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    Genève DuPont
    Escort | 28 anni
    Era l'ora di sfruttare un po' di più la sua identità fittizia di Genève DuPont, l'escort di lusso che faceva impazzire i maggiori riccastri su Instagram. Aveva ricevuto l'acconto da parte di un tipo abbastanza carino, per essere un pene dotato, i cui soldi erano il maggior stimolo dopo la sua bella faccia. Il tipo l'aveva accompagnata in un ristorante di lusso, una cena ricca con piatti di ogni genere dagli antipasti al dolce e vino, vino come se scorresse a fiumi, tra le bottiglie Jacqueline aveva notato addirittura una del podere di famiglia e l'escort aveva fatto sì che il pollo ordinasse solo quelle spennando ancor di più. Il ragazzotto, ben piantato, nonostante il fisico si era ubriacato e, vagando per le strade di Londra per raggiungere la sua macchina e accompagnarlo in Hotel per guadagnarsi la seconda parte del suo compenso, erano giunti in una stradina laterale molto fatiscente. Il cemento a terra era rovinato, pieno di buche e, la tratti, sconnesso; la voce di Genève DuPont diversa rispetto a quella del suo sé originale continuava a ripetere. «Mon chère non è questa la strada della macchina, non siamo passati di qui dal parcheggio.» Non che avesse paura, Jacqueline aveva sempre con sé la bacchetta magica, portata nella pochette estesa magicamente e proprio per quel motivo, quando da alcuni vicoli limitrofi uscirono un gruppo di persone, non si allarmò più di tanto. La Medimaga avrebbe fatto come se nulla fosse accompagnando il ragazzotto oltre superando il gruppo. Non accadde, un muro di corpi si frappose tra loro e la fine della stradina, un rapido sguardo dietro di sé e capì che li avevano accerchiati. «Permesso, potreste farci passare?» Chiese, educatamente per mantenere quella parvenza di controllo. Facciata che andò a sgretolarsi quando senti ciò che aveva detto venir scimmiottato dal gruppo e uno di quelli di fronte a loro tiro fuori dalla tasca un coltello a serramanico e lo fece scattare rivelando la lama. «Dove volete andare dolcezza? Non credo che passerete così facilmente, dateci quello che avete. Soldi gioielli e sì, anche quel bell'anellino che porti al dito.» Jacqueline avrebbe osservato la sua mano, al suo anulare c'era ancora l'anello in osso di Demiguise che aveva acquistato all'Osservatorio. Avrebbe portato la mano alla pochette per far credere al tipo di volergli dare quel che aveva ma il tizio accanto a lei, quello che l'aveva pagata per la serata, decise di fare "l'eroe" finendo per avere quel coltello infilzato in pancia.

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    Jacqueline De Lourant
    Medimaga | 28 anni
    Se il cuore freddo di Jacqueline non smosse nemmeno un battito in più per il fatto che la rossa non l'avesse riconosciuta quando la proprietaria del Rouge aprì bocca per dirle delle condizioni per lavorare lì Jacqueline si morse il labbro inferiore e, mentre le parole dell'altra scivolavano verso di lei come una delle più rare poesie udite dalla francese, sentì che le sue secrezioni vaginali aumentavano. Con il drink ormai finito, Jacqueline si sarebbe alzata e, facendo il giro del tavolino, si sarebbe appoggiata sulla superficie dello stesso. «Se lo facessi per la paga resterei in proprio.» Le disse, carezzandole delicatamente il collo con il dorso dell'indice, il tessuto leggero della camicetta sfregò contro i seni ed i capezzoli turgidi. Si sarebbe chinata verso di lei allontanando quel contatto eccitante e, sorridendo selvaggiamente, sarebbe arrivata a pochi millimetri dal suo orecchio per poi sussurrarle. «A me sta bene… Tanto potrei fare loro ricrescere le dita con una pozione Ossofast per provocare ancor più dolore ed utilizzarli per i miei esperimenti.» Il sadismo con cui lo sussurrò era pari alla forza con cui strinse il pugno nel tentativo di calmare quel fuoco liquido che le stava infiammando il bacino. Mezzelune di sangue si formarono sui suoi palmi eppure Alyce continuava a parlare la stessa fantastica lingua di Jacqueline, un idioma fatto di sangue e violenza. Quando Alyce sputò veleno sugli uomini, quella stessa pulsione che provava lei ogni volta con cui doveva andare con un cliente, Jacqueline sorrise. «Sono in grado di manipolare quel branco di idioti, fagliela danzare di fronte agli occhi e loro saranno alla tua mercé come cagnolini scodinzolanti.» Le lasciò afferrare il volto, alla fine avvicinarsi a quelle labbra, sentire il profumo del suo respiro era qualcosa che Jacqueline attendeva da quando aveva messo piede nel locale. Sentiva il tanga bagnato sulla pelle e, alle parole di lei, un sorrisetto si allargò. «Sai, potrei prestarti i miei strumenti chirurgici, potremmo divertirci assieme. Ho sempre adorato poter vivisezionare qualcuno.» Le sussurrò a fior di labbra. Se Alyce non avrebbe fatto resistenza Jacqueline avrebbe premuto le proprie labbra su quelle della ragazza e, prendendola per mano, una volta staccata da lei si sarebbe avviata mano nella mano verso il privè.

