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Chi non è ancora entrato è libero di farlo contattandomi solo DOPO avermi contattato in privato, così posso assegnare una creatura per la prova ù.ù
Per le informazioni potete naturalmente utilizzare internet, ma vi chiedo di NON COPIA-INCOLLARE le info che trovate, altrimenti verrete penalizzati.
La prossima scadenza è fissata per sabato 12 alle 23:59. -
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Edited by L i s a - 9/10/2019, 16:29. -
.“Se devo avere poco scelgo di avere nienteBlake
BarnesPer farla parlare signor Barnes. Perchè Blake alle lezioni di Ensor si metteva sempre al primo banco? Non di certo perchè questo aveva fatto della violenza psicologica a tutti gli studenti degli ultimi banchi,assolutamente. Blake era uno che rispondeva a prescindere ed Ensor non era escluso; ma l'amirazione che aveva per quel professore era incondizionata. Lui adorava vedere come agiva, come si muoveva, come riusciva a rimanere freddo e distaccato in qualsiasi situazione. Avrebbe voluto essere un pò così, avrebbe voluto imparare a rimanere calmo ed ad agire in maniera distaccata, ma il pericorso era ancora lontano e la rabbia che lo contraddistingueva non lo avrebbe, forse, mai abbandonato. Sogghignò per la risposta del suo professore. Almeno qualcuno le da soddisfazione! questa volta lo sussurrò, ma avendolo praticamente davanti non era escluso che il professore lo sentisse. E poi eccoli li, i suoi prefetti del cuore. Jesse che da quando aveva preso fuoco non faceva altro che trattarlo come un bambino che non deve assolutamente toccare il fuoco ed Elisabeth che, da quando aveva saputo della sua famiglia, si comportava quasi gentilmente con lui. Li adorava. Il fatto era che, anche se in maniera assurda, aveva trovato quasi la sua piccola famiglia a cui affidarsi. Ovviamente non poteva certo dire che aveva un bel rapporto con tutti, ma il fatto che si distinguesse sempre da tutti lo rendeva seriamente felice. Il suo senso di superiorità e il suo ego crescevano ogni giorno di più e tutte quelle attenzioni non facevano altro che essere il giusto pasto alla sua autostima. Sogghignò ad Elisabeth. Cioè... tu ti sei venuta a sedere vicino a me, per quale assurdo motivo? Insomma, se anche tu credi di essere nella merda e sei una secchiona e neanche troppo sexy, immagina io come posso prendere la notizia di questo test a sorpresa, e se non posso copiare da te... cosa ci fai qui vicino a me? Hai deciso forse di confessarmi il tuo amore? La prendeva in giro, costantemente. Era una sua prerogativa e sopratutto il fatto che lei lo conoscesse abbastanza bene, dava a Blake - ovviamente lui stesso si era dato questo privilegio - l'autorizzazione di prenderla in giro. Beth, come la chiamava lui, era una persona per quanto acida, molto intelligente e lui le voleva bene, tutto qui. Quando arrivò Jesse a fargli tutte quelle raccomandazioni quasi gli venne seriamente da ridere. Si, sono entrato da solo, ho preso un fiammifero e delle benzina di contrabbando che mi hanno dato gli elfi per essere lasciati in pace, ho incendiato solamente la maniglia, non mi sono scottato e tu sei adorabile quando sei preoccupato! Ok, l'ultima frase gli venne quasi spontanea da dire. Insomma lo trovava adorabile sempre il suo Socio, ma in quella occasione lo era ancora di più. Grazie davvero Jesse, ma non credo che Skyler mi voglia vedere per il resto dell'anno scolastico! E lo pensava davvero, tra una rissa ed un'altra era sempre lui a dover curarlo! Salutò Ayla con un gesto del capo quando lei gli rivolse il suo saluto e poi sogghignò all'espressione di Evans quando lui dichiarò che i Black Opal fossero i migliori. Stava per rispondergli ma quando il professor Ensor cominciò a parlare quasi sbiancò. Almeno in un primo momento. Ecco, era il genere di cose che solo lui riusciva a fare, ossia mettere terribilmente in difficoltà i suoi compagni di casata, o perdendo i punti o sfidando la sorte come in quel momento. Si strinse nelle spalle, si voltò verso i suoi compagni con la sua stessa divisa. Poi per ultima guardò la Lynch e le sorrise, tornò a guardare il professore. Oh, non se ne pentirà affatto Aggiunse con il suo solito fare da stronzetto. Il fatto era che Blake non era molto bravo nello studio, ma era una persona molto pratica, osava molto ed anche se sbagliava era uno che si buttava a fare le cose, godeva di un ottimo intuito e, seppur molto impulsivo, riusciva sempre in quello che voleva. Descrivi brevemente la fisionomia della creatura oscura e la sua solita ubicazione, soffermandoti successivamente sul motivo per cui è considerata pericolosa e in che modo reputi più opportuno difenderti da essa. Qualunque altra informazione sulla creature è ben accetta lesse bene la consegna e poi guardò la sua creatura. Sicuramente poteva dire che erano buoni e come li facevano al canto della sirena, non li aveva assaggiati da nessuna parte. Si voltò appena verso la sua compagna di casata. Ehi, che ti è uscito? Ti raccomando, non possiamo fare brutte figure con Ensor! Oh certo, era una raccomandazione super spassionata quella! Poi comunque c'era poco, davvero poco da copiare visto che tutti erano diversi. Sospirò in maniera poco silenziosa e poi prese la sua penna per cominciare a scrivere in bella. Odiava fare le cose due volte. Gli avvincini sono dei demoni acquatici presenti per lo più nei laghi della Gran Bretagna e dell’Irlanda, pare che ce ne sia una colonia anche nelle acque del lago nero di Hoqwarts.
