Le vie en rouge - Inaugurazione: che le porte si aprano!

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    ALYCE COFFEY
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    Roulette Russa

    Tutto sembrava andare come sperato e guardare il proprio locale dal lato del bancone, stava assumendo per Alyce una sensazione completamente diversa, nuova e soddisfacente. La sfilata procedette senza nessun problema e ogni cliente sembrava essere affascinato dalle modelle e dai modelli. Una volta uscita di scena, la rossa cercò subito il docente e rise alle sue parole, chinando di poco lo sguardo e riempiendo un bicchiere d'acqua dal rubinetto dietro al banco. «A proposito di luoghi affollati, se dopo l'inaugurazione resti, devo farti vedere una cosa... credo che ti piacerà.» un leggero ghigno si sollevò sulle labbra rosse della ragazza, mentre sorseggiava quel bicchiere di acqua che sembrava stesse rinvigorendo la gola di lei.
    Non era una proposta indecente, strano a dirsi, ma Alyce aveva tutta l'intenzione di far vedere a Brian la stanza che lei amava di più: quella delle torture. Era davvero fiera di quel posticino così carino (?) che voleva mostrare l'opera d'arte al ragazzo per cui aveva un "leggero" debole.
    Osservò i suoi clienti e mentre questi parlavano tra di loro, Luke si avvicinò a lei, dicendole qualcosa nell'orecchio.
    Alyce spostò lo sguardo su quel Logan che era seduto tra gli altri e sorrise appena. Quindi il capo era venuto a guardare quello che aveva messo su, peccato che vederlo durante l'inagurazione era davvero troppo confusionario, tanto da non riuscire a fare un giro completo anche delle stanze più private e riservate, lì dove avrebbe portato Brian dopo l'evento.
    La voce del docente, poi riportò l'attenzione all'attività che i quattro lì davanti volevano provare.
    Il sorriso di Alyce prese una nota sadica e quasi perversa, nel vedere che aveva carne fresca da poter utilizzare per quell'esperimento molto divertente.
    La lingua disegnò il contorno delle labbra, mentre lo sguardo smeraldo passava su ogni pezzo di carne che era lì davanti a sé, ad aspettare spiegazioni.
    «E questo è solo l'inizio.» rispose a Nick, riguardo il complimento della sera, mentre alzava un sopracciglio con quel sorriso che voleva dire molto di più.
    In un attimo, sul bancone, apparvero due pistole, come se con la sola forza del sadismo, le avesse evocate al suo cospetto (?)
    Le dita affusolate accarezzarono le due armi, mentre continuava ad alternare lo sguardo dall'uno all'altro dei partecipanti.
    «Le regole sono semplici. Un proiettile, un solo vincitore. Dividetevi in due coppie, al mio via premete il grilletto.»
    Prese un proiettile da sotto il bancone e lo mise nel rullo dei proiettili, poi passo le dita per farlo roteare e lo spinse dentro, così da caricarlo.
    «Pensate sempre alla vostra vita e alle cose che volete ricordare, perché non vi posso assicurare che questo sia il vostro ultimo respiro.» scrollò le spalle con leggerezza e fece un occhiolino innocente, mentre consegnò la pistola da Brian «Direi che puoi aprire le danze.» disse, poi, spostando con una mano lui e Morrigan da un lato.
    Andò poi verso Hakon e Nick e con le dita fece lo stesso che aveva fatto precedentemente per caricare la revolver di Brian e Morrigan «Guardatevi sempre negli occhi, potete vedere il terrore dell'avversario mentre preme il grilletto, oppure la speranza che quel colpo colpisca voi. E' davvero ... eccitante...» sussurrò in un soffio, posando lo smeraldo su Nick.
    Sicuramente il modo che aveva Alyce di divertirsi, era decisamente fuori dal comune, ma allo stesso tempo riusciva a trasmettere quell'adrenalina giusta che nemmeno una scossa elettrica avrebbe potuto dare.
    Si mise al centro delle due coppie e poggiò entrambi i palmi delle mani sul marmo del bancone
    «Ogni volta che il vostro dito si piegherà su quel grilletto, non avrete il tempo di rivedere tutta la vostra vita davanti. Meno di due secondi e il proiettile avrà colpito proprio la vostra tempia.» un sibilo ammaliante che sembrava insinuarsi nelle orecchie dei presenti, mentre invitava ad avvicinare la canna della pistola alla testa dei partecipanti «Pistole alle tempie.» gli occhi guardarono prima Hakon, invitandolo con un cenno del capo a guardare il proprio avversario. Poi Brian. A lui si soffermò di più. I denti andarono a prendere il proprio labbro inferiore, come se - nonostante sapesse gli effetti reali di quella pistola - Alyce fosse un tantino preoccupata per il docente di Difesa. Mandò giù a vuoto e il suo sguardo felino si assottigliò, sibilando un leggero «Sparate.» come una sirena che spinge i proprio marinai contro gli scogli.

    Hakon vs. Nick - il tamburo della revolver battè, quando il dito si piegò sul grilletto, un attimo rapidissimo e... niente. Non avvenne niente. Il colpo di Hakon andò a vuoto, ora era il turno di Nick.
    Alyce osservò il compagno di acromantula passare la pistola all'avversario e lei, con lo smeraldo scrutò le loro espressioni. Ancora un via e - niente. Anche Nick era salvo.
    Altro giro, altra corsa... le possibilità erano sempre meno. Ma ancora entrambi andarono a vuoto.
    «Oh, interessante. Rimangono altri due colpi. Uno ciascuno. Avete un cinquanta per cento di possibilità di essere il vincitore e cinquanta di essere il morto. Non potete più tirarvi indietro, ragazzi.» rise appena, semplice come se avesse offerto un gelato al cioccolato ad un bambino, poi con un cenno della mano che andava da lei alla coppia, spinse Hakon a sparare di nuovo e ---

