Lezione di divinazione - ottobre, triennio

2021/2022

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    Mia Freeman
    Prefetto Ametrin

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    parlato - pensato- ascoltato
    Non pensava nemmeno di riuscire ad arrivare fino a quel punto, era sicura che avrebbe fallito, che i suoi nervi non avrebbero retto e la sua mente sarebbe tornata, prepotente, in quella bolla di vago rilassamento che stava provando a costruirsi. Quando sentì la voce di Andrè che le confermava invece la riuscita dei suoi sforzi si ritrovò spiazzata, rischiò quasi di tornare indietro ma alla fine riuscì a non fare troppi passi indietro e rimanere invece fissa su quella scena, senza sapere cosa aspettarsi.
    Sospettava di non doversi fare troppe domande, se l’obbiettivo era lasciare indietro l’inconscio allora non poteva chiedersi troppe cose e avrebbe provato a focalizzarsi su quella sfera luminosa, che sembrava vibrare leggermente rimanendo sempre ferma sul posto: quello era l’obbiettivo, il resto non doveva interessarle. Così avrebbe provato a concentrarsi solo sul fine, provando ad essere pronta a qualsiasi cosa la dimensione meditativa volesse metterle di fronte, come se potesse bastare.
    Quando vide materializzarsi il corpo esamine di Abileen, a terra, e vide il lupo correrle incontro, le fauci sguainate e le zampe che correvano sollevando terra leggera e scintillante da terra, inarrestabile. Mia avrebbe sussultato, faticando per qualche istante a ricordarsi che non era reale e facendo la stessa fatica, subito dopo, per non perdere tutta la concentrazione. “Non ti azzardare.” avrebbe quindi ringhiato, stringendo la presa sulla bacchetta e l’avrebbe puntata sull’animale, pronunciando un deciso “Imposium” che però non andò come sperava. Sì, aiutò ad arrestare la corsa dell’animale ma non sembrò placarlo del tutto, sembrava ancora intenzionato ad avvicinarsi ad Aibileen e farne il suo pranzo. La paura si impadronì dello stomaco della bionda, che cominciò a impanicarsi e non sapere più bene che cosa fare: aveva bisogno che il lupo non volesse più puntare l’amica, che andasse altrove, ma non riusciva comunque a trovare efficace solo una strategia offensiva. C’era una parte di lei, quella che continuava a ricordarle che era comunque una visione e non era reale, che le ricordava che c’era sempre una strada che non comprendeva dolore o violenza e alla fine la ragazza optò per un “Protego Astralis” che avvolse Aibileen e che sprigionò tutto il potere di Marte quando il lupo vi impattò contro, portandolo a scappare spaventato, guaendo. Conoscendo l’istinto animale era sicura che l’amica era al sicuro, e a riprova che era solo una prova il tutto scomparve in fretta, tranne le conseguenze di quell’urlo così forte che, essendo partito vicino a Mia, le provocò una certa confusione.
    Avrebbe avanzato comunque, e dall’esterno sarebbero state ancora più evidenti le rughe leggere sulla sua fronte e le sopracciglia corrucciate, la mascella sempre più tesa. Quando si ritrovò di fronte l’armadio impiegò qualche istante per studiarlo, cercando di pararle sempre la strada qualunque fosse la sua mossa. “Ehi… non è un comportamento carino. Devo proseguire.” lo avrebbe informato, senza ottenere però alcun risultato. Mia faticava sempre a usare incanti offensivi, era qualcosa che stava imparando ancora a fare e che per qualche ragione la spaventava ancora, anche al terzo anno: aveva paura di fare del male a qualcuno, faticava ad accettare la possibilità di essere la prima a ferire l’avversario e cercava sempre una via alternativa. Provò quindi la mediazione, avrebbe cercato di essere gentile, ma alla fine qualcosa nella sua mente e nella sua mancanza di pazienza, messa a dura prova non solo dalla lezione, la portò a stringere la bacchetta e pronunciare un “Bombarda” a denti stretti, che provocò un’esplosione decisa e improvvisa del mobile, che si divise in mille pezzi. Mia stessa sussultò, anche se era stata lei a pronunciare la formula, e rimase comunque immobile per qualche istante, a osservare il risultato della sua scelta.
    Non sapeva come sentirsi in merito, ma sentiva comunque che non avrebbe potuto resistere ancora a lungo così si avviò verso la sfera, augurandosi che non ci fossero nuovi ostacoli a rallentare il suo percorso.

