Giornata di mezz'estate.

Vath, Adrien, Aaron, Blake e Killian

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    Quel giorno tutto era pronto alla tenuta del Funzionario Scelto per l'ufficio Cooperazione Magica Internazionale e Responsabile per la Transizione Ecologica. Di fatto quel giorno era appena iniziato e già si era ritrovato al telefono per l'ordine della carne, aveva mandato Emille con il compito di esser lì per l'ora di pranzo per fare in modo che la carne fosse cotta a puntino verso l'una del pomeriggio eppure sembrava che l'uomo fosse in ritardo per via di un'improvvisa coda nella macelleria. Con il telefono in modalità silenziosa poche furono le interruzioni che Vath ebbe nel suo compito. «Mi dispiace per come si è svolto l'incontro con i tuoi genitori. Non volevo creare nuovi attriti tra te e tuo padre.» Disse in una sua pausa, tra una spiegazione e l'altra, rinnovando le scuse che già gli aveva rivolto per messaggio. Avrebbe fatto fare al ragazzo alcuni altri esercizi, lasciando che arrivasse da solo alla soluzione, mentre Grace entrava per annunciare l'arrivo dei primi ospiti. «Grazie Grace, molto gentile, tanto qui abbiamo finito. Adrien, lascia pure quell'esercizio di scrittura arabo per la prossima volta e andiamo. Direi che per oggi abbiamo fatto abbastanza, ottimo lavoro, sei migliorato, cerca solamente di correggere la pronuncia ma per quello, ti consiglio di guardare magari un film che ti piace in lingua araba e, se ci sono, inserisci i sottotitoli in arabo.» Alla fine il vestito che Adrien gli aveva confezionato era perfetto e risaltava il proprio incarnato chiaro proprio come gli aveva consigliato nella Boutique il Black Opal. Vath aveva fatto predisporre una zona nel giardino esterno, allestendo un gazebo dove gli ospiti avrebbero potuto conversare. C'era da dire che l'uomo faceva le cose in grande e che, per l'occasione, erano lì presenti molti esponenti della società magica attuale e con loro mogli, figli e figlie. Il ministeriale si sarebbe diretto verso l'ingresso e, appena arrivato avrebbe accolto quanti si fossero presentati alla sua porta eppure, una fra tutti, la sua speranza era che non mancasse eppure lei gli aveva dato la propria parola che ci sarebbe stata.

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    Killian Ambrosia Degan
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    Era stato per curiosità che aveva deciso di accettare l'invito.
    Voleva vedere come, in una giornata di relax, si sarebbe relazionato per quell'occasione un po' fuori dall'ordinario. Pensava fosse una cosa molto più informale e tranquilla, una giornata all'insegna dell'amicizia.
    Si era aspettata di sentire il nome di Wyatt e della futura sposa, Isond.
    Invano aveva atteso di sentirlo nominare Krasus, il suo agente K.
    Solo quando le era stato detto chi ci sarebbe stato si era resa conto che non era così, che non era una grigliata tra amici e aveva cambiato idea, avrebbe voluto disdire l'impegno. Sarebbe stata una comune giornata di lavoro ma all'aperto, con colleghi accompagnati dai rispettivi familiari.
    Perché no, non se la sentiva di partecipare.
    Si era comunque fatta inviare l'indirizzo e, anche se più volte era stata tentata di scrivergli che non sarebbe stata presente, aveva controllato la mappa satellitare. Una rapida occhiata le aveva fatto decidere di ultimare l'ultimo tratto a piedi.
    Ed ora eccola lì a percorrere quella strada, riflettendo su quella strana conoscenza.
    Certo era che non si poteva chiamarla amicizia né le si poteva dare altri nomi.
    Più che altro non sapeva proprio come chiamarla, qualunque cosa fosse.
    Killian non sapeva proprio come rapportarsi con Vath, non riusciva a comprenderlo, trovava difficoltoso qualsiasi approccio e lui non le rendeva le cose semplici visto il suo atteggiamento austero e distaccato, sempre impeccabile e composto, in completa contraddizione con il suo essersi dichiarato attratto. E per quanto si frequentassero, le loro, erano sempre uscite mondane è per questo che ritiene non ci sia modo di sapere come sarebbe stato vederlo rilassato e, per la millemillesima volta, si chiese se fosse effettivamente possibile che il Remar sapesse rilassarsi. Le sembrava di non conoscerlo, anzi, non lo conosceva proprio!
    Nessuno dei due conosceva il colore preferito dell'altro o l'animale preferito o se ne avevano uno di compagnia o il cibo preferito o una qualsiasi altra cazzo di informazione personale. E, per quanto parlassero un po' di tutto, erano sempre rimasti sulla superficiale conoscenza e questo la destabilizzava.
    Avrebbe voluto girare i tacchi e tornare al sicuro della sua casa
    Si fermò sotto un albero sul ciglio della strada quando sentì gli occhi riempirsi di lacrime, accese una sigaretta e le lasciò scendere. Si detestava per quella debolezza, odiava non riuscire a reagire a certe situazioni, a relazionarsi con semplicità e il suo stato mentale sembrava in stasi, inamovibile. Fuori dalla cancellata, da dove era, riusciva a vedere (?) il biondo accogliere i suoi ospiti con la solita pacata educazione. Avrebbe asciugato le lacrime, spento la sigaretta finita e messo il mozzicone in una scatolina, si sarebbe ricomposta sperando che nessuno notasse che aveva pianto, avrebbe varcato il cancello avviandosi verso l'uomo e quella che sembrava una lunga, lunghissima e difficile giornata. Rivolse al ministeriale un sorriso mesto, un'occhiata sfuggente
    «Salve Vath.» Disse con tono tranquillo, resistendo ad un improvviso impulso.
    Si sentiva sola e persa

    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato" | Scheda | Stat.
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    Wyatt Wolf | Auror


    Era possibile dire no a un invito da parte di Vath per una grigliata nella sua casa? Difficile se non impossibile. Sapeva quanto facesse le cose alla perfezione ogni volta e cercasse sempre gli ingredienti di prima qualità, poi sarebbe stato un momento da passare in compagnia e tra amici. Non poteva chiedere assolutamente di meglio. La carne di prima qualità era assolutamente una sua prerogativa, una salciccia, una bistecchina, o qualunque taglio lo avrebbe mangiato senza problemi. Aveva chiesto anche a Isond di andare con lui sperando che il lavoro non fosse un problema per lei quel lavoro. Quella mattina le aveva lasciato un messaggio nella cucina della casa così che potesse leggerlo appena sveglia.

