Lezione Biennio 21/22

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    Dioptase
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    Dioptase



    Raise your words, not your voice.

    Nuovo giorno, nuovo ciclo di lezioni, stessa voglia di ammazzare qualcuno. Con Yume nel taschino della camicia della divisa, Amalea aveva prima fatto una frugale colazione in Sala Grande e poi si era diretta verso l'aula di rune per l'ennesima lezione di venerdì mattina con il Responsabile degli Ametrin. «Professor Olwen» salutò, rimanendo sorpresa nel vedere l'aula decorata dai calaveras farlocchi, pipistrelli e zucche. Quello non era il suo dia de los Muertos, era solo l'halloween iper commerciale. Nonostante ciò apprezzò comunque il tentativo del docente di portare un po' di colore. In Messico non c'era un unico giorno per celebrare e festeggiare i propri cari, erano almeno sei, cinque di preparazione ed uno, quello più famoso, per il ritorno dei defunti sulla terra. Si voltò verso i banchi, alla ricerca di un posto utile, quando il suo sguardo venne catturato dall'abbraccio che Brooks riservò alla sua ex, forse non più tale. «Stringi i denti, fai finta di nulla», forse il suo cambio di umore venne percepito dal piccolo geko che fece spuntare il suo visino dal taschino mentre avanzava verso di loro. «Tom», un sorriso abbozzato;
    «Marlee», solo perché andava fatto; «Fitz», perché questo l'avrebbe mandato decisamente in bestia, già perché a lui non avrebbe riservato neanche il più piccolo degli sguardi. «Ehi, Aidan», l'unico avvertimento che l'altro avrebbe avuto prima di vederla sedersi al suo fianco. Non sapeva se stava riservando il posto a qualcuno e neanche gli interessava. «Ma quando ci sono eventi particolari, il professore organizza sempre queste cose?» avrebbe chiesto al suo concasato prima che la lezione ebbe inizio. Non appena il biondo runologo spiegò il motivo per cui erano lì, la streghetta forte delle lezioni affrontate nelle settimane precedenti sulla scrittura magica, castò un «atramenta» sulla sua porzione di banco, sprigionando una bolla di inchiostro ceruleo volto a pennellare fiori e petali di Chempasùchil, in una tonalità ben lontana dal loro colore prevalente: il giallo e l'arancione. Il fiore era uno dei simboli più antichi, probabilmente ancor prima della contaminazione del cattolicesimo. Il loro profumo, pregnante, secondo la tradizione veniva percepito dalle anime che ne seguono la scia per ritornare a casa.
    Ignorò l'intervento della maggior parte dei suoi compagni, cercò di non voltarsi quando Brooks malato di Halloween com'era aggiunse il suo contributo, ma scattò quando udì qualcuno parlare del Dia de los Muertos. In parte era concorde con quanto detto dal suo concasato, per altra no. Così levò la mano. «Ehm, professore, vorrei aggiungere qualcosina in più sulla variante Messicana di Halloween» e si sentiva forte per via delle sue origini, visto che sua madre era figlia di quella terra lontana. «Come ha detto Julian, a differenza di come viene visto Halloween, i giorni del Dià de los Muertos sono pieni di allegria. Le persone si riuniscono, preparano dolcetti, i piatti preferiti di chi non c'è più, insieme al profumo dei Chempasùchil» -ed indicò il suo disegno- «per aiutarli a ritrovare la via di casa. Gli altari che vengono preparati sono considerati portali ed ogni gradino è riservato a, potremmo dire, una fascia di età o relazione con chi ha preparato l'altare. È un momento di festa ma questo non significa burlarsi della morte. Anzi, questa viene rispettata, soprattutto per le modalità in cui avviene. Non c'è molto il discorso di inferno o paradiso, o quanto le azioni fatte in vita siano vincolanti nell'aldilà. In realtà, ecco, si viene smistati per come si muore. Infatti quello di cui parlava prima Julian è il due di novembre, ma la festa inizia dal 28 di ottobre. Ad esempio quello è per chi non c'è più per cause violente o incidenti, il giorno dopo per annegamento, il trenta per le persone sole e dimenticate, il trentuno -Halloween- per i bambini mai nati o morti prima del battesimo, questo per via della postilla cristiana, eh; poi il primo per i bambini in generale. Il due, il Dia de los Muertos è per tutti». Si fermò, occhieggiando il professore ed i suoi compagni. «Nel caso si potrebbe chiedere agli elfi nelle cucine di preparare i Calaveras? Sono i biscotti, fatti di frolla e meringa, a forma di teschio e iper colorati», un suggerimento piccolissimo prima di acquietarsi e lasciare che l'attenzione di Lance si spostasse altrove.
    «E così sei fan di Michael Jackson?» sussurrò al suo compagno di banco, decisamente sorpresa visto che pensava potesse apprezzare di più le boy band al re del pop.


    It is rain that grows flowers, not thunder.




    Interagisce con Brooks Ryan O'Connor, Thomas S. Roberts, Marlee Beauvais, Numero cinque e Lancelot Olwen.
    Disegna sul suo banco i fiori dei morti messicani e risponde alla domanda del prof.

    Ha con sé Yume, nascosto nel taschino della camicia.
     
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    Addison Dannel
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    Era rientrata tardi quell'anno, aveva avuto un contrattempo di famiglia e quindi quella lezione sarebbe stata la prima lezione per la giovane Addison.
    Varcò la soglia dell'aula e lo sguardo grigio come il cielo d'inverno si posò su tutta l'aula e poi sull'insegnante. Gli sorrise e si avviò verso uno dei banchi liberi.
    Indossava la divisa scolastica una gonna a pieghe viola, dalle cui tasche spuntava una piuma in una e nell'altra la bacchetta. La camicia si intravedeva attraverso il gilet dello stesso colore ma dalle bordature gialle. La cravatta gialla non era del tutto chiusa. Al polso destro indossava il suo prezioso orologio, ma il braccialetto con il riccio era sparito. I capelli color del fuoco erano legati in una mezzacoda fermati da una piuma d'oca pulita.
    Chiuse gli occhi ascoltando la musica che si stava diffondendo per l'aula e decise che le sarebbe piaciuto colorare i teschi Messicani.
    Mentre si dirigeva, con ai piedi i suoi anfibi preferiti, verso i cartoncini da colorare si voltò verso il professore e disse con tono sicuro ed un enorme sorriso sulle labbra.

    Allora nel mondo Nomag, si fa "dolcetto o scherzetto", ci si traveste e si va in giro a chiedere dolcetti porta a porta chi non ha intenzione di donare dolcetti allora si becca degli scherzi, come cartigenica attorno alla casa o uova sulle finestre...ma altre tradizioni sono più antiche come quella di sotterrare una mela simbolo dell'arrivo dell'inverno, oppure di andare davanti alla porta della propria casa, dando le spalle alla strada e gettare una moneta sopra la spalla, dovrebbe essere un rito propiziatorio per il denaro in casa, poi le tradizioni variano da paese a paese. Un'altra cosa da fare la notte tra il 31 e il 1 è tenere accesa una candela in cucina con la finestra aperta cosìcchè i morti possano trovare la strada di casa e tornare a dare un'occhiata a chi è rimasto. Oppure c'è la tradizione iper colorata dello DIA DE LOS MUERTOS, nel quartiere latino, vicino a dove vivo in America, da bambina gli adulti ci regalavano teschi di zucchero e c'era la parata con tutti vestiti da scheltri, tutti colorati e divertenti. La morte non deve essere triste è qualcosa che può essere anche colorata e gioiosa, ah e naturalmente si puliscono le lapidi dei propri antenati, ci si prende cura di loro...ma forse è una visione un po' troppo Nomag...