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    Ametrin
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    Adamas Vesper
    Studente, Capitano Ametrin | 18 anni

    Quando Adamas aveva scelto Divinazione come materia facoltativa, era stato certo della natura più riflessiva e pacata degli argomenti di studio, in contrapposizione alle lezioni ben più movimentate del percorso di studi da Auror.
    Ora che era entrato nella dimensione meditativa, non ne era più poi così certo.
    ‘Sconfiggere le distrazioni con gli incantesimi… ok. Se lo dice lui - chissà come possono funzionare - vabbè, immagino che mi sto ponendo troppe domande!’
    Iniziò a camminare verso la sfera turchese, ma non ebbe il tempo di interrogarsi su quale potesse essere la natura delle distrazioni.
    Un tipo ci stava provando con un Jesse disagino e adorabile, anche se comunque molto meno di quanto fosse nella realtà.
    La prima reazione, quasi fisiologica per il suo carattere - o almeno, per quello dell’Adamas “originale” - fu quella di deprimersi di fronte alla possibilità che Jesse potesse cedere alle avance di qualcun altro; tuttavia, nel momento in cui vide il suo Snowflake mentale tentare di sottrarsi a quelle attenzioni indesiderate, sentì una lontana rabbia sopita montare lentamente, un’ira che pensava di aver dimenticato.
    Nel momento in cui l’altro tentò il massimo oltraggio, ossia rubare un bacio a Jesse, la Furia si manifestò in tutta la sua potenza: dimentico di qualunque incantesimo e buon senso magico, iniziò a correre verso la distrazione, non curandosi altamente di qualunque possibile conseguenza.
    Alla fine diede una spallata al Procio che insediava il trono del suo Penelope (?), scandendo con tono minaccioso “Lascialo stare - è il mio ragazzo!”
    Si girò verso Jesse: “Non permetterei a Blake di provarci in questo modo, figurati a uno qualunque…”
    Quindi estrasse la bacchetta, puntandola verso le zone intime del tipo - che ormai si stava riprendendo e alzando per contrattaccare - per squadrarlo dall’alto in basso: “Calma i bollenti spiriti, bello. Glacius.”
    Quindi avrebbe preso Jesse per mano, allontanandosi con lui con fare protettivo finché…
    Snowflake non era più nei paraggi, sostituito da un’aquila fin troppo aggressiva; se non fosse stato ancora su tutte le furie per la scena precedente, avrebbe iniziato a correre, compiendo probabilmente un errore da dilettante.
    Invece mantenne la posizione, mentre nel suo cervello la voce di Jesse su un videogioco Babbano di nome Pokémon si fece strada.
    “Eh, ma il tipo Volante è debole al tipo Elettro...”
    Protesse istintivamente gli occhi, prima di tracciare con la bacchetta un quadrato con il simbolo di Giove centrale: “Protego Astralis Iuppiter!”
    Quale miglior soluzione per l’attacco dell’aquila, se non l’invocazione del dio a cui era consacrata?
    Lo strido seguente gli fece capire che si stava allontanando per evitare lo scudo di fumine, ma solo per colpire nuovamente; tuttavia, era giusto prendersela con un animale che in fondo non aveva fatto nulla di male solo perché era infuriato con uno stronzo?
    “Imposium! Su, vola via - non voglio farti male, ma se continui non avrò più scelta… Electro!”
    Direzionò il fulmine nelle prossimità del volatile, solo per spaventarlo: la combo dei due incanti fu un ottimo deterrente da un ulteriore attacco dell’aquila, perché Adamas fu finalmente libero di procedere verso la sfera turchese.
    ‘Come funziona? Devo toccarla ponendomi la domanda? Immagino che provare non costi nulla. Cosa vorrei fare, dopo la scuola?’
