Nonostante nessuno lo avesse chiamato né fosse poi così congeniale al ruolo di docente, Kwaku sembrava a perfetto proprio agio in quel contesto alieno, forse perché il ruolo dell'estraneo era quello che più spesso aveva rivestito: lo era stato sulla nave di Yasir, quando solcava i mari con uno dei più potenti maghi neri al mondo, lo era stato al fianco di Sigurd nel villaggio straniero e di un altro mare come Denrise e lo era tutt'ora alla Lega londinese dei duelli, dove in fondo era l'unico vero denrisiano presente.
Spiccante come una bestemmia in chiesa, il Superquattro accoglieva tutti con malizia e divertimento, destinando occhiolini a chi, come Lilith o Harry mostravano viva ammirazione per la sua persona, anche se alla metamorfomaga concesse anche una breve risata
"Sicura di voler essere all'altezza di una mia studentessa?" propose lui, sentendosi appellare come docente con più convinzione del nostro Pollyanna preferito (aka Howie), osservando gli studenti sfilare o esitare o, perché no, avere uscite colorite come Aidan, anche se alla fine quello che più si vinse le non-richieste attenzioni fu il povero Lighthouse.
Trovandosi squadrato con ben più insistenza di Howie, il nero non poté che ricambiare l'occhiata, che divenne penetrante e invasiva, col chiaro intendo di mettere a disagio l'altra persona, aprendosi infine al sollevamento di un sopracciglio alla sconclusionata conclusione del Caposcuola. In ogni caso, almeno rise, anche in risposta alla scena di gelosia di Blake e all'entrato di Joshua
"Concordo con il tuo amico ametrino. Io non soffro il freddo, e tu sei un po' troppo giovane e mingherlino per me. Ma se volete spogliarvi, io non ho nulla e in contrario. E comunque Vicky non mi permette di togliervi punti casata" chiarì in maniera non richiesta, anticipando poi come Olwen, purtroppo, non avrebbe avuto modo di presenziare, sollevando lo stupore di Cameron e Blake
"Credimi, sono ben poche le persone che non sono in grado di mettere ko" rispose infatti, con una sicurezza che probabilmente avrebbe ricordato a Blake la propria.
Le teorie fioccarono, così come le enciclopedie ingoiate e rispostate (semicit.). Chiunque prendesse la parola si trovava immediatamente addosso gli occhi maliziosi del Superquattro che, muto e immobile come una sfinge, ascoltava fino all'ultima parola con un sorriso degno della gioconda, volando poi verso il successivo concetto senza lasciar nulla di inteso, sottinteso o espresso, neanche davanti a domande dirette alla sua persona. Li ascoltò parlare di croci, di differenza tra norreno, baltico e scandinavo, dell'ubicazione della danimarca e dei suoi valori cristiani, così come di tahara e altre divinità e in conclusione di tutto, quando anche l'ultima parola fu versata, semplicemente, annuì.
"Vedo che qualcosa vi hanno messo in quelle testoline, ma... prima due cose" l'uomo si era di nuovo messo in piedi a quelle parole, il viso era calmo, rilassato, la gestualità di chi era esperto di comunicazione, tanto che quasi nessuno si rese conto di cosa stesse succedendo
[Intuito o Destrezza = 25] in fieri, realizzandolo solo quando sentirono un violento schiocco in fondo all'aula e videro la frusta di Kwaku riavvolgersi per poi essere rimessa al suo fianco
"Ho visto che eri molto assonnato. Non sono un docente e non posso togliere punti casata, ma ci tenevo ad aiutarti a stare attento. Pensa positivo: prendersi una mia frustata sulla spalla è roba da mettere in curriculum" l'attenzione del superquattro era tutta per Lucas, il quale era stato violentemente raggiunto alla spalla dall'arma dell'uomo, lasciandogli una bruciante ombra, che rapidamente si spense. Almeno per il momento: ogni cinque minuti, infatti, per un secondo, egli avrebbe risentito chiaramente il dolore della frustata; osservandosi la spalla, avrebbe trovato incisa su di essa una Tiwaz invertita, evidetemente regalo di Kwaku.
