Sussurri voraci

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    Gli Snasi
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    Sussurri voraci | Quest
    Era trascorso quasi un mese dall'ultimo rapporto del capitano Ludwig, il quale era partito a bordo della sua drakkar per quella che pareva essere una semplice missione esplorativa. Un committente fino ad allora sconosciuto, un tale Edward Rocket, che amava definirsi come uno dei più abili topografi dell'Oceania avrebbe offerto una ricompensa sostanziosa a chi avrebbe indagato su alcune isole che non comparivano sulle carte nautiche. Mesi addietro sembrava una missione più noiosa che pericolosa e così Ludwig accettò l'impegno di buon grado, ignaro di aver in tal modo condannato il suo equipaggio. Queste erano solo poche delle informazioni note grazie ai rapporti custoditi da Sigurd, il Capovillaggio, e accessibili a chiunque si fosse recato da lui desideroso di partecipare alla missione di soccorso indetta soltanto il giorno prima. Per ulteriori informazioni erano necessarie delle ricerche che i nostri avventurieri avrebbero potuto fare, tuttavia il tempo impiegato a far ciò sarebbe andato a discapito della preparazione del proprio equipaggiamento.
    Infatti, il mattino successivo non ci sarebbe stato tempo per prepararsi a dovere. Sigurd avrebbe atteso il gruppo di soccorso al porto, di fronte a due drakkar estremamente diverse tra loro. L'incontro era previsto per le cinque del mattino. Il cielo era ancora buio e l'alba ancora faticava ad alzarsi per illuminare il mondo.
    Mi scuso per il poco preavviso, ma ho modo di credere che la vita di uno dei nostri migliori predoni sia in serio pericolo. Dovrete affrontare un lungo viaggio - sapete che la destinazione sarebbe stata vicino alle coste della Nuova Guinea - e per questo mi sono occupato personalmente a trovare delle drakkar per voi. Dietro di me avete la Perla d'Avorio e la Fortezza, scegliete pure quella che preferite. Calypso O'Queen, tu di drakkar ne avevi viste parecchie grazie al tuo lavoro da carpentiera, tuttavia così a prima vista non eri del tutto sicura dei vantaggi e svantaggi di ognuna di esse [D20=4]. Ciò nonostante eri piuttosto sicura che la Perla d'Avorio fosse costruita con un legno più leggero, forse meno resistente, tuttavia le sue estremità particolarmente aerodinamiche avrebbero permesso maggiore velocità durante il viaggio. D'altro canto, la Fortezza pareva costruita con un legno estremamente resistente, ma la forma ondeggiante non avrebbe permesso una grandissima velocità. Al di là delle informazioni sulla resistenza e la velocità, molte erano le informazioni che avrebbero reso la scelta di una nave estremamente più adatta dell'altra, tuttavia non c'era tempo per un'analisi approfondita.
    Chi di voi si occuperà della navigazione? A chiunque avesse risposto a quella domanda in maniera affermativa, avrebbe dato le coordinate dell'ultima posizione registrata e una copia del percorso nautico che stava seguendo il capitano Ludwig. Quella del navigatore non sarebbe stata l'unica posizione da occupare, poiché una volta saliti a bordo e levato l'ancora una drakkar per essere efficiente aveva bisogno di almeno un timoniere, una vedetta e uomini pronti a muoversi qualora dovessero insorgere problemi.

    RevelioGDR


    Benvenuti in questa prima quest nautica! Sono emozionato ù.ù
    Questo è solo un primo post per rompere il ghiaccio, ma bando alle ciance e procediamo con le Informazioni utili:
    - Per convertire punti, ottenere skill e quello che volete avete tempo fino al vostro primo post, dopodiché segnerò i punteggi che avrete in quel momento e giocherete con quelli. La scadenza per postare è prevista per Sabato 4 alle 23:59 qualora dovessero esserci problemi ditemelo, io comunque vi risponderò sempre il giorno successivo in prima mattinata;
    - Nel caso in cui dobbiate far un acquisto so bene che far 3 post prima della scadenza è impossibile, quindi in spoiler sotto al primo scrivete cosa avete intenzione di comprare e mi comporterò come se l'acquisto fosse concluso (mi raccomando, non lasciatelo in sospeso altrimenti morirete in mare ù.ù);
    - Ognuno di voi può portar con sé tre oggetti esclusa la bacchetta (tranne se qualcuno rimane a far ricerche dal capovillaggio, in quel caso con sé avrà solo la bacchetta). Gli oggetti possono essere di natura narrativa o tecnica (Pozioni, armi, corde, fiammiferi e via dicendo);
    - La scelta di una drakkar piuttosto che l'altra influirà notevolmente sull'andamento della quest nel bene (in un caso) e nel male (nell'altro). Scegliete con prudenza, purtroppo i dadi non vi hanno aiutato.
    - In questo post potete: dividervi i ruoli come meglio preferite (non sottovalutate questo punto) e prendere qualunque tipo di iniziativa vogliate (esempio: cerco nella stiva se ci sono palle da cannone pronte all'utilizzo). La descrizione accurata della nave l'avrete al prossimo post, quando saprò se avete scelto la Perla d'Avorio o la Fortezza.

    Per qualunque dubbio o domanda non esitate a contattarmi ù.ù
    Calypso O'Queen LadyShamy Philipp Garlic jonathan baker Jason K. Byrne in bocca al lupo e possa il cuore essere la vostra chiave guida.

    Edited by Alexander Olwen - 2/4/2020, 13:38
     
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    Denrise
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    JASON KRATOS BYRNE
    Druido
    Code ©#fishbone

    Il giorno prima.
    Jason era intento a sistemare le sue erbe nei barattoli, a pulire gli scaffali e il bancone, a dare una riordinata a tutto quello che era la merce della sua bottega, mentre Seth sonnecchiava al centro della sala, a pancia all'aria, quando ad un certo punto, sentì bussare alla porta.
    Seth si stiracchiò, non avvertendo alcun pericolo e scondinzolando, dopo essersi messo seduto, Jason, invece, che non aspettava visite essendo orario di chiusura, aggrottò un po' le sopracciglia.
    «E' aperto.» suggerì, e al vedere varcare la soglia a Sigurd, sulla sua faccia di disegnò un'espressione perplessa «Sig, accomodati. Dimmi tutto, qual buon vento ti porta da queste parti?»
    [...]
    Jason rilesse ancora un po' di volte quella pergamena che gli aveva portato Sigurd, il volto era preoccupato.
    Sigurd era andato via da un po', lasciando a Jason quell'avviso di soccorso da affiggere fuori alla sua porta.
    Il druido aveva comunicato che lo avrebbe affisso, ma che sarebbe andato presto da lui a chiedere più informazioni, interessato a partecipare alla missione di soccorso.
    Affisse il messaggio fuori alla porta, nella piccola bacheca di legno e sughero che portava gli avvisi e le novità a tutti i suoi clienti. Lo mise al centro, così che potesse risaltare prima agli occhi di tutti.
    Così, la sera stessa, Jason si recò da Sigurd, per chiedere informazioni aggiuntive su quello che era la questione che avrebbero dovuto affrontare.
    A Jason bastarono quelle informazioni per capire quanto fosse necessario dare una mano a quella ciurma, quindi tornò nella sua casetta e iniziò a preparare quello di cui avrebbe avuto bisogno.
    Si sarebbe poi rinchiuso nel suo laboratorio a preparare attentamente le sue pozioni. Aveva intenzione di portarne un po', giusto per star sicuri.
    Aveva indossato dei pantaloni di pelle marrone, con alla cinta attaccata una borsetta incantata dove avrebbe riposto le pozioni fatte sul lato siistro, al destro aveva la bacchetta., il petto aveva messo una maglia bianca, uno smanicato di pelle ben allacciato. Polsiere di pelle marrone, con lacci che le legavano strette.
    Aveva dormito un po', giusto qualche ora. Poi alle quattro e mezza aveva messo piede fuori casa «Ciao Seth, se non torno, la bottega è tua. Ahahah», passò da "Lo Speziale" per appendere un cartello con su scritto "CHIUSO PER MISSIONE - TORNO PRESTO... SI SPERA."
    Poi aveva raggiunto gli altri al porto, non sapendo realmente chi avrebbe trovato lì.
    Ascoltò la preoccupazione di Sigurd, quindi annuì e guardando il resto della ciurma improvvisata, si rivolse a loro con un sorriso pacato «Io a senso, direi Fortezza. Mi da l'impressione di un nome più sicuro, seppur meno raffinato di Perla d'Avorio» cercava di smorzare la tensione, con quel tono calmo e cavernoso.
    Sulla navigazione lui non era proprio eccelso, quindi una volta salito a bordo si sarebbe messo a cercare in stiva se ci fosse qualcosa che avrebbe potuto servire loro come armi, guardando attentamente se ci fossero barili di polvere da sparo, palle di cannone, pistole o quant'altro.

    Azione: sale a bordo della Fortezza e cerca in stiva qualcosa di utile per loro, quali armi, pistole, palle di cannone o polvere da sparo.


