Sussurri voraci

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    Denrise
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    Jonathan Baker | Predone
    Esistevano emozioni impossibili da controllare per un uomo e la rabbia era tra queste. Inferocito com'era probabilmente non avrebbe ragionato su nulla e neanche le suppliche, le rivelazioni, le gioie erano delle eccezioni. Ciò valeva anche per quel fermala frammentato, parola che tra l'altro il nostro predone avrebbe interpretato come una sorta di richiesta d'aiuto, richiesta che non avrebbe potuto esaudire neanche con maggiore lucidità mentale. Infatti, la seconda parola pronunciata dal capitano riuscì a fargli provare un brivido che percorse l'intera spina dorsale, rilasciando poi una serie di effetti che non avrebbe augurato neanche al suo peggior nemico: cadde a terra e un dolore lancinante all'altezza del petto cominciò a diffondersi come un virus in ogni parte del corpo. Si sentiva come se mille lame lo stessero infilzando su più punti, rendendogli estremamente difficile qualunque azione vitale. Stringeva la bacchetta, ma come poteva difendersi con un incantesimo quando anche il semplice respirare era impossibile?
    Aprì la bocca, ma non riuscì davvero a parlare, provò a rotolare in un punto più sicuro, ma era come paralizzato. Cazzo, sono fottuto. Forse saltare su una nave nemica fu uno sbaglio, tuttavia l'orgoglio gli impedì di ritenerlo un rimpianto. La bottiglia di rum dalla tasca scivolò sul pontile della nave e a causa di un movimento involontario rotolò fino a giungere all'altezza del suo viso. Rum. Portò la lingua a leccarsi le labbra, se non altro col passare del tempo riusciva ancora a muoversi. Devo recuperare le forze. Devo farcela.
    Sfruttare il caos generato forse era l'idea che serviva al denrisiano. Con tutta quella confusione, con tutti quegli attacchi, Ludwig poteva pensare a Jonathan? Sperava vivamente di no. Epismendo. Sussurrò a bassa voce, sperando che l'incantesimo curativo potesse dargli quel poco di sollievo in grado non ti curarlo alla perfezione, bensì abbastanza da permettergli di eseguire una seconda magia. Lentamente mosse il polso in direzione delle gambe del capitano, dopodiché non restò altro da fare se non incrociare le dita. Bombarda! Era lo stesso incantesimo utilizzato prima, tuttavia in quel momento tra la rabbia, il dolore e la tensione del momento reputò più opportuno mettere da parte l'originalità in favore della forza bruta.



    RevelioGDR


    Jonathan soffre tanto a causa dell'incantesimo subito, dopodiché resta a terra e cerca di sfruttare la confusione del momento a suo vantaggio. Prima usa Epismendo per curarsi, dopodiché Bombarda contro il capitano.
    Equipaggiamento: ascia, scatola di fiammiferi, corda e bottiglia di rum.

    Skill: Duellante Magico, Resiliente, Magizoologia

    Coraggio: 33
    Empatia: 24
    Intelligenza: 20
    Resistenza: 32
    Tecnica: 20
    Intuito: 34
    Destrezza: 20
    Carisma: 32
     
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    Doc.POZIONI_DRUIDA
    AIRWËN
    O'NEILL
    Riuscì solo a vedere che il teletrasporto della sua pozione aveva funzionato prima che uno di quegli esseri piombasse su di lei, forse peggio di una palla di cannone...
    Le fece male, CAZZO se le fece male!
    Con un solo colpo ben assestato quell'uccellaccio le aveva fatto un male pazzesco.
    Ancora a terra stordita e dolorante, si chiedeva chi glielo avesse fatto fare ad imbarcarsi su quella nave senza neanche sapere contro cosa andavano incontro... Se suo padre lo fosse venuto a sapere, l'avrebbe trascinata via dal villaggio con la forza per poi punire la sua stessa sorella, nonchè zia di Airwen, per averla "abbandonata" ad un compito tanto pericoloso.
    Eppure non era stata Bridget a convincerla ad intraprendere quella missione, aveva fatto tutto da sola, doveva dare la colpa solo a sé stessa.
    Era così ferita che le ci volle un attimo prima di riuscire a superare il trauma dell'attacco causatole.
    Non era solo un'insegnante di Pozioni, ma anche Druida a Denrise e tra i suoi compiti non c'era solo la creazione di pozioni utili, ma anche quello di curare la gente che chiedeva il suo aiuto. Non era una medimaga completa, i suoi studi erano basilari, ma ne sapeva abbastanza da capire che era ridotta parecchio male, un altro colpo e ci avrebbe lasciato la vita.
    Doveva assolutamente curarsi, ma farlo col rischio di esser nuovamente attaccata mentre si guariva non era consigliato, doveva prima assicurarsi di non esser interrotta.
    La rabbia che le montava nel petto non aiutava a concentrarsi, soprattutto dopo aver visto Jason correre da Calypso per un mal di testa e lei che lo aveva salvato dal finire sulla nave nemica e si era presa un attacco coi contro fiocchi tanto da esser ridotta in quello stato non era stata minimamente cagata!
    Una cosa era esser guardata storto perchè era una "straniera" al villaggio, ma un'altra era non esser un minimo soccorsa dopo l'attacco di quella bestiaccia!
    Magra consolazione: gli aveva lanciato contro un Bombarda, magari restava abbastanza lontano da permetterle di lanciare l'incanto.
    Fece un paio di respiri profondi, doveva assolutamente tornare concentrata e reprimere il bisogno di ammazzarlo con le sue mani...
    Con la sua fedele bacchetta ancora stretta in mano, provò a disegnare un arco rivolto verso l'alto in aria, immaginando una barriera che la circondava per proteggerla mentre provava a dire << Fianto Duri! >>.
    Se avesse funzionato si sarebbe sentita sì stanca, ma almeno avrebbe potuto, FORSE, reggere un altro attacco...
    Era stanca e certo il dolore non era diminuito, ma si rifiutava di arrendersi.

    << Leis an fuck atá mé ag fáil bháis, droch-bastards tú!>>

    = Col cazzo che ci muoio, brutti bastardi!


    L'istinto di sopravvivenza ebbe la meglio sulla voglia di vendicarsi con quell'essere vagamente piumato e dell'energumeno druidico che non si era neanche preoccupato di chiederle come stesse.
    Con la bacchetta, concentrò tutta la sua magia curativa per infonderla nel catalizzatore, e con esso tentò di disegnare delicata una linea immaginaria lungo il suo corpo e intanto, con voce decisa ma dolce, come cercasse di consolare il suo povero corpo martoriato, provò a dire << Epismendo>>
    Se avesse funzionato, avrebbe potuto trovare la forza per continuare a combattere e magari avere la soddisfazione di atterrare qualcuno/qualcosa.

    25 anni _ MEZZAVEELA _ Irlandese _ Outfit 1 2 3
    codice role © Akicch~NON COPIARE - WANT YOUR OWN? GET IT


    Equipaggiamento:
    - Bacchetta
    - 2 Pozioni Cura Ferite (ripristina 7 PV)
    - 1 Antidoto Mentale: Cura stati mentali alterati
    - 1 Pozione per prevenire stati mentali alterati (dura per due turni dopo il post in cui la si beve)
    - 1 Pozione Extimulo Potente: nei due post successivi dopo l'utilizzo il mago che la assume avrà +5 al dado per colpire e +5 al danno.

    SKILL:
    MED I
    Il mago ha dedicato la propria vita alla cura delle persone, studiando come riconoscere sintomi e segni clinici che portino ad una corretta diagnosi e terapia per le principali patologie magiche e babbane.
    Le sue elevate competenze mediche gli fruttano un bonus di +4 al dado per qualsiasi azione di cura o diagnosi, incluse quelle magiche.
    POZ I
    Il mago ha scelto la sottile arte delle pozioni, imparando di destreggiarsi tra ingredienti, ricette e proporzioni da rispettare.
    Il mago sa eseguire agilmente le pozioni facili e di media difficoltà in maniera autoconclusiva, inoltre gode di un bonus di 4 nel momento in cui prepara una pozione o cerca di indovinarne la composizione.
    Un vero pozionista non può uscire mai senza i suoi amati intrugli e infatti 3 pozioni occupano per lui un solo slot.

    Statistiche:

    Coraggio: 20

    Empatia: 30

    Intelligenza: 32

    Resistenza: 21

    Tecnica: 30

    Intuito: 20

    Destrezza: 21

    Carisma: 30

    PV Airwen: (20+21) - 25 = 16/41



    RIASSUNTO:


    Airwen ha subito parecchi danni dal rapace che l'ha attaccata, così cerca di sopprimere la rabbia provata verso l'essere e verso l'altro druido che non si è minimamente preoccupato di lei e di come stesse, per proteggersi con un Fianto Duri.
    Infine cerca di curarsi con un Epismendo (ricordo che sono MED I).

    [ Nome: Incantesimo Scudo Invalicabile
    Classe: Scudo
    Formula: Fianto Duri
    Movimento: Disegnare un arco rivolto verso l'alto
    Effetto: Genera una barriera che disintegra cosa vi impatti contro
    Note: lo scudo scala su Empatia, la distruzione su Coraggio (difesa dalla distruzione: Resistenza).
    Questa magia provoca Fatica.]


    [ Nome: Incantesimo cura ferite
    Classe: Cura
    Formula: Epismendo
    Movimento: una linea delicata sopra la ferita da curare
    Effetto: blocca le epistassi e risalda le microfratture
    Note: Cura anche 1d10 gli HP, ma è inefficace nel caso un mago sia stato schiantato o presenti gravi fratture esposte o scomposte ed è poco efficace contro la Maledizione Dissanguante.]
     
