Posts written by Lancelot Olwen

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    Lancelot OlwenDocente di Rune
    Blake non aveva bisogno di definizioni, anzi, lui delle definizioni se ne faceva quello che se ne faceva della ragione, della logica e dei ragazzi che giravano troppo vicini a Jesse: li prendeva a cazzotti.
    Lancelot questo lo sapeva bene, così come sapeva bene che spiegare che non avesse la minima idea di cosa fosse un runista-alchimista non avrebbe sortito effetto alcuno, sicché fece ciò che gli riusciva meglio dopo tanti anni di onorato servizio al fianco di Alexander Olwen: ascoltò.
    Disapprovò ovviamente nel sentir parlare di assistenti sociali per il trattamento di Annie ed Aaron, che lui, nonostante tutto (inclusa la fedina penale di Blake (?)), trovava encomiabile, così come tutta quella similitudine a Lighthouse che al contempo disperava e consolava il cuore dell'Olwen: era bello che avesse trovato una persona che lo facesse sentire così tanto a casa da cambiarlo... ma era proprio necessario che si passassero così tanto il disagio? 'Orsù, siam sicuri che al mondo ci sia abbastanza tempo per gli sprloqui di due Lighthouse?' si domandava sarcasticamente nella sua testa Lance, agognando l'anestesia del vino di bassa qualità offertogli dall'altro, col quale rischiò di strozzarsi alla comparsa del riunista-alchimista selvatico.
    Per non morire soffocato (o bruciato vivo dall'ardore di Blake), Lancelot cercò di essere razionale e professionale, apprendendo ben presto come l'idea dell'opale fosse in effetti sorretta da molte buone intenzioni. E poco altro.
    Osservò il souvenir di casa Garlic ed udì un'inattesa sua ottima recensione da parte del biondino sia come tutor sia come docente, apprendendo come anche il Cacciatore fosse annoverato in quell'elenco ristretto di persone che avevano dato un senso alle esperienze dell'altro, plasmandolo e rendendolo il disagiato che ora era.
    'In effetti noi ricchi godiamo del privilegio di poter fare quello che più ci piace, indipendentemente dalla resa economica...' le idee dell'opalino erano varie e Lancelot decise di insaporirle con un po' di vino sulle proprie labbra, sorseggiando il proprio vetro con interesse ed eleganza "In effetti sei sempre stato uno spirito libero. Ti vedrei bene nella libera professione... sai, stavo anche pensando sempre al discorso dei duelli... mi sono venuti in mente due dei Superquattro: Himpeldown è specializzato in alchimia offensiva, mentre il marito di Sigurd, Kwaku è rinomato per l'uso delle rune in battaglia... stavi pensando a qualcosa del genere anche?" propose lui, lieto che il cugino avesse fatto carriera nella Lega dei Duelli, costringendolo a seguire i match, venendo però poco dopo sbattuto a terra dalla seconda bomba della giornata.
    'Insegnare?!' questa volta nulla poté salvare Lancelot: si strozzlò col vino.
    'Oh Merlino, assistimi!' i colpi di tosse che seguirono lo sfortunato ingurgitare furono violenti e frequenti, soffocando la stanza nel chiasso del runista, che alla fine dovette anche alzarsi e affacciarsi alla finestra, terminando i colpi lì, quasi accasciato sul montante della finestra.
    Quando fu calmo, si voltò, rosso e con gli occhi un po' strabuzzati per la fatica. Tornò al suo posto, osservando l'altro con attenzione "Stai valutando l'opzione di diventare un insegnante Blake?" disse lui senza mostrare alcuno scetticismo in merito, al massimo un po' di sorpresa "Non nego che DCAO non sarebbe nelle tue corde... ma come si integra questo con la tua passione per la musica, le tue velleità (e i tuoi doveri) imprenditoriali e anche il tuo rinnovato interesse per i duelli, l'alchimia e le rune?" chiese lui, forse anche per far ordine anche nella propria mente.
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    Kwaku LabaanDocente di Rune (?!)


