Il sole, la luna, la verità

Blake&Lancelot

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    BIPOLARE CON DRAMMA
    stato emotivo persistente che, quando estremo, altera sentimenti, pensieri e comportamenti.
    Era tempo che ci pensava. Alla fine aveva capito che ogni persone che aveva incontrato sulla sua strada era stata parte di lui, come un mentore. Poi c'era anche da dire che alcuni gli erano rimasti nel cuore più di altri. Lancelot era uno di questi. Non sapeva bene il perchè, alla fine la prima volta che era entrato nella sua stanza era per dirgli che lui si stava per fare la sua fidanzata e che prima o poi se non lo faceva lui, lo avrebbe fatto lui stesso. Poi, alla fine aveva capito che tra Annie e Lancelot avrebbe preferito sempre la presenza del biondo. Insomma era stato un amore mascherato da odio da subito e la cosa era andata sempre di più ad approfondirsi. Sapeva che Lancelot aveva un debole per lui, che nessuno studente poteva essere paragonato a lui e la cosa la sosteneva anche con una certa fierezza ed arroganza. Certo si era che Lance non lo avrebbe mai veramente ammesso, ma Blake lo sapeva. Aveva deciso di andarlo a trovare in un luogo diverso dalla scuola, perchè in fondo voleva parlare di qualcosa che andava oltre la scuola. Prese una bottiglia di vino rosso al supermercato e si incamminò verso la villa Olwen. Era sempre interessantissimo sapere cosa faceva Lance quando tornava a casa e sperava che non stesse con Annie, perchè se no non avrebbe potuto dire niente di tutto quello che voleva veramente. Si morse il labbro, aveva quasi il timore di andare da lui per una cosa del genere, alla fine poteva sembrare una cazzata, ma non sapeva seriamente dove sbattere la testa certe volte e chiedere a lui gli sembrava un'ottima idea. Con la bottiglia in un sacchetto di carta dura, con un fiocco che ricordava i colori della sua casata, una camici rossa con colletto coreano, un giubbetto di pelle imbottito all'interno, jeans di un lavaggio standard e scarpette bianche della puma, suonò a casa del docente di rune ed attese semplicemente di essere ricevuto.Come si cominciano questi discorsi? Ciao Prof. Non so cosa cazzo fare dopo la scuola, anzi ho un'idea ma so che non me l'accetterà mai Victoria quindi ci puoi mettere una buona parola tu? Pensò mentre attendeva che qualcuno aprisse. Poteva essere una buona introduzione, no? Giusto per arrivare dritto al sodo.
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    Blake Barnes
    Quando sei pazzo, pazzo come questo, non lo sai. La realtà è ciò che vedi. Quando ciò che vedi si sposta, allontanandosi dalla realtà di chiunque altro, per te è ancora realtà.
     
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    Lancelot OlwenDocente di Rune
    L'anno scolastico era ripreso, ma Lancelot quel sabato pomeriggio faticava non poco a rendersene conto, seduto sul proprio divano nel mentre insieme a Cassiopea, adagiata pigramente su una spalla, rispondeva ad una serie di mail e messaggi, definendo la serata e il giorno dopo: aperitivo con un gruppo di musicisti magici, serata con annie, mattino poi brunch in famiglia e altre prove in vista di un nuovo concerto.
    Immerso come era ad accettare o rifiutare proposte di lavoro e organizzare scalette, il biondo si sentiva catapultato a Londra anche più di come lo fosse fisicamente, avendo come unico rimando di Hidenstone la pila di compiti che si era trascinato dietro e che ad ogni occhiata che lanciava loro gli evocavano un sorriso contrito 'Merlino... non so se siano più terribili loro o le prove su scalette che non ho il tempo di imparare' si diceva lui sbuffando fin troppo spesso, salvo che poi una di quelle volte sentì qualcuno alla porta, sicché dovette alzarsi.