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    Jacqueline De Lourant
    Medimaga | 28 anni
    Aveva il suo drink e aveva iniziato a sorseggiarlo, alla fine il barman l'aveva sentita e nemmeno lei sapeva come ci era riuscito in tutto quel casino. Frastuono che parve diventare silenzioso quanto un cimitero notturno, ovvio se non c'era lei a riesumare tombe, quando la sensazione di bagnato la raggiunse sulla gonna. Il coglione di fianco a lei, forse troppo ubriaco o fatto, le aveva rovesciato l'intero bicchiere di birra sulla gonna. Non si fermò troppo a compatirlo, la sua empatia per il genere umano si fermava ai loro freddi corpi morti sul suo tavolino da obitorio. La ragazza tuttavia era in pubblico e, pur cercando di reggere botta alla rabbia, il frammento di stella rossa che le adornava l'orecchino aveva deciso di incrementare la sua rabbia impedendole di soprassedere. Con un sorriso fintissimo la giovane si sarebbe piegata verso il ragazzo poco più giovane di lui e, cercando di esaminare le sue condizioni mediche, capire quanto fosse partito e se avesse potuto ricordare qualcosa degli eventi a loro successivi. «Tranquillo, nessun problema, stai bene?!?» Disse, stucchevole, con il suo accento francese. Avrebbe cercato di rialzarlo, dandogli una mano per far finta di aiutarlo e portarlo verso il bagno del locale, scegliendo quello delle femmine. Tanto quel locale era pieno di ragazzini e ragazzine, se qualcuno li avesse visti in bagno avrebbe potuto pensare che stessero limonando. Un'espressione di disgusto salì a quel pensiero e dovette trattenere la bile mentre quell'immagine si radicò nella sua mente. La ragazza gli avrebbe fatto posare il coccio del bicchiere sul bancone e, accompagnandolo in bagno avrebbe controllato i vari bagni per vedere se ci fosse stata qualcuna, chiusa la porta del bagno la sua mano scattò verso il collo del ragazzo mentre uno sguardo d'odio si puntò sui suoi occhio. «Putain qu'est-ce que tu pensais que tu faisais?» Le uscì, con rabbia, attaccandolo con la schiena al divisorio tra i due bagni.

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    Jacqueline De Lourant
    Medimaga | 28 anni
    Era difficile che, qualcuno o qualcuna, non si accorgesse di lei. Insomma come si poteva non notare una bellezza simile: alta, longilinea e un filo atletica, con un viso ovale dai tratti delicati incorniciato da una folta chioma bionda color dell'oro adornato da due occhi azzurri dai riflessi grigi come le nubi temporalesche. La ragazza osservò i propri Galeoni rifiutati e, alla fine dei giochi, avrebbe accettato di buon grado il fatto che non le venissero messi sul conto quei Drink, avrebbe sorriso e, rimettendo le monete nel proprio portafoglio, Jacqueline avrebbe seguito con lo sguardo la rossa che si sarebbe seduta sul ripiano del bancone e strinse la mano, delicatamente, Alyce avrebbe sentito una mano morbida frutto di cure tramite lozioni e creme. «Ohh…» Accennò una leggera risata alla domanda di Alyce, sapeva esattamente come si chiamasse grazie ad Evrard tempo addietro. «In effetti puoi chiedere a Luke, ultimamente sono una presenza fissa qui, ma se ti riferisci all'unica altra volta che ci siamo viste… Sì, sono stata qui e ti avevo chiesto se all'epoca ti servisse una cameriera o una ballerina in più.» Disse prendendo un paio di arachidi e portandole alla bocca. Alla criminale le venne in mente che, in effetti, il proprio giro di clienti avrebbe potuto apprezzare il locale e, di conseguenza, oltre incrementare i propri guadagni tramite le varie consumazioni che avrebbe sicuramente fatto avrebbero aumentato gli introiti del locale. Avrebbe deglutito per poi schiarirsi la voce e, sorridendo, avrebbe aggiunto. «La mia proposta rimane sempre valida.» In fondo Le Vie en Rouge si trattava di un locale che faceva anche da night club e casa d'appuntamenti come aveva scoperto assieme ad Alton qualche mese prima e i privè del locale erano così belli da attirare l'attenzione di Jacqueline per la propria seconda attività da escort.

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    Edited by Jacqueline De Lourant - 12/11/2022, 13:25
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    Jacqueline De Lourant
    Medimaga | 28 anni
    Il sopracciglio di Jacqueline si sarebbe arcuato ancora un poco di più verso l'alto alla risposta dell'altro. C'era davvero un problema comunicativo tra loro e non era così difficile da capire una domanda simile. «Per il turno, siamo al San Mungo anche se il bar può sviare… Fai mattina o sei smontante dalla notte?» Disse, esasperata da quella moltitudine di incomprensioni. Ma che diavolo, era mai possibile che tutti quelli con cui avesse a che fare fossero così lenti di comprendonio? A volte le sembrava di essere un treno ad alta velocità mentre gli altri dei macinini a vapore. Sbadigliò, incapace come sempre di trattenere la propria stanchezza quando faceva il turno di mattina. Svegliarsi presto spesso le causava delle occhiaie che si trasformavano in, più che borse, valigie sotto gli occhi. Alzarsi prima dell'alba, in piena notte, mentre tutti stanno dormendo beatamente per presentarsi sul lavoro solo perché i turni erano stati settati su tre turni da otto ore, se non addirittura su due da dodici ore, era qualcosa di aberrante. Non aveva neanche iniziato il turno da poche ore che, di già si sentiva uno straccio sbadigliando a profusione. La ragazza avrebbe ascoltato il discorso di Aaron per capire il proprio punto di vista, annuendo alcune volte alle parole del collega Magipsicologo, e una volta compreso il suo punto di vista accantonarlo. Le informazioni a cui lei prestava attenzione erano prettamente quelle a cui si poteva trovare una pratica utilità: qualcosa da cui, in futuro, avrebbe potuto ricavare un sostanzioso guadagno personale. Schiarì la voce, esibendo un sorriso sul volto di porcellana, e annuì in maniera più convinta. «Sì, posso essere d'accordo con te. A volte una piccola dolcezza da parte di qualcuno è tutto ciò che serve per sciogliersi ed essere più rilassati. Una carezza, una ciocca di capelli messa a posto, capisco perfettamente.» La ragazza avrebbe messo la mano nel proprio camice estraendo il Magifonino che aveva iniziato a vibrare e, una volta sbloccato, leggere il messaggio.

