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.In realtà una grande cosa che cozzava con il suo aspetto e modo di fare, era la voglia di lottare anche con le unghie e con i denti per la propria sopravvivenza. Lucas aveva aiutato nel farla riprendere a mangiare come una persona normale, senza fare assolutamente nulla. Ma di sicuro, lei non cercava aiuto da nessuno. Era più in realtà il tipo che preferisce aiutare, che farsi salvare. Non poté far a meno di ridacchiare alle sue parole, alzando un sopracciglio. Mi ricorderò di te, se ti renderai ricordabile. Ma sembri una persona interessante, quindi ci posso stare. Facendo semplicemente spallucce, rida poco dopo, quando l'altro conferma che sia un rompicoglioni. Si alza, andando a stiracchiarsi. Per quanto il primo impatto fosse importante, lei in realtà non ci si soffermava mai. Potevi andare d'accordissimo con una persona al primo, secondo, terzo incontro... per poi scoprire di detestarla. Oppure il contrario. Preferiva prendere con le pinze le informazioni e lasciare al tempo la scelta. Motivo per cui normalmente era abbastanza tranquilla.. farla scazzare dal primo incontro significava abbastanza, insomma, essere veramente dei pali in culo. Alla sua domanda pare pensarci qualche momento, prima di stringere le labbra. Non saprei... Mi piace truccarmi, ma non fare trucchi complessi. Ne essere troppo truccata, tante volte metto la matita e basta. Penso che mi piaccia finché è semplicemente voler rispecchiare cosa piace personalmente, e non fatto per apparire socialmente accettabili. spiega lentamente, prima d'aggrottare le sopracciglia. Schiude le labbra per aggiungere altro, per poi lasciar evdentemente perdere. Continuò semplicemente a seguirlo, per poi alzare un sopracciglio alle sue parole. Non ti piacciono le puzze... come ad appuntarselo, ignorando la domanda con un leggero sorriso. Alzò invece il dito medio alle sue parole, alzando gli occhi al cielo. ...E' così importante, essere coraggiosi? In generale. ed ecco che si distrae completamente un altra volta, continuando a fumare.Livs"MAYBE SEE WHAT YOU LIKE?"Olive Moore - 20 anniMudbloodLivsTheFake
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.« Ah si? » alzò semplicemente un sopracciglio, ma non sembrò infastidirla. In realtà il suo cognome non le dava problemi, era il nome quello che la infastidiva. « Io mi ricordo solo che il tuo nome è Blake. » che diceva davvero, l'aveva sentito una volta forse il nome completo e se l'era scordato. Principalmente perché non era sua abitudine impicciarsi degli affari di Lucas, quindi non sapeva neanche quanto si sentissero o cose del genere. Ricordava solo vaghe informazioni e d'averlo visto quel giorno. Questa era sia una cosa positiva dal suo punto di vista - adorava non impicciarsi dei fatti altrui - ma negativo perché.. non aveva la più pallida idea di chi si trovava davanti. E a dirla tutta, non le stava dispiacendo. Forse perché aveva optato per il cognome, ma caratteri che facevano quel che volevano come e quando lo volevano, erano quelli che in realtà preferiva. « Certo che rompi i coglioni peggio di una suocera. » schietta e diretta nel momento in cui si mette a parlare del freddo, lasciandosi sfuggire uno sbuffo divertito, allungando la mano ed andando ad accendersi la sigaretta con un "Grafhie" bofonchiato. « E sono vestita troppo truccata per sembrare un sacco della spazzatura... » alza giusto lo sguardo verso i capelli rovinati e scompigliati. « Anche se i miei capelli sembrano quegli spaghetti cinesi.. come cazzo si chiamavano? » si distrae facilmente, mentre va a fare un altro tiro, torna a guardarlo andando invece a fare spallucce. « Senti c'è una cazzo di coperta che cerca d'abbracciarti, o la brucio o fuggo. Non so neanche perché cazzo ci sono finita lì, m'è preso un cazzo di colpo quando ho visto quel colpo... » borbotta, andando però poi a guardarlo curiosamente. Sembra per un momento analizzarlo, prima di arricciare un angolo delle labbra. « Ah ti seguo, ma se mi porti in un cassonetto mi ti trascino dietro. »Livs"MAYBE SEE WHAT YOU LIKE?"Olive Moore - 20 anniMudbloodLivsTheFake