    Stat:
    Coraggio: 24

    Empatia: 30

    Intelligenza: 23

    Resistenza: 31 Tecnica: 26

    Intuito: 20

    Destrezza: 22

    Carisma: 28
    Porto con me: 2 Pozioni curative, 1 Pozione Esplosiva e 1 Pozione Soporifera


     
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    Denrise
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    Jonathan Baker | Predone
    Doveva ammetterlo, quando Sigurd aveva mandato qualcuno ad affiggere sulla bacheca della propria locanda una richiesta di soccorso non era molto contento. Mo 'sti stronzi se concentrano su 'sta cazzata, ma fanculo! Gli occhi devono essere tutti rivolti alle mie puttane! Insomma, gestire una locanda che offriva servizi extra era già abbastanza difficile, se poi la burocrazia ostacolava il suo business distraendo i suoi clienti era la fine. Oh, ma lo so! La colpa è di quel mandrillone de Knut! Ecco che ottieni a fatte amico er druido che se occupa delle affissioni.
    A ogni modo sapeva benissimo cosa doveva fare: partecipare. Per Ludwig, per la patria, per toglie 'sto dannato annuncio dar cazzo. Quello stesso pomeriggio andò a far acquisti alla forgia di Philipp, dopodiché si mise a letto di buon ora per potersi alzare in un orario assai terrificante. In via del tutto speciale il Canto della Sirena quella mattina fu aperto e incaricò Glen, una delle donne che meglio svolgeva i suoi extra, affinché gli preparasse un'abbondante colazione e prendesse in consegna le chiavi della locanda. Me raccomanno, se uno ve chiede lavori de bocca o er culo senza pagà, diteje che appena torne je do foco cor grasso de balena.
    Per l'occasione Jonathan optò per il suo classico vestiario da predone: stivaletti neri, pantaloni in cotone con tasca assai profonde, cintura ben stretta e l'immancabile maglia in lino verdastra. Come suo solito non preparò lo zaino, l'ascia acquistata il giorno prima da Philipp l'avrebbe portata in mano, la scatola di fiammiferi era riposta nella tasca sinistra e nella destra la parte meno spessa della bottiglia di rum fuoriusciva un po' sbilenca. L'ultimo oggetto che portava con sé e che aveva imparato ad apprezzarne l'efficacia in mare era una corda. Questa era arrotolata e tenuta sulla possente e spessa spalla del ragazzone di mare. Credo di esser pronto. Glen, quando torno voglio trovare tutto come l'ho lasciato.
    Le strade a quell'ora della notte mattina erano assolutamente deserte e mentre si incamminava in direzione del porto trovava quasi alienante non sentir l'odore del pane appena sfornato. Le prime persone apparvero man mano che si avvicinava al porto, poiché i pescatori facevano ritorno dopo una notte di lavoro. Sigurd attendeva l gruppo si soccorritori davanti a due drakkar. Ad arrivare prima di Jonathan ci fu Jason. Vecchio cazzone, pure te qui? Allungò il braccio per dargli una pacca sulla spalla. Nonostante le parole non fossero assai lusinghiere il suo modo di fare era amichevole. Rimase a chiacchierare con i due finché anche il resto della combriccola non fece il proprio ingresso.
    Ancor prima della partenza una scelta si presentò a quella ciurma assai particolare. Avemo Calypso, la scelta della drakkar a lascio a lei, me fido. Jason propose la Fortezza, ma Jon non pareva particolarmente interessato alla questione. Qualunque sia la scelta con me come navigatore saremo al sicuro. Si disse, allungando la sinistra per afferrare la cartina su cui era stato tracciato il percorso di Ludwig - la destra era ancora occupata dall'ascia.
    Il fato Calypso scelse per loro la Fortezza, così senza indugiare salì sul ponte e avanzò in direzione del timone, in modo tale da poter indirizzarlo meglio sulla rotta da percorrere. Volontari per la vedetta? Ho visto drakkar che procedevano senza vedetta e, credeteme, hanno fatto 'na brutta fine. Tirò fuori la bottiglia di rum e ne approfittò per far due lunghi sorsi. Chiunque voglia favorire non faccia complimenti!

    RevelioGDR


    Jonathan si propone come navigatore.
    Equipaggiamento: ascia, scatola di fiammiferi, corda e bottiglia di rum.

    Skill: Duellante Magico, Resiliente, Magizoologia

    Coraggio: 33
    Empatia: 24
    Intelligenza: 20
    Resistenza: 32
    Tecnica: 20
    Intuito: 34
    Destrezza: 20
    Carisma: 32
     
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    Calypso O'Queen Carpentiere

    Parlato - Pensato - Ascoltato


    Suo padre non sarebbe stato contento una volta tornato dal proprio viaggio nello scoprire in che guaio si stava andando a cacciare. Per nulla.
    Calypso ci aveva riflettuto molto prima di prendere quella decisione così seria. Non aveva mai viaggiato per mare, non le era mai stato permesso a causa della sua salute cagionevole e anche se dopo il suo arrivo a Denrise, nonostante la sua situazione fosse migliorata molto, il padre non l’aveva mai voluta portare con sé per paura di perderla troppo in fretta. Insomma, si erano appena ritrovati, padre e figlia, dopo anni e lui era molto protettivo.
    Dal canto suo, Calypso aveva sempre rispettato la scelta del padre senza lamentarsi mai, neanche una volta, e aveva continuato a sperare che, un giorno, l’avrebbe portata con lei, ma quella situazione l’aveva spinta a fare il proprio dovere e proporsi come carpentiere per il viaggio in nave. La maggior parte degli altri suoi colleghi erano restii a compiere un’impresa che appariva pericolosa e spaventosa, così si era fatta avanti. Denrise ormai era casa sua, il suo villaggio, e se i suoi concittadini avevano bisogno di lei, non si sarebbe di certo tirata indietro! Non conosceva di persona questo capitano Ludwig ma avrebbe fatto la sua parte.
    Calypso si preparò per il viaggio come meglio poté, non sapeva di preciso cosa portare, era il suo primo viaggio ed era un po’ nervosa. Portò con se ovviamente una cassetta con gli attrezzi essenziali che le sarebbero potuti tornare utili, non troppo grande né troppo piccola, così da poterla portare comodamente in mano e che potesse contenere l’essenziale, e frugò anche tra la roba del padre per vedere se poteva trovare qualcosa di utile ma nulla. Scrisse anche una lettera al padre, lasciandola sul tavolo del salotto, così da informarlo di dove era andata quando sarebbe tornato.
    Si presentò quindi al porto in tempo per la partenza e fu contenta di trovare lì anche Jonathan Baker. Era forse la persona con cui aveva stretto di più, lì a Denrise, e anche se la sua pessima grammatica e il suo modo di parlare a volte la irritavano nel profondo (era pur sempre per metà inglese ed era stata educata rigidamente dalla madre), lo trovava simpatico e si sentiva più al sicuro e fu contenta quando lui le permise di scegliere una delle navi.
    Grazie mille, Jonathan. Si fece quindi avanti e osservò le navi. La Perla d’Avorio la colpì subito dal punto di vista estetico, ma era sicura non fosse la scelta giusta per quel viaggio. La Perla d’Avorio è sicuramente la più veloce tra le due ma in caso di pericolo o di attacco non reggerebbe abbastanza da darci il tempo di reagire. Con la Fortezza di metteremo sicuramente di più ma avremo più possibilità di arrivare alla meta sani e salvi. Non fu l’unica a pensarla in quel modo, anche Jason, il druido che li avrebbe accompagnati, optò per la Fortezza, pur argomentando la scelta in modo molto più semplice. Sperava vivamente di non aver fatto la parte dell’inglese perfettina, sapeva quanta gente a Denrise la pensasse così di lei... ma al diavolo, era lei il carpentiere lì, era suo compito occuparsi della Drakkar che li avrebbe accompagnati in quella missione!
    Controllò allora di avere tutto: la sua cassetta degli attrezzi, la sua bacchetta, i vestiti di ricambio...
    Quel giorno aveva indossato dei comodi pantaloni larghi, un paio di scarponcini e una maglietta a maniche lunghe grigia, con sopra una camicia blu lasciata aperta. Era piuttosto nervosa, quello era il suo primo viaggio in mare, e sperava vivamente non fosse l’ultimo...
    RevelioGDR


    Calypso Propone di scegliere la Fortezza e argomenta la sua scelta;

    Equipaggiamento: cassetta degli attrezzi (a mano)

    Statistiche:
    Coraggio: 25
    Empatia: 20
    Intelligenza: 25
    Resistenza: 30 Tecnica: 30
    Intuito: 25
    Destrezza: 25
    Carisma: 20

    Skill: Magitecnologo; Incantesimi Avanzati
     
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    Philipp Garlic
    Predone | 26 anni
    Philipp vedeva spesso l'alba, ma gli fece strano allontanarsi dalla propria dimora per prendere il mare a quell'ora, era quasi contronatura 'Ma una spedizione è una spedizione' e in quel caso il committente era talmente tanto importante da valer bene qualsiasi stravolgimento del mondo, incluso lui che si alzava presto al mattino e salpava per mare anziché andare nella forgia ove stava da un po' lavorando.
    Scese in strada indossando come tradizione per la sua famiglia solo abiti neri, discretamente pesanti, visto che si attendeva di prendere il mare, dove raramente ad aprile faceva ancora caldo 'Al massimo poi tolgo la giacca' si disse lui, avviandosi per i vicoli, fino a raggiungere la bottega di Brugnir, ove inserì nella toppa la chiave, accigliandosi.
    'E' aperta?' era uscito prima del solito la sera prima, in maniera tale da riposare quanto occorreva per essere fresco. Aveva lasciato il vecchio dentro e ora non poteva chiedersi se l'avrebbe trovato dentro morto o semplicemente nei suoi appartamenti, dimentico che la porta andasse chiusa.
    Impugnò con la destra la bacchetta e con la sinistra il suo paletto in frassino, aprendo poi la porta con una spallata.
    "Ah, guarda che a quella cazzo di porta ci tengo, eh!"
    Philipp non seppe bene che fare entrando. Esitò, sbilanciando il suo peso in avanti, tanto da dover fare due passi in avanti per recuperare l'equilibrio, osservando, intanto, il vecchio artigiano seduto sullo sgabello che in genere occupava lui, ove egli stava oliando la sua preziosissima Jeger.
    "E' un po' un'arma di merda, ma tanto so che non prenderesti mai una delle mie. Va', riporta Ludwig a casa"
    Non era andato a dormire o si era svegliato ancora prima di lui? Phil non ne aveva idea, ma avanzò afferrando la sua alabarda e ponendosela poi, grazie ad una corda, sulla schiena.
    "Certo" disse solo, ben sapendo come il vecchio fosse allergico alle parole e ancor di più alle smancerie. Annuì, si mise in spalla l'arma e afferrò la sacca ove aveva riposto alcuni oggetti per ogni evenienza, quindi voltò e con far deciso, fin troppo rapido, si avviò verso il porto.
    'Eccoli...' quando notò il capannello di persone che si stava andando a formare rallentò il passo, permettendogli di studiare l'ambiente e soprattutto le persone 'Jason...' al solo vederlo sentì il bisogno di stringere il pugno e ripassare mentalmente a quale fianco portasse il paletto. Ne esplorò la nuca con lo sguardo, ma poi si spostò su Sigurd, il che gli fece serrare le mascelle 'Se va bene a lui... deve andare bene anche a me' in vero non la pensava esattamente così, ma il suo animo legale lo pretendeva: fosse stato per lui lo avrebbe dato in pasto ai pesci e quello si aspettava da un capovillaggio, ma evidentemente Sigurd era più lasso e lui non poteva che incassare.
    "Aye" disse lui senza troppo entusiasmo, cercando lo sguardo di Jonathan e tenendosi ad una certa distanza dal druido, del quale non cercò mai lo sguardo, osservando invece le navi che Sigurd aveva trovato per loro.
    Distolse lo sguardo dalle drakkar quando anche Jonathan parlò. Lo osservò un poco, poi tornò alle navi "Se la carpentiera non vede cose strane, io sceglierei la Fortezza" disse lui, incrociando le braccia e seguendo poi sulla nave prescelta gli altri, tenendo d'occhio Jason, in silenzio, rispondendo invece a Jonathan, sul quale raramente invece posava lo sguardo "La mia vedetta è la mia arma: preferirei fare da timoniere" commentò lui, asciutto, seguendo poi sottocoperta James, non tanto perché non si fidasse in senso stretto di lui, quanto perché pensava di poter far cose all'altro impossibili.
    Avesse infatti individuato armi, di qualsiasi natura, avrebbe provveduto ad una veloce valutazione, sfruttando poi le proprie skill in magitecnica e alchimia per provare a rimettere in sesto eventuali difetti o danni.
    Il tutto, ovviamente, senza rivolgere la parola a Jason (che, siam matti?!).
    RevelioGDR


