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.SPOILER (clicca per visualizzare)Benvenuti alla lezione di divinazione! Andrè vi accoglie con la sua solita dolcezza, e come potete notare l'aula presenta un allestimento differente dal solito. Ci sono, al posto dei soliti banchi, dei tappeti con un cuscino centrale per ogni postazione. Per questo giro dovete solamente entrare, sedervi su uno dei cuscini ed aspettare l'inizio della lezione! Potete ovviamente scegliere liberamente se descrivere o meno il cuscino sul quale vi andrete a sedere!
Scadenza: 10/10/2021 alle ore 23:59.. -
.Il triennio era iniziato e lei già non ne poteva più di girare per le classi e continuare a studiare ogni giorno. In realtà non era proprio quello che le pesava: le lezioni che seguiva erano anche paradossalmente piuttosto belle, insomma ora studiava tutto ciò che realmente le interessava, ma dopo la Cerimonia e la questione con Aidan, era come se si sentisse sempre in agitazione (ma va?!) - più del solito - e aveva spesso la necessità di cercare spazi aperti che le rendessero la respirazione più facile.
E poi, c'era sempre la questione del suo interesse per Gerald che non si era per niente affievolita e, anzi, nonostante sapesse che avrebbe potuto vederlo durante i tirocini, quel tempo sembrava non bastare mai, per la mezza-veela. Si era presa una bella sbandata e la paura di bruciarsi definitivamente era tanta e questo rendeva il suo deficit dell'attenzione sempre più pressante.
Quella mattina aveva una delle sue discipline preferite e uno dei suoi docenti amati, Divinazione con il professore De Long-Prée. Lui, per Gyll era una guida da seguire, un modello da imitare e non poteva mancare a quella lezione.
Sbuffò appena, quando si accorse di aver lasciato il telefono in stanza, ma sicuramente Pixie lo avrebbe custodito con attenzione e dedizione (sì, come no!) e poi, a che gli serviva visto che i Denrisiani non utilizzavano internet?
Quando varcò la soglia dell'aula, i suoi occhi chiari si posarono per prima cosa sul docente, come se non esistesse niente al mondo che lui e «Professoreeeeeee ~» - pigolò entusiasta, lanciandosi ad abbracciarlo manco avesse visto l'uomo dei suoi sogni (ciao Gerald!) e con un sorriso a trentadue denti, affondando la guancia nella sua spalla e inginocchiandosi accanto a lui per la posizione in cui l'uomo si trovava. «Come state prof? So che non è passato tanto dall'ultima lezione della settimana, ma ecco, ogni volta che vengo qui, è come se mi sentissi a casa e al sicuro se c'è lei.» - si staccò finalmente dal docente, dopo aver pigolato quelle parole dettate dall'impulso e dalla sincerità, quindi si guardò attorno.
Gyll rimase stupita dalla mancanza di banchi, di primo acchitto, quindi sgranò le iridi celesti e allargò la bocca in segno di stupore (niente battute squallide, pls u.u) quindi scelse il cuscino che era più vicino al docente possibile, uno di quelli morbidi, con una fantasia che portava le gradazioni del verde e si sistemò su questo «Sì, ho proprio bisogno di qualcosa di rilassante...» - sospirò lei, socchiudendo appena gli occhi e prendendo un respiro, prima di tornare a sorridere al docente.Gyll McKenzy"Non puoi attraversare la vita, cercando di non farti male."Black Opal, III anno"Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato"
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.L'anno era iniziato con il botto e doveva ammettere che la sua media stava già voloando oltre il suo livello limite. Insomma, stava riprendendo la strada della vecchia Lilith, con l'aggiunta del fatto che vi era di nuovo Blake al suo fianco, avevano ricominciato con molta lentezza, ma questo averlo accanto aveva fatto in modo che potesse ristabilire l'ordine mentale della riccia, che si sentiva di nuovo completa e soddisfatta dal punto di vista personale. Aveva di nuovo ciò che era suo e non voleva fare altri errori, fatto sta che la gelosia che cercava di mettere da parte era così difficile da cancellare che a volte Lilith doveva provare a non implodere per poter gestire quel lato di lei che sembravano non volersi affievolire.
Quando entrò in aula di Divinazione, quasi si trovò sopraffatta dal vedere Gyll appiccicata al professor De Long-Prée. Non tanto per l'affetto della Black Opal nei confronti del docente, quanto per il fatto che quella tizia riuscisse addirittura a seguirle davvero delle lezioni.
