath? Domandò, osservando gli automi che non erano già stati presi dagli altri gruppi. Automa del Mar Baltico... beh, potrebbe sicuramente aiutarci per il nostro obiettivo. Andiamo! Si diresse quindi verso l'automa in grado di attraversare l'acqua, salendoci a bordo ed aspettando l'amico. Vestis pronunciò nel frattempo, procurandosi dei vestiti al contempo termici ed impermeabili, una specie di muta da sub, così da non morire per ipotermia.
    Cameron Cohen


    Dioptase
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    Decodifica il mess usando l'alfabeto di Pitagora e Agrippa, dopodiché prende l'automa del Mar baltico per dirigersi, assieme ad altri due, all'automa del Mar dei Caraibi. Cercano in acqua poiché così dice il codice
     
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    Al caos non c'era mai fine e Morrigan Maverick sembrava soffiarvi sopra invece di spegnere il fuoco. Delle volte si trovava a domandarsi il perché, in passato, avesse pensato che l'ex auror potesse divenire il suo mentore. Lo rispettava ancora, ne apprezzava l'arguzia e il fine ingegno, ma delle volte le sembrava che volesse aggrapparsi con le unghie e con i denti a quella che era divenuta ormai una caricatura di se stesso. Ad ogni modo quell'invito, seppur particolare, a raggiungere i suoi studenti al porto per una lezione speciale sembrava essere quel caos controllato(?) che poteva metter un argine alla devastazione dello Jul Ball. Aveva rimandato, con la scusa della spilla, i confronti con un Evans, che le aveva promesso di tornare a cercarla, e con un Cohen che, dopo una delle litigate più basse e distruttive che li aveva visti protagonisti, aveva dichiarato di amarla prima che venisse giù tutto. Rimosse i ricordi di quella sera disastrosa con quelli della devastazione che li attendeva al porto. Freschi freschi di inchiostro cercò di rendere permanenti nella sua memoria le più piccole informazioni che le sue pupille riuscivano a registrare: dal fumo a ciò che aveva reso un vascello gigante simile ad un colabrodo(?) con segni di acido. «Bombe a base di pozioni corroboranti o “semplici” incantesimi?» Si chiese, avanzando fino a raggiungere gli altri suoi colleghi, soffermandosi con lo sguardo su Cohen con un velo di nostalgia. Non poteva attendere ancora: avrebbe dovuto parlargli al più presto e farlo significava dover mettere gli ultimi due tasselli di puzzle al loro posto. «Buongiorno», salutò con voce piatta, spostando lo sguardo dai famigli ai denrisiani fino a soffermarsi sul magitecnico. I cerchi cerulei non lasciarono il volto del docente, chiedendosi per un attimo se i fili sale e pepe della sua chioma fossero aumentati nelle ultime settimane o se era solo uno scherzo della luce, annuendo automaticamente al nome della luminare. «È stato trovato dai denrisiani in queste acque o recuperato altrove? Oppure si è fatto trovare?» Il vascello lo vedeva come una entità a se stante, con una sua personalità e forza di volontà. Quanti esperimenti aveva visto tra le sue pareti? Quanti avevano influito sul legno ed il metallo che definiva forma, struttura, solidità. Quanti sigilli avrebbero trovato i carpentieri o i druidi del villaggio? Quanti- «Che diavolo?» Tre automi, dopo un rombo ed un sfrigolio che nulla aveva a che vedere con la carne arrostita sulla brace, uscirono dalla nave imponenti, così tanto che dovette reclinare il collo per poterli osservare per intero. Una vera e propria armatura da governare anche se sembravano autogovernarsi -a modo loro- fin troppo bene. Ne mancavano quattro e non erano di certo poveri e piccoli agnelli sacrificali. Ascoltò quanto bastava, mentre nella sua mente si faceva largo la decisione di cercare quello del Mediterraneo: il fatto che fosse il mare di coloro che facevano delle magie esorcistiche il proprio vanto era solo la ciliegina sulla torta. Ciliegina che rischiava di andarle di traverso visto che il suo ex rivale in amore sembrava voler percorrere la stessa strada. Con riluttanza si avvicinò al caposcuola, con la speranza che Barnes decidesse di divenire il cuscinetto -buffo vederlo in una veste del genere- tra di loro. «Ci sono anch'io», annunciò, allungando lo sguardo sul messaggio che Morrigan aveva fornito loro. «Bstd... mmm no, aspetta», sfilò -sperava che Jesse non avesse da ridire, non aveva voglia di discutere, prendendo una matita dallo zainetto che aveva sulle spalle. Era simile al cifrario di Cesare, ma con una lunghezza diversa. La mina disegnava lettere su lettere, un paio di barrate e poi sperò che quello strano quadrato che aveva visto in una di quelle pagine di enigmistica in ospedale al san Mungo. Lo schema dei Viceré o qualcosa del genere. Iniziò a trafficare con le lettere dell'alfabeto fino a trovarsi con un messaggio che poteva avere un minimo di senso. «Custode, no, custodi, della magia bianca attratti da questo colore, lo cercheremo nel punto più prossimo agli dei del cielo». Sollevò lo sguardo e vide che Jesse già aveva puntato quello che aveva il dono del Mar del Bengala. «Se per Maverick non è un problema potremmo usare anche quello del Mar Giallo. Nel messaggio si fa riferimento agli dei del cielo. Picchi di Odino e con l'automa lì potremmo fare più in fretta». Aggiunse, affiancandosi al caposcuola direzione le vette più alte dell'isola, non prima di imitarne l'incantesimo e la volontà di crearsi qualcosa di resistente, termico e mimetico con un «vestis».
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    Sometimes you have to stand alone. Just to make sure you still can.
    "