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    Calypso O'Queen Carpentiere

    Parlato - Pensato - Ascoltato


    L'incantesimo sembrava funzionare, il buco causato dalla cannonata si stava lentamente riparando e non entrava più così tanta acqua nella stiva. Era ormai quasi giunta alla fine del lavori quando udì un altro boato.
    Si ritrovò scaraventata a terra, senza neanche avere il tempo di capire cosa diamine stesse succedendo. Perse i sensi, ma fu solo per poco: la stiva si era riaperta e aveva ripreso a imbarcare acqua, fu il contatto con l’acqua a farla riprendere. Si alzò di scatto a sedere, o almeno ci provò, iniziando ad avvertire solo in quel momento tutto il dolore causato dall’esplosione. Ci mise un po’ a riprendersi totalmente, aveva l’udito ovattato a causa dell’esplosione, oltre a un grande mal di testa.

    Ma chi glie l’aveva fatto fare di cacciarsi in quel guaio? Il pensiero corse a suo padre, che stava tornando dal suo viaggio in quel momento, o forse era già tornato a casa e aveva letto la sua lettera. Probabilmente lui non vedeva l’ora di tornare solo per riabbracciarla, e tutto il suo equipaggio probabilmente non vedeva l’ora di andare tutti insieme a bere ai Tre Manici di Scopa o al Canto della Sirena, con grande gioia di Jonathan che sicuramente ci avrebbe guadagnato molto. Già, Jonathan, quell’idiota... era già morto? O se la stava cavando meglio di quanto lei pensasse? Quasi senza accorgersene, a quel pensiero si sforzò di alzarsi a sedere e brandì la bacchetta. Le ci volle un po’ per riprendere a riflettere con lucidità e ricordare gli incantesimi curativi che aveva studiato ad Hogwarts tempo addietro. Puntò la bacchetta contro sé stessa: Reinnerva e pregò che funzionasse, ma a prescindere dalla riuscita dell’incantesimo, sarebbe tornata sul ponte, non con poca fatica, dove Jason la stava chiamando piuttosto insistentemente.
    Sono qui, Jason! Sto bene! Più o meno... ma la Fortezza è messa peggio! È inutile continuare a tentare di ripararla se continuano a lanciarci contro una palla di cannone dopo l’altra! Dobbiamo prima impedire loro di attaccare! Se non li fermiamo, non posso fare nulla! E se non ci sbrighiamo, rischiamo di annegare presto! Quello lo gridò più che a Jason all'intero equipaggio.
    Maledetto Jonathan! Se non fosse stato ancora su quella nave, avrebbero potuto farla esplodere o qualcosa del genere, e tornare a casa sani e salvi! Ora non lo vedeva neanche... era già morto? O magari era diventato già uno zombie? Questo avrebbe reso loro più facile il lavoro, ma non aveva modo di capirlo in quel momento.

    RevelioGDR



    Calypso, una volta ripresasi, tenta di curarsi con un "Reinnerva". Dopo, a prescindere dalla riuscita dell'incantesimo, torna sul ponte e avverte l'equipaggio che non può fare nulla per evitare che la nave affondi se prima non fermano gli attacchi della Poseidon.
    Statistiche:
    Coraggio: 25
    Empatia: 20
    Intelligenza: 25
    Resistenza: 30 Tecnica: 30
    Intuito: 25
    Destrezza: 25
    Carisma: 20

    Skill: Magitecnologo; Incantesimi Avanzati

    [/QUOTE]
     
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    Scheda 32 y.o. Morrigan Denrise. Stats
    Always leave a place better than you found it
    Morrigan Maverick
    Long may I reign!

    Il ghiaccio scivolò sull'usignolo impedendogli di volare e dunque cominciò la musica. Morrigan aveva completamente perso la concezione di timone e tutto ciò che aveva attorno si fece nero. Con lo sguardo seguì la sirena e la sua caduta sempre più veloce. La creatura oscura ruzzolò sul ponte collocandosi fra un mago e l'altro. Morrigan cercò di distinguere i volti di questi due individui fallendo nell'intento. Eppure uno di quelli sembrava così famigliare.
    Pensa, sussurrò la ragione. Sbrana, comandò la rabbia.
    Ma quei due esseri sul ponte non erano la creatura per cui il mago stava provocando disgusto e nemmeno la più vicina. Qualche codardo si era nascosto nel ventre della Poseidon per dare sfogo alla propria rabbia con colpi di cannone. Si, il mago aveva visto la Poseidon sputare ferro. Perché non ricambiare il favore?
    Morrigan avanzò lasciando ai venti e alle onde il pieno controllo del timone. I suoi piedi batterono contro il ponte della nave scandendo ritmi anomali e frenetici. Il mago, dunque, alzò il capo sorridendo di fronte alla tempesta. Come con un maestro d'orchestra la bacchetta sottostò ai comandi dell'ex auror. La sua punta strisciò sulla stoffa interna del mantello di Morrigan per poi rivolgersi al cielo. Con un movimento secco disegnò un fendente perpendicolare al ponte della Poseidon. Il punto esatto in cui si sarebbe fermato sarebbe stata la bocca di cannone fumante più vicina al mago.
    Allora Morrigan si immaginò i cieli gravidi di fulmini scaricare in pieno la propria potenza contro la nave nemica. L'ex auror, ignorando quella sensazione di nostalgia che una delle figure sul ponte gli stava procurando, si sarebbe sentito Thor almeno per un momento. Nel mentre, dalle sue labbra, uscirono tre parole «Fulgur et Tonans!»

    Nome: Incanto Richiama Tempeste
    Classe: Magia Elementale
    Formula: Fulgur et Tonans
    Movimento: Strofinare la punta della bacchetta contro della stoffa per fargli acquisire della carica elettrostatica, dopodiché puntare la bacchetta verso l'alto e con un rapido movimento del polso indicare precisamente l'area circostante che si desidera colpire con l'incanto, recitando la formula ad alta voce; per eseguirlo bisogna necessariamente trovarsi in un luogo esterno;
    Effetto: La carica elettrostatica accumulata nella bacchetta innesca un fenomeno temporalesco utilizzando la quantità di umidità presente nell'atmosfera per generare lampi e saette che si riverseranno sul terreno. L'area dell'incantesimo e la durata varia in base ai PP Coraggio dell'utilizzatore;
    Note: E' bene specificare che l'incantesimo in questione non colpisce un unico punto, bensì un area ben delimitata in cui si scateneranno le scariche elettriche. Ha una durata che varia soprattutto in base all'umidità dell'aria presente nel luogo ed alle condizioni atmosferiche presenti a quando si è lanciato l'incantesimo, es. in una giornata particolarmente uggiosa e prossima alla pioggia l'incantesimo verrebbe sfruttato al massimo del suo potenziale, mentre se l'incantesimo venisse lanciato in un pomeriggio particolarmente assolato di una zona desertica, l'effetto verrebbe ridotto pari ad 1/3 del suo potenziale. E' altresì difficile che un fulmine possa colpire lo stesso punto due volte, per cui se ne consiglia l'utilizzo contro più bersagli, inoltre è raccomandata estrema cautela all'utilizzatore dato che un uso improprio dell'incanto porterebbe a richiamare la tempesta troppo vicina a lui, coinvolgendolo conseguentemente; E' possibile contrastarlo con un qualsiasi altro incanto che modifica le condizioni meteorologiche a patto che non aumenti la quantità di acqua presente nell'atmosfera, altrimenti si otterrebbe l'effetto di prolungare la durata della tempesta.


    Friggere i cannoni che aveva davanti a sé e non solo. Probabilmente la polvere da sparo nel sottocoperto non avrebbe causato chissà quale esplosione data la tempesta e tutta l'acqua che ne derivava. Dunque, se il fulmine avesse sventrato parte della nave avrebbe approfittato della visuale creatasi per lanciare un altro incanto. Ancora una volta la bacchetta avrebbe ondeggiato nell'aria per poi scoccare improvvisamente verso il sotto coperta della Poseidon. Ancora una volta il mago si immaginò una distesa di sabbia che si allargava e allargava per poi inghiottire i cannoni e chiunque si fosse nascosto dietro a quest'ultimi.
    «Cumtello!» Tuonò il mago ignorando tutto ciò che non fosse il suo bersaglio.

    Nome: Incanto Sabbiatomba
    Classe: Magia Elementale
    Formula: Cumtello (fusione di Cuntumulo e Tellus)
    Movimento:ondeggiare la bacchetta e scoccare un colpo verso il punto in cui si vuole generare la magia
    Effetto: dalla bacchetta si libera una scintilla gialla che, impattando con una superficie orizzontale formata da elemento terra (terra, pietra), anche parzialmente sintetico (pavimento, asfalto), purché non incantato magicamente, la trasforma in sabbie mobili. Tali sabbie mobili attirano verso il basso qualsiasi essere non vivente fino ad inglobarlo completamente, se possibile; in caso di esseri viventi, questi verranno attirati al fondo per la parte caudale (gambe/coda), venendo inglobati fino all'altezza del collo. Quando la magia termina il suo effetto o ingloba al massimo possibile qualcosa, si solidifica in sabbia, bloccando i movimenti di qualcuno senza però soffocarlo.
    Note: è possibile sfuggire alle sabbie mobili tramite la propria destrezza o incanti di levitazione; maggiore è l'intelligenza del mago, maggiore è la forza trainante.
    Il raggio di azione della magia è pari a r=1+Intelligenza/10. Il raggio indica anche la profondità pozza di sabbie mobili.


