Lezione Biennio 21/22

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    Lancelot OlwenDocente di Rune
    Tenere la prima lezione del martedì non era mia semplice, specialmente se insegnavi rune, ma quel giorno Lancelot era convinto che avrebbe reso i propri discenti meno inclini a restare tra le braccia di morfeo, al loro arrivo.
    ‘Molto carina… anche se… ci vuole un tocco di musica’ disse lui, ruotando la bacchetta e diffondendo per la stanza una flebile melodia, che si sposava incantevolmente con il nuovo setting dell’aula, caratterizzato da teschi in cartapesta posati sui banchi e sulla scrivania, pipistrelli e ragni neri di carta appesi al soffitto e, dulcis in fundo, scritte fumose variopinte che aleggiavano per tutta la stanza, rigorosamente in runico.
    “Benvenuti ragazzi” avrebbe esordito alle 8 in punto, osservando l'orologio non poco compiaciuto “Si avvicina il 31 ottobre e ho pensato che fosse carino addobbare a tema la stanza e, perché no, renderla anche più vostra, del resto non stiamo forse studiando le magie di scrittura? I latini amavano dire Verba volant, sprita manent: se avete voglia di personalizzare l’aula, sbizzarritevi… potete addobbare i teschi in stile messicano, colorare i pipistrelli e i ragni oppure scrivere sui banchi o le pareti…” propose lui, esitando poi un istante, mentre stava decorando un pipistrello con strie dorate “Ovviamente, parlo di doni, non dispetti: spero nessuno mi costringerà a togliere punti” propose infine con una breve risata, sedendosi al suo posto e scrivendo sulla lavagna in un arancione brillante il nome di Halloween.
    L'uomo si sistemò il colletto della propria camicia blu notte, poi riprese a parlare“Mentre ci sbizzarriamo, ditemi, cosa sapete delle tradizioni legate al 31 ottobre e al 1 novembre? Da musicista e docente, detesto lavorare in silenzio” sorrise, dolcemente, facendo levitare quanto colorato fino a legarlo ad uno spago pendente dal soffitto.

    Entrata

    Benvenuti alla vostra lezione di rune!
    Come vedete rispetto ad una normale entry vi trovate più stimoli del normale: avete una domanda molto colloquiale e degli stimoli. A voi se e cosa cogliere, in coerenza e coscienza ;)
    Per quanto riguarda le decorazioni, sappiate che il riferimento ad Atramenta sarà per i vostri PG lampante: è un mese buono che ne parlate al primo anno e il secondo avrà ancora vivido quanto fatto nella escursione per Ostara.
    Non è una prova pratica, quindi non mi aspetto descrizioni dettagliate: fate come volete.

    Scadenza: sabato 09 ottobre 2021 ore 23.59

    Divertitevi e divertitemi!
     
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    ? James Beauvais ?
    « La vita è un’enorme tela: rovescia su di essa tutti i colori che puoi.
    »



    Il martedì mattina non era proprio il massimo iniziare la giornata con la materia di Antiche Rune, non era la sua preferita ma sapeva che se voleva fare bene in quella sua avventura inglese ogni lezione. Aspettò la sorella Marlee Beauvais per arrivare insieme in aula, non erano nella stessa casata ma almeno potevano stare vicini a lezione, era poco ma sicuro.

    Buongiorno Mar. Sei pronta per la lezione?

    Arrivarono vicino ala porta dell'aula poi entrò tenendo la porta alla sorella. L'aula era addobbata alla perfezione, sembrava una festa di Hallowen con musica a tema, mancava solo qualche vampira e un banco dove venivano serviti drink, poi sarebbe stata perfetta come location. Salutò il docente.

    Buongiorno professor Olwen.

    Gli fece un sorriso poi raggiunse un banco facendo cenno alla sorella di mettersi vicino a lui.

    Ci mettiamo qui che ne dici?

    Poi la lezione ebbe effettivamente inizio. L'idea di decorare la stanza con delle cose aggiuntive non era male. Prese uno di quei teschi e inizio a dargli nel colore nel frattempo, voleva fare la sua parte. Alla domanda del docente ci pensò un attimo poi prese la parola.

    Professore, la festa di Hallowen che si tiene come ha detto lei tra il 31 ottobre e primo novembre è una festa molto nota e famosa nel paese di dove proveniamo io e mia sorella Marlee, gli Stati Uniti. E' nata nel mondo babbano, alcuni legano le sue origini alle festa degli antichi romani dedicata alla dea della frutta, Pomona. Uno dei simboli più noti di questa festa è proprio la zucca intagliata legata a Jack-o'-Lantern e la sua leggenda, un fabbro irlandese che fece un patto con il diavolo e rimase un'anima tormentata. Di fatto le prime zucche intagliate almeno in America si sono viste all'incirca nella prima metà del XIX secolo.

    Concluse così il suo intervento.

    ? Scheda Pg ? 16 anni ? Ametrin ? Ricco ?

    © psìche



    James arriva a lezione con sua sorella Marlee, poi interagisce salutando il professore e rispondendo alla sua domanda.

    Coraggio: 6

    Empatia: 4

    Intelligenza: 5

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    Giada McCarthy Stundentessa

    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato"



    Un nuovo giorno nel castello, un martedì mattina come tanti che però era legato a una prima ora di lezione decisamente non al massimo del piacere per i suoi gusti, Antiche Rune era una materia che credeva interessante ma non del tutto piacevole, preferiva più le cose d'azione a livello accademico. Dopo una buona colazione in Sala Grande salì nel dormitorio a prendere le cose necessarie per la lezione e raggiunse l'aula in poco tempo, non voleva arrivare tardi. Arrivata alla porta superò rapidamente la stessa spingendola verso l'interno dell'aula. Salutò immediatamente il professore.

    Salve professor Olwen.

    La stanza era decisamente cambiata dall'ultima lezione, addobbi stile Hallowen, musica che rendeva interessante l'ambiente in se. Era si vero che Hallowen era vicino ed era giusto portare il castello e le lezioni verso quel tema, approvava l'idea del docente. Si aspettava che le fossero fatti dei doni, non che fosse lei a farli, ma a una persona un dono lo avrebbe fatto con piacere. Prese come detto dal professore uno di quei ragni da colorare e iniziò a fare ciò, quello era un dono per Julian e gli avrebbe dato alla fine della lezione. Prima di completarlo la lezione andò avanti, il professore fece una domanda alla classe, era chiaro che lo avrebbe finito prima della fine della lezione nei tempi morti quel ragno. Provò a dire la sua sulla festa di Hallowen. Alzò la mano e attese il suo turno prima di parlare.

    Allora professore, la storia di questa festa risale a tempi lontani, remoti. E' collegata alla notte di Ognissanti. I celti avevano la festa di Samhain, da essa deriva proprio Hallowen, ovvero la celebrazione dell’anno nuovo per quel popolo. Per loro quella data, il 31 ottobre era un momento in cui non c'erano più barriere tra il mondo dei vivi e dei morti. Gli spiriti per loro tornavano in vita in quella data. Nel medioevo era famosa la “soul cake”, conosciuta come la torta dell’anima, questa torta veniva richiesta dai bambini porta a porta ed era legata una tradizione chiamata “souling”. E' da lì che è nato il noto dolcetto o scherzetto.

    Concluse il suo intervento lasciando la parola agli altri.

    RevelioGDR


    Giada saluta il docente, prende posto a sedere in un banco, poi risponde alla domanda.

