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Evrard Boyer Louise De Maris. -
Louise De Maris.
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LIBERTÀStato di autonomia essenzialmente sentito come diritto, e come tale garantito da una precisa volontà e coscienza.Louise non sapeva nulla sulla futura certezza che sarebbe stata sottoposta a visita ginecologica. Non sapeva affatto che Evrard Boyer avesse preso appuntamento con la dottoressa De Lourant. Quella mattina, era stata svegliata, come sempre, alle sette spaccate da un elfo domestico abbastanza rude e le era stato riferito che le lezioni di etichetta che sua zia le aveva imposto erano state rimandate al pomeriggio. Si chiese il perché e fu con quella domanda che aveva raggiunto la sala da pranzo al pian terreno, dove erano soliti tutti far colazione. Non aveva detto nulla, perché sapeva che sarebbe stato meglio tener bocca cucita se non avesse voluto esser mandata nella sua stanza a stomaco vuoto. Il silenzio, tuttavia, fu rotto ben presto da Evrard che la informò dovessero andare a svolgere una commissione ed era necessaria la sua presenza – quest’ultima frase fu pronunciata con disgusto, a cui, però, la ragazzina era abituata. Si limitò ad annuire e a mangiar ciò che le spettava: un pasto abbastanza misero per gli standard inglesi. Dopo poco, una volta ricevuto il consenso per alzarsi da tavola, si recò in bagno per lavarsi i denti e nulla di più, visto che c’era regola di scender le scale vestita di tutto punto, lavata e pettinata.
Alle 8:50 precise, si era affiancata a suo zio, il quale le aveva stretto il braccio in una morsa feroce – perché doveva sempre trovare pretesto per farle male -, costringendola a smaterializzarsi con lui. Non fu un’esperienza piacevole: entrò in ospedale con un faccino pallido e lo stomaco contorto dalla nausea, che sperava passasse abbastanza in fretta. Era palesemente preoccupata: perché erano lì? Cosa avrebbero dovuto fare? Non dovettero aspettar molto, perché circa qualche minuto dopo, una giovane donna, alta e bionda, chiamò il nome di Evrard ed entrambi furono invitati ad accomodarsi. Davanti alla figura del pozionista, seguì la guaritrice fino al suo ufficio: vi entrò e si accomodò su una sedia. Si guardò attorno con sguardo timoroso.
- Dottoressa, la ringrazio vivamente per la sua disponibilità! – disse Evrard.17 ANNI AMETRIN SCHEDA PG STATISTICHE LOUISE DE MARISUna donna è libera nel momento in cui desidera esserlo. . -
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LIBERTÀStato di autonomia essenzialmente sentito come diritto, e come tale garantito da una precisa volontà e coscienza.Le successive parole della medimaga la fecero preoccupare ancor di più, per un semplice e logico motivi: si domandava, infatti, cosa richiedesse così tanta privacy da evitare che suo zio fosse nella stessa stanza. Tuttavia, la porta chiusagli in faccia fu abbastanza per tirarle un sorrisetto che fu presto cancellato non appena la donna ritorno al suo posto. Prima di prender posto su una di quelle sedie, si bloccò: l’aveva appena chiamata “mademoiselle”? Era di origini francesi o sapeva le sue? Risparmiò a sé stessa e alla guaritrice alcune delle domande che sorsero nella sua mente. Abbastanza nervosa, cominciò a giochicchiare con un lembo della sua camicetta di seta, che sua zia aveva insistito che comprasse, seppur Louise la ritenesse abbastanza monotona. La osservò raccogliere un foglio: fece in modo che i suoi occhi non lasciassero neppure per un secondo le mosse della bionda. L’affermazione successiva non ebbe pronta risposta: “Ha prenotato una visita ginecologica?! Ma perché?! Non penserà che io…”. Jacqueline avrebbe potuto notare come le rotelle nella testa della ragazzina stessero girando velocemente. Louise, fortunatamente, si ricordò abbastanza velocemente di doverle una risposta, quindi enunciò, con il suo solito tono di voce dolce, ma vibrante d’insicurezza: - Ho 17 anni… -
Come avrebbe potuto dirle che lei quella visita non voleva farla? Non sarebbe valso a nulla alzare il capo contro un ordine di suo zio, però… avrebbe dovuto, quindi, sottoporsi a quella visita, nonostante la sua paura. Non si era mai sottoposta a nulla del genere e quando vide ciò che volò sulla mano della donna, i suoi occhi si spalancarono, seppur non eccessivamente, perché cerco di contenersi nell’esplicitare i suoi timori. Non avrebbe spalancato bocca, tranne che per ciò che le fosse stato esplicitamente richiesto. Si alzò al cenno della mano e con cautela e inorridimento si avvicinò alla brutta sedia. Si fermò al suo lato, senza sapere che fare.
