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ASPETTATE IL POST DI Andrew Barber PRIMA DI POSTARE, GRAZIESPOILER (clicca per visualizzare)Benvenuti alla lezione del biennio della prima parte di settembre!
Le scadenze per questa lezione saranno lievemente più corte del solito perché durerà metà mese. Per questa parte, dovrete solamente fare il vostro post di ingresso, quindi semplicemente seguire i cartelli con su scritto "LAB" che Andrè ha affisso in giro per farvi arrivare a destinazione. Attenzione: siete liberi di far pensare ciò che volete al vostro PG, anche fargli intuire che si tratti di un labirinto, ma i vostri PG NON sanno di per certo che si recheranno in un labirinto.
Una volta arrivati a destinazione, vi troverete il prof, il suo caro assistente Andrew, e l'entrata del labirinto!
Considerato che si tratta di una semplice entrata, per darvi scadenze più larghe poi, avrete tempo fino alle 23:59 del 04/09/2022 per postare!. -
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.? James Beauvais ?« La vita è un’enorme tela: rovescia su di essa tutti i colori che puoi.
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Le prime giornate nel nuovo anno accademico, la stanchezza per il momento era veramente poca, la vera stanchezza sapeva che sarebbe arrivata dopo le vacanze di Natale dato che si sarebbero trovati a metà anno accademico e non era assolutamente un anno come il suo primo, quegli esami a fine anno erano veramente un crocevia di quello che sarebbe stato il suo futuro, sapeva che sarebbe stata una lotta con Mar per vedere chi poteva prendere i voti migliori alla fine e la cosa gli piaceva eccome, era una sfida che poteva spingere entrambi a fare meglio, passo dopo passo. La lezione successiva era quella di Divinazione, una materia che sperava assolutamente che diventasse parte integrante del suo futuro come adulto nel mondo magico, quindi era molto legato alla stessa materia e voleva parlare della cosa con il professore, sperando in un po' di tempo libero dello stesso. I cartelli indicavano con la magia la via da seguire per quella lezione. Iniziò a seguirli per raggiungere la zona all'esterno del castello seppur fosse molto intrigato da cosa volesse dire quella sigla su di essi, "Lab", l'unica parola che gli veniva da associare correttamente alla sigla era labirinto, che fosse stato veramente un labirinto la loro prova della lezione? Sarebbe stato veramente una cosa piacevole e intrigante alla fine. Arrivato alla fine deicartelli vide il professore sempre al massimo della sua bellezza, peccato che per lui poteva essere troppo grande ma mai dire mai, era il suo personale motto. Salutò il docente e il suo ospite immediatamente, la cortesia sempre in prima linea.
Salve professor. De Long-Prée.
Poi lo stesso saluto all'uomo.
Salve anche a lei.
Le siepi che avevano davanti a loro sembravano essere davvero un labirinto. In ogni caso era pronto per quella lezione, qualunque prova fosse stata da affrontare, la curiosità e la voglia di mettersi in gioco erano sempre al primo posto nella sua testa.? Scheda Pg ? 16 anni ? Ametrin ? Ricco ?© psìche
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.Nuovo anno, stessa storia.
Lui era sempre il solito Julian, solo con qualche pensiero in più in testa, questo faceva di lui una persona piuttosto nervosa nell'ultimo periodo.
Ci era ricascato, era di nuovo a Londra, forse si stava convincendo che questa volta aveva deciso lui di tornare, che in tutta verità non era poi così sbagliata come idea, ma sapeva in cuor suo che lo aveva fatto perchè era consapevole che Rey non sarebbe tornata a NY per i prossimi futuri quattro anni e starle lontano era diventata una tortura pazzesca.
Tuttavia, da quando era ricominciata la scuola, aveva perso il sonno, non riusciva a chiudere occhio la notte e questo aveva aumentato le occhiaia sotto gli occhi scuri del ragazzo riccio, oltre che al suo malumore che era facilmente stuzzicabile.