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    Una che vive di incantesimi offensivi ed esorcistici poteva mai scegliere altro? Oltre al percorso che segue al triennio.

    Azione 1: Decifra il messaggio di Morrigan, spero vada bene così, ad ogni modo Intelligenza 17 (?)

    Azione 2: vestis per un outfit idoneo alla montagna e relative intemperie.

    Oggetti: ha i soliti orecchini alle orecchie (Paletto mercurio duplice (danni d20+2): che diventano una coppia di orecchini a forma di squalo e delfino. Toccando il delfino diventano un paletto rotondo e sottile; toccando lo squalo, uno squadrato e largo).

    Narrativo: ha uno zainetto dove ha sicuro una matita, dell'acqua e il magifonino.
     
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    Ametrin
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    Un trillo. Poi un altro. Il dormitorio si era trasformato in una serie di trilli di messaggini inconfondibili. Nathan grugnì, tirandosi il cuscino sulla faccia per attutire i suoni molesti. Era sabato, pieno inverno, ed i suoi compagni non avevano ancora imparato a mettere la funzione silenzioso ai loro dannatissimi magifonini. Lui, a scanso di equivoci, aveva impostato sulla sola vibrazione prima ancora di togliere la pellicola protettiva allo schermo: odiava i suoni molesti e poi messaggiare doveva essere un'arte segreta non alla portata di tutti. Pensava di essere al sicuro, di tornare a sognare di conigli saltellanti dopo aver fumato pipe lunghe il triplo del loro corpo, quando una vibrazione proprio sotto l'orecchio non lo fece imprecare. «Ma chi cazzo è che rompe i coglioni a quest'ora?» Ecco, se solo Maverick avesse avuto il dono dell'udito fine -o semplicemente avesse hackerato il suo dispositivo magitecnico- l'avrebbe affatturato. Non ai livelli masochistici di Olwen ma poco ci mancava. «Ma non l'avevo lasciata ai M.A.G.O.?» Nonostante fossero a febbraio aveva ancora difficoltà a districarsi con le materie che aveva scelto oltre alle canoniche e diverse erano state pure le assenze per la sua sbadataggine vestita di menefreghismo. O forse era il contrario. Ad ogni modo al richiamo del professore si vide buttare le gambe oltre il bordo del materasso e dire “ciao, ciao” con la manina ai coniglietti fumati. Arrivò sbadigliando, con la bacchetta infilata nella manica della sua felpa magica -preferiva dimenticarsi perché fosse tale- perfetta per ogni tipo di temperatura, con ancora il segno del cuscino sulla guancia sinistra e i capelli schiacciati tutti da un lato. In mano il resto di un panino imbottito che aveva trafugato al volo al banchetto della colazione. «Ma c'è stata un'altra guerra? Chi è il vincitore?» Chiese a mezza bozza, masticando poi lentamente un boccone strappato con la forza degli incisivi. Si avvicinò a Cameron, curioso più degli animali che aiutavano i loro padroni che per quello che diceva il professore. «Eh?» Si volse a guardare l'amico ritrovato con fare confuso. Poi si volse verso Morrigan che sembrava circondato da robot mastodontici. COME AVEVA FATTO A NON VEDERLI? Si infilò quello che restava della colazione in bocca e poi annuì in direzione del Dioptase. Cercò di rimettere insieme le varie informazioni, fino a quel biglietto che l'altro gli mise sotto il naso. «Oddio, sembra quando usavamo i primi magifonini. Ricordi? Quelli con i numeri che dovevi digitare più volte per far comparire la lettera giusta», disse, provando a richiamare alla memoria la disposizione e sequenza di numeri e lettere salvo poi ottenere una sequela di lettere che nulla poteva aiutare a decifrare il messaggio, anzi, lo complicava. «Sei tu il genio tra noi due», ripassò il pezzo di carta all'amico che stava trafficando con il suo magifonino. Sembrò avere successo anche se forse non proprio quello che sperava lo studente del quarto anno. «Oh, calma, ci sono io, non ti lascio mica soffocare» -aggiunse un occhiolino da demente solo per risollevare l'umore- «vestis», aggiunse, trasfigurando gli abiti in una muta sperando rinforzata grazie al potere della felpa. «Non ti vado più bene come bestione?» scherzò vedendolo già con l'automa del mar del Baltico pronto a portarli alla ricerca di quello dei Caraibi e mettendosi a paragone con lui visto che piccolino non era un aggettivo che lo identificava. «Su amico, aiutaci a cercare quello che stiamo cercando».
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    Va con Cameron Cohen quindi non si chiede neanche perché vadano a cercare proprio quello dei Caraibi.
    Fondamentalmente non fa nulla se non disagiare.

