Posts written by Thomas Richenford

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    Thomas Richenford
    Auror | 22 anni
    Se Thomas aveva seriamente imparato qualcosa nella sua vita, quello era lo spirito di sopravvivenza e la resilienza. Era una persona che sapeva adattarsi a tutto ma senza mai perdere davvero il suo essere. Thomas era leggero, ma non superficiale, era generoso, ma affatto stupido. Sapeva il fatto suo e sapeva anche che in tutta quella situazione, forse, lui era stato frainteso. Voleva bene a Kether e lo aveva dimostrato in varie occasioni, specialmente quando aveva deciso di confessargli qualsiasi cosa gli succedesse a lavoro, a volte andando anche un pò oltre a qualsiasi informazione avrebbe dovuto tenere per se. Kether era, forse, l'unico amico che davvero aveva e non voleva perderlo per il sesso oppure per la sua mania di ficcarlo ovunque ed in qualsiasi occasione. Certo si era che non avrebbe detto di no, ma sapeva benissimo che quel suo togliersi la maglietta, così improvvisamente non era da lui. Ma facciamo un passo indietro, quando gli propose di andare con lui a New York, Thomas allargò un grandissimo sorriso sul suo viso e poi battè le mani come un bambino!Oddio si! Ti prego! Amo tutto quello che è america! in fondo io vengo da li, ma ci sta andarci insieme, alla fine io non ci torno mai, praticamente! Ammise poi super entusiasta della sua proposta. Eh poi un viaggio insieme a te sarebbe strafigo, ma faccimolo da babbani. Cioè, prendiamo l'aereo, voglio vedere la tua espressione al decollo e all'atterraggio dell'aereo, andiamo a pattinare insieme, guardiamo un musical e... poi boh! Non lo so! Ma l'idea è fantastica e si, scommetto che i tuoi papà gay mi adoreranno! Certo che nessuno poteva davvero odiare uno come Thomas, ma quello non lo pensava lui ma bensì la player! Tornando al vero e proprio disagio, ed al momento del bacio, Tom, per una volta non voleva che finisse in quel modo, o meglio, certo che non gli avrebbe mai e poi mai detto di no, ma voleva che si sentisse anche lui a suo agio e voleva, soprattutto, che lui capisse che per non era solamente il suo lucida bacchetta preferito, ma che era veramente un amico per lui. Quindi, sorrise tra le sue labbra a quella piccola domanda retorica e si strinse nelle spalle. è che tu pensi troppo Ket! Rispose ridacchiando e non aspettandosi, minimamente quello che accadde dopo. Sentì le sue mani sui suoi fianchi e leggermente sulla schiena e quelle parole lo lasciarono per un attimo senza fiato. Se fosse stato un altro, avrebbe anche lasciato andare una lacrima di commossione, invece, da prima risponde a quel bacio, altrettanto in modo passionale. Poi lo scostò leggermente, gli accarezzò appena la guancia. Mi fai arrossire se mi confessi di pensare tutte queste cose straordinarie di me. Kether ti ho detto di spogliarti o di urlare, nel senso che potevi metterti comodo, se volevi levarti le scarpe e restare con i calzi per stare più libero, se volevi urlare dentro ad un cuscino per sfogarti o lamentarti fino alla morte, ti avrei ascoltato ed assecondato. Non volevo dire che ti dovevi spogliare, letteralmente, ma andavi bene anche senza maglietta, giuro!Spiego le sue stesse parole, finendo con una frse del tutto ironica, non facendolo allontanare, lasciando che i loro corpi rimanessero vicini. Poi posò la sua fronte su quella di lui. Allora, che vuoi fare? Perchè se mi baci di nuovo in quel modo non avrò scelta che spogliarti seriamente, ma puoi darmi la rivincita a qualsiasi videogioco che ti va, e poi rimanere da me a dormire! Sono anche un ottimo pasticciere! Sussurrò tra le sue labbra, forse no, non voleva veramente lasciarlo andare. Era necessario? Infatti lo baciò nuovamente!

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    Thomas Richenford
    Auror | 22 anni
    Non aveva mai capito davvero cosa provasse per quella biondina. Era come se tutto quello fosse realmente strano, come se tutto quello fosse completamente assurdo. Lei era completamente diversa da lui e lui sapeva benissimo di essere stato uno stronzo con lei, di essere sparito come non si poteva neanche raccontare. Avrebbe dovuto vergognarsi immensamente e smetterla anche di parlarle, proprio perchè non si meritava tanta purezza, bontà e spontaneità. Era qualcosa di incredibilmente assurdo come dalla prima volta che si erano incontrati in riva al mare a denrise non era cambiato niente. Oddio, si forse qualcosa era cambiato eccome, ma non ci poteva fare niente, Thomas aveva un debole per lei e lo avrebbe dimostrato ogni volta che si fossero visti, come se la sua mente e la sua memoria fossero sempre ferme a quel momento, il suo profumo gli sapeva seriamente di buono e non poteva farci assolutamente niente. Sorrise alla ragazzina e poi ridacchiò. Hai ragione, ed io ti adoro anche per questo. Le tue guancie rosse mi fanno ricordare che esiste ancora l'autenticità nel mondo! Era sincero, veramente sincero. Poi si mise affianco a lei per sentire quel racconto e ridacchiò quando gli disse che si chiamava Thomas anche il suo gemello. Allora è destino! Deve esserci per forza un Thomas nella tua vita! Le diede un pizzicotto sulla sua guancia e poi il suo tono di voce così dolce lo fece sorridere. Diciamo che non è una notizia da dare a cuor leggero e che si smaltisce allo stesso modo, quindi non so, credo che sia la reazione di tutti quella di scappare, almeno come prima! Adesso vi sentite di più? Vi vedete più spesso? Chiese poi intrecciando le loro mani come aveva fatto lei e lasciando che l'odore dei suoi capelli gli inebriasse le narici. Si gli era mancata da morire, ne era certo.