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    Jacqueline De Lourant
    Medimaga | 28 anni
    Un leggero sorso al proprio drink, un Cuba Libre eseguito alla perfezione, la gamba che si sarebbe accavallata sensualmente sull'altra mentre lei, seduta al tavolino del Rouge, si godeva un po' di meritato riposo. Jacqueline aveva passato due giornate particolarmente intense al San Mungo, la preparazione della Pozione Zombie era stato qualcosa di unico e solo grazie alla propria intuizione nell'invitare un Pozionista esperto come Evrard aveva permesso di sbrigarsi e impiegare solo un paio di giorni senza darsi tregua. Appena si era liberata la Medimaga aveva deciso di prendersi tutta la serata di relax, niente clienti derivanti dal suo secondo lavoro quella sera: alcool, musica e, la speranza, una notte di divertimento con quella bella morettina di Soraya. E invece, di fronte a sé, aveva il nulla dato che non era riuscita a trascinare il Pozionista a quella festicciola per la riuscita del loro piano criminoso. La ragazza sospirò, accavallando la propria gamba sull'altra, avevano ottenuto un interessante risultato e lei, probabilmente era quella che ci aveva guadagnato più di tutti. Grazie all'osso di Licantropo tritato avevano ottenuto la cura e, lei in particolare, con la rimanenza dell'osso inutilizzato poteva adoperare quel prezioso Ingrediente per un rituale di cui stava studiando. La ragazza avrebbe estratto dal tumbler alto l'ombrellino che faceva da decorazione al cocktail giocando con esso aprendolo e chiudendolo in una pallida imitazione di Sean Connery ne “l'ultima crociata”. Si sarebbe schiarita la voce e sollevato lo sguardo sulla sala, osservandola attraverso una ciocca di capelli che le era caduta di fronte agli occhi, avrebbe alzato il bicchiere per un brindisi. “Ad Evrard, alla sua maestria nell'arte pozionistica e anche a me che mi è venuto in mente di chiamarlo. Altrimenti sarei stata da sola insieme a quella perdigiorno della Pendragon.” Scosse il capo esalando un sospiro di sconforto senza trattenere un pensiero malevolo nei confronti della collega.

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    Edited by Jacqueline De Lourant - 17/11/2022, 09:18
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    Jacqueline De Lourant
    Medimaga | 28 anni
    Poteva essere carino, importante quanto voleva al S. Mungo e probabilmente un suo superiore, ma con lei aveva proprio sbagliato atteggiamento e la ragazza non perdonava né dimenticava. Jacqueline notò come lo sguardo del collega andasse a fissarsi sull'orologio, come se lei fosse un perdita di tempo o che non meritasse la sua attenzione. “Ma vaffanculo va!” Fu il pensiero della ragazza che alzandosi avrebbe spostato delicatamente la sedia su cui sedeva. Le parole che le aveva rivolto sottolineavano ulteriormente come, l'incapacità di ascolto dell'altra persona, cozzava contro la sua visione del mondo senza trovare spazio di dialogo o di comprensione da parte del Barnes. “Pieno di sé fino al midollo, le uniche cose che lo hanno portato avanti sono state il suo bel faccino e il suo gonfio conto alla Gringott.” Pensò, prendendo in considerazione l'idea che non potesse piacere a tutti, forse il poveretto preferiva le melanzane rispetto ai tuberi, vedendosi così snobbata. Eppure, se fosse stato realmente gay, non avrebbe dovuto fare difficoltà a comprendere ciò che lei stava provando a dirgli con vari giri di parole. Era stanca di ripetersi e non c'è peggior sordo di chi non vuole ascoltare, che si tenesse la sua ragione ben sapendo che non fosse altro che la ragione degli stolti. Certo, avevano una marcia in più le donne, ma di certo avere una vagina tra le gambe non le rendeva delle Legilimens in grado di comprendere ciò che altri stavano pensando. Solo allora Jacqueline inclinò il polso per guardare di rimando l'orologio, più per controllare l'ora che per reale noia, forse si era concessa una pausa un po' più lunga di quella che doveva ma per far comprendere le proprie ragioni erano minuti ben spesi. «Non è che facciamo tardi?» Chiese al collega non avendo ancora capito se fosse smontante dalla notte o di turno assieme a lei. Sarebbe ritornata sull'argomento, cercando un modo più che chiaro di spiegare il proprio punto di vista. Sapeva di non poterlo costringere a pensarla allo stesso modo, avevano opinioni ed esperienze diverse ed era normale, in una discussione, cercare di farsi comprendere senza tuttavia prevaricare l'una sull'altro. «Non ho un metro di giudizio e non voglio apparire superficiale rispondendo con una classica visione Disneyana del Principe Azzurro né voglio fare esempi con un cavaliere dall'armatura scintillante pronto a salvarmi. Mi spiace ma se mai mi dovessi identificare con qualcuno dei personaggi Disney di certo la mia scelta non ricadrebbe mai sulle principesse. E mi dispiace che non riesco a spiegarmi.» Che poi da piccola venisse chiamata la "Petite Princesse" quello era tutto un'altro discorso. «Per esempio, abbiamo appurato che tua madre per amore ha preso quella scelta drastica ma, invece, tu che cosa faresti per amore? Come lo interpreti l'amore?» Delle domande lecite dato che, fino ad ora, era stata lei a parlare di cosa fosse per lei quel sentimento. Avrebbe proprio voluto ascoltare la risposta del collega ad una domanda così difficile perché, di fronte all’amore, sentimento che può travolgere ogni persona con grande forza, ci si sente spesso vulnerabili e allora si ha il bisogno di dare una definizione, una forma precisa ad un sentimento per il quale, a volte, si perde il controllo. Buon per lui che sapeva cosa ci voleva per farlo emozionare, un privilegio che Jacqueline ancora non aveva ricevuto, certo c'erano stati dei flirt occasionali, uno concluso in bellezza con Soraya al “Le Vie en Rouge”, Marina quando era andata ad acquistare quell'anello che tuttora portava. Ma niente di così eclatante o che fosse paragonabile a quello che le era sembrato di capire dalle parole di Aaron. E proprio ripensando a quelle due occasioni Jacqueline si sentiva di poter esprimere il pensiero che le sovvenne in mente per rendere cristallino il proprio pensiero. «Quando ci si innamora non ci si innamora mai in toto ma c'è sempre quel piccolo particolare che ti fa scattare la scintilla. Il tono di voce, uno sguardo, il sorriso e dopo ci si innamora del resto, della persona in sé, suppongo.» Disse in un misto tra affermazione e domanda come se non fosse sicura delle proprie parole. Cercando di non venire fraintesa per l'ennesima volta perché, davvero, non aveva più idea di come farsi capire.