    CITAZIONE
    «Parlato»
    "Pensato"
    Narrato

    ✕ schema role by psiche


    Coraggio: 24
    Empatia: 24
    Intelligenza: 30
    Resistenza: 28
    Tecnica: 31
    Intuito: 20
    Destrezza: 24
    Carisma: 20

    Magitecnlogo & Duellante nato

    3 Oggetti:
    1 - Calzini (Se approvati)
    2 - Gessi
    3 - 1kg di Farina

    Riassunto: Morrigan tenterà di inclinare la nave in modo da far entrare la Poseidon nel raggio di tiro dei cannoni (Prima azione). Dunque, utilizzerà l'incantesimo tonante contro il pennone principale della Poseidon tentando di colpire almeno un rapace (Seconda azione).
     
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    Denrise
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    Philipp Garlic
    Predone | 26 anni
    Non stava andando esattamente come avrebbe sperato: la sua alabarda era un'arma da tracciamento, non prettamente d'attacco, eppure lui, sospinto dalla rabbia e dalla voglia di menar le mani, pensò bene di impiegare quella lama contro l'uccello avversario, tentando di piantarglielo nell'ala 'Fanculo, uccello alchimista!' ringhiò tra sé e sé, compiacendosi comunque del danno che aveva inferto e del fatto di aver resistito al contrattacco di quella feroce creatura.
    "Vaffanculo!" sibilò infatti a denti stretti, mentre il becco affondava nella carne viva, strappandogli un gemito nonché il fiato, senza però farlo cadere 'Non svenire, Philipp, non devi svenire, o sei morto!' e in quell'ambientazione non c'erano piume di fenice pronte a rianimarlo!
    Si staccò la bestia di dosso, ma istintivamente seppe che c'erano cose più importanti, come fermare il capitano, quindi si gettò su di un cannone e tentò la propria mossa, scoprendo, quando ormai era pronto a sparare, come qualcun altro avesse avuto la sua stessa idea, solo in maniera meno artificiale "CHE CAZZO FAI MORRIGAN! VA DISTRUTTO QUEL COSO!" ruggì lui, riferendo al magitecnologo insulti inenarrabili e sparando comunque la propria bordata, cosa che in effetti fu risolutiva, visto che spezzò il sigillo oscuro e creò forse una finestra d'attacco per Jonathan.
    "SMETTILA DI STARMI TRA I PIEDI E OSTACOLARMI, DA CHE CAZZO DI PARTE STAI, COGLIONE DI MERDA!" ruggì lui, diventando sempre più rosso e fuorioso man mano che gli eventi precipitavano.
    Precipitò a terra anche lui, in vero, con la seguente bordata da parte della Poseidon 'Merda... MERDA!' posò una mano a terra e tentò di tirarsi su, non senza fatica: aveva scelto la mano sinistra, sorretta dalla spalla ove era affondato il volatile, cosa che lo costrinse a stringere i denti 'Fanculo, fanculo, fanculo!'
    Era difficile per lui non essere arrabbiato, con Morrigan che pareva ostacolarlo, con Airwen che urlava cose come una gallina, con Jonathan e Jason che facevano cose a caso e anche con Calypso che si era rintanata chissà dove. Nulla di quello era oggettivo, ma già Philipp aveva una mente molto rigida e ristretta persino per i canoni denrisiani, quindi c'era solo da immaginarselo cosa potesse suggerire alla sua mente il canto di quei dannati uccelli.
    La sinergia tra la sua rabbia, la sua visione del mondo e quel canto esplose in un urlo selvaggio del Cacciatore, che coprì almeno per lui gli avvertimenti di Calypso. Con la sola rabbia si tirò in piedi estraendo quindi il proprio catalizzatore e puntando colui la cui ferita ancora bruciava e pulsava ad ogni suo movimento "Stupeficium!" ruggì contro l'uccello, col preciso intento di stenderlo una volta per tutte, per quanto questo non potesse bastargli e ormai, con un velo rosso di rabbia sugli occhi come accadde a Giasone, egli non vedeva alleati o nemici, ma solo una insaziabile sete di sangue ed urla.
    Afferrò la propria alabarda ancora una volta, con entrambe le mani e caricò la sua vittima con la punta centrale, quella verticale più simile ad una lancia, pronto a speronla. Il bersaglio nel cuoricino di Philipp sarebbe stato Morrigan (non troppo distante da lui), ma essendo in modalità berserker avrebbe colpito la creatura a lui più prossima.
    RevelioGDR


    Phil odia tutto e tutti, indipendentemente dagli uccellacci, quindi dapprima tenta uno Schiantesimo sull'uccello C che tanto gli ha dato fastidio, poi usa la parte alta dell'alabarda per impalare la cosa più vicina (che dovrebbe essere morrigan)
     
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    Gli Snasi
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    Sussurri voraci | Quest
    Airwen, seppur non avesse mai salpato su una drakkar, si rivelò fondamentale per la sopravvivenza di un predone e di un druido, purtroppo però viveva in un mondo ingiusto e la cortesia non fu ricambiata. L'immonda creatura oramai ti aveva puntata e non pareva intenzionata a mollarti tanto facilmente. Ti saltò addosso nello stesso istante in cui il Fianto Duri [D20:18+7] veniva eretto, costringendo il rapace oscuro a scontrarsi contro una barriera che si rivelò mortale per lui, complice anche il successivo Bombarda Maxima di Jason. Riguardo, invece, allo scudo del druido questo fu correttamente evocato [D20: (12+7+4):2].
    Col pennuto fuori gioco Airwen fu libera di curarsi [D10:6+7] e di poter riprendere il combattimento più agguerrita che mai.
    La druida non fu l'unica a pensare di curarsi, infatti Calypso utilizzò la stessa strategia, scegliendo però un incantesimo non molto adeguato alla situazione: reinnerva era utile su chi era svenuto e lei aveva già ripreso conoscenza, ragion per cui il suo effetto fu minore [d6: 4+5] A seguito della sua azione cominciò a sentirsi meglio e se non altro scomparvero i costanti dolori ogni qualvolta si muoveva. Giunta fuori dalla nave fu fortunata: nessuno la attaccò e, come Airwen, all'orizzonte intravide qualcosa di enorme. Man mano che la nave si avvicinava sempre di più una e aguzzando la vista entrambe videro dei giganteschi promontori e ciò che fece raggelare il sangue era ciò che si intravedeva tra uno stretto e un altro: il vuoto. Sicuramente in natura non esisteva nulla del genere e anni e anni di conoscenze scientifiche e astronomiche avevano confutato come la terra fosse rotonda, ma ve la sentivate di rischiare? Certo era che le rapidi spiegavano come mai entrambe le drakkar stessero andando verso quella direzione e la tempesta ancora violenta e impetuosa non avrebbe consentito un facile cambio di direzione. Era la fine?
    Sicuramente non lo era per Philipp che furioso e permaloso com'era se la prese con il rapace che per poco non pose fine alla sua vita. Eseguì uno Stupeficium da maestro [D20:19+8+4] costringendo il pennuto a precipitare sul ponte della Poseidon. Quel precipitare non causò ingenti danni, non come l'ennesimo incantesimo elementale di Morrigan. Il suo Fulgur e Tonans entrò in campo con una potenza sorprendente [d20:20+7] disintegrando non solo buona parte della copertura dei cannoni, ma anche parte della stiva dove la drakkar cominciò a imbarcare l'acqua. Pure il secondo incantesimo riuscì, lasciando affondare i cannoni nelle sabbie mobili. E chi sparava per mezzo di essi? Il nulla più totale. Probabilmente erano stati incantati o chissà cos'altro poteva esserci dietro.
    Poi accadde qualcosa di inaspettato: Philipp sguainò la sua arma e corse contro la persona a lui più vicina. Morrigan non lo era più dato che si avvicinò alla Poseidon, quindi Philipp partì alla carica contro Jason, distruggendo lo scudo da lui evocato [D22: 8+8+4-12] in favore a un danno meno consistente. La lama dell'alabarda graffiò solo il druido che tutto sommato poté ritenersi fortunato.
    Tra fulmini, esplosioni, rapaci oscuri che cadevano dal cielo, Jonathan approfittò di tutta quella confusione per curarsi. Il suo Epismendo [D10:9+6] riuscì a fargli recuperare le forze sufficienti non solo per il suo secondo incantesimo, ma anche per rialzarsi qualora avesse voluto. Il Bombarda però risentì dello stress emotivo del predone D20:2+8+4+5 che a seguito della pozione offerta da Airwen avrebbe dovuto ottenere un effetto ben maggiore. Il capitano fu colpito solo in parte dall'esplosione, cominciando a mostrare i primi segni di cedimento.
    Ar-de-mo-nio! Dalla bacchetta del mago fuoriuscirono incandescenti lingue di fuoco maledetto che liberandosi nell'aria formarono una sorta di ciclone intorno alle due drakkar. Tale incantesimo era completamente imprevedibile e anche lo stesso Ludwig rischiava di caderne vittima. La temperata crebbe notevolmente nell'arco di pochissimi secondi, poi ecco che una portentosa fiamma dall'alto cadde perpendicolarmente contro Morrigan e un'altra - poco più intensa - trapassò lo scudo di Jason. Entrambi i maghi vennero coperti dalle fiamme nel giro di pochi istanti [2D50: 26; 29]. Se non avessero fatto qualcosa al più presto le fiamme avrebbero continuato a propagarsi causando danni non solo a voi, ma coinvolgendo anche la Fortezza nell'incendio. Il lato positivo? L'effetto degli uccelli era ormai svanito e seppur ancora tremendamente frustrati eravate liberi di agire con lucidità.

    RevelioGDR


    Siamo al quinto giro di post, ci siamo quasi!

    - Ricordo a tutti che per com'è messa adesso tra 2 giri di post la Fortezza affonderà;
    - Ho dimezzato gli effetti degli incantesimi di Calypso perché ha usato reinnerva (e non è svenuta) e di Jason attenendomi al regolamento: dar un malus se si utilizzano in due post di seguito incantesimi che causano fatica;
    - Se Morrigan e Jason non troveranno un modo per fermare le fiamme ogni turno riceveranno un D15 di danno;
    - I promontori e le rapidi sono visibili unicamente a Calypso e Airwen perché data la situazione ho ritenuto fossero le più libere per accorgersene.
    - Prossima scadenza: Giovedì alle 23:59
    - In spoiler avete lo scheda riassuntivo dei danni.

