Lezione Bienno - Gennaio 2021

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    Benjamin D' Angelo
    Ametrin | 16 Anni


    Benjamin vide che la prima a raggiungere la radura fu Aibileen, la ragazza castana che faceva parte della sua stessa casata e notò che sembrava molto a suo agio tra i compagni di corso e anche nell'ambiente circostante. Il profumo che gli inebriò le narici non era la prima volta che lo sentiva, gli sembrava essere tornato davvero a casa, anche se, non fisicamente.

    ‘E’ l’odore del giardino che possiedo nella mia casa adottiva’.

    Pensò lui mentre osservò in silenzio Aidan, il ragazzo che apparteneva alla casata dei Diopase. Benjamin si accorse che era un ragazzo educato nonostante avesse fatto un complimento alla professoressa Onfroy. Sorrise ad Adamas, suo compagno di corso e di gruppo poi notò che aveva conquistato la ninfa, la signora DooW. Si voltò poi verso Ciàran, il ragazzo che apparteneva agli opali, mentre con interesse ascoltò la sua osservazione da cui era rimasto colpito. Poi lui, con lo sguardo osservò sia Emma che Elizabeth stavano finalmente parlando tra loro. Vide infine arrivare Lilith,la giovane opale che stava raggiungendo il laghetto dal passaggio che le aveva aperto la professoressa Onfroy. Dopo aver ridiviso i gruppi l’ insegnate accennando un sorriso e disse così: Con calma e pazienza lo scoprirete.

    Ascoltò soddisfatto la risposta e osservò il primo gruppo con attenzione erano stati bravi. Fece un sorriso e ascoltò le parole di Adamas, con molto interesse e poi osservò Ciàran e si trovò pienamente d’ accordo, forse tra i due sarebbe nata un’ amicizia fondamentale. Benjamin in quel momento capì che era arrivato il momento della prova pratica: cosi uscì dall’ area del Moocalf e si avvicinò al tavolo dove si trovavano i fiori ne prese alcuni poi li mise su quasi tutto il corpo soprattutto sulle mani e gli avambracci che erano le parti scoperte e infine rientrò nel recinto dopo aver consigliato ad Adamas di fare la stessa cosa.

    ‘ Vorrei tanto essere tuo amico così da prendermi cura di te!’

    Pensò lui in silenzio, mentre osservò Adamas, avvicinarsi al Moocalf senza far troppo rumore per non spaventarlo troppo e poi vide che gli stava controllando le pupille per vedere com'erano. Così attese il suo turno per occuparsi della creatura che la professoressa Onfroy, gli aveva affidato in quella tarda mattinata. Ascoltò con molta attenzione le parole di Adamas, suo compagno dopo aver sostenuto l’esame sul Moocalf.

    “Concordo con te! Se hai finito ora ci penso io a curalo dalle ferite che lui riporta con alcune erbe che potrebbero servire a guarirlo”

    Aggiunse mentre controllò dove potevano trovarsi le lesioni, una sulla zampa un’ altra sull’ orecchio e notò che sembravano secondo lui poco profonde. Sembrava come se curasse sua madre adottiva e sorrise al solo pensiero.

    ‘ Tranquillo amico ora ci sono io a medicarti,piccolo e sappi che sarai trattato con amore rispetto e soprattutto fiducia’

    Pensò Benjamin in quel momento prima di comunicare dove si trovavano le lesioni che aveva notato.

    “Ah! Eccole, mi sembrano piccole ferite poco profonde e basta solo mettersi uno strato di erbe mediche sopra di esse da alleviare il dolore cercando di tranquillizzarlo un po’ cosi si calma. “

    Appena finì di parlare al suo gruppo si avvicinò al piccolo Mooncalf, osservandolo con i suoi occhi celesti sorridendogli dolcemente come farebbe una mamma con il proprio cucciolo, poi cominciò a medicarlo facendo piano e senza troppo rumore. Appena ebbe finito lasciò il compito agli altri del gruppo continuassero.


    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato" | Scheda PG Stat.
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    Concorda con Adamas con quello che dice. Comunica le ferite dove si trovano e infine cura le ferite del Mooncalf che si trovavano sulla zampa e sull' orecchio.
     
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    Aibileen Beatrix
    Ametrin | 16 anni


    << Penso che fino alla fine dell'ora cambierò il mio nome. Così non mi sentirò fuori dal coro. Chiamatemi Athan! >>

    … Ad Aibileen ci volle una buona dose del suo migliore autocontrollo, per non scoppiare a ridere a crepapelle, in maniera assai irrefrenabile e rumorosa, a quelle parole. Si tappò prontamente la bocca con una mano, e riuscì, fortunatamente, a far fuoriuscire dalle sue labbra solo un impercettibile risolino ed un po’ di aria. Altrimenti, avrebbe rischiato di portare le creature magiche di tutti e tre i tavoli ad uno stato di agitazione maggiore di quello attuale: e non risultava essere quello il loro scopo.

    “… Proprio no.”

    << … Un.. Un nome con una consonante come iniziale ci vuole, in questo gruppo pieno di A, Nath! >>

    Gli rispose, una volta che fu certa che non sarebbe scoppiata a ridere, sorridendo al concasata.
    ... Ma Nathan non sembrava decisamente voler rendere tale intenzione semplice da realizzare. Contò fino a 20, mordendosi le labbra e concentrandosi con tutte le sue forze sull'atto di trattenere le risate che il coetaneo si era ritrovato una seconda volta a tanto così dal scatenare, con quello che aveva appena aggiunto.

    << Aibaidali.. Alibabà.. Le... Che? Non... È molto figo. Assolutamente. Ma forse... Che ne direste di dargli anche un soprannome? An, per esempio. Sono due lettere che si trovano in tutti i nostri nomi. >>

    Propose come compromesso, guardando uno ad uno Aidan, Nathan ed Alexandra con un sorriso timido. Era una bellissima idea, ad ogni modo, quella di dare un nome alla creatura tutt'insieme, unendo i loro nomi, rafforzando in tale maniera anche, al contempo, il loro spirito di coesione. Aibileen vide nel comportamento di Nathan un tentativo di unirsi al e di aiutare il gruppo, senza per quello dimenticare di divertirsi, nonché l'importanza di mettere almeno un tocco di leggerezza spigliata in tutte le cose. Ragion per cui, apprezzò particolarmente il suo intervento.
    Stava annuendo alle parole di Nathan sul cibo e sul corrompere Adibal... Arcimboldo... Insomma, An, con esso, così come aveva fatto quando aveva ascoltato con un sorriso la suggestione simile di Alexandra, ed i consigli prudenti di Aidan, quando vide Lilith raggiungerli. Il suo sorriso s'illuminò, al vedere la compagna prendere posto vicino a loro. Si concentrò sull'intervento che ella fece, ed anche lei, come il coetaneo Ametrin, propose di procurarsi dei Porcellini di terra:

    << Il cibo è sempre una buona soluzione! >>

    Nel dire quella frase, si voltò verso Lilith e le fece un occhilino: era stata la tattica vincente che la compagna aveva usato con lei, quando si erano conosciute in biblioteca! Rispose al saluto con la mano della ragazza Opale con uno sventolamento della propria, sorridendole con una certa dose di sollievo: era così esile che, alle volte, temeva che l’albina avrebbe potuto avere un mancamento da un momento all’altro! Per quel motivo, quando aveva finalmente notato che lei li aveva raggiunti, si era sentita non poco sollevata, oltre che genuinamente contenta di vederla. Quando Lilith si abbassò, all’inizio Aibileen non capì, poi la udì iniziare a canticchiare sommessamente una nenia e pensò:

    “Questa ragazza è geniale...”

    << … Sia l’idea dei Porcellini di terra, che delle uova di Doxy, che quella del canto, mi sembrano ottime. >>

    Asserì con un sorriso, sforzandosi di guardare tutti i suoi compagni dritti negl’occhi, anche se, nel farlo, per un momento non riuscì ad impedirsi di abbassare lo sguardo per qualche secondo. Ma poi, fortunatamente, si riprese. E lo rialzò.