    Nonostante nessuno lo avesse chiamato né fosse poi così congeniale al ruolo di docente, Kwaku sembrava a perfetto proprio agio in quel contesto alieno, forse perché il ruolo dell'estraneo era quello che più spesso aveva rivestito: lo era stato sulla nave di Yasir, quando solcava i mari con uno dei più potenti maghi neri al mondo, lo era stato al fianco di Sigurd nel villaggio straniero e di un altro mare come Denrise e lo era tutt'ora alla Lega londinese dei duelli, dove in fondo era l'unico vero denrisiano presente.
    Spiccante come una bestemmia in chiesa, il Superquattro accoglieva tutti con malizia e divertimento, destinando occhiolini a chi, come Lilith o Harry mostravano viva ammirazione per la sua persona, anche se alla metamorfomaga concesse anche una breve risata "Sicura di voler essere all'altezza di una mia studentessa?" propose lui, sentendosi appellare come docente con più convinzione del nostro Pollyanna preferito (aka Howie), osservando gli studenti sfilare o esitare o, perché no, avere uscite colorite come Aidan, anche se alla fine quello che più si vinse le non-richieste attenzioni fu il povero Lighthouse.
    Trovandosi squadrato con ben più insistenza di Howie, il nero non poté che ricambiare l'occhiata, che divenne penetrante e invasiva, col chiaro intendo di mettere a disagio l'altra persona, aprendosi infine al sollevamento di un sopracciglio alla sconclusionata conclusione del Caposcuola. In ogni caso, almeno rise, anche in risposta alla scena di gelosia di Blake e all'entrato di Joshua "Concordo con il tuo amico ametrino. Io non soffro il freddo, e tu sei un po' troppo giovane e mingherlino per me. Ma se volete spogliarvi, io non ho nulla e in contrario. E comunque Vicky non mi permette di togliervi punti casata" chiarì in maniera non richiesta, anticipando poi come Olwen, purtroppo, non avrebbe avuto modo di presenziare, sollevando lo stupore di Cameron e Blake "Credimi, sono ben poche le persone che non sono in grado di mettere ko" rispose infatti, con una sicurezza che probabilmente avrebbe ricordato a Blake la propria.
    Le teorie fioccarono, così come le enciclopedie ingoiate e rispostate (semicit.). Chiunque prendesse la parola si trovava immediatamente addosso gli occhi maliziosi del Superquattro che, muto e immobile come una sfinge, ascoltava fino all'ultima parola con un sorriso degno della gioconda, volando poi verso il successivo concetto senza lasciar nulla di inteso, sottinteso o espresso, neanche davanti a domande dirette alla sua persona. Li ascoltò parlare di croci, di differenza tra norreno, baltico e scandinavo, dell'ubicazione della danimarca e dei suoi valori cristiani, così come di tahara e altre divinità e in conclusione di tutto, quando anche l'ultima parola fu versata, semplicemente, annuì.
    "Vedo che qualcosa vi hanno messo in quelle testoline, ma... prima due cose" l'uomo si era di nuovo messo in piedi a quelle parole, il viso era calmo, rilassato, la gestualità di chi era esperto di comunicazione, tanto che quasi nessuno si rese conto di cosa stesse succedendo [Intuito o Destrezza = 25] in fieri, realizzandolo solo quando sentirono un violento schiocco in fondo all'aula e videro la frusta di Kwaku riavvolgersi per poi essere rimessa al suo fianco "Ho visto che eri molto assonnato. Non sono un docente e non posso togliere punti casata, ma ci tenevo ad aiutarti a stare attento. Pensa positivo: prendersi una mia frustata sulla spalla è roba da mettere in curriculum" l'attenzione del superquattro era tutta per Lucas, il quale era stato violentemente raggiunto alla spalla dall'arma dell'uomo, lasciandogli una bruciante ombra, che rapidamente si spense. Almeno per il momento: ogni cinque minuti, infatti, per un secondo, egli avrebbe risentito chiaramente il dolore della frustata; osservandosi la spalla, avrebbe trovato incisa su di essa una Tiwaz invertita, evidetemente regalo di Kwaku.
    "Bene, ora che vi ho fatto vedere che anche se non tolgo punti ho i miei strumenti, una seconda premessa: a me non me ne frega niente perché non sono né Baltico né tantomeno Denrisiano, ma se Sigurd o qualche altro Capitano vi sente ancora dire che i Baltici sono cristiani o peggio cattolici, vi sputa in faccia e vi da fuoco alla casa. Se vi va bene" sul volto dell'uomo vi era indifferenza per la ferita di Lucas e un pizzico di divertimento per ciò che stava dicendo, tuttavia appariva serio, concentrato: parlava chiaro e conciso e osservava i ragazzi uno ad uno senza mai sofferarsi troppo, se non su quel Blake Barnes che lo aveva quasi sfidato apertamente, o quella Lilith che aveva osato definirsi suo allievo, o ancora, sul povero Jesse, perché in fondo non veniva mai bullizzato abbastanza "Comunque, tornando alla domanda, la risposta giusta è... l'unica che avete tutti scartato" e nel dirlo sollevò il vaso giapponese con un ghigno degno del vero bastardo che sapeva di essere "del resto, questa è una lezione di Rune, e, come la caposcuola dioptase e la prefetta opale e quell'altra opale dai capelli hanno intuito, in rune tutto sta nel significato delle par-"
    "PERDONATE IL RITARDO RAGAZZI" quando la porta di accesso all'aula si tramutò ancora una volta in foglie d'autunno cadenti, l'apparizione di una slanciata figura bionda fu simile ad un tuono a ciel sereno, interrompendo il fluire delle parole del Superquattro e richiamando quasi ogni attenzione sul nuovo venuto.
    "Avrei dovuto tenere la lezione in collaborazione con una figura di spicco di Denrise, ma non è presentato all'appuntamento fissato e te... mo?" il biondo non pareva in vero essersi accorto di tutte quelle attenzioni, forse troppo occupato a scusarsi, di fatto quasi andando a sbattere addosso al Superquattro, accogliendo lo spawnare di un Kwaku selvatico nella sua aula con una faccia che probabilmente ad alcuni avrebbe ricordato un certo meme.
    "Yo, Lance! Ce l'hai fatta ad alzarti dal letto" impassibile, il Superquattro alzò pigramente un braccio in segno di saluto, godendosi gli occhi sempre più fuori dalle orbite del musicista.
    "M-ma... Kwaku, e-eri già quì? E... hai già iniziato la lezione?!" pian piano il runista prese coscienza della situazione, osservando affettato i discenti, tornando poi ad osservare l'altro con far quasi accusatore "Mi avevi detto di aspettarti all'ingresso principale!" affermò lui, minaccioso come un barboncinoò.
    "Ah sì?" fu la risposta da finto innocente del nero "Non ti avevo detto dal tuo studio? Sai, sono arrivato là, ti ho aspettato un po' e ho pensato che ti fossi addormentato..."
    "No, Kwaku. Sono certo mi avessi imposto di vederci all'ingresso, perché - se mi è permesso citarti - un uomo del mio calibro non può certo entrare in Accademia senza una degna scorta di almeno un sacerdote runico, per quanto Inglese"
    "Ah, già, vero" il sorriso dell'uomo si fece ancora più strafottente, forse a causa della citazione, forse a causa del furore mal controllato dell'altro "Sai... sono sempre stato volubile... a volte neanche io mi ricordo cosa voglio" ammise, scrollando le spalle e posando le regali terga sulla cattedra "Per quello ti avevo detto che era meglio vederci la sera prima... per mettere a punto la lezione... ci saremmo evitati errori di questo genere... sono sicuro che ci saremmo anche divertiti molto di più... ma... vabbè, in fondo che importa: tu sei qui, io sono qui, loro sono qui e mi hanno anche già risposto alla prima domanda, quindi va bene così no?"
    "KWAKU!" Lancelot divenne rosso in viso dalla rabbia e con foga si tolse il capotto verde e la sciarpa gialla, gettando entrambi sullo schienale della propria sedia, sopra la pelliccia dell'uomo, facendo poi lo stesso anche col proprio cappellino, andando poi ad osservare i quattro oggetti, sollevando un sopracciglio, anzi, tutti e due "Questo era il tuo semplice-semplice test di benvenuto?" chiese lui, alquanto sarcastico in merito.
    Ovviamente, Kwaku si limitò ad un sorriso sornione "Cosa c'è di più semplice di una domanda quasi impossibile?" propose, godendosi il biondo aggrottare la fronte, tornando poi con assoluta nonchalance ad arringare la classe "Del resto, non solo la risposta era molto radicata negli equilibri politici del popoli del mare, ma - che mio marito mi perdoni - baltico ha ovviamente più accezioni, la cui importante sfugge a tutti voi e si lega profondamente al ruolo di mio marito."
    Lancelot si sedette al proprio posto con un sospiro, al che Kwaku si portò alle sue spalle, quasi appoggiandosi alle lavagne e incrociando le braccia "Voi con Baltico avete inteso il mar Baltico... il che è vero, ma per noi popoli del mare... i mari sono qualcosa di un po' più incasinato..."
    Kwaku prese fiato e poi con un colpo di bacchetta scrisse sette nomi alla lavagna, ovvero i sette mari "Voi vivete qui da anni e vi siete trovati Denrise con i Denrisiani, sapete che cacciano mostri e che hanno usi vichinghi e fine: gente strana e fine, no? Ci sta eh, ma la cosa è un po' più complicata di così: quando i progenitori dei denrisiani hanno iniziato ad espandersi e costruire colonie non è che guardavano molto cosa facevano e dove andavano, ma ad un certo punto si sono resi conti di non essere soli, ma che c'erano anche altri maghi che avevano preso per varie ragioni le vie del mare. Dopo anni di guerre, conquiste, fondazioni, accorti, spartizioni, i cosiddetti popoli del mare hanno deciso di rievocare l'antico mito dei sette mari e stabilire sette re sovrani sui cosiddetti sette mari, ognuno con un suo popolo, le sue usanze e le sue prerogative."
    Lancelot a suon di sentirsi parlare alle spalle si fece inquieto, cercando di torcersi, ma non con troppo successo. Kwaku, intanto, andava dritto come un treno "Ogni Re è sovrano di un mare... ma il mare è di tutti, pure degli Inglesi" ghignò avvicinandosi a Lancelot da dietro e poggiandogli le mani sulle spalle con far canzonatorio "quindi ogni Re comanda il suo popolo che originariamente deriva da quel mare o che lì ha comunque avuto la sua fortuna... e questo ci fa rispondere alla vostra domanda"
    L'uomo si allungò in maniera felina, cercando senza troppo successo di strusciare il proprio corpo su Lancelot, raggiungendo il fumetto "Il fumetto riprende un dio della mitologia norrena, ma per quanto Denrise sia legato agli dei norreni, ciò non lo rende strettamente Baltico." spiegò, lanciando poi il fumetto ad Aidan con un occhiolino.
    Il secondo oggetto che prese fu la croce "Me la reggi Lance? Questa è di un ministero che si affaccia sul Baltico, e non è un paese baltico, ma è cristiana e la sua fattura è un regalo del sacro ordine della croce di malta, che da secoli guida i popoli del mar mediterraneo. Quindi decisamente non baltico... per quanto si affacci sul baltico" ridacchiò.
    Kwaku il proprio bacinoa Lancelot e provò a sfilargli di mano la croce per metterci la barca coreana, il quale però a quel punto ne ebbe evidentemente abbastanza, alzandosi e mettendosi vicino alla finestra, chiaramente ostile, a braccia conserte. Kwaku accolse il rifiuto con un ghignetto e niente più, mostrando a tutti invece il modellino.
    "Il Caposcuola Opale ha ragione. La nave tartaruga richiama la carpenteria denrisiana, ma è uno scoppiazzamento: loro vedevano le nostre drakkar e hanno deciso di fare delle navi simili... ovviamente senza riuscire ad eguagliarci! Mentre il vaso... Lancelot, rispondi tu?"
    Il musicista fissava l'altro infastidito, ma, dopo averlo visto prendere ancora il suo posto sulla sedia, decise di rispondere "Quelli sono koropukkuru, spiritelli tipici dell'isola di Hokkaido, in Giappone, che ospita un villaggio conquistato dal re del Baltico intorno al 1600... e quindi, anche se non ha niente di norreno o runico, è comunque identificabile come manufatto baltico... in quanto appartentemente ad un popolo che risponde al Re del Mar Baltico"
    Kwaku annuì compiaciuto "Siete davvero fortunati, sapete? Io e Sigurd amiamo dire che i sacerdoti o son degni o son fregni: il vostro è tutti e due!"
    "FINISCILA KWAKU!" strillò in risposta Lance, avvampando chiaramente bullizzato dall'altro, che si stava decisamente divertendo.
    "Va bene va bene... ci provo... anzi... facciamo così: smettiamola di parlare di te. Parliamo di qualcuno di ancora più figo: mio marito propose "Lui, come Re del Mar Baltico ha controllo su qualsiasi villaggio baltico, indipendemente di dove si trovino... e da quanto possano essere diversi. Gran parte dei villaggi baltici si trovano nelle zone artiche e antartiche del globo, ma non è necessario, perché alcuni non si sono uniti spontaneamente, ma sono stati conquistati... il che pone un importante tema: l'identità. Cos'è un baltico?
    Una domanda complicata, alla quale in effetti il nero aveva ben poco risposto. Fu forse per questo che la melodica voce di Lancelot inziò a diffondersi "Kwaku sta cercando di dire che a livello geopolitico potremmo classificare i sette mari come di fatto sette imperi: comandano più popoli, tra di loro anche non in continuità geografica, e questa eterogeneità genera un doppio problema: garantire le identità individuali per impedire rivolte, ma, al contempo, creare valori identitari comuni che li facciano sentire parte del tutto"
    Kwaku annuì compiaciuto "Molti di voi si sono focalizzati sulla geografia e la religione, ma sono due aspetti che non potrebbero andar bene per i popoli del mare... o almeno, non per il Mar Baltico. La scelta è ricaduta sulle eccellenze e le tradizioni dei primi baltici e sulla visione stessa del mare e della magia. Ci si è focalizzati a diffondere e rinforzare le tradizioni dell'artigianato del legno, delle rune, dell'astronomia e soprattutto a diffondere la corsa al mare come avventura, e di una società fondata sui Predoni, avventurieri sempre a caccia di mostri marini... e quando ci scappa anche tesori e altre navi... ma principalmente di mostri marini: del resto Denrise è contro la magia nera" un piccolo ghigno si stampò sul suo viso "I Caraibi viaggiano per il mare per commerciare, i Mediterranei lo fanno in nome della loro giustizia, i mari del sud sono solcati in armonia con la natura, mentre il mar rosso persegue i propri fini senza alcuno scrupolo. Sicuramente è più facile ritrovarsi in questo, ovunque si sia nel mondo, che omologare l'abbigliamento denrisiano - ben più leggero - a quello islandere, o chiedere ai giapponesi di non adorare i loro spiritelli e votarsi solo a Odino."
    Senza un reale preavviso, Kwaku lanciò in aria delle rune che atterrarono nelle mani (o sulla fronte) di Jesse, Lilith, Aidan ed Elisabeth "Siete prefetti e coposcuola, e avete le vostre responsabilità Le rune vi hanno eletti portavoce e vi hanno assegnato uno dei quattro avamposti. A voi formare un gruppo e immaginare come possa essere quel posto"
    "Ci sono domande fin qui?" qualcuno doveva pur chiederlo, ed era chiaro non sarebbe stato il superquattro. Risposto a quando domandato, il musicante avrebbe ripreso ad approfondire l'esercizio del giorno "Religioni, usi, costumi, struttura stessa del villaggio e rapporti con il Ministero della Magia di competenza... dovrete fare un brainstorming in merito e produrci almeno venti centimetri di pergamena su come immaginate quel Villaggio. Non vi chiediamo di andare online a cercarlo, anzi, ve lo vietiamo proprio: il vostro è un puro esercizio di logica e stile... non è importante che rispecchi la realtà, ma che il ragionamento abbia senso."
    "Confermo quanto dice il sacerdote: sinceramente non me ne frega un cazzo che diciate le cose giuste, mi interessa che ci dimostrate che avete capito che cazzo sia un fottuto baltico e cosa sia un cazzo di denrisiano." concluse il superquattro, seguito da un gemito di Lancelot, che non poté non osservare il proprio orologio, alquanto felice che la sua ora stesse finendo.
    Prova Pratica
    Rieccoci!
    Sì, lo so, il post è enorme, ma come intuirete ho assemblato il secondo e il terzo post, questo perché ho pensato che mettervi una scadenza intermedia in mezzo alle festività natalizie fosse alquanto crudele (per quanto un po' sarà così, ma almeno vi permetterò di organizzarvi più elasticamente).