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.Gli occhi ghiaccio si aprirono lentamente per andare a mettere a fuoco la figura del ragazzo. Il piede si era fermato, così come le note, i pugni s'aprirono lentamente con un lungo respiro. Sentiva il pizzicare della pelle che l'informava del fatto che si, si era tagliata con le unghie. Altri segni che difficilmente sarebbero andati via in poco tempo. Ma comunque, si era tranquillizzata abbastanza da riuscire a guardarlo. Ovviamente, come sempre, le sue espressioni non erano il massimo. Era gelida, palese che non le importasse proprio nulla di essere amichevole con qualunque essere umano. « Livs. » seccamente, corresse il proprio nome. Detestava sentirlo completo, la faceva fremere di rabbia, accendere lo sguardo di furia e difficilmente riusciva a controllarsi. Ma una vaga voce le ricordava che quello che aveva davanti era una persona a cui Lucas teneva quindi avrebbe preferito non sfogare la propria emotività su di lui. In realtà, preferiva evitare con chiunque, per quanto poco dopo si sentisse decisamente meglio e scarica, dopo un po' si sentiva vagamente in colpa. « Non sono proprio cazzi tuoi, ma se proprio non resisti da ficcare il naso, mi stavo rilassando. Il dormitorio degli Ametrin è troppo dolce e carino per i miei gusti. » tagliò corto, mentì, ma non usò comunque un tono scontroso, era piatto e lento, come se le facesse fatica tirare fuori le parole, farle rotolare sulla lingua e trasformarle in suoni. « Tu che cazzo ci fai qui? » Ed alzò un sopracciglio, stavolta era lei ad essere curiosa, di sicuro non s'aspettava di vedere qualcuno in quel tugurio di corridoi che aveva trovato personalmente senza fine. Ma proprio non le passava per la testa di dirgli che ci faceva in realtà lì, invece di godersi il suo maialino che sicuro in quel momento si stava lamentando per il mancato cibo nella ciotola come ventesima merenda del giorno. S'alzò lentamente, andando a spolverarsi vagamente la divisa, ma tornando posata subito dopo al muro. Okay che aveva ricominciato a mangiare un po' grazie alla compagnia di Lucas, ma non era comunque abbastanza per farle avere tutte le energie di cui aveva bisogno. « Ne hai un'altra? » accennando alle sigarette con il mento. Si, se può, scrocca pure.Livs"MAYBE SEE WHAT YOU LIKE?"Olive Moore - 20 anniMudbloodLivsTheFake
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.Erano quasi due anni che frequentava quella scuola ed ora... si era persa. Le veniva da ridere e urlare allo stesso tempo. Non voleva chiamare Lucas o chiunque altro in soccorso, insomma non era mica il tipo da piagnucolare ad ogni problema... ma era già almeno un ora che camminava senza capire dove realmente andare. Sospirò, andando a passarsi una mano sul viso. Non sapeva manco come ci fosse arrivata nelle segrete e dire che si era distratta solo pochi minuti con il cellulare per vedere le novità su uno dei suoi gruppi preferiti che finalmente aveva deciso di riunirsi, e che avevano già annunciato due nuove canzoni per il primo d'aprile. Scelta strana, aveva quasi paura fosse solo uno scherzo, ma sarebbe stato crudele perfino per loro. Si allentò il colletto della camicia, non si sarebbe mai abituata alla divisa. In realtà era consapevole che fosse quell'intensa rabbia mista a