Oggi era uno di quei giorni.
Aveva indossato la divisa, come suo solito non perfettamente, la camicia aveva un lembo fuori dal pantalone e la cravatta era allacciata in malomodo. La giacca era l'unica cosa infilata bene, mani in tasca, le dita sfioravano la sua bacchetta.
La lezione di divinazione ormai bussava alle porte e a lui non restava che seguire il percorso che il docente aveva delineato per loro.
Ogni cartello con su scritto LAB non faceva altro che innervosirlo: cosa diavolo voleva dire LAB? Troppo semplice come abbreviazione per laboratorio; magari era un acronimo? Qualcosa gli diceva che qualsiasi cosa fosse, non era sicuramente nel suo interesse scoprirlo da solo, si stava già scervellando troppo e questo creava una soffrenza interna che lo fece sbuffare lungo il tragitto.
Arrivato al punto d'incontro, Julian a stento si guardò attorno, sbadigliò portandosi la mano davanti alla bocca e si stiracchiò appena, come un gatto appena svegliato «Buongiorno professor...i» - agguzzò la vista, cercando di riconoscere il volto di chi aveva accanto Andrè, ma non si ricordava di averlo mai visto.
Che Andrè stesse per lasciare la cattedra nelle sue mani?
No, questo sarebbe stato troppo.
Per Julian non c'era divinazione senza quell stravagante docente. L'altro sembrava troppo serio.
Cercò Regina tra i volti degli studenti, ma a quanto pareva non era ancora arrivata.
Quando dietro le spalle di Andrè si formarono quelle siepi, quasi Julian voleva prendersi a schiaffi per non aver pensato alla parola labirinto, era così semplice, dannazione... stava proprio dormendo in piedi.Julian Miller"Light my fire."Studente, I anno - Dioptase"Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato"
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.|marlee "mar" beauvais|
La giornata di Marlee iniziò col botto. E non in senso figurato, perchè effettivamente durante la notte si era rigirata talmente tanto nelle coperte che la mattina da appena sveglia era miseramente volata con il mento per terra. Aveva riso, si era passata una mano sul piccolo taglietto che si era fatta e si era districata dalla marea di nodi in cui si era ficcata. Era un nuovo giorno, Merlino, un nuovo giorno di un nuovo anno nella scuola più fica di tutto il modo…non ce la faceva a non sorridere, quella mattina.
-Buongiorno, Hidenstone!
Avrebbe urlato verso la sala comune, dove probabilmente chi l’avesse sentita l’avrebbe presa per pazza. Si era infilata la divisa alla meglio, aveva volato fino a colazione. Ea aveva cominciato la giornata con il sorriso.
Arrivato il momento della lezione di divinazione, tuttavia, si trovava un po’ confusa. Che cosa mai avrebbe potuto significare “LAB”? La cosa che le veniva in mente a primo impatto era laboratorio, ma il percorso da seguire portava fuori dal castello, e le pareva un po’ strano un laboratorio in mezzo al verde. Alzò le spalle, decisa a farsi meno domande possibile e seguire quello che avveniva, e si incamminò.
Finì per arrivare all’ingresso di un immenso labirinto.
-Ma certo! - si spiaccicò una mano sulla fronte, per poi sorridere ai due uomini li davanti - Buongiorno professore, e buongiorno anche a lei!
Si diede un’occhiata in giro, salutando Julian con una mano - impossibile non ricordare il miglior amico/nemico di sua sorella - e si piazzò vicino a James, sorridendo e dandogli un bacino sulla guancia.
-Ehi, fratellone! Come sta andando la tua giornata?
Si rigirò a guardare il labirinto, in piena crisi di curiosità. Sarebbero entrati?