    Azione 1: vestis. In combo col potere della felpa specialona.

    Oggetti:
    1. Felpa con cappuccio:
    Felpa trasfigurata da Nathan che non è svanita col tempo e che per influsso di Elisa si è fuso con la sua corda, che ora costituisce inquietantemente il laccio che tende il cappuccio.
    Chi la indossa difficilmente risente delle temperature esterne, visto che fornisce -1 danni da fuoco e ghiaccio.
    2. Pendente in zaffiro dei Mari: quando indossato -1 ai danni subiti, +1 Tecnica
     
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    ღ Lezione Triennio ღ
    I Castelli Erranti di Morrigan
    Dopo i primi saluti meritevoli d'attenzione, il docente passa ai singoli interventi.
    «È corretto, Mia» Alla risposta concessa alla sorella del suoi 'quasi-allievo' preferito non puo che accompagnare anche un sorriso. «Nessuno ha mai saputo fare luce su quanto accaduto. Qualcuno ha suggerito che i sette automi, dotati di tale potenziale magico, siano stati attratti dal potenziale magico del Triangolo: immaginati un lenzuolo su cui vengono fatte cadere due palle da biliardo» A contatto con la superficie, l'avrebbero piegata scivolando l'una contro l'altra. «Altri ancora sostengono che ci sia stato lo zampino di qualche organo ministeriale. Sette automi simili avrebbero potuto dare l'idea di un concerto tra i sette mari, e la loro divisione è uno dei pochi motivi per cui i singoli stati babbani possono mantenere una certa autonomia sulle acque del mondo...» Quella è una questione spinosa che preferisce non introdurre con voi ragazzi fin troppo giovani. Sarebbe andato fuori traccia altrimenti e non voleva influenzarli più di troppo sulle malefatte del Governo Mondiale
    Solo allora avrebbe potuto offrire le opportune attenzioni al suo twunk preferito «Jesse, ricorda, i denrisiani non rimangono feriti: al massimo sudano sangue». Sdrammatizzata la cosa sollevando le sopracciglia come se avesse appena udito una favola per bambini, scelse di fare alcune precisioni data la spiccata stabilità del caposcuola prefetto perfetto «Comunque druidi e guaritori si son già messi all'opera. Nulla di grave. Gli automi hanno agito 'passivamente' colpendo solo chi hanno trovato sulla loro strada, non senza ricevere qualche colpo indietro». A chi avesse ascoltato quelle parole sarebbe risultato impossibile non arrivare alla conclusione che i costrutti che avrebbero trovato sarebbero stati non al massimo del loro potenziale. Forse.
    Di contro, Elysabeth, una rapida occhiata alle 'cicatrici' delle nave ti permetterà, anche alla luce dei tuoi studi su questa particolare branca magica, di comprendere come il tutto sia stato causato da qualcosa di oscuro. Estremamente oscuro. Forse lasciare l'automa del mar Rosso al docente è stata un'idea migliore di quello che potevate credere. «Amplifon conjurationis» Un gesto del docente verso di te e ti ritroverai un'apparecchio acustico di plastica e rune fissato all'orecchio destro « Triangolo. Che. Esplorato. Da. Un. Piccolo. Contingente. Di. Denrisiane...». Il luminare della magitecnica ti lascia intendere che sia stato trovato nel triangolo ma alla seconda domanda, decisamente più interessante, non pare volerti rispondere. Sfortunatamente l'automa Giallo è già stato occupato, inoltre.