    La giovane ragazzina chiuse la bocca e prendendo un teschio da colorare in mano arrossì fino alla punta delle orecchie.



    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato" | Scheda Stat.
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    Ametrin
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    I capelli erano sparati da tutte le parti, la divisa sgualcita e la cravatta allentata -come sempre- e il passo strascicato. Aveva avuto difficoltà ad addormentarsi la sera prima, dopo le lezioni di Astronomia, e quella mattina proprio non ne aveva voluto sapere di svegliarsi. Aveva postposto la sveglia così tante volte che i suoi compagni di camera avevano implorato di farla smettere. Lui si era tirato su le coperte e aveva fatto finta di niente, continuando ad abbracciare il suo cuscino neanche fosse stato il corpo della Farley. Alla fine era stato letteralmente buttato giù dal letto dal pensiero di lei che lo guardava male per non essere andato a lezione. Almeno alla prima ora c'era Olwen e se poteva rendergli la vita un inferno o dormire alle sue lezioni tanto di guadagnato. Con lo stomaco placato solo da un pezzo di cioccolata trovato all'interno del cassetto del comodino, King si era trascinato fino all'aula del runista neanche fosse stato un condannato a morte. «Buongiorno, Lance, dormito bene?» Salutò l'uomo con un sonoro sbadiglio ed una mano ad occultare gli occhi più che la bocca. Quel gesto però lo condusse in piena confusione: l'aula era decorata per Halloween. «Bella prof! Ha deciso di mettere un po' di colore finalmente!» Un'occhiolino al poveretto che doveva continuare a sopportarlo, camminando verso la Farley che vide seduta vicino ad un'altra ragazzina. «Buongiorno Ghiacciolina, bellissima come sempre», un saluto da militare ed una schiera di denti perfetti. «Giorno anche a te, Siria», non la conosceva bene ma era pur sempre una sua compagna di casa. E chi era lui per privarla di qualsiasi attenzione? Qualche passo indietro e finì con il sedersi accanto ad uno del primo anno, Dioptase dicevano i colori della sua divisa. «Mc Castle, giusto?» Lui e i nomi non erano proprio grandi amici. La fronte a sbattere contro il duro del banco. «A meno di un cataclisma -ma vero- lasciami qui a morire». E sarebbe stato davvero così per tutto il tempo se non fosse stato che Lancelot pronunciò parole capaci di rianimare anche un morto, figurarsi lui. Personalizzate l'aula, sbizzarritevi e poi la più bella scrivere sulle pareti: Era praticamente un invito a nozze. Secondo voi, gentili telespettatori, uno come lui avrebbe prestato attenzione alla seconda parte? Ovvio che no! Bacchetta alla mano iniziò a tracciare vari quadrati e a sussurrare «atramenta» uno dopo l'altro mentre gli altri sfoggiavano i loro cervelli. Macchie di inchiostro teal avrebbero prodotto innocue stilizzazioni di pipistrelli e di zucche -queste sempre a gruppi di tre e con quella al centro più allampanata- e poi piccole scritte sgargianti, con frasi ironiche e decisamente stupide. E poi la sua vera opera d'arte: la caricatura di Olwen con la testa gigante ed il corpo piccolissimo a confronto. La faccia priva delle espressioni bonarie per cui era famoso. «Professò, invece come lo festeggiano i Denrisiani? Come Ostara?» ed una lunga occhiata penetrante verso di lui.
    Nathan Parker
    King

    "
    The biggest misunderstanding about me is that I'm just a bratty, gobby idiot.
    "

    Ametrin
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    Interagisce con Lancelot Olwen, Amelia Farley, Nicholas Mc Callister, Siria Healy.
    Disegna cose e rivolge una domanda al prof.
     
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    Leah Branwen
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    Leah entrò in aula incredibilmente in orario.

    Buongiorno professor Olwen! Bellissima aula, l'ha decorata lei?

    Chiese con sincera ammirazione. Facendo vagare lo sguardo per l'aula, incontrò il volto sorridente di Harry, che ovviamente le indicava il banco vicino, misteriosamente vuoto.... e ovviamente lei vi si accomodò, non prima di aver dato un bacetto sulla guancia del ragazzo, sapendo che avrebbe apprezzato sicuramente.

    Mentre ascoltava il prof, le mani corsero alla bacchetta, con la quale iniziò a decorare il teschio, prima attentamente, poi in modo molto distratto, ciò a causa degli interventi degli altri studenti, a cui Leah non si aggiunse, in quanto nonaveva nulla di più da aggiungere che non fosse già stato detto.

    Nel mentre Leah aveva fatto diventare il suo teschio nero e con le orbite a forma di cuore. Vi erano disegnate sopra tutte le rune dei principali corpi celesti: in oro vi era il sole, d'argento la luna; Mercurio era bronzeo, mentre venere giallo e la terra, per qualche motivo, verde. C'era un Marte rosso e Giove viola, Saturno bianco e Urano azzurro. Nettuno era di colore blu, e infine un plutone grigio.

    Prestando attenzione a cosa aveva disegnato, scrisse anche un "Harry" con un cuoricino nella "a", il tutto di colore rosa. Agiunse delle stelline dorate e dei cuoricini rosa in giro per il teschio, quindi lo osservò pensierosa.

    Incarceramus

    Disse puntando la bacchetta verso il banco. Uscirono dei fili intrecciati non molto spessi, perlacei, forse di canapa. Con un

    Erecto

    fece sorgere un anellino di cartapesta sulla calotta cranica del teschio, che utilizzo per legarci la cordicella e farci un asola.

    Osservò il risultato e lo diede ad Harry

    Così avrai una decorazione per Halloween tutta tua

    Fu la timida spiegazione, detta sorridendo e con un leggero rossore sulle guancie.
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    Interagisce con Harry Wood e Lancelot Olwen
     