    Phil arriva e sale sulla nave prescelta quindi segue nell'esplorazione Jason, ma allo scopo di verificare anche la qualità delle armi presenti e tentare, se possibile, una loro riparazione/miglioramento

    Nel caso, ricordo che il mio PG ha Alchimia1 e Magite1


    Equipaggiamento:
    - un'alabarda sulla schiena in argento di Heimdallr (d22)
    - un paletto al fianco sinistro in frassino (narrativo)
    - un cavo di alcuni metri in ferro (in una sacca da viaggio)
    - una borraccia (in una sacca da viaggio)
     
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    Scheda 32 y.o. Morrigan Denrise. Stats
    Always leave a place better than you found it
    Morrigan Maverick
    Long may I reign!

    Non era tornato al Vecchio Continente per attendere una lettera. Eppure, eccolo lì, a mangiarsi delle uova avvolte in fette di bacon. In preda alla noia, aveva perso la cognizione del tempo e dello spazio. Una barba malcurata gli aveva catturato il volto come i rampicanti fanno con un vecchio rudere.
    La forchetta trapassò quel poco che restava della sua colazione. Quando il boccone arrivò all'altezza del volto, il battere d'un martello attirò la sua attenzione. Morrigan si pulì il volto con un panno, dunque, dopo aver lasciato la mancia alla gentile cameriera, si diresse verso la fonte del rumore.
    Tenendo le mani sui fianchi, ne lesse il contenuto. Una ciurma si era dispersa «Interessante.»
    L'uomo adibito ad attacchino lo guardò in cagnesco e Morrigan ricambiò con un sorriso «Stai tranquillo, ci penserò io a salvare tutti.»

    Un equipaggio era scomparso e avrebbe dovuto agire da Auror. Eppure, si sarebbe tenuto questa informazione per sé. D'altronde, aveva abbandonato quella carica da qualche anno. Inoltre, i suoi concittadini non avrebbero gradito avere a che fare con un ex cane del ministero. Morrigan non avrebbe potuto dargli torto.
    Ma in quella occasione il suo background gli sarebbe potuto tornare utile. Come al ragno viene naturale appostarsi su una tela per tendere un agguato, lui, d'istinto, si recò agli archivi per cercare informazioni. La sua ricerca gli avrebbe occupato tutto il pomeriggio, impedendogli di comprare scudi o armi. Ma gli sarebbe parso un sacrificio abbastanza valido se ciò gli avesse permesso di ottenere informazioni interessanti.
    Fortunatamente, la notizia si era sparsa in tutta la città. Il mago poteva immaginare quanto quell'evento fosse singolare se, per risolverlo, fossero stati chiamati in gioco anche i 'civili'. Certamente, qualsiasi denrisiano valeva quanto cento londinesi in combattimento. Ma ciò non toglieva che erano passati anni, o forse eoni, dall'ultima volta in cui Morrigan aveva messo piede su una Drakkar.
    Forse per questo, se il caso fosse stato dalla sua parte, l'ex Auror avrebbe trovato un custode dell'archivio già sintonizzato sui temi oggetto del suo interesse. Di conseguenza, si sarebbe rivolto a quest'ultimo «Domani partirò per la missione di recupero. Ti dispiacerebbe indicarmi la sezione contenente le cronache riguardanti le spedizioni verso la Nuova Guinea? Sai, è li che ci dirigeremo. E se riusciremo a tornare indietro, ti offrirò tanta di quella birra che saranno costretti a cercare noi.»
    Morrigan avrebbe indagato fino a notte fonda, o perlomeno, fino a quando qualcuno non lo avrebbe cacciato a calci.

    Privato del tempo necessario per comprare un qualsiasi genere di bene utile alla missione, il mago si sarebbe limitato a ripulirsi per poi riposarsi. Lo stress gli faceva venire le rughe e sbagliare incantesimi, infondo.
    Il mattino seguente avrebbe indossato dei suoi calzini parecchio speciali (Sempre se fosse riuscito a trovarli) assieme a degli stivali color testa di moro. Finire con i piedi bagnati durante il primo acquazzone sarebbe stato dannatamente noioso. Dunque dei pantaloni parecchio ampi, simili a quelli alla zuava, ma più lunghi: Sarebbero arrivati fino allo scarponcino. Una cintura in cuoio e una camicia in cotone senza colletto e particolarmente larga, in modo da poter legare al suo interno la sua bacchetta all'avambraccio con qualche elastico che aveva rubato a delle amanti anni addietro. Della camicia, avrebbe lasciato il primo bottone aperto in modo che il suo famiglio, un colibrì notturno nero, vi potesse entrare. E così fu, Morrigan fischiò e da un angolo della sua camera, una pila di fogli cadde a terra dopo essere stata colpita dal becco dell'animale. Con fare delicato la bestia si nascose al suo interno. L'ex Auror quasi si sciolse in quegli occhioni così profondi. Per finire, una giacca a tre quarti viola, un impermeabile verde oliva e un mantello porpora. Temeva il freddo, sopratutto dopo essersi abituato alle calde case babbane.
    Prima di abbandonare la sua stanza, afferrò un pacchetto contenente una decina di gessetti colorati. Si era promesso che sarebbe stato un professore all'antica per certi modi. Forse l'idea di cancellare la lavagna a mano gli avrebbe impedito di scrivere cose inutili.
    Quando scese, fece un salto in cucina. Da una dispensa tirò fuori un sacchetto di farina da 1 kg che sistemò all'interno di un sacchetto di plastica. Avrebbe voluto farci dei dolci, ma forse ne avrebbe trovato un utilizzo migliore. Nascose il tutto all'interno di una tasca dell'impermeabile. Poi, dopo aver dato qualche seme al suo famiglio ed essersi impossessato di una salsiccia, si sarebbe diretto verso il porto.

    Una volta arrivato, si sarebbe accorto dell'entità del suo ritardo. Con rispetto, lasciò il resto della ciurma a riflettere su quale nave adottare. Di Drakkar se ne intendeva poco più che del sesso degli angeli.
    Avrebbe parlato solo durante la spartizione dei ruoli.
    «Con tutto il rispetto,» Gli occhi dell'ex Auror si posarono su quegli del giovane Garlic «Purtroppo me la cavo meglio con i timoni che con i cannocchiali. La vedetta non fa per me. Ti dispiacerebbe lasciarmi il ruolo da timoniere?»
    Se il giovane predone avesse acconsentito, Morrigan si sarebbe diretto al timone. Da lì avrebbe osservato il ponte della nave, studiandone le dimensioni ed eventuali punti deboli. In caso di attacco, conoscere luoghi dove difendersi e, allo stesso tempo attaccare, gli sarebbe tornato utile.

    CITAZIONE
    «Parlato»
    "Pensato"
    Narrato

    ✕ schema role by psiche


    Coraggio: 24
    Empatia: 24
    Intelligenza: 30
    Resistenza: 28
    Tecnica: 31
    Intuito: 20
    Destrezza: 24
    Carisma: 20

    Magitecnlogo & Duellante nato

    3 Oggetti:
    1 - Calzini (Se approvati)
    2 - Gessi
    3 - 1kg di Farina

    Riassunto: Dopo aver indagato il giorno precedente, Morrigan si dirige al porto in mattinata, proponendosi come timoniere.
     
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    AIRWËN
    O'NEILL
    Dopo aver parlato col capovillaggio e lo aveva convinto a farla partecipare alla missione, era corsa a casa a preparare le pozioni che potevano servirle.
    Aveva passato tutta la giornata nella sua bottega a trafficare con ingredienti e soluzioni magiche, ma alla fine poteva ritenersi soddisfatta.
    Aveva valutato la necessità di cure e di difendersi mentalmente visto quello che era successo all'equipaggio.
    Preparò subito la sua scarsella in pelle rigida con l'interno imbottito così da proteggere le pozioni che vi metteva dentro, con un laccio dietro poteva attaccarla alla cinta e non rischiava di averla come impedimenti.
    Per il vestiario scelse qualcosa di comodo che le agevolasse i movimenti: un vestito corto, non troppo pesante, con le maniche elastiche così da non esser ingombranti, sopra aveva un corpetto in pelle valorizzava le sue forme. abbracciandola fino alla vita sottile e sollevandole i seni; le gambe erano coperte da pantacalze leggere, ai piedi stivaletti "da battaglia" che garantivano una buona aderenza al terreno pur mantenendo un certo stile.
    L'indomani, salutata la sua adorata gatta, la quale le aveva tenuto compagnia per tutto il giorno, alquanto agitata ad esser sincera, si diresse verso il porto dove sapeva esser l'incontro.
    Arrivata c'erano già un po' di persone che parlavano e decidevano come intraprendere il viaggio, dividendosi i compiti.

