Non è morto nessuno

libera per denrisiani

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    Denrise
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    Jonathan Baker | Predone
    La ritmica e avvolgente musica dei liuti e delle lire annunciavano il ritorno dell'Orca Furiosa sul molo di Denrise.
    Capitano, siamo a casa! Un ghigno soddisfatto era stampato sul volto di Jonathan Baker, il quale lasciò il timone a un sottoposto e si avvicinò a Sam Occhiolungo. P'esse la prima vorta che t'imbarghi, hai fatto er tuo. Un giorno potrai diventare capitano anche tu se lo vorrebbesti. Il ragazzino sembrava piuttosto imbarazzato dalle parole del suo capitano. Si dice volessi. Il ghigno compiaciuto di Jonathan scomparve all'istante e il rossore riempì il suo volto. Una vena più grossa delle altre divenne visibile sul collo ramato e con uno slancio fulmineo scattò verso Occhiolungo e con un pugno lo fece accasciare. Se dice GENTE AVEMO ER PRIMO CHE TORNA A CASA A NUOTO! Un gruppo di omoni gettò in acqua il povero ragazzo che stando alle stime di Jonathan avrebbe dovuto impiegare una ventina di minuti per raggiungere il molo.
    Sofisticati de 'sta minchia.
    L'orca Furiosa era dunque tornata a casa in seguito a una missione nel sud del Pacifico. Gli uomini erano provati dal lungo viaggio e lungo il molo si intravedevano pescatori, carpentieri e i cari dei predoni.
    Certo Boss che ogni tanto una tua puttana potrebbe venire ad accoglierti. Gestisci un bordello e nun se ne vede mai una. Il secondo pugno della giornata era stato inaugurato. Nun me ne fotte un cazzo dell'accoglienza, te sembro uno di quegli inglesini cor bon-ton, il tè e un dito in culo? Ovviamente nessuno rispose alla domanda.
    Periculum. Dalla bacchetta magica innumerevoli luci rosse vennero generate in aria e chiunque avesse voluto avrebbe potuto avvicinarsi. In merito alla richiesta di soccorso di Puck Testadura annuncio con orgoglio che nessun denrisiano è morto in battaglia o per mare. Per festeggiare invito ognuno di voi presso il Canto della Sirena per un giro di rum offerto dalla casa! Era un avvenimento più unico che raro dato che Jonathan Baker era conosciuto per essere l'oste più avaro dell'isola.
    Il predone, infatti, sapeva bene che durante tali festeggiamenti nessuno si fermava al giro di rum offerto dalla casa, quindi si trattava di puro e vero marketing nonostante non ne fosse pianamente consapevole. Fu così che condusse la folla presso il Canto della Sirena. Lì le donne accolsero chiunque fosse entrato e Jonathan si sarebbe messo dietro al bancone, pronto a servire i suoi clienti. Se qualcuno vole fà er furbetto, faccia pure! Me darà la possibilità de provà er novo martello c'ho commissionato. Ora prego, fatevi avanti!