    Coraggio: 5

    Empatia: 7

    Intelligenza: 5

    Resistenza: 5

    Tecnica: 4

    Intuito: 6

    Destrezza: 5

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    Harry Wood
    Black Opal | 16 anni


    Una nuova lezione, un nuovo giorno in accademia che era appena iniziato, la sveglia quel martedì mattina non era stata facile ma lo aveva salvato in corner la colazione, un buon tè lo aveva decisamente svegliato e quei biscotti al burro lo avevano rimesso al mondo. Per affrettare i tempi aveva preso quello che serviva per la prima lezione, quella di Antiche Rune, libri, fogli, penne e tutto il resto, non voleva arrivare impreparato in aula. Dopo la fine della colazione non aveva molto tempo e appena uscito dalla Sala Grande si diresse verso l'aula dove si sarebbe tenuta quella lezione. Erano già arrivati diversi studenti prima di lui ma non era un problema dato che era in perfetto orario. Superò la porta, e per prima cosa notò quel cambiamento di arredo tutto in stile Halloween, la musica che scorreva nell'aula e la cosa gli piaceva molto. Lo salutò con un bel sorriso sul volto.

    Buongiorno professor Olwen. Come sta?

    Si portò quindi verso un banco, e a quella proposta non poteva dire no, provare a fare un pensiero o un addobbo con quello che era presente, poteva fare una cosa per Leah, le voleva bene a quella ragazza senza ombra di dubbio. Riservò il posto accanto a lui nel banco proprio per Leah Branwen. A quel puntò ascoltò le prime parole della lezione effettiva, una domanda interessante quella sulle leggende di Halloween e poteva dire la sua in merito, in casa sua la festa era presa seriamente. Però gli altri studenti lo anticiparono su quello che voleva dire, e a quel punto si ritrovò senza altro da aggiungere. Aveva imparato che era meglio non dire le stesse cose, meglio stare zitti in certe occasioni.

    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato" | Scheda | Stat.
    RevelioGDR

    Harry saluta il docente, prepara un teschio da colorare per Leah, poi risponde alla domanda.

    Coraggio: 10

    Empatia: 07

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    Resistenza: 08

    Tecnica: 07

    Intuito: 08

    Destrezza: 07

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    NICHOLAS MC CALLISTER | 06/02
    16 | I ANNO | Dioptase


    Il cervello di Nick fece appena in tempo a notare che la testa stava inesorabilmente cadendo verso il piatto di uova strapazzate, tanto che la mano posta a sostegno riuscì a recuperare l’equilibrio solo all’ultimo. Scuotendo la testa e stropicciandosi gli occhi con le mani Nick sbadigliò, dandosi dell’idiota. Ok, il libro era bellissimo, e la storia era talmente interessante che sarebbe stato effettivamente complicato non riuscire a leggerlo tutto d’un fiato. Ma, Merlino, erano le tre e mezza quando era riuscito finalmente a mettere un punto alla storia, e ora ecco i risultati: il cervello in panne e una lezione di Antiche Rune da svolgere, insieme a tutta la giornata scolastica, ovviamente. Si alzò dalla panca, mettendosi la borsa in spalla e trascinandosi lentamente verso l’aula.
    Appena entrato, notò subito l’atmosfera Halloweenesca, che gli fece recuperare un po’ di vigore e attenzione. Si ritrovò a canticchiare la canzoncina che risuonava in sottofondo, una delle preferite di sua sorellina Mary Lou quando arrivava Ottobre.
    -Buongiorno Professore! - salutò sorridendo, per poi alzare una mano anche in direzione di Giada, l’unica sua compagna di casata presente al momento. - possiamo davvero?
    Accomodatosi al banco, scelse di decorare dei festoni a forma di zucca, tutte con delle facce diverse. Sopppesò il momento e decise le avrebbe colorate mentre rispondeva alla domanda del professore, grato che avesse chiesto. Nick era un po’ un patito di mitologia greca, e domande come quelle lo facevano sempre felice.
    -Non so ne lo sa, presumo di si in realtà, ma anche i greci avevano Halloween! - Alzò le spalle - beh, non proprio Halloween, ovviamente, ma delle celebrazioni chiamate Antestèrie o Antesterìe, non so benissimo dove vada l’accento. - Decise che avrebbe decorato anche il suo banco, ma prima voleva finire di rispondere - Erano due giorni di festa, uno dedicato totalmente al dio Dioniso, che è simile sotto certi aspetti a Jack O’Lantern, e il secondo giorno invece ci si facevano scherzi e ci si scambiavano dolciumi, anche ai morti e a Ermes, che avrebbe portato le anime nell’aldilà.
    Si sistemò meglio sulla sedia, finendo per sussurrare un “atramenta” compendo un piccolo quadrato con la bacchetta per crearsi un motivo a pipistrelli sul bordo del banco e decorare anche le zucche
    -Insomma, secoli e secoli di storia, ma noi esseri umani siamo proprio sempre gli stessi! - guardò il prof - lei ha qualche tradizione preferita?

    Parlato - Narrato - "Pensato"- Ascoltato
    | Demons run, when a good man goes to war | code by ms. atelophobia



    Arriva a lezione, saluta Giada McCarthy e il prof, si crea un piccolo motivo a pipistrelli sul banco e un festone con le zucche, e risponde alla domanda del prof.
     
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    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato"

    Martedì era un giorno come tutti gli altri della settimana e Julian, come ogni mattina, era di umore favoloso. Aveva fatto colazione e si era avviato verso l'aula cercando di non perdersi nemmeno un volto delle ragazze degli anni successivi al suo, così da mettere in lista qualcuna di loro, nell'eventualità di una giornata noiosa.
    La prima lezione del giorno era quella di Rune e doveva ammettere che il docente non era niente male, per quanto lo trovasse fin troppo principesco (?) e non riuscisse a capire se fosse solo scena o meno.
    Povero Lancelot, questa narratrice sa quanto ama questo strano Olwen, ma non può frenare l'istinto di Julian a credere che lui sia decisamente un cioccolatino alla gianduia che non aveva tanto polso.
    Entrato in aula, il dioptase si guardò attorno, trovando che avesse anche un ottimo gusto «Professor Olwen. Davvero belle queste decorazioni.» - aggiunse con un cenno del capo a mo di saluto. La sua divisa non era precisa e stirata come ci si aspetterebbe, ma la camicia era mezza fuori dai pantaloni e il colletto non ben allacciato, così come la cravatta.
    Si avvicinò a Giada, poco dopo «Ehi principessa, che te ne pare di queste decorazioni?» - disse facendole un occhiolino e prendendo posto vicino a lei e Nicholas. A quest'ultimo donò uno sguardo da testa a piedi, con un leggero sorriso sul volto, che lo portava a sembrare molto più ammiccante che amichevole «Ehi Mc Callister, stamattina mi hai lasciato da solo e non mi hai svegliato. Va che ci rimango male quando non mi svegli tu.» - gli disse, lanciandogli un bacio volante, prima di afferrare un teschio e poi prendere la bacchetta e tracciare un quadrato «Atramenta» - avrebbe proferito la formula, sperando che l'incanto sarebbe riuscito e avrebbe potuto avere il suo inchiostro colorato per tentare di rendere più vivace quella testa morta (?) con colori decisamente diversi e decorazioni ideali «Ah, il Mexico...» - sospirò lui, guardando di sottecchi Giada, con un sorriso complice.
    La domanda del docente, poi, non fece altro che attivare i suoi neuroni già belli che vivaci: ascoltò i diversi presenti, tra il primo e il secondo anno si alzarono mille notizie su quella festa.
    Lasciò spazio agli altri e mentre dipingeva il suo teschio delizioso, iniziò a parlare «Il Dia de Los Muertos.» - disse lui, prima di guardare verso il docente per una breve pausa dalla sua opera d'arte «L'Halloween come viene chiamato in Messico, l'antica terra dei Maya. E' la festa dei Morti, ma a differenza di quello che sembra, è una giornata di festa, dedicata alla vita. C'è un tributo ai morti, certo, ma con un accompagnamento di allegria, spenzieratezza, festa.» - sospirò appena, riprendendo a disegnare, mentre continuava «Se non ricordo male, ha origini molto antiche, atzeche se non erro. E' una vera e propria commemorazione per il ritorno dei defunti sulla terra dei vivi. La morte viene rappresentata da uno scheletro con sombrero e... dovrebbe chiamarsi La Ca... La Catrina! Sì.» - disse assottigliando un po' lo sguardo, cercando nella sua memoria altro a riguardo «Questa è una rappresentazione sicuramente più recente, ma comunque è diventato simbolo e tradizione di questa usanza, la rappresentazione va a significare una vera e propria burla nei confronti della morte. Si allestiscono degli altari nelle case e nei cimiteri per accogliere i morti nel nostro regno, quello dei vivi. Sopra vi è cibo, acqua offerte, si cena insieme, si balla, si canta, si suona. E' totalmente diverso dall'Halloween che noi ricordiamo, quello triste, lugubre, terrificante... Loro festeggiano.» - quindi si mise a tacere, mostrando nuovamente una passione per quel Paese favoloso.
    Interazione con Nicholas Mc Callister e Giada McCarthy. Poi racconta del Dia de los Muertos
    Julian Miller