    ღ Foresta ღ


    Avete modo di salire sull'automa senza problemi.
    Al suo interno vi pare quasi di trovarvi protagonista di un qualche film orientaleggiante, potendo percepire nell'aria un esotico profumo di riso e spezie.
    Quando tutti sarete pronti, l'automa spiccherà un salto dispiegando le gambe a novanta gradi rispetto al terreno. Immediatamente, vedrete una serie di caratteri cinesi illuminarsi di un rosso acceso. Sebbene questa lingua possa essere nuova ad alcuni di voi, intuirete facilmente come lo schema grafico ricalchi simboli ricollegabili all'incanto Circumrota. Non a caso le gambe prenderanno a girare su sé stesse come le pale d'un elicottero.
    Mentre l'automa procede in verticale rispetto al terreno, avrete anche modo di godervi una magnifica visuale sul mare di Denrise e lo stesso villaggio. Sebbene dopo un paio di minuti il grosso delle persone diventi simile a delle formiche, lo stesso non potrà dirsi della foresta, sempre più vicina.
    Le vostre intuizioni paiono corrette: sorvolando dall'alto e considerando la fame che dell'automa che lo ha probabilmente privato di qualsiasi grado di cauzione, noterete facilmente dei segni nel terreno facilmente rintracciabili.
    Seguendoli dall'alto, giungerete a uno spiazzo circolare tra gli alberi. Al suo interno vedrete una serie di liane formate da legno e metallo che ha perforato i fusti della vegetazione circostante per assorbirne la linfa vitale. Ripercorrendo queste appendici a ritroso, riuscirete a notare un bozzo formato da radici rosso sangue bioluminescenti simili per dimensioni al vostro automa e per forma alla crisalide di un qualche insetto.
    Potete scegliere di attaccarlo frontalmente o usare l'ambiente a vostro vantaggio.
    Distinguerete chiaramente che gli arbusti a cui il bozzo dell'automa è collegato appartengono a delle piante di Sambuco alte almeno una decina di metri. In magitecnica, questo legno è usato per la sua particolare capacità di trasmettere facilmente la magia da un corpo o a un altro. In poche parole, sono ottime spugne in grado di assorbire qualsiasi magia gli venga lanciata addosso.
    Di fronte a voi noterete anche una piccola palude di cui non vi è però possibile distinguere la profondità. Ciò che noterete certamente, invece, è che l'argilla semiliquida che la forma pare avere la struttura di un gel idrocolloidale. Sapete anche che un altro fenomeno naturale si presenta da un punto di vista fisico in questo modo: le sabbie mobili. Di fronte a un automa specializzato nel controllo elementale, ciò rappresenta un punto a vostro favore o a vostro sfavore?

    ღ Villaggio ღ


    Il vostro automa pare confondersi col resto del porto. Il suo legno rispecchia quello delle drakkar, le rune ivi incise quelle che adornano questo o quell'edificio.
    Quando salirete sopra di questo, lo vedrete scuotersi con furia come se fosse un toro e voi degli spagnoli molesti. A discapito del brusco movimento, due pezzi di manzo come voi riusciranno facilmente a rimanere in equilibrio. Non sembra gradirvi, però, proprio come non gradirebbe alcun denrisiano - Tranne Morrigan, ma lui ha un cuore grande quasi quanto il suo ego -.
    Dopo qualche secondo il costrutto si avvia verso il porto, ciondola in avanti e indietro, dunque salta in acqua. Vi basterà volgere il capo verso il mare per notare come le gambe dell'automa ne stiano sostenendo un movimento elegante come quello d'un cigno.
    Scegliere di rimanersene nei pressi del Villaggio non sembra essere stata un'ottima idea, però.
    Del resto, se l'automa del Mar dei Caraibi fosse rimasto in quella zona, probabilmente uno tra i tanti denrisiani lì presenti se ne sarebbe accorto.
    Ciò che noterete, qualora studierete i fondali, è che parte dei suoi coralli e dei resti di drakkar affondate è stato palesemente strappato dal fondo sabbioso. Noterete anche che quelle tracce proseguono verso la costa di Ponente.
    Troppo vicini al villaggio, non troverete alcuna risorsa utile.
    O forse qualcosa c'è. A galleggiare nei pressi del villaggio, ci sono alcune boe simili a quelle babbane. Circondate di antiche rune, riconoscerete - specialmente se tra le materie seguite c'è Magia Verde - come queste siano in Sambuco, un materiale molto utile per trasmettere in sé del potenziale magico. Abbinato a quelle specifiche rune usate, comprenderete anche che potrebbero trattenere degli incanti lanciati su questi per poi rilanciarli in un secondo momento a forza maggiorata, quasi il ritardo permettesse di maturare interessi sull'effetto finale.
    Di contro, siete piuttosto certi che appartengano al Villaggio: rubarle non sarebbe consigliato.

