Votes taken by Annie M. Welsh

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    ti ringrazio! ♥
    Aggiunti!
  2. .
    Aggiunti!
    Bentornat* ♥
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    HAPPY NEW YEAR'S LOTTERY - 2023
    36svSKI

    CODICE
    <a href="https://reveliohogwartsharrypottergdr.forumfree.it/?t=79471228"><img src="https://i.imgur.com/rltvcLI.gif"></a>
    Il Revelio riparte alla grande. Dopo molti cambiamenti interni, abbiamo deciso di dare uno sprint anche per i nostri ospiti, invitandoli alla lotteria che apre l'anno 2023, nell'auspicio che sia un anno ricco di giochi e divertimento per tutti!

    ☃️ Numeri in più!
    A seguito del tempo passato tra una lotteria e l'altra, abbiamo deciso di ripartire completamente da zero, anche perché sarebbe stato difficile recuperare i numeri in più delle lottery degli anni precedenti. Quindi ci scusiamo per il disagio e speriamo che voi possiate capire!
    LISTA PREMI
    PREMI VINCITORI
    🎄 Set 4 banner statici con caratteristiche e dimensioni a scelta;
    🎄 Set avatar + firma statici con caratteristiche e dimensioni a scelta;
    🎄 20 up ad un contest up al quale partecipate/parteciperete;
    🎄 3 numeri in più alla prossima lottery;
    🎄 Creazione lottery in comune;
    🎄 2 premi in più alla prossima lottery;
    🎄 Nostra iscrizione ad una vostra lottery;
    🎄 Nostra iscrizione al vostro abbonamento;
    🎄 20 up ai vostri topic spam;

    PREMI PARTECIPANTI
    🎄 1 numero in più alla prossima lottery;
    🎄 1 premio in più alla prossima lottery;
    🎄 10 saluti in tag/topic apposito;
    🎄 Affiliazione e gemellaggio;
    🎄 Affiliazione o gemellaggio.
    REGOLAMENTO E MODULO DI ISCRIZIONE
    🎁 La lottery sarà di 100 numeri;
    🎁 Ogni partecipante avrà diritto ad un numero base, +2 se siete abbonati (click qui per abbonarti), se siete affiliati +1, se siete gemellati +1 e se siete affiliati e gemellati +2;
    🎁 I primi 10 iscritti, avranno diritto a +3 numeri;
    🎁 Scegliete il vostro numero e sperate che sia quello vincente;
    🎁 Il primo classificato avrà diritto a sei premi della lista vincitori, il secondo classificato avrà diritto a cinque premi della lista vincitori e il terzo classificato, avrà diritto a quattro premi della lista vincitori;
    🎁 Ogni partecipante avrà diritto ad un premio della lista a loro dedicata, +1 se affiliati, +1 se gemellati, +2 se si è entrambi, +2 se abbonati;
    🎁 La lottery durerà fino al 30/01, dopodiché avverranno le premiazioni sia che i numeri siano finiti, sia che non siano finiti. Ovviamente se finiscono prima, le premiazioni verranno effettuate prima;
    🎁 Se siete abbonati, NON serve mettere il tesserino;

    MODULO


    CODICE
    [color=darkred]&#9731;&#65039; <b>Nome Forum + link forum (sotto code):</b>
    &#9731;&#65039; <b>Link Forum:</b>
    &#9731;&#65039; <b>Avviso fine lottery:</b> Tag/Topic SOTTO CODE (NO MP!)
    &#9731;&#65039; <b>Numero Base:</b>
    &#9731;&#65039; <b>Numeri aff(+1)/gem(+1)/Gemm+Aff(+2):</b>
    &#9731;&#65039; <b>Numeri primi 5 iscritti (+3):</b>
    &#9731;&#65039; <b>Numeri abbonato (+2):</b>
    &#9731;&#65039; <b>Numeri in più (controllare la lista):</b> nessuno![/color]
    NUMERI E TESSERINO

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    Code by aphëlios (Fandoms Unite) | Buone feste dal Revelio


    Edited by Annie-Macrae Welsh - 22/1/2023, 12:09
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    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato"