Sollevò gli occhi al cielo, trovando davvero fastidiosa la presenza di Gyll in quella stanza, ma sbuffando e cercando di ignorarla, con fare altezzoso e superiore, come quando ignorava chi non meritava le sue attenzioni.
Alla fin dei conti, anche quello che aveva fatto ad Aidan non era stato per niente giusto: lei si era beccata anche una tirata di capelli per un bacio che Aidan le aveva rubato, mentre la signorina biondina degli opali aveva dato ben altro al denrisiano che era da Philipp durante la cerimonia. Insomma, il bue che dice cornuto all'asino. Povero Aidan, tra l'altro. Lui sembrava così innamorato di Gyll e lei così zo...
«Buongiorno professor De Long-Prée.» - disse accomodandosi su uno dei cuscini, lontani da Gyll, possibilmente celeste.Lilith Clarke"La cosa bella dei rapporto è che dimentichi come sono iniziati."Dioptase, Prefetto"Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato"
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.Mia Freeman
Prefetto AmetrinL’ansia del terzo anno aveva tardato ad arrivare ma non si era certo assentata del tutto e, seppur non fosse arrivata subito, Mia ora non poteva fare a meno di sentirsi agitata, seppur stava imparando a gestire la sensazione e farci quantomeno l’abitudine. Non si era mai resa conto di quanto fosse stata importante la presenza di facce amiche durante le lezioni, di quanto fosse abituata ad avere intorno Cam o Abileen o anche Emma, fosse anche solo per scambiarsi qualche cenno o tiepido sorriso. Ora che non aveva più attorno i soliti compagni, si trovava in parte spaesata, e per quanto conoscesse comunque le persone del triennio, le sembrava comunque strano trovarsi con loro e non con anche tutti gli altri.
E poi c’era ancora la questione percorso: aveva fatto la sua scelta basandosi sulle proprie preferenze, e non poteva dire di esserne pentita, eppure ogni tanto la assaliva il dubbio di non aver fatto la scelta giusta, di aver in qualche modo sottovalutato qualche aspetto o addirittura averne ignorati altri. Insomma, se era sicura che le materie obbligatorie fossero perfette per lei, non era sicura che quella fosse la carriera giusta e sospettava che quella sicurezza l’avrebbe raggiunta, se era fortunata, solo parecchio più in là.
Ad ogni modo divinazione poteva rivelarsi una materia utile nei momenti di incertezza, e non negava di nutrire una certa speranza per la lezione di quel giorno. Si era svegliata presto, aveva seguito la sua solita routine, e dopo una colazione leggera e dopo essersi assicurata che Athena e Zeus, i suoi inseparabili compagni, fossero tranquilli nella sua stanza si era avviata verso la lezione di divinazione, portando con sé solo una borsa di pelle leggera, con dentro giusto lo stretto indispensabile.
Il percorso verso la torre risultava così famigliare da essere confortante, e non poteva negare come fosse piacevole se non altro seguire le lezioni di un docente che già conosceva così bene e con cui si era sempre sentita a proprio agio. De Long-Prèe aveva sempre dimostrato una gentilezza fuori dal comune, e Mia non poteva fare a meno di sentirsi sempre positiva quando prendeva parte alle sue lezioni: la divinazione non era una materia sempre così confortante e piacevole, aveva avuto lei stessa delle premonizioni non troppo allegre, ma nonostante questo l’allegria del docente l’aveva sempre ben disposta e non le aveva mai fatto passare la voglia di prendere parte alle sue lezioni.
“Buongiorno” avrebbe salutato con un sorriso tiepido, a voce abbastanza alta da poter essere sentita da tutti i presenti, docente compreso. Si sarebbe guardata intorno, leggermente sorpresa dall’assenza di veri e propri banchi, e avrebbe rivolto un saluto gentile a Lilith: non sapeva ancora come fossero le cose tra loro, ogni volta che la incrociava non poteva fare a meno di sentirsi tesa, e anche se era parecchio che non ci aveva a che fare, aveva sempre la sensazione che l’altra non la tollerasse granchè.