    Ehi tesoro, vuoi venire oggi a pranzo a una grigliata da Vath? Se sei disponibile e hai voglia ti aspetto verso le una da lui oggi. Fammi sapere se riesci a passare, mi faresti felice. P.S. Spero che non farai troppo tardi a lavoro oggi.

    Si preparò per quella grigliata sperando assolutamente che anche Isond potesse raggiungerlo per pranzo. Vestitosi per l'occasione si dette un occhiata allo specchio poi si materializzò verso la zona dove si sarebbe tenuta la grigliata. Un attimo di riposo prima di entrare nella tenuta per sistemarsi a modo, era il suo modo di essere quello effettivamente. Poi entrò nella stessa tenuta e salutò per primo Vath Remar che era lì ad accogliere i suoi ospiti per l'occasione.

    Ciao Vath, come stai? Ah, ti ringrazio molto per l'invito. Più tardi dovrebbe arrivare anche Isond appena esce da lavoro.

    Fatto ciò salutò anche Killian Ambrosia Degan che era già arrivata per quella bella grigliata.

    Ehi Killian, come stai? Ogni tanto è bello vedersi anche fuori dal Ministero.

    A quel punto attese una sua risposta. La festa, o meglio la grigliata, era appena iniziata.

    <parlato> - "Pensato" - 'Ascoltato' | Scheda PGStat
     
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    Stardust Bringer

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    Krasus Thunderbolt
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    Krasus grugnì.

    Il telefono vibrava e non era per la sveglia, tolta in quanto aveva la giornata libera. Lo cercò alla cieca, pretendendo di essere ancora addormentato, lo trovò e, sempre alla cieca, lo lanciò più o meno in direzione dei vestiti puliti. Il tonfo soffocato lo fece sorridere trionfalmente: aveva centrato gli indumenti. il successivo tonfo meno attutito lo fece imprecare: era scivolato dagli indumenti al pavimento.
    Stava per lasciarlo li e rimettersi a dormire, quando un pensiero gli balenò in mente.

    E se fosse Kill?

    Dopo quella sera, i due erano diventati molto più vicini di prima, il quanto più simile possibile all'essere legati per l'anima, uno spirito evolutosi in due metà, in due corpi diversi.
    Nonostante i nobili pensieri, la pigrizia ha armi potenti dalla sua, e per costringersi ad alzarsi, il guerriero giocò le sue carte migliori: si rotolò sul materasso fino a che un terzo tonfo risuonò nella stanza.

    Rialzatosi si avviò, in mutande, verso il cellulare che sembrava guardarlo male dal tappeto, lo prese e guardò chi era che gli aveva scritto. Se non fosse che era entrato in chat, avrebbe fatto finta di niente e sarebbe tornato a dormire.

    Che cazzo è una grigliata formale?

    Si chiese, mentre scriveva "forse" in risposta dell'invito informale per un pasto formale scrittogli dal funzionario ministeriale, nonché suo amico, Vath.
    Eh già, la sua voglia di vivere quel giorno era davvero troppa per poter scrivere più che "forse". Ormai la promozione era dietro l'angolo, e lui stava dando anima e corpo per arrivare a quel momento in forma smagliante, inossidabile, invincibile. Questo voleva dire che le giornate di riposo sfioravano la sfera sacra.

    Un paio d'ore dopo era vestito in tutto punto e in sella alla sua moto, sfrecciante verso la residenza di Vath. Ora che aveva trasformato il motore in un generatore magico di energia, le zone ztl non erano più un problema, in quanto per i no mag egli guidava una moto elettrica. E niente era meglio del suo bestione, come cavalcatura.

    Arrivato vicino alla residenza del ministeriale spense il motore e smontò dalla sella, aprì il portabagagli e vi infilò il casco, quindi chiuse tutto a chiave e si avviò, in perfetta tenuta sportiva grigia e nera, ad affrontare sorrisi, complimenti e un sacco di altre cose di cui avrebbe fatto volentieri a meno. Perlomeno Vath riusciva a creare pasti quantomeno sfiziosi e dii qualità: l'amico lasciava scintille di speranza anche per persone come Krasus, e lui ne era (quasi) riconoscente.

    Giunto al giardino, incredibilmente senza incrociare nessuno, vide dalla distanza Wyatt, Vath e...
    Sorrise, riconoscendo immediatamente i capelli dai riflessi d'argento di quello spirito ribelle a lui sì affine, e le si avvicinò, cingendole scherzosamente la vita.

    Signori, i miei ossequi. Ora, non sento sfrigolare nulla: o la bistecca o la coscia di qualcuno, sono famelico

    Fece l'occhiolino a Vath, per dimostrargli che... beh, era li per lui? Sì, il messaggio era più o meno quello. Inutile dire che l'avere Killian di fianco lo faceva sentire infinite volte meglio.

    Dormito bene Kill?

    Le chiese dolcemente, per rompere quel ghiaccio che le vedeva nello sguardo... e oh si, povero Wyatt.

    Mon amì! Bello vederti! Come sta Isond? Pensavo che l'avresti portata con te

    Disse sorridendo all'amico, senza sottolineare che in realtà non sapeva nemmeno che ci sarebbe stato lui. O anche Krasus stesso, era rimasto un'incognita. Se la parte formale del pomeriggio sarebbero stati loro tre, oh beh, allora di certo non sarebbe stato noioso affatto.
    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato" | Scheda - Stats
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    Edited by ShiningDragon - 30/10/2022, 14:45
     
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    PARLATO - PENSATO - NARRATO
    ‘ Wow che bello non pensavo che Wyatt Wolf fosse cosi premuroso magari tutte le persone fossero come lui. Per questo lo adoro e lo amo così com’è .’