    ‘Puoi intraprendere qualunque strada, e hai troppi interessi per poterne indicare una netta in risposta ad una domanda simile; ma la carriera che è più adatta a te potrebbe essere completamente differente da ciò che ti aspetti. Hai tante passioni quanti sono gli dèi che veneri, e il loro favore potrà darti la risposta definitiva che cerchi.’
    Criptico, come voleva la miglior tradizione degli oracoli: ma quella risposta vaga e inaspettata accese un’idea nella mente di Adamas.
    Non restava che tentare quel percorso, e fortunatamente Divinazione poteva aiutarlo.
    "Parlato"- 'Pensato' - "Ascoltato" | Scheda PG Stat.
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    Ametrin
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    Erik Foster | Prefetto Ametrin | IV anno
    Erik aveva chiuso gli occhi per tutto il tempo e quando li riaprì gli parve di trovarsi in un luogo ben diverso dall'aula di Divinazione. Le mura sembravano congiungersi con il pavimento e la figura di André dinnanzi a lui era incoraggiante. Prof, che bello rivederla! Esclamò tutto felice mentre il docente si congratulava per aver superato la prima prova della lezione. Uh, fico! La nuova missione era raggiungere la sfera fluttuante e immobile per ottenere la risposta alla prossima domanda. Mi sento dentro a un videogioco! E André è la migliore guida per tutorial che abbia mai visto! Solitamente erano tutti avatar stereotipati, ma il suo docente preferito era sicuramente un valore aggiunto per quella prova che suscitava il misticismo intrinseco a quella disciplina. Erik adorava Divinazione principalmente per questo suo aspetto. Ok, prof, supererò tutti gli ostacoli, a dopo!
    Congedatosi dal docente, l'ametrino si ritrovò circondato da un cerchio di fuoco. Il calore intorno a lui si innalzò allo stremo e non poco sudore parve colare dalla sua fronte. Fa caldo! Poi il cerchio cominciò a stringersi. ACCIDERBOLINA! Ora che faccio? Si guardò intorno alla ricerca di un punto cieco, ma nulla. Cavoletti, Erik, ragiona! Si tratta d fuoco, quindi devo usare acqua. Puntò la bacchetta contro un punto dell'anello. Aguamenti! Se tutto fosse andato come previsto, l'acqua avrebbe spento un lato del fuoco che avrebbe permesso a Erik di sfuggire a quella gabbia ustionante. Aqua Eructo! Con quel secondo incantesimo puntava a far fuoriuscire l'acqua dal terreno, in modo tale da estinguere le fiamme rimanenti. Purtroppo ci furono dei piccoli rimasugli, così il moretto puntò la bacchetta verso il soffitto. Meteo Recanto! Puntava alla pioggia, quella avrebbe messo la parola fine a ogni piccolo fuocherello rimasto vivo. Ok, stava bagnando tutto, ma meglio un Erik bagnato che un Erik infiammato.
    Il secondo ostacolo della stanza fu un mimo. Lo indicò. Che figata! Il mimo copiò i movimenti dell'ametrino. Ehi, l'ho fatto prima io! Si mise la mano al petto e il mimo lo seguì ancora. Devo trovar il modo per sbarazzarmi di te, devo raggiungere la sfera. Nulla, il mimo era agguerrito a voler continuar a far il mimo. Erik tentò così di spostarsi a sinistra, ma il mimo lo seguì. Scattò a destra e poi in avanti, ma si trovò bloccato dal mimo. Sfruttò la sua abilità nel Quidditch, tentò una finta, ma comunque venne bloccato. UFFA!
    Proprio quando stava per perdere le staffe, Erik notò un dettaglio fondamentale: il mimo non aveva la bacchetta. Il prefetto puntò così il catalizzatore magico su di lui e il mimo seguì lo stesso movimento ma senza bacchetta. Wingardium Leviosa! Il mimo cominciò a levitare ed Erik corse in direzione della sfera nella speranza di raggiungerla per ottenere la risposta al suo quesito.


