Posts written by Annie M. Welsh

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    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato"

    A volte credeva che per Aaron fosse davvero un peso, dover gestire anche lei, oltre che al suo fratellino adolescente. Per questo cercava di tenerlo allo scuro di tutto quello che le passasse per la mente, ben consapevole di quanto fosse paradossalmente impossibile e non solo per la runa che li teneva legati stretti l'uno all'altro, ma - soprattutto - per il fatto che se i loro sguardi si incrociavano, la simbiosi permetteva ai due di scavare dentro l'altro sapendo già quale fosse il problema.
    Aaron era riuscito a trovarla fin là, non ne aveva dubbi a riguardo, per quanto poteva essere qualcosa di difficile, tuttavia era quasi sollevata di non essere sola. Concesse quel tiro ad Aaron, tanto avevano diviso di tutto, una sigaretta non faceva la differenza. Non bastava una runa per rendere uno dipendente dall'altro, loro lo erano sempre stati e quello che la rossa provava per il parabatai, era lontano da qualsiasi affetto si potesse catalogare in qualche modo.
    Sorrise debolmente alle sue parole e gli diede una spintarella con la spalla, scontrandosi con la propria.

    «Ruffiano e di parte.»

    Lo prese leggermente in giro, non credendo davvero che la meraviglia sarebbe stata la caratteristica principale di lei e del suo essere madre. Già si vedeva con un pannolino attaccato a qualche gamba, il bambino che piangeva e lei che non sapeva cosa fare. O forse no? Alla fine ne prendeva in braccio di ogni, tutti i giorni e non le sembrava poi così pessima nel farlo. Sussultò alla sua domanda, quindi lo guardò quasi spaventata.

    «Sto dando fastidio? Scusa, se è così... posso tornare nel mio loft quando vuoi, Aaron! Lo sai che con me non devi farti problemi a riguardo!»

    Ed era vero, per quanto non volesse abbandonare i due, forse i ragazzi avevano bisogno dei loro spazi e quindi era giusto che lei si spostasse a casa sua. Poi, Aaron non aveva bisogno di farsi problemi, se voleva che andasse via, poteva dirglielo e lui lo sapeva. Alla fin dei conti si sarebbero visto anche ogni giorno. Annie sentì, tuttavia, una morsa allo stomaco. Era andata da loro perché stava diventando così difficile la notte, da sola, senza Lancelot che tornava a casa. E Merlino solo sapeva quante notti aveva passato in bianco, per questo. Le parole di Aaron non fecero altro che farla sorridere, sempre di più, ma quando toccò il tasto Lancelot, la ragazza si irrigidì. Non sopportava che nessuno ne parlasse. Si alzò di scatto in piedi e si affacciò alla ringhiera della terrazza. Anche se era Aaron a parlarne e per quanto sapesse che aveva ragione, Annie non reggeva che qualcuno potesse anche solo lontanamente pensarla lontana da Lancelot.

    «Forse hai ragione. Devo tornare al loft.»

    Far aprire Annie era difficile quasi quanto era facile farla chiudere a riccio, farla salire sulla torre più alta di un castello e farle sigillare le porte e fortificare le mura. Pensare ad una vita senza Lancelot era impossibile per lei, perché non voleva una vita senza di lui. E anche se fosse stato Aaron a cercare di farle aprire gli occhi, la cosa non sarebbe stata diversa. Non significava che preferiva Lancelot ad Aaron, ma che la sua decisione era difficile da far vacillare. Lo aveva aspettato per quindici anni e quando aveva perso la speranza, eccolo tornare, da lei, solo da lei.
    Quando aveva assaggiato di nuovo le sue labbra, tutto era cambiato e ora, non poteva pensare di non sentire ancora quel suo sapore, seppur così raro.
    Annie si voltò, aveva gli occhi pieni di lacrime, ma il suo viso fiero e orgoglioso era tirato, affinché non cadessero rovinosamente dagli occhi celesti che le brillavano in viso. Fece un passo, senza guardare Aaron. Sentiva una fitta che pungeva all'altezza dlel cuore.

    «Mi spiace avervi dato tutto questo disturbo.»

