Lezione di Alchimia Biennio 22/23

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    Dioptase
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    Giada McCarthy Stundentessa

    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato"



    Fece un bel sorriso vedendo come il docente ricambiò in quella maniera il suo saluto, era piacevole avere un professore così amichevole per certi versi in aula. Le idee poste sulla domanda messa in ballo a tutta la classe furono molto interessanti e un paio le trovò alquanto ben studiate. Quando quel telo venne sollevato e apparirono degli animali morti al di sotto dello stesso di per se la cosa non le fece molti problemi, era normale trovare animali morti in una zona piena di verde come quella dove era il castello e ne trovavano ogni volta che si potevano avventurare nella foresta. Forse alcuni potevano essere più sensibili di lei, ma era nella norma tutto ciò. Osservò con attenzione come il docente fece i movimenti per aiutare quel piccolo scoiattolo con una coda molto particolare come del maiale, ma alla fine era quello lo scopo della fusione che dovevano fare. Era giunto il loro momento di replicare quanto fatto dal docente e da tutti gli animali senza vita che erano sotto il telo e che erano senza un arto scelse un riccio, gli mancava una zampa davanti, quella destra, e doveva rimediare a ciò, almeno ci voleva provare. Tentò il movimento dell'incantesimo un paio di volte a vuoto per avere una precisione migliore in quello che stava per tentare, poi si ripetette qualche volta nella mente la formula magica.

    Elego recresci, Elego recresci...

    Quindi fece un bel respiro per cercare la massima concentrazione così come aveva consigliato il professore e avere la mente sgombra da tutte le distrazioni possibili. Voleva far apparire al posto della zampa mancante del riccio, una zampa di un capibara, il più grande animale conosciuto della famiglia dei roditori. Quindi quando ebbe la certezza di avere una buona concentrazione mentale e sapeva cosa fare arrivò il momento di mettere in pratica quello che aveva tentato poco prima. Puntò la bacchetta verso la zona dove era la zampa mancante del riccio, poi fece una spirale concentrica in senso antiorario con la stessa e infine dette una stoccata prima di dire la formula magica.

    Elego recresci.

    Se tutto fosse andato come sperava avrebbe visto in quel riccio apparire una zampa di un capibara al posto di quella mancante.


    RevelioGDR


    Giada prova a far apparire in un riccio senza la zampa destra davanti, una zampa di un capibara al posto di quella mancante utilizzando l' Incantesimo di chimerificazione animale.

    Stat:

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    Empatia: 9

    Intelligenza: 9

    Resistenza: 13

    Tecnica: 9

    Intuito: 10

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    Carisma: 10
     
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    Ametrin
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    ? James Beauvais ?
    « La vita è un’enorme tela: rovescia su di essa tutti i colori che puoi.»


    Trovava davvero interessante quella lezione, e parlare di mix di animali chimera in quella maniera aveva un quel che di piacevole. Aveva detto la sua sperando che il suo intervento potesse piacere al docente e al resto della classe, ma la parte successiva della lezione fu ancora più interessante nella sua mente, vide come quel telo che era a copertura di qualcosa si sollevò ed effettivamente sotto di esso vide come ci fossero degli animali senza vita, e non capì inizialmente a cosa potessero servire se non quando il docente stesso spiegò alla classe il perchè fossero senza un arto e cosa dovevano fare con quel nuovo incantesimo che si sarebbe unito alle loro conoscenze nel mondo della magia. Osservò con attenzione le movenze del docente nel far riapparire dal nulla una coda allo scoiattolo che aveva scelto per la dimostrazione. Cosa dovevano fare era alquanto un qualcosa di stimolante per certi versi. La sua scelta ricadde su un geco che era senza la coda, era strano vedere un animale del genere senza una coda effettivamente. Era da sistemare tutto ciò, ma la prima cosa da fare era quella di trovare una concentrazione massima, non doveva avere distrazioni esterne e si concentrò solo sul suo animale, il geco scodato, e quello che voleva che apparisse al posto della coda mancante cioè una coda di un tarsio spettro, un piccolo animale delle foreste, un primate carnivoro. Si prese degli attimi per avere quella concentrazione richiesta per fare il meglio, poi fece un paio di prove a vuoto tra il movimento da fare e ripetersi la formula mentalmente, era importante avere una preparazione adeguata in ogni cosa. Quindi provò finalmente a fare ciò che voleva sul geco. Diresse la bacchetta magica contro la coda mancante del geco, poi fece una spirale concentrica in senso antiorario e dette per ultima cosa una stoccata decisa al centro del suo obiettivo. Poi con grande attenzione nello spelling disse la formula magica.

    Elego recresci.

    Il suo obiettivo era chiaro, far apparire una coda da piccolo primate nel geco.

    ? Scheda Pg ? 16 anni ? Ametrin ? Ricco ?

    © psìche



    James prova a far apparire nel geco senza coda, una coda di un tarsio spettro.

    Statistiche:

    Coraggio: 12

    Empatia: 8

    Intelligenza: 9

    Resistenza: 9

    Tecnica: 7

    Intuito: 11

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    Era profondamente convinto che nessun docente sarebbe mai stato in grado di eguagliare l'insegnante di Alchimia che aveva avuto a Mahoutokoro. Non che non avesse fiducia nell'istruzione d'oltreoceano - altrimenti non avrebbe mai acconsentito a frequentare l'accademia di Hidenstone - ma era talmente ancorato alla sensibilità singolare dei paesi d'Oriente che non poteva fare a meno di fare tristi paragoni.
    Nonostante ciò, quella mattina si era presentato in aula armato di buoni propositi, tant'è che dopo aver preso posto deviò le sue più totali attenzioni alle sue cose, cominciando a segnare con rigore marziale anche dettagli trascurabili.
    Ci pensò Julian a riportarlo con le attenzioni al contesto nel quale era immerso. Sollevò silenziosamente il mento, trascinando lo sguardo affilato - dal basso verso l'alto - lungo la figura del Dioptase e quando ne raggiunse gli occhi rimase immobile a fissarlo.
    Il riccio gli sembrava un po' troppo allegro per i suoi gusti.

    Kwon Joo-hyuk. E... voglio davvero sapere il motivo per cui sarei fortunato ad averti affianco?

    Non che volesse apparire scortese, ma non riusciva davvero a capire il motivo per il quale dovesse considerare quella che stava vivendo come la sua giornata fortunata.
    Piegò anche l'angolo sinistro delle labbra in un accenno di sorriso ben poco convinto, mentre osservava il ragazzo occupare l'intero spazio della stanza con quel suo modo di fare tanto esuberante.
    Forse avrebbe dovuto invidiarne la leggerezza, ma in realtà quella bolla di pacato mistero che si portava incollata addosso gli si addiceva molto di più.
    Interruppe quello studio silenzioso della figura di Julian solo quando una voce femminile lo attirò a sé. Torse il collo e lasciò scivolare le palpebre affilate in direzione di Erin, stringendo le labbra tra loro mentre annuiva esclusivamente con il capo.