Si presentano con un colore verde pallido, delle piccole doppie corna sulla loro testa liscia e dei tentacoli, alla fine del proprio corpo, delle sottili e lunga dita e dei denti molto aguzzi. Possiamo dire che tali creature risultano essere molto aggressive sia contro i babbani sia contro i maghi e che neanche le sirene riescono a tenerli davvero a bada, o comunque addomesticarli, al contrario dei Maridi che invece tentano di farlo e, pare, anche con dei risultati notevoli. Si pensi che alcuni di loro hanno tali creature come “animali domestici” da difesa nelle loro case.
Gli avvincini vengono classificati dal M.d.M. con XX.
Curiosamente gli avvincini vengono utilizzati anche come cibo commestibile al “Canto della Sirena”, dove imbastiscono una frittura di avvincini molto buona!
Perché sono pericolosi? Perché nonostante le loro dita siano molto sottili e si spezzano facilmente hanno una gran forza e tendono a mordere qualsiasi cosa gli si pari davanti, inoltre sono antipatici e aggressivi ed oltremodo fastidiosi. Credo che il modo migliore per difendersi da loro, non potendo essere la velocità, in quanto questi molto agili e veloci, possa essere una difesa di resistenza, quindi utilizzerei un Arresto Momentum, in quanto è assolutamente impossibile pensare di affrontare un avvincino alla volta.
Se si riuscisse ad arrestare le loro azioni così frenetiche e fastidiose, oltre che pericolose e nocive, allora si avrebbe il tempo necessario per applicare due soluzioni: o ci si leva definitivamente dall’acqua andando ad ingannarli senza però affrontarli, oppure si potrebbe utilizzare un Depulso, così da allontanare il più possibile le creature da se stessi e perché no, provocargli qualche dolore così da evitare, la prossima volta di essere attaccati.
Ad ogni modo, bisognerebbe avere a mente che gli incantesimi poco potenti e soprattutto che non hanno una portata amplia non servono a niente contro queste creature, in quanto se attaccano, ed attaccheranno sicuramente, lo faranno in gruppo e stare dietro ad un gruppo di avvincini incazzati neri, ( fece una linea su quella parola, forse non era il caso) molto arrabbiati, procura solamente lesioni.
Finì di scrivere e guardò il tempo. Avevano solamente mezz'ora e lui aveva fatto in modo di farsela bastare. Non era uno che scriveva molto nei compiti in classe, tendeva ad essere sintetico ed essenziale. Rilesse tutto quanto. Per essere un ragazzo ho una bella scrittura! Quel commento gli uscì, come al solito, senza pensarci realmente. Comunque si alzò, superò Adamas e Lynch e posò il suo compito sulla cattedra. Poi tornò tranquillamente al suo banco. Sbirciando di qua e di la cosa stesse scrivendo la sua compagna di banco e il moretto che aveva conosciuto in cabina!✕ schema role by psiche. -
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Edited by Adamas Vesper - 9/10/2019, 20:04. -
.lilith clarkeE con questo era a quota due ritardi, nel giro di due mesi.
Anche quella lezione non stava iniziando nel migliore dei modi, ma questa volta, a differenza della lezione di Rune, la colpa non era la sua. La ragazzina aveva sentito la sveglia delle cinque del mattino, era andata a correre, fatto doccia e colazione ed era pronta per andare verso la sua lezione di Difesa Contro le Arti Oscure, quando il collega della sua casata, la aggirò rapidamente «Siamo stati convocati dalla Preside Burke, ci vuole vedere immediatamente.»
Lilith sgranò gli occhi, guardando l'orologio dell'atrio. Mancavano quarantacinque minuti all'inizio di Difesa, la Preside sapeva sicuramente che era occupata con le lezioni, quindi confidava che avrebbe messo poco tempo a comunicarle quello che doveva.
Sbuffò quindi, avviandosi verso l'ufficio della Preside.
Quarantacinque minuti mancavano.
Ma lei aveva bisogno di molto di più.
La lezione era già iniziata e lei stava affrettando il passo nel corridoio «Maledizione alla regola del non correre nei corridoi, vorrei essere un Barnes che se ne frega di queste regole!» era a dir poco di cattivo umore e quel ritardo da lei non programmato, aveva peggiorato la situazione.
Arrivata davanti alla porta dell'aula, guardò la salamandra «Oh, certo, e adesso devo anche pensare un modo per entrare qui dentro, giusto?» mise le mani in tasca e Blake arrivò in suo aiuto.
Proprio la sera precedente aveva sequestrato al suo ragazzo un accendino per far sì che almeno nei corridoi non fumasse, ed ora se lo ritrovava nella tasca, probabilmente perché non lo aveva restituito al proprietario.
Si avvicinò alla maniglia e accese la fiamma, aspettando che prendesse fuoco.
Quindi «lilith Clarke» il suo nome e cognome, così da evitare al pigro docente belloccio il registro.
E avanzò nella sala «Professor Ensor chiedo scusa per il ritardo, la Preside Burke ha voluto vedermi.»
Quindi con lo sguardo cercò la sua dolce metà che... aveva trovato un'altra dolce metà. Non le dava fastidio che fosse in banco con un altro studente, ma che fosse seduto vicino ad una ragazza. No, quello ancora non lo accettava.
Lo sguardo si freddò, così come il celeste ghiaccio che prese una ciocca dei suoi capelli.
Ah, che caratterino...
Si sedette molto distante dal banco del Barnes, quindi, iniziando a seguire la lezione.
Un test a sorpresa, questa era la ciliegina sulla torta di quella giornata, per fortuna si trovava in regola con il programma...
Rise alle parole del docente, riguardo la prova pratica, quindi e si nascose dietro un pugnetto sulle labbra.
Povero Blake, sempre lui era...
Al tre del docente, voltò il foglio e prese la penna, leggendo il suo animale.
