Lezione di divinazione - ottobre, triennio

2021/2022

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    Andrè De Long-Prée
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    Le lezioni di divinazione di Andrè cercavano sempre di essere il più coinvolgenti e professionalizzanti possibili, specialmente quando doveva prepararle per il percorso del triennio, alla fine del quale i ragazzi avrebbero dovuto buttarsi a capofitto nel mondo del lavoro. Di certo non era difficile rendere pratica la divinazione, ma ciò che era sicuramente molto complesso era tentare di presentare delle attività sempre innovative e sempre coinvolgenti. Quel giorno avrebbe voluto affrontare un discorso molto delicato, quasi intimo, assieme ai propri studenti: parlare di quell’argomento in particolare non era semplice, e non era certo che tutti riuscissero a portare a termine la prova, considerando quanto fosse realmente complicata ed articolata. “Dovrò indubbiamente avvisarli che non sarà una passeggiata. Ma dopotutto, sono qui per imparare, no?” Si disse, mentre si sistemava il ciuffo biondo all’interno del proprio ufficio, guardandosi ripetutamente all’interno dello specchio verticale che aveva da poco inserito. Era un’ottima postazione per controllarsi prima di uscire, così come per eseguire delle pratiche divinatorie con le superfici riflettenti: tutto ciò che faceva aveva sempre più di una singola utilità, ed era una caratteristica tipica di Andrè.
    Nell’ultimo anno aveva potuto sperimentare l’insegnamento nel triennio, e in quel particolare frangente si sentiva particolarmente più preparato e pronto ad affrontare un percorso di docenza ancor più completo, formato da attività molto più stimolanti e da prove più complesse da affrontare. Per la lezione di quel giorno, difatti, aveva scelto di abbandonare la classica composizione dell’aula, andando a far sparire magicamente tutti i banchi e posizionando invece dei semplici cuscini morbidi all’interno della stanza: si potevano notare questi cuscini quadrati posizionati a distanza regolare, ognuno con una fantasia particolare e dei colori sgargianti, poggiati su tappeti di colori anch’essi molto vari. Oltre a tutto ciò, la stanza era lievemente profumata di lavanda grazie ad alcune stecche profumanti che aveva utilizzato il docente, e la cattedra era vuota, se non fosse per un cuscino disposto al centro di essa che riportava delle fantasie orientali e colorate che si intonavano perfettamente con l’outfit da lui scelto per quell’occasione: un pantalone svolazzante in seta dai mille colori, un cardigan che si abbinava alla perfezione a quelle fantasie, una magliettina che aveva inserito all’interno dei pantaloni e, ai piedi, delle semplici scarpe che completavano quel look un po’ alternativo.
    Si mise seduto sul proprio cuscino, sempre con lo sguardo davanti, ed incrociò le gambe tra di loro con la sua solita elasticità che aveva acquisito durante gli anni di studio e di lavoro nell’ambito della danza, rimanendo ben fermo e ponendo le braccia sulle proprie cosce. Gli occhi rimasero aperti e fissi contro l’entrata dell’aula, che oltre quelle poche modifiche prima menzionate non presentava nulla di nuovo, e non appena gli studenti fossero arrivati, il docente li avrebbe accolti con il suo solito sorriso e li avrebbe invitati all’interno. “Tesori cari, prendete posto. Sedetevi pure sui cuscini, per questa lezione non c’è bisogno di scrivere o prendere appunti. Vedrete che sarà rilassante e, allo stesso tempo, difficoltoso. Ma non abbiate paura, che siete tutti bravi!”
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    Benvenuti alla lezione di divinazione! Andrè vi accoglie con la sua solita dolcezza, e come potete notare l'aula presenta un allestimento differente dal solito. Ci sono, al posto dei soliti banchi, dei tappeti con un cuscino centrale per ogni postazione. Per questo giro dovete solamente entrare, sedervi su uno dei cuscini ed aspettare l'inizio della lezione! Potete ovviamente scegliere liberamente se descrivere o meno il cuscino sul quale vi andrete a sedere!

    Scadenza: 10/10/2021 alle ore 23:59.
     
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    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato"

    Il triennio era iniziato e lei già non ne poteva più di girare per le classi e continuare a studiare ogni giorno. In realtà non era proprio quello che le pesava: le lezioni che seguiva erano anche paradossalmente piuttosto belle, insomma ora studiava tutto ciò che realmente le interessava, ma dopo la Cerimonia e la questione con Aidan, era come se si sentisse sempre in agitazione (ma va?!) - più del solito - e aveva spesso la necessità di cercare spazi aperti che le rendessero la respirazione più facile.
    E poi, c'era sempre la questione del suo interesse per Gerald che non si era per niente affievolita e, anzi, nonostante sapesse che avrebbe potuto vederlo durante i tirocini, quel tempo sembrava non bastare mai, per la mezza-veela. Si era presa una bella sbandata e la paura di bruciarsi definitivamente era tanta e questo rendeva il suo deficit dell'attenzione sempre più pressante.
    Quella mattina aveva una delle sue discipline preferite e uno dei suoi docenti amati, Divinazione con il professore De Long-Prée. Lui, per Gyll era una guida da seguire, un modello da imitare e non poteva mancare a quella lezione.
    Sbuffò appena, quando si accorse di aver lasciato il telefono in stanza, ma sicuramente Pixie lo avrebbe custodito con attenzione e dedizione (sì, come no!) e poi, a che gli serviva visto che i Denrisiani non utilizzavano internet?
    Quando varcò la soglia dell'aula, i suoi occhi chiari si posarono per prima cosa sul docente, come se non esistesse niente al mondo che lui e «Professoreeeeeee ~» - pigolò entusiasta, lanciandosi ad abbracciarlo manco avesse visto l'uomo dei suoi sogni (ciao Gerald!) e con un sorriso a trentadue denti, affondando la guancia nella sua spalla e inginocchiandosi accanto a lui per la posizione in cui l'uomo si trovava. «Come state prof? So che non è passato tanto dall'ultima lezione della settimana, ma ecco, ogni volta che vengo qui, è come se mi sentissi a casa e al sicuro se c'è lei.» - si staccò finalmente dal docente, dopo aver pigolato quelle parole dettate dall'impulso e dalla sincerità, quindi si guardò attorno.
    Gyll rimase stupita dalla mancanza di banchi, di primo acchitto, quindi sgranò le iridi celesti e allargò la bocca in segno di stupore (niente battute squallide, pls u.u) quindi scelse il cuscino che era più vicino al docente possibile, uno di quelli morbidi, con una fantasia che portava le gradazioni del verde e si sistemò su questo «Sì, ho proprio bisogno di qualcosa di rilassante...» - sospirò lei, socchiudendo appena gli occhi e prendendo un respiro, prima di tornare a sorridere al docente.
    Gyll McKenzy

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    Non puoi attraversare la vita, cercando di non farti male.
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    Black Opal, III anno