"Bene, ora che vi ho fatto vedere che anche se non tolgo punti ho i miei strumenti, una seconda premessa: a me non me ne frega niente perché non sono né Baltico né tantomeno Denrisiano, ma se Sigurd o qualche altro Capitano vi sente ancora dire che i Baltici sono cristiani o peggio cattolici, vi sputa in faccia e vi da fuoco alla casa. Se vi va bene" sul volto dell'uomo vi era indifferenza per la ferita di Lucas e un pizzico di divertimento per ciò che stava dicendo, tuttavia appariva serio, concentrato: parlava chiaro e conciso e osservava i ragazzi uno ad uno senza mai sofferarsi troppo, se non su quel Blake Barnes che lo aveva quasi sfidato apertamente, o quella Lilith che aveva osato definirsi suo allievo, o ancora, sul povero Jesse, perché in fondo non veniva mai bullizzato abbastanza
"Comunque, tornando alla domanda, la risposta giusta è... l'unica che avete tutti scartato" e nel dirlo sollevò il vaso giapponese con un ghigno degno del vero bastardo che sapeva di essere
"del resto, questa è una lezione di Rune, e, come la caposcuola dioptase e la prefetta opale e quell'altra opale dai capelli hanno intuito, in rune tutto sta nel significato delle par-""PERDONATE IL RITARDO RAGAZZI" quando la porta di accesso all'aula si tramutò ancora una volta in foglie d'autunno cadenti, l'apparizione di una slanciata figura bionda fu simile ad un tuono a ciel sereno, interrompendo il fluire delle parole del Superquattro e richiamando quasi ogni attenzione sul nuovo venuto.
"Avrei dovuto tenere la lezione in collaborazione con una figura di spicco di Denrise, ma non è presentato all'appuntamento fissato e te... mo?" il biondo non pareva in vero essersi accorto di tutte quelle attenzioni, forse troppo occupato a scusarsi, di fatto quasi andando a sbattere addosso al Superquattro, accogliendo lo spawnare di un Kwaku selvatico nella sua aula con una faccia che probabilmente ad alcuni avrebbe ricordato un certo
meme.
"Yo, Lance! Ce l'hai fatta ad alzarti dal letto" impassibile, il Superquattro alzò pigramente un braccio in segno di saluto, godendosi gli occhi sempre più fuori dalle orbite del musicista.
"M-ma... Kwaku, e-eri già quì? E... hai già iniziato la lezione?!" pian piano il runista prese coscienza della situazione, osservando affettato i discenti, tornando poi ad osservare l'altro con far quasi accusatore
"Mi avevi detto di aspettarti all'ingresso principale!" affermò lui, minaccioso come un barboncinoò.
"Ah sì?" fu la risposta da finto innocente del nero
"Non ti avevo detto dal tuo studio? Sai, sono arrivato là, ti ho aspettato un po' e ho pensato che ti fossi addormentato...""No, Kwaku. Sono certo mi avessi imposto di vederci all'ingresso, perché - se mi è permesso citarti - un uomo del mio calibro non può certo entrare in Accademia senza una degna scorta di almeno un sacerdote runico, per quanto Inglese""Ah, già, vero" il sorriso dell'uomo si fece ancora più strafottente, forse a causa della citazione, forse a causa del furore mal controllato dell'altro
"Sai... sono sempre stato volubile... a volte neanche io mi ricordo cosa voglio" ammise, scrollando le spalle e posando le regali terga sulla cattedra
"Per quello ti avevo detto che era meglio vederci la sera prima... per mettere a punto la lezione... ci saremmo evitati errori di questo genere... sono sicuro che ci saremmo anche divertiti molto di più... ma... vabbè, in fondo che importa: tu sei qui, io sono qui, loro sono qui e mi hanno anche già risposto alla prima domanda, quindi va bene così no?""KWAKU!" Lancelot divenne rosso in viso dalla rabbia e con foga si tolse il capotto verde e la sciarpa gialla, gettando entrambi sullo schienale della propria sedia, sopra la pelliccia dell'uomo, facendo poi lo stesso anche col proprio cappellino, andando poi ad osservare i quattro oggetti, sollevando un sopracciglio, anzi, tutti e due
"Questo era il tuo semplice-semplice test di benvenuto?" chiese lui, alquanto sarcastico in merito.
