Letture che guariscono l'animo

Biblioteca Londra Magica - Vincent Drake

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    San Mungo
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    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato"

    Da quanto tempo non passava le ore in una biblioteca?
    Forse da quando aveva preso la laurea magica in medimagia? Ormai da quel giorno non aveva avuto più tanto di quel tempo da spendere dietro le letture e per questo aveva - purtroppo - abbandonato l'idea di dedicarsi a quell'hobby che risanava cuore e spirito, la lettura.
    Ricordava i tempi andati ad Hogwarts, dove con Brianna ed Eilidh si incontravano ogni pomeriggio per approfondire le loro conoscenze, fare ricerche e confrontarsi con compiti che avevano assegnati per il giorno dopo.
    Quel trio scoppiettante, doveva ammettere, che un po' le mancava. Cos'era successo, ancora non era ben chiaro. Brianna era morta, ancora non poteva crederci, Eilidh ormai era una mamma a tempo pieno e chissà quanti altri figli aveva intenzione di sfornare e lei... si ritornava sempre al solito punto: lei era sempre vissuta solo per il lavoro e adesso ne accusava il colpo.
    Non poteva ancora capire come fosse successo, forse sia lei che Lancelot avevano dato per scontato che entrambi ci sarebbero stati per l'altro e questo aveva fatto sì che si concentrassero sulle loro carriere, senza pensare a fare un decisivo passo avanti per entrambi. Eppure, adesso lei sentiva uno strano bisogno, una necessità di dare una svolta alla sua vita.
    E sapeva che senza Lancelot la sua vita non era la stessa, ma in che direzione stessero andando, non l'era chiaro.
    Quando mise piede in quella biblioteca si sentì avvolgere dal calore e dall'odore della carta stampata, quasi le sembrava di essere tornata indietro nel tempo. Si strinse nel suo cappottino di panno color sabbia, quasi a voler recuperare nel tessuto quell'odore e portarlo con sé a casa. Il cappottino copriva un maglioncino di filo bianco panna, a motivo intrecciato e una gonna a scacchi dalle linee sabbia, nere e gialle, chiusa a portafoglio che sfiorava la coscia, guantata da un velo sottile di calze 10 den, color carne, effetto nudo. Ai piedi aveva degli stivali alti neri, che sfioravano il ginocchio. Sì, le sembrava di essere tornata indietro nel tempo.
    Passeggiò per qualche istante in mezzo a quegli scaffali, prima di finire in quello che veramente le interessava: Rune Antiche e altre lingue arcane.
    Niente, il pensiero di Lancelot era sempre e costantemente presente in lei.
    Afferrò un manuale che quasi pareva più grande di lei: Rune Avanzate. Era uno di quei tomi che non sfogliava da un secolo, ma che probabilmente le sarebbe servito, adesso.
    Dalla borsa espansa magicamente, caccio una pergamena e una piuma con il suo inchiostro e iniziò ad immergersi nella lettura, scegliendo uno dei tavolini a due posti vicino alla grande vetrata della biblioteca, dove poteva vedere fuori l'autunno che avanzava in quella piovosa Londra.
    Annie-Macrae Welsh

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    Vincent C. Drake

    Dove diamine sono?

    Chiese Vincent con un certo furore mentre cercava il blocco per gli appunti numero 574 bis, quello su cui aveva preparato la lezione di aritmanzia della settimana dopo. Osservò per l'ennesima volta il vorticare di agende, blocchi notes e quaderni di svariate dimensioni che gli roteavano attorno, ma di quello che cercava nessuna traccia, Con un gesto stizzito della bacchetta, tutti gli appunti tornarono nei vari ripiani, bauli e dispense varie.

    Dannazione, mi toccherà riscriverli daccapo... poco male, alla fine

    Non era a Hogwarts però e, rassegnazione o no, aveva bisogno di diversi libri per riformulare la lezione. Il lato positivo era che le lezioni di Vincent lasciavano sempre gli studenti esausti affascinati e desiderosi di apprendere (coff coff), ma al contempo solo un folle avrebbe cercato di imparare tutto a memoria.