    Pensò Isond una volta sveglia, quando quella mattina si ritrovò in cucina a far colazione e poi all’ improvviso notò un biglietto da parte di Wyatt sopra al tavolo della cucina vicino alla sua tazza. che la invitava a pranzo con una grigliata da Vath, un suo collega che lavorava con lui. Non poteva certo mancare a quell’ evento ma prima doveva lavorare almeno fino alle 12,30 cosi avrebbe avuto tutto il tempo per tornare a casa e preparasi. Di certo non ci sarebbe andata vestita da medico ed infatti dopo aver visitato qualche paziente e dato qualche ricetta si levò quel camice da lavoro appendendolo all’ attaccapanni dello studio dove lavorava dopodiché uscì dalla porta camminò verso l’ ingresso dell’ ospedale salutando la ragazza della reception con dolce sorriso.

    “ A Domani!”

    Esclamò Isond mentre uscì dall’ ospedale ritrovandosi in strada piena di persone e di negozi aperti. Amava molto quella via sembrava tornare a vivere. Aveva dovuto staccare il turno alle ore 12,30 sennò non poteva arrivare in tempo alla grigliata a casa di Vath. Una volta raggiunta l’ abitazione che condivideva con Wyatt e l’ aprì spingendo la porta e dopo entrò dentro per andare a cambiarsi salendo le scale che portavano alla loro camera spingendo la porta ed con un scatto fulmineo entrò e una volta entrata si avvicinò all’ armadio dove c’erano i suoi bellissimi vestiti. Sorrise dolcemente mentre ne stava cercando quello adatto e infatti lo trovò era un vestito lungo semplice nero abbinato con delle scarpe ad infradito e un chignon per quell’ occasione che le si era presentata in quel momento. Dopo essersi cambiata fu pronta ad andare ed uscì dalla stanza chiudendosi la porta alle spalle ritrovandosi davanti alle scale che scese a passi piccoli e veloci che facendola arrivare all’ ingresso principale per perdere la borsetta appesa e poi uscire dall’ appartamento chiudendosi la porta alle spalle ritrovandosi in strada per andare all’ appartamento di Vath dove c’ erano quasi tutti ospiti e lei era quasi l’ ultima ad arrivare all’ ingresso del giardino.

    ‘Finalmente posso mangiare qualcosa di delizioso come la carne anche se so cucinare. Speravo che si trattasse di me e Wyatt ma invece no! ’

    Pensò la medimaga una raggiunta la abitazione riconoscendo senza ombra di dubbio Wyatt Wolf che la aveva invitata e cosi avvicinò abbracciandolo da dietro.

    “ Eccomi lo sai che non ti avrei lasciato solo ho solo spostato il turno per esserci e farti compagnia in questa giornata di mezza estate. Grazie amore del biglietto. ”

    Esclamò l’ infermiera dell’ ospedale mentre ringraziò con un sorriso il padrone di casa.

    “Grazie per l’ invito. Ho solo seguito Wyatt, quindi spero di non dare troppo fastidio.”

    Aggiunse Isond mentre si mise accanto a Wyatt che gli prese timidamente la mano. Non sapeva cosa l’ aspettava in momento...



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    @yuiccia

     
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    stato emotivo persistente che, quando estremo, altera sentimenti, pensieri e comportamenti.
    La giornata era già cominciata malissimo. La domanda era perchè doveva passare ferragosto in una villa con persone dell'età di Aaron, quindi noiose, piene di titoli e che avevano intenzione di parlare di cose troppo serie? Perchè mai non la smettevano tutti quanti di imporgli cosa doveva e dove doveva andare? Era qualcosa che odiava tutto quello e non comprendeva per niente. Cioè... tu ti rendi conto che mi hai imposto di venire ad una festa solamente perchè c'è UN solo mio coetaneo? Ma stai bene? Chiese mentre si avvolgeva le maniche della camicia stropicciata fino al gomito, mentre si guardava allo specchio. Poi sospirò appena. Se Adrien decide di essere così sciocco da fare e dire tutto quello che gli dicono, perchè io dovrei salvarlo? Insomma... specialmente dopo... Vide la testa biondo cenere del fratello uscire dalla sua stanza, era messo bene, nonostante il suo abigliamento non fosse troppo formale. La sua espressione era accigliata. Ancora non gli perdonava il fatto che lo avesse preso a mazzate. A detto che non sono stato io no? Pensa quanto è coglione! Mi difende pure! Aggiunse poi sapendo benissimo che il fratello non era stupido e che di conseguenza sapeva benissimo che era stato lui, inoltre era un legilimante ed Blake non era abbastanza forte da resistere a suo fratello. Gli arrivò l'asciugamano addosso, tirata con grande maestria sulla schiena. Verrò, sarò educato, cerco di non fargli prendere un infarto ogni volta che mi avvicino e poi andremo via. Ho una festa stasera e l'unica cosa che posso fare per lui è portarlo con me! Aggiunse poi alzando le spalle e ridacchiando appena vedendo l'espressione di Aaron riflessa nello specchio. Si erano completamente differenti, non c'era che dire. Sia nell'abbigliamento, sia nel modo di fare. Comunque, aveva fatto una promessa e l'avrebbe mantenuta, come sempre.

    Una volta arrivato nella villa di Vath, avrebbe guardato il fratello. Si ma dopo a me la macchna serve, tu ti smaterializzi? Chiese poi chiedendogli le chiavi della macchina e vedendolo tentennare. Non credo che rimorchierai stasera, male che vada hai sempre Markab, no? Lo prendeva in giro, non poteva farci assolutamente nulla. Una volta dentro si guardò intorno, alzò gli occhi al cielo e cn uno sguardo perentorio di Aaron andò da vath insieme a lui. Buongiorno!Il fratello monore di Aaron, Blake. Gli porse la mano per stringerla con un certo vigore e poi sentì le parole di Krasus, ridacchiò. Siamo arrivati nel diciottesimo secolo all'improvviso? Non ce la faceva, non era da lui stare zitto, doveva passare pure del tempo no? Sorrise poi alla ragazza mora che era li vicino e poi fece un gesto della mano verso Isond e Wyatt. Blake! Si presentò verso tutti cercando di individuare l'unica persona che odiava li dentro per essere proprio li dentro. Possibile avere un bicchiere di spumante? Era impertinente, Aaron lo sapeva e lo sapeva anche tutto il mondo magico, ma era pur sempre amato da tutti, in fondo!
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    Quando sei pazzo, pazzo come questo, non lo sai. La realtà è ciò che vedi. Quando ciò che vedi si sposta, allontanandosi dalla realtà di chiunque altro, per te è ancora realtà.
     