    << A.. An, oltre che terrorizzato, sarà anche dolorante, visto che sembra avere proprio delle difficoltà a muovere uno dei suoi arti… Io personalmente, temo di non avere le conoscenze di medimagia e di pozioni necessarie per curarlo in tutto e per tutto. >>

    Le stava costando ammettere di non essere effettivamente ancora capace di guarire quel piccolo Asticello, ma preferiva fare ammenda onoraria, piuttosto che rischiare di combinare dei pasticci che avrebbero potuto, eventualmente, mettere in pericolo quella creatura magica. Non era mica una cavia da laboratorio…

    << M.. Magari, oltre ad occuparci di proporgli dei Porcellini di terra, degli Onischi e delle uova di Doxy, potremmo anche dargli una Pozione Calmante. Placando la sua paura, An potrebbe essere meno propenso a concentrarsi troppo sul suo dolore, nonché ad amplificarlo nella sua mente. >>

    Concluse, sperando di non aver avuto un’idea inutile, o potenzialmente dannosa.
    Nel caso di una risposta positiva da parte dei suoi compagni, sarebbe andata a prendere una fiala di Pozione Calmante laddove erano state radunate le pozioni messe a loro disposizione. Ne mise un po’ in una ciotolina, ma non molta, perché sapeva bene che esagerare con le dosi di quella particolare pozione avrebbe potuto risultare fatale, in particolar modo per una creatura magica dalle dimensioni dell’Asticello.
    Stava per tornare dagl’altri, quando, all’improvviso, si ricordò di una cosa… Riposò immediatamente la ciotolina contenente la Pozione Calmante per andare a frugare, con movimenti delicati, nell’area dove si trovavano gli oli essenziali. Non appena trovò quello che cercava, lo afferrò, e versò parte del contenuto della fiala appena presa in una ciotola, per poi aggiungere in essa dell’olio d’oliva. Dopo aver amalgamato bene il tutto, prese una piccola benda, all’interno della quale cercò d’indirizzare, con tutta la lentezza e l’attenzione possibili, il preparato che aveva appena realizzato.
    Poi, tornando quanto prima da An e dai suoi compagni di gruppo, con la Pozione Calmante e la benda tra le mani, parlò di nuovo:

    << M.. Mischiando dell’olio essenziale di Pino Montano, con dell’olio d’oliva, si può preparare un composto capace di alleviare maggiormente il dolore della lussazione che sembra avere An, se riusciamo effettivamente a tranquillizzarlo. Questo rimedio me l’ha insegnato mia madre, che è una medimaga. I.. Il composto l’ho appena preparato, e l’ho fatto assorbire da questa piccola benda. C.. Che ne dite, potrebbe esserci utile? A qualcuno va di provare a proporre la Pozione Calmante al nostro piccolo An? >>

    Domandò infine ai suoi compagni di gruppo. Ascoltò con attenzione le risposte, e le varie ed eventuali altre proposte di Aidan, di Nathan, di Alexandra e di Lilith, pronta ad adeguarsi ad esse nel caso si fossero rivelate più utili ed efficaci della sua. Desiderando condividere con loro un dubbio che le era venuto in mente mentre stava tornando da loro, si arrischiò a porre loro un altro quesito:

    << M.. Ma gli Asticelli comprendono il linguaggio degli esseri umani? In entrambi i casi, credo che dovremmo provare a parlargli con un tono, come abbiamo già detto, sempre pacato e gentile, nonché il più privo possibile d’insicurezze... >>

    Fece una pausa, a quelle ultime parole, come a volerle tatuare, a mo’ di promemoria, nella sua testa e nel suo cuore, del quale si stava sforzando molto a controllarne la velocità dei battiti.

    << Ma di avvicinarci uno o massimo due alla volta, se fossimo di più potremmo spaventarlo e farlo sentire attaccato. Ah, e potremmo anche cercare di parlargli con frasi difficilmente fraintendibili: prediligendo quelle affermative alle negative, per esempio. E corte. E poche. Ed accompagnate, eventualmente e solo se lo riteniamo necessario, con pochi gesti di comunicazione lenti, ben separati temporalmente l’uno dall’altro, e soprattutto ben ragionati, di cui siamo sicuri del significato e della loro effettiva utilità. >>

    Stava stringendo le mano che teneva la ciotolina in un modo particolarmente deciso, ma, se non altro, stava riuscendo a mantenere abbastanza bene il controllo di se stessa, per i suoi standard: c’era un Asticello del quale dovevano prendersi cura il meglio che potevano! Oltretutto, aveva dei compagni di gruppo fantastici e, cosa più importante, c’era la Professoressa Onfroy con loro: lei aveva sicuramente ogni cosa sotto controllo. Sarebbe andato tutto bene.
    Ispirata dalla sicurezza e dalla prudenza con cui Nathan si era avvicinato lentamentissimamente ad An (non riusciva veramente a ricordarsi il nome per intero dato all’adorabile Asticello, sorry) poco prima, Aibillen sorrise nuovamente a quest’ultimo, cercando con lo sguardo i suoi occhi, ed abbassando lentamente il capo verso di lui in segno di saluto e di rispetto.

    << Vogliamo aiutarti. >>

    Gli disse, con un tono di voce basso e pacifico, sorridendogli dolcemente.
    Osservando attentamente il comportamento e le possibili reazioni di An, si spostò lentamente verso un angolo appartato del tavolo, in modo da lasciare spazio, aria e libertà di manovra al compagno o ai compagni di gruppo che avrebbe, o avrebbero, eventualmente cominciato a proporre cibo, erbe e pozioni alla creatura magica della quale stavano provando, tutti insieme, a prendersi cura.
    Se, e solo se, quanto avvenne in seguito fosse bastato a rasserenare abbastanza An, e se e quando non ci fosse stato più di un altro compagno troppo vicino all’Asticello, Aibileen avrebbe cominciato a riavvicinarsi lentamente alla creatura magica, lasciando le braccia irrigidite lungo il corpo, cercando di mostrarsi il più neutrale possibile, malgrado fosse tornata a sorridere all’indirizzo dell’Asticello, e a cercare il suo sguardo.
    Se e quando fosse riuscita a ritrovarsi davanti alla creatura magica, e se e quando quest’ultima non avesse dato segni di eccessivo spavento o d’intenzioni di attacco, la giovane Ametrin avrebbe allora dapprima mostrato, in una mano aperta, la benda all’Asticello:

    << È buona. >>

    Avrebbe cercato di rassicurarlo, indicando la benda con un cenno del capo, ma cercando senza possibilità di malinterpretazione lo sguardo di An.
    Con tutta la lentezza e la solennità di cui era capace, avrebbe posato l’altra mano sulla sua gamba.

    << Fa bene alla zampa >>

    Avrebbe detto in tono lento e pacato, non perdendo mai il sorriso, né dando mai segno di cercare di sfuggire ai suoi occhi. Cercò, anzi, di stare attenta ad ogni sua più impercettibile reazione, in modo da bloccare il movimento del braccio che teneva la benda al primo cenno di malcontento o di diffidenza dell’Asticello, così da dargli anche il tempo di annusare la benda o di osservarla meglio, nel caso ne avesse avuto voglia.
    Se tutto ciò fosse bastato, e se An glielo avesse permesso, Aibileen avrebbe allora posato la benda con l’olio essenziale di pino montano e con l’olio d’oliva sul suo arto ferito, cercando con estrema lentezza, e con una sola mano, di fare anche solo il più approssimativo dei nodi, e certamente facendo del suo meglio per non stringere troppo. Sentiva davvero un gran timore di fargli male, ma era anche consapevole del fatto che, se avesse reso troppo palese questo suo sentimento, questi avrebbe potuto causare dei guai e dei danni.
    Nel caso fosse riuscita nel suo intento, Aibileen si sarebbe allontanata da An a passo di tartaruga, e a dir poco malvolentieri, continuando a sorridergli e a guardarlo emozionata anche dopo essere riuscita a prendere una certa distanza da lui, aspettando sue possibili reazioni, nonché l’intervento dei suoi compagni di gruppo e della loro insegnante.