    Molte erano le cose cambiate nella sua vita da quando aveva terminato gli studi. A partire dal suo percorso al San Mungo che la vedeva ormai impegnata quasi ventiquattro ore al giorno e dove ci passava dal reparto allo studio, anche il suo vivere con i Barnes era stato un passo decisivo, che aveva fatto per non sentire la solitudine nel suo loft, dove - certo - ci tornava quando aveva bisogno di spazio, ma ormai era diventato solo un luogo dove passare del tempo con Lancelot. Tempo che ormai si era anche ridotto visti gli impegni di entrambi.
    Tutta la sua vita era soggetta a costanti cambiamenti, anche quelli non programmati. Lo aveva capito fin dall'adolescenza, quando i cugini Olwen erano partiti, quando aveva dovuto dividere il suo cuore e perderne una parte. Le certezze in quel percorso erano sempre state poche e quelle che l'erano rimaste erano ancora meno di quante pensasse, fosse si potevano ridurre a due: Eilidh ed Aaron.
    Erano le sole persone che erano sempre rimaste, seppur la prima aveva deciso di allontanarsi per un periodo forse troppo lungo, ma che aveva ritrovato ben preso al suo rientro, quando il tempo sembrava non essere mai passato per loro.
    Eppure, ricordava quei tempi in cui tutto quello era molto più facile, quando il solo problema era capire perché Lancelot non l'avesse ancora invitata al ballo e che vestito indossare per una festa di compleanno che avrebbe portato al disastro più totale.
    Quando erano tre.
    Il numero perfetto.
    Il trio che avrebbe retto a qualsiasi intemperia.
    Quella triade che aveva iniziato con esplosioni e calzini scomparsi, quaderni di appunti che venivano fatti sparire, ma che era comunque un modo per esserci. Quante volte si era fermata a pensare a quello che avevano perso? Forse troppo, forse abbastanza da sperare - un giorno - di riuscire a creare un portale temporale per poter tornare indietro e fermare gli eventi, gridare ad una Brianna che quello che avrebbe fatto da lì a breve l'avrebbe portata alla sua morte, così da evitare il danno irreparabile di quel funerale che aveva portato a quel viaggio in Scozia che sembrava durare troppo, prima di giungere su quella tomba - vuota - a piangere la morte di un pezzo di quel triangolo equilatero. Non erano riusciti a recuperare il suo cadavere, nemmeno quel corpo aveva avuto degna sepoltura eppure, tutti loro, avevano creduto a quella prematura ed ingiusta morte.
    Quella perdita che aveva fatto capire al gruppo che erano, che da quel momento non sarebbero più stati quelli di una volta, mai più, seppur stavano viaggiando insieme verso la Scozia, proprio come quel Natale...
    Tutto era cambiato e quel giorno, tali ricordi, tornarono a galla quando Eilidh le diede quell'appuntamento, Eleonor, la mamma di Bri, voleva vederle entrambe. Sapeva che Eilidh vi era rimasta in contatto, lei non ci era riuscita, lei aveva cercato di dimenticare quanto quella perdita avesse fatto male e quanto ora non sarebbe mai più stato lo stesso. Era come se fosse caduto il piedistallo che teneva in piedi tutt'e tre.
    Accetto, tuttavia, quell'incontro, non volendo far altro che rivedere in quella donna che era la signora Scott, in quel volto, ritrovare anche solo un briciolo di quei lineamenti che si mescolavano sul volto della figlia.
    Florian Fortebraccio, il luogo prescelto.