PARLATO - ASCOLTATO - PENSATO - NARRATO
bymars. -
.CASSEDY (CASSANDRA) HARTMANNNon si vive per accontentare gli altri! Davvero? Non lo avevo capito!30.07.2006, BERLINO - 16 ANNI - AMETRINNon voleva far ridere nessuno. Ma quando lesse LAB, lei cercò in lungo ed in largo dei laboratori. Si, lo fece per davvero. Cassedy, su moltissime cose era veramente una persona ingenua, era una che non aveva moltissimo intuito, ma compensava moltissimo con la sua curiosità. Alla fine aveva sentito degli altri ametrin dirigersi verso il laboratorio ed aveva deciso di seguirli, senza dire troppe altre cose. Si sentiva veramente una stupida. Il primo giorno di scuola e già non sapeva neanche lei dove andare? Possibile che l'evento di inizio anno non le aveva insegnato niente? Ma non disse altro, rimanendo chiusa nei suoi bocoli, con i capelli fiammeggianti che le ricoprivano le guancie altrettanto fiammeggianti. Era la lezione di divinazione, quindi decise per un paio di guanti a mezze dita, giusto per corprire le nocche rovinate. Quella notte era risuccesso: aveva mangiato così tanto da essersi sentita in colpa ed aver vomitato tutto dopo circa un'ora. La situazione stava degenenrando, visto che quella abbuffata arrivava dopo tre giorni di digiuno. A chi avrebbe dovuto dirlo? A sua sorella? No, non ci pensava minimamente, sarebbe tornata da chissà dove era e lei non voleva rovinarle la vita. Comunque, adesso si doveva assolutamente concentrare. Avere dei voti alti poteva essere una buona distrazione. Una volta seguito il flusso, arrivò anche lei davanti al labirinto e non facendo caso ad una radicie ci inciampò e cadde a terra. Chiuse gli occhi stretti, sperando che nessuno l'avesse vista, poi quando li riaprì scoprì che, forse, era davvero invisibile, nessuno stava ridendo, per il momento o comunque lei non lo sentiva, quindi alla fine decise di alzarsi con una certa dignità e sentire il professore parlare. E quell'uomo era? Alzò la mano. Buongiorno Professori. Il labirinto non è un posto pericoloso? Chiese seriamente. Aveva letto la storia dell'accademia ed un pò, quel posto, le metteva leggermente ansia! Poi abbassò di nuovo la mano, cercando di non morire dall'imbarazzo. Quello stare in mezzo a persone che non la conoscevano affatto, voleva per forza dire essere così intraprendente? E da quando lo era? Cercò di pulirsi le ginocchia scoprendo di essersi fatta qualche graffio, ma non disse niente, anzi, si guardò intorno e fece un bel respiro profondo, come se l'aria di quel posto, comunque potesse davvero guarirla.do it for the aesthetic -- ms. atelophobia.
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Adrien Beauvais.
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Il coraggio è resistenza alla paura e dominio della paura, ma non assenza di paura.Il giorno della lezione di Divinazione si era alzato dal letto particolarmente pimpante e felice, prima di tutto perché era il primo giorno di lezione del secondo anno e, in secondo luogo, perché si iniziava proprio col botto, visto che Adrien adorava la Divinazione! Ci aveva avuto a che fare durante l’estate con Andrew Barber, il quale gli aveva svelato qualche nuova chicca sulla materia in sé. E, poi, c’era stato di mezzo tutto l’affare del rito divinatorio e di quello che aveva letteralmente visto sull’infanzia dell’uomo… a volte pensava che non avesse di che lamentarsi lui rispetto al divinante. Almeno l’opale aveva avuto una casa e dei genitori, per quanto poco fossero stati presenti in tutta la sua vita.
Aveva indossato la sua uniforme, fatto colazione molto velocemente e si era incamminato verso l’esterno dell’accademia, non guardando in faccia nessuno, né tantomeno elargendo buongiorno gratuiti, se non a pochi eletti, come i suoi fratelli, che avrebbero frequentato le stesse sue lezioni e di ciò ne era davvero contento.