    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato" | Scheda - Stat.
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    SPOILER (click to view)
    -Aibileen cerca di salvare un quasi sicuro futuro da bullizzato di Aibaidalexath, proponendo un soprannome (forse) a malapena decente: An

    -Interagisce con Aidan Hargraves, Nathan Parker King, Alexandra A. V. Kenway, Lilith Walker (si rallegra molto della sua venuta, e ne è anche sollevata, temeva si fosse sentita male) e, infine, provad ad interagire con l'Asticello Aibaidalexath (An per gli amici).
    Sommerge i poveri cristi di parole, proposte ed anche qualche domanda.

    -Approva sia l'idea del canto, che dei Porcellini di terra, delle uova di Doxy e tutto quello che riguardava le opzioni del cibo da propinargli.

    -Propone di provare a fargli prendere anche un po' di Pozione Calmante. La va a prendere.

    -Si ricorda di un rimedio per alleviare i dolori delle lussazioni (ha la madre medimaga): un mix di olio di pino montano e di olio d'oliva (l'ho letto in cinque siti internet diversi, oso credere sia vero... E che tale rimedio funzioni anche sulle Creature Magiche Insetto :rolleyes: ).

    -Prepara il suddetto rimedio, e lo versa su una piccola benda, che normalmente dovrebbe assorbire il preparato.

    -Chiede ai suoi compagni di gruppo se qualcuno vuole proporre all'Asticello Aibaidalexath quel po' di Pozione Calmante (sa che troppa potrebbe risultare dannosa) che ha versato in una ciotolina.

    -Si fa da parte per lasciare Aidan Hargraves, Nathan Parker King, Alexandra A. V. Kenway e Lilith Walker fare quello che vogliono/devono.

    -Se e quando l'Asticello Aibaidalexath si sarà calmato abbastanza, e non ci sarà più di un compagno vicino all'Asticello (mettersi davanti alla creatura magica più di uno o due per volta potrebbe farla sentire intimorita e minacciata), Aibileen proverà a rassicurarlo del suo avvicinamento, e ad applicargli la benda con il rimedio.
     
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    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato"

    Aidan rimase in silenzio ad ascoltare ciò che stava dicendo Nathan. Incrociò le braccia osservandolo incuriosito “Tra i tanti nomi che esistono per un essere vivente...tu mi scegli quel nome impronunciabile che sarebbe l'unione dei nostri nomi? Potevi fare di meglio, Athan!” Scosse la testa e poco dopo sentì le parole di Aibileen. Indicò con la mano la compagna, guardando Nathan “Visto? Lei ne ha trovato uno più corto e mille volte migliore di quello scelto da te. An. Due lettere che stanno in tutti i nostri nomi. Semplice ed originale. Io lo chiamo An.”
    Il dioptase ascoltò in silenzio tutti i suggerimenti dei compagni e poco dopo vide arrivare anche Lilith nel gruppo “Un'altra persona che non ha la A all'inizio del nome, Nathan. Hai compagnia!”
    Poi ascoltò anche la sua idea e non sembrava così male. Tra l'altro rimase pure sorpreso quando la ragazza dai capelli bianchi cominciò a canticchiare una melodia ad An. “ottima idea, Lilith” sussurrò il ragazzo alla compagna Black Opal. Intanto lui si accovacciò e guardò la creaturina rivolgendogli parole rassicuranti, mentre con la coda dell'occhio vedeva Aibileen muoversi.
    Non aveva la più pallida idea se loro conoscevano la lingua degli umani, ma lui volle comunque provare. Magari provando a parlargli come E.T. L'extraterrestre... (“E.T. Telefono. Casa.” Remember?).
    “Io. Aidan.” si poggiò la mano sul petto per indicarsi e continuò “Vogliamo aiutare te.” indicò l'asticello “tu...bua? Sul braccino?”
    Poco dopo vide Aibileen tornare con una benda e degli unguenti. Lui non avrebbe avuto la minima idea di cosa fare, se fosse stato da solo, quindi si fidava ciecamente di lei e approvava qualsiasi idea degli altri compagni del gruppo.
    “Lei Aibileen. Brava ragazza” Disse indicando Nathan “Nathan. Bravo ragazzo...un po' scemo” poi indicò Alexandra “Lei Alexandra...ma non conoscere bene...e lei” infine indicò Lilith “Brava ragazza...forse poco strana” continuò in un sussurro “ma simpatica”.
    “Tutti noi vogliamo aiutarti. Possiamo?”
    E quindi dopo quella cosa un po' imbarazzante ma, sperava, utile per far calmare il nostro An, prese la ciotolina contenente la pozione che aveva preso la ragazza e vi bagnò il dito. Quindi, sempre con molta calma e rassicurandolo con le sue parole (sperando che funzionino), avvicinò il dito alla bocca dell'asticello e attese che, fidandosi di lui, cominciasse a bere in qualche modo la pozione. Insomma, non era l'immagine migliore ma ecco, sperava che l'asticello gli leccasse il dito, in modo che riesca a bere la pozione. (Mi sono spiegato? Boh).
    Finita quella scenetta ambigua, si allontanò da An e lasciò spazio ad Aibileen per mettergli la benda.
    Aidan il suo contributo lo aveva dato. Ed, anzi aveva fatto anche troppo, secondo lui.
    Aidan Hargraves

    "
    .Accetti ogni dettame, senza verificare. Ti credi perspicace. Ma sei soltanto un altro dei babbei
    "

    Dioptase, 16 anni

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    Approva l'idea di Lilith che canticchia quella melodia.
    parla con l'asticello come se stesse scrivendo un telegramma (o come in E.T. l'extraterrestre)
    gli fa leccare la pozione calmante direttamente dal suo dito (ci sarebbero altre idee migliori...ma vi accontentate di questa)
    e lascia spazio ad Aibileen
     
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    parlato - pensato- ascoltato
    Non aveva bisogno che Cameron ammettesse ad alta voce quando si stava impegnando per lei, riusciva a vederlo da sola e ormai si era abituata a non avere da parte sua nessun genere di confessione a voce alta. Sapeva bene che il ragazzo era fatto così, e infondo anche quello faceva parte del loro rapporto, il loro cercare di capirsi a vicenda senza mai aprirsi troppo sul fronte emotivo. Anche lei non era una che amava parlare apertamente di quello che provava o che stava passando, ma per ora stavano riuscendo comunque a comprendersi in qualche modo. Alzò gli occhi al cielo. “Sìsì certo…vedrò di premiarti per questo sforzo” buttò lì, con un mezzo sorriso malizioso che forse non era da lei e che la fece arrossire poco dopo.
    Mia si sarebbe sentita comunque a suo agio nella Radura e avrebbe cercato di non farsi distrarre dalla presenza di Cameron, concentrandosi piuttosto sul Moke e su come dovesse sentirsi. Mia aveva una certa empatia con qualunque essere vivente, si sentiva quasi in colpa per quell’esserino costretto in un ambiente simile, sicuramente diverso da quello che era il suo solito. Non sapeva ancora come sentirsi nei confronti di Elizabeth ma le avrebbe sorriso timidamente di fronte alla sue scuse, scuotendo piano la testa. “Figurati…non mi stavi interrompendo.” le avrebbe risposto con gentilezza, cercando di essere come suo solito alla mano e di non farla sentire in qualche modo in colpa. Mia non sapeva cosa provare per l’altra ragazza, la conosceva ancora poco e non voleva continuare a fare la gelosa senza alcuna ragione, ma c’era qualcosa nel suo rapporto con Cameron che la confondeva, il fatto forse che il loro rapporto sembrasse essere fiorito dal nulla, tutto assieme…forse era solo invidiosa –cosa che detestava- di una relazione che non riusciva a cogliere fino infondo. Non si poteva biasimarla troppo, si stava davvero impegnando per soffocare quei sentimenti e dopotutto Cameron era la pria persona che mostrava vero interesse per lei ed era fin troppo abituata a perdere chiunque o scoprire di essersi sbagliata. Si sarebbe comunque trovata ad annuire alle parole dell'altra ragazza, così come a quelle di Addison, trovandosi d'accordo con entrambe.
    Sorrise appena a Cam, sorpresa dal fatto che si fosse fatto avanti lui stesso e che stesse cercando di fare qualcosa di concreto. Avrebbe ridacchiato alle sue lamentele, scuotendo piano la testa. Avrebbe quindi cercato poi di aiutarlo, dopo essersi infilata i guanti di drago, cercando di sistemare con lui le pietre e osservando poi orgogliosa il risultato. Intuiva come per Cameron fosse tutto difficile, sapeva la storia di sua sorella ormai e ogni volta le spezzava il cuore pensare a quello che il ragazzo aveva dovuto passare. Gli avrebbe sfiorato quindi il braccio con delicatezza, lasciando da parte qualsiasi battuta e cercando di trasmettergli confronto e dolcezza più che cercare di alleggerire l’atmosfera con qualche battuta.
    Sarebbe poi tornata a guardare il Moke, preoccupandosi anche della sua situazione, e andando verso il tavolo per recuperare della valeriana, che avrebbe lasciato bruciate nel fuoco per utilizzarne i suoi benefici di pianta rilassante. Era la prima erba alla quale aveva pensato perché le era capitato diverse volte di bere tisane di valeriana per calmare i propri nervi. Avrebbe bruciato qualcuna delle foglie, lasciando che il profumo della pianta si diffondesse nell’aria, per poi lanciare un’occhiata ad Elizabeth e cercando di mostrarsi come sempre gentile.
    “Se vuoi ti do’ una mano con il telo per scurire l’ambiente…” avrebbe proposto quindi, accennando un sorriso appena accennato.