    Era lì, davanti ai suoi occhi e doveva solo avere il coraggio di muovere i passi per giungervi definitivamente, aveva indossato qualcosa di semplice, un vestito nero, sfiancato, che in lunghezza giungeva a fin poco sopra il ginocchio, tacco alto di un decoltè nero e un cappottino sabbia a coprire il suo outfit, con uno sciarpone panna ad attorcigliarsi attorno al proprio collo. Socchiuse le iridi celesti, prendendo un respirone ed entrando in quel locale, pronta a vedere la signora Scott dopo tutto quel tempo.
    Il campanello della porta trillò ancora, Annie non era consapevole che fosse la seconda volta che suonasse, in così poco tempo e che la persona che fosse entrata prima di lei, fosse proprio Brianna.
    Cercò con lo sguardo Eilidh, trovandola al solito tavolino che amava, legata anche lei a ricordi troppo forti da mandar via, ma non era sola. E non si riferiva di certo alla piccola Bri che giaceva sotto il suo cappotto. Davanti al suo tavolo c'era qualcun altro.
    Quei colori, quella corporatura.
    Le fiamme di quei capelli erano familiari e - per quanto potesse ricordare, non appartenevano alla signora Scott - eppure sembravano troppo familiari. Avrebbe potuto riconoscerli ovunque, ma continuava a ripetere dentro di sé che fosse impossibile che questo potesse succedere. Mise le mani nelle tasche del cappottino, stringendo fortemente il telefono e il catalizzatore da una parte e il portabanconote dall'altra. Sentiva il cuore palpitarle forte nel petto. Un tonfo che le annebbiava vista ed udito. Prese un respiro e, mentre la stretta allo stomaco si faceva più forte, mosse passi dietro quella figura, arrivando in tempo per ascoltarne la voce.
    Era lei?
    Non era possibile.
    Annie sgranò le iridi di ghiaccio, che piano divennero liquide come se si stessero sciogliendo, quindi sentì le mani diventarle sempre più calde e il volto cercare di divampare al massimo, quasi a raggiungere il rosso dei suoi capelli. Una mano si sarebbe allungata a tentare di afferrare un suo braccio per farla girare in sua direzione e se questo fosse avvenuto, Annie avrebbe sentito il cuore fermarsi per un momento troppo lungo.
    «Bri?»
    Sembrava strano anche proferire quella parola, per quanto la nipotina che Eilidh le aveva donato avesse lo stesso nome dell'altra.
    Se solo tutto questo fosse avvenuto, dopo una manciata di attimi incontabili, Annie avrebbe mollato di scatto il braccio della scozzese, facendo un rapido passo verso di lei e spingendola con entrambe le mani, mentre lacrime scesero sul suo volto e la voce le si rendeva isterica in gola.
    «Non è possibile! Non sei tu! E' un pessimo scherzo!»
    Avrebbe alternato ogni frase con una spinta, una spinta di rabbia ma che conteneva un desiderio di scaricare su di lei tutto il dolore che aveva provato davanti a quella tomba vuota. Il carattere della Welsh non era cambiato poi tanto, impulsiva ed esplosiva come sempre, anche nel momento in cui stava spingendo Brianna, mentre piangeva copiosamente, manco avesse visto un fantasma (?).
    «Non sei tu e se sei tu ti odio. Ti odio perché ci hai abbandonato, eri morta! Ora non lo sei più! Ci hai lasciato sole! E ora torni? E vuoi pure una cioccolata? Io la cioccolata te la getto in faccia, hai capito?! Dimmi che non sei tu, per favore. Dimmi che è solo uno scherzo di pessimo gusto... non sei tu... Bri non l'avrebbe mai fatto...»
    E quelle ultime parole furono un sussurro, mentre i pugni stretti si fermarono di spingerla, cadendo inermi lungo i fianchi, mentre il volto veniva abbassato a guardare la punta delle proprie scarpe.
    Annie-Macrae Welsh