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    Jacqueline De Lourant
    Medimaga | 28 anni
    La Medimaga non era solita trattare con le ragazzine, né aveva la pazienza e soprattutto la voglia di stare dietro ai loro problemi. Aveva eseguito i test con estrema professionalità, cercando di causare alla ragazza il minimo imbarazzo durante le palpazioni del seno, utero e delle ovaie. Si tolse i guanti di lattice buttandoli in un cestino mentre l'occhiata che le aveva rivolto Louise rendeva palese i pensieri che alla ragazza frullavano in mente. «Posso ben immaginare cosa stai pensando ma non dovresti prendere così sottogamba la tua salute intima. Sei già in ritardo, in linea generale, è bene sottoporsi ad un controllo tra i sedici e i ventun'anni, per controllare che non ci siano problemi.» Jacqueline si sarebbe diretta alla scrivania e iniziato a compilare il referto della visita. «Una visita periodica, annuale, mi sento in dovere di consigliarla e spero vivamente che tu segua questo mio consiglio.» Le disse anche sé, in fondo, a lei sarebbe fregato poco se l'avesse seguito o meno: un po' come quando si consiglia ad una persona di perdere peso e poi questa opera in maniera tale che, anziché dimagrire, sarebbe ingrassata ancora di più. Terminato di compilare il referto Jacqueline lo avrebbe inserito in una busta rigida marrone consegnando il tutto alla ragazza. «È stato un piacere Mademoiselle, si ricordi solo di fare pagare a suo zio il ticket di quindici galeoni per la visita specialistica.» Si sarebbe alzata e le avrebbe fatto cenno di seguirla verso la porta ma prima di aprirla, tuttavia, estrasse dalla tasca del proprio camice un biglietto da visita bianco perla con una scritta in bassorilievo color oro. «Per qualsiasi domanda o problema non esiti a chiamarmi.» Le disse, consegnandole il cartoncino e aprendo la porta. «Monsieur Boyer, ecco sua nipote. C'était un vrai plaisir, au revoir!» Salutò, rivolgendo loro un sorriso.

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    Jacqueline De Lourant
    Medimaga | 28 anni
    L'ingresso nello studio della dottoressa De Lourant fu consentito alla ragazza ma, al tentativo di accesso da parte del Pozionista la Medimaga si appoggiò con la mano allo stipite della porta e, con un sorriso ammaliante, la ragazza avrebbe piegato il capo obliquamente facendo cadere una ciocca di capelli oltre le spalle. «Mi dispiace Mr. Boyer, la ringrazio per aver portato sua nipote ma da qui, per questioni di privacy, ci penso io. Può attendere in sala d'attesa.» Il tono, fermo e irremovibile, non avrebbe ammesso repliche da parte del Pozionista che lì non possedeva nessun tipo di autorità. Un nuovo sorriso, che avrebbe fatto spuntare una graziosa fossetta sulla guancia della Medimaga, e Evrard si sarebbe visto chiudere la porta in faccia. La ragazza avrebbe schiarito la propria voce e si sarebbe diretta verso la scrivania tenendo sott'occhio Luise che dava sempre più l'impressione di essere un agnellino sacrificale. «Puoi accomodarti, Mademoiselle.» Le disse, sedendosi a sua volta accavallando una gamba sull'altra prendendo una scheda anagrafica vuota. «So che non è cortese chiedere l'età ad una signorina ma ne ho necessità, tuo zio ha prenotato una visita ginecologica per te e, sia da Medimaga che da donna, non posso che esserne felice.» Le rivelò, afferrando una penna dal taschino del proprio camice. «Certo, senza il tuo consenso io non posso fare nulla, tuttavia suppongo che questa possa essere la tua prima visita quindi ti spiego sia i pro che i contro.» Le avrebbe sorriso e avrebbe iniziato a spiegarle. «La prima visita dal ginecologo può creare qualche ansia. Per questo, talvolta, la si rimanda. La visita ginecologica prevede l’osservazione dei genitali esterni, per individuare la presenza di eventuali infiammazioni, e dei genitali interni per esaminare le pareti della vagina e il collo dell’utero. Per fare questo, se me lo consentirai, utilizzerò un piccolo strumento che viene inserito in vagina, lo speculum, e valutare la forma e il volume dell’utero e delle ovaie.» Alzò la bacchetta e una specie di oggetto in plastica a forma di becco levitò fino a lei e si posò sulla sua mano, mostrandolo alla ragazza. «Se posso darti un parere medico, è un bene che tu sia venuta.» Le disse e, in caso non ci fossero state domande da parte della ragazza, le avrebbe fatto cenno con la mano verso la sedia ginecologica.