    Rapace a: KO (in mare)
    Rapace b: KO
    Rapace c: KO
    Rapace D: KO
    Pirata a: KO
    Pirata b: KO
    Pirata c: KO
    Pirata D: KO
    Capitano Ludwig: -23-9= -32

    Morrigan: -26
    Jason: -8-29= -37
    Calypso: -37+9= -28
    Philip: -19
    Airwen: - 25 + 13= -12
    Jonathan: -46+15= -31
     
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    Jonathan Baker | Predone
    Jonathan non era mai stato un uomo estremamente silenzioso, tuttavia quella volta servì esserlo per portar a casa la pellaccia. Approfittò del caos che stava scoppiando intorno a lui e non appena l'incantesimo di cura fuoriuscì dalle proprie labbra, sentì finalmente parte del proprio corpo smettere di soffrire. Quindi era in forma? Assolutamente no, soffriva ancora a causa del male accusato in precedenza, ma se non altro riuscì a prendere tempo con un Bombarda non ben assestato.
    Con sommo sforzo e sacrificio il predone riacquistò la posizione eretta e si accorse dell'inferno che si era propagato. L'Ardemonio, ennesima magia oscura, aveva liberato un fuoco intrepido che volteggiava intorno alle drakkar, alzando di non poco la temperatura sulle navi. Cazzi, ci vuole arrostire? Il fuoco colpì Jason e Morrigan, risparmiando il resto dell'equipaggio. Cosa faccio? E, soprattutto, Ludwig come conosce questi incantesimi? Denrise vietava la magia oscura, dove aveva trovato il tempo per praticarla e riuscir a controllare una magia tanto dirompente? Erano tutte ottime domande, domande che avrebbero avuto risposta nel momento in cui quella situazione sarebbe terminata.
    Col la fine della rabbia il predone strizzò l'occhio a qualche domanda e a ciò che disse il capitano prima di essere colpito. Fermatela. Di chi cazzo stava parlando? Sbuffò, ma se non altro ciò donò al ragazzone quel che gli mancava da buona parte del viaggio: la speranza. I druidi sapranno sicuramente cosa far con lui.
    Lo stesso catalizzatore magico che aveva sfruttato per fragorose esplosioni, mutilazioni varie ora avrebbe agito in nome di ben altri valori: quella in cui si erano imbarcati era una spedizione di soccorso. Puntò la bacchetta contro il capitano e le parole uscirono da sole: Impedimenta! Lo scopo era quello di rallentare i movimenti del capitano, in favore del suo secondo incantesimo. Incarceramus! Nelle più rosee delle aspettative, dal legno di frassino sarebbero fuoriuscite delle solide funi intente a legare Ludwig e impedirgli qualunque movimento.
    Se ce sei nun provà a moverte che te tajo er capo. Insomma, aveva la stessa classe del protagonista di un film disney. Ovviamente se gli incantesimi fossero riusciti, Jonathan avrebbe cercato di privare Ludwig della sua bacchetta.


    RevelioGDR


    Jonathan usa impedimenta su Ludwig, dopodiché incarceramus con l'intenzione di immobilizzarlo. Se ci riesce recupera la bacchetta del capitano.

    Skill: Duellante Magico, Resiliente, Magizoologia

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    Philipp Garlic
    Predone | 26 anni
    Philipp non era una persona iraconda: si atteggiava da tale, ma di base era uno abbastanza calmo, caratterialmente, non gli saltava facilmente la mosca al naso. Era uno xenofobo e un ragazzo di mentalità ristretta, ma non era una persona che si abbandonava alla rabbia e pretendeva che essa giustificasse o addirittura risolvesse tutto: aveva valori forti e chiunque non li rispettasse destava in lui rabbia.
    Il che significava che era costantemente arrabbiato. Ma per una (presunta) buona ragione.
    Si era arrabbiato con Jason per essersi dato alla necromanzia, si era arrabbiato con Morrigan per averlo intralciato più volte, si era arrabbiato con Airwen per essere inglese e si era arrabbiato con Jonathan perché era chiassoso e mezzo nudo era semplicemente irresistibile: insomma, sì, era iracondo. (?)
    Preda della rabbia i suoi istinti peggiori poterono emergere in tutta la loro crudeltà e la vittima numero uno fu uno degli uccelli, uno degli ultimi in vero, che si beccò dritto per dritto uno Schiantesimo a piena potenza, che quasi lo sbriciolò 'Muori, figlio di una cagna malnata!' ringhiò lui, gioendo di quella morte orribile, non rendendosi conto di aver appena fatto un crit alla Pardini: inutile.
    Una morte poteva essere un buon modo per riprendere in mano la sua vita, o almeno quella fase di navigazione, e un altro poteva essere stando vicino agli amici no? Fu per quello, certamente, che Philipp dimostrò il suo profondo amore per Jason, tentando di impalarlo come avrebbe dovuto fare (e aveva anche fatto) con William, il suo caro ex vampiro.
    Fortunatamente, almeno quella volta, la sfortuna decise di dormire, e il ragazzo non crittò malissimo.
    "I maghi neri devono morire!" affermò lui, cercando di giustificare quella che in fondo era mera rabbia cieca, cosa che infatti emerse poco dopo, quando il canto terminò il suo effetto, riportando al consueto stato di grazia il Cacciatore, che dovette sgranare gli occhi, osservando poi la sua lama insanguinata.
    Fissò la lama, fissò il druido, poi scosse di lato la testa "Non ero in me: io non attacco i miei alleati" decretò lui, andandosene di gran carriera senza in vero neanche chiedere scusa fino in fondo, attirato sia dalle poderose magie di Morrigan, sia da ciò che stava accadendo sull'altra nave.
    'Lo stronzo è ancora vivo' pensò lui, rilevando come Jonathan stesse ancora urlando a pieni polmoni, contemplando poi la loro nave e quella avversaria "MORRIGAN, PORCO ODINO, FINISCILA DI DISTRUGGERE LE NAVI! CON CHE CAZZO TORNIAMO A CASA, A SUON DI BESTEMMIE?" sbraitò lui, che in cuor suo proprio non riusciva a digerire il magitecnologo 'Ma perché cazzo non ho fatto a fette lui?!' si disse, ignorando come in fondo fosse tutta colpa di Cucciolo (?).
    Afferrò il proprio catalizzatore, ma proprio quando stava pensando cosa fare ancora, su come agire sul capitano, ormai gravemente ferito, ma fermamente determinato a servirsi di Magia Nera 'Perché usa solo magie nere?' si stava infatti chiedendo, salvo poi gemere quando udì quale magia stesse impiegando "Merda!" strillò lui, notando le creature fiammeggianti iniziare a circondare le due navi come squali (solo più feroci), per poi abbattersi su Morrigan e Jason "MERDA!" strillò ancora più forte, distanziandosi da Jason "Salta via o usa uno scudo contro le magie nere!" fu il suo consiglio, che ovviamente si guardò bene dal mettere in pratica, troppo impegnato a gestire il presente per pensare ai compagni 'Le navi ci servono!' si stava infatti dicendo lui, realizzando come la priorità fosse fermare l'Ardemonio, o almeno deviarlo.
    Jonathan prese l'iniziativa, tentando di immobilizzare il capitano avversario, cosa che fece sperare al Cacciatore che potesse lenire il suo controllo su quella magia oscura 'E senza un controllo, gli servirà un bersaglio'
    Fu per quello che si avvicinò al bordo della nave, puntando la bacchetta in alto e un po' in obliquo "Avis!"
    La sua idea non era quella di evocare tanti uccellini di carta o molti esemplari reali: voleva evocare un'unica fiera aquila, dall'apertura alare maestosa e dalla poderosa voce.
    'Vola in alto, più che puoi: scappa da queste fiamme terrificanti!' si disse lui, cercando di imprimere quell'ordine alla creatura che stava generando dal nulla e sulla quale, non appena avesse potuto vederla, avrebbe impresso con la magia una runa all'inverso "Chorium Runae!" avrebbe infatti tuonato, cercando di incidere una Eiwaz allo scopo di incrementare la possibilità di quella creatura di essere percepita in ogni modo, magari anche da quella evocazione oscura.
    RevelioGDR


    Phil odia tutto e tutti, indipendentemente dagli uccellacci, ma ora ha problemi maggiori.
    Dopo aver sbraitato un po' contro Morrigan e Jason, il ragazzo dapprima evoca un'aquila con Avis e poi tenta con un chorium runae di renderla particolarmente percettibile.
    L'obiettivo è librare l'uccello sopra l'acqua tra le due navi e farlo volare in verticale, seguendo anche il suo istinto di sopravvivenza e sperando che questa attiri l'ardemonio, direzionandone altrove dunque almeno parte della sua potenza
     
