LEZIONE BIENNIO - MAGITECH

2020/2021

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    Juliet Monroe
    Dioptase | 16 anni
    Oddio, non aveva mai creato un accessorio che fosse in grado di dare della potenza a determinati incantesimi. Quella lezione, essendo una materia nuova per lei, si stava dimostrando come aveva ipotizzato. Si stava divertendo e allo stesso tempo stava imparando un sacco di argomenti e cose nuove, rispetto alla sua precedente scuola.
    Osservò con attenzione la spiegazione dell'insegnante e annotò nella sua mente ogni passaggio che stava svolgendo, per riuscire a svolgerlo alla stessa maniera. Non sapeva per niente cosa aspettarsi dalla sua apparizione con quel collegamento con il materiale che avrebbe avuto, quindi era molto agitata per quello a cui stava andando incontro.
    Una volta conclusa la spiegazione, andò con una andatura timida, e allo stesso tempo divertita, in direzione del lingotto di rame della Navigatrice che aveva scelto di utilizzare. Lo prese con una mano, ma si pentì subito dopo, andando a comprendere quanto fosse pesante un lingotto di un materiale metallico. Poi si diresse verso la prima postazione libera che le saltò all'occhio. Poggiò il lingotto davanti ai suoi occhi e puntò gli occhi sul materiale, iniziando a concentrarsi solo su di esso e cancellando il mondo circostante. chiudendo infine gli occhi.
    Quando riaprì gli occhi, una distesa di acqua si presentò davanti a sè, all'inizio era confusa e non capiva cosa stesse succedendo. Sopra la sua testa si estendeva un cielo azzurro che era cosparso da qualche nuvola bianca che decorava il tutto. La disteza d'acqua la teneva sollevata e non si trovava ad affondare e affogare in essa. Anzi, era splendida da vedere perché rifletteva quel bellissimo cielo che si presentava. Guardò intorno a sé, girandosi di trecentosessanta gradi alla ricerca di quella persona che avrebbe dovuto incontrare. Ma nessuna figura le si presentava davanti. -stai guardando nella direzione sbagliata.- una voce redestò la sua confusione, ma proveniva dal basso della sua persona. Fu allora che fece scendere lo sguardo trovandosi davanti la figura di un gatto nero. fu davvero stranita da quel momento, ma scrollò le spalle e fece un cenno del capo al gatto. Troppo timida per esprimersi a voce. Il gatto, dal bellissimo manto di un ramato lucente, prese a camminare su quella infinita distesa e la ragazza non poté fare altro che seguirlo. -Signore, io sono venuta qui per chiedere il suo aiuto.- il gatto volse lo sguardo verso la giovane, per poi rivolgerle una specie di sorriso. -lo so perché sei qui, anche se non conosco cosa ti serve.- la ragazza ci pensò su, un po' era confusa e perplessa da quella situazione. Da un lato, stava parlando con un gatto, dall'altro, si trovava in un posto meraviglioso. Un posto veramente insolito. -Si, è così. Ho bisogno di lei, della sua forza e del suo permesso per poter potenziare la classe di incantesimi percettivi.- il gatto si fermò e si sedette, per mantenere lo sguardo sulla figura della ragazza. -Come posso fidarmi di te? Non sei nessuno per me.- la ragazza si sedette accanto al gatto, ma a debita distanza in quanto aveva compreso che esso non si fidava della ragazza. -Si, ma posso cominciare ad essere qualcuno per lei, signore. Sono sempre stata sola, non ho mai avuto nessuno al mio fianco oltre la mia famiglia. Sono una persona timida e non riesco ad entrare in contatto con altre persone. Quindi, so come ci si sente ad essere soli.- il gatto, sembrò colpito dalle sue parole. Abbassò lo sguardo sul proprio riflesso nello specchio d'acqua e poi si avvicinò alla ragazza accucciandosi al suo fianco, pensieroso. -Tu sembri sincera nelle tue parole, ma rifletti bene su cosa vuoi essere e come vuoi esserlo. Non fare gli stessi errori del passato. Tu puoi superare la tua timidezza.- poggiò una zampa sulla sua gamba, creando uno strano contatto fra le due figure. -Hai la mia fiducia, riuscirai a creare ciò che vuoi fare e io sarò dalla tua parte.- la ragazza stava per rispondere qualcosa, ma subito il mondo intorno a lei cominciò a vorticare e ciò la costrinse a chiudere gli occhi di scatto.

