Lancelot Olwen ♣ Docente di Rune
Blake provava ad essere una persona normale, ma uno dei segreti di Lancelot per non stamparlo contro un muro ogni 3x2 era proprio il capire che per lui ciò fosse impossibile: era troppo ricco, troppo carismatico, troppo pazzo per esserlo. Per quanto si potesse sforzare e impegnare, il concetto stesso di normalità a lui sfuggiva nella maniera più semplice e naturale, rendendo ogni suo tentativo, nella migliore delle ipotesi, buffo.
Lancelot tutto questo lo comprendeva, a differenza del ragazzo, poiché lui stesso, ai suoi tempi, aveva sofferto di limiti simili, di cui man mano aveva preso coscienza, passando da radical chic senza speranza a persona seria 'In fondo anche io alla sua età avevo le mie ossessioni' rifletté lui trovandosi davanti il sorriso entusiasta dell'altro, nel mentre riusciva anche a strappargli uno sbuffo per eccessivi complimenti "Ti ricordo che sono un uomo fidanzato, Blake" lo canzonò lui, facendolo entrare e rendendosi conto che forse avrebbe dovuto un minimo ricomporsi davanti ad un barely legal come lui, anche solo per provare pian piano ad educarlo da una reale normalità, che richiedeva anche qualche convenzione sociale.
In barba ad ogni buonsenso, fece sedere il ragazzo sul divano e prese posto a sua volta, mettendo in tavola due bicchieri di vino "Ah, finalmente hai trovato una risposta che ti appaga?" chiese lui distrattamente interessato, stappando e versando il vino con calma e tranquillità, forse non troppo convinto che quella che stava per udire sarebbe stata realmente l'ultima risposta del biondastro "Sono tutto orecchi"
Il docente prese in mano il suo bicchiere ed annusò il vino, avendo conferma delle proprie prime impressioni, corrucciando lo sguardo nel mentre Blake si perdeva nel divagare su Jesse, in una maniera che in effetti era molto da Jesse 'Quando quei due si erano avvicinati avevamo sperato che Blake passasse un po' - e solo un po' - della sua sicurezza a Jesse... non che Jesse gli passasse un po' del suo funambolismo mentale!' rifletté lui, mentre questo narratore si chiedeva se tal follia potesse essere classificata come malattia venerea e Blake infine giungeva al punto: voleva fare il runista alchimista.
'Cosa cazzo è un runista/alchimista?'
Ora. Il fatto che questo narratore, quello di Blake e Lancelot si fossero fatti la stramaledetta stessa domanda doveva ben spiegare perché Lancelot dovesse in ultima analisi ringraziare la scadente qualità del vino: avesse iniziato già a sorseggiarlo, ci si sarebbe probabilmente strozzato a morte, finendo per concludere quella conversazione tra le braccia della sua amata. Al San Mungo. Come paziente.
Lancelot riuscì a tenere per sé l'imprecazione mentale, esternando comunque una fronte estremamente aggrottata e confusa, sotto alla quale due occhi alquanto dilatati fissavano sgranati e incerti il biondino che spiegava come fosse grato al docente per le preziose e non noiose lezioni (o inutili) "Sono contento che... ti abbia ispirato" affermò lui, non sapendo bene come procedere in quel discorso e sentendo a quel punto un disperato bisogno di bere 'E' vino scadente, avrà un'alto tasso alcoolico: mi servirà!' si disse lui, nel mentre l'altro coglieva l'occasione per chiedergli del suo aperitivo.
"Oh, niente di che: un'uscita con alcuni colleghi musicisti che tengono poi dei concerti in città" affermò lui, scolandosi il bicchiere e schiarendosi poi la gola.
"Dunque, Blake... mi sembra di capire che nell'ambito del tuo corso di studi ti senti molto vicino alla mia materia e all'alchimia... sicuramente stiamo parlando di due materie estremamente versatili" probabilmente in maniera proporzionale alla loro allegria! "Ma... sono curioso... come intendi impiegare poi queste skill? Stavi pensando ad un percorso da archeologo? O le volevi spendere... nei duelli?" chiese lui, sentendo improvvisamente caldo.