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    Jacqueline De Lourant
    Medimaga | 28 anni
    Il proprio lavoro, Jacqueline, sapeva farlo bene e soprattutto possedeva quella predisposizione mentale, la cosiddetta forma mentis, per condurre un'indagine analitica precisa ed accurata. Lo Specialis Revelio che aveva appena eseguito ne era una delle prove concrete, non si poteva preparare nulla senza una meticolosa ricerca pregressa e lì dopotutto c'erano due delle menti più brillanti che si potessero trovare. L'incantesimo le aveva appena rivelato come, quegli esseri, sostenuti da quella materia vegetale se separati dalla base si degradino nell'arco di pochi minuti. Ma era ovvio, Jacqueline dovette trattenersi dal ridere quando il paragone di come quei cadaveri fossero il concime della pianta le arrivò alla mente. Si sarebbe appuntata tutto quanto sul taccuino, cerchiando le tre scuole di magia che sembrassero in atto lì di fronte a loro. Il suono dei tacchi sarebbe risuonato sul pavimento del laboratorio mentre si avvicinò al suo aracnide conoscente, un sorriso sarebbe comparso sul volto della donna che, nel contempo, avrebbe rivolto un saluto all'uomo. «Monsieur Boyer, la ringrazio per aver scelto di unirsi a noi per prendere parte a questa ricerca.» Disse inclinando leggermente il capo verso destra facendo cadere una ciocca di capelli color dell'oro oltre la spalla. «Si figuri, è stato un piacere, oltre che un dovere, poterla chiamare nel tentativo di aiutarci in questa impresa.» Avrebbe affermato alle parole del distinto signore. «Vedo che non abbiamo perso tempo.» Ridacchiò leggermente e, con un gesto della mano, porse il proprio taccuino per mostrargli quanto aveva appreso fin'ora. La ragazza era certa che l'uomo non avesse faticato a comprendere i propri appunti scritti nella lingua natia. «Oui, ovviamente…» Iniziò a dire ma fu interrotta dall'arrivo di Mr. O'Harge che si propose di aiutarli chiedendo se avessero scoperto qualcosa, gli rivolse un sorriso e, porgendogli la mano, si sarebbe presentata e avrebbe risposto alla richiesta. «Medimaga De Lourant, molto piacere. Oui, in effetti c'è qualcosa che potrebbe fare per me. Avrei bisogno di qualcuno che potesse mandare un messaggio all'ufficio Misteri per sapere se gli uhm… i cadaveri distrutti dall'Auror Thunderbolt abbiano perso le loro componenti vegetali con lo scorrere del tempo, trasformando i campioni prelevati nei rimasugli di un semplice cadavere. S'il vous plaît.» Gli avrebbe detto con dolcezza, un po' per farlo sentire importante e nel frattempo levarselo dai piedi. Quando se ne sarebbe andato per svolgere quel compito Jacqueline si sarebbe rivolta nuovamente al francese che probabilmente aveva già terminato di leggere il taccuino. «Abbiamo a che fare con tre scuole di magia: Trasfigurazione, magia verde, e invocazione divina.» Per quanto riguarda il discorso sul sangue Jacqueline avrebbe fatto cenno ad una cartella clinica con su scritte tutte le informazioni del caso. «Sulle sue domande mi trova impreparata, so che abbiamo eseguito degli esami ma non ho ancora avuto modo di esaminare i risultati.» Lei, infatti, avrebbe continuato ad esaminare più in dettaglio ogni aspetto di quelle tre scuole di magia andando ad indagare prima sulla trasfigurazione, campo in cui si era specializzata, per poi proseguire sull'aspetto divino e infine sulla materia di Erbologia. Il dondolio del proprio catalizzatore magico, utilizzato come antistress mentre pensava il dà farsi, si arrestò quando le sovvenne in mente a quale incantesimo poté appellarsi per il suo scopo. Puntò la bacchetta verso l'essere che prima era una persona tracciando lentamente con la punta della stessa un quadrato procedendo in senso antiorario per poi compiere una lieve stoccata. «Detector!» Declamò la formula con decisione e sicurezza sperando che, la Fattura Rivelatrice, le avrebbe potuto dare altri dettagli sulla natura dell'essere e, a quel punto, dettagli su quella traccia trasfigurativa.

    Riassunto: interagisce con Evrard il biondino e cerca di esaminare meglio la traccia trasfigurativa.

    Azione 1: Chiede con estrema gentilezza a Mr. O'Harge di contattare immediatamente l'ufficio misteri per rivolgere loro la sua domanda.
    PP di Riferimento: Carisma 28

    Azione 2: tenta di eseguire una Fattura Rivelatrice per esaminare meglio la traccia trasfigurativa della condizione dell'accoppiamento plants vs zombies.

    Nome: Fattura Rivelatrice.
    Classe: Percezione
    Formula: Detector
    Movimento: tracciare lentamente con la punta della bacchetta un quadrato procedendo in senso antiorario e poi compiere una lieve stoccata.
    Effetto: Una volta compiuto il movimento, dei lacci magici escono dalla bacchetta ed avvolgono l’oggetto/pianta/animale da analizzare, senza tuttavia limitarne i movimenti. Se l’oggetto/pianta/animale si sposta i legacci lo seguiranno fino alla fine dell’incanto e non saranno per lui di impedimento alcuno. Se i lacci cambiano colore ciò vuol dire che l’oggetto è stato trasfigurato. Inoltre questo incanto permette di comprendere la struttura di un oggetto. Come e da cosa è composto.
    Note: L'incanto ha un raggio massimo di 10 m.
    Il colore dei lacci cambia da persona a persona.
    Il mago deve investire un intero turno immobile, privo anche della capacità di schivare o ripararsi, prima di avere da questi una risposta.
    Nella role in cui è stato lanciato questo incanto su un determinato elemento(pianta, oggetto, animale) si avrà un +4 in Tecnica per qualsiasi trasfigurazione su quel determinato elemento, dato che la sua struttura sarà perfettamente chiarita dalla fattura rivelatrice.
    Se si effettuerà anche un incanto Gemino sullo stesso bersaglio, varrà unicamente il bonus dato da Detector.
    PP di Riferimento: Intuito 28


    Oggetti:

    Bacchetta
    Block notes
    Penna a sfera


    Statistiche:
    CORAGGIO 20
    TECNICA 29
    EMPATIA 21
    INTUITO 28
    INTELLIGENZA 28
    DESTREZZA 20
    RESISTENZA 31
    CARISMA 28

    Skill:
    - Medimagia Generale
    Il mago ha dedicato la propria vita alla cura delle persone, studiando come riconoscere sintomi e segni clinici che portino ad una corretta diagnosi e terapia per le principali patologie magiche e babbane.
    Le sue elevate competenze mediche gli fruttano un bonus di +4 al dado per qualsiasi azione di cura o diagnosi, incluse quelle magiche.
    - Fattucchiere
    Il mago è attratto dalle maledizioni e dalle fatture, che esse possano essere con o senza perdono.
    Ha un'indole poco incline alla legalità e possiede un cuore abbastanza crudele da impiegare senza esitazione magie illegali, tanto che nello scagliare Sortilegi Oscuri gode di un bonus di +4 al dado e nell'impiegare Maledizioni senza Perdono non subisce malus connessi alla pietà.
    La predisposizione di questo mago si riversa anche sul lato più legale della magia nera ed infatti costoro godono di un bonus di +4 al dado per le Fatture Minori.

    Quirk:
    - Master of bondage: la tua esperienza con le bende è seconda solo alla tua abilità con la lingua. +1 a Emplastrum, inoltre le bende o i cerotti che si andranno a generare saranno così piacevoli al tatto che potrai godere di +1d6 alle interazioni sociali con il bersaglio dell’Emplastrum spendendo una mezza-azione.


