2° Lezione Triennio_Pozioni

[Febbraio 2022]

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    Lezione Triennio POZIONI
    Argomento lezione:
    Antidoto Mentale

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    Aveva appena finito una lezione tosta con la sua materia abbinata ad Incantesimi, che doveva già prepararne una per il triennio. Quell'anno non sapeva neanche quanti studente avrebbe avuto, per questo era stata un poco in dubbio quale pozione spiegare.
    Alla fine aveva optato per una abbastanza facile ma estremamente importante non solo contro le pozioni che lei stessa insegnava, ma soprattutto per proteggersi contro quelle che lei non insegnava.
    Il barattolo con le ali di fata sopra il suo banco da lavoro venne sostituito da quello con le ali di coleottero, che ripose in una vetrina insieme ad altri barattoli.
    Sopra il lavandino mise la cisterna con l'acqua di sorgente al posto di quella pura e con un movimento di bacchetta l'enorme vaso colmo di rose venne spostato infondo alla stanza, al lato Est per poter far spazio alla pianta di Acetosa di bosco.
    Aveva poi chiesto al custode un lungo tavolo da posizionare davanti i lavandini al lato Nord, così da poterci appoggiare, sempre facendolo levitare magicamente per via del peso, un grande acquario, il cui intento era nascosto da un drappo blu, invece sul piano vicino al braciere al lato Sud, vi appoggio una teca di media dimensione, anch'essa coperta da un telo rosso.
    Controllò che ci fossero abbastanza mortai e che i coltelli fossero tutti belli affilati e pronti all'uso.
    Finito il checkup degli strumenti si ogni banco da lavoro degli studenti, si mise alla sua cattedra in attesa che arrivassero gli alunni.

    Docente: AIRWEN O'NEILL
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    Benvenuti alla 2° lezione di Pozioni del Triennio!
    Come libro di testo, considerate "Mille Pozioni per Mille Utilizzi" .
    Immaginate di essere veramente ad una lezione di Pozioni, ma al posto di Severus Piton avete una giovane sexy MezzaVEELA, Irlandese, dal bel caratterino.

    Trovate la descrizione dell'AULA QUI
    Potete iniziare il vostro ingresso in aula come meglio preferite, potete andare dritti al vostro posto, commentare come vi sembra il singolare arredamento chiaramente celtico-druidico, notare gli strumenti e ingredienti già preparati o scambiare due chiacchiere coi vostri compagni.
    Vi chiedo un mini-riassunto, anche schematico, sotto spoiler o nel role code, ma ben distinto dal testo ONGdr, così da aiutarmi quando andrò a scrivere la mia risposta inserendo tutti.

    RICORDATE di scrivermi il N. del Posto in cui si siederà il vostro PG,
    seguite QUESTA mappa numerata.

    CRITERI di VALUTAZIONE
    - Impegno nella stesura dei post
    - Partecipazione con domande e interventi nella Parte Teorica
    - Descrizione della lavorazione degli ingredienti ed esecuzione della pozione nella Parte Pratica
    - Se mancano o sono stati sbagliati del passaggi nella preparazione
    - Utilizzo di tecniche e oggetti per favorire la creazione della pozione
    - Coinvolgimento durante la lezione

    Punti massimi assegnabili: 20 Tot.
    RANGE di Punti assegnati nelle 3 parti della lezione:
    0-3: Entrata
    0-5: Parte TEORICA
    0-12: Parte PRATICA = 0-3 Scarso | 4-6 Accettabile | 7-9 Buono | 10-12 Perfetto

    Premio: 1 fiala monouso della pozione creata

    SCADENZA: 06 / 02 ore 23:59

     
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    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato"

    Un'altra lezione, un'altra ora di sonno in meno. Dannazione, ormai aveva perso il conto di quante ore dovesse recuperare, la mezza-veela. Il terzo anno sapeva che era impegnativo, ma non aveva messo in conto il fatto che fosse così tanto impegnativo. Alla fine della fiera, col senno di poi, sarebbe stato più utile studiare negli anni precedenti a quello, così avrebbe fatto meno fatica ora. Ma Gyll, fondamentalmente, non ci pensava alle cose che faceva e tutto quello che le importava era mettere fine a quello strazio di scuola il prima possibile.
    Cosa avrebbe fatto dopo? Era sempre più convinta di avere molte più affinità con la popolazione di Denrise, oltre al fatto che quest'ultima avesse delle interessanti argomentazioni che esulavano il semplice studio.
    Forse avrebbe potuto iniziare già a pensare dove potesse andare a vivere, non era male portarsi avanti con il lavoro, no?
    Il suo passo saltellante la stava portando verso quella che era l'aula di pozioni: quella materia non le dispiaceva per niente, per quanto l'era sembrata quella in cui avrebbe avuto più difficoltà, data la sua sbadataggine, invece si era subito dovuta ricredere ed eccola lì a varcare quella soglia, con in volto uno smagliante sorriso, addosso la sua divisa non perfettamente stirata e i suoi capelli legati in due biondi codini alti.
    Il cristallo liquido dei suoi occhi si posò sui banchi, cercando di individuarne uno decisamente poco al centro dell'attenzione, ma nemmeno troppo distante. Si fece spazio tra i compagni che avevano preso posto, raggiungendo lo sgabello della seconda fila a destra e posizionandosi al tavolo esterno (B7).
    «Salve professoressa O'Neill.» - salutò la mezza-veela, spostando subito lo sguardo verso il tavolo lungo con sopra qualcosa di coperto «Uh! Cosa ci sarà mai lì sotto?» - bofonchiò provando a sporgersi per spiare sotto il telo, sperando di trovarci uno spiraglio, ma senza riuscirci.
    Tirò fuori il magifonino, quindi e scrisse ad Erik «Ehi! Io sono a pozioni, ti ho preso posto in seconda fila ♥»
    B7 come posto, manda un messaggio ad Erik Foster
    Gyll McKenzy

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    Non puoi attraversare la vita, cercando di non farti male.
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    Black Opal, III anno

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    Erik Foster | Ametrin | IV anno
    Il rapporto che Erik Foster aveva con Pozioni era piuttosto altalenante: stravedeva per quella disciplina perché preparare una buona pozione era un po' come cucinare e amava metterci amore ogni volta che preparava qualcosa con impegno, tuttavia aveva non poche difficoltà quando doveva trattare ingredienti di origine animale, specialmente se riuscivano a suscitare conati di vomito in lui. Convivere con la licantropia lo aveva destabilizzato e quando aveva a che fare con carcasse era sempre un trauma, anche per quanto riguardava Magia Verde.
    Ma pensiamo positivo, magari oggi faremo qualcosa di divertente e poco macabro!
    Ricevette un messaggio da Gyll e immediatamente rispose. Grazie Gyll-Gyll, arrivo subito! o(≧▽≦)o
    Mantenne fede alla sua promessa: giunse in aula nell'arco di cinque minuti. Addosso aveva la classica divisa da ametrino, la spilla da prefetto era lucida sul petto e non un capello era fuori posto. Buongiorno professoressa! Oh, ma questi fiori, aspetti, non me lo dica, si tratta di acetosa di bosco, vero? Ho letto che esistono dei decotti in cui viene utilizzata! L'entusiasmo dell'ametrino era evidente, dopotutto la sua materia preferita a Hogwarts era erbologia. Notò le rose dove vennero spostare e l'attenzione subito dopo si concentrò sul lungo tavolino vicino ai rubinetti e alla teca col telo rosso. Uh, immagino che scopriremo a breve a cosa serviranno. L'ultimo dettaglio, tuttavia, non riuscì a tenerselo per sé. Notò il barattolo sul piano di lavoro. E quelle, invece, sono ali di coleottero! Sono felice di vederle già pronte per l'uso. Il tono ora si fece più pacato, insomma, strappare quelle ali dalle creature doveva essere un lavoro non proprio allegro.
    Salutata la docente, il moretto si diresse verso il posto che gli era stato prenotato da Gyll. Posò la sua tracolla sul tavolo e si avvicinò alla ragazza. Secondo te cosa prepareremo oggi? Sono super curioso, anche se spero vivamente che si tratti di qualcosa che possa servirci. Ultimamente abbiamo vissuto diverse esperienze poco rassicuranti e un'arma difensiva in più dalla nostra parte non sarebbe male. Sai se esistono pozioni dell'Invulnerabilità? A dir il vero no, Erik, ma ahimè non poteva saperlo. Si sedette così al proprio posto in attesa dell'inizio della lezione.