panico a non farle trovare la strada e continuare a quel modo sarebbe stato inutile. Ma rilassarsi non era tra le cose che le venivano meglio. Decise solo per questo di posarsi alla parete e scivolare lungo questa, sistemandosi a terra e cominciando a respirare profondamente. I pugni erano stretti tanto da conficcare le unghie corte nei palmi, ferirli, mentre cercava la calma che avrebbe smesso di farle vedere tutto appannato neanche fosse una talpa bisognosa di tappi di bottiglia come occhiali. « If you're a lover, you should know, The lonely moments just get lonelier... » Poteva essere la cosa più strana ed assurda del mondo, una ragazza dai capelli scompigliati e truccata a panda, con la divisa sgualcita, nelle segrete seduta a terra a sussurrare delle parole a ritmo, gli occhi chiusi e i pugni ancora serrati, le spalle rigide, che man mano cercava la calma nelle note, tenendo il tempo solo con il piede che batteva lentamente sul pavimento umido. « ...The longer you're in love, Than if you were alone... » e nota dopo nota, sembrava almeno un po' calmarsi, il petto prendeva a muoversi a ritmo più regolare, le spalle si rilassavano. Ma erano solo semplici sussurri, tutto il resto era unicamente nella sua testa. Prima si sarebbe calmata, prima avrebbe potuto vedere l'uscita.Livs"MAYBE SEE WHAT YOU LIKE?"Olive Moore - 20 anniMudbloodLivsTheFake
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.Continua da qui
Per quanto non si facesse problemi d'alcuna sorta, non s'aspettava comunque una scena del genere. Non che non ne abbia mai viste, ha passato la sua adolescenza in mezzo a persone ancor meno pudiche... ma mai, quando non avrebbe dovuto essere lì. In genere, cominciavano - e cominciava lei stessa - fregandosene di chi c'era attorno. In quel caso, lei era l'intrusa, ed era giusto questo a metterla in una leggera sorta di disagio. Comunque, molto leggera. Perché continua a guardarsi intorno come se si aspettasse che all'improvviso spuntasse qualche altro essere vivente, respirante e in grado di formulare frasi di senso compiuto, a cui domandare effettivamente informazioni.
Non era molto pratica a dire il vero, quando si trattava di luoghi non babbani, non sapeva se il modo di porsi fosse differente e o se ci fosse uno strano e tutto magico modo di chiedere un colloquio. Comunque, smise di pensarci nel momento in cui l'altra s'accorse della sua presenza, andando anche a fare un cenno con le dita a mo di saluto prima di rinfilarsele in tasca. Aspettò quindi nello stesso punto senza muoversi lei stessa, che l'altra arrivi a grandi falcate. Ne osserva l'abbigliamento, e probabilmente in un altro momento le avrebbe anche chiesto da dove provenissero quelle scarpe. Ma è la domanda a farle appena arricciare le labbra, prima di lasciar andare un sospiro. « Si, ma non sono una ragazzina.. » Alla fine era consapevole di sembrarlo, perfino Lucas la chiamava in quel modo dimenticandosi che fosse perfino più grande di lui. Non era un gran problema, ma a volte avrebbe voluto avere un viso meno infantile. « Si... e no. Non mi sono persa... sto cercando un lavoro. » la voce la tiene sempre bassa, roca di chi non parla da un po'.. per quanto si fosse tranquillizzata da quando conoscenza un certo moro, oltre che con lui non aveva molte occasioni di comunicare o parlare. « Mi andrebbe bene anche fare delle semplici pulizie... avendo l'accademia non posso cercare un lavoro mattutino. Quindi volevo chiedere per un colloquio, ma posso passare un'altra volta se serve. » il tono è comunque piatto, senza una vera emozione. Probabilmente non è il primo posto dove si presenta, ma non demorde per quanto la stanchezza di faccia sentire. In ogni caso, sarebbe sempre pronta a tirare fuori i fogli che formano quel penoso curriculm da ragazza... classica dei bassifondi.Livs"MAYBE SEE WHAT YOU LIKE?"Olive Moore - 20 anniMudbloodLivsTheFakecode by ©#fishbone