Non fu difficile trovare i cartelli “LAB” lungo la strada, né fu difficile seguirli, visto che erano disseminati talmente tanto frequentemente che anche il più cretino della scuola sarebbe riuscito a raggiungere sano e salvo, senza perdersi, il luogo d’incontro. Era a dir poco curioso di cosa significasse quell’espressione: quali parole iniziavano con Lab? Laboratorio, forse? O Labirinto? Entrambe le sue pensate erano valide, perché, alla fine, pensò che avrebbero affrontato quella lezione quasi fosse un laboratorio di interazione, visto che si sarebbe tenuto all’esterno.
Alla fine, intravide presto un insieme di siepi slanciate: man mano che i suoi passi lo conducevano sempre più vicino al luogo, il suo cervello elaborò le informazioni che gli arrivarono dall’ambiente e capì che una delle sue supposizioni fosse stata esatta: quello che si profilava alla vista era proprio un labirinto. Interessante… ma ancora di più interessante c’era l’evidenza che colpì la vista e coscienza di Adrien Beauvais: accanto al professor De Long-Prée c’era niente di meno che Andrew Barber. L’opale era giustamente tra l’incredulo e lo stranito: cosa ci faceva lui qui? Aveva cominciato ad insegnare a Hidestone? E perché non gli aveva detto nulla?
Lo guardò con espressione curiosa e, se avesse catturato la sua attenzione, l’avrebbe salutato con un cenno del capo, dopo aver pronunciato un veloce e generico – Buongiorno – rivolto al suo professore ufficiale. Non poteva dire di non essere contento che il divinante fosse lì: dopotutto, avevano vissuto molto insieme quell’estate e il diciottenne aveva visto quanto fosse in gamba sul ramo che avrebbero affrontato durante quella giornata.
Sarebbe stato giusto avvicinarsi a lui? Forse no... era sicuro che avrebbe dovuto mantenere una certa professionalità, perciò non fece altro che affiancarsi ai suoi compagni di corso.ADRIEN BEAUVAISn(ST): 02.05.2004 2043: 18 ANNI once: BLACK OPAL year: II ANNO . -
.NO. Non poteva arrivare in ritardo alla sua prima lezione del suo secondo anno. Cavolo, era già cominciato il secondo anno e neanche se ne era resa conto. I giorni passavano davvero troppo in fretta e cominciava a pensare che la situazione stesse degenerando. Ma da quando vedeva Spike le cose erano cambiate di gran lunga e forse anche il suo modo di essere e di fare si era quasi addolcito. Incredibile come una cosa così spaventosa potesse farla addolcire veramente. Sorrise al mondo, si mise la sua divisa inimpeccabile, si sistemò i capelli in una perfetta coda di cavallo alta, si mise un frontino, perchè così le piaceva, controllò che il suo collo fosse pulito, e andò a fare colazione. Intravide il suo gemello mangiare velocemente e scappare. Sapeva quanto la divinazione gli piacesse. Lei fece colazione con calma, non era nelle sue materie preferite, la divinazione, ma era comunque molto interessante. Quando lesse Lab, era ovvio che fosse il labirinto. Chi era che pensava fosse un laboratorio? Chi andavano a vivisezionare? I morti, i fantasmi? Impossibile. La divinazione era qualcosa di estremamente astratto e non serviva nessun laboratorio. Comunque canticchiando arrivò al lugo giusto senguendo ovviamente i cartelli. Si mise affianco al fratello e sorrise all'insegnante. Buongiorno professor De Long- Pree!Com'è andata l'estate? Chiese poi sempre gentile ed educata, poi sorrise anche all'uomo che aveva affianco e si voltò verso il fratello. Si, c'era decisamente qualcosa che non le aveva detto. Lo conosci? Sussurrò al suo orecchio. Era ovvio che si sarebbe seduta affianco a lui. Poi, guardò la ragazza dai capelli rossi fare quella domanda e sorrise. Tesoro, credo che sia Hidenstone ad essere pericolosa. E non lo diceva per spaventarla, ma era la vera e semplice verità. Ed anzi, ultimamente le questioni si erano spostate in mare aperto! Poi si voltò di nuovo verso i professori. Lei anche è un divinatore? Chiese rimanendo sempre educata. Ci teneva così tanto ai suoi voti che avrebbe fatto di tutto pur di mantenere una certa media.Regina Beauvais"citcitcit"Regina Beauvais - 17 anniPurebloodDioptase
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.Certo che hanno sviluppato un vero feticismo per i labirinti, questi professori scrisse rapidamente questo messaggio a Fitz, che ancora non vedeva in "aula". Aveva raggiunto il luogo dopo alcuni altri studenti ed ancora non vedeva né Amalea, né il gemello, né Nick. Ma sapeva che il secondo avrebbe apprezzato di più quella affermazione. Aveva seguito alcuni cartelli con scritto "LAB" che poteva voler dire "labirinto" come anche "laboratorio" ma di sicuro non si era aspettato quelle altissime e vaste siepi.