    [...]

    L'aria invernale bussava alle porte, e gli abiti leggermente incantati per restare caldi e confortevoli di Vins lo aiutavano a non pensarci, mentre camminava per le strade londinesi, mani nelle tasche e mente a ricatalogare tutti i libri che gli servivano.

    Entrato nella sala principale della biblioteca, venne salutato dalla bibliotecaria di turno.

    Buongiorno Dottore! Come posso aiutarla?

    Salve signorina Libre, la ringrazio, ma faccio da solo.

    Estrasse la bacchetta ed una lista, e si mise a tracciare simboli nell'aria mentre mormorava formule magiche varie. Subito una moltitudine di libri di rune e di simboli astronomici si mise a seguire l'incantatore, che sembrava osservare solo la sua lista, ma i libri evitavano tavoli e persone ugualmente, come se fossero dotati di sensi propri. Indicò un tavolo molto grande, situato vicino ad Annie, e li si posarono i 17 libri che aveva magicamente prelevato da vari scaffali in giro per la biblioteca. Si fermò davanti alla ragazza e lesse la sua lista, quindi guardò il volume sul tavolo.

    Salve signorina, sono il Dottor Vincent Drake, docente alla scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Quando e se avrà finito col volume, potrebbe passarmelo, grazie mille

    Le avrebbe sorriso cordialmente, quindi si sarebbe avviato al tavolo che aveva assediato coi tomi, rimettendo in tasca la lista ed estraendo invece un diario avente in copertina quella che poteva tranquillamente essere riconosciuta come la Torre di Babele. un volume, apparentemente a caso, si aprì ed iniziò a sfogliarsi da solo, mentre Vincent cercava una sedia su cui potersi sedere.
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    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato"

    Quando Annie si immergeva nello studio e nella lettura, intorno a lei non badava più a cosa accadeva, lasciandosi trasportare completamente in un mondo suo, senza uscirne prima di finire.
    O, in casi estremi, senza esserne tirata fuori a suon di parole rivolte alla rossa... era quello che stava accadendo proprio in quell'istante. Annie era consapevole che in molti cercavano quel libro e che spesso lei stessa non riusciva a consultarlo a causa della mancanza del tomo nello scaffale, ma non aveva mai interrotto nessuno dalla sua lettura.
    Quando la voce di Vincent lo fece, Annie sollevò lentamente lo sguardo di cristallo contornato dal mascara sulle ciglia lunghe e lo osservò attentamente.
    Le alternative potevano essere due: o iniziava a lanciargli dietro fogli e penne per averla interrotta, o riprendeva possesso delle sue capacità razionali e «Dottor Drake... » - cercò di fare mente locale per capire se quel nome gli ricordasse qualcuno, ma niente da fare «... sono la dottoressa Welsh, dell'Ospedale San Mungo. Mi duole dirle che questo tomo mi servirà a lungo, sto cercando di affinare le mie capacità nelle rune, utili a scopo medico. Se lei ha urgenza, potremmo provare a consultarlo insieme?» - sì, era proprio diventata una donna matura, non c'erano ancora lanci di libri e penne, per ora...
    Sorrise all'uomo, mentre metteva in bella vista il suo manuale «Immagino che le serva per lo studio di rune, è docente di tale materia ad hogwarts? Sono un'ex studentessa. Era una delle mie materie preferite, molto interessante...» - tralasciò il fatto che le rune fossero per lei talmente interessanti da aver trovato anche una dolce metà docente di Rune Antiche «E' una materia che viene sottovalutata da molti studenti, con mio grande dispiace...»
    Annie-Macrae Welsh

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    Vincent C. Drake


    Vincent era già pronto a prendere appunti, criticare gli scritti che stava usando e sì, ignorare Annie, come il suo celere allontanarsi, certo di una risposta affermativa che, invece, non sarebbe mai arrivata.

    Ah...

    Rimase un attimo con la penna vibrante a mezz'aria, lo sguardo fisso davanti a se.
    Forse senza quel volume se la sarebbe cavata per un'ora, ma certe combinazioni runiche erano solo li, non poteva farne a meno.
    Inarcò un sopracciglio e si voltò per guardarla, il suo sorriso da docente con infinita pazienza sul volto.