    << Salve a tutti. Se avete bisogno che mi occupo di qualcosa, ditemi pure, l'importante è partire nelle migliori condizioni. Ho portato con me anche qualche pozione utile, se volete possiamo dividercele o comunque sapete che in caso di necessità ce le abbiamo. - aprì il proprio borsello e le mostrò - Sono: due pozioni di cura, un antidoto mentale, una pozione che previene attacchi mentali e un Extimulo Potente.>>

    Attese di sapere quali fossero i suoi compiti sulla nave, ma prima aggiunse: << Il sono favorevole a La Fortezza, ma segui chi è più esperto di me in carpenteria.>>

    25 anni _ MEZZAVEELA _ Irlandese _ Outfit
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    Equipaggiamento:
    - Bacchetta
    - 2 Pozioni Cura Ferite (ripristina 7 PV)
    - 1 Antidoto Mentale: Cura stati mentali alterati
    - 1 Pozione per prevenire stati mentali alterati (dura per due turni dopo il post in cui la si beve)
    - 1 Pozione Extimulo Potente: nei due post successivi dopo l'utilizzo il mago che la assume avrà +5 al dado per colpire e +5 al danno.
     
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    Sussurri voraci | Quest
    Ci sono quelle notti che portano consiglio, quelle in cui pur di scoprire qualcosa eri disposto a trascorrere intere ore su pagine e pagine di inchiostro di difficile comprensione. Morrigan sapeva bene come ci si sentiva, insomma i denrisiani proprio non erano portati per la bella scrittura e la poca illuminazione offerta da fioche candele non aiutava di certo.
    Ah Morrigan - ricordiamoci che un denrisiano senza coatteria era come una frittura mista con soli merluzzi - Non te vorrei dì niente, ma c'ho 'na famiglia. Daje, s'è fatta ora, annamocene. Con un soffio condito con non poca saliva spense in un sol colpo buona parte delle candele accese. L'insistere dell'ex-auror a poco sarebbe servito, in fin dei conti aveva trovato più informazioni di quanto avrebbe immaginato [Intuito: d20:18+5].

    Il rapporto del 4 febbraio era totalmente incentrato su una battaglia. La Poseidon, il vascello guidato dal capitano Ludwig, fu attaccato da un gruppo di pirati che però si muovevano come selvaggi. In quelle zone episodi del genere erano comuni, tuttavia ad attirare la tua attenzione fu il modo in cui venivano descritti questi pirati: occhi rossastri, bocche spalancate piene di bava e una gran fame di carne umana. Erano cannibali.

    Accadde uno strano incontro il 12 dello stesso mese. L'equipaggio si imbatté in alcuni rapaci dal piumaggio scuro come la notte. I druidi a bordo non seppero associarli a nessuna specie vivente. Tra le varie righe del rapporto una è la frase su cui cadde lo sguardo: il loro canto ci decimò e i loro simili hanno portato via il nostro miglior navigatore.

    L'ultimo rapporto degno di nota era quello del 27 febbraio. Quello che una volta era un equipaggio si ridusse a pochi sfortunati in balia del destino. I superstiti avevano sugli occhi lo stesso rossore sfoggiato dai pirati settimane prima e alcuni di loro avevano cominciato a manifestare chiari segni di follia. C'era chi parlava con le botti, chi batteva con forza la testa contro l'albero maestro, chi mostrava i primi segni di cannibalismo.

    [...]


    La ciurma si era in tal modo spartita i vari compiti: Jonathan come navigatore, Morrigan timoniere, Philipp vedetta e Calypso, Airwen e Jason come uomini liberi. Mentre veniva levata l'ancora e ogni membro della Fortezza si accingeva a ricoprire il proprio ruolo, Jason e Philipp raggiunsero la stiva per cercar armi, ma a dir il vero trovarono un po' di tutto [Intuito: 2d20: 17;16]: cibo in scatola, salumi locali probabilmente avanzati da una recente spedizione sulla stessa drakkar, botti d'acqua e di rum, assi di legno, undici palle di cannone, un barile con della polvere da sparo e quel che sembrava essere un panino con un'irriconoscibile farcitura in pieno stato di decomposizione. Buono? Forse esistevano denrisiani che avevano mangiato di peggio.
    I due erano liberi di prendere, spostare, toccare qualunque cosa, ma dopo un po' entrambi tornarono sul pontile poiché senza vedetta difficilmente la drakkar sarebbe partita in piena sicurezza.
    Tornati sul ponte, mentre Jonathan trafficava con la cartina, Morrigan si occupava di mantenere la rotta e Phil svolgeva il suo compito da vedetta, i tre uomini liberi potevano impiegare il tempo come meglio preferivano. Tutti, esattamente come l'ex auror, avevano di fronte il medesimo scenario e non c'era bisogno di aguzzare lo sguardo per aver un'idea chiara della drakkar che avevano scelto.
    Si trattava di un'imbarcazione lunga 40 metri e larga 25. Rispetto a come appariva dal porto, il legno del pontile era molto consumato e in più punti portava le cicatrici di un possibile incendio. L'albero maestro, il trinchetto e la mezzaluna erano completamente intatti, ciò nonostante non si poteva dir lo stesso dei pennoni che attraversavano ogni albero. Ecco, forse la postazione della vedetta non era proprio sicurissima. La murata solitamente utilizzata per far sporgere la bocca dei cannoni non esisteva più. Probabilmente fu rotta nella scorsa spedizione e successivamente murata con delle tegole di legno, ciò poi spinse l'ex equipaggio a spostare i dodici cannoni sul pontile, divisi sei a destra e sei a sinistra.
    Di punti adatti per attaccare ce n'erano molti, verosimilmente bastava inclinare l'imbarcazione in maniera tale da puntare il bersaglio con un cannone. Molto più complicata poteva essere la difesa: i cannoni ben in vista erano facilmente neutralizzabili e a causa dei pennoni molti erano i pericoli in grado di spezzare gli alberi della drakkar. Ciò nonostante il tempo era sereno, l'odore si salsedine inebriava l'olfatto e all'orizzonte il sole si stava innalzando nel cielo. Era l'alba e l'equipaggio avrebbe avuto il tempo di far tutte le modifiche di cui aveva bisogno, anche se abbandonare la propria postazione poteva essere rischioso.

    A differenza delle classiche imbarcazioni babbane, le drakkar avevano la capacità di compiere grandi distanze in poco tempo. La Fortezza non era esclusa, ma a differenza delle sue compagne ai predoni più abituati ad andare in mare quella pareva davvero una bagnarola. Impiegò ben tre ore per giungere tra le coste della Nuova Guinea, quando un'altra drakkar ce ne avrebbe messa solo una. Ciò ebbe delle conseguenze sul viaggio: quando la Fortezza avvicinò nel punto in cui Ludwig scrisse il rapporto del 4 febbraio il tempo era cambiato radicalmente: nubi tetre coprivano il cielo, la pioggia sferzava violentemente contro il duro legno della drakkar e i fulmini tuonavano in cielo. A causa delle impetuose onde muovere il timone era diventato più complicato e ciò mise alla dura prova un Morrigan [Destrezza d20:3+6] che perse la rotta. Jonathan possedeva tutti gli strumenti per accorgersene, ma per ristabilirla avrebbe dovuto aiutare Morrigan a raddrizzare il timone.
    Proprio un questo momento un tuono più forte degli altri rimbombò in cielo e un fortissimo mal di testa colpì Philipp e Calypso che li costrinse ad accasciarsi. Nelle orecchie riecheggiano le parole scritte dal capitano Ludwig sulla richiesta di soccorso, ma con un tono più austero e femminile. Gli uomini di più ampio intelletto sanno che non c'è netta distinzione tra l'icastico e il chimerico. Comprenderete che nell'altro mondo anche la morte può morire. Dopodiché una serie di immagini si susseguirono una dietro l'altra: lo scontro contro tra la Poseidon e i pirati, i pirati che erano felici, i pirati che si ammazzavano tra di loro, gli occhi rossi, la bava, piume nere come la pece. Improvvisamente riaprirono gli occhi e Philipp dall'alto della sua vedetta [Intuito: D20: 4+6] gli parve di vedere qualcosa avvicinarsi da lontano. Forse a causa delle visioni appena avute, magari per colpa del cielo tetro, non gli fu possibile intuire chi o cosa fosse.


    RevelioGDR


    Ve l'ho detto, primo post serviva per rompere il ghiaccio, ora che i giochi abbiano inizio.
    Informazioni d'uso:

    - A meno che gli altri giocatori non condividano le informazioni in loro possesso, i vostri pg non possono sapere ciò che è stato scoperto da altri;
    - Phil e Jason possono far ciò che vogliono con gli oggetti che trovano nella stiva, ma qualora non spostino nulla sul ponte vale il punto scritto sopra;
    - Durante l'alba siete liberi di ideare qualunque miglioria vogliate alla nave, avete piena libertà d'azione;
    - Dal momento in cui esplode la tempesta, Jonathan e Morrigan se vogliono ristabilire la rotta non potranno far altre azioni oltre a quella per il resto del post;
    - Avete la possibilità di aprire una role tra due o più di voi in Mappamondo per giocarvi interazioni nel dettaglio durante l'alba prima dei lavori. Se lo fate la role verrà premiata con 5 exp extra, ma è del tutto facoltativo;
    - Scadenza: martedì 7 alle 23:59

    Per dubbi, domande e chiarimenti non esitate a contattarmi.
    Possa il cuore essere la vostra chiave guida.