    Fece per andarsene, superando di poco il suo parabatai. Non poteva reggere un altro Barnes che le diceva quanto non fosse quello giusto, Lancelot. Lo sapeva che Aaron non provasse simpatia per lui, ma questo non significava che non fossero fatti per stare insieme, no? Erano perfetti e lei trovava la sua forza in lui, anche se non c'era... ma... perché non c'era?
    Annie-Macrae Welsh

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    Amor, ch'a nullo amato amar perdona.
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    Medimaga

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    Lucas Jughed Jones
    "Erano come il cielo e le stelle; l'esistenza dell'uno era condizionata dall'esistenza dell'altro." - JJ

    "Perché solo chi c'è nei momenti brutti, merita di rimanere in quelli belli." - JJ

    "Ti prometto anche io che ci sarò, Lu. Che ogni giorno saremo l'una la forza dell'altro, che nonostante le incomprensioni, ritorneremo più forti di prima." - JJ

    "Delle volte desidero ancora di essere rimasta in quella vecchia cabina delle fototessere, sembrava tutto più reale, vivo, semplice." - Liz

    "O quando sono in difficoltà, in qualunque condizione possa essere, trovo sempre la strada per tornare da te." - Liz

    "Quando due persone, tra cui c’era stato un certo tipo di passato, tornano a gravitarsi intorno non va mai come si penserebbe, lisci come l’olio." - Liz

    "Una parte di lei era rimasta qui due anni prima, un altro pezzetto nella sala delle necessità teatro di foto e baci rubati" - Liz

    "Si era resa conto, in quel tempo, che le mancava un pezzo" - Emma

    "Questa una citazione particolarmente bella presa da una role" - Role
    Lucas Jughed Jones
    La mia vita è come un film scadente
    15/08/2002
    Ametrin
    Allineamento
    Studente/Reporter
    Purosangue
    Eterosessuale
    Jessica Whitemore
    Cielo e stelle
    Elisabeth Lynch
    -
    Blake Barnes
    Bromance
    Personaggio
    Relazione
  3. .
    qpBZupi

    Annie-Macrae Welsh ~ MedimagaPremesso che questa player non si stava assolutamente dimenticando la scadenza della quest e premesso che era in conto di provvedere a postare proprio in questa determinata ora del giorno (?), ecco la nostra Annie tentare l'impossibile, ovvero un visibila che non solo non andò come voleva, ma le procurò anche delle strane sensazioni. Le rune brillarono, facendole esplodere la testa come se avesse appena preso una botta alle tempie, si girò di scatto a destra e sinstra, certa di aver visto delle ombre muoversi.
    Strinse gli occhi, aggrottando di poco la fronte.

    «Ma che diavolo...»

    Mormorò, cercando con lo sguardo Eilidh. Che stava succedendo alla sua magia? Era come se non la sentisse più com'era prima, che cosa era successo con quel tentativo di vederci chiaro?

    Provò a castare su se stessa un

    «Protego.»

    Per cercare di capire se creasse danni o se la sua magia funzionasse come doveva fare, quindi avrebbe atteso. Se non ci fossero stati altri danni collaterali e se questo scudo stava in piedi come doveva, la medimaga avrebbe fatto lo stesso sulla sua amica d'infanzia.

    «Protego.»

    Sperando che anche su lei non avesse ulteriori effetti che potessero nuocere più che aiutare. Se invece avesse visto il contrario, si sarebbe fermata dal castare la seconda protezione su Eilidh, Aaron non era con lei, quindi doveva proteggere la seconda persona più importante in quella vita, per lei.
    Aguzzando la vista (?) comunque, non avrebbe trovato altre tracce importanti se non

    «Solo delle zampette. Sembra che da qui siano passati solo animaletti. Niente di più...»

    Era ancora troppo perplessa, quindi attese gli altri del gruppo e sarebbe partita insieme a loro avanzando nel cunicolo prescelto.
    scheda pg | stat


    Il post in breve: -
    Azione 1: Protego su se stessa [Empatia 42][Medimagia II]
    Azione 2: Protego su Eilidh [Empatia 42][Medimagia II]
    Mezza-azione: -
    Quirk Attivo: -
    Skill:
    Medimagia I - Medimagia Generale
    Medimagia II - Magia Preventiva
    Arti Difensive I - Scudo Magico
    Arti Mentali I - Manipolazione Mentale
    Arti Mentali II - Magipsicologia
    Runistica I - Mago Runico
    Magia Nera I - Fattucchiere

    Inventario: x
    Coraggio: 26
    Empatia: 42
    Intelligenza: 25
    Resistenza: 28
    Tecnica: 32
    Intuito: 23
    Destrezza: 30
    Carisma: 35

    Parabatai: Aaron

  4. .
    qpBZupi

    Annie-Macrae Welsh ~ MedimagaIl bruciore alla base della nuca era lieve, non sembrava troppo preoccupante, per quanto Annie lo facesse lo stesso.