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    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato"

    L'anno era iniziato con il botto e doveva ammettere che la sua media stava già voloando oltre il suo livello limite. Insomma, stava riprendendo la strada della vecchia Lilith, con l'aggiunta del fatto che vi era di nuovo Blake al suo fianco, avevano ricominciato con molta lentezza, ma questo averlo accanto aveva fatto in modo che potesse ristabilire l'ordine mentale della riccia, che si sentiva di nuovo completa e soddisfatta dal punto di vista personale. Aveva di nuovo ciò che era suo e non voleva fare altri errori, fatto sta che la gelosia che cercava di mettere da parte era così difficile da cancellare che a volte Lilith doveva provare a non implodere per poter gestire quel lato di lei che sembravano non volersi affievolire.
    Quando entrò in aula di Divinazione, quasi si trovò sopraffatta dal vedere Gyll appiccicata al professor De Long-Prée. Non tanto per l'affetto della Black Opal nei confronti del docente, quanto per il fatto che quella tizia riuscisse addirittura a seguirle davvero delle lezioni.
    Sollevò gli occhi al cielo, trovando davvero fastidiosa la presenza di Gyll in quella stanza, ma sbuffando e cercando di ignorarla, con fare altezzoso e superiore, come quando ignorava chi non meritava le sue attenzioni.
    Alla fin dei conti, anche quello che aveva fatto ad Aidan non era stato per niente giusto: lei si era beccata anche una tirata di capelli per un bacio che Aidan le aveva rubato, mentre la signorina biondina degli opali aveva dato ben altro al denrisiano che era da Philipp durante la cerimonia. Insomma, il bue che dice cornuto all'asino. Povero Aidan, tra l'altro. Lui sembrava così innamorato di Gyll e lei così zo...
    «Buongiorno professor De Long-Prée.» - disse accomodandosi su uno dei cuscini, lontani da Gyll, possibilmente celeste.
    Lilith Clarke

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    La cosa bella dei rapporto è che dimentichi come sono iniziati.
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    Dioptase, Prefetto

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    Mia Freeman
    Prefetto Ametrin

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    parlato - pensato- ascoltato
    L’ansia del terzo anno aveva tardato ad arrivare ma non si era certo assentata del tutto e, seppur non fosse arrivata subito, Mia ora non poteva fare a meno di sentirsi agitata, seppur stava imparando a gestire la sensazione e farci quantomeno l’abitudine. Non si era mai resa conto di quanto fosse stata importante la presenza di facce amiche durante le lezioni, di quanto fosse abituata ad avere intorno Cam o Abileen o anche Emma, fosse anche solo per scambiarsi qualche cenno o tiepido sorriso. Ora che non aveva più attorno i soliti compagni, si trovava in parte spaesata, e per quanto conoscesse comunque le persone del triennio, le sembrava comunque strano trovarsi con loro e non con anche tutti gli altri.
    E poi c’era ancora la questione percorso: aveva fatto la sua scelta basandosi sulle proprie preferenze, e non poteva dire di esserne pentita, eppure ogni tanto la assaliva il dubbio di non aver fatto la scelta giusta, di aver in qualche modo sottovalutato qualche aspetto o addirittura averne ignorati altri. Insomma, se era sicura che le materie obbligatorie fossero perfette per lei, non era sicura che quella fosse la carriera giusta e sospettava che quella sicurezza l’avrebbe raggiunta, se era fortunata, solo parecchio più in là.
    Ad ogni modo divinazione poteva rivelarsi una materia utile nei momenti di incertezza, e non negava di nutrire una certa speranza per la lezione di quel giorno. Si era svegliata presto, aveva seguito la sua solita routine, e dopo una colazione leggera e dopo essersi assicurata che Athena e Zeus, i suoi inseparabili compagni, fossero tranquilli nella sua stanza si era avviata verso la lezione di divinazione, portando con sé solo una borsa di pelle leggera, con dentro giusto lo stretto indispensabile.
    Il percorso verso la torre risultava così famigliare da essere confortante, e non poteva negare come fosse piacevole se non altro seguire le lezioni di un docente che già conosceva così bene e con cui si era sempre sentita a proprio agio. De Long-Prèe aveva sempre dimostrato una gentilezza fuori dal comune, e Mia non poteva fare a meno di sentirsi sempre positiva quando prendeva parte alle sue lezioni: la divinazione non era una materia sempre così confortante e piacevole, aveva avuto lei stessa delle premonizioni non troppo allegre, ma nonostante questo l’allegria del docente l’aveva sempre ben disposta e non le aveva mai fatto passare la voglia di prendere parte alle sue lezioni.
    “Buongiorno” avrebbe salutato con un sorriso tiepido, a voce abbastanza alta da poter essere sentita da tutti i presenti, docente compreso. Si sarebbe guardata intorno, leggermente sorpresa dall’assenza di veri e propri banchi, e avrebbe rivolto un saluto gentile a Lilith: non sapeva ancora come fossero le cose tra loro, ogni volta che la incrociava non poteva fare a meno di sentirsi tesa, e anche se era parecchio che non ci aveva a che fare, aveva sempre la sensazione che l’altra non la tollerasse granchè.
    Avrebbe quindi scelto un posto non troppo lontano da Gyll, rivolgendole un sorriso leggermente più caldo anche se non la conosceva granchè. “Sono d’accordo, rilassante è ciò di cui ho bisogno anche io.” ammise impacciata, prendendo posto dove si trovava un cuscino a motivo floreale, di un colore tendente al lilla e al viola.



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    Adamas Vesper
    Studente, Capitano Ametrin | 18 anni