    Brian vs. Morrigan - nel mentre i due accanto si sfidavano fino all'ultimo colpo, la sfida tra i docenti di Hidenstone, sembrò essere quella che più teneva sulle spine la stessa gestrice del locale.
    Quando la pistola salì verso la tempia di Brian, la prima a stringere gli occhi per un breve istante fu lei.
    Poi, quando non sentì lo sparò andare a buon segnò, quasi umettò le labbra divertita.
    Era il turno di Morrigan, che sicuramente sarebbe stata un'altra grande perdita di carne fresca e molto gustosa, ma era pur sempre così che andava la vita, no?
    Si nasce per morire. Si vive per crescere e morire almeno con dignità in un locale appena aperto, circondato da donne mezze nude, senza nemmeno aver il tempo di assaporare con mano quella merce umana. Davvero una gran bella perdita, no?
    Quando l'indice spinse sul grilletto, attivando il tamburo che spinse nel rullo dov'erano adagiati i proiettili, qualcosa accadde.
    Uno scoppio, lo sparo andò a segno.
    E Morrigan sentì il proiettile perforargli la tempia, pungere nel cervello, mentre il suo corpo iniziò a tremare. Ogni nervo del suo corpo si era irrigidito e quasi sembrava che quella che stava avendo, fosse una crisi epilettica.
    Vedeva tutto intorno a sé tingersi di rosso, volteggiare frettolosamente. Le gambe non reggevano, talmente tese con quel fascio di nervi che si era irrigidito. Non poteva fare nulla per tentare di portarlo alla normalità.
    Era questo l'effetto di uno sparo in testa?
    Il calore lo stava abbandonando e ogni suono divenne confuso e ovattato. La vista non c'era più, anche se sapeva di avere gli occhi aperti, anzi, spalancati dalla paura. Un fischio acuto e poi... il buio.
    Il corpo inerme, con la schiuma alla bocca, cadde in terra.

    «Uffa, uffa, uffa. Non è divertente così. Brian, con te perdono sempre tutti.» sbuffò con un broncetto infantile, incrociando le braccia sotto i seni, che sporsero appena dall'indumento che li copriva «E se provassimo a giocare io e te?» alzò un sopracciglio, lanciando il guanto di sfida al docente già vincitore di una roulette.

    ... Morrigan aveva finito di giocare la sua partita con la vita.

    Sfida Alcolica

    Quando era a genio, a Luke piaceva molto ironizzare su tutto quello che aveva intorno. Quando Skyler gli lanciò l'amo, lui abboccò, consapevole che forse quella sarebbe stata una conversazione sempre più sarcastica, se l'infermiere avesse iniziato a bere «Se fossi una signorina, probabilmente a quest'ora ti era già difficile sederti...» sbuffò una risata roca, quindi incrociò le braccia scolpite al petto, ricambiando l'occhiolino, chiudendo quella battuta a senso unico alludendo a come probabilmente avrebbe invaso antri nascosti di una Skyler signorina.
    Skyler, Skyler, Skyler. Ci vedi lungo. La roulette non è il gioco giusto per voi due, infatti Luke, dopo che tornate a richiedere il vostro alcol, vi occupa totalmente in quella sfida.
    Mette una particolare sveglia al centro tra voi due «Se non riuscite a finire i vostri shots entro il tempo limite, la sfida è persa. Chi di voi finisce prima, il premio... beh lo sapete, tuttavia... » alza un angolo delle labbra in un ghigno perverso «... potremmo discutere anche di altri premi...» e quando lo mormora guarda Skyler per primo «... ne ho altri molto particolari...» e Markab per ultimo.
    Una batteria ciascuno di sei shots, viene messa davanti a voi. Luke con rapidità riempie i bicchieri e i liquidi al loro interno prendono colorazioni diverse.
    Alcuni vengono spostati di posto, altri vengono invertiti tra loro, fino a quando non avete davanti la completa batteria da sei cicchetti che dovrete buttare giù «Come vedete, l'ordine tra voi è uguale, i tassi alcolemici anche... sta a voi decidere da quale iniziare. Pronti? Via!» e la sveglia iniziò a ticchettare...


    //Siamo quasi alla fine di questa emozionante avventura per mari (?), questo giro ho schiacciato un po' l'acceleratore così da darvi la possibilità di trovarvi più avanti con la trama.
    Sotto troverete le specifiche di quello che potrete giocarvi, in base alla vostra cornice di gioco.
    XO XO

    Roulette:
    - Brian e Morrigan; purtroppo per voi, il gioco e durato poco (e come poteva durare tanto con uno come Brian, mlml) e Morrigan, beh, semplicemente: sei morto.
    Sché!
    Ti ho dato le direttive sulle tue sensazioni e dovrai giocartele, per poi sbattere a terra. Per nostra (s)fortuna, sei solo svenuto per 3 turni. A meno che qualcuno non decide di concederti delle amorevoli cure e farti riprendere ;P
    Brian, che dire (follettini e follettine) puoi pavoneggiarti e decidere se accettare la seconda sfida di Alyce.

    - Hakon e Nick; siete bellissimi. La vostra è una sfida all'ultimo colpo, nel vero senso della parola.
    I primi due colpi che vi sparate sono vuoti. Il proiettile ancora non ha colpito nessuno di voi, ma adesso... beh, non avete scelta.
    Giocatevi i vostri colpi già esistati, quelli che vanno a vuoto, per intenderci e poi... Hakon, tocca a te premere il grilletto per primo, quindi giocate fino al grilletto premuto entrambi.
    Stupitemi con le vostre emozioni e sensazioni ;)

    Sfida Markabalcolica:

    - ehi giovanotti, la vostra sfida è iniziata e sul tavolo vi ho messo i sei shots che dovrete buttare giù.
    Valuterò la vostra rapidità con cui buttate giù il bicchierino e la vostra resistenza, per decretare il vostro stato di sublime ubriachezza.
    Mi spiego meglio:
    - ogni bicchierino ha un tasso alcolico che va da 2 a 12 (ho fatto le cose in piccolo, per questa volta)
    - i primi tre sono rispettivamente: 2 - 4 - 6, quindi vanno di due in due
    - questi tassi alcolici verranno tolti dal vostro parametro di resistenza (es. RES 35 - pg a beve shot n°2 con tasso alcolemico 4: stato di ubriachezza 35-4=31 potete ancora camminare sulle vostre gambe, e così via)
    - Luke vi ha mischiato i gradi alcolici, perché ha deciso di essere un po' stronzo, quindi l'ordine alcolemico non è rispettato come vi aveva promesso (e che vi aspettavate? Che fosse leale? Guardate dove siete)
    - accanto a voi c'è dell'acqua che - se presa a piccoli sorsi - vi toglierà -1 dalla vostra ubriachezza, ma potrete berla 1 volta a turno (1turno=1post)
    - in questo turno, dovrete giocare di berne 3 di shots.