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    Lancelot OlwenDocente di Rune
    Per alcuni come i fratelli Beuvais la prima ora di rune era un momento quasi atteso, mentre per altri come Benjamin era solo l'ennesima tortura scolastica, ma quel giorno tutti, entrando, non poterono non rimanere colpiti dalla svolta artistica del docente, che ovviamente ne rimase soddisfatto; certo, non c'erano vampire che servivano drink dalla dubbia legalità, ma ehi, non c'era neanche un cavaliere senza testa che scagliava venti oscuri: ci si poteva accontentare, no?
    "Molto bene, grazie, galvanizzato da essermi messo ad addobbare: spero che per voi sarà uguale" disse ad Harry, salutando ovviamente tutti i presenti con garbo, dedicando un sorriso più ampio a chi avesse manifestato apprezzamento verso il suo estro.
    "Nightmere before christmass?" domandò lui a Siria, incrociando le braccia, pensoso "Te lo chiedo perché dovrei aver fatto risuonare la versione videogioco" spiegò lui con un occhiolino "Comunque sono certo che potrai organizzare una maratona in sala multimediale: se posso in questo senso aiutarti, ovviamente contattami liberamente" concluse, andando con un colpo di bacchetta a rimettere in ordine gli abiti di Julian "Capisco che il fascino da bello e dannato aiuti, ma l'unica persona che devi sedurre ora sono io... e lo puoi fare solo con attenzione, diligenza e ordine" gli propose scherzoso, confermando con un sorriso a Brooks come avesse carta bianca, finendo però fatalmente attratto da Edith, del resto poteva il docente resistere ad un mix di cultura e francia?
    "Mi pare un libro valido, ma non il migliore del suo genere" affermò lui, rendendosi conto soprattutto di conoscere l'autore "Mi pare contenga tutti i principali aspetti della mitologia, almeno dall'indice... Romanoff è un buon narratore, non dovrebbe neanche essere troppo tecnico... se poi a fine lettura vorrai approfondire qualche aspetto, dimmelo pure, sarò felice di fornirti una bibliografia specifica" concluse lui, andando anche con un cenno del capo ad acconsentire in maniera ancora più esplicita al fatto che potessero scrivere su pareti e banchi.
    "Buongiorno a te, Nathan... o forse dovrei chiamarti Nate? Avevo dimenticato fossimo imparentati e ti avessi concesso di chiamarmi come solgono fare i miei familiari" sorrise lui amabilmente a Nathan, ruotando la bacchetta e compiendo un vestis mirabolante che obbligò il ragazzo in una divisa ametrin perfettamente stirata ed amidata, priva di tasche e impossibile da togliere o solo allentare, almeno per il momento "Due punti in meno per gli ametrini: parlando di halloween, noto che il terrore della nostra clessidra resti sempre tu." sentenziò lui, rimanendo in fondo per il giovane esattamente come poco dopo lo avrebbe ritratto, confermando a Leah come fosse lui l'autore di quello che vedevano "Con la complicità degli elfi" concesse con un occhiolino di intesa, prendendo posto alla cattedra e lasciando i ragazzi liberi di lavorare e parlare di Halloween e delle sue varianti.
    Spostò gli occhi da uno studente all'altro, annuendo, ma vederli lavorare nell'aula risvegliò il suo primario peccato: la curiosità 'Devo vedere.' incapace di stare al suo posto o anche solo fermo, il ragazzo iniziò a girare ed osservare le decorazioni che stavano apportando "Tranquillo, non sono qui per dare un voto o togliere punti: sono solo curioso" diceva quando incontrava occhi più perlessi, cercando col suo sorriso di rassicurare il discente e proseguire oltre, andando a volte ad apportare alcune variazioni alle opere, come un colpo di bacchetta che rese il vetro della creatività di Amelia infrangibile.
    "Non voglia il cielo che cadendo a terra si rompa e diventi fonte di sanguinamento" propose, aulico, alla giovane dioptase, volgendo poi gli occhi alle digressioni classiciste di Nicholas "Dovrebbe essere anastèrie" propose lui, cercando di far appello alle proprie conoscenze di greco antico (leggasi dizionario olivetti), incappando ben presto nella giovane Louise, che certo non si era scordato di lui, così come lui di lei.
    Dolcemente, sorrise alla sua richiesta "Sarà per me un vero piacere" le disse cordiale, rimandandola poi tra i suoi pari, lanciando un'occhiata a Siria, che quel giorno pareva più energica del solito "Anche io mi sento di sconsigliarlo... sempre non vogliate arrecare ulteriore disturbo all'infermiere Mave" propose lui, posando poi gli occhi ancora su Nicholas, ma non rispondendo al momento alla sua domanda 'Oh, da noi da più di dieci anni si festeggia solo una festività: Alexandolween' pensò lui, faticando non poco a non ridere, tanto da portarsi davanti alla bocca una mano, coprendola in una maniera efficace nella quale Natahan appariva troppo leso e dissoluto per riuscirci 'Del resto la classe non è acqua, e purtroppo Parker non è neanche acqua di fonte'
    Nel mentre tradizioni da tutto il mondo si susseguivano, anche emozionando il docente, quando sentì parlare delle ricorrenze francesi 'Quanto mi manca Pere Lachaise' ammise a sé stesso con un sospiro ed uno sguardo grato ma nostalgico verso Edith, nel mentre altri riti venivano a lui offerti, dalla verde Irlanda.
    Lancelot osservò Brooks, quindi il famiglio che spuntò "Ho due scoiattoli come famigli" concesse lui "E sarebbe per me un piacere vivere le vostre tradizioni in merito a samhein, tuttavia... ti devo ricordare che non sono ammessi i famigli a lezione se non espressamente autorizzati: ti devo quindi chiedere di riportarli in aula prima che la lezione prosegua, specialmente in una giornata come oggi, dove tutti questi stimoli potrebbe agitarli"
    Non ci sarebbe voluto molto all'opalino e comunque il docente aveva il suo bel daffare a star dietro a tutti, e specialmente alla creatività di Nathan "Apprezzo quando ti adopri in maniera costruttiva e non distruttiva" concesse lui, ben cogliendo i molti modi in cui stava il ragazzo cercando di infastidirlo, che lui cancellò con un colpo di bacchetta, animando temporaneamente le sue creazioni al fine di renderle più rotonde ed andando a disporle anche in forme meno affini alla sua player "Permettimi di contribuire con la mia precisione e la mia fantasia" chiese lui, non necessitando certo di un reale permesso da parte del ragazzo, che infatti chiese solo in teoria, lanciando poco dopo uno sguardo al ragazzo quando rivolse una delle sue famose domande impertinenti, alla quale però non rispose. Almeno di persona.
    "Avessi prestato attenzione ai tuoi compagni, anziché cercare disperatamente di attirare la loro e la mia su di te, ti saresti accorto che la signorina Farley ha già raccontato a tutti gli usi norreni" rispose dal nulla l'arcigna faccia del disegno di Nathan, giusto perché, essendo a tema Halloween, ci voleva un jumpscare no?
    Impettito, la caricatura saltello lungo il muro fino a Lancelot, che sorrise "Grazie di non avermi fatto spendere ulteriore fiato" ammise lui, ricevendo un verso di scherno da parte del dipinto.
    "Ah, nessun problema, mio simile!" concesse lui, rimettendosi nella posa pensata da Nathan, anche se in un punto diverso della parete.

