Il Passaggio

Ametrin

La casata degli sportivi e degli eroi si sentì quel giorno come in un poema epico: Adamas vide molti ritorni con Teseo, mentre Benjamin sentì la pressione del ciclo arturiano. Mia, in tutto quello, sentiva la libertà di non avere intorno Cameron, ma solo il suo grosso uccello bordeaux (?).
Il capitano degli ametrini riconobbe puntualmente il docente di rune anche se così stranamente illuminato, del resto poche cose avrebbero potuto rendere confondibile quel violino, mentre fu compito della prefetta rammentare a tutti dell'importanza di guardare sempre negli occhi un ippogrifo, nonché essere carini e coccolosi.
Mia e James unirono le forze per placare magicamente l'ippogrifo, ottenendo in cambio solo un messaggio telepatico.
Non sono nemico né vostro né dell'altro guardiano. Il nostro comune nemico è lontano, dove la preside lo sta cercando
E a quelle parole spiegò le ali e si levò in volo, trovando il loro i prefetti tratti di un ametrino, almeno per il momento: gentilezza e fierezza.
L'ombra di Lancelot si cercò di mutizzarla in più modi, ma il docente parve immune sia al ventus sia al depulso, laddove il segrego fu invece accolto con un certo stupore, quanto bastava per guardarsi attorno, come a studiare quella parete e ridere.
Il violino sparì dalla sua mano, ma non la bacchetta nell'altra, che iniziò a tracciare in aria delle rune, fino a dividere in due la stanza. Da un lato Benjamin e Adamas; dall'altro Mia, Lea e James.
La barriera traslucida riluceva in maniera non sinistra, assumendo un colore dorato che lasciava trasparire una certa solidità e pregevole fattura, al punto di destare non pochi sospetti che potesse possedere proprietà ulteriori a quella di meramente dividerli in due gruppi.
Intanto l'ippogrifo era in cielo e con spietatezza si avventò su quanto generato dalla fantasia di Mia, un piccolo ippogrifo di stoffa, che venne parzialmente lacerato da quel primo assalto. Il volatile atterrò davanti alla prefetta e la squadrò con tutta la sua fierezza, fino a mettere soggezione in lei e farle tremare le ginocchia.
Fu a quel punto che una folgore colpì la biondina, sbalzandola indietro, tremante ed ostacolata nei movimenti.

Black Opal

I Black Opal non spiccavano per empatia o unità ed infatti quel confronto li spinse anche a litigare con tante di scene madri di Elisabeth e Blake ed il povero Harry che si trovò nel mezzo di una gangbang di donne. La sfortuna era che c'era lui in mezzo, a prendere le mazzate!
L'atteggiamento del gruppo si riflesse anche sui nuovi venuti.
Non mancarono certo tentativi di interazione umana o comprensione, ma l'atteggiamento, in generale, fu abbastanza bellicoso, al punto forse da compiacere persino uno come Brian, il quale però non si scucì né con le parole di Harry, né al Detector di Brooks. Il threstral, per assurdo, fu più socievole, attirato dalle attenzioni di Jessica, che di stalloni se n'era sempre intesa.
"Noi vi stiamo già aiutando." fu la secca risposta della creatura, che si rese a quel punto visibile per lei soltato "Ma questa è la vostra prova e solo voi potete superarla!" e così si levò in aria, dispiegando le sue diaboliche ali.
Sopra la creatura risplese l'eterna lumina di Blake, che rese l'equino visibile per tutti, andando poi anche a confermare ciò che anche le magie stavano andando man mano ad evidenziare, ovvero che nessuno dei due spiriti (neanche quello di Brian!) fossero oscuri.
Il Detector di Brooks su Threstral gli rivelò come quello non fosse un normale animale, bensì una sorta di spirito, un'emanazione della gemma e quella natura era probabile fosse la medesima di quella dell'ombra di Brian, che infatti non si mostrò debole all'eterna lumina o al lacarnum fatui, mostrando solo qualche sofferenza verso il poderoso Orbis di Elisabeth, che lo spinse anche a coprirsi gli occhi, tradendo come esso avesse probabilmente dei sensi e quindi una corporeità, come confermò il flipendo di lei, ma soprattutto l'assalto fisico del prefetto maschio, il quale non solo incise una runa sul docente, ma, con un agile balzo che Lady Oscar nascosto nella stanza del re poteva accompagnare solo, andò alle sue spalle regalandogli un fendente violento e possente che lo avrebbe certamente fatto sanguinare. Fosse potuto succedere.
L'ombra ringhiò, poi osservò in cielo l'equino ed infine si voltò, rivolgendo la sua bacchetta contro il ragazzo, scagliando quello che parve essere chiaramente un Bombarda dotato però di una potenza offensiva dissimile dal normale, come scoprì a proprie spese in primo luogo Jesse, che, nonostante schivò l'attacco, si trovò comunque vittima della detonazione, venendo sbalzato via, nel mentre anche tutti i suoi colleghi rimanevano travolti, subendo modesti danni.
Un nitrito in cielo, invece, ricordò ai black opal come ci fosse anche il Threstral, il quale non pareva poter accettare l'invito di Jessica così come lei lo aveva formulato.
La creatura osservò Elisabeth, rea di aver rivelato la sua natura, e scagliò contro di lei, a partenza della gemma, un'ombra oscura, che si impattò contro il suo volto, rimanendo come una nube accecante. Le sue attenzioni seguenti furono tutte per il charmeleon di fiducia del gruppo, Blake, che ebbe modo di scoprire come la gemma generasse delle fiamme, molto, molto calde, quando bastava per bruciargli la manica sinistra della divisa fino ad ustionargli il braccio.