    Con fare distratto, Lancelot si diresse alla porta, servendosi del citofono elettrico per vedere tramite la telecamera chi fosse arrivato, sicché aggrottò la fronte "Blake?" chiese lui, non sapendo se sentirsi più confuso dal ritrovarselo davanti alla porta, dal non trovarlo ad hidenstone in punizione (?) o non vederselo assieme a Jesse.
    Il musicante lasciò risuonare il nome dell'alunno nell'etere, poi quando gli echi di perplessità e meraviglia si furono dissolti si decise a riprendere a parlare "Sali pure. Ultimo piano" gli disse sbloccando la porta e invitandolo nell'attico, ben sapendo che tanto non era possibile dire di no a Blake Barnes: l'unica alternativa a non farlo entrare di fatto era trovarsi le vampe dell'inferno tutto attorno!
    Quando il giovane rampollo di famiglia Barnes fosse giunto all'ingresso, si sarebbe trovato un Lancelot alquanto anomalo "Scusami se mi trovi impresentabile, ma tra due ore ho un aperitivo e contavo di prepararmi dopo" concesse lui con un sorriso, manifestando la sua preferenza e confidenza con Blake aprendo la porta scalzo, con una camicia bianca con tre bottoni non allacciati, pantaloni lunghi verdi e i capelli semplicemente scapigliati "A mia discolpa devo dire che non ti stavo aspettando. Questa è per me?" chiese lui con un occhiolino, prendendo il pacchetto, che scartò rapidamente, dopo un piccolo sorriso per il fiocchetto, annuendo convintamente alla bottiglia "Anche se questo val bene per farti perdonare" concluse allegro.
    "Accomodati pure sul divano Blake" lo invitò ad entrare e sedersi in salotto "Qual buon vento ti porta da me?" chiese lui, evocando due bicchieri e sedendosi sull'altro divanetto del salotto, accavallando le gambe e osservando curioso e divertito l'altro ragazzo, senza neanche chiedergli come avesse fatto a procurarsi una bottiglia di vino da minore di 21 anni qual era 'Certo non l'ha presa nella sua cantina personale un cancarone simile... altimenti dovrei seriamente fare un discorsetto al parabatai della mia fidanzata riguardo i suoi terribili gusti' rifletté lui con leggerezza, senza ovviamente far pensare come avesse perfettamente notato che il vino fosse da supermercato e non da enoteca, e quindi, ai suoi occhi, dozzinale.
     
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    BIPOLARE CON DRAMMA
    stato emotivo persistente che, quando estremo, altera sentimenti, pensieri e comportamenti.
    Cercava davvero di essere una persona normale, cercava davvero di cercare di fare la persona seria e cercava davvero di non prendersi confidenze che non aveva, ma alla fine non ci riusciva mai. Perchè Blake non riusciva a non prendersi quello che voleva e quando lo voleva. Lui era un Barnes, e lui era BLAKE Barnes. arrivò all'utlimo piano e cercò nella sua mente i riordinare le sue idee ma quando lo vide aprire la porta, con quella camicia e quel pantalone verde sorrise. No prof, davvero! Lei è strafigo anche quando è in casa! Disse poi porgendogli la bottiglia e poi sospirando. Ecco, cosa era andato a fare li? Non ti preoccupare prof, sono qui per dirle che forse, e dico forse, ho trovato cosa fare dopo la scuola. Ammise poi sospirando. Ecco, appunto, non aveva mezze misure. Si andò a sedere sul divano con una voglia matta di fumare, ma cercò di resistere. Quindi si alzò di nuovo e cominciò seriamente a camminare per tutta la stanza. Oh meglio non lo so. Ed in questi momenti in cui mi sento più Jesse che me, mi innervosisco. Come fa a vivere nell'indecisione perenne? Non mi interessa davvero, perchè lo adoro lo stesso. Stava un pò farfugliando, ecco. Ma forse quello era un pò da Blake, in fondo era un bipolare con il dramma e quello, Lance, lo sapeva benissimo. Voglio diventare un runista, alchimista. Cosa cazzo era un runista/alchimista? Cioè, che mestiere era per la precisione? In realtà era perplesso anche lui di quello che aveva detto, ma era anche vero che non riusciva seriamente a levarsi quella cosa dalla testa. Grazie a te ho studiato un sacco di ore rune antiche e segni strani e sono interessanti, e per niente inutili. Li ho usati per combattere, non lealmente, ovvio, ma comunque sono stati veramente importanti e la cosa mi piace. Era una cosa bella da dire che ovviamente non erastato leale in un duello? Forse quella era l'influenza delle botte di Phill che cominciavano a farsi sentire. Con chi ce l'hai l'aperitivo? La confusione regnava sovrana in tutto quel marasma di parole. Bentornato Lancelot Olwen.