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    Thor mandò i suoi saluti al capitan Ludwig. Un flusso di energia calò sulla nave demolendo uno dei suoi fianchi. Morrigan ne aveva subito approfittato per rendere i cannoni inutilizzabili ma era stato inutile poiché nessuno si trovava nella stiva. I cannoni dovevano essere incantati e il mago -il magitecnologo, per essere precisi- si sentì così stupido da rabbrividire. E non solo per non essersi accorto di un incanto così comune.
    La Poseidon stava ingoiando acqua con la stessa passione con cui lui aveva cominciato a tracannare birra nelle ultime settimane. Perché lo aveva fatto? Era stato un attacco stupido. In quel modo si era privato di un'altra via di fuga nel caso Calypso non fosse riuscita a riparare la Fortezza. A farglielo notare fu Philip. Ma il mago non riuscì ad arrabiarsi. Il suo corpo si era rilassato e la sua mente era tornata limpida e pronta allo scherzo.
    «Gne, gne, gne» Lo schernì l'ex auror emulando con la mano sinistra una bocca che si chiudeva a ritmo «Linguaggio, ragazzo. Odino presta attenzione due volte durante le tempeste e non mi sembra il caso di farlo arrabbiare.»
    Morrigan si portò le mani sul fianco per poi tornare a fissare il 'compagno'. Dunque, in un singolo secondo, capì di avere ragione. E non ne fu felice.
    Eccolo. Una scia di fuoco si librò dalla bacchetta di Ludwig. Le fiamme si fecero più dense e più dense fino a circondare la nave. La fronte di Morrigan si fece madida si sudore e il suo fiato pesante. L'ex auror conosceva quella maledizione e la sua mente si contorse nel dolore rievocando immagini tanto vivide da riportarlo a Londra.
    Poi ci fu il bacio. Un bacio caldo. Bollente. Atroce. Il torso di Morrigan prese fuoco. Il suo primo pensiero era andato alla Granduchessa che ormai era sana. Dunque si focalizzò sulla situazione. Non c'era tempo per pensare agli altri. O alla nave. Avrebbe voluto, sì. Ma non doveva. Il suo cuore gli consigliò di buttarsi in mare ma sarebbe stato inutile. L'acqua non sarebbe bastata a fermare l'Ardemonio. Nessun incantesimo era in grado di farlo. Al massimo potevano rallentarlo. Era il suo piano finale? No, no. L'ex Auror aveva in mente altro.
    Il dolore gli provocò una scarica di adrenalina che gli fece scoppiare le pupille. Tutto intorno il mondo rallentò. Il fuoco, signori, il suo oscuro compagno. Quanto ferro aveva piegato con il fuoco. Quanti cari aveva perso nel fuoco. E, ora, anche lui rischiava di morire nel suo abbraccio. Ma la sua missione non era ancora compiuta. La bacchetta era distante dalle lingue rosse ma il mago sapeva che il suo legno sarebbe potuto resistere. Quella compagna non lo avrebbe abbandonato e, a sua volta, non sarebbe stata abbandonata. Morrigan si immaginò di poter rallentare ancora di più il tempo. Settimane, giorni, ore. No, lui aveva bisogno di pochi secondi. Una singola scoccata e dalle labbra arrossate del mago fuoriuscirono due parole «Aresto Momentum!»

    CITAZIONE
    Nome: Incantesimo per fermare il tempo
    Classe: Generico
    Formula: Aresto Momentum
    Movimento: una stoccata secca e rapida
    Effetto: Ferma il tempo e solo il mago o la strega che l'ha evocato ne rimane immune
    Note: L’effetto dura finché chi l’ha lanciato non decide che il tempo può tornare a scorrere normalmente, di solito, comunque, anche i maghi più potenti non sono in grado di mantenere attivo questo complesso sortilegio per più di pochi minuti

    CITAZIONE
    Se l'incanto fosse andato in porto le fiamme e le gocce si sarebbero dovute fermare a mezz'aria. Solo il suo corpo sarebbe stato in grado di muoversi. Il mago non voleva scappare, aveva bisogno di affrontare quelle fiamme. Se queste fossero scivolate sulla nave anche quei suoi compagni sarebbero morti e non poteva permetterselo.
    Dunque immaginò una sfera. Una figura semplice e precisa ma in grado di raccogliere grandi spazi con poca superficie. Se la immaginò tutta intorno alle fiamme che lo avvolgevano. Tantissime molecole d'ossigeno che mutavano diventando anidride carbonica. All'inizio sarebbe stato solo l'esterno della sfera che sarebbe dovuto mutare. Il fuoco mangiava ossigeno e sputava anidride carbonica. Privandolo del primo, il suo stesso 'compagno' lo avrebbe aiutato a tramutare il resto dell'ossigeno. Poi continuò. Il suo piano era privarlo dell'aria attraverso un semplice incanto di trasfigurazione. In quanto a magitecnologo quello era il suo forte. La bacchetta avrebbe tracciato un semicerchio per poi eseguire un lieve affondo verso le fiamme «Muto!»

    CITAZIONE
    Nome: Incantesimo del ribaltamento materiale
    Classe: Trasfigurazione
    Formula: Muto
    Movimento: Tracciare un semicerchio con la bacchetta e poi eseguire un lieve affondo.
    Effetto: dalla bacchetta viene spruzzato un getto nero che permette di mutare la forma di un oggetto inanimato ed il materiale con cui è composto.
    Note: L'incanto ha un raggio massimo di 1 m.

    L'ex auror strinse i denti. Il dolore gli annebbiava la mente. Ma doveva riuscirci o nessuno sarebbe scappato a quelle fiamme.
    «Parlato»
    "Pensato"
    Narrato

    ✕ schema role by psiche


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    Magitecnlogo & Duellante nato

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    1 - Calzini (Se approvati)
    2 - Gessi
    3 - 1kg di Farina

    Riassunto: Morrigan tenta di fermare le fiamme. Con la sua prima azione prova ad utilizzare un 'Aresto Momentum' in modo da fermare il tempo. Dunque tenta di tramutare l'ossigeno che circonda le fiamme in anidride carbonica.
     
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    Doc.POZIONI_DRUIDA
    AIRWËN
    O'NEILL
    Era riuscita appena in tempo ad erigere la protezione che quel maledetto rapace l'aveva riattaccata, ma per sua fortuna aveva fatto in tempo e si era scontrato contro la sua barriera protettiva.
    Mai era stata più felice di aver per una volta pensato a salvare sè stessa e soprattutto di esser così previdente quando si trattava di duelli e situazioni critiche da considerare ogni possibile variabile...
    Aveva rischiato parecchio ma l'esser riuscita a curarsi le aveva permesso di recuperare forze e determinazione.
    Quasi al contempo, anche l'ultimo abominio venne abbattuto e gli effetti del loro canto sembrò finalmente attenuarsi, tanto da non esser più così arrabbiata coi suoi compagni, in particolare con Jason, da volerli punire... quasi si vergognò di averlo anche solo pensato, anche se al druido gliela avrebbe ugualmente fatta pagare in un qualche modo per come si era comportato nei suoi confronti quando era stata gravemente ferita.
    Potè concedersi un respiro di sollievo, ma durò poco. Non poteva minimamente immaginare ciò che il capitano non-morto Ludwig aveva in serbo per loro...
    Le fiamme dell'inferno circondarono le due navi, sospese sopra l'acqua del mare.
    La tempesta che infuriava con le toccava neanche, era come un'entità a sè stante, uscita da quel aldilà Cristiano di fuoco e peccatori, che aveva letto in uno dei vecchi libri di sua nonna. Lingue incandescenti si allungavano nella loro direzione nel tentativo di bruciarli.
    Due suoi compagni ebbero la sfortuna di esser presi e ora sul loro torace il fuoco bruciava le loro vesti.
    Non sapeva come aiutarli, quello era il fuoco maledetto, non bastava un semplice incantesimo per spegnerlo!
    Come che ciò non bastasse, il suo sguardo tornò a quel "qualcosa" che aveva scorto poco prima che la bestiaccia l'attaccasse; aveva tanto sperato fosse un'isola e degli scogli ora erano addirittura distinguibili in lontananza, peccato che oltre non vi era la rassicurante terra, ma il nero più TOTALE, come che fossero appena arrivati a quel "confine del mondo" dove in antichità credevano finisse la Terra, ritenuta piatta, oltre la quale si cadeva nel vuoto, popolato da mostri e creature lette solo nei libri di mitologia da lei tanto amati.

    [ NON PUò ESSERE! Mi rifiuto!
    La Terra NON è piatta, è TONDA! Che razza di scherzo è questo?! Che quel nero non sia un precipizio, ma la porta per un "altro mondo"?
    Ugualmente non ho certo intenzione di scoprirlo e soprattutto su questa nave che lentamente sta affondando!]


    Provò a correre dove aveva visto Jonathan lasciare le mappe nautiche sul ponte, prima di gettarsi all'arrembaggio sulla Poseidon, appena fosse riuscita a raggiungerle e a trovarle, avrebbe calcolato a che punto dovevano esser considerando la rotta e la velocità che avevano tenuto fino all'arrivo della tempesta e successivamente della Poisedon.
    Morrigan aveva abbandonato il timone per attaccare i cannoni, mannaggia a lui e al delirio mentale dato a quelle bestiacce! Quindi doveva considerare un margine di errore nelle sue probabilità poichè stavano andando alla deriva.
    Il suo obiettivo era capire se il fondale in quel punto era abbastanza basso da poter gettare l'ancora e fermare la rotta della nave verso il nulla, letteralmente il NULLA.
    Mentre cercava di calcolare e capire il punto sulla mappa geografica dove ora si trovavano, un altro dubbio le balenava in testa, in attesa di esser preso in considerazione: se il fondale era alla profondità giusta per fermare la nave, l'ardemonio che circondava ENTRAMBE le navi cos'avrebbe fatto?? Si sarebbe diviso in due per continuare a circondare entrambe o avrebbe attaccato quella ferma?
    Già imbarcavano acqua, se poi finivano pure per dar fuoco alla drakkan, non solo Calypso avrebbe dato di matto, ma ci avrebbero rimesso sicuro la vita.

    [ Pensa pensa Airwën! Ti prego pensa!
    Concentrati adesso che puoi senza il canto di quei maledetti piumati...]