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  7. Adrien Beauvais
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    Il coraggio è resistenza alla paura e dominio della paura, ma non assenza di paura.
    Adrien si passò una mano, in un movimento abitudinario, tra quelli che non erano più i suoi capelli, semplicemente perché non esistevano, in quanto rasati a zero. I versi di Catullo non sarebbero stati mai più così appropriati rispetto ai sentimenti che provava verso i suoi (ex) ricci:

    Odi et amo. Quare id faciam, fortasse requiris.
    Nescio, sed fieri sentio et excrucior.


    Odio e amo. Forse mi chiedi come io faccia.
    Non lo so, ma sento che ciò accade, e ne sono tormentato

    Excrucior. Tormentato. Lo era fin nel profondo del suo midollo osseo. E starsene lì, con quel caldo infernale, a Ferragosto, a sferruzzare tra gli esercizi di arabo era una vera e propria tortura.
    - Signor Remar, non voglio essere scortese, ma era davvero necessario che io venissi qui prima per questa lezione extra? – gli domandò. E per quanto si fosse scusato, era stato scortese comunque, ma, ormai, l’uomo lo conosceva come le sue tasche e, se avesse voluto, avrebbe potuto manovrare il giovane opale come una marionetta è mossa dal suo marionettista. Il ministeriale, infatti, conosceva i suoi punti deboli e il rapporto con i suoi genitori era proprio uno di quelli.
    - Non potevano essere più tesi – “Grazie a lei” pensò, ma si morse la lingua. – Comunque, prima o poi sarebbero arrivati questi tempi, quindi, non c’è alcun problema -. “Io le avevo detto che non sarebbe stato il caso”.
    Scarabocchiò, con aria fintamente incurante, qualcosa sulla sua pergamena, presto accompagnata dal disegnino di un piccolo omino. Era stanco di studiare, soprattutto nel giorno più caldo di tutto l’anno.
    Quando l’uomo gli disse esplicitamente di terminare lì i suoi esercizi, Adrien lasciò cadere il pennino e si stravaccò, tirando un palese e forte sospiro di sollievo, sulla sedia. Si stiracchiò per qualche secondo e, poi, si alzò in piedi, facendosi ombra del ministeriale fino al suo giardino, dove trovò tana sul retro di un albero. Non avrebbe fatto l’educato perché, detto sinceramente, non gli importava di apparire qualcosa che non fosse lui.





    ADRIEN BEAUVAIS
    n(ST):02.05.2004
    2043:18 ANNI
    once:BLACK OPAL
    year:II ANNO
     
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    San Mungo
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    Che denota ambizione, intraprendenza o, anche, eccessiva presunzione.
    Lo aveva costretto perchè si meritava una punzione e sapeva che per Blake quella era una vera e propria agonia. Odiava quel genere di feste, specialmente quando poteva stare altrove con i suoi amici. Aveva promesso che sarebbe venuto e solamente la sera avrebbe festeggiato come meglio credeva. Da quando si erano preparati Aaron non faceva altro che lanciare cose: occhiatacce, asciugamani ed altro. Blake era uno stronzo sia con le persone adulte che con i suoi coetanei. Aveva capito un pò la psicologia di Adrien, aveva capito che più lo si costringeva in qualche situazione più lui tendeva a fare il ribelle, a volere attenzioni. Mentre gli altri era riusciti a domarli subito, con lui era diverso perchè rifiutava, ma rimaneva assoggettato, ad ogni forma di autorità, tanto che a ferragosto, festa notoriamente conosciuta per arrostate tra amici ed alcool party, lui era ad una festa di adulti, senza neanche un suo coetaneo a fare compiti. Insomma se quello non era assoggettamento, allora, esattamente cos'era? Comunque adesso c'era Blake, il che, costituiva un altro tipo di problema, ma facilmente risolvibile con il suo sguardo di ghiaccio. Sospirò per quello che disse. Ma potevi metterti delle scarpe meglio, no? Chiese poi sbuffando e guardandolo. Lui, aveva optato per qualcosa di più formale, anche se sempre molto giovanile. Hai dei cazzo di mocassini addosso. Io non ho 30 anni! Aaron scosse il capo e gli diede un piccolo pugno sulla spalla. Ne ho 29 e soprattutto i mocassini non hanno niente che non vanno. Andiamo e non fare lo stronzo. Lo ammonì prima di salire nella loro audi ed arrivare al posto designato. Parcheggiò l'auto, poi alzò un sopracciglio e a malincuore diede la chiave al minore. Beh, fino a prova contraria sei tu che ci fai cose a tre con Kab! Aggiunse poi piccato. No, quella storia proprio non gli era andata giù, neanche per scherzo. Si morse il labbro e quando vide Blake guardarsi intorno gli fece segno di andare insieme a lui verso il padrone di casa. Ma niente, non ci riusciva proprio a tenere la lingua a freno! Buongiorno! Questa è per te! Disse porgndogli una bottiglia di vino rosso pregiato. Viene dall'Italia è un montepulcino d'abruzzo emidio pepe del 2001, qualcosa di spettacolare! Ammise poi sospirando e scutendo il capo. Ok, era un adulto ed avrebbe risposto da solo di vessazioni varie. Non gli interessava. Si, lui è mio fratello minore... Ecco si adesso serviva anche a lui da bere. Ed ecco il motivo perchè preferiva andare a delle feste dove non c'erano coetanei ne compagni di scuola di Blake, e soprattutto dove non c'era Blake stesso. Sorrise vedendo la ragazza che aveva conosciuto al bar, ecco, adesso era ufficialmente in imbarazzo, ma la salutò cordialmente. Aaron, non so se ti ricordi di me! Aggiunse poi porgendole la mano. Isond, invece, era una sua collega, quindi la salutò in maniera meno formale, in quanto si vedevano spesso al San Mungo. Complimenti! Aveva sentito che si sposavano, sorrise anche a Wyatt e Krasus. Aaron! Disse stringendo la mano ad entrambi. Scusate il ritardo è che ho finito tardi una riunione! Ammise poi sospirando. Sperava davvero che Blake non facesse troppi danni.
    29 ANNI
    lONDINESE
    MEDIMAGO
    IMPRENDITORE
    Aaron Barnes
    Più alto vola il gabbiano, e più vede lontano.
     