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    Thomas Richenford
    Auror | 22 anni
    Seguiva la pista della droga oramai da anni. Da quando aveva saputo che Emma ci aveva quasi rimesso la vita, era diventata una sua ossessione. Era qualcosa di incredibile. Non riusciva neanche a pensare a come sarebbe stata la sua vita senza di lei. Cosa strana visto che non si sentivano da un bel pò, ma quella cicatrice era rimasta e lui voleva delle spiegazioni o comunque cercare il responsabile. Era qualcosa che gli premeva, alla fine aveva conosciuto Lilith in quel modo ma continuava a girare intorno, come se quegli spacciatori fossero sempre un passo prima di lui. Guardò Charles. Tu credi che dovremmo denunciare ad un caposquadra quello che è successo al mercato?Chiese seriamente preoccupato. Alla fine si quello era un contrabbandiere, ma i suoi colleghi ci erano andati giù troppo pensantemente. Bastava semplicemente imprigionarlo, specialmente perchè non aveva una bacchetta! Bastava confondergli la mente e tutto si sarebbe risolto in tre sole mosse, invece lo avevano aggredito neanche fosse il più pericoloso degli assassini. Credi davvero che Barnes possa aitarci? é ricco ed io non mi fido delle persone così ricche!Se solo Thomas o Charles, avessero anche solo potuto intuire che Aaron era quello che aveva sintetizzato una droga meno pericolosa di quella dell'acromantula, ma comunque letale, forse non avrebbero mai paralto con lui, ma nessuno lo sapeva o lo sospettava, quindi potevano stare tranquilli.Comunque il giovane Richenford era preoccupato. Sono pericolosi, più di qualsiasi altro. Non mi piace il fatto che abbiamo trovato della droga anche in quel posto, e se fosse tutto collegato con quella trovata a Londra secoli fa?Chiese ancora tra il curioso e l'agitato. In fondo Charles aveva sicuramente molta più esperienza di lui, quindi non poteva che chiedere risposte a lui, era il suo diretto superiore in quel momento.

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    Thomas Richenford
    Auror | 22 anni
    Non c'era niente da fare, il rietro di maddison significò un piccolo sorriso sul volto del ragazzo. Era così che succedeva tra di loro e non ci poteva fare assolutamente niente. Thomas voleva bene a Maddison più di ogni altra cosa al mondo e seppur aveva ancora il timore del "per sempre", sapeva che con lei le cose sarebbero sempre tornate al proprio posto. Sorrise alla ragazza mentre faceva la giravolta e poi scosse il capo. Smettila! Non puzzo affatto! Disse poi però annusandosi e rendenrosi conto che forse, si, un pò puzzava ed era solamente colpa sua. Erano tre giorni che non faceva altro che giocare al computer senza neanche degnarsi di farsi una doccia o pulire. Alla fine aveva solamente voglia di sentire qualcosa nelle sue orecchi e fuggire da quel silenzio assordante. Ecco perchè non prendeva mai ferie o pause dal lavoro. Stare a casa non gli piaceva, non gli era mai piaciuto. Poi aveva rivisto emma e la cosa non gli era andata a genio in quanto erano tornati vecchi ricordi nella sua mente. La cosa assurda era che con nessuna delle persone con cui parlava adesso era tornato tutto come prima. Le distanze si prendevano e quella era l'unica certezza che aveva in quel momento. Rise quando disse quelle cose ancora nelle sue cuffie e scosse il capo, chiudendo il computer prima ancora che gli altri potessero rispondere. In fondo gli piaceva il fatto che realmente pensavano che lui e Maddison andassero a letto insieme, il che ogni tanto capitava. Allora, è venuto a vederti il tuo Evan? Chiese poi abbracciandola e dandole un altro bel bacio sulla guancia e scuotendo il capo prima che lei gli saltasse addosso. Era sorprendente come le cose tra di loro riuscivano sempre a trovare la strada per tornare ad essere come sempre.