Ovviamente, Kwaku si limitò ad un sorriso sornione
"Cosa c'è di più semplice di una domanda quasi impossibile?" propose, godendosi il biondo aggrottare la fronte, tornando poi con assoluta nonchalance ad arringare la classe
"Del resto, non solo la risposta era molto radicata negli equilibri politici del popoli del mare, ma - che mio marito mi perdoni - baltico ha ovviamente più accezioni, la cui importante sfugge a tutti voi e si lega profondamente al ruolo di mio marito."Lancelot si sedette al proprio posto con un sospiro, al che Kwaku si portò alle sue spalle, quasi appoggiandosi alle lavagne e incrociando le braccia
"Voi con Baltico avete inteso il mar Baltico... il che è vero, ma per noi popoli del mare... i mari sono qualcosa di un po' più incasinato..."Kwaku prese fiato e poi con un colpo di bacchetta scrisse sette nomi alla lavagna, ovvero i
sette mari "Voi vivete qui da anni e vi siete trovati Denrise con i Denrisiani, sapete che cacciano mostri e che hanno usi vichinghi e fine: gente strana e fine, no? Ci sta eh, ma la cosa è un po' più complicata di così: quando i progenitori dei denrisiani hanno iniziato ad espandersi e costruire colonie non è che guardavano molto cosa facevano e dove andavano, ma ad un certo punto si sono resi conti di non essere soli, ma che c'erano anche altri maghi che avevano preso per varie ragioni le vie del mare. Dopo anni di guerre, conquiste, fondazioni, accorti, spartizioni, i cosiddetti popoli del mare hanno deciso di rievocare l'antico mito dei sette mari e stabilire sette re sovrani sui cosiddetti sette mari, ognuno con un suo popolo, le sue usanze e le sue prerogative."Lancelot a suon di sentirsi parlare alle spalle si fece inquieto, cercando di torcersi, ma non con troppo successo. Kwaku, intanto, andava dritto come un treno
"Ogni Re è sovrano di un mare... ma il mare è di tutti, pure degli Inglesi" ghignò avvicinandosi a Lancelot da dietro e poggiandogli le mani sulle spalle con far canzonatorio
"quindi ogni Re comanda il suo popolo che originariamente deriva da quel mare o che lì ha comunque avuto la sua fortuna... e questo ci fa rispondere alla vostra domanda"L'uomo si allungò in maniera felina, cercando senza troppo successo di strusciare il proprio corpo su Lancelot, raggiungendo il fumetto
"Il fumetto riprende un dio della mitologia norrena, ma per quanto Denrise sia legato agli dei norreni, ciò non lo rende strettamente Baltico." spiegò, lanciando poi il fumetto ad Aidan con un occhiolino.
Il secondo oggetto che prese fu la croce
"Me la reggi Lance? Questa è di un ministero che si affaccia sul Baltico, e non è un paese baltico, ma è cristiana e la sua fattura è un regalo del sacro ordine della croce di malta, che da secoli guida i popoli del mar mediterraneo. Quindi decisamente non baltico... per quanto si affacci sul baltico" ridacchiò.
Kwaku il proprio bacinoa Lancelot e provò a sfilargli di mano la croce per metterci la barca coreana, il quale però a quel punto ne ebbe evidentemente abbastanza, alzandosi e mettendosi vicino alla finestra, chiaramente ostile, a braccia conserte. Kwaku accolse il rifiuto con un ghignetto e niente più, mostrando a tutti invece il modellino.
"Il Caposcuola Opale ha ragione. La nave tartaruga richiama la carpenteria denrisiana, ma è uno scoppiazzamento: loro vedevano le nostre drakkar e hanno deciso di fare delle navi simili... ovviamente senza riuscire ad eguagliarci! Mentre il vaso... Lancelot, rispondi tu?"Il musicista fissava l'altro infastidito, ma, dopo averlo visto prendere ancora il suo posto sulla sedia, decise di rispondere
"Quelli sono koropukkuru, spiritelli tipici dell'isola di Hokkaido, in Giappone, che ospita un villaggio conquistato dal re del Baltico intorno al 1600... e quindi, anche se non ha niente di norreno o runico, è comunque identificabile come manufatto baltico... in quanto appartentemente ad un popolo che risponde al Re del Mar Baltico"Kwaku annuì compiaciuto
"Siete davvero fortunati, sapete? Io e Sigurd amiamo dire che i sacerdoti o son degni o son fregni: il vostro è tutti e due!""FINISCILA KWAKU!" strillò in risposta Lance, avvampando chiaramente bullizzato dall'altro, che si stava decisamente divertendo.