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    Dioptase
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    Howard H. Van Leeuwen
    Studente | 17 anni

    Essere in quella dimensione così particolare era una delle esperienze più strane che Howard avesse potuto mai provare in vita sua: non era un grande amante della divinazione, essendo sempre un ragazzo attaccato ad una visione logica e totalmente oggettiva della realtà, e forse quella era una delle poche volte che aveva visto la propria magia psichica sortire un effetto decente. Di certo, però, non si aspettava di incontrare nuovamente il docente di divinazione che si mise ad esprimere lo scopo di quella prova in quella maniera così dannatamente diretta. Howard non aveva paura, ma in qualche modo pensava che non riuscisse a tutti gli effetti ad utilizzare le proprie abilità per affrontare quella prova.
    In quel momento, dunque, il ragazzo vide davanti a sé la propria famiglia legata ed appesa al di sopra di un calderone bollente: era probabilmente una delle scene più brutte che Howard avesse mai visto in vita sua, e forse in quel momento sembrava aver perso concentrazione. Sentiva che man mano che si deconcentrava, tuttavia, la sua famiglia scendeva verso il pentolone ricolmo di una sostanza che li avrebbe uccisi in maniera brutale. Cosa poteva fare? In quel momento il ragazzo tentò a tutti i costi di razionalizzare e di cercare una soluzione affidandosi alle proprie capacità, ma solo dopo qualche secondo di respiri ben profondi e tranquilli riuscì a trovare un piano da attuare. Era piuttosto rischioso, ma doveva riuscire a farcela: fu così che quindi il ragazzo disegnò una circonferenza con la punta della propria bacchetta, voglioso di far apparire delle piattaforme circolari impilate sulla bocca del calderone, così da creare una base d’appoggio per i propri famigliari. A quel punto, Howard pronunciò il nome dell’incantesimo. “Circularis!” Seguito immediatamente dopo dall’altro incantesimo che avrebbe scagliato contro la corda che li teneva appesi, cercando di mirare nel migliore dei modi la corda che teneva appesa la stessa famiglia, lanciando l’incantesimo seguente un paio di volte così da lacerarla. “Depulso! Depulso!” E solo dopo aver visto i propri famigliari cadere sulle piattaforme poco prima evocate, il ragazzo poté proseguire con la prova successiva.
    Continuò a camminare verso la sfera che conteneva la risposta alla sua domanda, quando ad un certo punto si imbatté in una barriera numerica che sembrava avere tutto meno che un senso. Osservava questi numeri che gli passavano davanti senza sosta, e se provava a girarsi a destra e a sinistra vedeva questa barriera circondarlo; nella sua mente non c’era un senso a quella sequenza ripetuta, e quei numeri tecno-magici venivano continuamente ripetuti causando nel ragazzo solo una grandissima confusione. Fu così che il ragazzo prese la propria bacchetta e, dopo aver pronunciato la formula dell’incantesimo che gli avrebbe permesso di scrivere, avrebbe scritto su quella parete senza senso una runa che lo avrebbe aiutato a riportare ordine. “Atramenta!” E, subito dopo, la sua bacchetta impresse su quello schermo magico con tanti numeri senza senso l’immagine della runa Laguz, la runa dell’equilibrio, che sicuramente avrebbe portato tanta logica in quella sequenza di numeri. La runa, in effetti, fece il suo corso e permise al ragazzo di oltrepassare quella barriera di logica, andando quindi a ricevere la risposta alla propria domanda. “Ti sbloccherai, ma per farlo non dovrai porti alcun limite. Credi nelle tue capacità e non arrenderti mai, perché prima o poi l’amore busserà alle tue porte.”
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    Andrè De Long-Prée
    Divinante | 24 anni