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    Quando sei pazzo, pazzo come questo, non lo sai. La realtà è ciò che vedi. Quando ciò che vedi si sposta, allontanandosi dalla realtà di chiunque altro, per te è ancora realtà.
     
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    Lancelot OlwenDocente di Rune
    Blake provava ad essere una persona normale, ma uno dei segreti di Lancelot per non stamparlo contro un muro ogni 3x2 era proprio il capire che per lui ciò fosse impossibile: era troppo ricco, troppo carismatico, troppo pazzo per esserlo. Per quanto si potesse sforzare e impegnare, il concetto stesso di normalità a lui sfuggiva nella maniera più semplice e naturale, rendendo ogni suo tentativo, nella migliore delle ipotesi, buffo.
    Lancelot tutto questo lo comprendeva, a differenza del ragazzo, poiché lui stesso, ai suoi tempi, aveva sofferto di limiti simili, di cui man mano aveva preso coscienza, passando da radical chic senza speranza a persona seria 'In fondo anche io alla sua età avevo le mie ossessioni' rifletté lui trovandosi davanti il sorriso entusiasta dell'altro, nel mentre riusciva anche a strappargli uno sbuffo per eccessivi complimenti "Ti ricordo che sono un uomo fidanzato, Blake" lo canzonò lui, facendolo entrare e rendendosi conto che forse avrebbe dovuto un minimo ricomporsi davanti ad un barely legal come lui, anche solo per provare pian piano ad educarlo da una reale normalità, che richiedeva anche qualche convenzione sociale.
    In barba ad ogni buonsenso, fece sedere il ragazzo sul divano e prese posto a sua volta, mettendo in tavola due bicchieri di vino "Ah, finalmente hai trovato una risposta che ti appaga?" chiese lui distrattamente interessato, stappando e versando il vino con calma e tranquillità, forse non troppo convinto che quella che stava per udire sarebbe stata realmente l'ultima risposta del biondastro "Sono tutto orecchi"
    Il docente prese in mano il suo bicchiere ed annusò il vino, avendo conferma delle proprie prime impressioni, corrucciando lo sguardo nel mentre Blake si perdeva nel divagare su Jesse, in una maniera che in effetti era molto da Jesse 'Quando quei due si erano avvicinati avevamo sperato che Blake passasse un po' - e solo un po' - della sua sicurezza a Jesse... non che Jesse gli passasse un po' del suo funambolismo mentale!' rifletté lui, mentre questo narratore si chiedeva se tal follia potesse essere classificata come malattia venerea e Blake infine giungeva al punto: voleva fare il runista alchimista.
    'Cosa cazzo è un runista/alchimista?'
    Ora. Il fatto che questo narratore, quello di Blake e Lancelot si fossero fatti la stramaledetta stessa domanda doveva ben spiegare perché Lancelot dovesse in ultima analisi ringraziare la scadente qualità del vino: avesse iniziato già a sorseggiarlo, ci si sarebbe probabilmente strozzato a morte, finendo per concludere quella conversazione tra le braccia della sua amata. Al San Mungo. Come paziente.