    Se non ti dispiace stare in mezzo alla caciara.

    Sollevò la penna solo per indicare Julian, quasi che il ragazzo non fosse lì con loro, additandolo come il colpevole di un crimine che in realtà non si era ancora consumato.
    Fatta la sua osservazione e preso appunti su quelle degli altri, posò la penna sul banco nel momento in cui il docente accennò all'inizio della fase pratica della lezione. L'intreccio delle braccia al di sopra della superficie lignea permase almeno fino a quando i cadaveri delle specie più disparate di creature non fecero la loro comparsa.
    Arricciò il naso con fare poco convinto, grattando distrattamente il mento con le dita di una mano.
    Non sembrava colpito positivamente da quella vista, tant'è che sospirò profondamente quasi che stesse cercando dentro di sé la forza per non alzarsi dalla sedia e dare sfogo ad un'arringa polemica.

    E benvenuti all'undicesima puntata di Dahmer.

    Abbassò il tono di voce talmente tanto che solo Erin e Julian sarebbero stati in grado di udirlo. Che poi uno dei due potesse effettivamente comprendere l'argomento di cui stava parlando non era così scontato.
    Tirò su il braccio e la mano chiedendo la parola al docente e tornò a parlare a tono di voce udibile a tutti solo - ed esclusivamente - se autorizzato.

    Professore, posso chiederle come sono morti?

    Non voleva farne una questione di vita o di morte e non sembrava che volesse giudicare i modi di insegnare di Keegan, ma era buddista e, in quanto tale, vegetariano. Nonché fermo sostenitore del rispetto per la vita e per tutte le creature.

    Preferirei non infierire su creature decedute per cause non naturali per rispettarne il decoro e l'esistenza passata.

    Non era minimamente interessato all'opinione di tutti gli altri circa le sue credenze, tant'è che aveva lo sguardo affilato puntato sul docente e non si stava premurando di guardarsi attorno per sincerarsi delle reazioni degli altri.
    Se Buddha aveva vissuto molteplici vite in corpi animali, così sperava di poter fare anche lui, quindi non avrebbe consentito ad una lezione di Alchimia di precludergli il cammino verso il Samsara.
    Joo-hyuk
    Kwon

    "
    If I was you, I'd wanna be me too.
    "

    black opal - I anno

    Interagisce con Julian Miller e Erin Murphy. Non svolge ancora l'esercizio pratico perché fa una domanda fondamentale (?) a Keegan Mac Aodhagain, procederà solo dopo aver scoperto come sono morti gli animali.

    code by ©#fishbone

     
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    Dire di no a Brian sarebbe stato impossibile, visto che gli aveva offerto quegli animaletti con incredibile solerzia. Quindi aveva presentato quei piccoletti, ai suoi studenti... ammetteva a sé stesso che non si era soffermato a pensare che aveva dei ragazzi tutti diversi tra loro e quindi qualcuno avrebbe potuto impressionarsi. Anche se, come tutto del resto, non lo aveva fatto con cattiveria ma si era ritrovato tra il deludere gli studenti e l'affrontare Brian Ensor. A malincuore, aveva scelto la possibilità che non a tutti piacesse l'oggetto della lezione... infatti Kwon manifestò un leggero malcontento al quale lui non si era preparato da principio ma che avrebbe affrontato senza problema.
    Diede la parola al ragazzo ed ascoltò la sua domanda, scrutandolo con nuova serietà. Sarebbe sembrata una presa in giro sorridere in quel momento.
    Certo che puoi. Solo che... fece una pausa, passandosi una mano tra i capelli. L'unica verità era che non avesse chiesto al collega come fossero morti, aveva quasi paura della risposta. In realtà gli aveva dato qualche spiegazione enigmatica che, quindi, avrebbe concesso al suo studente.
    Il professor Ensor li ha trovati qualche giorno fa al limitare del bosco. Erano già morti, mi ha detto che non c'erano segni di ferite né null'altro. Quanto alle amputazioni... beh, temo tu dovrai chiedere direttamente a lui. Un sorriso gentile gli comparve sul volto nel concludere la sua risposta. Sicuramente lui non c'entrava, non avrebbe mai osato fare una cosa del genere a degli animali e sperava che nemmeno il docente collega ne fosse in grado. Anche se si era occupato Keegan stesso di pulire le amputazioni e renderle poco impressionanti, almeno questo glielo doveva.
    Se non vuoi prendere parte all'esercizio, non c'è problema! Non una traccia di giudizio era passata sul suo viso a turbare il suo sorriso, ma piuttosto iniziò subito a pensare a che esercizio alternativo proporgli per farlo lavorare comunque.
    Ma era difficile con quell'argomento e di sicuro, costruire una chimera da zero non era qualcosa che loro sarebbero riusciti a fare, ai primi due anni non ne avevano ancora le capacità. Probabilmente sarebbe stato complicato persino al triennio.
    Cosa ti andrebbe di fare? Alla fine decise di chiedere direttamente a lui, puntando il dito verso il manuale di Alchimia che qualcuno aveva abbandonato aperto su un banco poco distante. Non era un professore convenzionale e questo glielo concedeva, ma sperava comunque avrebbe apprezzato il fatto che non lo obbligasse a fare qualcosa contro il suo credo o penalizzarlo per non averlo fatto.
    Prendi due incantesimi che ci sono segnati là e stupiscimi. Combinali come meglio credi. O anche no. Vediamo se sono stato bravo ad insegnarvi qualcosa. Che ne pensi? Una richiesta molto libera, che avrebbe lasciato spazio alla fantasia del ragazzo.
    Keegan Mac Aodhagàin


    Hogwarts
    Druido
    Eterosessuale?

    code by ©#fishbone



    Siccome Keegan è un professore new age (?), fa una richiesta diversa a Joo, se non se la sente di procedere con l'esercizio.
    In quel caso, scegli pure due incantesimi appartenenti al primo anno e combinali, usali, inventati qualsiasi cosa tu voglia. L'unico limite è che non siano vincolati quindi con accanto il nome della materia in questo modo: [Trasfigurazione]
     
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    Erin Brighid MurphyAmetrin