    Potete indicare lo shot che bevete, scrivendo in spoiler il colore di quest'ultimo, nell'ordine in cui li prendete.
    I colori sono - in ordine per come li vedete voi, a partire da sinistra:

    1. viola 10
    2. blu 4
    3. celeste 12
    4. verde 8
    5. giallo 2
    6. fucsia 6

    Accanto vi ho messo il tasso alcolemico, ma vi pregherei di seguire la coerenza e, quindi, agire ricordandovi che Markab e Skyler non sanno esattamente che gradazioni hanno davanti realmente, con la convinzione che Luke le abbia messe in ordine, dal più basso al più alcolico.

    Ci tengo solo a fare qualche piccolo appunto: al momento, non sono ammessi auror e studenti.
    Leggere la descrizione del locale per non uscire fuori ambientazione.
    Al momento gli acquisti non sono disponibili, se diventerà possibile acquistare - nel corso della role - ve lo comunicherò ♥
    Per dubbi, chiarimenti, perplessità e quant'altro, potete scrivere in questo topic o tramite mp, telegram, fax, segreteria... ehm... (:

    Scadenza: 02 Giugno 2020, h23.59
     
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    Skyler Mave
    Infermiere | 23 anni

    “Oh, sai com’è, Morrigan - tornerò un po’ alle origini in famiglia e poi si vedrà - pensavo di fuggire ai Caraibi, in qualche modo… anche se al momento è un po’ difficile organizzare ferie nel mondo Babbano.”
    Ogni estate, Skyler tornava per un po’ a Newport, dove si organizzava per passare un po’ di tempo come un Babbano: era estremamente divertente, da quel punto di vista, passare da essere l’Infermiere di un’Accademia magica ad un barista qualunque. E poi, recuperare il tempo lontano dalla madre e dalla Nonna era salutare, per la sua psiche. A volte veniva anche raggiunto da Markab, e sembrava tornato tutto più semplice, come se fossero ancora due semplici adolescenti che frequentavano Hogwarts.
    “Piacere di (ri)conoscerti, Nicholas - io sono Skyler Mave. Quindi, che farai di bello? La sfida alla roulette? Il mio socio qui” gesticolò teatralmente, indicando Markab “ed io, immagino avremo il nostro ben d’affare anche senza roulette… vero?”
    L’occhiolino di risposta del barista non era affatto passato inosservato, e Skyler non potè fare a meno di provare un piacere perverso, come spesso accadeva quando si trovava a flirtare con chiunque. Anzi, forse con Lucas avrebbe potuto essere ancora più esplicito, ma in fondo, nonostante l’ammirazione per i corpi di tutto il personale di Alyce (e, perché no, di Alyce stessa), era lì per bere.
    “Beh, che dire - se il premio è così… ambito, credo proprio di aver scelto il giusto svago…”; chi meglio di Skyler poteva essere una gatta morta? Beh, in realtà molti altri, sul forum, ma non è questo il luogo per l’elenco.
    “Direi di rompere gli indugi, no, bro? Boh, credo che siano disposti a caso, ormai…” disse, commentando i movimenti rapidi del barista; non era mai stato un maestro nel gioco dei tre bicchieri, figurarsi se poi i bicchieri erano sei. Brindò “Alla salute!”: quindi afferrò il primo shot da sinistra, un po’ per scaramanzia, e un po’ perché ‘Ehi, è il colore principale della mia ex Casa - cosa mai potrà andare storto?’
    Avrebbe bevuto d’un fiato il contenuto, dopo aver fatto un cenno a Markab, guardando con aria di sfida divertita Luke.
    Quindi, dopo aver aspettato una manciata di secondi per saggiare gli effetti del chupito sul suo corpo, avrebbe afferrato quello del suo colore fortunato (o almeno, che più ci si avvicinava) per poi ripetere il rituale invertito: cenno a Luke, e sguardo divertito rivolto verso l’amico.
    Per l’ultimo shot, non avrebbe aspettato di sentire gli effetti degli altri; avrebbe afferrato l’ultimo della fila (‘Almeno a 'sto giro, se anche mi ubriaco… non stiamo inseguendo dei Troll, no?’) per tracannarlo il più rapidamente possibile.
    “Beh, che dire… come inizio non è niente male, vero?”: in caso di ubriachezza, non si sarebbe reso conto di biascicare (come accadeva quasi sempre). Si limitò a prendere piccoli sorsi dal bicchierino di acqua (sperando fosse effettivamente acqua e non vodka), nella speranza di mitigare la futura arsura dell’alcol.
    “Com’è andata, MC?”: avrebbe quindi rivolto lo sguardo verso gli shottini del socio, pronto a commentare le sue scelte.
    "Parlato"- 'Pensato' - "Ascoltato" | Scheda PG Stat.
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    Sceglie, in ordine:
    1) il bicchiere viola, sperando gli porti fortuna come ex Ametrino;
    2) lo shot giallo, essendo l'oro il suo colore preferito;
    3) il chupito fucsia, perché sì.
    Beve quindi piccoli sorsi d'acqua, per poi parlare a Markab.
     