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    Thomas Richenford
    Auror | 22 anni
    Cominciava quasi a pensare che ultimamente tutto a lui accadesse per una ragione. Quella sera aveva semplicemente deciso di andare in giro per fatti suoi e divertirsi. Non aveva neanche avuto il sentore che una sua collega fosse li, e che collega! Maya Wade, era sempre stata la punta di diamante del ministero, perchè nessuno poteva, in qualche modo, davvero avvicinarla, o comunque possederla. Maya era una ragazza misteriosa ed allo stesso tempo limpida, ovviamente per quello che lei voleva. Ma aveva uno sguardo di chi la sapeva lunga, di chi aveva vissuto un bel pò di cose orribili e riuscite a superare tutte quante, e senza neanche il ben che minimo sforzo. Era qualcosa che non si sapeva spiegare, ma quella sera non aveva moltissima intenzione di essere li succube di quei pensieri. Stavano li, stavano ridendo, scherzando, si stavano sfidando e quella sera aveva tutta l'aria di poter finire nel modo che Thomas preferiva di più: senza vestiti, ed in orizzontale. In realtà anche in verticale andava benissimo! Sogghignò quando disse che non era falsa modestia ma verità, ma lasciò cadere tranquillamente il discorso prima di accogliere la sfida della ragazza e cominciarci a provare con una diversa. Quello che accadde dopo fu qualcosa che lo eccitò di gran lunga non lasciando ai suoi pantaloni modo di poter nascondere davvero quello che stava succedendo. La Wade era andata li, aveva girato la ragazza e gli aveva ficcato la lingua in bocca. Thomas non fece altro che farle un finto applauso. Ci sapeva fare la ragazza e quello si vedeva ed era anche abbastanza scontato. In fondo era così bella, così elegante, e soprattutto sensuale, che non stentava a credere che qualsiasi persona si sarebbe resa disponibile ad un bacio improvvisato e comunque anche se avesse saputo la verità, allora non avrebbe di certo stimato di meno la donna. Una volta che la ragazza fu rimasta completamente estasiata da quel bacio, e Thomas non aveva fatto altro che rimanere con lo sguardo fisso su di lei per tutta quella limonata, Si avvicinò alla castana e le posò entrambe le mani sui suoi fianchi sinuosi. Non chiamarmi auror. Non stasera. Aggiunse poi seriamente con aria e espressione di rimprovero. Poi comunque sogghignò appena e decise semplicemente di utilizzare la sua stessa tattica di seduzione, si avvicinò alle sue labbra e le infilò la lingua in bocca, sostenendo il so sguardo e volendo un limone altrettanto duro rispetto a quello che aveva donato alla ragazza. In fondo se lo meritava, no?

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    Thomas Richenford
    Auror | 22 anni
    Natale era un periodo assurdo per loro auror. Era qualcosa di incredibilmente faticoso perchè le persone pensavano seriamente di poter fare tutto quello che volevano senza neanche sforzarsi troppo. Era assurdo. Uscivano ladruncoli da tutte le parti e molto spesso e volentieri erano sempre dei ragazzini presi in fragrante mentre rubavano qualcosa di natale, ma era sempre un furto e loro non potevano far finta di niente. Thomas era stato assegnato ad una zona così ampia che era veramente impossibile riuscire a starci dietro. Si morse il labbro cercando di essere il meno vistoso possibile, alla fine gli avevano concesso anche di mettersi in borghese e di utilizzare qualche incantesimo preventivo. Si, alla fine lo avevano spiaccicato in una zona prevalentamente babbana, ma era evidente che qualcuno facesse il furbo. Erano giorni che sparivano cose in alcuni negozi in maniera ambigua, come per magia e visto e considerato che tutto quello era attenzionato dal ministero, avevano preso il ragazzo che si mimetizzava di più, in maniera più tranquilla e soprattutto in maniera più facile e lo avevano lanciato in quella missione, completamente da solo e con il divieto di fare cose troppo eclatanti, troppo esagerate. Era nel mega centro commerciale, in un negozio veramente carino, per il momento ancora non succedeva niente, il proprietario del locale sapeva che thomas fosse un "poliziotto" e di conseguenza seguì le istruzioni che gli avevano dato: fai finta di niente, non parlare con lui e trattalo come qualsiasi altro cliente. Il negozio era enorme e Thomas era nel reparto dove avvenivano più sparizioni. Parlava di qua e di la con dei clienti, persone e via dicendo, insomma stava facendo quello che avrebbe fatto, effettivamente se avesse dovuto comprare qualcosa li. Poi tutto accadde in maniera veloce. Un ragazzino, forse un 17enne, aveva una strana espressione, Thomas era bravo ad osservare e quando lo vide cacciare la punta della bacchetta da sotto la giacca, si scusò con le persone che stava parlando, si affiancò ad una ragazzina bionda, le mise un braccio sotto la spalla. Sono un poliziotto tienimi il gioco. Disse semplicemente accelerando il passo insieme a lei per poi arrivare dietro al ragazzo che stava facendo sparire un pò di roba. Mentalmente gli fece cadere la bacchetta. Rimetti a posto quello che hai preso. Disse semplicemente e con sveltezza prendendo la sua bacchetta e facendola scomparire nella sua tasca. Io e la mia collega saremo bravissimi se tu lo sarai con noi. Non costringermi ad usare le maniera forti. Vero Agente? E solo in quel momento i loro occhi si incrociarono.