    Il terzo anno era una bella novità, permettendo ad Adamas di ritrovarsi finalmente a frequentare alcuni corsi con Jesse - e, purtroppo sotto molteplici punti di vista, con Blake. Dall’inizio dell’anno, ossia il giorno in cui il Black Opal gli aveva messo per la prima volta le mani addosso (‘Strano che ci abbia messo così tanto’), i loro rapporti si erano ovviamente raffreddati; per il momento non aveva molta voglia di parlare dell’accaduto con l’amico, e d’altra parte si stava concentrando su altre attività più utili.
    Come il non arrivare più al limite del ritardo; l’anno prima era capitato un paio di volte, ma per un (ormai quasi ex) secchione come lui erano anche troppe.
    Nonostante avesse scelto un percorso di vita totalmente differente, aveva scelto di aggiungere al proprio curriculum Divinazione: non aveva ancora scelto definitivamente il tipo di carriera da intraprendere, e in fondo avere una famiglia facoltosa alle spalle non gli imponeva una certa urgenza di trovare un lavoro redditizio. In più, nel suo sangue c’era più predisposizione alla vita accedemica e da ricercatore di molti altri suoi coetanei.
    Per cui, Divinazione forse era più uno sfizio che non una vera e propria necessità; e forse, con l’aiuto del professore, sarebbe riuscito a interagire con qualche divinità.
    Un po’ anche per prendersi la soddisfazione di sbattere in faccia al padre di aver contattato Eos.
    “Buongiorno, professore”: si guardò intorno, salutando i compagni. Si mise la mano davanti alla bocca, per coprire uno sbadiglio: la presenza dei cuscini non lo rendeva affatto fiducioso di non addormentarsi nel bel mezzo della lezione.
    Afferrò un cuscino a caso, andando a sedersi vicino a Mia, che salutò con un sorriso: forse la vicinanza con una figura autoritaria lo avrebbe aiutato a mantenere la concentrazione.
    Attendendo l'inizio ufficiale della lezione, si mise a giocherellare con la treccina rasta che aveva fatto quella mattina. Finalmente era a quota tre.
    "Parlato"- 'Pensato' - "Ascoltato" | Scheda PG Stat.
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    Erik Foster | Prefetto Ametrin | IV anno
    Erik Foster respirava aria di festa ogni qualvolta il triennio aveva lezione di Divinazione. Non vedo l'ora di imparare la pratica del giorno! Il prof fa sempre il possibile per istruirci al meglio su come sfruttare il terzo occhio.
    Dalla propria cameretta il prefetto degli ametrin riempì la propria tracolla col materiale che gli sarebbe stato utile per la lezione, dopodiché si diede una rapida sistemata affinché la sua divisa fosse impeccabile. In fin dei conti avrebbe dovuto affrontare una lezione di Divinazione e il loro docente si presentava sempre con un'eleganza eccentrica che il prefetto non poteva non amare. Una volta pronto fischiettando si avviò perso l'aula di Andrè De Long-Prée. Questa volta non ho fatto in tempo a passare in Sala Grande per prendergli un dolcetto, spero non si dispiaccia.
    Varcò la porta dell'aula e alzò la mano destra mentre rivolse a tutti i presenti un sorriso smagliante. Miei piccoli cuccioli di puffola pigmea, come state? L'aula era impeccabile. Spostò lo sguardo verso il professore. Apprezzo molto la nuova disposizione, prof! I cuscini sono bellissimi e adoro anche il suo outfit, è coloratissimo! Saltellò così fino a sedersi sopra un cuscino viola con un motivo a spirale dorato. Era soffice e morbido. Voglio riportarmelo in camera dopo la lezione. Le narici percepivano il tipico profumo di lavanda nella sala comune della propria casata. Ciao Lilith, per questa lezione sarò vicino a te. Ti va una caramella alla fragola? Nel mentre porse quella domanda, avanzò verso la prefetta il pacchetto di caramelle.
    Una volta comodo, alzò la mano e attese che il docente potesse dargli il permesso di parlare. Prof, posso chiederle se c'è un motivo legato alla Divinazione per questa disposizione? LA PREGO! Waa, mi dica che esiste una pratica divinatoria che prevede l'uso dei cuscini! No, con molta probabilità non esisteva, ma la fantasia di Erik aveva cominciato a viaggiare e con molta probabilità non si sarebbe più fermata.



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    Howard H. Van Leeuwen
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    Le lezioni di divinazione non erano mai state quelle preferite da Howard, forse perché trovava quella materia eccessivamente distante dalla sua concezione logica e razionale della realtà, o forse perché non rendeva mai al proprio massimo, sebbene comunque riuscisse a strappare sempre la sua E tanto adorata. Sapeva che difficilmente avrebbe utilizzato delle metodologie divinatorie nel corso della propria vita, specie per il fatto di essere un ragazzo molto improntato all’aspetto scientifico della vita ed amante della ricerca e della magi-medicina, ma ad ogni modo avrebbe frequentato i corsi al massimo delle proprie possibilità. Come ogni volta, quindi, il ragazzo si era preparato alla perfezione per sostenere quella lezione: come al solito aveva la divisa perfetta, di tutto punto, con la propria spilla da prefetto che brillava sul petto come se fosse un emblema di guerra da sfoggiare con orgoglio. Eppure, chiunque sapeva che le parole ‘orgoglio’ e ‘Howard’ non potevano mai stare nella stessa frase, visto e considerato che comunque il ragazzo era sempre stato molto umile e si era sempre distinto per la sua capacità di vivere una vita molto tranquilla, normale e votata alla gentilezza verso gli altri.
    Dopo aver controllato il proprio ciuffo come al suo solito, e dopo aver portato con sé la propria sacca con le varie spille arcobaleno e coccolose, il ragazzo avrebbe spuzzato un po’ di profumo sulla propria toga, così da lasciare una leggera scia floreale al suo passaggio, e si sarebbe subito dopo diretto verso l’aula. Il suo passo era marziale e severo come al solito, sebbene lui non fosse minimamente una persona austera, e il ticchettio della sua scarpa sembrava scandire un ritmo cadenzato e serio che accompagnava bene il movimento abbastanza frettoloso delle gambe. Non era in ritardo, ma recarsi velocemente nelle aule era qualcosa che lo spingeva sempre ad accaparrare i posti migliori, ovvero quelli davanti ai professori: da un lato sarebbe indubbiamente passato per lecchino, dall’altro sarebbe stato sicuro di essere attento e di prendere degli appunti ben completi ed ordinati. E quella volta, infatti, era riuscito ad arrivare in aula in un momento in cui c’erano ancora dei posti davanti disponibili, sebbene non ci fossero dei banchi per sua sfortuna: Howard non amava le lezioni prettamente incentrate sulla pratica, o comunque con una parte teorica molto scarna, forse perché per lui era la teoria che costituiva per la maggior parte l’aspetto utile di una disciplina, poiché la pratica poteva solo mettere in pratica ciò che veniva detto in teoria.
    Salutò i propri compagni con un cenno di mano non appena entrato all’interno dell’aula, e subito dopo il ragazzo andò a sedersi su un cuscino molto vicino al docente francese, al quale rivolse un saluto con un sorriso e con un semplice “Bonjour” accennato, cercando in qualche modo di far colpo con il proprio francese scolastico sul docente. Howard si era aperto moltissimo in quell’ultima estate, e forse in qualche modo aveva anche avuto la possibilità di scoprirsi meglio e di prendere maggiormente coscienza delle proprie abilità, considerando anche che durante i M.A.G.O. era riuscito a dare il proprio massimo in tutte le materie. Doveva solo aspettare l’inizio della lezione, a quel punto.
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    Andrè De Long-Prée
    Divinante | 24 anni