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  3. Nick Ross
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    Nick Ross | 25 y.o
    Piacere mio, Skyler. Replicò, con uno dei suoi soliti sorrisi cordiali, per poi far scorrere gli occhi verso Markab, nominato dall'infermiere. Sì, presumo che proverò il brivido della roulette affermò, osservando poi anche il barista. Beh, buona fortuna aggiunse, lasciando poi che i due si dedicassero alla loro sfida alcolica. Lui amava il rischio e non vedeva l'ora che iniziassero a giocare. Poteva essere pericoloso, poteva essere mortale... ma Nick viveva anche per quello. Era un qualcosa che lo faceva sentire estremamente vivo; il brivido di essere ad un passo dalla morte, l'adrenalina che scorre in ogni fibra del corpo... non era sicuro che sarebbe mai riuscito a rinunciarvi anche se, a ben pensarci, aveva corso quello stesso rischio anche a Dubai e non aveva per nulla voglia di replicare l'esperienza, non con qualcuno a cui teneva. Sì perché Nick non aveva paura per se stesso, bensì per le persone che gli stavano intorno e che sicuramente rischiavano molto più di lui. Era ben conscio di ciò che faceva, ma non voleva che qualcuno di importante per lui, pagasse lo scotto.
    Ad ogni modo, il suo sorriso divenne più ampio nel rivolgersi alla proprietaria di quel bellissimo locale. Non ne dubito replicò, stringendosi appena nelle spalle. Ad ogni modo, dopo il gioco ha due minuti per me? domandò, con un'inclinazione enigmatica e lievemente maliziosa nella voce. Aveva ancora quel regalo, all'interno della sua macchina, e aveva tutta l'intenzione di darglielo.
    Dopodiché, si mise davanti ad un uomo, Hakon, che sarebbe stato il suo sfidante. Beh, che vinca il migliore o il... più fortunato? Propose con una risatina, guardandolo dritto negli occhi. Aspettò che il suo avversario facesse il tuo turno, con negli occhi l'entusiasmo di un bambino davanti a delle caramelle. Nick, finché non ci era di mezzo, non riusciva a provare paura, non troppa almeno. Secondi di estrema tensione si susseguirono rapidi, mentre il castano si faceva estremamente attento nel momento stesso in cui l'avversario premette il grilletto e... niente. Non successe niente. Un sorriso di esultanza gli apparve sul bel volto; gli sarebbe dispiaciuto se il gioco fosse finito così presto, senza nemmeno dargli il tempo di assaporare quel brivido. Quando fu il suo turno, prese tra le mani il revolver saggiandone il peso. Conosceva a memoria ogni centimetro di tantissime tipologie di armi e quella non faceva eccezione. Se lo puntò alla tempia, mentre il suo pensiero correva a Thomas ed Evelyn e il suo dito si piegava sul grilletto, mentre nella sua mente si faceva sempre più strada la consapevolezza che quelli avrebbero potuti essere i suoi ultimi respiri. Un piccolo sospiro gli fuoriuscì dalle labbra, quindi premette il grilletto, aspettandosi da un momento all'altro un dolore lancinante alla testa, ma... non successe niente. Per quel turno, era salvo. Passò nuovamente la pistola ad Hakon, aspettando che ci riprovasse. Niente, anche stavolta fece cilecca. Prese ancora l'arma, deglutendo appena, sentiva la gola riarsa ma affrontò l'arma con coraggio e con quel suo sorrisetto spavaldo sempre sul viso. Stavolta non attese che un secondo, poi premette il grilletto... niente, nemmeno per lui. Posò la pistola sul bancone, ben conscio -come si premurò di ricordare la rossa- che mancasse solo un proiettile e che uno di loro due, nel giro di pochi attimi, avrebbe perso. Quando toccò a lui per l'ennesima volta, tornò a sorridere. L'ultimo sparo. Vita o morte. Non c'erano molte alternative. Cliccò ancora, sperando che non sarebbe stata la fine per lui, chiuse gli occhi. Non per paura, ma per godersi meglio ogni sensazione che gli riverberò dentro, ogni brivido freddo dietro la schiena, ogni ricordo felice che gli si affacciava prepotentemente alla mente. Era la fine?
    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato" | Scheda PG Stat.
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    Alyce Coffey Markab Castlewine Skyler Mave Hakon
     
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    PRESENTE 🕷️ NOTTE 🕷️ DIAGON ALLEY
    Terminato il primo assaggio di whisky, non fece mancare a Skyler una risposta che cozzava con il modo con cui gliela concesse.
    "Ah. Comprendo. Lei è un ebete. Pensavo fosse semplicemente un idiota con le capacità di interazione di un adolescente arrapato. Colpa mia.
    La mancina si mosse in un cortese invito a proseguire oltre, già che la serata, tra sfilata, bevute e sfide, stava proseguendo, per l’appunto, oltre.
    Buon proseguimento.
    Per tenere diversi membri di una organizzazione criminale in una stessa grossa stanza piena di ormoni e alcolici, qualcosa per evitare il disastro doveva esserci, era meglio evitare scontri inutili, seppur reputò priva di senso l’eventualità che quello sconosciuto fosse dell’Acromantula.
    Non c’erano poi molte leggi nel gruppo, anche un Bubotubero le avrebbe ricordate, erano circa due e una di queste affermava che le discussioni tra le zampette erano vietate, quindi, se l’altro ne aveva dato il via, molto probabilmente era solo uno degli ospiti chiamato a fare da sfondo. Un ospite adatto alla serata e, guardandosi attorno, non poté non comprendere che genere di serata fosse.
    Non c'era traccia di ironia nel suo tono, nemmeno di tentennamento. Vi era solo una profonda rassegnazione come se ciò che aveva appena affermato fosse un dato di fatto.

    Dopo aver atteso eventuali reazioni o azioni di sorta, il suo campo visivo si spostò verso Morrigan e Brian che, come se nulla fosse appena successo, lo stavano invitando a qualcosa che non aveva voglia di provare. Purtroppo per lui, doveva pur conoscere gli altri membri di quel gruppo cui si era unito e ignorare il fatto che la sua iniziale curiosità era appena totalmente scemata.
    Avrebbe preferito largamente discutere di rune con l’aiutante del ministero, ma questo sembrava non aver motivo di interagire con il gruppo in quel momento. Si sarebbe limitato a chiedere di lui a Robert appena possibile.