    Lancelot riuscì a tenere per sé l'imprecazione mentale, esternando comunque una fronte estremamente aggrottata e confusa, sotto alla quale due occhi alquanto dilatati fissavano sgranati e incerti il biondino che spiegava come fosse grato al docente per le preziose e non noiose lezioni (o inutili) "Sono contento che... ti abbia ispirato" affermò lui, non sapendo bene come procedere in quel discorso e sentendo a quel punto un disperato bisogno di bere 'E' vino scadente, avrà un'alto tasso alcoolico: mi servirà!' si disse lui, nel mentre l'altro coglieva l'occasione per chiedergli del suo aperitivo.
    "Oh, niente di che: un'uscita con alcuni colleghi musicisti che tengono poi dei concerti in città" affermò lui, scolandosi il bicchiere e schiarendosi poi la gola.
    "Dunque, Blake... mi sembra di capire che nell'ambito del tuo corso di studi ti senti molto vicino alla mia materia e all'alchimia... sicuramente stiamo parlando di due materie estremamente versatili" probabilmente in maniera proporzionale alla loro allegria! "Ma... sono curioso... come intendi impiegare poi queste skill? Stavi pensando ad un percorso da archeologo? O le volevi spendere... nei duelli?" chiese lui, sentendo improvvisamente caldo.
     
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    Blake Barnes
    Black Opal | 20 anni
    Forse era il caso di dire che Blake era un caso umano. Forse era il caso di dire che Blake non poteva avere definizioni diverse dal suo stesso nome e cognome. Forse era il caso di ricordare a tutti che Blake non era catalogabile in nessuna categoria esistente al mondo, forse non era neanche veramente umano. Ed era anche il caso di ricordare a Lancelot che nonostante tutto, Blake lo consideraa un vero e proprio mentore e forse questa sua figura rischiava di essere confusa, dallo stesso Blake, con una persona con cui prendersi eccessiva confidenza. Alla fine Blake lo faceva con tutti, in realtà, ma verosimilmente in maniera completamente diversa. Con Lancelot si sentiva un pò a casa, per lui era un pò come parlare con Aaron ed Annie insieme un aaronnie strano, il che rendeva strano anche il rapporto dello studente con il professore, ma arriviamo al dunque. Blake alzò appena le spalle. Lo so, la sua fidanzata abita nel mio appartamento ed è veramente qualcosa di pauroso. Ciè, dovrebbero mandarmi gli assistenti sociali solo perchè il mondo mi ha fatto crescere con Annie ed Aaron nella stessa casa. Il che, per lui era una risposta attinente con quello che il suo prof gli aveva appena risposto, anche se di attienenza ce ne era veramente, ma veramente poca, ma andiamo avanti. Il suo farneticare era sicuramente perchè era confuso lui stesso dalle sue stesse parole, ma aveva veramente riflettuto a quello che voleva fare. Ascoltò le perplessità del runista, lo guardò scolarsi il vino, e soprattutto si mise seduto immobile a guardare il docente quando gli vennero poste quelle semplice domande. Non ci ho riflettuto a quello. Ed allora, esattamente, a cosa aveva pensato? Sto facendo tirocinio da due anni con Garlic. Lui è bravo nel combattimento. Ammetto che anche se me le da di santa ragione sto imparando tantissimo! Gli mostrò un livido sul costato non indifferente, non gli faceva male, ma lo portava con fierezza. Ma so che è anche bravo con le rune, ci ha fatto fare una lezione di alchimia, quando è venuto a fare supplenza, dove ha mischiato le due cose e mi è piaciuto, mi sono divertito e sono stato anche abbastaza bravo. Giudicarsi da solo in maniera impeccabile era sicuramente una delle qualità più spiccate del Barnes. Ma era un inizio. Insomma almeno Lance aveva capito da dove era arrivato quel connubio di cose. Come le utilizzo? Forse nei duelli, ma non voglio diventare un auror, ne un predone. Hanno troppe regole da rispettare, troppi gradi, troppe procedure... Voglio essere come i babbani con la partita iva: fare quello che vuole, ma fare qualcosa se no ti stonfano di tasse. O insegnare ad Hidenstone: autodifesa.BAM! Il carico da novanta era stato sganciato con una nonchalance così spontanea e innocente, che se il docente non lo avesse conosciuto a dovere, poteva anche pensare che era qualcosa detto tanto per dire!!