    ღ Monti ღ


    L'automa su cui scegliete di salire provoca una strana reazione al tatto.
    Sfiorandone le componenti di cristallo, noterete come il vostro tocco si lasci indietro onde di colore arcobaleno che si diradano nel costrutto stesso senza seguire un disegno ben preciso.
    L'idea di dirigervi ai Monti non trova obiezioni da parte del docente, ma dall'automa forse si.
    Il costrutto muove un passo, poi si ferma, freme mettendo a dura prova il vostro equilibro.
    Poi sibila, e venite avvolti da una nebbia violastra.
    Ciò che succede dopo è molto singolare. Immaginatevi che un arpione vi abbia perforato il ventre salvo poi strattonarvi all'improvviso.
    Ecco.
    In un battito di ciglia vi ritrovate in un tunnel dimensionale che offre scorci su altre realtà. Potete vedere un ragazzo identico a Jesse ricoperto da una folta peluria, la stessa di un lupo mannaro. In un altro universo vedete un altro Jesse chiuso in uno studio da magipsicologo mentre smanetta con un artefatto curioso che prende a chiamare stereopiuma. Allo stesso tempo, vedete anche Elysabeth sfilare in intimo su una passerella mentre un enorme palco d'ali nere e rosse ne decora le spalle.
    Poi vi ritrovate circondati dal bianco. Siete sui picchi di Odino. Il freddo vi perfora la pelle come daghe e dovete ringraziare vostri eventuali Vestis, come anche il calore emanato dall'automa, se il vostro sangue non vi si è ancora ghiacciato in vena. Persino respirare è faticoso: mentre le narici si gonfiano, chiodi di freddo vi graffiano i polmoni.
    A discapito di ciò, la vostra intuizione pare corretta. Vi basta esplorare il luogo per comprendere che qualcosa di artificiale sia passato di lì. Delle impronte trapezoidali disegnano un sentiero che viene però interrotto dopo qualche minuto di traversata quando approcciate una nevicata forte abbastanza da diminuire la vostra visuale e ricoprire parte delle orme. Comprenderete immediatamente di dover attirare a voi l'automa, sempre che vogliate catturarlo. Ma come?
    Intorno a voi notate diverse rocce unte ma acuminate che spuntano dal terreno. Di un nero tanto denso da ricordare il catrame, le riconoscete come ossidiana di Odino. Morrigan vi ha già parlato di questo materiale: è in grado di rendere permanente o duraturi alcuni incanti lanciati su questo ma, se spezzato dalla sua 'radice', l'incanto finisce per disperdersi in un nulla di fatto. Il docente vi ha spiegato che, secondo una sua teoria, l'eterna tempesta di neve che domina i picchi derivi proprio da appropriati incanti su queste strutture.
    Durante la vostra traversata, percepite anche altro. Qualcosa di alieno. Se il freddo può essere schermato dai vostri vestiti, lo stesso non può dirsi di questa suggestione. La sua fonte è un cumulo di neve semisferico dal diametro di una mezza dozzina di metri. Siete certi che non si tratti di un automa, ma vi basterà osservarlo per pochi istanti per percepire una morsa all'altezza dello stomaco, la stessa che riconoscereste vostra quando, nel cuore della notte, sentireste dei passi all'interno della vostra casa. E voi vivete da soli.
    Probabilmente si tratta di una creatura, oscura, ma sembra sopita. Grazie al tuo apparecchio acustico, Elysabeth, potrai persino essere certa di percepire qualcosa di estremamente simile a dei respiri provenire da questa. Potete allontanarvi o sfruttare questo incontro a vostro vantaggio. Forse.



    RevelioGDR



    La lezione prosegue <3 :P
    Come al solito, vi amo tutti.
    Come al solito, schiaffi sul culetto se non segnate in spoiler un riassunto delle azioni e degli oggetti che vi siete portati dietro :P
    I ritardatari possono sempre aggiungersi dando per scontato di essere saliti su un determinato automa.
    Come noterete nello spoiler, i vostri automi possono usare diverse magie - se però avete in mente incanti particolarmente complessi vi consiglio di contattarmi prima -. Come noterete nel post, troverete diversi oggetti o materiali che potrebbero essere utili, e il loro utilizzo strategico - o non utilizzo in caso portino più problemi che benefici - potrebbe influenzare il voto finale di Morrigan.
    E si, potete usare questo turno per realizzare trappole o tattiche.

    Foresta: la scelta dell'automa, molto ottimale per la situazione, vi permette di trovare in questo turno l'automa del Mar Rosso. L'essere pare, per il momento, in stato di stasi: potete approcciarlo direttamente o approfittarne per tendergli una trappola.
    Avete un'azione a testa, che potete anche mettere in preventivo, mentre l'automa ne ha due.
    Il vostro automa può scagliare incanti trasfigurativi dal primo al quinto anno.

    Foresta: l'automa è buono come anche la soluzione all'indovinello ma il vostro bersaglio non si trova qua. Rip. Le tracce vi suggeriscono che l'automa sia nelle Coste di Ponente. Potete raggiungerle in questo turno e avete un'azione a testa che potete anche mettere in preventivo o usare per altro mentre l'automa ne ha due.
    Il vostro automa può scagliare incanti di magia verde e grafici dal primo al quinto anno.
    Di contro, dovete attirare voi l'automa. Se non raggiungerete la costa - azione gratuita- sarà estremamente complesso.

    Monti: sorpresa! l'automa apre un portale tra le dimensioni e atterra immediatamente ai Monti d'Odino. Ciò vi da un grosso vantaggio tecnico grazie al tempo risparmiato: avete DUE azione a testa, che potete anche mettere in preventivo, mentre l'automa ne ha una.
    Il vostro automa può scagliare incanti astrali e percettivi dal primo al quinto anno.
    Di contro, dovete attirare voi l'automa.