Non ci era voluto, quindi, molto per capire di che cosa si trattasse, perciò aveva provveduto a mandare un messaggio al fratello gemello, riponendo poi in tasca lo strumento per scrutare i volti presenti. Non erano molti, forse erano ancora a rotolare nei propri letti indecisi se alzarsi o saltare la lezione.
Giada, James, Julian, Cassedy e Marlee furono coloro che riconobbe, quindi si diresse dapprima dalla primina, sfoggiando un sorriso raggiante.
Cassedy, vero? Io sono Brooks, ti ricordi? Mi sono presentato durante la prima prova. Come stai? Prese una pausa da quella sua raffica di informazioni per osservarsi attorno, cercando di sbirciare Marlee. Come ti stai trovando qui? Vieni, ti presento una persona. Brooks non era un prefetto né Cass una sua concasata, ma fin da piccolissimo, ci teneva che tutti si sentissero a proprio agio ed era esattamente così che aveva conosciuto la sua Amalea, una ragazzina spaventata che si guardava attorno con enormi occhi incantati. Lo aveva stregato subito. Scosse la testa per non pensare alla ragazza, allungando la mano dell'ametrina, aspettandosi che la prendesse. Era da sempre un ragazzo genuinamente espansivo.
Se l'altra l'avesse afferrata, l'avrebbe tirata con sé dall'altra Opalina.
Leeeee la salutò, mollando la mano di Cassedy ed abbracciando la sua migliore amica, sentendosi a casa esattamente come ogni altra volta che succedeva, staccandosi con riluttanza ed indicando l'ametrina.
Ti presento Cassedy! Una mia nuova amica. In realtà non è che lo avessero mai deciso, ma a volte Brooklyn sapeva essere molesto al punto giusto e decideva lui anche per gli altri, ma la ragazzina gli sembrava abbastanza dolce e solare per non rifiutare questa implicita richiesta. Cass, lei è Marlee... la mia migliore amica! Sorrise ancora, accorgendosi solo allora di non aver salutato.
Oh scusate, sono un maleducato! Buongiorno professore e... notò un uomo biondo dagli occhi chiarissimi e si avvicinò a lui, quasi saltellandogli attorno come Heidi. Buongiorno, mi scusi... Io sono Brooks. Lei è un nuovo professore? Non mi sembra ci siano cattedre vaganti commentò, meditabondo.Brooks O'Connor
Black OpalII AnnoBisexcode by ©#fishbone
SPOILER (clicca per visualizzare)Interagisce con Cassedy Hartmann Marlee Beauvais Andrè De Long-Prée Andrew Barber
Scrive un messaggio a Fitz G. O'Connor. -
Louise De Maris.