    «Ti prego, Aaron... sta' attento...»

    Pensò lei come se il ragazzo potesse davvero sentirla. Quella caduta non prometteva niente di buono. La presenza di quelle rune non era rassicurante, non riusciva bene a comprendere quello che volevano dire, eppure, vogliasi dimostrare quanto limonare con un runista serva a tanto, qualcosina era venuta fuori.

    «Sono incantesimi, o qualcosa di simile. Ma non comprendo bene... Sembra un luogo sacro, qualcosa di dedicato a... non saprei... divinità? Creature?»

    Lo sguardo si spostò su Eilidh, quindi sulla stalagmite che era spuntata come un fungo prepotente. Si accigliò appena.

    «Una mappa?»

    Lo sguardò vagò sulla zona e sulle altre rocce. Che fossero punti di riferimento? Strano però. Il cristallo tentò di captare altro dalla stalgmite maggiore. Un altare?

    «Ma che cavolo... C'è un altare qui su. Dedicato ad un dio della guerra e... altra roba druidica. Qualcosa di antico. Che sia... Tyr? O...»

    Cercò di abbassare il tono sul nome della divinità, mentre tentava di ricordarsi altro letto su qualche libro di Lancelot e la sua passione per le cose antiche.

    «Dagda?»

    Ma proprio in quell'istante notò che la roccia si illuminò e fece un passo rapidamente indietro, per guardare cosa stava succedendo alla bacchetta di Charles. Sgranò gli occhi e poi li puntò su Eilidh. Non prometteva niente di buono.
    Attese le risposte a quelle domande, per poi avvicinarsi anche lei alla destinazione intrapresa dal gruppo, senza dividersi. Quindi, prima di partire alla volta del non si sa cosa, la medimaga tentò di far vorticare la bacchetta davanti all'ingresso della via prescelta, qualsiasi essa sia stata (?), fino a quando non sarebbe - si spera - uscito un vortice dorato dalla punta del suo catalizzatore.

    «Appare Vestigium.»

    L'intento era quello di trovare eventuali tracce magiche o impronte o quanto avrebbe potuto scoprire, qualora fosse andato a segno l'incanto.
    Quindi poi avrebbe seguito l'esempio di Eilidh e anche lei si sarebbe toccata la guancia per pronunciare l'incanto.

    «Visibula Noctambulus.»
    scheda pg | stat


    Il post in breve: Comunica a tutti quanto ha scoperto quindi avrebbe tentato un appare vestigium e un noctambula.
    Azione 1: Appare Vestigium [Intuito 23] LOL
    CITAZIONE
    Nome: Incantesimo Tracciante
    Classe: Percezione
    Formula: Appare Vestigium
    Movimento: far vorticare la bacchetta fino a completa fuoriuscita del vortice.
    Effetto: crea un vortice dorato dalla punta della bacchetta che consente di rivelare impronte e tracce magiche.
    Note: Con Div II questo incanto può mostrare una parziale ricostruzione degli avvenimenti a cui risalgono le tracce.
    Con Elem II si avrà un bonus nel rivelare impronte e tracce lasciate da oggetti, esseri o incanti pregni di magia oscura.


    Azione 2: Visibula Noctambulus [Intuito 23 pessima!]
    CITAZIONE
    Nome: Incantesimo della Visione Notturna
    Classe: Percezione
    Formula: Visibula Noctambulus
    Movimento: chiudere gli occhi e toccare la guancia sotto di essi, delicatamente, mentre si pronuncia la formula
    Effetto: permette di vedere al buio
    Note: con Intuito > 30 evita di rimanere abbagliati da fonti di luce


    Mezza-azione: -
    Quirk Attivo: -
    Skill:
    Medimagia I - Medimagia Generale
    Medimagia II - Magia Preventiva
    Arti Difensive I - Scudo Magico
    Arti Mentali I - Manipolazione Mentale
    Arti Mentali II - Magipsicologia
    Runistica I - Mago Runico
    Magia Nera I - Fattucchiere

    Inventario: x
    Coraggio: 26
    Empatia: 42
    Intelligenza: 25
    Resistenza: 28
    Tecnica: 32
    Intuito: 23
    Destrezza: 30
    Carisma: 35

    Parabatai: Aaron

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    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato"