    "
    Amor, ch'a nullo amato amar perdona.
    "
    Medimaga

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  5. .
    qpBZupi

    Annie-Macrae Welsh ~ MedimagaNon era mai stato così difficile leggere una scrittura su cui stava passando molte delle sue ore a dedicare allo studio, tuttavia, a quanto pareva, non aveva ancora fatto abbastanza. O probabilmente era quel posto che stava rendendo tutto molto complesso e confusionario. Anche la sua magia stava dando filo da torcere e Annie era molto preoccupata di non poter essere utile quanto bastasse, se avesse continuato ad avere la magia che faceva scherzi strani.
    Comunque, tornando alle rune, la rossa cercò di eliminare ogni preoccupazione e concentrarsi, fino a leggere quella parola di cui non era nemmeno certa.
    «Pericolo.»
    Mormorò appena, mentre cercava negli occhi di Eilidh una qualche rassicurazione a riguardo, per poi spostarsi verso Charles alla ricerca di una qualche sicurezza.
    Forse l'idea dell'acqua che lavava via ogni cosa, li stava spingendo nelle braccia della morte, ma lei doveva cercare in ogni modo di scacciare via quei pensieri negativi e di andare avanti, perché prima o poi, quell'incubo sarebbe finito.
    Il tragitto non sapeva quanto fosse lungo, tuttavia, quasi compulsivamente faceva muovere le dita sull'impugnatura della bacchetta.
    «Dev'essere stata la nostra reunion con Xander che ci ha portati a cadere in questo mondo alternativo.»
    Cercò di sdrammatizzare come meglio potesse, per quanto fosse difficile anche poter inclinare le labbra in un mezzo sorriso.
    Anche perché quel flettersi leggero sarebbe stato interrotto da un ruggito che gelò sul posto la medimaga, che strinse ancora più forte il catalizzatore.
    «L'avete sentito, vero?»
    Era più una domanda retorica, la sua, ma guardò gli altri due, stringendo i denti, prima di ritornare a guardare davanti a sé, scoprendo come un'ombra enorme si stagliava davanti a loro. Poteva essere solo un gioco di una luce che faceva sembrare troppo grande qualcosa che non era, dai. Non poteva esserci una creatura così enorme, vero?
    Prese un respiro e si affacciò oltre la curva, cercando di rimanere ancora un po' nascosta, per vedere chi si nascondesse oltre quella curva.
    Sgranò gli occhi, facendo passi indietro con il volto contrito da un'espressione terrorizzata, mentre la mano libera dalla bacchetta andò rapidamente a ricercare il braccio o un qualsiasi contatto con Eilidh.
    Gli occhi di Annie si fecero liquidi, ghiaccio che stava per sciogliersi alla vista del suo amato con le orbite completamente vuote.
    Un sussurro flebile, quasi come se la voce fosse stata rapita da un'Ursula disneyana.
    «Lance...»
    Forse avrebbe potuto sentirlo solo Eilidh, talmente il suo tono era più un soffio spaventato che altro. Era impossibile che fosse lì, era impossibile che fosse lui.
    Cercò di distogliere lo sguardo sull'ologramma cattivo dell'uomo della sua vita, spostandosi sul ... grifone?
    Alzò una mano verso i due compagni di quella terrificante avventura e fece segno di guardare verso le catene della creatura, per poi ritrovarsi di nuovo a guardare il volto di Lancelot.
    Ogni volta che lo osservava, il cuore le faceva un balzo, quasi come se ogni suo battito perso fosse un pensiero al suo reale compagno.
    Era al sicuro, vero? Come poteva accertarsene?
    Ed era mentre cercava di capire cosa fare per capire quanto Lancelot fosse in pericolo che una fitta lancinante alla coscia, piegò la figura di Annie che si ritrovò a sgranare gli occhi dal dolore, cercando di trattenere un gemito sofferente.
    «A-Aaron»
    Cercò di soffocare il dolore in quella parola ancora una volta aspirata dalla voce che mancava, mentre la mano stringeva la coscia su cui il ragazzo - da un'altra parte rispetto a lei - era stato ferito. Qualcosa lo aveva morso sulla coscia e lei non era ad aiutare.
    Il ginocchio si era poggiato a terra, sentendo la lancinante fitta, doveva riprendere fiato. Quindi cercò di ricacciare quel dolore fisico indietro e di rialzarsi.
    «Usciamo da qui al più presto, per favore.»
    Sussurrò solo ai compagni, mentre tentava di riprendere lucidità.
    «Protego.»
    Il movimento della bacchetta nel rianimare quella magia che aveva in sé, al fine di creare una barriera che potesse proteggere se stessa, ma allo stesso tempo chi avrebbe subito le conseguenze di eventuali attacchi su di sè.
    scheda pg | stat


    Il post in breve: Rimane come il cappero a vedere il doppelgager di Lancelot, prima di soffrire per Aaron. Poi tenta un Protego su se stessa.
    Azione 1: Protego [Empatia 42][Medimagia Preventiva [Il mago può erigere barriere su di sé o su altri con un potere sacro che, oltre a fungere da difesa, posseggono blandi poteri curativi, in grado di attivare sul mago o chi difende un debole regen, oppure lenire malus.]][+3 Empatia cocktail bevuto][Scudo Magico +4][Medimagia Generale +4]
    Azione 2: -
    Mezza-azione: -
    Quirk Attivo: -
    Skill:
    Medimagia I - Medimagia Generale
    Medimagia II - Magia Preventiva
    Arti Difensive I - Scudo Magico
    Arti Mentali I - Manipolazione Mentale
    Arti Mentali II - Magipsicologia
    Runistica I - Mago Runico
    Magia Nera I - Fattucchiere

    Inventario: x
    Coraggio: 26
    Empatia: 42
    Intelligenza: 25
    Resistenza: 28
    Tecnica: 32
    Intuito: 23
    Destrezza: 30
    Carisma: 35

    Parabatai: Aaron: Ogni volta che Aaron subisce un danno, Annie perde 1pv, ma comprende il tipo di danno subito.