    code made by gin


    Mia interagisce con Cameron Cohen e Elisabeth Lynch. Utilizza la valeriene per calmare il Moke e riuscire a farlo sentire meno nervoso.
     
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    Black Opal
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    Dopo che ebbe condiviso con Emma Lewis un momento degno di una puntata di C'è posta per te, Elisabeth Lynch raggiunse i suoi compagni di lavoro, tra cui spiccava il viso -per lei rassicurante- di Cameron Cohen cui non perse tempo nello sparare cose a casaccio sulla povera creatura che avrebbe avuto a che fare anche con lei (empatia 4, giusto per non dimenticare). Ad una mancanza di tatto la gallese cercò di sopperire con la logica e la nozionistica puramente scolastica che sembrò dare i suoi frutti e a strappare un piccolo assenso all'Onfroy. C'era da dire però come il norvegese si dimostrò piccato dalle osservazioni della sua ragazza e da quelle della sua amica che però l'Ametrina si perse, visto che arrivò qualche attimo dopo, proprio quando l'Opal si scusò con la Prefetta per averla interrotta nel suo discorso. In tutta risposta la sempre calma Mia Freeman non se la prese, dando una bellissima dimostrazione di come le fidanzate sicure di sé, dei propri sentimenti e di quelle del ragazzo, non vedessero nelle amiche più care di lui una minaccia alla loro relazione. Un atteggiamento di maturità che era così rara da trovare nel corpo di una donna matura, figurarsi in quello di una diciottenne.
    Non appena la docente di Magia Verde si allontanò da loro il suo amico rivelò quanto delle volte potesse essere così sboccato. «Linguaggio, signorino Cohen!» lo richiamò bonariamente, con l'ombra di un sorriso ad aleggiarle sul viso, vedendo come fu lesto nell'infilare guanti e impartire ordini. Sì, il mondo quel giorno girava decisamente al contrario: prima il gesto ipercarino di Emma che non credeva di meritare, poi Cohen che prendeva in mano la situazione e non di certo per recuperare dell'ottima pelle di mokessino. Se la prefetta giallo-viola si premurò di recuperare della valeriana per farla bruciare sul fuoco appiccato dal Dioptase alla Lynch non restava da far altro che creare una sorta di tenda proprio per oscurare la luce calda del giorno e mettere a proprio agio il moke. Infilati i guanti di pelle di drago la strega si allontanò alla ricerca di uno di quei teli cerati da serra, dei paletti di legno e assi un po' più lunghe, in materiale ignifugo, che sarebbero state la struttura atte a sorreggere il telo. Fu intorno al fuoco ricreato da Cohen che la strega iniziò a puntare il catalizzatore sugli oggetti con un movimento che dal basso avrebbe portato all'alto con una lentezza da far invidia ad una lumaca. «Erecto!» Eppure c'era qualcosa che non tornava. Richiamò alla memoria tutte le informazioni che aveva condiviso e, purtroppo, mancava proprio qualcosa a cui lei aveva fatto riferimento: il fattore umidità. Sul tavolo di lavoro la strega avrebbe recuperato un piccolo calderone in miniatura, rispetto a quello che usavano a lezione di pozioni, spostandosi di qualche passo per disegnare un'onda verso il terreno. «Acqua eructo!» L'acqua, che sperava zampillasse dal terreno, sarebbe stata direzionata verso il recipiente che poi avrebbe posato proprio sul fuocherello per farla bollire e ricreare così un ambiente umido, caldo e rilassante. Ora non rimaneva che convincere la creatura ad entrare all'interno della tenda e chi meglio dell'altra Ametrin a completare il quartetto? «Penso che tu, essendo quella più tenera -insieme a Mia- dei presenti, sia proprio la persona giusto a convincere il moke a entrare nella tenda! Vuoi provare?»
    Elisabeth
    Lynch

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    Elisabeth interagisce con tutti i compagni di lavoro. Erige una tenda attorno al fuoco creato da Cameron e poi, per rendere l'ambiente umido, recupera dell'acqua per farla bollire sul fuoco all'interno di un mini calderone. Infine chiede a haru90 di convincere la creatura ad entrare nella tenda.
     