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    Einar Tryggvisson | Predone
    Ritornare per mare era stata una ventata d'aria fresca per i suoi polmoni, l'odore della salsedine, la chiglia che taglia l'azzurro mantello e la polena che annega dentro l'acqua ad ogni cavallone. Era quella la vita che Einar aveva scelto e, grazie a Jonathan Baker, era riuscito a tornare a bordo dopo una trentina d'anni di inattività. Il Predone era stato imbarcato sull'Orca Furiosa in qualità di scaldo e, come tale, aveva preso appunti sulle proprie pergamene di quanto era successo in previsione di comporre una ballata. Ora, finalmente a Denrise, si era goduto la vista del porto dal mare divenire da un puntino verso l'orizzonte farsi sempre più vicino. L'idea di Jonathan era quella di fare festa, promuovere il successo della missione e organizzare delle bevute al Canto della Sirena, aveva preparato i propri strumenti, con l'eccezione della Lira che aveva acquistato da poco, non voleva fare addormentare tutti. La prova che aveva fatto sulla negoziante che gliel'aveva venduta gli aveva dimostrato quanto fosse potente uno strumento simile tra le sue mani e, così, avrebbe scelto il Lur, affiancato dal Brockhorn e dalla cornamusa tuttavia aveva scelto il Dulcimer così da poter unire lo strumento al proprio canto. C'erano altri gruppi, Babbani perlopiù, che tentavano con più o meno successo di creare della musica degna del nome dei vichinghi, popolo e retaggio che si era radicato in profondità nell'animo dei Denrisiani. Lo scaldo aveva così iniziato a scrivere, durante la navigazione, la storia dell'impresa e, riga dopo riga, aveva creato qualcosa che non vedeva l'ora di fare sentire al Capitano Baker e quella, con tutti i presenti all'interno del Canto della Sirena, era l'occasione giusta. Una volta finita provò a suonarci un arrangiamento e, assieme, provare il testo della canzone.

    «L'orca Furiosa, nel mare del Sud
    Veleggiava veloce in cerca di Puck.
    "Testa dura" il suo soprannome
    Anche se di peli era pieno il suo addome.

    Salvarlo dovevamo da un serpente di mare,
    Che la sua nave voleva abbordare.

    Capitan Baker con un guizzo di bacchetta,
    Schiva, salta e il serpente affetta.

    Ecco levarsi dal mare il padre fetente,
    Un rombo di tuono,
    I cannoni fan frastuono.
    E diventa un gilet aderente.

    Questa è la storia,
    Di Puck "Testa dura"
    Che della sua cronistoria
    Ne resta una canzonatura.
    »

    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato" | Scheda PG Stat.
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    Sigurth Bjornhethin Leiksun Gunnarsson
    Predone | 27 anni
    Si era sparsa la voce che Jonathan fosse ritornato da una spedizione, che non fosse morto nessuno e che l'oste offrisse da bere per l'occasione. Anche Sigurth in quel periodo aveva viaggiato, esplorando tuttavia il mar dei Caraibi, e più o meno nello stesso periodo aveva avuto modo di sentire ciò che nei vari porti si vociferava riguardo alla guerra dei sette mari. Un ascoltatore attento ai dettagli, cercando di comprendere quali schieramenti si sarebbero mossi, come e in favore di chi. Spesso si era celato in forma di corvo per poter ascoltare le conversazioni più interessanti sussurrate nel buio delle stanze ed ora che Sigurth era tornato in patria aveva voglia di festeggiare: amante dell'idromele e dei piccoli piaceri della vita Sigurth Bjornhethin Leiksun Gunnarsson avrebbe fatto visita al suo capitano preferito. Aveva legato molto con l'oste e capitano dell'Orca Furiosa nelle ultime missioni Jonathan era stato un punto saldo che gli aveva fatto comprendere come, nelle missioni in cui c'era, tutto sarebbe andato per il verso giusto. Lune in testa a parte. Così si era vestito pesante, il tempo non era dei migliori in quel periodo, violenti temporali si abbattevano sull'isola flagellata dalla pioggia e dai fulmini di Thor Odinsson. Aveva optato per un cappotto di pelliccia d'orso con tanto di cappuccio ricavato dalla testa dell'orso e si era recato alla taverna, sicuro che l'avrebbe trovata gremita di gente quella sera. Era una rarità che Jon offrisse un giro di rum a tutti e, in cuor suo, sperava che la stessa cosa si sarebbe estesa anche all'idromele. Il nettare degli dèi, riservato alle cerimonie sacre e tumulato insieme ai morti, se c'era una cosa che gli piaceva bere al figlio di Gunnar era proprio quella. Sarebbe entrato nel locale scrollandosi la pioggia di dosso mentre un fulmine avrebbe illuminato il cielo dietro di lui. Si sarebbe fatto strada con il suo metro e novantasei verso il bancone per alzare una mano verso Jonathan. «Hey Jon, ho sentito la novità, complimenti!» Un sorriso sarebbe sbucato dalla barba del Predone mentre la mano si sarebbe posato su Jarnbjorn, l'ascia in ferro incantato, posta al suo fianco.