    Sapeva quanto pesassero quegli incontri al biondo che era suo paziente ormai da un anno circa, ma lei ci teneva a continuare a pressarlo con questi incontri perché sapeva che stavano dando i loro frutti, seppur Evan non voleva ammetterlo, o forse non lo vedeva ancora quanto stesse migliorando.
    A volte credeva di starsi illudendo, ma ogni volta che poi lui tornava nella giornata prestabilita o le scriveva per un consulto con i suoi modi arroganti e prepotenti, era la dimostrazione di quanto Evan fosse andato avanti. Lei era ancora viva, d'altronde; certo, lui l'aveva stalkerizzata e probabilmente lo faceva ancora, ma Annie cercava di vedere il lato positivo della cosa: se fosse stata in pericolo, sicuro Evan avrebbe fatto qualcosa, non sopportando l'idea che fosse qualcun altro a farle del male e non lui.
    Quando entrò nel suo studio con il suo solito modo di fare, Annie non sentì nemmeno il bisogno di sussultare. Sollevò solo lo sguardo ad accertarsi che fosse lui e rimase in attesa della tattica che lui avrebbe attuato quella volta.
    Il silenzio, a quanto pareva. Buono a sapersi. Lasciò il telefono con cui stava sbirciando cose, quindi prese una penna dal taschino. Annie era una persona piuttosto paziente sul lavoro, quindi se quella era la carta che voleva giocare, Annie lo avrebbe assecondato.
    Ricambiò il sorriso quando i loro sguardi si incrociarono, quindi riprese a scrivere delle cartelle cliniche, come se lui non esistesse. Se non voleva parlare per tutta l'ora, anche lo stare lì in silenzio era un esercizio e ad Annie non disturbava. Con la coda dell'occhio lo vide mentre prendeva il suo telefono ed iniziava a fare chissà cosa, lei calò di nuovo la testa e riprese a scrivere.
    Decisamente troppo facile, attendeva quanto sarebbe durato prima di sbattere qualcosa, andarsene o cose del genere.
    Sentiva i suoi occhi addosso, ma niente sembrava scalfire la dottoressa, che continuava a scrivere.
    Chiuse la cartella e la spostò sopra una pila di altre cartelle, incrociando di nuovo lo sguardo di Evan, a cui donò un ulteriore sorriso tranquillo.
    Annie-Macrae Welsh

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    Amor, ch'a nullo amato amar perdona.
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    Medimaga

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    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato"

    Se Vincenti si aspettava una risposta affermativa da Annie, non gli bastò poi troppo tempo a meravigliarsi e rendersi conto di come questa non sarebbe mai arrivata. Annie era una determinata e testarda e se quel giorno si era messa in testa che quel tomo sarebbe stato suo per il restante della giornata, non bastava un professore dai buoni modi e gentili maniere a rovinarle l'obiettivo. Poteva condividere, certo, ma sicuramente non mollare.
    Annie ascoltò con attenzione quelle parole, quindi sgranò anche gli occhi, come se fosse veramente colpita da quello che aveva detto «Oh quindi le serve per la sua lezione con degli studenti che non hanno complicanze mediche od operazioni importanti e dolorose da sostenere… non sa quanto mi dispiace, ma i miei pazienti stanno aspettando che io salvi le loro vite.» - il suo tono, seppur con un filino di sarcasmo e ironia all'interno, era pacato e basso, il suo sorriso dolce non si spense nemmeno un secondo.
    Dopo quello che per Annie era stato un mettere a paragone degli studenti con dei pazienti, la rossa aveva perso l'interesse a qualsiasi cosa stesse dicendo il docente, come se si sentisse offesa dal suo sminuire il suo pubblico per cui lei stava studiando, che messo a paragone con degli studenti, era piuttosto certa che gli ultimi avrebbero potuto aspettare molto più di quanto avrebbero potuto fare i suoi pazienti.
    Per tale motivo, mentre Vincent parlava, sorrideva ed annuiva, senza proferire parola alcuna, senza far capire se stesse condividendo o meno le sue opinioni, quindi quanto terminò calò lo sguardo sul libro, quasi a volergli far capire che quel tomo era suo, ora.
    Sollevò lo sguardo cristallo solo quando lui paventò lìidea di lavorare insieme, quindi lo guardò e guardò il tomo «Rituali e antiche scritte che possano alleviare il dolore di operazioni, fratture e… trapasso. Sa di cosa sto parlando?» - domandò quasi mettendolo alla prova.
    Annie-Macrae Welsh

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    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato"