    Edited by Alexander Olwen - 5/4/2020, 10:33
     
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    Jonathan Baker | Predone
    Jonathan non era del tutto convinto dei posti occupati dall'equipaggio. Insomma, erano su una drakkar e per lui era logico far ricoprire ai due predoni i ruoli di navigatore e timoniere, tuttavia ciò non spinse Philipp a rifiutare il cambio di ruolo offerto da Morrigan. Mah, vorrà dire che occhi strani si trova più a suo agio lassù con i gabbiani. A ogni modo poteva andar peggio: una delle due donne poteva aver la malsana idea di volersi mettere al timone e giammai avrebbe accettato una cosa del genere. Finché sarà parte di un equipaggio nessuna femmina avrà un ruolo determinante. Seppur fosse arrivata anche a Denrise una vaghissima parità dei sessi, Jonathan faticava ancora ad accettarla e il suo animo maschilista era piuttosto compiaciuto nel vedere Airwen e Calypso alle prese con compiti che non avrebbero danneggiato la ciurma. Poi Calypso è una carpentiera. Anche se fosse stata uomo avrei preferito che fosse libera di occuparsi della nave.
    Fu proprio in questo frangente che udì Airwen, una druida che doveva ammettere di aver visto davvero poche volte a villaggio, specificare che genere di pozioni aveva preparato per il viaggio. Cura Ferite? Antidoti? E' 'na curatrice? Daje, hai fatto bene a portarte dietro quel che potevi. Ma io passo, me sento più a mio agio a spacca er muso ar prossimo. Poi ho già qualcosa da bere. Mostrò un sorrisone sornione e si scolò l'ennesimo sorso di rum. Vuoi favorire? In caso l'unica alternativa era attaccarsi alla canna della bottiglia.
    A seguito di un sonoro rutto liberatorio, tornò a occuparsi della cartina che Sigurd gli aveva consegnato. La rotta non pareva difficile da seguire e se il tempo avesse mantenuto non avrebbero dovuto incontrare troppe difficoltà. Poi la mano scivolò su una superficie ruvida e fu costretto a darsi dello scemo: ancora aveva la corda addosso. La prese, lasciandola poi ai piedi dell'albero maestro. Ah Calì, credo che rimarrò vicino ar timone pe' controllà 'a rotta. Lascio qua la corda, se te po' esse utile usala pure. Grazie alla magia avrebbe potuto ingrandirla, allungarla, stringerla e modellarla come meglio preferiva.
    Jason, trovato quarcosa de bono là sotto? A giudicà dar pontile pare un cesso 'sta nave. Odino trucidato, daje, me sembra che ce stemo a metta 'na vita! Effettivamente era così: era quasi l'alba e secondo i piani di Jonathan la Fortezza avrebbe già dovuto superare l'Africa. Sospirò sconsolato e tornò finalmente alla sua postazione, vicino a Morrigan. Come procede? Il mare pare 'na sola, non dovresti aver problemi. Fu allora che si destreggiò in uno sputo così ben eseguito che dalla zona del timone arrivò dritto in mare. Eh, sì, un vero lord inglese questo Jonathan. Te giuro che le mie puttane si muovono più in fretta de 'sta bagnarola quando scopano. Pubblicità occulta? No, quella del moro era pura e semplice voglia di lamentarsi. In fin dei conti lui non aveva nessuna miglioria da proporre alla nave, pieno forse di un'ostentata sicurezza e chiara sottovalutazione del pericolo. Ah, se voi un goccio de rum non te fa problemi, eh! Come no, tanto ormai aveva proposto a praticamente tutta la ciurma di attaccarcisi.
    Scosse il capo e rivolse in alto lo sguardo. Occhi strani offrirei anche a te, ma stai lassù a fa... che cazzo stai a fa'? Non è che t'addormenti, eh? Sapeva che non l'avrebbe fatto, ma prevenire era sempre meglio che curare.

    Giunti in prossimità della Nuova Guinea il mare era estremamente diverso. Come la drakkar stava subendo gli effetti negativi della violenta tempesta: onde più alte del solito che rendevano difficile la navigazione, acqua da tutte le parti che impedivano di scorgere bene l'orizzonte, fulmini che se solo fossero caduti vicino alla nave avrebbero causato danni irreparabili. Fortuna che siamo in mare aperto e non sembra che ci siano scogliere! Crucciò un attimo lo sguardo. MA CAZZO, STAMO ANNA' STORTI! Se l'inclinazione fosse minima non avrebbero subito chissà quanti problemi, ciò nonostante durante una tempesta il margine di errore doveva essere il più basso possibile. Famme un po' de spazio! Ripose l'ascia sul fodero sulle spalle e avanzò fino al timone, poggiando le mani sui pioli dove non aveva già le mani Morrigan. Cazzo, cazzo, cazzo! Dovette ricorrere a buona parte della sua forza per aiutarlo. Non aveva idea se il problema fosse unicamente dovuto alla tempesta o se riguardava anche altri fattori, ma sarebbe riuscito a raddrizzare quella drakkar. 'Ste mani possono esse ferro, possono esse marmo! VAFFANCULO, PIUTTOSTO SPACCO ER TIMONE!
    Dovemo annà a sinistra, gira verso di me. I muscoli di Jonathan si stavano davvero sforzando. Se non fossero arrivati al più presto dei risultati sarebbero divenuti più visibili le vene che fai polsi si ramificavano fino agli avambracci. Per aiutarsi a spingere divaricò entrambe le gambe, piegò il busto e provò a utilizzare anche parte del proprio peso per riuscire nell'impresa.

    RevelioGDR


    Jonathan tenta di aiutare Morrigan a ristabilire la rotta.
    Equipaggiamento: ascia, scatola di fiammiferi e bottiglia di rum (ha lasciato la corda ai piedi dell'albero maestro).

    Skill: Duellante Magico, Resiliente, Magizoologia

    Coraggio: 33
    Empatia: 24
    Intelligenza: 20
    Resistenza: 32
    Tecnica: 20
    Intuito: 34
    Destrezza: 20
    Carisma: 32
     
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    Morrigan Maverick
    Long may I reign!

    Morrigan fece scivolare i palmi della mano lungo i pioli del timone, godendosi l'aria di mare e il blu tutt'attorno. L'Ex Auror, con occhio clinico, aveva analizzato il pontile della drakkar. Ne aveva viste di peggio, eppure, alla vista di quei pennoni così malandati cominciò a sbuffare. Più volte, tenendo saldo il timone, compiette dei piccoli passi verso quest'ultimi senza mai, però, abbandonare la sua posizione.
    "No, Morrigan, la fretta è una cattiva consigliera. Lascia a qualcun altro questo compito." Il mago scosse il capo per poi cominciare a respirare lentamente. Dunque posò nuovamente gli occhi sul timone.
    Ogni secondo passato in quel metro quadrato divenne peggio di una crocifissione. Superata la seconda ora iniziò a sudare freddo, senza essersi mosso minimamente. Fortunatamente, con la tenacia di un cane che non lascia il proprio bastone, Morrigan aveva fermato ogni persona nel suo raggio vicino per raccontargli cosa aveva letto negli archivi. Fra i diversi membri della ciurma, fu una donna a colpirlo.
    "Delle pozioni contro il manipolamento mentale. Gnocca e sveglia, devo tenerla d'occhio" Pensò il mago fissando la druida dai capelli di fuoco con la coda dell'occhio. Era raro vedere dei volti così delicati su una drakkar. E, ogni volta, era un piacere. Ma poi Morrigan assottigliò le palpebre "No, non ci pensare minimamente Morrigan. Potrebbe essere una sirena. Anzi, forse proprio lei ti farà creparare trascinandoti negli abissi... Comunque sempre meglio di farsi mangiare da dei cannibali."


    Superata la terza ora, le cicatrici sulle braccia di Morrigan cominciarono ad avvampare. Un velo d'umidità avvolse il mago mentre all'orizzonte nubi oscure e tetri come spettri presero dominio dei cieli. Un lampo di luce e dopo qualche istante il rombo del tuono gli scosse le ossa. Come per magia, il timone prese vita, acquistando una certa resistenza alle braccia dell'Ex Auror.
    Morrigan gonfiò le braccia cercando di farsi presa sulle gambe per raddrizzare la nave. Ma non ci riuscì. Una scossa e il timone ruotò di colpo intrecciando le braccia dell'ex Auror. Fortunatamente un ragazzo lì vicino se ne accorse, correndo subito in suo aiuto.
    Udendo le sue parole, il mago si fece forza spostandosi di lato in modo da lasciare spazio al suo compare. I palmi delle mano di Morrigan iniziarono a bruciare così come i suoi avambracci mentre il mago cercava di opporre resistenza al timone fuori controllo. Aiutandosi con la respirazione per cordinare al meglio quelle scariche di forza, delle fitte di dolore gli penetrarono i polmoni costringendolo ad accigliarsi in volto.
    «Aye, signor capitano!» Concluse Morrigan senza farsi scoraggiare dall situazione. Fortunatamente, o sfortunatamente, erano entrati nel vivo dell'azione. Così, a malincuore, l'ex Auror aveva smesso di studiare Jonathan cercando di capire se fosse più un pappone 'gorilla' o più un pappone 'fidanzato'. Ma quando l'ennesimo tuono gli fece vibrare le ossa, la sua unica preoccupazione divenne il raddrizzamento della nave.

    CITAZIONE
    «Parlato»
    "Pensato"
    Narrato

    ✕ schema role by psiche


    Coraggio: 24
    Empatia: 24
    Intelligenza: 30
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    Tecnica: 31
    Intuito: 20
    Destrezza: 24
    Carisma: 20

    Magitecnlogo & Duellante nato

    3 Oggetti:
    1 - Calzini (Se approvati)
    2 - Gessi
    3 - 1kg di Farina

    Riassunto: Dopo aver raccontato agli altri membri della ciurma ciò che ha scoperto negli archivi, Morrigan continua a gestire il Timone. Dopo aver perso la presa, aiuterà Jonathan a tornare reindirizzare la nave.
     