    Purtroppo sì, ho una certa urgenza, devo ultimare la stesura degli appunti che serviranno ai miei pargoli per la lezione di domani.

    (Si Vins, ultimare, riscrivere da zero... stessa cosa)

    Se un consulto congiunto può portare ad accelerare le sue ricerche, sarò ben lieto di aiutarla...

    Il dubbio nel suo sguardo diceva diversamente, ma dettagli.
    No no, simili testi sono davvero banali per uno studio approfondito delle rune, tuttavia vi trovo ottimi stratagemmi per passare le mie conoscenze ai miei studenti... certo, ottenendo risultati più grezzi e assai meno funzionali, ma perlomeno alla portata di tutti... o quasi

    Disse, sospirando.

    Anche io frequentai Hogwarts, ma non ho memoria di lei... anche se ad occhio è assai probabile che diversi anni ci separino... Oggigiorno sono il docente di Aritmanzia, ma spesso mi tocca insegnare anche nelle aule di Astronomia e Antiche Rune.

    Signorina, non me importa minimamente del suo passato ne tantomeno di cosa le piacesse studiare, mi serve quel dannato manuale, orsù

    I pensieri di Vins erano meno cordiali delle sue parole forse, ma questo non trasparì ne venne in alcun modo tradito.

    Beh, quando dopo 5 anni di studio il massimo che si riesce a fare è far si che le candele si accendano da sole passandovi vicino, mentre nel corso di Difesa Contro le Arti Oscure già dal primo anno si duella con folgori e armi magiche... i giovani normalmente preferiscono l'azione ai libri e alla scrittura. Anche se il vedere certe eccezioni tende sempre a farmi piacere

    E niente, la piega di quella mattinata era ormai segnata.

    Cosa stava cercando di preciso?

    Chiese, dopo aver sospirato, vinto dal corso degli eventi, e avvicinandosi al tomo fulcro della discussione.
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    Se Vincenti si aspettava una risposta affermativa da Annie, non gli bastò poi troppo tempo a meravigliarsi e rendersi conto di come questa non sarebbe mai arrivata. Annie era una determinata e testarda e se quel giorno si era messa in testa che quel tomo sarebbe stato suo per il restante della giornata, non bastava un professore dai buoni modi e gentili maniere a rovinarle l'obiettivo. Poteva condividere, certo, ma sicuramente non mollare.
    Annie ascoltò con attenzione quelle parole, quindi sgranò anche gli occhi, come se fosse veramente colpita da quello che aveva detto «Oh quindi le serve per la sua lezione con degli studenti che non hanno complicanze mediche od operazioni importanti e dolorose da sostenere… non sa quanto mi dispiace, ma i miei pazienti stanno aspettando che io salvi le loro vite.» - il suo tono, seppur con un filino di sarcasmo e ironia all'interno, era pacato e basso, il suo sorriso dolce non si spense nemmeno un secondo.
    Dopo quello che per Annie era stato un mettere a paragone degli studenti con dei pazienti, la rossa aveva perso l'interesse a qualsiasi cosa stesse dicendo il docente, come se si sentisse offesa dal suo sminuire il suo pubblico per cui lei stava studiando, che messo a paragone con degli studenti, era piuttosto certa che gli ultimi avrebbero potuto aspettare molto più di quanto avrebbero potuto fare i suoi pazienti.
    Per tale motivo, mentre Vincent parlava, sorrideva ed annuiva, senza proferire parola alcuna, senza far capire se stesse condividendo o meno le sue opinioni, quindi quanto terminò calò lo sguardo sul libro, quasi a volergli far capire che quel tomo era suo, ora.
    Sollevò lo sguardo cristallo solo quando lui paventò lìidea di lavorare insieme, quindi lo guardò e guardò il tomo «Rituali e antiche scritte che possano alleviare il dolore di operazioni, fratture e… trapasso. Sa di cosa sto parlando?» - domandò quasi mettendolo alla prova.
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