Sgranò gli occhi.
Dai, davvero? Le creature dove c'era il meno possibile?
Sbuffò, quindi, iniziando a scrivere.
Fece un attimo di ricognizione mentale su quello che ricordava e poi iniziò a scrivere.
«I ciclopi fanno riferimento alla mitologia. Solitamente sono sempre stati raffigurati come giganti con un occhio solo, ma non è raro trovarne con due occhi.»
Si fermò quindi, concludendo la prima frase, per poi proseguire.
«Si pensa che in tempi lontani, fossero esseri civilizzati e alleati delle divinità, tuttavia - a guardarli adesso - non spiccano di qualità intellettive molto sviluppate. Sono, si dice, facilmente condizionabili da chi ha un intelletto poco più sviluppato del loro.»
Rilesse quello che aveva scritto, quindi iniziò a giocherellare con la penna.
Doveva ritrovare le idee, voleva sbirciare verso Blake per vedere cosa stesse facendo, ma si frenò dal farlo per non perdere la concentrazione che stava trovando.
Riprese a scrivere, con uno sbuffo leggero.
«Si legge nei manuali che la loro dieta è a base di esseri umani, per tal motivo incontrare un Ciclope potrebbe risultare molto pericoloso.
Ritroviamo molti riferimenti ai Ciclopi nelle opere di Esiodo, ma del poeta Omero, il ciclope più famoso: Polifemo, che volendo mangiare la truppa di Ulisse, li rinchiuse nella sua caverna.
In riferimento proprio alla loro intelligenza, Polifemo potrebbe essere esempio lampante: avendo un occhio, fu ingannato dal navigatore, dopo che lo rese cieco, tanto da riuscire a scappare.»
Ora, dopo aver introdotto il suo Ciclope, in larghe linee, decise di passare oltre.
«Solitamente lo si trova in caverne o in isole a loro dedicate. La loro forza è dovuta dalla loro mastodontica fisicità e la loro enorme grandezza.
Qualora dovessi trovarmi davanti un ciclope, credo che approfitterei dei suoi movimenti bruschi e poco calcolati, per cercare di batterlo sul tempo e sull'astuzia, facendolo cadere in errore con le sue stesse mani. Approfitterei, poi, di questo per colpirlo in testa, per renderlo innocuo.»
Punto e... «Professore, ho terminato.» disse a voce bassa per non disturbare, quindi se le avesse fatto cenno di alzarsi per consegnare lo avrebbe fatto, altrimenti sarebbe rimasta seduta in attesa.code made by @zacharys. -
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by SPOILER (clicca per visualizzare)Quanto scritto in beige/arancione è ciò che è riportato su pergamena da parte di Elisabeth.
Per comodità metto uno specchietto con gli Incantesimi citati nel test. Sono tutti facenti parte al Primo e Secondo Anno, con quest'ultimi senza limite di apprendimento a lezione.
Primo anno
Nome: Incantesimo generico
Formula: Descendo (da apprendere a lezione)
Movimento: puntare la bacchetta verso l’oggetto che si vuole far scendere per poi tirare verso di sé
Effetto: fa scendere o cadere l’oggetto scelto
Note: -
Nome: Incantesimo di Levitazione
Formula: Wingardium Leviosa
Movimento: movimento fluido e morbido del polso, due dondolii, puntando l’oggetto desiderato
Effetto: fa levitare l’oggetto verso il quale è puntata la bacchetta
Note: con Intelligenza > 15 l'oggetto rimarrà sospeso per più turni (lancio del dado); con Intelligenza > 25 è possibile spostare nello spazio l'oggetto levitante; con Intelligenza > 35 il mago può sollevare un insieme di oggetti posti vicini
Nome: Incantesimo Rallentante
Formula: Impedimenta
Movimento: Linea dell'alto verso il basso
Effetto: Rallenta i movimenti di chi è colpito
Note: La Destrezza del bersaglio scende a 4.
Nome: Flipendo
Formula: Flipendo
Movimento: Agitare la bacchetta in direzione dell'obiettivo
Effetto: Genera un debole fascio di luce dalla bacchetta che colpisce l’avversario procurandogli ferite superficiali
Note: Con coraggio > 15 aggiungere 1d4 al danno inflitto.
Nome: Fattura della Pastoia Total-Body
Formula: Petrificus Totalus
Movimento: Stoccata in direzione della vittima
Effetto: Irrigidisce il corpo della persona o dell’animale su cui è lanciato facendolo diventare duro come una pietra.
Nome: Incantesimo di evocazione
Formula: Farfallus Explodit
Movimento: puntare il catalizzatore nel punto desiderato e tracciarvi un "8" orizzontale.
Effetto: genera uno sciame di farfalle che esplodono sul volto del nemico.
Note: Con Intelligenza > 15 può confondere l'avversario o ostacolare la sua vista.
Secondo Anno
Nome: Incanto Imposium
Formula: Imposium
Movimento: Puntare l'obiettivo
Effetto: Ammansisce immediatamente la Creatura Magica su cui è scagliato, rendendola docile e innocua. Più è grande la Creatura e più risulta difficile eseguire l'incantesimo.
Nome: Incantesimo Assordante
Formula: Frastronum
Movimento: Linea dall'alto verso il basso
Effetto: Genera dalla bacchetta un suono molto potente che stordisce chiunque si trovi nelle vicinanze
Note: con Intelligenza > 25 provoca malus uditivi nei turni seguenti; con Intelligenza > 35 può anche provocare malus all'equilibrio.
Nome: Incantesimo di sparizione
Formula: Evanesco (da apprendere a lezione)
Movimento: compiere con il catalizzatore un movimento ondulatorio per poi eseguire una stoccata verso l'obiettivo.
Effetto: fa scomparire un oggetto o una creatura.
Note: deve essere anticipato dal nome dell'oggetto o della creatura che si vuole fare svanire.