    Scadenza: Cinque febbraio 23:59
     
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    Black Opal
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    Harry Wood
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    Il volare poteva essere la giusta soluzione per sorvolare quelle foreste, il gruppo era formato e tutti erano su quell’automa che sorvolava la foresta in cerca di uno degli automi scomparsi. Poteva essere un qualcosa di investigativo, ma tutto era più facile dall’alto. Quella vista e quegli odori erano assolutamente fantastici, sembrava come essere in un sogno seppur sapeva che non lo fosse, ma almeno si godeva al meglio quel momento sapendo che non sarebbe stato eterno e presto tutto forse si sarebbe complicato. Sennò dove sarebbe stata la difficoltà della lezione? Una gita in automa non era una lezione. Il salto dell’automa in cui erano fu netto e veloce, intorno a loro iniziarono a girare come delle lettere cinesi, erano di un forte rosso acceso. Non sapeva molto la lingua cinese, anzi ne era proprio ignorante in materia ma quello schema grafico era un chiaro richiamo a un incantesimo, il Circumrota. L’effetto delle gambe era una prova di quell’incanto. Subito una vista magnifica nel loro viaggio, era raro da vedere Denrise con il suo mare e lo stesso villaggio in quella maniera. Come dal nulla ogni oggetto, casa, e centimetro di mare era come se diventasse più piccolo ogni attimo che passava, per la fisica stavano salendo loro in aria. Però almeno arrivarono alla meta che avevano scelto, la foresta. Il terreno dette i primi frutti, c’erano dei segni che erano grandi e riconducibili a quell’automa.

    Li vedete i segni? Dovrebbero essere del nostro automa.

    Sembrava dovere avvertite il resto del gruppo di cosa aveva visto, seppur fosse vistosa la cosa. Quel percorso era lineare e non era difficile da seguire con lo sguardo. La meta successiva fu uno spiazzo dove c’erano delle cose che potevano dar energia e cibo all’automa in fuga. La cosa strana e interessante era che c’era anche del metallo quindi non era naturale. Seguendo quelle liane la scoperta fu importante, una sorta di bozzo che era perfettamente simile al loro automa, seppur avesse una crisalide intorno.

    Che starà facendo? Si starà rifocillando?

    Le piante di Sambuco al quale era collegato erano molto interessanti, forse potevano sfruttare eccome la loro capacità magica, la loro trasmissibilità magica portandolo anche da un corpo all’altro. Era proprio quello che voleva fare, il gruppo poi poteva infierire ancora di più su quel bozzo, ma se fosse riuscito a paralizzare il bozzo e l’automa il tutto sarebbe stato eccome più facile da affrontare poi. Disse il suo piano al gruppo.

    Io provo a paralizzare il bozzo, sperando che arrivi anche all’automa, immobilizzandolo, provo a usare quegli arbusti di pianti di sambuco per fargli arrivare il tutto.

    Detto ciò puntò quegli arbusti di pianta di Sambuco che erano collegati al bozzo, voleva sfruttare le sue caratteristiche uniche e potenti. Quindi disegnò una “I” con la bacchetta e disse la formula magica.

    Immobilus.

    Se il suo piano avesse funzionato poteva paralizzare o almeno anche rallentare il movimento del suo obiettivo. Dando anche così il tempo al gruppo di completare l'opera.

    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato" | Scheda | Stat.
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    Azione I: Prova a usare l’Incantesimo Immobilizzante sugli arbusti di Sambuco che sono collegati al bozzo.

    Nome: Incantesimo Immobilizzante
    Classe: Generico
    Formula: Immobilus
    Movimento: Disegnare una I
    Effetto: Immobilizza o rallenta oggetti, animali e persone, privandoli di qualsiasi forza cinetica.
    Note: Se rallenta da Malus in relazione a Intel del mago e Res del bersaglio.
    La durata della paralisi verrà decretata dal master, ma può annullare anche solo un azione del bersaglio

    Azione II: //

    Mezz'azione: //

    Stat:

    Coraggio: 16

    Empatia: 14

    Intelligenza: 15

    Resistenza: 13

    Tecnica: 16

    Intuito: 14

    Destrezza: 13

    Carisma: 13

    Quirk:

    Colui che bagna
    Hai Shawn Mendez, e anche se in on i PG non lo sanno, noi lo sappiamo e accettiamo (?). +1 ad aqua eructo, inoltre i soggetti bagnati da questo incanto subiscono -1 alle prove di resistenza ai tentativi di seduzione e convincimento.

    Flipendo, o mio flipendo!
    E' importante conoscere bene le formule e tu, sei ormai a conoscenza dei pro e dei contro di un flipendo. +1 al dado quando utilizza Flipendo.

    L'ho già affrontato a lezione!:
    Brian ama mettere alla prova i suoi studenti, incitandoli a fronteggiare un numero spropositato di creature. Durante il proprio turno e solo una volta per quest, puoi usare una mezza azione per tentare un tiro su intelligenza e a discrezione del master potete aver un'informazione sul suo punto debole, come renderle meno aggressive o cosa bisogna evitare di fare.
    Senso dell’orientamento: Harry si affida sempre ai suoi doni percettivi per trovare la strada. +1 quando usa guidami, +2 se lo impiega per trovare una via di fuga.