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    Jacqueline De Lourant
    Medimaga | 28 anni
    Jacqueline non era una che si dedicava anima e corpo al lavoro, non le mancavano di certo i soldi e, per lei, il lavoro al San Mungo era un ripiego per sviluppare al meglio le proprie abilità come Necromante. Nemmeno un giorno di riposo le aveva lasciato quel succhiasangue del proprio capo, nientepopodimeno ché Mr Mungo. Tuttavia, c'era da ammetterlo, in qualche modo tutto quello che nel frattempo si era persa mentre era stata all'inseguimento di quella che credeva Maria però la attirava. Una dea antica, ciò che Jacqueline sapeva su Ragarra era solo ciò che aveva letto sul giornale, la Gazzetta del Profeta. Era così toccante per il suo cuoricino sapere che, le povere vittime della serata, potevano essere riportate al loro stato originale. La ragazza aveva riso di gusto con malignità quando leggendo l'articolo si menzionava come l'intrepido Krasus Thunderbolt, a suo parere un'idiota di prima categoria, aveva lanciato un Bombarda Maxima su quelli che potevano essere dei potenziali pazienti. Volevano una pozione per invertire gli effetti eppure, anche se lei si era dilettata più e più volte in maniera professionale nell'arte della pozionistica, non poteva farcela da sola e nel pensare alla cosa un'idea malsana le era venuta in mente: se quell'effetto si poteva invertire lo si poteva replicare e creare un'armata di zombie erbosi così, pose sotto l'attenzione dell'ospedale, la collaborazione di un suo stimato e molto capace amico Pozionista Evrard Boyer il quale era stato già avvertito del malevolo piano di Jacqueline. Sì, avrebbero creato una pozione per portare allo stato originale quei… "Così", neanche lei sapeva come definirli. ma nel frattempo avrebbero perseguito i loro aracnidi piani. La Medimaga De Lourant si presentò quindi nel suo camice da lavoro, pronta a esaminare quegli esseri che erano stati messi sotto chiave nei sotterranei dell'ospedale ancora più in basso del suo adorato obitorio. La ragazza non riuscì a trattenere una leggera risata alla battuta che la Beck fece sullo sprovveduto Oparge anche sé, a dirla tutta, forse doveva ritenersi offesa poiché nella categoria dei biondi rientrava anche lei. Si sarebbe infilata guanti e occhiali protettivi e alle parole della donna scosse il capo. Non era una che si metteva a fare polemiche e anzi, il lavoro era tantissimo e il tempo poco, a breve sarebbe partita per una splendida vacanza a spese di Jordan a New Orleans con il promesso sposo della sua collega Pendragon ma, quella, è un'altra storia. La Medimaga avrebbe recuperato un campione di tessuto da una delle cavie senza nuocergli per poterlo esaminare meglio con uno Specialis Revelio. Estrasse la bacchetta e, toccando delicatamente la parte di campione estratta con la punta della stessa, declamò la formula per l'incantesimo di Rivelazione. «Specialis Revelio!» Era sempre meglio partire con il piede giusto cercando di identificare al meglio la natura esatta del problema.

    Riassunto: recupera un campione di tessuto da una cavia e lo esamina con uno Specialis Revelio.

    Azione 1: Tenta di recuperare un campione di tessuto dalla creatura.

    Azione 2: tenta di eseguire un incantesimo di Rivelazione.

    Nome: Incantesimo di Rivelazione
    Classe: Percezione
    Formula: Specialis Revelio
    Movimento: con la punta della bacchetta toccare delicatamente la parte di cui si vuole scoprire la vera natura
    Effetto: rivela i segreti e la vera natura di oggetti/piante/animali e uomini
    Note: consigliato per saggiare l’autenticità di oggetti di antiquariato, per trovare incantesimi e trucchi di vario genere e per scoprire gli ingredienti di una pozione


    Oggetti:

    Bacchetta
    Block notes
    Penna a sfera


    Statistiche:
    CORAGGIO 20
    TECNICA 29
    EMPATIA 21
    INTUITO 28
    INTELLIGENZA 28
    DESTREZZA 20
    RESISTENZA 31
    CARISMA 28

    Skill:
    - Medimagia Generale
    Il mago ha dedicato la propria vita alla cura delle persone, studiando come riconoscere sintomi e segni clinici che portino ad una corretta diagnosi e terapia per le principali patologie magiche e babbane.
    Le sue elevate competenze mediche gli fruttano un bonus di +4 al dado per qualsiasi azione di cura o diagnosi, incluse quelle magiche.
    - Fattucchiere
    Il mago è attratto dalle maledizioni e dalle fatture, che esse possano essere con o senza perdono.
    Ha un'indole poco incline alla legalità e possiede un cuore abbastanza crudele da impiegare senza esitazione magie illegali, tanto che nello scagliare Sortilegi Oscuri gode di un bonus di +4 al dado e nell'impiegare Maledizioni senza Perdono non subisce malus connessi alla pietà.
    La predisposizione di questo mago si riversa anche sul lato più legale della magia nera ed infatti costoro godono di un bonus di +4 al dado per le Fatture Minori.

    Quirk:
    - Master of bondage: la tua esperienza con le bende è seconda solo alla tua abilità con la lingua. +1 a Emplastrum, inoltre le bende o i cerotti che si andranno a generare saranno così piacevoli al tatto che potrai godere di +1d6 alle interazioni sociali con il bersaglio dell’Emplastrum spendendo una mezza-azione.


    «Parlato» - Narrato - "Pensato" | Scheda PG Stat.
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  12. .
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    Jacqueline De Lourant
    Medimaga | 28 anni
    Uomini… O meglio, maschi.
    “Ma quanti problemi avevano? Davvero erano ancora convinti di essere loro il sesso forte o di poter ancora trattare la donna come se fosse un essere inferiore che non sapeva quello che voleva e diceva? Che il fatto di avere un'estremità pendula e floscia tra le gambe li eleggesse a esseri superiori?”
    Perché reputava che essere Uomo non comprendesse determinati stereotipi, come quelli che stava calcando quello seduto al tavolo con lei, aveva pensato, sentendosi parlare a quel modo e tornare al filo principale del discorso mentre lo ascoltava per metà. Avrebbe sorriso con derisione per tutto il discorso del collega che, pur di mostrarsi superiore a lei, stava riassumendo tutto ciò che si erano detti fino a quel momento con tono saccente. Jacqueline avrebbe accavallato le gambe chiudendo gli occhi ed accarezzandosi la fronte delicatamente con medio e anulare della mano sinistra.
    «Appunto!» Avrebbe detto al collega. «Comunque non c'è problema, tu hai la tua idea e io la mia. Io stavo solo facendo notare che sì, l'amore fa fare follie. L'esempio calzante è stata tua madre che ha lasciato un posto prestigioso, remunerativo con tanto di possibilità di fare carriera per inseguire l'amore.» “O per i soldi.” Pensò, mentre Aaron si riempiva la bocca d'amore ma che in realtà non lo conosceva appieno nemmeno lui per non cogliere la differenza che Jacqueline stava cercando di spiegargli. «Ti ho appena spiegato la differenza che c'è, per me, tra Amore e vuote carezze ma per quanto riguarda il cosa mi serve per provare quel determinato tipo di emozione non te lo so dire perché gli uomini da me hanno sempre e solo voluto sesso e vuote carezze, pensi che si possa fare un paragone?» Rivolgendogli un'occhiata, supponendo che quell'uomo si stesse chiudendo in una corazza di maschilismo e ipocrisie.