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    Emma Lewis
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    Emma era parecchio soddisfatta di quello scambio con Elisabeth e di essere riuscita a darle il suo regalo senza ritrovarsi la testa su una picca come nemmeno in GOT sapevano fare. La piccola biondina trovava che fosse assurdo dover essere così in contrasto per un ragazzo e sperava che da quel giorno, tra loro sarebbe potuta nascere una piccola amicizia da coltivare giorno per giorno, poiché era una ragazza che dava molta più importanza alle amicizie che alle relazioni, considerandole fin troppo effimere e destinate a spegnersi, prima o poi. Mentre gli amici erano per sempre. Forse una visione molto ingenua del mondo, ma così la pensava e così l'avrebbe sempre pensata. Forse era l'unico modo per sopravvivere e vivere al meglio!
    Quando ebbero finito di rispondere alla domanda della docente su cosa differenziasse i famigli dagli animali domestici, fu ora di scendere alla radura, dove ognuno di loro -divisi in gruppi- avrebbe dovuto occuparsi di un diverso animale... o meglio, diversa creatura magica. Lei avrebbe dovuto inizialmente lavorare con un adorabile Moke, ma a seguito di alcuni cambiamenti, era finita nel gruppo di un ancora più adorabile Mooncalf, uno delle sue creature preferite, anche se le dispiaceva da morire vederlo spaventato e ferito, perciò avrebbe voluto fare di tutto per farlo stare meglio e più a suo agio davanti a quelle facce nuove, solamente che non sapeva proprio come, non subito.
    Prima, ad ogni modo, dovettero teorizzare su come potessero realmente aiutarlo ed Emma pensò che avrebbe potuto seguire uno dei suoi stessi consigli.
    Ridacchiò quando la donna rispose alle sue preoccupazioni, perché effettivamente era divertente pensare a quanto quelle creature fossero sbadate (ehi, ma state parlando del mio snaso) anche se avrebbero dovuto stare più attente, poiché lei si preoccupava veramente troppo per loro.
    Quando finalmente poterono mettersi a lavoro, lasciò che Adamas e Benjamin facessero la loro parte e si allontanò, dirigendosi al banco dove c'erano un sacco di materiali utilissimi e prese quella che pareva una boccia di una qualche essenza, infatti sull'etichetta c'era disegnato un fiore blu elettrico, sicuramente niente di pericoloso, visto che la professoressa lo aveva messo a loro disposizione. Aprì il tappino e se ne versò un po' sul palmo della mano, portandolo poi al viso e strofinando bene. Come consistenza ricordava un po' dell'amuchina e proprio come essa, si assorbì solo strofinando, lasciando il suo viso e le sue mani asciutte ma cosparse di una leggera profumazione che poco aveva a che fare con il suo odore. Attaccò uno spruzzino alla boccetta e si cosparse di quel leggero e delicato profumo, poi si guardò in giro. Trovò un grosso pezzo di ghiaccio avvolto in un sacchetto che sicuramente era incantato in modo che il ghiaccio rimanesse sempre freddo, quindi lo prese, sentendo subito il gelo sulle mani, ma avanzò fino a tornare dall'alpaca magico. È consigliato posare qualcosa di freddo sulla contusione per ridurne il dolore ed il gonfiore; quindi l'entità dell'emorragia, attraverso l’induzione di vasocostrizione e, quindi, l’estensione del livido. Così il processo di guarigione sarà più rapido essendo che l'area sarà maggiormente... circoscritta. L'ho avvolto in un panno per evitare al Mooncalf ustioni da freddo. Spiegò, nemmeno fosse un laureando in medicina. Poco dopo, appunto, ci tenne a spiegare come mai sapesse così tante informazioni. Oh, da grande vorrei diventare medimaga ed inoltre... l'estate appena passata, sono stata un mese al San Mungo... là i giornali su tutti questi temi, si sprecano. Ridacchiò, avvicinandosi alla creatura con calma. Ciao, piccolino... tranquillo, voglio solo aiutarti... con questo, ti farà meno male. Posò delicatamente una mano sulla morbida pelliccia e posò il ghiaccio sopra la contusione, tenendolo ben saldo ma senza premere troppo per non fargli male. Vedi? Adesso stai già meglio. Gli sussurrò, con dolcezza, prima di adocchiare il gesto di Adamas e volle dargli anche lei dell'erbetta fresca in modo che si tranquillizzasse ulteriormente.
    Stat scheda Ametrin
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    L'arrivo al tavolo di lavoro fu trionfale -almeno secondo la sua visione- dato che alcuni dei suoi compagni non si lasciarono sfuggire un commento alla sua richiesta di troncare la n dal suo nome. C'era però da dire che il NPK Show fosse solo all'inizio poiché, una volta visto come l'Asticello fosse la creatura di cui si sarebbero dovuti occupare, aveva deciso di dargli un nome che però non racchiudeva anche la presenza della Black Opal che si era aggiunta all'ultimo. Mmm, vediamo, abbiamo tre a, una l ed una n...» Indubbiamente la sua mente birichina era volata ad un acronimo davvero curioso. Certo, c'era una a di troppo, ma poteva pur esser posta all'inizio per dare maggior enfasi ad una pratica sessuale che, dopotutto, non disprezzava affatto. «Se lo pronuncio ad alta voce la prof mi sbatte dall'aula, qualcuno è troppo pudico per ascoltarla e altri farebbero storie. Meglio tacere, ma solo perché 'sta materia la amo troppo!» Non poteva di certo perdere la possibilità di diventare in futuro un magiveterinario per una parolina di troppo. «Direi che il suo nome sarà Alana, sperando di non urtare la sua identità. Ma è la soluzione migliore! Non trovate?»
    Successivamente iniziarono a sfoggiare le loro intuizioni, conoscenze e qualsiasi altro elemento utile per supportare le loro tesi sotto lo sguardo intellegibile della professoressa. Nathan non poté non gonfiare un po' il suo petto per via delle sue osservazioni -una volta tanto che gli succedeva perché non cavalcare l'onda?- e, una volta che la bruna adulta si allontanò da loro, cercò di mettere davvero in pratica la sua idea iniziale: conquistare la fiducia di Alana.
    Mentre Aidan ed Aibileen si sarebbero dedicati all'opera di cura e di distrazione, il bostoniano avrebbe mosso qualche lento passo per cercare di avvicinarsi ancor di più al tavolo, dopo essersi procurato una manciata di insetti -alcuni ancora freschi- dagli oggetti messi a disposizione da Kara, muovendo dapprima la mano sinistra, sempre con estrema calma, posta vicino al viso e scuotendola piano piano giusto per far comprendere alla creatura come fosse privo di armi o mezzi per ferirlo o terrorizzarlo. «Ciao Alana, io sono Nathan o Athan, decidi tu quale preferisci» Sorrise, con tanto di fossette sulle guance, abbassandosi lentamente sulle ginocchia per far sì che i suoi occhi si ritrovassero alla stessa altezza di quelli dell'asticello. «Tanto tempo fa, quando ero più piccino, sono andato al villaggio di Abukcheech, un mio compagno di stanza ad Ilvermorny, e lì c'erano così taaaanti alberi che ti sarebbe piaciuto saltellare da un ramo all'altro per conoscerli tutti.» Al ritmo del racconto la mano ancora chiusa a pugno e che conteneva qualche insetto avanzava con despacio verso il protettori degli alberi da bacchetta per antonomasia. «Ricordo come c'era una vecchia volpe che si era persa. Era ferita ad una zampa, proprio come te. Non voleva farsi avvicinare da nessuno se non da Makkitotosimev, la sorella più grande di Abukcheech. Sai, l'ho rivista qualche mese fa, anche se credo che fosse più frutto della mia mente e delle influenze dello spirito del ferro, ma... sembrerebbe essere diventata la druida del suo villaggio. Una strada segnata dalle stelle, un destino già impresso nel suo nome.» Era arrivato a poco più di dieci centimetri da Alana, per cui si fermò, con il dorso della mano a posarsi sulla superficie dura del tavolo, e lo sguardo fisso in quello dell'asticello. «Credo che se Makki fosse stata qui mi avrebbe già rimproverato, scansato via e guarito la tua ferita. Perché ti saresti innamorato di lei e dei suoi profondissimi occhi neri come la pece. Invece ti becchi me e altri ragazzetti altrettanto simpatici». Le dita si sarebbero schiuse piano piano, così come i petali di un fiore quando sbocciano, rivelando le succose prede tutte per l'asticello. «Tutto quello che vogliamo fare, Alana, è aiutarti, così come avrebbe fatto Makki». Una pausa, lunga, quasi a volere che il compito del giorno assorbisse le sue parole. Magari non le poteva intendere ma Nathan, in cuor suo, sperava che lo sguardo gentile e la voce dolce che aveva usato con lui, senza camuffarla con falsetti o altre stramberie, riuscissero a fargli percepire le loro buone intenzioni. «Ce lo permetteresti?» Nel frattempo un piccolo millepiedi aveva strisciato lungo il suo dito medio, finendo a poco più di un soffio da Alana. Quasi gli dispiaceva il suo sacrificio, ma alla fine quella era la legge della natura. «Le mie compagne hanno mani davvero magiche, fidati di loro come -spero- ti fidi di me...» Altre parole sarebbero state pronunciate, accortezze sarebbero state messe in atto incurante del dolore alle ginocchia causate dall'essere posate sul terreno. Avrebbe continuato così fino a quando il team non sarebbe riuscito a completare ogni singolo passaggio atto a medicare quell'essere con cui sperava di esser riuscito a trovare una profonda connessione. Gli sarebbe dispiaciuto davvero tanto dirgli addio alla fine della lezione e, quel triste pensiero, lampeggiò per un attimo nei suoi occhi, prima di tornare a sorridere ad Alana, un piccolo e tenero Asticello.
    Nathan Parker
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    The biggest misunderstanding about me is that I'm just a bratty, gobby idiot.
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    Nathan interagisce con tutte le ragazze e il ragazzo presenti al suo tavolo. Cerca di conquistarsi la fiducia di Alana (new name per il povero asticello, trust me poteva essere altro il nome) attraverso vecchi ricordi, del cibo ed un'attitudine positiva. Si sente molto triste nel dovergli dire addio a fine lezione.
     
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    La ragazza dai capelli color del fuoco sorrise felice alle parole della professoressa, quasi con aria compiaciuta pensò


    Qualcosa mi ricordo sui draghi, questo poi è così carino!!!!Vorrei chiedere alla professoressa se posso tenerlo come famiglio! Ma penso che non approverebbe, non ho un ambiente adatto a lui, soffrirebbe e si stresserebbe parecchio. No, ancora non ho le competenze necessarie per prendermi cura, adeguatamente di una simile creatura.