    Aprì gli occhi di scatto e si ritrovò di nuovo nel laboratorio di magitecnica. Portò nuovamente gli occhi sul lingotto di rame e ne carezzò la superficie con malinconia. 'Non si preoccupi, riuscirò a fare ciò per cui ha risposto la sua fiducia in me.'
    si alzò subito dalla sua postazione e corse a prendere una delle forme di terracotta, decise di scegliere un bracciale classico, di quelli rigidi che si chiudono con una sferetta. Tornò velocemente al posto dove stava svolgendo il suo progetto e, senza perdere un attimo di tempo si mise a lavoro. Prese la sua bacchetta subito e, puntandola verso la forma, pronunciò -Forma Depso- eseguì con la bacchetta un secco movimento dall'alto verso il basso e poi un lieve affondo. Alla fine un getto grigio venne espulso dalla punta del catalizzatore. Così facendo la chiusura del braccialetto prese la forma di un gattino.
    Soddisfatta di questo suo lavoro, prese il lingotto di rame dal bancone e lo posizionò sopra il buco della forma di terra cotta. Prese nuovamente la bacchetta fra le mani e la puntò, questa volta, verso il lingotto. -Metalia Moldum- ogni formula veniva pronunciata con una certa incertezza ma anche sicurezza per ciò che stava facendo. Creò davanti a sé una spirale dall’interno verso l’esterno, di un colore rosso sempre più acceso. Sparendo alla fine, lasciando un piccolo odore di bruciato.
    Il metallo finì col fondersi e ricadere dentro il buco su cui era posto, riempiendo tutta la forma. Fu soddisfatta di come stava andando il suo operato e sorrise a sé stessa. Infine, l'ultimo incantesimo per concludere il tutto. -Finite Incantatem- disegnando una F immaginaria e il metallo tornò alla sua forma solida. Prese il martello che era presente sul tavolo da lavoro e ruppe tutto il materiale di terra cotta per liberare il suo operato. Quando il tutto fu sistemato, prese il bracciale che era tra i pezzi di terracotta. Lo sollevò e ammirò la piccola apertura a forma di gattino, era diversa da come se l'era immaginata. Pensava alla faccina di un gattino, ma era sorpresa di quanto fosse ancora più carino il contorno di un gatto stilizzato.
    Si premurò di andare a prendere l'inchiostro per stabilizzare l'oggetto da lei creato. Prese in mano la piuma e la intinse nel liquido dal colorito bluastro. Sistemò per bene il bracciale e segnò al suo interno la Runa ᚹ, ovvero Wonjo. Stava a significare Gioia, le sembrava corretta per la tipologia di incantesimi selezionata.
    Una volta completata la runa, poggiò la piuma e esultò fra sé e sé. Prese il bracciale fra le mani, con molta delicatezza, e si presentò davanti al professore. -Questo è il mio progetto finito, spero di aver eseguito ogni passaggio come ha spiegato lei. Devo ammetterlo, la sua lezione è stata davvero fantastica e non vedo l'ore di seguire la prossima.- sistemò il bracciale al proprio polso e fece un piccolo cenno della testa in direzione del professore, come una specie di ringraziamento.
    "Parlato" - 'Pensato' - '-Ascoltato.-' | Scheda | Stat.
    RevelioGDR
     
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    Ciarán Hinds
    Se veneri l'Oro, l'Avarizia è la tua religione.
    [Scheda][Stats]
    ■ Data & Luogo di nascita
    27.01.03, Artide