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    Light my fire.
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    Studente, I anno - Dioptase

    code by ©#fishbone

     
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    Black Opal
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    |marlee "mar" beauvais|


    16|NYC|TWIN|//

    B
    orsa alla mano, divisa in ordine e capelli…più o meno. Marlee sbuffò davanti lo specchio, passandoli le mani leggermente bagnate tra i ricci per cercare di ridargli una forma decente, per poi arrendersi e mandarli al diavolo. Fece la linguaccia al suo stesso riflesso, per poi infilarsi al volo le scarpe e uscire dal dormitorio, passando per la sala grande e infine in corridoio. Dopo un paio di minuti di camminata si ritrovò davanti l’aula, trovando suo fratello già li ad aspettarla.
    -Buongiorno a te! Si, sai che adoro Antiche Rune!
    Scivolò dentro l’aula dietro al fratello ringraziandolo con un sorriso per averle tenuto la porta, e si fermò un attimo ad ammirare tutte le decorazioni che la adornavano. Sentì il sorriso affiorargli sulle labbra, e si girò verso il professor Olwen di scatto.
    -Wow, prof, è veramente bellissimo! - si rese conto della gaffe - ehm, buongiorno, innanzitutto.
    Si rigirò verso il fratello, accomodandosi accanto a lui e ascoltando le parole del biondo dietro la cattedra. Non aveva neanche finito di parlare che Marlee aveva già la bacchetta in mano e stava tracciando un quadrato in aria. Nell’altra mano un pipistrello completamente bianco.
    -Atramenta! - Mentre era impegnata a decorare il suo pipistrello stava ascoltando attentamente le risposte degli altri studenti, annuendo a se stessa ad ogni risposta che ascoltava. Non appena Julian smise di parlare, prese parola lei, guardando il professore.
    -Non parlerò di tradizioni che conosco, visto che mio fratello e gli altri sono stati decisamente esaustivi nel farlo, ma è interessante notare come tutti prendiamo il 31 Ottobre e il 1 novembre come un pacchetto unico, quando in realtà la vera festa pagana rimane il 31, e il primo novembre fu solo un modo della chiesa per cercare di - mimò le virgolette con le dita - limitare i danni e fare in modo che la gente si concentrasse di più su Ognissanti.
    Si appoggiò allo schienale della sedia, inclinando la testa verso destra e lasciando il pipistrello ormai ben decorato sul banco.
    -Insomma le vere tradizioni dell primo novembre quali sono? Andare in chiesa e pregare?
    Tornò quindi a rilassarsi sulla seduta, aspettando un resoconto dal professore.

    PARLATO - ASCOLTATO - PENSATO - NARRATO
    bymars


     
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    Ametrin
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    BENJAMIN D'ANGELO
    Se so cos’è l’amore, è grazie a te.

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    PARLATO - PENSATO - NARRATO
    Ancora ho il ricordo nitido della lezione fatta un anno prima: Ero un giovane sedicenne che iniziava il suo percorso e in quella lezione il professor Olwen mi aveva insegnato a colorare le uova con l’incantesimo Atramenta e dove avevo scritto due semplici parole che potevano significare la primavera Risveglio e Luce.

    Benjamin quel martedì mattina aveva impresso nella mente ancora il ricordo della splendida lezione della colorazione fatta alle uova tenuta dal Professor Olwen l’anno prima. Non poté dimenticare quello che aveva fatto quella volta. Un sorriso spuntò sul volto. Dopo essersi ripreso dal sogno, capì che era arrivato già al suo secondo anno di studi e stava crescendo. Mentre ancora una volta si ritrovò dentro le mura dell’Accademia nel suo dormitorio a dormire quando lo sguardo celeste all’improvviso si spostò verso la sveglia che teneva sul comodino che segnava le ore 7.00. Così aprì i suoi occhi celesti ancora mezzo addormentato saltò giù dal letto.

    ‘Perché il professor Olwen mi fa alzare cosi presto eh che modo sarebbe... di martedì mattina poi ... ’

    Pensò Benjamin con un ‘ espressione che andava tra scocciato e innervosito. Voleva dormire di più, ma ovviamente non poteva così si preparò indossando la divisa scolastica e andando a rinfrescarsi la faccia in bagno aprendo l’acqua insaponando le mani poi il viso per sciacquarsi il volto prima di cambiare espressione che diventò più dolce se pensava ad Aibileen, era l’unica cosa che lo rendeva felice. Mentre si recò a far colazione nella sala Grande gli mandò un messaggio.

    Buongiorno Aibi ti va se vieni con me alla Lezione di Antiche Rune?

    Spedì il messaggio aspettando una risposta dalla ragazza mentre terminò la sua colazione per recarsi al primo piano dove si trovava l’aula e senza esitazione entrò osservando con lo sguardo sentendo una strana musica che gli piaceva nonostante amava quella festa che gli fece ricordare quando era piccolo e aveva paura, ma quest’anno era diventato un ragazzo meno pauroso non si spaventava quasi mai. Cosi si pose in un tavolo vuoto, dove si mise a dipingere un pipistrello per Aibileen che mise sul banco vicino al suo. Le avrebbe tenuto il posto alla ragazza da bravo cavaliere. Mentre la aspettò, puntò lo sguardo celeste atto
    attorno a sé vedendo che aveva messo teschi, pipistrelli e ragni da colorare poi posò lo sguardo sul il professor Olwen che salutò cordialmente come sempre.

    “Salve Professor Olwen!”

    Disse mentre un lieve sorriso apparve sul volto ascoltando, la flebile musica di sotto fondo poi provò a dire la sua, sperando che fossero giuste le parole.