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    Thomas Richenford
    Auror | 22 anni
    Erano imbarazzanti. Tutti e due. Thomas perchè era davvero un auror e dire quelle cose con la divisa voleva dire essere veramente un bambinetto da quattro soldi. Jessica, perchè gli dava corda e continuava a battibeccare come se niente fosse. Erano imbarazzanti, ma tremendamente sinceri. Ognuno per le proprie ragioni, ognuno per qualcosa che non conosceva realmente, ed tutti e due per la gelosia nei confronti di un'uica persona: Evelyn.- Certo era che Thomas aveva avuto una cotta per la sorellastra maggiore che non finiva più ed i fatto di essere stato più volte violentato da sua madre non aiutava per niente ad essere una persona sana mentalmente. Comunque si avviicnò a lei e scosse il capo, altrettanto malizioso. Non lo faresti perchè sei solamente una quaquaraqua! Mimò con le mani. Si la stava sfidando davvero a fargli un pompino? Andiamo Thomas, davvero potevi vantarti di essere un auror, prescelto, se facevi quelle cose. Ma Jessica aveva fatto un errore. Aveva messo in dubbio l'affetto ed il bene che Xander provava nei suoi cofnronti. Peccato che io non abbia mai rischiato di morire in nessuna missione, tu invece, ad Hidenstone non te la sei mai passata troppo bene. Sempre qualcuno che ti parava il culo, se no saresti morta in due minuti. Magari recuperi entrando qui. Erano cattivi e lo erano entrambi. Erano veramente, ma veramente pessimi e non si poteva dire altro. Uno augurava la morte all'altro. Si poteva mai davvero essere così stupidi? Comunque erano vicini, ma Thomas fece un passo indietro. Doveva ammettere che era cresciuta bene. Ci mancherebbe. Una volta hai scopato e quelli sono i risultati. Quasi ti manderei gli assistenti sociali a casa!E non stava scherzando, a dire il vero. Sorrise fintamente e quando lei gli disse grazie lui scosse il capo e sospirò, alzò il medio e decise che era il caso di andare via, perchè se no sarebbe finita veramente in un duello tra loro due e no, non ci sarebbe neanche andato troppo leggero, a dire il vero!

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    Thomas Richenford
    Auror | 22 anni
    Era già tanto strano il fatto che Kether fosse da lui e non il contrario. inoltre era veramente strano il fatto che lui avesse ancora i vestiti addosso e non si fosse fatto prendere da chissà quale storia assurda nella sua mente. A rendere il tutto ancora più disadattato era i fatto che per una volta non era lui quello stravolto ad andare a piangere e consolarsi tra le braccia dell'altro, ma era Kether a voler appoggio da Thomas. Ovviamente quest'ultimo glielo avrebbe dato senza neanche rifletterci troppo sopra. Era un suo amico e come tale lo avrebbe trattato. Senza contare che era importante per Thomas, come nessuno mai. Il perchè? Sinceramente non nera ancora qualcosa di comprensbile, sapeva solamente che Kether era il suo rifugio perfetto, la persona che avrebbe ed aveva sempre cercato quando c'era qualcosa che non andava, ma anche quando c'era qualcosa che andava eccessivamente bene. Lo guardò mentre gli chiedeva come stava. Gli sorrise, poi mkise tutto nei piatti e portò a tavola. Al ministero sempre casini, siamo veramente oberati di lavoro, ma va bene, lavorare mi aiuta a non pensare ma... non volevo infierire, anche perchè sei adorabile e bellissimo anche così!E dalle! Ma era sincero e quello era assoutamente legibile, poi gli versò del liquido rosso ne bicchiere. Vino rosso, buonissimo, anche questo dall'italia. Me lo ha portato un signore che ho aiutato!In fondo fino a 200 € non era corruzione, giusto? Sorrise ancora al ragazzo quando disse quelle parole, e stava per dire che poteva sentirsi libero di fare davvero qualunque cosa, quando lui si levò la felpa. Thomas bevve un pò dl suo vino e lo guardò, sempre sorridendo. Era un ragazzo spettacolare ed era felice di averlo intorno. beh, mio padre ama l'itlalia e soprattutto la cucina italiana e quindi quando ci siamo trasferiti ad un'altra casa di NY ha cominciato ad imparare a cucinare italiano fino a far diventare bravo anche me! Gli spiegò non solo un pò della sua vita, anche se aveva detto tutto in maniera non troppo grammaticata, ma anche quello che lui sapeva fare. Insomma avevano mai parlato veramente? E questa era una domanda che Thomas doveva farsi in generale, a dire il vero! Era contento che la pasta gli era piaciuto e vederlo sorridere e ridacchiare quasi sensa senso lo rendeva felice, voleva dire che stava staccando la testa, ma poi, imporvvisamente si era alzato, si era tolto gli indumenti superiori e Thomas quasi si strozzò. Perchè era a petto nudo? Oddio, fa caldo? Insomma ho acceso i riscaldamenti a palla perchè sono stato catapultato nel nord europa a seguire un caso ed ero congelato, con la neve addosso, ma forse ho esagerato! Ma si levò la maglietta anche lui, insomma se voleva mangiare in quel modo, andava benissimo! Ma, quando l'amico si rimise la felpa con quelle parole, allora,Thomas alzò un sopracciglio e scoppiò a ridere.Ok. Si, credo che tu mi abbia fatto vedere abbastanza per questa sera. Insomma sei sempre bellissimo sia con la maglietta, ma forse senza lo sei di più... ma insomma... io non voglio che tu pensi che se sei vestito non vada bene. Si ma adesso era lui quello senza la maglietta. Quindi si affrettò a rimetterla. Cavolo se riusciva a dare messaggi sbagliati. Era incredibile, davvero. Kether...Sei perfetto così. Non devi dimostrarmi qualcosa, o fare qualcosa. Vai bene esattamente come sei. Nel suo cervelo il discorso era lungo ed elaborato, ma il succo era che andava bene così, e quelle non erano cose che faceva lui. l'apprendista negoziante era molto più fine, sottile, elegante ed anche molto più incisivo, a dire il vero rispetto a quelle cose così plateali. Si avviciò a lui alzò il suo sguardo verso di lui e lo baciò. Sincero, dolce, delicatamente. Era un modo, il suo modo, per dirgli che andava tutto bene.