    Ebbe la certezza che Hidenstone differisse drasticamente da Hogwarts quando la risposta del docente le si schiantò addosso con un’onda d’urto quasi traumatica. Nella vecchia scuola l’etica e la morale condizionavano spesso gli insegnamenti, arrivavano talvolta a farsi addirittura fastidiose in mezzo a concetti imparati solo parzialmente per non danneggiare le coscienze. Hidenstone era diversa, le terre del nord lo erano, ed Erin seppe in quel momento che forse l’invalidante protettività delle tradizioni scolastiche ormai abbandonate non le dispiaceva poi così tanto.
    Un’ulteriore conferma a quanto appena notato giunse qualche attimo più tardi, quando da un drappo rivelatore spuntarono quelle che nessun occhio avrebbe potuto non riconoscere come carcasse. Si ritrovò improvvisamente a trattenere il respiro, non tanto per paura di scoprire un odore spiacevole quanto più per metabolizzare quel che stava guardando, mentre il bisbiglio del giovane al proprio fianco le faceva accapponare la pelle: non aveva idea di cosa fosse un Dahmer, ma se aveva a che fare con dei cadaveri mutilati avrebbe volentieri fatto a meno di quella puntata.
    A riscuoterla da quella doccia di inquietudine, comunque, fu proprio l’intervento di Kwon, seguito dalla controproposta di un docente che si rivelava bizzarramente comprensivo nei riguardi dei limiti morali del ragazzo. Erin, dal canto suo, fece saltare lo sguardo un paio di volte dal volto dell'uno a quello dell’altro, incapace di immaginare al volo quanto complessa avrebbe potuto rivelarsi per il coreano l’offerta del professore, quindi fece l’unica cosa che avrebbe potuto fornirgli un sostegno potenzialmente utile seppur discreto.
    «Animale di carta, tieni.»
    Un sussurro, diretto e chiaro anche se nascosto dietro alla mano che le copriva la bocca, stando attenta a non farsi notare da altri che non fossero Joo-Hyuk, mentre le dita dell’arto libero correvano a strappare un foglio verde pastello dal proprio blocco di appunti. Glielo passò casualmente, assestando poi una gomitata al manuale aperto sulle pagine dell’incanto trasfigurativo che sfruttava carta anziché carne, quindi lasciò cadere accidentalmente la propria penna sul capitolo adiacente, quello inerente alla reversione di una trasfigurazione già effettuata. Chartanimus e Reverto, due argomenti inclusi nel programma del loro anno che non avrebbero scomodato alcun tipo di anima vivente.
    Con un colpo di tosse sarebbe quindi tornata a pensare al proprio esperimento, sgusciando fuori dal banco per andare a selezionare la propria cavia. Avrebbe tanto voluto contemplare a sua volta una fede abbastanza rigida da consentirle di tirarsi indietro, e invece aveva solo bisogno di arrivare alla fine di quella lezione senza dare troppo nell’occhio.
    «Elego Recresci...»
    Fissò negli occhi il criceto che aveva accuratamente raccolto da quell’obitorio improvvisato, sentendo nella mano sinistra la bacchetta vibrare di un’energia che tuttavia non uscì mai dalla punta legnosa. Fece una pausa, inspirò a fondo, quindi focalizzò lo sguardo sul punto in cui sarebbe dovuta comparire una zampetta anteriore, evidentemente mancante.
    «...Elego Recresci!»
    Richiamò nella mente le sembianze di un arto artigliato, quello che sarebbe potuto appartenere ad un pappagallo tropicale, utile ad afferrare ed arrampicarsi, potenzialmente pratico anche per raccogliere una quantità maggiore di semi di girasole.
    Lo fece mentre sperava, nonostante i buoni propositi, che quel criceto non conoscesse mai un risveglio vitale.

    RevelioGDR

    Suggerisce a Joo-Hyuk un'idea per il suo esercizio, poi tenta di innestare (?) una zampa di pappagallo su un criceto.
     
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    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato"

    La capacità che aveva Julian nell'essere un disagio che camminava, era pari alla capacità di Keegan a farlo sentire un piccolo pulcino in cerca di attenzioni.
    Da quando quel docente era arrivato, Julian gli era svolazzato attorno, non sapeva bene se fosse perchè voleva mettere alla prova la sua compostenza o perché rivedeva in lui qualcuno di molto simile ad un fratello maggiore a cui attaccarsi a koala. Quando il professore gli rivolse il saluto e quella puntualizzazione, Julian si strinse nelle spalle

    «Prof. Ho già detto quanto sei il mio preferito? Se non ci fossero tutte queste persone a guardarci, salterei in braccio tipo koala per dimostare quanto ti ammiri.»

    E Keegan avrebbe potuto notare come nella sua frase non c'era nemmeno una punta di ironia, quindi doveva decidere lui se essere fiero di quell'ammirazione o ringraziare che fossero a lezione, così che quella minaccia di Julian non potesse essere messa in pratica. E doveva anche ritenersi fortunato, perché il docente di Alchimia era l'unico che Julian realmente ascoltava.
    La vittima di quella lezione, sfortunatamente, fu Joo-Hyuk (tutta colpa del dado oppure del player che si tira la sfiga addosso, questo è ancora oggetto di studi). Julian si fece guardare abbastanza tranquillamente «Bene. Nome troppo lungo, non lo ricorderò mai.» - pensò il riccio mentre si sedeva con un sorriso smagliante vicino a Kwon.

    «Semplicemente perché è un bene avere un secchione più grande pronto a pararti il culo, a qualsiasi lezione.»

    Gli fece un occhiolino, quindi guardò il docente, meno di quanto avrebbe voluto a dirla tutta, visto che dalla parte opposta alla sua, arrivò una studentessa. Julian la scrutò da capo a piedi, un po' come il cino-giappo-koreano aveva fatto con lui, trovando decisamente interessante l'ametrina, ma non sbilanciandosi molto. Gli occhi di Julian si incrociarono appena a guardare quella penna che lo indicava.
    Rise divertito, alla fin dei conti amava la sincerità.

    «Hey! Non puntarmi quell'arma addosso!»

    Niente da fare, scalfire Julian era quasi impossibile.
    Dopo tutti quegli interventi, fu una gioia per Julian (? che cacofonia! E no, Giada, non è una parolaccia!) vedere Keegan dedicargli le giuste attenzioni per il suo intervento. Si sporse per vedere oltre John-Hulk, ritrovandosi affascinato dal ragionamento della Murphy, quindi poggiò la testa sul palmo della mano destra e annuiva lentamente.
    Il battito delle mani di Keegan richiamò la sua attenzione, Julian diede giusto una sbirciatina agli appunti di Hulk (?) e poi si dedicò interamente al docente. Animali morti.
    «Davvero, Keggy? Qui i primini ci vomitano sui banchi e fuggono a gambe levate...» - i pensieri di Julian erano sempre molto coloriti. Si dedicò a guardare la reazione degli altri presenti, trovando di nuovo interesse nel suo compagno prescelto. Ridacchiò a quella battuta.

    «Magari faranno una serie tv anche su noi...» -

    Un sussurrò piegandosi verso i due, affinché fossero gli unici a sentirlo.
    Tuttavia, la parte più interessante fu la domanda di John-Hulk. Julian aggrottò la fronte e ascoltò le sue motivazioni, spostando lo sguardo da lui al docente, poi agli animali e di nuovo all'opale. Ascoltò quindi le parole dell'alchimista e sotto per sotto, dopo aver messo una mano davanti alla bocca come se stesse reggendo la propria testa dal mento, dava piccoli suggerimenti.

