Posts written by Blake Barnes

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    Blake Barnes
    Black Opal | 20 anni
    Era sabato e dopo aver ricevuto quel messaggio da morrigan avrebbe voluto rispondere tipo: ma sti cazzi! Ma non poteva farlo sia perchè adorava Morrigan, sia perchè era il suo ultimo anno e voleva uscire da li il prima possibile e soprattutto era un periodo di tempo che Aaron non gli stressava la vita, il che era veramente qualcosa di pazzesco e lui non voleva interrompere quella fantastica calma. Forse l'arrivo del padre era veramente servito a qualcosa e forse era qualcosa di incredibilmente buono, almeno per una cosa, ma non voleva pensarci. Sospirò. Si, arrivo, qualsiasi cosa sia, io starò con te. Disse poi mettendosi davanti allo specchio ed aggiustandosi i capelli, prendendo una tuta comoda e dei colori della sua casata e poi cambiandosi. Si, ci mise un pò, era ovvio, Blake era una persona egocentrica e soprattutto molto vanitosa, non si sarebbe presentato al porto come uno scappato di casa. Ma questo ebbe un prezzo visto e considerato che non capì assolutamente niente di quello che dovevao fare. Quando arrivò li vide solamente un gran casino ed un Jesse pronto all'azione avvicinato da un automa enorme e brutto, ma allo stesso tempo spettacolare. Sorrise e gli andò incontro posando gli occhiali da sole sopra la testa. Poi quando si rese conto che c'era anche Liz ridacchiò. Wao, che trio perfetto. Ovviamente era ironico. Comunque, vide i due decifrare qualcosa. Ok, immagino che avrei dovuto farlo anche io, ma non so neanche se il prof si sia reso conto che sono qui. Potete aggiornarmi su quello che è successo? Anzi no, il fatto che qualcosa di Denrise sia distrutto mi rende una persona veramente felice. Ma dove stiamo andando precisamente? E a fare cosa? E soprattutto... dite che anche io dovrei cambiarmi? Le cose essenziali Blake, le cose essenziali. Comunque non era il caso di proseguire oltre, ascoltò le informazioni che i due ragazzi, nel caso gli avessero dato, oppure, se non lo avessero fatto, avrebbe proseguito con loro tranquillamente.
    Si sarebbe messo anche lui sull'automa ed al tatto sentì un brivido alla scheina e poi colori arcobaleno ed una strana visione di Jesse e Liz, quella di Liz era sicuramente più gradita a Blake, ma non disse niente, alla fine avrebbe portato volentieri a letto tutti e due quindi anche un jesse magispicologo era mooolto gradito. Sorrise a tutto quello, ma poi un senso di strano e di freddo lo invase completamente. Si, forse era una buona idea trasformare i suoi vestiti in qualcosa di più caldo, o comunque qualcosa di termico. Vestis! sussurrò appena prima di cercare di capire cosa stesse davvero accadendo, guardò i suoi due compagni di casata. Ma non fece in tempo a dire altro che anche il suo "alterego" sembrava essere giunto nella sua mente, quasi sgranò gli occhi: un bravo ragazzo, un pò tonto, privo di qualsivoglia carattere e soprattutto un pò in balia degli eventi, ma comunque sempre straricco, strabello e con un sacco di f*** intorno! No, decisamente preferiva se stesso! Scosse il capo quasi per levarsi quella visione di torno. Ditemi che le vostre sensazioni sono belle!Sussurrò per farsi sentire da loro, ma da nessun altro. In fondo se vivi da solo in casa, ma senti qualcuno comunque cerchi di non farti sgamare no? Comunque la sua bacchetta era pronta ad attaccare, di certo non avrebbe cercato di difendersi, anche perchè esattamente da cosa? Come al solito, il non più piccolo Barnes decideva sempre la strada dell'attacco! Mai quella della difesa. Ma comunque attese le risposte dei compagni. Dovevano studiare un piano, ma sicuramente avrebbero sfruttato quell'incontro, giusto?Clavis Patronus!Se tutto quello poteva essere un'illusione, allora era bene distruggerla, inoltre si stava specizzando in quelle magie no?