    L’allegria dei propri studenti era qualcosa che non poteva che far piacere ad Andrè: indubbiamente amava dare loro dei concetti di pura conoscenza divinatoria, ma più di tutto amava avere un contatto umano ed emotivo con tutti loro. Erano tutti così diversi l’uno dall’altra, e per prima si dimostrò Gyll con una delle sue manifestazioni di affetto molto calorose, un abbraccio che sembrò per un primo momento travolgere il docente francese, il quale però riuscì a mantenere l’equilibrio e a rimanere seduto con tranquillità. “Gyll, carissima, è sempre un piacere averti qui a lezione! Così come è sempre bellissimo potersi interfacciare con tutti voi, ragazzi cari!” E lo disse accennando un sorrisino a tutti i ragazzi, passandosi poi una mano nei capelli ed ascoltando i commenti successivi, ricambiando i vari saluti con un lieve cenno della mano. Nel sentirli tutti così vogliosi di un momento rilassante, Andrè accennò una lievissima risata, come se in qualche modo avesse qualcosa di particolare in serbo per tutti loro, ma decise di rispondere in maniera piuttosto enigmatica, quasi confusa. “Beh, indubbiamente inizieremo la lezione in maniera rilassante. Ma non posso assicurarvi che terminerà con altrettanto relax, purtroppo, perché sarete chiamati ad usare tutte le vostre abilità!” E lo disse mettendo entrambe le mani ai lati della casacca che indossava.
    Ascoltò poi le parole di Erik, accennando come al suo solito un sorriso candido a trentadue denti, per poi annuire appena, lusingato ovviamente dalle considerazioni circa il proprio outfit. “Erik, sei sempre un amore. Grazie mille per i complimenti sui miei vestiti, sono molto apprezzati! Comunque sia, non esistono purtroppo delle pratiche divinatorie che si concentrano sui cuscini…” Disse, storcendo appena il labbro inferiore, ma sapeva che in qualche modo avrebbe dovuto mantenere viva l’attenzione dei propri ragazzi. “…Però ci sono delle divinazioni con le piume degli uccelli! O con i sogni, come abbiamo visto l’anno scorso!” Ed accennò un ultimissimo sorriso, andando subito dopo a incrociare le proprie gambe con fare molto tranquillo ed elegante come al suo solito.
    “Oggi siamo qui per affrontare un argomento che non abbiamo mai trattato prima d’ora: la meditazione. E quindi impareremo oggi a distaccarci con la mente dalla caotica realtà di tutti i giorni per accedere ad uno spazio nostro in cui poter danzare liberi da pensieri intrusivi, e soprattutto liberi dalle preoccupazioni quotidiane: la dimensione meditativa.” Ed in quel momento il docente si fermò per un istante, passandosi la mano nei capelli, così da iniziare la propria spiegazione, mordendosi di tanto in tanto il labbro inferiore come era suo solito fare. “La meditazione è fondata sui principi della respirazione, quindi sull’inspirazione e sull’espirazione, e se eseguita bene può indubbiamente portare a dei benefici divinatori. Una meditazione ben eseguita, infatti, ci può permettere di ottenere le risposte ad una domanda che ci poniamo prima di iniziare la meditazione stessa, risposta che possiamo ottenere solo se riusciamo a sconfiggere tutte le distrazioni, e quindi a raggiungere uno stato di calma e pace mentale.” Si fermò ancora, così da essere comprensibile a tutti gli studenti. “Abbiamo quindi capito quale sarà lo scopo di oggi: porsi una domanda, meditare, sconfiggere le distrazioni, ottenere la risposta alla domanda.” E terminò quel discorso con un sorriso felice, allegro come non mai, come se in qualche modo volesse davvero rassicurarli e proteggerli come fossero suoi figli.
    “Non disperate, sebbene sia un procedimento molto difficile, vi darò tutte le modalità di esecuzione per raggiungere la dimensione meditativa al meglio. Ancora una volta, state tranquilli: è una dimensione dalla quale si esce molto facilmente, anche più facilmente del previsto, ed il vostro compito oggi è quello di rimanerci a sufficienza da poter ottenere la risposta al vostro quesito.” E si passò una mano nei capelli, andando quindi a descrivere ciò che i ragazzi avrebbero dovuto fare da lì in poi. “Per prima cosa, fatevi una domanda nella vostra mente, e che sia una domanda alla quale cercate una risposta, o che sia un dubbio serio che non sapete come sciogliere! Mi raccomando! Poi dovete mettere le gambe in posizione incrociata, successivamente dovete distendere per bene la schiena verso l’alto e dovete portare entrambe le mani sulle vostre ginocchia. A questo punto chiudete gli occhi ed iniziate ad immaginare una sfera di energia psichica all’altezza della metà della fronte.” E si fermò, indicandosi il centro della fronte con un dito ed accompagnando la propria spiegazione con un modo di gesticolare molto esplicativo e comprensibile. “Una volta immaginata questa sfera di energia, immaginate che esploda in una serie di raggi di un colore che ritenete rilassante, ed iniziate a quel punto ad immaginare i raggi che vi attraversano e che vi infondono una sensazione di rilassamento e di pace. Sentite le onde del mare fluire in voi, sentite il vento carezzarvi la pelle, sentite i granelli di sabbia che vi graffiano leggermente il viso.” Sorrise con la dolcezza di un padre a tutti quei ragazzi che aveva davanti, per poi continuare la propria spiegazione, così da essere il più chiaro possibile. “A questo punto, immaginate una melodia che vi piace e che vi rilassa particolarmente, immaginatene le note in maniera molto schematica, e poi lasciate che anche queste vi attraversino nel corpo, sempre usando la vostra immaginazione. Infine, ripensate alla sfera di energia psichica, anche se questa volta dovete immaginarla davanti a voi, ed immaginate di entrarci all’interno.” Si fermò per un istante, come se non volesse aggiungere altro. Non avrebbe spiegato ai ragazzi ciò che avrebbero trovato al di là, ciò che avrebbero incontrato nella dimensione meditativa, e li avrebbe lasciati in balia delle loro abilità. Aveva menzionato delle distrazioni in precedenza, ma non avrebbe spiegato loro cosa fare, se non quando tutti fossero entrati in stato meditativo. “Intanto fate questo. Il vostro compito, ora, è quello di seguire precisamente tutti questi passaggi così da entrare in stato meditativo. Una volta in quello stato, sentirete solo la mia voce che vi darà indicazioni. Buona fortuna, che la prova inizi!”
    RevelioGDR


    Benvenuti alla prima parte della prova di divinazione!
    In questo turno dovrete semplicemente seguire le indicazioni date da Andrè, e quindi eseguire i movimenti e i procedimenti di immaginazione mentale che il professore ha elencato durante la spiegazione. Descriveteli nel migliore dei modi possibile, entrando nel dettaglio e spiegando cosa percepisce il vostro personaggio, anche coinvolgendo le sue emozioni e i suoi pensieri se necessario. Il vostro post deve terminare con il TENTATIVO del vostro PG che cerca di entrare nella dimensione meditativa mediante l'entrata all'interno della sfera psichica mentale, ma mi raccomando, non descrivete ciò che incontrerete al di là di quella dimensione. (perché quella è la seconda parte della lezione, ma OK non lo sapete!)
    Se avete dubbi e/o domande potete scrivermi qui sul forum o su telegram, che tanto vi rispondo sempre e subitissimo! <3