    ■ Razza
    Half Giant

    ■ Occupazione
    Studente

    ■ Allineamento
    Neutrale Puro

    ■ Patronus
    //

    Gold is the new black «Ci proverò» Avrebbe risposto alla consorella con poche parole, lasciando al suo sorriso malizioso tutto il resto, per poi concentrarsi finalmente sul materiale fino a quando il laboratorio scomparve tra le ombre.
    La raffica di vento fece uscire dal tempio la calda aria dell'estate, trascinandosi dietro gli invitanti profumi dei bracieri ardenti e della carne sul fuoco. Ciarán era davanti all'ingresso del tempio, immobile di fronte al piedistallo in ardesia. Quattro enormi massi erano disposti sulle estremità della circonderanza, avvolti da rune e simboli, erano disposte ad una distanza precisa l'uno dall'altro "Devono indicare i quattro punti cardinali" Il mezzo gigante attese. I primi ricordi che aveva dei tempi avevano come protagoniste grottesche figure rantolanti a terra, troppo deboli per accettare la verità con cui gli dei li avevano graziati. Solo i druidi più esperti sapevano comprendere le parole degli esseri superiori, riuscendo a benedire l'intero villaggio con la conoscenza, a condizione che riuscissero a sopravvivere senza impazzire.
    "Se non tento, ho già fallito" Gli arti inferiori si tesero e i lunghi piedi del ragazzo scivolarono sul piedistallo. Passo dopo passo, le sue gambe si fecero burro e gli occhi cominciarono a bruciare. Il suo corpo cozzò contro l'altare al centro del monumento e la pietra cominciò a vibrare. Le mani del ragazzo strinsero le estremità del masso, garantendogli stabilità.
    Denrise era scomparsa. Gli occhi di Ciarán navigarono a destra e a sinistra, in alto e in basso. Il tempio era lì ma al di là di questo, c'era solo il bianco. Proiettili di neve danzavano nell'aria formando figure contorte tra ombre e sussurri. Nel cielo, l'aurora aveva preso la forma di una lama che sembrava in procinto di scivolargli sul collo.
    "Dove sono?" Le mani gli scivolarono sulla carne nuda. Della divisa da opale non v'era più traccia. Il ghiaccio gli graffiava l'addome, scivolandogli sulle gambe muscolose. La sua costituzione da mezzo gigante era l'unica cosa a tenerlo in vita. Il ragazzo cominciò a tremare. Sapeva che il suo corpo avrebbe presto consumato tutte le sue energie. I muscoli avrebbero ceduto e così il suo tremare. La temperatura del suo corpo sarebbe scesa e il suo cuore avrebbe smesso di battere "C'è qualcuno" Il gigante si voltò di scatto perdendo l'equilibrio. Il suo corpo cozzò contro l'altare in pietra. Non c'era nessuno eppure l'aveva sentito: Tanti piccoli artigli scivolargli sulla schiena in un fastidioso prurito.
    "Noi sappiamo che non c'è alcun riposo per il dannato" Una gruppo di donne parve circondarlo accompagnando a dei vaghi sussurri delle melliflue risate. Ciarán non le vedeva ma riusciva a percepirle "Sei il quarzo?" Le sue labbra erano serrate dal freddo. Lo scuotersi dei denti all'interno della sua bocca sembrava sopraffare il volume della sua mente. Il ragazzo era muto ma lo sembravano capirlo.
    "Non abbiamo padroni o nomi, siamo le figlie del fuoco e le madri del cielo" Il cranio sembrava bruciargli. Ogni pensiero era un uncino rovente conficcato nel cervello. Sentiva il sangue evaporare e il dolore riempirgli i polmoni "Figlie del fuoco e madri del cielo, sono qui per chiedervi il vostro potere" Un coro di risate tanto forte da fargli perdere i sensi. Il cielo si tinse di nero e una figura contorta apparve tra le nubi. Dunque un'altra, più grande. Poi arrivò il fragore "Noi non diamo il potere" Al dolore fisico si aggiunse quello morale. Il ragazzo doveva prendere un buon voto, ed evitare di entrare nei reami della follia "Noi guidiamo e sta agli altri seguire ma tu non riusciresti a decifrare i nostri sussurri, addio".