    L'unica idea che le venne in mente fu quella di far perdere i sensi al capitano.
    Avendolo lanciato lui, c'era la possibilità che la fattura si esaurisse nel momento in cui, chi la controllava, sveniva o perdeva i sensi in un qualche modo.
    Non ne era completamente sicura, ma non aveva altre opzioni al momento.
    Concentrandosi sui calcoli, SE avesse scoperto che era possibile buttare giù l'ancora, avrebbe provato a raggiungere veloce dove ricordava essere (poichè aveva studiato i componenti della drakkan e un po' il suo funzionamento prima di trasferirsi a Denrise) la leva per calarla, ma prima bisognava cercare di stendere il capitano per spegnere il fuoco.
    Stava per lanciargli un incantesimo, il più potente possibile quando vide Philipp attaccarlo... forse non era stata l'unica ad arrivare quell'intuizione!
    Se ci pensavano i suoi compagni a colpirlo, lei poteva tenersi pronta a calare l'ancora nel caso il fuoco si fosse spento e, soprattutto, a lanciare il "Carpe Retractum" per afferrare il predone.
    Ma la missiva prevedeva di riportare il capitano al villaggio? Forse era sotto incantesimo e non un non-morto?
    Dovevano provare a "salvare" pure lui, sempre se fosse sopravvissuto alla rabbia dei suoi compari, più della metà dei quali puntava ad ucciderlo.
    Rapida avrebbe provato a scrivere in aria con la bacchetta ciò che voleva comunicare a Jonathan, un testo forse troppo lungo perchè lo sentisse con quei tuoni di sottofondo, era più sicuro affidarlo ad un incantesimo con cui era solita lasciare messaggi magici alla sorellina; appena finito di scrivere, avrebbe provato a dire << Verbavoleo >>.
    Avrebbe capito che l'incanto aveva funzionato solo se un fumo colorato fosse comparso al posto del suo testo etereo, a quel punto con attenzione e tenacia per ostacolare il forte vento della tempesta, lo avrebbe direzionato verso la vela della Poseidon, quella ancora bella legata e tesa, la più visibile dal punto sul ponte dov'era il predone.
    Se ci fosse riuscita, nel momento in cui il fumo avesse toccato la solida superficie, una scritta bella grande sarebbe comparsa sul liscio tessuto, chiara e sintetica: "AFFERRA FORTE IL CAPITANO APPENA SI SPEGNE IL FUOCO".
    Nel momento esatto in cui l'avesse vista comparire, come aveva fatto in precedenza, con tutto il fiato in corpo avrebbe urlato verso Jonathan:

    << JONATHAN!!!! JOOOOON! GUARDA LA VELAAAA VICINO A TEEEE!!!!>>

    Se fosse sopravvissuta a quella maledetta missione, lei si sarebbe ritrovata senza voce, ma il predone come minimo le avrebbe pagato un anno di servizi all-inclusive!
    Che si potesse o meno gettare l'ancora, Jonathan andava riportato sulla loro nave, con o senza il capitano.

    25 anni _ MEZZAVEELA _ Irlandese _ Outfit 1 2 3
    codice role © Akicch~NON COPIARE - WANT YOUR OWN? GET IT


    Equipaggiamento:
    - Bacchetta
    - 2 Pozioni Cura Ferite (ripristina 7 PV)
    - 1 Antidoto Mentale: Cura stati mentali alterati
    - 1 Pozione per prevenire stati mentali alterati (dura per due turni dopo il post in cui la si beve)
    - 1 Pozione Extimulo Potente: nei due post successivi dopo l'utilizzo il mago che la assume avrà +5 al dado per colpire e +5 al danno.

    SKILL:
    MED I
    Il mago ha dedicato la propria vita alla cura delle persone, studiando come riconoscere sintomi e segni clinici che portino ad una corretta diagnosi e terapia per le principali patologie magiche e babbane.
    Le sue elevate competenze mediche gli fruttano un bonus di +4 al dado per qualsiasi azione di cura o diagnosi, incluse quelle magiche.
    POZ I
    Il mago ha scelto la sottile arte delle pozioni, imparando di destreggiarsi tra ingredienti, ricette e proporzioni da rispettare.
    Il mago sa eseguire agilmente le pozioni facili e di media difficoltà in maniera autoconclusiva, inoltre gode di un bonus di 4 nel momento in cui prepara una pozione o cerca di indovinarne la composizione.
    Un vero pozionista non può uscire mai senza i suoi amati intrugli e infatti 3 pozioni occupano per lui un solo slot.

    Statistiche:

    Coraggio: 20

    Empatia: 30

    Intelligenza: 32

    Resistenza: 21

    Tecnica: 30

    Intuito: 20

    Destrezza: 21

    Carisma: 30

    PV Airwen: 16 + 13 = 29/41



    RIASSUNTO:


    Airwen non sa che pesci pigliare.
    La drakkan naviga verso il NULLA cosmico stile Pirati dei Caraibi ai Confini del Mondo e sono pure circondati dall'Ardemonio del capitano forse-non-morto.
    L'unica soluzione che le viene in mente è di controllare le carte nautiche per scoprire se il fondale non è troppo basso per calare l'ancora e tramortire il capitano Ludwin sperando che così facendo cessi il fuoco maledetto.
    SE scopre che è fattibile calare l'ancora, prova a correre dove sa essere la leva e si tiene pronta a tirare, ma solo se si fosse rivelata esatta l'ipotesi del fuoco che si spegne appena il capitano perde i sensi.
    Intanto lancia un Verbavoleo per scrivere un messaggio etereo a Jonathan "AFFERRA FORTE IL CAPITANO APPENA SI SPEGNE IL FUOCO", prova a direzionarlo verso la vela della Poseidon scegliendo quella che il predone può vedere meglio per poi urlargli di guardarla.


    [ Nome: Incantesimo di Scrittura Eterea
    Classe: Grafico
    Formula: Verbavoleo
    Movimento: tracciare ciò che si vuole scrivere
    Effetto: consente al mago di scrivere in aria una runa, un simbolo o un testo, che si manifesterà sotto forma di un fumo colorato. Il mago potrà muovere liberamente quanto scritto, se il testo toccherà una superficie solida, si imprimerà come se il mago avesse impiegato l'Incantesimo di Scrittura.
    Note: Consente di incidere barriere runiche, scrivere a distanza e imprimere in aria simboli, marchi e forme.]
     
