Lezione di Alchimia: Biennio 21/22

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    In poche altre occasioni Keegan era stato tanto agitato quanto quel giorno.
    Era stato assunto da pochissimo e non aveva ancora avuto l'occasione di incontrare il biennio che, quel giorno, avrebbe preso posto tra quei banchi. Certo, aveva visto i ragazzi durante i pasti, nei corridoi o anche in cortile, ma non aveva mai scambiato con loro nient'altro che un saluto cordiale ed un cenno del capo.
    Ora però, di fronte a quell'aula vuota, sentiva l'ansia aumentare.
    Aveva organizzato qualcosa di diverso, per quella lezione, ragion per cui non aveva ancora avuto il tempo di riarredare la stanza secondo i propri gusti e quindi i ragazzi avrebbero trovato ancora ciò che aveva lasciato il loro ex docente, ma presto sarebbe cambiato tutto. Non gli andava a genio quel -come si chiamava? Rubin?- coso che saltellava qua e là pronunciando fastidiosi ed incomprensibili versi. Keegan, per la maggior parte, lo ignorava, tanto di lì a poco, avrebbero abbandonato la stanza.
    Il giorno seguente, i prefetti erano stati avvertiti di affiggere nelle bacheche delle sale comuni, un avviso che comunicava loro di non indossare la divisa, vestirsi comodi e portare solamente la bacchetta, i libri di testo non sarebbero serviti. Per quel che si era informato, non era una novità che i ragazzi venissero condotti in luoghi completamente diversi rispetto la staticità dell'aula, quindi sperava che la propria lezione non venisse accolta come qualcosa di visto e rivisto. E, di conseguenza, che non si godessero quella piccola uscita.
    Aveva preparato tutto. Si era informato e a destinazione non avrebbero trovato l'inverno londinese ad accoglierli, bensì un clima decisamente più mite, ragion per cui nell'avviso era specificato di vestirsi a più strati -avete presente le avvertenze delle maestre quando siete alle elementari? Ecco, più o meno- in modo che non soffrissero troppo il caldo ma che non avessero nemmeno freddo. Lui, dal canto suo, aveva preparato una borsa applicandovi l'incantesimo di espansione e ci aveva infilato diverse bottigliette d'acqua, ma anche la cioccolata calda per i più freddolosi. E anche dei panini. Era così che doveva essere un prof, no? Premuroso. Keegan si augurava di sì.
    Entrati in aula, i ragazzi avrebbero trovato, invece che la solita distesa di banchi, un'enorme roccia a campeggiare in mezzo alla stanza, apparentemente fuori contesto.
    Man mano che gli studenti fossero entrati, Keegan avrebbe sorriso loro con calore, sentendo i palmi sudati per la tensione. Ma sarebbe andato tutto bene, questo si ripeteva ogni singolo giorno da quando era stato assunto. Aveva preparato la lezione nei minimi dettagli, non sarebbe potuto essere più ottimista. Più o meno.
    Quando tutti gli studenti fossero entrati in aula, avrebbe abbracciato il gruppo allargando le braccia e mantenendo il suo sorriso e, anzi, forse allargandolo un po' di più.
    Benvenuti, benvenuti. Molto piacere, ragazzi. Come avrete capito, io sarò il sostituto del professor Black. Ma vi prego, chiamatemi solo Keegan. Non era un tentativo di questa narratrice di copiare Morrigan ve lo giuro (?) ma è un cognome troppo lungo persino per me, mica ci vado a costringere gli altri. Qualsiasi titolo mi farebbe sentire vecchio scherzò, andando poi ad indicare la roccia con il dito. I più arguti avranno potuto sicuramente capire di cosa si trattasse ancor prima che il docente aprisse bocca.
    Bene, questa che vedete è una passaporta e ci condurrà molto lontano da qui. Spero vi siate vestiti comodi ed abbiate lasciato i libri in camera, perché oggi non ce ne sarà bisogno! Enunciò, osservando con calore ciascuno dei suoi nuovi studenti. Posate una mano sulla roccia e quando ci siete tutti, partiamo.
    Avrebbe atteso che anche l'ultimo studente toccasse la roccia, dopodiché vennero risucchiati dall'oblio per alcuni secondi, vorticando nel vuoto finché i loro piedi non tornarono a posarsi contro il duro suolo.

    Davanti a loro, avrebbero potuto notare un'immensa distesa rocciosa che continuava a perdita d'occhio ed era impossibile verificare dove finisse. Sulla loro destra, vi era un precipizio, ragion per cui Keegan vi si mise affianco, più in là di tutti gli studenti, onde evitare che qualcuno vi si sporgesse troppo. Se i ragazzi avessero teso le orecchie, avrebbero potuto sentire lo scorrere di un fiume molto più in basso rispetto dov'erano loro, precisamente dentro una profondissima gola. Ma Keegan non disse dove si trovavano, era curioso di vedere se qualcuno fosse esperto di geografia, vi fosse nato oppure semplicemente fosse intuitivo. Bene ragazzi, qualcuno di voi vuole forse azzardare un'ipotesi su dove ci troviamo? Fate con calma, guardatevi intorno.
    Come previsto, la temperatura era abbastanza alta da far sì che non necessitassero di maglioni o felpe pesanti, infatti il ragazzo si tolse la parte superiore dei vestiti fino a rimanere con un'anonima t-shirt. Se qualcuno avesse soddisfatto la sua richiesta, avrebbe sorriso, altrimenti avrebbe sorriso comunque ma la risposta l'avrebbe data lui.
    Keegan Mac Aodhagàin


    Hogwarts
    Druido
    Eterosessuale?

    code by ©#fishbone



    Salve a tutti e benvenuti alla prima lezione del biennio di Alchimia!
    La lezione è ambientata Martedì 1 marzo alle 15:30, poco dopo incantesimi.
    Come potete vedere, non sarà una classica lezione statica in aula, bensì tramite una passaporta a forma di Roccia, siete stati portati esattamente... non ve lo dico u.u Vi ho dato alcuni indizi su dove potrebbe essere: clima abbastanza caldo (circa 15 gradi), luogo estremamente roccioso, fino a perdita d'occhio, un fiume che scorre dentro una profonda gola... insomma, stupitemi e stupitevi (?)

    Quel che dovete fare è molto semplice:
    - Entrare in aula, potete notare le particolarità di essa, fare domande al nuovo docente, osservare e basta o qualsiasi cosa vi venga in mente;
    - Quando vi sarà detto, toccare la passaporta che vi porterà a destinazione;
    - Il docente vi pone una domanda semplice semplice, giusto per sondare il terreno, quindi potete rispondere oppure no, aggiungere particolarità, quello che volete;
    - Mettere, a fine post, uno spoiler riassuntivo taggando coloro con cui interagite, per facilitare a tutti il lavoro

    Potete attingere alla descrizione dell'aula qui, mentre qui trovate il manuale di alchimia trasfigurativa!

