I Lezione di Astronomia - Triennio

Jesse, Blake, Lilith, Jessica, Lucas

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    Daniele Salvatore
    Prof. Astronomia | 33 anni
    Ci aveva pensato veramente molto a quello che doveva fare con quel suo sogno che si era realizzato. Fare l'insegnante era sempre statao qualcosa che adorava fare e la cattedra ad Hidenstone era la cosa che bramava di più al mondo, ma poi, alla fine si era tutto sgretolato, era tutto quanto cambiato. Aveva pensato di andare anche alla cerimonia di inziio anno, ma no, non ce l'aveva fatta. Stare in mezzo a tutta quella gente ancora gli creava qualche problema ed inoltre voleva finire quella storia il prima possibile. Aveva deciso che, finita la lezione avrebbe fatto capolino nella stanza di Victoria ed avrebbe semplicemente detto quello che pensava di fare. Nel profondo non avrebbe voluto, sapeva che stava abbandonando qualcosa che davvero, davvero gli piaceva e lo rendeva felice, ma cosa ci poteva fare? Nononstante il sigillo di Lance, le sue intenzioni, la sua natura stava semplicemente cambiando. Non avrebbe messo in pericolo nessuno e non avrebbe giocato al gioco del bravo insegnante con i nuovi alunni. Comunque, quella era la sua ultima lezione e voleva che i suoi alunni, oramai da due anni, ricevessero qualcosa di bello e sopratutto di utile, qualcosa che li avrebbe aiutati in battaglia visto e considerato che alla fine avevano scelto un percorso da guerrieri da combattenti.
    Non li avrebbe di certo attesi nella sua aula, aveva fatto scrivere su ogni bacheca delle tre casate che la lezione di astronomia si sarebbe svolta al limite della foresta, alle ore 22.30. Era li, con un piede sull'albero in attesa che i suoi alunni arrivassero. Era strano cominciare l'anno con una sua lezione ed era ancora più strano sentirsi a quella maniera. Quella lezione, comunque sarebbe stata strana in tutti i sensi. Ci sarebbe stata anche Jessica. Jessica che non ricordava nulla di loro, Jessica che era stata messa in pericolo da lui. Jessica che lo aveva fatto semplicemente innamorare. Si morse il labbro, ma la sua espressione rimase invariata.
    I primi alunni cominciarono ad arrivare e lui li salutò cordialmente come sempre, andando a chiacchierare di qua e di la con qualche alunno più audace dell'ultimo anno che gli chiedeva cosa avesse fatto per l'estate. Lui? Sicuramente non aveva preso il sole sul lettino, ne tanto meno era stato in Inghilterra. Sono stato in Egitto per tutta l'estate! Infondo li la magia e gli astri si incontravano alla perfezione e poi il deserto era stato un buon posto per cercare di controllare le sue nuove abilità senza però far male a nessuno. Eppure comunque ci era riuscito.
    Per quella lezione aveva disposto delle panche a tre. Non erano moltissime, quindi chi sarebbe arrivato in ritardo non avrebbe trovato il posto. Di fronte a queste panche aveva messo un piccolo banchetto di legno scuro, dove si andò a sedere quando i suoi alunni cominciarono a diventare fin troppi per rimanere appoggiato ad un albero.
    Una volta che arrivarono tutti li guardò ad uno ad uno. I ragazzi del terzo anno vorrei che si sedessero tutti quanti nelle prime file! Disse semplicemente in modo che nel momento in cui avrebbe cominciato a spiegare la lezione non ci sarebbero stati troppi cambiamenti di banco. Avrebbe ancora atteso qualche minuto e poi avrebbe cominciato la lezione. Sicuramente nel suo cambiare natura aveva perso un pò della vecchia tolleranza che aveva, quindi i ritardatari non sarebbero stati ammessi alla lezione. Erano grandi! Il triennio li preparava seriamente ad un mestiere e la maggior parte di loro aveva deciso di diventare un auror. Gli auror non arrivavano in ritardo!
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    Bene ragazzi! Benvenuti alla prima lezione di astronomia del triennio! In questo post dovrete prendere solamente posto - cercando di rispettare la volontà di Daniele, e aprire bene le orecchie. Potete portare a lezione quello che volete, quaderni, pergamene, penne, questo a vostra discrezione!
    Scadenza 11 settembre ore 23.59
    ( vi do una scandenza così corta perchè p un post d'ingresso e preferisco allungarvi i tempi nella prova pratica!
     
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    Jessica Whitemore

    Se c'era qualcosa che adorava, quello erano le lezioni all'aria aperta e, soprattutto, andarci con Lucas. Evidentemente era una specie di tradizione, visto che non era la prima lezione di Astronomia che facevano all'aperto, ma sentire il venticello della notte sulla pelle era una delle cose più rilassanti che potessero esserci. L'anno scorso il loro premio era stato un uovo maculato che si sarebbe schiuso grazie al suono della loro voce, quindi quasi sperava che la cosa si ripetesse e ricevessero qualcosa anche quest'anno.
    Erano circa le 22:10 ed alla corvina non restava che scrivere un messaggio a Lucas -con non troppo preavviso, al solito- per vedersi, essendo in due casate diverse, e proseguire insieme verso la foresta, dove sarebbe avvenuta la lezione. Se il luogo era quello, forse stava a significare che sarebbe stata una lezione dinamica e a Jess brillavano gli occhi alla sola idea; stare seduta in un'aula non faceva esattamente per lei, anche se dava il meglio di se stessa in qualsiasi situazione, statica o dinamica. Ciò era dimostrato anche dai suoi ottimi voti, anche se quell'anno si era ripromessa che sarebbero stati perfetti; non voleva una valutazione che non fosse E, poco ma sicuro. Si alzò a sedere sul morbido letto a baldacchino, poi prese il magifonino tra le mani e scorse le sue chat, fino a giungere a quella dell'ametrino. La aprì e pensò ad un veloce messaggio da inviargli, sorridendo all'idea di andarci con lui.
    Alle 22:20 all'ingresso fu il semplice testo che mandò, sapendo che lui avrebbe capito. Purtroppo da quell'anno non avrebbero frequentato molte lezioni insieme, dal momento che avevano scelto percorsi diversi. Astronomia era una di quelle poche che lei aveva obbligatoria e lui scelta come extra, perciò non desiderava altro che approfittarne, anche perché lui non sarebbe più potuto andare a nessuna lezione con Emma -almeno fino all'anno successivo- ragion per cui, era un motivo in più per fargli compagnia.
    Quando mancava poco all'ora designata, aprì l'armadio in cerca di qualcosa da mettersi: perché doveva indossare quell'orribile divisa, pure di sera? Ah già... doveva rispettare le regole ed andando alle prime lezione senza, non sarebbe stato un bel biglietto da visita, anche se in fin dei conti il professor Salvatore era il loro docente da due anni ed era abbastanza sicura che lui, come qualsiasi altro professore, sapesse quanto poco incline fosse a rispettare determinate regole. D'altro canto, quell'anno era importante per lei, non poteva partire col piede sbagliato. Voleva il massimo dei voti, voleva vincere la Coppa, sia quella delle case sia quella del Quidditch, voleva fin troppe cose che avrebbe ottenuto solo comportandosi bene. Quindi riafferrò il telefono, scrivendo un altro messaggio a Lucas. Ti prego, non farmi sentire scema e sforzati di venire in divisa. Almeno mi sentirò meno sola. Avrebbe aggiunto uno sbuffo, se avesse saputo tradurlo a parole. Certo, il prefetto perfetto Jesse l'avrebbe indossata, probabilmente, quindi non sarebbe stata proprio sola, ma... se soffriva lei, avrebbe dovuto soffrire anche il moro. Quindi, alla fine, si decise ad indossare quella sottospecie di completo, trovando però un compromesso. Ancora non faceva così freddo, perciò lasciò perdere la giacca indossando solo la camicia e lasciando aperti i primi bottoni -sempre di Jess stiamo parlando- e rigirò le maniche finché non le arrivarono il gomito, si mise il resto ed era pronta. Prese uno zaino e ci buttò dentro, alla rinfusa, penne, un quaderno, dei fogli di pergamena ed il libro della materia. Ormai era pronta, quindi salutò Pantera con una carezza al suo lucido pelo nero, Roxie posandole un dito sul musetto roseo e lanciò un'occhiata ai pupazzi sul suo letto: il gattino che voleva far animare da Skyler per regalarlo ad Eva e la pantera che aveva vinto con Nath prima di partire per Hidenstone. E, a proposito di Nathan, uscendo prese una terza volta il magifonino per scrivere al ragazzo. Ehi, vediamoci domani sera dopo le lezioni... quindi evita certi cibi grazie ♥
    Più che una proposta, era proprio un ordine. Avevano ancora un conto in sospeso, dal momento che erano stati interrotti prima dalla Dragone e poi dal professor Olwen -ciao Lance- e quindi avevano dovuto desistere.
    Scese le scale fino ad arrivare all'ingresso, dove già la aspettava il moro. In effetti, Jess era un po' in ritardo all'appuntamento, ma di certo non si scusò. Buonasera, Jones lo salutò con un piccolo ghigno, avvicinandosi fino a trovarsi davanti a lui. Alzò lo sguardo, incatenandolo in quello ghiaccio del ragazzo. Certo che l'amore ti sta facendo bene commentò, pizzicandogli la guancia e ridacchiando, prendendolo in giro bonariamente. Spero faccia bene anche ai tuoi voti, siamo al terzo anno ormai... dobbiamo già iniziare a prepararci per i GEMMA. Lo guardò di sottecchi, quasi riflettendo. Hai già in mente qualcuno con cui fare i tirocini? Mancava del tempo ma ehi, era meglio prendersi in anticipo. Dopo quelle "formalità", allungò le braccia e gliele buttò al collo, stringendolo e lasciandogli un bacio sulla guancia. Su, andiamo! Non voglio iniziare l'anno con una punizione per il ritardo. Gli prese la mano -com'era solita fare, senza alcuna malizia- e lo trascinò fuori. Chissà cosa ci farà fare quest'anno il professore, sono curiosa! Disse, provando ad allungare lo sguardo per vedere se scorgeva qualcosa in quella cortina di tenebre, rischiarata solo dalla luna.
    Una volta arrivati praticamente al limitare della foresta, scorse delle panche e ne indicò una a Lucas. Mettiamoci in prima fila. Lo guardò, prima che potesse protestare. Siamo del terzo, no? Ci ha chiesto di metterci davanti e chi siamo noi per disubbidire? Lo rimproverò ancora prima che potesse anche solo lamentarsi. Quindi lo trascinò in una panca davanti, facendolo poi sedere accanto a lei. Buongiorno professore! salutò, guardandosi attorno. Come mai qui e non nella sua aula? Che cosa faremo, stasera? Domandò, sperando in qualcosa di figo... ma le lezioni lo erano quasi sempre, quindi non se ne preoccupava troppo, scacciando anche quella sensazione strana alla bocca dello stomaco. Se ci divide in squadre come l'anno scorso, tu stai con me gli sussurrò, anche se erano stati divisi in base al sesso, il maggio precedente. E con questo, si preparò ad ascoltare la lezione, sperando comunque che presto arrivassero anche Blake e Lilith.
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    UN RAGAZZO SOGNA SEMPRE DI ESSERE IN UN GRUPPO, ROCK: TUTTO È PIÙ GRANDE DELLA REALTÀ.
    Ogni tradizione va rispettata e quella che JJ e Lucas avevano creato, era talmente forte che non poteva essere distrutta: andare a lezione di Astronomia insieme. Lucas aveva una passione smisurata per l'astronomia e per la compagnia di Jessica, quindi dopo aver lasciato la sua bella principessa bionda in sala comune con un bacio come se non l'avesse vista dopo un'ora, corse dalla mora. Oh, aveva le veline intorno, sto ametrino e manco lo sapeva!
    Raggiunse la ragazza, senza nemmeno leggere il messaggio, in quanto per lui era d'obbligo dover andare insieme e proseguì con lei verso la foresta: 22.20, portone d'ingresso, lui puntuale come a nessuna lezione. Aveva addosso la divisa, legge tassativa di Emma, che gli aveva vietato categoricamente di presentarsi a lezione poco ordinato e senza divisa, soprattutto. Lo aveva anche aggiustato, sistemandogli la cravatta. Quelle attenzioni di Emma le amava, così come amava la biondina.
    «JJ, sei un'idiota. Come sempre.» - rise, esplicitamente scherzoso, sollevò gli occhi al cielo, quindi e scosse la testa «Se a me è l'amore, a te non saprei allora...» - sollevò un sopracciglio, senza scendere nei particolari di cosa stesse facendo bene alla ragazza «Oddio. Ti prego no. Non parlarmi già dei GEMMA. Mancano 3 anni, JJ, ti prego.» - piagnucolò appena, come un cane sofferente, poi storse il muso «Non ci ho ancora pensato, tu?»
    Quando la ragazza gli gettò le braccia al collo, lui la strinse dai fianchi, respirando il profumo dei suoi capelli e ricambiando il bacio sulla guancia.
    Quindi annuì e partirono verso nuove avventure (dejavù). Arrivati nella radura, si avviò verso la prima fila e rise alle parole di Jessica «Lo sai, questa è la sola lezione dove mi metterei seduto sopra la cattedra, se ce ne fosse bisogno.» - quindi la seguì e si sedette ad uno dei primi tavoli di legno. Curioso della risposta che JJ attendeva, Lucas rimase in attesa «Buonasera Professor Salvatore!» - salutò anche lui.
    Al sussurrò di Jessica, Lucas rise e le cinse il fianco con un braccio «A costo di mettermi una parrucca e due palloncini per fare le tette, ma quest'anno non ci divide!» - certo, come se potessero decidere loro.
    ©Scheme Role by Amphetamines' - Vietata la copia anche parziale.
     