    Lance è infine giunto e Kwaku si sta assai divertendo a bullizzarlo.
    La prova pratica prevede che voi vi confrontiate, in gruppo, su come possa essere strutturato un dato villaggio baltico, mediando tra identità locali, problematiche e cultura baltica e norreta stessa.
    Il vostro è un esercizio di stile dialettico e deve produrre alla fine un testo, TUTTAVIA perché la prova possa essere valida dovrete:
    - fare almeno due post a testa
    - il portavoce nel suo ultimo post deve cosa avete in on e off dedotto e produca un testo di sintesi (nulla di lungo).

    Dividetevi voi liberamente in gruppi di massimo quattro persone, tenendo conto che Kwaku ha scelto 4 capigruppo referenti, che dovranno ahiloro fare la breve sintesi di cui sopra.

    Gruppo Kenaz: Villaggio antartico baltico (Jesse)
    Più che un villaggio è in effetti un avamposto baltico istituito nel Settecento quando i popoli del mare iniziarono a competere per l'ultimo continente terrestre.
    Attualmente è una base di ricerca del Congresso Magico Mondiale, dove i baltici svolgono primariamente una funzione di guardia, studio delle rune e delle creature artiche


    Gruppo Laguz: villaggio di Hokkaido (Lilith)
    Il villaggio di Hokkaido è stato conquistato e ospita popolazione totalmente giapponese, che afferisce al Ministero della Magia Giapponese.
    Sono uno dei cinque villaggi giapponesi. Come popolo hanno pieno controllo delle coste della loro isola e spesso sono in contrasto con gli altri villaggi


    Gruppo Isaz: villaggio della Crimea (Elisabeth)
    Le popolazioni originarie baltiche si sono mosse per terra dalle steppe russe fino a conquistare la penisola ucraina e installarci una propria colonia, che di fatto sorge all'interno del Mar Mediterraneo, da secoli dominato dai maghi del sacro ordine di malta, che si oppongono alle scorrerie piratesche tipiche dei poli baltici, in un clima di quasi perenne guerra


    Gruppo Dagaz: villaggio dell'Alaska (Aidan)
    Il popolo di origine inuit si è spontaneamente unito per alleanza matrimoniale al Re del Mar Baltico nel 1100dC, avendo usi e costumi molto simili ai baltici.
    Il popolo rientra nella giurisdizione del Macusa e del Ministero della Magia Statunitense, unico ministero ad avere nei propri territori esponenti di tutti e sette i popoli, ai quali con il United States of American's Seas, ha imposto loro una pacifica convivenza, affermando che qualsiasi attacco avrebbe richiesto l'immediato intervento del Macusa e degli altri villaggi.


    Usate la mia traccia unita a quanto riportato nel post e nella descrizione dei sette mari per dedurre.
    La scadenza definitiva per fare i due post è il 31/12/2022 alle 23:59, ma per il primo post dei due, vi chiedo di scriverlo entro il 28/12. Questo, per impedirvi di ridurvi all'ultimo e di fatto non interagire correttamente.

    Se avete bisogno, sapete dove trovarmi. Per il resto, divertitevi e divertitemi!

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    Kwaku LabaanDocente di Rune (?!)
    Quel 15 dicembre stava trascorrendo come un giovedì come tanti per i ragazzi del triennio: colazione senza morti, drammi adolescenziali a tutto spiano, magia verde e poi rune, tuttavia nell'entrare nell'aula del docente più musicale di Hidenstone, gli studenti si sarebbero trovati ad un Olwen leggermente... diverso dal solito.
    "Yo!" più muscoloso, più sensuale, più macho, Kwaku Labaan sedeva con notevole indifferenza allo scranno di Lancelot, posando i suoi pantaloni in pelle e i suoi stivali in cuoio sulla cattedra nel mentre sfoggiava il proprio fisico marchiato da rune e salutava tutti gli studenti con un sorriso impreziosito da denti bianchissimi e una pacchianissima collana in oro al collo che probabilmente costava come un intero hotel dei Barnes.
    "Il prof Olwen, anzi... Lance si scusa molto per non poter essere presente oggi" dopo qualche minuto dalla campanella, il Superquattro aveva iniziato a parlare con far sicuro arringando la classe, salvo poi impiegare un tono fin troppo malizioso e confidenziale nel chiamare per soprannome il docente di rune, chiaramente volendo lasciar intendere una confidenza molto importante "Ma... purtroppo non ce l'ha proprio fatta a scendere dal letto stamattina... ma non fategliene una colpa: non sarei io se non lasciassi completamente steso a terra un bel giovane esperto di rune"
    Lo disse con naturalezza e un ghignetto furbo, sollevando finalmente gli stivali dalla scrivania e mettendosi in piedi "Comunque non preoccupatevi, non sono qui per parlare di me, di Sigurd o di duelli. E no, per chi lo stesse pensando, neanche di magia nera. Oggi parleremo di quello che già avevamo deciso con Lance: cultura baltica!" il consorte del Capovillaggio di Denrise evidentemente non reputava necessario spiegare chi fosse, né perché avesse alla cinta, oltre alla classica bacchetta, una frusta, sicché estrasse il proprio catalizzatore e fece comparire sulla scrivania quattro oggetti.
    "La miniatura di una Kobukson, la celebre nave tartaruga coreana; un vaso giapponese con sopra dei koropukkuru; la riproduzione di una croce cristiana esposta al Ministero della Magia Danese; un fumetto marvel con protagonista Thor. Solo uno di questi quattro... manufatti... può essere definito appartenente ai popoli del Mar Baltico. Quale, e perché?"
    Il tempo passava e di Lancelot dalla porta neanche l'ombra, sicchè pareva chiaro che ai ragazzi, al momento, restassero solo tre possibilità: fuggire, tacere o rispondere.
    Entrata
    Benvenuti alla vostra lezione di rune, mio amato triennio!
    So che vi aspettavate lancelot... specialmente visto che posto da questo account con esattamente il suo rolescheme, ma come sapete, noi staffer siamo un po' come la scale di hogwarts, e ci piace cambiare.
    Così, de botto, senza senso!
    Entrate in aula, inquietatevi per la oscura presenza alla cattedra e provate a rispondere alla domanda che vi sta ponendo. Ovviamente, potete anche voi far domande. A vostro rischio e pericolo!

    Per i più distratti (?), vi ricordo che siete davanti a Kwaku Labaan, Consorte del Capovillaggio di Denrise e Superquattro della Lega dei Duelli di Londra, cosa che lo rende non solo una delle persone più importanti di Denrise, ma anche una delle più forti in combattimento che vi possano venire in mente.
    Dovreste più o meno tutti sapere che faccia ha, ma giocatevi questa informazione come meglio credete.

    Ricordo che la lezione è riservata ai fortunati del triennio che hanno scelto rune!

    Scadenza: lunedì 19 Dicembre, ore 22.00

    Divertitevi, e divertitemi!