    Concluso quel breve siparietto, il biondo si schiarì la voce e tornò alla cattedra, rimanendo accanto ad essa "Vi ringrazio per aver condiviso con tutti le vostre conoscenze e la vostra arte" esordì nel mentre un colpo di bacchetta cambiava musica nell'aula, mantenendola comunque soffusa. Un occhiolino ad Aidan, ovviamente, fu doveroso "La simbologia magica del resto è esattamente questo: condivisione di informazioni e di arte"
    Con un paio di colpi di bacchetta il ragazzo fece apparire in aria una zucca, un pipistrello, un teschio, una ankh, il caduceo di Hermes, la falce della morte e le candele degli onnissanti "In particolar modo vorrei ringraziare per il loro spirito artistico la signorina Farley, il signor McAllister, la signorina Brightstone, il signor Hargraves, i signori o'Connor - tutti e due - la signorina Branwen, e si, anche lei signor Parker" concluse, indicando ovviamente Nathan "Due punti a ciascuno di voi per l'originalità: grazie per quello che avete messo a disposizione di voi stessi e dei vostri compagni" concluse infine, chiedendo a tutti un applauso che iniziò la sua stessa caricatura.
    "Ora. Come avete avuto modo di riscontrare ascoltandovi e osservandovi esistono tanti modi per intendere una stessa ricorrenza o uno stesso simbolo: ci sono popoli che ne hanno fatto una festa che ne celebbrasse la vita, altri un'occasione per ricordare i caduti, altri ancora ne hanno fatto l'ennesima scusa per mascherarsi e spendere soldi" propose lui "Tutte queste realtà e visioni coesistono e rappresentano la principale difficoltà dell'interpretare un simbolo: in funzione della cultura il suo significato può cambiare, e radicalmente... e questo non varia solo da popolo a popolo, ma anche da persona a persona"
    Un colpo di bacchetta Appellò sulla cattedra un sacchetto di velluto verde "Avete trascorso tre anni ad Hogwarts e due mesi con me a parlare di rune: pescatene una senza guardare e raccontateci il suo significato, ma non solo quello generale - da compito - anche quello che ha per voi... e provate anche a spiegarci perché proprio quella runa vi è capitata oggi in mano"
    Una prova semplice all'apparenza, ma che voleva proprio seguire il tema di quell'inizio di lezione 'E' ora che usciate dalla concezione runa=parola o lettera, ed entriate nel mondo relativista dell'interpretazione' e lo avrebbero fatto in pieno stile Lancelot Olwen: spinti sul baratro col sorriso.

    Teoria

    La lezione prosegue e anche i ragionamenti.
    Avete parlato di Halloween e scoperto quante interpretazioni ha, ma ora dovete scegliere una runa (in on la scelta è casuale) e:
    - descriverne il significato (la runa significa...)
    - darle un significato personale (tra tanti significati, io associo la runa a...; per me questa runa significa...)
    - far spiegare al pg perché tra tante rune è andato proprio a pescare questa (secondo me ho preso questa runa perché...)
    Vi ho messo tra parentesi anche formulazioni delle tre domande/risposte per aiutarvi a distinguere la richiesta della lezione.

    La runa deve appartenere all'alfabeto in uso su questo forum e in questa ambientazione. Lo trovate nel manuale.

    Scadenza: domenica 17 ottobre 2021 ore 23.59

    Divertitevi e divertitemi!


    Edited by Lancelot Olwen - 10/10/2021, 21:39
     
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    Ametrin
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    ? James Beauvais ?
    « La vita è un’enorme tela: rovescia su di essa tutti i colori che puoi.
    »


    Quella lezione stava prendendo una bella piega, poter raccontare di un runa non solo con linguaggio accademico poteva essere interessante, tutto era legato anche alla fortuna e al caso del pescare da un sacchetto di color verde. Non doveva collegare di fatto la runa a un solo valore della materia ma doveva pensare anche a se stesso e vedere la cosa da una prospettiva leggermente diversa dal solito, un esercizio interessante da fare. Si portò quando toccò a lui al sacchetto di velluto verde alla cattedra. Infilò la mano al suo interno vedendo cosa poteva riservargli il futuro. Dopo aver razzolato bene nel sacchetto tirò fuori la mano e aprì il pugno che conteneva una runa, era una specie di "R", quindi capì subito che era la runa Raido. Prese quindi la parola per dare le sue spiegazioni.

    Ho pescato la runa Raido.

    Fece vedere agli altri ciò che aveva pescato.

    A livello di materia questa runa, che come simbolo ha una sorta di "R", la runa Raido, rispecchia un viaggio, un percorso. Di fatto il suo effetto è quello di teletrasportare uno o più maghi se viene applicata. Personalmente tra i suoi significati associo questa runa proprio al viaggio, per esempio quella che io mia sorella gemella Marlee abbiamo fatto per arrivare a Hidenstone dall'altra parte del globo e cambiando la nostra vita. A mio avviso ho pescato questa per il fatto che rispecchia molto il percorso che stiamo vivendo io e mia sorella.

    La guardò un attimo per farle un sorriso e farla sentire vicina a quelle parole, lei era la sua forza maggiore ogni giorno in accademia. Aveva detto tutto quello che serviva per fare la sua parte alla lezione. Sperava di aver fatto quello che doveva, poi raggiunse nuovamente il banco, ma prima rimise la runa nel sacchetto verde.

    ? Scheda Pg ? 16 anni ? Ametrin ? Ricco ?

    © psìche



    James pesca la runa Radio e prova a fare i collegamenti richiesti nel suo discorso.

    Coraggio: 6

    Empatia: 4

    Intelligenza: 5

    Resistenza: 5

    Tecnica: 5

    Intuito: 5

    Destrezza: 5

    Carisma: 6
     
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    Black Opal
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    Harry Wood
    Black Opal | 16 anni


    Tante idee innovative e classiche per collegate per raccontare cosa voleva dire la festa di Hallowen per loro studenti, ascoltò con grande interesse ogni intervento fatto dopo il suo, fosse stato il professore avrebbe fatto difficoltà a decidere il migliore dato che i temi toccati furono tanti. La fase successiva della lezione fu molto interessante, possibilità che il destino poteva dare con quel sacchetto pieno di rune. Era un modo leggermente differente di vedere e affrontare il tema delle rune, gli piaceva quel modo di ragionare. Prima di fare ogni possibile collegamento si portò alla cattedra dopo James, il ragazzo americano della casata di Ametrin. Guardò il sacchetto prima di mettere la mano al suo interno. Fece due piccoli giri prima di estrarre la mano. Guardò il docente e la classe prima di guardare la runa che aveva pescato.

    Professor Olwen ho pescato la runa Ingwaz.

    Gliela fece vedere poi la rimise nel sacchetto verde che aveva dietro di se.

    Questa runa rappresenta la vita, lo sviluppo e il progresso. Quando questa runa viene applicata possiamo provocare una malattia.

    Si fermò un attimo per fare i vari collegamenti necessari.

    Sinceramente mi viene da associare questa runa alla vita e allo sviluppo decisamente positivo che spero possa prendere nel breve periodo con una persona in particolare.

    Una nuova pausa per guardare Leah, le fece un occhiolino.

    Credo che il destino che abbia voluto che pescassi questa runa in particolare perchè vuole che abbia sempre una forza maggiore nell'affrontare ogni avversità che può arrivare nella propria vita.

    Fece un piccolo sorriso, poi dopo aver concluso il suo intervento tornò al suo banco accanto a Leah.

    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato" | Scheda | Stat.
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    Harry pesca la runa Ingwaz poi fa i vari collegamenti ad essa associati.