    RevelioGDR


    Mini riassunto: Erik si siede sul posto B6 e interagisce con Gyll e Airwen
     
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    Howard H. Van Leeuwen
    Studente | 17 anni

    Howard, come al suo solito, non vedeva l’ora di prendere parte alla materia che da sempre lo aveva maggiormente affascinato: pozioni. Lui era sempre stato di grandissima abilità nella preparazione di ogni sorta di intruglio, e soprattutto aveva una spassosa passione per la cucina, arte con la quale sembrava trovare sempre una connessione. Le pozioni e la cucina, alla fin fine, necessitavano sempre dello stesso grado di specificità e di attenzione, perché così come si poteva rischiare di creare una pozione molto dannosa a causa di alcuni procedimenti errati, si poteva anche rischiare che un dolce non lievitasse a causa di un’eccessiva presenza di qualche altro ingrediente.
    Howard era un ragazzo molto preciso ed ordinato, uno di quelli che cercava sempre la maniacale perfezione in ogni angolo della sua vita, tanto da aspirare sempre più in alto di quanto potesse mai arrivare. In quel momento, il suo focus principale era chiaramente il cercare di acquisire quante più conoscenze possibili attraverso una lezione che potesse essere funzionale come non mai alla sua maturazione in quanto mago. Aspirava in grande, voleva diventare qualcuno di importante nella vita, ed indubbiamente aveva bisogno di una ingente somma di studio alla base. E poi, lui era sempre stato uno studente modello, uno di quelli che amava proprio lo studio ed adorava essere e sentirsi acculturato, tanto da passare gran parte delle sue giornate leggendo.
    Quella giornata aveva la lezione di pozioni, e per l’occasione di era preparato alla perfezione: come al solito aveva indossato la sua spilla da prefetto, si era pettinato i capelli così da apparire il più ordinato e composto possibile, ed aveva anche sistemato per bene la propria divisa. Completò il tutto andando a passarsi una spruzzata di profumo, come a voler essere presentabile in ogni occasione, andando successivamente a prendere la propria sacca con all’interno i propri libri e la bacchetta, così da dirigersi verso l’aula.
    Chiaramente la sua borsa disponeva di una serie infinita di spille che raffiguravano le sue passioni più smodate: c’erano spille chibi che ricordavano dei pasticceri, altre che ricordavano delle torte e dei muffin, e altre ancora che invece raffiguravano la casata dei Dioptase, alcuni libri e dei graziosi animaletti coccolosi.
    La sua camminata era, come al solito, molto delicata e posata: sembrava quasi fluttuare per via della gentilezza del suo passo, ed indubbiamente era un ragazzo con una certa classe ed eleganza che utilizzava per apparire al meglio in ogni situazione. Non appena giunse in classe, con un sorriso dolce e cordiale si rivolse prima alla docente, e poi ai suoi compagni che erano lì insieme a lui.
    “Salve professoressa, come sta?” Chiese, con educazione, andando poi a sedersi rigorosamente al primo banco, come era solito fare. Si passò una mano tra i capelli, girandosi poi per accennare un sorriso ed un saluto anche nei confronti di Erik e di Gyll, tornando poi a guardare verso la docente. "Ciao anche a voi ragazzi, tutto bene?" Tirò fuori il proprio libro di testo con tanto di pergamene per prendere appunti, preparandosi di già a trascrivere ogni singola informazione che la docente avesse ritenuto di vitale importanza da sapere per lui.
    RevelioGDR


    Howard si siede al posto A2! <3
     
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    Lezione Triennio POZIONI
    Argomento lezione:
    Antidoto Mentale

    k5mWRWv

    Il numero di studenti previsti per quella lezione non era neanche paragonabile al Sold Out avuto alla scorsa, quella combinata con incantesimi.
    Per un qualche motivo, arrivati alla triennale gli alunni non continuavano con pozioni... quel giorno ne aveva avuto un'ulteriore conferma, che si era aggiunta alla lezione precedente con solo Erik.
    << Buongiorno Gyll... lo scoprirai tra pochissimo. - dal bel viso della giovane streghetta, passò a salutare Erik e non riuscì a trattenere una risatina... - Molto bravo Signorino Foster, è proprio acetosa di bosco. Eh Sì, questa volta le ali di coleottero sono già qui, niente acchiappa-farfalle! - infine il suo sguardo si spostò su Howard, il sorriso sempre sul suo volto - Tutto bene dai, speravo in un maggior interesse per la mia materia da parte dei vostri compagni della triennale... ma come si suol dire: meglio pochi ma buoni!>>
    Li lasciò chiacchierare un altro po' in attesa che si aggiungesse qualcun altro finchè non perse le speranze.
    << Bene, forse ci raggiungerà un vostro compagno su concezione straordinaria non essendo iscritto al mio corso, ma per non perder troppo tempo nell'attesa, diamo inizio alla lezione.>>
    << La pozione che creeremo è tanto facile quanto utile in numerose occasioni. permette di liberarci da ogni tipo di soggiogazione mentale data da una pozione, ne esistono delle varianti più potenti che funzionano anche su effetti mentali da incantesimi, ma lo vedremo nella prossima lezione poichè il procedimento è più complicato e gli ingredienti mi verranno consegnati la prossima settimana.>>

    Col suo solito movimento di bacchetta, la lavagna alle sue spalle si mosse in modo da volare sopra la sua testa e permettere a qualsiasi studente di poter leggere.

    u4AhWnA



    << Useremo della semplice acqua di sorgente. Qui vicino alla mia cattedra c'è proprio l'acetosa di bosco che il vostro compagno Erik ha riconosciuto e di cui useremo le foglie.
    L'acetosa aiuta a mantenere la lucidità e il controllo del proprio corpo.>>

    Si spostò di pochi passi...
    << Invece in questo barattolo - lo toccò distratta, più per abitudine che per indicarlo, infondo era l'unico sul suo banco di lavoro - ci sono le ali di coleottero che, con sommo dispiacere di Erik, sono già pronte all'uso.>>
    Il suo sorriso si fece più ampio e quasi saltellando si avvicinò all'enorme acquario nel lavandino.
    << Cosa ci sarà sotto alla teca numero uno? - afferrò il drappo blu e rapida lo tolse rivelando cosa vi fosse sotto - Ecco una Ramora. Di questo pesciolino ci serviranno 5 belle scaglie, dovrete decidere voi come ottenerle senza naturalmente fargli del male... - guardò un attimo il pesce che nuotava tranquillo, per poi tornare a parlare alla classe - Dalle sue dimensioni potete capire che è giovane e di allevamento poichè ne è vietata la cattura direttamente in mare.
    In generale, la ramora viene usata per pozioni della memoria, ma ne è stata confermata l'efficacia su pozioni legate alla mente.
    Secondo voi, utilizzando quelle di un esemplare giovane invece che adulto, come cambierà la pozione?>>

    Si allontanò dal lato Nord, passando in mezzo ai banchi arrivando al lato Sud.
    << E qui invece abbiamo un'altra sorpresina... Dall'elemento dell'acqua, passiamo al suo perfetto opposto: il fuoco! - detto questo, con uno scatto sollevò il lucido tessuto rosso mostrando la creatura finora celata - Riconoscerete sicuramente questa bella creatura sibilante: un Ashwinder, naturalmente senza le sue uova incandescenti o sarebbe prossimo alla morte.>>
    Il serpente la guardò coi suoi occhi rossi, sibilando con la lingua biforcuta, leggermente infastidito per quella luce improvvisa, ma sicuramente stava apprezzando l'enorme braciere che da solo riusciva a scaldare l'intera aula.
    << Da questo simpatico animaletto dovremo ottenere altre 5 scaglie, sempre senza fargli male. Ah, le sue scaglie, dovrete maneggiarle sempre con guanti e pinze di quelle lunghe, così da non scottarvi essendo incandescenti. Il calore magico di queste scaglie "brucia" gli effetti delle pozioni che appunto alterano la mente.
    Con quale altra creatura magica si potrebbero sostituire le scaglie?>>

    Tornò affianco al proprio banco da lavoro e attese di ascoltare le loro risposte e possibili domande.

    Docente: AIRWEN O'NEILL
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    Benvenuti alla 2° lezione di Pozioni del Triennio!
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    Vi chiedo un mini-riassunto, anche schematico, sotto spoiler o nel role code, ma ben distinto dal testo ONGdr, così da aiutarmi quando andrò a scrivere la mia risposta inserendo tutti.