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    La lezione con Adrien era stata strana, sentiva una certa insofferenza nell'aria da parte di Adrien, nulla da dire aveva eseguito il ripasso in maniera impeccabile anche se, verso la fine della lezione gli era sembrato che la sua attenzione vagasse qua e là sugli elementi che componevano l'arredo del proprio studio. «Perdonami Adrien ma questa non era un'imposizione, ti avevo proposto di vederci prima per le lezioni ma potevi sempre dirti contrario.» Gli disse e, ascoltando le successive recriminazioni del ragazzo, sorrise mestamente. «Sì, col senno di poi sappiamo entrambi che è stata una cattiva idea.» Ammise, tacendo su quanto in quei momenti pur di non prendere quel compenso, avesse pensato di terminare lì le lezioni. Eppure così facendo avrebbe fatto un torto ad Adrien e, pur di continuare, aveva deciso di accettare la somma, denaro che, lezione dopo lezione andava a finire nella Fontana dei Magici Fratelli in beneficenza al San Mungo: in quella maniera tutti quanti erano contenti, il padre di Adrien poteva sdebitarsi, Adrien proseguire le lezioni e Vath, che di denaro non ne aveva bisogno e dava le lezioni al ragazzo con piacere, poteva continuare a fare ciò che voleva senza il peso del denaro di Lawrence Beauvais. La prima a giungere alla sua porta fu Killian e notò che qualcosa non andasse per il verso giusto. La ragazza sembrava avere gli occhi gonfi e, su di sé, sentiva odore di fumo. «Buongiorno.» Replicò con altrettanta serietà, eppure Killian poteva vedere benissimo come Vath fosse genuinamente sorridente e spensierato, molto diverso rispetto a ciò che poteva vedere di lui durante le occasioni formali e lavorative. Si sarebbe affiancato a lei, poggiando una mano sul suo fianco e piegandosi con il capo verso di lei le avrebbe sussurrato all'orecchio. «Sono felice che sei riuscita a venire.» Krasus avrebbe trovato i due in quella posa e, le sue parole, avrebbero fatto ridere l'amico. «I miei cuochi sono già all'opera Krasus, forse se non senti profumo di carne nell'aria è grazie al mio sistema d'aspirazione. Avrai modo di riempirti a dovere!» Uno ad uno gli invitati arrivarono e, accogliendoli con cordialità, apriva le porte della sua tenuta a quanti avevano piacere di esplorare casa sua. Nel giardino avrebbero potuto notare delle indicazioni, affisse per l'occasione, che indicavano i punti di maggior interesse. «Ciao Wyatt, è bello vederti qui, m'aspett… Ah bene! Sarà più che la benvenuta.» Salutò Wyatt con un sorriso e poi passò ad Aaron e suo fratello Blake. «Ciao!! Grazie Aaron, non dovevi disturbarti ma ti ringrazio per il pensiero.» Prese la bottiglia di vino e, mettendo il bastone da passeggio sottobraccio, allungò la mano verso Blake. «Vath Remar, è un piacere conoscere finalmente il fratello di Aaron, ho sentito sempre parlare di te senza però avere l'occasione di incontrarti.» Avrebbe consegnato la bottiglia a uno dei camerieri della casa con la raccomandazione di utilizzarla per il pranzo e, tornato ai propri invitati, avrebbe scambiato una parola con tutti. Avrebbe riservato a Killian un trattamento speciale, il padrone di casa le avrebbe dato braccetto e si sarebbe prodigato per farla sentire a casa. «Ho organizzato qualcosa di particolare per il dopo pranzo. Spero che tu possa apprezzarlo.» Le sussurrò in maniera che solo lei potesse sentirlo, facendole un occhiolino. Ultima ma non per importanza era Isond che, terminato il turno al San Mungo, era riuscita a partecipare a quella festa arrivando poco prima del pasto. Le sorrise e, avvicinandosi, le avrebbe dato la mano stringendola. «Nessun fastidio, anzi, più siamo meglio è! Era questo lo scopo della giornata, relax e divertimento.» Il Ministeriale venne raggiunto da una ragazza che, una volta comunicatogli qualcosa all'orecchio, si ritrovò ad annuire. Per sovrastare il cicaleccio generale Vath dovette far appello all'incantesimo Sonorus. Con la bacchetta magica puntata sulla gola annunciò. «Le prime salsicce e costine sono pronte, se volete seguirmi vi accompagno alla zona che ho predisposto per l'occasione.» Da lì li avrebbe guidati fino ad un gazebo rettangolare sotto il quale si trovava una tavolata imbandita dei migliori pezzi di carne con tanto di verdure grigliate da contorno, patate al forno e insalate. Si sarebbe messo a capotavola con Killian alla sua destra, lasciando la libertà agli altri di mettersi dove volevano, ipotizzò che Krasus si sarebbe messo di fianco a lei e Wyatt e Isond alla sua sinistra. Prese il bicchiere e, stappando la bottiglia di Aaron si versò una leggera quantità di vino, per poi versarlo a tutti gli ospiti. Solo quando il bicchiere di tutti fosse stato riempito avrebbe sollevato il proprio in un brindisi. «A voi, che siete riusciti a venire per trascorrere una giornata di relax in compagnia. Dopo pranzo ho organizzato una piccola sorpresa, un interessante svago nel boschetto dietro la mia tenuta, quindi vi consiglio di non appesantirvi troppo con il cibo.» Una volta detto ciò avrebbe sorseggiato il vino pronto a pranzare insieme a tutti quanti.