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    Amiamo i presobenisti XD
    Vi chiediamo solo un po' di pazienza ahaha
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    Mi piace che ti auto-definisci un demone
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    Lancelot OlwenDocente di Rune
    Blake provava ad essere una persona normale, ma uno dei segreti di Lancelot per non stamparlo contro un muro ogni 3x2 era proprio il capire che per lui ciò fosse impossibile: era troppo ricco, troppo carismatico, troppo pazzo per esserlo. Per quanto si potesse sforzare e impegnare, il concetto stesso di normalità a lui sfuggiva nella maniera più semplice e naturale, rendendo ogni suo tentativo, nella migliore delle ipotesi, buffo.
    Lancelot tutto questo lo comprendeva, a differenza del ragazzo, poiché lui stesso, ai suoi tempi, aveva sofferto di limiti simili, di cui man mano aveva preso coscienza, passando da radical chic senza speranza a persona seria 'In fondo anche io alla sua età avevo le mie ossessioni' rifletté lui trovandosi davanti il sorriso entusiasta dell'altro, nel mentre riusciva anche a strappargli uno sbuffo per eccessivi complimenti "Ti ricordo che sono un uomo fidanzato, Blake" lo canzonò lui, facendolo entrare e rendendosi conto che forse avrebbe dovuto un minimo ricomporsi davanti ad un barely legal come lui, anche solo per provare pian piano ad educarlo da una reale normalità, che richiedeva anche qualche convenzione sociale.
    In barba ad ogni buonsenso, fece sedere il ragazzo sul divano e prese posto a sua volta, mettendo in tavola due bicchieri di vino "Ah, finalmente hai trovato una risposta che ti appaga?" chiese lui distrattamente interessato, stappando e versando il vino con calma e tranquillità, forse non troppo convinto che quella che stava per udire sarebbe stata realmente l'ultima risposta del biondastro "Sono tutto orecchi"
    Il docente prese in mano il suo bicchiere ed annusò il vino, avendo conferma delle proprie prime impressioni, corrucciando lo sguardo nel mentre Blake si perdeva nel divagare su Jesse, in una maniera che in effetti era molto da Jesse 'Quando quei due si erano avvicinati avevamo sperato che Blake passasse un po' - e solo un po' - della sua sicurezza a Jesse... non che Jesse gli passasse un po' del suo funambolismo mentale!' rifletté lui, mentre questo narratore si chiedeva se tal follia potesse essere classificata come malattia venerea e Blake infine giungeva al punto: voleva fare il runista alchimista.
    'Cosa cazzo è un runista/alchimista?'
    Ora. Il fatto che questo narratore, quello di Blake e Lancelot si fossero fatti la stramaledetta stessa domanda doveva ben spiegare perché Lancelot dovesse in ultima analisi ringraziare la scadente qualità del vino: avesse iniziato già a sorseggiarlo, ci si sarebbe probabilmente strozzato a morte, finendo per concludere quella conversazione tra le braccia della sua amata. Al San Mungo. Come paziente.
    Lancelot riuscì a tenere per sé l'imprecazione mentale, esternando comunque una fronte estremamente aggrottata e confusa, sotto alla quale due occhi alquanto dilatati fissavano sgranati e incerti il biondino che spiegava come fosse grato al docente per le preziose e non noiose lezioni (o inutili) "Sono contento che... ti abbia ispirato" affermò lui, non sapendo bene come procedere in quel discorso e sentendo a quel punto un disperato bisogno di bere 'E' vino scadente, avrà un'alto tasso alcoolico: mi servirà!' si disse lui, nel mentre l'altro coglieva l'occasione per chiedergli del suo aperitivo.
    "Oh, niente di che: un'uscita con alcuni colleghi musicisti che tengono poi dei concerti in città" affermò lui, scolandosi il bicchiere e schiarendosi poi la gola.
    "Dunque, Blake... mi sembra di capire che nell'ambito del tuo corso di studi ti senti molto vicino alla mia materia e all'alchimia... sicuramente stiamo parlando di due materie estremamente versatili" probabilmente in maniera proporzionale alla loro allegria! "Ma... sono curioso... come intendi impiegare poi queste skill? Stavi pensando ad un percorso da archeologo? O le volevi spendere... nei duelli?" chiese lui, sentendo improvvisamente caldo.
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    Lancelot OlwenDocente di Rune
    L'anno scolastico era ripreso, ma Lancelot quel sabato pomeriggio faticava non poco a rendersene conto, seduto sul proprio divano nel mentre insieme a Cassiopea, adagiata pigramente su una spalla, rispondeva ad una serie di mail e messaggi, definendo la serata e il giorno dopo: aperitivo con un gruppo di musicisti magici, serata con annie, mattino poi brunch in famiglia e altre prove in vista di un nuovo concerto.
    Immerso come era ad accettare o rifiutare proposte di lavoro e organizzare scalette, il biondo si sentiva catapultato a Londra anche più di come lo fosse fisicamente, avendo come unico rimando di Hidenstone la pila di compiti che si era trascinato dietro e che ad ogni occhiata che lanciava loro gli evocavano un sorriso contrito 'Merlino... non so se siano più terribili loro o le prove su scalette che non ho il tempo di imparare' si diceva lui sbuffando fin troppo spesso, salvo che poi una di quelle volte sentì qualcuno alla porta, sicché dovette alzarsi.
    Con fare distratto, Lancelot si diresse alla porta, servendosi del citofono elettrico per vedere tramite la telecamera chi fosse arrivato, sicché aggrottò la fronte "Blake?" chiese lui, non sapendo se sentirsi più confuso dal ritrovarselo davanti alla porta, dal non trovarlo ad hidenstone in punizione (?) o non vederselo assieme a Jesse.
    Il musicante lasciò risuonare il nome dell'alunno nell'etere, poi quando gli echi di perplessità e meraviglia si furono dissolti si decise a riprendere a parlare "Sali pure. Ultimo piano" gli disse sbloccando la porta e invitandolo nell'attico, ben sapendo che tanto non era possibile dire di no a Blake Barnes: l'unica alternativa a non farlo entrare di fatto era trovarsi le vampe dell'inferno tutto attorno!
    Quando il giovane rampollo di famiglia Barnes fosse giunto all'ingresso, si sarebbe trovato un Lancelot alquanto anomalo "Scusami se mi trovi impresentabile, ma tra due ore ho un aperitivo e contavo di prepararmi dopo" concesse lui con un sorriso, manifestando la sua preferenza e confidenza con Blake aprendo la porta scalzo, con una camicia bianca con tre bottoni non allacciati, pantaloni lunghi verdi e i capelli semplicemente scapigliati "A mia discolpa devo dire che non ti stavo aspettando. Questa è per me?" chiese lui con un occhiolino, prendendo il pacchetto, che scartò rapidamente, dopo un piccolo sorriso per il fiocchetto, annuendo convintamente alla bottiglia "Anche se questo val bene per farti perdonare" concluse allegro.
    "Accomodati pure sul divano Blake" lo invitò ad entrare e sedersi in salotto "Qual buon vento ti porta da me?" chiese lui, evocando due bicchieri e sedendosi sull'altro divanetto del salotto, accavallando le gambe e osservando curioso e divertito l'altro ragazzo, senza neanche chiedergli come avesse fatto a procurarsi una bottiglia di vino da minore di 21 anni qual era 'Certo non l'ha presa nella sua cantina personale un cancarone simile... altimenti dovrei seriamente fare un discorsetto al parabatai della mia fidanzata riguardo i suoi terribili gusti' rifletté lui con leggerezza, senza ovviamente far pensare come avesse perfettamente notato che il vino fosse da supermercato e non da enoteca, e quindi, ai suoi occhi, dozzinale.
  8. .
    Ciao sono Stefano, uno degli admin, e la strada per il vulcano è da quella parte, passando per la sezione delle schede pg.
    Prego prestare attenzione ai burini denrisiani: a volte mordono, ma non trasmettono malattie (?)
    Benvenuta tra di noi ;)
  9. .
    Con enorme ritardo, cuoricini miei, eccovi le valutazioni dei compiti di rune, con tanto di commenti cuoriciosi di Lancelot!

    julian 18/20 E
    Le premesse del tuo compito non erano delle migliori, ma lo sviluppo è buono e hai trovato molti elementi in comune tra Regina e Frigg, ad iniziare dal nome.
    La mitologia norrena conta diverse divinità legate a leggende e simbolismi svariati. Quando parliamo di mitologia norrena, parliamo dell’insieme di miti legati alla religione tradizionale pre-cristiana dei popoli germanici della Scandinavia; ha radici nella mitologia indoeuropea. Per la maggior parte dell’età vichinga viene trasmessa per via orale e quello che si conosce oggi si deve principalmente a vecchi testi scritti a posteriori rispetto all’introduzione del Cristianesimo.
    Diverse sono le divinità che compongono il Pantheon norreno, ognuna con un significato e un simbolismo diverso, ben definibile e con dei compiti che apparivano agli occhi dei popoli germanici molto importanti. Ritornando alla consegna che questo compito richiedere, mi è risultato difficile accomunare una divinità norrena a colei di cui voglio parlare. Regina Beauvois, ragazza perfettina del primo anno. In lei ho trovato l’idea che accomuna diverse divinità norrene: l’amore e la bellezza. Sarebbe scontato paragonare Regina a Sjǫfn, la divinità dell’amore, in grado di infondere questo sentimento in uomini e donne, sarebbe quasi come sminuirla. Così come sarebbe scontato parlare di Freya e vedere Regina in quella che è la divinità dell’amore sessuale per eccellenza. No, Regina è qualcosa di più simile a Frigg, una delle più rilevanti divinità di questa mitologia. Frigg era la sposa di Odino, signora del Cielo, signora degli Dèi. Aveva un trono, era la compagna del più importante tra gli Asi, così come Regina risulta essere – agli occhi di molti – la migliore in tutto, colei che meriterebbe il trono di un regno.
    Altra caratteristica che accomuna queste due donne è la loro saggezza: Frigg era la più saggia tra le dee, proprio come Regina lo è tra tutte le sue compagne. Sempre pronta a rispondere ad una domanda che spesso nessuno sa, lei conosce tutto ciò che c’è da sapere in ogni campo. Per non parlare del potere della chiaroveggenza che Frigg aveva. Ovviamente per Rey non possiamo parlare sicuramente di chiaroveggenza, ma anche lei vede dove l’occhio di altri non arriva.


    Louise 18/20 E +role
    Quando ho letto che associavo Blake a Loki non sapevo se ridere o piangere. L’argomentazione è discreta, anche se avrei apprezzato più rilievo al ruolo di trickster del dio degli inganni: un piccolo accenno al suo giungere aiuto non rende giustizia né al donatore del fuoco ai mortali (loki) né al nostro opalino preferito (Blake).
    Blake ha dimostrato di aver studiato e saper argomentare. Buona anche la tua autoriflessione, Louise, per quanto, concedimelo, ti vorrei sentire più serena.

    Ho svolto il compito di antiche rune con Blake Barnes, studente del terzo anno, appartenente alla casata Black Opal.
    Sono partita dalla prima associazione, per cui l'ho accomunato a Loki, una delle divinità più controverse della mitologia norrena. È considerato l'aspetto "ombra" degli altri dei. I miti parlano di lui come qualcuno che crea disastri che gli altri Dei devono poi rimettere a posto, ma, senza di lui, non accadrebbe assolutamente nulla e tutto rimarrebbe piatto e sempre uguale. Invece, la spinta al cambiamento, attraverso squilibri momentanei e incertezze è ciò che porta alla crescita personale dell’individuo, perché è nel caos che si nascondono le possibilità, quindi, Loki può essere chiamato quando si vivono periodi di transizione in cui non si ha la forza di affrontare il cambiamento perché non si vede la luce che arriverà successivamente. Ovviamente nulla vieta di chiamarlo anche per fare dispetti innocenti alle persone antipatiche.
    Come Loki, Blake Barnes è un ragazzo dall'indole caotica: essendo parecchio impulsivo, spesso lascia che i suoi sentimenti prendano il sopravvento, inserendosi in situazioni poco piacevoli, che, tuttavia, costituiscono momenti di crescita personale. È capace di movimentare le vite altrui. In situazione di bisogno, è il primo ad accorrere in aiuto e a punire i "carnefici".
    Dal canto suo, Barnes mi ha associato a Vegvisir, noto anche come “Ciò che mostra la via“, il simbolo che guida un avventuriero, che sia tra i boschi della Scandinavia o sulle onde del Mare del Nord durante una tempesta, garantendogli un arrivo sicuro. Secondo le sue parole, come le lancette di una bussola, cerco sempre il nord ma, quando penso di averlo trovato, mi rendo conto sia troppo lontano. Nonostante ciò, sono capace di determinazione e persistenza. Vi sono, però, delle volte che perdo completamente il senso dell'orientamento, che costituisce proprio l'attimo in cui riesco a trovare la mia strada verso il nord.
    Io, invece, ho associato me stessa all'Aegishjalmur, l'elmo della sottomissione, contenente otto tridenti appuntiti che difendono un punto centrale, simboleggiando l’unità e la protezione dalle forze ostili che lo circondano. Credo di sentirmi il punto focale di una storia assurda, perciò sono alla ricerca di protezione e di qualcosa/qualcuno che riponga una certa unità nella mia anima e nella mia persona, divisa ormai tra volontà che non mi competono, a cui devo solo obbedire.


    Adrien&Regina 20/20 (+role)
    Spero che questo esercizio vi abbia insegnato quanto possa essere diversa la percezione che abbiamo di noi stessi rispetto a ciò che vedono gli altri. Trovo Valknut e Skadi due ottime associazioni.
    Buona argomentazione.

