Strappi!

Andre&Annie

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    SOGNATORE
    Colui che può trovare la sua strada al chiaro di luna e vedere l'alba prima del resto del mondo
    Odiava andare in ospedale, davvero. Odiava seriamente essere toccato in certi punti, ma si era svegliato con un dolore all’inguine quasi atroce, era ernia? Possibile visto e considerato che il giorno prima aveva deciso di aiutare delle persone a rifare un tetto, senza competenza e senza magia. Si era sforzato troppo e senza magia era qualcosa di pazzesco, anche se era forte, allenato e muscoloso. Gli strappi arrivavano a tutti, o l’ernia o quello che era. Quindi si era svegliato ed era andato in ospedale, si era seduto in attesa di un dottore, fino a quando Wendy l’aveva fatto accomodare nella stanza di una dottoressa e lui già stava morendo dalla vergogna. Non si poteva avere un dottore maschio? Insomma si doveva per forza far guardare l’inguine da una ragazza? Poi se era bella? Certo non faceva roba da molto tempo il che poteva essere solo che un problema, a dire il vero, quindi… Si morse il labbro steso su quel lettino mentre faceva qualche smorfia di dolore. Forse doveva veramente avvertire il suo coinquilino? Ma no, era una sciocchezza! Bastava un po' di crema e stop. Quando vide la rossa entrare sgranò gli occhi. EH NO. Doveva essere brutta, grassa e senza un sorriso del genere. Buongiorno… Sussurrò distogliendo lo sguardo. Si rifiutava categoricamente di dirle dove gli faceva male o di farsi toccare in certi punti da una come lei. Non gli piaceva per niente quella situazione e cominciava a pensare che tutto quello era solamente un tentativo del migliore amico per farlo sciogliere un po'. Si morse il labbro. Credo che io mi senta già meglio! Si alzò di scatto ed una fitta all’inguine lo costrinse non solo a stendersi di nuovo, ma a toccarsi esattamente il punto dolorante. Guardò la ragazza e gli venne quasi da ridere. Ecco, Andrew era esattamente in quel modo, gli sembrava comica la situazione, davvero e lui si sentiva un adolescente alle prese con la dottoressa più bella del mondo.
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    Durmstrang
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    ANDREW BARBER
    Felici sono coloro che sognano dei sogni per i quali sono pronti a pagare il prezzo per far sì che si realizzino
     
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    San Mungo
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    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato"

    Quella mattina era di turno in ambulatorio e sembrava una giornata piuttosto tranquilla. Wendy era favolosa nell'organizzare la giornata, non faceva accavallare niente e conosceva con esattezza le tempistiche dei possibili interventi ambulatoriali che arrivavano.
    Tra il pronto soccorso e l'ambulatorio, Annie non sapeva decidere quale fosse il migliore, sapeva solo che qualsiasi sfaccettatura del suo lavoro la amava.
    «Dottoressa, ho fatto accomodare il suo paziente nel suo studio. E...» - fino a quel momento la rossa era stata con la testa calata, mentre finiva di firmare le carte dell'ultimo paziente visitato. Tuttavia, quando Wendy si fermò e sollevò i suoi occhi chiari, con un'espressione interrogativa sul volto «E…?» - incalzò la ragazza, quasi a voler incitare l'infermiera a proseguire.
    Wendy scosse la testa e produsse un suono stridolo come risolino, quindi divenne rossa e si girò dalla parte opposta, quasi sfuggendo a quella domanda.
    Annie sospirò, rassegnata al fatto che avrebbe dovuto scoprire sulla sua pelle cosa le aspettava come ultima visita ambulatoriale.
    Per fortuna era nel suo studio, così una volta congedato il paziente, avrebbe potuto chiudersi dietro e prendere un po' d'aria.
    Con passo tranquillo avanzò verso la porta, quindi si sistemò il camice aperto sopra un top nero di raso, con scollo a V, molto morbido, lasciato dentro il pantalone color avano, stretto sulle cosce, che cadeva a sigaretta.
    «Buongiorno sign---» - si interruppe non appena il ragazzo, sdraiato sul letto, paventò l'idea malsana di sollevarsi di scatto per scappare, provocandosi un dolore a… all'inguine. Ora Annie aveva capito perché Wendy non voleva continuare a parlare. Effettivamente, se non si era del mestiere, la situazione è imbarazzante; ma Annie ne aveva viste di peggio, no? E poi, per quanto ci fossero differenze, lei era specializzata in ginecologia, quindi vedeva parti intime quasi ogni giorno.
    D'istinto, la rossa, si lanciò verso Andrew, portando una mano sulla sua spalla e l'altra sul suo bicipite «Signor Barber, gentilmente si metta di nuovo sdraiato…» - la voce della ragazza fu dolce, accondiscendente, ma comunque imperativa, non ammetteva repliche «E' chiaro che non siete nelle condizioni adatte per andar via, quindi le chiederei gentilmente di lasciarmi dare un'occhiata al vostro trauma.» - gli occhi di lei si incastrarono in quelli di lui, mentre sorrideva teneramente.
    La mano destra della dottoressa in un attimo scese, delicata, all'altezza della cintola del pantalone, per superarla «Credo di aver capito che il problema è… qui.» - fece una leggera pressione all'altezza dell'inguine, mentre continuava a guardare il ragazzo negli occhi, per notare le sue espressioni, affinché lui non mentisse «E' caduto? Ha fatto qualche movimento brusco?» - continuava a premere nelle zone limitrofe per vedere fin dove si estendesse il dolore.
    Doveva ammettere che aveva un self-control pazzesco, in queste situazioni imbarazzanti. Ma la verità era: fin quanto non si sarebbe sentita a disagio, visto comunque che davanti aveva un paziente dall'aspetto più che interessante?
    Annie-Macrae Welsh