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    Lilith Clarke
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    Non basta scopare bene per essere una coppia.
    Le lezioni erano ricominciate e Lilith era in piena forma, meglio di tutti gli anni precedenti, che erano andati con situazioni altalenanti che a lei proprio non piacevano.
    La metamaga aveva ripreso le sue abitudini didattiche, le sue utili didascalie vicino ai libri e i suoi momenti lunghissimi di studio in biblioteca, che si sposavano - spesso e volentieri - con l'accoglienza delle matricole, lasciando il giusto spazio alle incombenze da Prefetto e Blake.
    Era soddisfatta e fiera di sé, non c'era che dire e finalmente la si vedeva di nuovo con quel sorriso saccente sul volto, quella parentesi ricurva di chi sapeva il fatto suo e di chi voleva sfondare l'intero anno con voti alti. Non avrebbe accettato nemmeno un attimo di poter abbassare la media, perché quest'anno avrebbe dato precedenza allo studio.
    «Dai Blake, faremo tardi!» - lo rimbeccava mentre se lo tirava dal braccio, trascinandolo verso il portone per uscire e percorrere il sentiero della foresta.
    Aveva messo ben in chiaro a Blake, che se avesse voluto ancora le sue attenzioni (e si parla di quelle fisiche che tanto piacevano ad entrambi), quest'anno si sarebbe dovuto impegnare anche lui: gli aveva imposto la divisa a tutte le lezioni, tranne a quelle dove veniva specificatamente indicato un abbigliamento diverso, gli aveva imposto degli orari di studio all togheter con cui non era ammessa distrazione, se non nelle pause che stabiliva Lilith e voleva che prendesse almeno una O a tutte le materie.
    Sapeva che era una sfida difficile, ma Lilith amava le sfide altrimenti non si sarebbe messa con lui, no?. L'unico strappo alla regola, che gli aveva concesso, era che la divisa, seppur non fosse stata perfettamente stirata, poteva essere anche incompleta (insomma, capiva che non tutti sopportavano con quelle temperature la giacca e la camicia).
    «Se arriviamo tardi, dimenticati il dopo-lezione.» - le lezioni serali erano qualcosa di estremamente particolare, a Lilith piacevano tanto.
    Arrivati nella radura, gli occhi della Prefetta brillarono come ogni disciplina che seguiva: quest'anno le aveva scelte con cura, un mese prima dell'inizio e non vedeva l'ora che queste iniziassero per potersi godere tutto il sapere che c'era da apprendere.
    «C'è Jey, con il tuo amico mafioso.» - disse Lilith alzandosi sulle punte per comunicare all'orecchio del fidanzato, quindi si avvicinò alla panca immediatamente accanto alla opale e le passò un braccio attorno alle spalle «Ehi Jey, buonasera!» - le diede un bacio sulla guancia, poi guardò oltre lei e buttò un saluto abbozzato a Jones «Ma continui a fare volontariato per quel ragazzo? Dai, Jey ti meriti di meglio. E poi, ora che è tornata Lynch, avrei timore a star vicino a Jones: insomma, non vorrei ti facesse star male.» - tutto questo le fu sussurrato all'orecchio, per poi sedersi e mettersi comoda con il suo quaderno di appunti con su scritto "Astronomia" sul fronte «Buonasera, professor Salvatore. Come sta? Ho sentito che oggi il cielo su di noi ci potrebbe regalare emozioni favolose: delle voci parlano di una cometa che non si vede da migliaia di anni, ma credo che in quel momento noi saremo già andati via e non potremmo godere del suo passaggio, che si prevede per le due di questa notte.» - sì, si sentiva proprio carica.
    La cosa bella dei rapporti è che ti dimentichi come sono iniziati.
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    Scheme role by Amphetamines'
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    Blake Barnes
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    Aveva passato l'esame di astronomia con il minimo dei voti e non vedeva l'ora di... no niente, assolutamente niente perchè alla fine Lilith aveva fatto la nazista come al solito e come al solito era ben appoggiata da quell'altro naziasta di Aaron Barnes. La cosa assurda era che nessuno credeva che lui si fosse impegnato veramente anche l'anno precedente e la cosa assurda era che Blake sapeva che avevano ragione, ma non c'era nessunissima ragione di dargli davvero retta. Il fatto era che a lui studiare non piaceva e non era mai piaciuto. Amava molto di più la parte logica e sopratutto pratica di ogni materia. Si morse il labbro ed ancora una volta si ritrovò affianco alla sua ragazza, un pò dietro per guardarle il sederino tondo che ondeggiava di qua e di la, per andare a lezione. Non facciamo ritardo! Siamo in orario! Ho appena finito di mangiare! Le disse poi avvicinandosi più a lei per poi sorpassarla quando lo minacciò del niente post lezione. Cavolo erano stati un anno a guardarsi negli occhi e a fare cose che non fossero del sano sesso, da quell'estate e da quando lei si era sbloccata per la storia di Naga, non desiderava altro che averla sotto di lui, sopra di lui, affianco a lui... insomma non era uno da contatto fisico da coccole ma con Lilith. Ed adesso chi è che è diventato lento? Infodno a Blake servivano solamente le giuste dosi di motivazioni. Aveva mandato un messaggio a Jesse con scritto che si sarebbero visti direttamente a lezione e visto che l'ultima volta, Lilith aveva dato di matto, era meglio che andava con lei e non con lui anche se.., beh un pò il suo migliore amico gli mancava. Ma quando arrivarono alla radura e vide Lucas seduto affianco a Jessica sogghignò e poi ridachiò per le parole di Lilith. Non è un mafioso... ha solo qualche vizietto...! Infondo lui non era un santo e neanche la sua famiglia quindi... Si morse il labbro e poi si andò a sedere affianco a Lucas lasciando Lilith a parlare con Jessica a cui rivolse un cenno del capo. Whitemore la sua gonna è più corta oppure non ci vedo più bene? Chiese a casaccio ma solamente per darle fastidio. Poi guardò Lucas. Urge una serata tra di noi. Aggiunse a bassa voce prima di sedersi dove il professor Salvatore gli aveva richiesto e poi salutandolo. Professor Salvatore, buonasera! Ci fa mettere in prima fila perchè le stiamo più simpatici degli altri? Blake ed il suo atteggiamento assurdo. Oramai i professori, a suo parere, si erano anche rassegnati al suo tono sempre informale. Ma infondo era così e Barnes o lo si amava o lo si odiava. Non c'erano vie di mezzo. Guardò Lilith e le posò una mano sul ginocchio nudo. Il tuo essere così secchiona non lo so se mi ecita di più oppure mi irrita! Le sussurrò poi all'orecchio. Infondo si erano giurati di essere sempre sinceri tra di loro no? Non che con Blake ci fosse questo pericolo o con Lilith, ma insomma era bene specificare!
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    Jesse A. Lighthouse | Black Opal
    "Vai con Lilith?" Jesse era rientrato in camera per le 9.30, per sistemarsi un poco e prepararsi alla lezione di astronomia: Salvatore aveva fatto appendere in ogni bacheca che la lezione non si sarebbe tenuta nell'aula, sicché a lui non era rimasto che rientrare un po' prima e prepararsi ad una lezione notturna all'aperto, nonostante, forse, avrebbe solo desiderato far altro all'aperto.
    "Ci vediamo dopo" disse infatti all'amico, gettandosi sul letto e mandando messaggini piuttosto imbarazzanti ad Adamas (e decisamente poco consoni ad un aspirante Marine).
    'Boh... ok...' era strano per lui essere al triennio: era in classe con Blake e questo lo rendeva felice, ma ora era in corso anche con Lilith e la classe si era ristretta ed evoluta (erano al percorso GEMMA): non c'era Adamas, ma neanche Erik e stranamente ora gli equilibri di classe erano cambiati e lui forse a volte si sentiva fuoriposto 'O forse è solo che sono Black Opal' o, la butto lì, semplicemente Jesse avrebbe voluto qualcosa di Black, ma non Opal, ecco.
    Si tirò seduto, indossò la propria divisa e si avviò verso il liminare della foresta, come richiesto dal docente: amava camminare e stare all'aperto e certo la notte non peggiorava ciò 'Sono perfetto per fare il prefetto: io amo camminare al buio' si disse infatti lui, decisamente poco Cringe e ancora meno delirante.
    Fu uno degli ultimi a raggiungere la lezione, ma ciò non lo impensierì più di tanto, essendo comunque in orario "Buonasera professore" esordì lui avvicinando il docente e salutandolo con un inchino appena accennato "Sono contento di stare un po' all'aperto la sera, finché il tempo lo permette" del resto erano comunque molto più a nord dell'Italia e la morsa del freddo, lassù, sarebbe giunta ben prima a sigillarli al chiuso.
    Non che riguardasse l'opale: lui usciva anche con la neve, ma un conto era uscire perché si era testardi come un mulo, un conto era farlo con piacere.
    Si sedette nelle prime file, indipendentemente da ciò che aveva da dire Daniele a riguardo, ridendo della battuta del suo Socio e cercando di mettersi accanto alla sua persona speciale di quella classe: Blake.
    Gli diede solo una pacca sulla spalla, poi salutò con la mano Lilith, stiracchiandosi e posando in terra la propria tracolla.
    Alzò gli occhi al cielo e nuovamente prese in mano il magifonino, per inorridire questo narratore ed ingelosire il Barnes (?).
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    Daniele Salvatore
    Prof. Astronomia | 33 anni
    Era tutto fin troppo strano. Si era tornato alla normalità. Almeno i ragazzi lo avevano fatto. La prima ad arrivare fu Jessica insieme a Lucas. Anche quello era tornato alla normalità, e forse, per la prima volta nella sua vita si rendeva conto che, effettivamente, quello era il corso naturale delle cose. Jessica aveva i ricordi cancellati come tutti i suoi comagni e vederla così sorridente e spensierata gli faceva bene al quel cuore che oramai non batteva più. Le sorrise semplicemente, esattamente come fece con tutti quanti gli altri compagni. Buonasera Whitemore, Jonas! Li salutò entambi ed una volta che anche loro furono seduti sentì, più in la arrivare anche gli altri e due. Oramai per Blake e Lilith non era più una novità che arrivassero insieme. Salutò cortesemente entrambi prima di focalizzare la sua attenzione sul prefetto dei Dioptase. Sono contento che almeno uno di voi legge delle informazioni su quello che succede al di la della Terra. Comunque si, si dovrebbe vedere una cometa questa notte per le due, Faye, è il suo nome. Non si vede da tanto ma purtroppo non si riesce a vedere ad occhio nudo, quindi, se riuscirà a finire in tempo la sua lezione, Signorina Clarke, può veniva sulla torre di astronomia. Sarò lieto di mostrarle la cometa di cui ha sentito parlare! Adorava gli studenti che si impegnavano veramente e che non si limitavano solamente a leggere cose sui libri e ripetere a papprdella. Tornò a guardare Jessica per la domanda che gli rivolse. Come avete potuto notare anche l'anno scorso non mi piacciono le lezioni statiche. Per imparare davvero dovete mettervi alla prova e per quanto io sia un appassionato di stelle,stri e pianeti, sapere solamente le loro caratteristiche non vi servirà a niente, specialmente quando comincerete a dover integrare le rune antiche con i sigilli astronomici. Quindi... si rivolse anche per un secondo a Barnes. Era sempre il solito, non ce la poteva proprio fare a stare zitto e non fare domande informali!Barnes, vi ho messo qui davanti perchè la prima parte della lezione è per voi! Sorrise ancora una volta e questa volta in direzione di Jesse. Ligthouse, se lei è pronto - era un chiaro invito a togliere il telefono di mezzo - Possiamo cominciare la lezione. Aggiunse comunque rimanendo seduto su quel banchetto di legno, prima di guardarsi intorno. Posò le sue mani fredde sulle sue ginocchia, fece un secondo di silenzio per raccogliere tutte le idee e poi comincò la lezione. Siete oramai maggiorenni, la maggior parte di voi si è smaterializzato almeno una volta nella sua vita dando la mano ad un proprio parente o un amico più grande. Da oggi, imparerete a farlo da soli. Semplice e coinciso. Alla fine, da quando la sua natura era bella che cambiata, Daniele era diventato molto più sitentico e riusciva ad arrivare più facilmente al sodo. Si alzò in piedi. é una delle tecniche più difficili da utilizzare, ma un mago non ne può far a meno. La smaterializzazione serve semplicemente a spostarsi da un luogo ad un altro in maniera istantanea. Ovviamente lo si fa per piccole distanze. Sapete dirmi quali sarebbero gli effetti collaterali di una smaterializzazione non andata a buon fine? Non gli piaceva parlare da solo e comunque era di fronte una classe che doveva sapere almeno la metà delle cose che lui già stava dicendo. Non erano più bambini e lui non aveva intenzione di trattarli come tali. Attse la risposta a questa domanda e poi proseguì il suo discorso. Tuttavia per eseguire una perfette smaterializzazione ci vuole concentrazione e seguire le 3 D : Destinazione, Determinazione e Decisione. Dovete facolizzare un punto effettivo di dove volete andare.Pensare ad ogni dettaglio della stanza, o del posto in cui vorreste essere. Più dettegli fissate nella vostra mente, più il vostro obiettivo sarà chiaro e distinto più non richierete di smezzarvi niente, o peggio! Li guardò, infondo quella lezione era in particolar modo per i ragazzi che erano appena arrivati al terzo. Sul manuale c'è scritto "Determinazione, ossia mettere a fuoco la determinazione di occupare lo spazio desiderato". Vi pongo una domanda. Perchè? Perchè bisogna prendere consapevolezza dello spazio che si vuole andare ad occupare? Infondo se si pensa di andare su di una poltrona, e si focalizza quella poltrona in maniera super dettagliata a cosa serve determinare anche lo spazio nel quale ci si sta materializzando? Non gli avrebbe deto la spiegaizone di tutto quanto. Voleva che ragionassero davvero e che non dessero risposte solamente tanto per darle. Infondo dovevano imparare a pensare più che a materializzarsi. Era sicuro che quello sapessero farlo anche abbastanza bene. Infine la decisione.Bisogna fare un giro sul posto cercando di entrare nel nulla. In questo caso i movimenti devono essere decisi. Ragazzi la coordinazione è tutto. Dovete pensare e muovervi. Dovete fare in modo che la vostra mente ed il vostro corpo siano perfettamente uniti nelle intenzioni. In quel caso si ritrovò a guardare Barnes che spesso pensava una cosa, diceva un'altra cosa e ne faceva un'altra ancora. Gli fece vedere, nel pratico, cosa dovevano fare smaterializzandosi prima infondo alla classe e dopo di nuovo di fronte a loro. Era qualcosa di perfettamente inutile una volta si aveva la super velocità, ma quello era un altro paio di maniche. Guardò Barnes.Te la senti di dare una dimostrazione ai tuoi compagni? Infondo era sempre stato quello più spocchioso ed arrogante e forse proprio per quello era una delle persone che, almeno in quel caso, avevano più margine di riuscita. Daniele si spostò, si allontanò circa di tre metri e fece un cerchio per terra con la bacchetta. Questo è il punto dove devi materializzarti. Poi guardò anche gli altri, infondo aveva deciso solamente a chi farlo fare per prima, ma prima di arrivare, effettivamente al cuore della lezione, doveva essere sicuro che tutti quanti riuscissero a fare quello che dovevano. Attese che Barnes facesse il volontario ed una volta finita la sua "esibizione" , Daniele sorrise appena e chiamò gli altri della classe. Jones, Whitemore, Lighouse e Clarke, E dicendo i loro nomi fece, sempre ad un 3/4 metri di distanza dalla panca dove erano dei cerchi semiluminosi. Mettetevi alla prova.
    RevelioGDR