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    Thomas Richenford
    Auror | 22 anni
    Thomas non era una preda e neanche un predatore, era un giocatore. Ecco come poteva definirsi. Lui amava giocare, in generale, era una persona che perdeva tempo infinito con le persone che sapevano stare al gioco e che sapevano essere persone leggere. Mai superficiali, ma sicuramente leggere. Thomas, comunque, sapeva essere una persona illegibile. Non era uno che esprimeva le sue preferenze davvero, anche perchè era una persona gentile ed attenta con tutti, era raro che facesse brutto a qualcuno e cercava sempre la soluzione migliore per non ferire o far del male a nessuno. Lilith era una ragazza sveglia, era una ragazza attenta e soprattutto era interessante. Si vedeva che molto spesso fingeva o che faceva qualcosa solamente per mascherare alcune insicurezze. Sorrise alla ragazza e si avviciò ancora un pò a lei. Dipende dal predatore che ho di fronte! Le sussurrò facendole capire che pèoi, così tanto preda non riusciva veramente ad esserci. Ridacchiò per la sua affermazione, poi scosse il capo. No, semplicemente era lui che non si era mai soffermato, davvero a conoscere nessuno. Forse era quello il problema della situazione. Lui giocava con tutte, lui era uno che riusciva ad essere interessato a tutti e a nessuno nello stesso momento. Emma lo aveva rapito, ma giusto per un piccolo periodo di tempo, dopo la sua prima volta, nonostante avesse pensato a lei in più occasioni, alla fine non c'era stato assolutamente iente di concreto. non era stato attento e bravo nel conoscerla veramente. Per Lilith era stata la stessa cosa, Kether aveva fatto la stessa fine e Rebecca peggio di andar di notte. Gyll? L'aveva rincorsa e baciata in un tubo di cemento, ed alla fine? oddio, forse neanche si ricordava lei di quello che era successo e forse per Thomas nessuno era mai stato davvero interessante da soffermarsi, almeno non in quel senso. Sorrise alla ragazza. Magari era perchè dovevo incontrare te! Aggiunse poi non rispondendo davvero a quella affermazione. In fondo cosa doveva dirle: non mi sono mai innamorato ne infatuato di nessuno a tal punto da ritenere tutti uguali e solo e semplice sesso? Gli sembrava di essere troppo cinico e no, non gli sembrava il caso, anche perchè Lilith era diversa. Era una ragazza molto interessante, ma che non avrebbe mai avuto la sua attenzione sotto quel preciso punto di vista. Sogghignò poi a quella frase. E scommetto che ci riesci sempre! Aggiunse sorridendo. Poi quel suo modo di chiedere qualcosa di molto profondo, ma in maniera leggera, velata, quasi come se stesse sondando il terreno. Si vedeva dagli occhi che era una ragazza intelligente, quello era sicuramente qualcosa di scontato. Erano vicini, molto vicini, e a lui piaceva tutto quello, anche perchè era sempre stata una persona fisica, praticamente il contrario di Barnes. Oh, lascia stare i miei scheletri ed i miei armadi! é difficile anche solo raggiungerli! Ammise poi leccandole leggermente la bocca. Ecco qua, era un ninfomane e quello era chiaro, almeno a lui era chiaro. Forse anche lui doveva cominciare a seguire un terapista, ma in quel momento non stavano parlando di lui. Le accarezzò la guancia con il dorso della mano. Sarebbe bellissimo. Mi piacciono certi armadi, poi più sono misteriosi più mi piace scoprirli! Rispose, e questa volta non in maniera maliziosa. Aveva capito i senso ed il senso, per lui, era che, effettivamente gli sarebbe piaciuto conoscerla. Sorrise alla ragazza e le rubò un bacio. Allora potremmo prendere qualcosa da bere, oppure vederci un film, oppure giocare ad un gioco alla play. Ma se non posso aprire l'armadio, come faccio a scoprire cosa c'è dentro? Le fece l'occhiolino e quando sentì il medimago chiamarla, la lasciò andare. Hai il mio numero, fanne buon uso, magari mettimi alla prova e vedi se davvero quando sei in difficoltà io arrivo!Aggiunse poi lanciandole un bacio con la mano e poi andando via. Si, era interessante.