    La neve di fronte a lui cominciò a vibrare. Delle cicatrici tranciarono il terreno. Un tentacolo di ghiaccio si allungò verso il volto di Ciarán, bruciandolo con la sua temperatura. Le palpebre persero forza. Il mezzo gigante si accasciò e il suo corpo scivolò contro la tetra figura. Il vento gli graffiava le narici e niente aveva più senso. Il tentacolo di ghiaccio gli avvolse il collo. Ciarán si rantolò. Le sue braccia affondarono nel bianco. La neve si solidificò intrappolandolo.
    «Gli opali neri non si spezzano»
    Una figura rosea attraversò il tentacolo sciogliendolo. L'acqua scivolò verso le gambe nude del mezzo gigante. Il vapore gli riscaldò le carni. Delle dita delicate gli scivolarono sulle spalle, raggiungendo il tatuaggio a forma di 'S'. Il cuore cominciò a combattere contro le costole mentre il sue sangue veniva pompato sempre più velocemente. Una sensazione piacevole, estremamente piacevole. Dunque, le unghie di quella figura gli scivolarono sulla carne facendogli accapponare la pelle «Chi sei?» Domandò.
    «Una dea» Un tono di voce determinato che univa ironia a sicurezza, vanità ad egocentrismo "Chi sei?" Le figure tornarono a parlare. Delle loro risate non vi era più neanche l'ombra. La domanda venne ripetuta più volte. Ogni volta più velocemente. Dunque un fischio sempre più forte "Interessante, ma non gli daremo comunque alcun potere. L'enigma è irrisolto e il re dorme ancora".
    Ciarán deglutì e il freddo gli stritolò la gola. Sembrava quasi di aver ingoiato un coltello. Quelle mani che sentiva sulla schiena gli scivolarono sul collo. Il mezzo gigante riuscì a percepire le intenzioni della donna che aveva alle sue spalle ed un flebile «Non voglio mentire» Gli uscì dalle labbra. Le mani si staccarono dalla carne e uno sbuffo gli bruciò il cranio «Mi ricordi qualcuno».
    In quella visione, Ciarán era finito per perdersi. Giusto. Perdersi «Figlie del fuoco e madri del vento, ambisco a regnare ma comprendo di non essere pronto» Il braccio del mezzo gigante avvolse l'altare «Ma vi prego di darmi il vostro potere» La mano libera sfiorò il piedistallo e l'avambraccio si tese «So di poterlo fare. So di poter guidare» Il ragazzo si fece forza con le gambe per poi tornare in piedi «È per questo che voglio migliorare i miei incanti grafici. Con le rune posso dare supporto. Superare le sfide della realtà per abbracciare il mondo spirituale» Le sue parole erano decise, e oneste, quelle ombre parvero percepirlo "Ma il re dorme" Una sentenza «E io lo sveglierò» Una risposta «L'occhio della navigatrice le permetteva di vedere lontano e per questo doveva essere il membro più importante della drakkar. Il druido, il predone e il ladro erano sicuramente figure capaci ma non hanno lasciato nulla ai posteri. Le mappe della navigatrice sono usate tutt'ora, eppure di lei non ho mai sentito parlare. Delle volte bisogna restare nell'ombra per sorreggere la carne. Il re dorme, ma io conosco una persona che porterò a regnare» Silenzio. Sia la donna alle sue spalle che le figure eteree sembrarono riflettere "E chi è questa persona che vorresti far regnare".
    La risposta gli uscì dalle labbra come un sussurro.
    «È una scelta stupida, lo sai?» Sospirò la presenza alle sue spalle «Mi fido del mio istinto».
    La neve scivolò a terra. La tempesta si placò. Un vento estivo riprese ad accarezzare Ciarán.