    Coraggio: 10

    Empatia: 07

    Intelligenza: 09

    Resistenza: 09

    Tecnica: 08

    Intuito: 08

    Destrezza: 07

    Carisma: 07
     
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  8. Louise De Maris
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    Louise De Maris
    FORESTA, CALIGO, MAREA
    N
    Louise odiava profondamente parlare di sé e quel compito, seppur per gli altri fosse una sciocchezza, per lei valeva l’intero mondo, in negativo, però.
    Sospirò profondamente e pose lo sguardo sull’anello di fidanzamento che Alton le aveva messo al dito, quella sera, con lo sguardo felice, mentre lei sentiva soltanto di morir dentro. Aveva paura di pizzicare con la mano la runa sbagliata: e se l’avesse costretta, in qualche modo, a parlare di quello che viveva giorno per giorno? Non ne aveva voglia, oltre a non poterlo davvero fare. Delle sbarre invisibili la circondavano e una qualche spia si celava alle sue spalle, osservandola tutto il tempo. Era terrorizzata, non aveva solo paura.
    L’unica cosa che le infondeva una leggera speranza era stata la promessa mantenuta dal professor Olwen.
    Rigirò l’anello tra le sue dita, inconsciamente, perché ormai era diventata un’abitudine, soprattutto quando non faceva altro che provare ansia: per lei, non aveva alcun significato, se non quello di allontanare possibili ragazzi che avrebbero provato qualcosa per lei. Era una specie di repellente, lo sapeva, come era a conoscenza del fatto che, molto probabilmente, dopo essersi sposata, nessuno si sarebbe più avvicinato a lei, una volta venuti a sapere del suo matrimonio con Alton Mckinley. Si chiedeva costantemente se sarebbe stata trattata diversamente, se con più o meno riguardo, se tutti l’avrebbero guardata con occhi diffidenti nel caso in cui fosse una vera e propria minaccia. Essendo moglie di uno dei più importanti giornalisti di tutto il Paese, le sarebbe bastato, agli occhi della gente, uno schiocco di dita per far sì che Alton scrivesse tutto sul giornale per cui lavorava. E non credeva che qualcuno avrebbe voluto provare il velo della vergogna.
    I suoi pensieri si trovavano ad un bivio: andare per prima o lasciare che fosse l’ultima della fila, meno ascoltata da tutti, poiché, ormai, la stanchezza li avrebbe distratti dall’ascolto attento? A cosa avrebbe dovuto dare ascolto: al suo cuore o alla sua mente? Come avrebbe potuto mantenere intatta la sua sanità mentale non lo sapeva. Alcune volte le sembrava di impazzire e, forse, lo stava facendo davvero.
    I suoi divisamenti furono interrotti dallo stridio della sedia su cui era seduto James Beauvais, l’unico ad aver avuto il coraggio di “dar inizio alle danze”. Lo ascoltò con attenzione: proprio come aveva previsto, erano costretti a parlar di loro stessi.
    Merda” pensò.
    Seguì con lo sguardo l’obiettivo degli occhi del ragazzino, fino a squadrare Marlee Beauvais, una ragazzina bruna, dallo sguardo vispo, che non aveva avuto ancora l’onore di conoscere. A lui, seguì Harry, a cui rivolse un timido sorriso.
    La gamba di Louise balzava nervosa sotto al banco: non ce la fece più. Vedendo che Harry aveva finito, si alzò dal suo posto e, con gambe leggermente tremanti che, però, all’esterno sembravano determinate, si avvicinò al sacchetto.
    In quello che le sembrò una eternità, pose la mano all’interno della stoffa vellutata, rovistando tra i diversi pezzi di carta, nella speranza di non pescare una runa sbagliata.
    Ti prego-ti prego-ti prego” pregò incessantemente.
    Chiuse gli occhi, strinse tra le sue dita un pezzetto e lo estrasse. Li riaprì solo quando il foglietto era davanti alle sue palpebre.
    Ma vaffanculo!” imprecò tra sé e sé, quasi dando voce a quella scurrilità, riuscendo a trattenersi per un pelo.
    Disegnata con inchiostro nero, ben visibile, c’era un segno che la ragazza bel conosceva: era la runa Algiz.
    Con la voce leggermente tremante, cominciò a parlare, mentre mostrava il pezzo di carta prima al professore, poi ai compagni.
    - Io… - tentennò, mentre le sue guance si infiammavano per l’imbarazzo. Si schiarì la gola, provando a ricominciare daccapo. – Io ho pescato la runa Algiz, la cui traduzione è “Alce” e il cui significato è “Difesa, autoconservazione” -.
    Deglutì nervosamente.
    - Fa parte delle rune di avversità, dette anche “Aett di Heimdallar”. Nel Futhark, ovvero l’alfabeto runico, la runa Algiz simboleggia l'uomo ed è legata all'alce, al cervo, un animale assai importante per i popoli del Nord e nella tradizione celtica, in quanto rappresentante del Dio Cernunnos, divinità della fecondità e dell'abbondanza. Il disegno della runa in sé rappresenta una linea diritta con due diramazioni, una a destra e una a sinistra, indicanti le corna del cervo, simbolo della rinascita ciclica. Secondo la tradizione celtica, esisteva anche un processo magico per trasformarsi in cervo per scappare dai nemici, probabilmente una tattica per confondersi in un gruppo di animali per poter scappare. Inoltre, è simbolo della Valchiria, la donna cigno -.
    Alla parola “cigno” guardò negli occhi il professore: lui sapeva che il cigno lo considerava il simbolo di sé stessa.
    Ed ecco arrivato il momento di esporsi: si fermò un attimo, prima di parlare con cautela.
    - Per me, questa runa ha un significato davvero profondo: rappresenta una sorta di monito ad essere cauta in questioni particolari della mia vita. Inoltre, essendo simbolo della donna cigno, posso presumere sia un invito a spiccare il volo e a prender le redini della mia vita. -
    Non voleva approfondire la frase, perciò andò avanti, sperando solo che il professor Olwen non la costringesse a scavare a fondo nella sua spiegazione.
    - Penso di aver pescato questa runa perché… vuole darmi una sorta di messaggio. -
    Non sapeva davvero che dire: si sentiva osservata, forse troppo. Guardò Lancelot, con le guance che si facevano ancor più scarlatte e, dopo un rapido e imbarazzato – Ho finito – si fiondò al suo banco, cercando di farsi più piccola possibile, in modo tale da sfuggire all’attenzione di tutti. In quel preciso istante, avrebbe voluto fuggire.
    © created by dostoevskij


    Scheda Statistiche
    Louise pesca la runa Algiz


    Edited by Louise De Maris - 11/10/2021, 08:19
     
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    Giada McCarthy Stundentessa

    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato"



    Era tempo di una nuova fase di quella lezione, passare dall'interpretare semplicemente una runa leggendo cosa diceva il manuale a renderla come se fosse personale era un passo importante, e sapeva che ogni intervento poteva essere importante per lei e per la sua casata, doveva riuscire a fare bene ogni collegamento e leggere bene la runa che avrebbe pescato dal sacchetto di velluto verde messo dal docente sulla cattedra. Aspettò il suo turno per pescare, poi si avvicinò alla cattedra e mise la mano nel sacchetto. Andò a pescare quasi sul fondo dello stesso, un po' come faceva per le caramelle. Tirò fuori la mano e osservò ciò aveva in essa, su di essa c'era una specie di "F" che riconduceva la stessa alla runa Ansuz. La riconobbe immediatamente. Prese quindi la parola.

    Allora professore, ho pescato la runa Ansuz dal sacchetto che ci ha messo a disposizione.

    Prima di proseguire appoggiò la stessa sulla cattedra.