    Scadenza: 19/10/2021 alle 23:59
     
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    Seppur col pensiero a Denrise, Gyll era di buon umore ogni volta che andava a lezione di Andrè. Il professore in questione aveva davvero un'ottima influenza sulla ragazzina e doveva essere per questo che Gyll lo aveva scelto come una guida, seppur una stravagante guida. Sciolse quindi quell'abbraccio, sorridendo alle sue parole e prendendo finalmente posto.
    Le anticipazioni non erano sicuramente spaventose, alla fine sapeva che il terzo anno sarebbe stato più duro e avrebbe fatto di tutto per stupire ogni docente con le sue favolose nozioni (?) imparate con tante ore di studio (eh?!) e di impegno (certoooo!)
    L'argomento della lezione era interessante e Gyll cercò di seguire ogni singola parola del docente. La meditazione che lei conosceva era spaparanzarsi sdraiata da qualche parte e dormicchiare, quindi se c'erano altri modi, lei non voleva far altro che conoscerli.
    La prospettiva di staccare la mente dalla realtà e rifugiarsi in un proprio spazio personale, continuavano ad aumentare l'interesse della biondina, che si ritrovò a sorridere appena a quella spiegazione.
    Doveva cercare una domanda a cui non trovava ancora risposta e questo fu relativamente facile, visto che ne aveva un trillione di domande davanti a sé, tra cui scegliere. Mentre il docente spiegava cosa doveva fare, istintivamente portò ad incrociarsi le gambe non appena lo disse e a distendere bene la schiena, provando a tenerla più ritta possibile. Mani sulle ginocchia posizionate e continuò ad ascoltare.
    Una volta terminata la spiegazione, cercò di ripetere mentalmente quella procedura per farla: chiuse gli occhi, dopo aver impostato il corpo come Andrè aveva istruito, quindi respirò lentamente, dentro e fuori. Piano, sentendo il petto gonfiarsi con delicatezza. Quindi chiuse gli occhi, cacciando dalla sua testa tutte le possibili distrazioni a partire dalla sua relazione andata a male per colpa sua, da Gerald e dall'influenza che aveva la sua presenza su di lei. Aveva solo una domanda nella testa: stava andando nella giusta direzione o stava sbagliando tutto? Provò a tenere questa domanda con sé, per usarla quando le sarebbe servita e cercò di immaginare una sfera all'altezza della metà della fonte.
    Quella sfera iniziò ad emanare una pulsante luce verdina, i suoi raggi aumentavano fino a vederla esplodre, quindi si sentì quasi trafiggere da questi raggi, senza sentir dolore alcuno, ma - anzi - una sensazione di pace, di benessere, di sicurezza. Ora le onde del mare di cui Andrè aveva parlato le sentiva accarezzarla, come se fosse dondolata da loro e dal vento che scivolava sulla pelle, sollevando dei piccoli granelli di sabbia, come se si stesse sfibrando sul suo volto. Il sottofondo musicale era una piccola nenia che accompagnava ogni suo tentativo di relax, quando non riusciva a prendere sonno, era una melodia da piano e l'aveva sentita in un film che l'era piaciuto. Si fece avvolgere da tutte quelle sensazioni, da quella melodia che l'abbracciava stretta, come una sciarpa d'inverno, infondendole calore. La sfera ricomparì di nuovo, davanti a lei. Un sorriso sul suo volto, mentre si avvicinava e allungava una mano, per passarvi attraverso ed essere avvolta da quella luce verdina.
    Gyll McKenzy

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    Non puoi attraversare la vita, cercando di non farti male.
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    Black Opal, III anno

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    Mia Freeman
    Prefetto Ametrin

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    parlato - pensato- ascoltato
    Avrebbe sorriso ad Adamas, un sorriso caldo e pieno di sollievo nel vedere un volto amico accanto a lei: forse era fin troppo negativa, dopotutto a lezione di Divinazione c’erano sempre anche Erik e Adamas, non aveva proprio il diritto di sentirsi così tanto sola. Probabilmente la solitudine, nell’ultimo periodo, ce l’aveva addosso e non era colpa del triennio, si sentiva solo senza un’idea precisa del futuro e senza punti di riferimento.
    A proposito del Prefetto Ametrin, Mia non potè fare a meno di sorridere di fronte al saluto entusiasta e allegro dell’amico, dedicandogli un cenno e seguendolo con lo sguardo mentre si sistemava al proprio posto. Si chiese come facesse ad essere sempre così allegro, a sembrare sempre sicuro di sé quando lei, ogni volta che superava uno dei propri dubbi, se ne ritrovava davanti altrettanti di nuovi. Non voleva comunque ammorbare tutti con la sua tristezza e la sua giornata non tra le più splendide, quindi finì per non dire quasi nulla, limitandosi a cercare di concentrarsi sulla spiegazione di Andrè, che riuscì a sollevarla almeno un po’.
    Non le sembrava una coincidenza – non poteva esserlo giusto?- che il docente avesse scelto qualcosa come la meditazione per quella lezione, qualcosa che aveva le premesse di aiutarla davvero a rilassarsi e sentirsi un po’ meglio, o quantomeno le avrebbe dato la possibilità di raggiungere un luogo che fosse calmo e pacifico, di certo di più della sua mente in quel preciso momento. Certo, anche detta così non sembrava molto semplice, in quel momento i suoi pensieri le sembravano così invasivi e presenti che non aveva idea di come avrebbe potuto superarli e liberarsene nel modo migliore, per riuscire a fare quello che il professore stava chiedendo.
    Stava quasi per chiedergli se ci fosse qualche tecnica o qualche strumento per aiutarli ma la sua risposta arrivò senza che avesse bisogno di aprire bocca, mentre il docente continuava con le sue spiegazioni. Non che la cosa le sembrasse più chiara, ora che Andrèe aveva spiegato ogni passaggio, ma perché Mia non era una a cui piaceva arrendersi alla prima difficoltà, e perché agognava davvero quell’isola felice e quella pace, provò con tutta sé stessa a concentrarsi e fare in modo di riuscire a portare a compimento il compito.
    Mia provò a fare un passo per volta, seguendo con cura le istruzioni ricevute. Prima di tutto, quindi, cominciò a pensare ad una domanda: sospettava dovesse essere piuttosto precisa, qualcosa di troppo generico difficilmente avrebbe dato i suoi frutti, e non era facile farsi una domanda precisa. Aveva paura della risposta, ma alla fine scelse la cosa che la spaventava meno e si chiese “E’ questa la strada giusta?”. Incrociò quindi le gambe, chiudendo gli occhi, e si ripetè mentalmente la domanda, drizzando lentamente la schiena e provando a raffigurarsi quella sfera sulla fronte, corrucciando le sopracciglia con qualche rughetta leggera che si delineò sulla pelle chiara e sottile. Impiegò più del previsto ad immaginarsi una sfera effettiva, ma quando le sembrò di essere distaccata a sufficienza, avrebbe cominciato a immaginare i raggi esplodere a lei, di un lilla delicato, per lei rilassante e piacevole. Non aveva idea di cosa avrebbe dovuto provare, sentiva confusione e una vocina nella sua testa che le suggeriva di smetterla di fare quella cavolata e perdere il suo tempo, ma cercò di perseverare.
    Non riuscì molto ad immaginarsi il mare, forse perché contava con sé ricordi su cui ora non voleva concentrarsi, ma provò a cercare una melodia piacevole nella sua mente e alla fine la scelta ricadde su una melodia al piano, che sentiva spesso da quando era piccola. Da lì, presa nel ricordare a memoria ogni singola nota, le sembrò più naturale focalizzarsi sulla sfera lilla, questa volta davanti a lei, e cercare di attraversarla senza chiedersi troppo insistentemente cosa vi avrebbe trovato dopo.