    La luce del laboratorio lo riportò con i piedi per terra. Gli abiti dell'accademia erano ancora lì. La mano sinistra scivolò sulla giacca per cercare nel tatto un senso di sicurezza. Il respiro si fece regolare nel notare come quel piccolo blocco di quarzo era ancora lì, nella sua mano destra.
    "Bene" Il ragazzo raggiunse una postazione abbandonando il blocco al suo centro. Una serie di ampie falcate e Ciarán era tornato ai piedi del monolite. La sua mano afferrò un blocco d'oro appartenente al ladro "L'oro è il mio elemento e il ladro, beh" Con quei pensieri che gli rimbombavano in testa, il ragazzo raggiunse poi un blocco di terracotta su cui era scritto "bracciale da donna". Una rapida occhiata alle sue enormi dita da mezzo gigante, un confronto con le misure annotate nello scaffale e poi un "Andrà bene come anello".
    Il blocco di terracotta e il lingotto del legno vennero depositati sulla postazione. Dagli appositi armadi, Ciarán selezionò uno spesso grembiule (Forse troppo corto per le sue dimensioni), dei guanti in trama di vetro (perfetti come isolanti) e una visiera (Era decisamente troppo povero per permettersi una visita dall'oculista se qualcosa fosse andato male).
    Indossato il tutto, il ragazzo fece per tornare alla postazione "Userò il forma depso per plasmare il quarzo ma il blocco è troppo grosso per le nostre capacità. Lo sforzo sarebbe immenso e avrei bisogno di molto tempo" Sebbene il mezzo gigante avesse la cultura di una rapa lasciata crescere sotto le intemperie di Denrise, ciò non poteva dirsi della sua abilità nella lavorazione dei materiali. Le mani del ragazzo erano forte ed era stato abituato fin da subito a lavorare il legno o le pietre.
    I mezzi per fare ciò erano diversi. La sua attenzione venne attirata da una struttura di metallo sorretta da un piedistallo dalla forma quadrata. Quattro viti erano erette come gambe e tramite altri oggetti sarebbe stato possibile regolarne l'altezza e gli spazi. Il braccio del mezzo gigante si tese e un cigolio riempì le mura del laboratorio. Lo strumento si fece da prima più largo e poi più alto "Ci siamo quasi" Il blocco di quarzo venne fatto scivolare al suo interno e delle piccole rifiniture vennero apportate in modo da garantire una certa aderenza alla struttura "Bene" Il braccio sinistro del ragazzo sollevò una leva. La resistenza imposta sembrava rivaleggiare la stessa forza del mezzo gigante "Troppa Londra mi ha fatto male" I polmoni si riempirono d'aria e poi uno zac. Una fetta di quarzo si staccò dal blocco. I gesti vennero ripetuti più volte fino ad ottenere una parallelepipedo dalla forma regolare. Ciarán si aiutò con una lima per purificarne i bordi "Se i lati sono regolari, sarà più facile trasfigurarlo, aye".
    Il ragazzo tornò in postazione. Il piccolo cubo venne posizionato su un panno e il catalizzatore venne estratto dal fodero. Le palpebre calarono e nella testa del gigante si formò una figura circolare. Concentrazione, concentrazione, concentrazione. I bordi si fecero vividi e dalla pancia fuoriuscirono due piccoli archi che si intrecciarono all'estremità formando un anello "Dovrebbe andare, è abbastanza robusto" Qualche secondo per visualizzare mentalmente il tutto e poi un «Forma Depso» accompagnato dagli opportuni mutamenti. Quando il getto di luce sfiorò il blocchetto di quarzo, questo prese la forma di un anello bombato nel lato superiore. Per incidere la runa di stabilizzazione, il mezzo gigante utilizzò un bisturi "Se Brugnir scopre che un denrisiano usa un trapano da precisione per incidere sul quarzo, lo squarta dalla giugulare al membro".
    Ciarán passò un panno sull'anello per liberarlo dalla polvere. Anche cosi sarebbe andato bene, ma non lo sentiva suo e per il player che muoveva il mezzo gigante quel quarzo era decisamente poco in palette. Il lungo braccio rastrellò a sé il blocco di terracotta. Ancora una volta, Ciarán si concentrò per immaginare una forma simile alla precedente. Questa volta si trattava di un vuoto all'interno del blocco e non di un pieno all'interno del quarzo. Si sforzò così tanto che un'emicrania gli ricordò della visione precedente "Si, può andare anche questa volta" Un altro movimento secco dall'alto verso il basso e poi il catalizzatore affondò nel vuoto «Forma depso» Il ragazzo sentì la terracotta tremare vedendo lo stampo adottare una forma che risultò piacevole al giovane mago "Bene" L'anello venne riposto al suo interno. Poi un altro forma depso per rinchiuderlo in tutto tranne che per un piccolo foro"E ora l'oro".
    La mano sinistra si chiuse su due cesoie che afferrarono il blocco di metallo per portarlo a mezz'aria. L'alchimia trasfigurativa richiedeva grande attenzione e dunque Ciarán chiuse gli occhi. Si immaginò l'estremità del lingotto farsi sempre più morbida fino a diventare un liquido « Metalia moldum» Una spirale dall'interno verso l'esterno e gocce d'oro cominciarono a scivolare nel foro. Un rivolo di sudore accarezzò la guancia del ragazzo. Il catalizzatore disegnò una F «Finite» L'incresparsi dell'oro fece comprendere al gigante che l'incanto era andato a buon fine.
    Il ragazzo ignorò gli altri per poi chiudere il pugno a martello. Un colpo secco verso il blocco di terracotta. Poi un'altro. Da quel cimitero di rimasugli, il mezzo gigante fece risorgere un piccolo anello dorato.
    "Perfetto" Un panno per lucidarlo e poi il bisturi venne impugnato di nuovo. Il denrisiano conosceva perfettamente l'alfabeto runico ma doveva prendere un bel voto e, di conseguenza, si ritrovò costretto a guardare gli appunti del professore. La lama sfiorò il quarzo andando ad incidere ᛖ. Ehwaz viene tradotto come cavallo, un animale che supporta l'uomo fin dall'alba dei tempi, compagno eterno nei campi di battaglia. Gli incanti grafici sono sia in grado di svolgere un ruolo di supporto, sia di indebolire un nemico. Ma è il significato di quella runa ad adattarsi perfettamente a questa classe di incanti. "Movimento", come la mano che disegna il simbolo. "Alleanza", come la grammatica che da un senso alla frase.
    Il mezzo gigante ridefinì il tutto e dunque fu pronto ad andarsene.