    Questa runa rappresenta la lingua, l' onestà e gli incontri. Ha il potere di provocare una illusione. Il suo simbolo è una specie di "F". Se non erro nella sua antica versione inglese questa runa veniva collegata al frassino, uno degli alberi che era maggiormente venerato.

    Fece una piccola pausa guardando verso in avanti.

    Tra tutti questi significati che essa ha a livello runico quello che sento maggiormente mio è quello legato agli incontri, infatti credo molto negli incontri che succedono per un caso del destino e poi nasce qualcosa di importante.

    Fece un sorriso sul volto guardando verso il posto vuoto al banco dove era seduta e quindi osservando anche quello che poteva considerare il suo principe azzurro, Julian.

    Credo che abbia pescato questa runa per il fatto che il destino ha voluto che facessi un incontro che ritengo molto importante per me. E credo che questa persona lo sappia che per me è molto importante.

    Concluse così il suo intervento rimettendo la runa nel sacchetto e tornando al banco.

    RevelioGDR


    Giada pesca la runa Ansuz e fa la sua spiegazione del caso alla classe facendo i suoi collegamenti.

    Coraggio: 5

    Empatia: 7

    Intelligenza: 5

    Resistenza: 6

    Tecnica: 5

    Intuito: 6

    Destrezza: 5

    Carisma: 5
     
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    Se ne stava seduto al banco tranquillo, a pensare come decorarselo, quando la voce di Julian gli arrivò alle orecchie, facendolo sorridere. Fece un piccolo finto broncio.
    -Oh no, Julian…e adesso come farò a sopportarti tutto il giorno? Va a finire che ti dovrai fare un riposino solo perché io possa svegliarti!
    Sorrise poi a Siria, che si era seduta accanto a lui, e la ringraziò con lo sguardo per il complimento. In effetti era piuttosto fiero del suo lavoro. Scelsero quel momento per entrare in aula i gemelli O’Connor. Nick sorrise a Brooks e lanciò un occhiata sottecchi a Fitz, sospirando. Squadrò Nathan ridacchiando, sporgendosi leggermente verso di lui.
    -Mc Callister, in realtà, ma ci sei andato tanto vicino che proverò a soddisfare la tua richiesta!
    Avrebbe poi ringraziato il professore per l’aiuto sull’accento, e battuto leggermente le mani per i punti guadagnati, con un gran sorriso. Il cambio di musica gli fece cominciare a battere leggermente il piede sotto il banco, non tanto da dar fastidio, però. Ascoltò le richieste del professore, cercando di racimolare tutto quello che sapeva sulle rune e sul loro significato, per poi infilare una mano nel sacchetto dato a disposizione dal professore, tirandone fuori la runa Naudiz. La guardò per un attimo, fissando il trattino che divideva a metà la linea retta, per poi stringerla in mano e guardare il professore.
    -Ho pescato Naudiz, la runa che si traduce con la parola bisogno, e come concetti chiave i suoi significati sono la necessità, il dramma, il dolore a breve termine per il guadagno sul lungo termine, o semplicemente i fare ciò che deve essere fatto. - la riguardò per un attimo - Il suo numero runico è il 10, è associata al fuoco e al colore nero, oltre che ad essere associata alla lettera n del nostro alfabeto. Associo questa runa al significato di necessità, la maggior parte delle volte, qualcosa che manca e di cui hai bisogno, il dover lavorare duro per poter ottenere questa cosa.
    Si passò una mano tra i capelli, lanciando uno sguardo eloquente ma nascosto a Fitz, per poi rialzare gli occhi sul professore, arrossendo appone e lasciando andare la runa sul piano di legno.
    -Ho pescato questa runa perché, oltre ad avere bisogno di qualcosa che ho avuto la fortuna di avere per pochissimo tempo, mi sta dicendo che devo… - si fermò a schiarirsi la gola, cercando in tutti i modi di non dare a vedere quanto quella pesca lo avesse scosso - devo semplicemente impegnarmi, darmi da fare, e con un po’ di fortuna riuscirò a realizzare la mia necessità.
    Si risedette, sospirando e incollando gli occhi su uno dei pipistrelli disegnati sul suo banco. Non avrebbe spostato lo sguardo per nulla al modo.

    © code by LaNine e prelevabile Qui


    Interagisce con Julian Miller, ringrazia Siria e risponde a Nathan Parker King, Saluta Brooks Ryan O'Connor e occhieggia Fitz G. O'Connor. Pesca la runa Naudiz e risponde al prof.
     
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    |marlee "mar" beauvais|


    16|NYC|TWIN|Black Opal

    M
    arlee si ritrovò inglobata in un abbraccio spaccaossa, mentre una voce familiare le spaccava il timpano. Sorrise, sollevando leggermente le braccia per ricambiare l’abbraccio di Brooks, dandogli il buongiorno e facendo un saluto militare a Fitz, ridacchiando. Inaspettatamente, poi un altra voce si unì al coro di saluti mattutini. Era Amalea, la migliore amica di Brooks…o forse non più? La salutò, sorridendole, e alzò una mano come cornice al saluto. Non avevano ancora avuto modo di parlare, ma presto…
    Si riscosse dai suoi pensieri riguardo la ragazzina quando il professor Olwen annunciò il prossimo compito della classe, la pesca della runa. Marlee sorrise, guardando i suoi compagni farsi avanti, per poi alzarsi una volta arrivato il suo turno. Antiche rune era una materia che la affascinava da sempre, e aveva una particolare affinità con le rune. Si avvicinò e infilò la mano nel sacchetto, rimestando un pochino. Poco dopo sul suo palmo stava posata la runa Dagaz, e lei la guardava sorridendo. Cominciò a parlare.
    -La runa che ho in mano ha il nome di Dagaz, ed è una runa positiva, visto che non ha una lettura al contrario, è associata al numero 24, al fuoco e all’aria, alla lettera d del nostro alfabeto e a contrasto con il suo significato la sua corrispondenza astronomica è la luna piena. - se la rigiò in mano, soppesandone traduzione e significati - la traduzione è giorno, sole, e ha come significati metamorfosi, cambiamento e luce solare. Il significato che tendo a scegliere di solito da associare a questa runa è quello di metamorfosi, perché così come ogni giorno è diverso dal precedente così la vita di ognuno di noi è diverso. - alzò le spalle - È ovviamente un significato riduttivo e che secondo me non spiega appieno il significato della runa, ma se dovessi sceglierne uno solo sarebbe sicuramente questo.
    Sorrise al professore, d’un tratto felice di non aver pescato qualche runa che la costringesse a rapportarsi con i sentimenti che le si agitavano dentro, e continuò, sorridendo anche al fratello.
    -Ho pescato questa runa, ne sono certa, perché è un monito a ricordarmi che ogni occasione di questo viaggio che ho intrapreso con i miei fratelli è qualcosa da custodire, e anche se tutto cambia intorno a me la strada è segnata dalla luce del sole, ed è sicura.
    Si sedette, tracciandosi sulla mano con le dita i contorni di quella runa appena pescata, sorridendo leggermente e alzando lo sguardo a seguire le successive pescate.