- Devo togliermi la gonna e la mia biancheria intima? – domandò, con apprensione.17 ANNI AMETRIN SCHEDA PG STATISTICHE LOUISE DE MARISUna donna è libera nel momento in cui desidera esserlo. . -
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LIBERTÀStato di autonomia essenzialmente sentito come diritto, e come tale garantito da una precisa volontà e coscienza.Avrebbe messo su il broncio se davanti a lei non ci fosse stata la guaritrice: stava ridendo di lei? No, perché Louise non ci trovava nulla di assolutamente divertente… avrebbe voluto solo uscire da quella stanza, sbattere la porta e scappare a gambe levate. Ma, ormai, era lì ed era costretta a sottoporsi a quell’esame. Quando la donna parlò, Louise si chiese se la stesse leggendo nella mente… come faceva a dar risposte così precise e corrispondenti alle domande che stava “gridando” tra sé e sé, senza che avessero voce?! Era… spaventoso. Non concordava, comunque: a lei interessava quello che pensava, semplicemente perché lei ci viveva da quei pensieri! Perché caspita l’aveva condotta lì?!
- No. – rispose seccamente. La stava facendo innervosire abbastanza. Non aveva mai fatto una visita ginecologica perché sinceramente non le era mai servita. E non pensava che le servisse, checché ne dicesse la De Lourant. Se pensava, però, che fosse d’accordo con tutto quello, la biondina si sbagliava di grosso. I suoi palmi cominciarono a sudarle dall’ansia. Si appostò dietro al paravento e, con mani tremanti, si tolse le mutandine e il reggiseno, ma lasciò addosso sia la gonna, sia la camicetta, seppur slacciata, che tenne unita con le sue dita. Non voleva farsi vedere nuda. Si vergognava. Con respiro tremante, si sedette sulla postazione, ma non poggiò le gambe dove avrebbe dovuto. Non capiva cosa ci fosse di così piacevole… si scoprì il seno, consentendo alla donna di fare il suo lavoro.
“E grazie al cazzo!” pensò. “Io sono sana come un pesce! Non mi servivi tu per capirlo”.
Distolse lo sguardo, molto imbarazzata per quella situazione. Continuava a non vederne l’utilità. Perché doveva mettere mani proprio lì? Pensò profondamente a quanto odiasse Evrard Boyer. Il suo sguardo si fece duro e la donna avrebbe potuto notarlo senza alcuno sforzo.17 ANNI AMETRIN SCHEDA PG STATISTICHE LOUISE DE MARISUna donna è libera nel momento in cui desidera esserlo. . -
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LIBERTÀStato di autonomia essenzialmente sentito come diritto, e come tale garantito da una precisa volontà e coscienza.Cioè… Louise era lì solo per volere di suo zio, che, poi, nemmeno aveva saputo fino a quando non aveva messo piede in quello studio e ora quella donna si permetteva di farle la ramanzina?! La ragazza aveva imparato a leggere il linguaggio del corpo, seppur non consapevolmente, e aveva notato quanto la dottoressa si fosse spazientita. Ma perché dovevano essere tutti così?! Ne aveva abbastanza. Non le importava che avrebbe fatto una figura di merda, che tutto sarebbe stato riferito a suo zio e che si sarebbe presa percosse: lei le avrebbe risposto a puntino, senza se e senza ma.
Virò il suo sguardo imbronciato verso di lei, lasciandosi libera di sfogare il nervoso che aveva attecchito la sua mente e il suo corpo.
- Senta, sta facendo solo supposizioni. Non è nella mia mente, non sa quali sono i miei veri pensieri, perciò, la vuole smettere di insinuare cose che non sono vere?! E non sono in ritardo. -
Si alzò dalla sedia e si sistemò la gonna, abbassandola più che poteva per coprirsi. Si recò dietro il paravento, infilandosi l’intimo e i bottoni della camicetta negli appositi spazi. Si guardò le mani: le tremavano leggermente. Non poteva non ammettere che le era presa un’ansia fortissima e il timore che lei le facesse male. Prese un respiro profondo, con occhi chiusi, lasciandosi qualche secondo per riprendersi. In sottofondo, lo scarabocchiare della penna su un foglio le teneva compagnia. Poi, la donna parlò, ma Louise non rispose. Avrebbe potuto risponderle nuovamente male. Si avvicinò alla scrivania, raccolse senza troppe moine il referto.
- Glielo dirò -.
Odiava profondamente le persone ambigue e false: aveva appena perso la pazienza e ora le stava consegnando il suo biglietto da visita?! Ma davvero faceva?! Prese il bigliettino e se lo ficcò in tasca. Non le disse nulla, si limitò solo a guardarla di sbieco. Poi, oltrepassò la soglia della porta con un secco e duro – Arrivederci. – e si avvicinò a suo zio, tendendogli il portadocumenti.
- Mi ha detto di riferirti che devi pagare il ticket di 15 galeoni – affermò, con tono insolente.17 ANNI AMETRIN SCHEDA PG STATISTICHE LOUISE DE MARISUna donna è libera nel momento in cui desidera esserlo. .