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    Ametrin
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    Erik Foster | Prefetto Ametrin | IV anno
    Il cuscino che aveva scelto era proprio comodo e solo gli apprezzamenti del docente riuscirono a rendere il prefetto ametrin ancora più felice. Uh, ok, niente divinazione con i cuscini, ma anche le piume degli uccelli possono essere coloratissime! Voglio provarla! Aveva lo sguardo sognante in seguito a quelle parole e un sorriso riempiva il giovane volto anche se si fece man mano più neutro quando udì il tema della lezione odierna: la meditazione. Tipo quando negli anime fanno quelle cose simili allo yoga? Era incerto su cosa effettivamente volesse dire entrare nella dimensione meditativa, ma sembrava qualcosa di piacevole. Non solo ci permette di estraniarsi dai problemi di tutti i giorni, ma anche di trovar risposta a un dubbio che ci tormenta. Chissà se entrare in quella dimensione avesse un qualche effetto terapeutico o rilassante nei soggetti che soffrivano di ansia o di un eccessivo accumulo di stress. Me lo segno come appunto, magari lo chiedo al prof a fine lezione. Quei piccoli dettagli lo interessavano non poco dato il percorso di studi che aveva preso.
    Ma se dobbiamo rimanere abbastanza tempo nella dimensione meditativa per trovar risposta necessita di un luogo calmo e tranquillo in maniera tale da non perdere la concentrazione.
    Ok, possiamo farcela. Spero solo di far un buon lavoro per rendere ancora una volta André fiero di me. Il primo ostacolo da superare era la ricerca di una domanda alla quale cercare risposta. Dunque, cosa mi piacerebbe sapere. Non voleva porre una domanda banale, ma neanche una troppo complessa. Uh, ci sono: i rimedi naturali sono più o meno utili di quelli prodotti in laboratorio? Era un dubbio che attanagliava Erik da quando aveva scelto il percorso in Cura dei viventi e il dibattito mediatico su tale tema era molto acceso. Sicuramente entrambi avevano i loro pro e i loro contro, quindi una risposta da parte del Destino sarebbe stata più che apprezzata.
    Trovato il proprio dubbio dovette cambiare la propria posizione: le gambe da distese si misero una incrociata all'altra, la schiena da curva di distese verso l'alto e le mani congiunte si separarono, spostandosi sulle ginocchia. In questa posizione sono comodo.
    Chiuse rapidamente gli occhi e tentò di estraniarsi da ciò che stava accadendo intorno a sé. Il senso della vista venne disattivato, ma non era quello il più difficile da allontanare. I suoni vennero meno man mano che anche i suoi compagni di corso si apprestavano a eseguire l'esercizio e secondo dopo secondo il naso parve abituarsi all'odore piacevole di lavanda.
    Isolatosi dall'ambiente circostante, l'immaginazione fu libera di elaborare una sfera colma di energia psichica all'altezza della propria fronte. Nella sua mente la sfera era lucida, priva di qualsivoglia sbavatura. Mantenne l'attenzione sulla sfera, mentre il processo mentale andò avanti: la figura geometrica perfetta esplose in innumerevoli raggi color giallo sabbia. Era un colore che apprezzava molto, quello che solitamente affibbiava a significati come quello di relax, pace e benessere.
    Dinnanzi a quei raggi una sensazione di calma assoluta investì il ragazzo. Gli parve di percepire il sereno mare mentre fluiva, la dolce brezza del vento e la sabbia innalzata da esso che veniva a contatto col volto.
    Stava provando una sensazione inappagabile. Poi le orecchie udirono una melodia degna di un piacevole sogno. Era come se le note scorressero lungo il proprio corpo e fu in quel momento che l'immaginazione fece l'ennesimo passo in avanti: ripensò alla sfera carica di energia psichica dinnanzi a sé e come se disponesse del più forte filtro d'amore, Erik senza esitazione alcuna con l'immaginazione tentò di entrarci dentro.



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    Adamas Vesper
    Studente, Capitano Ametrin | 18 anni

    La meditazione.
    Non sarebbe sembrato un argomento difficile, per l’Adamas di una volta: era sempre stato calmo e riflessivo, e quelle caratteristiche probabilmente avrebbero giocato a suo favore.
    Ma il nuovo Adamas? Era molto più distratto e molto più terreno, e forse sarebbe stato più difficile concentrarsi. Cercò innanzitutto di sedersi comodamente, mentre il professore spiegava come comportarsi per arrivare alla dimensione meditativa.
    ‘Ok, inspirazione ed espirazione - dai, fino a due anni fa facevi yoga, no? O almeno, ci provavi… è lo stesso principio, immagino’
    Iniziò, già durante il discorso, a rallentare il respiro, fino ad ottenere un ritmo respiratorio di circa 12 atti al minuto, usando il diaframma e respirando in profondità. Quale poteva essere però la domanda giusta da porsi?
    ‘Beh, forse la domanda di quale carriera perseguire. Direi che sono abbastanza indeciso, no?’
    Rimanere concentrato il più a lungo possibile sembrava un obiettivo abbastanza semplice…
    O forse no.
    Ancora seduto con le ginocchia piegate, iniziò a focalizzare nella propria mente la domanda ‘Quale carriera dovrei perseguire?’; quindi incrociò finalmente le gambe, tentando di mantenere la domanda in mente. Fu comunque più difficile del previsto, poiché la domanda posta così era forse troppo arzigogolata: alla fine arrivò ad un compromesso, cioè ‘Cosa vorrei fare, dopo la scuola?’, che gli parve anche molto più appropriata.
    Nella nuova posizione, stiracchiò la schiena come proposto, mise le mani sulle ginocchia e immaginò una sfera di energia psichica del colore della sua aura: turchese carico, come si era materializzata durante i M.A.G.O. di DCAO, Divinazione e Incantesimi.
    Immaginò la sfera mentre lo inondava di raggi, e quindi le onde del mare sciabordare dolcemente nelle sue orecchie; tuttavia, si trovò altre sensazioni rilassanti, forse più adatte a lui, come il profumo dei libri nuovi, o la sensazione di Jesse che gli accarezzava i capelli durante i momenti di pace assieme. La melodia di una canzone Babbana che aveva sentito con il fidanzato per caso alla radio: non ricordava le parole, ma assieme alla sensazione di essere accarezzato da Jesse ebbe l’effetto rilassante che sperava.
    Le note riverberavano nel suo petto come toccando corde del cuore che non erano risvegliate da tempo: immaginò la sfera turchese vicina, sempre più vicina, finché non vi entrò dentro.
    "Parlato"- 'Pensato' - "Ascoltato" | Scheda PG Stat.
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    Dioptase
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    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato"