    PARLATO - ASCOLTATO - PENSATO - NARRATO
    bymars




    Saluta chi l'ha salutata, pesca la runa Dagaz e risponde al prof
     
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    parlato - pensato- ascoltato
    Proprio lei, che in genere era davvero difficile da distrarre, aveva dedicato a Nathan un’occhiata più profonda del solito, accennando un breve sorriso e lasciandogli posto al suo fianco, per quanto non mancò di alzare gli occhi al cielo di fronte alla sua informalità e alla sua distrazione. “Buongiorno anche a te… devo ricordarti che Lancelot è un docente e non il tuo compagno di stanza?” mugugnò a mezza voce, fingendosi concentrata sulla zucca su cui stava lavorando, come se il suo intero corpo non reagisse, ormai, alla presenza dell’ametrino, cambiando quasi del tutto posizione in funzione della sua vicinanza o lontananza.
    Alzò un sopracciglio alla correzione di Lancelot sulla zucca, perché a lei importava molto poco di quel che poteva succedere se qualcuno avesse preso una zucchetta di vetro in testa, ma preferì di gran lunga non commentare, concentrandosi su altro. Come per esempio sul fatto che il docente l’avesse appena difesa, o quantomeno avesse ricordato a Nathan che lei aveva parlato e che avrebbe dovuto ascoltarla di più. Non potè fare altro che alzare un sopracciglio, inclinando appena la testa e lanciando al ragazzo un mezzo sorriso sornione.
    “Sono contenta di non essere l’unica a notarlo. Devo insegnarti come non distrarti troppo?” lo punzecchiò con una vaga malizia, seppur sempre elegante, nella voce. Avrebbe poi allungato una mano per pescare una delle rune dal sacchetto verde, preferendo concentrarsi sul resto della lezione almeno per il momento: non aveva intenzione di venire meno alla sua promessa di essere una studentessa puntuale e seria per colpa di Nathan, e preferiva di gran lunga portare a termine il compito che cominciare a parlare con lui, estraniarsi da tutto e tutti e dover ammettere quanto la coinvolgesse.
    Avrebbe estratto piano la mano dal sacchetto, svelando la runa e alzando appena un sopracciglio: si aspettava tutto ma non quella, per lei, non al contrario se non altro. “Kenaz, la runa della creatività e della guarigione interiore. Una Runa decisamente spirituale.” commentò a primo acchito, salvo poi ragionare e cominciare a trovare qualche senso a quella scelta fatta dal destino. “E’ la Runa legata al fuoco, intenso come le energie che abbiamo dentro di noi e che aspettano solo di essere liberate.” continuò, lanciando una vaga occhiata a Nathan mentre realizzava quello che stava cominciando a comprendere, salvo poi lanciare un’occhiata anche agli altri compagni per dissimulare, cominciando a sentirsi leggermente a disagio. Era raro che provasse una sensazione simile, era solita mantenere sempre una certa compostezza in pubblico e aprirsi così tanto, con così tante persone , non era proprio da lei. “Se pescata dritta rimanda alla nostra torcia ancestrale, quella che i nostri antenati erano convinti avessimo con noi prima ancora di nascere, per guidarci nel nostro percorso come spiriti. Se pescata al contrario, per opposto, indica il buio che alle volte ci avvolge e ci impedisce di agire come vorremmo: confusione, testardaggine, arroganza… tutti sentimenti che ci possono impedire di vedere la nostra stessa luce. Significa dover cercare dentro sé stessi la ragione del proprio malessere.” serrò appena la mascella, solo per un istante, schiarendosi poi la voce. “Immagino si riferisca a dei conflitti irrisolti, o qualcosa del genere, forse mi sta suggerendo di concentrarmi di più su me stessa e farmi un esame di coscienza. Al momento non mi viene in mente nulla con il quale dovrei farei i conti.” mentì alla fine, perché sapeva bene quale fosse uno dei suoi grandi ostacoli, uno delle sue grande verità nascoste nell’ombra, e il fatto che stesse lentamente venendo alla luce, anche se solo con Nathan, non significava che facesse meno male, ma non aveva intenzione di parlarne di certo davanti a tutti.
    code made by gin



    Interagisce con Lancelot e Nathan Parker King.
    Pesca Kenaz al rovescio e dà la sua spiegazione.
     
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    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato"

    Era chiaro che il professor Olwen aveva una parolina per tutti, ma quando a lui concesse solo quel commento per il suo abbigliamento, quasi ci stava rimanendo male. Guardò i suoi abiti tornare a posto, mettendo un finto broncio e alzando lo sguardo poi sul professore «Sono loro che non vogliono star apposto. Io ci provo, davvero...» - scosse il capo sospirando, lasciando cadere il tutto, attratto soprattutto dalle parole di Nicholas che gli donarono un sorriso smagliante, facendo guadagnare al compagno di stanza un braccio attorno alle sue spalle«Potrei prenderti in parola e sarai costretto a svolgere il tuo compito, Nich. Però magari quando siamo soli io e te, che ne pensi?» - il suo sorriso si trasformò in un ghingnetto divertito, così come il tono si abbasso decisamente affinché quelle parole le sentisse solo il compagno, consapevole che avrebbe veramente potuto mettersi d'impegno per addormentarsi solo per farsi svegliare da Nicholas.
    L'arrivo di Louise gli fece sfoggiare un dolce sorriso, che poi tuttavia si spense quando non venne minimamente intercettato dalla ragazza.

    Quando la lezione andò avanti, Julian prese un respiro profondo, ascoltando le parole del docente, trovando paradossalmente rilassante quella lezione e anche il modo che aveva il professore di spiegare, per quanto non avesse apprezzato il suo stile. Quando sentì Nicholas guadagnare quei due punti, si avvicinò di nuovo al ragazzo «Oh, magari mi insegni anche a vestirmi, la prossima volta così li guadagno anch'io?» - niente, oggi aveva preso di mira il povero Nicholas e non lo avrebbe lasciato per l'intera giornata, ne era sicuro. Quello era il suo modo di dimostrare affetto e non poteva mica limitarsi nell'elargire amore, oh.
    Ascoltò tutti i suoi compagni dopo aver pescato la propria runa, sorrise appena in difficoltà a Giada, mentre si grattava dietro la nuca. «Galeotto fu quel Messico...» - quindi si fece coraggio e dopo i suoi compagni pescò anche lui, ficcando la mano nel sacchetto e cacciando fuori la lingua, mentre un occhio si stringeva in una fessura «Eccola qua!» - disse sprizzante d'allegria «Perth. Maddai!» - allargò le braccia, quasi come se fosse incredulo «La runa Perth, che tradotto significa pero, fa parte nell'aett di Heimdallar, che raggruppa le otto rune delle avversità. Ad essa viene associato il significato di allegria, leggerezza. Sicuramente rappresenta molto il mio essere, non c'è che dire. Ma mi chiedo se ... abbia pescato questa runa per il suo ulteriore significato di segreti. Insomma, ultimamente mi è capito di averne un po' troppi e non vorrei che fosse un avvertimento nel dover stare attento a non caricarmi troppo di questi. Tuttavia, potrebbe anche essere che mi stia dicendo che potrebbe succedere qualcosa da un momento all'altro e che non debba perdere la mia allegria, insomma. Di prendere tutto alla leggera.» - era molto confuso sulla sua runa, insomma, doveva sicuramente star per qualcosa di importante, mica le rune vengono a caso, oh «Oppure mi sta solo avvisando che uno dei miei segreti... potrebbe venire a galla.» - questa volta il suo tono fu più basso e rigirò tra le dita Perth, con la fronte corrucciata e lo sguardo appena appena preoccupato.
    Julian Miller