    «Parlato»
    "Pensato"
    «Parlato altrui»
    Narrato

    ©Scheme Role by Amphetamines' - Vietata la copia anche parziale.


    Interagisce con Elizabeth
     
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    Scheda 32 y.o. Morrigan Hidenstone Stats
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    Morrigan Maverick
    Long may I reign!
    Le mani del mago continuarono ad accarezzare le corde della chitarra. La dolce melodia di una delle sue canzoni preferite avrebbe potuto guidare i suoi studenti verso il successo e, a giudicare dal loro operato, era andata proprio così.
    "Che piagnucolone" I singhiozzi di Cameron cozzarono contro le note lanciate dal mago. Al di là di quel piccolo imprevisto non vi furono chissà quali problemi. Qualche studente fallì miseramente e il volto di Morrigan si sciolse in un'espressione rattristata. Altre sorprese riuscirono a riportarlo in carreggiata e il magitecnico, al concludersi della lezione, applaudì più volte «Complimenti, fin dai primi minuti in questa classe ho capito che avevate del potenziale» Il volto ruotò verso gli studenti posandosi su ognuno di loro per una manciata di secondi mentre delle parole continuarono ad essere pronunciate seguendo un ritmo costante «In particolar modo, sono felice di notare come le matricole abbiano svolto un lavoro oltre ogni previsione. In alcuni casi, addirittura eccellente» Gli occhi del mago si posarono su quelli di Amelia. A giudicare dalla fattura del suo artefatto magico, la Farley doveva aver eseguito ogni passaggio alla perfezione.
    «Altri ancora hanno commesso alcuni errori marginali» Nel suo tono non c'era ostilità ma il calore del buon padre di famiglia. Questa volta Morrigan si limitò a chiudersi tra le spalle come a voler dimostrare una certa noncuranza per quello che aveva appena detto. Per non mettere in imbarazzo nessuno, si limitò a fissare le fornaci «Ad esempio, qualcuno non ha stabilizzato i materiali e altri ancora si sono dimenticati di apportare la runa di potenziamento per l'incanto. Ma non preoccupatevi» Il mago indicò il monolite al centro della stanza «Per questo vi pregherei di lasciare qui i vostri artefatti magici. Li perfezionerò e ve li farò avere entro fine serata.»
    Morrigan avrebbe atteso che gli studenti e le studentesse avessero fatto ciò che aveva appena richiesto per poi salutarli uno ad uno sulla via dell'uscita, rivolgendo a qualcuno di loro commenti di vario genere «Howard, sei stato bravissimo, come al solito. So che sei diventato il prefetto della tua casata, che ne diresti di prenderti cura di lei?» Avrebbe domandato, rivolgendosi al dioptase, indicando con un rapido cenno del capo Juliet Monroe. Quando fu il turno di Emily Nanteen, il docente si limitò ad alzare i pollice verso di lei - la ragazza aveva conquistato la simpatia del prof con le risposte che gli aveva dato nelle prime parti delle lezioni -. Un sorriso verso Nashiria Bergon, di cui sapeva i trascorsi e in cui vedeva molto potenziale. Poi qualche passo verso l'ultimo studente e un sussurro che solo lui avrebbe potuto udire «Ru, credo che noi due dovremmo fare una bella chiacchierata, sempre che ti vada. So che hai del potenziale e dell'ambizione da coltivare, ma scommetto che non hai ancora nessuno che possa guidarti in tale percorso.»
    I bambini avevano abbandonato l'aula. Il docente era pronto a riportare l'ordine ma c'era ancora un qualcosa da sistemare. Morrigan raggiunse la postazione scelta da Cameron Cohen. La mano sorvolò sul quarzo e l'occhio esperto del magitecnico riconobbe senza esitazione come il materiale fosse stato convinto dal ragazzo "Non farti prendere dai sentimenti" Rifletté lui prima di rivoltare gli occhi al cielo "Al diavolo" Uno sbuffo per poi afferrare martello e incudine. Quella sera, sopra il cuscino del suo dormitorio, il ragazzo avrebbe trovato un anello in quarzo avvolto da una spirale di ferro su cui era stata incisa la runa ᚦ. L'oggetto era accompagnato da un bigliettino "Mi sembri un coglione. Ma i miei professori avevano la stessa opinione di me. Usalo per prenderti cura della sorella di Charlie. P.S. Se la fai soffrire, l'anello te lo metto sul cazzo e ci uso un reducio sopra per castrarti. -M.M."