    Il compito è stato svolto da me, Adrien Beauvais, assieme a Regina Beauvais, studentessa Dioptase al primo anno.
    Regina mi ha associato al Valknut, il nodo di Odino. Sappiamo che il Valknut è sicuramente uno dei simboli vichinghi più conosciuto, anche se i nomi con i quali è notorio è "nodo di Odino", "cuore di Hrungnir" o "nodo della morte". Il nome Valknut all’epoca non era utilizzato, infatti, tale nome è un’invenzione recente e deriva dalle parole “vair”, guerriero assassinato e “knut”, nodo.Il simbolo vichingo Valknut è strettamente legato al culto del dio Odino. Appare in vari oggetti e incisioni che fanno menzione di questa divinità. Dalle abilità di Odino si può interpretare che il simbolo potrebbe significare potere in battaglia, la capacità di instillare paura e follia nei nemici. Poiché è stato trovato anche nei doni funebri, si interpreta che avesse a che fare anche con pratiche religiose legate alla morte. Come si può vedere nel simbolo, è formato da tre triangoli ad incastro. I nove angoli dei triangoli sono comunemente correlati ai nove mondi nella mitologia norrena. Ha spiegato di averlo associato a me perchè crede che io:
    - abbia la capacità di far impazzire le persone seppur senza saper bene come;
    - sia una persona molto forte e sia nato per essere un vero leader, nonostante abbia ancora da maturare sotto molti di punti di vista. determinato, trasportatore.
    Ha associato a sé stessa la dea Freya, considerata la dèa dell'amore sessuale, della bellezza, dell'oro, della seduzione, della fertilità, del seiðr, della guerra, della morte e delle virtù profetiche. Come Freya è una dea completa, fatta di molte sfaccettature ma mai di contraddizioni, Regina si reputa della stessa pasta. Il lato che, secondo lei, più la rappresenta è la bellezza e la personalità guerra.
    D'al canto mio, ho associato Regina alla dea norrena Skadi. E’ una divinità puramente invernale, che vive sulle montagne ed è dedita alla caccia. L'etimologia del nome Skaði è incerta: vi è chi lo lega al termine omofono - al sostantivo norreno skaði che vuol dire ingiuria - danno, chi invece pensa che Skaði insieme a Sca (n) dinavia e Skáney, e in gotico skadus, in sassone, in tedesco antico scatole e in antico inglese scaedu, indichi il termine "Ombra". Ciò potrebbe anche stare a significare che la regione geografica della Scandinavia era considerata associata con il mondo di sotto.
    Ho pensato a tale associazione per diversi motivi:
    1) l'inverno, poiché é una ragazza fredda, non facilmente trasportabile dalle emozioni, capace di rimanere composta e mantenere sangue freddo in situazioni che farebbero impazzire chiunque;
    2) la caccia: come Skadi è la dea della caccia, anche Regina lo è a modo suo, di successi, di una vita piena di soddisfazioni.
    3) il significato del nome: Regina è la mia ombra, come io la sua, poiché siamo gemelli. È, anche, "ingiuria", perché facilmente irascibile e vendicativa.
    Per quanto riguarda me stesso, non credo di potermi associare ad un solo simbolo, ma, forse, sarebbe opportuno prenderne in considerazione due differenti, seppur collegati: la rete di Wyrd, detta anche come matrice del destino, e l'Yggdrasil, conosciuto come un enorme albero che tiene insieme i nove reami dell'esistenza.
    Preferisco porre il discorso più su una matrice esistenziale, che sul lato del mio carattere, molto e troppo sfaccettato per essere associato a qualcosa di specifico.
    Sono convinto che il primo simbolo mi rispecchi per quanto riguarda le mie convinzioni: ogni azione che compiamo in questo preciso istante ha una ricaduta sul futuro e, inevitabilmente, sul passato, che corrisponde al presente trasformatosi in ricordo, che, a volte, potrebbe rimanere indelebile, altre no, ma rimarrà pur sempre indice di un peso che grava sulla nostra persona e sulle nostre scelte. È per questo che ricerco la perfezione in tutto quello che faccio ed è per questo che evito di compiere errori in quello che potrebbe determinare la mia carriera, come, ad esempio, lo studio. L'albero Yggdrasil, invece, rappresenta, per i Vichinghi, la vita, la crescita e la connessione tra tutti gli esseri viventi. Sono consapevole di avere un dono, che ho espresso nello Sciamanismo, materia in cui eccellevo a Ilvermorny.
    Se dovessi, poi, scegliere una figura mitologica, direi Fenrir, che corrisponde esattamente al mio Nahual, un lupo. Come lui, nessuno potrà ingabbiarmi o incatenarmi perché sono capace di giocare d'astuzia.


    brooks e nick 20/20 E
    Bella introspezione e interessante analisi.
    E permettetemi di dire che siete una bella coppia!

    Nick: “Paragonerei Brooks O’Connor al dio Baldr, o Balder. Figlio di Odino e Frigg, è il più bello di tutti gli Aesir. Tuttavia, non lo associo a Brooks solo per la bellezza, per quanto trovo che anche lui sia un bel ragazzo. Associo Baldr a Brooks perché egli è il signore della gioia, dell’amicizia, ed è un dio gentile. Per me questa definizione incarna perfettamente quello che è il mio migliore amico. Baldr è anche signore della luce, e se c’è qualcosa di certo è il fatto che quando lo vedo e sto con lui è come se il mondo intero si illuminasse, permettendomi di vedere ogni cosa in modo migliore. Inoltre, così come il dio è amato da tutti, anche Brooks lo è, grazie al suo modo di essere gentile e amichevole.
    Mi considero personalmente vicino a Bragi, figlio di Odino anch’egli. È il dio della poesia, che ha sempre le parole giuste e il modo per esprimerle. Non voglio peccare di falsa modestia, perciò posso dire che secondo me incarto abbastanza bene l’ideale di questo dio. Famoso per la sua saggezza (Da Grifondoro sono finito in Dioptase, no?) e la sua eloquenza (Da bambino non ho fatto altro che prendere lezioni per dizione e aiuto nei discorsi). Inoltre, mi reputo decisamente abile nel trovare le parole giuste da usare nelle situazioni, varie ed eventuali che siano.”

    Brooks: "Vorrei paragonare Nicholas Mc Callister a Vé. Non è una divinità della quale si sente tanto parlare come Odino, Thor, Loki e via dicendo, tuttavia secondo me è altrettanto importante. Essendo uno dei fratelli di Odino, forse è stato messo poco in luce per questo. Si dice abbia donato agli uomini i sensi e la parola quindi ecco, vorrei spiegare perché secondo me Nick e Vé potrebbero essere compatibili: considerato un po' come un Dio della creazione, Vé ha fatto dono di due abilità importanti, agli uomini. Nickie è il mio migliore amico e quando lo vedo, parlo con lui, è come se fosse tutto migliore. Se vogliamo prendere la componente filosofica, è questa la motivazione per cui paragono Nick ed il Dio, se invece vogliamo parlare in modo strettamente letterale, direi che Nick, come Vè, mi dona sensi e parole. Anche se sono triste, se non ho voglia di parlare o fare niente, lui riesce a risollevarmi il morale come nessun altro al mondo. Si può dire che sia la mia persona, colui che vorrei accanto anche nella situazione peggiore.
    Io vorrei identificarmi in Thor. Non elogerò il mio coraggio o cose del genere. Ammetto di non essere proprio un fifone, quindi potrei essere coraggioso, soprattutto se serve per aiutare i miei amici, ma non è di questo che voglio parlare. Thor è famoso appunto per il coraggio, la forza, i poteri di guarigione ed il suo senso di giustizia, oltre ad essere il più conosciuto figlio di Odino. In particolare, vorrei fare un parallelismo con i poteri di guarigione ed il senso di giustizia. Per quanto riguarda la prima, ovviamente non ho gli stessi poteri, insomma dovrei usare un incantesimo ma amo aiutare gli altri, se si feriscono, tentare in tutti i modi di farli sentire meglio, di curarli quindi. Non voglio che soffrano. E qui entra il senso di giustizia, perché non mi tiro indietro davanti alle ingiustizie, cercando sempre di portare la parità, di non far sentire nessuno sbagliato. Potrei anche dire di avere la sua testardaggine, volendo... lungi da me mettere in luce solo i miei lati migliori."


    aibileen.
    Lieto che le rune stiamo ampliando i nuovi orizzonti, ancor di più se ti rendono così entusiasta! Bella argomentazione E
    Professor Olwen, io lo so che « non si fa », ecco, di sbandierare ai quattro venti la propria ignoranza, e pergiunta in un compito... Ma non avrei mai creduto, prima di cominciare a studiare la Mitologia Norrena, e di provare a capire, scoprire di più Denrise, che i corvi potessero essere associati... A qualcosa di positivo, ma soprattutto di vivo !
    Non che prima non mi piacessero, sa, ma... Quando ne notavo uno, tendevo a pensare automaticamente alla morte... Ad avere pensieri malinconici. Tutt'al più, mitologicamente parlando, li collegavo ai corvi di Sofocle che, in Antigone, insieme ai cani, sembrano pronti a divorare le spoglie insepolte di Polinice !
    Faccio ammenda, Professor Olwen. E la ringrazio. Poter associare i corvi anche a qualcosa di vivo come « Il Pensiero » e « La Memoria », è stato davvero illuminante !
    Per « entrare nel vivo del compito » , invece... Il compagno al quale ho deciso di associare una figura della mitologia norrena, è Aidan Hargraves, compagno Dioptase del Secondo Anno. Lo associo alla figura di Huginn, il corvo che porta, se ho capito bene, in sé e con sé, « Il Pensiero », perché, personalmente, tendo ad associare « Il Pensiero » all'inventiva... E lui ne ha da vendere, Professor Olwen ! Lo ha notato ? Ha visto qualcuna delle sue realizzazioni di Magitecnica ? Sono strabilianti, dico davvero ! « Il Pensiero » non è solo quello che si esterna a parole, ma anzi, a volte trova piena realizzazione in creazioni ed atti pratici, concreti.
    Per quel che riguarda me... Non so se posso veramente pretendere di essere anche solo paragonabile alla figura di Muninn, il corvo che porta, sempre se ho capito bene, in sé e con sé, « La Memoria », perché... Ecco, mi piace osservare i dettagli. Cercare di memorizzarli... E, in base a quello che mi è rimasto dentro, « riproporli » in disegno. Non sono sicura di star riuscendo a spiegarmi bene e, forse, i miei fogli di appunti pieni di disegni (ma anche di appunti veri e propri, Professore ! Davvero!) sarebbero in grado di spiegare tutto questo meglio di me.
    Probabilmente, l'elemento che mi spinge di più ad associare Aidan ad Huginn, e a sentirmi vicina a Muninn, è quella sensazione di connessione, e di completezza complementare che si viene a creare quando sono con, o sto pensando al mio amico Aidan Hargraves. In un modo che va aldilà delle definizioni... Che permette di sentirsi collegati, forse davvero un po' come « Il Pensiero » e « La Memoria » !