    Ed eccoci qui alla seconda fase della lezione di astronomia! Daniele vi ha semplicemente rivolto due domande alle quali sarebbe opportuno rispondere, ragazzi più siete dettagliati meglio è ( per la prova teorica sarà valutato in particolar modo il "ragionamento" che farete!). Fate pure la "prova" della smaterializzazione ognuno nel proprio cerchio e potete autoconcludere che dopo un tentativo, vi riesce perfettamente!
    Scadenza venerdì 18 alle 23.59
     
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    ESCUCHA REINA, NUNCA TE HE FALLADO Y CONOZCO POR LAS COSAS QUE HAS PASADO. ESCÚCHAME NENA, TU ERES LA PRINCESA

    Jessica Whitemore

    Quant'erano belle le tradizioni che nascevano così, per puro caso? Proprio così era nata la loro di andare ad astronomia insieme. Per una casualità, il maggio precedente. Ma era un rito che, in qualche modo, le dava familiarità e sicurezza, anche se non capiva perché. Era bello e basta.
    Appena arrivata, iniziarono già a punzecchiarsi come erano soliti fare da... mesi ormai, da quando si erano riappacificati dopo due mesi di ignorarsi reciprocamente, anche se lei non aveva la più pallida idea del perché fosse successo, stavano così bene insieme.
    Lo spinse appena, in risposta a quell'insulto bonario, scuotendo la testa. Lù, non ti conviene insultarmi... altrimenti non ti passo più le risposte durante i test. Ammiccò, anche se in verità quello non era mai successo, non che lei ricordasse.
    Oh, io so benissimo cos'è! Annunciò, ridacchiando. Si chiama Nathan... ma, non prendiamoci in giro, una parte precisa del suo corpo. Non scese in ulteriori dettagli, ma era abbastanza palese a cosa si stesse riferendo. Anche se nemmeno le labbra sono male rifletté, prima di avviarsi verso il bosco, dove si sarebbe tenuta la lezione. C'è una cosa che non ti ho detto, Lù... fece una pausa, scegliendo le parole migliori per dirglielo. Ma ehi, c'era un modo adatto per comunicare certe cose? Il giorno della partenza... ci siamo appartati dietro il chiosco delle bibite ed è stato bello, ma non ti racconto nel particolare, non credo tu lo voglia sentire. Ad ogni modo, ci ha beccati Olwen. Lo disse con una naturalezza quasi disarmante, come se fosse normale e capitasse ogni giorno.
    Ho capito Lucas, ma dobbiamo iniziare a pensarci già da subito, almeno io. Voglio uscire con il massimo dei voti. E sì, credo di avere un'idea per i tirocini E dopo quello, lo abbracciò e gli diede un bacio, godendosi per un secondo il suo calore finché non si avviarono davvero verso il luogo designato, continuando a parlare del più e del meno, come due normalissimi amici.
    Non penso che al prof farebbe molto piacere se tu ti sedessi sulla sua cattedra! Replicò, con una piccola risata. Ma sarebbe una scena divertente... sai che c'è? Quasi quasi glielo chiedo. Comunque, i tratti femminili ce li hai sussurrò, accarezzandogli il viso con i polpastrelli, prima di sorridere e tornare a voltarsi verso il docente, ascoltando la risposta alla propria domanda. Ci sta, prof. Le lezioni statiche non fanno per noi. Sì, stava parlando non solo per lei, ma era certa che valesse per qualche altro suo compagno, ciò che stava dicendo. Comunque ho un'altra domanda... Jones vorrebbe sedersi sulla cattedra per stare più attento, crede che sia fattibile? Sì, lo aveva chiesto davvero. Lanciò un'occhiata di sottecchi a Lucas, ridacchiando.
    Alla fine, arrivarono anche Lilith, Blake e poi Jesse.
    La prima ad avvicinarsi fu la riccia; Jess ricambiò il suo bacio ma poi le lanciò un'occhiataccia -che, comunque, non durò. Non riusciva nemmeno a fingere di essere arrabbiata, con la dioptase- prima di rispondere. Buonasera a te Lyly. Non ho ancora capito perché vi detestiate così tanto. E poi non sto facendo volontariato. Sorrise appena, riflettendo sulle sue parole. Lil, dovresti saperlo che io non sono come la sua nuova ragazza, se solo ci prova, accosto di prendermi una sospensione, un Expulso in faccia non glielo toglie nessuno. Sia a lui che a lei. Le fece l'occhiolino, prima di concentrarsi su Blake. Non lo so, Barnes. Non credevo fosse sua abitudine guardare le gambe alle altre, per nota notare a colpo d'occhio questi particolari, comunque. Replicò a tono, a voce abbastanza alta perché fosse alla portata d'orecchio di chiunque. A proposito, cara la mia adorata secchiona, ti va di andare a vedere questa cometa insieme? È da un po' che non facciamo qualcosa insieme. Solo io e te, senza stupidi ragazzi di mezzo. Gettò un'occhiatina a Blake; stava ovviamente scherzando, ma era divertente punzecchiarlo.
    Quando poi arrivò Jesse, gli rivolse un sorriso. Buonasera, soldato sussurrò all'aspirante marine, prima di tornare a concentrarsi sulle domande del professor Salvatore -e sulla spiegazione. Impareremo davvero la smaterializzazione? Ma che gran figata commentò, con gli occhi che le brillavano. Sarebbe stato davvero tutto più semplice, in effetti, non doversi affidare a qualcuno di più grande. Fino a quel giorno, ricordava, l'aveva fatta solo con Brian.
    Quando il docente porse quella domanda, da brava secchiona -sì, hai sentito bene Lilith, non sei l'unica- alzò la mano, aspettando che gli venisse data la parola, dopodiché avrebbe dato la sua risposta. Beh, non farla nel modo corretto, è molto pericoloso. Se non segui alla perfezione la regola delle tre D, potresti "spaccarti", che sta a significare venire feriti. Si rischia di perdere una parte del corpo, se sei proprio sfortunato. Nel migliore dei casi, le conseguenze saranno semplicemente una "ferita" dolorosa, guaribile che potrebbe lasciare al massimo delle cicatrici, mentre nel peggiore dei casi... beh potresti perdere una mano, un piede, una gamba, cose così. Insomma, non credo sia piacevole, ragion per cui è fondamentale usare una grande dose di concentrazione. Almeno, credo sia questo. Ma mi dica... si può anche morire per una smaterializzazione sbagliata? Concluse la sua risposta con un'ulteriore domanda, prima di passare a concentrarsi su quella successiva, che le costò diverso tempo per pensare esattamente a cosa volesse sentirsi dire il docente. Secondo me, prendendo il suo esempio, io posso focalizzare una poltrona nei minimi dettagli, ma non posso avere la sicurezza che sia l'unica al mondo ad avere quella data poltrona, mi sbaglio? Mi spiego meglio: Io potrei aver acquistato una poltrona rossa, ma magari lei si è comprato quella stessa poltrona rossa nello stesso posto dove l'ho comprata io, quindi non focalizzandosi anche sullo spazio attorno -ovvero le specifiche del, per esempio, salotto, che è impossibile sia perfettamente identico in più case, ognuno ha il suo stile, anche uno spostamento minimo conterebbe tantissimo- per avere la certezza che io mi materializzi a casa mia e non a casa sua. Si fermò un attimo, chiedendosi se fosse stata abbastanza chiara. In parole povere, focalizzarsi solo su un oggetto, può farti finire dovunque, perciò è importante focalizzare anche l'ambiente che circonda quel determinato oggetto. Spero di essermi spiegata bene. Concesse al docente un sorrisone, uno di quelli che si permetteva dopo aver dato una risposta che le sembrava andar bene. Posso portarle anche un esempio più "attuale". So che a Denrise ci si può smaterializzare e materializzare solo al porto. Quindi se io da lì volessi tornare a Londra, più precisamente al molo da dove siamo partiti, dovrei immaginarmi la bolla d'aria, i pesci tropicali, le bolle d'acqua, il particolare pontile, i numeri color zaffiro a terra, la barriera d'acqua e tutti i particolari strani che ci sono, perché se il mio pensiero fosse vago, potrei materializzarmi in un porto qualsiasi che non sia la mia destinazione, creando anche -potenzialmente- scompiglio tra i babbani. Dopodiché aspettò il parere degli altri e che la lezione proseguisse. Fatti valere, Bibi gli disse, dandogli una pacca sulla spalla. Oh sì, quello sarebbe stato il suo nuovo soprannome d'ora in poi. Non guardatemi così, m'è venuto in mente un po' a caso, chattando.
    Aspettò quindi che il ragazzo desse prova di sé, prima che toccasse anche a loro. Si alzò in piedi. Chiuse gli occhi, per concentrarsi al meglio.
    Destinazione. Cercò di figurarsi il cerchio in mente, cercò persino di vedere ogni filo d'erba che stava al suo interno, provando a focalizzare quanti più dettagli possibili, perché il suo tentativo andasse a buon fine.
    Determinazione. Stavolta, provò a figurarsi ogni dettaglio che gravava attorno al cerchio per materializzarsi proprio là e non in chissà quale cerchio nel mondo. Anche stavolta, provò a vedere ogni filo d'erba, ogni albero, persino i suoi compagni.
    Decisione. Questa volta doveva passare alla parte pratica, perciò tentò di fare un giro su se stessa, ma probabilmente i suoi movimenti non furono abbastanza accurati o non riuscì a coordinare il pensiero con l'azione, poiché riaprendo gli occhi, si ritrovò nello stesso punto di prima, vicina ai suoi amici. Cazzo sbuffò, guardando gli altri per capire se vi fossero riusciti, prima di riprovare anche lei.
    Destinazione. Svuotò la mente da tutto, da ogni pensiero, da ogni distrazione, cercando di pensare al verde scuro dei fili d'erba umidi, ogni filamento, la loro lunghezza, le sfumature di ciascuna, il cerchio a terra, il suo colore, la grandezza.
    Determinazione. Si immaginò ogni ramificazione, ogni singolo albero, le foglie che si muovevano al tenue vento settembrino, la loro "aula" all'aperto, la luna che vegliava su di loro, l'erba che circondava il cerchio. Cercò di fare proprie tutte queste informazioni per potersi smaterializzare al meglio.
    Decisione. Stavolta tenne in mente tutti questi particolari, facendo un giro su se stessa senza esitazioni, senza pensare ad altro che al luogo dove voleva finire.
    Finalmente, qualcosa successe. Sentì uno strappo all'altezza dell'ombelico e, quando riaprì gli occhi, eccola là, nel cerchio predisposto da Daniele. Alzò un pugno al cielo in segno di vittoria. Ha visto prof? Ce l'ho fatta! Esultò, aspettando di essere raggiunta anche dagli altri.
    Scheda | Stat. | Black Opal
    I enjoy killing trasgressors. Be WARNED. | CODICE ROLE © dominionpf