"Va bene va bene... ci provo... anzi... facciamo così: smettiamola di parlare di te. Parliamo di qualcuno di ancora più figo: mio marito propose
"Lui, come Re del Mar Baltico ha controllo su qualsiasi villaggio baltico, indipendemente di dove si trovino... e da quanto possano essere diversi. Gran parte dei villaggi baltici si trovano nelle zone artiche e antartiche del globo, ma non è necessario, perché alcuni non si sono uniti spontaneamente, ma sono stati conquistati... il che pone un importante tema: l'identità. Cos'è un baltico?Una domanda complicata, alla quale in effetti il nero aveva ben poco risposto. Fu forse per questo che la melodica voce di Lancelot inziò a diffondersi
"Kwaku sta cercando di dire che a livello geopolitico potremmo classificare i sette mari come di fatto sette imperi: comandano più popoli, tra di loro anche non in continuità geografica, e questa eterogeneità genera un doppio problema: garantire le identità individuali per impedire rivolte, ma, al contempo, creare valori identitari comuni che li facciano sentire parte del tutto"Kwaku annuì compiaciuto
"Molti di voi si sono focalizzati sulla geografia e la religione, ma sono due aspetti che non potrebbero andar bene per i popoli del mare... o almeno, non per il Mar Baltico. La scelta è ricaduta sulle eccellenze e le tradizioni dei primi baltici e sulla visione stessa del mare e della magia. Ci si è focalizzati a diffondere e rinforzare le tradizioni dell'artigianato del legno, delle rune, dell'astronomia e soprattutto a diffondere la corsa al mare come avventura, e di una società fondata sui Predoni, avventurieri sempre a caccia di mostri marini... e quando ci scappa anche tesori e altre navi... ma principalmente di mostri marini: del resto Denrise è contro la magia nera" un piccolo ghigno si stampò sul suo viso
"I Caraibi viaggiano per il mare per commerciare, i Mediterranei lo fanno in nome della loro giustizia, i mari del sud sono solcati in armonia con la natura, mentre il mar rosso persegue i propri fini senza alcuno scrupolo. Sicuramente è più facile ritrovarsi in questo, ovunque si sia nel mondo, che omologare l'abbigliamento denrisiano - ben più leggero - a quello islandere, o chiedere ai giapponesi di non adorare i loro spiritelli e votarsi solo a Odino."Senza un reale preavviso, Kwaku lanciò in aria delle rune che atterrarono nelle mani (o sulla fronte) di Jesse, Lilith, Aidan ed Elisabeth
"Siete prefetti e coposcuola, e avete le vostre responsabilità Le rune vi hanno eletti portavoce e vi hanno assegnato uno dei quattro avamposti. A voi formare un gruppo e immaginare come possa essere quel posto""Ci sono domande fin qui?" qualcuno doveva pur chiederlo, ed era chiaro non sarebbe stato il superquattro. Risposto a quando domandato, il musicante avrebbe ripreso ad approfondire l'esercizio del giorno
"Religioni, usi, costumi, struttura stessa del villaggio e rapporti con il Ministero della Magia di competenza... dovrete fare un brainstorming in merito e produrci almeno venti centimetri di pergamena su come immaginate quel Villaggio. Non vi chiediamo di andare online a cercarlo, anzi, ve lo vietiamo proprio: il vostro è un puro esercizio di logica e stile... non è importante che rispecchi la realtà, ma che il ragionamento abbia senso.""Confermo quanto dice il sacerdote: sinceramente non me ne frega un cazzo che diciate le cose giuste, mi interessa che ci dimostrate che avete capito che cazzo sia un fottuto baltico e cosa sia un cazzo di denrisiano." concluse il superquattro, seguito da un gemito di Lancelot, che non poté non osservare il proprio orologio, alquanto felice che la sua ora stesse finendo.