[Mini quest] All'ultimo grido - febbraio 2021

La mano ricoperta da diversi anelli va a portarsi una delle ciocche ossigenate dietro l'orecchio, mentre ascolta. Probabilmente è anche passata tra troppi giudizi ed ormai non ci fa più caso, ma risponde appena a quel sorriso raggiante.
«Parecchio difficile, si, la persona in questione sta sempre a mangiarli, quindi mi sembrava la scelta giusta ma...» e fa spallucce con un angolo del labbro arricciato come a dire "ma dopo mi sono accorta di non capirne nulla" motivo per cui è lì, no? Ma aspetta, quei dolcetti, andando quini ad osservarli ma tenendo bene in tasca le mani. L'idea di assaggiarli non sembra neanche sfiorarla vagamente, ma li osserva questo si, chiedendosi quale tra i tre potrebbe essere uno dei dolcetti collegati a quell'ordine da fare per ottenere quel che vuole, cercando di capire se dalle parole dell'altra può trovare anche il più minimo degli indizi "Per i più avventurieri, eh?". Butta giusto un momento prima che si allontani lo sguardo verso Ciarán, prima di concentrarsi nuovamente sulla commessa per sorriderle, annuendo. «La ringrazio davvero per l'aiuto, sicuro ne prenderò qualche pezzo di ognuna, ma prima vorrei anche fare un giro, questo posto è pieno di cose...» e segue con lo sguardo invece ora la mandria di ragazzi, prima di congedarsi con un cenno del capo. "E' molto più semplice per strada, perché in questo mondo anche questo è così complicato?" e si evita il sospiro, andando quindi di sopra per seguire la mandria, e cominciare a guardarsi intorno. Continuando quindi ad indagare, andando anche ad afferrare qualche cosa prima di rimetterla al suo posto cercando di essere il meno sospetta possibile, e cercando anche di tenere d'occhio in caso i ragazzi e quel che stanno combinando. Andare completamente alla cieca non è la migliore delle soluzioni, ma se ci sono indizi in giro c'è solo bisogno di tempo per trovarli no?

Un sorriso dall'ossigenata prendendo il sacchetto ed annuendo. Lo sguardo tranquillo. <la ringrazio.> ed un altro annuire quando le consiglia di seguire l'istinto, prima di andare di sopra. Facile, notare tutti quei volantini a sponsorizzare le Piperille, e forse, sarà proprio quello l'articolo migliore che viene utilizzato per scegliere in realtà, qualcos'altro? In fondo è l'unica informazione sicura che ha, gli altri due da scegliere sono un mistero ed anche la quantità al momento. "L'istinto, certo... peccato che io stia letteralmente andando a casaccio in un posto fottutamente pieno di dolci per cercare altro!" eppure gli indizi ci sono giusto? Piano per piano. Butta ancora un occhio a quello in cui sta, con attenzione cerca ancora altro, ma non si ferma al primo, sale ancora, a guardarsi intorno "Dall'alto verso il basso, in più non posso fermarmi troppo nello stesso punto". La ricerca è sempre la stessa: qualsiasi tipo di indizio lasciato per chi qualcosa vuol trovare. Qualcosa che possa sembrare normale agli occhi di chi non cerca, ma invece non lo sia per chi cerca: letteralmente un ago in un paiaio. Ma si fermerebbe quindi lì, a guardarsi intorno per capire se ci sia qualcun altro oltre lei a quel piano, e per cercare qualcosa di più. Prima gli articoli e poi i numeri. Anche se la voglia di scendere e chiedere -Ehi senta, ma una dose? No? Devo fare tutto sto giro?- sia effettivamente non poca. Ma è meglio non mettersi un segnalino addosso, e cercare con calma quel che è stato lasciato. A costo di smucinare scaffale per scaffale.

<si, sei un Dendrisiano, hai idea di quanto ci ho messo a capire cosa significhi -babbano-?> alzando un sopracciglio e lasciando intuire, che lei di quella roba poco capisce e la differenza non la conosce, un po’ come se gli dicessero “Svedese” insomma, non è una persona molto attenta perdonala, in più il nervosismo di non capire l’effettivo collegamento per quello che le serve, non sta aiutando la lingua lingua in effetti. Tranquillo Ciaran, che se le parli gentilmente o in modo scocciato, non cambia molto, le risposte sono uguali. Come l’occhiata che arriva senza neanche spostare il volto, giusto con la coda dell’occhio. Ma non commenta, ti lascia andare avanti. Perché essere lì per lo stesso motivo non significa lo stesso fine. <seh...> la prima risposta, mentre segue la mano dell’altro prima di dedicargli finalmente un occhiata decente. <hanno la fissa per i numeri pari qui.. comunque a me era stato accennato che uno dei dolci sia uno dei più venduti, dando un occhiata penso che le Piperille siano le più adatte, soprattutto per la pubblicità fatta. Ma manca il dolce del piano terra..> la voce è bassa, ma l’espressione è quella di chi volentieri si metterebbe a dormire in quel momento, con gli occhi socchiusi e trascinando le parole, tra le mani ancora che gioca con uno dei pacchetti. <i millepiedi sono da otto... multipli... le piperille da due, se seguiamo una scala essendo i rospi da 4 dovrebbe essere da 6, mentre se seguiamo i multipli dovrebbe essere da otto...> ed è ripartita per i calcoli, mentre posa il pacchetto per poterli osservare. <però non sono 3 dolci da portare, ma 4..> “E se mettiamo in conto anche gli scalini, arriverei a sedici se prendessi 2 piperille, un rospo ed un millepiedi, ma i millepiedi sono almeno del piano terra? E lo stesso collegamento? Così forse è troppo forzato, ma l’altro da otto..le gelatine tuttigusti.” E nel mentre le mani afferrerebbero qualche pacchetto dei rospi di cioccolata, la coda dell’occhio che segue il suono andando a guardare il ragazzino, cercando allo stesso tempo di mettere in ordine i pensieri. <hai idea di quale potrebbe essere il terzo dolce? Pensi che sia più fattibile da 8 o da 6?> che comunque comprenderla non sia così semplice visto che mezzo parla e mezzo pensa, è da chiarire, mentre gli occhi sono puntati per il momento - se li trovasse - in quello dell’altro, spostandolo poco dopo per tornare a cercare il rumore, andando a guardare quindi verso le scale. Le mosche, le mosche sono anche uno dei dolci, ma da due. Aggrotta le sopracciglia, tra le mani ha comunque qualche pacchetto, ma non sembra ancora decisa a spostarsi per andare a comprare.