    Scadenza lunedì sabato 19/03/2022 alle ore 23:59

    Divertitevi e divertitemi!
     
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    Harry Wood
    Black Opal | 16 anni


    Una nuova lezione, una nuova materia, era pronta per far breccia in quella giornata, prese tutto quello che gli serviva per la lezione di alchimia, poi raggiunse a grandi passi l'aula di Alchimia. Dalla porta della stessa sembrava tutto normale, ma superata la stessa vide come non fosse nella solita maniera, non c'era nessun banco e soprattutto c'era una roccia che era ben troppo grossa al centro della stanza. Non c'era nemmeno il solito professore, ma un altro ragazzo che in teoria non era molto più grande di loro, cosa strana non trovare il professor Black. Ma era il male minore tutto sommato. Salutò lo stesso.

    Salve.

    La presentazione di quel ragazzo fu un piacere, aveva un modo di fare molto più tranquillo, era in grado di far sentire gli studenti a loro agio. Sembrava uno di loro a essere sincero. Sapere che quella grossa pietra era una passaporta poteva dare un qualcosa in più alla lezione. Quando gli venne detto di mettere la mano sulla stessa lo fece e si ritrovò come in un vortice prima di finire in una nuova location, era chiaro che ci fossero delle montagne, una bella distesa rocciosa infinita, guardo giù dal precipizio che aveva alla destra, era meglio non rifarlo. Sentì come un rumore di un corso d'acqua ma era come se fosse molto profondo, quasi a valle. Cercò di ragionare sulla domanda che gli era stata posta, aveva una mezza idea di cosa potesse essere ciò, quindi senza indugi prese la parola quando gli venne concessa.

    Keegan, penso che a valutare dal luogo, dalla temperatura che sento e tutto il resto potrei osare di dire che siamo nel Grand Canyon o in un zona simile.

    Aveva detto la sua, aveva provato a dire la sua, poteva essere effettivamente il luogo come no, difficile da dire ma la sua intuizione diceva ciò.

    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato" | Scheda | Stat.
    RevelioGDR


    Harry saluta il docente, usa la passaporta e prova a rispondere alla domanda del professore.
     
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    Giada McCarthy Stundentessa

    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato"



    La lezione di Alchimia, arrivava direttamente dopo Incantesimi e sinceramente gli era piaciuta quella stessa precedente lezione, era stata molto interessante. Non ci mise molto in quel primo pomeriggio a raggiungere l'aula, passi ampi tra i corridoi del castello per arrivare in tempo e puntuale verso l'aula della successiva lezione. Arrivata alla porta dell'aula l'aprì e lì ebbe la sorpresa, intanto il professor Black era sostituito da un ragazzo molto carino e giovane, passò vicino a lui e gli fece un bel sorriso.

    Salve, professore. Come sta?

    Poteva chiaramente scambiarlo quasi per uno studente se avesse avuto qualche anno di meno, era poco ma sicuro, ma era lì per insegnare qualcosa a loro. Poi la disposizione dell'aula decisamente diversa dal solito, nessun banco in giro ma solo una grossa pietra al centro. Alla prima presentazione del ragazzo fu chiaro che voleva trovare un rapporto di fiducia con loro, poter usare solo un nome con un professore non era da tutti. La spiegazione della pietra fu chiara e netta, una passaporta che gli avrebbe portati chissà dove. Al momento giusto mise la mano sulla pietra e dopo una specie di oblio si ritrovò con il resto della classe in qualcosa che sembrava essere un luogo molto montagnoso, roccie, un fiume che scorreva sotto di loro, dei precipizi mortali, non mancava nulla per rischiare la vita in quella location. Poteva provare a dire la sua per dove fossero, aveva visto delle cose simili nella zona del Colorado negli USA, o meglio delle immagini di quei luoghi dato che non ci era mai stata in Colorado.

    Pro....

    Si ricordò come voleva essere chiamato quel professore.

    Scusa Keegan, io penso che potremmo essere nella zona rocciosa degli Stati Uniti, il famoso luogo dell'Arizona, ha tutte le caratteristiche del luogo.

    Concluse così il suo intervento sperando di aver detto la cosa giusta, non poteva saperlo con certezza.

    RevelioGDR


    Entra nell'aula, saluta Keegan, tocca la pietra al centro e prova a dare la sua risposta su dove possono essere.


    Edited by Giada McCarthy - 15/3/2022, 21:14
     
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    ? James Beauvais ?
    « La vita è un’enorme tela: rovescia su di essa tutti i colori che puoi.
    »


    Cosa aspettarsi da una lezione di Alchimia? Non era forse la sua materia preferita, ma se era interessante tutto poteva diventare di un altro livello, tutto poteva essere seguito con voglia sempre maggiore. Poi avere sempre accanto sua sorella e miglior amica Mar era più che importante. Non ci mise molto a raggiungere la zona della lezione, l'aula di Alchimia. Si sarebbe aspettato di trovare delle file di banchi e il professor Black che aspettava per iniziare con una parte di teoria che non finiva più, ma entrato nell'aula rimase sia colpito che sorpreso, vide come ci fosse un altro ragazzo al posto del normale professore, mai visto prima di allora, era un ragazzo bello e giovane, poteva anche essere il suo tipo. Lo salutò con un bel sorriso.

    Salve professore.

    Già il fatto che volesse essere chiamato con un nome era importante, un segno di vicinanza verso di loro. Sentito cosa fosse quella pietra al centro della stanza, una passaporta, era ben curioso di capire dove sarebbero potuti finire per la lezione, tanta voglia di scoprire e imparare. Ciò era alla base di James, la curiosità. Mise la mano sulla pietra come gli era stato detto, per un attimo si trovò a volteggiare nell'oblio, poi arrivò in un terreno molto familiare, tra le roccie, il fiume che scorreva, la grande distesa rocciosa decisamente infinita e lo strapiombo si sentiva quasi come se fosse tornato a casa sua, negli Stati Uniti. Credeva di non potersi sbagliare e disse la sua opinione su dove potevano essere finiti.

    Avrei un idea su dove siamo Keegan. Non so se lo sa, ma io e mia sorella Marlee siamo nativi degli Stati Uniti e credo che siamo proprio a casa nostra.

    Si fermò un attimo poi riprese.

    Credo che siamo nella regione dell'Arizona, questo dovrebbe essere il Grand Canyon e quel fiume il Colorado.

    Fece un sorriso al giovane e carino docente.

    ? Scheda Pg ? 16 anni ? Ametrin ? Ricco ?

    © psìche



    James fa il suo ingresso, usa la passaporta e risponde alla domanda.
     