Nome: Incantesimo di trasfigurazione
Formula: Pullus
Movimento: puntare la bacchetta verso la creatura.
Effetto: tramuta la creatura colpita in un pollo.
Note: per prendersi gioco dell’avversario o per renderlo inoffensivo; non è un incantesimo particolarmente difficile ma richiede una buona dose di concentrazione e la pronuncia della formula deve essere forte e chiara.
Colui che è vittima di Pullus può liberarsi solo utilizzando un Incantesimo Non Verbale, sempre che riesca a brandire la bacchetta.
Nome: Incantesimo di trasfigurazione
Formula: Vermiculus
Movimento: puntare la bacchetta verso l'oggetto o la creatura.
Effetto: trasfigura ciò che viene colpito in un Vermicolo.
Note: per rendere inoffensivo un nemico o una bestia pericolosa; se ne sconsiglia l’uso ai deboli di stomaco, poiché un Vermicolo è veramente una creaturina disgustosa dall’odore nauseabondo
Colui che è vittima di Vermiculus può liberarsi solo utilizzando un Incantesimo Non Verbale.. -
Joshua B. Evans.
User deleted
Dicevamo? Carogna fino alla morte? Ecco, quei pensieri davvero poco piacevoli vennero fortunatamente interrotti dall'arrivo di Erik e Jesse. Il primo non lo vedeva da poco più di cinque minuti e si limitò a fargli un cenno col capo, prima di rispondergli.
Semplice: io non mi perdo in chiacchiere inutili con una delle tue ragazze, amico.
Davvero semplice ed efficace. Gli rivolse tuttavia un sorriso e tentò di tirarsi su sulla seduta, prima di ghignare suo malgrado nel notare la reazione del compagno alla vista del test. Non fece in tempo ad avvertirlo che ce ne fosse anche uno sul suo banco che Erik lo vide e quasi impallidì.
Certo che ho studiato. Ma non capisco perché questo stronzo debba non smentirsi proprio mai fin dal secondo mese di scuola.
Josh era frustrato e nervoso, dunque una condizione alquanto rara per il suo essere perennemente pacifico e gioviale con chiunque. Persino le lezioni del professor Ensor venivano prese con una certa ilarità solitamente, anche quando l'uomo lo puniva senza -a parere del ragazzo- nessuna vera ragione. Quel giorno, invece, era di umore a dir poco tetro.
Ehi, Jess.
Salutò l'altro amico con un tono di voce decisamente non da lui e senza neppure guardarlo in faccia. Non servì constatare con i propri occhi infatti che anche l'altro ragazzo avesse notato il famigerato test. Non era certo che l'osservazione di Jesse fosse del tutto corretta: probabilmente lo stronzo di Ensor si era divertito a suddividere gli argomenti per anno e non ci sarebbe stato il rischio per quelli del primo di riscontrare cose ancora mai studiate, né per gli studenti del secondo di saper rispondere facilmente a tutte le domande.
Josh si passò una mano sul volto, provando un minimo di soddisfazione solo quando Ensor se la prese con i Black Opal per colpa di Barnes. Almeno il compagno avrebbe imparato a tirarsela di me... nah, stiamo parlando di Blake, su!
Quando il docente diede loro il permesso, Josh voltò il foglio e si riscoprì piuttosto soddisfatto. L'argomento era semplice, i Ciclopi erano creature di cui non solo aveva studiato, ma persino letto per suo interesse personale. Tuttavia, non era certo che l'uomo sarebbe stato largo di manica nell'attribuire i voti. Doveva fare un lavoro eccelso per garantirsi la sufficienza.
Si tirò lievemente più su e, passandosi rapidamente la mano tra i capelli, iniziò a buttar giù qualcosa.
Il termine Ciclope deriva dal greco "κύκλος" (cerchio) e "ὤψ" (occhio) e viene spesso rappresentato da una divinità gigantesca con un solo occhio. Dal Ministero della Magia vengono catalogati come esseri senzienti, poiché sono in grado di distinguere tra bene e male e godono di un'intelligenza sufficiente a comprendere e rispettare le leggi della comunità magica; non esiste invece una classificazione ministeriale per quanto riguarda la loro pericolosità.
Nonostante non siano noti per la loro intelligenza, i Ciclopi possono essere particolarmente pericolosi da battere se non si sa come affrontarli; poiché essi hanno un unico occhio, risulterebbe particolarmente utile sfruttare questa caratteristica ponendosi nel loro punto cieco. Riuscire ad accecare quell'unico occhio significherebbe renderli non tanto innocui quanto ti certo più facili da battere, oltre a fornire una semplice via di fuga laddove necessaria.
Si tratta di creature molto forti a livello fisico, alte e potenti -di contro, si sa che in genere creature mastodontiche risultano essere anche piuttosto lente- ma anche brusche, goffe e testarde, fanno parte della specie dei giganti ma si presume abbiano qualche lontana parentela con i Troll, data la loro scarsa intelligenza. Per dare un'idea delle loro dimensioni, si pensa che tali creature magiche antropomorfe possano raggiungere, in età adulta, i 20-25 piedi di altezza.
Per questi motivi, suppongo che per sconfiggerli sia ideale utilizzare contemporaneamente velocità e astuzia, in modo da riuscire a ingannarli e poi colpirli prima che reagiscano (possibilmente accecandoli, come già anticipato) o scappare.
Secondo la mitologia greca e in base alle opere di due poeti greci estremamente famosi, i Ciclopi vengono suddivisi in due generazioni. E' Esiodo a parlare della prima, che è quella dei fabbri, abili nell'arte della lavorazione del metallo, esseri civilizzati e persino alleati degli dei, oltre che particolarmente potenti; della seconda generazione parla invece Omero, definendoli esseri mostruosi che abitano la caverne e che praticano la pastorizia, poiché con lo scorrere delle epoche pare abbiano perso l'abilità metallurgica degli antenati.