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    Finalmente la risposta della carpentiera arrivò «Merda! Hai ragione, allora cerca di venire a dare una mano quassù se ci riesci!» beh, non faceva una piega, se giù non c'era niente che si potesse fare nell'immediato, non aveva senso rimanere sotto. Aveva eliminato l'uccellaccio e quindi era libero di spostarsi dove più serviva, ma nel frattempo che il suo sguardo volgeva verso il restante della barca, un Philip in carica corse verso di lui e... il suo scudo si infranse. Jason non poteva credere ai suoi occhi, pochi attimi prima sembrava che Philip avesse sotterrato la sua ascia di guerra, e adesso lo stava attaccando? Tutto quello non aveva senso. Puntò la bacchetta verso il Predone, non per attaccarlo, chiaramente «Phil, ma che cazzo fai...», non lo stava sgridando in maniera isterica, era solamente incredulo. Per quanto potesse non sopportare qualcuno, lui si era sempre sognato di poter far del male ad un'altra persona, soprattutto se si giocava sullo stesso fronte. Era certo che Philipp avesse lo stesso concetto, visto che più di una volta avrebbe potuto attaccarlo e pareggiare i conti in altre occasioni, ma adesso questa certezza vacillava «Oh, Phil, ho capito che non puoi stare lontano da me, ma me pare esagerato... con l'alabarda?! Ripigliate, cazzo! Ci servi lucido!» il ragazzone sorrise al predone, ma la bacchetta non venne abbassata, mentre si spostava dal suo tiro «Ancora con sta storia! Coglione, non sono un mago nero, ripigliate o ti tiro uno schiaffo in faccia per farti svegliare!» ruggì appena, mentre la rabbia pian piano si mescolava alla volontà di farlo riprendere «E se stai cercando di farmi capire il tuo interesse, scusa ma non ricambio... mi piacciono le donne.» tentava sempre di mantenere l'umorismo alto, perché questo lo rendeva più propositivo. Come d'improvviso, qualcosa fece riprendere Philipp, Jason sorrise ampiamente «Ah-ahn!!! Avevo ragione! Sei coglione, ma non fino a questo punto, Garlic. Tutto ok, sfondiamo il culo a chiunque stia facendo questo!» Il taglio dell'alabarda bruciava leggermente ma non era niente a cui non potesse sopravvivere. Stava per agire, per fare qualsiasi altra cosa, togliendosi da vicino a Philip che qualcosa andò storto.
    Fu un attimo e la temperatura aumentò, quasi come se fosse piena estate, poi ancora di più e le fiamme... «DANNAZIONE!»
    Stava. Prendendo. Fuoco.
    E no, non c'entrava niente il sesso e gli ormoni e le donne, era fuoco vero. E come se quel fuoco l'avesse risvegliato, il suo cervello riprese lucidità.
    Se non si fosse spento, non solo sarebbe morto, ma avrebbe incendiato l'intera nave.
    Un'ardemonio. Come potevea Ludwig conoscerlo. A lui era stata fatto un processo alle intenzioni e si era dovuto scusare per aver utilizzato la necromanzia, ma era certo che non c'era nessuno che potesse praticare magia nera a Denrise.
    Non aveva la forza di parlare e doveva pensare a qualcosa per spegnersi, quindi in un frangente, mentre le fiamme scoppiettavano, sentì la voce di Philipp. Sì, aveva ragione, ma cazzo doveva spegnersi, o sarebbe diventato una torcia olimpica.
    I pensieri del druido corsero alle maniere per poter spegnere un fuoco: acqua, ma non era un'ottima idea lanciarsi in mare adesso; poi c'era la sabbia, ma non in quella nave; il barile di acqua in stiva era sicuramente andato distrutto; e... l'ossigeno. Doveva togliere immediatamente l'ossigeno a quelle fiamme. Fin quando le fiamme erano solo intorno al suo tronco, la cosa andava mediamente bene, ma non dovevano espandersi. Morrigan anche era in fiamme e dovevano fare in modo che queste non si espandessero. Quindi si soffermò a concentrarsi, cercando di isolare il dolore e il calore, che avrebbero potuto solo far riuscire male quell'incanto e cercò di pensare ad una copertura antincendio, di quelle che si usano per spegnere le fiamme, quindi tentò di concentrarsi sulla struttura delle molecole di ossigeno, socchiudendo appena gli occhi e immaginando che queste si legassero tra loro a voler diventare particelle di anidride carbonica, cosa che avrebbe soffocato, si spera, le fiamme e quindi avrebbe tracciato un semicerchio, poi un lieve affondo e «Muto.» sperando di riuscirci.
    Se questo fosse andato a buon fine, non avrebbe dimenticato le parole di Philip, quindi subito si sarebbe concentrato nuovamente per tracciare una linea da sinistra verso destra «Protego Horribilis» per tentare di creare uno scudo attorno a sé, beandosi delle sue possibili capacità di difesa.
    Azione 1: Insulta Philipp, spezzando il suo cuore e tenta un Muto.
    Azione 2: Prova un Protego Horibilis [Arti Difensive I] .
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    La violenta pioggia che precipitava costantemente sulla nave era estremamente fastidiosa e se solo le vili fiamme oscure non fossero estremamente mortali sicuramente avrebbero recato ristoro durante quella tempesta.
    Airwen scampò all'abbraccio delle fiamme e ciò le garantì il tempo necessario per raccogliere la cartina lasciata precedentemente da Jonathan sul posto. L'afferrò tra le mani e con attenzione cominciò a studiarla [D20:17+8]. Non vi era terra nei paraggi, tuttavia un flash riaffiorò nella mente: Ludwig era partito con il suo equipaggio per esplorare alcune isole che non comparivano sulle carte nautiche. Forse era proprio un'isola ciò che nascondeva quell'orizzonte senza speranza? Purtroppo non c'era modo o tempo per assicurarsene e laddove la certezza non poteva, il rischio prendeva il sopravvento. Fiduciosa nelle sue speranze, la pozionista si avvicinò al punto in cui la Fortezza deteneva la sua ancora e attivando una leva l'oggetto precipitò negli abissi. Fu un'attesa snervante, quando poi parve atterrare sul fondale. Ora la drakkar non si muoveva e grazie a Jonathan il fuoco aveva smesso di fuoriuscire dalla bacchetta del capitano. Infatti, il suo Impedimenta non fu particolarmente efficacie [D20:8+4], ma l'incarceramus riuscì nel suo intento D20:16+4 Ludwig fu legato dalle resistenti corde e Jonathan recuperò la bacchetta del capitano prima di notare le parole che Airwen aveva scritto sulla vela D20:15+7. Il predone eseguì il consiglio e per un pelo D20: 5+8 la druida riuscì ad afferrarlo col suo carpe retractum per riportarlo in salvo sulla Fortezza che stava ancora soffrendo a causa dei danni provocati dalle palle di cannone.
    Nonostante le fiamme non continuarono a fuoriuscire dal catalizzatore magico, quelle presenti continuavano a volteggiare senza sosta. Fu così che Philipp pensò di evocare un'aquila [D20: 13+8] con la mera intenzione di renderla più invitante per le fiamme [11+8]. Come aveva sperato, il fuoco oscuro si sfogò sul rapace, ingerendolo nella sua bocca fiammeggiante fino a incenerirlo completamente. La stessa sorte sarebbe toccata anche a Morrigan e Jason, tuttavia dalla loro parte avevano la magia. L'ex auror impiegò prima un Aresto Momentum non proprio fortunato 2+7 a causa della poca concentrazione del momento e un Muto utilizzato quasi in contemporanea con Jason [2D20: 11+7;12+6] ottenendo praticamente il medesimo effetto: in un area circolare dal raggio di un metro in cui loro stessi rappresentavano il centro, l'ossigeno si trasformò in anidride carbonica. Ciò ne conseguì due effetti: l'impossibilità da parte loro di respirare e la difficoltà da parte delle fiamme di continuar a propagarsi.
    Morrigan precipitò a terra nell'esatto istante in cui le fiamme smisero di bruciare. Era morto per asfissia? No, ma l'ennesima visione fu mostrata. Come era capitato già a Jason e a Calypso, anche a lui un'impressionante serie di immagini scorsero l'una dietro l'altra: la Poseidon a seguito di una tempesta riuscì ad avvistare terra, l'equipaggio approdò e godette dell'ospitalità degli autoctoni, la stessa sera misero a ferro e fuoco il villaggio, poi un volto femminile in lacrime implorava aiuto, un bambino l'apostrofò guardiana mentre il capitano affondò la sua spada su di lei. Sopravvivrò.
    Fu allora che Morrigan riprese conoscenza. La Fortezza rimase ferma in quel punto in cui Airwen aveva gettato l'ancora, la Poseidon inesorabilmente allungò le distanze, il rumore dell'acqua che continuava a imbarcarsi rompeva i suoni della tempesta, un tuono rimbombò nel cielo.
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    Siamo al sesto giro di post, siamo agli sgoccioli!!

    - Ricordo a tutti che per com'è messa adesso tra 1 giro di post la Fortezza affonderà;
    - Oltre alla tempesta di fronte a voi non ci sono pericoli (e che volete che sia dopo ciò che è successo?): Ludwig è immobilizzato, ma non incosciente, i rapaci sembrano fuori gioco e anche se fossero ancora vivi il loro corpo è sulla Poseidon.
    - L'obiettivo della missione era recuperare il capitano: ora sta a voi scegliere se tornare al villaggio o esporvi fino ai confini del mondo;
    - Possibile ultima scadenza: Domenica alle 23:59
     