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    Era un po’ ormai che pensava di cambiare cuscino. Il suo era diventato decisamente troppo scomodo, e non riusciva più a dormire bene. Aveva passato la giornata a sbadigliare, e la lezione di incantesimi non aveva migliorato molto la cosa. Uscito dall’aula si diresse verso il dormitorio dei dioptase, per cambiarsi e posare la borse, per poi riascendere verso l’aula di alchimia. Mentre camminava si ricordò improvvisamente che la lezione di oggi avrebbe avuto il nuovo professore, e la stanchezza sparì di colpo. Chissà com’era, cosa gli avrebbe fatto fare, se gli sarebbe stato simpatico…Entrò in aula sorridendo, rabbrividendo un po’ come sempre alla sensazione degli occhi di Nig sulla schiena.
    Chinò la testa verso il - giovanissimo!! - docente, sempre sorridendo. Aveva un viso decisamente amichevole.
    -Buongiorno professore!
    Si sedette in uno dei banchi di pietra, salutando con un cenno i suoi compagni già presenti in aula. Scrutò l’ingresso, cercando di capire se Fitz sarebbe arrivato e che fine avesse fatto Brooks. Sperò invece con tutto il cuore che a lezione non si presentasse Regina Beauvais, considerato quanto divertente - Ironia portami via - era stato il loro piccolo rendez-vous in sala comune. Sospirò, per poi prestare attenzione alle parole del profes- di Keegan. Si alzò e con la bacchetta in pugno si avvicinò alla passaporto, inghiottendo un po’ a vuoto. Non gli erano davvero ami piaciute, le passaporto. La sensazione era proprio fastidiosa…e quando finì, l’unica cosa che Nick potè fare fu spalancare la bocca.
    -Wow…che meraviglia…
    Si guardò un po’ intorno, sentendo il rombo del fiume e sorridendo. Gli era sempre piaciuta l’acqua. Chissà dov’erano…una cosa era certa, lui di geografia proprio non ne capiva una ceppa. Non gli sembrava l’Irlanda, troppo poco verde, e purtroppo non aveva le conoscenze necessarie per capirlo dalla composizione rocciosa. Ascoltò gli altri, annuendo ogni volta perchè insomma…ognuno dei suggerimenti sembrava essere giusto!
    © code by LaNine e prelevabile Qui
     
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    Poche cose mi rendono felice quanto una passeggiata nei boschi, un tuffo nel ruscello dietro casa, la burrobirra al caramello salato, le lunghe giornate estive, il rumore della pioggia, dormire sino a tardi, vincere a ogni gioco o competizione, mangiare la frutta subito dopo averla colta dall’albero, venire lodata da Connor, collezionare piume di gufi e… Ok. Forse le cose che mi rendono felice non sono così poche come credevo. Mi accontento di poco, cosa posso farci? Lo ritengo il segreto per vivere al meglio, ecco l’ingrediente principale della ricetta per la spensieratezza, se me lo chiedete.
    Comunque, per riprendere il discorso, ho scoperto una nuova cosa che mi rende stra-felice, qualcosa che non mi sarei mai aspettata, qualcosa di insospettabile. Si tratta di un avviso affisso in bacheca da parte di un Professore. Avete capito bene: Cassia Cadbury si è entusiasmata per una lezione scolastica. Il trucco ovviamente c’è, non mi si è riempito il cervello di muco di vermicoli tutto ad un tratto. La lezione promessa dal nuovo Professore di Alchimia si prospetta il contrario delle barbose lezioni frontali, dove il docente parla, parla e parla mentre gli studenti migliori ascoltano, quelli così-così disegnano o chiacchierano tra loro e quelli degli ultimi banchi dormono. Data la specifica sull’abbigliamento, dubito che qualcuno avrà modo di dormire! E soprattutto NIENTE LIBRI.
    Quando ho letto la pergamena di avviso stavo quasi per mettermi a piangere dalla gioia.
    Arrivo nell’aula con andatura baldanzosa, la curiosità che si manifesta attraverso i miei ricci, voluminosi e intricati all’inverosimile. Ho preso alla lettera le istruzioni sul vestirsi a strati e portare con sé solo la bacchetta, quindi ho le mani libere per fare dei cenni verso coloro i quali non ho rivolto i miei saluti durante Incantesimi. Al professore riservo un trattamento di favore; se lo merita anche solo per averci fatto lasciare lo zaino in dormitorio.
    «Buongiorno! Si vede che è giovane, comunque, con o senza titolo. Aspetta…Anche darle del lei la fa sentire vecchio? In quel caso riformulo: non sei vecchio affatto. Al massimo direi diversamente giovane, ma non di tanto».
    Sorrido soddisfatta della mia osservazione; l’ipotesi di essere stata inopportuna non mi sfiora neppure, l’ attenzione si è trasferita sulla roccia che ci trasporterà tutti chissà dove. Sono una dei primi studenti a posare la mano sulla passaporta e fulmino con lo sguardo chi si attarda a fare lo stesso: che aspettano? Non muoiono dalla voglia di scoprire cosa ci attende? Spero di mettergli fretta con qualche sbuffo spazientito dei miei.
    Poi finalmente partiamo. Cioè, roteiamo.
    Conosco la sensazione dell’amo da pesca che ti acchiappa per l’ombelico e ti tira via, non è mai piacevole. Una volta, usando un trinciapollo per raggiungere l’isola di zia Millicent nel Mediterraneo, il viaggio mi aveva talmente scombussolata che appena atterrata vomitai sulla livrea del maggiordomo che ci stava aspettando per accoglierci in pompa magna. Stavolta, per fortuna, la bellezza della nostra meta spazza via le fitte allo stomaco in un baleno, evitando il ripetersi di spiacevoli episodi.
    Mentre alcuni dei miei compagni sono indaffarati a sparare ipotesi sul posto, io mi godo il tepore del sole che batte sopra le nostre teste. Avrei dovuto portare i miei occhiali preferiti, quelli specchiati comprati in un mercatino vintage, rigorosamente babbano, di Londra. Appena il professore si libera del primo strato di abiti, io lo seguo a ruota, dopodiché mi dirigo verso il mega-giga-burrone quel tanto che basta per guardare giù senza ricevere una strigliata per essermi avvicinata troppo al punto di non ritorno.
    «Se non fosse così alto e non si rischiasse di finire maciullati, verrebbe voglia di fare un tuffetto» commento tra me e me, incurante di chi sia a portata d’orecchio o meno.



    Cassia CadburyLookScheda


    La prima lezione che ruolo di Cassia, yeah!!!
    In questo post, nell'ordine:
    - Flusso di coscienza di Cassia
    - Arrivo baldanzoso in aula
    - Interazione con il prof
    - Altre ciarle di Cassia, aneddoti vari, brutte esperienze con i trinciapolli
    - Chiusura del post con possibile interazione con chi volesse approfittare della sua sconsideratezza chiacchiera


    Edited by Louvenia - 18/3/2022, 22:42
     
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    BENJAMIN D'ANGELO
    Se so cos’è l’amore, è grazie a te.

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    PARLATO - PENSATO - NARRATO

    ‘ Accidenti ci mancava Alchimia poco dopo Incantesimi! Avrei dovuto immaginarlo che non avrei avuto pace neanche l’ultima lezione.’