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    AIRWËN
    O'NEILL
    Airwën aveva sempre adorato il mare.
    Fin da piccola ogni specchio d'acqua l'aveva attratta e fu ben felice di scoprire che la casa di sua zia a Denrise era proprio a ridosso della costa, tanto che dal suo balcone avrebbe potuto buttarsi in acqua, anche se non era consigliato.
    I suoi compagni ne sapevano sicuramente più di lei, infondo erano denrisiani di nascita, chissà quante volte erano andati per nave, per lei invece era la prima volta su una nave del genere, dopo essersi trasferita al villaggio si era informata sulla struttura e funzionamento di una simile antica barca a vela, sotto consiglio della zia, nel caso richiedessero la sua presenza in un viaggio, ma non le era ancora successo di salirci veramente.
    Le uniche navi su cui era stata era quelle a motore lussuose del padre e le crociere, ma essere lì era tutt'altra cosa.
    Potevano darle della ricca viziata quando scoprivano le sue nobili origini, ma poi conoscendola, vedevano quanto fosse una ragazza umile e semplice, tanto che si stava divertendo molto più che su una qualsiasi nave di lusso!
    Apprezzò molto quando Jonathan, prima di partire, le offrì un sorso del suo rhum, gli aveva sorriso e addirittura aveva allungato la mano per prendere la bottiglia che le stava porgendo, ma si fermò appena le venne in mente di averlo visto offrire quella stessa bottiglia a TUTTA la combriccola.
    Non era tipa schizzinosa, era la prima a condividere un sorso di birra o di idromele al bar-pub con gli amici, infondo era irlandese, erano abituati a festeggiare, gesti calorosi anche verso sconosciuti e a quantitativi di alcool fuori dal normale, ma il fatto che tutte quelle bocche e salive fossero passate su quello stesso punto, non la esaltò troppo.
    Così trovò un modo per rifiutare in modo da non sembrare maleducata:

    << Grazie dell'offerta, ma non vorrei portarvi via la vostra miglior medicina contro il mal di mare e la paura di ciò che ci aspetta alla fine di questo viaggio.
    Se sopravviveremo, sarò ben felice di accettare una bevuta in taverna con tanto di sfida a chi regge di più... Ma attento: noi irlandesi siamo temprati dall'alcool fin da giovani, dovrai impegnarti per battermi.>>


    Gli aveva sorriso, la sfida ormai lanciata, per poi raggiungere quelli che si stava apprestando a salire.
    Mentre la navigazione procedeva lenta, aiutava come poteva il resto della "ciurma" a rimettere a posto la nave che sembrava leggermente danneggiata anche se ancora abbastanza resistente, metteva in pratica quello che aveva studiato e per fortuna era una che imparava alla svelta.
    Ogni tanto capitavano momenti vuoti in cui si appoggiava al parapetto per guardare la vastità dell'oceano, le onde che s'infrangevano contro la nave e i pochi pesci che si riuscivano a intravedere in acqua perchè saliti in superficie.
    Adorava l'odore di salsedine, la brezza marina che le agitava i ciuffi di capelli sfuggita alla lunga treccia in cui li aveva legati per evitare le fossero d'intralcio.
    Il sole scaldava loro la pelle, sembrava volerli seguire in quella lunga navigazione, tanto che lo spettacolo che si poteva ammirare dal ponte era meraviglioso, uno scintillare di luci sull'acqua... almeno finchè non furono in prossimità della Nuova Guinea. Il tempo sereno che li aveva accompagnati fino a quel momenti li abbandonò completamente, nubi temporalesche coprirono il cielo e nel giro di poco iniziò a piovere forte con tanto di fulmini.
    Il mare si fece così mosso da creare problemi ai timonieri, la pioggia non rendeva facile la vista e i movimenti, l'arrampicarsi sugli alberi fin da piccola l'aveva aiutata con le situazioni "particolari", ma lì si trattava di aver equilibrio e piedi ben piantati a terra.
    Uno scossone della nave la fece quasi cadere mentre con la coda dell'occhio vide Calypso accasciarsi di colpo.
    Subito cercò di scattare nella sua direzione per aiutarla e scoprire cosa le fosse successo all'improvviso, fosse riuscita ad raggiungerla le avrebbe chiesto:

    << Ehi! Calypso vero? Stai bene?? Ti ho vista accasciarti all'improvviso...>>

    Mentre cercava di raggiungerla, attenta a mantenere l'equilibrio su quel ponte instabile e bagnato, sentì le parole di Philipp dalla coffa la allarmarono parecchio, aggiungendo anche ciò che aveva raccontato loro Morrigan sulle lettere inviate dal capitano Ludwig.
    Allungò la mano verso la custodia della bacchetta, agganciata alla stessa cintura della scarsella ma dalla parte opposta, e estraendola la tenne con presa ben salda.

    [Se perdiamo la rotta è la fine, non raggiungeremo mai la terra...]

    Intanto che aspettava la risposta di Calypso per sapere cosa le fosse successo, cercò di puntare il catalizzatore verso il timone e rapida di esclamare: << Impervius! >>

    Se l'incanto avesse avuto successo, avrebbe reso impermeabile il timone, così da permettere ai due ragazzi una presa più salda su esso.
    Aveva valutato anche la possibilità di indirizzare l'incantesimo verso il timoniere, ma se per un qualche motivo avesse ceduto il posto a qualcun'altro, sarebbe risultato un gesto semi-inutile il suo.

    25 anni _ MEZZAVEELA _ Irlandese _ Outfit 1 2
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    Resistenza: 21

    Tecnica: 30

    Intuito: 20

    Destrezza: 21

    Carisma: 30



    // EDIT permesso dal Master

    Edited by LadyShamy - 7/4/2020, 19:40
     
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    JASON KRATOS BYRNE
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    Era chiaro che il viaggio fosse iniziato fin troppo tranquillamente e, ora come ora, la scelta della drakkar più forte ma lenta, forse portava dei ripensamenti nella mente del druido. Tuttavia, adesso che erano in viaggio, non poteva mica chiedere alla ciurma di scendere e cambiare barca. Vabbè, fa niente. Gli déi li avrebbero accompagnati, vero?
    Salutati tutti gli arrivati, Jason si mise in perlustrazione «Phil, se trovi qualcosa di interessante, fai un fischio.» il suo sorriso pacato, da orso buono, non lasciava mai il volto del druido.
    Tra le varie cose che vi trovò, rise tra sé per il rum che era nei barili, ma la cosa si fece più interessante quando vennero a galla (?) quelle palle di cannone.
    «Queste, secondo me, vanno tenute a portata di mano, vicino i cannoni, non si sa mai.»
    Si disse, inziandone a trasporare un paio sul ponte, posizionandone almeno due per ogni cannone, in base a quante ne sarebbe riuscito a trasportarne.
    «Ehi Jon! Un sacco di roba: sotto c'è un bel po' di rum, se ci può interessare. Poi cibo in scatola e qualche salume. Ci esce un ottimo spuntino, non credi?» cercava di alleggerire un po' la situazione.
    Quello che Morrigan gli aveva raccontato non era per niente di buon auspicio, ma ormai erano su quella nave e avevano una missione.
    Rimurginò su quelle parole, mentre trasportava la merce.
    «Pirati, cannibali, uccelli del malaugurio che rubano equipaggio...» continuava a rimurginare, aggrottando appena la fronte «C'è qualcosa, nell'aria di questo posto dove stiamo andando, che fa impazzire la gente. Ma cosa... che sia una creatura? Non so, qualcosa di simile alle sirene. So che il loro canto ammalia i marinai...» una volta finito il trasporto, si sarebbe fermato sul pontile insieme agli altri.
    Il viaggio proseguiva lento, di tanto in tanto si spostava sui lati della barca per guardare oltre, per guardarsi intorno alla ricerca di qualcosa di particolare da scorgere, se ce ne fosse stato. Quella drakkar era grandissima, non ben messa, questo sicuro, ma era enorme.
    «Mi domandavo, se fossero sotto effetto di qualche sostanza o incantesimo particolare, credete che si sia un modo di far tornare "umani" chi viene colpito da questo... cannibalismo di cui parlano i diari?» si poggiò con la schiena al legno della barca, pensieroso su una possibile soluzione.
    Quando raggiunsero il punto di cui parlava il diario di Ludwig il 4 Febbraio, qualcosa nel cielo cambiò.
    Jason sollevò il naso verso l'alto e vide quelle nuvole improvvise «Ma che...» un temporale? Davvero?
    Tutto sembrava precipitare in un attimo, un tuono fortissimo risuonò nel cielo «State tutti b---» Jason sgranò gli occhi e guardò Calypso e Philipp, accorrendo dalla ragazza e urlando verso Philipp «Ragazzi! Che vi succede?» poi volò con lo sguardo verso Airwen «Tutto bene?» quindi allungò un braccio verso Calypso, a tenderle aiuto, qualora lo volesse, per rialzarsi «Morrigan, Jonathan che dicono le carte? Dove ci troviamo?» cercava di alzare il tono roco e cavernoso per superare il rumore della pioggia «Se qualcuno è ferito, qui ho un po' di cose che possono aiutarci. Mi raccomando, prestate attenzione. Questo temporale non mi piace...» guardò entrambe le ragazze, cercando di mascherare con un sorriso gentile, la sua preoccupazione «Rimaniamo vicini, provvediamo a chiunque abbia bisogno.» non si sarebbe spostato dalle due donne, il suo spirito da galantuomo si faceva sentire.

    Azione: dopo aver trovato un po' di cose interessanti, decide di portare su qualche palla di cannone da mettere vicino ad ogni arma.