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    Jesse A. Lighthouse | Black Opal
    Era una lezione atipica, ma Hidenstone faceva dell'atipicità il suo marchio di fabbrica, distanziandosi da Londra, Hogwarts e Denrise in pari misura e ritagliandosi uno stile che scontentava tutti, forse pure Victoria.
    "Yo, Jess!" Daniele aveva pensato ad una lezione incentrata maggiormente sul terzo anno e Jesse ne prese atto, seduto accanto all'amico di sempre nel mentre messaggiava col ragazzo che per mesi aveva creduto di poter solo ferire. Udendo il suo cognome drizzò la testa e, semplicemente, sorrise "Sono nato pronto, prof!" disse lui avendo riposto in automatico il magifonino in tasca, spento, pronto a prendere appunti e a non rendersi conto della frecciatina del docente, essendo lui troppo ingenuo per certe dinamiche.
    L'aspirante marine inclinò la testa ed ascoltò quanto dettogli dall'uomo, annuendo flebilmente quando sentì parlare di smaterializzazione, un tema che forse conosceva meno di altri 'C'era tipo il corso con la patente no?' pensò lui grattandosi la testa sentendo rapidamente parlare delle tre D e del perché non fosse saggio tentare quell'arte magica senza adeguata preparazione.
    Jessica aveva ampiamente parlato dei rischi connessi alla smaterializzazione, e anche riguardo alla Determinazione si diede un gran da fare 'Cavolo, sembra quasi che voglia fare colpo sul prof' pensò lui flebilmente, un po' a disagio forse per tutto quel parlare, essendo lui - in teoria - uno sintetico. Solo che poi apriva la bocca e delirava, ma ehi, quello non era lui, era il suo disagio!
    Alzò la mano e disse la sua "Penso che Jess dica cose vere, ma forse quelle cose cadono più nella Destinazione ecco... io forse devo occupare un certo spazio per non finire malissimo ecco" e dicendo così era tutto chiaro no.
    Il giovane sobbalzò e sgranò gli occhi "Cioè, prof, prendo il suo esempio: se io mi voglio smaterializzare su una poltrona e la focalizzo con la destinazione, fin troppo, corro il forte rischio di non smaterializzarmi sopra di lei, ma magari dentro di lei... e questo non deve essere molto simpatico... oppure mi smaterializzo sotto... o tipo quattro metri sopra, cado e mi rompo la testa... sì insomma, ci sono un sacco di posti in cui non vorrei sbucare se voglio smaterializzarmi su una poltrona rossa... e quindi è forse è bene pensare esattamente dove voglio apparire e magari pure in che posizione, che ci manca solo che mi sveglio a testa in giù e mi rompo l'osso del collo"
    Dopo tutto quel ciancare, il ragazzo abbassò la mano e quindi lasciò la lezione avanzare "In bocca al lupo Blake, sei il migliore" affermò lui quando il Black Opal fu scelto per gli Hunger Games della Smaterializzazione, ricordandoci ancora una volta perché questi lo amasse alla follia, secondo solo a Lilith (e il perché era anche ovvio: lei poteva dare a Blake qualcosa che Jesse non aveva a disposizione. E no, non era la sua prorompente simpatia! (?)).
    Lo osservò agire incrociando le dita delle mani, dei piedi, le braccia, le gambe e probabilmente anche i capelli, gli occhi e oh cielo mi fermo qui (?!), sobbalzando quando l'uomo diede a loro l'ordine di fare lo stesso.
    "Ok" affermò lui alzandosi in piedi e tossendo un poco, lasciando i suoi appunti sul tavolo e portandosi dietro un piccolo fogliettino con su scritte le tre D, giusto per non scordarsele.
    Si sgranchì il collo e si focalizzò sul cerchio magico 'Ok, devo saltarci dentro al volo manco fosse un cerchio coi colori dell'arcobaleno e delle pesche dentro e io fossi Erik' il che dava una perfetta idea dell'urgenza e velocità necessaria, non trovate?
    Il ragazzo svuotò la mente e cercò di rilassarsi 'Ma se mi spacco e il mio cosetto resta qui, Adamas mi amerà ancora?' si disse lui, fallendo non poco nei suoi propositi, nel mentre questo narratore sentiva l'esigenza di far presente di come Adamas non avesse ancora detto le tre paroline magiche a Jesse, per quanto lui sembrasse molto confuso a riguardo.
    Ci pensò un po' su sopra tutte quelle storie, socchiuse gli occhi e visualizzò il cerchio, desiderando ardentemente andarci, salvo poi compiere una piroetta, fare una sorta di balzo e trovarsi ad atterrare a piè uniti poco dopo.
    'Ok, forse no...' si disse lui grattandosi la nuca e tornando dalla panca, comprendendo di dover cambiare marcia.
    'Partiamo dalle basi, dalle D...' e fu così che il fogliettino di prima si rivelò provvidenziale.
    'Destinazione' e a quel punto tornò a fissare il cerchio, lo studiò, studiò la distanza tra lui ed esso, quindi anche il suo diametro, la sua luminosità e qualsiasi altro aspetto gli stesse venendo in mente 'Devo finire lì' si ripeteva, più e più volte, a mo' di mantra, svuotandosi la mente e focalizzando il suo obiettivo.
    Carezzò distrattamente la sua bacchetta, quindi levò leggermente il mento 'Determinazione' e a quel punto come suggerito dal testo e da Daniele (e da sé stesso?) fissò l'aria, desiderando fisicamente prendere il posto Lì, in piedi'' si immaginò nel luogo di arrivo, al centro del cerchio, in piedi, con il busto rivolto verso il docente come il suo capo (magari senza una faccia da scemo).
    Visualizzò lo spazio, per quanto l'aria fosse trasparente, quindi deglutì 'E ora... Decisione' il che significava mettersi in gioco lo stesso 'Coordinazione e volontà... un po' come Erik che vuole le pesche dentro al cerchio' perché alla fine, come immagine, era abbastanza funzionale.
    Si concentrò sulla riuscita, provando ad investire tutto sé stesso in ciò, come se ne dipendesse della sua vita, quindi quando si sentì pronto, spostò di lato leggermente la gamba destra e vi spostò sopra il piede, cercando a quel punto di compiere un giro su sé stesso per attivare quella magia 'DEVO-ANDARE-NEL-CERCHIO!' si urlò da solo nella mente, compiendo il giro e desiderando con tutto sé stesso entrare in una porta immaginaria, nella quale si sarebbe gettato, per atterrare dove voleva.
    Non avrebbe saputo ben dire quando, ma socchiuse gli occhi 'Uh' fu una sensazione strana, quasi fosse strato strappato via, tanto che lo spaventò e spinse ad aprire gli occhi, ritrovandosi a fissare Daniele.
    'Eh?' fissò il docente, poi ai suoi piedi trovandosi dentro al cerchio luminoso, al che, sorrise 'Beh, direi che non mi sono Spaccato' pensò lui, controllando per sicurezza che tutto fosse a suo posto, affondando una mano nei propri calzoni (in una tasca per essere precisi), guardandosi poi intorno per assicurarsi che tutti fossero riusciti quanto loro.
    "Wow, comodo prof, ma sbaglio o si possono anche percorrere chilometri e chilometri smaterializzandosi?" chiese lui, curioso come al solito, rivolgendo i suoi occhioni al vampiro.
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    Blake Barnes
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    La domanda era: perchè i professori dovevano per forza domandare qualcosa a loro? Stavano spiegando? Ed allora finivano la spiegaizone e non rompevano le palle! Ed invece non facevano altro che fare domande e chiedere spiegazioni. La odiava come cosa ed odiava anche i suoi compagni che rispondevano sempre e perfettamente. Sogghignò a Jessica quando gli diede quella risposta. Adorava quando faceva così ed adorava il fatto che fosse proprio come lui! Non faceva altro che fare l'acida e sopratutto rispondergli come si doveva. Sorrise ancora a Jesse e poi scosse lievemente il capo. Lo adorava e doveva ammettere che lo trovava seriamente brillante. Non sapeva perchè ma avrebbe veramente voluto che Jesse si riuscisse a guardare almeno per una sola volta con i suoi occhi. Era così bello, era così dannatamente dolce e brillante. Si, Adamas aveva fatto veramente un buonissimo acquisto e proprio per questo temeva per l'incolumità del suo migliore amico. E se si fosse innamorato così tanto da non considerarlo più? Ma come si poteva una cosa del genere quando lui si chiamava Blake Barnes? Ecco a cosa pensava Blake mentre il professore di astronomia stava facendo la sua spiegazione! Ma infondo il biondino non aveva mai peccato di presunzione sotto quel punto di vista, aveva sempre detto e ripetuto che a lui stare a lezione e studiare studiare e studiare ancora non piaceva per niente. Si morse il labbro cercando di tornare all'ascolto del professore. Ci si poteva semplicemente associare a tutto quello che avevano detto i suoi compagni? Doveva veramente rispondere alla domanda? No, decise di non farlo e decise di lasciare la palla alla sua bellissima fidanzata, poi però, venne chiamato ad alzarsi e fare qualcosa. Si, certo si era smaterializzato più volte con suo fratello ma insomma, una cosa era la teoria ed una cosa era la pratica. Si morse il labbro e poi guardò il professore, ma quando Jessica lo chiamò Bibi si voltò verso di lei e la fulminò. Se mi chiami di nuovo così... ti facciamo smaterializzare nella bocca di un drago mentre sputa il fuoco. Aggiunse prima di voltarsi verso Jesse e sorridergli e fargli l'occhiolino. Quindi le tre D, Destinazione, determinazione e decisione. Concentrarsi sullo spazio che si vuole occupare e sincronizzare il corpo e la mente. Ecco cosa aveva interiorizzato il giovane Barnes ed ecco cosa pensava fosse necessario che il professore dicesse invece di dilungarsi in tutti quei discorsi che non avevano senso. Ma come gliene teneva? Comunque alla fine si alzò, fu richiamato come volontario e Blake invece di pensare, rispondere a domande o comunque fare cose teoriche preferiva di gran lunga le cose pratiche. Per chi non lo conosceva, Blake aveva sicuramente un disturbo della concentrazione, che alla fine poteva essere semplicemente sintetizzato in: svogliatezza e pigrizia. Lo avevano capito tutti quanti i professori e lo sapeva benissimo anche lui. Fatto si era che non aveva intenzione di fallire. Non in quel momento e non davanti a Lilith alla quale aveva fatto una promessa. Si aggiustò il ciuffo, si scrocchiò il collo e si stirachiò anche. Sorrise ancora prima di focalizzare la destinazione. Si aveva fatto quella cosa un sacco di volte insieme a suo fratello, ma appunto era Aaron che era capace di smaterializzare entrambi e non di certo lui. Quella era una delle cose fighe che aveva sempre voluto fare da solo ed adesso ne aveva la possibilità. Il cerchio era illuminato, era piccolo e lui doveva semplicemente... fece un passò verso il cerchio, e con la coda dell'occhio vide uno studente che gli fece segno con un dito che doveva fare un giro su se stesso e non camminare. Come si vedeva che non era stato attento almeno alla metà della lezione? La cosa bella di Blake, era però, che sapeva cavarsela in tutte le situazioni, anche le più devastanti ed infatti, si voltò verso Daniele, si mise apposto il ciuffo. Volevo vedere solamente se mi stesse seriamente guardando! Ecco come se ne usciva un Barnes selvatico per non ammettere che non aveva sentito cosa doveva fare. Ma comunque si rimise un pò più indietro e questa volta la concentrazione fu ottimale. Il cerchio illuminato era nella sua testa ed in quello stesso momento visualizzò se stesso all'interno del cerchio, esattamente come voleva mettercisi dentro. Guardava quello spazio vuoto cercando di visualizzare se stesso all'interno del cerchio e con un gesto determinato, fece una mezza piruetta su se stesso e PUF! Era nel cerchio, in piedi rivolto verso il professore, e con un sorriso soddisfatto a mille denti. Sorrise ancora prima di fare una specie di inchino. Si era l'impertienza fatta persona ma non ci poteva fare niente. Lui era fatto in quel modo! Allora? Come sono andato? Chiese poi contento della sua prova verso il professore. Una volta fatto andò al suo posto e dando un piccolo bacio sulla guancia a Lilith si rimise seduto vicino a lei e Jesse, al quale diede una pacca sulla spalla. Ti raccomando! Aggiunse poi sorridendogli. Era troppo speciale ed assurdo per non essere bravissimo. Sorrise ancora e fece una linguaccia gratuita a Jessica. Infondo si sfottevano sempre no?
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    UN RAGAZZO SOGNA SEMPRE DI ESSERE IN UN GRUPPO, ROCK: TUTTO È PIÙ GRANDE DELLA REALTÀ.
    Prendere in giro Jessica era lo sport preferito di Lucas, ci sarebbe potuto andare alle olimpiadi e vincere la medaglia d'oro. Alla sua risposta, alzò un sopracciglio «Devo aver perso la memoria: quando è accaduto che mi passassi le risposte dei test?» - rideva divertito, continuando a punzecchiarla. Tuttavia la confessione che gli fece poco dopo, spense quel sorriso e sul suo volto, la ragazza potè vedere la serietà prendere il sopravvento e gli occhi di ghiaccio assottigliarsi appena, la mascella serrarsi e poi... voltò lo sguardo a guardare la strada. Rimase in silenzio per un breve istante, poi schiuse la bocca per parlare «Cerca di tenere la testa sulle spalle Jessica. E' solo un ragazzino spocchioso. Ha fatto lo splendido anche con Emma, alla partenza da Londra. Non vorrei spaccargli quella faccia di cazzo che si ritrova, se ti fa star male.» - rispose deciso e secco, proseguendo per la camminata in foresta «Poi... lo sai, quest'anno hai delle responsabilità. Quindi cerca di essere la Jessica che nessuno si aspetta di vedere e non quella che i ragazzi vorrebbero solo portarsi a letto. Tu hai un cervello più grande di qualsiasi altri mago qui dentro. Dimostralo e fai il culo a tutti.» - lui credeva davvero in quelle parole che aveva detto, quindi chiuso quel discorso, avrebbe iniziato a controllare che Nathan non facesse del male alla sua amica o gli avrebbe fatto dimenticare di essere nato (o nathan).
    «Possiamo uscire con i massimi voti anche senza pensare già agli esami. Comunque, che idee hai? Io devo capire un attimo se riesco a ficcarmi in qualche redazione, magari il Profeta.» - scrollò le spalle, quindi.