    CITAZIONE
    «Parlato Morrigan»
    "Pensato Morrigan"
    "Scritto Morrigan"
    «Parlato Orso HJERNE, quello a sinistra»
    «Parlato Orso HJERTE, quello a destra»
    Narrato

    La lezione è arrivata al termine, complimenti a tutti!
    Qui sotto allegherò i vostri voti, avete 24 ore di tempo per chiedermi spiegazioni in privato. Al contrario,

    Siete pregati di darmi un feedback in modo che possa migliorare sempre di più <3 e farvi lezioni ancora più interessanti, grazie!

    ✕ schema role by psiche


    CITAZIONE
    Sono stati assegnati 20 punti al fine della valutazione, così distribuiti:
    0-5: entrata
    0-6: parte teorica
    0-8: prova pratica
    Morrigan si è riservato di dare un +1 per risposte che ha trovato particolarmente interessanti. Si, senza quel +1 il 20 non era papabile.

    I punti corrispondono ai punti casata che ogni studente fa vincere alla propria casata e sono tradotti in voti on per la pagella e in esperienza come riportato nella seguente tabella.
    PuntiVotoEXP
    20E2PP+6EXP
    19E2PP+4EXP
    18E2PP+2EXP
    17O2PP+1EXP
    16O2PP
    15O1PP+12EXP
    14O1PP+9EXP
    13A1PP+6EXP
    12A1PP+3EXP
    11N1PP
    8-10S12EXP
    5-7D9EXP
    2-4Texp per i post
    0-1NCexp per i post


    Per semplificare la vita dello snaso che aggiornerà le schede, inserisco qui le modifiche da apportare e in spoiler i voti degli studenti nelle varie parti.

    Morrigan Maverick
    +1 Tec +1 Res +8 exp

    Elisabeth Lynch
    +1 Tec +1 Res +6 exp
    CODICE
    <b> Bracciale in acciaio &#5800;:</b> Chi lo indossa ottiene un bonus al dado di +1 quando lancia Incanti Mentali.


    Emma Lewis
    +1 Tec +1 Res +4 exp
    CODICE
    <b> Bracciale in osso di megalodonte &#5839;:</b> Chi lo indossa ottiene un bonus al dado di +1 quando lancia Incanti Offensivi.