    Premiazioni
    julian 11exp
    Louise 11+2 exp
    Adrien 11+2 exp
    Regina 11+2 exp
    brooks 11+2 exp
    Nick 11+2 exp
    Blake 2exp e tanto affetto di Lance

    Lance +1tec

    Ametrin: 10+10+4=24
    Black Opal: 10+4+4=18+1 per l'impegno di blake
    Dioptase: 9+10+10=29
  10. .
    Esiti
    Scusate il ritardo, ragazzi, eccovi comunque le vostre valutazioni con tanto di commenti cuoriciosi di Lancelot.

    ADAMAS 20/20 E
    bella descrizione della croce andina, interessante spunto, anche se ti ricordo che il controllo della distanza è più tema astronomico che runico (ma è anche vero che i simboli sono di tutti e che questa è in effetti la croce del sud).
    La Chakana, o croce andina, è una rappresentazione grafica della costellazione della Croce del Sud di origine Inca; presso codesta popolazione rappresentava i tre livelli della vita, ossia il mondo inferiore, quello mediano (il nostro, per intenderci) e quello superiore. In un certo senso, la croce andina è la sintesi degli altri tre simboli, potendo il serpente rappresentare il mondo inferiore, per così dire il regno dei morti, il puma quello mediano, cioè la vita, ed il condor quello superiore, ossia il mondo divino, nonché gli astri.
    È composto da una croce a dodici angoli, che simboleggiano i mesi dell’anno, e da quattro bracci, come i punti cardinali principali; al suo centro si trova poi un buco, altrimenti detto ombelico Inca, che rappresenta il cerchio della vita.
    L’etimologia stessa della parola viene dalle parole quechua chaka (ponte o unione) e hanan (alto o grande); per questa ragione, e per i significati del simbolo, ritengo che un suo impiego nell’ambito runico possa essere, appunto, una comunione delle discipline di Antiche Rune, Aritmanzia e Astronomia. A tal proposito, si potrebbe ipotizzare un rituale per la comunicazione a distanza, eventualmente (ma andrei fuori tema, al momento) fino alla comunicazione tra eventuali universi paralleli, esistenti già per le comunità andine. Per l’uso nel nostro mondo, eventualmente si potrebbe usare il simbolo stesso come glifo, per poi inscrivere all’interno delle figure geometriche più riconoscibili: nel cerchio si potrebbe vergare la runa Raido, con significato di viaggio/percorso per le informazioni, mentre nei quattro quadrati che formano i bracci le rune Ehwaz per l’alleanza e in senso lato l’unione, Dagaz per la mutazione (favorire il cambiamento della visione, per ottenere un feedback momento per momento), Mannaz per la solidarietà che occorre nel corso della comunicazione per comprendere il proprio interlocutore, e infine Ansuz per gli incontri.
    Forse maghi più esperti di me potrebbero addirittura creare un sigillo ibrido unendo le tre diverse discipline.


    BLAKE 18/20 E
    Analisi perfetta del puma, tuttavia ho trovato un po’ debole la parte creativa: una uruz potenziata o un parabatai che coinvolga le tre figure, permettimi di dirterlo, è qualcosa di un po’ troppo prudente per un ragazzo di rottura come te.
    Il condor, il puma e il serpente sono tre animali che rappresentano la cosmovisione degli Incas: il mondo superiore degli dei, il mondo dei vivi e il mondo dei morti. Infatti i tre animali sono del tutto collegati, per quanto mi riguarda scelgo di analizzare la figura del puma, in quanto felino, animale a sangue caldo e di conseguenza molto più vicino al mio essere. Il puma è un simbolo, infatti che rappresenta la forza, la saggezza e l'intelligenza. Inoltre,individua il “Kay Pacha”, parola quechua per indicare “il mondo dei vivi”.
    Le sue caratteristiche principali la pazienza e la forza, si sa che entrambe sono interconnesse, specialmente quando non si parla solamente di forza fisica, ma soprattutto di forza spirituale.
    Il Puma andino è la sottospecie del puma che abita nei territori del Sud America. Sappiamo che è un animale che si adattava alle aree tropicali e ai terreni accidentati dell’Ande e proprio per questo è caratterizzato da forza ed agilità. Per gli Incas era un animale divino che rappresentava il potere del mondo, inoltre si ritiene che Cusco, la capitale dell’impero degli Inca, abbia la forma di un puma. La testa di questo animale si trova nella favolosa fortezza di Sacsayhuaman,la linea è nel tempio di Coricancha.
    Per quanto riguarda le rune, come abbiamo visto in gita e come sappiamo in generale, hanno il compito di amplificare o ridurre delle caratteristiche in particolare e di conseguenza potremmo ipotizzare che la runa URUZ, che rappresenta per lo più la forza primitiva, potrebbe essere accostata tranquillamente alla figura del puma, magari potendo andare a "modificare" o a "creare" una sorte di "nuova" runa, potremmo anche disegnare un puma, ovviamente stilizzato, e sulla sua fronte andare a posizionare Uruz, in maniera tale da poter amplificare non solo la forza fisica che un puma può avere già di per se, ma anche la sua intelligenza, intesa come mente in grado di trovare una strategia, seppur seguendo il puro istinto, per cacciare e quindi ottenere quello che si vuole. Utilizzerei tale simbolo in un rituale come quello dei parabatai in quanto credo che la trilogia del condor, serpente e soprattutto del puma siano indispensabili per arrivare allo scopo finale. Seppur non sono inseriti davvero si richiede, forza, intelligenza, saggezza, pazienza, dedizione.


    JESSE 19/20 E
    Buona descrizione della croce andina. Ho apprezzato molto anche le proposte di incantamento e rituale.
    La Chakana o Croce Andina, è un simbolo della cultura inca e pre-inca che rappresentava l’unione tra i tre mondi (il mondo basso, il nostro e il mondo superiore), rispettivamente rappresentati da serpente, puma e condor.
    La Croce Andina è una croce rappresentata con dodici punte, che indicano i dodici mesi dell’anno, e presenta al centro il cosiddetto cusco, o omebellico, o cerchio della vita. Il simbolo è anche una trasposizione della croce del sud, simbolo di guida celeste.
    Data la simbologia di unione che rappresenta, ma anche di costanza nel tempo, la vedrei impiegata con l’Incantesimo di Marchiatura per rendere immutabili gli oggetti fincé il sigillo regge.
    Come rito, invece, visto che rappresenta il cerchio della vita e il passare del tempo, ma anche l’unione di tre piani, lo troverei perfetto in un rito di pace, per sancire la fine di una guerra e dichiararsi di non lottare più gli uni contro gli altri, alla presenza di tutti i piani dimensionali, ripromettendosi la cosa anche nei mesi a venire.


    Ricompense
    Adamas 11 exp
    Blake 11 exp
    Jesse 11 Exp
    Lance +1emp

    Black Opal: 10+9=19 punti casata
    Ametrin: 10+4*=14 pc
    Dioptase: 8pc
  11. .
    gif
    Lancelot OlwenDocente di Rune
    E infine anche i ragazzi dell'attuale secondo anno si ritrovarono ad errare per il labirinto, in cerca delle prove e, magari, di almeno una A.
    E ancora una volta, i giovani si sarebbero trovati davanti ad una prova di Lancelot che non aveva descrizione, ad eccezione di sé stessa.
    Lo spazio ritagliato tra le siepi da Lance era accogliente e caldo. I ragazzi avrebbero trovato dell'ottimo teh alla menta per rinfrescarsi e osservandosi in giro avrebbero trovato non pochi indizi della cultura egizia, soprattutto statue di gatti, di faraoni e similari.
    Se tutto questo li avrebbe potuti indurre a pensare che la prova sarebbe stata sulla magia egizia, in effetti argomento di studio degli ultimi mesi, forse la prova del nove sarebbe stato proprio ciò che sbarrava loro la strada nell'avanzare: un'enorme portale con sopra incisa una figura che i ragazzi, con un po' di impegno, avrebbero riconosciuto per essere quella della dea Nefti.
    Come aprire il portale? Era una saggia domanda, invero, e forse osservando alla base del varco ciò sarebbe stato più chiaro: vi erano tre cubi scavati nella roccia, che sembravano proprio suggerire come fosse necessario inserirvi dentro qualcosa.
    Osservandosi intorno, del resto, i giovani avrebbero trovato dai cubi (circa), sui quali era inciso una runa diversa ciascuno: probabilmente la soluzione era inserire le tre rune che più rappresentavano la dea... dopo averle rese compatibili con le aperture: alcuni cubi erano rotti, altri erano sferici, altri troppo grandi, altri troppo piccoli. Qualcuno si era divertito - e non poco - a complicare loro la vita, e per porvi rimedio i ragazzi non potevano che rivolgersi alla trasfigurazione... il tutto senza poter disporre del Reverto e del Muto.
    Perché lo ha detto Lance? Oh, no: magari! Di istruzioni non ce n'era manco l'ombra, ma chiunque avesse tentato una delle due magie succitate non solo avrebbe sempre e solo fallito, ma avrebbe sentito diffondersi nell'aria una risata gutturale al limite del satanico: la voce purtroppo l'avrebbero riconosciuta. Non poteva che essere Philipp Garlic.
    "Voi Inglesi ci provate sempre a prendere la strada facile! E' UN FOTTUTO MAGO, SPREMETEVI QUELLE DANNATE MENINGI!"
    Sentite la mancanza di Samuel in questo momento, vero?
    Esame MAGO
    Benvenuti alla prova di alchimia e antiche rune. Siete emozionati?
    Io sì, per tutti voi *^*

    Il portale della dea si aprirà (prova sufficiente) se inserirete tre rune collegate coerentemente con la dea nefti. Come accennato sopra, inserirle non sarà proprio semplice, perché esse sono deformate, e starà a voi risolvere il problema, in quanto i cubi di:
    - fehu, uruz, dagaz e thurisaz sono grandi come poltrone;
    - ansuz, raido, othila e kenaz sono piccoli come dadi da gioco;
    - gebo, wunjo, ingwaz e hagalz sono piramidali;
    - naudiz, isaz, laguz e jera sono di sabbia, che si sgretola al solo tocco;
    - eiwaz, perth, mannaz e algiz sono della dimensione giusta (20 centimetri cubi), ma sono rotti a metà;
    - sowilu, tiwaz, berkana e ehwaz pure sono della dimensione giusta, ma quando vi ci avvicinerete, spariranno.