    by RevelioGDR
     
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    Quella giornata era stata un po' piatta, doveva ammetterlo, perciò era finita a fingere di lucidare il bancone o i boccali per gran parte del tempo, in attesa che Jonathan tornasse. Quando rientrava dalle missioni, se erano andate bene, portava al Canto sempre un sacco di gente, quindi ci sarebbe stato movimento e soprattutto tanto lavoro.
    Chissà se quella volta, non avrebbe aggredito nessuno, cosa che ogni tanto succedeva, se qualcuno osava contraddirlo o dire qualcosa che non gli piaceva... solamente i più tosti, lo facevano lo stesso senza temere le conseguenze. Sorrise al pensiero, buttandosi lo straccio sulla spalla e posandosi col culo al mobile dietro il bancone, quello dove erano riposte tutte le bottiglie e quant'altro.
    Lasciò, approfittando dell'occasione, che la sua mente vagasse a tutto ciò che aveva passato da quando era sola.
    Aveva affrontato più missioni di quante potesse effettivamente contarne, tutte mortali, tornandone con solo qualche graffio, ma forse a provarla di più, era stato trovarsi al cospetto della Dea Freya. Aveva pagato un prezzo troppo alto persino per lei, anche se qualcuno probabilmente ci vedeva solamente il lato positivo, proprio come Baker.

    Non fu difficile capire quando gli uomini fossero diretti verso il Canto, visto che non erano propriamente silenziosi. Sorrise, riponendo lo straccio sotto al bancone e disponendo una bella quantità di boccali, tutti in fila piano di legno, riempiendoli di Rum, la cassa pronta a contenere fino all'ultimo spicciolo che possedevano. Forse a passare così tanto tempo con Jonathan, stava diventando avara pure lei. Ma non c'era niente di male nel voler i soldi.

    Pochi istanti dopo, entrarono diversi uomini preceduti dal Baker. Con un sorriso ferino, si avvicinò a lui ed incurante della nomea terrificante che si portava dietro in ogni luogo, gli posò un braccio sulla spalla, quasi le servisse a mantenere l'equilibrio. Siete tornati, finalmente... stavo cominciando ad annoiarmi. Osservò sia lui che il suo seguito con occhio critico, rimirando ogni centimetro di pelle scoperta e non tanto pregustando il momento in cui le camere al piano di sopra sarebbero state occupate. Sei ferito? Domandò, anche se ad un rapido check superficiale, non scorgeva graffi, tagli o chiazze di sangue... ma aveva imparato a non escludere che ce ne fossero. Tutto okay? E... perché quel tizio sta cantando? E' già ubriaco? Domandò, inclinando il capo ed indicando Einar.
    Si sentiva molto più sollevata di quanto volesse ammettere, nel constatare che sembrassero tutte le stesse persone che erano partite. Sì, Becca si era segnata mentalmente nomi e cognomi. Tutti tranne... Jon, dov'è il ragazzino? Non sarà... non completò la frase, rabbrividendo all'idea che un ragazzo così giovane, potesse essere morto.
    Si scostò appena solamente quando vide avvicinarsi Sigurth, assumendo un atteggiamento più professionale.
    Rebecca Wagner


    Denrise
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    Capitano

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    Black Heart
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    Dodici sulla cassa del morto, oh oh! E una bottiglia di rum...

    Black avanzava con passo incerto sul pontile di Denrise, in mano una bottiglia di rum decisamente vuota. La sciabola sbattacchiava sul suo fianco, sull'altra la bacchetta. Sul petto, una sovrastante l'altra, due grosse rivoltelle. Non aveva il tridente, ma nella mano stringeva una bottiglia decisamente vuota.