    Sentì la sua battuta e quindi il suo tocco sulla palle, socchiuse gli occhi appena e poi scosse la testa «Non farlo, JJ. E comunque, sicuramente accavallo la gamba meglio di te.» - rise sarcastico. La lezione doveva essere una delle migliori, visto che Astronomia aveva anche un ottimo docente.
    Già le lezioni statiche erano veramente noiose, dovette ammetterlo. Quando Jessica alzò la mano per la seconda domanda, quasi era tranquillo fin quando non sentì il suo cognome chiamato in causa. Si voltò di scatto verso la compagna e le diede un buffetto sulla coscia «Ma che Merlino dici! Professore, scusatela, oggi siamo stati anche ad erbologia e ha annusato troppa Puzzalinfa. E' un effetto indesiderato molto raro.» - e fece il segno che lei fosse pazza, facendo roteare l'indice vicino la tempia destra.
    All'arrivo della coppia ormai consolidata di Hidenstone, si sporse a salutare Blake con un mezzo ghigno «A chi hai intenzione di dar fuoco, quest'anno, Barnes?» - lo prese in giro, com'era solito fare, quindi annuì alle sue parole «Decisamente. Possiamo stare da me, sai...» - fece un occhiolino al ragazzo fingendo interesse a fondo sessuale, per poi scoppiare a ridere.

    L'interesse di Lucas verso il mondo stellato era ormai noto a tutti, motivo per cui aveva scelto quella materia. Spostò lo sguardo su Lilith quando parlò della cometa, quindi alzò la mano e se Salvatore gli avesse concesso il permesso di parlare avrebbe detto quello che anche lui sapeva su quella cometa «Fu scoperta a Parigi, nel 1843. Se non ricordo male, fa parte della Jupiter Family Comets, sono sotto l'influenza del periodo di rivoluzione di Giove.» - il naso salì di nuovo verso l'alto «Se ci fosse un posticino, piacerebbe vederla anche a me. Posso professore?» - domandò con gentilezza, l'ametrino.
    Quando fu introdotto l'argomento della lezione, Lucas fece cenno di apprezzamento con le labbra che si piegarono appena e il capo che annuiva convinto «Whitemore pensa sempre al tragico, prof. Ma ci sono anche degli effetti collaterali minori, per questa smaterializzazione che possono essere nausea e mal di stomaco.» - rise appena guardando Jessica e facendole l'occhiolino, mentre gli mandava un bacio strafottente.
    Successivamente a quegli interventi, si fece di nuovo avanti con una nuova domanda «Professore, la smaterializzazione, risente degli influssi di stelle, astri e pianeti?» - domandò curioso, appena appena accigliandosi.
    La successiva domanda del docente fu interessante, Lucas si prese un attimo per chiarificarsi le idee e poi cercò di formulare una risposta sensata «Focalizzare lo spazio dove smaterializzarsi, serve a non incappare in spiacevoli inconvenienti, come appunto ha precedentemente detto Lighthouse. Se non si ha consapevolezza di tutto, potremmo finire per farci male, incastrarci o peggio, magari. Potrebbe essere uno spazio troppo stretto e quindi finirci in mezzo, altro esempio strano.» - poi rimase in attesa del suo turno, ma aveva un'ultima domanda per il docente «Professore, so che per smaterializzarsi ci vuole una licenza. Imparandolo qui a scuola, otteniamo quella licenza?».
    «Immagina se Barnes si materializzasse a metà, sai cosa succederebbe in questa foresta? La distruggerebbe!» - disse nell'orecchio a Jessica, ridacchiando appena.
    Aspettò che arrivasse il suo turno e solo allora chiuse gli occhi.
    Destinazione. Mise a fuoco, riaprendo il cristallo, la zona che doveva raggiungere. La mente era concentrata a fotografare ogni piccolo particolare di quello spazio di foresta che sembrava esser disegnato col pennello. Ogni singolo granello di terra umida, ogni foglia che si muoveva appena col vento, ogni ramo che veniva fuori ribelle dalle chiome più folte, sfiorando i cespugli tagliati.
    Determinazione. Ripassò tutte quelle diapositive mentali, ogni particolare e tutti i singoli angoli di quello spazio che doveva raggiungere, la linea circolare a terra, entro il quale doveva arrivare e tutto quello che vi era attorno, cercando di immaginare già com'era il pavimento sotto i suoi piedi, quei granelli che aveva osservato poco prima.
    Decisione. Adesso era il momento. Con quella pellicola incisa nella mente, di quello spazio preciso dove sarebbe dovuto apparire, fece un giro su se stesso, senza esitazione, senza paura, solo con la volontà di raggiungere quel posto, per esultare della sua vittoria.
    Chiuse gli occhi.
    Puff.
    Era stato strano. Si era sentito ritirare nel nulla, con forza. Riaprì gli occhi ed era esattamente dove doveva essere.
    «Ed eccomi qua!» - disse, con quel sorriso di sbiego che era soddisfatto di se stesso.
    ©Scheme Role by Amphetamines' - Vietata la copia anche parziale.
     