    “La vera storia del 31 Ottobre Halloween nasce in Irlanda ed è chiamata Samhain che i celti consideravano come il loro inizio anno e significa il periodo di traslazione tra le quattro stagioni: inverno autunno, primavera e l’estate. E’ il periodo in cui le barriere tra vivi e morti sono annullate. Si credeva anche che i morti tornassero in vita per possedere gli esseri viventi. Se non mi sbaglio, esiste anche un mito che riguarda questo mondo: Terrorizzava un villaggio e la gente per sfuggire a questa possessione dovevano spegnere i caminetti rendendo le case buie e inospitali e poi dovettero mascherasi per cacciarli via. Con il passare del tempo alcune tradizioni sono rimaste come travestirsi da mostri, streghe e vampiri oppure intagliare zucche come nella leggenda Irlandese di Jack O’ Lantern che molto famosa. Racconta di Jack un fabbro avaro che si ubriacava fino a quando non incontrò un diavolo, in bar, poiché la sua anima era destinata al diavolo. Jack mise dentro il suo borsello il diavolo trasformato in moneta. Gli promise se lo avesse librato gli avrebbe preso l’ anima così lo liberò. Dieci anni più tardi il diavolo si ripresento ancora una volta per riprendersi di nuovo la sua dannata anima, ma come sempre Jack fu furbo incise una croce. Dopo aver discusso parecchio i due arrivano a un compromesso. Jack però commise tanti peccati che quando morì fu rifiutato sia dal Paradiso che dall’ Inferno dal diavolo stesso che gli ricordò il patto stretto, ben felice di farlo vivere come anima tormentata per l’ eternità. Dall’ Irlanda viene esportata poi in America dove esistono varie tradizioni americane rispetto a quello inglese come ad esempio le candy Corn, i vestiti originali e sexy,birra alla zucca,imbrattare le proprie case, le decorazioni e il dolcetto o scherzetto visto che per gli inglesi è una festa più legata da un lato ai bambini e dall’ altro ai temi oscuri come la morte, l’ occulto e ai mostri. Ora passiamo anche nel mio paese l’ Italia Halloween è legato alla festa Ognissanti che cade il 1 novembre che è una festa religiosa che deriva da All Hallows Eve. Ora vi dirò come la festeggiamo noi pugliesi: In un piccolo borgo di Foggia chiamato Orsara non si festeggia proprio Halloween ma una cosa simile chiamata Fucacoste e Cocce Priatorje, il falò del purgatorio. Le cocce non sono altro che zucche intagliate che si mettono dentro i lumini. Però la nostra festa risale all’ anno mille. Infatti tra 1 e 2 novembre le zucche vengono messe davanti alle casa per scacciare l’ anima ai dannati. Allo scoccar della mezzanotte la questua: uomini vestiti in nero fanno una processione per bussare ad ogni porta. Chiedevano l’aneme d’i murt” l’ anima dei morti gli avanzi che davano ai poveri con una lanterna per scaldarsi. Ah ! Dimenticavo che anche i grechi ne avevano una chiamata ANTESTERIE con la figura del dio Dioniso che aveva la stessa funzione di Jack O’ Lantern, ma anche l’ antica Roma festeggiava Halloween tre volte l’ anno con la tradizione "Mundus Cereris".”

    Aveva detto tutto quello che sapeva riguardo alla domanda che il professor Olwen gli aveva chiesto di rispondere e sembrava soddisfatto di come aveva detto, così Benjamin lasciò parlare anche i sui compagni e in silenzio attese che il professor iniziasse la lezione.





    Scheda - Statistiche - Outfit

    @yuiccia



    Saluta il prof Olwen e poi risponde alla domanda che gli pone
     
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    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato"

    Nuova mattina, nuova lezione, forse un pochino troppo presto per i suoi gusti di quel giorno, ma era solo colpa sua se stava con le occhiaie sin sotto il mento, sarebbe potuta andare a letto prima e invece si era persa via a rispondere a alcune lettere da casa, la lettera alla madre era arrivata persino a due fogli di pergamena.
    Dopo aver fatto una veloce colazione si ritrovò a girare per i corridoi come un fantasma, non riusciva proprio a svegliarsi e soprattutto il mantello nero che portava molto spesso con se le faceva assumente un'aria davvero spettrale. Fece il giro più lungo che potette per arrivare all'aula di Rune, doveva riuscire a svegliare il cervello in qualche modo e l'unica idea che le era venuta fu quella di camminare per i corridoi, non poteva di certo bersi litri e litri di caffè, ci teneva ancora al suo cuoricino.
    Arrivata alla porta dell'aula aspettò che un altro studente entrasse prima di lei e quando il ragazzo aprì la porta la sua mente fu invasa dalla musichetta che proveniva dalla stanza. Non poteva crederci, amava alla follia quel cartone babbano e da bambina lo rivedeva a ripetizione durante quel periodo dell'anno.
    Chissà se qui in Accademia ci sarebbe modo di vederlo...
    Quel pensiero la fece sostare un poco proprio sul limitare della porta, appena prima di varcare la soglia, così qualcuno da dietro le diede una piccola spinta per farla avanzare risvegliandola dal pensiero. In quel momento notò tutta l'aula addobbata in tema, un sorriso le si allargò sul volto e con un dito si avvicinò a uno dei ragni che pendevano dal soffitto mettendosi a infastidirlo per farlo dondolare un poco, proprio come una bambina quasi si mise a ridere da sola per quella cosa.
    Buongiorno Professore! Adoro come ha decorato l'aula e in verità volevo capire se si poteva organizzare una serata film col cartone dal quale è tratta questa musica
    Perchè non approfittare subito per chiedere tale cosa, alla fine era la cosa migliore chiedere a un docente, si sarebbe immediatamente saputo se fosse possibile o meno.
    Mentre attendeva la risposta del prof si incamminò tra i banchi in cerca di un posto dove sedersi e mettersi a decorare pure lei. Non era molto brava con la manualità ma voleva mettersi d'impegno pure lei per dare un suo tocco all'aula.
    Notò Nicholas seduto poco più in là e senza nessuno nel posto vicino, così senza pensarci molto andò a sedersi al suo fianco, sorridendogli immediatamente e soffermandosi a osservarlo mentre faceva quel festone con le zucche.
    Ma sono fighissime!
    Posata la borsa al lato del banco prese anche lei la sua bacchetta e, recuperando uno di quei graziosi ragni che pendevano dal soffitto, si mise a decorarlo in modo alquanto artistico e forse fuori luogo per quella festa.
    Atramenta!
    La decorazione che aspettò a quel ragno, e anche a qualche altro, fu un chiaro rimando ai dolciumi che si utilizzava richiedere durante quella festa. Niente di lugubre poteva uscire da lei, era sicuramente più incline a cosa colorate e dolci.
    Siria era totalmente concentrata in quelle decorazioni, la si poteva notare con la punta della lingua tra i denti e presissima dal rendere una caramella della forma perfetta, o meglio rendere un ragno un caramella colorata.
    Alla domanda del professore alzò lo sguardo verso di lui e rimase un momento ferma ad ascoltare quello che gli altri stavano dicendo. Arrivò il suo turno di dire la sua e visto che tutti stavano trattando argomenti molto teorici e seri le venne in mente di puntare su una piccola curiosità.
    Sapevate che Jack o'lantern deriva da una leggenda irlandese? Più specificatamente da quella di Stingy Jack. Tale leggenda narra la vicenda di Jack che voleva offrire un drink al diavolo ma non voleva pagarlo, così lo convinse a trasformarsi in moneta...solo che al posto che pagarci il drink se la intascò e la tenne a casa sua vicina a una croce d'argento, in modo che il diavolo non potesse tornare nella sua forma. Promise però al diavolo di lasciarlo andare solo se lo avesse lasciato da solo per un anno e se fosse morto, il diavolo non poteva reclamare la sua anima. Quando morì però Dio non voleva una persona come Jack in paradiso e il diavolo non gli avrebbe permesso di entrare all'inferno per mantenere la parola data...così Jack è stato spedito a vagare per la terra di notte con un solo carbone ardente a illuminargli la strada, tale carbone fu posto da lui stesso in una rapa scavata. Da qui le persone irlandesi e scozzesi hanno iniziato a scavare rape, barbabietole e patate per creare le proprie creazioni per Halloween, solo una volta arrivata in America sono apparse le zucche intagliate.
    Sorrise soddisfatta del suo racconto, ma non lo era del tutto, voleva aggiungere un pizzico di inquietudine nei suoi compagnia. Decise così di raccontare un'altra storiella.
    Avete mai provato a scendere le scale all'indietro e con uno specchio in mano a mezzonotte di Halloween?...Beh...io non ve lo consiglio...
    Lasciò apposta la frase in sospeso, chissà se qualcuno conosceva quella superstizione inglese e sapeva cosa si diceva che poteva accadere. Lei non era una che credeva molto alle superstizioni, ma sicuramente non avrebbe mai provato a compiere tale gesto, anche se non era niente di così malvagio ma solo vedere apparire qualcosa nello specchio l'avrebbe spaventata a morte.