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    Amor, ch'a nullo amato amar perdona.
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    Medimaga

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    Andre Barber
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    Il tutto era tra l'imbarazzante e l'interessante e la cosa assurda era che non riusciva a capire le giuste percentuali. Si era fatto male all'inguine e quello era stato inevitabile visto gli sforzi che aveva fatto ultimamente, ma la cosa veramente assurda era che si stava trovando, di fronte, una ragazza bellissima e giovanissima con un autocontrollo che quasi era eccitante. Ma di eccitante non c'era quasi niente visto e considerato che alla fine dovette per forza stendersi e cedere alla perentorietà della rossa. Levò la sua mano e lasciò che la ragazza arrivasse fino alla sua cinta, e poi cominciasse a fargli la visita. Il fatto era che non voleva sentirsi un pappa molla, ma non riusciva neanche, in nessun modo a non dare degli urletti di dolore in ogni punto che toccava Annie. Era assurdo. Mi sento mortificato da tutto questo! Ammise poi portandosi l'avambraccio sugli occhi e facendo una smorfia con la bocca. Era mortificato per davvero e non solo per quello che stava succedendo, ma anche per come stava succedendo. Si morse il labbro e tornò a guardare la rossa che non appena toccò un punto specifico lo fece proprio urlare. Giuro che generalmente ho una sopportazione del dolore molto più alta!Ammise poi rendendosi conto di quante scene stesse facendo. Penso di aver fatto un movimento brusco! Quando l'aveva vista aveva deciso che non voleva farsi toccare, ma alla fine la rossa era stata molto più scaltra, brava e gentile di lui e di conseguenza non aveva avuto poi moltissimo scampo. La guardò attentamente e poi fece un sospirò, quasi rassegnato dalla situazione. Certo che deve essere difficile per gli adolescenti non farsi male, o farsi male e venire qui e rimanere calmi e pacati! Andrew non era uno che ci provava, anzi, in quel momento non stava affatto pensando a quello, ma il punto era che comunque tentava di ammaestrare e contenere il suo imbarazzo in quella situazione. Non era da lui tutto quello, ma veramente provava un dolore assurdo. Ieri ho smontato e rimontato un mobile, completamente da solo, pensavo che non fosse troppo pensante, ma Ahimè, comincio a pensare che non sono più il ragazzino di una volta ed eccomi qui!Stava peggiorando solo la situazione ed l suo imbarazzo! Chiuse gli occhi e tentò di riprendere fiato, il dolore gli aveva fatto venire seriamente il fiatone.

    RevelioGDR
     
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2 replies since 15/10/2022, 10:54   75 views
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