    Osservò pian piano quei ragazzi tornare dalla dimensione in cui si erano immersi, e nel loro viaggio di ritorno il docente aveva ovviamente visualizzato tutte le loro azioni. Non sembravano essere traumatizzati, o almeno sperava che non fosse così, motivazione per la quale il ragazzo sembrò preoccuparsi in un primo momento, andando poi a parlare con loro in maniera molto tranquilla e molto delicata. “Vi ho tenuti d’occhio durante la prova e devo ammettere che le vostre soluzioni sono state davvero molto, molto ben ragionate. Molti di voi mi hanno davvero stupito moltissimo.” E disse quelle parole con un sorriso in volto, guardando poi altri studenti che, probabilmente, non erano riusciti a superare la seconda parte della prova, verso i quali Andrè accennò comunque un sorriso, passandosi la mano tra i capelli e mantenendo un approccio molto positivo e motivante. “Per chi non è riuscito a portare a termine la prova, non disperate! Questa è una delle tecniche più avanzate nell’ambito della divinazione, e nessuno si aspetta che uno studente ci riesca al primo tentativo.” Dopo aver detto quelle parole, quindi, il docente prese un sacchetto contenente delle caramelle e passò per la sala, pronto a dare una caramella ad ogni studente, qualora lui l’avesse chiaramente accettata. “Un piccolo compenso per esservi impegnati, e ricordatevi che ovviamente le cose che avete provato non sono vere, reali. Le prove che vi sono state messe davanti sono state generate in automatico da una dimensione diversa da questa, una dimensione difficile da comprendere, e che ha lo scopo di farvi uscire il prima possibile da lei.” Si fermò per qualche istante, riprendendo a spiegare dopo poco, così da far comprendere al meglio ai ragazzi ciò che più intendeva. “Questo per farvi capire che le immagini forti che avete potuto vedere non sono vere, ma sono state create da un’entità che voleva farvi tornare il prima possibile nella dimensione terrena.” Accennò un breve sorriso prima di tornare a sedere sulla cattedra.
    Si passò una mano nei capelli, andando quindi a schiarirsi la gola per terminare quella lezione con una delle sue solite perle di saggezza per i ragazzi, andando poi a sbattere le mani tra di loro così da permettere alla scolaresca di abbandonare quell’aula. “Mi raccomando, non lasciate mai che gli altri vi mettano dei limiti. Voi siete il vostro unico limite, e se riuscite a superare le vostre barriere mentali, non ci sarà niente e nessuno che potrà fermarvi.” E dette quelle parole con un sorriso sul volto, il docente lasciò gli studenti liberi di andare, e nel caso qualcuno avesse avuto delle domande lui si sarebbe fatto trovare disponibile alla cattedra.

    RevelioGDR


    Benvenuti ai risultati di questa lezione di Divinazione! Perdonate il ritardo dopo la proroga concessa, ma speravo che riuscissero a raggiungerci anche Gyll e Lilith per l'ultima parte! Nessun problema però, anche perché siete stati davvero tutti super super bravi! Alcuni di voi si sono scordati di autoconcludere la risposta alla domanda che avevano fatto all'entità, quindi questa cosa ha leggermente influito sul voto finale, ma nulla di eccessivo! Passiamo dunque al resoconto dei voti!

    Black Opal: 11+11+11= 33 PUNTI
    Gyll McKenzy: 2+8+0 => 10, S --> +10 EXP

    Dioptase: 11+19+11= 41 PUNTI
    Lilith Clarke: 2+8+0 => 10, S --> +10 EXP
    Howard Hielke Van Leeuwen: 2+8+9 => 19, E --> +1 PP Car, 1 PP Intuito, 4 EXP

    Ametrin: 19+19+20= 58 PUNTI
    Mia Freeman: 2+8+9 => 19, E --> +1 PP Car, 1 PP Intuito, 4 EXP
    Erik Foster: 2+8+9 => 19, E --> +1 PP Car, 1 PP Intuito, 4 EXP
    Adamas Vesper: 2+8+10 => 2', E --> +1 PP Car, +1 PP Intuito, 6 EXP

    Andrè De Long-Prée: 1 PP CAR, 1 PP Intuito, 8 EXP.
     
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