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    Aaron Barnes
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    Ok, perchè aveva portato suo fratello? Ah, si! Per Adrien. In quel momento avrebbe voluto dire a Vath: che ti avevo detto che era una pessima idea? Ma non gli sembrava veramente ne il momento ne il luogo di tutta quella situazione assurda. Lasciò che Blake facesse Blake, alla fine il ministeriale non era uno sciocco e sicuramente avrebbe saputo rispondere a dovere, ed infatti così accadde. Sorrise poi quando il fratello con un dito medio alzato si prese Adrien e sparì da qualche parte. Ecco, adesso sicuramente andava molto, molto meglio. Salutò un pò tutti riconoscendo la sua collega di lavoro, poi il suo fidanzato auror, ed ancora Killian. Poi quando Vath annunciò le costine e i vari arrosti sorrise ancora di più. Si i fratelli barnes vivevano costantemente nella fame, neanche non mangiassero mai! Comunque fece il suo brindisi, fece tintinnare il suo calice con quello degli altri e poi si buttò sulla carne. Hai una casa incantevole, davvero! Ammise poi verso il padrone di casa. Adesso, però era veramente molto curioso della sorpresa che aveva riservato per loro. Guardò i presenti, non poteva parlare solamente con il ministeriale, quindi si avvicinò a Isond e Wyatt. Allora, a quando le nozze? Sarai sicuramente una sposa bellissima! E tu complimenti, hai occhio! Diciamo che il San Mungo era peggio di un gossip girl adolescente. Alla fine tutti sapevao tutto degli altri, era raro il contrario e comunque Isond non passava di certo inosservata con quell'anello. Voi sapete che ha in mente Vath? Chiese poi indagando. Si, su alcune cose era impaziente neanche fosse un bambino, ma la giornata doveva svoltare in qualche modo ed il fatto che Blake ed Adrien non fossero nei paraggi era sicuramente qualcosa che a lui faceva più che piacere, oltre al fatto che lo rendevano sicuramente meno nervoso. Attese le risposte.
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    Una festa era sempre piacevole, e stavano arrivando in tanti a quella organizzata da Vath, la cosa era molto interessante. Tantissime persone conosciute e volti familiari, tanti di loro suoi amici e non mancavano per sua fortuna e piacere nemmeno Isond che aveva accettato il suo invito a raggiungerlo alla festa. Fece un sorriso alle parole di Krasus.

    Krasus, ti trovo bene. Sto bene dai, te? Sta arrivando, era di turno a lavoro.

    Di fatto fu proprio Isond colei che salutò appena dopo, stava benissimo. Quel saluto con abbraccio era sempre piacevole, non poteva non riconoscerla, il suo buonissimo profumo era inconfondibile. Le dette un bacio per salutarla al meglio, era il minimo.

    Tesoro, che piacere mi hai fatto a venire, sapevo che eri a lavoro ma mi hai fatto una grande sorpresa. Cosa c'è di meglio di un bel foglio di carta per scriverci le cose? La vecchia maniera è la migliore spesso.

    Anche per lei un bel sorriso mentre mise la mano libera sulla sua schiena, quella che non era intrecciata con la mano della ragazza. Poi fu Vath a fare gli onori di casa per quella grigliata.

    Vath, grazie mille a te dell'invito, ci voleva proprio una cosa del genere in questo momento. Un po' di relax ci voleva eccome.

    Un nuovo sorriso.

    Adoro la carne alla griglia, non dico mai no. Mi metti fame così.

    Le parole di complimenti di Aaron erano importanti, era sempre una grande forma di rispetto che apprezzava.

    Grazie mille, gentilissimo. Sinceramente spero il prima possibile queste nozze, mancano solo quelle ormai e la data la decideremo a breve. Lo penso anche io che sarà una sposa bellissima la mia Isond, la più bella.

    Un doveroso ringraziamento per il medimago e un bel complimento per la sua futura sposa.

    Non lo so cosa ha in mente per questa bella grigliata, basta che ci sia divertimento alla fine. Ma direi che il cibo e il bere sono magnifici. Non trovi anche te?

    Prese quindi un calice di vino offrendone uno anche a Isond.

    Ne vuoi uno amore? Ti va?

    Pose quindi il secondo calice alla ragazza.