    Quante cose erano cambiate tra quei due. In tempi non sospetti, Annie continuava a ripetere che sicuramente avrebbe ucciso Blake nel sonno. E forse, a volte, lo pensava ancora. Tuttavia, doveva ammettere che ancora oggi, a volte, aveva questo strano istinto omicida, ma da quando Blake aveva iniziato a crescere (?) ed Annie a conoscerlo e conviverci, molte cose erano cambiate. Per esempio, il suo prenderla in giro su Lancelot, per quanto delle volte era insopportabile, non le dava poi così tanto fastidio più - salvo quando lo faceva per ferirla - quindi le sue parole non fecero altro che farla ridere e scuotere il capo «Quando meno te lo aspetti troverai questa casa vuota dalla mia roba e non ti lascerò nemmeno l'indirizzo.» - gli fece una linguaccia, mentre proseguiva a rispondergli «E comunque te l'ho detto: io e Aaron facciamo più di quello che tu possa immaginare. E quella strana runa è un legame così profondo che devi ancora crescere per capire realmente.» - in quella frase c'era un senso di verità, condito con dell'ironia pazzesca, tanto da far scoppiare a ridere anche lei.
    Quella era la tranquillità di casa Barnes, e probabilmente quando Aaron sarebbe tornato, avrebbe trovato la casa incendiata, ma era abituato anche a questo, no? Quando erano soli, lei e Blake, tutto poteva andare bene e tutto poteva andare male nello stesso istante. Da un momento all'altro potevano prendersi per capelli e ammazzarsi, per poi abbracciarsi come due brave bestioline, mentre avevano l'apocalisse alle spalle.
    Annie unì medio e pollice della mano destra e alle parole di Blake rispose con un colpetto delle due dita sulla sua fronte «Niente, è ancora vuota questa testa qui.» - disse come se avesse voluto tamburellare per cercare di trovarci qualcosa, senza speranza.
    La rossa notò il cambiamento di espressione quando il tasto toccò Lilith e ascoltò Blake con attenzione, notando come la cosa sembrava comunque interessargli e forse notava anche un accenno di stalking in quelle parole «Che intendi per si sta sentendo? Cioè, non potrebbe essere un suo amico?» - domandò accarezzandogli i capelli con delicatezza.
    Lasciò che Blake si sfogasse, poi annuì «Sai, bestiolina, ho notato che ogni anno ci ritroviamo sempre a fare un discorso simile. Ogni volta hai qualcosa di nuovo che hai imparato dall'amore e questo lo devi principalmente a Lilith e alla tua capacità di imparare le cose, seppur in ritardo.» - Annie sospirò, mentre continuava a parlargli dolcemente «Però… ancora una volta sento nelle tue parole una paura: la paura di essere solo. Non solo di Lilith o solo tuo. Solo. La paura dell'abbandono, la paura di non essere all'altezza. Questo ancora non riesci ad impararlo: tu, Blake, devi lasciarti andare un po' di più. Lì fuori è pieno di gente che ti ama e ti vuole bene e Lilith è lì che sgomita in mezzo a tutta questa gente.» - prese respiro, mentre gli accarezzava i capelli «Parli di non volerle fare del male. Ma a te, hai pensato? Quanto ti fa bene questa vostra lontananza?» - il tono interessato nel sapere come Blake si sentisse senza Lilith era evidente «Quella ragazza che è venuta qui… Jasmine me ne ha parlato… riesce a lenire queste tue ferite? O è solo un palliativo?» - le dita di Annie presero a giocare con un ciuffetto di capelli di Blake, mentre la rossa buttava la testa indietro e socchiudeva gli occhi ascoltando il ragazzino.
    Annie-Macrae Welsh

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    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato"