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    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato"

    Aidan si ritrovò a salutare due ragazze che gli rivolsero la parola. La prima fu Louise, a cui rivolse un sorriso e rispose “Ciao Louise! Eh beh, non posso mancare alle lezioni!”.
    E la seconda fu Amalea, la sua concasata, che decise di mettersi accanto a lui, senza nemmeno chiedere se fosse occupato e a cui fece una domanda. Aidan si voltò verso di lei, la salutò ovviamente e rispose alla sua domanda. “Pare di sì...ci sono voci che dicono che l'anno scorso abbia organizzato qualcosa a Denrise...ma non ne ho l'assoluta certezza.”
    Successivamente si passò ai disegni e alle decorazioni e di tanto in tanto, il dioptase, dava un'occhiata al professore, per vedere cosa stava facendo: Lo vedeva con la coda dell'occhio girare tra gli studenti ad osservare le loro creazioni.
    Finita quella parte, il professore fece apparire degli oggetti e delle creature in aria...e anche degli strani simboli che aveva visto in giro o su internet ma che non aveva mai avuto la curiosità di andare a capire cosa fossero realmente.
    Quando poi Olwen fece il suo nome, tra quelli che aveva premiato per il loro “spirito artistico”, Aidan fece un sorriso compiaciuto e lo ringraziò.
    Il professore parlò, cominciando a spiegare un po' qualcosa riguardo alla domanda che aveva fatto in precedenza, e lui lo ascoltava con attenzione sorridendo anche quando il professore cambiò la musica, mettendo quella che aveva canticchiato lui a inizio lezione. Quando poi invitò i ragazzi a prendere una runa dal sacchetto, Aidan si avvicinò e ne pescò una. La osservò e fece un sorriso sarcastico “Oh! Ma va...E chi lo avrebbe mai detto?” Fece un respiro profondo, cercando di non far uscire in lui nuovamente l'odio totale e continuò. “Ho beccato la runa Hagalaz, ovviamente. Da quello che ricordo, dovrebbe significare 'tempesta, rottura, distruzione.'” Osservò il professore, tenendo il sorrisetto sarcastico e stringendo quella runa nel pugno. “Insomma se non sbaglio si riferisce al momento che stiamo vivendo. Può essere positivo, tipo una nuova vita di coppia...o negativo, tipo la perdita della persona con cui stai. E secondo lei, professor Olwen, perché mai io abbia beccato proprio questa runa? A cosa dovrei associarla secondo lei? Non pensa che la sappiano tutti, ormai? Mi sembra ovvio, no?!” fece un altro respiro e continuò “Io però voglio dargli un motivo che potrebbe andarmi più che bene. Distruzione. È ciò che vorrei fare a quel tizio: Distruggerlo.”
    Forse aveva un po' esagerato, con quell'ultima frase ma nella sua testa c'era un grossissimo 'sti gran cazzi' disegnato a caratteri cubitali.
    Non sapeva nemmeno se aveva capito con esattezza ciò che doveva fare. Ma gli andava bene anche così. Ecco, adesso Aidan non era più tranquillo.
    Aidan Hargraves

    "
    .Accetti ogni dettame, senza verificare. Ti credi perspicace. Ma sei soltanto un altro dei babbei
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    Interagisce con Louise De Maris e Amalea Davidson
    e pesca la runa Hagalaz
     
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    BENJAMIN D'ANGELO
    Se so cos’è l’amore, è grazie a te.

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    PARLATO - PENSATO - NARRATO
    La lezione del professor Olwen proseguì e per Benjamin era una tortura stare ancora tra i banchi di scuola, ma quella mattina però aveva un sorriso stampato sul volto. Così ascoltò come sempre le considerazioni dei suoi compagni, anche perché per lui era un modo di apprendere quante interpretazioni di Halloween c’erano. Osservò con lo sguardo celeste prestando attenzione a tutto quello che gli accadeva attorno a se: Nathan come al solito stava rovinando la lezione di Antiche Rune la sua materia preferita. Sapeva bene che l’ aveva fatto anche l’ anno scorso, non era neanche contento. Così Benjamin fece un’ espressione scocciata che apparve sul suo viso.

    ‘Ancora una volta... l’ ha fatto, ma non capisce che così ci fa perdere punti..’

    Pensò il secondino dai cappelli biondi e gli occhi azzurri che non era neanche felice di rivederlo in quel momento. Non voleva mostrarsi arrabbiato con lui, ma gli mando uno sguardo truce, doveva imparare che a scuola si veniva con la divisa come l’ aveva indossata lui. Dopo che il professor Olwen ebbe ripreso il suo compagno vide che con la bacchetta cambiò musica che riconobbe subito.

    “E’ Michel Jackson ? “

    Domandò stupito al professor Olwen mentre lo ascoltò in silenzio come sempre faceva e dava dei punti in più ai loro compagni che se lo meritavano proprio. Si era vero che aveva passato due anni con Olwen, ma prima di Hidestone aveva passato quattro anni a IIvermony e aveva seguito il corso di Antiche Rune. Cosi Benjamin si alzò e si avvicinò alla cattedra, dove c’era il sacchetto verde e pescò la runa Tiwaz. Si spostò accanto al professor Olwen e gliela mostrò.

    “ Professor Olwen ho pescato la runa Tiwaz che fa parte del terzo blocco dell’ alfabeto runico o Futhark chiamate le rune dell’ apprendimento. E’ associata al dio Tyr del regno del nord, e compare anche nei tre scritti runici, anglosassone islandese e norvegese, mentre in quello inglese viene chiamata stella polare, che ha un triplo significato di guerriero, coraggio e scontro. Per me questa runa simbolizza avere coraggio di affrontare le situazioni in cui ti trovi o di proteggere qualcuno a cui tieni. “

    Sorrise mentre puntò lo sguardo su Aibileen facendole capire quanto ci tenesse a lei perché era stata la prima con cui ha legato e raccontato di se stesso. Fece una pausa prima di rispondere all’ ultima domanda.

    “ Ho pescato questa runa ditta perché... mi rappresenta come un guerriero che affronta le situazioni in cui si trova, poi è una runa che può rafforzare le difese immunitarie, allontanare l’ansia e la depressione e infine ha come simbolo animale, il lupo, l’ elemento Aria e il colore Rosso che secondo me può significare amare qualcuno di importate, poi può anche determinare un equilibrio tra il bene e il male. Se invece la punta è rovesciata significa che ti abbatti davanti alle difficoltà senza affrontarle. ”

    Dopo che ebbe finito di parlare fece un sorriso soddisfatto di come aveva esposto la sua spiegazione, sperando di aver azzeccato i collegamenti e infine la rimise dentro al sacchetto e poi tornò al suo banco mettendosi seduto, accanto ad Aibileen, aspettando che il professor Olwen continuasse la sua lezione.


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    @yuiccia



    domanda se la canzone sia giusta. Poi guarda maleNathan Parker King infine guarda Aibileen Beatrix mentre spiega la runa Tiwaz e poi aspetta il continuo della lezione.
     
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54 replies since 4/10/2021, 17:17   1262 views
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