    Si mise i guanti di pelle di drago ed osservò la prefetta creare un adeguato ambiente per la piccola creatura impaurita.
    Quando sentì le parole della ragazza, ridacchiò e le guance si tinsero di un leggero rossore.

    Non so se sia un complimento o meno, ma nel caso ti dico grazie, anche se tenera non è proprio la parola che preferisco in assoluto.

    Spostò lo sguardo grigio come il mare d'inverno sulla piccola creatura e gli sorrise amorevolmente.

    Ti abbiamo preparato una bellissima casetta, la vuoi vedere? So che a vpi rettili non piace essere maneggiati troppo a lungo, quindi non ti toccherò, ma forse ho qualcosa in tasca che potrebbe piacerti vedimo...

    Si levò il guanto sinistro e mise la mano nella tasca della giacca viola della divisa, tirando fuori, dopo un po', un sacchettino con dentro dei rimasugli di carne secca.
    Prese dal sacchetto l'ultima striscia e la spezzettò in piccoli pezzi a misura per la bocca della piccola creatura. Si rimise il guanto e tenendo un pezzetto in mano lo fece annusare a questa ultima, se l'avesse mangiata, avrebbe posizionato gli altri pezzetti a formare una stradina diretta dentro alla tenda. Se la creatura si fosse mossa e fosse arrivata all'entrata della tenda, la ragazza avrebbe posato l'ultimo pezzo rimasto dentro alla stessa, sperando che il piccolo drago decidesse di entrare.
    Avrebbe alzato poi lo sguardo a guardare i suoi compagni di tavolo, con un enorme sorriso stampato in volto e gli occhi scintillanti per l'emozione.
    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato" | Scheda Stat.
    RevelioGDR



    Addison osserva la prefetta creare la tenda e tenta di far entrare la creatura spezzettando della carne secca, che aveva in tasca, posizionandola a mo di stradina, sperando che il drago entri nella tenda.
     
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    Ciarán Hinds
    Se veneri l'Oro, l'Avarizia è la tua religione.
    [Scheda][Stats]
    ■ Data & Luogo di nascita
    27.01.03, Artide

    ■ Razza
    Half Giant

    ■ Occupazione
    Studente

    ■ Allineamento
    Neutrale Puro

    ■ Patronus
    //

    Gold is the new black Ciarán ascoltò con attenzione le parole dei suoi coetanei stupendosi persino della qualità di alcune tra le risposte. In quanto denrisiano, il ragazzo aveva i suoi motivi per tenersi alla larga dalle considerazioni degli stranieri; sopratutto se riguardavano un elemento così delicato come la cura delle creature magiche, ma in quella occasione si ricrebbe.
    L'ultima a parlare fu Emma Lewis. Ciarán notò come la bionda fosse riuscita a centrare il punto del discorso cercando una soluzione magica al problema "odore". Il mezzo-gigante cercò di nascondere i suoi dubbi dietro a un mezzo sorriso; tuttavia, avrebbe preferito sfruttare la natura che lo circondava piuttosto che la magia "Non vieni a una lezione fuori dagli schemi per fare qualcosa dentro gli schemi".
    Lo sguardo si spostò sui fiori che, come stelle in cielo, decoravano la riserva. Ciarán si chinò verso questi e le dita staccarono gli steli con un colpo secco. Avrebbe usato ogni parte del fiore per non sprecare neanche un grammo di quanto aveva preso alla natura che lo circondava.
    Le mani andarono a esercitare una pressione continua e la consistenza passò da solida a morbida, tingendo le mani del mezzo-gigante di verde. Un ultimo stelo venne posizionato tra capo e orecchio destro, più come accessorio che altro. Poi, il ragazzo raggiunse l'invitante bottino che la professoressa aveva disposto per la lezione.
    "Questi potrebbero andare" Degli ungenti al faggio vennero estratti dal mucchio e il denrisiano se ne spruzzò qualche goccia verso la divisa. Ciarán aveva scelto quell'albero perché erano tra i pochi alberi presenti addirittura sul bassopiano dei Monti: le probabilità che il Mooncalf fosse famigliare con quell'odore erano alte.
    Il ragazzo prese anche altri due elementi del mucchio, ma su questo ci torneremo dopo.
    Il mezzo-gigante si avvicinò al mooncalf: aveva osservato il lavoro degli altri, riconoscendo una certa abilità nel loro modo di porsi. Adamas sembrava il più ferrato, ma anche Benjamin e Emma non erano da meno.
    "Vediamo" La mano sinistra sarebbe avanzata nell'aria mentre lo sguardo rimase fisso sul capo della creatura "Devo evitare il contatto visivo per non metterlo in soggezione". Poi, il ragazzo estrasse la bacchetta di vischio dalla fodera riposta sul fianco destro.
    Le cure prestate da Benjamin erano ottime, ma Ciarán avrebbe potuto fare qualcosa per migliorarle «Ferula» Il catalizzatore generò un otto a mezz'aria da cui delle liane di corda scivolarono verso il capo del Mooncalf. Allo stesso modo, la mano sinistra venne portata sotto il naso della creatura in modo da farle percepire l'odore del faggio e dei fiori per metterla a suo agio.
    «Innerva» La bacchetta disegnò una "w" di fronte alle bende. Sapeva come la professoressa volesse una soluzione fuori dagli schemi e come quell'approccio magico lo avesse criticato poco prima; eppure, Ciarán non percepiva le due cose come mutualmente escludibili.
    Avrebbe potuto fare una buona figura ma il Mooncalf ne avrebbe risentito, e al mezzo-gigante sarebbe dispiaciuto. Nel momento in cui lanciò l'incanto, cercò di focalizzarsi su questa sensazione nella speranza che i sentimenti agissero come leva per aumentare l'efficacia dell'incanto.
    "Molto bene" Notando come il Mooncalf, grazie all'aiuto del gruppo, si stesse riprendendo lo rincuorò. Un sorriso frantumò la maschera da stoico del mezzo gigante, dunque il denrisiano fu pronto per passare all'ultima parte.
    Poco prima, il ragazzo aveva estratto nel mucchio due derivati d'erba ben precisi. "Impacchi di belladonna" Il denrisiano non sapeva perché una pianta dai fiori tetri avesse un nome simile, però era certo che la pianta avesse certe qualità che aiutassero nella ricrescita delle ossa - e per questo era usata nella pozione ossofast - e l'abilità di anestetizzare: tutto ciò sarebbe tornato utile per lenire il trauma del mooncalf.
    "Infusi di crisantemo" Dopo aver disposto gli impacchi sul "letto" del paziente, Ciarán bagnò il tutto con l'infuso di crisantemo sperando che potesse aiutare contro il mal di testa o, per lo meno, che gli elementi rigenerativi potessero aiutare nella ripresa il mooncalf.
    Fatto ciò, con passi leggeri, il ragazzo avrebbe preso le distanze dalla creatura.

    «Parlato»
    "Pensato"
    Narrato

    ©Scheme Role by Amphetamines' - Vietata la copia anche parziale.


    Interagisce con i compagni
    Combo Ferula + Innerva in seguito alle considerazione di Adamas
    Finisce cercando di dare da mangiare al Mooncalf derivati non tossici della belladonna (Che da manuale è usata per ossofast - e magari risolve le microfratture - e per gli anestetici - che magari alleviano il dolore della creatura) e da bere degli infusi di crisantemo (Che da manuale sono utili contro mal di testa e hanno elementi di rinascita).
     