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LIBERTÀStato di autonomia essenzialmente sentito come diritto, e come tale garantito da una precisa volontà e coscienza.L’estate appena terminata le aveva infuso così tanta speranza che la sua vita avrebbe potuto cambiare che Louise non poteva fare altro che provare gioia, tanta, tantissima gioia. E, poi, ricominciare la scuola, allontanarsi per qualche mese dai suoi zii, coltivare nuove amicizie e approfondire quelle vecchie era ossigeno per i polmoni della sua anima. La sua mente, tuttavia, era tutt’altro che sgombra, ma aveva deciso di nascondere i suoi problemi in un angolino della sua mente. Quali erano? Il fatto che Andrew Barber fosse il figlio di suo zio, la proposta di matrimonio di Aaron Barnes per toglierla da tutto quello schifo… insomma, senza uno sforzo immane, non avrebbe mai potuto sentirsi una giovane diciottenne. Però quell’estate aveva portato davvero tantissime novità ed era stata la più bella che avesse mai vissuto in quegli ultimi cinque/sei anni della sua vita.
Si sentiva così fiera di indossare l’uniforme con i colori Ametrin, perché, più cresceva, e più si sentiva davvero parte di quella piccola grande famiglia. Controllò velocemente che non ci fossero segni di spiegazzamenti vari sul tessuto scuro, diede un’occhiata al trucco con cui aveva deciso di imbellettarsi quella mattina (ombretto lilla sfumato con un velo di matita nera, per dar profondità all’occhio, mascara “per ciglia voluminose”, un filo di blush per colorire l’incarnato e un gloss abbastanza leggero), si infilò degli stivaletti primaverili/autunnali neri che aveva comprato con Blake durante una loro escursione al centro commerciale, sistemò i capelli in un semi-raccolto, con qualche ciocca che scendeva lungo le linee del volto, per un tocco di eleganza, e si incamminò verso il luogo d’incontro, seguendo i cartelli con la scritta “LAB”. Divinazione era una materia abbastanza simpatica, ma non era di certo la sua preferita. Tuttavia, era contenta di iniziare proprio con una lezione all’aperto.
Ad ancora qualche metro di distanza dal gruppo, strizzò gli occhi per mettere a fuoco una figura specifica, la cui sagoma credeva di averla vista da qualche parte. Era vicino al professor De Long-Prée, ma chi era?
Incuriosita dell’ospite, si avvicinò sempre più, ma quando riconobbe l’uomo non riuscì a trattenersi dal gemere: perché suo cugino era lì?! Perché i suoi problemi dovevano seguirla dovunque?! E poi proprio quel giorno che era così felice!
- Buongiorno – salutò, lanciando un’occhiata ad Andrew.
Le era passata la voglia pure di interagire con gli altri.18 ANNI AMETRIN SCHEDA PG STATISTICHE LOUISE DE MARISUna donna è libera nel momento in cui desidera esserlo. . -
.Anno nuovo, vita vecchia. O quasi. Sembrava che con la riapertura dei cancelli di Hidenstone tutti fossero tornati a casa. Sempre se così si poteva definire il castello che li ospitava per dieci mesi l'anno. Brooks era nuovamente al suo fianco, Fitz sembrava essere un'ombra del gemello o forse più del suo ragazzo, nonché suo ex confessore preferito. Persino Marlee veleggiava con la sua allegria tra loro, quanto a Thomas...