Sembra che vivano in piccoli gruppi familiari poiché, come accade fra i Giganti, se troppo numerosi tenderebbero a battersi per ottenere la supremazia di un territorio. Generalmente ogni Ciclope vive in una propria grotta, situata su un isola riservata a tali creature, ma non è difficile trovarli anche in altri habitat, purché sempre naturali e possibilmente situati tra le montagne e vicino ai fiumi.
Uno degli esempi più lampanti di Ciclope è quello di un gigante con un solo occhio vissuto nell'antica Grecia, il suo nome era Polifemo. Si sa che egli abitasse in una grotta ai piedi dell'Etna e che venne accecato da Ulisse, eroe greco protagonista del grande poema dell'Odissea.
Avrebbe potuto fare di meglio se fosse stato più calmo, tuttavia consegnò il proprio compito qualche minuto prima dello scadere del tempo, attendendo che anche gli altri finissero e iniziando a mordicchiare l'estremità della matita come antistress.. -
.Lucas Jughed Jones
stat - sche - cron - amet ★ ★ ★un ragazzo sogna sempre di essere in un gruppo, rock: tutto è più grande della realtà. Sul serio? Anche questa volta in ritardo? Ma proprio non riusciva a sentire quella sveglia, eppure Joshua e Erik facevano abbastanza casino quando si preparavano, ne era certo... come faceva a non sentirli?
Arrivò correndo, con la camicia messa malissimo, abbottonata alla meno peggio, un lembo dentro i pantaloni, con la cravatta della divisa allacciata lenta... insomma, uno scappato di casa pareva. La tracolla su una spalla, con ancora in bocca il suo sandwich al cioccolato tra i denti, mentre cercava di mettersi dentro la scarpa il laccio che usciva fuori, rischiando di farlo inciampare.
Arrivato davanti alla porta di Difesa, la trovò chiusa.
«Mefda» sbiascicò tra i denti occupati dalle cibarie.
Jones aveva un problema molto importante con le sveglie: non riusciva a sentirne una, soprattutto la mattina. La sera faceva sempre tardi, un po' per le sue ricerche, un po' perché non aveva molta voglia di dormire e si dilettava a fare foto scandalose ai suoi compagni dormienti, ma non andava a letto prima delle quattro, quindi svegliarsi - il giorno dopo - era sempre una tortura.
E le lezioni alle otto e mezza erano una tortura ancora più grande.
Buttò giù il boccone di pane al cioccolato, non accorgendosi che aveva ancora qualche rimasuglio di crema marroncina al lato delle labbra, quindi dalla borsa prese una fiaschetta di acciaio e verso il contenuto sulla maniglia a forma di salamandra, quindi vi prese l'accendino e diede fuoco al whisky che vi aveva sparso sopra «Speriamo che il prof non mi faccia storie sentendo l'odore di alcol. Non è nemmeno per me quella fiaschetta...» attese l'eventuale apertura della porta e una volta superata la soglia «'giorno Professore, chiedo scusa per il ritardo.»
Quindi cercò posto a sedere, se fosse stato possibile, dietro Elisabeth.
La ragazza, oggi, aveva optato per essere seduta con Blake. Lucas lo guardava di sottecchi, alternando l'attenzione dal ragazzo alla Prefetta.
Il piede iniziò a muoversi, facendo far su e giù alla gamba, quindi quando il suo cervello elaborò "test a sorpresa" fece cadere la testa pesantemente sul banco.
Non poteva crederci, non era possibile...
Lui non aveva aperto libro in questi due mesi, la cosa sarebbe andata malissimo.
Al tre del docente, voltò il foglio, ancora agitando la gamba per il nervoso.
«Pogrebin? Davvero? Maddai...» era nella merda, non c'era che dire.
Non poteva uscirsene facilmente, tutti i compiti erano differenti.
Sbuffò e per la prima ventina di minuti, rimase a fissare la pergamena, giocando con la penna tra le dita.
«Il Pogrebin è un demone russo, non troppo alto con il corpo peloso e la testa gigante e pelata. Il suo colore è grigio, tanto che se si accovaccia potrebbe essere scambiato per un sasso.
Io lo classificherei come il demone stalker, perché ossessionato dagli umani, li pedina costantemente.
Fin qui si penserebbe che non avrebbe nulla di pericoloso, tuttavia quando qualcuno viene pedinato dal pogrebin, la vittima è assalita da attacchi di disperazione e apatia, al culmine di questo stato di disperazione, frigna accasciandosi a terra.
Ed è qui che il Pogrebin prende piede, per mangiarlo.
Tuttavia, essendo classificato come una creatura XXX dal Ministero della Magia, un Mago capace potrebbe riuscire a metterlo fuorigioco con maledizioni e schiantesimi.
Se dovessi trovarmelo davanti io, un Pogrebin... beh, inizierei a prenderlo a calci, forse lancerei qualche schiantesimo, ma come detto prima, un Mago in gamba potrebbe salvarsi, io a stento so come lanciare un Protego.
Tuttavia, penso che se provasse, il Pogrebin, ad essere perseguitato anche lui, sarebbe divertente vedere cosa ne penserebbe... »
Non aveva altro da dire, quindi posò la penna sul banco e anche la testa. E attese.code © psiche. -
.“Come on skinny love what happened hereSi ritrovò a sorridere alle parole di Nikolai van Aalter , quando la ringraziò per come si stava comportando con Tess. Per lei non era niente di fastidio, anzi: non aveva mai avuto delle vere e proprie amiche negli ultimi anni, non era una che legava facilmente con le persone e aveva imparato a fidarsi sempre meno dei legami, ma con Theresa era facile affezionarsi e la sua follia le permetteva di distrarsi almeno un po’ dalla sua rigidità e da tutte le sue regole. Non pensava di stare facendo molto per tenerle dietro quanto piuttosto stava cercando di essere un’amica per lei, e sperava che le cose continuassero a funzionare.