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    Thomas Richenford
    Auror | 22 anni
    Certe manifestazioni mettevano in agitazione qualsiasi cosa. Gli sconti nei negozi erano qualcosa di molto più pericoloso dell'acromantula stessa, la gente impazziva completamente, era come se qualsiasi cosa gli servisse ed era isterica. Certamente più del solito. Thomas non comprava mai nei negozi di quel periodo ma per il semplice motivo che non sopportava le persone isteriche ed impazzite neanche non avessero vestiti, giochi, bacchette o altro in casa, era l'isterismo ad innervosirlo ed il solo fatto che gli chiedevano di fare le ronde in giro per le strade per evitare che qualcuno si potesse fare del male, per il giovanissimo auror era veramente qualcosa di assurdo. Comunque non si era mai tirato in dietro in niente e non lo avrebbe fatto neanche questa volta. Era tornato a casa da poco, stanco, ma contento di aver finito quel giro infernale. Aveva comprato anche lui qualcosa, negli orari meno di punta ed, alla fine, poteva dire che era stato tutto quanto molto piacevole e quasi divertente. Sorrise chiudendosi la porta alle spalle e fece un grandissimo sospiro di sollievo, si spogliò andando nel bagno, mise tutti i vestiti nel cestone dei panni sporchi e si buttò in doccia. Aveva deciso, quella sera sarebbe stata relax. Aveva anche provato a pensare di fare qualcosa in giro con qualche suo amico, ma no, non era proprio in vena. Una volta inita quella intemrinabile doccia calda, sentì il telefono squillare e sorrise a quel messaggio rispondendo un semplice: Sei fornutato! Sono da poco rientrato a casa e puoi attraccare nel mio porto con sicurezza marinaio!ò Rispose scherzosamente e poi decise di mettersi a cucinare qualcosa di buono. Quando sentì il campanello suonare urlò un piccolo Un attimo! posò la cucchiarella sporca di sugo sulla pentola ed andò ad aprire. Sorrise all'amico. Wao! Hai veramente la faccia stravolta! Nella foto pensavo fosse la luce! Aggiunse facendolo entrare e tornando ai fornelli. Osèite speciale, occasione speciale! Quindi ho cucinato io e mi sono buttato su semplice pasta al sugo... spero che sia gradita! Aggiunse solare come al solito. Levati le scarpe, spogliati, bevi, urla se ti fa stare meglio! Insomma come se fossi a casa tua! Aggiunse poi spegnendo i fornelli e sorridendogli appena e guardandolo con la coda dell'occhio. Che fine avevi fatto? Chiese poi mescolando la pasta con il sugo per poi andarsi a mettere vicino a lui.

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    Thomas Richenford
    Auror | 22 anni
    Aveva sempre pensato al perchè, Xander, fosse davvero il suo mentore, la persona che più ammirava ed idolatrava. Aveva sempre pensato che fosse la sua bellezza, il suo carisma ed il suo sharm ha renderlo così impossibile da non amare. La competenza arrivava, ma subito dopo a tutto quello che Thomas aveva già elencato. Era qualcosa di strano a dirla tutta, Thomas non era mai preso così a male per una missione forse perchè davvero le aveva condotte sempre al finaco di Xander. Xander, Xander Xander. Non aveva mai neanche riflettuto troppo a quel loro legame, ma dopo quella conversazione e dopo quelle parole aveva capito cosa davvero ammirava di lui. Xander era un uomo completo. Prima arrivava la sua persona e la sua personalità e poi arrivava il suo ruolo. Alexander Olwen, per Thomas era un'istituzione, uno stile di vita. Sapeva che parlare con lui poteva solamente fargli bene, sapeva che dirgli le cose come stavano davvero era la cosa giusta. Sapeva che solo dopo aver parlato con lui si sarebbe sentito meglio, si sarebbe sentito più completo e soprattutto più disponibile, più importante, più competente e sicuramente pronto per tornare sul campo. Era qualcosa che non riusciva neanche a pensare da solo, il concetto di Xander era stato così preciso che Thomas non potè che arrossire dentro, sorridegli annuire e dargli ragione. Era vero che Thomas gli avesse dato ragione anche se avesse detto: si tu non puoi andare sul campo, ma era veramente contento del fatto che non lo avesse detto e che anzi, lo stava incoraggiando ad andare avanti, lasciando anche fargli capire, tra le righe, che c'erano dei complimenti in quelle parole. Alexander Olwen era fiero di lui e non era deluso e Thomas era l'unica cosa che voleva veramente. Posso ribadire che sei il mentore più competente ed indicato per tutti gli auror ed in particolar modo per me? Grazie Xander, davvero. E lo diceva senza malizia e non per fare il ruffiano. Davvero pensava quello che aveva detto, specialmente perchè il caposquadra era davvero fonte di ispirazione per lui. Sorseggiò la sua bevanda. Sono veramente contento che tu sia tornato. Adesso le cose andranno davvero molto meglio!Ammise con una certa gioia nella voce. Avrebbero continuato a fare la loro colazione prima di andare nel loro ufficio. Thomas era davvero al settimo cielo, non poteva crederci a quello che era appena successo ed al fatto che Alexander fosse comunque dalla sua parte. Ogni volta che si vedevano per lui era una lezione importante, non c'era che dire.