Lo schermo del suo magifonino si illuminò per una notifica silenziosa ma quello che fece maggiormente sgranare gli occhi fu l'orario. Era in ritardo ed il messaggio del docente di divinazione non era poi così limpido. "Seguire LAB" sembrava essere la parola del giorno e poco importava se fossero due. I cartelli brevi comparivano man mano che lasciava le solide mura alle sue spalle, portandola a chiedersi se quelle tre letterine facessero capo a labrador -non era un golden l'animagus dell'infermiere? e poi lei era davvero a conoscenza di tale informazione? - laburista, labore, per un latinismo accurato, labiopalatale o semplicemente laboratorio e labirinto. Fu quell'ultimo che forse avrebbe potuto darle una risposta visto le siepi, ma... non voleva di certo scottarsi mettendo la mano sul fuoco. Ci teneva alla sua manicure fatta di pellicine strappate per il nervosismo. Solo che non c'era solo il bel biondo in quella zona all'aperto dell'accademia. La mascella le cadde un po' -eddai, era impossibile non sbavare davanti a quel manzo fatto e finito- ricomponendosi mentre si avvicinava per porgere i suoi saluti. «Salve, professor de Prèe!», lo sguardo sempre sul Capitano. «E anche a lei, signor... Signore». Probabilmente qualche macchiolina rossa le era comparsa sul suo volto che cercò di nascondere voltandosi alla ricerca dei suoi amici(?). Non fu difficile trovare l'O'Connor che le interessava. E anche la Beauvois... beh, una delle tante. «Ehi», quel barbo saluto fu tutto per uno dei gemelli, in particolare Adrien Beauvais. Un saluto dallo sguardo allegro prima di proseguire fino a Brooklyn, Marlee e... chi era quella. «Han già detto qualcosa?» Fu la sua intromissione, cercando la complicità nello sguardo dell'ex fidanzata del suo migliore amico/ragazzo/non lo sa neanche lei, in direzione dell'adulto che aveva portato una ventata di ferormoni. «Ah, io sono Amalea, Amalea Davidson. Se aspetto che questo testone mi presenti...» Sollevò lo sguardo al cielo, dando una leggera gomitata al protagonista dei suoi pensieri. Andava tutto bene. Per ora.Amalea Davidson"Fill your paper with the breathings of your heart."
DioptaseCorvonerocode by ©#fishbone
SPOILER (clicca per visualizzare)Interagisce con Andrè De Long-Prée, Andrew Barber, Marlee Beauvais, Cassedy Hartmann, Brooks Ryan O'Connor.. -
."La vita regala questi momenti di gioia nonostante tutto". Quella frase gli era rimasta impressa, insieme a tante altre in verità, di un libro di un'autrice nata a poche miglia dalla sua città natale. Per quanto fosse giovane secondo l'anagrafica, Garrett si sentiva più profondo, vissuto e provato rispetto ai suoi coetanei. O semplicemente era un vecchio dentro. Un vecchio dentro che stava vivendo uno strano periodo di calma, pari all'estasi ultraterrena se messa in confronto al suo passato.
Mani in tasca, era al portone d'ingresso spalle al muro e caviglie incrociate. Era arrivato qualche minuto prima rispetto all'orario pattuito ma sperava che Mc Callister muovesse il suo posteriore il più in fretta possibile perché, nonostante la sua fase di buon umore fosse costante e continua nel tempo, odiava arrivare in ritardo. Il suo magifonino vibrò nella tasca dei pantaloni della sua divisa, tirandolo fuori e pregando silenziosamente che non fosse quella del dioptasio che lo avvisava di un eventuale ritardo. Era il fratello. Un verso a metà tra lo sbuffo e la risata lo colse. Persino quel testone era già arrivato al party. Spoilerare andava di moda negli anni dieci, aggiornati. Sebbene ci fosse stata un po' di maretta, nonché un paio di elefanti in mezzo al soggiorno, Fitzegarld voleva bene alla sua metà della mela anche se non era in grado di dimostrarlo come avrebbe voluto. Tienici un posto piuttosto, non specificò per chi fosse l'altro, non c'era il bisogno di farlo.
Non appena intravide il profilo del suo *inserire qui parola giusta* l'irlandese lo afferrò per il bavero della giacca per tirarselo addosso e al tempo stesso scostarsi dalla porta, finendo con l'essere incredibilmente vicino a quelle labbra invitanti. Doveva resistere. «Non trovi che sia oltremodo oltraggioso che esistano anche qui la divisione per case?» Si avvicinò fino a scivolare con la bocca al suo orecchio, abbassando di diverse ottave la propria voce. «Immagina i vantaggi di avere i dormitori divisi solo per genere», sfiorò con le labbra la carne dell'altro consapevole già del guizzo dei muscoli lungo la colonna vertebrale.