    «Non fatelo. Non andate da Brian a chiedere. Potreste ritrovarvi come quei piccoletti.»

    Ancora una volta tutto quello che diceva era solo ed esclusivamente per Erin e Hulk. Tuttavia si ritrovò ad allargare la bocca alle parole del docente. Come poteva lasciare un povero, indifeso primino, allo sbaraglio così? Sì, era melodrammatico il dioptase, ma fu quello il momento di mostrare a Hulk quanto era stato fortunato quella mattina. Julian era uno spocchioso egocentrico pezzo di merda, fissato con il sesso e narcisista, ma c'era una cosa che non avrebbe mai rinnegato di se stesso: la lealtà.
    E per quanto avesse appena conosciuto quello studentello del primo anno, già gli stava un tantino simpatico - in verità gli stavano simpatici tutti, ma dettagli insignificanti - quindi alzò la mano e prese parola, affidandosi anche ai suoi voti piuttosto alti nella materia.

    «Keegan, se non ti spiace, faccio l'esercizio con lui»

    Indicò il suo compagno di banco, evitando di proposito il suo nome per evitare di mettersi in difficoltà da solo.

    «... quegli animaletti mi ricordano troppo Jackson. Penso che quel camaleonte lì sia proprio suo cugino. Non posso farcela.»

    Un fondo di verità c'era, ovviamente Keegan, conoscendolo, avrebbe potuto sicuramente intuire che la realtà dei fatti era che non voleva lasciare John-Hulk allo sbaraglio.

    «Ti ho detto che eri fortunato oggi. Allora... combiniamo qualcosa insieme.»

    Poteva partire da un Chartanimus e andare avanti con qualsiasi altro incantesimo del primo anno, lui l'avrebbe seguito.
    Fu proprio in quel momento che si girò e notò l'altra compagna di quel terzetto eterogeneo, passargli il manuale e indicare quei due incantesimi. Si sporse, allora, a guardare verso Erin, annuendo quasi divertito di come avessero avuto la medesima idea, senza che l'ametrina nemmeno lo sapesse.

    «Notevole. E' una scelta perfetta...»

    Bisbigliò verso di lei, affinché li unici uditori fossero quelli di quel banco.
    Quindi avrebbe annuito, con un mezzo sorriso all'altra, per poi accarezzare la pagina dov'era il Chartanimus e scivolare un po' più giù del reverto, accarezzando un avifors.

    «Se proprio vuoi mettere un po' di vita in mezzo a tutte queste carcasse. A te la prima mossa. Io ti seguo a ruota.»

    Che cavaliere.
    Julian Miller

    "
    Light my fire.
    "
    Studente, I anno - Dioptase

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    Interagisce con Keegan Mac Aodhagain Erin Murphy Joo-hyuk Kwon
     
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    Zuleyka
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    I anno


    Zuleyka prestava attenzione a qualcosa che non fosse se stessa unicamente nel momento in cui ciò era utile per far notare la sua presenza a chi la circondava. Come se i capelli di due colori diversi e il trucco improbabile non fossero sufficienti. Oppure, in extremis, quando non aveva alternative o quando qualcosa stuzzicava sufficientemente la sua curiosità morbosa.
    Forse fu per quest'ultimo motivo che i suoi occhi si alzarono, lentamente, su Julian. Lo squadrò il tempo necessario per elaborare un giudizio sui suoi capelli: pessimi. Lo sguardo impassibile, andò ad aprire il fogliettino che le aveva passato, per trovarci il suo numero di telefono.
    Le sopracciglia di Zuleyka - di un intenso colore blu - scattarono talmente in alto da sfiorare l'attaccatura dei capelli.
    "Se un giorno dovesse mai funzionare con qualcuno, fammi sapere chi è."
    Sarebbe stata un'ottima prima cavia per i suoi esperimenti vudù. E Zul anelava il momento in cui sarebbe passata alla pratica sin da quando aveva scoperto cosa fosse il vudù.
    Ignorò il ragazzo che si sedette accanto a lei fin quando le fu possibile, appallottolando il numero di Julian e infilandolo nella tasca della divisa, con l'intenzione di bruciarlo non appena fosse terminata la lezione.
    Era così gentile a non farlo davanti a lui.
    Le labbra si incurvarono in un sorriso mesto di fronte al commento del suo compagno di banco all'osservazione che aveva fatto all'insegnante e, finalmente, lo degnò di uno sguardo stralunato.
    "Il mio era un suggerimento" confessò in un sussurro udibile solo a Fitz, chiarificando fino a che punto si spingesse l'etica di Zuleyka: nessuno. Assolutamente nessuno.
    E quello sembrava essere il giorno di Natale per il suo spirito essenzialmente macabro, perché poco dopo comparvero nient'altro che dei cadaveri di bestie.
    E lei che aveva sempre pensato che Hidenstone fosse più fiacca di Durmstrang. L'etica era appena stata distrutta nel suo senso più profondo, perché se si trattava di manipolazione creare delle chimere vive, non sapeva dare precisamente un nome allo sfregiare un essere nella morte.
    Deturpazione.
    Ecco il termine. L'insegnante aveva appena proposto loro di deturpare dei cadaveri di animali.
    Zuleyka non poté trattenere una breve risata soffocata, spinta dall'incredulità della richiesta.
    "Pare che non vedremo le conseguenze della manipolazione, oggi" commentò in direzione del compagno di banco, con una noncurante scrollata di spalle.
    Alzò gli occhi al cielo quando l'asiatico dichiarò di non voler effettuare l'esercitazione, riflettendo per un istante sulla fragilità degli essere umani.
    Poi, passato il momento di gioia, non poté fare a meno di domandarsi una cosa.
    "Non deve avere nessun senso?"
    Forse le era uscita male.
    "Intendo, in genere l'obiettivo delle chimere sarebbe quello di migliorare e rafforzare le caratteristiche dell'essere, no? Essendo morti, la trasfigurazione sarà fine a se stessa."
    E in effetti, che utilità poteva avere quella coda di maiale oltre ad essere esteticamente un obbrobrio?
    Un mero esercizio sull'incantesimo, probabilmente.
    Beh, perché lasciarsi sfuggire l'opportunità di menomare qualche corpo?
    I suoi occhi si soffermarono sul corpo di una rana stecchita: le trovava assolutamente disgustose, con tutto quel viscidume a far da padrone.
    Lo sguardo focalizzò unicamente il corpo senza vita dell'animale, notando l'assenza di una zampa.
    "Elego Recresci" scandì, ripetendo il movimento che aveva visto prima, durante la dimostrazione dell'insegnante.
    Nella sua mente focalizzò la zampa di un topo.

    Interagisce con Julian e Fitz, prima di cercare di far comparire la zampa di un topo alla rana fa una domanda al prof.