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    - Coinvolgimento durante la lezione

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    0-3: Entrata
    0-5: Parte TEORICA
    0-12: Parte PRATICA = 0-3 Scarso | 4-6 Accettabile | 7-9 Buono | 10-12 Perfetto

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    Howard H. Van Leeuwen
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    La lezione di incantesimi si prospettava particolarmente interessante, e l’argomento che avrebbero affrontato avrebbe riguardato una pozione nell’ambito degli antidoti alle pozioni mentali. Sicuramente sarebbe potuta tornare utile una simile pozione nel suo futuro lavoro, o comunque quello che sperava potesse essere, dato che voleva concentrarsi particolarmente sulla cura degli esseri umani e delle creature. Dopo aver preso posto, dunque, il ragazzo avrebbe iniziato a prendere i suoi soliti appunti minuziosi ed ordinati, creando nel frattempo anche degli schemi e delle tabelle, cercando con cura di inserire tutte le informazioni che gli venivano impartite all’interno del suo quaderno.
    La lezione di pozioni gli piaceva perché c’era sempre quella possibilità di interazione tra docente e studenti, così come quel libero dialogo che permetteva a tutti loro di sviluppare la propria logica e la propria creatività, andando di conseguenza a sollecitare il pensiero critico e la pluralità di opinioni. Alla prima domanda proposta dalla docente, infatti, Howard non aveva inizialmente una chiara risposta da darle, ma comunque aveva immaginato un ipotetico funzionamento di quelle scaglie della Ramora. Alzò quindi la mano, aspettando che arrivasse il suo momento per parlare e rispondere, andando poi educatamente ad esprimere la propria opinione in merito. “Secondo me, di primo impatto, verrebbe da dire che le scaglie degli esemplari più giovani siano meno potenti di quelle di esemplari più in là con l’età. Ma, sempre secondo me, ad un’analisi più accurata, il concetto è l’opposto: le scaglie degli esemplari più piccoli sono quelle che sono dotate di maggiore ‘energia magica potenziale’ proprio perché sono più giovani, più pure. Mentre le scaglie di esemplari adulti, magari, hanno vissuto più situazioni che le hanno anche portate ad invecchiare o rovinarsi, compromettendone anche le capacità magiche, a mio parere.” Si bloccò per qualche istante, andando a schiarirsi la voce, per poi continuare con la sua spiegazione. “Il concetto potrebbe essere simile a quello che i babbani riscontrano nelle cellule staminali. Le cellule staminali totipotenti, che sono quelle più forti e che vengono ottenute dagli embrioni, hanno molte più abilità e sono più adattabili delle altre tipologie di cellule staminali estratte da organismi più sviluppati, che invece sono più specializzate a determinati compiti. Potrebbe funzionare il ragionamento?” Disse, andando a quel punto ad aspettare il proseguimento della lezione, continuando a prendere appunti come se non ci fosse un domani.
    Il fatto era che Howard cercava sempre di coniugare la scienza con la magia, era una specie di ‘obiettivo’ che si era posto nella vita: perché continuare a rinnegare il potere della scienza babbana quando questa, potenzialmente, potrebbe arrivare a dare davvero il 100% di se stessa se in combinazione con la magia? Questo il ragazzo non riusciva a spiegarselo, ma era sicuro che avrebbe messo tutte le proprie capacità per portare avanti un concetto di magi-scienza all’interno di un mondo dominato principalmente da incantesimi e formule magiche. Nel continuo della lezione il ragazzo avrebbe continuato a prendere appunti, passandosi di tanto in tanto le mani all’interno dei capelli, e annuendo nei confronti della spiegazione della docente come per darle cenno che stesse effettivamente seguendo attivamente quelle spiegazioni. Alla domanda in merito alle scaglie dell’Ashwinder, per un primo momento, Howard dovette pensare all’eventuale risposta da darle. Aveva in mente un paio di creature, ma decise alla fine di optare per una delle due, alzando la mano ed aspettando che venisse interpellato. “Si potrebbe riscontrare una simile utilità anche nelle scaglie di salamandra, a mio parere. Il ‘regno’ delle salamandre è sempre quello del fuoco, tanto che hanno necessità di questo elemento per poter sopravvivere, e quindi l’utilizzo di alcune loro scaglie potrebbe essere parallelo a quello di queste creature. Ho condotto questo ragionamento perché, a mio parere, era necessario scegliere una creatura che appartenesse allo stesso elemento dell’Ashwinder proprio per richiamare questo concetto di ‘bruciare’ gli effetti di controllo mentale delle pozioni, altrimenti si dovrebbe optare per altre creature che possano in qualche modo richiamare il concetto di bruciatura, magari creature legate al mondo degli acidi.” Si fermò per qualche istante, per poi avanzare una domanda alla docente. “Professoressa, ma se si utilizzassero delle scaglie di drago, invece, ci sarebbe un potenziamento degli effetti della pozione? Mi rendo conto che tutte le creature magiche siano di pari importanza, però effettivamente delle scaglie di drago potrebbero conferire più potere magico a questa pozione, amplificando quindi l’effetto di bruciatura degli effetti mentali, no?” Ed attese una risposta da parte della docente sempre mantenendo il sorriso sulle labbra, andando successivamente ad annotare la risposta non appena lei gliela avrebbe data.
    RevelioGDR


    Posto A2, risponde alle due domande e ne pone una alla docente! <3
     
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    Pozioni era una di quelle materie che le piaceva, tuttavia quel giorno era difficile seguire con attenzione tutto non tanto perchè la lezione fosse pesante, quanto perchè aveva davvero tanto tantissimo sonno. Per fortuna la docente di pozioni aveva comunque la maniera giusta di farla rimanere sveglia: la curiosità. Non le svelò cosa c'era sotto la copertura, e queste fece in modo da far rimanere Gyll ancora piuttosto attiva. L'arrivo di Erik, poi, fu un ulteriore contributo alla causa, il prefetto ametrino, con il suo spirito allegro, la investì dal primo attimo in cui arrivò a lezione.
    Scrollò le spalle alla sua domanda «Credo di no, ma potremmo sicuramente provare ad inventarla con la professoressa O'Neill.» - gli sorrise, prima di guardare verso la docente «Professoressa O'Neill, è molto difficile creare da zero una pozione? Cioé, voglio dire, da dove si potrebbe partire?» - la curiosità faceva da padrona nella testolina iperattiva di Gyll, spinta poi, dalla presenza di un ottimo compagno di banco.
    «Ciao, Howard. Tutto bene, ho solo un pochino sonno.» - ammise, celando uno sbadiglio che sembrava voler sorgere, al solo pensiero del sonno «Tu come stai? Pronto per salvare quest'aula quando farò esplodere tutto con il mio solito essere pasticciona?» - ovviamente scherzava, l'anno precedente non aveva fatto saltare niente in aria e tutto era andato meglio di quanto si fosse mai aspettata, addirittura aveva avuto anche uno dei voti più alti di tutta la sua pagella.

    Finalmente la lezione entrò nel vivo e lei iniziò a guardare l'affascinante professoressa, trovando la sua spiegazione molto semplice e interessante. Lesse gli ingredienti e poi avanzò una domanda «Professoressa O'Neill, esistono pozioni preventive di questo genere? Qualcosa che invece che liberarci dalla soggiogazione mentale di un'altra pozione, evitino che noi possiamo cadere in soggiogazione da pozioni o incantesimi?» - arricciò le labbra, con una nuova curiosità. Chissà se sarebbero finite, prima o poi, quelle domande. Quando la sua attenzione venne spostata verso l'acetosa, si sporse appena verso Erik, per sussurrare in maniera tale che sentisse solo lui «A me sembra della lattuga.» - disse la ragazzina, annuendo davvero convinta.
    Poco interessata alle ali di coleottero, trattenne il respiro quando venne scoperta la teca. Una ramora! «Si dice che se un mago l'avvista in mare, durante un suo viaggio, possa portargli grande fortuna!» - aggiunse entusiasta, per poi continuare «Anche se è molto pacifico, come animale, se idispettito può affondare una nave intera.» - annuì alle successive domande e cercò di riflettere sulla risposta, attendendo prima i compagni «Sono d'accordo con Howard. E' un po' come se prendessimo in esame la memoria di un ragazzo e la memoria di un anziano. Quella più forte e allenata è sicuramente quella del ragazzo.» - non aveva molto da aggiungere, effettivamente.
    La sua bocca si trasformò in un'espressione stupita quando vide invece l'ashwinder. Quello era decisamente più affascinante agli occhi della mezza-veela «Le loro uova sono un ottimo rimedio per la febbre della malaria, oltre che per i filtri d'amore.» - guardò verso Howard «Magari le scaglie di un Petardo Cinese? Sono draghi di fuoco, effettivamente. Cosa succederebbe, professoressa?»
    Gyll McKenzy