Avrebbe quindi scelto un posto non troppo lontano da Gyll, rivolgendole un sorriso leggermente più caldo anche se non la conosceva granchè. “Sono d’accordo, rilassante è ciò di cui ho bisogno anche io.” ammise impacciata, prendendo posto dove si trovava un cuscino a motivo floreale, di un colore tendente al lilla e al viola.code made by gin. -
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.SPOILER (clicca per visualizzare)Benvenuti alla prima parte della prova di divinazione!
In questo turno dovrete semplicemente seguire le indicazioni date da Andrè, e quindi eseguire i movimenti e i procedimenti di immaginazione mentale che il professore ha elencato durante la spiegazione. Descriveteli nel migliore dei modi possibile, entrando nel dettaglio e spiegando cosa percepisce il vostro personaggio, anche coinvolgendo le sue emozioni e i suoi pensieri se necessario. Il vostro post deve terminare con il TENTATIVO del vostro PG che cerca di entrare nella dimensione meditativa mediante l'entrata all'interno della sfera psichica mentale, ma mi raccomando, non descrivete ciò che incontrerete al di là di quella dimensione. (perché quella è la seconda parte della lezione, ma OK non lo sapete!)
Se avete dubbi e/o domande potete scrivermi qui sul forum o su telegram, che tanto vi rispondo sempre e subitissimo!
Scadenza: 19/10/2021 alle 23:59. -
.Seppur col pensiero a Denrise, Gyll era di buon umore ogni volta che andava a lezione di Andrè. Il professore in questione aveva davvero un'ottima influenza sulla ragazzina e doveva essere per questo che Gyll lo aveva scelto come una guida, seppur una stravagante guida. Sciolse quindi quell'abbraccio, sorridendo alle sue parole e prendendo finalmente posto.
Le anticipazioni non erano sicuramente spaventose, alla fine sapeva che il terzo anno sarebbe stato più duro e avrebbe fatto di tutto per stupire ogni docente con le sue favolose nozioni (?) imparate con tante ore di studio (eh?!) e di impegno (certoooo!)
L'argomento della lezione era interessante e Gyll cercò di seguire ogni singola parola del docente. La meditazione che lei conosceva era spaparanzarsi sdraiata da qualche parte e dormicchiare, quindi se c'erano altri modi, lei non voleva far altro che conoscerli.
La prospettiva di staccare la mente dalla realtà e rifugiarsi in un proprio spazio personale, continuavano ad aumentare l'interesse della biondina, che si ritrovò a sorridere appena a quella spiegazione.
Doveva cercare una domanda a cui non trovava ancora risposta e questo fu relativamente facile, visto che ne aveva un trillione di domande davanti a sé, tra cui scegliere. Mentre il docente spiegava cosa doveva fare, istintivamente portò ad incrociarsi le gambe non appena lo disse e a distendere bene la schiena, provando a tenerla più ritta possibile. Mani sulle ginocchia posizionate e continuò ad ascoltare.
Una volta terminata la spiegazione, cercò di ripetere mentalmente quella procedura per farla: chiuse gli occhi, dopo aver impostato il corpo come Andrè aveva istruito, quindi respirò lentamente, dentro e fuori. Piano, sentendo il petto gonfiarsi con delicatezza. Quindi chiuse gli occhi, cacciando dalla sua testa tutte le possibili distrazioni a partire dalla sua relazione andata a male per colpa sua, da Gerald e dall'influenza che aveva la sua presenza su di lei. Aveva solo una domanda nella testa: stava andando nella giusta direzione o stava sbagliando tutto? Provò a tenere questa domanda con sé, per usarla quando le sarebbe servita e cercò di immaginare una sfera all'altezza della metà della fonte.