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    CASSEDY (CASSANDRA) HARTMANN
    Non si vive per accontentare gli altri! Davvero? Non lo avevo capito!
    30.07.2006, BERLINO - 16 ANNI - AMETRIN
    Guardò Adrien e gli sorrise. Quel ragazzo era veramente interessante e doveva ammettere che non riusciva neanche bene a capire il perchè visto che la trattava sempre male o la derideva. Forse il solo fatto di essere un pò masochista e pensare che non si meritasse assolutamente niente di bello, la portava ad essere una persona super mega insicura ed ad accontentarsi e a legarsi a chi le faceva male. Ma sapeva che Adrien era diverso. Si, ne era sicura. Quindi, nonostante tutto sorrise e poi ridacchiò appena per quello che lui stesso disse, ma poi si mise a guardare quello che il professore stava mostrando. Era qualcosa di estremamente brutale, un pò assurdo e pensare che quegli animaletti erano stati trovati così numerosi nel bosco, mutilati e soprattutto così feriti a lei faceva venire da vomitare! Tanto per cambiare, ovviamente. Si morse il labbro un pò nervosa e sfrecò le sue mani con indosso dei guanti bianchi velati. Era nervosa, ma alla fine era pur sempre la sua seconda lezione e non poteva farne altrimenti. Guardò gli altri compagni e non disse altro, le guardò in maniera quasi indagatorio, adesso cosa avrebbe dovuto fare? Era proprio vero che non riusciva a prendere una giusta decisione, ma alla fine decise di avvicinarsi, quasi per ultima a quello che era il banco dove c'erano tutti gli animaletti e prenderne uno. Chiuse gli occhi e prese il corpicino di un piccolo riccetto. Ecco, la cosa era complicata, visto che gli avevano tranciato di netto il musetto. Quando aprì gli occhi ne fu quasi inorridita. Si morse il labbro e tornò apposto guardando prima il professore in cerca di una qualche rassicurazione. Aveva un viso dolce quel professore, un pò come tutti quanti gli altri professori, ma per il momento non poteva fare tanti paragoni, a dire il vero. Arrivò al banco. Sarò un disastro!Bofonchiò appena prima di stringersi nelle spalle. Prese la sua bacchetta e cercò di pensare a qualcosa che potesse alleggerirgli la vita e sopratuttto di farlo nella dimensione più corretta possibile. Quindi puntò la bacchetta contro il musetto mutilato del riccio e pronunciò la formula prima a bassa voce, come se si stesse davvero concentrando, come se davvero cercasse di capire come fare quell'incantesimo, e poi, infine, guardò decisa quel riccetto e decise che un muso da papera fosse qualcosa di carino. Elego Recresci! Lo pronunciò con un certo affetto e con una certa convinzione nella voce. Aveva fargli del bene, voleva che il piccoletto avesse una bocca più larga, e forse anche un pò più lunga per dargli modo di non avvicinarsi alla proprio cibo per non farsi venire il voltastomaco. Ecco si, forse stava pensando esattamente a lei ed infatti non era un caso che tutto quello osse riconducibile, appunto, al cibo. Attese il responso sperando che alla fine potesse essere riuscito l'incanto.
    do it for the aesthetic -- ms. atelophobia
     
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    Risoluto nel voler comunque cercare di portare a termine la parte pratica della lezione, in qualche modo, sperava che il docente non avesse nulla in contrario rispetto al suo rifiuto di procedere.
    Qualora così non fosse stato, non avrebbe esitato ad andar via, ad ogni modo Keegan sembrava essere ben più aperto e disponibile di quanto preventivato.
    Annuì semplicemente con il capo alla sua proposta, lasciando intendere che la sua non era una scusa campata in aria per scampare all'esercitazione e fare i suoi porci comodi.
    Fu abbastanza fortunato anche nella misura in cui i suoi due compagni di banco sembravano ben propensi a dargli una mano, o quanto meno dei suggerimenti, su quanto potesse fare in alternativa al posto di far ricrescere arti mozzati a creature decedute per chissà quale causa.
    Se da una parte rimase stupito della discrezione con la quale Erin diede il suo contributo, dall'altra l'esuberanza di Julian non gli diede tempo e modo di ringraziarla come avrebbe voluto. Tant'è che dedicò all'Ametrin un brevissimo - quanto rigido - sorriso di ringraziamento, tornando poi a rivolgersi al Dioptase.

    Posso quasi sentire tutta questa fortuna farmi girare la testa.

    Caustico, cercò di ricacciare dentro di sé la necessità di intimargli di tacere, o quanto meno di parlare un pochino meno, complice il fatto che il compagno sembrava voler esercitarsi assieme a lui.
    Non era mai stata una persona maleducata, ma aveva i suoi limiti e Julian li stava stuzzicando tutti.

    D'accordo, vediamo.

    Avvicinò a sé il tomo al quale aveva accennato Erin poco prima, annuendo tra sé e sé mentre dava un'occhiata agli incantesimi trasfigurativi a disposizione.
    Doveva ammettere che il ragazzo di fianco a lui poteva sembrare un po' suonato, ma aveva delle idee abbastanza creative. Ogni riccio un capriccio.
    Recuperò la bacchetta in legno di ciliegio, raccattando anche un foglio verso il quale diresse il catalizzatore.

    Chartanimus.

    Scandì, intenzionato a trasformare il pezzo di carta in una rondine. Solo dopo che il primo incantesimo fosse andato a buon fine, avrebbe ripuntato il legno verso la creazione di carta, sillabando il secondo incantesimo.

    Avifors.

    Il fatto che l'origami avrebbe dovuto a quel punto avere l'aspetto di un volatile avrebbe teoricamente dovuto aiutarlo nella riuscita del secondo incantesimo con il quale avrebbe voluto dare vera vita all'oggetto.

    Sarà anche finto, ma niente di macabro.

    Intimò a Julian, occhieggiandolo in tralice mentre accennava alla creaturina - qualora fosse stato in grado di trasfigurarla - incitandolo a proseguire.
    Lui, nel mentre, avrebbe lanciato un'occhiata ad Erin alle prese con l'Elego Recresci, notando la sua iniziale difficoltà. Sempre con la massima discrezione, recuperò un secondo pezzetto di carta, sul quale volle vergare una manciata di parole per poi lasciarlo scivolare sulla superficie lignea in direzione di lei, trascinandolo con le dita.
    Non avrebbe accompagnato quel gesto con il suo sguardo, che rimase puntato dritto davanti a sé.
    "Prima o poi avrò bisogno di una mano con l'Elego Recresci. Senza animali morti ammazzati. Dai ripetizioni?"
    Era il suo modo contorto di dirle che stava andando alla grande, anche se probabilmente lei non avrebbe potuto intuirlo.
    Joo-hyuk
    Kwon

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    If I was you, I'd wanna be me too.
    "

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    Cerca di trasformare un pezzetto di carta in una rondine con un Chartanimus per poi farla diventare viva (?) con un Avifors. Julian Miller Poi passa un biglietto porno a Erin Murphy

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    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato"

    Il sorriso sulle labbra di Julian non si spense alle parole di Zuleyka. Julian non era uno che perdeva le speranze nemmeno quando il suo tentativo di approccio finiva chissà dove nell'universo. L'occhiolino verso Zuleyka era una dimostrazione di come quella sua frase non l'avesse toccato più di troppo.