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    Erik Foster | Ametrin | IV anno
    Piccolo Howy, buongiorno anche te! Qui stiamo provando a indovinare quale potrà essere la lezione del giorno, ma tanto non importa quanto sarà complessa, sono certo che tu farai un ottimo lavoro come sempre!
    Da quando lo conosceva Howard non aveva mai svolto un pessimo lavoro a lezione e ciò metteva il giovane Foster in soggezione. Vedeva l'amico come un modello da prendere come esempio nella sua carriera scolastica, così lo emulò: quando la professoressa riprese a parlare, l'ametrino stette in religioso silenzio e ascoltò attentamente le sue parole.
    La O'Neill sorprese tanto il prefetto da lasciarlo a bocca aperta: la pozione che avrebbero preparato quel giorno si presentava facile e utile e ciò gli fece per un attimo storcere il naso. Immagino che sia come la pasticceria: più una ricetta è semplice e più meticolosità e perfezione richiede a ogni passaggio.
    La base della loro pozione sarebbe stata l'acqua di sorgente. Quindi semplice da reperire. Ciò l'avvicina alla classica tipologia di Pozioni che piacevano a Erik. Una pozione che tutti possono realizzare. L'acetosa era un altro ingrediente comune e il moretto dovette trattenersi quando Gyll disse che sembrava lattuaga. Ma dai, le foglie sono completamente diverse! A segui v'erano le ali di coleottero. La docente fece presente come Erik fosse felice di trovarle già pronte e in tutta risposta l'ametrino arrossì così tanto che dovette portare entrambe le mani a coprirsi il viso. Aiuto, sono marchiato a vita! A parlare era l'imbarazzo, anche se ovviamente era molto felice che la docente si fosse ricordata di questo dettaglio. Ciò voleva dire che magari esisteva un pizzico di stima reciproca tra i due. Effettivamente la sua conoscenza degli ingredienti e la sua maestria nel trattarli è invidiabile.
    A seguire c'erano le scaglie di ramora. Quel pesce aveva un'espressione alquanto perplessa, nonché quella di Erik fosse poi così diversa. La perplessità aumentò in seguito alla domanda della docente. Che effetto poteva avere utilizzare le squame di una creatura più giovane rispetto a un esemplare più adulto? Mi riallaccio al discorso di Howard e tenterò di ragionare per analogia. Il motivo per cui preferiamo utilizzare le scaglie di un esemplare giovane, immagino sia lo stesso per cui decidiamo di usare le foglie di una pianta verde e rigogliosa, rispetto a quelle di uno stesso esemplare più secche e ingiallite. Immagino che le scaglie di questo esemplare possano funzionare al meglio per una maggiore concentrazione di di proprietà che in un esemplare più adulto non avremo. Un'altra questione è sicuramente il fattore qualitativo. Una squama di un esemplare giovane è sicuramente diversa da quella di un esemplare adulto, poiché col trascorrere degli anni le squame depositano verso l'esterno strati di tessuto osseo, rendendole meno pure e aggiungendo componenti che potrebbero rovinare la pozione.
    Quelle del pesce non sarebbero state le uniche scaglie da recuperare, infatti da un altra teca si rivelò un Ashwinder. Poi giunse un'altra domanda: con cosa avrebbe potuto sostituire le scaglie di quel rettile magico? Suppongo che il Fiammagranchio possa essere un buon sostituto. Magari potremo concentrarci sulla polvere ottenuta dal suo carapace, dato che per colpire alza tantissimo la temperatura di tutto il suo corpo, immagino che per osmosi abbia assorbito grande parte delle proprietà magiche del suo fuoco, inoltre sarebbe in grado di resistere ad altissime temperature.
    Attese la fine del proprio discorso prima di avanzare una domanda. Quel genere di pozioni erano quelle su cui desiderava più cimentarsi, poiché nell'ottica di una possibile sfida in gruppo, quello del supporto era il ruolo preferito dell'ametrino. Immagino che questo genere di pozioni abbiano effetto solo se ingerite, in quanto devono lavorare all'interno del nostro corpo per liberarci dall'effetto mentale. Se sono vittima di più effetti mentali contemporaneamente mi libera da entrambi? Inoltre questa pozione avrebbe effetto anche su alcuni veleni che comportano alterazioni mentali? Naturalmente non sarebbero antidoti, ma mi chiedevo se quantomeno potessero riportare lucidità al malcapitato.


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    Lezione Triennio POZIONI
    Argomento lezione:
    Antidoto Mentale

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    Adorava quando la classe mostrava una così grande attenzione alle domande che poneva durante la spiegazione degli ingredienti.
    Non solo era indice di attenzione da parte loro, ma le piaceva anche ascoltare le risposte, i collegamenti e scoprire se col ragionamento riuscivano ad arrivarci anche da soli.
    Naturalmente c'erano gli studenti più afferrati nella materia riuscendo a cogliere ciò che la docente chiedeva e quelli che magari avevano bisogno di qualche aiuto in più, ma quel giorno avrebbe avuto un'interessante classe.
    << Bene bene, non posso che restar soddisfatta da come il nostro Howard riesca ogni volta a cogliere la risposta corretta e anche Erik non delude le mie aspettative.
    Esatto, scaglie di buona qualità di Ramora vanno ottenute da esemplari giovani, appena adulti, ne prima ne dopo. Questo perchè esemplari troppo grandi "anziani" arrivati alla fase adulta, iniziano col tempo a perdere magia a causa del naturale decadimento delle cellule, vi si depositano sopra sostanze di scarto del metabolismo animale che l'acqua non lava via, e si potrebbero aggiungere fattori esterni ambientali, come nuotare in acqua inquinate.
    Purtroppo sono costretta a smentire il tuo esempio sulle cellule staminali. Una ramora troppo piccola, non è ancora abbastanza cresciuta per aver accumulato il massimo della sua capacità magica. Proprio come noi maghi, da piccoli mostriamo solo scintille del nostro potenziale magico, raggiungiamo il nostro massimo si dopo allenamenti e studi, ma anche perchè crescendo aumenta il quantitativo di magia creata e immagazzinabile dal corpo.
    L'importanza principale delle cellule staminali già da tempo studiate dai babbani sta nel poter diventare qualsiasi tipo di cellula proprio perchè non si sono ancora perfettamente sviluppate, non si sono ancora strutturate per una specifica e precisa funzione, quindi possono ancora diventare qualsiasi tipo di cellula a noi necessario. Ciò significa avere cellule giovani ancora "neutre" che possono andare a sostituire altre morte o danneggiate, spingendole a "trasformarsi" in quelle esatte che servono a noi.>>

    Capitava spesso durante le sue lezioni di toccare argomenti tanto attuali e interessanti, soprattutto quando aveva la fortuna di aver in classe studenti così propensi ad elaborare teorie non solo intersecando varie materie, ma addirittura unendo mondo magico e babbano.
    << Sì, una squama di salamandra potrebbe esser una valida sostituta di quella dell'Ashwinder ma bisognerà aumentarne del doppio il quantitativo necessario. Invece quelle di drago, per rispondere ad Howard e Gyll, sono utilizzate proprio nella versione più potente dell'antidoto mentale, ma solo quelle di draghi sputafuoco, quindi sì ci avevi visto giusto Signorino Van Leeuwen. - si girò verso Erik - L'idea del carapace polverizzato di un Fiammagranchio per la sua capacità di surriscaldarsi era buona, ma purtroppo questa è una pozione dove si deve prestare attenzione alla famiglia di appartenenza degli animali-ingrediente che si sostituiscono, oltre al "regno del fuoco" come diceva prima il tuo compagno. Ciò ne consegue che, essendo squame di Ashwinder la creatura prevista nella pozione, può esser cambiato solo da quelle di un altro rettile, come appunto la salamandra o il drago per la versione potenziata.>>
    La successiva domanda di Erik la lasciò un attimo pensierosa, attese un attimo per pensarci bene...
    << Vediamo... Generalmente un antidoto è più potente se specifico ad un determinato effetto, come il confondente, o pozione come la pozione Dilatante che è annullata solo dalla Sgonfiotto.
    Nel caso di un Antidoto mentale potente dovrebbe esser efficacie su più effetti mentali contemporaneamente, che provengano da incantesimi e/o da pozioni, i minori li annullerà tutti, ma se tra questi ve n'è anche uno potente, potrebbe non esser tolto, ma solo ridotto di efficacia e di tempo.
    Dipende anche dal numero di effetti che il povero sfortunato ha addosso, se sono troppi, può essere che questa pozioni annulli i primi il cui effetti stanno già andando a ridursi e limita il più recente.
    Proprio perchè, per quanto possa esser potente, l'antidoto non può annullare mille e mila effetti, quelli minori sommati a quelli potenti.
    Nel caso di un antidoto mentale lieve come quello che creeremo oggi, andrà ad annullare gli effetti di più pozioni mentali minori, ma su quello potente o sull'incantesimo non avrà effetto.>>

    Restò un attimo stupita dalla domanda di Gyll, la ragazza aveva sempre seguito le sue lezioni con attenzioni e la vicinanza con gli altri studenti più afferrati nella materia l'avevano come spinta ad impegnarsi conseguendo buoni risultati, soprattutto quello di non far esplodere niente.
    << Penso che con impegno e dedizione, ogni tipo di pozione potrebbe esser creata.
    La cosa più importante da cui iniziare è aver in mente con nitida chiarezza cosa deve permetter di fare la pozione che si vuole creare.
    Dire "pozione dell'Invulnerabilità"
    - sì, li aveva sentiti quando prima dell'inizio della lezione stavano chiacchierando - è troppo vago.
    A cosa deve rendere Immuni chi la usa? Un elemento? Un effetto mentale? Un incantesimo o una sostanza ingerita/lanciata?
    Come dovrà esser somministrata la pozione? Bevuta o schizzata? Magari più simile ad un decotto da spalmare sul corpo? Quanto deve durare?
    Tutte queste caratteristiche e anche altre, che vanno decise subito fin dall'inizio.
    Ci sono alcune pozioni, soprattutto quelle più potenti che possono esser efficaci solo per determinato tempo e usate con in un preciso modo, ciò limita le scelte, ma ugualmente si parte sempre dal precisare cosa vogliamo ottenere da una pozione.
    - attese un attimo per far loro digerire tutte quelle informazioni, per poi riprendere - Naturalmente poi viene la scelta degli ingredienti, e qui è importante avere una grande conoscenza del mondo animale e vegetale, soprattutto magico ma anche babbano poichè in entrambi vi sono creature e piante utili ai propri scopi. Si devono sapere i relativi effetti non solo presi singolarmente, ma anche quando vengono combinati con altri e si innescano le reazioni magiche.
    Possibili ingredienti per una pozione dell'Invulnerabilità, restando nel generale, potrebbero esser sicuramente squame di drago per la resistenza agli elementi, corno di Graphorn per rafforzare l'effetto, sangue di salamandra per stabilizzare le reazioni... magari un infuso di Chiodi di Garofano visto che hanno un potere anestetizzante, quindi potrebbe ridurre la percezione del dolore.>>


    Avevano divagato abbastanza, era arrivato il momento della parte pratica di quella lezione.
    << Bene, ora torniamo alla nostra pozione e passiamo alla sua parte pratica.>>
    Mosse la bacchetta e sulla lavagna sparirono gli ingredienti che gli studenti avevano ormai già ricopiato e comparve il procedimento completo.

