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.Che disastro era la vita? Un dolce e amorevole disastro, uno scontro continuo di anime ribelli, pronto a creare distruzione, un po' come un battito d'ali di una farfalla. E questa narratrice è certa che in un qualche spazio lontano da Hidenstone, una farfalla stava battendo le ali, ne bastavano solo due, di battiti, per generare quell'uragano che stava per accadere in quella tranquilla giornata di Novembre, presso quella Sala che tante cose aveva visto, ma mai l'inizio di un travaglio complesso di due anime agli antipodi.
Per natura, il riccio dei Dioptase era egocentrico, spocchioso, secchione e molto poco attento a cosa accadeva alle sue spalle, credendo che se non fosse sotto il suo stesso naso, non era roba che poteva interessargli, qualora qualcuno cercasse il suo interesse, in fin dei conti, non si sarebbe certamente posto alle sue spalle. Tutto questo per dire che l'altro non si era accorto dello sgusciare di Zuleyka alle sue spalle, prima che la porta si chiudesse, complice il fatto che la sala era ancora completamente buia, tipo cinema da quattro soldi, per aver accolto i due precedenti studenti che bene avevano pensato di non riaccendere le luci.
Lui faceva la sua entrata, mentre dietro di lui la ragazzina del primo anno che aveva tentato di approcciare, anche solo per divertimento, durante la lezione di Alchimia, metteva in atto il suo strano divertimento. Il ragno mise le sue otto zampette nei ricci dell'altro, muovendole un po', provando un leggero solletico sulla testa, che l'altro ignorò, confondendolo con una leggera folata di vento che forse proveniva da una qualche finestra nascosta dietro le pesanti tende nere che oscuravano ancora di più la sala.
Non si accorse nemmeno che la porta non si fosse chiusa, o si fosse riaperta nel caso fosse successo, per far entrare l'altra a godersi la fine della sua scenetta.
Solo il rumore dell'altra lo portò alla realtà, facendolo rizzare sul pouff, giusto per affacciarsi a guardare chi fosse entrato.
Un angolo delle labbra si andò a flettere, piegandosi in un sorriso sghembo, prima di poggiarsi nuovamente sul pouff. Proprio in quell'istante iniziò a sentire un leggero fastidio al collo, quindi portò una mano a scivolare pigramente sulla pelle, cercando di eliminarlo.
«Stavo decidendo. Vuoi vedere qualcosa in particolare?»
Rispose, allungando verso di lei il telecomando, lasciando che i trailer continuassero a scorrere sullo schermo, creando un gioco di ombre e luci su di loro. Quel fastidio iniziò a protarsi, tuttavia, scivolando verso la schiena e facendo muovere un po' di più il ragazzo, che cercava di rimuovere quel solletichino che lo rendeva nervoso. Sbuffò provando ad ignorarlo, mentre si sfilava la giacca della divisa, già troppo agitato.
«Quindi hai preferito intrufolarti in una stanza buia, piuttosto che chiamarmi, così da essere diversa dalle altre?»
La punzecchiò appena, ancora muovendo le scapole per cercare di togliersi il frizzante passaggio delle zampette addosso, mentre rimbeccava l'argomento che avevano toccato in aula.
Scattò in piedi, ad un tratto.
«Ma che cazzo...»
Iniziò a sbottonarsi la cravatta, velocemente, lanciandola a terra, quindi - quasi nevroticamente - sbottonò tutti i bottoni e lanciò via la camicia, afferrandola mancò stesse andando a fuoco. Il fastidio sembrò terminare, quindi Julian guardò il candido indumento, aspettando che apparisse da lì a poco il motivo del suo fastidio, che probabilmente si sarebbe affacciatto tra le pieghe malmesse del pezzo della divisa, rimanendo a dorso nudo, senza troppi problemi.Julian Miller"Light my fire."Studente, II anno - Dioptase"Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato"
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.Lezioni finite, compiti fatti e Cameron fuori con Lilith.