Indietreggiò di scatto, un sorrisetto da schiaffi sul volto e tre gradini già a separarli. «Muoviamoci, quel LAB mi sta fissando minaccioso da almeno un quarto d'ora».
Il tempo da lì fino all'ultimo cartello fu troppo breve per i suoi gusti, ma dopo un «buongiorno» pronunciato con rigore verso i due uomini siti a quello che sembrava un verso proprio ingresso, si aggregò al gruppetto del gemello. «Forse per una volta ci hai preso, fratellino», il braccio a circondargli mollemente il collo per abbassarlo e scompigliargli la chioma ingestibile che si portava sin dalla nascita.Fitz O'Connor"I etched the face of a stopwatch on the back of a raindrop and I did a swap for the sand in an hourglass."
Black OpalSerpeverdeBisexcode by ©#fishbone
SPOILER (clicca per visualizzare)Saluta prof ed ospite. Interagisce principalmente con Nicholas Mc Callister e quella piattola di suo fratello.. -
.Hang the words
of a perfect stranger
in the hallways of my heartAQUARIUS16DUBLINBookwormestpDioptaseSPOILER (clicca per visualizzare)interagisce con Fitz G. O'Connor, Brooks Ryan O'Connor e Amalea Davidson, e si presenta a Cassedy Hartmann e si mette ad ascoltare. -
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ASPETTATE IL POST DI ANDREW PRIMA DI POSTARE!
SPOILER (clicca per visualizzare)Benvenuti alla prima parte della lezione di divinazione! Qui dovrete solamente evocare lo spirito con le istruzioni di Andrè e Andrew e rispondere alla domanda che lo spirito vi farà. Le domande sono a tema divinatorio, e potrete usare il manuale di divinazione per cercare la risposta corretta. Ecco a voi le domande divise per persona!
Giada McCarthy: Qual è l’etimologia della parola “oniromanzia”?
James Beauvais: In cosa consiste brevemente la litomanzia?
Julian Miller: per quali motivi la profezia è un metodo divinatorio diverso dai soliti?
Marlee Beauvais: Presso quale popolo ci fu l’introduzione della pratica della bibliomanzia?
Cassedy Hartmann: Gli egizi introdussero due tipologie divinatorie e ne migliorarono una, quali?
Adrien Beauvais: Quali furono le prime pratiche divinatorie a svilupparsi nella storia?
Regina Beauvais: Coloro che divinavano la forma, al posizione e le diramazioni dei fulmini in antica Roma come si chiamavano?
Brooks O’Connor: Dove vengono raccolte, siglate e custodite le profezie?
Louise De Maris: Nell’oniromanzia cosa rappresentano le immagini di colore rosso?
Amalea Davidson: Elenca le caratteristiche che un indovino deve possedere nell’esecuzione di una divinazione di tipo induttivo.
Fitz O’Connor: Cosa sono le pratiche divinatorie naturali? E quelle artificiali?
Nicholas McCallister: Cos’è l’aruspicina? Presso quale popolo si è sviluppata?
Dovrete dare la risposta agli spiriti, dandola ad alta voce verso di loro dopo averli fatti materializzare, e se la risposta sarà giusta potrete comunicare telepaticamente a partire dalla prossima parte della lezione. Chiaramente, una volta data la risposta, addentratevi nel labirinto. Una volta entrati vi apparirà davanti agli occhi una benda, questo perché sarete impossibilitati a vedere e dovrete riuscire a seguire le indicazioni dello spirito per muovervi.
SCADENZA: 10/09/2022 alle 23:59
Edited by Andrè De Long-Prée - 5/9/2022, 19:21.