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    Thomas Richenford
    Auror | 22 anni
    Se avesse potuto dire davvero tutto quello che gli passava per la testa, avrebbe potuto davvero insultarla molto più di quello, ma aveva la divisa addosso e non poteva farlo. Per quanto Thomas fosse un ragazzo senza nessun tipo di freni teneva a quel lavoro più di ogni altra cosa al mondo e niente e nessuno avrebbe potuto dire il contrario. Si era sempre impegnato e non era certo una come Jessica che gli avrebbe tolto onore solo perchè esisteva e voleva essere al centro dell'attenzione. Sospirò, cercò di non darle una capocciata in fronte e poi scosse il capo. Infatti mi hanno portato con loro in una missione molto importante e mi hanno premiato facendomi diventare direttamente auror, senza neanche finirla l'accademia. Tu entreresti già qui dentro come auror, dopo aver finito l'accademia di Hidenstone chissà come! Non poteva neanche dirgli che si era scopata qualche professore, sia perchè non lo sapeva che era successo davvero sia perchè neanche lo immaginava! Comunque l'odio era evidente e soprattutto era reciproco. Due erano le cose per quei due: o sarebbero finiti, prima o poi a letto insieme, oppure si sarebbero ammazzati di botte a prescindere dal loro sesso o età. Si morse il labbro e poi scosse la testa per la sua risata. Era davvero, davvero indignagno, non c'era niente da fare. Sei una gallina sciocca. Malattie? Mica sono come te, io non ho figli sparsi per il mondo senza neanche sapere chi cavolo è il padre!Si, c'era andato giù pesante, non era da Thomas, ma era anche vero che davvero non la poteva vedere. Quando fece quel gesto hiuse appena gli occhi, prese la bacchetta e si pulì. Riesci a comprare solo cose ciroclari. Se almeno fossi stata brava a fare qualche pompino, adesso già eri caposcuola ed invece... Beh...adesso gli piacevano di più i suoi insulti? Poi sentì cosa era andata a fare in quel posto. Quarta porta a destra. Tuo zio mi fa davvero tenerezza per dover vivere con una come te! E senza dire altro fece per andarsene. Alla fine le aveva detto dove doveva andare no? Era sufficiente per la sua divisa.

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    Thomas Richenford
    Auror | 22 anni
    Ultimamente era veramente fuori di testa. Per tanti versi gli stava crollando il mondo sotto i piedi ma non era quello il vero punto. Thomas avevabisogno di riprendere le sue vere abitudini almeno settimanali. A lui piaceva andare in discoteca, ballare, bere, divertirsi, conoscere gente anche un pò a caso ed essere sempre completamente leggero e delle volte fuori di testa. Specialmente quando si trattava di locali babbani e situazioni dove doveva semplicemente levare di mezzo la magia ed ogni suo onere ed obbligo nei confronti dei maghi, del suo mentore e del suo stesso lavoro. Gli piaceva essere semplicemente Thomas e non l'auror giovane che aveva guadagnato, dopo una missione, l'entrata nel corpo auror, lo stesso che faceva parte di una task force importante per lo spaccio di droga. Ecco, era convinto che a volte era meglio non dover andare in quei posti ed attivare il sesto senso da auror e la cosa non gli dispiaceva affatto, a dire il vero. In quel momento non gli interessava assolutamente niente di quello che il ragazzo volesse o dovesse fare. Era bello, simpatico, sapeva stare al gioco e beveva. Per Thomas tanto bastava per essere una persona degna di nota. Tutto li. Si bagnò perchè era una persona solidale, in fondo aveva buttato un telefono nel lago perchè la ragazza di fronte a lui non aveva il telefono. Thomas era un pò così, soffriva di qualche tipo di complesso di cazzeggio che lo portava a fare delle cose veramente assurde. Ridacchiò per quello che disse. No! Non ti avrei mai dato modo di metterti nella posizone di lanciari una birra addosso. Ricorda, l'alcool non si spreca. MAI! Rispose neanche stesse dicendo davvero qualcosa di solenne. In effetti pensava davvero a quello che aveva detto e Thomas era convinto che anche il nuovo amico fosse della stessa opinione. La cosa buona del giovane auror era che faceva amicizia in una maniera spaventosa e comunque non riusciva a mettere le persone a disagio. Andò a prendere i drink e tornò dal ragazzo continuando a ballare, gli passò il drink e ne bevve un generoso sorso. Oh beh! Se me lo dici in questo modo posso rimanere anche per sempre! Era ubriaco. Comunque si avvicinò ancora un pò al ragazzo per ballare con lui. Carino, fuori di testa e ninfomane, Oliver poteva fare di Thomas quello che voleva quella sera. Sei di Londra? Chiese con il suo accento palesemente amiricano. Ah quanto gli piaceva socializzare e farsi i fatti degli altri.