    Ascoltò con attenzione ogni singola parola del docente, prendendo sul serio ogni consiglio del docente. Un momento di meditazione era importante per tutti e, per Lilith, era un modo per comprendere una nuova tecnica che avrebbe messo in atto anche nelle peggiori delle situazioni. Ogni singolo fiato veniva quasi rallentato al massimo per cercare di avere una respirazione più che regolare.
    Ogni pensiero che affollava la mente della riccia veniva esaminato per poter essere messo da parte: la sua rottura con Blake che si stava rimarginando ogni giorno di più, il suo anno precedente dove la media si era abbassata e lei aveva perso chili, per quello stesso rapporto che ora si stava ricostruendo; le sue sedute da Aaron per affrontare problemi che aveva nascosto nel dimenticatoio per non essere debole; la sua volontà di spiccare sempre davanti a tutti ed essere sempre la migliore. Ogni attimo veniva astratto e infilato in un cassetto mentale, mentre tentava di liberare la sua testa da tutto quello che poteva esserle da distrazione. Il respiro, lentamente le gonfiava il petto e con lo stesso ritmo lento lo sgonfiava. Quale sarebbe stato il suo futuro, dopo Hidenstone? Questa era la domanda che la sua mente voleva presentare al proprio spazio personale, quello spazio che non sarebbe stato invaso da nessuno e che sarebbe rimasto intimo ed unico, solo per lei. Incrociò le gambe, facendosi un po' centrale col sedere sul cuscino, quindi poggiò i palmi delle mani sulle ginocchia e tese la schiena proprio come quando saliva sulle punte per ballare. Da quanto tempo non lo faceva, eh. Chiuse gli occhi, quindi, continuando a mantenere il ritmo lento della respirazione. Immaginò, allora, una sfera all'altezza della sua metà della fronte. La vide fluttuare proprio lì, era quasi piacevole quell'azzurrino, come i suoi occhi, che vibrava. Quindi la vide esplodere e i raggi si espansero fino ad arrivare ad accarezzarle il petto, attraversandolo e rilasciando un calore invernale, come quello di una cioccolata calda durante una giornata nevosa. Il mare accompagnò quella sensazione, sentendo quelle onde che si infrangevano sul bagnoasciuga, il vento scivolava tra i capelli, quasi solleticandola e la sabbia sembrava scivolare sul volto. Un violino iniziò a risuonare, quella stessa melodia che conosceva benissimo, quella melodia che l'aveva portata per la prima volta su un palco a danzare da sola, senza il resto delle compagne della scuola di danza. Il ritmo era perfetto, non una stonatura, non una sbavatura. Quelle note le smuovevano qualcosa dentro, entravano nel suo corpo ogni volta che accennava già solo l'inizio. E fu come se queste alimentassero di nuovo quei raggi celesti che ora riapparivano a formare la stessa medesima sfera, ma davanti a lei.
    Era quasi fluida, forse gelatinosa.
    La voglia di allungare il dito per toccarla fu tanta, quindi provò ad allungarsi come se la sua mano fosse la chiave stessa per accedere in quella sfera e provò ad entrarvi.
    Lilith Clarke

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    La cosa bella dei rapporto è che dimentichi come sono iniziati.
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    Dioptase, Prefetto

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    Dioptase
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    Howard H. Van Leeuwen
    Studente | 17 anni

    Howard non era mai stato spettacolare con quelle attività, ma in qualche modo avrebbe voluto comunque mostrarsi totalmente in grado di affrontare quella situazione in cui sarebbe stato indubbiamente difficile per lui aprirsi totalmente. Decise tuttavia di mettersi comunque in gioco, andando quindi a chiudere gli occhi, così da iniziare quel processo di concentrazione lento e progressivo, iniziando con una domanda. Non sapeva bene che cosa chiedere, così si abbandonò direttamente alla cosa che gli era venuta in mente in quel momento. Avrebbe voluto sapere, banalmente, qualcosa riguardo la propria vita sentimentale, speranzoso in qualche modo di poter ricevere una risposta soddisfacente dalle proprie esigenze. “Riuscirò a sbloccarmi in amore?” E, dopo aver pronunciato quelle parole mentalmente, accennando un leggero sibilo tra le proprie labbra, il ragazzo prese immediatamente ad eseguire le varie tecniche precisate dal professore. A quel punto quindi alzò la propria schiena, incrociò le gambe e portò le mani sulle proprie ginocchia, andando successivamente ad immaginare una sfera di energia psichica all’altezza della propria fronte.
    Immaginò quindi che quella sfera di energia esplodesse in una serie di raggi colorati pronti ad inondare il proprio corpo, percependo un bel color verde chiaro che andasse a distendere tutti i suoi muscoli ed il suo corpo in generale, lasciandolo quindi nella tranquillità più totale. Mantenne gli occhi chiusi, iniziando a percepire una sensazione di estrema rilassatezza, andando lentamente a sentire anche una specie di venticello contro la propria pelle, così come una serie di granelli di sabbia dello stesso verde di quello delle onde sfiorargli il viso, così come a quel punto sentì quei raggi di luce fluire in lui come se fossero delle onde del mare. Indubbiamente era un momento molto rilassante per lui, ed in qualche modo sentiva di riuscire a stare totalmente in pace con se stesso. Non aveva più alcuna preoccupazione, e forse era una sensazione che avrebbe voluto provare da più tempo: ne aveva bisogno, sì. In quel momento la sua testa iniziò ad immaginare un lungo inno alla gioia in ripetizione come melodia che gli piaceva, venendo inondato da una specie di “raffigurazione” in note di quella melodia, sentendosi davvero in un momento di totale estasi. In quel momento visualizzò nuovamente quella sfera di energia, andando questa volta però ad immaginarla davanti a sé, andando con il pensiero ad entrarci dentro, sperando che quel momento di meditazione fosse andato a buon fine.
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    Andrè De Long-Prée
    Divinante | 24 anni