  6. .
    100!100!100!
  7. .
    Povera Giada, costretta a mangiare cibo spazzatura!!!
    Ciao carissima!
    Oggi arrivo dalla tua bella!!
  8. .
    qpBZupi

    Annie-Macrae Welsh ~ MedimagaPremesso che questa player non si stava assolutamente dimenticando la scadenza della quest e premesso che era in conto di provvedere a postare proprio in questa determinata ora del giorno (?), ecco la nostra Annie tentare l'impossibile, ovvero un visibila che non solo non andò come voleva, ma le procurò anche delle strane sensazioni. Le rune brillarono, facendole esplodere la testa come se avesse appena preso una botta alle tempie, si girò di scatto a destra e sinstra, certa di aver visto delle ombre muoversi.
    Strinse gli occhi, aggrottando di poco la fronte.

    «Ma che diavolo...»

    Mormorò, cercando con lo sguardo Eilidh. Che stava succedendo alla sua magia? Era come se non la sentisse più com'era prima, che cosa era successo con quel tentativo di vederci chiaro?

    Provò a castare su se stessa un

    «Protego.»

    Per cercare di capire se creasse danni o se la sua magia funzionasse come doveva fare, quindi avrebbe atteso. Se non ci fossero stati altri danni collaterali e se questo scudo stava in piedi come doveva, la medimaga avrebbe fatto lo stesso sulla sua amica d'infanzia.

    «Protego.»

    Sperando che anche su lei non avesse ulteriori effetti che potessero nuocere più che aiutare. Se invece avesse visto il contrario, si sarebbe fermata dal castare la seconda protezione su Eilidh, Aaron non era con lei, quindi doveva proteggere la seconda persona più importante in quella vita, per lei.
    Aguzzando la vista (?) comunque, non avrebbe trovato altre tracce importanti se non

    «Solo delle zampette. Sembra che da qui siano passati solo animaletti. Niente di più...»

    Era ancora troppo perplessa, quindi attese gli altri del gruppo e sarebbe partita insieme a loro avanzando nel cunicolo prescelto.
    scheda pg | stat


    Il post in breve: -
    Azione 1: Protego su se stessa [Empatia 42][Medimagia II]
    Azione 2: Protego su Eilidh [Empatia 42][Medimagia II]
    Mezza-azione: -
    Quirk Attivo: -
    Skill:
    Medimagia I - Medimagia Generale
    Medimagia II - Magia Preventiva
    Arti Difensive I - Scudo Magico
    Arti Mentali I - Manipolazione Mentale
    Arti Mentali II - Magipsicologia
    Runistica I - Mago Runico
    Magia Nera I - Fattucchiere

    Inventario: x
    Coraggio: 26
    Empatia: 42
    Intelligenza: 25
    Resistenza: 28
    Tecnica: 32
    Intuito: 23
    Destrezza: 30
    Carisma: 35

    Parabatai: Aaron

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    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato"

    Sapeva quanto pesassero quegli incontri al biondo che era suo paziente ormai da un anno circa, ma lei ci teneva a continuare a pressarlo con questi incontri perché sapeva che stavano dando i loro frutti, seppur Evan non voleva ammetterlo, o forse non lo vedeva ancora quanto stesse migliorando.
    A volte credeva di starsi illudendo, ma ogni volta che poi lui tornava nella giornata prestabilita o le scriveva per un consulto con i suoi modi arroganti e prepotenti, era la dimostrazione di quanto Evan fosse andato avanti. Lei era ancora viva, d'altronde; certo, lui l'aveva stalkerizzata e probabilmente lo faceva ancora, ma Annie cercava di vedere il lato positivo della cosa: se fosse stata in pericolo, sicuro Evan avrebbe fatto qualcosa, non sopportando l'idea che fosse qualcun altro a farle del male e non lui.
    Quando entrò nel suo studio con il suo solito modo di fare, Annie non sentì nemmeno il bisogno di sussultare. Sollevò solo lo sguardo ad accertarsi che fosse lui e rimase in attesa della tattica che lui avrebbe attuato quella volta.
    Il silenzio, a quanto pareva. Buono a sapersi. Lasciò il telefono con cui stava sbirciando cose, quindi prese una penna dal taschino. Annie era una persona piuttosto paziente sul lavoro, quindi se quella era la carta che voleva giocare, Annie lo avrebbe assecondato.
    Ricambiò il sorriso quando i loro sguardi si incrociarono, quindi riprese a scrivere delle cartelle cliniche, come se lui non esistesse. Se non voleva parlare per tutta l'ora, anche lo stare lì in silenzio era un esercizio e ad Annie non disturbava. Con la coda dell'occhio lo vide mentre prendeva il suo telefono ed iniziava a fare chissà cosa, lei calò di nuovo la testa e riprese a scrivere.
    Decisamente troppo facile, attendeva quanto sarebbe durato prima di sbattere qualcosa, andarsene o cose del genere.
    Sentiva i suoi occhi addosso, ma niente sembrava scalfire la dottoressa, che continuava a scrivere.
    Chiuse la cartella e la spostò sopra una pila di altre cartelle, incrociando di nuovo lo sguardo di Evan, a cui donò un ulteriore sorriso tranquillo.
    Annie-Macrae Welsh