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    Lilith Walker
    NOT TOO CLOSE, PLEASE. NOT TOO FAR, PLEASE.
    La ragazza si sente rallegrata dalla presenza dei due studenti che conosce, Aibileen e Aidan. Anche se loro non ne sono coscienti è soprattutto grazie a loro se Lilith riesce a prendere lo spunto per fornire quelle poche idee. Una volta accostata al tavolo per cercare di empatizzare e rasserenare la creatura però si tira fuori dalla discussione su quale sia il metodo miglio per per poterlo curare. La concessione che gli era stata fatta da Kara così come la sua dolcezza erano qualcosa di inaspettato, l’albina avrebbe voluto ripagare la donna come possibile per questo decise di collaborare con gli altri anche se la sua tendenza primaria era quella di isolarsi. Non sapeva perché ma quell’insegnante era ingrado di spronarla e metterla a disagio allo stesso tempo. Le pupille scarlatte passarono quindi sui ragazzi al tavolo che proposero le loro idee ma timidamente oltre che fissarli non fu ingrado di interagirci, erano troppe persone per lei. Troppe e una volta posizionata al fianco di Aibeleen difficilmente vi si sarebbe staccata. Ascoltando le idee altrui si ritrovò ad un tavolo con degli studenti davvero preparati.
    - L’idea di Aibileen è davvero valida, nel frattempo faremo attenzione che l’arto non possa essere rotto.
    Con un assenso del capo si rivolse verso Aidan quando tentò di avvicinarsi all’Asticello (che ormai aveva plurimi nomi, si anche lei gliene aveva dati un paio nella sua testa) cercando di posizionarsi cautamente in modo che se la creatura avesse cercato di fuggire avrebbe potuto intervenire. Cadere da un tavolo non sarebbe stato piacevole per una creatura tanto piccola. Aveva apprezzato la risposta del Ragazzo Diotapse ed era principalmente per questo che si era proposta di affiancarlo durante la pratica altrui.
    L’intenzione della ragazza era quella anche di studiare l’animale, mentalmente cercò di ricondurre i ricordi degli studi sulle creature magiche e riprendendo quella che potesse essere l’anatomia dell’Asticello tentò di osservare se questo potesse aver ricevuto un danno strutturale maggiore di una semplice lesione. Alla fine della sua analisi la risposta fu negativa di questo era certa, le “ossa” dell’essere non erano intaccate e quindi fortunatamente il tempo avrebbe sistemato ogni cosa.
    Rimase in silenzio durante l’interazione di Nathan con la creatura limitandosi a studiarlo, in effetti era un po' confusa che la creaturina potesse comprendere o elaborare il linguaggio umano quindi con la coda dell’occhio spostò l’attenzione dall’Asticello al ragazzo un paio di volte per vedere se funzionava. Attese l’esito dell’intervento principalmente di Aibileen e Aidan limitandosi, se si fosse data il cambio con qualcuno del gruppo ad allontanarsi solo per prelevare un effettivo rametto dalla sala e porlo vicino alla creatura. Una volta che la lezione fosse finita si sarebbe limitata a salutare i compagni con un cenno della mano evidentemente intimidita e darsela a gambe con lo sguardo basso per non incrociare gli occhi di Kara. L’idea di averla delusa non gli piaceva ma la magia Verde aveva qualche componente che proprio Lilith non riusciva a capire…
    STATUS: concentrato
    Corpo 10%Mente 90%No sessuale/pansessuale
    Black Opalocchi: rosso/azzur.capelli: bianchi
    Albinismo Tipo 1 Aspherger 16 anni
    Q.I: 180 Apatica Rigida
    "LA FELICITA’ E’ FATTA DI UN NIENTE CHE AL MOMENTO IN CUI LO VIVIAMO CI SEMBRA TUTTO."
    STATISTICHE| SCHEDA

    La ragazza non interviene apertamente dando sostegno ad Aidan e Aibeelin per il loro intervento. Osserva i nuovi incontri al tavolo ma non interagisce con loro evidentemente a disagio. Si limiterebbe a fare da spalla per i compagni per fare in modo che la creatura non possa danneggiarsi e studiando la struttura dell'essere per analizzare l'entità reale del danno riscontrando che non ci sono fratture apparenti. Si limiterebbe a scappare via a fine lezione con un semplice cenno della mano ai presenti evidentemente messa a disagio dalla situazione e volendo passare davanti a Kara con gli occhi bassi neanche avesse fallito una verifica importante.
     
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    Kàra Onfroy
    Docente Magia Verde

    SHEET | STAT| SOCIAL| DRESS
    parlato - pensato- ascoltato
    Per l’enorme fiducia che nutriva nei confronti dei ragazzi non si sarebbe aspettata niente di diverso da tutto quello. Era sicura che non l’avrebbero delusa, e se gli aveva affidato delle creature in sofferenza era solamente perché era certa che avrebbero fatto un buon lavoro. Inutile specificare che anche lei, come Emma, non poteva fare a meno di dispiacersi nel vedere quegli animali ridotti in quel modo, ma aveva imparato ad accettare le regole della Natura, severe ma equilibrate, e anche a contenere le proprie emozioni, sia per l’esperienza che aveva accumulato fino a quel momento, sia perché sapeva che non sarebbe stata d’aiuto a nessuno.
    La Docente avrebbe continuato a camminare vicino agli studenti, spostandosi da un gruppo all’altro e osservando silenziosa il loro operato, ben attenta ad assicurarsi che tutto andasse per il meglio ma senza intervenire eccessivamente. Era sicura che per dimostrare quanto si fidasse di loro fosse necessario lasciarli provare, mettere becco solo se non era evitabile, lasciare che si aiutassero a vicenda per lo più e che trovassero da soli la loro strada per risolvere il problema.
    Partendo col primo gruppo non poté fare a meno di notare l’entusiasmo di Nathan, smorzato in fretta da un Aidan più serioso, addolcito da una gentile Aibileen che cercò di mediare tra i due proponendo un’alternativa. Osservandoli si sarebbe accorta in fretta di quanto quest’ultima fosse abile ad usare la sua dolcezza per approcciarsi con l’Asticello, e quanto stesse cercando di farlo sentire a suo agio e aiutare fisicamente la creatura con gentilezza e delicatezza. Forse non si sarebbe aspettata tante attenzioni da parte di una studentessa al primo anno. Le avrebbe sorriso, se l’ametrina avesse incrociato il sguardo, rivolendole un leggero cenno di assenso. Lo stesso che avrebbe dedicato, orgogliosa, a Nathan che aveva fatto del suo essere logorroico la sua arma migliore e che stava distraendo abbastanza l’Asticello da impedirgli di prestare attenzione alle cure delle compagne. Un’ottima mossa, di certo, che Kàra non si sarebbe aspettata. Avrebbe notato il disagio nella postura e nell’atteggiamento di Lilith , e per quanto la cosa le dispiacque si impose di lasciare alla ragazza il suo spazio: le sarebbe piaciuto prendesse più iniziativa, ma comprensiva del suo disagio non fece alcuna osservazione, preferendo che fosse il tempo, eventualmente, a portarla a venire da lei e magari cercare un confronto.
    Si sarebbe poi spostata nel gruppo che si stava occupando del piccolo Mooncalf, un soggetto forse più irruento ma di una dimensione più semplice per un intervento diretto. Lì si ritrovò ad osservare Adamas , che non solo sembrava conoscere qualche base di medicina, ma che si dimostrò anche abile nell’applicarla: una risorsa preziosa, di certo, che attirò l’attenzione della docente. Non da meno furono però i suoi compagni, per quanto Kàra avrebbe guardato con curiosità e sorpresa la scelta di Benjamin : il Mooncalf riportava per lo più una contusione, non aveva segni di ferite evidenti e lei non avrebbe scelto di agire con erbe –non meglio identificate, si augurava niente di tossico- sul manto di una creatura già suo spaventata e poco lucida. Ciaran sembrò riuscire a riportare la situazione sotto controllo, con un intervento così articolato da colpire particolarmente la docente: il ragazzo sembrava aver fatto scelte ben calibrate, tutte atte a mettere il Moke a suo agio, con attenzione particolare a tutto ciò che stava usando. Non avrebbe evitato di notare la scelta specifica del profumo da usare, così come l’evidente conoscenza del ragazzo in fatto di erbe, che lo aveva portato a scegliere le migliore piante per quel genere di situazione. Sul momento il ragazzo avrebbe ricevuto occhiate cariche di orgoglio, ma probabilmente avrebbe ricevuto qualcosa da parte dalla docente in seguito. Stessa sorte sarebbe toccata ad Emma , che dimostrò ancora una volta la sua spiccata empatia, convincendo ancora di più la docente a scriverle in via privata e quantomeno farle sapere quanto la reputava portata per quella materia: non era particolarmente avvezza a complimenti in pubblico, che avrebbero fatto sentire inferiori o a disagio gli altri compagni, ma tendeva comunque a dare valore ad ogni singolo sforzo, ricompensando quando necessario i suoi studenti a suo modo, che fosse anche solo aiutarli a trovare la loro strada.
    Infine si sarebbe dedicata all’ultimo gruppo, quello “capitanato” da Cameron, che si dimostrò però molto utile e attento, almeno quando si trattava di accendere un fuoco in tutta sicurezza: nonostante il suo carattere impegnativo, la docente lo avrebbe premiato con un sorriso fiero, di completa approvazione, un silenzioso “sapevo che con un po’ di impegno ce l’avresti fatta” che la diceva lunga su quanto la donna credesse nelle sue capacità, che il ragazzo tendeva solo a nascondere molto bene. La stessa occhiata fiera, condita anche da una certa dose di sorpresa, sarebbe stata rivolta ad Elisabeth, che aveva trovato un rimedio piuttosto efficace per ricreare un ambiente che incontrasse i gusti del Moke. A quel punto l’intervento di Mia si rivelò ancora più utile, e apprezzò la scelta accurata della pianta da utilizzare fatta dalla ragazza: a quel punto Addison , con una mossa che Kàra non aveva previsto e che la fece sorridere, riuscì a convincere la creatura ad entrare nella tenda. “La prossima volta consiglierei di usare il cibo che abbiamo già a disposizione. avrebbe solo appuntato alla fine, dal momento che c’erano di certo alimenti più adeguati per un Moke nella serie di materiale che gli aveva fornito.
    Una volta che tutti gli animali sembrarono più tranquilli e sani, Kàra avrebbe battuto di nuovo le mani, prima per attirare l’attenzione dei ragazzi e poi per un leggero ma sentito applauso. “Bravissimi! Avete fatto un attimo lavoro, sono molto fiera di voi. Vi siete dimostrati comprensivi e gentili con queste creature e vi chiederei di riflettere su quanto vi sia piaciuta l’esperienza di oggi e prendere eventualmente in analisi la possibilità di approfondire questa materia nel vostro futuro, in particolare mi rivolgo agli studenti del secondo anno. Rimango disponibile per i ricevimenti, nel caso vogliate parlarne anche con me.” avrebbe quindi concluso, per poi riportare tutti in aula, passando anche questa volta per il laghetto.