    Ayla Holmes
    +1 Tec +1 Res
    CODICE
    <b> Anello in rame &#5794;:</b> Chi lo indossa ottiene un bonus al dado di +1 quando lancia Incanti Animali.


    Howard H. Van Leeuwen
    +1 Tec +1 Res +4 Exp
    CODICE
    <b> Bracciale in quarzo &#5854;:</b> Chi lo indossa ottiene un bonus al dado di +1 quando lancia Incanti di Percezione.


    Emily Nanteen
    +1 Tec +1 Res
    CODICE
    <b> Collana in acciaio &#5798;:</b> Chi lo indossa ottiene un bonus al dado di +1 quando lancia Incanti Offensivi.


    Nathan Parker King
    +1 Tec +1 Res + 2 Exp
    CODICE
    <b> Anello in rame &#5794;:</b> Chi lo indossa ottiene un bonus al dado di +1 quando lancia Incanti di Guarigione.


    Adamas Vesper
    +1 Tec +1 Res + 4 Exp
    CODICE
    <b> Monile a forma di caduceo in mercurio &#5847;:</b> Chi lo indossa ottiene un bonus al dado di +1 quando lancia Incanti Elementali.


    Olive Moore
    + 12 Exp

    Gyll McKenzy
    +12 Exp

    Aidan Hargraves
    +1 Tec +1 Res
    CODICE
    <b> Ciondolo in stagno &#5834;:</b> Chi lo indossa ottiene un bonus al dado di +1 quando lancia Incanti Elementali.


    Amelia Farley
    +1 Tec +1 Res + 4 Exp
    CODICE
    <b> Bastoncini per capelli in acciaio &#5818;:</b> Chi lo indossa ottiene un bonus al dado di +1 quando lancia Incanti Elementali.


    Mia Freeman
    +1 Tec +1 Res + 4 Exp
    CODICE
    <b> Amuleto in quarzo &#5854;:</b> Chi lo indossa ottiene un bonus al dado di +1 quando lancia Incanti di Percezione.


    Smaug Daingus
    +1 Tec +1 Res + 4 Exp
    CODICE
    <b> Anello in rame &#5853;:</b> Chi lo indossa ottiene un bonus al dado di +1 quando lancia Incanti di Percezione.


    Addison Dannell
    +1 Tec +12 Exp
    CODICE
    <b> Ciondolo a forma di dente di squalo in osso di megalodonte &#5854;:</b> Chi lo indossa ottiene un bonus al dado di +1 quando lancia Incanti di Percezione.


    Ryu Okami
    +1 Tec +1 Res + 4 Exp
    CODICE
    <b> Anello in oro &#5818;:</b> Chi lo indossa ottiene un bonus al dado di +1 quando lancia Incanti Offensivi.


    Nashiria Bergon
    +1 Tec +1 Res
    CODICE
    <b> Collana a forma di serpente in acciaio &#5818;:</b> Chi lo indossa ottiene un bonus al dado di +1 quando lancia Incanti Offensivi.


    Juliet Monroe
    +1 Tec +1 Res + 1 Exp
    CODICE
    <b> Bracciale in rame &#5817;:</b> Chi lo indossa ottiene un bonus al dado di +1 quando lancia Incanti di Percezione.


    Camern Cohen
    +1 Tec + 6 Exp
    CODICE
    <b> Anello in quarzo &#5798;:</b> Chi lo indossa ottiene un bonus al dado di +1 quando lancia Incanti di Guarigione.


    Ciarán Hinds
    +1 Tec +1 Res + 4 Exp
    CODICE
    <b> Anello in quarzo &#5846;:</b> Chi lo indossa ottiene un bonus al dado di +1 quando lancia Incanti Grafici.

    CITAZIONE
    Punti Casata

    Black Opal: + 115
    Ametrin: + 112
    Dioptase: + 116

    Come noterete sotto, sia ai black opal che agli ametrin sono stati aggiunti 11 punti per ricompensare il gap numerico con i dioptase.
    Inoltre, le votazioni degli studenti inferiori ad 11 sono state computate come 11 al fine del calcolo dei punti casata.

     
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