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    Azione 1: Clavis Patronus
    Sta con Jesse ed Elisabeth ed interagisce semplicemente con loro
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    Blake Barnes
    Black Opal | 20 anni
    L'idea di collaborare con Jesse e Joshua insieme senza uccidere ne l'uno ne l'altro non era mai stato preso neanche in considerazione dal giovane Barnes, ma alla fine, quell'anno stava facendo il suo corso all'insegna di ogni stranezza possibile ed immaginabile dal suo cervello e lui non era pronto a pensare al fatto che forse, con molta probabilità stava semplicemente crescendo e vedendo le cose in un'altra prospettiva. Quindi decise di concentrarsi sul compito e di fare quello che gli era stato chiesto di fare senza troppe domande ne rispose per gli altri e due. Matriarcale si mi piace, ma non troppo. Le donne riescono ad essere sempre troppo emotive e sentimentali il che le rende, la maggior parte delle volte, emotive e quindi deboli. Commentò seriamente. Ma qualcosa che si avvicini al matriarcato, potrebbe starci bene ed i riti di purificazione sarebbero perfetti. Magari per alcune cariche sarebbe carino pensare, anche a qualcosa di più forte, come prove di coraggio o comunque qualcosa di meno femminile. Credo che per diventare capo villaggio dovrebbero rinunciare a qualcosa, tipo la maternità? Era un pò brutale, ma se dovevano rimanere sulla linea del primitivo, ci stava bene e comunque Blake non era famoso per la sua affinità con la parità dei sessi. Sorrise ai due. Scriviamo inbella copia e consegnamo. Credo che gli dei che venerano potrebbero essere gli stessi di quelli di denrise, alla fine dopo chepreghi divinità come quelle della guerra, feritlità, abbondanza e prosperità per il tuo popolo, anche basta. Sono tutte uguali con nomi diversi, quindi, secondo me, sarebbe inutile inventarne più di quante ce ne siano nel mondo. Aggiunse prima di sentire quella cosa sui famigli. Sogghignò. Ti ci vedo a mollare tutto ed andare su di un altro pianeta per amore e giustizia! Prese in giro, bonariamente Joshua prima di rifletterci un pò su. Si,direi che quegli uccelli enormi e colorati sarebbero fighi, anche se immagino più qualcosa come rinnoceronti, o creature enormi marine, qualcosa che dia al nostro villaggio di donne indipendenti un certo senso di comunità e famiglia, ma senza esagerare. Aggiunse poi prendendo la penna e cominciando a scrivere lui stesso tutte le informazioni che avevano detto su di una pergamena. Blake aveva una bella calligrafia, quasi femminile e tondeggiante, scriveva corsivo seppur non lo volesse davvero. Secondo voi, il professor Olwen è davvero stato avvertito da quel buzzurro? Chiese poi finendo di scrivere il tema e dandolo a Jesse. Poteva rileggerlo e consegnarlo, di certo non lo avrebbe fatto lui.