    La guardò in controluce e la gettò dietro di se. Un suono sordo seguito da un tonfo e un gemito.

    Scusa Earl!

    Disse in direzione del marinaio steso da una bottiglia volante non identificata.

    Si rimise in marcia, ma del clamore poco lontano ne attrasse l'attenzione.

    Ah, è solo John. Purtroppo sono al verde

    Si tastò le numerose tasche dei vestiti ed estrasse trionfante una moneta dorata. Peccato fosse di cioccolato. Dopo un lungo attimo in cui forse rifletteva sulla sua sfiga, scrollò le spalle, la scartò e se la mangiò. Ma non fu quello a risollevare il suo umore.

    Rum gratis? O si è annacquato, oppure John è proprio contento!

    All'improvviso il pirata ritrovò le forze, e volò anche lui al canto, carico come non mai, pronto a...

    Cosa stracazzo...

    Osservò con sguardo folle il predone che stava piantando un cavatappi nelle sue orecchie. Estrasse una pistola, gliela puntò alla testa e fece fuoco. Beh. Ci provò.

    A seguito di un innocuo clack, si ricordò di quel mezzo uomo pesce che aveva provato a mangiarlo quella mattina. Ora riposava in fondo al mare, sì, ma con dodici pezzi di piombo che Black non aveva ancora sostituito nelle pistole.

    Sbuffando amareggiato acchiappò uno sgabello e si sedette, incrociando lo sguardo di una delle poche persone al mondo che gli stavano simpatiche.

    Ciao mia regina di Cuori

    Salutò Rebecca con un occhiolino, quindi diede una pacca a John.

    Capitano Baker, sono sempre felice di poter contare su di te nei momenti critici. Donare rum è un atto di grande coraggio e nobiltà d'animo, non lo dimenticheremo mai

    Il tono solenne di Black forse poteva far passare quel mai con messaggi diversi da "più o meno 20 secondi".
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    DANA AN FENG
    L'amore è sognare in due.

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    PARLATO - PENSATO - NARRATO
    Dana dopo aver fatto la missione Varchi degli Abissi aveva saputo che Jonathan era appena tornato. Non aveva mai fatto una vacanza per riposarsi un po’ dopo una stressante missione . Avrebbe indossato un abito comodo come una maglietta bianca a maniche lunghe e pantaloni scuri con scarpe nere per l’ occasione, sperava di non essere di peso quel giorno.

    ‘Che cosa avrà in mente Jonathan stavolta ? ‘

    Pensò la guaritrice una volta raggiunta la destinazione dove si teneva l’ incontro si accorse all’ improvviso che era la prima volta che sarebbe andata al locale Canto della Sirena. Una volta entrata dentro cominciò a farsi strada osservando con molta attenzione che non era la prima ad arrivare c’erano Sigurth e un altro uomo a lei sconosciuto, così passò lì a fianco finché non notò il proprietario che la aveva invitata di certo non avrebbe dovuto dirgli di no così con un tono pacato e gentile nonostante fosse taciturna e quasi fredda con le persone lo salutò.

    “Ciao! Jonathan è un piacere essere qui come mai mi hai invitato eh ? “

    Domandò la giovane donna mentre si posizionò vicino una ragazza che lavorava li e rimase zitta osservando in silenzio notando in quel momento che c’era anche il pirata Black con cui aveva fatto la precedente missione nonostante non la aveva neanche salutata e a volte si sentiva fuori posto ma quel giorno non voleva mancare all’ incontro con gli altri Denrisiani, sperando di fare qualche altra amicizia oltre a Edward e Joanne che aveva visto nella missione. Non era facile per lei farne altre nuove per via del suo carattere tacitano e tranquillo. Per Dana le amicizie spesso non erano il suo forte ma doveva tentare o almeno provarci una buona volta e avrebbe cercato di capire il perché era lì.



    Scheda - Statistiche - Outfit

    @yuiccia

     
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