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  13. .
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    Jacqueline De Lourant
    Medimaga | 28 anni
    Jacqueline quel giorno avrebbe abbandonato la calma e la tranquillità dell'obitorio per svolgere una visita un po' più approfondita ad una paziente recalcitrante. Era stata contattata da Monsieur Boyer, il distinto signore con cui era stata allo stadio del Quidditch e successivamente a letto, per visitare la sua piccola piaga personale sua nipote Luise una perdigiorno in grado di essere utile solo come merce di scambio con un matrimonio combinato. Seppur non apprezzasse la visione fortemente maschilista dell'uomo si dette disponibile per quell'esame ginecologico. La Medimaga lasciò il buon Thompson steso sul rigido e freddo bancone di metallo e, levatasi mascherina, guanti e occhialini protettivi, salutò il proprio paziente che di certo non si sarebbe mosso da lì attendendo con infinita pazienza il suo ritorno. Era quello il bello di lavorare con i morti: silenziosi, discreti e, soprattutto, non le mettevano fretta. Jacqueline si sarebbe diretta al proprio studio mancavano ancora alcuni minuti all'ora dell'appuntamento e ne approfitto per sistemare sul tavolo con tanto di rotelle i vari strumenti che le sarebbero serviti. Un piccolo divaricatore in plastica monouso, guanti in lattice sterili e nulla più all'infuori delle proprie dita. Avrebbe controllato l'ora e, visto che erano le nove, uscì dal proprio studio e si diresse verso l'accettazione. «Monsieur Boyer, bienvenu, prego venga pure.» Chiamò, osservandosi attorno alla ricerca dell'uomo. La giovane che gli era accanto da come l'aveva descritta lo zio sembrava un'inutile ragazzina ma Jacqueline dovette ammettere che, per i suoi standard, possedeva degli splendidi occhi color verde acqua, con delle piccole scanalature dorate all'interno, verso la pupilla. Il naso piccolo e leggermente all'insù era molto sensuale e, le labbra abbastanza carnose, gliele avrebbe morse con voluttà. I capelli castani, con riflessi biondi e ramati, vennero evidenziati quando passò accanto ad una finestra esponendoli alla luce del sole, erano lunghi e lisci. La ragazza avrebbe sicuramente rallegrato quella sua mezz'ora.

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    Evrard Boyer Louise De Maris
  14. .
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    Jacqueline De Lourant
    Medimaga | 28 anni
    In un primo momento Jacqueline non sapeva come coglierle quelle parole, avrebbe ringraziato per l'offerta di pagarle la colazione ma quello che Aaron disse dopo la lasciò interdetta. «Perdonami, si stava parlando di amore o eccitamento sessuale? Perché mi sembra che la nostra conversazione verteva su di una semplice e basilare emozione senza specificare l'amore. Sarò banale ma ho due metri e due misure: con uno calibro il semplice rapporto sessuale scevro da ogni sentimento, con l'altro invece qualcosa di più profondo e sentito. Direi che hai le idee molto poco chiare ma ben confuse: ho specificato prima, magari eri distratto, ma l'amore quello con la A maiuscola, fa fare follie invece quello da una notte sola no. Magari è solo sfortuna ma per il momento io ho incontrato solo uomini che vogliono solo usare il mio corpo.» Certo non andava a sbandierarlo in giro il suo essere lesbica, soprattutto sul posto di lavoro. Si sarebbe mostrata perplessa alle parole di lui, perché non aveva ancora avuto l'occasione di sperimentare una cosa così grande, solo una leggera cotta adolescenziale consumata nel bagno delle ragazze di Beauxbaton. «Perdonami, in cosa dovrei cambiare idea? Se non l'ho ancora provata come potrei farmi un metro di paragone? Comunque mi spiace che tu abbia frainteso le mie parole.» Ed ecco l'ennesima riprova che le sue parole furono fraintese, sorrise e scuotendo il capo Jacqueline avrebbe detto al collega. «Ingabbiarlo? Del buon vino e musica non servono ad ingabbiare un sentimento tanto complesso come l'amore ma sono un accompagnamento per una serata che si presuppone essere romantica da ricordare in futuro con la stessa persona con cui la stai vivendo.» Jacqueline sciorinò tutto d'un fiato quel discorso, più per un senso di non voler essere definita in quel modo superficiale e sbrigativo che per una reale voglia di confidenza.