    Quella mattina era di turno in ambulatorio e sembrava una giornata piuttosto tranquilla. Wendy era favolosa nell'organizzare la giornata, non faceva accavallare niente e conosceva con esattezza le tempistiche dei possibili interventi ambulatoriali che arrivavano.
    Tra il pronto soccorso e l'ambulatorio, Annie non sapeva decidere quale fosse il migliore, sapeva solo che qualsiasi sfaccettatura del suo lavoro la amava.
    «Dottoressa, ho fatto accomodare il suo paziente nel suo studio. E...» - fino a quel momento la rossa era stata con la testa calata, mentre finiva di firmare le carte dell'ultimo paziente visitato. Tuttavia, quando Wendy si fermò e sollevò i suoi occhi chiari, con un'espressione interrogativa sul volto «E…?» - incalzò la ragazza, quasi a voler incitare l'infermiera a proseguire.
    Wendy scosse la testa e produsse un suono stridolo come risolino, quindi divenne rossa e si girò dalla parte opposta, quasi sfuggendo a quella domanda.
    Annie sospirò, rassegnata al fatto che avrebbe dovuto scoprire sulla sua pelle cosa le aspettava come ultima visita ambulatoriale.
    Per fortuna era nel suo studio, così una volta congedato il paziente, avrebbe potuto chiudersi dietro e prendere un po' d'aria.
    Con passo tranquillo avanzò verso la porta, quindi si sistemò il camice aperto sopra un top nero di raso, con scollo a V, molto morbido, lasciato dentro il pantalone color avano, stretto sulle cosce, che cadeva a sigaretta.
    «Buongiorno sign---» - si interruppe non appena il ragazzo, sdraiato sul letto, paventò l'idea malsana di sollevarsi di scatto per scappare, provocandosi un dolore a… all'inguine. Ora Annie aveva capito perché Wendy non voleva continuare a parlare. Effettivamente, se non si era del mestiere, la situazione è imbarazzante; ma Annie ne aveva viste di peggio, no? E poi, per quanto ci fossero differenze, lei era specializzata in ginecologia, quindi vedeva parti intime quasi ogni giorno.
    D'istinto, la rossa, si lanciò verso Andrew, portando una mano sulla sua spalla e l'altra sul suo bicipite «Signor Barber, gentilmente si metta di nuovo sdraiato…» - la voce della ragazza fu dolce, accondiscendente, ma comunque imperativa, non ammetteva repliche «E' chiaro che non siete nelle condizioni adatte per andar via, quindi le chiederei gentilmente di lasciarmi dare un'occhiata al vostro trauma.» - gli occhi di lei si incastrarono in quelli di lui, mentre sorrideva teneramente.
    La mano destra della dottoressa in un attimo scese, delicata, all'altezza della cintola del pantalone, per superarla «Credo di aver capito che il problema è… qui.» - fece una leggera pressione all'altezza dell'inguine, mentre continuava a guardare il ragazzo negli occhi, per notare le sue espressioni, affinché lui non mentisse «E' caduto? Ha fatto qualche movimento brusco?» - continuava a premere nelle zone limitrofe per vedere fin dove si estendesse il dolore.
    Doveva ammettere che aveva un self-control pazzesco, in queste situazioni imbarazzanti. Ma la verità era: fin quanto non si sarebbe sentita a disagio, visto comunque che davanti aveva un paziente dall'aspetto più che interessante?
    Annie-Macrae Welsh

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  9. .
    qpBZupi

    Annie-Macrae Welsh ~ MedimagaQuasi aveva scordato che Charles ed Eilidh avevano qualcosa di simile ad una relazione più di quanto ormai Eilidh l'avesse con Xander. Per quanto Annie continuasse a vedere i due perfetti tra di loro, forse doveva riflettere sul fatto che ora Eilidh era madre e Xander padre era già comico di suo come pensiero, magari avrebbe usato i bambini su tiktok per fare dei fantastici video e avere più follower sui social. Ma era meglio non dargli quest'idea al caposquadra.
    Un sorriso si allargo sul volto della rossa all'arrivo della medimaga, che per un caso fortuito sembro arrivare in contemporanea con il suo cocktail quasi a dimostrare quanto fosse alcolica (?) Quella serata.
    Annie bevve il suo drink, pregustando ogni nota dei componenti del liquido, per poi mettere in tasca la bottiglia regalata, ringraziando il barman con un labbiale delicato.

    Quasi come si aspettava, quella serata stava diventando troppo esplosiva. Quando Eil attirò la loro attenzione sulla nebbia, Annie guardò verso il basso «Beh se c'è un concerto, sicuro non era scritto da nessuna parte...» - e per quanto sperasse davvero fosse una sorpresa del gestore, sentiva quasi una fitta allo stomaco. Istintivamente si portò una mano alla nuca, ma non arrivò a destinazione perché dovette usarla per cercare di reggersi quando il pavimento tremo «Eilidh!» - fu il primo pensiero della rossa, quando poi cercò di rialzarsi a tremore finito, i cristalli di lei cercarono l'amica.
    Nello scrutare, difficile fu non notare il cristallo centrale e come era cambiato il tutto attorno a loro «Aaron...» - un sussurro e questa volta non ci fu niente a fermarla dal toccare la nuca e socchiuse gli occhi, per fortuna non era ferita e non aveva sentito dolori, questo voleva dire che Aaron stava bene, per quanto si potesse dire.
    «Ci sono feriti?» - domandò guardandosi attorno e guardando verso Eilidh come se cercasse nei suoi occhi la risposta, quindi si avvicinò al cristallo e cercò di capirci qualcosa, ma quello che attirò di più la sua attenzione furono le rune su cui anche Eilidh si stava concentrando. Si avvicinò a lei «No, non dividiamoci...» - quindi puntò lo sguardo sulle rune e cercò di comprendere ciò che volevano dire.
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    Il post in breve: Beve il cocktail e mette laltro in tasca. Poi si accerta che tutti stiano bene e aiuta eilidj con le rune
    Azione 1: Cerca di capire qualcosa con le rune [Rune I]
    Azione 2: Cerca di capire qualcosa con il cristallo
    Mezza-azione: Beve cocktail ordinato
    Quirk Attivo: -
    Skill:
    Medimagia I - Medimagia Generale
    Medimagia II - Magia Preventiva
    Arti Difensive I - Scudo Magico
    Arti Mentali I - Manipolazione Mentale
    Arti Mentali II - Magipsicologia
    Runistica I - Mago Runico
    Magia Nera I - Fattucchiere