    "
    Amor, ch'a nullo amato amar perdona.
    "
    Medimaga

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  10. .

    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato"

    Quante cose erano cambiate tra quei due. In tempi non sospetti, Annie continuava a ripetere che sicuramente avrebbe ucciso Blake nel sonno. E forse, a volte, lo pensava ancora. Tuttavia, doveva ammettere che ancora oggi, a volte, aveva questo strano istinto omicida, ma da quando Blake aveva iniziato a crescere (?) ed Annie a conoscerlo e conviverci, molte cose erano cambiate. Per esempio, il suo prenderla in giro su Lancelot, per quanto delle volte era insopportabile, non le dava poi così tanto fastidio più - salvo quando lo faceva per ferirla - quindi le sue parole non fecero altro che farla ridere e scuotere il capo «Quando meno te lo aspetti troverai questa casa vuota dalla mia roba e non ti lascerò nemmeno l'indirizzo.» - gli fece una linguaccia, mentre proseguiva a rispondergli «E comunque te l'ho detto: io e Aaron facciamo più di quello che tu possa immaginare. E quella strana runa è un legame così profondo che devi ancora crescere per capire realmente.» - in quella frase c'era un senso di verità, condito con dell'ironia pazzesca, tanto da far scoppiare a ridere anche lei.
    Quella era la tranquillità di casa Barnes, e probabilmente quando Aaron sarebbe tornato, avrebbe trovato la casa incendiata, ma era abituato anche a questo, no? Quando erano soli, lei e Blake, tutto poteva andare bene e tutto poteva andare male nello stesso istante. Da un momento all'altro potevano prendersi per capelli e ammazzarsi, per poi abbracciarsi come due brave bestioline, mentre avevano l'apocalisse alle spalle.
    Annie unì medio e pollice della mano destra e alle parole di Blake rispose con un colpetto delle due dita sulla sua fronte «Niente, è ancora vuota questa testa qui.» - disse come se avesse voluto tamburellare per cercare di trovarci qualcosa, senza speranza.
    La rossa notò il cambiamento di espressione quando il tasto toccò Lilith e ascoltò Blake con attenzione, notando come la cosa sembrava comunque interessargli e forse notava anche un accenno di stalking in quelle parole «Che intendi per si sta sentendo? Cioè, non potrebbe essere un suo amico?» - domandò accarezzandogli i capelli con delicatezza.
    Lasciò che Blake si sfogasse, poi annuì «Sai, bestiolina, ho notato che ogni anno ci ritroviamo sempre a fare un discorso simile. Ogni volta hai qualcosa di nuovo che hai imparato dall'amore e questo lo devi principalmente a Lilith e alla tua capacità di imparare le cose, seppur in ritardo.» - Annie sospirò, mentre continuava a parlargli dolcemente «Però… ancora una volta sento nelle tue parole una paura: la paura di essere solo. Non solo di Lilith o solo tuo. Solo. La paura dell'abbandono, la paura di non essere all'altezza. Questo ancora non riesci ad impararlo: tu, Blake, devi lasciarti andare un po' di più. Lì fuori è pieno di gente che ti ama e ti vuole bene e Lilith è lì che sgomita in mezzo a tutta questa gente.» - prese respiro, mentre gli accarezzava i capelli «Parli di non volerle fare del male. Ma a te, hai pensato? Quanto ti fa bene questa vostra lontananza?» - il tono interessato nel sapere come Blake si sentisse senza Lilith era evidente «Quella ragazza che è venuta qui… Jasmine me ne ha parlato… riesce a lenire queste tue ferite? O è solo un palliativo?» - le dita di Annie presero a giocare con un ciuffetto di capelli di Blake, mentre la rossa buttava la testa indietro e socchiudeva gli occhi ascoltando il ragazzino.
    Annie-Macrae Welsh

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    Amor, ch'a nullo amato amar perdona.
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    Medimaga