    Siria Healy


    Studentessa - 16 anni

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    Si siede vicina a Nicholas Mc Callister e decora qualche ragno.
    Risponde alla domanda del professore raccontando due curiosità di halloween.
     
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    Amelia Farley
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    Halloween era da sempre un mese caotico per la famiglia Farley. Come durante ogni celebrazione, se non ancora di più del solito, la famiglia teneva una festa privata, all’insegna di costumi ricercati, luminarie e decorazioni pregiate. La madre aveva già invaso i messaggi di Amelia con foto di delicati pipistrelli di vetro fluttuanti, che avrebbero dovuto decorare il soffitto della grande sala da ricevimenti, e le aveva domandato già fin troppe volte da che cosa si sarebbe travestita quell’anno.
    Diciamo pure che la ricorrenza le scorreva nel sangue, e anche se le sue risposte erano quasi sempre distaccate, perché non voleva mostrare quanto le piacesse, quella festività la faceva sentire ancora come una bambina, ancora più che il Natale. Le piaceva l’atmosfera tetra e misteriosa che avvolgeva ogni luogo, adorava tutto quello che era spaventoso e travestirsi era qualcosa che, forse scioccamente, le piaceva fin troppo. E, come se tutto quello non bastasse, quell’anno c’era una variante ulteriore, che iniziava con Nathan e finiva con Parker King. Aveva riflettuto sulla cosa diverse volte, si era chiesta se fosse il caso di fare un passo che per lei era davvero importante, ma alla fine era arrivata alla sua deduzione e quella mattina aveva infilato nella borsa che usava come zaino anche una pregiata busta in carta di riso color terra di siena, intarsiata in oro, che riportava il nome del ragazzo, scritto con eleganza e precisione. Un invito forse? Oh beh il ragazzo lo avrebbe scoperto presto, se si fosse davvero decisa a consegnarglielo.
    Quella mattina però, tra lettera e colazione, aveva perso fin troppo tempo nel prepararsi ed era stata costretta a mandare un messaggio a Nat, ricordandogli di presentarsi a lezione puntuale ma comunicandogli che si sarebbero beccati direttamente in aula, perché lei di certo non intendeva fare tardi. Forse era fin troppo agitata, e voleva vederlo in un ambiente pieno di altre persone, capace di calmare almeno all’apparenza i suoi nervi.
    Entrando nell’aula avrebbe notato subito il cambiamento, la stanza era decisamente decorata, e per i suoi gusti anche fin troppo, soprattutto perché la bionda prediligeva decorazioni ben specifiche. Avrebbe alzato un sopracciglio quindi, sorpresa dall’atmosfera che si respirava. “A qualcuno qui piace Halloween..” constatò a mezza voce, avvicinandosi poi ad uno dei posti liberi, avvicinandosi a Siria e lanciandole un’occhiata: non aveva mai avuto modo di parlarle, non ancora almeno, ma non le sembrava poi così male anche se per i suoi gusti parlava sempre fin troppo.
    Avrebbe preso posto quindi e avrebbe optato per una piccola zucca di carta pesta, ancora bianca, estraendo la bacchetta e pronunciando un “Muto!” per trasformarne il materiale in vetro arancione e modificarne leggermente la forma, rendendola più tondeggiante ed elegante. Dopo aver ottenuto quello che desiderava avrebbe eseguito un “Atramenta” e avrebbe cominciato a disegnare dei delicati ghirigori dorati sulla superficie della zucchetta, abbellendola ulteriormente.
    “Beh il 31 ottobre e il 1 novembre sono legati, più o meno ovunque, ai morti o, in generale, al legame con l’aldilà. Come hanno menzionato i miei compagni” - e già era un miracolo che ne avesse ascoltati alcuni - “Variano le festività ma è palese che il filo rosso che unisce ognuna di queste celebrazioni sia un profondo legame con i morti, che siano essi santi, dannati, fantasmi o spiriti. In realtà anche nella tradizione norrena ottobre è un mese particolare: non si parla di un vero e proprio halloween ma celebravano le Winter Nights, più o meno nello stesso periodo, e durante la celebrazione veniva evocate, tra gli altri, anche Dísir , spiriti femminili che avevano il potere di influenzare il fato degli uomini. Non si parla quindi di spiriti o morti, ma di creature in grado di determinare il futuro nel Vhallah dei mortali, di certo figure importante e collegate all’aldilà. Insomma, in qualunque cultura si guardi, da quella occidentale a quella orientale, da quella antica a quella moderna, è palese che questo periodo sia considerato da tutti prolifico per mettersi in contatto con i morti o chi per loro, di certo una coincidenza piuttosto interessante, anche se non del tutto sorprendente. Dopotutto l’inverno si avvicina, le giornate si fanno più lunghe e fredde… nel passato questo significava, almeno in parte, avvicinarsi alla morte, anche fisicamente.” provò a spiegare la sua opinione, mentre osservava concentrata la punta della propria bacchetta, flash nella sua mente che le ricordavano quando aveva utilizzato quell’incantesimo in ben altri contesti.


    code made by gin



    Si siede accanto a Siria Healy
    Esegue un Muto e un Atramenta e poi risponde alla domanda.