Una di quelle giornate dove non aveva proprio nulla da fare.
Una di quelle giornate dove avrebbe preferito partire per tornare a New York e non rimanere in quella cazzo di scuola che odiava in ogni angolo che poteva formarla. Ma come cazzo aveva fatto a ritornarci?
Doveva trovare un posto per stare solo, per poter pensare di non essere in Inghilterra e di non avere Regina intorno.
Dove cazzo era finita, pure lei?
Ma era possibile che nonostante fosse tornato solo per lei, la ragazza non aveva fatto altro che evitarlo?
Per me non è cambiato niente.
Questo gli aveva detto, peccato che a parole era stata bravissima, mentre a fatti... beh, la sola dimostrazione era che lui era da solo a girovagare per la scuola, mentre lei non faceva altro che andare chissà dove con chissà chi. Il riccio continuava a credere che gli stesse nascondendo qualcosa, voleva proprio sapere cosa fosse e prima o poi l'avrebbe sicuramente seguita per scoprirlo, tuttavia non era quello il giorno, più che altro perché nervoso com'era, non voleva il peso anche di una discussione con lei.
Sbuffò, tirandosi indietro i ricci, mentre vagava per i corridoi del terzo piano.
Cosa poteva fare per ammazzare il tempo?
Sfogliò le pagine di instagram, cercando ispirazione, quando dovette fermarsi per far passare una coppia di studenti che uscirono dalla Sala Multimediale, commentando una delle ultime serie Netflix uscite.
Julian guardò loro, poi guardò la stanza e prima che si chiudesse la porta, scivolò in mezzo per entrarvi.
Sembrava non esserci nemmeno Isaac, ma la cosa non era definitiva, quello stronzo di fantasma appariva dal nulla quando meno ce lo si aspettava, facendo prendere una paura a tutti.
Quindi non restava che approfittarne e cercare qualcosa da vedere, alla fin dei conti non era niente male quella sala e lui la utilizzava davvero troppo poco. Si gettò su uno dei puff sparsi per la sala della smart-tv e afferrò il telecomando.
«Hey, riproduci i trailer delle ultime uscite.»
La tv si accese e lui iniziò a farsi mostrare cosa c'era di interessante, ben consapevole che non sarebbe stato facile trovare qualcosa che potesse soddisfare la sua noia.Julian Miller"Light my fire."Studente, I anno - Dioptase"Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato"
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.Non appena il gemello camminò in direzione dei banchi Fitz allungò una mano, saltando la piattola della Davidson, per pizzicare il fianco di Brooks. «Hai sentito il tuo migliore amico?» Se il Dioptase avesse davvero risposto ad un messaggio del fratello e non al suo quella sarebbe stata la volta di una ritorsione come non aveva neanche sperimentato dopo esser tornato a scuola. Con Mc Callister era fin troppo morbido, il rischio che potesse infettare altri ambiti alto ed insostenibile. La prevenzione sarebbe stata la chiave di tutto.
Almeno la sua compagna di banco, per quella lezione, era una di quelle che non si perdevano in inutili chiacchiere di circostanza. Un punto a suo favore.
Il secondo arrivò alla confessione sussurrata dopo la sua battuta. Non avrebbe di certo fatto lo schizzinoso nel caso sarebbero stati futuri compagni di attività. Almeno per il momento, almeno per lui.
«Santa Claus è venuto prima quest'anno» fu la sua risposta piatta sia alla vista delle carcasse che svelò il mago, sia al commento della compagna di banco.
Quello che non si aspettava era la presa di posizione di un suo compagno di casa. Occhi al cielo e verso silenzioso accompagnarono lo scambio che ebbe col docente, cui seguì una risata smorzata alle insinuazioni di Zuleyka. «Sarebbe curioso trovare il modo di riportarli in vita», osservò, con un tono di voce basso da poter essere udito solo dalla proprietaria dei capelli bicolor.