Quella sfera iniziò ad emanare una pulsante luce verdina, i suoi raggi aumentavano fino a vederla esplodre, quindi si sentì quasi trafiggere da questi raggi, senza sentir dolore alcuno, ma - anzi - una sensazione di pace, di benessere, di sicurezza. Ora le onde del mare di cui Andrè aveva parlato le sentiva accarezzarla, come se fosse dondolata da loro e dal vento che scivolava sulla pelle, sollevando dei piccoli granelli di sabbia, come se si stesse sfibrando sul suo volto. Il sottofondo musicale era una piccola nenia che accompagnava ogni suo tentativo di relax, quando non riusciva a prendere sonno, era una melodia da piano e l'aveva sentita in un film che l'era piaciuto. Si fece avvolgere da tutte quelle sensazioni, da quella melodia che l'abbracciava stretta, come una sciarpa d'inverno, infondendole calore. La sfera ricomparì di nuovo, davanti a lei. Un sorriso sul suo volto, mentre si avvicinava e allungava una mano, per passarvi attraverso ed essere avvolta da quella luce verdina.Gyll McKenzy"Non puoi attraversare la vita, cercando di non farti male."Black Opal, III anno"Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato"
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.Mia Freeman
Prefetto AmetrinAvrebbe sorriso ad Adamas, un sorriso caldo e pieno di sollievo nel vedere un volto amico accanto a lei: forse era fin troppo negativa, dopotutto a lezione di Divinazione c’erano sempre anche Erik e Adamas, non aveva proprio il diritto di sentirsi così tanto sola. Probabilmente la solitudine, nell’ultimo periodo, ce l’aveva addosso e non era colpa del triennio, si sentiva solo senza un’idea precisa del futuro e senza punti di riferimento.
A proposito del Prefetto Ametrin, Mia non potè fare a meno di sorridere di fronte al saluto entusiasta e allegro dell’amico, dedicandogli un cenno e seguendolo con lo sguardo mentre si sistemava al proprio posto. Si chiese come facesse ad essere sempre così allegro, a sembrare sempre sicuro di sé quando lei, ogni volta che superava uno dei propri dubbi, se ne ritrovava davanti altrettanti di nuovi. Non voleva comunque ammorbare tutti con la sua tristezza e la sua giornata non tra le più splendide, quindi finì per non dire quasi nulla, limitandosi a cercare di concentrarsi sulla spiegazione di Andrè, che riuscì a sollevarla almeno un po’.
Non le sembrava una coincidenza – non poteva esserlo giusto?- che il docente avesse scelto qualcosa come la meditazione per quella lezione, qualcosa che aveva le premesse di aiutarla davvero a rilassarsi e sentirsi un po’ meglio, o quantomeno le avrebbe dato la possibilità di raggiungere un luogo che fosse calmo e pacifico, di certo di più della sua mente in quel preciso momento. Certo, anche detta così non sembrava molto semplice, in quel momento i suoi pensieri le sembravano così invasivi e presenti che non aveva idea di come avrebbe potuto superarli e liberarsene nel modo migliore, per riuscire a fare quello che il professore stava chiedendo.
Stava quasi per chiedergli se ci fosse qualche tecnica o qualche strumento per aiutarli ma la sua risposta arrivò senza che avesse bisogno di aprire bocca, mentre il docente continuava con le sue spiegazioni. Non che la cosa le sembrasse più chiara, ora che Andrèe aveva spiegato ogni passaggio, ma perché Mia non era una a cui piaceva arrendersi alla prima difficoltà, e perché agognava davvero quell’isola felice e quella pace, provò con tutta sé stessa a concentrarsi e fare in modo di riuscire a portare a compimento il compito.
Mia provò a fare un passo per volta, seguendo con cura le istruzioni ricevute. Prima di tutto, quindi, cominciò a pensare ad una domanda: sospettava dovesse essere piuttosto precisa, qualcosa di troppo generico difficilmente avrebbe dato i suoi frutti, e non era facile farsi una domanda precisa. Aveva paura della risposta, ma alla fine scelse la cosa che la spaventava meno e si chiese “E’ questa la strada giusta?”. Incrociò quindi le gambe, chiudendo gli occhi, e si ripetè mentalmente la domanda, drizzando lentamente la schiena e provando a raffigurarsi quella sfera sulla fronte, corrucciando le sopracciglia con qualche rughetta leggera che si delineò sulla pelle chiara e sottile. Impiegò più del previsto ad immaginarsi una sfera effettiva, ma quando le sembrò di essere distaccata a sufficienza, avrebbe cominciato a immaginare i raggi esplodere a lei, di un lilla delicato, per lei rilassante e piacevole. Non aveva idea di cosa avrebbe dovuto provare, sentiva confusione e una vocina nella sua testa che le suggeriva di smetterla di fare quella cavolata e perdere il suo tempo, ma cercò di perseverare.