“A me fa piacere.” osservò tranquilla mentre superava la soglia con gli altri due suoi compagni. Mentre raggiungeva il suo posto non faticò ad incrociare lo sguardo di Blake e questa volta non le venne nemmeno in mente di punzecchiarlo per qualche cosa. Piuttosto si ritrovò a sorridere gentile a Giadì , che raggiunse lei ed Adamas con una certa sicurezza. Non aveva ancora avuto modo di conoscere bene la ragazza ma era innegabile quanto la trovasse carina e apparentemente simpatica. Considerata la sua reazione e quella dei suoi compagni di classe il compito a sorpresa era qualcosa che aveva spiazzato un po’ tutti e si sentì quasi rincuorata all’idea di non essere l’unica a temerne il risultato: certo, per una che ripassava qualunque materia un giorno sì e l’altro pure, preoccuparsi per quel genere di cose poteva risultare piuttosto paranoico, ma non aveva mai negato di essere fin troppo perfettina ed esigente con sé stessa, alle volte.
Annuì piano quando la ragazza spiegò quanto ritenesse Ensor piuttosto temibile, e infondo Mia non poteva negare che l’uomo le metteva i brividi, e non certo in modo positivo. “Oh no, solo l’idea di arrivare in ritardo mi spaventa.” rispose con un mezzo sorriso con quella che voleva essere una battuta ma nemmeno fin troppo.
Si ritrovò a sorridere di nuovo ad Adamas Vesper , quasi sorpresa del fatto che il ragazzo si fosse addirittura preoccupato di incoraggiarla: non era qualcosa che si aspettava da qualcuno che conosceva da così poco e non potè evitare di trovare la cosa decisamente dolce. “Andrà bene anche a te.” ricambiò, credendoci davvero.
Drizzò la schiena e si fece attenta non appena il professore riprese parola e non mancò di lanciare un’occhiataccia a Blake Barnes quando Ensor spiegò la sua decisione di farli lavorare singolarmente. Per lei non era un problema così enorme, però si chiese se quel ragazzo non fosse mai capace di stare zitto e non fare danni. ”Ovviamente no” si rispose da sola, con il pensiero. Appoggiò la mano sul proprio foglio e aspettò il momento giusto per girarlo, già solo preoccupata all’idea che un solo foglio di brutta non le bastasse. E se avesse avuto bisogno di cancellare anche nella bella copia? Se si fosse sbagliata ricopiando qualcosa?! Dannazione, perché Ensor non era un professore dall’aria vagamente più comprensiva e accomodante?!
Girato il foglio, Mia tirò un profondo respiro di sollievo: ricordava più che qualcosa sui Troll di Montagna e si ritenne fortunata ad aver beccato un argomento che aveva ripassato di recente. Prese velocemente in mano la penna e si sbrigò a cominciare a scrivere, sicura che ne avrebbe avuto almeno per un po’: aveva idea di che cosa dire ma temeva di non riuscire a spiegarsi in modo da far stare sul foglio tutte le sue conoscenze.
“Il troll di montagna è una possibile specie di troll, uno tra i più grandi e feroci.” cominciò a scrivere con sicurezza, la testa chinata sul foglio e la mano che scivolava rapida sul foglio. ” Con la loro altezza che spesso sfiora i tre metri, la pelle spessa e di un colore simile al granito, di un grigio intenso, il corpo ricoperto di bitorzoli hanno indubbiamente un aspetto minaccioso. Come tutti i troll non spiccano per il loro carattere piacevole, a dire il vero sono per lo più violenti e aggressivi e hanno la tendenza a cercare il pericolo. La loro dieta è formata principalmente da carne cruda, sia essa di origine umana o animale. La specie dei troll è originaria del nord Europa, in particolare della Scandinavia, secondo le più recenti ricerche, ma si è ormai diffusa e adattata anche al clima del resto del mondo. Nella mitologia nordica si parlava di loro come creature piccole anche se spaventose, nonostante i troll conosciuti oggi siano ben diversi. I troll si distinguono tra troll di montagna, di colore grigiastro e dall’odore nauseante, troll di foresta dal colorito verde e troll d’acqua, dotati di corna e con la pelle di colore viola.” cercò di fare mente locale e quando fu certa di non aver sbagliato regione proseguì con il resto.
”La testa piccola e bitorzoluta dei troll, che quasi si perde in una struttura corporea così tanto massiccia, ospita un cervello piuttosto piccolo: i troll non sono certo conosciuti per la loto intelligenza, malgrado sia ormai risaputo che abbiano costruito, negli anni, una lingua tutta loro –segno che sono in grado di organizzarsi e fare ragionamenti logici- fatta di grugniti e rumori non meglio identificati, sono per lo più incapaci di comprendere la lingua umana. E’ difficile che un troll si lasci “addomesticare”, ma alcuni dei soggetti più svegli e collaborativi vengono spesso utilizzati nella sicurezza e nella sorveglianza.” Rilesse il testo un paio di volte e, malgrado avesse scritto una pagina intera, le sembrava comunque di non aver detto abbastanza. C’era da dire che i troll non fossero creature su cui ci fosse moltissimo da dire e provò a confortarsi da sola riportando alla mente come, anche nel libro che aveva studiato non gli fosse stato dedicato poi tantissimo spazio.