    Pensò Benjamin l’ Ametrin dallo sguardo celeste e gli occhi azzurri mentre cercava di mantenere la calma nonostante fosse per lui l’ ultima lezione. Fece un respiro e infine con coraggio spostò lo sguardo celeste e lesse l’ avviso dell’ insegnante Aodhagàin che diceva così:

    Raggiungete l’ aula di Alchimia alle ore 15.30 poco dopo la materia di incantesimi indossando abiti comodi e portare solamente la bacchetta.

    Dopo aver letto il messaggio appeso sulla sua bacheca Ametrin da parte del nuovo docente che gli avrebbe insegnato quella materia nuova ancora tutta da scoprire e in quel momento la sua testa fece un ragionamento.

    ‘Che avrà in mente farci fare eh! Sono proprio curioso... però sarà meglio avviarsi per non arrivare in ritardo non si sa mai... ‘

    Infatti in quel preciso momento Benjamin si accorse guardando l’ orologio da polso, che non mancava non molto all’ inizio della lezione così Benjamin non indossò la solita divisa che utilizzava sempre, ma abiti comodi come una maglietta a manica corta e pantaloni corti e scarpe nere e dopo messo quello che il professor Aodhagàin gli aveva chiesto di indossare per quel pomeriggio. Dopo essersi cambiato Benjamin prese la sua fidata bacchetta che si trovava sulla scrivania ed uscì dal dormitorio. Una volta raggiunte le scale le scese velocemente che lo fece ritrovare nella sua Sala Comune che attraversò come faceva sempre ogni anno e ormai Benjamin li conosceva a memoria quei corridoi camminandoci sopra attraversandoli velocemente che lo fece arrivare fino al corridoio del terzo piano dove c’era la lezione del pomeriggio e così a passi piccoli e veloci si incamminò verso l’ aula. Una volta raggiunta la porta fece un profondo respiro ed entrò trovandosi davanti il nuovo insegnante di Alchimia. Rimase con gli occhi ancora sorpresi da quella novità.

    “Buongiorno professore! “

    Disse Benjamin mentre con un sorriso ascoltò le parole in silenzio e capì che era il sostituto del loro ex docente Black. Poi lo sguardo celeste si posò sulla disposizione dell’ aula vide che non c’era la discesa di banchi dove spesso ci facevano lezione, ma un’ enorme roccia che stava in mezzo alla stanza che sembrava un po’ fuori contesto in quel momento. Mentre continuava ad ascoltalo capì che la roccia era una passaporta che li avrebbe condotti fuori di lì. Lo sapeva benissimo che per lui, era sempre stata un dramma ogni volta, ma ormai cominciò a farci l’ abitudine.

    ‘ Speriamo che mi faccia meno male la testa stavolta! ’

    Pensò mentre venne risucchiato in un vortice oscuro per alcuni secondi prima di poter toccare il suolo duro. Una volta a terra Benjamin si accorse che sua testa non gli faceva male più di tanto come le volte precedenti. Poi lo sguardo celeste rimase sorpreso da quella visione: Una discesa di rocce che sembrava che non avesse una fine, mentre avrebbe teso l’ orecchio e avrebbe sentito lo scorrere di un bellissimo fiume che stava all’ interno di una grande gola.

    “Wow! Che spettacolo.... “

    Disse Benjamin mentre ragionò sulla domanda che il professor Keegan gli aveva chiesto e così cercò di mettere in moto il cervello e di usare la sua intelligenza e aggiungere qualche particolare in più o qualche curiosità sul posto dove si trovavano. Dopo averle trovate cominciò a dirle.

    “Credo Keegan che si troviamo all’ interno del Parco Nazionale del Grand Canyon con il fiume Colorado in Arizona, uno stato degli Stati Uniti. Sapete come si è formato questo luogo, no? Allora ve lo spiego io... In realtà, la nascita del Grand Canyon non si sa molto bene e secondo I geologi che avevano il seguente pensiero: potrebbe avere un’ origine sismica. Vi posso dire che esistono altri canyon che sono più profondi, più lunghi, più ripidi e più larghi, ma soltanto il Grand Canyon eccelle in tutte queste categorie. Secondo voi quanto è lunga la gola ? Ve lo dico io ... 46 chilometri circa, profonda fino a 1.857 metri, di profondità e ha una larghezza variabile che va dai 500 metri ai 29 chilometri, ed fu creata dal fiume Colorado nell’ Arizona Settentrionale. ”

    Sembrava molto soddisfatto della risposta che lui in quel momento aveva detto. Poi fece un sospiro di sollievo e infine indossò i suoi occhiali per difendersi dal sole e quando ebbe finito di parlare ascoltò le parole di Cassia con attenzione le rispose con un sorriso.

    “ Si sarebbe bello, ma non è il caso ora è meglio sentire quello avrà da dirci il nostro professore. Siamo venuti qui per imparare non credi anche tu Cassia ?. “

    Le domandò Benjamin con un tono dolce e tranquillo, mentre attese una risposta dalla ragazza, sua compagna di corso. Dopodiché Benjamin ritornò con il viso e lo sguardo verso il professor Keegan come avrebbe dovuto chiamarlo, poi in silenzio aspettò che la lezione iniziasse...



    Scheda - Statistiche - Outfit

    @yuiccia



    interagisce con il nuovo professore dopo prende la passaporta ed infine risponde e poi parla con Louvenia
     
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  8. Adrien Beauvais
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    User deleted