    «Sarebbe una lista troppo lunga.»

    Disse prima di avanzare nella sua postazione. Sembrava un osso duro quella primina, decisamente ciò che a Julian piaceva. Non si sarebbe sicuramente limitato a questo se non fosse stato che la lezione sarebbe iniziata immediatamente dopo.
    Doveva ammettere che i ragazzi di quel nuovo anno, sembravano avere tutti una certa propensione ad essere particolari, Julian aveva molto da lavorare da lì alla fine dell'anno, per questo doveva farsi un programma giornaliero, non poteva mica molestarli tutti insieme.
    Sorrise alle parole di Hulk (?) non ribattendo affatto e facendolo fare mente locale su come potesse agire.
    Nel mentre si sporse alle sue spalle, per non dargli fastidio e allungò un braccio verso Erin per tamburellarle sulla spalla dolcemente e attirare la sua attenzione.

    «Hai da fare domani pomeriggio? Ti passo a prendere dopo cena e ci facciamo un giro.»

    Avrebbe dovuto aspettare sicuramente un assenso o un diniego da lei, ma Julian aveva già organizzato tutto, non era uno che si perdeva d'animo nemmeno se quello fosse stato un rifiuto.
    Ovviamente quelle parole sarebbero state sussurrate affinché rimanessero sempre nel magico trio che si era venuto a formare quella mattina, lasciando gli altri ignari di tutto.
    Ora, tuttavia, doveva concentrarsi e andare avanti, soprattutto perchè John Hulk aveva fatto la sua mossa.

    «Tranquillo.»

    Rispose osservando l'uccellino che aveva creato. Chiaramente non poteva mantenersi basso, quindi cercò di le dita attorno alla bacchetta si arrotolarono delicatamente, il polso venne fatto roteare per scaldarlo, quindi il catalizzatore puntò verso l'uccellino.

    «Colorvària.»

    Il suo intento era quello di dipingere il volatile di un un piumaggio blu, molto acceso, quasi cangiante. Se ci fosse riuscito avrebbe provato ad avvicinare un dito all'animale, per farlo avvicinare a lui e farlo salire sul dito. Quindi avrebbe sollevato la mano, lentamente, senza fargli paura.

    «Ma ciao piccolino...»

    Mormorò con una dolcezza nel tono che non aveva rivolto a nessun essere vivente che non fosse animale, fino a quel momento. La bacchetta venne mossa ancora, questa volta disegnando un triangolo in senso orario, per poi eseguire una stoccata al suo interno, con movimenti fluidi e rapidi.

    «Elego muto.»

    Con l'intento di mutare una o due piume delle sue ali, in piccole lame d'acciaio, affilate.
    Guardo verso Hulk, sorridendogli appena.
    Quindi tornò con lo sguardo sul pennuto, sperando di essere riuscito in tutto quello che aveva fatto fino ad ora.

    «Ti chiamerò Blueberry.»

    Quindi fece ondulare la propria bacchetta e poi stoccò in direzione di Blueberry.

    «Evanesco.»

    Il pennuto, se tutto fosse andato per il verso giusto, si sarebbe dovuto volatilizzare dal campo visivo.

    «Tranquillo sta bene.»

    Rassicurò chi aveva accanto, per poi compiere un movimento della mano che lo teneva, verso la spalla dell'orientale.

    «Videtur Blueberry!»

    La bacchetta sarebbe stata mantenuta verticalmente davanti al volto, con la punta del catalizzatore verso l'alto. Se fosse tutto riuscito, il volatile dal piumaggio blu, sarebbe apparso nuovamente sulla spalla di Joo-Hyuk, sano e salvo.

    «Visto? Tutto bene, niente di macabro.»

    Quindi gli occhi di Julian sarebbero stati posati su Keegan.

    «Prof, qui abbiamo superato noi stessi.»

    Il solito egocentrico.
    Julian Miller

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    Light my fire.
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    Studente, I anno - Dioptase

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    Non appena il gemello camminò in direzione dei banchi Fitz allungò una mano, saltando la piattola della Davidson, per pizzicare il fianco di Brooks. «Hai sentito il tuo migliore amico?» Se il Dioptase avesse davvero risposto ad un messaggio del fratello e non al suo quella sarebbe stata la volta di una ritorsione come non aveva neanche sperimentato dopo esser tornato a scuola. Con Mc Callister era fin troppo morbido, il rischio che potesse infettare altri ambiti alto ed insostenibile. La prevenzione sarebbe stata la chiave di tutto.
    Almeno la sua compagna di banco, per quella lezione, era una di quelle che non si perdevano in inutili chiacchiere di circostanza. Un punto a suo favore.
    Il secondo arrivò alla confessione sussurrata dopo la sua battuta. Non avrebbe di certo fatto lo schizzinoso nel caso sarebbero stati futuri compagni di attività. Almeno per il momento, almeno per lui.
    «Santa Claus è venuto prima quest'anno» fu la sua risposta piatta sia alla vista delle carcasse che svelò il mago, sia al commento della compagna di banco.
    Quello che non si aspettava era la presa di posizione di un suo compagno di casa. Occhi al cielo e verso silenzioso accompagnarono lo scambio che ebbe col docente, cui seguì una risata smorzata alle insinuazioni di Zuleyka. «Sarebbe curioso trovare il modo di riportarli in vita», osservò, con un tono di voce basso da poter essere udito solo dalla proprietaria dei capelli bicolor.
    Il corpo esanime di un animale non meglio identificato fu il suo banco di prova per l'apprendimento dell'incantesimo. Il cioccolato delle iridi seguì gli arti piccoli, il corpo allungato dal pelo grigio macchiato di nero, soffermandosi sulla voragine che un tempo aveva ospitato la testa. Sul posteriore una coda rosata nella fine poteva ricordare quella di un grosso topo ma era proprio il manto a fargli storcere il naso. «Un opossum, magari?» La bacchetta compì un paio di volte la spirale che andava stringendosi per poi eseguire una stoccata; la formula arricciò la sua lingua ma nessun suono fu lasciato libero di vibrare attraverso le corde vocali.
    Iniziò a creare un'immagine mentale di una testa: piccola ed un po' schiacciata, naso umido e rosa da cui partivano sei vibrisse -tre per lato- ad occultare una bocca piccola che celava a sua volta denti piccoli acuminati. Orecchie appuntite nere dai padiglioni rosati furono l'altro tassello che aggiunse, concludendo il suo disegno con due grandi occhi verdi, quasi gialli. Mantenendo stabile quell'immagine nella sua mente mosse la bacchetta nel movimento che aveva provato, terminando con una stoccata proprio lì dove sarebbe dovuta esserci la testa di un opossum per sostituirla con quella di un gatto. «Elego Recresci».
    Fitz O'Connor

    "
    I etched the face of a stopwatch on the back of a raindrop and I did a swap for the sand in an hourglass.
    "

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    Interagisce con Brooks Ryan O'Connor e Zuleyka.
    Al posto della testa dell'opossum cerca di ricreare quella di un gatto.
     