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    Killian Ambrosia Degan
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    Non se lo aspettava quell'atteggiamento da parte del Ministeriale. Come sempre era padrone della situazione ma qualquadra non le cosava: l'outfit di Vath era composto da un Blazer monopetto in tinta unita blu oltremare che ne metteva in risalto gli occhi, con bottoni blu e lo stemma familiare cucito con un filo dorato sul taschino e una cravatta in seta del medesimo colore, una camicia in lino chiaro e un paio di pantaloni in cotone indiano, ai piedi un paio di mocassini. Era abbastanza casual per quanto ricercato ma decisamente meno impettito dell'abbigliamento solito che aveva al lavoro. Appariva più rilassato e ne dava prova il fatto che le avesse posato con delicatezza una mano sul fianco. Suo malgrado quel gesto le fece inarcare leggermente il sopracciglio perché lo aveva fatto di fronte ad altre persone e il muro eretto da Killian non era pronto ad abbassarsi. Gli avrebbe rivolto un mezzo sorriso e, insieme a quello, con il pollice e l'indice fece il gesto di avvicinare le dita tra loro. «C'è mancato tanto così che non venissi. Grazie per l'invito ma sai benissimo anche tu che sono qui solo per il cibo.» Ma glielo avrebbe detto con un sorriso. I vari ospiti stavano arrivando e cominciavano ad attorniarsi per salutare il padrone di casa. Si irrigidì resistendo all'impulso di allontanarsi, non voleva che quel gesto fatto con tanta tenerezza da parete di Vath sembrasse che la infastidiva ma, ancora, non riusciva a gestire tutte quelle persone vicino a sé. Era probabile che il Ministeriale si fosse accorto di come si era irrigidita e che, già di sua spontanea volontà, avrebbe cercato di rimediare a quella situazione per metterla a proprio agio. Cercando di non apparire maleducata o scortese Killian cominciò a salutarli. Iniziò da Wyatt che le aveva rivolto oltre che il saluto un pensiero. «Ciao Wyatt, è un piacere vederti. È vero, è piacevole trovarsi anche al di fuori del lavoro per avere la possibilità di conoscersi.» Salutò anche Isond che nel frattempo era arrivata e si era messa alle spalle del futuro marito. «Salve Isond…» Non riuscendo a finire le classiche frasi di rito che qualcun altro avrebbe posato la mano sul suo fianco. Istintivamente, ancor prima che parlasse, Killian lo riconobbe, un sorriso spontaneo, affettuoso e solare sarebbe apparso sul suo volto. Alzò la testa per poter incrociare lo sguardo di Krasus abbracciandolo felice che l'altra metà della sua anima fosse riuscito a partecipare alla grigliata. «K, che bello vederti!» Disse con entusiasmo per poi inclinare la testa, visibilmente più rilassata alla sua vicinanza, rivolgergli un sorriso di scherno e gli chiese. «Il letto ti ha sfrattato?» Ridacchiando, conosceva le abitudini del suo miglior amico e sapeva che, quando era di riposo, niente e quasi nessuno riusciva a sollevarlo dal letto. «Ho dormito bene grazie e tu? Non sembra molto.» Avrebbe detto sorridendo, osservandolo preoccupata e rimanendo quasi senza parole alla frase del piccolo Barnes nei confronti di Krasus. Nessuno poteva dire, fare o blaterare qualcosa alla metà della propria anima senza pagarne le conseguenze.
    Avrebbe squadrato per un attimo Blake con cattiveria e, prendendo subito le fraterne difese del proprio parabatai, l'agente K, avrebbe ripreso il ragazzino rispondendo alla frecciatina che aveva fatto.
    «È semplice educazione. C'è chi la conosce e chi no. Soprattutto come ospite. E a quanto pare tu ne sei sprovvisto testina quadrata.» Disse osservandolo con rimprovero per poi rivolgergli un leggero cenno del capo «Killian.» Esordì, presentandosi al ragazzino e, rivolgendo un sorriso più ampio al fratello più grande, avrebbe salutato Aaron guardandolo con comprensione. «Ciao Aaron, porta pazienza. Prima o poi il periodo dell'adolescenza finirà. Piuttosto, come stai? È da quella sera al bar che non ci si vede. Sei poi riuscito a risolvere quella situazione?» Avrebbe seguito Vath nella zona predisposta al pranzo e, al gesto galante del Ministeriale avrebbe sorriso e ringraziato con un cenno del capo, sedendosi a tavola. Sentirsi dire che si sarebbe dovuta tenere leggera le fece alzare gli occhi al cielo mentre una mano sarebbe andata al viso coprendo l'espressione affranta dopo aver visto tutto quel ben di Dio imbandito sulla tavola. «Non sapevo di essere a dieta.» Disse trattenendo a stento una risata.

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    Era riuscita ad arrivare giusto in tempo per il pranzo organizzato da Vath quel ferragosto era il suo primo prima che avrebbe organizzato il matrimonio con Wyatt. Infatti dopo averlo raggiunto si vide prima arrivare il padrone a salutarla e che ricambiò il saluto rispondendogli con un sorriso dolce per l’occasione.

    “ Allora... Grazie per l’ invito. Hai perfettamente ragione mi fa piacere essere qui beh ne avevo bisogno.”

    Disse Isond una volta finito di parlare ritrovandosi poi un giovane che le sorrideva presentandosi con il nome di Blake e gli prese la mano poi delicatamente gliela strinse dopodiché parlò.

    “E’ un vero piacere conoscerti Blake!”

    Aggiunse mentre riconobbe la voce del suo collega Aaron che conosceva molto bene che aveva saputo che lei si sarebbe sposata presto e disse sorridendo.

    “Grazie! Contaci che sarai invitato anche tu al mio matrimonio e anche tuo fratello è invitato mica mordo e mi fa piacere che ci sarete entrambi.“

    Esclamò mentre avrebbe seguito Vath verso il luogo dove avrebbero proseguito la giornata per mangiare le salcicce e le costine così arrivarono ad un bellissimo gazebo dove c’ era una tavola imbandita di carne e rispose ad Aaron:

    “Molto presto anche se non abbiamo ancora deciso quando. Grazie per il complimento.”


    Disse mentre gli sorrise al collega che ormai a quanto pare sapeva tutto. Una volta raggiunto gli rispose:

    “Amore! Lo sai che non mi andava di lasciarti solo e oggi ho voluto farti una sorpresa. Ce lo ho fatta perché ho anticipato il mio lavoro per essere qui e mi hai fatto bene a mandarmi il bigliettino, sennò non sarei potuta venire qui.”

    Isond in quel momento fece un sorriso, mentre arrossiva sulle gote al tocco di Wyatt davanti a tutti e fu il turno di Vath. il padrone di casa che prese la parola.

    “ Ti ringrazio per averci invitato.”

    Aggiunse la medimaga mentre non poteva certo dire di no alle costine.

    “Eh No! Adoro quel tipo di carne, anche se non la mangio spesso, ma oggi posso farne un eccezione.”

    Mentre ascoltava in silenzio i due uomini che la fecero imbarazzare facendola diventare rossa senza dire una parola. Finché una voce femminile la salutò cordialmente.

    “Ciao Killian. Tutto bene? Stai benissimo con quel vestito.”

    Disse la medimaga mentre aspettava una risposta con un sorriso e poi sentì la sua voce facendola arrossire mentre lo vide che le aveva preso un calice di vino:

    “Si grazie! Sei stato gentile a prenderlo.”

    Disse Isond con la mano libera avrebbe preso il calice e non sapeva che avesse in mente Vath quel giorno così rispose:

    “Non so bene che cosa abbia in mente bisogna saper aspettare non credi Aaron ?.“
    Domandò con un sorriso al collega mentre aspettava una risposta ed era curiosa di quello che sarebbe successo in quella giornata particolare...