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    Lilith Clarke
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    Non basta scopare bene per essere una coppia.
    «Se studiassi, tanto quanto mangi, penso che saresti il miglior studente di Hidenstone» - lo punzecchiò Lilith. Ridendo e guardandolo avvicinarsi «Se vuoi, la prossima volta sculetto un po' di più.» - gli disse, facendo intendere che l'aveva notato guardarle il lato B. Le piacevano quelle attenzioni, non c'era che dire.
    Rise quando venne superata e scosse la testa con gli occhi che roteavano verso l'alto «Vedo che sei abbastanza veloce quando vuoi.» - gli fece un occhiolino e lo affiancò.
    Storse il naso sentendo il commento di Blake «Qualche? E poi... ho parlato con mio padre, Jones non è un cognome raccomandabile. Non ti far immischiare...» - sbuffò, altezzosa come sempre.
    Finalmente un po' di pettegolezzi da brave ragazze, ogni tanto le mancavano. Era tutto più facile da quando lei e Jessica erano diventate amiche «Un giorno ti racconterò perché non mi piace quel ragazzo. Almeno, non con te... per il resto può fare quello che vuole.» - rise a quella minaccia, quindi annuì appena: sapeva che Jey sapeva difendersi, ma lei comunque temeva per la propria amica «Io ti aiuterò, cara.» - quindi il suo cristallo si spostò sul volto di Blake «Secondo me starebbe bene anche a te quella gonna così corta, dovremmo provare, caro.» - ghignò divertita. Alla fine era estremamente gelosa, ma con Jessica era diverso: aveva capito che lei non avrebbe mai tradito l'amicizia che si era creata tra loro «E direi che Jey ha ragione: ti faccio diventare cieco, Blake.» - la minaccia fu fatta con un tono talmente dolce che avrebbe fatto venire il diabete a chiunque, poi gli mandò un bacino volante, prima di andarsi a sedere.

    Quando il docente le propose di vedere quella stella, gli occhi di Lilith si illuminarono di gioia «Professore! Ma questo è fantastico! Certo, verrò sicuramente, è uno spettacolo che non posso perdermi.» - quando Jones fece un passo avanti sulla questione cometa, quasi si sentì inasprita dal fatto che anche lui sapesse e che volesse vederla. Sollevò gli occhi al cielo, sbuffando, poi si spostò su Jessica «Molto volentieri, Jey. Ma a quanto pare il tuo amichetto si è invitato.» - sbuffò ancora, quidni si concentrò di nuovo sulla lezione.

    La smaterializzazione era un qualcosa di davvero interessante. Lilith prendeva appunti e allo stesso tempo annuiva alle parole del docente «Si dice in giro, che quando si prende la licenza per potersi smaterializzare, in molti sono stati bocciati per aver lasciato indietro una parte del proprio corpo.» - disse, ricollegandosi alle parole di Jessica «E' un incantesimo molto particolare, comunque, perché è importantissimo avere una concentrazione elevata. Inoltre, ci sono molti posti in cui non è possibile materializzarsi e smaterializzarsi, in quanto sono protetti da incantesi anti-smaterializzazione. E' una fattura che limita - per l'appunto - la possibilità di smaterializzarsi in un determinato posto.
    Alcuni, spesso, decidono di unire la fattura anti-smaterializzazione, all'incantesimo allarme che ha la singola funzione di avvertire se si avvicina un nemico.»
    - finì di parlare e tornò a scrivere appunti.
    Annuì alle 3D e sospirò appena, sentendo le risposte dei suoi compagni, quindi attese il suo turno e alzò la mano.
    «La mia opinione a riguardo, potrebbe essere perché la smaterializzazione richiedere una fortissima concentrazione, se la mente del mago che si smaterializza fosse proiettata in due posti diversi, o confusi, può avvenire la Spaccatura. Appunto, quello che dicevamo prima con Jessica: divisione del corpo in due posti diversi. Quindi è importnate conoscere il posto dove ci si vuole materializzare, su tutti i particolari, per non creare confusione nel momento dell'incantesimo. Più è alta la concentrazione e più lo spazio è determinato nella mente del mago, più questo può materializzarsi lontano.» - era davvero in forma.

    Quando si dovette passare alla parte pratica, Lilith rise appena quando il primo doveva essere Blake «Non pensare al mio lato b, non vorrei doverti ricucire.» - gli disse nell'orecchio prima che lui si smaterializzasse.
    Fu davvero orgogliosa nel vederlo eseguire l'incanto e riuscirci.
    Ora era il suo turno.
    Destinazione: avrebbe osservato il luogo doveva essere a breve. Ne riprese tutti i particolari, i colori e le loro sfumature, la struttura degli alberi che erano sullo sfondo, il centro del cerchio che aveva tracciato il docente in terra. Era lì che doveva arrivare, non un piede più avanti, non uno più indietro.
    Determinazione: sapeva nella sua mente dove doveva arrivare, quindi la liberò e pensò a tutti i particolari di quella zona scelta, al punto esatto dove doveva trovarsi.
    Decisione: sì. Era il momento. Un giro su se stessa, il nulla dello spazio l'avrebbe risucchiata per intero e in un crack si sarebbe trovata nel punto centrale del cerchio disegnato dal docente.
    «Favoloso. Anche se lo stomaco è un po' scombussolato.» - se lo toccò appena, massaggiandolo.
    La cosa bella dei rapporti è che ti dimentichi come sono iniziati.
    ©
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    Daniele Salvatore
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    Più la guardava ridere e scherzare con Lucas più sapeva, in cuor suo, che avevano preso la giusta decisione, entrambi. Aveva atto bene a fare in modo che la sua memoria fosse del tutto sgombera da quella relazione che non avrebbe portato niente di buono a nessuno dei due. Eppure lui l'amava ancora. Quei pensieri furono distorti dalla sua domanda alla quale ridacchiò appena. Credo che Jones sia più a suo agio su quella panca, anche se è uno dei migliori studenti di astronomia che io abbia mai avuto... quindi, si magari un giorno potrebbe anche sedersi sulla cattedra! Rispose poi cordiale come era sempre stato. Il richiamo che fece a Jesse fu colto dal ragazzino esattamente per quello che era, ossia semplicemente un invito a mettere apposto il telefono e prima ancora che potesse cominciare a parlare Lucas intervenne per le parole della sua compagna. Daniele sentì tutto quello che il ragazzino le disse, come, oramai, anche senza che lui lo volesse veramente, sentiva qualsiasi cosa si dicesse in quella stanza anche se solamente sussurrata. Scosse il capo come per far capire al ragazzino che non doveva preoccuparsi. Sono sicuro che accavalleresti le gambe meglio della signorina Whitemore! Gli fece un ulteriore occhiolino prima di voltarsi di nuovo verso la signorina Clarke e sorridendole a sua volta. Benissimo! Allora, a fine lezione, posso mostrarle, a lei e chi vuole, la cometa di cui tanto si parla. Effettivamente è uno spettacolo da non perdere in nessun caso! Rispose anche alla prefetta dei dioptase prima di cominciare la sua spiegazione. Ascoltò quanto risposto da tutti gli studenti e doveva ammettere che non pensava fossero tutti quanti così preparati. Si voltò da prima verso Jessica. Si può morire per una smaterializzazione fatta male? fece la domanda a sua volta, ma lui lo fece in maniera leggermente più retorica, come se si stesse per preparare effettivamente ad una risposta più complessa di quello che poteva sembrare. Beh, diciamo che è veramente molto difficile, nessuno è mai morto davvero per una smaterializzazione andata male! Hai risposto in maniera chiara, soddisfacente ed esaustiva indicando tutti quanti i vari pericoli, ma per poter morire, bisognerebbe andare ad intaccare un organo vitale, se si ha una colluttazione durante la smaterializzazione, allora si, si pò morire, ma per la singola smaterializzazione, no! Rispose alla sua domanda guardandola in maniera più seria rispetto agli altri ed cercando di essere il più professionale che poteva. Sogghignò sentendo l'affermazione di Jones a quello che disse Jessica e poi i suoi occhi scuri si voltarono verso il ragazzino. Diciamo che sono le cose che sentirete voi nel peggiore dei casi, quindi si, effettivamente, potevamo partire da quello! Daniele era sempre molto gentile con tutti quanti i suoi alunni e vederli così concentrati, a parte Barnes, ma quella era appunto la normalità, non poteva che fargli davvero piacere. Domanda molto interessante Jones! Disse poi con un saltino alzandosi dalla sua scrivania. Gli astri non influenzano la smaterializzazione in se, gli astri influenzano le nostre capacità sensoriali, esattamente come i pianeti influenzano le capacità fisiche. Quindi diciamo che la risposta è sni! La smaterializzazione o la materializzazione di qualcosa davanti a noi dipende dalla nostra concentrazione. E ragazzi badate bene che non serve pensare di essere concentrati per esserlo davvero. Quindi se si è più soggetti ad un'influenza particolare di un astro particolare, allora si, magari la smaterializzazione potrebbe anche essere molto influenzata. Vi spiego, i nati sotto il segno del cancro, quindi dal 22 giugno al 22 luglio, sono persone che spesso e volentieri vengono completamente rapiti dall'influenza della Luna. In quanto è il loro satellite cardine, quindi, la loro concentrazione sarà più "disturbata" quando ci sarà luna piena, quindi dovranno semplicemente impegnarsi di più! Sperava di essere stato esaustivo. Annuì a quanto detto dalla Clarke per quanto detto sul fatto che non in tutti i luoghi ci si poteva smaterializzare. Esattamente signorina Clarke. La smaterializzazione è qualcosa di molto serio e di molto potente! Aggiunse prima di andare avanti con la sua spiegazione e poi ascoltare tutte le spiegazioni che i ragazzi diedero sul fatto che dovessero pensare esattamente allo spazio fisico che andavano ad occupare. Interessante considerazione Ligthouse, ed hai centrato pienamente il punto! Annuì a tutte le loro considerazioni facendogli notare, che effettivamente, aveva sottovalutato tutti e 5. Infondo non si aspettava davvero quella partecipazione alla lezione e soprattutto di dover parlare così poco! Scosse il capo quando richiamò Blake e non ebbe nessun tipo di dubbio quando si rese conto che non aveva sentito neanche una parola, o comunque molto poco. Il punto era che era veramente inutile arrabbiarsi ulteriormente, quindi alla fine scosse il capo. L'importante era che la smaterializzazione gli riuscì ed anche discretamente. Prima o poi anche noi avremo il piacere di vedere lei veramente attento, Barnes! Aggiunse poi facendogli segno di andarsi a rimettere apposto. Guardò prima Jessica fare i suoi tentativi e quando anche a lei riuscì sorrise soddisfatto ed annuì alla sua domanda, guardò Jesse fare la stessa cosa e ridacchiò per quello che alla fine guardò quando si smaterializzò all'interno del cerchio. Era proprio un soggetto adorabile quel ragazzo, tanto intelligente quanto disagiato. Ma ovviamente quelle erano considerazioni personali che non poteva fare certamente ad alta voce. Ridacchiò anche per quello che Lucas disse su Barnes, senza farsi ovviamente vedere dagli altri studenti e guardò il ragazzino eseguire la prova ed infine Lilith Clarke. Si, era decisamente la studentessa migliore che Hidenstone avesse. Comunque, alla fine applaudì insieme a tutta la classe per la loro prima smaterializzazione riuscita e poi si andò a sedere di nuovo sulla cattedra, per spiegare loro, quello che davvero dovevano fare quella sera. Guardò l'orario, erano anche abbastanza in ritardo. Guardò il ragazzino biondo gli sorrise, poi guardò anche gli altri e gli fece di nuovo cenno di andarsi a sedere ai posti di partenza. La smaterializzazione può portarti ovunque tu voglia, anche a distanza di chilometri e chilometri. Se riuscirete veramente a padroneggiare tale tecnica, potrete anche smaterializzarvi comodamente nei vostri letti di Londra, ma più il tragitto è lungo più ci sono possibilità di fallimento! Ma quello lo avrebbero scoperto andando avanti con la vita in generale!
    Adesso vi voglio tutti quanti concentrati, perché la prova, questa volta è per tutti quanti. Si schiarì la voce e guardò la sua classe studente per studente cercando di interagire con tutti e cercando anche di coinvolgere un po’ tutti quanti in quella lezione. Ognuno di voi dovrà eseguire la smaterializzazione in un posto che io gli indicherò. Una volta arrivati li, ed esattamente li, dovrete affrontare, ognuno di voi, qualcosa di diverso che richiederà non solo concentrazione ma anche prontezza nel riuscire a capire quale incantesimo, ovviamente inerente alla materia che state studiando, utilizzare per prendere una piccola pergamena che vi dirà quale sarà la vostra seconda tappa. In questa seconda tappa troverete un cristallo magico, per essere più precisi troverete tutti quanti un quarzo. Era stato chiaro? Non lo sapeva effettivamente, lo avrebbe scoperto in seguito (da quanti messaggi su telegram avrebbe ricevuto dagli utenti), se i ragazzi avessero o meno finito la prova. Si alzò di nuovo e giunse le mani come a sfregarsele. Allora, ognuno di voi ha una destinazione. Bacchette alla mano e buon lavoro ragazzi! Disse poi facendo segno ad ognuno di loro dove posizionarsi per cominciare la prova. Ah ragazzi tenete presente che dovrete concentrarvi molto, perché nel castello non ci si può smaterializzare a parte nei cerchi luminosi all'interno delle due stanze che vi indicherò personalmente. Quindi sapete quali sono le conseguenze e non scherzate! L'infermiere Mave non sarà contento di avervi tutti insieme in infermeria!Aggiunse poi andando per ogni studente a dire la prima tappa dove andare. Quando arrivò a Jones gli sorrise. Per quanto riguarda la licenza per la smaterializzazione, lo saprai a tempo debito. Non mi sono dimenticato della tua domanda. Ma adesso concentrati.
    RevelioGDR