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    Un contatto leggero tra le loro labbra fu l'unica cosa che riuscirono a concedersi prima di entrare in classe. Pigroni erano loro, pigroni i loro famigli. Aveva smesso di contare le volte in cui i papà di Brooks li avessero presi per le orecchie quando veniva l'ora di svegliarsi quando rimaneva a dormire a casa degli O'Connor. Dopotutto chi era il folle che lasciava volentieri il tepore delle coperte e la morbidezza di un cuscino? Non lei.
    Non di lunedì e non quando la prima lezione della giornata era Alchimia. Se all'inizio si era dimostrata elettrizzata a frequentare una materia pressoché sconosciuta ad Hogwarts -se non appena accennata nelle classi di trasfigurazione- era rimasta pressoché delusa, forse soprattutto da se stessa nel non riuscire a comprendere appieno le meraviglie di quell'insegnamento. E così finì coll'ascoltare gli interventi dei suoi compagni con Brooks a disegnare cerchietti sulla mano e a fissarla. «Almeno fingi di guardare il prof», lo riprese a denti stretti e sobbalzando quando sentì le sue labbra vicine all'orecchio. «Penso che forse avremmo fatto meglio a saltare questa lezione». Il sotto testo più che cristallino nelle sue parole, qualora non ci fosse arrivato prontamente il rosso ciliegia che colorò le sue gote lo avrebbe fatto al posto suo.
    Un rossore che perse con la comparsa di animali morti. finendo più con l'assumere una faccia di puro disgusto. spoiler
    «Immagino che il professor Ensor fosse troppo impegnato per dar almeno una ripulita», commentò domandandosi per quanto il tanfo del putrido avrebbe mandato in confusione i suoi recettori olfattivi.
    La carcassa di un uccellino fu adagiata nella porzione di banco a lei destinata. Strizzò gli occhi con forza come se potesse scacciar via quell'immagine. «Sono ancora più convinta che forse era meglio saltare questa lezione».
    Socchiuse l'occhio destro, sbirciando fino a ritrovare il piumaggio di un intenso verde bosco, quasi tendente al grigio. «Via il dente, via il dolore», si incoraggiò riaprendo gli occhi per vedere quale fosse la sua parte mancante. L'ala destra. «Ala per ala», mormorò immaginando, al posto di quella che giaceva dall'altra parte inerte, una piccola ala di pipistrello. Sebbene provvisti di ali essi non erano classificati come volatili, bensì come mammiferi. Avrebbe funzionato. O almeno lo sperava. Spirale concentrica, stoccata e «elego recresci». Ma nulla. Neanche una piccola scintilla. Riprovò ancora, ma fallì. «Se alla prossima non riesce lo butto dalla finestra», sibilò rabbiosa prima di tornare a creare nella sua mente una piccola ala scura, membranosa ma solida. Spirale a chiudersi, stoccata ed «elego recresci».
    Amalea Davidson

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    Fill your paper with the breathings of your heart.
    "

    Dioptase
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    Interagisce con Brooks.
    Prova a trasformare l'ala destra di un uccellino in una di pipistrello.
     
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    Gli occhi nocciola si posarono con lentezza sul gemello, mentre un'espressione di desolazione gli si dipinse sul viso.
    Non sentiva Nick da un po' e la cosa lo faceva arrabbiare, perché era già la seconda volta. Non sembrava aver capito che avrebbe dovuto condividere con lui i suoi problemi, nonostante glielo avesse ripetuto fino allo sfinimento, quando si erano ritrovati. Scosse la testa, triste sia per se stesso che per Fitz. Sapeva quanto importante stesse diventando il Mc Callister per lui e non desiderava fosse infelice, ma non poteva mentirgli.
    No Fitz, è da un po' che non mi scrive né risponde ai miei messaggi. Forse Mary Lou sta di nuovo male. Le ultime parole le disse a voce bassissima, come se fosse un segreto di stato e nessuno dovesse saperne nulla, se non loro.

    Andò poi a sedersi, la domanda del gemello che ancora gli fluttuava per la testa. Nicholas era parte della sua anima e gli mancava così tanto da far male. Era tutto cambiato dal Natale precedente e ciò era fin troppo estenuante. Non aveva le forze necessarie per star dietro a tutto.
    Ma per il momento avrebbe dovuto concentrarsi sulla lezione e sulla sua bella, seduta accanto a lui.
    Ma il prof non è così bello le sussurrò di rimando, ammiccandole. La storia con Amalea era stata piuttosto complicata, tuttavia sembravano aver trovato il loro equilibrio ed era felice così.
    Le diede un pizzicotto fintamente indispettito, come se lui fosse un angioletto. Si contenga, signorina le sussurrò con una mezza risata, l'indignazione fake solo un lontano ricordo.
    Credo sia un fan del macabro replicò, stringendosi nelle spalle. Avevano fatto solamente un anno in quella scuola ma era noto a chiunque che Ensor fosse inquietante e non avesse poi molti comportamenti normali. Quindi non c'era da stupirsi se avesse servito loro delle carcasse di animali morti, per quanto avrebbero potuto essere di molto peggiori rispetto a quel che erano già.

    Osservò il corpo di uno scoiattolo e si trattenne a stento dal lanciarlo via dal banco. NO non Popcorn! Si lagnò, visto che quell'esserino era praticamente identico al suo famiglio che, per fortuna, era al sicuro nella sala comune. Anche se, a dirla tutta, gli venne una strana voglia di controllare che fosse realmente così.
    Comunque si alzò per prendere il corpicino senza vita di un riccio. Rabbrividì perché gli dispiacque così tanto per quell'essere, che avrebbe voluto gettare alle ortiche il suo proposito di una buona media. Ma i suoi padri avevano già minacciato i gemelli di una crudele punizione se non avessero preso voti esemplari.
    Sospirando, puntò la bacchetta verso la zampetta inferiore tranciata e la sventolo. Elego... recresci. Ma il suo tono non fu molto convinto, tanto che il contorno del moncone si illuminò debolmente di una lucetta d'oro, ma non successe nulla. Imprecò mentalmente e sbirciò Amalea, chiedendosi cosa le passasse per la testa. Non voleva ne uscisse troppo impressionata.
    Elego recresci. Stavolta lo disse con più sicurezza, pensando intensamente alla zampa di una papera, riuscendo finalmente nel suo intento.
    Brooks O'Connor