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    Thomas Richenford
    Auror | 22 anni
    Cominciava a pensare che il problema fosse esattamente lui ed il suo modo di fare così spontaneo, sbadato e senza alcuna riserva. Eppure quando metteva la sua divisa da auror, Thomas cambiava aspetto portamento e comportamento. Totalmente un'altra persona. Ma la verità era: in quel momento gli fregava qualcosa di come appariva? Assolutamente no. Anzi, era qualcosa di estremamente intuile anche solo mettersi a pensare e a riflettere del perchè e del per come risolvere una situazione che forse non doveva essere semplicemente risolta. Lo guardò, scoppiò a ridere quando lo chiamò amico e visto che era già bello che andato, non fece altro che buttarsi addosso l'ultimo sorso della sua stessa birra.Almeno così le maglie sono rovinate entrambe! Sono una persona generosa e mi chiamo Thomas, ma tu, amico puoi chiamarmi Tom, o come meglio preferisci! Era ubriaco in quel momento, ma alla fine si sarebbe comportato nello stesso identico modo anch eda sobrissimo. Thomas era socievole e non voleva stare da solo per nessuna ragione al mondo. Aveva un sacco di amici intorno pur di non sentire il peso del silenzio che si poteva dietro. Sorrise al ragazzo prima di sparire ed andare verso il bancone e prndere due birre, tornare, sgomitando, verso il ragazzo dai capelli lisci e la maglietta che sapeva di birra. Questo genere di punizioni mi piacciono un sacco! Tu come ti chiami? Sei qui da solo? Chiese poi avvicinandosi a lui e facendo tintinnare il fondo della bottiglia e cominciando a ballare con il ragazzo. Ecco, per Thomas erano veramente già amici. Se poi il ragazzo contava che di fronte a lui aveva un ninfomane che per ringraziare, fare amicizia, conoscenza, per gratitudine, rabbia o altro faceva sesso, era la fine. Ma lo avrebbe scoperto preso!In fondo Thomas non si era mai nascosto nelle sue azioni folli, che a lui sembravano essere sempre così normali. Fatto si era che quel ragazzo gli stava simpatico, gli sembrava anche un tipo apposto a dire la verità, e forse quello era l'alcool che non lo faceva riflettere davvero. A parte lui che soffriva di solitudine, cosa ci faceva un ragazzo da solo in discoteca se non per spacciare? Ma era in servizio? No, ed allora non gliene fregava niente!

    RevelioGDR
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    Tre cose c'erano che si potevano davvero salvare nella vita di Thomas in quel momento: il suo lavoro, la sua fedeltà a xander che non sarebbe mai mutata, il fatto di essere una persona per lo più libera, spensierata e soprattutto senza alcun legame. Thomas era fatto in quel modo, era una persona totalmente per la libertà, mai per l'esclusività e sempre per la condivisione e per la sua dote immane di essere sempre amico di tutti anche se non conosceva le persone con cui approcciava. Viveva in quel modo. Sapeva che sua madre aveva contattato la sua sorellastra e sapeva che per fortuna non era in città. Il problema era che Thomas e sua madre avevano avuto una vera e propria relazione e saperla ancora viva era qualcosa he lo agitava e neanche poco. Si era preso due giorni di ferie, due giorni di stacco da quel lavoro, ogni volta che faceva una missione, alla fine doveva per forza staccae un pò. Non gli piaceva come erano finite le situazioni quel giorno e dopo l'articolo di giornale di quel giornalista ficca naso era un pò scosso. Alla fine Wyatt si era dovuto per forza rendere conto di come le sue azioni fossero molto eccessive, ma non gli piaceva comunque che un suo collega e suo amico avesse dovuto subire una cosa del genere. Insomma erano auror! In qualche modo dovevano pur farsi ascoltare. Aveva la sua birra in mano, in un locale non troppo raccomandabile, quella sera aveva deciso di mettere gli occhiali da sole e fumari una rigorosa canna. Si, era un auror, ma quello era un locale babbano, dove nessuno aveva una bacchetta, almeno non per fare quel tipo di magie e lui era un semplicissimo ragazzi di 22 anni che faceva serata e si divertiva. Alla fine, in quel modo, l'ultima volta aveva conosciuto Lilith, no? Adesso poteva conoscere altre persone interessanti! Lui non si precludeva assolutamente niente, ed infatti mentre ballava tranquillo e da solo, decise che l'equilibrio non era proprio il suo forte e di rovesciare interamente una birra addosso ad un ragazzo. Invece di scusarsi gli venne da ridere, fortissimo. Sei sexy tutto bagnato! Ma cosa diavolo rideva?
    Thomas Richenford

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    citcitcit
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    Thomas Richenford - 21 anni
    Pureblood
    Auror

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