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.SPOILER (clicca per visualizzare)Interagisce con Lucas, Blake, Markab
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.SPOILER (clicca per visualizzare)Interagisce con Lucas
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.Olive Moore - 20Ametrin I yearsMudbloodSistemata ad una delle panchine, sembra abbastanza allegra. La divisa abbandonata da qualche parte quel giorno per riuscire a stare comoda almeno in un momento di pace. La divisa in genere le cala tutta, le camice non le sono mai piaciute, ed almeno in quel posto può stare tutta tranquilla. Sempre che non passi qualcuno a romperle per l'abbigliamento, ma in caso, non è il tipo da fare polemica. Sta seduta scomposta, la schiena poggiata contro il tavolitno, le gambe portare quasi fino al petto visto che tiene i piedi sulla seduta. Niente calze, solo gli anfibi, un paio di pantaloncini consumati e troppo corto, il reggiseno con sopra la maglia a rete. I capelli sono legati in due treccine che arrivano a sfiorare i fianchi, la frangia scompigliata. Il trucco è sempre a panda, tra le labbra una sigaretta completamente nera, da cui esce l'odore del cioccolato. Le unghie corte laccate di nero, un collarino, e le braccia invase di braccialetti, lasciando che la pelle pallidissima sia nascosta ad ogni sguardo per nascondere quel che non vuole mostrare: il che è strano visto che il suo abbigliamento non lascia molto alla fantasia, ma gli avambracci sono.. privati. Sulla seduta accanto a lei uno zainetto che sembra vuoto, sul tavolino invece un contenitore tipo quelli delle bibite dei fastfood ma in ferro. Ed un cellulare con il vetro rotto ma che sembra ancora funzionare - visto che la musica la tiene alta per farsi compagnia. Precisamente al momento sta andando "The Drug in Me is You" dei Falling in Reverse. Pochi possono fare il collegamento al suo maialino - che è da qualche parte, probabilmente in stanza - con il cantante. Lo stesso nome. Ronnie. La destrorsa tiene la sigaretta, spostandola di tanto in tanto dalle labbra mentre sbuffa il fumo, e dell'altra le dita sono sporche di nero e grafite. Chi osasse avvicinarsi per dare un occhiata, dovrebbe un ritrattino del professore di difesa contro le arti oscure... vestito da donna, con baffi e la testa gonfia a caricatura, con un espressione davvero sciocca in volto. Insomma, il professore non sembra starle particolarmente simpatico, eppure il disegnino è comunque decisamente ben fatto, quelle dita sanno disegnare meglio di quanto pizzichino le corde: ed anche in quella è brava.< I lost my fucking mind! > se la canticchia pure, apparendo abbastanza allegra per quanto è difficile vedere un espressione solare su quel volto, mentre la mano a tentoni torna a cercare la bibita per poterla sorseggiare, con una smorfia. Alla fine gli integratori non è che sono la cosa migliroe del mondo, ma in qualche modo deve pur tenersi in piedi visto che... è impossibile vederla ingerire del cibo solido. Forse qualche zuppa, milkshake, succhi. Ma niente che abbia effettivamente il gesto della masticazione per finire nello stomaco. < Mh--mh... > e torna quindi a disegnare. < The drug in me is you... > il tono è basso, prima che vada ad aspirare dal filtro. In realtà, è così che passa la maggiorparte delle giornate - il soggetto ovviamente non è sempre l'adorato professore - se non sta suonando o scrivendo. Ma insomma, vederla in compagnia di qualcuno per il momento... è piuttosto difficile.LivsTheFake
Where is my self control?