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    Adrien Beauvais
    Black Opal | 17 anni
    Era una mattina come tante altre, a differenza del pomeriggio di quel giorno: appena sveglio, Adrien aveva segnato una croce rossa sul calendario affisso su una parete della sua camera. Era, infatti, il primo Marzo e alle 15:30 ci sarebbe stata la prima di una sfilza di lezioni di Alchimia, non che lo disturbasse, anzi, ne era profondamente interessato. Non l'avrebbe mai ammesso, ma era segretamente eccitato per l'esplorazione di nuovi posti. Chissà cosa il nuovo professore aveva in mente e chissà dove li avrebbe portati! Tuttavia, nonostante la gioia nel suo cuore, il suo volto rimase completamente stoico mentre si incamminava verso l'aula e ne varcava la soglia. Scrutò la stanza, ma non incontrò nessuno di molto interessante, tranne suo fratello James, a cui, ovviamente, non andò incontro. Non voleva avere problemi in aula, voleva star tranquillo, per i fatti suoi.
    Un tipo alto, magro, con i capelli ritti, quasi arruffati, si presentò come il nuovo docente di Alchimia, dal nome di Keegan. Non sarebbe stato un problema rivolgersi a lui con il suo vero nome, l'importante era che lo volesse davvero.
    Quando tutti si furono avvicinati, ebbero accesso alla pietra, che Adrien tocco con due dita. Poco dopo fu catapultato in una sorta di altra dimensione. Dove caspita erano finiti?! La prima cosa che seppe era che faceva molto, troppo caldo. Si tolse la camicia color avorio che aveva addosso, lasciando che le sue braccia nude fossero baciate dal sole, visto che indossava una semplice t-shirt bianca (sapeva, infatti, che il bianco respingesse i raggi solari, facendo in modo che il tessuto si riscaldasse meno rispetto ad uno di colore nero), con sopra stampata la scritta "the truth". La testa, ancora, era protetta da un capellino a visiera, anch'esso bianco. Si guardò attorno: dov'era Regina? Era pronto a condividere con lei anche questa disavventura, anche se era una rompipalle allucinante.
    La seconda cosa che avvertì fu la vocina di una ragazza mora, riccia, pronta a commentare lo spettacolo davanti a loro. Adrien si permise di allungare un angolo della sua bocca in un sorrisetto.
    "Si!" pensò ironicamente, "Così muori ammazzata!". Si era reso conto quanto la ragazzina si fosse avvicinata al burrone: lungi da lui preoccuparsi, si avvicinò comunque alla piccoletta, la prese per un braccio e la tirò indietro. Poi disse, con voce calma, ma seria: - Non ti conviene avvicinarti troppo. Potresti scivolare! -.
    Dopo poco so avvicinò un altro tipo.
    "Ah, quindi si chiama Cassia". Non rispose alla domanda del professore, stavano tutti facendo un buon lavoro e non c'era bisogno di dire la stessa identica cosa tre milioni di volte. James, probabilmente, aveva visto quel posto quando si era fatto un viaggetto con Marlee, mentre lui era rimasto in "patria" a lavorare, ma, comunque, sapeva di cosa stesse parlando.


    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato" | Scheda | Stat.
    RevelioGDR


    Adrien raggiunge l'aula e, una volta giunti sul luogo di lezione, interagisce con Cassia.


    Edited by Adrien Beauvais - 19/3/2022, 00:12
     
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  9. Louise De Maris
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    17 ANNI AMETRIN FIDANZATA MEZZOSANGUE RICCA
    C’è un prato di papaveri che ti somiglia e racconta di te
    LOUISE DE MARIS

    Per quanto fosse felice che una nuova lezione prendesse piede nella sua vita, non riusciva a godersi totalmente quel momento, perché tutte le sue attenzioni erano rivolte alle preoccupazioni di livello familiare. Era contenta della ritrovata vicinanza con Blake Barnes, ma, alcune volte, avrebbe voluto vederlo più spesso, per il semplice fatto che le dava una speranza anche il solo guardarlo. Si costrinse, ciò nonostante, ad essere di buon umore. Si recò verso l'aula di Alchimia con indosso una camicetta a quadretti piccoli, celeste, a maniche lunghe che, però potevano essere arrotolate fino ai gomiti; un foulard blu al collo (poteva sempre servire), i capelli legati in una crocchia dietro la nuca e due orecchini d'oro ai lobi. Una borsa di cuoio era a tracolla su una delle sue spalle con all'interno un thermos pieno d'acqua e un contenitore contenente della frutta fresca, qualche pacco di fazzoletti e di chewingum alla menta. Nonostante il professore avesse detto di portare solo la loro bacchetta, non aveva potuto fare a meno di inserire un piccolo taccuino e una penna nera bic babbana.
    Entrò in aula e, scrutando i presenti, si rese subito conto della presenza di Harry, James e Giada, anche se era un po' titubante ad avvicinarsi a quest'ultima. Con passo celere, raggiunse i due ragazzi.
    - Ehi Harry! Ciao James! Sono felice di rivedervi! Come state? -
    Doveva trovare il lato positivo della vita e lei ci stava provando con tutte le sue forze interagendo con i suoi compagni di classe.
    Il professore era davvero molto giovane e, soprattutto, simpatico. Si vedeva fosse un pò nervoso ed era per questo che fece una gran tenerezza a Louise. Lo capiva molto bene perché anche lei aveva vissuto situazioni del genere, dove doveva mettersi in mostra davanti agli altri con fermezza e carattere. Anche qui, però, odiava dover chiamare il nuovo professore con il suo nome: con la spia all'interno della scuola, non poteva comportarsi liberamente. Doveva tenere sempre un certo assetto.
    Poco dopo, le sue riflessioni furono interrotte dalla folla che si avvicinava alla roccia: così fece anche lei e, dopo che la passaporta fu attivata, si ritrovò in una zona enorme, rocciosa, molto calda. Provvide ad arrotolarsi le maniche della camicia, dopo aver gettato a terra la sua borsa, mentre sperava che la nausea che le aveva attaccato lo stomaco passasse il prima possibile. Non sopportava affatto alcun tipo di mezzo di viaggio magico.
    Dove fossero? Non ne aveva assolutamente idea. Si ne fece una mezza quando Harry, prima, e James, dopo, affermarono la stessa identica cosa.

    ✕ schema role by psiche


    Louise interagisce con Harry Wood e James Beauvais
     
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    Black Opal
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    «Nick! Ehi, Nick!»Delle volte emigrare da una classe all'altra significava perdersi in chissà quale buco nero, triangolo delle Bermuda, tanto che un attimo prima stava seguendo la nuca di Mc Callister, con l'intento di raggiungerlo e tirarselo dietro in un angolo del corridoio prima di entrare in aula, ma l'attimo dopo puff, era sparito manco fosse il pronipote di Houdini. La verità era che il Dioptase gli stava fottendo il cervello e non solo quello. Più spesso era possibile vedere le sue labbra stiracchiate in ghigni più simili a sorrisi che alla solita frenata dal lanciare una maledizione senza perdono che si portava dietro da tutta una vita. Così aveva macinato le scale che lo dividevano dal dormitorio dei Black Opal, lasciando sul letto la divisa stropicciata per sostituirla con i pantaloni neri da tuta, una maglietta bianca a mezze maniche ed una felpa, di quelle aperte oversize, verde con sfumature grigie, un colore che ricordava fortemente quelli della sua casa di Hogwarts. Non si premurò di prendere nient'altro che la sua bacchetta, alla fine l'avviso in bacheca era stato chiaro: i libri non sarebbero serviti a nulla. Uno strano biglietto da visita per il nuovo docente. Ma non si preoccupò: era più interessato a rimettere occhi -e mani, bocca e lingua- sull'ex Grifondoro. Superò la porta come al solito, dato che sembrava come nessun cambiamento fosse stato apportato dal neo assunto, arrestando per un attimo il passo nel ritrovarsi davanti a qualcuno davvero giovane e dall'aria di un Tassorosso perenne. «Buon pomeriggio», salutò, dimentico di un appellativo, con lo sguardo già a volare prontamente verso i banchi alla ricerca di quegli occhi scuri profondi che avevano il potere di affascinarlo come poche cose al mondo. «Sei scappato, dopo la lezione dell'Ivanova», salutò, leggermente imbronciato, non volendo condividere con lui il fatto che avesse persino tentato di chiamarlo tra la folla che si creava nel cambio d'ora. Sarebbe stato troppo imbarazzante farlo. «Come ti sembra?» Chiese poi, dopo che il docente ebbe la cura di risparmiar loro dall'usare il nome di famiglia di difficile pronuncia, dimostrandosi affabile quasi quanto Maverick. Se le premesse erano le stesse del docente di magitecnica non avrebbe avuto nulla di cui lamentarsi. Si mise in fila anche lui fino ad arrivare davanti a lui e posare la mano sulla roccia-passaporta ed arrivare in un luogo molto più caldo rispetto ai territori inglesi. «Ma è tipo il Gran Canyon o come si chiama lui?» Avrebbe chiesto in direzione del docente, dopo essersi ripreso dalla passaporta che non era di certo dolce in fatto di nausee e strattoni. Ovviamente rigorosamente accanto a Nicholas. «Sì, decisamente...» gli fece eco, ma non guardando nella sua stessa direzione.
    Fitz O'Connor