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    Lancelot OlwenDocente di Rune
    Blake non aveva bisogno di definizioni, anzi, lui delle definizioni se ne faceva quello che se ne faceva della ragione, della logica e dei ragazzi che giravano troppo vicini a Jesse: li prendeva a cazzotti.
    Lancelot questo lo sapeva bene, così come sapeva bene che spiegare che non avesse la minima idea di cosa fosse un runista-alchimista non avrebbe sortito effetto alcuno, sicché fece ciò che gli riusciva meglio dopo tanti anni di onorato servizio al fianco di Alexander Olwen: ascoltò.
    Disapprovò ovviamente nel sentir parlare di assistenti sociali per il trattamento di Annie ed Aaron, che lui, nonostante tutto (inclusa la fedina penale di Blake (?)), trovava encomiabile, così come tutta quella similitudine a Lighthouse che al contempo disperava e consolava il cuore dell'Olwen: era bello che avesse trovato una persona che lo facesse sentire così tanto a casa da cambiarlo... ma era proprio necessario che si passassero così tanto il disagio? 'Orsù, siam sicuri che al mondo ci sia abbastanza tempo per gli sprloqui di due Lighthouse?' si domandava sarcasticamente nella sua testa Lance, agognando l'anestesia del vino di bassa qualità offertogli dall'altro, col quale rischiò di strozzarsi alla comparsa del riunista-alchimista selvatico.
    Per non morire soffocato (o bruciato vivo dall'ardore di Blake), Lancelot cercò di essere razionale e professionale, apprendendo ben presto come l'idea dell'opale fosse in effetti sorretta da molte buone intenzioni. E poco altro.
    Osservò il souvenir di casa Garlic ed udì un'inattesa sua ottima recensione da parte del biondino sia come tutor sia come docente, apprendendo come anche il Cacciatore fosse annoverato in quell'elenco ristretto di persone che avevano dato un senso alle esperienze dell'altro, plasmandolo e rendendolo il disagiato che ora era.
    'In effetti noi ricchi godiamo del privilegio di poter fare quello che più ci piace, indipendentemente dalla resa economica...' le idee dell'opalino erano varie e Lancelot decise di insaporirle con un po' di vino sulle proprie labbra, sorseggiando il proprio vetro con interesse ed eleganza "In effetti sei sempre stato uno spirito libero. Ti vedrei bene nella libera professione... sai, stavo anche pensando sempre al discorso dei duelli... mi sono venuti in mente due dei Superquattro: Himpeldown è specializzato in alchimia offensiva, mentre il marito di Sigurd, Kwaku è rinomato per l'uso delle rune in battaglia... stavi pensando a qualcosa del genere anche?" propose lui, lieto che il cugino avesse fatto carriera nella Lega dei Duelli, costringendolo a seguire i match, venendo però poco dopo sbattuto a terra dalla seconda bomba della giornata.
    'Insegnare?!' questa volta nulla poté salvare Lancelot: si strozzlò col vino.
    'Oh Merlino, assistimi!' i colpi di tosse che seguirono lo sfortunato ingurgitare furono violenti e frequenti, soffocando la stanza nel chiasso del runista, che alla fine dovette anche alzarsi e affacciarsi alla finestra, terminando i colpi lì, quasi accasciato sul montante della finestra.
    Quando fu calmo, si voltò, rosso e con gli occhi un po' strabuzzati per la fatica. Tornò al suo posto, osservando l'altro con attenzione "Stai valutando l'opzione di diventare un insegnante Blake?" disse lui senza mostrare alcuno scetticismo in merito, al massimo un po' di sorpresa "Non nego che DCAO non sarebbe nelle tue corde... ma come si integra questo con la tua passione per la musica, le tue velleità (e i tuoi doveri) imprenditoriali e anche il tuo rinnovato interesse per i duelli, l'alchimia e le rune?" chiese lui, forse anche per far ordine anche nella propria mente.
     
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5 replies since 1/11/2022, 23:26   87 views
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