    Edited by Amelia Farley - 9/10/2021, 21:17
     
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    Brooks O'Connor
    Uffa perché non mi hai svegliato?! Erano circa le 7:40 di martedì mattina e la prima lezione era alle 8. Brooks, rintontito dal sonno, era seduto sul morbido materasso messo a disposizione dall'Accademia, mentre Fitz lo osservava, già vestito di tutto punto, con un ghigno leggermente divertito, tanto da costringere il gemello buono, a tirargli un cuscino in faccia. Di malumore, Brooklyn buttò le gambe fuori dal letto, alzandosi e quasi incespicando per andare a raccogliere i pezzi della sua divisa, non molto ordinati, sparsi per la stanza. Questa cravatta mi prude sbuffò, indossando gli abiti che dovevano mettere ogni giorno alle lezioni, a meno che non fosse specificato diversamente dal docente in questione; alla fine, però, riuscì a mettere insieme tutti i tasselli per un abbigliamento più o meno decoroso, sempre con il fratello che vigilava su di lui un po' come un avvoltoio osserva una preda morente, aspettando l'occasione buona per cibarsene. Popcorn, vieni qui... oggi ti porto a lezione! Ho sentito che Olwen ha uno scoiattolo, magari fate amicizia. Vieni anche tu, Mirai! A lezione ci sarà sicuramente... il tuo gemello. Non ne era certo, era davvero moltissimo tempo che non si incontrava con Amalea se non in Sala Grande durante i pasti o a qualche lezione sparsa, dove non parlavano molto né si sedevano vicini. Questa situazione gli faceva male e forse avrebbe dovuto prendere in mano la situazione come gli aveva caldamente consigliato Fitzgerald, tuttavia proprio non ci riusciva, protraendo il distacco dalla sua migliore amica, all'infinito.
    Con uno sbuffo, si sistemò Mirai in tasca e Popcorn sulla spalla, infilando lo zaino e voltandosi verso il fratello gemello. Possiamo andare. Erano le 7:55, mancava davvero pochissimo alla lezione. Si avviarono lungo il corridoio che portava alla Sala Comune, salirono le scale ed arrivarono nella stanza dove ormai non c'era praticamente nessuno, segno che tutti erano ormai a lezione, mentre loro due stavano ritardando di parecchio. Era certo che a Fitz non interessasse poi così tanto, ma lui non voleva sfigurare dopo poco più di un mese di scuola. Si incespicò lungo la strada, precedendo l'altro, in una camminata veloce. Fortunatamente l'aula di rune non era così lontana, solo un po', ed alle 7:59 riuscirono ad arrivare davanti alla porta che letteralmente si distruggeva, cadendo a terra a seconda di come la incantava il docente.
    Quando Brooks entrò, un potente: WOOOOOOOW uscì dalle sue labbra, gli occhi spalancati a cibarsi di ogni particolare di quella stranissima stanza, decorata per un perfetto Halloween. C'erano zucche, pipistrelli, scheletri, ragnatele, ragni finti e fantasmi... insomma, di tutto e di più per rendere l'aula a tema. Devo dire che si è impegnato, prof! Tutto molto bello, ma davvero posso aggiungere qualcosa...? Domandò, colpito da quella strana richiesta che mai avrebbe pensato di sentir provenire da un prof. Gli sarebbe bastato un solo cenno e si sarebbe dato alla pazza gioia. Hai sentito, Fitzy?! è una cosa grandiosa! Tu lo sai quanto mi piaccia Halloween! E non stava scherzando, ogni primo di ottobre decorava casa loro con le più svariate decorazioni, per poi toglierle solamente il due novembre. Atramenta! Iniziò, vedendo comparire davanti a sé il quadrato di inchiostro cremisi, oserei dire rosso scuro, ed intingendoci la bacchetta. Si avvicinò ad un muro e con precisione millimetrica, disegnò due mani come se qualcuno, con gli arti sporchi di sangue, si fosse posato al muro, godendosi poi il risultato del suo lavoro, sebbene fosse parecchio inquietante. Ma lui amava quella festa in maniera smisurata, perciò decise che non si sarebbe fermato a quello, iniziando a cercare pennarelli, colori o qualsiasi cosa potesse usare, poiché l'inchiostro di atramenta era solo rosso e non aveva ancora le abilità perché esso cambiasse. Ma non trovò niente, quindi sconsolato, si dedicò a disegnare altre mani rosse in giro per tutta l'aula, banchi e muri.
    Finito il suo lavoro, ascoltò le spiegazioni degli altri con immensa attenzione; non voleva ripetere cose già dette, ma alle volte diventava difficile e magari poteva dire qualcosa di già detto ma dal suo punto di vista. Prima che potesse aprir bocca, si accorse di Marlee intenta a decorare un pipistrello e le si avvicinò. Lee! BUONGIORNO! Spontaneamente, le buttò le braccia al collo in un abbraccio stritolante, cosa che ormai aveva ripreso a fare dopo lo shock iniziale dell'averla rivista, dopo averla lasciata in America, qualche anno prima. Oh e ciaociaociao James! Sorrise al gemello della sua ex. Non avevano un legame forte come lui lo aveva con Marlee, ma erano comunque in ottimi rapporti e Brooks era contento di rivedere anche lui. Alla fine, però, dovette concentrarsi sulla domanda del docente.
    Quello che hanno detto i miei compagni è giusto, ma precisamente, si pensa che Halloween abbia origini celtiche o Romane. Parlo dell'antica Roma, ovviamente, non di quella attuale. Lo so perché io amo Halloween e tutte le sue tradizioni! Quello che deriva dall'Irlanda, invece, è l'abitudine di intagliare zucche e lo so perché sono Irlandese! Ci abbiamo sempre vissuto e ci viviamo tutt'ora, veniamo a Londra solo per la scuola, quindi ho avuto tempo per studiare la storia del mio paese e tutto ciò che ne deriva. Le hanno già raccontato bene o male la leggenda di Jack o'lantern, una delle mie preferite, perciò non mi dilungherò su ciò. Piuttosto, mi concentrerò sul raccontare come viviamo questa festa in Irlanda: ogni notte del 31 ottobre, ci divertiamo a travestirci -come un po' in tutto il mondo- da zombie, streghe, goblins e chi più ne ha più ne metta... ma la cosa più bella è che a Derry si organizzano un sacco di spettacoli pirotecnici e sono i più grandi di tutta l'Irlanda, sa?? Dovrebbe venire, un giorno. Non se ne pentirebbe. Era euforico e forse stava usando un tono troppo confidenziale nei confronti del suo docente, perciò le gote gli si arrossarono. Mi scusi... è che è sempre bello parlare di ciò che mi piace. Stavo dicendo... i fuochi d'artificio ed i falò sarebbero vietati, in Irlanda, ma solo per quell'occasione, li fanno ed accendono dei falò, i bonfire, che sono comunque controllati dalle forze dell'ordine. C'è un'altra occasione che mi piace tantissimo ed alla quale lei potrebbe partecipare, insomma mi sembra molto portato per cose... artistiche? Fece una pausa, incerto su ciò che stava dicendo, temendo di dire sempre una parola di troppo. Insomma, credo che le rune siano una forma d'arte, mi sbaglio? Stava divagando, ma ormai era presissimo dall'argomento. Si chiama Virginia Pumpkin Festival e si tiene appunto nella città di Virginia e sarebbe una gara tra coltivatori di zucche, con molti altri giochi e fuochi pirotecnici. Quando ci sono abbastanza iscritti, però, fanno anche una gara a chi intaglia e decora la sua zucca nel modo più creativo, spaventoso, divertente ed innovativo possibile! I giudici sono accuratamente selezionati perché siano imparziali e... scusi, sto parlando troppo. Detto ciò, stette zitto per lasciare posto agli altri, ma sentendo le parole dei suoi compagni, si illuminò di nuovo, specialmente quando sentì parlare del giorno dei morti messicano. COCO gli sfuggì, guardando Julian ammirato, come se gli avesse appena dato un miliardo di sterline, ma poi tornò ad avvicinarsi a Marlee, dandole una leggera spallata. Ehi, non vorrai farci perdere punti già ad ottobre! Scherzò, scurendosi appena appena pochi attimi dopo, fissando il docente con due occhioni da cucciolo di bambi. Però ha ragione... insomma anche nostro... i nostri papà non hanno mai dato importanza al primo Novembre, forse perché non sono così credenti, non lo so... so che si chiama Samhain, non altro. In effetti il mondo dovrebbe dare più importanza a questo giorno, se conta realmente così tanto. Si strinse nelle spalle, guardandosi in giro per l'ennesima volta, non vedendo nemmeno l'ombra di Amalea e si lasciò sfuggire un sospiro sconsolato, prima di tornare a rivolgersi a Lancelot. Prof... ho sentito da studenti più grandi, che ha uno scoiattolo! Anche io ne ho uno, lo sa? Si chiama Popcorn. Lo scoiattolo, come nominato, uscì dal taschino della giacca dove si era rifugiato, risalendo sulla sua spalla e facendo il versetto tipico degli scoiattoli, nel tentativo di attirare l'attenzione del violinista. Chi aveva idea di fargli rivivere il Vietnam? Solo questa narratrice, ma per amor di coerenza, Brooks non lo sa e forse non lo saprà mai. Anzi, sicuramente non lo saprà mai. Si limitò a guardare il docente con gli occhi color cioccolato aperti ed attenti. Non era uno a cui piaceva stare eccessivamente sui libri, ma quando voleva, si impegnava.
    16 y.oStudenteTwinI annoFrom Ireland