    Bevuto in un sorso il resto del suo Whisky, si sarebbe mosso verso l’aiutante di Luke, per consegnargli il bicchiere vuoto e un ringraziamento per la sua ottima qualità, quindi, avrebbe seguito il gruppo per cercare di capire cosa Alyce avesse in mente.
    Un sospiro lungo, fin troppo lungo, tra l’esasperato e l’irritato, sfuggì dalle sue narici quando scoprì che lo scopo della serata era spararsi in testa e provare il brivido della morte e della paura per la Nera Signora negli occhi di sconosciuti o, al massimo vecchie e nuove vaghe conoscenze.
    Per lui la morte era un punto di arrivo, il termine del suo tempo utile. Aveva ancora molto da fare e non gli andava di sprecare la propria vita, ma se quelle erano le cose che doveva fare per compiacere il gruppo di appartenenza, così avrebbe fatto o avrebbe ottenuto più svantaggi e che vantaggi.
    Mandare verbalmente in bocca al basilisco la proprietaria di un locale di interesse dell’Acromantula (non sapeva di che grado, genere e scopo fosse quell’interesse) non era il migliore dei primi passi da fare per giungere ai suoi scopi.
    Percepì gli altri procedere col gioco, o meglio, udì qualche sparo e un tonfo, così come i commenti di Alyce ma la regola era fissare gli occhi del suo sfidante e così si limitò a fare.
    Immagino chi non finirà esamine a terra.
    Il tono della sua risposta a Nick era come il proprio sguardo: terribilmente, freddamente, immensamente annoiato, totalmente coerente con l’espressione apatica di chi stava proseguendo con i propri pensieri, senza lasciarsi trasportare dal brivido del gioco.
    O moriva o proseguiva nelle delusioni per chissà quante altre ore.
    Forse era meglio morire che sentire altre cavolate tutte originate dai pruriti alle parti intime. Doveva arrivare ai trent’anni per partecipare a un party tra ragazzini troppo cresciuti.
    L’unica opzione rimastagli era l’Acromantula e se lo scarlatto era quello di quel locale…
    Premette il grilletto la prima volta, con morbidezza, seguendo una speranza improvvisa, sprofondando in una improvvisa malinconia quando scoprì che era ancora lì. Tutto era ancora lì. Attese che l’altro facesse lo stesso, quindi, cercò di spararsi la seconda volta.
    Si limitò a socchiudere appena gli occhi, in modo istintivo, quando toccava a lui spararsi in testa, mentre ammirò la potenziale fine altrui con la speranza di chi vuole solo vedere qualcuno schiattare, in modo generico, forse per sollevarsi un po’ il morale.
    Eppure, anche la pistola continuava a deluderlo. Anche quello sconosciuto che non voleva morire..
    Per Merlino, inizio ad averne abbastanza. Questa cosa si sta protraendo fin troppo, non è meglio un Anatema castato a caso per la sala?
    Sbottò con una parlata malsanamente immersa nel tedio, nemmeno stesse dicendo che non vedeva l’ora che piovesse in una giornata asfissiante.
    La mano destra portò l’arma alla tempia per la terza volta e premette il grilletto, con decisione e determinazione di porre fine a tutte quelle pagliacciate, una volta per tutte.




    Appena in tempo a questo giro ma ce la feci.
    Hakon risponde a Skyler, consegna il bicchiere vuoto all’aiutante di Luke, poi segue il gruppo diretto alla roulette russa, a meno che lo si obblighi a fermarsi con qualche azione fisica.
    Risponde a Nick mentre si sparano addosso a vicenda, poi si spara alla tempia per la terza volta.
     
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    Markab Castlewine
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    Markab aveva per l'occasione indossato la sua faccia da festaiolo, sempre iperattivo e su di giri come solo lui sapeva essere, sprizzando energia e testosterone da ogni poro. Posò pesantemente una mano sull'amico di sempre, facendogli anche un occhiolino alle sue parole "E dove cazzo vuoi che vada. E poi sei ad una festa e sappiamo tutti e due che non è festa senza di me" propose lui, modesto ed umile come suo solito, anche se di recente il ragazzo aveva anche iniziato a motivare quella sua posizione con un fatto via via sempre meno sindacabile 'Minchia Skyler, che peso che sei da quando ti sei laureato!'
    Il reporter volse al cielo gli occhi, solo mentalmente, quando l'altro parlò delle difficoltà vacanziere 'E' un problema dei babbani e di quel coglione di Johnson: chi se ne fotte!' pensava infatti lui, incrociando le braccia "Caraibi eh? Sei ci sono i culi che ballano ci sto" ghignò, tentando di deviare il discorso su qualcosa più a suo livello (terra terra, massimo altezza di un letto).
    Osservò Morrigan e gli altri avventori, non molto interessato a nessuno di loro, specialmente quando Hakon ammise di non apprezzare troppo il Canto della Sirena "Ah capisco... troppo tosto per uno come te" propose lui, piccato nel vivo, manco fosse la sua locanda. Raddrizzò le spalle e cercò di evitare di parlare ulteriormente col ministeriale, anche in virtù del fatto che comunque aveva alla fine compreso come fosse effettivamente denrisiano, dai suoi discorsi, tuttavia quando questi si rivolse al suo migliore amico, la situazione cambiò, e rapidamente.
    "Ehi amico, cerchi rogne?" come era finito proprio davanti ad Hakon? Ah, lui non ne aveva la minima idea: lo aveva sentito dare dell'ebete al suo amico e lui era magicamente comparso davanti a lui, imbufalito, sfidandolo col suo sguardo più truce "Ringrazia che conosco la proprietaria e ho una sfida alcolica che mi aspetta, o ti avrei già spaccato il naso" ringhiò ancora, voltandosi poi verso Skyler, che man mano si stava comunque interessando al barista, spostandoli verso un'altra dimensione di gioco e di interazioni sociali.
    Fece per avvicinarlo e tornare alla proposta di Luke, ma prima di farlo folgorò ancora Hakon "Prega non ti becchi a Denrise, o ti affogo in mare!" soffiò sparendo poi per dedicarsi ad attività diverse.
    'Oh, ma per Morgana transona!' nuovamente si trovò a girare gli occhi al cielo: Skyler stava letteralmente scodinzolato a Luke, il quale pareva pure star al gioco, per quanto non si potesse mai dire 'Potrebbe marchettare, o peggio, puntare solo a farci bere di più' rifletté lui, che tra anni di bagordi e il lavoro alla locanda qualcosa di quel mondo aveva imparato "E tu non ti reggeresti più in piedi" ghignò, sempre in difesa dell'amico, disinteressandosi della dignità dell'amico solo quando Alyce emerse e con lei sparirono molti vestiti 'Porca puttana!' deglutì lui con fatica, volgendo di colpo il capo di lato alle parole del suo migliore amico "Se non rischi non godi davvero" affermò lui con una strana luce negli occhi, ricordandoci chi dei due fosse stato, ai tempi dei troll, ubriaco e chi si era proprio gettato nella merda fino al collo.
    La sfilata si concluse e nuovamente loro furono tutti per Luke, il quale spiegò le semplici regole, mesciando varie tipologie di alcoolici, tirando fuori alla fine sei shot dai colori alquanto sgargianti 'Però...' si disse lui, distogliendo le sue attenzioni dai bicchieri quando l'altro parve alzare la posta. Lo osservò, forse per la prima volta davvero 'Ah però...' decretò lui, allargandosi sul volto un sorriso intrigato e malvagio "Ci interessano molto i tuoi premi particolari"
    In vero Markab era più colpito dalla sua sfrontataggine e dal brivido del rischio, ma le doti di Luke erano comunque innegabili e lui si era fatto di molto peggio. Rise all'osservazione del suo migliore amico ed annuì "Lasciamo gli altri coglioni a spararsi in testa: noi ci spariamo shottini" affermò lui, afferrando quello blu (il suo colore preferito) e cercando di farlo scontrare con quello di Skyler "Alla tua, grandissimo!" propose, lui, trangugiandolo non appena gli fu dato il via.
    'Porca puttana!' realizzò lui, sentendo quanto il ragazzo ci avesse dato dentro 'E' PROPRIO LA PROVA GIUSTA!' esclamò nella sua mente, entusiasta all'idea di starsi pericolosamente avvicinando alla sbronza 'Sarà una figata!'
    Batté sul bancone il primo bicchierino e subito afferrò quello verde, che in un certo senso ricordava al ragazzo Denrise, senza un vero perché che non fosse la cromia: Skyler aveva sostenuto fossero messi non in ordine alcoolico, sicché lui, aveva deciso si seguire altri criteri "Mettili pure nell'ordine che vuoi che tanto io me li scolo nell'ordine che voglio" affermò all'altro, brindando a lui col verde e scolandosi alla canna anche quella, andando poi ad afferrare quello fucsia 'Tu col colore da finocchio devi sparire' decretò lui, trangugiandolo e andando poco dopo ad afferrare il bicchiere d'acqua per trangugiarlo lentamente 'Cazzo c'ha messo, il tabasco? Mi brucia lo stomaco come se ci fosse dentro Brian Ensor che fa Incendio Maxima!' riflettè lui, osservando l'amico.
    La gradazione nel suo sangue stava salendo e lui iniziava a sentire la testa un po' leggera, e ciò era bene "Parlaci del premio... shono uno... che ama... rilanciare" affermò lui, piegandosi in avanti e strasciando le parole ben più di quanto necessitasse, abbozzando anche uno sguardo brillo: la speranza era che l'altro abbassasse la guardia, credendolo troppo rincitrullito per una buona contrattazione
    RevelioGDR