    Ha con se:

    - Bacchetta Magica
    - Easter B-egg medico
     
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    "Wow!" si lasciò scappare, la voce più alta del solito, quando l'automa prese il volo senza preavviso, alzandosi da terra e cominciando a sorvolare il mare di Denrise, quel giorno mediamente calmo, le onde accarezzate dai raggi del sole. Per essere una che non amava le altezze, doveva ammettere che quella visuale era se non altro stupefacente, qualcosa che non si aspettava da quella lezione di certo.
    L'odore pungente di riso e spezie rendeva l'atmosfera ancora più suggestiva, tanto che non sapeva nemmeno lei davvero realizzare quel che stava succedendo.
    Quando la foresta cominciò a diradarsi apparvero i primi, inconfondibili, segni del passaggio di un qualche grande predatore, con ogni probabilità estraneo all'ambiente. "Guardate!" rimarcò, indicandoli con un dito e seguendoli poi con lo sguardo fino a raggiungere la fonte - o era meglio dire la meta- di un intricato gioco di rovi.
    Si ritrovò a studiare quello che pareva essere un bozzolo, più che un automa come quello che avevano appena cavalcato. "Come...cosa..." sussurrò piano, senza riuscire a formulare la frase esatta, cercando di cogliere più dettagli possibile di quel quadro assurdo.
    Ricordava di aver letto qualcosa sul Sambuco, il primo dettaglio che le era venuto in mente e l'unico utile però era la sua capacità di assorbire la magia. "Non possiamo attaccarlo direttamente." annunciò con attenzione, provando a studiare la situazione prima di spingersi oltre. Non era sicura che il Sambuco assorbisse la magia a tal punto da attenuarne gli effetti, ma era abbastanza sicura che valesse la pena tentare prima di spingersi troppo oltre.
    Non era comunque dell'idea che colpire l'automa o il suo bozzolo fosse una buona prima mossa: avrebbero potuto farlo arrabbiare, e non avevano idea di che cosa si nutrisse. "Se si nutrisse dei nostri incatesimi? Non sono sicura di volerlo scoprire con un offensivo." ammise, temporeggiando qualche istante nel tentativo di comprendere quale mossa fosse la migliore. Alla fine prese la sua scelta e lanciò un'occhiata al resto del gruppo. "Cerchiamo di capire quanto è forte e di cosa si nutre di preciso. Vediamo come reagisce a questo." propose, per poi tracciare una "s" con il catalizzatore, dall'altro verso il basso, puntando alle piante di sambuco con decisione. "Herbae Locomotor!" ordinò, sentendosi comunque impreparata di fronte ad un compito che continuava ad incuriosirla ma per cui non si sentiva poi così portata. Ecco, forse in quel momento avrebbe volentieri usufruito del talento di Cameron nella Magitecnica, o nella capacità di Emma di comprendere al volo piante e animali. "Cercate di liberarvi, l'automa non deve avervi come prigionieri!" ordinò con decisione, tentando la prima cosa che le venne in mente: l'automa non era di origine naturale, era comunque un costrutto umano, e si stava nutrendo della linfa delle piante... non poteva essere un ospite gradito giusto?

    Mia Freeman

    "
    IL BENE SI NASCONDE IN OGNUNO DI NOI, BASTA SAPER OSSERVARE
    "

    AMETRIN

    code by ©#fishbone




    Interagisce con il suo gruppo.

    Azione I:
    Nome: Incanto di Animazione Controllata Vegetale.
    Classe: Erboristico
    Formula: Herbae Locomotor
    Movimento: tracciare con la punta del catalizzatore una "s” dal’alto verso il basso per poi fare una stoccata verso le piante da animare.
    Effetto: Dalla bacchetta viene emanato un ampio fascio di luce verde scuro che permette di animare le piante colpite, facendole muovere a propria discrezione.
    È necessario impartire comandi specifici affinché le piante esaudiscano la volontà dell'evocatore. Solitamente gli ordini devono essere impartiti verbalmente, ma i Pg con skill in Verde I possono farlo anche non verbalmente.
    Note: L'incanto ha un raggio massimo di 5 metri.
    Piante piccoli animabili= 1+ Empatia/5.
    Piante medie animabili= 1+ Empatia/10.
    Piante grandi animabili= 1+ Empatia/20(in difetto).
    Empatia<20 è possibile animare anche piante del gruppo 1
    Empatia tra 20 e 35 è possibile animare anche piante del gruppo 2
    Empatia ≥36 è possibile animare anche piante del gruppo 3 (per quanto la prova di Empatia per farlo sarà più ardua)
    E’ possibile animare anche una sola parte della pianta. La lunghezza di questa la classificherà in una delle grandezze possibili (piccola, media, grande)
    Il mago, compiuto l'incanto, dovrà dare un ordine alle piante animate ed esse faranno di tutto per portarlo a termine. Se si desidera dare un nuovo ordine si dovrà ripetere l'esecuzione dell'incanto.
    Ogni turno il mago dovrà spendere un azione. Essa varrà come azione delle piante animate.
    Se si vuole che agiscano due volte, sarà da spendere anche la seconda azione.
    Con la spesa del punto azione è possibile far agire tutte le piante, basta che il comando sia lo stesso.
    Si può decidere di escludere qualche pianta dall'eseguire il comando.

