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.Era strana come cosa, da quando vivevano insieme, si vedevano di meno di quando vivevano in due case separat. Alla fine Thomas is era trasferito nel suo appartamento in centro e stavano bene! Doveva ammettere che non restare nella casa dove si era sentito dannatamente abbandonato era stato veramente importante e soprattutto rivelatorio. Thomas aveva veramente bisogno di qualcuno che gli stesse dietro, un pò perchè gli era mancata una figura materna, nonostante la madre diThomas ci fosse stata fisicamente, non c'era mai stata mentalmente. Violentare ed abusare di un bambino non era fare la madre e quello era qualcosa che Thomas, purtroppo, sapeva fin troppo bene. Maddison si prendeva, in un certo senso, cura di lui quando Evelyn non c'era ed in quel momento lei non c'era o se ne era andata o non ne aveva idea di quello che era successo e la cosa lo sconfortava. Da quando avava saputo che era una vampira era come se le loro strade si fossero completamente separate e la cosa lo distruggeva. In fondo Thomas avrebbe ucciso per la rossa e quello era qualcosa che non sarebbe mai potuto cambiare. Davvero. Era preoccupato per lei, voleva sapere dove diavolo fosse e il fatto che Maddie anche, in quel periodo, era sfuggente era qualcosa che lo stava ammazzando. Senza contare che Nick era praticamente scomparso e la cosa lo devastava ancora di più. Thomas si sentiva seriamente solo, come si era sentito solamente dopo aver capito cosa succedeva nella sua vita per colpa di sua madre. Si sentiva solo, incompreso, incompleto. Era qualcosa che lo stava devastando e non sapeva come uscirne. Alexander non c'era, Maddie non c'era, Eve non c'era, Emma non c'era, Lilith non c'era, Nick non c'era, Kether non c'era. Era solo. Per quello, decise di comprare due cassette di birra, una bella canna di qualità e chiudersi per un fine settimana intero in camera sua, a giocare ai videogiochi, a fare live, a fare tutto tranne che pensare. Voleva solamente scomparire in quel momento e la playstation 5 appena presa da un Gamestop babbano poteva ed era l'unica alternativa possibile.Thomas Richenford"citcitcit"Thomas Richenford - 21 anniPurebloodAuror
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.Da quando avevano deciso di vivere insieme, qualcosa aveva fatto in modo che le loro strade camminassero parallele fino a non incrociarsi mai.
Era iniziato il periodo dei tour e Maddie era dovuta star via per molto tempo, in giro per il mondo. Non riusciva a trovare un attimo nemmeno per mandare un messaggio a Mas, tanto che quasi temeva di averlo ferito in qualche modo, visto che anche lui non era stato a pressarla con messaggi e chiamate. O forse era stato solo un caso, visto che quando aveva provato a fare tutto questo, lei non aveva potuto rispondere nemmeno una volta..
Quella sera non doveva tornare a casa, aveva l'ultima tappa e poi sarebbe riuscita a riprendere le sue attività normali, eppure all'ultimo minuto era stato cancellato il concerto e questo aveva fatto sì che lei potesse essere finalmente libera un giorno prima.
Non aveva avvisato Thomas del suo rientro, ma Nagiri che era sempre stata con lei, sapeva che Maddie voleva fare una sorpresa al suo migliore amico, quindi una volta arrivati davanti alla porta del suo attico superlussuoso, la vipera blu aveva oltrepassato la porta per fare una perlustrazione della situazione, silenziosa come sempre.
Quando era tornata indietro, sibilò alla padrona cosa stesse facendo Thomas e in che posizione si trovasse «[Nagiri, aprimi la porta della sua stanza, senza farti sentire...]» - parlare il serpentese, a volte, tornava decisamente utile.
Il serpente scivolò di nuovo in casa, senza nessuna possibilità di essere sentita e nel mentre Maddie si materializzò oltre la porta, così da non dover aprire quella d'ingresso.
Nagiri avvolse la maniglia e la fece scattare con la delicatezza massima che aveva, quindi lasciò socchiusa la porta della stanza di Mas, mentre Maddie, a piedi nudi visto che si era preoccupata di togliere poco prima, appariva piano alle spalle di Mas, che era occupato in uno dei suoi videogiochi.
Rapidamente portò le mani sugli occhi del ragazzo, quindi si piegò al suo orecchio e sinuosa come un rettile sibilò poche parole «Hai idea di quanto tu sia sexy con questo fare da nerd?!» - un sussurro, prima di mordergli appena il lobo e ridacchiare appena.
OutfitMadison E. Loire"Si deve avere del caos dentro di sé, per poter generare una stella che danza."Auror, Rettilofona"Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato"
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.Era intento davvero a giocare, call of duty era il giusto compromesso per chi vorrebbe uccidere tutti, ma non può farlo, quindi spara a tutti virtualmente. Aveva le cuffie altissime e non si rese conto minimamente ne di Nagiri ne tanto meno di Madison che rientrava a casa. Sapeva che prima di una settimana non sarebbe tornata e lui non si era preso le ferie per riuscire a coprire anche i suoi turni mentre lei era in giro per il mondo a fare la splendida con i suoi video instagram e le sue foto. L’aveva sempre e soltanto sostenuta, e la sosteneva ancora. Era la sua migliore amica, era la persona più cara che aveva, ma voleva, seriamente che quel periodo svanisse nel nulla. Si sentiva terribilmente solo, e quando cominciava a chiudersi dentro e a non uscire più per avere persone intorno allora era veramente, ma veramente qualcosa di grave. Lo diceva a tuti che stava bene e a tutti dimostrava quello che diceva, ma era quello che sentiva veramente. Quando la vide spuntare da dietro a lui, sussultò lanciando appena il joestick per l’aria e riprendendolo al volo. E tu che ci fai qui? Non ti aspettavo da qui ad una settimana! Non dirmi che il tour sta andando male perché non ci credo! La strinse in un fortissimo abbraccio. Era pur sempre Thomas e Thomas non era veramente in grado di provare così tanto rancore verso le persone a cui voleva veramente bene. Era strano, era come se fosse completamente cieco a certe cose, ma alla fine stava bene e quello era l’importante. Sorrise alla ragazza, la prese per le mani e le fece fare un giro su se stessa. Ridacchiò appena per il suo abbigliamento. WAO! Sei bellissima come al solito!Aspetta un attimo! Riprese le cuffie, accese il microfono ed un “Di ragazzi ci vediamo domani, io spengo!” seguì’ l’effettivo gesto di spegnere il computer. Sorrise ancora e poi tornò a lei. Non sapeva veramente che dire, a dire la verità. Era ancora un po' sconvolto, si era abituato a stare così tanto da solo che tutto quello sembrava strano. Le sorrise ancora. Era contento, veramente, ma veramente contento di vederla. Le era mancata.Thomas Richenford"citcitcit"Thomas Richenford - 21 anniPurebloodAuror
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