    Starà a voi capire come rendere i cubi utilizzabili e quali inserire: io valuterò sia la scelta e l'esecuzione degli incanti trasfigurativi, sia ovviamente il ragionamento dietro la scelta.

    In bocca al drago e, mi raccomando, divertitevi ;)
  12. .
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    Lancelot OlwenDocente di Rune
    La prima volta che Lancelot si era recato nelle Ande era stato col suo primo amore per il suo primo amore, quella seconda volta, invece, era per condividere ciò che aveva appreso in quel posto.
    Erano anni che parlava ai ragazzi di quelle antiche magie, del loro diverso modo di approcciarsi al mago, alla natura e agli spiriti, ma sapeva bene - in prima persona - come le parole non bastassero: dovevano sperimentarlo sulla loro pelle, esattamente come aveva fatto anni prima col rito della runa individuale, e come aveva fatto legando Lighthouse e Foster, mostrando cosa potesse essere un vero vincolo runico.
    Lancelot ed Eva rimasero sulla rupe, osservando sotto di loro i ragazzi sparpagliarsi; alcuni erano scesi a dorso di lama, altri a piedi, altri servendosi della magia, poi, riflettendo su loro stessi, avevano cercato un simbolo a loro affine, cercando infine di esaltare un elemento affinché fosse visibile così in cielo così in terra.
    Jesse scelse un simbolo a forma di rospo, generando una piscina nella quale accumulare l'acqua che fegce scgorgare col suo Aqua Eructo, il quale si elevò alto in cielo, avvolgendolo con una rinfrescante pioggerellina che placò l’afa andina. Il giovane sperimentò il potere dell’acqua con ogni senso, fino a perdersi in esso, almeno finché, improvvisamente, non sentì gracidare attorno a sè: voltandosi, avrebbe notato come dall’acqua fossero germinati dei rospi acquatici, che lo fissavano speranzosi, ma anche molto determinati, manco fossero dei marine pronti alla battaglia.
    Adamas, dal canto suo, per una volta non seguì il fidanzato e si dedicò al vento. Protesse sé stesso dall’elemento più mobile in natura, quindi affidò l’invocazione al suo amato zeffileus. I cerchi di vento iniziarono a vorticare attorno a lui, costringendo il giovane a schivarli, fino a che la paura e la tensione non lasciarono spazio alla libertà tipica di quell’elemento, evolvendo i loro moti in una danza che lo fece sentire via via sempre più leggero, finché non si trovò a danzare sospeso in aria. Gli spiriti risposero al suo richiamo e si fecero vento, evocando accanto al ragazzo una libellula d'aria, che offrì un degno compagno a quella splendida danza elementale.
    Essendo sospeso in aria, Adamas non ebbe modo di percepire l'ottima prova di Howard: il ragazzo aveva lavorato il terreno e protetto sé stesso per esaltare al massimo il suo dominusterra, che generò un altipiano a forma di alce, dal quale si liberarono, come ridestati, gli spiriti, che poi andarono a costruire un alce di sabbia, che pareva felice di farsi salire in groppa dal giovine.
    Elisabeth come sempre aveva le idee chiare, ma voleva fare le cose a modo suo. Pur avendo gli andini disegnato alcuni serpenti nelle linee di Nazka, nessuna di esse era degna della ragazza, che decise di iscrivere il suo stesso simbolo “Ma… cosa?” Lancelot vedendo la ragazza trafficare alacremente sulla propria linea dapprima si accigliò, salvo poi comprendere le intenzioni della ragazza e mettersi in apprensione per lei “Verbavoleo” esclamò infatti, andando a rendere il mero calco della ragazza una reale linea, che ella potesse poi usare per evocare. Si difese dal fuoco, delimitò l’area e poi affidò la manifestazione del fuoco ad Incendio, generando una pira circolare all’interno dell’uroboro, che si alzò alta in cielo mentre gli spiriti ruggivano attorno all’opalina, riscaldandola fino alle ossa. Così come erano comparse, le fiamme svanirono, lasciando attorno alla giovane un serpente di fuoco, che si appoggiava con discrezione al suo corpo.
    Se Elisabeth aveva sentito il bisogno di fare da sé, qualcuno poteva davvero stupirsi che lo avesse fatto anche Blake?
    “Blake, attento!” se nei confronti del Capitano opalino, Lance aveva manifestato perplessità, ma alla vista di Blake era direttamente andato in panico “EVA” aveva immediatamente detto, occupandosi di disegnare una vera linea runica per il ragazzo, lasciando alla donna il compito di proteggere Blake dall’elemento, e soprattutto da sé stesso, cosa alla quale in fondo erano ampiamente abituati.
    Da bravo caotico, Blake evocò la magia della folgore più caotica, scagliando folgori e tuoni in tutta la forma da lui disegnata, rendendo nera la terra dello scorpione (ancora di più di quanto lo fosse diventata dopo essere stata inzuppata=, che intanto riluceva sulle nubi sopra di lui (comparse grazie ad un meteo recanto della docente di incantesimi). L’odore di ozono si sparse intorno a lui nel mentre nel suo cuore il giovane sentiva più che mai la furia della tempesta imperare.
    Alla fine, tornò il sereno, e attorno al ragazzo erano rimasti degli scorpioni elettrici, pronti a seguirlo ovunque fosse stato necessario.
    Il docente controllò tutti i ragazzi, riscontrando molti insuccessi, ma con un sospiro realizzò non vi fossero stati morti o feriti, il che era la cosa importante.
    “Bene ragazzi, mi sembra che siate riusciti a stabilire un legame col vostro elemento, e siate riusciti a comprendere cosa sia una vera comunione con gli elementi e gli spiriti… immagino sia un’esperienza su cui vorrete riflettere, ma, intanto… che ne dite di goderci il viaggio?” propose lui con un occhiolino, nel mentre gli alpaca si avvicinavano, in vena di coccole e portare gente in groppa.
    Fine Lezione
    Eccoci alla conclusione della lezione (scusate il ritardo).

    Come vedete, tutte le prove sono state valutate come sufficienti.
    Di seguito trovate i voti e i premi.

    Jesse 19/20 (solo rune):E
    4exp +1TEC +1EMP + quirk
    Rospo Eructo
    A seguito del rito con le linee di nazka, Jesse ha sviluppato un forte legame con l'elemento acqua, che gli garantisce +1 ad Aqua Eructo. Quando il gayser termina, lascia dietro di sé alcuni rospi d'acqua, che può comandare con la mezza azione (durata in funzione di intelligenza)


    Elisabeth 17/20 (rune) O
    1exp +1tec +1emp + quirk
    Uroboro incendiario
    A seguito del rito con le linee di nazka, Liz ha sviluppato un forte legame con l'elemento fuoco, che le garantisce +1 ad Incendio. Quando le fiamme si placano, residuano un serpente di fuoco che lei può controllare con la mezza azione (durata in funzione di intelligenza)


    Blake 16/20 (inc/rune) O
    1tec +1emp +1inte + quirk
    Scorpione Tempestoso
    A seguito del rito con le linee di nazka, Blake ha sviluppato un forte legame con l'elemento fulmine, che gli garantisce +1 a Fulgur et Tonans. Quando la tempesta si placa, al suolo restano alcuni scorpioni elettrici, che rispondono ai comandi del mago (durata in funzione di Intelligenza)


    Jessica 8/20 (rune/inc) S
    12exp

    Adamas 20/20 (inc/rune) E
    6exp +1INTE +1TEC +1EMP + quirk
    Libellula danzante
    A seguito del rito con le linee di nazka, adamas ha sviluppato un forte legame con l'elemento vento, che gli garantisce +1 a Bpreolum. Quando il vento si placa, rigenera una libellula di aria, che , che può comandare con la mezza azione (durata in funzione di intelligenza)


    Lucas 8/20 (inc/rune) 12exp

    Howard 20/20 (rune) 6exp +1tec +1emp
    Alce del Deserto
    A seguito del rito con le linee di nazka, Howard ha sviluppato un forte legame con l'elemento terra, che gli garantisce +1 ad Dominusterra. Quando la terra smette di tremare, da essa emergerà un alce di sabbia, che risponderà ai comandi del mago con la mezza azione (durata in funzione di intelligenza)


    Lilith 10/20 (rune) 12exp
    Cameron 9/20 (rune/inc) 12exp

    Lance 8exp + 1tec +1emp
    Eva 6exp +1inte +1car

    Punti Casata
    Ametrin: 20+11*+11^: 42
    Dioptase: 20+11*+11*=42
    Black Opal: 19+17+16=52