    Eccomi qua, in ritardo come se non ci fosse un domani, ma alla fine ce l'ho fatta. Scusatemi tantissimo.
    Allora benvenuti nella vostra fantastica prova pratica di Astronomia! Allora per decretare se effettivamente riuscirete a prendere o no il cristallo magico, valuterò soprattutto come viene descritta la stanza in cui vi smaterializzerete e come il vostro pg (vi raccomando è meglio il pg coerente che quello che fa tutto troppo bene, anche perchè darò moltissimo peso alla coerenza per la valutazione finale) affronti il piccolo ostacolo che vi ritroverete davanti! Tutto questo per dire che non è detto che alla fine i pg riusciranno ad avere il quarzo!
    Comunque, visto che i due incantesimi da utilizzare per la "prima prova" sono stati insegnati al primo anno e voi siete al terzo, io direi che potete tranquillamente dire che vi riescono, ma NON siate autoconclusivi nel prendere il cristallo. Mi spiego meglio, arrivate tutti nella seconda stanza, ma non prendete di vostra iniziativa il quarzo!

    Jessica: devi smaterializzarti all'ingresso del castello, precisamente sotto Agni e Rudra, troverai un cerchio rosso più o meno delle dimensioni di una poltrona. Una volta smaterializzata, dovrai semplicemente affrontare un temporale, scacciando via le nuvole!
    Lucas: prima tappa: osservatorio, precisamente sotto la Cupola Armonica. Li sotto troverai un cerchio viola delle dimensioni di una scrivania. una volta smaterializzato li verrai accecato da una luce tremenda.
    Jesse: prima tappa: La panchina dell'amore, precisamente al lato destro della panchina. Li troverai un cerchio rosso che comprenderà la panchina stessa. Una volta li, troverai una nebbia alquanto fitta che non ti farà vedere assolutamente niente, ma intravedi una piccola sfera di luce.
    Lilith: prima tappa: biblioteca, appena più avanti delle Mura del Permesso, il cerchio azzurro sarà abbastanza piccolo, ma abbastanza grande da contenerti in piedi. Sei lì fuori orario ed il custode non deve vederti. Questa è la tua situazione.
    Blake: Prima tappa: Sala dei trofei, affianco alla porta della gloria. Il tuo cerchio rosso sarà di una dimensione standard. Troverai una nuvola piena di neve ad accoglierti.
    La seconda tappa sarà per tutti quanti una panchina nei giardini, eseguito il vostro incantesimo troverete una pergamena dove ci sarà scritta la meta della seconda tappa. Dove troverete tre quarzi bianchi e due rosa.
    Ps. Ricordatevi che Daniele vi ha detto che dovete smaterializzarvi nei cerchi, quindi anche quando dovete smateriallizzarvi per andare ai giardini dovete stare nel cerchio luminoso precedente, se no la smaterializzazione non vi riesce.


    Scadenza il 29/09 ore 22.00





    Ragazzi le vostre prove sono state fatte in base a questi quattro incantesimi!

    Nome: Meteofattura
    Formula: Meteo Recanto
    Genere: elementale
    Movimento: tracciare la stilizzazione di una nuvola e puntare la bacchetta al cielo
    Effetto: consente al mago di cambiare il meteo, evocando e scacciando nuvole, invocando la pioggia, un temporale, la neve o la grandine e modificando l’intensità del vento.
    Note: con Intelligenza>15 consente di evocare un clima anche all'interno di una stanza.
    Con Intelligenza>25 il mago può evocare piccole nuvolette che inseguono un bersaglio o provochino un effetto meteo in un punto preciso.
    Con Intelligenza 35 consente di unire due mutamenti atmosferici in uno solo (tanto vento + neve= tempesta di neve).

    Nome: Sortilegio nebbiogenico
    Formula: Nebula Recanto
    Genere: elementale
    Movimento: tracciare tre righe orizzontali
    Effetto: Provoca una fitta nebbia che impedisce la vista e rende complicato colpire un obiettivo distante oltre un metro.
    Note: Intelligenza <20 possibilità di creare la nebbia in un'area di 20m²
    Intelligenza tra 20 e 30 possibilità di creare la nebbia in un'area di 50m²
    Intelligenza ≥30/35 possibilità di creare la nebbia in un’area di circa 100m²

    Nome: Incanto del Tramonto
    Formula: Solis Occasum
    Genere: elementale
    Movimento: tracciare un cerchio e poi una linea obliqua che lo taglia
    Effetto: Questo incantesimo permette di oscurare il sole in maniera tale che anche se mezzogiorno sembra di stare al tramonto, lenendo i malus subiti dai vampiri
    Note: con Intelligenza 25 rende la luna rossa, rendendo il buio più intenso; con Intelligenza 35 può provocare vere e proprie eclissi.

    Nome: Incanto dell’Aurora
    Formula: Solis Apex
    Genere: elementale
    Effetto: Intensifica la luce solare rendendola più chiara e cristallina, seppur in orari del tramonto e dell’alba, potenziando i danni subiti dai vampiri.
    Note: con Intelligenza 25 rende la luna splendente come se fosse piena; con Intelligenza 35 può provocare il fenomeno del sole a mezzanotte
     