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    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato"

    Quella mattina era di turno in ambulatorio e sembrava una giornata piuttosto tranquilla. Wendy era favolosa nell'organizzare la giornata, non faceva accavallare niente e conosceva con esattezza le tempistiche dei possibili interventi ambulatoriali che arrivavano.
    Tra il pronto soccorso e l'ambulatorio, Annie non sapeva decidere quale fosse il migliore, sapeva solo che qualsiasi sfaccettatura del suo lavoro la amava.
    «Dottoressa, ho fatto accomodare il suo paziente nel suo studio. E...» - fino a quel momento la rossa era stata con la testa calata, mentre finiva di firmare le carte dell'ultimo paziente visitato. Tuttavia, quando Wendy si fermò e sollevò i suoi occhi chiari, con un'espressione interrogativa sul volto «E…?» - incalzò la ragazza, quasi a voler incitare l'infermiera a proseguire.
    Wendy scosse la testa e produsse un suono stridolo come risolino, quindi divenne rossa e si girò dalla parte opposta, quasi sfuggendo a quella domanda.
    Annie sospirò, rassegnata al fatto che avrebbe dovuto scoprire sulla sua pelle cosa le aspettava come ultima visita ambulatoriale.
    Per fortuna era nel suo studio, così una volta congedato il paziente, avrebbe potuto chiudersi dietro e prendere un po' d'aria.
    Con passo tranquillo avanzò verso la porta, quindi si sistemò il camice aperto sopra un top nero di raso, con scollo a V, molto morbido, lasciato dentro il pantalone color avano, stretto sulle cosce, che cadeva a sigaretta.
    «Buongiorno sign---» - si interruppe non appena il ragazzo, sdraiato sul letto, paventò l'idea malsana di sollevarsi di scatto per scappare, provocandosi un dolore a… all'inguine. Ora Annie aveva capito perché Wendy non voleva continuare a parlare. Effettivamente, se non si era del mestiere, la situazione è imbarazzante; ma Annie ne aveva viste di peggio, no? E poi, per quanto ci fossero differenze, lei era specializzata in ginecologia, quindi vedeva parti intime quasi ogni giorno.
    D'istinto, la rossa, si lanciò verso Andrew, portando una mano sulla sua spalla e l'altra sul suo bicipite «Signor Barber, gentilmente si metta di nuovo sdraiato…» - la voce della ragazza fu dolce, accondiscendente, ma comunque imperativa, non ammetteva repliche «E' chiaro che non siete nelle condizioni adatte per andar via, quindi le chiederei gentilmente di lasciarmi dare un'occhiata al vostro trauma.» - gli occhi di lei si incastrarono in quelli di lui, mentre sorrideva teneramente.
    La mano destra della dottoressa in un attimo scese, delicata, all'altezza della cintola del pantalone, per superarla «Credo di aver capito che il problema è… qui.» - fece una leggera pressione all'altezza dell'inguine, mentre continuava a guardare il ragazzo negli occhi, per notare le sue espressioni, affinché lui non mentisse «E' caduto? Ha fatto qualche movimento brusco?» - continuava a premere nelle zone limitrofe per vedere fin dove si estendesse il dolore.
    Doveva ammettere che aveva un self-control pazzesco, in queste situazioni imbarazzanti. Ma la verità era: fin quanto non si sarebbe sentita a disagio, visto comunque che davanti aveva un paziente dall'aspetto più che interessante?
    Annie-Macrae Welsh

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    qpBZupi

    Annie-Macrae Welsh ~ MedimagaQuasi aveva scordato che Charles ed Eilidh avevano qualcosa di simile ad una relazione più di quanto ormai Eilidh l'avesse con Xander. Per quanto Annie continuasse a vedere i due perfetti tra di loro, forse doveva riflettere sul fatto che ora Eilidh era madre e Xander padre era già comico di suo come pensiero, magari avrebbe usato i bambini su tiktok per fare dei fantastici video e avere più follower sui social. Ma era meglio non dargli quest'idea al caposquadra.
    Un sorriso si allargo sul volto della rossa all'arrivo della medimaga, che per un caso fortuito sembro arrivare in contemporanea con il suo cocktail quasi a dimostrare quanto fosse alcolica (?) Quella serata.
    Annie bevve il suo drink, pregustando ogni nota dei componenti del liquido, per poi mettere in tasca la bottiglia regalata, ringraziando il barman con un labbiale delicato.