    Inventario: Cicchetto della B-egg • Bottiglia omaggio del paiolo
    Coraggio: 26
    Empatia: 42
    Intelligenza: 25
    Resistenza: 28
    Tecnica: 32
    Intuito: 23
    Destrezza: 30
    Carisma: 35

    Parabatai: Aaron

  10. .

    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato"

    Non è che Annie si nascondesse da Aaron, anche perchè era difficile visto il loro legame piuttosto stretto in maniera tangibile. Era solo un modo per non farlo preoccupare, il suo. La rossa era sempre stata quella che nascondeva i suoi disagi, che cercava di curare le sue ferite - interne e non - senza pesare sugli altri, nonostante sapesse quanto Aaron fosse sempre presente al suo fianco. E le bastava questo, saperlo lì. Eppure, non aveva mai bussato alla sua porta per dirgli quanto fosse in periodo di calo, in uno di quei momenti dove metteva a repentaglio la sua stabilità emotiva.
    Aaron era abituato a vederla scoppiare all'improvviso, crisi di pianto, crisi di nervi, urla... e poi tornava il suo solito sorriso, come se continuasse a seppellire tutti i dubbi che dissipavano la sua stabilità.
    Se ben ci avesse pensato, erano poche le cose stabili nella sua vita. Ed Aaron era l'unica che - anche se fosse crollato il mondo - non l'avrebbe mai abbandonata.
    Quando sentì la sua voce non si spaventò. Annie immaginava che Aaron avesse percepito qualcosa, non ci voleva poi una runa, a dirla tutta, per lui. Sospirò appena, sbuffando un po' di aria tossica verso l'alto.
    Lo guardò, facendogli capire che volesse poggiare la testolina rossa sulla sua spalla e se glielo avesse concesso, avrebbe anche chiuso gli occhi «Nah... mi nascondo dagli altri, non da te... ho solo omesso questa piccola informazione...» - il suo parlare era melenso e tranquillo come sempre, come chi voleva cercare di mantenere un velo di normalità, per quanto quel velo fosse consumato e pieno di tagli che facevano intravedere oltre.
    Gli passò la sigaretta, ricordandosi quando fosse stata l'ultima volta che l'avevano fumata insieme: sulla terrazza della sua stanza, quando lui stava passando un momento di down, proprio come lei in quel momento.
    «Hey... pensi che io possa mai essere una buona madre?» - quella domanda fu come un fulmine a ciel sereno, come se non avesse bisogno di preamboli per spiegare ad Aaron che stava seriamente pensando di non poter avere quella gioia, quella che lei donava a diverse donne, ogni giorno...
    Annie-Macrae Welsh

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    Amor, ch'a nullo amato amar perdona.
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    Medimaga

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    qpBZupi

    Annie-Macrae Welsh ~ Medimaga«Smettila di fare il musone, Aaron. Non usciamo da un sacco di tempo, ce lo meritiamo.» - Annie stava finendo di piastrare i suoi capelli, facendo in modo che il calore piegasse appena le punte, così da creare delle morbide onde alle ciocche prescelte; Aaron era ancora nel suo letto ed Annie aveva preso possesso del suo bagno per poterlo assillare con la sua parlantina «E poi, che ti costa? Siamo sempre buttati in ospedale, non sappiamo nemmeno cosa succede fuori da quelle mura.» - Annie aveva deciso che quel giorno aveva voglia di uscire, ma se Aaron non andava con lei, fuori da quella casa, le cose non sarebbero state le stesse.
    Era già pronta, truccata perfettamente senza esagerare, con le labbra tinte di rosso e un completo color carta da zucchero: un pantalone a palazzo, un top molto scollato e corto, con una giacca coordinata. Ai piedi dei tacchi a spillo, sandali con una fascia avanti con delle farfalle azzurre e nere sopra.
    Sbuffò alle altre parole di Aaron, mentre staccava la spina della piastra, dirigendosi a passo deciso verso il ragazzo. Si stese piano sul suo letto e iniziò a fare il musetto «Eddaiiii ~» - miagolo facendo dei grattini sulla nuca al parabatai «Quindi te ne andresti, sapendo che potrei essere in pericolo? Non ci credo nemmeno se lo vedo, Aaron.» - gli tolse il cuscino «Dai, renditi figo.»
    Quindi lo lasciò prepararsi, ridendo per la sua frase «Lo so che menti.»