    WwelwhD
    Ingrandita QUI



    << Prima di far qualsiasi cosa, ci dobbiamo procurare le scaglie delle due creature, proprio per non sforare coi tempi in caso di complicanze.
    Con entrambi utilizzerò prima un incantesimo per immobilizzarli e poi uno mentale per far sentire loro dolore.

    - con la bacchetta ancora nella mano destra, tracciò in aria una I mentre le labbra pronunciavano - Immobilus!>>
    Il pesce che prima nuotava vispo nel suo enorme acquario di colpo s'immobilizzò.
    << Poi, per evitare che possa sentire dolore, gli lancerò anche un incanto mentale che resterà attivo anche quando dovrete farlo voi, così potrò intervenire in caso di errori senza che l'animale senta dolore. - Questa volta la bacchetta venne immersa nell'acqua e andò a disegnare una goccia sulla fronte del pesce e la sua bocca enunciò - Passio prohibenda>>
    << Adesso, ben concentrata e con questo bisturi estremamente affilato, andrò a "grattare" dal corpo del pesce le 5 scaglie che mi servonom poi le prenderò con queste pinze più grandi e più facili da maneggiare.
    Come potete vedere questo esemplare di ramora è prossimo allo stato adulto, quindi bello grande, non avrete problemi ad afferrare le sue scaglie.
    Vi chiedo di mettervi ognuno i lunghi guanti impermeabili sterilizzati su quel banco e di non toccare l'acqua con niente che non siano gli strumenti di lavoro, già perfettamente puliti, o la vostra bacchetta... non è molto igienico infilare mani e braccia dove la povera creatura dovrà nuotarci finchè non tornerà a casa sua. Se vi sfugge la scaglia, ci sono un sacco di lunghi bisturi con cui riafferrarle anche dal fondo dell'acquario.
    Ora, potete avvicinarvi così da osservare meglio come faccio, ma se avete altre tecniche non pericolose per l'animale, ben vengano le iniziative.>>

    Detto questo accese la potente luce che illuminava quella parte di aula in modo vedere meglio ogni singola scaglia del pesce, appoggiò la bacchetta e infilò i lunghi guanti da chirurgo che arrivavano ben oltre l'avanbraccio, prese il lungo bisturi dalla lama piccola e affilata, mentre nella mano sinistra delle pinze anch'esse abbastanza lunghe ma più grandi e facili da maneggiare.
    Li immerse entrambi, ma prima di iniziare aggiunse:
    << Dobbiamo cercare di lavorare sulle scaglie dal lato opposto ove è rivolta la testa del pesce, questo per non spaventarlo. Anche se immobilizzato, ugualmente ci vede se ci scoprisse trafficare col suo corpo mentre è immobile, potrebbe agitarsi o diventare addirittura aggressivo andando a sbattere contro il vetro come a voler uscire o attaccare.
    Nel dubbio, potete lavorare da metà coda in giù, questo perchè, se il pesce non ha assunto una particolare angolazione prima d'immobilizzarlo, ma è in questa posizione "normale" dritta, usciamo dal suo raggio visivo. L'unica comodità dell'acqua è poter sfruttare il suo effetto naturale ingrandente, infatti attraverso il vetro le scaglie appariranno molto più grandi e facili da gestire.>>

    Con estrema attenzione si mise a lavorare più o meno a metà della lunga coda cercando di non colpire la pinna per sbaglio.
    Guardando attraverso il vetro per sfruttare l'effetto ingrandente, andò a sollevare la prima scaglia, l'afferrò con le pinze e tenendola ben salda, con la lama diede un rapido e preciso colpetto facendo leva verso l'alto così da staccarla/tagliarla.
    Ripetè l'operazione per le 5 scaglie necessarie, per poi appoggiare al loro posto i bisturi usati e liberare la ramora dall'incanto che la teneva ferma, ma non da quello che la rendeva insensibile.
    Messe le squame su un piccolo vassoio in acciaio, lo appoggio sul suo piano di lavoro.
    << Passiamo al nostro amico strisciante. Con lui farò la medesima cosa, in modo che non si muova mentre prenderò le squame e soprattutto anche su di lui farò l'incanto per non fargli percepire dolore.>>
    Si avvicinò alla teca dell'Ashwinder, questa volta aveva l'enorme e luminoso braciere a permetterle di vedere alla perfezione.
    Attirando lo sguardo del serpente verso il lato opposto a dove si trovava lei, lo immobilizzò e sollevato il coperchio che chiudeva la teca, ripetè anche l'incanto mentale.
    Anche questa volta utilizzò i medesimi strumenti ma più corti, poichè non vi era più l'acqua ad intralciare l'operazione.
    Con la stessa tecnica ottenne le 5 scaglie, le appoggiò su un vassoio questa volta in pietra per poi richiudere la teca e liberare dall'Immobilus il serpente.
    << Ricordatevi che le scaglie di Ashwinder sono parecchio calde, vi possono scottare quindi le andremo ad appoggiare in un contenitore che non si scaldi troppo facilmente e se le dovete toccare usate sempre i guanti in pelle di drago per proteggervi. Non li ho usati durante l'operazione del recupero scaglie perchè mi avrebbero creato impedimento nella precisione del taglio, quindi se vi è possibile evitate anche voi per non rischiare di ferire il serpente...>>
    << Adesso che abbiamo i due ingredienti più "laboriosi" da procurarci, possiamo iniziare l'effettiva creazione della pozione.
    Versiamo 350 mL di acqua di sorgente nel nostro calderone medio, sfruttiamo un cilindro per una misura più precisa.
    - lo fece, verso l'acqua di sorgente necessaria controllando anche che il pesce si fosse ripreso dall'incanto. - Poi accendiamo il fuoco sotto impostando fiamma media.>>
    << Intanto che aspettiamo inizi a bollire, ci pesiamo le foglie di acetosa di bosco.>>
    si avvicinò al vaso ai piedi della cattedra e raccolse alcune foglie, per poi pesarle sulla propria bilancia fino ad arrivare a 20 Gr.
    << Visto che abbiamo ancora tempo, prendiamo con una lunga e sottile pinza le 6 ali di coleottero e le mettiamo nel nostro mortaio dove andremo a pestarle con moderazione, non troppa forza, fino ad ottenere una polvere fine. - la mise da parte - La stessa cosa la dovremo fare con le scaglie di Ashwinder ma naturalmente con un nuovo mortaio e solo poco prima di doverle aggiungere alla pozione. Vi spiegherò il motivo dopo.>>
    << Appena vediamo che l'acqua e in ebollizione, aggiungiamo le foglie di acetosa così come sono, basta siano state un minimo pulite se raccolte selvatiche, e le lasciamo in infusione a fuoco basso.>>
    << Quando l'acqua inizia a colorarsi di un bel giallo, segno che le foglie hanno perso abbastanza clorofilla, versiamo la polvere di coleottero e mescoliamo 6 volte in senso orario. - dopo averlo fatto, prese rapida un nuovo mortaio, molto più spesso e all'apparenza pesante di quello precedente e vi fece cadere dentro le scaglie di Ashwinder, col pestello iniziò a premere con movimenti circolatori - Molto rapidamente ci occupiamo dell'ultimo ingrediente animale.
    Noterete che lentamente la pietra inizierà a scaldarsi quindi bisogna utilizzare un mortaio bello solido e spesso in modo che il calore naturale delle scaglie non arrivi a diffondersi prima che abbiamo ottenuto la pappetta, finendo per scottandoci. Se temete di non far in tempo o non avete il giusto strumento dove pestare, utilizzate i guanti protettivi.
    Le lavoriamo solo adesso, perchè vanno aggiunte finchè ancora sono così tanto calde... se fatto prima, avrebbero perso calore necessario alla pozione. Ricordate di restare distanti mentre versate l'impasto e dopo alzeremo la fiamma al massimo.>>