    I ragazzi erano tutti riusciti ad avere accesso a quella dimensione meditativa, e a loro sarebbe stato chiarissimo dal momento in cui si ritrovarono davvero in uno spazio da un colore violaceo dove il pavimento e il soffitto sembravano essere uniti ed inscindibili. Davanti ad ognuno di loro, senza che loro potessero vedersi tra di loro, apparve la figura di Andrè. Ognuno poteva vedere solamente lui che, in quel momento, stava parlando direttamente con lui, come se fosse un discorso unidirezionale e personale, un discorso nel quale Andrè dava le istruzioni per concludere la prova. “Complimenti, hai superato la prima prova della lezione. Ora che sei nella dimensione meditativa, il tuo scopo è raggiungere quella sfera luminosa laggiù.” Ed effettivamente, dopo che il docente la indicò, ogni studente avrebbe potuto notare una sfera luminosa poco in avanti rispetto a lui, una sfera che fluttuava ma non si muoveva dal proprio posto. “Quella è la risposta alla tua domanda. Per raggiungerla, tuttavia, dovrai superare gli ostacoli della distrazione che ti si materializzerà davanti, e dovrai farlo utilizzando la strategia per te più adatta, usando quanti più incantesimi riterrai necessario. Ad esempio, qualora ti si ponesse davanti una signora che urla con la sua voce inascoltabile, potresti metterla a tacere con un silencio, così da farla smettere di urlare e da poter passare all’ostacolo successivo mantenendo la concentrazione. Non si sa mai cosa possa metterti davanti la dimensione meditativa, spesso sono cose che non hanno senso, ma sono prove che ti vengono sottoposte per distogliere il tuo grado di concentrazione.” Si fermò per qualche istante, per poi tornare a spiegare. “Ricorda, il tuo scopo è sconfiggere le distrazioni. In qualsiasi modo si materializzeranno, trova la strategia migliore per sconfiggerle. Buona fortuna!” E dopo aver detto quelle parole la figura di Andrè sembrò svanire, a sinonimo del fatto che lui avrebbe assistito alla prova da un’altra prospettiva che, però, non era stata rivelata agli studenti. A quel punto, erano tutti loro contro le distrazioni.

    GYLL
    Tu ti ritrovi davanti un tavolo con una borsa bellissima, firmata, di altissima classe e che possiede tutte le caratteristiche che ti fanno impazzire in una borsa. È proprio la borsa dei tuoi sogni, ed in qualche modo ti ha stregata, ti invoglia a farsi prendere, ma tu sai benissimo che, qualora tu la prendessi, falliresti la prova. Devi cercare un modo per sfuggire alla sua bellezza e alla sua perfezione. In seguito, davanti a te si presenta la figura di un insetto gigante schifoso e con un pungiglione terribilmente acuminato, il quale si dirige verso di te con il chiaro intento di pungerti. Sta a te utilizzare degli incantesimi per ‘sconfiggere’ questi elementi e per aggirarli, arrivando poi a conquistare la risposta alla tua domanda.

    MIA
    Davanti a te hai un tuo carissimo amico che, svenuto, viene preso di mira da un lupo famelico. Noti che il lupo si dirige sempre più ferocemente verso il corpo del tuo amico, come se fosse davvero intenzionato a divorarlo senza pietà, e sembra anche non vederti minimamente. Sta a te superare questa distrazione, per poter giungere allo scenario successivo: poi troverai davanti a te un armadio incantato che non ti permetterà di proseguire, sbarrandoti la strada e ponendosi prepotentemente davanti a te qualora tu cercassi di aggirarlo, sinonimo del fatto che tu dovrai in qualche modo distruggerlo per poter raggiungere la tua sfera.

    ERIK
    La prima cosa che ti trovi davanti è un incendio di modeste dimensioni che sembra circondarti in un anello infiammato. L’anello, lentamente, sembra stringersi attorno a te, come a volerti rinchiudere in quelle fiamme per costringerti a perdere la concentrazione, sta a te avere il sangue freddo di uscire da quella situazione. Una volta uscito da lì, ti affronterai con un inquietante mimo che copierà ogni tuo singolo gesto, sebbene lui sia sprovvisto di bacchetta. Anche qui dovrai trovare una strategia per poter aggirare l’ostacolo, così da arrivare alla tua domanda.

    ADAMAS
    Ti trovi davanti, per primo, un ragazzo che ci sta provando spudoratamente con Jesse. Vedi che il tuo ragazzo è estremamente a disagio da questa conversazione con l’altro che tenta di fare qualsiasi cosa pur di avvicinarlo e di baciarlo, ed il tuo scopo è chiaramente quello di separarli per poter proseguire. Arrivato al secondo ostacolo, dovrai fronteggiare un’aquila particolarmente interessata a te, tanto che si dirige in picchiata verso il tuo viso con il becco aguzzo pronto a farti del male. Una volta superate le distrazioni, arriverai alla domanda.

    LILITH
    Davanti a te avrai la visione di una signora vecchia, brutta, visibilmente malefica, che sta scagliando delle sfere infuocate maledette contro di te. Noti che riesce ad evocare queste sfere infuocate perché, appena dietro di lei, c’è un incendio dal quale attinge per originare le sfere di fuoco. Senza di quelle, lei è totalmente innocua, e senza il fuoco non può fare totalmente nulla. Una volta superato quel momento, ti si piazzerà davanti l’immagine di un cervello che, lentamente, vuole dirigersi su quella di un cuore, come a significare che la razionalità voglia prendere possesso della parte emozionale, mettendola a tacere per sempre. Dovrai fermarla, ed una volta fatto ciò, potrai arrivare alla tua risposta.

    HOWARD
    La prima cosa che incontrerai è la figura della tua famiglia, completamente legata ed appesa sopra un pentolone di acido bollente che sembra scoppiettare. Lentamente vedi che i loro corpi scendono verso quella pentola in maniera pericolosa, mossi da qualcuno che ha il chiaro scopo di volerli uccidere brutalmente. Una volta superata quell’esperienza, ti troverai di fronte ad una barriera tecno-magica sulla quale saranno impressi dei numeri in una sequenza totalmente logica, una sequenza che cambierà sempre di più sfociando nel caos più totale. Superate queste prove, potrai ottenere la risposta alla tua domanda.
    RevelioGDR


    Benvenuti nell'ultima parte della lezione di divinazione!
    Come potete vedere ognuno di voi ha degli scenari nei quali è stato calato, ed il vostro scopo è quello di sconfiggere le creature/figure/situazioni che vi sono state presentate. Per farlo potete usare tutti gli incantesimi che preferite, e potete tranquillamente autoconcludere l'esito della prova, così come dovrete autoconcludere la risposta alla vostra domanda. Vi chiedo però di narrare le vicende molto dal punto di vista emotivo ed emozionale del vostro personaggio, descrivendo non solo cosa fa, ma anche come si sente e come interagisce psicologicamente con tutto ciò che ha attorno.
    Per eventuali dubbi e perplessità sapete già dove contattarmi! Buon gioco!
    Scadenza: 31/10/2021 alle ore 23:59! <3
     
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19 replies since 3/10/2021, 12:23   257 views
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