Dopo essersi assicurata di non aver scritto nulla di errato cominciò con la parte più complessa, quella dedicata agli incantesimi. “Essendo i troll esseri non molto svegli ma dalla mole alquanto importante trovo che non sia sempre necessario ferirli direttamente, ma alle volte basti semplicemente distrarli o renderli innocui per riuscire a rivolgere la situazione a proprio favore. Un Conjuctivus” per esempio potrebbe portarli a perdere l’orientamento, dal momento che privi della vista faticherebbero a comprendere dove e chi attaccare e potrebbero impiegare un po’ a concentrarsi sui rumori e cercare in questo modo la loro preda. Un Farfallus Explodit potrebbe rappresentare un altro efficace diversivo, allo stesso modo anche un Tarantallegra potrebbe tornare utile per distrarre il troll ma bisognerebbe stare molto attenti alla situazione e alle conseguenze di un incantesimo simile, visto che potrebbe provocare parecchi danni all’ambiente circostante a causa del peso e della grandezza del troll. Se distrarlo non è un metodo abbastanza efficace, trovo opportuno utilizzare Impedimenta o Petrificus totalus”, entrambi incantesimi in grado di bloccare il soggetto. Solo in casi estremi utilizzerei un Flipendo perché, considerata la natura irosa e vendicativa dei troll, potrebbe rivelarsi controproducente” osservò la sua opera e alla fine si impegnò per ricopiarla con estrema cura, attenta a scrivere nel modo più comprensibile possibile e non sbagliare. Una volta terminato si guardò brevemente intorno, giusto per capire a che punto fossero i suoi compagni, per poi decidersi ad alzarsi per andare ad appoggiare il suo test insieme agli altri, nel caso fosse stato permesso.Mia Freeman-SHEET-
"Parlato" - "Pensato"- "Ascoltato"[code by psiche]
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Ringraziò mentalmente il deficiente che fece girare le scatole all’insegnante a tal punto da portarlo a prendere la decisione di prendere parte alla futura esercitazione in solitaria anziché a coppie; in realtà ad Eara andava bene anche così, ma avrebbe decisamente preferito che i compagni tenessero la bocca chiusa.
Difesa Contro le Arti Oscure era una materia che non le era mai dispiaciuta, ma certamente non poteva annoverarla tra le sue preferite: molto spesso studiava semplicemente per adempiere al proprio dovere di studentessa, senza interessarti granché agli argomenti trattati. Questo non era il caso della corrente materia che stava seguendo, ma le era già abbondantemente capitato. Aveva sempre cercato di dare il massimo sempre e comunque, per cui non sarebbe stata da meno; sperava soltanto di non fare brutta figura, com’era già successo con Antiche Rune l’ultima volta.
Piegò la testa prima a destra e poi a sinistra facendo scrocchiare le ossa e rilassare il collo, per poi tirare fuori dalla propria tracolla la penna. Soltanto nel momento in cui l’insegnante – nonché Responsabile della sua stessa Casa – avrebbe dato loro il permesso di potersi mettere a lavoro, Eara avrebbe girato il foglio per cominciare. Quella ravvicinata vicinanza con l’uomo le metteva una certa ansia non solo perché era affascinante, ma anche perché i suoi modi di fare la facevano costantemente sentire come se anche solo respirare fosse sbagliato. Perché non lo era, giusto?
Tossicchiò, poi voltò il foglio quando ne ebbe il permesso e cominciò a scrivere.
In cuor suo, nel frattempo, pensò che non si sarebbe voluta trovare di fronte ad un Doxy nemmeno per sbaglio.
Il Doxy è una creatura anche conosciuta con il nome di “Fata Mordace” che molto spesso viene scambiata, appunto, per una Fata – nonostante si tratti di qualcosa di totalmente differente. Questo genere di creature ha una forma antropomorfa, sono ricoperte di un folto pelo nero e possiedono un paio di gambe e braccia in più – quindi possiede ben quattro gambe e quattro braccia. Proprio come una Fata, possiede anche un paio di ali molto spesse, ricurve e luccicanti simili a quelle di un comune coleottero. Possiedono due file di denti affilati e velenosi, e in caso di morso sarebbe opportuno assumere prontamente un adeguato Antidoto.
È possibile trovare queste creature nel Nord Europa e nel Nord America, in quanto sembrano prediligere i climi tendenzialmente freddi. In seguito alla riproduzione, sono in grado di deporre fino a cinquecento uova per volta e le seppelliscono prima che si possano schiudere, il che avviene all’incirca dopo due-tre settimane: questa è una caratteristica che rende le creature molto fastidiose per i Maghi che bonificano alcune aree e si ritrovano a dover fronteggiare intere colonie di Doxy.
Esiste tuttavia un metodo efficace per potersi liberare di queste creature: esso prende il nome di Filtro Doxicida, grazie al quale è possibile rendere i Doxy incoscienti per alcuni minuti così da avere il tempo di allontanarli grazie all’ausilio di un Incantesimo di Esilio. Sarebbe anche consono apporre delle protezioni magiche attorno alla propria abitazione così da evitare una futura ricomparsa.
L’Ufficio per il Controllo delle Creature Magiche, sito al Ministero della Magia, ha classificato queste creature con XXX (“un Mago capace dovrebbe cavarsela”).
Con il costante pensiero di quel trenta percento in più sulla valutazione finale, la Lestrange mise a posto la penna sul banco e rilesse velocemente il compito per capire quanto facesse schifo da uno a seiunTroll: forse i suoi sforzi l’avevano condotta a malapena a metà strada. Appose il proprio nome e la sua Casa alla fine, per poi girarlo a faccia in giù, proprio com’era prima che iniziasse a scrivere.
Sollevò un sopracciglio, incerta, e poi alzò la mano destra.
Professor Ensor, avrei terminato anche io il mio compito.