    Interagisce con Lance, Fitz, Marlee, James eeee approva Julian (?)
     
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    Antiche Rune non mi aveva mai convinta fino in fondo. Sulla carta si presentava come una materia antica, fortemente legata al passato, intrisa di rigore e leggi ferree che poco si affacciavano con la fluidità che caratterizzava il presente. Però c'è Olwen come docente ed è un pasticcino d'uomo. Lancelot era tra i miei insegnanti preferiti, quindi non mi stavo avviando verso la sua aula con un sorriso stampato sul volto anche se ciò voleva dire studiare la sua materia di prima mattina.
    Prima di entrare in aula, cercai nella borsa uno specchietto per assicurarmi di essere presentabile: il trucco leggerissimo non appesantiva il viso, quella punta di matita rendeva lo sguardo più profondo e il fondotinta curava ogni impurità. La divisa non mostrava sbavature, così richiusi lo specchietto, lo rimisi nella borsa ed entrai in aula. A passo lento ma sicuro mi avvicinai alla cattedra. "Buongiorno professor Olwen." Dalla tracolla tirai fuori un pesante tomo intitolato "I miti del nord" di Dimitry Romanoff. "Ho preso questo libro dalla biblioteca." Rovesciai il tomo e lo aprii nell'ultima pagina. "In base alla bibliografia sa dirmi se è una lettura valida per la sua materia? La letteratura mi ha sempre affascinata e se può essere utile potrei prende deux pigeon avec une fève."
    Ricevuta una risposta da parte del docente sarei tornata indietro e avrei dedicato un dolce sorriso a tutti i miei compagni. Harry e Giada erano simpaticissimi, James e Ben erano tra gli ametrin più carini che conoscevo, poi c'era Amelia. Capisco, la spazzatura devono pur parcheggiarla da qualche parte.
    Le decorazioni quel dì erano alquanto pittoresche. Si percepiva l'avvicinarsi di Halloween, tuttavia non riuscii a trattenere un sorriso quando il professore ci lasciò decorare l'aula come preferivamo.
    Io scelsi per una decorazione forse un po' banale, ma che ricordava la mia Francia. Lì la zucca è uno degli ortaggi più utilizzati in cucina in quel periodo dell'anno, così optai per intagliarle, ma in maniera particolare. I due fori degli occhi erano composti dalla runa ingwaz e la bocca da una trama di numerose dagaz una dietro l'altra.
    Alla domanda del docente alzai la mano dopo aver terminato la prima zucca. "In Francia la Fête de la Toussaint è suggestiva ed elegante allo stesso tempo. Non solo i cimiteri, ma anche le strade e i balconi sono adornate con profumatissimi crisantemi. Di solito familiari e amici si riuniscono in un'unica casa e durante una speciale cena, solitamente composta da latte, grano nero, pancetta, crepes, gallettes e sidro, si ascoltano canzoni e racconti sul tema della morte. So che può sembrare un po' tetro, ma ci aiuta a non vedere la morte come un avvenimento prettamente negativo, ma come qualcosa che prima o poi avviene per tutti."



    Edith A. Brightstone

    "
    I libertini ravveduti sono soldati che han perso la voglia di combattere
    "
    Casata: I anno

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    “It's close to miiiidnight
    And something evil's lurking in the daaark”

    Aidan, quel martedì si era svegliato con quel pezzo in testa. Ed ora era super convinto che l'avrebbe canticchiata per tutta la giornata.
    “Under the moooonlight
    you see a sight that almost stops your heaaaart.
    Da dov'è che si capisce che siamo a Ottobre? Ovviamente dal fatto che mi ritrovo a canticchiare Thriller per tutto il mese. Sempre così”
    scosse la testa mentre si sistemava per la lezione, continuando a fischiettare quella canzone di Michael Jackson.
    Quel giorno non pensava a nulla, aveva la mente libera da qualsiasi cosa negativa, dalle cose che gli erano successe. E chiunque avesse voglia di rompergli le scatole, lo avrebbe amabilmente mandato a fanculo, con un bel sorriso stampato in faccia. Non aveva voglia di litigare, solo studiare.
    L'unica persona con cui avrebbe parlato sarebbe stata Aibileen. Non sapeva, però se sarebbe venuta a lezione. Lui, a prescindere, le mandò un messaggio, tanto per sapere se doveva conservarle il posto o meno.
    Quando finalmente finì recuperò le sue cose e raggiunse l'aula di antiche rune.
    Apppena si trovò in aula, la prima cosa che notò fu la musica. “Ooooh bene, oltre a Thriller, ora avrò anche questa, nella mia testa. Per tutta la giornata. Buongiorno professore.” Salutò anche i compagni che erano arrivati e si sistemò in un banco libero. Ovviamene aveva notato anche le decorazioni che trovò davvero belle.
    E si sfregò le mani, quando sentì il professore esortarli a colorare e disegnare sugli addobbi che decoravano l'aula. Così prese la sua bacchetta, si avvicinò ad una parete dell'aula, guardò il professore “È sicuro che possiamo disegnare sulle pareti, vero?”.
    Appena il professore avrebbe risposto di sì, Aidan avrebbe puntato la bacchetta verso il muro e mormorò “Atramenta”.
    E con quell'inchiostro avrebbe disegnato uno Zombie, simile a quello che appare nel videoclip del capolavoro di Michael Jackson. E, mentre che c'era, disegnò anche la sagoma di un uomo con un cappello che fa il Moonwalk sopra la luna. Non ci mise poco, per farlo.
    “Niente, prof. Oggi va così! Michael Jackson ve lo beccate pure voi. Comunque...Riguardo alla domanda...Credo di non avere altre cose da dire...hanno già detto tutti i miei compagni. Però...ecco, non ho ascoltato tutto ciò che hanno detto gli altri...ma magari non hanno detto (o forse sì...) che, per ognissanti, per i cattolici, è la commemorazione di tutti i Santi e i martiri. Mentre non so se possa riguardare il discorso...ma in alcuni paesi, il 2 Novembre viene celebrata la commemorazione dei defunti...e le famiglie vanno a visitare i loro cari defunti nei cimiteri. Stiamo parlando di Halloween, di Ognissanti...perché non parlare anche del due novembre?”
    Detto ciò, il dioptase finì il suo disegno ed attese la parola di qualche altro compagno e del professore.
    Aidan Hargraves