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    Blake Barnes
    Black Opal | 20 anni
    Jesse era la sua fonte di confunsione. Jesse e Lilith nella stessa aula erano fonte di gelosia, e confusione insieme: jesse che sbavava, con Joshua affianco e Lilith che faceva commenti di apprezzamento nella stessa aula, avrebbero provocato in Blake un esaurimento nervoso. Ne era certo. Era qualcosa che forse neanche voleva spiegarsi e la cosa lo destabilizzava a e neanche poco, specialmente da quando era tornato suo padre, non sapeva che fine avesse fatto Louise e soprattutto, da quando si era avvicinato in quella maniera a Mia. Ecco, era veramente, ma veramente tutto un casino e la ciliegina sulla torta era l'assenza di Lance e la presenza di quel tizio. Si voltò verso Lucas per vedere quello che stava succedendo, ma per quanto potesse essere il suo migliore amico, doveva ammettere che, un pò, se l'era cercata. Guardò Jesse e quando urlò il nome di Lucas scosse il capo. Smettila. Disse severamente verso l'amico, ma quando anche Joshua si mise vicino al ragazzo sospirò. Evans! é proprio vero che si torna sempre dove si è stati bene!Rispose semplicemente intendendo tutto e niente. Poi le sue intenzioni tornarono al densiriano e quello che disse. Fece un Tzè. Nessuno è invincibile, specialmente quando supera una certa età! Rispose con una certa sicurezza e si, era qualcosa che non avrebbe mai smesso di fare sfidare persone molto più grandi di lui e sicuramente competenti. Gli occhi azzurri del Barnes si misero tranquillamente piantati in quelli scuri del Superquattro e l'unica cosa che salvò Blake, e il prof improvvisato nel cacciare le bacchette (?) fu l'arrivo di un Lance affaticato. Blake alzò un sopracciglio sentendo tutta quella scenetta. Come non detto, i densiriani, o i mariti dei densiriani non sanno rispettare la parola data! Non gli importava che lo sentisse o che lo punisse. I densiriani erano una razza che non sopportava e si sarebbe comportato di conseguenza. Comunque quella frase la disse a Joshua e Jesse. Poi sorrise appena a Lance ed ascoltò il tutto. Ancora si distrasse un paio di volta e quando nominò i caposcuola ed i prefetti gli venne quasi da ridere, ma non disse nulla. Quando Jesse propose di stare loro tre nello stesso gruppo, Blake accettò di buon grado e poi ascoltò i due, fulminando di tanto in tanto l'Evans. Ci stava sempre bene uno sguardo minaccioso. Insomma era qualcosa che gli venia così spontaneo che anche se non avesse voluto, non sarebbe riuscito a trattenersi. Ok, va bene la pesca, va bene che non ci sia un ministero, anche perchè sono solo rotture di palle, va bene che ci siano guerrieri specializzati a combattere o a studiare mostri marini. Armi, possono essere grandi abbricanti di armi a scontro ravvicinato come lance, spade, asce. Non mi piace immaginare un popolo che si rifugi nella foresta e si metta a tirare freccie. Più un popolo molto coraggioso, che addestri anche le donne ad essere forti. Una sorta di sparta Baltica. Aggiunse a quanto già detto dai suoi compagni. Li immaginate legati a dei particolari? Oppure qualcosa come niente dei, ma magari pregano una divinità marina per eccellenza. Un poseidone che si chiami in una maniera strana!

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    Blake Barnes
    Black Opal | 20 anni
    Poteva essere quasi un presagio quello che era appena successo. Possibile che lui arrivava e che succedesse tutto quel bordello? Neanche il tempo della risposta di Julian che alla fine Victoria delirò con un sonorus e poi, un boato che lo costrinse a stringere la mano di Mia in maniera forte e portarla verso di se, e poi cercare con gli occhi sia Lilith che la Lynch. Alla fine era di loro che gli importava in tutto quel casino no? Fece quello che gli riusciva meglio fare, ossia mettersi addosso alla Freeman e coprirla da eventuali massi addosso. Blake era una persona istintiva e la prima cosa che gli venne in mente, in tutto quel frastuono, ed in quel tremore, fu semplicemente prendere la bacchetta ed urlare un sonoro. Protego Totalum! In maniera tale da poter difendere, in qualche modo i suoi amici o comunque le persone che gli stavano vicino. Sebbene Blake non aveva mai vissuto un'esperienza del genere, la player, purtroppo ne ha un ricordo vivido, ed un terremoto non ti da davvero tempo di