    Markab minaccia Hakon e poi va alla prova alcoolica.
    Beve: blu, verde, fucsia e quindi sorseggia acqua
     
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    "LOL" Fu l'unica cosa a cui pensò Morrigan udendo le parole di Hakon a quel cuoricino di Skyler Mave "Ho fame."
    Il mento di Morrigan si curvò verso l'alto mentre le sue narici si dilatarono. Gli bastò respirare un po' di tensione per capire di dovere agire. Il suo braccio si allungò fino ad una ciotola contenente noccioline. Con la mano libera, ne raccolse un po' prima di cercare di posizionarsi, quanto più in mezzo possibile, tra Markab Castlewine e Hakon. Il primo era bello grosso ma il secondo era un denrisiano. Era chiaro chi avrebbe vinto a cazzotti.
    Con fare lento, si portò parte delle noccioline in bocca. I denti le sgranocchiarono senza troppa fatica. Mangiare tra due persone che litigano aiutava sempre a placare una situazione movimentata. Anche se una zuffa sarebbe stata divertente «Comunque, se volete favorire ve le lascio sul balcone.»
    Non vi racconterò di come il magitecnico si fosse ritrovato ad osservare una bella rossa parlare con così tanta leggerezza di come sarebbe potuto morire da un momento all'altro "Da buon denrisiano non ho mai desiderato morire nel letto di casa mia, bensì in combattimento. Certo che anche morire con le labbra di questa qua attorno al mio uccello non sarebbe male. Ha personalità, mi piace."
    Gli occhi del magitecnico erano puntati su quelli del docente di difesa contro le arti oscure. Le labbra di Morrigan si arricciarono a stento, cercando di trattenere un sorriso. L'ex auror curvò il capo verso il collega sussurrandogli uno scherzoso «Oh, se mi guardi così mi sciolgo che Incendio Maxima spostati.»
    Negare il timore che le cervella di Ensor potessero dipingere un'opera d'arte moderna sul completo del denrisiano sarebbe stato mentire. Un collega gli era già morto - anche se solo per poco - tra le braccia. Se fosse successo lo stesso di nuovo, qualsiasi studente che avrebbe incontrato Morrigan nei corridoi (E non solo quelli mossi da Andrea), si sarebbero toccati vedendolo.
    Per un secondo sentì soltanto il cuore battergli in petto. Poi il clack. Ensor era vivo e Morrigan poteva tornare a respirare.
    "Forma, dimensione, velocità. Sono i principali fattori che determinano la mortalità di un colpo. Però sarebbe veramente seccante sopravvivere. Il colpo attraversa l'ippocampo e addio memoria a lungo termine. Se invece passa attravero l'area di Broca, ti tocca parlare come zio Huttharson dopo tre litri di birra e whisky." E il mago non conosceva tutte le altre possibili conseguenze. Senza pensarci due volte, il dito affondò del grilletto.
    Il bianco e il rumore. Cercò di riprendere il controllo del suo corpo ma lo sentì distante. Non sentì nemmeno la bava rigargli il volto. Doveva avere perso la cognizione del tatto (Ma quello non lo aveva mai avuto). Infine, il nero. I colpi che gli aveva mandato Jessica erano andati a buon fine.

    «Parlato»
    "Pensato"
    Narrato
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    Scheme role by Amphetamines'
    Vietata la copia anche parziale.
     