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    Jessica Whitemore

    Rise alla sua frase, come ormai accadeva spesso. Ormai le veniva naturale parlare e scherzare con lui, come se i mesi in cui non si erano parlati, fossero solo un lontano ricordo su cui ridere.
    Devi aver battuto la testa molto forte per aver dimenticato una cosa del genere. Stavano ancora scherzando e avrebbero continuato a farlo per diversi altri minuti ancora, almeno finché lei non gli confessò ciò che era successo al porto il giorno della partenza per Hidenstone, non troppi giorni prima.
    Le faceva piacere che fosse così apprensivo e si preoccupasse che nessuno la facesse star male, quindi si sentì in dovere di rassicurarlo, su quel punto. No, Lucas. Non mi farà stare male. Io non ho nessuna intenzione di tessere con lui un rapporto che sconfini nell'amore. Sbuffò appena, tornando ad osservare la foresta che si apriva sempre di più davanti ai suoi occhi, quasi meditativa. Non voglio innamorarmi, non adesso, non qui. Tirò le sue conclusioni ed era certa che quella convinzione arrivasse fin dal profondo, come se ci avesse meditato mesi, cosa assolutamente non vera. Quella frase le era venuta di getto, ma sentiva che fosse una scelta radicata e ben ponderata, forse anche inconsciamente.
    Ti ringrazio di preoccuparti per me, ma posso fare entrambe le cose. Che male c'è a divertirsi un po'? Insomma, mi sembrava che la pensassi come me, quando lo facevo con te. Socchiuse appena gli occhi, mentre quel dubbio riaffiorava nella sua mente, con prepotenza. Ehi, ma... perché abbiamo smesso di parlarci per tipo tre mesi? Chiese, cercando di ripescare quell'informazione dal suo cervello senza alcun successo. Ma cercò di lasciar cadere il discorso Nathan, sebbene fosse perfettamente consapevole che Lucas non avrebbe lasciato perdere così facilmente.
    Forse è un atto di puro masochismo, ma vorrei proprio svolgere uno dei tirocini con Ensor. Fece una pausa, lasciando che quell'informazione aleggiasse attorno a loro, prima di completare la frase. Sai che è tra i professori che preferisco e credo che le sue capacità per quanto riguarda Difesa Contro le Arti Oscure, mi possano essere molto utili. Concluse, rimanendo in silenzio per un momento, con solo il suono dei loro passi sul morbido manto erboso, a romperlo. E poi devo cercare qualche Auror per un secondo tirocinio... potrei chiedere ad Olwen. Al prof. Specificò. Mi pare che suo cugino sia un auror, no? Sarebbe interessante. Decise, prima di concentrarsi sulle sue parole. Beh, con le tue capacità, le Redazioni faranno la fila per averti, Profeta compreso. Assicurò con un sorriso, mentre giungevano nella radura, luogo della lezione.
    Non credo proprio che tu riesca ad accavallare le gambe meglio di me. Ma non te lo dimostro solo perché vincerei a mani basse e mi dispiacerebbe dare questo smacco al tuo orgoglio maschile. Ammiccò, prima di continuare. E comunque puoi scommetterci che lo farò. Detto fatto, domandò al docente proprio ciò che aveva annunciato a Lucas, ridendo poi della sua reazione.
    Come scusa? Non ti permettere. Gli diede una piccola spallata, prima di sentire la risposta del professore. Ridacchiò. Oh la prego, non metta strane idee in testa a Jones. Non è tagliato per il docente. Questa volta, ciò che disse lo pensava davvero ma non certo per cattiveria, quanto più perché lo vedeva molto meglio per altre mansioni.
    Poi arrivarono anche Lilith e Blake, ai quali dedicò un bel sorriso.
    Spero che quel giorno arrivi presto, sono proprio curiosa di sapere perché non ti piace un pasticcino come Lù. Quella frase la disse abbastanza forte perché potesse arrivare anche alle sue orecchie, ma quando fu il momento di parlare della cometa, lasciò cadere la cosa per proporre alla sua migliore amica, di vederla insieme, quella sera.
    Ma smettila di fare il sapientino. Sbuffò a Lucas, prima di voltarsi verso la riccia. Non era sicura che sarebbe stata una buona idea far stare insieme ed in uno spazio così piccolo, sia Lilith che Lucas. Non sembrava scorrere buon sangue tra loro, decisamente no. Cosa di "senza stupidi ragazzi di mezzo", non hai capito, Lucas? Domandò, decidendo di andare in contro alla richiesta implicita della prefetta dioptase.
    Mentre si girava verso Blake, ripensò alle parole di Lilith e giurò che avrebbe fatto fare una brutta fine a Lucas, se avesse osato comportarsi male per il ritorno di colei che così tanto l'aveva fatto stare male. Non ci mise molto a realizzare quanto fosse un sottone, ma preferì non alzare l'argomento.
    Io ti chiamo come mi pare e piace! Dai, siamo amici ed è un nomignolo così carino. Gli fece gli occhi dolci, un po' in maniera canzonatoria, ma poi tornò a concentrarsi sul docente quando la lezione iniziò. Come di norma, cercò di dare la risposta più dettagliata e sensata possibile, salvo poi tirare un pizzicotto a Lucas sul braccio.
    La ringrazio. Disse, quando Daniele rispose alla sua domanda, con la mente già proiettata su ciò che avrebbero dovuto fare di lì a poco. Come una prova di smaterializzazione. Non ce la fece subito, forse troppo poco concentrata, ma al secondo tentativo riuscì magnificamente -secondo il suo punto di vista- ed era pronta per l'ultima parte della lezione, ovvero la prova pratica.
    Tornò a sedersi, pronta ad ascoltare la spiegazione su cosa avrebbero dovuto fare.
    Quando il docente arrivò davanti a lei, reclinò leggermente la testa all'indietro per non perdersi nemmeno una parola di dove sarebbe dovuta andare, poi annuì. Niente di più semplice. Commentò, anche se in realtà era parecchio preoccupata che qualcosa andasse male. Scosse la testa per scacciare il pensiero e tornò ad impegnarsi.
    Chiuse gli occhi.
    Destinazione. Si immaginò fin nei minimi dettagli i due golem con tanto dei loro colori, rosso e blu, della loro altezza -1,90- della loro larghezza -1 metro- e di tutto ciò che stava sotto di loro, fino ad ogni singola ramificazione del pavimento, ogni crepa ed ogni irregolarità, quasi come se avesse studiato per tutta la vita quel pavimento. Immaginò persino i rubini e gli zaffiri che avevano come occhi. Ultimo ma non meno importante, immaginò quel cerchio rosso.
    Determinazione. Stavolta si figurò tutto lo spazio circostante, l'ingresso, i corridoi che si snodavano all'interno del castello, i pesanti portoni. Ogni cosa potesse esserle utile.
    Decisione. Strinse più forte gli occhi già chiusi, poi fece un giro su se stessa, la mente svuotata da qualsiasi pensiero, bello o brutto che fosse.
    Il classico strappo all'altezza dell'ombelico e, quando riaprì gli occhi, si ritrovò esattamente dove doveva essere. Si produsse in un profondissimo sospiro di sollievo, mentre i suoi occhi si abituavano alla luce differente che vi era in quel posto.
    Il prof aveva ragione -ma va?- e si trovò a dover affrontare un temporale. Osservò il portone alto la bellezza di venti metri che conduceva alla scalinata presidiata da due imponenti leoni, chiedendosi quale fosse il metodo migliore per affrontare la sua prova. La luce lì era molto tenue, portata da dei candelabri che pendevano dal soffitto. Come sempre, restò affascinata dalle vetrate colorate, dalle colonne dorate e dai tappeti bordeaux. La affascinava sempre di più, quella scuola.
    Sobbalzò quando il rumore di un tuono le arrivò chiaro all'orecchio, mentre sembrò quasi che un fulmine cadesse incredibilmente vicino a lei, anche se non sapeva se fosse la sua immaginazione. La pioggia cadeva fitta sopra la testa della ragazza, bagnandone i vestiti che si appiccicarono alla pelle, rendendole difficoltosi e pesanti i movimenti. I capelli ormai erano incollati al viso e per fortuna che non si era truccata. Le nuvole erano scure ed a dir poco temporalesche. La corvina mise mano alla sua bacchetta ed uscì dal cerchio rosso, alzando il catalizzatore verso le nuvole. Le sue iridi scure si focalizzarono su quelle nuvole, ma rimase bloccata lì dov'era. Come se qualcuno l'avesse pietrificata. Il cuore aveva aumentato i battiti e non riusciva proprio a fare un passo. Proprio come se avesse visto un mostro, eppure... c'era qualcosa che stava lottando per uscire, nella sua mente. Un ricordo. Una sera temporalesca come quella. Londra. Lei sotto la pioggia. Blake. Ma non ricordava altro. Lasciò cadere la bacchetta, mentre un qualcosa di simile ad un'esplosione, le scoppiò dentro. Si accucciò, abbracciandosi le ginocchia con le braccia, mentre una lotta interna era in atto. Non riusciva a capire... c'era qualcosa che non afferrava, per quanto ci provasse. La classica porta che, per quanto uno ci andasse vicino, sembrava allontanarsi sempre di più. Alzò nuovamente la bacchetta. Ne-Nebula... No, non è questo... concentrati, Jess. Meteo Recanto. Sì, era quello giusto, eppure lo disse con tono talmente flebile da non sembrare nemmeno un incantesimo. Lasciò cadere la bacchetta, mentre la sensazione di aver perso qualcosa di importante, si fece sempre più strada dentro di lei. Ma i suoi compagni probabilmente si erano già recati alla seconda tappa, perciò avrebbe dovuto rialzarsi, chiudere quel pensiero in un angolo della sua mente. Strinse di più il legnetto tra le dita, con quanta più forza e decisione poté. Meteo Recanto! Stavolta il suo tono era più forte e chiaro, infatti avvenne ciò che sperava. Le nuvole iniziarono a diradarsi e con loro, il temporale e quel ricordo sfuggente che la stava straziando. Così, si rialzò, tremando per il freddo, a causa dei vestiti fradici. Tornò nel cerchio. Non si ricordava se vi fosse stato un incantesimo per potersi asciugare in fretta, ma ci avrebbe pensato dopo. Chiuse gli occhi e si figurò quella panchina, senza perdere alcun dettaglio né dell'oggetto in sé, né di ciò che ci stava attorno. Tenne tra le dita la pergamena indicante la seconda tappa ed in un paio di tentativi, ci arrivò. Aprì gli occhi e focalizzò quella panchina, guardandosi attorno. Ora non le restava che trovare il quarzo.
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    Jesse A. Lighthouse | Black Opal
    Daniele dispensava lezioni, spiegazioni e consigli con la leggerezza con cui si parlava davanti ad un boccale di birra di cosa si era fatto il pomeriggio prima, e forse anche per questo Jesse non riusciva troppo a prenderlo sul serio, per quanto comunque non si sarebbe mai sognato di mancargli di rispetto, sia per la sua natura legale, sia perché non era uno che amava infierire.
    "Miracolo, ho detto qualcosa di non scemo!" bisbigliò al suo adorato Blake, che ben presto venne però canzonato da Daniele, cosa che lo fece accigliare "Ma Blake è stra-attanto" pigolò lui, dimentico che l'attenzione del biondino fosse dedita solo a chi era oggetto della sua gelosia, come Aaron e lo stesso Jesse.
    Il ragazzo lasciò il docente spiegare e chiarire, prendendo fugacemente appunti e superando brillantemente la prova pratica, salvo poi scoprire come ci fosse poco da vantarsene: quello era solo l'antipasto!
    "Uh, cavolo!" leggendo dove dovesse andare sospirò, sicché avvicinò ancora il suo migliore amico, tentando di posargli una mano sulla spalla "Mi tocca la panchina dell'amore, a te?" pigolò lui, mostrando poi uno sguardo furbino "Sarà un modo del prof per dirmi che dove scriverci sopra le mie iniziali con quelle di Adamas?" propose lui, ammiccando al Socio e raggiungendo il proprio cerchio.
    'Ok... calma e gesso' si stiracchiò e svuotò la mente, cercando la concentrazione per quella prova, che decisamente si presentava più complessa della precedente, non fosse stato altro che per il fatto che non vedeva dove dovesse atterrare 'E... beh, il cerchio dove apparire non è che sappia proprio dove sia ecco...' e deglutendo si sentì un po' messo male.
    Aprì un occhietto, cercando il docente, per fare una domanda, ma quando ne incrociò lo sguardo lo richiuse 'NO CHE POI MI TOGLIE PUNTI' il che era certamente falso, ma lui aveva sempre mangiato pane e ansia.
    Doveva cavarsela da solo, come tutti gli altri. Sospirò un paio di volte, poi alzò gli occhi al cielo, osservando la volta notturna e quindi ciò che lo circondava 'La panchina... è tipo di là no?' si disse lui, cercando di immaginarne la posizione, sperando che ciò potesse aiutarlo nello smateralizzarsi, come il rispetto delle tre D.
    Immaginò la panchina ed immaginò di sedervisici sopra: immaginò l'erba piegata dalla suola delle sue scarpe, il freddo della pietra che trapassava i suoi pantaloni e gli gelava le natiche e le scritte 'Beh hanno dato una bella lavata... ce ne sono ancora poche' riflettè levando un piccolo ghignetto, ricordandosi lo schienale e focalizzando il più possibile prima di sentirsela 'Andiamo... o la va o la spacca... anzi, MI SPACCO!' e fu così che lanciò il cuore oltre l'ostacolo, ruotando su sé stesso, desiderando ardentemente giungere alla panchina dell'amore, e non per Adamas.
    "Uh!" fu il suo lauto commento quando tutto finì, fissandosi attorno con occhi sgranati "Sono vivo... e intero... credo" sì, perché in effetti il ragazzo si era ritrovato come desiderato sulla panchina, o almeno, così sperava, visto che non vedeva niente, manco il suo naso praticamente.
    'Magari è il paradiso e c'è il tizio che fa il caffé' pensò lui, sviluppando poi un rapido pensiero 'SARO' INTERO?' e fu così che iniziò una lunga sessione di tuca-tuca, connessa al fatto che, come accennato a lezione, non sempre lo Spaccarsi risultava doloroso.
    Iniziò dalle cose più lampati: testa, mani, busto, poi si fece più coraggioso, tastandosi le gambe, le natiche, le orecchie e i capelli 'Ok... dovrebbe esserci tutto' e nel dubbio carezzò la sua bacchetta e poi esitò 'Sì.. insomma... spero tutto-tutto' e quando Jesse usava quell'espressione non era mai un buon segno.
    Una smorfia e sibillinamente una sua mano scivolò dentro i pantaloni della sua divisa, giungendo là, dove non batteva mai il sole "Mh... sì...?" si disse lui, poco convinto, socchiudendo a quel punto gli occhi per fare la prova del nove 'Adamas... Adamas nudo... Adamas adulto nudo che mi fa controllare quanto è cresciuto' e fu così che poté verificare diverse cose cresciute ed assicurarsi che nulla si fosse davvero spaccato Ok... è tutto-tutto a posto' constatò lui sollevato, estraendo la mano nel mentre, probabilmente, tutti noi ci chiedevamo il perché di così tanto disagio.
    Seriamente, Adamas: trovatene uno con meno addominali e più neuroni!
    Assicuratosi di essere ancora intero e perfetto per Adamas, Blake e chiunque volesse servirsi del suo corpo (?), Jesse tornò a guardarsi intorno, notando da un lato un tenue bagliore, coperto da una evidente coltre di nebbia 'Sì, insomma, il prof prima ha fatto tutto quel giro di parole per dirci di sbattere via il clima alterato?' si domandò grattandosi la nuca ed afferrando la bacchetta.
    'Ok... immagino di dover andare dalla luce... ma se siamo davvero in paradiso e poi mi dicono di fermarmi? Forse prima è meglio comunque mandare via la nebbia' e fu così che inspirò un paio di volte ed espirò con forza e impegno, rilassandosi, concentrandosi e, perché no, mimando ciò di cui reputava di aver bisogno. Si mise un dito in bocca e lo levò in alto per sentire la direzione del vento.
    "Ventus" enunciò lui, dopo aver realizzato una spirale ed aver indicato nella direzione in cui sentiva spirare il vento, al fine di non andargli contro, ma anzi favorirlo 'Aiutiamoci a vicenda!' rifletté infatti, sentendo la brezza farsi bufera, scompigliandogli i capelli e spostandolo quasi.
    'Uh, fico!' esclamò lui, socchiudendo gli occhi e non vedendo però la nebbia diradarsi poi molto 'Ci vorrà una vita così' realizzò, avendo anche un flash "Merda, ha detto a lezione: Ventus lo insegnava la Ivanova no?" si disse lui, battendosi ferocemente la fronte "STUPIDO, STUPIDO E STUPIDO!" perché in fondo c'era sempre un'ottima occasione per Jesse per maltrattarsi da solo.
    Si sgranchì il collo, espirò con un urlo e poi rilassò le spalle 'Vabbè: tornerà utile no?' si cercò di convincere lui, chiudendo gli occhi e cercando sotto alla rabbia la calma 'Placa il cuore Jesse... torna sereno, come vuoi il tempo' si disse lui, ponendo in verticale la bacchetta ed attendendo che il galoppo del suo cuore rallentasse nel mentre ripensava alle stelle e al cielo terso di cui doveva avere nostalgia, essendo la volontà cruciale nella magia.
    "Meteo Recanto" concluse lui, abbozzando una nuvola in aria ed indicando infine il cielo, affinché si aprisse, cosa che, forse anche complice il vento, in effetti fece.
    "Fico!" e fu così che finalmente poté ammirare la scheggiata panchina e le nuove coppie che già si erano recati in quel luogo per sancire la propria unione, e magari macchiare coi propri umori quel luogo decisamente non sacro.
    Raggiunse la luce ed afferrò la pergamena, apprendendo della sua prossima meta, sicché tornò alla panchina, rilesse quante più volte possibile l'indicazione e quindi tornò ad elencare le tre D "Destinazione, Determinazione e decisione" mormorava infatti lui, cercando la calma e il coraggio per il secondo salto, verso quella che si prospettava essere la fine del viaggio, con certamente un voto, ma forse anche un regalo.
    RevelioGDR
     
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