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    I etched the face of a stopwatch on the back of a raindrop and I did a swap for the sand in an hourglass.
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    Nicholas Mc Callister
     
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    Dopo San Valentino Amalea era con la testa tra le nuvole, molto più spesso rispetto al solito; decisamente troppo per i suoi gusti e per la sua soglia di ammissione. Non era solo per lo splendido modellino di un castello che le aveva regalato, neanche per il primo orgasmo che le aveva fatto provare che non fosse autoprodotto, era per come si stava evolvendo il loro rapporto. Era terrorizzata sì? Era felice? Assolutamente. E proprio perché lo era troppo sentiva che il prossimo momento Emily fosse proprio dietro l'angolo, pronta ad accoglierla tra le sue forti braccia. Al momento però le uniche braccia erano le sue, ma incastrate nella camicia della divisa. E cosa pretendeva di sfilare se il bracciale aveva finito con l'incastrarsi nell'asola del polsino? Alla fine riuscì a liberarsi anche di quella camicia verde acqua per coprire le sue forme con una maglietta di una rockband magica un po' consunta all'orlo, cadendo a coprire l'elastico dei leggins dello stesso colore, ma più carichi visto che sono nuovi di pacca. Sulle spalle una di quelle giacche che ricordavano i chiodi in pelle, ma di un tessuto più morbido e anche un po' termoregolatore. «Su, Yume, andiamo!» Il geko del vento zampettò sul braccio che aveva allungato sul letto per permettergli di salire fino ad accomodarsi proprio sul rivolto del collo piegato con cura. I quindici minuti che avevano a disposizione per passare da una lezione all'altra, oltre che ad una sosta in dormitorio per cambiarsi, erano davvero pochi. Avrebbe volentieri fatto un esposto alla Preside appena avrebbe avuto una finestra da sfruttare.
    Arrivò in aula con la coda che oscillava prepotentemente, le gote arrossate ed il fiato un po' corto, che finì col perdere nel vedere il viso dolce del nuovo docente di Alchimia, decisamente diverso dai lineamenti spigolosi e gli occhi neri e profondi di Black. «Buon pomeriggio, professore», la mano ad agitarsi timida da una parte all'altra, per poi correre per andare a sedersi in uno dei banchi liberi, notando come dell'O'Connor che interessava lei non c'era ancora traccia.
    Occhieggiò l'aula notando come fosse ancora sotto l'influenze dei gusti del predecessore, domandandosi se l'oscurità avrebbe lasciato posto ad arcobaleni, unicorni e lama con sombreri. Chissà perché ma lo vedeva molto nelle corde del nuovo prof dal cognome impronunciabile. Di certo si augurava qualcosa di più colorato rispetto al masso con funzione di passaporta che finì col toccare insieme agli altri, per ritrovarsi in un luogo dove non era mai stata. La cosa buona era che la temperatura non fosse delle peggiori. «Yume, ancora qui?» Aveva sentito gli artigli del famiglio affondare nella pelle morbida della sua spalla, ma ciò non toglieva che non potesse essere svenuta per quel viaggetto niente male.
    Amalea Davidson

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    Andare a lezione, per Julian, non era solo un dovere per il suo curriculum scolastico, ma anche un dovere per la popolazione studentesca: se non ci fosse andato si sarebbe sentito in colpa per non aver deliziato l'aula della sua presenza. Era un po' come se fosse un lavoro; si sentiva obbligato a rendere la giornata di tutti migliore, solo grazie al fatto che fosse con loro.
    Quella volta, però, non era solo la sua strana concezione di filantropia che lo spingeva verso la lezione di alchimia: aveva saputo che c'era un nuovo docente di alchimia a sostituire il professor Black, quindi lui aveva anche la responsabilità di presentarsi e farsi conoscere. Poi c'era anche la curiosità di constatare quanto fossero vere le voci che giravano su suo conto. Si narravano leggende di quanto fosse un giovane di bell'aspetto, piuttosto accondiscendete e la sua curiosità del riccio era troppo forte per poter anche solo lontanamente saltare quella lezione (n.d.a.: infatti la narratrice in questione ha chiesto una proroga in ginocchio sui ceci!). E, ancora, voleva sapere cosa fosse successo al professor Black, non tanto per lui, quanto per il possibile cuore infranto della professoressa Ivanova, che andava risanato. Mentre camminava per i corridoi, fece partire una videochiamata con quello che Julian reputava il suo migliore amico, o qualcosa che si avvicinava quanto più possibile a quella definizione «Oh. Pensavo. Se Black è andato via, secondo te abbiamo il dovere di consolare la professoressa Ivanova? Insomma, intendo come studenti modelli quali siamo, che si preoccupano per al propria prof, non pensare a doppi fini, Cohen. Vabbè, pensaci, io sono quasi arrivato in aula. Ah, dopo cena, nel cesso. Solita ora. Cià.» - e chiuse la video.
    Entrò in aula e guardò il sasso al centro di essa. Esaminò la roccia, per poi spostare lo sguardo sui presenti e verso il professore «Buon pomeriggio professore. Finalmente qualche volto giovane e interessante.» - si avvicinò agli altri presenti, mettendo le mani nella tasca del pantalone nero della sua tuta Adidas «Julian Miller, piacere di conoscerla. Primo anno dioptase, qualora se lo stesse chiedendo. Un domanda... Keegan, giusto? Sa cosa è successo al professor Black?» - il giovane docente avrebbe subito scoperto quanto il riccio non fosse una persona che girava intorno alle cose, andava dritto al punto, senza mezzi termini «Non che mi preoccupi troppo di lui. E' adulto e vaccinato (n.d.a.: terza dose, spero!) da cavarsela perfettamente da solo; poi lei sembra molto più simpatico. Ma ecco, mi chiedevo... la nostra Vicepreside starà soffrendo molto. E la cosa mi preoccupa, è una docente sempre disponibile per noi, magari possiamo fare qualcosa per alleviare il suo dolore... lei sa qualcosa di più?» - un sorriso ampio e tranquillo sul volto del ragazzino, prima che questo volgesse lo sguardo a Giada, mimando con il labiale un «Ehi principessa».
    Sentì le parole del professore, poi, mentre sgranava gli occhi «Oh sì, una gita! Lei ha già conquistato il mio debole cuoricino piccolo!» - esclamò il riccio, mentre con entusiasmo poggiò la mano sulla roccia e senti quella strana sensazione di strappo all'ombelico, prima di ritrovarsi catapultato proprio in--- «WOOOO! Aria di casa! Adrien! E' l'America! Ti rendi conto!?» - l'entusiasmo di Julian sembrava crescere a dismisura ora che era tornato nel suo stato natio «Sto già meglio. L'America e le sue bellezze. Keegan, mi dica, vuole proprio farmi innamorare di lei?!» - quando il riccio toccava terra americana si sentiva davvero una persona diversa, leggera. Guardò verso una ragazzina che pareva voler provare a cadere giù dal dirupo, seguendo con lo sguardo Adrien che faceva l'eroe. Sghignazzò appena, quindi appena lui si allontanò, Julian fece di nuovo la sua mossa, avvicinandosi alla ricciolina «Ehi... facciamo che se vuoi provare il bungee jumping ti porto in posto meno pericoloso, ma sta' attenta a sporgerti così tanto, non vorrai mica perderti tutte le avventure di questa scuola?!» - se si fosse voltata, Cassie avrebbe visto Julian farle un occhiolino, prima di guardare con la coda dell'occhio il docente «Stiamo poggiando i nostri piedi su due miliardi di anni della storia della Terra, portati alla luce dal fiume Colorado. Il Grand Canyon. Non è meraviglio?!» - aveva le braccia aperte, larghe quasi a voler abbracciare la zona «Tutto questo è frutto dell'erosione continua dell'acqua. Vero, prof? E' spettacolare... Ora però, sono curioso. Che faremo di bello qui, Keegan?» - poi si sporse verso Cassie, con la sua solita aria sicura di sé «Se ti va puoi starmi vicino, così non mi preoccupo che tu possa precipitare!» - un sussurro in maniera che potesse sentirlo solo lei, con quel sorriso sul volto ancora stampato.
    Interagisce con: Keegan Mac Aodhagain, Adrien Beauvais, Giada McCarthy, Louvenia
    Julian Miller