    Stat:
    Coraggio: 24

    Empatia: 30

    Intelligenza: 23

    Resistenza: 31 Tecnica: 26

    Intuito: 20

    Destrezza: 22

    Carisma: 28
    Porto con me: 2 Pozioni curative, 1 Pozione Esplosiva e 1 Pozione Soporifera
    Magia Verde I
    Arti Difensive I


     
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    Calypso O'Queen Carpentiere

    Parlato - Pensato - Ascoltato


    Salita sulla Fortezza, Calypso ebbe la possibilità di osservare meglio la Drakkar. Soffocò un gemito di dolore vedendo come era ridotta: il pavimento leggermente rovinato, probabilmente a causa di un incendio, come anche la murata che di solito serviva a far sporgere le bocche dei cannoni, sistemata alla bell'e meglio con delle tegole di legno. Ma erano seri?! Avevano dato loro quella nave senza neanche prima farla controllare o aggiustare?! Che ci voleva a portarla, magari, a lei per metterla almeno in sicurezza prima della partenza?!
    Calypso era sicura che, in ogni caso, la nave avrebbe retto più della Perla d'Avorio, non si era affatto pentita della scelta, ma vedere una Drakkar in quelle condizioni la faceva soffrire non poco. Si trovò ad accarezzare la murata, sussurrando. Tranquilla, piccola... se torneremo a casa sani e salvi ci penserò io a te... Passò quindi ad osservare il resto della nave.
    Il problema che più la preoccupava, era la condizione dei pennoni che attraversavano i tre alberi. Chiunque avrebbero scelto come vedetta, sarebbe stato in pericolo lassù in caso di maltempo o di attacco. Per fortuna aveva portato con sé gli attrezzi, con il giusto materiale avrebbe potuto riparare i danni più gravi e problematici, quindi avrebbe cercato di riparare i pennoni. Non se lo potevano assolutamente permettere. Nel mentre, il resto dell'equipaggio stabilì i ruoli con Jonathan come navigatore, Garlic come vedetta e un uomo che Calypso non conosceva, un certo Morrigan a quanto capì, come timoniere.
    Per il resto, l'equipaggio era formato da tutta gente che Calypso aveva visto solo di sfuggita al villaggio. Praticamente, non conosceva nessuno a parte Jonathan e a Philipp Garlic, e poteva dire di avere un ottimo rapporto solo con il primo. Beh, sempre meglio di nulla, il suo compito dopotutto era occuparsi della sicurezza della Drakkar.
    Mentre osservava le assi del pavimento, ascoltò con attenzione le parole di Morrigan, che sembrava essersi informato molto bene sulla loro missione. Le sue parole la inquietarono non poco: si parlava di gente che perdeva la testa, si parlava di pirati cannibali e di strani uccelli dal piumaggio nero che con il loro canto avevano decimato un'intero equipaggio.
    Quest'ulimo particolare non poté non far scattare qualcosa nella sua testa. Le era tremendamente familiare, ma non riusciva a ricordare bene... di cosa poteva trattarsi?
    Beh, al momento doveva concentrarsi sul riparare la nave.
    Jonathan aveva portato con sé una corda, quando la chiamò con quel nomignolo che solo lui usava alzò gli occhi al cielo e si voltò verso di lui, che stava posando la corda sotto l'albero, dicendole che avrebbe potuto usarla se le fosse stata utile.
    Grazie John. Potrebbe servire. Gli rispose. Ma al momento le serviva del legname.

    Il legname arrivò, accompagnato da una frase da parte di Garlic tutt'altro che gradita. Calypso si ritrovò a fulminarlo con lo sguardo. Col cavolo che si sarebbe fatta mettere i piedi in testa da quel bellimbusto arrogante e presuntuoso! Cercò comunque di trattenersi e su concentrò sul suo lavoro.
    A quel punto aveva tutto il materiale: estrasse la bacchetta e la puntò sugli attrezzi: Locomotor Attrezzi.
    Se l'incantesimo avrebbe funzionato, lei si sarebbe messa a riparare i pennoni rotti con l'aiuto dei suoi attrezzi e, chissà, magari una martellata sarebbe finita "accidentalmente" sulla testa di Garlic.

    La nave era molto lenta, la cosa a Calypso non dispiaceva, anche se probabilmente avrebbe innervosito gli altri. In fondo, quando avevano scelto la Fortezza, sapevano che avrebbero sacrificato un po' di velocità in favore della sicurezza, no? Beh, se gli altri non l'avevano capito, peggio per loro. E poi, per lei era meglio così, aveva più tempo per lavorare.
    Accadde quando ormai erano vicini alla meta: avvertì un fortissimo mal di testa, e la cosa la spaventò visti i problemi di salute di cui aveva sofferto in passato, m poi udì una voce nella sua testa.
    Gli uomini di più ampio intelletto sanno che non c'è netta distinzione tra l'icastico e il chimerico. Comprenderete che nell'altro mondo anche la morte può morire.
    E poi quelle visioni tremende. Si ritrovò con le lacrime agli occhi, terrorizzata, non sentì inizialmente Airwen e Jason avvicinarsi a lei e parlarle, o forse li sentì ma lì per lì non ci fece caso, presa com'era da quella visione.
    Quando si riprese e riaprì gli occhi, vide i due druidi accanto a sé e Jason porgerle la mano per aiutarla ad alzarsi. Accettò l'aiuto e si issò in piedi, ancora sconvolta, guardandosi attorno, la bacchetta stretta in mano.
    RevelioGDR



    Calypso cerca di incantare i suoi attrezzi per riparare i pennoni; prova a riparare i pennoni al meglio.

    Equipaggiamento: cassetta degli attrezzi (a mano)

    Statistiche:
    Coraggio: 25
    Empatia: 20
    Intelligenza: 25
    Resistenza: 30 Tecnica: 30
    Intuito: 25
    Destrezza: 25
    Carisma: 20

    Skill: Magitecnologo; Incantesimi Avanzati
     
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    Denrise
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    Philipp Garlic
    Predone | 26 anni
    'Poveri noi: Denrise sta davvero affondando!' non era esattamente la ciurma che Philippi si era immaginato o avrebbe desiderato. Su Jonathan Baker poteva anche passarci su: aveva navigato con lui e sapeva quanto sapesse essere tanto fastidioso quanto prezioso in battaglia (cioè molto), tuttavia degli altri membri non sapeva davvero cosa pensare.
    Salutò con un gesto de capo Calypso, la quale però restava una denrisiana mancata, come anche Airwen, mentre per Morrigan la situazione era anche peggiore, al punto che quando gli rivolse la parola, il biondone aggrottò la fronte "Io invece sono un predone: me la cavo con tutto." e con quello chiuse il discorso, volgendo solo un occhio alle pozioni della bella rossa, alle quali annuì col fare di chi aveva inteso, rimandando poi qualsiasi brindisi a momenti in cui la lucidità sarebbe stata meno importante, ascoltando invece con interesse il loro disquisire su quanto appreso.
    "Potrebbero essere una qualche variante di Fwooper... e se così fosse non ci sarebbe cura per la follia" affermò lui, positivo come sempre.
    Quando mise un piede sulla nave, comunque, dovette bestemmiare tutti gli dei norreni e scuotere vibrantemente la testa 'Fanculo Calypso, te, la tua competenza di staminchia e chi cazzo ti ha fatto entrare in quest'isola: dovevano affondarti pure quella nave!' sì, ecco, diciamo che Philipp era rimasto molto colpito dalla scelta oculata della carpentiera.
    Senza rivolgere la parola a nessuno si recò nei sotterranei dandosi all'esplorazione insieme alla persona che più di tutte era contento di vedere a bordo: Jason "Tu invece avverti se vedi un Infero" disse lui, glaciale, per chiarire come i fatti di novembre fossero assolutamente dimenticati e lui avesse ampiamente seppellito l'ascia di guerra. Si aggirò con far deciso trovando diversi avanzi di cibo, ma, soprattutto, assi di legno, polvere da sparo e palle di cannone.
    Portò su tutte le palle di cannone rimanenti, poi anche le assi di legno e un po' di scatolame, avendo cura di mollare le assi vicino alla bella carpentiera "Visto che ti piaceva questa nave, vedi di sistemare 'sta cazzo di bagnarola" affermò lui, andando poi a dare il buon esempio, occupandosi non tanto del legno, quanto delle armi.
    Per prima cosa radunò le palle divise da Jason 'Mago nero del cazzo: mi fa fare pure il doppio lavoro!' poi puntando contro di esse il proprio catalizzatore tentò di duplicarle con la magia, al fine di passare da 11 a 22 palle di cannone.
    Compiuta quella prima magia, avrebbe provveduto ad incantarle affinché fossero in battaglia più utili: ne incantò la metà con la magia del tuono, menre per le altre tentò una magia tracciante, che permettesse di centrare più facilmente il bersaglio prescelto, nel caso deviando in aria.
    "Sentite un attimo, che poi devo andare in cima alla torre e se fate casini vi posso solo Schiantare!" urlò lui, cercando di attirare l'attenzione di tutti "La palle con sopra incisa una Thurisaz sono elettrificate: dovrebbero diventarlo solo quando si scaldano per effetto della polvere da sparo, MA, nel dubbio, state attenti. Le altre con Raido invece dovrebbero, una volta in aria, inseguire il bersaglio. Non fate casini o vi trovate altre due palle: le mie che rotolano!" avvertì lui, avviandosi poi verso l'albero per iniziare la propria scalata "Vado di vedetta" disse ancora "Se vedo qualcosa urlo. Se non rispondete, inizio a far penzolare il cavo" e a quel punto dalla sacca estrasse parte del cavo che si era portato dietro "Se non mi cagate ancora, ve lo tiro in testa!" il che forse non sarebbe stato molto utile, ma avrebbe dato al biondo gran soddisfazione.
    Salì su arrampicandosi, bestemmiando il nome di Calipso man mano che il percorso si faceva precario e il legno scricchiolante, quindi prese posto "Fanculo..." mormorò lui, sistemandosi e iniziando a svuotare la sacca delle sue cose, aggrottando la fronte quando sentì Jonathan sbraitare come suo solito "TANTO ME LO FARESTI PAGARE!" gli urlò in risposta, mostrandogli poi un dito medio, anche se forse da quella distanza il barista non ebbe modo di apprezzare il gesto, evitando di dirgli cosa stesse facendo e tornando a farsi gli affaracci suoi.
    'Minchia che lentezza' pensò lui, visibilmente annoiato, controllando la propria alabarda e iniziando a far qualcosa solo quando avvistò una tempesta.
    "Tempestaaaaa!" urlò lui, manco fosse un x-men che vedeva in pericolo una sua nota amica, afferrando poi il legno nel mentre serrava i denti 'Si ballerà' si disse lui, non sapendo quanto sarebbe stato vero e falso assieme, visto che ben presto, col rombo di un tuono, qualcosa invase la mente del ragazzo, con la delicatezza di un trapano da dentista.
    "FRIGGA MIGNOTTA!" imprecò lui, accasciandosi nel mentre parole già sentite invadevano la sua mente, seguite da immagini poco rassicuranti.
    'Merda... merda... MERDA!' si riprese con fatica, piantando le mani nuovamente nel legno e tirandosi su, stravolto, stanco, scorgendo all'orizzonte qualcosa, che, alla luce di quanto accaduto, lo rassicurò ben poco, così come notare come fossero in balia del mare 'MERDA!' in quel caos neanche ci pensò ad urlare e basta, quindi afferrò un'estremità del cavo e gettò il resto giù, affinché, svolazzando e sferragliando, potesse rendere le sue parole più percepibili "Aoooooooh!" urlò lui, mostrando come, sotto stress, tutti i Denrisiani fossero coatti inside "ATTACCO MENTALE!" strillò alcune volte, indicando poi quello che stava vedendo "NEMICI A DRITTA!"
    Ora, Phil non aveva idea di cosa stesse vedendo, ma un attacco mentale non era certamente un bel biglietto da visita, sicché decise che al momento la migliore tecnica era quella dei poliziotti americani: prima spara e poi fai le domande.
    RevelioGDR