  13. .
    gif
    Lancelot OlwenDocente di Rune
    Lancelot aveva una certa simpatia per i babbani: da giovane li aveva persino idolatrati, rivedendo poi le proprie posizioni davanti alla meraviglia dello studio della magia, ma anche il fatto che la sua branca preferita fosse una delle poche forme di magia praticate anche dai babbani tradiva quell'antico legame.
    Si era a volte interrogato sui quesiti della Delaine, ma non si era mai davvero chiesto come fosse sapere della magia ma non esserne degno. Il racconto che gli fece John in questo senso lo colpì non poco, trasmettendogli quello smarrimento che i tre avevano dovuto provare, trovando poi una guida in Layla e una spalla ventilatore in Lucas.
    La funzionalità dell'ametrino strappò una risata all'Olwen, che però nel prosieguo del discorso si dovette fare più serio, del resto il ragazzo gli stava dando non poche informazioni circa la relazione di Lucas col branco, e doveva ammettere che ciò che stava ascoltando lo stava impensierendo.
    'Cosa stai combinando, Lucas?' essendo egli abituato a Blake Barnes, non gli era ovviamente difficile immaginare la cosa più pericolosa.
    Le ultime parole lo colpirono quanto bastava per fargli sgranare gli occhi e aprirsi poi in un sorriso sorriso imbarazzato al termine di una breve apnea. "Spero... di non deludere le vostre aspettative allora" disse lui, in segno di congedo, notando Daniele ora libero da Lucas, che intanto si stava intrattenendo con un altro ragazzo, analizzando qualcosa: la sua guancia.
    "Tutto bene, Lucas?" chiese lui, osservando il giovane Al, notando infine il rossore. Si accigliò "Chi ti ha fatto questo?" domandò lui, serio, estraendo poi con moltissima calma la bacchetta "Ti aiuterà a guarire" e, ottenuto il consenso, avrebbe recitato "Emplastrum"
    Avrebbe studiato la reazione del giovane, avrebbe fatto un occhiolino a Lucas e poi sarebbe tornato da Layla. Avrebbe con pazienza atteso che ella finisse di parlare con James e poi l'avrebbe approcciata con calma decisione "Perdonami se ti disturbo ancora Layla. Posso rubarti un minuto... in privato?" chiese con garbo, continuando a parlare solo e solo se la sua condizione fosse stata soddisfatta "Non ho potuto non notare la confidenza di Lucas con te e il tuo branco" disse lui, cercando di mantenere il tono il più mite possibile: non voleva suonare pregiudiziale "Sei una donna... fuori dal comune, e non lo dico per lusingarti, ma perché... lo vedo... lo sento... tuttavia... Lucas è un mio protetto... almeno per ancora 12 mesi" e a quell'idea, un po' si rattristò "E' un ragazzo appassionato, forse un po' troppo spesso alla ricerca di un suo posto nel mondo... nella vita degli altri. Ti posso chiedere... ti posso chiedere di contattarmi... nel caso in cui decidesse di compiere scelte... irrimediabili?"
    Era un discorso difficile, che lasciava il biondo costernato e a tratti sfinito. Si passò una mano tra i capelli "Non perché non abbia fede in te... o in lui... ma... mi sento responsabile per lui, e vorrei esserci... vorrei dare il mio contributo con lui... e perché no, proteggerlo... dal mondo... da sé stesso" concluse infine, forse parlando più a sé stesso che a lei, a quel punto.


    Lancelot parla con john e layla. Intanto prova a guarire Al

    emplastrum
    emp45+2; inc1


    Equip
    - Semola (scoiattolo) sulla spalla sinistra
    - Cassiopea (scoiattolo spiritico) sulla spalla destra
    - magifonino (soc1)
    - ciondolo di cassiopea +1pp intu
    - piuma affettuosa: +2pp emp
  14. .
    gif
    Lancelot OlwenDocente di Rune
    Lancelot aveva scelto i semi di luna fondamentalmente perché attratto dalla presenza di una vecchia conoscenza come Layla: ai tempi la sua presenza aveva non poco cambiato la sua vita, quindi perché non tentare l'esperienza?
    In effetti era stato illuminante reincontrare la donna, tuttavia quel luogo, più che dedito alla luna, pareva essere dedito al passato, tra ricordi e vecchie conoscenze.
    Trovarsi davanti Daniele fu per il biondo Olwen quasi uno shock: il ragazzo era così diverso, ma uguale a quello dei tempi che furono da causare quasi dolore fisico al docente, così come lo fece trovarlo comunque così semplice, così come ai tempi lo aveva conosciuto, così come lo aveva marchiato.
    "Bene..." pigolò lui, carezzando con dolcezza Cassiopea, il suo scoiattolo spiritico, posando poi ancora gli occhi sull'ex collega "Tu, invece?" domandò mostrando negli occhi un'apprensione sincera ed accorata "Hai trovato... il tuo equilibrio... la tua strada?" domandò, quasi spaventato dalla risposta, nel mentre questo umile narratore si concedeva una grassa risata.
    'Daniele... Jessica...' ricordi e sensi di colpe si inseguivano nello sguardo di Lancelot, che finì col sussultare all'arrivo di Layla, nonostante ella li avesse interrotti con un garbo da far invidia alla madre di Lance "Io..." il biondo schiuse le labbra, ma Daniele fu più rapido a rispondere, depennando quell'incontro a qualcosa di non troppo speciale, sicché egli serrò le labbra, forse ferito nei propri sentimenti, e poi si concesse un sorriso disteso "Dubito che qualcuno al mondo possa affermare che tu disturbi, Layla" concesse lui, galantemente, ridendo poi alla presentazione e contropresentazione di Lucas.
    "Oh, Daniele, stavo quasi per dissentire dalla tua osservazione in merito al ragazzo, ma poi hai aggiunto delle giuste postille che mi permettono di condividere completamente il tuo giudizio" ghignò lui, carezzando il capo a Lucas "Avanti: godetevi questo momento da ex-alunno ed ex-docente" e così dicendo si congedò.
    Inizialmente avrebbe voluto trattenersi con la shamana, ma trovandola impegnata con un uomo dalle sembianze poco amichevoli, che lui avrebbe certamente definito un buzzurro, decise di recarsi altrove, ovvero all'altro stand.
    Sorrise al ragazzo, osservò i prodotti e il materiale a disposizione e storse la bocca "Le catene in argento hanno in effetti ottime capacità di contenzione... le mie barriere runiche, per quanto ben realizzate, non potrebbero garantire una pari tenuta, inoltre andrebbero applicate ad ogni luna piena, il che non sarebbe assolutamente pratico" osservò lui, forse parlando più a sé stesso che con l'altro "Oh, perdonami... mi sono perso nei miei ragionamenti: sono Lancelot Olwen, docente di antiche rune all'accademia di hidenstone e capocasata degli ametrini" disse lui, concedendo poi un occhiolino al ragazzo "Sì, sono il capocasata di Lucas. Il tuo amico dell'altro stand mi ha detto di non essere un mago. Vale anche per te, per questo non ti ho mai visto?" domandò lui, seriamente interessato, nel mentre la sua mente, però, ripercorreva alcuni recenti discorsi "Non deve essere semplice, a giudicare da questo materiale... siete fortunati ad aver fatto amicizia con un bravo ragazzo come lucas" propose lui, cercando forse di indagare tra il rapporto che c'era tra di loro e il suo protetto.


    Lancelot parla con Daniele Salvatore e Lucas Jughed Jones, poi si dirige da john al banchetto e cerca di sapere di più dell'orgia lupica.

    interroga. carisma 36, soc 1
    bonus +2


    Equip
    - Semola (scoiattolo) sulla spalla sinistra
    - Cassiopea (scoiattolo spiritico) sulla spalla destra
    - magifonino (soc1)
    - ciondolo di cassiopea +1pp intu
    - piuma affettuosa: +2pp emp
  15. .
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    Lancelot OlwenDocente di Rune
    Due capitani. Due modi di essere e di intendere Jesse Lighthouse, Cameron Cohen e probabilmente ogni altra cosa.
    Uno aveva richiamato la furia degli elementi e la dolcezza di una fatina; l'altra aveva puntato sulla rabbia e l'odio richiamando uno scheletro di triceratopo così grande da far probabilmente venire un orgasmo carpiato a Jason (anzi: udendo bene, Liz avrebbe chiaramente potuto sentire le proteste di Philipp per il fatto di non avere l'amico druido presente ad ammirarlo). Ormai comunque, il tempo per le trategie era giunto al termine.
    "Signori - e docenti pro-tempore - chiederei a tutti la massima concentrazione: siamo agli sgoccioli di questo cruciale scontro. Mostriamo rispetto ai due sfidanti con il nostro silenzio, in maniera tale da non distrarli."
    Adamas chiese ancora aiuto alla sua fatina per essere protetto, poi rivolse la propria offensiva contro la ragazza, scagliandole contro un altro incendio rosa, cui ella rispose con un feroce bombarda.
    Le due magie si scontrarono quasi parimenti, lasciando la prima avvolta dalle fiamme, mentre il secondo veniva brutalmente sbattuto indietro contro i cactus.
    La giovane era praticamente svenuta, ma Adamas era messo anche peggio di lei, un ultimo sguardo verso Jesse, un fugace bacio alla sua persona e all'amica, poi perse i sensi.
    "Vincitrice del torneo è Elisabeth Lynch" Lancelot non mise alcuna inflessione nella voce, nel mentre l'areana si dissolveva e senza bisogno di alcun commento o incitazione, tutti si alzarono in piedi per applaudire i due.
    Il runista castò immediatamente delle rune sul ragazzo svenuto, arrivandogli vicino e facendolo riprendere complimentandosi prima con lui e poi ovviamente con la meritatissima vincitrice, che anch'ella merità una ricostituzione runica, potendo infine godersi il bagno di folla.
    NOTE OFF
    E grazie ad un sedici ed un ottimo duello, vince liz!
    Bravissimi ragazzi, davvero!

    L'arena
    Siamo in un deserto, la sabbia è calda e il clima è secco-umido.
    Ai quattro angoli, quattro punti di interesse:
    - est (adamas): foresta di cactus;
    - ovest (liz): oasi con tanto di palme;
    - sud: scheletro di dinosauro;
    - nord: tempesta di sabbia.

    Lanci
    ADAMAS 16+8-27 /59
    Incendio rosa; d20: 11+8+3-2=20
    peloooo

    Zeffileus rosa; d20: 19+8+3-2+1 (peccato non sia mai partito)

    proteggimi fatina; 1d10: 6+2

    LLIZ 22 /63
    bombarda; d20: 16+9-5+1+4=25

    everte s; d20: 5+9-5
    tricy; 1d8:
    -2pp cor

    insabbiata

    tricy; ossuta, feroce. La miglior amica di qualcuno che è stato rapito, non trovi?


    Regole Generali
    - avete due azioni e mezzo a testa;
    - i pv sono calcolati come 40+res;
    - i modulatori sono calcolati come pp/3
    - siete protetti dalla magia dell'arena, quindi è quasi impossibile subiate danni permanenti o ferite mortali anche servendovi di magie avanzate (i PG lo sanno);
    - la magia nera è ovviamente bandita, pena la squalifica e arresto immediato;
    - potete portare un oggetto, un famiglio o 3 pozioni;
    - postate sempre un riassunto delle vostre azioni con anche le skill e i quirk che intendete impiegare in quella specifica azione (o non lamentatevi se ce le scordiamo anche noi);
    - io posterò dopo voi due: comincia Adamas;
    - avete 30 minuti per postare, poi inizierò a guaire come i cani (?);
    - i post dovrebbero oscillare tra le 100 e le 400 parole;
    - serviamoci del gruppo telegram per coordinarci.

    Divertitevi e divertitemi!
548 replies since 25/7/2018
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