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.I hate this sh*tIn effetti, cosa c'è meglio della libertà, del piacere, del semplice respiro che il peccato concede? Perché resistere a quello che si desidera essere? Che senso ha respirare per gli altri e non per se stessi? Questo è il centro di quel serpente sussurrante, che forse, non dovrebbe neanche essere visto in modo negativo. Perché lei non sta cercarlo di portarlo da nessuna parte, è semplicemente così se stessa che riesce a trascinare naturalmente, senza neanche farci il più minimo caso. Perché non ha idea di quello che sta facendo all'altro, di come lo sta facendo sentire. L'unica cosa che muove quel corpo sottile, scoperto, sfacciato, è semplice desiderio e mera curiosità. Ed in realtà è ancor più naturale di quanto mai potrebbe immaginare Lucas. Perché in quel momento la mente della bionda viene istigata dalle parafrasi, dall'introspettività del momento, da quei sussurri che sono come balsamo che scivola sotto la pelle insieme all'acqua calda. Non si rende conto delle parole che sta dicendo, di quel che sta mostrando, anche se sempre in quella chiave che ha un sapore dolce e malizioso. No, non sta neanche usando parolacce, figurarsi. Non potrebbe esserci momento, in quella giornata dal freddo secco e gelido, più naturale. Lo sguardo si socchiude, il sorriso si allunga appena alle sue parole, il sopracciglio si inarca appena. E quel volto piccolo diventa ancor più infantile. Ma non risponde, non per il momento. Si gode la risata dell'altro mentre gioca solo con lo sguardo, andando lei in risposta ad aprir le labbra inumidite precedentemente dalla lingua, lasciando uscire il basso suono di una piccola risata. <ah si? E cos'è questo molto di più, Lucas?> ed il tono continua a sottolineare quell'ambiguità, quel gioco in cui si sta trascinando lei stessa insieme al ragazzo, perché non le interessa: cosa ha da perdere nell'essere se stessa, nel prendersi e dire ciò che vuole? Non è il tipo da andare a casa e ripensare al vissuto, al "avrei potuto dire questo" no, semplicemente apre la bocca e parla, pungente, divertita, maliziosa, ambigua. E se in questo modo taglierà le catene dell'altro, perché no? E' scritto negli occhi grigi che continuano ad osservarlo senza perderlo di vista, che costrizioni, freni, in quel piccolo corpo non esistono e mai esisteranno. Non è stata creata per questo. Il sorriso che continua ad esserci, mentre avvicina un po' il volto al suo, divertita ancora dalle sue parole. <non solo? Cosa vuoi prenderti Lucas?> sistemata sulle sue gambe, continua a pizzicarlo. E per quanto quella visita non era per niente in programma, l'incontrarlo non lo era, ora sta girando pian piano a suo favore quel che succede. Stavolta almeno, non sta tirando fuori uova, la sta guardando, la lascia fare e la istiga a fare di più. Tanto basta, per insistere a prendere quello che vuole stavolta. Il labbro inferiore che viene per un momento catturato dai denti, come se non volesse mostrare quel sorriso che ne esce subito dopo a quella risposta. <a volte? Oh no... l'avidità è un pregio Lucas. Vuoi una qualcosa? Prendilo.> e la mano che sta tra quei ciuffi sfuggiti dal cappellino, scivolerebbe tra i suoi capelli, in quella che sembra una carezza ma è solo per sfilare l'indumento, che va sistemare sul proprio capo mentre si sistema a cavalcioni, mentre il sorriso si fa più sottile. <non ho bisogno di essere minacciosa, non è forse così?> lo istiga, mentre continua a giocare con i ciuffi se concesso, approfittando di quella vicinanza per sussurrare ancora al suo orecchio. <perché che io possa approfittarne a te non dispiace affatto, vero?