    code made by gin






    Eeeeee ce l'abbiamo fatta! La lezione può dirsi ufficialmente conclusa <3 Ci tenevo a fare i complimenti a tutti quelli che sono arrivati fino a qui e ringraziarvi per aver partecipato alla mia prima lezione (vi ricordo che sono disponibile per feedback e critiche, è tutto ben accetto <3).

    Arriviamo quindi alla parte succosa (?), cioè quella dei voti! Ho cercato di tenere conto di tutti i vostri interventi e devo ammettere che alcuni di voi mi hanno colpita particolarmente. Questo lo vedrete anche dai voti, ma ci tengo anche ad aggiungere degli spunti speciali per role future, ispirati dai vostri post! Non significa che i pg non coinvolti non siano stati mossi benissimo, anzi, solamente ho trovato alcuni post d'ispirazione per proporre role future. Per chiunque avesse idee ovviamente sono più che ben accette, Kàra rimane disponibile per ricevimenti privati e lezioni extra <3


    Emma Lewis: riceverai via gufo una lettera scritta da Kàra che ti offre un appuntamento nel suo ufficio per potere avere una chiacchierata informale circa la tua predisposizione alla materia. Nel caso tu sia interessata sei pregata di contattare in privato la docente e accordarti per giorno e orario.
    Adamas Vesper: riceverai nei giorni successivi una lettera da parte di Kàra che ti suggerisce di portare caramelle mou al caramello se desideri incontrare Madama DooW e farle qualche domanda, dal momento che la stessa ninfa ha dimostrato interesse a risponderti ma è comunque troppo orgogliosa per poterti contattare di persona. Se interessato, sei pregato di contattare in privato la docente e accordarti per giorno e orario.
    Ciaran Hinds: per via del tuo impegno nella lezione e nelle risposte date, riceverai una lettera da parte di Kàra che ti invita ad avere accesso alla biblioteca dell’aula di Magia Verde quando lo reputi necessario, visto il tuo spiccato interesse, e ti invita a parlare con lei dell’eventuale interesse ad approfondire la materia in futuro. Per informazioni contatta pure la docente in privato.


    Vi lasciato quindi qui sotto ai voti e spero di leggervi presto in giro <3




    Qui di sotto sono riportati i voti delle casate e dei singoli studenti.

    Sono stati assegnati 20 punti al fine della valutazione, così distribuiti:
    0-5: entrata
    0-6: parte teorica
    0-9: prova pratica


    Sono stati poi assegnati 5 exp extra (inseriti nel punteggio di casata e non personale) per chi ha inserito interventi interessanti. Ci tengo a precisare che chiunque abbia ottenuto il massimo ha comunque fornito spunti interessanti e che i 5 exp extra sono stati dati a chi ha approfondito particolarmente con qualcosa di originale.
    Tutti i voti tengono conto anche della coerenza con il vostro PG.


    PuntiVotoEXP
    20E2PP+6EXP
    19E2PP+4EXP
    18E2PP+2EXP
    17O2PP+1EXP
    16O2PP
    15O1PP+12EXP
    14O1PP+9EXP
    13A1PP+6EXP
    12A1PP+3EXP
    11N1PP
    8-10S12EXP
    5-7D9EXP
    2-4Texp per i post
    0-1NCexp per i post








    Black Opal
    96 EXP

    Lilith Walker
    1 Emp + 3 exp
    // ent + 5 teoria + 8 pratica = 13. Voto A

    Ciàran Hinds *
    1 Emp + 1 Int + 6 exp
    5 ent. + 6 teoria + 9 pratica = 20. Voto E
    CITAZIONE
    Per via dei suoi interventi brillanti e del suo notevole impegno, Ciàran fa guadagnare 5 exp alla sua casata

    Elisabeth Lynch
    1 Emp + 1 Int + 4 exp
    4 ent + 6 teoria + 9 pratica = 19. Voto E

    + 44 EXP per studenti assenti



    Ametrin 131 EXP

    Nathan Parker King
    1 Emp + 1 Int + 6 exp
    5 ent. + 6 teoria + 9 pratica = 20. Voto E

    Aibileen Beatrix
    1 Emp + 1 Int + 6 exp
    5 ent. + 6 teoria + 9 pratica = 20. Voto E

    Benjamin D'Angelo
    1 Emp + 3 exp
    2,5 ent. + 4 teoria + 5.5 pratica= 12. Voto A

    Addison Daneel
    1 Emp+ 1 Int
    4 ent. + 4 teoria + 8 pratica= 16. Voto O


    Mia Freeman
    1 Emp + 1 Int + 2 exp
    4 ent + 6 teoria + 8 pratica = 18. Voto E

    Adamas Vesper *
    1 Emp + 1 Int + 6 exp
    5 ent. + 6 teoria + 9 pratica = 20. Voto E
    CITAZIONE
    Grazie alle sue conoscenze che riguardano anche la medicina e ai suoi interventi approfonditi, Adamas fa guadagnare 5 exp extra alla sua casata

    Emma Lewis
    1 Emp + 1 Int + 6 exp
    5 ent. + 6 teoria + 9 pratica = 20. Voto E


    Dioptase 86 EXP

    Aidan Hargraves
    1 Emp + 1 Int + 1 exp
    4 ent + 5 teoria + 8 pratica = 17. Voto O

    Alexandra Kenway
    9 exp
    3 ent + 4 teoria + // = 7. Voto D

    Cameron Cohen
    1 Emp + 1 Int + 2 exp
    4 ent + 6 teoria + 8 pratica = 18. Voto E

    + 44 exp per studenti assenti


    Kàra Onfroy
    1 Emp + 1 Int + 8 exp
     
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40 replies since 3/1/2021, 21:58   1216 views
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