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    Alyce espose sinteticamente come si sarebbe svolta la roulette russa. Per un solo istante il mago aveva pensato a un qualcosa di più articolato, tipo il formar una sorta di cerchio e di veder crollare uno dopo l'altro i suoi avversari, invece vennero formate delle coppie per gareggiare in un duello. A Brian toccò Morrigan, a Hakon Nick. Il biondo non era particolarmente preoccupato per quel gioco. Insomma, non si moriva davvero e dovette ammettere che questo piccolo dettaglio rovinava a tratti un gioco emozionante in cui si viveva gli istanti che precedevano il premere del grilletto con una tensione pari solo ai migliori film di Dario Argento.
    Se non dovessi riprenderti, ti riporterò io a Hidenstone. Affermò con un sorriso tronfio, senza pretendere il favore inverso. Sapeva perfettamente che se fosse stato lui l'uomo a terra, Alyce non avrebbe esitato a prendersi cura di lui, magari rimediando un posticino in quel luogo in cui si respirava odore di festa misto a qualcosa che sembrava essere un gin lemon e una caipiroska alla fragola.
    Lentamente avvicinò l'arma alla tempia. Chiuse gli occhi. Respirò con lentezza. L'indice si avvicinava al grilletto, accarezzando il manico come se fosse un fedele animale domestico. Ci siamo. Pensò, aprendo all'improvviso gli occhi per poi sparare.
    Cos- Non aveva centrato il proiettile. Il tempo intorno a lui non si era fermato, non aveva sentito nessun dolore lancinante e le sue ginocchia non crollarono rovinosamente a terra. Lo stesso, per fortuna, non poté dir di Morrigan. Alzò il pugno destro al cielo in segno di vittoria, rivolgendo poi un sorriso divertito a Skyler il quale forse cominciava ad avere una brutta opinione sul docente. L'ho colpito con un Bombarda, mi ha visto far rischiare la vita di André con un Incendio Maxima e ora sparare a un mio collega. Ok, aveva fatto tante cose, ma aveva anche dei difetti.
    Sicura che vuoi giocare contro di me? Lo hai detto tu stessa: con me perdono tutti. E non so quanto ti convenga essere fuori gioco durante la tua serata. Alzò le spalle, avvicinandosi però di un passo. Se la rossa era sicura della sua idea il biondo non si sarebbe tirato di certo indietro.



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    Roulette Russa

    Hakon e Nick stavano gareggiando ed erano arrivati a rivedere tutto quello che avevano vissuto, ad ogni sparo.
    Mancava l'ultimo e per uno dei due sarebbe stata la fine.
    Hakon tentò, ma andò a vuoto nuovamente, senza poter provare l'ebrezza di morire.
    Tuttavia il naso di Alyce si storse e non poco. Lo sguardo smeraldo si posò su Brian, quando le parole del neo-adepto mostrarono poca voglia di stare lì. Quello sguardo significava che non aveva intenzione di star zitta, era quasi un avviso per il docente che stava per esplodere come un Bombarda. Poi cercò Logan e si morse l'interno della guancia. Sentì il sapore del sangue, la lingua schioccò sul palato e «A quanto pare nemmeno la morte vuole uno così petulante e rompipalle.» sbottò appena, sempre con quel sorriso da psycho sul volto «Nessuno ti costringe a stare qui, puoi anche uscire dalla stessa porta dalla quale sei entrato. Lì fuori possiamo lanciarci tutti gli anatemi che vuoi. Ma non nel mio locale. Ci sono i fight club sparsi ovunque. Puoi sfogarti lì.» sorrise ancora e lo smeraldo si spostò sul ragazzo accanto.
    La morte non aveva voluto Hakon, il suo sparo era andato a vuoto ancora una volta.
    Ma per Nick, questo fu diverso.
    Quando il proiettile toccò la tempia, sembrò non aver sparato la testa, ma lo stomaco.
    Al suo interno qualcosa successe: sentì il colpo perforargli la sacca interna, come se roteasse talmente velocemente e fosse tagliente come le lame di un frullatore, mentre usciva dalla parte completamente opposta.
    Se si fosse toccato, avrebbe visto del sangue all'altezza della bocca dello stomaco, oltre al dolore insopportabile che aveva provocato lo sparo.
    Il bruciore, la paura. Il sangue pareva non fermarsi, mentre la mano e le vesti si inzuppavano completamente «Oh, no.» mormorò la proprietaria, con un fare decisamente spaventato, o meglio, preoccupato «Rick! Rock! Cestino.» avrebbero portato davanti allo sparato, un cestino, perché bianco come la morte, Nick avrebbe sentito il bisogno di vomitare tutto quello che aveva mangiato e non.
    Tuttavia, il dolore era talmente forte e il sangue talmente tanto che le gambe si piegarono su se stesse e crollò svenuto tra le braccia delle guardie «Portatelo giù. Non vorrei che mi sporcasse i divanetti. Ci penserò io più tardi, a lui.» sollevò le spalle e le scrollò, mentre i due fratelli si apprestavano ad eseguire l'ordine.

    Ma loro non erano la sola coppia in gioco. L'eccitazione e l'adrenalina che ogni sparo faceva salire nelle vene di Alyce, l'aveva portata a spingersi oltre. Doveva provare l'ebrezza di sparare con quella pistola, voleva sentire gli effetti sulla sua pelle, era per questo che aveva sfidato Brian, con quella sua solita strafottenza che le faceva venire la faccia di corno, anche durante la serata in cui avrebbe dovuto essere protagonista e sempre presente.
    Eppure sentiva che se avesse balzato quell'occasione, non ne avrebbe avute altre.
    Scrollò le spalle e afferrò la pistola che era stata di Brian e Morrigan, mentre i due buttafuori avevano sollevato Morrigan, guardando poi verso la rossa per istruzioni.
    «Portatelo in una delle camere e fatelo riprendere, poveretto. Quando si risveglia, chiamatemi... mi occuperò anche di lui.» e così avrebbero fatto, salendo al piano superiore e mettendelo in uno dei privé con i divanetti. L'avrebbero fatto sdraiare e poi avrebbero dato degli amorevoli buffetti sulle sue guance.
    Uno di loro parlava di una secchiata d'acqua, ma prima che lo scimmione potesse prenderla, Silene, una delle ragazze intrattenitrici del locale, si fece spazio «Lasciatelo a me, ci penso io. Andate! Via! Sciò! Scimmioni.»
    Ma ritornando a quella folle coppia che aveva preso gusto a rendere il loro strano rapporto un misto tra il suicidio e la pazzia pura, Alyce caricò l'unico colpo e guardò Brian «Io non sono tutti, dude. Dovresti saperlo.» disse facendogli un occhiolino, mentre sollevava il proprio braccio e lo portava alla tempia.
    Gli occhi di smeraldo si sarebbero fermati sul docente, mentre l'indice esplodeva il colpo con una leggerezza disarmante, come se non avesse nulla da perdere.
    Poi passò la pistola al compagno e lo invitò a provare «Se perdi, accetterò volentieri la cena che mi offrirai domani.» ma non aveva parlato di nessuna cena, il prof.
    I colpi che esplosero andarono tutti a vuoto, fino ad arrivare all'ultimo. Il colpo era ancora in canne ed era il turno di Alyce.
    Quella sì che era stata una sfida fino all'ultimo respiro, eh!
    Brian aveva trovato pane per i suoi denti e questo ormai doveva averlo capito.
    «Il colpo è ancora qui. O forse non l'ho messo?» rise, in quel misto tra euforia e pazzia, lasciando il dubbio che l'avesse caricato davvero quel proiettile.
    Pistola alla tempia e «BANG!» fece cadere la testa in avanti. Qualche secondo di silenzio e immobilità, per poi sollevarla e «Non è questo il giorno, a quanto pare... sta a te!» e passò l'arma, umettando le labbra con la lingua, quasi famelica.
    Sentiva ancora l'adrenalina per quel tentato suicidio con cui aveva giocato.