    STAT:
    Coraggio: 12

    Empatia: 24

    Intelligenza: 28

    Resistenza: 12

    Tecnica: 15

    Intuito: 22

    Destrezza: 14

    Carisma: 16


    Ha con sè:
    - Bacchetta
    - Lente del Falco, In funzione di Intuito, permette di osservare bersagli con la facilità con cui lo farebbe un Falco. In poche parole favorisce la visione da lontano.
     
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    La visione di Denrise dall'alto era decisamente mozzafiato! Ma, da un altro canto... Vedere i segni lasciati dall'automa che stavano cercando le stava facendo salire una certa dose di preoccupazione! Che cosa poteva mai essergli successo?
    Cercò di concentrarsi sull'odore di riso e di spezie che aveva, grazie all'automa che li stava aiutando in quell'impresa, invaso l'aria, in modo da non farsi travolgere troppo dalle proprie emozioni e di rimanere, invece, il più concentrata possibile.
    Non ricordava, onestamente, che cosa significassero i vari ideogrammi cinesi, per quanto, un paio di volte, suo padre le avesse spiegato il significato di alcuni di loro! Ma le venne assai spontaneo, ad una certa, fare anche lei il collegamento con il Circumrota.

    "Questi automi sono sensazionali!"

    Pensò, sentendo crescere in lei sempre di più il desiderio di "riportare sani e salvi a casa" quegli adorabili automi ricchi di meraviglie e di sorprese! Ed in questo caso, si può più facilmente concordare con lei che nel caso dei Kappa, non trovate?
    Apprezzò notevolmente le riflessioni e la prontezza di riflessi di Harry Wood, non riuscendo un granché, però, in quel momento, a ragionare sulla questione nel modo in cui avrebbe voluto! Decise, quindi, di limitarsi ad annuire e di rimanere in silenzio, cercando di tenere a bada le proprie emozioni e di calmarle, guardando ogni tanto i propri compagni di viaggio per assicurarsi che, tutti, arrivassero sani e salvi a destinazione! Una volta che ciò fu avvenuto, Aibileen si guardò intorno e, una volta individuato il bozzo che sembrava star "risucchiando" (?) la linfa vitale di quelle piante di Sambuco, non riuscì a non agire d'impulso per tentare di aiutarle, ovviamente (per lei) con l'idea e l'intenzione di non far del male all'automa. Così, prima ancora di decidersi a consultare (come avrebbe, effettivamente, dovuto -'naggia a te!- fare) i suoi compagni di gruppo, Aibileen tirò fuori dalla tasca della propria tuta mimetica il suo catalizzatore magico, tracciando con esso un'onda verso le piante di Sambuco, ed esclamando, al contempo:

    << Impervius! >>

    Gli interventi degli altri suoi compagni, Harry Wood e Mia Freeman, da una parte la rincuorarono sulle possibilità della buona riuscita della loro impresa, ma, dall'altra... La fecero sentire decisamente e vivamente in colpa!

    << Scusatemi se ho agito senza prima avvertirvi e consultarvi... Mi sono lasciata trasportare dalla preoccupazione verso le piante! C.. Cercherò di fare più attenzione a questo, d'ora in poi... >>

    Si scusò, rendendosi ampiamente conto che le sue azioni, in quel momento, non avevano delle conseguenze "solo" su di lei e sulla situazione che li circondava in generale, ma anche sulle persone che erano insieme a lei!
    Tornò a riporre la propria attenzione sugli effetti (e, eventualmente, non-effetti) che avrebbero avuto i loro incanti, e l'azione eventuale di Numero cinque(alias Aidan Hargraves), cercando di mantenersi il più concentrata e razionale possibile!

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    SPOILER (click to view)
    Lancia un incanto ed interagisce con il suo gruppo.
    La sua intenzione è quella di rendere le piante di Sambuco impermeabili ai "tentativi di risucchio di energie" dell'automa.

    -Azione 1: Lancia l'incanto Impervius.

    Nome: Incantesimo Impermeabilizzante
    Classe: Generico
    Formula: Impervius
    Movimento: disegnare un'onda
    Effetto: rende impermeabile qualsiasi oggetto
    Note: con Intelligenza > 25 è possibile applicare la magia ad un insieme di oggetti o una persona; con Intelligenza ≥ 40 è possibile impermeabilizzare cose e persone anche da sostanze diverse dai liquidi (fuoco etc).
    .

    *Porta al collo una Lacrima d'Anima:

    Un cristallo a forma di goccia che può essere tenuto al collo o incastonato in un anello o bracciare. Rappresenta le anime liberate dall'oppressione del capitano Fritzgerald, esse ora sono libere, ma veglieranno su chi li ha salvati. +1 al dado per azioni di cura e protezione.

    *Ha un Quirk "L'ho già affrontato a lezione!":

    Brian ama mettere alla prova i suoi studenti, incitandoli a fronteggiare un numero spropositato di creature. Durante il proprio turno e solo una volta per quest, puoi usare una mezza azione per tentare un tiro su intelligenza e a discrezione del master potete aver un'informazione sul suo punto debole, come renderle meno aggressive o cosa bisogna evitare di fare.
     
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