    La motivazione fu subito chiara: nel momento in cui lo aggiunse, dal calderone si sollevò un'enorme vampata di vapore, come che avesse immerso qualcosa di rovente in acqua fredda.
    Alzò la fiamma e impostò il timer a 6 minuti.
    Prese un tagliere in pietra, un affilato coltello e le scaglie di ramora...
    << Queste vanno prima asciugate con della carta pulita, poi triturate in pezzi delle dimensioni più simili possibile.>>
    Le premette sulla carta assorbente e dopo averle posizionate vennero tagliate. Il coltello della professoressa passò veloce e deciso sulla superficie liscia e dura, tritandole in pezzi sempre più piccoli e uniformi.
    Driiiin driiin driiiin
    << Scaduto il tempo abbassiamo la fiamma e le aggiungiamo alla pozione, mescoliamo per bene, questa volta senza un preciso verso o numero di volte. - mescolò un paio di volte in senso orario poi altrettante in senso antiorario, ma senza prestare troppa attenzione al numero esatto. - Adesso spegniamo il fuoco e lasciamo in infusione 30 minuti. - ancora una volta impostò il proprio timer.
    << Andrà poi filtrata con un colino a maglie fini, così da trattenere la parte solida e lasciare solo la liquida.
    L'aspetto sarà simile ad acqua frizzante con grandi bolle e una leggera sfumatura giallina appena percettibile.>>

    Ancora non erano passati i minuti per mostrar loro il risultato finale, ma lo avrebbero visto sicuramente prima di finire la loro prova.
    << Se non ci sono domande, iniziate con la vostra pozione a cominciare dalle scaglie di ramora e ashwinder. Le prenderete uno alla volta, così potrò seguirvi meglio e cosi intervenire e/o aiutare in caso di bisogno.>>
    Si fidava di suoi studenti e della loro attenzione a non ferire una povera creatura innocente, ma la sicurezza non è mai troppa e se succedeva qualcosa a quei due animali, la sua amica zoomaga le avrebbe tirato il collo.

    Docente: AIRWEN O'NEILL
    Outfit: 1 - 2
    code role © Akicch; - NON COPIARE - WANT YOUR OWN? GET IT


    Benvenuti alla 2° lezione di Pozioni del Triennio!
    Come libro di testo, considerate "Mille Pozioni per Mille Utilizzi" .
    Immaginate di essere veramente ad una lezione di Pozioni, ma al posto di Severus Piton avete una giovane sexy MezzaVEELA, Irlandese, dal bel caratterino.

    Trovate la descrizione dell'AULA QUI
    Potete iniziare il vostro ingresso in aula come meglio preferite, potete andare dritti al vostro posto, commentare come vi sembra il singolare arredamento chiaramente celtico-druidico, notare gli strumenti e ingredienti già preparati o scambiare due chiacchiere coi vostri compagni.
    Vi chiedo un mini-riassunto, anche schematico, sotto spoiler o nel role code, ma ben distinto dal testo ONGdr, così da aiutarmi quando andrò a scrivere la mia risposta inserendo tutti.

    RICORDATE di scrivermi il N. del Posto in cui si siederà il vostro PG,
    seguite QUESTA mappa numerata.

    CRITERI di VALUTAZIONE
    - Impegno nella stesura dei post
    - Partecipazione con domande e interventi nella Parte Teorica
    - Descrizione della lavorazione degli ingredienti ed esecuzione della pozione nella Parte Pratica
    - Se mancano o sono stati sbagliati del passaggi nella preparazione
    - Utilizzo di tecniche e oggetti per favorire la creazione della pozione
    - Coinvolgimento durante la lezione

    Punti massimi assegnabili: 20 Tot.
    RANGE di Punti assegnati nelle 3 parti della lezione:
    0-3: Entrata
    0-5: Parte TEORICA
    0-12: Parte PRATICA = 0-3 Scarso | 4-6 Accettabile | 7-9 Buono | 10-12 Perfetto

    Premio: 1 fiala monouso della pozione creata

    SCADENZA: 28 / 02 ore 23:59

     
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    Howard H. Van Leeuwen
    Studente | 17 anni