Dioptase

Le idee del passato avevano rivelato nuove verità ai diotasi, che poi erano precipitati dalla classica padella nella brace: non stavano più rischiando di affogare o causare uno dei caratteristici attacchi di panico di Cameron, tuttavia erano ora davanti a due figure. Un uomo e un occamy.
Howard da bravo secchioncello collaborò con Regina nel raccontare molte cose sull'occamy, mentre fu compito di Lilith dipanare il mistero dell'uomo.
La fisionomia le era familiare, ma solo quando lo sentì parlare ella ebbe tutto chiaro.
"Benvenuto alla prova dei dioptasi, Prefetta Clarke. Noi siamo le ombre dei vostri guardiani, chiamati a sottoporvi ad un esame diverso da solito, per vedere se sarete in grado di fermare l'avanzata dell'oscurità nell'accademia e nell'isola."
Un modo molto gentile per dire "viecce", non trovate? Forse la prefetta avrebbe ringraziato il docente che ormai aveva riconosciuto come una sorta di proiezione di Samuel (la voce era la sua, allorché distorta), ma per il momento si dedicò a parlare anche con l'occamy, il quale fu verso di lei meno prolisso.
Noi vi stiamo già aiutando. Sta a voi essere all'altezza commentò placidamente l'animale, rivelando una voce molto simile a quella dell'ombra del docente, suggerendo forse alla ragazza che i due fossero connessi.
La ricerca di una via non portò a scoprire molto Cameron, il quale notò solo come il soffitto si fosse ricomposto, giustificando il fatto che non gli stesse piovendo acqua sulla testa, mentre Julian dalla sua analisi tramite Detector ottenne il fatto che le entità erano in qualche maniera emanazioni del dioptasio sulla fronte dell'animale e fossero, in un certo senso un'unica entità, così come erano un'unica prova. Non erano entità oscure, in vero non parevano neanche avere reali punti deboli o intenzioni maligne: erano un ostacolo da superare.
Nicholas tentò di rallentare i movimenti del docente, davvero molto veloci, consentendo agli attacchi di Aidan e Cameron di infliggere danni all'alchimista; Aidan spinse indietro l'uomo, ma fu l'orbis dell'altro a travolgero con una luce così abbagliante da accecarlo.
L'occamy intanto aveva schivato la runa di Howard, osservando poi curioso Nicholas trasfigurare parte della gelatina in erba, operazione che non fu completa, data la sua inesperienza, ma consentì di ridurre fino ad annullare i malus alla schivata, anche perché la gelatina residua sarebbe stata intrappolata e contenuta dall'erba generata. Li studiò, poi sollevò la coda tentando di abbatterla con una certa violenza prima su Howard poi su Julian, venendo in entrambi i casi respinto, con l'aggravante che al primo tentativo, sfidò la protezione del sole, finendo accecato, cosa che favorì non poco Julian, il suo secondo bersaglio.
L'ombra luminosa di Samuel, intanto, aveva smesso di coprirsi gli occhi, per quanto non paresse saper ancora colpire o vedere con precisione, ma forse non avendone neanche troppo bisogno: toccò la parete ed improvvisamente i muri divennero lisci e piastrellati nel mentre loro iniziavano a cadere per una decina di metri, finendo poi a ruzzolare su prato e gelatina.
La stanza si era fatta più profonda e ora l'Occamy, in quello spazio aumentato, iniziò a crescere di dimensione, divenendo con ogni probabilità anche più pericoloso.
Forse la Burke non aveva teso loro uno scherzo, dopo tutto, e quella prova si stava rivelando imprevedibile: i ragazzi avrebbero dovuto affilare e non poco gli artigli, soprattutto visto che Nicholas non aveva nessuna intenzione di farsi fare il culo. Con buona pace di Brooks e Julian (?).