> e la risposta alla sua domanda, sarebbe stringere appena quei fili castani tra le dita, mentre continua a sorridere, socchiudendo lo sguardo quando le dita sfiorano la pelle scoperta. Ma non fa altro che sorridere quando l'altro scivola invece ad afferrare il pacchetto di sigarette, giocando a quel modo. Perché una mano abbandona il suo capo solo per poter afferrare quel cartoncino e lasciarlo cadere poco lontano, per poter riprendere se permesso la sua mano, portandola di nuovo a quello che la biondina probabilmente pensa sia il posto giusto, lasciando aderire il palmo dell'altro contro la pelle e spingendo con la propria a lasciarlo risalire, mentre con l'altra, cercherebbe di fargli chinare appena indietro il capo, avvicinando ancora il volto al suo tanto da sfiorare la punta del naso con il proprio gelido, lasciando che il l'aria calda del respiro si intrecci con quella del ragazzo. <voglio usi le mani per qualcosa di più adatto che prendere una sigaretta... che domi il caos che ha davanti... o forse non vuole che gli mostri come posso essere brava con le dita?> mormora, il tono basso, sempre con quella sottile punta di divertimento in quello che sta facendo, gli occhi che cercano ancora quelli dell'altro neanche potesse leggerci qualcosa all'interno, chinando appena il capo per afferrare il labbro inferiore dell'altro con i denti se permesso, senza ferire, solo ed unicamente ancora una volta per istigare. <non lo vuoi un premio per aver trovato la tua solitudine?> un sussurro leggero questa volta, mentre attende, come se cercasse una sorta di consenso da parte dell'altro per fare di più.|like wat?| code by ms athelophobia
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.« Welcome to my candy store »L'odore del cioccolato sembra inizialmente irrigidirla, i denti che si stringono, ed è solo un cenno quello che fa alla commessa prima di andare a girare il piano, più tranquilla dall'essere da sola e il fatto che alla tizia interessi più il libro. Ma sono appunto i rospi alla menta ad attrarla, andando anche a prenderne una confezione rigirandosela tra le dita. "Questo è fa quattro, per Piperille da due, forse ci sono dentro su primo piano e secondo, ma manca quello a terra. Se i numeri sono così importanti come sembra, però l'ultimo potrebbe essere da 3 come i piani... anche se preferiscono mantenere sempre numeri pari, in questo caso, direi da 6 per seguire la scala..." <no.> Neanche alza il volto quando sente una voce parlarle, non la riconosce al momento, ma neanche aspetta che continui che il -no- è solo per il -mi faresti un favore?- ma l'altro probabilmente andrà avanti a parlarle. "in questo caso dovrei tornare al piano d'ingresso, ma comunque mi mancherebbero le quantità..." ma le ciglia sbattono un momento mentre alza lo sguardo per puntarli contro quelli del compagno di scuola, aggrottando poi le sopracciglia a quella domanda. Lascerebbe scoccare la lingua sul palato. <senti, hai un approccio davvero di merda.> perché insomma, è ben consapevole di sembrare una tossica, motivo per cui non si fa problemi, mentre si guarderebbe intorno. <ma sono entrata tipo subito dopo di te, se sapessi come cazzo ottenere un prodotto, non starei ancora qui. Ma davvero... sei anche figo, ma che frase del cazzo, mai vista una fottuta serie tv?> alza per un momento gli occhi al cielo, andando a rigirarsi il rospo tra le dita, ma il tono non è alto, il giusto per farsi sentire solo dalla persona lì vicino, trascinando le parole come sempre. <mi manca il piano di sotto... > e per un momento, la lingua sbatte seccata sul palato, cercherebbe di vedere in quello dove è, di piano, magare se ci sia un numero particolare ripetetuto, concentrandosi principalmente su questo, continuando sempre a girare lentamente per il negozio cercando di apparire naturale.code © psicheSPOILER (clicca per visualizzare)Stat
Coraggio: 06
Empatia: 06
Intelligenza: 05
Resistenza: 04
Tecnica: 06
Intuito: 04
Destrezza: 05
Carisma: 05
Azioni
1- Si concentra sulla parte numerica
Mezza azione: Interazione
2- Cerca di capire se sul piano ci sia un numero ripetuto o qualcosa del genere. -