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    Light my fire.
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    Studente, I anno - Dioptase

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    Keegan rivolse un allegro sorriso ad ogni singolo ragazzo, man mano che entravano in aula, soffermandosi qualche secondo in più per rispondere ad eventuali domande da loro poste.
    Buon pomeriggio, Giada. Direi magnificamente e spero sarà così anche per voi annunciò con un sorriso sincero, ancora nervoso per ciò che aveva preparato. Forse era diverso e più dinamico dalle esercitazioni di Black, tuttavia sperava sarebbe stata ben accolta, la sua idea.
    Dammi pure del tu se preferisci, Cassia le concesse con un sorriso allegro, contento dell'esuberanza della ragazza. Sapeva il suo nome come sapeva quello degli altri poiché da quando era arrivato, aveva passato ore ed ore con i curriculum dei ragazzi tra le mani, cercando di associare nome a volto e viceversa, in modo da entrare subito in sintonia con loro e non sembrare freddo e distaccato, poiché quello era tutt'altro che il suo modo di lavorare. Anche il fatto che fosse così diretta lo fece sorridere e lo preferiva rispetto a far buon viso a cattivo gioco. La sincerità, in un modo o nell'altro, veniva sempre premiata, al contrario della menzogna che prima o poi veniva sempre a galla.
    L'ultimo a cui dedicò qualche minuto in più, fu Julian. Sempre mantenendo le labbra distese, gli rispose. Il professor Black se n'è dovuto andare per effettuare alcune ricerche personali. Sono certo voglia migliorarsi sempre di più come alchimista. Dopotutto, non si smette mai di imparare, no? Propose, allegro, quasi saltellando eccitato per la giornata. Stava per azionare la passaporta, quando Julian parlò ancora, perciò si fermò a rispondergli. Non conosco bene la professoressa Ivanova disse, grattandosi la nuca, riflessivo. Nemmeno sapeva stesse con Black, non aveva chiesto informazioni personali, era in quella scuola da pochi giorni ed a malapena aveva scambiato qualche cenno di saluto con i nuovi colleghi, doveva ancora entrare bene nel meccanismo. Sono sicuro che la Vicepreside non voglia che vi immischiate nei suoi affari, tuttavia sicuramente le dareste un grande aiuto comportandovi bene alle sue lezioni. Il suo tono era sempre modulato, non voleva che paresse aspro e che la sua fosse una risposta sgarbata, semplicemente era nuovo e non sapeva le dinamiche che vigevano in quella scuola.
    Ad ogni modo, finito di rispondere alle domande, poterono partire e tramite la roccia, vennero teletrasportati proprio al Grand Canyon, come molti azzeccarono. Sorrise compiaciuto, annuendo con vivacità.
    Molto bene, molto bene! Applaudì i suoi ragazzi, annuendo ogni volta che qualcuno aggiungeva qualche informazione, anche quando Benjamin sembrava essersi ingoiato un'enciclopedia. Riservò anche a lui un sorriso compiaciuto. Bravo, Benjamin. Ma non mi rubare il lavoro scherzò, ammiccando, prima di volgere un'occhiata verso Cassia, che si stava avvicinando un po' troppo al burrone, anche se non abbastanza perché potesse realmente preoccuparsi. Infatti, si limitò a tenere d'occhio lei assieme a coloro che le si erano avvicinati, pronto ad intervenire al momento del bisogno.
    Aveva sorriso a Julian, comunque. Non era abituato all'esuberanza degli adolescenti, quindi non sapeva esattamente cosa rispondere, per quanto li trovasse proprio teneri. Ma era ora di spiegare la lezione.
    Bene ragazzi, possiamo iniziare. Oggi ci occuperemo dei tre macro gruppi dell'alchimia trasfigurativa. Come di certo saprete, essa si suddivide in tre gruppi, ovverosia animali, oggetti e piante. Ogni gruppo presenta al suo interno degli elementi, i quali hanno delle caratteristiche che possono variare a seconda di ciò che scegliete: colore, peso, grandezza eccetera. Ma il nostro percorso si concentrerà prevalentemente sulla la grandezza se si tratta di oggetti inanimati. Mentre se si tratta di animali e piante, inizia ad interessarci anche la classificazione. Tutti questi elementi sono fondamentali perché un incantesimo trasfigurativo avvenga al meglio.
    Fece una pausa, l'aridità del deserto che cominciava a farsi sentire, per questo prese la borsa che aveva portato con sé e con un colpo di bacchetta, fece volteggiare fuori un gran numero di bottigliette d'acqua, alle quali loro avrebbero potuto attingere se avessero voluto.
    Purtroppo per voi, imparare queste cose è come imparare una lingua straniera. Pieno di varianti che cambiano a seconda della circostanza e della materia. Fece una risatina atta a sciogliere i residui della tensione che sentiva dentro. La classificazione delle creature magiche, quindi le X, come vi avrà sicuramente spiegato la professoressa Onfroy, è universalmente riconosciuta, mentre la grandezza può variare e anche di molto rispetto alla concezione comune che si ha di quell'oggetto. Ad esempio un leone voi lo considerereste di taglia grande, giusto? Invece in campo alchemico-trasfigurativo, viene classificato tra quelli di media grandezza.
    A questo punto, chiedo a voi di parlare.
    Per gli studenti del primo anno, qualcuno vuole prendere la parola e parlarmi di uno dei macro gruppi alchemici-trasfigurativi? Magari aggiungendo qualche esempio.
    Mentre a voi del secondo anno, chiedo di citarmi una differenza tra Animagus e Licantropi, un argomento che vorrei introdurre ma che affronteremo più avanti.