    Arrivati a Diagon Alley, Annie si guardò intorno. Il telefono in mano, mentre leggeva il messaggio di Xander «Hey, c'è anche mio cugino acquisito. Deve pagarmi da bere dall'ultima volta che ci siamo visti!» - disse al suo parabatai, mentre gli concedeva quel bacio amorevole sulla testina. Annie, in quei momenti, tornava l'adolescente che Aaron aveva conosciuto: calo il capino e fece un passo verso di lui, abbracciandolo «Sta' attento, ok? Non mi fido di quel posto e della sua proprietaria.» - mormorò quasi lamentandosi e facendo un musetto, mentre sollevava i suoi occhi cristallo sul ragazzo «Io sono al Paiolo... se mi sposto ti scrivo.»

    Si diresse verso la locanda e cercò l'auror tra la folla, ma Londra era sempre stata così affollata. Si fece spazio tra i presenti, fino a giungere alla meta. Gli arrivò alle spalle e pizzicò piano i suoi fianchi «Hai intenzione di bere senza di me?!» - rise, sollevandosi sulle punte per stampare un bacio sulla guancia all'auror «Allora? Come mai in libera uscita anche tu?» - sapeva che anche Xander avesse un sacco di lavoro nell'ultimo periodo, quindi era contenta di vederlo.
    Nel mentre scrisse un messaggio privato ad Eilidh «Paiolo. Con uno Xander mozzafiato!» - quindi poi attivò la fotocamera «Hey, selfie per Eilidh. Cheese!» - e strappò lo scatto per inviarlo all'amica.
    Guardò verso il bancone e «E' possibile avere un Patto di Eros?» - disse con un sorriso smagliante, pronta ad iniziare quella magnifica giornata.
    scheda pg | stat


    Il post in breve: Costringnvince Aaron ad uscire con lei, quindi raggiunge Xander al Paiolo e ordina un Patto di Eros. Messaggio a Eilidh Mae Aileanach Rheon
    Azione 1: Acquisto di un Patto di Eros
    Azione 2: -
    Mezza-azione: -
    Quirk Attivo: -
    Skill:
    Medimagia I - Medimagia Generale
    Medimagia II - Magia Preventiva
    Arti Difensive I - Scudo Magico
    Arti Mentali I - Manipolazione Mentale
    Arti Mentali II - Magipsicologia
    Runistica I - Mago Runico
    Magia Nera I - Fattucchiere

    Inventario: x
    Coraggio: 26
    Empatia: 42
    Intelligenza: 25
    Resistenza: 28
    Tecnica: 32
    Intuito: 23
    Destrezza: 30
    Carisma: 35

    Parabatai: Aaron

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    qpBZupi

    Annie-Macrae Welsh ~ MedimagaTESTO QUIscheda pg | stat


    Il post in breve: -
    Azione 1: -
    Azione 2: -
    Mezza-azione: -
    Quirk Attivo: -
    Skill:
    Medimagia I - Medimagia Generale
    Medimagia II - Magia Preventiva
    Arti Difensive I - Scudo Magico
    Arti Mentali I - Manipolazione Mentale
    Arti Mentali II - Magipsicologia
    Runistica I - Mago Runico
    Magia Nera I - Fattucchiere

    Inventario: x
    Coraggio: 26
    Empatia: 42
    Intelligenza: 25
    Resistenza: 28
    Tecnica: 32
    Intuito: 23
    Destrezza: 30
    Carisma: 35

    Parabatai: Aaron



    CODICE
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    <b>[color=#b01030]Azione 1:[/color]</b> <i>-</i>
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    Ahahahah come vola il tempo
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    Ci piacciono i compulsivi xD
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    Se apri ho julian pronto per te
1043 replies since 12/9/2018
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