Non riuscì molto ad immaginarsi il mare, forse perché contava con sé ricordi su cui ora non voleva concentrarsi, ma provò a cercare una melodia piacevole nella sua mente e alla fine la scelta ricadde su una melodia al piano, che sentiva spesso da quando era piccola. Da lì, presa nel ricordare a memoria ogni singola nota, le sembrò più naturale focalizzarsi sulla sfera lilla, questa volta davanti a lei, e cercare di attraversarla senza chiedersi troppo insistentemente cosa vi avrebbe trovato dopo.code made by gin. -
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.Ascoltò con attenzione ogni singola parola del docente, prendendo sul serio ogni consiglio del docente. Un momento di meditazione era importante per tutti e, per Lilith, era un modo per comprendere una nuova tecnica che avrebbe messo in atto anche nelle peggiori delle situazioni. Ogni singolo fiato veniva quasi rallentato al massimo per cercare di avere una respirazione più che regolare.
Ogni pensiero che affollava la mente della riccia veniva esaminato per poter essere messo da parte: la sua rottura con Blake che si stava rimarginando ogni giorno di più, il suo anno precedente dove la media si era abbassata e lei aveva perso chili, per quello stesso rapporto che ora si stava ricostruendo; le sue sedute da Aaron per affrontare problemi che aveva nascosto nel dimenticatoio per non essere debole; la sua volontà di spiccare sempre davanti a tutti ed essere sempre la migliore. Ogni attimo veniva astratto e infilato in un cassetto mentale, mentre tentava di liberare la sua testa da tutto quello che poteva esserle da distrazione. Il respiro, lentamente le gonfiava il petto e con lo stesso ritmo lento lo sgonfiava. Quale sarebbe stato il suo futuro, dopo Hidenstone? Questa era la domanda che la sua mente voleva presentare al proprio spazio personale, quello spazio che non sarebbe stato invaso da nessuno e che sarebbe rimasto intimo ed unico, solo per lei. Incrociò le gambe, facendosi un po' centrale col sedere sul cuscino, quindi poggiò i palmi delle mani sulle ginocchia e tese la schiena proprio come quando saliva sulle punte per ballare. Da quanto tempo non lo faceva, eh. Chiuse gli occhi, quindi, continuando a mantenere il ritmo lento della respirazione. Immaginò, allora, una sfera all'altezza della sua metà della fronte. La vide fluttuare proprio lì, era quasi piacevole quell'azzurrino, come i suoi occhi, che vibrava. Quindi la vide esplodere e i raggi si espansero fino ad arrivare ad accarezzarle il petto, attraversandolo e rilasciando un calore invernale, come quello di una cioccolata calda durante una giornata nevosa. Il mare accompagnò quella sensazione, sentendo quelle onde che si infrangevano sul bagnoasciuga, il vento scivolava tra i capelli, quasi solleticandola e la sabbia sembrava scivolare sul volto. Un violino iniziò a risuonare, quella stessa melodia che conosceva benissimo, quella melodia che l'aveva portata per la prima volta su un palco a danzare da sola, senza il resto delle compagne della scuola di danza. Il ritmo era perfetto, non una stonatura, non una sbavatura. Quelle note le smuovevano qualcosa dentro, entravano nel suo corpo ogni volta che accennava già solo l'inizio. E fu come se queste alimentassero di nuovo quei raggi celesti che ora riapparivano a formare la stessa medesima sfera, ma davanti a lei.
Era quasi fluida, forse gelatinosa.
La voglia di allungare il dito per toccarla fu tanta, quindi provò ad allungarsi come se la sua mano fosse la chiave stessa per accedere in quella sfera e provò ad entrarvi.Lilith Clarke"La cosa bella dei rapporto è che dimentichi come sono iniziati."Dioptase, Prefetto"Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato"
code by ©#fishbone
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.SPOILER (clicca per visualizzare)Benvenuti nell'ultima parte della lezione di divinazione!
Come potete vedere ognuno di voi ha degli scenari nei quali è stato calato, ed il vostro scopo è quello di sconfiggere le creature/figure/situazioni che vi sono state presentate. Per farlo potete usare tutti gli incantesimi che preferite, e potete tranquillamente autoconcludere l'esito della prova, così come dovrete autoconcludere la risposta alla vostra domanda. Vi chiedo però di narrare le vicende molto dal punto di vista emotivo ed emozionale del vostro personaggio, descrivendo non solo cosa fa, ma anche come si sente e come interagisce psicologicamente con tutto ciò che ha attorno.
Per eventuali dubbi e perplessità sapete già dove contattarmi! Buon gioco!
Scadenza: 31/10/2021 alle ore 23:59!.