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  15. .
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    Jacqueline De Lourant
    Medimaga | 28 anni
    Un sorriso malevolo comparve sul volto di Jacqueline quando, grazie all'incanto Ferma Tempo, apparve di fronte a Maria Calvo Sotelo. Non si stupì quindi se, tra tutti quegli Auror, nemmeno uno valesse quanto sé stessa. Certo, era stato grazie a loro se si era trovata nella situazione deprecabile tra la vita e la morte ma, se fosse stata completamente sola, le cose sarebbero potute andare molto diversamente. Non c'era rimpianto né compassione da parte della francese quando, un ennesimo pugnale si abbatté su di lei, all'altezza del seno sinistro. Era più che comprensibile se, durante l'inseguimento, la ragazza di fronte a sé tenesse a scappare. Era pronta ad eseguire la formula per l'Anatema che Uccide quando una proposta unica e irripetibile uscì dalle labbra della ragazza. «Continua a volare.» Le disse con un sussurro, certa che dato il vento, lo stacco e altro, se sussurrava da subito prima che gli altri le raggiungessero era abbastanza certa che non le avrebbero sentite. Un sorrisetto divertito spuntò sulla bocca di Jacqueline che gemendo ed estraendo il coltello dal proprio seno non avrebbe eseguito un sesto incantesimo Cerotto su sé stessa. Era pronta ad enunciare la formula, puntandosi contro la bacchetta sulla propria ferita. «Ti lascerò andare Maria Calvo-Sotelo, ma voglio avere una parte in tutto questo, altrimenti…non ne sarebbe valsa la pena di tutta questa farsa e di queste ferite.» Avrebbe continuato a volare sussurrandole quelle parole e, facendo appello a tutto il suo fascino, Jacqueline avrebbe sussurrato come un demone tentatore a Maria cercando di ottenere qualche vantaggio. «Per quel che mi riguarda puoi fare quello che vuoi a Jordan, non me ne importa nulla di lui se vive o muore. Ciò che voglio, Sotelo, è riavere la mia borsetta una volta che le acque si saranno calmate o… Oppure… Se non te la senti, potrei occuparmi io di Jordan, ho un certo ascendente su di lui e sono certa che avere dalla tua qualcuna così vicina a lui, una volta salvato, sarei considerata l'eroina della giornata… Rifletti… Dammi la borsetta e avresti qualcuna che agirebbe dall'interno.» E sussurrandole quello avrebbe assunto un sorriso charmante e tentatore. «E se poi Jordan non farà ciò che vuoi… Beh gli incidenti capitano Maria. Ciò che so è che un'azione eclatante come questa non risulterà impunita.» La giovane Medimaga era sì una Guaritrice ma era anche messaggera di Morte, latrice di malaugurio, il cui potere della vita e della morte nelle sue mani era rappresentato dalla visione avuta qualche momento fa ed era sicura che la presenza, l'essere che aveva visto, non avrebbe tardato a farsi rivedere. L'Auror più vicino tuttavia non demordeva e, visto il tipo degli incantesimi usati, se fossero andati a buon fine Maria si sarebbe trovata nella condizione di non potersi più smaterializzare dando più ascendente sulle proprie parole concilianti. Avrebbe atteso la risposta di Maria seguendola quel tanto che bastava per salvare le apparenze e, non appena avesse ricevuto una risposta, se fosse stata positiva e avesse riavuto indietro Jordan, avrebbe abbassato la bacchetta mostrando agli altri, fingendo spudoratamente, di essere troppo stanca anche solo per curarsi, iniziando a decelerare. Come Medimaga sapeva che le proprie ferite erano serie e non sarebbe stato necessario simulare così tanto un malore per lasciare andare la ragazza. Se fosse stata negativa Jacqueline non avrebbe perso tempo: rialzando la bacchetta su Maria e, tracciata una linea ferma all'altezza della mano della ragazza, avrebbe declamato la formula. «Recido.» Avrebbe potuto mirare alla borsetta, tagliare i lacci della stessa e ottenere lo stesso risultato ma, dato che la ragazza le aveva forzato la mano mise in atto la famosa legge del taglione: Maria era una ladra e, come tale, avrebbe perso la mano con cui aveva rubato la borsetta e, con quell'intenzione, mirò alla mano da amputare per far sì che la borsetta iniziasse a cadere nel vuoto. Aveva tanta esperienza con il "bisturi" in mano, era lo strumento con cui a lavoro praticava le incisioni a Y per le autopsie, quella volta anziché un corpo ci sarebbe stata la mano di una ragazza, così testarda da non lasciarle altra scelta se non quella.

    Riassunto: sussurra e cerca di intavolare un accordo con Maria, se la trattativa funziona la lascia andare se non riesce cerca di reciderle la mano per recuperare la borsetta.

    Mezza Azione: fa in modo di sussurrare e non farsi sentire da eventuali persone che potrebbero essere in ascolto.

    Azione 1: Tenta di intavolare un accordo con Maria.
    PP di Riferimento: Carisma 28

    Azione 2: SOLO SE L'AZIONE 1 NON FUNZIONA.
    Tenta di recidere la mano di Maria che tiene la borsetta.

    Nome: Incantesimo Amputante
    Classe: Grafico
    Formula: Recido
    Movimento: una linea ferma dove si deve appuntare
    Effetto: Trasforma la punta della bacchetta in un bisturi di precisione che taglia parti del corpo di persone o di animali, senza causare il minimo dolore
    Note: Si consiglia di ricorrere a questo incantesimo solo nei casi in cui ogni altra soluzione non sia praticabile: infatti, le parti del corpo recise magicamente non possono essere fatte ricrescere in nessun modo.
    PP di Riferimento: Tecnica 29.


    Oggetti:

    Bacchetta
    Pochette espansa: fino a fine quest, la borsa avrà una capienza di 10 m²
    Bende e unguenti
    Trucchi vari

    Statistiche:
    CORAGGIO 20
    TECNICA 29
    EMPATIA 20
    INTUITO 20
    INTELLIGENZA 28
    DESTREZZA 20
    RESISTENZA 29
    CARISMA 28

    Skill:
    - Medimagia Generale
    Il mago ha dedicato la propria vita alla cura delle persone, studiando come riconoscere sintomi e segni clinici che portino ad una corretta diagnosi e terapia per le principali patologie magiche e babbane.
    Le sue elevate competenze mediche gli fruttano un bonus di +4 al dado per qualsiasi azione di cura o diagnosi, incluse quelle magiche.
    - Fattucchiere
    Il mago è attratto dalle maledizioni e dalle fatture, che esse possano essere con o senza perdono.
    Ha un'indole poco incline alla legalità e possiede un cuore abbastanza crudele da impiegare senza esitazione magie illegali, tanto che nello scagliare Sortilegi Oscuri gode di un bonus di +4 al dado e nell'impiegare Maledizioni senza Perdono non subisce malus connessi alla pietà.
    La predisposizione di questo mago si riversa anche sul lato più legale della magia nera ed infatti costoro godono di un bonus di +4 al dado per le Fatture Minori.

    Quirk:
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    «Parlato» - Narrato - "Pensato" | Scheda PG Stat.
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39 replies since 11/10/2021
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