    "
    .Accetti ogni dettame, senza verificare. Ti credi perspicace. Ma sei soltanto un altro dei babbei
    "

    Dioptase, 17 anni

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    Fa due disegni sul muro e risponde alla domanda
     
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    Il fatto che dovesse condividere il dormitorio con il gemello era ancora qualcosa cui Fitz faceva ancora fatica ad abituarsi. Dopo che per cinque anni i loro vissuti erano stati separati era difficile condividere gli stessi spazi. Un motivo su tutti era dover vedere come prima cosa la sua brutta faccia quando apriva gli occhi e se ciò urtava lui figurarsi Ryan. Mentre allacciava le stringhe delle scarpe -era salito dopo colazione per cambiarsele- sentì la voce della seconda metà della mela giungergli a distanza. «Perché non sono la tua babysitter», commentò atono, scansando il cuscino che atterrò alle sue spalle ed allungandogli un tovagliolo con dentro una fetta di torta al cioccolato ed una manciata di biscotti al burro. L'unico cibo che l'altro avrebbe mandato giù fino ad ora di pranzo. «Pensa che tu pure sei fastidioso dal momento zero, ma non ti posso sostituire. Tieniti quella cravatta e chiudi il becco». Ah, l'amore fraterno, quello bello. Riuscirono ad arrivare in tempo a lezione, varcando la soglia dell'aula per venire investiti da musica, teschi e pipistrelli. «Giorno», salutò il docente, aumentando il passo per staccarsi dal gemello che però non sembrava essere dello stesso avviso. Aveva occhieggiato per un attimo Mc Callister, cercando di non incrociare il suo sguardo, salutando però i gemelli Beauvois. «Che Thor mi fulmini», sibilò, rifilando una gomitata a Brooks, «per favore puoi abbassare i decibel?» Ovviamente non era una richiesta, un ordine. Sapeva quanto l'altro amasse Halloween, nella stessa misura per cui lui provava una sostanziale indifferenza.
    Nel mentre il suo specchio parlava lui aveva tracciato un quadrato puntandolo verso la porzione di muro dietro il docente. «Atramenta», nel caso si sarebbe prodotta una bolla di inchiostro di un verde misto all'argento che avrebbe rilasciato una scritta del tutto priva di orpelli. ALL HALLOWS' EVE
    HALLOW E'EN
    HALLOWEEN

    Avrebbe atteso un momento di pausa negli sproloqui altrui per intervenire. «Oltre quanto hanno detto i miei compagni, aggiungerei come Halloween altro non è che Samhain, il capodanno celtico. L'anno infatti terminava con la fine dell'estate -etimologia del nome Samhain-, intesa come 31 ottobre, e quindi il capodanno per loro era il primo di novembre». Una breve pausa, guardando davanti a se, precisamente più verso la scritta che Olwen. «L'inverno è sempre visto come la stagione della morte, del sonno, del riposo. La terra è fredda ed inospitale, non c'è vita così come siamo soliti associarla alla Primavera. Per cui la vigilia del Capodanno, il 31 ottobre, è associata al passaggio dalla vita alla morte ed è il momento per cui oggi ne festeggiamo il solo passaggio da uno stato all'altro e con la commemorazione di chi non c'è più». E con quelle parole si acquietò. Aveva già fatto e detto anche fin troppo.
    Fitz O'Connor

    "
    I etched the face of a stopwatch on the back of a raindrop and I did a swap for the sand in an hourglass.
    "

    Black Opal
    Serpeverde
    Bisex

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    Interagisce con Brooks Ryan O'Connor, Nicholas Mc Callister, Marlee Beauvais, James Beauvais, Lancelot Olwen.
    Disegna la scritta dietro la cattedra e poi risponde alla domanda di Olwen.
     
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  15. Louise De Maris
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    Louise De Maris
    FORESTA, CALIGO, MAREA
    N
    Louise non era in anticipo per la lezione di Antiche Rune, ma, secondo il vecchio orologio al suo polso, nemmeno in ritardo. Semplicemente, avrebbe preferito arrivare in aula prima che fossero entrati i suoi compagni, per non attirare maggiore attenzione: sperava soltanto che tra le facce che avrebbe incontrato ci fosse qualcuna conosciuta. Non vedeva davvero l'ora di cominciare le sue lezioni di piano: la promessa del professore l'aveva scolpita su pietra, il suo cuore ovviamente, rimembrandosela giorno e notte. Le pareva quasi un'opportunità tangibile, anche se non sapeva con certezza di cosa: l'uomo l'aveva capita profondamente, più di quanto avessero fatto altri e Louise l'aveva apprezzato.
    Da quel giorno in cui la famiglia Olwen era stata ospitata in casa dei suoi zii, non le era rimasto altro che un ricordo dolce-amaro.
    Il corridoio imboccato l’accolse con un debole brusio e una canzone molto particolare, che Louise trovava leggermente inquietante: avrebbe, infatti, preferito si trattasse di musica classica, ma pensò che, probabilmente, doveva aspettarselo, visto che Halloween si stava avvicinando. La festa in sé non le dispiaceva, ma non era molto interessata a quella tradizione: nonostante fosse in Inghilterra da qualche mese, non era riuscita ad integrarsi del tutto con le sue tradizioni e i suoi costumi. Lei era e sarebbe rimasta sempre la piccola francesina.
    Varcò la porta spalancata, pronunciando un – Buongiorno – abbastanza forte da farsi sentire anche dal professore. Non gli rivolse un saluto diretto, tranne che per i suoi occhi che incontrarono i suoi e per un cenno rapido del capo.
    Passò davanti ad Aidan e lo salutò con entusiasmo: - Ehi, ciao Aidan! Anche tu qui, oggi? -
    Non volendo sedersi da sola, si avvicinò ad una ragazza che lo era e, con un leggero imbarazzo, le chiese - Posso sedermi qui? -, mentre le sue guance si coloravano leggermente di rosso. Se le avesse dato il suo assenso si sarebbe seduta vicino a lei.
    Ascoltò il primo “compito” che il professore aveva dato loro che, più che compito, era una attività ricreativa. Detto sinceramente, non era dell’idea che i banchi andassero pastrocchiati, perciò lei si sarebbe astenuta da tale attività, concentrandosi sui teschi.
    Puntò uno di questi con la sua bacchetta e pronunciò un deciso – Atramenta -, disegnando sulla carta una serie di linee e riquadri. Dalla sua borsa a tracolla, tirò fuori una rivista che portava sempre con sé e un borsellino con una serie di “strumenti” babbani, come penne biro, matite colorate, pennarelli, colla stick.
    Strappò i fogli più interessanti in pezzi di media grandezza, incollandoli con grande abilità sulla superficie del teschio, fino a farne un bellissimo collage vintage.
    Osservò il suo lavoro con soddisfazione negli occhi e un sorriso sul suo volto.
    Non rispose alla domanda del professore, ormai ne avevano abbastanza i suoi compagni di classe.
    Mentre gli altri lavoravano, si alzò dal suo banco per avvicinarsi a Lancelot Olwen.
    - Professore – disse, un po' titubante. – Mi perdoni se la disturbo, ma… ecco, vede… vorrei chiederle se ci sia ancora l’opportunità di quelle lezioni di piano… -.
    Non voleva costringerlo, forse lui non ne aveva più voglia o era impegnato, ma, comunque, valeva la pena tentare.
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