Il corpo esanime di un animale non meglio identificato fu il suo banco di prova per l'apprendimento dell'incantesimo. Il cioccolato delle iridi seguì gli arti piccoli, il corpo allungato dal pelo grigio macchiato di nero, soffermandosi sulla voragine che un tempo aveva ospitato la testa. Sul posteriore una coda rosata nella fine poteva ricordare quella di un grosso topo ma era proprio il manto a fargli storcere il naso. «Un opossum, magari?» La bacchetta compì un paio di volte la spirale che andava stringendosi per poi eseguire una stoccata; la formula arricciò la sua lingua ma nessun suono fu lasciato libero di vibrare attraverso le corde vocali.
Iniziò a creare un'immagine mentale di una testa: piccola ed un po' schiacciata, naso umido e rosa da cui partivano sei vibrisse -tre per lato- ad occultare una bocca piccola che celava a sua volta denti piccoli acuminati. Orecchie appuntite nere dai padiglioni rosati furono l'altro tassello che aggiunse, concludendo il suo disegno con due grandi occhi verdi, quasi gialli. Mantenendo stabile quell'immagine nella sua mente mosse la bacchetta nel movimento che aveva provato, terminando con una stoccata proprio lì dove sarebbe dovuta esserci la testa di un opossum per sostituirla con quella di un gatto. «Elego Recresci».Fitz O'Connor"I etched the face of a stopwatch on the back of a raindrop and I did a swap for the sand in an hourglass."
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SPOILER (clicca per visualizzare)Interagisce con Brooks Ryan O'Connor e Zuleyka.
Al posto della testa dell'opossum cerca di ricreare quella di un gatto. -
.Il sorriso sulle labbra di Julian non si spense alle parole di Zuleyka. Julian non era uno che perdeva le speranze nemmeno quando il suo tentativo di approccio finiva chissà dove nell'universo. L'occhiolino verso Zuleyka era una dimostrazione di come quella sua frase non l'avesse toccato più di troppo.
«Sarebbe una lista troppo lunga.»
Disse prima di avanzare nella sua postazione. Sembrava un osso duro quella primina, decisamente ciò che a Julian piaceva. Non si sarebbe sicuramente limitato a questo se non fosse stato che la lezione sarebbe iniziata immediatamente dopo.
Doveva ammettere che i ragazzi di quel nuovo anno, sembravano avere tutti una certa propensione ad essere particolari, Julian aveva molto da lavorare da lì alla fine dell'anno, per questo doveva farsi un programma giornaliero, non poteva mica molestarli tutti insieme.
Sorrise alle parole di Hulk (?) non ribattendo affatto e facendolo fare mente locale su come potesse agire.
Nel mentre si sporse alle sue spalle, per non dargli fastidio e allungò un braccio verso Erin per tamburellarle sulla spalla dolcemente e attirare la sua attenzione.
«Hai da fare domani pomeriggio? Ti passo a prendere dopo cena e ci facciamo un giro.»
Avrebbe dovuto aspettare sicuramente un assenso o un diniego da lei, ma Julian aveva già organizzato tutto, non era uno che si perdeva d'animo nemmeno se quello fosse stato un rifiuto.
Ovviamente quelle parole sarebbero state sussurrate affinché rimanessero sempre nel magico trio che si era venuto a formare quella mattina, lasciando gli altri ignari di tutto.
Ora, tuttavia, doveva concentrarsi e andare avanti, soprattutto perchè John Hulk aveva fatto la sua mossa.
«Tranquillo.»
Rispose osservando l'uccellino che aveva creato. Chiaramente non poteva mantenersi basso, quindi cercò di le dita attorno alla bacchetta si arrotolarono delicatamente, il polso venne fatto roteare per scaldarlo, quindi il catalizzatore puntò verso l'uccellino.
«Colorvària.»