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    Si era già pentito più di una volta di aver accettato quella missione, ma quel fuoco stava confermando quelle sue sensazioni. Quando e se sarebbe tornato, si sarebbe chiuso ne Lo Speziale per il restante della sua vita, era certo.
    Per fortuna il fuoco smise di uscire dalla bacchetta del capitano e sia lui, che Morrigan, erano riusciti ad arrestare quelle fiamme che avrebbero divorato prima loro, poi la nave. Per fortuna, quel Muto funzionò, seppure per qualche istante la mancanza di ossigeno venne ad opprimere anche lui.
    Quando tornò a respirare, tirò un profondo respiro quasi come se fosse appena uscito da una lunga apnea.
    Si sedette un attimo sul legno marcio di quella nave e chiuse gli occhi, prendendo lunghi respiri come se non lo facesse da una vita.
    A forza iniziò a tirarsi su, cercando di mantenere l'equilibrio sulle sue stesse gambe, che risentivano di tutto ciò che era accaduto.
    Tirò un lungo sospiro di sollievo e iniziò a guardare se stesso, per valutare i danni, valutando, quindi se potesse sopravvivere stringendo più i denti, quindi tracciò una linea delicata all'altezza del taglio dell'alabarda e «Epismendo.» proferì con tranquillità, sperando che oltre a curare quelle ferite, riuscisse a recuperare un po' di forza.
    Poi avrebbe fatto qualche passo verso Philipp, iniziando a cacciare la boccetta curativa che aveva preparato la sera prima «Ehi Phil, scusa per averti rifiutato prima, ma tra noi non può proprio funzionare.» un sorriso sornione sul suo volto, prima di allungare il braccio con la pozione «Però possiamo berci su, una volta tornati. Nel frattempo tieni questa, ti può servire per ristabilizzarti un po', in simbolo di pace per averti rifiutato.» avrebbe scrollato le spalle, per poi guardarsi attorno e vedere che la nave stava messa peggio di prima, quindi cercò con lo sguardo la carpentiera e affrettò il passo verso di lei, ancora ridendo per la battuta fatta a Philipp.
    «O'Queen, credo che tu adesso possa riparare questa catapecchia con più serenità. Riesci a farla reggere ancora un po'?» il suo tono cavernoso era dolce e pacato, tornato alla sua normalità. Nel frattempo, cercò di guardare la ragazza e stabilire un attimo le sue ferite, prima di puntare la bacchetta verso di lei per un bel bomb--- ah no, gli alleati non si colpiscono, quindi avrebbe creato una W davanti a lei e pacatamente, cercando la giusta concentrazione avrebbe proferito la sua formula «Innerva.» e se gli fosse stato permesso, avrebbe allungato una mano sulla testa della carpentiera «Siamo nelle tue mani!» e con questo lasciò la ragazza al proprio lavoro.
    E lui? Lui si sarebbe affacciato per cercare di capire dov'erano, in mezzo a quel mare immenso.
    In lontananza vide quegli speroni e quelle rapide.
    Corrugò la fronte e guardò il capitano. Era partito per un'esplorazione di isole, queste isole non erano segnate sulle carte, ma ... dov'erano.
    Che fossero...
    «Ragazzi, io credo che dovremmo proseguire lungo la rotta.» disse guardando ancora corrucciato l'orizzonte che sembrava promettere male, con quelle rapide in lontananza «Capitano, lei ha attraversato quelle rapide? Potrebbe essere un'illusione, quella che vediamo.» disse ipotizzando forse l'impossibile «Quelle isole potrebbero non essere sulle carte, solo perché non le si vedono. Chi mai andrebbe verso delle rapide, pensando di colare a picco e morire?» si voltò verso il restante della ciurma «Proseguiamo, siamo arrivati fin qui e potremmo approdare, così da dare la possibilità ad O'Queen di sistemare al meglio la barca e di capirci qualcosa.» sembrava un'idea folle, era chiaro. Allargò le braccia quindi, cercando di continuare quel discorso«Niente ci dice che se tornassimo indietro ora, non ci imbatteremmo di nuovo in quegli uccellacci, stessa cosa se volessimo ritornarci. Non mi andrebbe di dovermi far ammaliare di nuovo dal loro canto, siamo arrivati fin qui, abbiamo dato ottanta, arriviamo a cento, ragazzi. Dev'essere successo qualcosa su quell'isola e sarebbe giusto avere risposte.»
    Si voltò di nuovo a guardare l'orizzonte, ancora corrucciato «Noi siamo sopravvissuti a ciò che abbiamo affrontato prima e siamo arrivati fin qui, se venissero altri nostri Denrisiani, potrebbero non farcela e morire in mare. Scopriamo cosa c'è lì, dove sembra che ci sia solo una cascata mortale, se fosse una barriera siamo arrivati! Insomma, cacciamo lo spirito Denrisiano!» lo studio, la scoperta, la verità... questo spingevano Jason ad andare avanti «Magari qualcuno della ciurma di Ludwig possiamo ancora salvarlo, invece di abbandonarlo al suo stesso destino.» lui voleva andare oltre, era chiaro.
    Azione 1: Prova un Epismendo su se stesso, poi passa una pozione curativa a Philipp.
    Azione 2: Prova un Innerva su Calypso, poi fa un discorso da presidente per convincere gli amici ad andare avanti.
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    Se Calypso aveva avuto anche solo per un momento la speranza di uscire viva da quella situazione, quella stessa speranza si era spenta nel momento stesso in cui aveva visto il capitano Ludwig evocare quell’ardemonio.
    È finita... Si era detta, rannicchiandosi in un angolo della nave aspettando la fine, fine che però non era arrivata. Quando aveva risollevato lo sguardo, l’ardemonio era stato spento, Jonathan era tornato sano e salvo sulla Fortezza e sembravano tutti stare bene... più o meno. Erano stanchi e provati, e feriti, ma erano vivi.
    Solo allora Calypso si accorse di stare sudando freddo. Il cuore le batteva a mille per la paura e la tensione provate fino a quel momento. Non si era resa conto, durante quella battaglia, di quanto fosse spaventata e terrorizzata, perché non c’era stato tempo di pensarci, la sua unica preoccupazione era stata cercare di tenere a galla la Fortezza nel tentativo di dare ai suoi compagni la possibilità di fermare il capitano Ludwig, nella speranza che finito quell’inferno sarebbero potuti tornare a casa sani e salvi.
    In quel momento, rannicchiata nel suo angolino, era sicura di poter svenire da un momento all’altro. Aveva il fiatone e tremava come una foglia, ma era viva, era riuscita a sopravvivere al suo primo viaggio in mare su una Drakkar, e stava bene, mentre probabilmente qualche anno prima si sarebbe sentita sicuramente male e non avrebbe mai più rivisto la terra ferma.
    La Poseidon si stava allontanando, portando via con se sia il povero capitano Ludwig, che ormai era sicuramente senza speranze, e quegli strani volatili dal canto letale. Si appoggiò al parapetto della nave, alzandosi in piedi. Ci mise qualche secondo per riuscire a reggersi sulle gambe, che tremavano ancora, ma si ricompose quasi immediatamente, avvicinandosi per prima cosa a Jonathan per assicurarsi che stesse bene. Avrebbe voluto dirgliene quattro, magari prenderlo a schiaffi per la stupidaggine che aveva fatto lanciandosi sulla Poseidon in quel modo, ma tutto ciò che riuscì a dirgli fu: Tu sei pazzo... completamente pazzo...
    Ma l’importante era che stava bene, che era tornato sulla Fortezza sano e salvo. Cavolo, quanto l’aveva fatta spaventare... gli amici che Calypso era riuscita a farsi a Denrise si contavano sulle dita di una mano, e Jonathan era uno di quelli. Vederlo sparire sulla Poseidon o morire davanti ai suoi occhi l’avrebbe distrutta.
    Fu allora che Jason le si avvicinò chiedendole se poteva riuscire a far durare la Fortezza ancora per un po’.
    Certo, lascia fare a me. Con un semplice incantesimo poteva tranquillamente riparare il buco della stiva, così da impedire all’acqua di entrare ulteriormente e far annegare la nave, ma per riparare i danni sul ponte aveva bisogno di più tempo e poteva farlo tranquillamente solo con l’ausilio di attrezzi e legname se avevano tempo, altrimenti avrebbe dovuto ricorrere a un incantesimo anche per quelli. Tutto dipendeva dalla scelta che avrebbero preso: proseguire nella loro missione o tornare indietro a Denrise per fare rapporto?
    Nel mentre, Jason con un Innerva tentò di curarle le ferite e farle riprendere un po’ di energie, incoraggiandola con un Siamo nelle tue mani!, cosa che la fece sentire un po’ a disagio ma allo stesso tempo la fece sorridere.
    Jason, giustamente, propose di continuare il viaggio e cercare un’isola dove fermarsi. “Concordo. Sarebbe meglio se ci fermassimo, mi darebbe più tempo per controllare i danni e riparare il più possibile, o corriamo il rischio di non riuscire a raggiungere Denrise in tempo.”
    Dato il suo parere, lasciò gli altri a discutere il da farsi, se non si sbrigava sarebbero annegati ancor prima di decidere. Scese così nella stiva per riparare i danni provocati dalle cannonate.
    Reparo. Pronunciò, cercando di limitare i danni quanto più poteva, puntando la bacchetta contro il foro.
    Quindi, una volta assicuratasi che il danno della stiva fosse sistemato, tornò sul ponte per controllare il resto dei danni.


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    Calypso per prima cosa di avvicina Jonathan per capire come sta, quindi propone di continuare il viaggio e attraccare da qualche parte per controllare meglio i danni della nave e capire come sistemarla. Quindi scende nella stiva per riparare i danni provocati dalle cannonate con "Reparo" e sale di nuovo sul ponte, per controllare il resto dei danni.
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    Circondati da fiamme maledette, nel mentre si affrontavano ex compagni resi l'ombra di sé stessi e si andava alla deriva in un mare sconosciuto. Non era qualcosa di mai accaduto ad un Predone, certo, ma Philipp non poté non riconoscere a sé stesso di star partecipando a qualcosa di cui si sarebbe potuto vantare a vita 'Sempre che ne usciamo vivi!' cosa che non si sentiva di dar per scontato, soprattutto osservando la ciurma con cui era capitato, che, evidentemente, aveva forti competenze, ma non in mare aperto.
    Osservò quasi divertito Jason e Morrigan pensare alla trasfigurazione per spegnere le fiamme, un'idea non proprio stupida, ma con dei concreti rischi, che infatti Morrigan patì sulla sua pelle 'Idiota' lo apostrofò lui, perché alla fine, lodar qualcuno non gli andava bene.
    Avrebbe soccorso lui i due ragazzi, ma aveva già dato i propri consigli - inascoltati - sicché avrebbe lasciato i due a salvar sé stessi nel mentre avrebbe cercato di salvare tutti, navi incluse: lo fece con un uccello, e il risultato fu notevole, tanto che quando la povera aquila si carbonizzò, egli non poté che sorridere soddisfatto 'Così si fa!'
    Si sarebbe tenuto quel sorriso a lungo sul volto, in vero, non fosse stato per le creative azioni di una mezza veela decisamente troppo poco apprezzata sulla nave: Airwen cercò di capire dove fossero e quindi tentò il tutto per tutto recuperando con un Carpe Retractum il Jonathan kamikaze, con tanto di Capitano, e buttare l'ancora.
    "NO, CHE CAZZO FATE!" strillò lui, mutando immediatamente il suo umore e perdendo quasi l'equilibrio, nel mentre la nave iniziava a distanziarsi 'Merda, merda, merda!'
    Il ragazzo corse quasi ad inseguire la nave, pieno di domande, dubbi e perplessità, sobbalzando quando un festeggiante Jason gli fu addosso "Ci berremo su: a Jason, che non se la fa con gli Inferi, ma con le donne!" propose lui, deglutendo la pozione e mostrando un minimo di apertura verso il druido, anche se non molta, troppo concentrato sulla Poseidon per poter festeggiare.
    Rimase lì, pensando alle varie opzioni sentendo gli altri festeggiare nel mentre si parlava anche di avventura, si salpare i mari, di far risuonare il loro sangue denrisiano "Se volete dar voce al vostro sangue denrisiano, vi ricordo che su quella nave ci sono i corpi dei nostri compagni" ruggì ad un certo punto, socievole e gentile come sempre "Dobbiamo portare dai Druidi Ludwig per salvare qualcosa di lui, ma dobbiamo anche portare i resti di chi non ce l'ha fatta e i segni di cosa dannazione sia successo in quel fottuto posto" ruggì lui, voltandosi e avvicinandosi a loro "Ci sono entrati nella testa con delle visioni, hanno posseduto un capitano esperto come Ludwig: io penserei a portare a casa la pelle. Altro che avventure" ringhiò infine, voltandosi e concentrandosi sulla nave in fuga, tentando il tutto per tutto.
    Scrocchiò il collo poi mise mano al suo catalizzatore, cercando di concentrarsi al massimo "Provo a raggiungere la Poseidon e rimetterla in rotta per Denrise" visualizzò la Poseidon aprendo gli occhi 'Là!' quindi tentò di smaterializzarsi, per tentare di prendere il controllo del timone, avendo cura, questa volta, di respirare poco, di fronte al tanfo letale di morte di quell'imbarcazione.
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    Philipp prima prende in giro Jason e poi insulta tutti e tenta di smaterializzarsi sulla poseidon per riprenderne il controllo.
    In caso ciò sia palesemente non possibile, torna sulla nave smaterializzandosi, a mani vuote e ancora più incazzato.
     
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