    Phil odia tutti e porta sul ponte palle di cannone, polvere da sparo e assi di legno. Si mette ad incantare le palle di cannone provando a duplicarle (azione 1) e poi incantarne metà col fulmine e metà con una magia tracciante, poi va di vedetta, dove, dopo la visione, inizia a urlare agitando il cavo avvertendo di un possibile nemico e dell'attacco mentale appena subito da lui.

    Nel caso, ricordo che il mio PG ha Alchimia1 e Magitec1


    Equipaggiamento:
    - un'alabarda sulla schiena in argento di Heimdallr (d22)
    - un paletto al fianco sinistro in frassino (narrativo)
    - un cavo di alcuni metri in ferro
    - una borraccia (in una sacca da viaggio)
     
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    Gli Snasi
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    Sussurri voraci | Quest
    Essere il membro di un equipaggio era un po' come entrar a far parte di una nuova famiglia per un determinato lasso di tempo, ciò nonostante non accadevano sempre cose belle in famiglia. Infatti, a seguito delle informazioni condivise da Morrigan, Jason mise in tavola un interessante argomento di discussione: come curare chi rimase vittima della follia. Purtroppo nei rapporti Morrigan non trovò nulla al riguardo, ciò nonostante le tue conoscenze da druido ti offrivano nuove informazioni al riguardo: esistevano numerose pozioni e pratiche magiche che agivano sulla mente, tuttavia senza conoscere nel dettaglio la causa della follia non era possibile agire alla cieca. Ciò avrebbe solo peggiorato le condizioni dei malcapitati e, come se la situazione non fosse di per sé abbastanza brutta, eri certo di come uno stato di follia prolungato nel tempo potesse diventare permanente.
    Una parte di ottimismo tornò nel vedere Calypso e Philipp lavorare per rimettere in sesto la Fortezza e a prepararla per un prossimo scontro. La ragazza scagliò un Locomotor esemplare [Intelligenza: D20: 17+6] e dopo pochi secondi assi di legno, martello e chiodi erano praticamente ai tuoi ordini. Certo, con quei materiali non si potevano fare chissà quante riparazioni, ciò nonostante al termine di queste i tre alberi erano decisamente più stabili e anche se di poco [D3: 1] buttargli giù sarebbe stato più difficile.
    Il lavoro di Phil non fu da meno: raddoppiò le palle di cannone senza nessun problema [D20: 20], anzi la duplicazione parve riuscita così bene che non sarebbero svanite nel nulla molto in fretta. Il biondo riuscì anche a incantarle come meglio desiderava, dopodiché, come gli altri, tornò a occupare la propria postazione.

    Il rimbombo dei tuoni sparsi e l'implacabile azione del vento che trasportava le infinite e violente gocce d'acqua contro il viso dei nostri avventurieri erano chiaramente l'inizio dell'inferno. Calypso e Philipp, purtroppo non avevate nessuna informazione riguardo agli uccelli che vi erano apparsi nella visione [Intelligenza: 2D20: 7], tanto meno ricordavate di averli già visti in qualche libro antico o in giro per il mondo. A ogni modo non era il momento di deprimersi, poiché la Fortezza aveva rischiato di perdere la rotta, tuttavia un repentino aiuto da parte di Airwen [Intelligenza:18+8] fu indispensabile per rendere il timone praticamente impermeabile. Ciò permise a Jonathan e Morrigan di proseguire senza troppi intoppi, tuttavia ciò fu vero solo per pochi istanti.
    Dall'oscuro orizzonte il pericolo era imminente. Ad anticipare la presenza ostile ci fu una poderosa palla di cannone che [D20:15] violentemente esplose contro la parte anteriore della Fortezza, distruggendone completamente il bompresso e danneggiando gravemente l'albero di prua che unicamente grazie alle accortezze di Calypso era ancora in piedi. Guardando in direzione dello sparo chiunque avrebbe potuto scorgere un'imbarcazione dalle potenzialità invidiabili, non a caso si trattava di una drakkar di tutto rispetto: la Poseidon. Tutti voi l'avevate vista almeno una volta, tuttavia il disgusto superava enormemente la sorpresa. Il mare spingeva la Fortezza in direzione della Poseidon e man mano che vi avvicinavate il vento portava verso di voi un nauseante odore ferroso misto a quello di putridume. Il ponte della drakkar era pieno di sangue ormai secco e i resti, le interiora, le ossa di quella che una volta era gente del vostro popolo, garantivano uno scenario impossibile da accettare. A pagarne le maggiori conseguenze furono Philipp, Calypso e Airwen che proprio non riuscirono a trattenere i conati di vomito, impedendo loro di agire fino a nuovo ordine.
    Jonathan e Morrigan, invece, avrebbero dovuto prendere una decisione molto in fretta: sganciarsi o meno dal timone. Se lo avessero fatto avrebbero potuto procedere alle riparazioni della drakkar, a preparare i cannoni o qualunque cosa preferivano. L'alternativa era curvare la Fortezza affinché anche i loro cannoni sarebbero stati in traiettoria della Poseidon.
    Man mano che la drakkar si avvicinava nuovi dettagli si fecero sempre più visibili: a sparare il colpo di cannone doveva essere stato il capitano Ludwig, unico uomo della nave. In viso presentava gli stessi sintomi di cui vi aveva parlato Morrigan a inizio viaggio e un suono acuto colpì la vostra attenzione. Con gli artigli ben fermi sul legno del pennone principale ben quattro rapaci vi osservavano con aria famelica. Due di loro rimasero sulle estremità dello stesso pennone e cominciarono a intonare un canto [D20: 18] udibile da tutta la ciurma della della fortezza, manifestando sin da subito i suoi effetti: nonostante i rumori della tempesta ognuno di voi riusciva chiaramente a distinguere il canto di quelle creature. Non si trattava di una voce assordante, bensì di un qualcosa di profondo e ben preciso, quasi come se stesse cantando una sorta di ninna nanna accanto al vostro orecchio. Purtroppo però il suo effetto era estremamente diverso da quello della ninna nanna: quei suoni riuscivano a far emergere il lato più iracondi di voi ed eravate liberi di sfogarlo a vostra scelta con armi, bacchette, pozioni e pugni.
    Proprio in questo momento Philipp, Calypso e Airwen superarono la nausea e poterono riprendere ad agire.
    Jason, in un momento così delicato giunse il tuo turno di accasciarti a terra. Una voce austera e femminile sussurrò nella tua mente. Prima del vostro arrivo eravamo felici. Andatevene! Nuove visioni apparirono nella mente del druido: la Poseidon alla ricerca di isole inesplorate, la drakkar sbarcare su una costa, interi villaggi messi a fuoco e fiamme e le donne violentate.
    Intanto i due rapaci che si mossero partirono all'attacco in direzione degli intrusi: il primo tentò di volare in direzione di Calypso per affondare l'affilatissimo becco sul suo collo, tuttavia la ragazza riuscì a schivare il colpo appena in tempo [D20:7], ciò nonostante andò meglio a quello che approfittò dello stato di incoscienza di Jason. Affondò i suoi robusti artigli contro le spalle e oltre al generare una ferita superficiale [D15: 1] riuscì ad afferrarlo per la maglia e fece per prendere quota, tornando sulla Poseidon.


    RevelioGDR


    Cominciano i combattimenti! Quindi senza indugiare comincio con le precisazioni:

    - Se Jonathan e Morrigan intendono inclinare la drakkar affinché i cannoni siano puntati contro la Poseidon devono necessariamente rinunciare a far altro (riparazioni, caricare i cannoni, qualunque altra cosa) per spostare il timone;
    - Jonathan, Jason e Morrigan non si sentono male poiché hanno superato un tiro salvezza in Coraggio;
    - Philipp, Airwen e Calyps non possono agire dal momento in cui si sentono male fino a quando non ho scritto che la nausea è passata;
    - A seguito del canto di questi misteriosi rapaci vi chiedo gentilmente di agire in coerenza: col passare dei turni i vostri pg si sentiranno sempre più iracondi;
    - Da questo momento in poi vi invito calorosamente a specificare: dove vi trovate, se vicino a chi e di quanti metri. Altrimenti dovrò cercare di dedurlo io e non sempre potrei azzeccarci;
    - Avete due azioni di combattimento a turno e grandi azioni di movimento (tipo passare da una drakkar all'altra) vale come azione.

    La prossima scadenza è segnata per sabato 11 alle 23:59. Posso il cuore essere la vostra chiave guida.

    Edited by Alexander Olwen - 9/4/2020, 21:56
     
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