    Black Opal
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    Dopo aver risolto -almeno, sperava- le perplessità dei ragazzi, diede il via libera per continuare l'esercizio, osservando la perfetta esecuzione di alcuni e la titubanza di altri, aggiustando un movimento dove andava aggiustato o elargendo consigli dove percepiva maggior insicurezza, ma apprezzando il tentativo di ciascuno come unico nel suo genere. Ognuno di loro aveva una mentalità ed un pensiero diverso e sebbene sapesse di poter turbare qualcuno con la vista degli animaletti, aveva apprezzato la prontezza di spirito di ciascuno. Per cosa? Per non vomitare, probabilmente. Sorrise, continuando a lasciare che si esercitassero, sbagliando, se necessario.
    Si voltò verso Julian, quando parlò, regalandogli un sorriso imbarazzato. Nessuno gli aveva mai detto cosa fare in caso di studenti adorabilmente molesti, ma poco importava. Avrebbe imparato a gestire anche situazioni del genere, da solo, come aveva fatto fino a quel momento.
    Beh, Julian, se ti impegni potresti diventare anche tu il mio preferito. Ammiccò, chiedendosi se si capiva che stesse scherzando, anche se si era impegnato ad imprimere un tono ironico alle sue parole. Insomma, non avrebbe mai avuto uno studente preferito e se anche così fosse stato, di sicuro non lo avrebbe sbandierato davanti a tutti gli altri studenti.
    Tornò a guardare le esercitazioni, complimentandosi uno ad uno con tutti gli studenti e prestando particolarmente attenzione a chi aveva chiesto qualcosa di diverso, senza minimamente accorgersi dei silenti suggerimenti di Erin verso il compagno coreano.
    Annuì alla richiesta dell'americano di poter fare l'esercizio con l'altro, aspettando di vedere che cosa avrebbero studiato.
    Esatto, Zuleyka. Le vere chimere le studieremo più avanti. Sorrise alla ragazza, interrompendo la sua osservazione di Julian e Joo-Hyuk per un solo attimo, tornando poi da loro dopo aver risolto i dubbi dell'opalina.
    Il foglio di carta color pastello, colpito dai due incantesimi di Joo, prima si animò e poi si trasformò in un bellissimo uccello che iniziò a svolazzare per l'aula, sopra le loro teste. Batté le mani, pronto a dire qualcosa, ma a quanto pare non avevano ancora finito. Infatti, Julian con un incantesimo, colorò il piumaggio dell'animale di un meraviglioso blu elettrico, cosa che gli piacque ancor di più.
    Finì di osservare l'intero esercizio, studiando ogni incantesimo da loro scelto con immenso interesse, finché l'animaletto non ricomparve sulla spalla del ragazzo. Non posso dissentire. Siete stati bravissimi si complimentò, incrociando le braccia e sorridendo a trentadue denti.
    Quando tutti ebbero finito, sarebbe apparsa davanti ai loro occhi una piccola sorpresa.
    Keegan Mac Aodhagàin


    Hogwarts
    Druido
    Eterosessuale?

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    Per tutti i nuovi, vi metto di seguito la tabella canonica che seguiamo per dare le votazioni:

    PuntiVotoEXP
    20E2PP+6EXP
    19E2PP+4EXP
    18E2PP+2EXP
    17O2PP+1EXP
    16O2PP
    15O1PP+12EXP
    14O1PP+9EXP
    13A1PP+6EXP
    12A1PP+3EXP
    11N1PP
    8-10S12EXP
    5-7D9EXP
    2-4Texp per i post
    0-1NCexp per i post


    I punti per parte saranno così suddivisi: 6 per la parte introduttiva + spiegazione e 12 per la parte pratica.

    Dioptase
    Giada: 5 + 12= 17 (Voto: O) - 1 PP Tecnica + 1 PP Intelligenza + 1 exp
    Irina: 6 + 0= 6 (Voto: D) - 9 exp
    Julian: 6 + 14= 20 (Voto E) - 6 exp + 1 PP Tecnica + 1 PP Intelligenza
    Amalea: 3 + 14 = 17 (Voto O) - 1 PP Tecnica + 1 PP Intelligenza + 2 exp

    17+11+20+15+11*= 74 Punti Casa

    Black Opal
    Brooks: 3 + 14 = 17 (Voto O) - 1 PP Tecnica + 1 PP Intelligenza + 1 exp
    Adrien: 5 + 0= 5 (Voto D) - + 9 exp
    Fitz: 6 + 14= 20 (Voto E) - +1 PP Tecnica +1 PP Intelligenza + 6 exp
    Zuleyka: 6 + 14= 20 (Voto E) - +1 PP Tecnica +1 PP Intelligenza + 6 exp
    Joo-Hyuk: 6 + 14= 20 (Voto E) - +1 PP Tecnica +1 PP Intelligenza + 6 exp

    17+11+20+20+20= 88 Punti Casa

    Ametrin
    James: 5 + 12= 17 (Voto: O) - 1 PP Tecnica + 1 PP Intelligenza + 1 exp
    Erin: 6 + 12= 20 (Voto E) - +1 PP Tecnica +1 PP Intelligenza + 6 exp
    Cassedy: 5 + 13= 18 (Voto E) - 1 PP Tecnica + 1 PP Intelligenza + 2 exp
    Louise: 5 + 0= 5 (Voto D) - + 9 exp

    17+20+13+11+11*= 72 Punti Casa

    Keegan: 8 exp + 1 PP Tecnica + 1 PP Intelligenza

    A fine lezione, ognuno di voi vedrà apparire sul tavolo una piccola pietrina di colori diversi.

    Black Opal:
    CODICE
    <b>Cuore della Foresta:</b> una piccola pietra nera lucida che, se portata con voi, vi garantirà +1 PP a Carisma


    Ametrin:
    CODICE
    <b>Cuore della Foresta:</b> una piccola pietra fucsia che, se portata con voi, vi garantirà +1 PP ad Empatia


    Dioptase:
    CODICE
    <b>Cuore della Foresta:</b> una piccola pietra verde acqua che, se portata con voi, vi garantirà +1 PP ad Intelligenza


    Questo per tutti ECCETTO JULIAN E JOO-HYUK!
    Per voi:
    CODICE
    <b>Blueberry:</b> un uccellino di carta che non scompare. Portandolo con voi, vi garantirà + 1 PP a Tecnica


    Il docente ve ne ha fornito una copia identica, stesse caratteristiche e capacità.

    *un 11 è stato aggiunto per ogni assente affinché ci sia lo stesso numero di voti dato

    Se qualche conto non torna, contattatemi pure qui o su telegram! (Anche perché avevo fatto tutti i conti, prima, come se 6+12 facesse 20, poi ho dovuto sistemare... quindi può essere che mi sia sfuggito qualcosina)


    Edited by Lo Snaso Sbadato - 30/11/2022, 22:22
     
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28 replies since 5/11/2022, 18:29   768 views
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