    Quasi come si aspettava, quella serata stava diventando troppo esplosiva. Quando Eil attirò la loro attenzione sulla nebbia, Annie guardò verso il basso «Beh se c'è un concerto, sicuro non era scritto da nessuna parte...» - e per quanto sperasse davvero fosse una sorpresa del gestore, sentiva quasi una fitta allo stomaco. Istintivamente si portò una mano alla nuca, ma non arrivò a destinazione perché dovette usarla per cercare di reggersi quando il pavimento tremo «Eilidh!» - fu il primo pensiero della rossa, quando poi cercò di rialzarsi a tremore finito, i cristalli di lei cercarono l'amica.
    Nello scrutare, difficile fu non notare il cristallo centrale e come era cambiato il tutto attorno a loro «Aaron...» - un sussurro e questa volta non ci fu niente a fermarla dal toccare la nuca e socchiuse gli occhi, per fortuna non era ferita e non aveva sentito dolori, questo voleva dire che Aaron stava bene, per quanto si potesse dire.
    «Ci sono feriti?» - domandò guardandosi attorno e guardando verso Eilidh come se cercasse nei suoi occhi la risposta, quindi si avvicinò al cristallo e cercò di capirci qualcosa, ma quello che attirò di più la sua attenzione furono le rune su cui anche Eilidh si stava concentrando. Si avvicinò a lei «No, non dividiamoci...» - quindi puntò lo sguardo sulle rune e cercò di comprendere ciò che volevano dire.
    scheda pg | stat


    Il post in breve: Beve il cocktail e mette laltro in tasca. Poi si accerta che tutti stiano bene e aiuta eilidj con le rune
    Azione 1: Cerca di capire qualcosa con le rune [Rune I]
    Azione 2: Cerca di capire qualcosa con il cristallo
    Mezza-azione: Beve cocktail ordinato
    Quirk Attivo: -
    Skill:
    Medimagia I - Medimagia Generale
    Medimagia II - Magia Preventiva
    Arti Difensive I - Scudo Magico
    Arti Mentali I - Manipolazione Mentale
    Arti Mentali II - Magipsicologia
    Runistica I - Mago Runico
    Magia Nera I - Fattucchiere

    Inventario: Cicchetto della B-egg • Bottiglia omaggio del paiolo
    Coraggio: 26
    Empatia: 42
    Intelligenza: 25
    Resistenza: 28
    Tecnica: 32
    Intuito: 23
    Destrezza: 30
    Carisma: 35

    Parabatai: Aaron

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    Ci piacciono i compulsivi xD
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    Se apri ho julian pronto per te
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    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato"

    Quando Annie si immergeva nello studio e nella lettura, intorno a lei non badava più a cosa accadeva, lasciandosi trasportare completamente in un mondo suo, senza uscirne prima di finire.
    O, in casi estremi, senza esserne tirata fuori a suon di parole rivolte alla rossa... era quello che stava accadendo proprio in quell'istante. Annie era consapevole che in molti cercavano quel libro e che spesso lei stessa non riusciva a consultarlo a causa della mancanza del tomo nello scaffale, ma non aveva mai interrotto nessuno dalla sua lettura.
    Quando la voce di Vincent lo fece, Annie sollevò lentamente lo sguardo di cristallo contornato dal mascara sulle ciglia lunghe e lo osservò attentamente.
    Le alternative potevano essere due: o iniziava a lanciargli dietro fogli e penne per averla interrotta, o riprendeva possesso delle sue capacità razionali e «Dottor Drake... » - cercò di fare mente locale per capire se quel nome gli ricordasse qualcuno, ma niente da fare «... sono la dottoressa Welsh, dell'Ospedale San Mungo. Mi duole dirle che questo tomo mi servirà a lungo, sto cercando di affinare le mie capacità nelle rune, utili a scopo medico. Se lei ha urgenza, potremmo provare a consultarlo insieme?» - sì, era proprio diventata una donna matura, non c'erano ancora lanci di libri e penne, per ora...
    Sorrise all'uomo, mentre metteva in bella vista il suo manuale «Immagino che le serva per lo studio di rune, è docente di tale materia ad hogwarts? Sono un'ex studentessa. Era una delle mie materie preferite, molto interessante...» - tralasciò il fatto che le rune fossero per lei talmente interessanti da aver trovato anche una dolce metà docente di Rune Antiche «E' una materia che viene sottovalutata da molti studenti, con mio grande dispiace...»
    Annie-Macrae Welsh

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256 replies since 12/9/2018
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