    Sperò di vedere altrettanta partecipazione anche per la parte teorica che, si rendeva conto, essere la più noiosa di tutte, ma una volta superata quella, avrebbero potuto passare alla prova pratica. Non vedeva l'ora.
    Keegan Mac Aodhagàin


    Hogwarts
    Druido
    Eterosessuale?

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    Salve a tutti e benvenuti alla prima lezione del biennio di Alchimia!
    La lezione è ambientata Martedì 1 marzo alle 15:30, poco dopo incantesimi.
    Come potete vedere, non sarà una classica lezione statica in aula, bensì tramite una passaporta a forma di Roccia, siete stati portati esattamente... non ve lo dico u.u Vi ho dato alcuni indizi su dove potrebbe essere: clima abbastanza caldo (circa 15 gradi), luogo estremamente roccioso, fino a perdita d'occhio, un fiume che scorre dentro una profonda gola... insomma, stupitemi e stupitevi (?)

    Quel che dovete fare è molto semplice:
    - Rispondere al docente elencando una sola sola delle cose a voi chieste. Mi raccomando, non servono poemi epici, lasciate qualcosa per tutti. Non premio chi mi fa i copia incolla, mi raccomando. Potete anche spaziare con la fantasia u.u
    - Mettere, a fine post, uno spoiler riassuntivo taggando coloro con cui interagite, per facilitare a tutti il lavoro

    Potete attingere alla descrizione dell'aula qui, mentre qui trovate il manuale di alchimia trasfigurativa!

    Scadenza lunedì 28/03/2022 ore 12:00

    Divertitevi e divertitemi!
     
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    Black Opal
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    Harry Wood

    Black Opal | 16 anni


    Quel docente sembrava essere decisamente vicino a loro, adorava il suo modo di parlare e relazionare con la classe. Non gli sarebbe decisamente dispiaciuto se fosse rimasto a tempo pieno con loro. Era un po’ come se aveva suo fratello maggiore davanti a se, una cosa che non poteva avere essendo figlio unico. Era giunta lpora di iniziare veramente la lezione, quindi dopo aver ascoltato le parole del giovane professore su quello che avrebbero fatto, prese una bottiglietta d’acqua che venne gentilmente offerta dal docente, era un clima arido e caldo. E soprattutto essendo uno sportivo l’acqua non mancava mai. Ne dette un sorso. Era interessante quella divisione della classificazione tra le creature in chiave alchemico-trasfigurativo e in chiave ministeriale con le X. Era veramente un discorso ben fatto. Poi quando chiamò a raccolta per la domanda gli studenti del secondo anno sapeva che poteva fare una buona prova con una risposta importante, per lui e per la casata. Ci pensò un attimo prima di rispondere.

    Animagus e Licantropi, so cosa dire. Sono due cose alquanto interessanti come argomenti.

    Attese il suo momento poi prese la parola.

    Allora Keegan, per quanto riguarda le differenze tra un licantropo e un Animagus direi che una delle principali è il metodo di trasmissione. Per esempio un Animagus deve apprendere la sua abilità, mentre il licantropo diventa così perchè viene morso da un lupo mannaro e ciò gli porta un'infezione nel sangue e si trasforma a ogni luna piena senza controllo.

    Era forse una differenza basilare, ma anche quella era importante nel discorso dal suo punto di vista. Tra le due avrebbe preferito essere un Animagus, era alquanto difficile se non impossibile gestire la licantropia.

    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato" | Scheda | Stat.
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    Harry risponde alla domanda sulla differenza tra licentropi e Licantropi
     
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    ? James Beauvais ?
    « La vita è un’enorme tela: rovescia su di essa tutti i colori che puoi.
    »


    Era veramente un bel luogo quello, ma anche molto caldo e arido, era pur sempre una zona del deserto e nonostante fosse abituato a una cosa del genere essendo nato negli Stati Uniti il clima del Regno Unito dove stava vivendo con Mar, Regina e Adrien era molto diverso. I temi della lezione erano molto interessanti dal suo punto di vista, i macro gruppi dell'alchimia trasfigurativa erano un qualcosa che erano bene approfondire. Ascoltò con grande interesse le parole del giovane e carino docente. Ogni parola aveva un qualcosa in più. Animali, oggetti e piante. Era un qualcosa che avrebbe imparato decisamente meglio in quella lezione. Quando Keegan offrì loro un qualcosa come una bottiglietta d'acqua lo ringraziò, era doveroso con quel clima bere qualcosa con il caldo che c'era, innegabile.

    Grazie mille Keegan.

    L'aprì dal tappo e ne dette una sorsata, era bene non finirla subito. Poi tornò a osservare il docente e sentire le sue parole. Era vero che poteva essere una lingua straniera rispetto alla classica classificazione ministeriale delle creature o qualcosa di simile. La domanda per gli studenti del primo anno che venne posta faceva al caso suo. Quando gli venne concessa la parola disse la sua.

    Voglio parlare del macro gruppo alchemico-trasfigurativo degli animali. La sua suddivisione interna è tra taglia piccola, media e grande. Per taglia piccola si intendono animali come un topo, un criceto, o insomma qualcosa che non arrivi oltre ai 50 cm. Per taglia media direi un cane come un alano, una tigre, un aquila o altri che non superano i due metri e mezzo di lunghezza. Infine la taglia grande si tratta di creature come un elefante, ma in generale lunghezze che non superano i sei metri.

    Concluse così il suo intervento sugli animali. Sperava di aver detto cose corrette.

    ? Scheda Pg ? 16 anni ? Ametrin ? Ricco ?

    © psìche



    James prova a parlare del gruppo alchemico-trasfigurativo degli animali.
     
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