.I hate this sh*tAvere dei piani, è il modo migliore per non portarli a termine. Per questo bisogna solo prefissarsi dei piccoli punti ed aggiornali mano a mano. L'idea era quella di andare a scrivere la propria musica in solitudine a lago: nessuna decisione però sulle tempistiche e la fattibilità della cosa. Motivo per cui, cambiare, mutare, lasciarsi trascinare per lei non è un problema. E qualcosa con cui scaldarsi in quella giornata, perché non dovrebbe essere la migliore delle cose? Per quanto inaspettato fosse stato quel momento. Non cercando di cogliere niente se non quello che le viene offerto, e come potrebbe essere facile ferirla? Non è qualcosa di fragile, non vuole esserlo, è più il martello lei, non il vetro che viene frantumato. O almeno così prova ad essere. Alza un angolo delle labbra alle sue parole andando a socchiudere gli occhi «Certo, ma se le mettessi sotto una campana di vetro per paura di ferirle, non proverebbero nulla.» andando a picchiettarle un momento sul legno, prima di tornare a lui. «E tu sai tenerla a bada?» ironica, lascerebbe anche uno sbuffo che sa di accenno di risata, completamente tranquilla e senza prendere in giro nessuno. E pare a proprio agio, non come se fosse con uno sconosciuto, andando poi a stringersi il giubbotto e guardarsi curiosamente. «Non direi! Mi sta benissimo.» arricciando ancora le labbra in un sorrisetto, ma lasciando anche il giacchetto aperto come la camicia di tessuto morbido, rimanendo a proprio agio anche in quel giacchetto effettivamente troppo grande, sistemandosi i capelli dietro le orecchie, che in realtà non hanno neanche il più piccolo foro. Ed è chiaro su quel volto infantile che in realtà non conta per lei quello che gli altri possono pensare, dal trucco, il modo di vestirsi, il modo di parlare. Non ha semplicemente alcun freno. Per questo il più minimo gesto non appare qualcosa di studiato ma spontaneo, perché lo è. «Mhh.. forse, solo per questo momento, perché sei qui. Ma non farti illusioni, è solo per non sentirmi in colpa se poi andrai in giro con il moccio in sala comune.» Alzando gli occhi grigi al cielo per un momento, lasciandosi provocare. «Penso che il naso rosso ti starebbe decisamente male.» Ma se l'altro lo permette, andando anche a spingerla in quel modo delicato, si sistema in braccio a lui senza tanti problemi, e non c'è neanche il più minimo imbarazzo su quel volto pallido, arrossato solo dal freddo. «No, non farlo.» divertita, andrebbe ad allungare una mano per andare a giocare con un ciuffo dei capelli sfuggiti al cappellino. «Se puoi avere di più non accontentarti. Perché dovresti?» curiosamente, lo chiede, mentre ricambia il suo sguardo. Ma alla sua domanda ridacchia appena. «Attento Lucas, potrei approfittarne.» lo avvisa, perché più cerca di pungere, più trova un fioretto pronto a tirare di scherma. E più spazio le da più se ne prende senza il più minimo problema. Con le dita continuerebbe a rigirarsi una sua ciocca tra le dita, come un gatto a cui viene dato un piccolo gioco che penzola. E lo sguardo si fa provocatore a quella domanda, andando ad alzare un sopracciglio, la mano libera che scivola con i polpastrelli a sfiorargli lo zigomo sempre se questo fosse permesso. Sfacciata, senza imbarazzo. «Perché quando scappi vieni cercata. Quando scappi vogliono afferrarti. Ma se tu a decidere di fermarti e farti trovare. E' quella la vera libertà. Se è arrivato ed ora gli sono in braccio...» un sussurro divertito, mentre si sporge appena in avanti «...è perché lo voglio io.» le labbra ancora arricciate in un sorriso. Ma è l'ultima domanda a farla ridacchiare, mentre lentamente si sposta, sistemandosi direttamente a cavalcioni su di lui, abbandonando la cicca della sigaretta ormai finita da una parte per potergli posare le braccia sulle spalle, sempre con lentezza per essere sicura di non andare oltre, ma allo stesso tempo senza in realtà preoccuparsi. «Non ho detto che vuoi scappare dal caos, Lucas...no, sarebbe un tale spreco» sorride, inclinando le testa di lato, prima di abbassarsi piano per cercare di arrivare con le labbra al suo orecchio. «Ti sto chiedendo se saresti capace di domarlo, il caos...» sottolinea con la voce l'ultima parola, stuzzicano ora lei quel ragazzo, carezzando la sua di pelle con il proprio respiro, fin troppo vicino se permesso. E si, la bionda ossigenata sembra fatta per peccare e trascinare.|like wat?| code by ms athelophobia