Un sorriso tirato le si dipinse in volto, ansiosa.. -
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by SPOILER (clicca per visualizzare)»ƒreckles Adamas Vesper. -
.«Being brave means knowing that when you fail, you don't fail forever.» - Lana Del ReyTutto ci si poteva aspettare che capitasse tranne che Mia con astuzia spuntasse dal nulla per risolvere la situazione e salvare i fratelli van Aalter da quell'increscioso siparietto. A dispetto del ricciolino, Theresa sembrò esser quella più rigida nel mostrare la sua gratutidine e allo stesso tempo, la più colpita dato che le sue guance presero letteralmente fuoco allo stesso modo con cui era divampata la maniglia della porta alla carineria della ragazza e ne incrociò lo sguardo mugugnando qualcosa di incomprensibile, sembrò quasi che si stesse lamentando tra se e se burberamente, fin quando non le sfuggì tra i denti snudati un labiale e muto: "Grazie" successivamente rafforzato da un gesto che fin prima non le si era mai visto fare: congiunse indici e pollici a formare un cuoricino. Ovviamente lo fece prima di entrare in classe e quindi solamente chi era presente in corridoio avrebbe potuto assistervi. Quando entrò finalmente in aula annunciandosi in maniera tale che il registro potesse venir aggiornato con il nome di: “Theresa van Aalter" prima di salutare il professore con un broncio e l'aria scazzata “'Giorno, Professore." colse il saluto che le arrivò lontano di Jessica e fece un movimento di sopracciglia, guardandola mentre che un sorrisino sghembo si palesava e si allargava sempre di più sul volto, il suo modo particolare di salutare.Poi lo sguardo passò in rassegna su Erik, Jesse e Blake e con il medesimo cenno salutò anche loro prima di voltarsi anche verso Elisabeth, Ayla e Lucas a cui riserbò un sorrisino più sfacciato ed irriverente. Con il resto della classe non ci aveva mai interagito e come tale faticava ad approcciare se non con uno "scontro diretto" che avrebbe preferito evitare durante la lezione di Difesa. Scelse il banco di fianco a quello di Mia che gentilmente suo fratello le aveva lasciato, preferendo occupare il posto alla sinistra di Blake, anche se non appena fu annunciato il compito a sorpresa si maledì mentalmente e schizzò sulla sedia da curva com'era, tossendo un'imprecazione ben celata tra i denti. “Pssst-... Mia, mi aiuti tu?" Chiese con un bisbiglio sottile sperando che potesse contare sull'ametrina bionda ancora una volta nel mentre che preparava velocemente l'occorrente per poter scrivere intingendo la penna nel calamaio. Chiariamo una cosa, detestava chiedere aiuto ma quelle materie non facevano al caso suo, specialmente quando avevano una componente pratica non da poco. Non appena fu dato il via da Brian girò il foglio e lesse attentamente con la fronte aggrottata e mormorò interdetta sempre a voce bassa “Non è possibile-... Ah, non serve più, questo so farlo." soggiunse poi in ultimo verso Mia facendole intendere che non aveva più nulla da temere Menomale! aveva sudato freddo per nulla. Brian non poteva sapere che fosse amante della cultura nipponica e che quindi per lei il Kappa rappresentava una creatura magica decisamente più familiare rispetto ad un Kelpie o a un Troll di Montagna, stavolta la fortuna era dalla sua parte. Non facciamoci tradire dall'emozione, devo stenderlo giù in un inglese perfetto e i termini olandesizzati sono fuori discussione. e si mise a vergare le prime parole, lasciando che il suo sapere prendesse lentamente forma su carta "I Kappa appartengono alla famiglia degli Yokai secondo la cultura giapponese, ovvero ai demoni e agli spiriti negativi e difatti vengono temuti sin dai tempi antichi per via della loro natura di demoni annegatori. Sono piccoli come dei bambini ed assomigliano a delle scimmie, quindi con una fisionomia umanoide con la pelle ricoperta di squame e da un grosso e solido carapace molto simile a quello di una tartaruga che ha sulla schiena e che usa per difendersi, ha artigli lunghi e letali che usa per squartare ed uccidere le sue vittime ed arti lunghi e sottili ma altrettanto forti e palmati che oltre che per nuotare, gli servono per trascinare i malcapitati sul fondo di laghi e fiumi. C'è da fare una precisazione, un Kappa è una creatura magica d'acqua dolce ed è quella stessa acqua che gli dona energia e che gli permette di non morire disidratato durante i suoi brevi tragitti sulla terraferma. E' in grado di conservarla all'interno di una conca, una sorta di coppetta che ha proprio sulla sommità del capo, nascosta dai ciuffi di "pelo" verdognoli che sono perlopiù alghe e altre piante acquatiche che gli crescono sulle squame. Un Kappa è una creatura da non sottovalutare; è estremamente agile, furba e maliziosa. Lui lo sa che la coppetta che ha sul capo è la sua unica debolezza oltre al fatto di essere estremamente ghiotto di cetrioli. E' possibile privarlo di ogni tipo d'energia in corpo qualora si riesca a fargliela cadere tutta dal buco sulla testa e si possono utilizzare vari stratagemmi per farlo: forza bruta, la magia o semplicemente, per andare sul sicuro, utilizzando proprio l'alimento preferito della creatura. Ed è questo il metodo che utilizzerei semmai avessi la sfortuna di incontrarlo, ovviamente dopo essermi munita di una protezione adeguata per torso, braccia e le parti vitali. Sfrutterei il diversivo del cetriolo per farlo uscire fuori dall'acqua e aspetterei che quello ci si lanciasse sopra a capofitto, focalizzandoci tutta la sua attenzione. Solo a quel punto, prendendolo di sorpresa alle spalle, lo afferrerei per il collo, forzandogli la testa verso il basso per fargli perdere tutta l'acqua e renderlo finalmente inoffensivo." Dopodichè finì di scrivere e con una rapida occhiata, intercettò suo fratello. L'avrebbe aspettato per consegnare in ultimo il suo compito assieme a lui.Hear me scream, feel my rage, RevelioGDR..
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