Il suo intento era quello di dipingere il volatile di un un piumaggio blu, molto acceso, quasi cangiante. Se ci fosse riuscito avrebbe provato ad avvicinare un dito all'animale, per farlo avvicinare a lui e farlo salire sul dito. Quindi avrebbe sollevato la mano, lentamente, senza fargli paura.
«Ma ciao piccolino...»
Mormorò con una dolcezza nel tono che non aveva rivolto a nessun essere vivente che non fosse animale, fino a quel momento. La bacchetta venne mossa ancora, questa volta disegnando un triangolo in senso orario, per poi eseguire una stoccata al suo interno, con movimenti fluidi e rapidi.
«Elego muto.»
Con l'intento di mutare una o due piume delle sue ali, in piccole lame d'acciaio, affilate.
Guardo verso Hulk, sorridendogli appena.
Quindi tornò con lo sguardo sul pennuto, sperando di essere riuscito in tutto quello che aveva fatto fino ad ora.
«Ti chiamerò Blueberry.»
Quindi fece ondulare la propria bacchetta e poi stoccò in direzione di Blueberry.
«Evanesco.»
Il pennuto, se tutto fosse andato per il verso giusto, si sarebbe dovuto volatilizzare dal campo visivo.
«Tranquillo sta bene.»
Rassicurò chi aveva accanto, per poi compiere un movimento della mano che lo teneva, verso la spalla dell'orientale.
«Videtur Blueberry!»
La bacchetta sarebbe stata mantenuta verticalmente davanti al volto, con la punta del catalizzatore verso l'alto. Se fosse tutto riuscito, il volatile dal piumaggio blu, sarebbe apparso nuovamente sulla spalla di Joo-Hyuk, sano e salvo.
«Visto? Tutto bene, niente di macabro.»
Quindi gli occhi di Julian sarebbero stati posati su Keegan.
«Prof, qui abbiamo superato noi stessi.»
Il solito egocentrico.Julian Miller"Light my fire."Studente, I anno - Dioptase"Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato"
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Riciao, sono stefano e sarò il tuo personale snaso da compagnia nella correzione di questa scheda.
Ora, temo che sarò accusato di piaggeria, visto la vostra qualità media (che è alta), ma devo dire di essermi davvero innamorato di questa PG e adorarne le sfumature, che ben emergono da questa scheda comunque sintetica.
Se posso, ti chiederei solo, se hai voglia, di dirci come mai molla durmstrang, data la sua passione per il voodoo, e finisce ad Hidenstone (ma se non vuoi amen: consideralo un mero consiglio/curiosità/riflessione su un possibile spunto).
Parliamo invece di statistiche e skill!
Come PG Studente ti spettano 42 punti da distribuire, tenendo conto che il minimo di punti da assegnare per ogni PP è 4, mentre 7 è il massimo.
Le caratteristiche (PP) sono le seguenti:
Coraggio:
Empatia:
Intelligenza:
Resistenza:
Tecnica:
Intuito:
Destrezza:
Carisma:
Trovi QUI tutto quello che ti occorre sapere su di loro per distribuirli in maniera opportuna.
Ci vediamo presto -
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Cao! Benvenuta Lara io sono Irene e vedrai che ti troverai benissimo Qui gestisco: Benjamin del terzo anno, Isond che è una medimaga, Bloom Auor, Dana di Denrise e arriverà anche una giovane Giornalista Elìròs
Edited by Benjamin D' Angelo1 - 1/11/2022, 22:13 -
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ciao e benvenuta, sono stefano, uno degli admin
temo che di me sappiate un po' di cose, così come del revelio, ma io di te so poco: chi sei, cosa fai, cosa ti appassiona? me curioso di conoscere questa piccola grande famiglia di fra -
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Benvenuta! -
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Ma piacerissimooo!!!
Benvenuta! Io mi chiamo Roberta e sono una degli admin! Per qualsiasi cosa chiedi pure *__**
benvenutissima nella nostra grande famiglia!!! -
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Welcome!!!
Più sono pazzi meglio è! -
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❤️