    Tuttavia, non sempre Ensor era portato a vincere e con Alyce di mezzo, questo non poteva sicuramente accadere. Quando il suo indice premette il grilletto... un fischio lancinante gli rimbombò per la testa. Ogni sua fibra corporea tremò a quel suono fastidioso e il cervello cercava un modo per spegnerlo.
    E lo fece, lo fece dopo attimi di sofferenza che parvero durare ore, più che brevi secondi. Lo avrebbero portato a dover resistere, per quanto gli fosse possibile a quelle orecchie che quasi parvero sanguinare per il calore che provava, mentre lo stridio piano piano veniva allontanato dal cervello.
    Ma non solo lo stridio.
    Brian si sarebbe accorto che dopo quello sparo, non avrebbe sentito più nulla. Niente.
    Né la musica, né la voce di Alyce che avrebbe visto toccargli il braccio quasi preoccupata. Nulla. Tutto era spaventosamente silenzioso e con esso, anche l'orientamento era compromesso, le gambe sembravano non trovare più l'equilibrio, per fortuna c'erano degli sgabelli pronti a reggerlo, qualora avesse voluto.

    Sfida alcolica

    Ma in quello stesso momento non si stava svolgendo solo una sfida tra la vita e la morte. Era in ballo molto di più, era in ballo una serata di divertimento tra alcol e Luke (?) che non tutti potevano dire di poter meritare.
    La sfida che era stata proposta pretendeva serietà (?) e un fegato grande quanto tutta Londra.
    I due sfidanti erano capitati male, c'è da dirlo, con un barman che aveva deciso di alzare ed abbassare le proprie gradazioni, quasi per vedere fino a che punto si potesse spingere la cirrosi epatica di un mago. E con Skyler e Markab stava giocando veramente sporco, tuttavia il divertimento stava avendo la meglio.
    Alle parole di Skyler, il bartender rispose con un solo sollevamento del sopracciglio, contornato da un ghigno strafottente mentre con il mento spinse ad indicare i cicchetti quasi a voler invitare a fare quella bevuta il prima possibile, per meritare quel premio che sembrava essere di gradimento all'infermiere.
    Incrociò le braccia al petto, studiando gli sfidanti.
    Appena appena, Skyler avrebbe potuto guardare gli occhi di Luke allargarsi, dopo i primi tre shots bevuti dal medimago, in quanto Skyler sembrava non assorbire minimamente gli effetti alcolici di quei miscugli che aveva fatto.
    Questo non era possibile dirlo per Markab, che con l'alzare e abbassare il grado alcolemico, iniziava ad invertire già le lettere nelle parole.
    Luke sbuffò una risata, non nascondendola assolutamente, quindi si avvicinò al bordo del bancone e poggiò i palmi delle mani sulla superficie «Se per te è troppo, puoi fermarti anche qui e decretare il biondino come vincitore...» strafottente e fastidioso, quasi punzecchiò il giornalista. Markab sembrava non reggere come il proprio compagno di bevute [Skyler - Res32-(7-1)/Markab -Res30-(15-1)].
    Il suo parlare era molto lento e difficoltoso, ma riusciva ancora a formulare delle frasi di senso compiuto... secondo lui. Ogni tanto le gambe iniziavano ad essere mollicce e ogni tanto le sentiva piegarsi e - come si dice dalle parti di questa povera player - facevano Giacomo Giacomo.
    «Allora? Prosegui o getti la spugna, per la vittoria del tuo amichetto?» chiese Luke, quasi sarcastico e pronto alla resa dell'altro.
    Nel frattempo, però, aveva spinto verso di lui gli altri shottini.
    La sfida sarebbe continuata fino a quando Markab non avrebbe buttato giù tutti gli shottini? O si sarebbe fermato? Questo rimarrà un mistero.
    La gente iniziava a scemare e gli ubriachi ad aumentare. Rick e Rock portarono fuori, di peso, molti clienti che avevano alzato un po' il gomito, mentre la musica scemava. Il personale iniziava a ripulire i tavoli, tirando su le sedie.
    Alyce guardò la serata terminare e se Brian fosse stato ancora lì, lo avrebbe raggiunto al di là del bancone e poggiando un gomito sulla sua spalla gli avrebbe sorriso.
    Non poteva dire nulla, non l'avrebbe sentita, ma alla fine andava bene così, aveva parlato anche troppo per questa serata.

    //Beh, l'evento è finito, andate in pace.

    Hakon: +6EXP +1Cor
    Brian: +6EXP +1Cor
    Nick: +6EXP +1Cor
    Markab: +6EXP +1Res
    Skyler: +6EXP +1Res
    Morrigan: +6EXP +1Cor

    Alyce: 8EXP
    Damine: 2EXP (da comunicare dove assegnare gli exp - puoi scrivermi in privato)

    Brian: l'udito ti ritorna il giorno dopo.

    Nick: vieni portato al piano di sotto, dove soffrirai ancora per un po'. Ma dopo un paio di ore - nausea a parte - tutto torna alla normalità.

    Morrigan: Rick e Rock non sono maestri della delicatezza e gli "schiaffetti" che ti danno in faccia li senti, ma quando ti svegli trovi il volto di Selene (puoi leggere chi è, nella descrizione del locale). Hai il dubbio che sia stata lei a darti quei ceffoni da camionista.

    Markab: te ne vai dal locale letteralmente sbronzo e con il portafoglio vuoto, per aver pagato il conto.

    Skyler: visto il termine della serata, hai un buono da spendere con Luke: puoi andare al Rouge, una sera e bere gratis. Tuttavia, per sfortuna, vale solo per te.

    Potete giocare - se volete - gli spunti che vi ho dato.
    Grazie per l'attesa e per il gioco.
    Baci.


     
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22 replies since 10/6/2020, 19:07   551 views
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