    La passione di Howard per quella materia risiedeva anche nel fatto che non solo c’era bisogno di accuratezza nel trattare gli ingredienti e nel lavorarli nella maniera più attenta e precisa possibile, ma anche per il fatto che dovesse focalizzarsi bene anche sulla raccolta degli ingredienti che necessitava di un’attenzione altrettanto alta. Era indubbiamente un momento in cui lui avrebbe dovuto avere molto accuratezza, tanto da essersi appunto messo in prima fila con il proprio blocco, così da prendere degli appunti precisi ed ordinati, e soprattutto così da non perdere minimamente il filo: non poteva permettersi di perdere nemmeno un dettaglio, perché altrimenti avrebbe potuto causare delle omissioni nell’esecuzione della pozione, e sicuramente sarebbe successo qualcosa di gravemente spiacevole.
    Il ragazzo osservò prima il modo con il quale la professoressa aveva estratto le scaglie dai due animali, andando successivamente anche ad osservare la preparazione, andando ad appuntare davvero ogni singolo dettaglio con la sua scrittura piccola ma molto rapida, cercando di essere il più preciso possibile, così da non tralasciare nemmeno un dettaglio.
    Quando fu quindi il suo momento di mettersi in azione, Howard decise di emulare i movimenti della docente. Voleva in qualche modo cercare di comportarsi allo stesso modo della docente, sfruttando quindi tutti i suoi consigli, così da essere particolarmente più propenso a fare meno errori possibili. Decise quindi di dotarsi prima della propria bacchetta, così da eseguire un incantesimo immobilizzante davanti ad uno dei pesciolini sui quali avrebbe ‘operato’, andando quindi a disegnare una I e mantenendo la concentrazione fissa: sapeva che il quel momento la sua operazione sarebbe stata di importanza vitale, anche perché doveva assolutamente evitare che quella creatura si potesse in qualche modo fare del male. Andò di conseguenza a pronunciare il nome dell’incantesimo, sempre mantenendo la concentrazione, “Immobilus!”, e non appena vide il pesce immobilizzarsi, il ragazzo avrebbe dato il via alle proprie operazioni di ‘recupero scaglie’. Si premurò di entrare nell’acqua solamente utilizzando i propri strumenti perfettamente puliti, così da non contaminare l’ambiente di vita di quella creatura, seguendo anche i vari accorgimenti che erano stati da poco esposti dalla docente, andando quindi a porsi in posizione posteriore rispetto al pesciolino, cercando di operare unicamente sulla sua parte più dorsale e posteriore così da non farsi notare e da non far impaurire la creatura stessa, e tentando allo stesso modo di sfruttare le capacità ingrandenti dell’acqua, così da poterci vedere meglio. Cercò con estrema cura di muovere le proprie mani, così da non colpire la pinna del pesce, andando successivamente a sollevare con le pinze lunghe una delle scaglie, spingendo appena verso l’alto così da fare leva. Nel mentre, con l’altra mano e con precisione davvero millimetrica, il ragazzino diede un rapido colpo preciso, così da ottenere una delle cinque scaglie e ripetendo il gesto per tutte e cinque le scaglie di cui necessitava, liberando infine il pesce dall’incantesimo che aveva lanciato lui, lasciando ovviamente quello antidolorifico della professoressa ancora in azione.
    Sarebbe poi passato al loro ‘amico strisciante’, un ottimo modo per cercare di rendere quell’ashwinder sicuramente molto più ‘carino’, almeno nel nome. Dopo aver messo le scaglie del pesce su un vassoio di acciaio, dunque, il ragazzo decise di dedicarsi con dei nuovi strumenti che, tuttavia, erano simili a quelli di prima, all’estrazione delle scaglie dall’ashwinder. Prese innanzitutto la propria bacchetta, andando a rieseguire nuovamente l’incantesimo di immobilizzazione, anche se questa volta sembrò concentrarsi ancora di più così da ottenere un incantesimo ancor più potente: quella creatura poteva essere leggermente più ostile rispetto ad un pesce, e forse anche più pericolosa, motivo per il quale il ragazzo aveva provano inizialmente timore nell’averci a che fare. “Immobilus!” Ripetè ancora, dopo aver disegnato una I con la propria bacchetta, andando successivamente a riafferrare gli strumenti simili a quelli precedenti, sebbene più piccoli per il fatto che ci fosse meno ostacolo, che prima era ovviamente dovuto all’acqua.
    Decise di non optare per i guanti in pelle di drago che avrebbero reso i movimenti decisamente più goffi ed ostacolati, andando di conseguenza a ripetere le stesse strategie che aveva adottato poco prima per estrarre le scaglie da quel pesce. Andando quindi a fare leva, nuovamente, cercò di sollevare le scaglie, andando successivamente a reciderle di netto e con precisione, facendo ancora attenzione a non fare del male alla creatura in questione, per poi ripetere il gesto per cinque volte, così da avere tutte le cinque scaglie di cui aveva bisogno. Adagiò infine quelle scaglie su un vassoio in pietra, così che il calore non si diramasse per tutto l’eventuale vassoio di acciaio, ed isolando quindi la propagazione del calore stesso.
    Dopo aver recuperato quegli ingredienti, dunque, il ragazzo si sarebbe diretto davanti alla propria postazione, iniziando a preparare la pozione. Misurò per mezzo di un apposito becher cilindrico, sterilizzato e graduato ben 350 mL di acqua di sorgente, andando a porla successivamente all’interno del proprio calderone, accendendo la fiamma e moderandola fino ad ottenere una fiamma media.
    A questo punto, con delle pinze sottili, il ragazzo prese ben 6 ali di coleottero dall’apposito contenitore, facendo premura a muoversi con movimenti calmi e ben calibrati, per poi metterle direttamente all’interno del mortaio con molta tranquillità, pestandole con fare moderato e senza eccedere in forza. I suoi movimenti erano eleganti, ben calibrati, ed ovviamente il suo scopo era quello di ottenere una polvere fine. Successivamente, vedendo come l’acqua di sorgente nel calderone fosse effettivamente arrivata ad ebollizione, quel ragazzo decise immediatamente di aggiungere le foglie di acetosa così com’erano, andando a controllare che fossero effettivamente pulite, andando a quel punto ad abbassare la fiamma così da lasciarle infondere a fuoco lento, aspettando quindi che l’infuso fosse pronto.
    Nel momento in cui l’acqua divenne gialla, ovvero quando le foglie persero sufficientemente clorofilla, il ragazzo versò la polvere di ali di coleottero, andando a mescolare per sei volte in senso orario. Una volta fatto quello, il ragazzo mise le scaglie di Ashwinder dentro un mortaio grande e spesso. Lo fece mettendosi dei guanti in pelle di drago, giusto per essere più sicuro, andando quindi a pestare con fare molto professionale e preciso, andando ad inserire la pappetta che si era venuta a creare nel momento in cui aveva usato il mortaio, andando successivamente a tenersi a debita distanza dal calderone, aspettando quindi che, non appena messo quell’intruglio di scaglie di Ashwinder, facesse una grande nuvola di vapore. Si tenne a debita distanza per non rimanerne colpito, andando a quel punto ad impostare un timer di sei minuti dopo aver rialzato il fuoco a fiamma al massimo, andando a quel punto a prendere un tagliere, poggiarci sopra le scaglie di ramora, andando a quel punto ad asciugarle prima con carta pulita così che potessero essere asciutte, per poi triturarle tutte in pezzi che fossero il più simili possibili, andando appunto ad eseguire dei tagli precisi e netti con il coltello, immaginandosi proprio come se fosse in cucina, e cercando quindi di avere la stessa accortezza e precisione di sempre.
    Una volta scaduto il timer, dunque, il ragazzo avrebbe inserito le scaglie all’interno della pozione dopo aver abbassato la fiamma accuratamente, e dopo aver inserito le scaglie avrebbe mescolato un po’ in maniera casuale, andando non a contare troppo attentamente le volte in cui avrebbe mescolato, girando un paio di volte in senso orario e antiorario, lasciando poi il tutto in infusione per trenta minuti dopo aver spento la fiamma.
    Una volta che il timer squillò, determinando la fine di quel tempo di attesa di infusione, il ragazzo andò lentamente a filtrare con un colino a maglie fini la pozione, andando ad eliminare quindi la parte solida e lasciando solamente la parte liquida. Attese dunque di terminare il processo prima di alzare la mano, aspettando che arrivasse la prof per controllare il proprio lavoro.
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    Erik Foster | Ametrin | IV anno
    Gli apprezzamenti della docente riguardo alle risposte degli studenti fecero arrossire non poco il giovane Erik. Il prefetto, infatti, distolse lo sguardo e si concentrò sui suoi appunti. Segnò le piccole correzioni riguardo i vari interventi, tornando poi lucido appena in tempo per la parte pratica.
    Il primo obiettivo era reperire gli ingredienti per la preparazione della pozione. Come prima cosa indossò i guanti impermeabili che aveva sul guanto di lavoro, dopodiché si avvicinò alla teca dov'era il pesce. La docente li aveva raccomandati di non toccare per nessun motivo l'acqua con qualcosa che non fosse uno strumento di lavoro, così non appena vide parte della creatura emergere dalla superficie dell'acqua, Erik eseguì il suo incantesimo: Immobilus! Dopodiché si armò di bisturi. Doveva ricavarne cinque scaglie che avrebbe ottenuto grattando il corpo della ramora dal lato opposto al viso. Cercò di agire in maniera estremamente delicata e, soprattutto, si premunì di toccar il meno possibile la creatura per non infastidirla, spaventarla o rischiare di farle del male inconsapevolmente. Lavorò dalla metà inferiore del suo corpo, in modo tale da tenere il più lontano possibile il bisturi dal volto dell'animale.
    Ottenuti le cinque scaglie, le poggiò su un panno ad asciugare, così quando le avrebbe dovute triturare non avrebbe ottenuto un composto più liquido del dovuto.
    Per le scaglie di Ashwinder doveva togliere i guanti per evitare di rendere meno preciso il recupero della scaglia. Immobilius! Ci tenne a fermare anche i movimenti di questa creatura per poter lavorare al meglio, recuperando così le ultime cinque scaglia. Ora aveva tutti gli ingredienti necessari per la preparazione della pozione.
    Riempì il calderone medio con 350 ml acqua di sorgente, sfruttando un cilindro dosatore per essere certo della quantità inserita.
    Nel mentre che l'acqua giunse a bollore, il prefetto si premunì di recuperare le foglie di acetosa dalla piantina. Scelse quelle con un colore un po' più vivace, in maniera tale da aver a disposizione le foglie di una qualità migliore. Le pesò sulla bilancia e si ritenne soddisfatto solo quando il peso raggiunse 20 grammi.
    L'acqua ancora non bolliva, così corse a prendere due mortai. Uno era molto più spesso dell'altro. Su quello meno spesso mise le sei ali di coleottero che prese sfruttando la pinza lunga, dopodiché cominciò a pestare. Chi sfruttava la forza in questo passaggio evidentemente non aveva ben compreso come usare lo strumento. La tecnica ideale era tener fermo il mortaio con una mano, mentre l'altra impugnava il pestello in modo tale da avere una presa comoda, ma decisa. Successivamente bisognava schiacciare gli ingredienti con l'estremità arrotondata del pestello, ruotando e esercitando una certa pressione. Quando raggiunse la consistenza desiderava, valutò se fosse il caso di polverizzare anche le scaglie di ashwinder, tuttavia era ancora presto.
    L'acqua finalmente arrivò a bollore, così abbassò il fuoco e inserì una ad una le foglie di acetosa in infusione. Attese finché il colorito non divenne giallastro, dopodiché unì il composto ottenuto dalle sei ali di coleottero, si armò di mestolo e girò per sei volte in senso orario.
    Indossò i guanti in pelle di drago e nel mentre la pozione la pozione proseguiva verso la sua realizzazione, Erik mise molto rapidamente le cinque scaglie di ashwinder nel mortaio più spesso. A questo giro Erik puntò tutto sulla velocità: se fosse stato lento, le scaglie avrebbero perso calore, così dal momento in cui cominciò a pestarle, ci tenne a far sin da subito un lavoro meticoloso nel più breve tempo possibile. Non appena si ritenne soddisfatto inserì il composto nel calderone. Una vampata di calore costrinse Erik a distogliere lo sguardo, ma immediatamente dopo lo riportò sul calderone, alzando la temperatura in modalità alta e impostò il timer a sei minuti.
    Nel frattempo doveva essere portata a termine un'altra preparazione. Prese un tagliere in pietra e un coltello estremamente affilato. Li distese le cinque scaglie di ramora. Qui doveva svolgere un lavoro preciso, quindi le tagliò quante più volte possibile prima in lunghezza e poi in larghezza. Puntava a ottenere i pezzi in parti uguali.
    Non appena trillò il timer, abbassò il fuoco e aggiunse le scaglie e si armò nuovamente di mestolo per girare. Continuò in senso orario per tre volte e altre tre volte in senso antiorario. Spense il fuoco e lasciò in infusione per trenta minuti.
    Quando il timer trillò di nuovo, Erik prese un colino a maglie fini per filtrare il liquido, rendendosi poi conto del risultato: il liquido sembrava acqua frizzante e le grandi bolle che emergevano gli facevano ben sperare di aver svolto un buon lavoro. Ma questa sfumatura giallina c'era anche in quella della docente? Crucciò un attimo la fronte, dopodiché alzò la mano. Professoressa, io dovrei aver finito!