    Medimaga del San Mungo Futura Sposa Statistiche 'Pensato' "Parlato " Ascoltato
     
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    La ragazza al suo fianco gli rivelò che non era convinta di venire quel giorno e, alla luce di quell'informazione il ministeriale non sarebbe potuto essere più felice di così che Killian si fosse decisa a venire ugualmente. «Devo ringraziarti allora, sono felice che tu sia qui Killy. Dopo la serata passata a vedere il film ho capito che, in effetti, tentarti con la gola potrebbe essere la via per arrivare al tuo cuore.» Vath doveva dedicarsi anche agli altri suoi ospiti e, rivolgendosi verso di loro, l'uomo accolse il complimento di Aaron con un sorriso e, osservandolo, lo avrebbe ringraziato. «Grazie Aaron, tu non sei da meno tuttavia, casa tua aveva una splendida terrazza e ho trascorso dei bei momenti lì.» I propri ospiti stavano interagendo tra loro, con tutti quegli ospiti presenti il ministeriale non si accorse del fatto che Adrien e Blake si fossero dileguati e, in quel frangente, Vath avrebbe ascoltato pezzi di conversazione un po' qui e lì. Quando Killian riprese Blake Barnes Vath non poté che scoccare un'occhiata di disapprovazione verso il ragazzo ma, le sue parole, furono dolci come il miele. «Suvvia, Killian, non c'è ragione di prendersela per così poco. È un vero peccato che Argus Filch sia andato in pensione ad Hogwarts, le sue famose punizioni avrebbero inculcato un po' di sale in zucca anche in quelle più insipide.» Disse, ovviamente riferendosi a Blake. La domanda più gettonata, tuttavia, era quella su cosa aveva in mente per il dopo pranzo e, mantenendo un sorrisetto misterioso sul volto avrebbe dato agli altri modo di riflettere e fare speculazioni su di esso. Il Ministeriale tra tutti i suoi ospiti vide che spiccavano di più Killian, Krasus, Aaron, Wyatt e Isond e, senza togliere nulla agli altri, il padrone avrebbe cercato di interagire con tutti loro. «Nessun problema Wyatt, lo sai, mi fa piacere potervi avere con me in una giornata del genere e tu e Isond non potevate non essere presenti dopo che mi hai chiesto di farti da testimone di nozze.» Mentre parlava con loro tuttavia poté notare come Killian fosse a disagio nello stare al centro dell'attenzione accanto a lui e, conscio di ciò, le lasciò il braccio per poi avvicinarsi al suo orecchio. «Kill, non occorre che mi stai accanto ogni secondo.» Le disse, sorridendole. «Se vuoi trascorrere un po' di tempo da sola con Krasus lo capisco e, anzi, ne sarei felice.» Le avrebbe preso la mano, stringendola delicatamente e accarezzandola con il polpastrello del pollice. Così facendo Vath si sarebbe inoltrato verso i propri ospiti interagendo con loro e riservando dei sorrisi a tutti, solo a tavola il Ministeriale si sarebbe ricongiunto con l'Auror alla cui affermazione avrebbe riso scuotendo il capo. «No, non occorre stare a dieta, puoi mangiare tutto ciò che vuoi.» Le disse riservandole un dolce sorriso e, dopo il brindisi, decise di svelare ciò che aveva in mente. «So che vi state chiedendo quale sorpresa io vi voglia riservare e, in effetti, ho atteso che tutti voi foste a tavola con il piatto ricolmo di ogni delizia per svelarlo…» Un sorriso, assaporando il vino contenuto nel proprio calice. «Questo pomeriggio, una volta finito di pranzare, ho preparato per voi dell'equipaggiamento per poter fare una partita a laser tag.» Avrebbe lasciato agli ospiti il tempo di digerire l'informazione e, con un sorrisetto, avrebbe poi continuato. «Saremo divisi in due squadre e l'obiettivo consisterà nel catturare la bandiera della squadra avversaria. Adesso, tuttavia, godiamoci il pasto!» Si sedette e prendendo forchetta e coltello iniziò ad attaccare una salsiccia.

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    Edited by Vath Remar - 1/1/2023, 15:16
     
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    Wyatt Wolf | Auror

    Chiaro che avere un grande rapporto con i colleghi e le colleghe ministeriali poteva essere un grande aiuto per fare al meglio nelle missioni e nei momenti difficili che dovevano gestire. Fece un sorriso alle parole di Killian prima di risponderle.

    Hai detto la cosa giusta. Facciamo tanto al Ministero che spesso scopriamo che non ci conosciamo come vogliamo.

    Quindi a quel punto diresse la sua attenzione su Isond.

    E' stata veramente una grande sorpresa, e sai che amo le tue sorprese. Potreste farmele ogni giorno lasciandomi sempre piacevolmente colpito.

    Le fece un occhiolino. Poi le porse quel bicchiere di vino che aveva preso per lei.

    Facciamo un piccolo brindisi allora?

    Una piccola pausa tra le sue parole.

    Direi a noi e il nostro grandioso futuro.

    Un bel sorriso che arrivò sul suo volto prima di andare a far sbattere lievemente i due calici di vino rosso e dargli un bel sorso. Aveva un gusto molto buono, un mix perfetto tra un fruttato e un sapore alquanto forte, ma sapeva eccome che Vath aveva un ottimo palato in fatto di vino. Poi tornò a parlare direttamente con lo stesso collega ministeriale e amico, Vath.

    Hai proprio ragione, non potevamo mancare assolutamente. A proposito, poi ricordati che hai in mano la mia ultima notte di libertà, sono molto curioso di vedere cosa organizzerai.

    Gli fece un sorriso. Sembrava essere giunta l'ora del cibo e ciò non era assolutamente male. Spesso il cibo era la cosa migliore di quelle feste di Ferragosto, la giornata forse migliore di tutta l'estate. Amava il luogo, amava lo stare in compagnia e soprattutto stare con Isond. Cosa c'era che non andasse in una giornata come quella? Nulla, tutto era perfetto.

    Laser Tag? Interessante come cosa. Direi che potrebbe essere una sorpresa. Hai avuto un'idea insolita e piacevole.

    Fece una piccola risata. Quindi prese la mano di Isond per dirigersi verso il tavolo.

    Andiamo a mangiare, stare a sedere sarebbe comodo.

    Le fece cenno di seguirlo verso il tavolo e le spostò la sedia per farla sedere.

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