    RevelioGDR
     
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    Le risposte della docente furono più che soddisfacenti, quindi ora non restava che la parte pratica della lezione, cosa che più metteva Gyll in ansia, per paura di combinare qualche casino e far esplodere tutto.
    Guardò il procedimento, dopo averlo ricopiato su una pergamena, quindi cercò di fare tutto da manuale.
    Infilò i guanti sterili e prese un bisturi e una delle lunghe pinze, per dedicarsi come prima cosa al pesciolino (?), quindi lo puntò, solo quando il pesce fece per voltarsi, trovandosi con la coda in sua direzione, così che lei sarebbe uscita dal suo spazio visivo e «Immobilius.» - ma non fu l'unica cosa che cercò di fare al pesciolino. La lingua della ragazzina si piazzò in mezzo ai denti, cercando la concentrazione e senza distogliere il proprio sguardo dal pesce, quindi «Chorium Runae» - mormorò, cercando di disegnare berkana come runa; il motivo? Resistenza al dolore. Era quello l'effetto della runa, qualora fosse stata applicata al pesciolino. Quindi piano entrò con la mano armata di bisturi nell'acqua e poi avrebbe immerso la mano con le pinze, cercò di sfilare cinque scaglie dal pesciol0ne, provando a non fargli troppo male, afferrando una scaglia per volta e tagliando con delicatezza, tenendo ben salda la scaglia con la pinza e cercando di essere decisa con la lama, un colpetto secco, così da non dover tagliare troppo. Se ci fosse riuscita, e avrebbe recuperato le cinque scaglie che aveva staccato, stando bene attenta a prendere quelle dal lato opposto alla testa, così come aveva detto la docente, per far in modo che il pesce non si spaventasse e non si arrecasse alcun danno. Una volta recuperate, le posò su un vassoio pulito, mettendole una accanto all'altra, sul panno che aveva precedentemten sistemato sul ripiano del vassoietto così da far assorbire l'acqua che non era necessaria per la procedura, mentre gli strumenti usati vennero posati in un secondo vassoio, così da tenerli da parte per poi essere lavati in seguito. Salutò la ramora sciogliendo l'immobilius sul pesce, quindi si dedicò alla lucertolona (?). Prima di farlo si sfilò i guanti, prendendoli dal bordo e cercando di rovesciarli su loro stessi, così che la parte esterna non toccasse la sua stessa pelle, per rimanere comunque asciutta e pulita, quindi li avrebbe gettati e si sarebbe lavata le mani prima di prendere un contenitore di pietra, così da evitare che si scaldasse subito, quindi nuovamente castò «Immobilius» - sulla creatura e procedette a togliere le sue scaglie cercando di prestare molta attenzione nel taglio preciso, così come in precedenza, ma anche stando molto attenta a non lasciar cadere le scaglie e di spostarle velocemente affinchè l'acciaio del bisturi e delle pinze non trasmettesse il calore alle proprie mani.
    Ora aveva tutto, poteva iniziare la preparazione vera e propria.
    Prese un calderone medio e lo posizionò sul fornello spento, quindi afferrò un becher graduato e riempì 350 ml di acqua di sorgente, per poi versarla nel calderone ed impostare la fiamma su media. Nell'attesa del bollore dell'acqua, la ragazzina avrebbe preso le foglie di acetosa, dal vaso ai piedi della cattedra, portandole poi sul bilancino fino a misurarne 20 grammi. Controllò l'acqua, ancora non bolliva. Si avvicinò - con un mortaio in mano - al barattolo delle ali di coleottero e afferrò delle lunghe pinze. Ne afferrò 6 una per volta e le poggiò nel mortaio. Tornò al proprio posto e si preoccupò di iniziare a pestarle, con movimenti del polso decisi ma non aggressivi, fino a giungere ad una fine polverina. Sentì dal calderone un blup, tipico di una bolla d'acqua che scoppiava, si affacciò e vide bollire il liquido, quindi vi versò l'acetosa - dopo essersi accertata che fossero pulite le foglie - e la lasciò in infusione, abbassando la fiamma sotto il calderone. Si preoccupò, mentre il colore dell'acqua ancora non era variato, di asciugare delicatamente con un panno asciutto, le scaglie del pescone, quindi tornò ad osservare il liquido: era diventato di un bel giallo. Ora doveva aggiungere la polvere di coleottero e con il mestolo mescolò 6 volte in senso orario. Prese, quindi, il mortaio di pietra, molto spesso, dove aveva riposto le scaglie di Ashwinder e iniziò a pestarle, non prima di aver indossato i guanti in pelle di drago. Una volta pronto l'impasto, si sarebbe allontanata dal calderone e con il braccio teso avrebbe versato le scaglie nell'acqua e spostandosi ancora avrebbe alzato al massimo la fiamma. Impostò la propria sveglia a 6 minuti, quindi si posizionò vicino al tagliere, dove aveva precedentemente sistemato le scaglie di ramora asciutte, quindi avrebbe cercato di triturarle, provando a mantenersi con una stessa dimensione, sempre più piccola e uniforme fin quando non suonò la sveglia.
    Abbassò la fiamma e aggiunse le scaglie del pesce, mescolando l'infuso, quattro volte in senso orario e quattro in senso antiorario. Quindi spense il fuoco e impostò un timer di 30 minuti. Nel frattempo avrebbe preparato il colino e l'ampolla dentro cui avrebbe messo la pozione. Spiò verso Erik «Ehi, come va a te?» - disse con un sorriso delicato.
    Suonò poi il timer e si preoccupò di filtrare col colin a maglie fini per lasciare che il liquido entrasse nell'ampolla e lo guardò, dopo averne chiuso il tappo. Era giallino «Prof. Credo di aver finito anche io.»
    Gyll McKenzy

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    Non puoi attraversare la vita, cercando di non farti male.
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    Black Opal, III anno

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    Argomento lezione:
    Antidoto Mentale

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    Aveva osservato con attenzione ogni passaggio svolto dagli studenti.
    Chiedendo loro di raccogliere le scaglie uno alla volta, aveva potuto controllarli nell'esecuzione e intervenire nel caso di necessità, così da evitare che ferissero per sbaglio le creature portate a lezione.
    Per sua fortuna gli studenti stettero attenti e seguirono con attenzione il suo operato, procurandosi gli ingredienti senza problemi ed eseguendo correttamente la pozione da replicare quel giorno.
    << Bene ragazzi, noto che avete scelto di seguire passo per passo i miei movimenti.
    Un po' mi è dispiaciuto non vedere le vostre solite iniziative, "uscire fuori dagli schemi" come di solito fate, ma nel dubbio e col rischio di far del male a degli animali avete fatto la scelta giusta.>>

    Alla fine apprezzava che avessero preferito stare sul sicuro.
    Docente: AIRWEN O'NEILL
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    E dopo tanto aspettare i post della parte pratica, siamo finalmente giunti alle Valutazioni.
    N.B.
    I post sono stati pubblicati OLTRE la scadenza fissata, senza nessun preavviso.
    Nel caso di Howard, mi ha risposto "al primo richiamo" spiegandomi del ritardo, invece Gyll ed Erik hanno continuato a non farsi vivi anche col "secondo richiamo" e solo dopo esser stati contattati in chat privata con un'ulteriore "scadenza-ultimatum", mi hanno risposto.
    Mi duole dover comunicare che questo li ha penalizzati nella prova pratica, per rispetto dell'unico studente che si è preoccupato di concludere la lezione.


    CRITERI di VALUTAZIONE
    - Impegno nella stesura dei post
    - Partecipazione con domande e interventi nella Parte Teorica
    - Descrizione della lavorazione degli ingredienti ed esecuzione della pozione nella Parte Pratica
    - Se mancano o sono stati sbagliati del passaggi nella preparazione
    - Utilizzo di tecniche e oggetti per favorire la creazione della pozione
    - Coinvolgimento durante la lezione

    Punti massimi assegnabili: 20 Tot.
    RANGE di Punti assegnati nelle 3 parti della lezione:
    0-3: Entrata
    0-5: Parte TEORICA
    0-12: Parte PRATICA = 0-3 Scarso | 4-6 Accettabile | 7-9 Buono | 10-12 Perfetto

    PREMIO: 1 fiala monouso della pozione creata

    PuntiVotoEXP
    20E2PP+6EXP
    19E2PP+4EXP
    18E2PP+2EXP
    17O2PP+1EXP
    16O2PP
    15O1PP+12EXP
    14O1PP+9EXP
    13A1PP+6EXP
    12A1PP+3EXP
    11A1PP
    8-10S12EXP
    5-7D9EXP
    2-4Texp per i post
    0-1NCexp per i post


    I VOTI ottenibili sono:
    ♦ Eccezionale
    ♦ Oltre ogni misura
    ♦ Accettabile
    ♦ Non accettabile
    ♦ Scadente
    ♦ Desolante
    ♦ Troll

    N.B. I PP ottenibili dalla lezione di POZIONI possono esser assegnati solo a Resistenza & Destrezza
    I punti vinti dai singoli studenti vanno sommati tra loro per casata.
    Per impedire che il diverso numero di alunni delle varie casate penalizzi quelle con pochi individui presenti a lezione, si applica una correzione del punteggio: le casate con meno ragazzi vedranno aggiungersi 11punti casata extra per ogni studente in meno rispetto alla casata più numerosa della lezione.

    PUNTI ASSEGNATI
    (arrotondati per Eccesso)



    - BLACK OPAL
    [Gyll] 3 + 3.5 + 7 = 13.5 -> 14 O | 1 Res + 9 Exp

    - AMETRIN
    [Erik] 3 + 4 + 8 = 16 O | 1 Res + 1 Des

    - DIOPTASE
    [Howard] 3 + 4.5 + 11 = 18.5 -> 19 E | 1 Res + 1 Des + 4 Exp

    PUNTI CASATA

    BLACK OPAL: 14
    AMETRIN: 16
    DIOPTASE: 19

     
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12 replies since 1/2/2022, 21:55   255 views
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