muoverti, e se ti muovi cadi a terra. L'unica cosa che si poteva fare davvero in quel momento era sicuramente avere il sangue freddo, e per fortuna Blake ne aveva fin troppo e cercare di stare fermi e non avere niente di pesante addosso. Se il suo protego fosse riuscito, almeno in testa a lui e Mia, Julian, Evans e Regina - quelli che gli stavano più o meno vicini - non doveva cader niente addosso. Lui era già bello che marchiato in faccia, quindi alla fine non era neanche troppo un danno se gli cadeva qualcosa addosso. Poi una volta che l'incubo fu finito, si guardò intorno. Clarke, Lynch! State bene? Chiese più forte. Si sarebbe tranquillizzato solamente nel sentire la loro voce. Si guardò intorno. Che diavolo di problemi hanno tutti in questa cazzo di scuola? Chiese poi seriamente. Già non voleva andarci a quello stipido evento poi dopo la sua entrata succedeva anche quel gran casino... sbuffò. Maledetta quest'isola di merda. Avrebbe finito di devastare tutto se ne avesse avuto l'occasione. Poi fece un respiro profondo, guardò Mia, si avvicinò a Lynch e a Clarke, se erano effettivamente nelle sue vicinanze. Dobbiamo radunare i primini, portiamoli fuori, dove niente gli può cadere addosso. Se è stata una cosa naturale saremo al sicuro, se li fuori c'è qualcosa dite di tenere le bacchette in alto, pronti o a difendersi o ad attaccare. Se hanno paura si mettessero dietro gli altri. Il primo che scappa lo uccido io. Si, era una persona instabile a prescindere e che diceva cose forti senza neanche pensarci. Ma alla fine sapeva quello che diceva e, negli anni, aveva imparato, seriamente a capire le persone e quell'isola la odiava più di ogni altra cosa, nonostante gli avesse insegnato tutto quello che sapeva veramente fare lo doveva a Phill!

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    Azione 1: protego totalum
    Azione 2: Dice a Lilith e Lynch di portare le persone fuori.
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    Blake Barnes
    Black Opal | 20 anni
    Aveva alzato semplicemente un sopracciglio mentre Jesse diceva cose. Neanche lui seguiva Verde, e quindi? Cosa c'entrava? Ma alla fine si voltò di nuovo e si mise a dormire. Era inutile anche solamente pensare a quello che dovevano fare dopo. Aveva messo la sveglia un'oretta prima della lezione di rune, giusto per lavarsi, mettersi la divisa e recarsi al luogo dell'appuntamento mentre fumava una sigaretta. La finì di fumare e poi la fece sparire, quando entrò si mise seduto, quasi in silezio vicino a Jesse. Poi diede un'occhiata alla classe soffermandosi su Lilith e la sua co prefetta. Poi Jesse cominciò a delirare ed è li che Blake lo guardò veramente male. Riprenditi, se no gli farò un vestis oppure potrei togliermi anche io la maglia. Posso assicurarti che ci metto un attimo. Disse seriamente vicino all'orecchio e neanche troppo piano. Alla fine era notorio che Jesse gli appartenesse e non aveva nessuna intenzione di avere remore quel giorno. Guardò un pò male l'insegnante che neanche aveva salutato a dire il vero. Poi tornò a quello che disse. Non credo che lei sia in grado di mettere ko uno come il professor Olwen. Inoltre se lui non c'è è sicuramente perchè aveva qualcosa da fare e non perchè non si è svegliato. Lo difese perchè non gli piacevano i densiriani, non gli piaceva quando anche solo si scherzava su di una persona importante per lui come Lance e poi perchè era Blake Barnes e si era svegliato decisamente male quella mattina. Poi sentì ancora la spiegazione e si beatò di tutte quante le risposte dei suoi compagni. Si avvicinò all'orecchio di Jesse. Perchè Evans non è qui? Sussurrò poi non vedendolo in classe. Maledetto bastardo che già saltava le lezioni. Comunuque si voltò verso il professore, o comunque quello che si stava improvvisando come tale. Quindi possiamo associare alla cultura baltica qualunque di quelle cose che ha detto, tranne il fumetto in se per se. Basta che gli troviamo un senso logico oppure seguiamo un determinato filone di pensiero.Inutile ripetere quello che i suoi compagni avevano detto anche perchè Lance non c'era, cosa si doveva impegnare a fare? Gli bastava Phill come Densiriano da sopportare e supportare.

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    Blake Barnes
    Black Opal | 20 anni
    Erano tre giorni che cercava seriamente di evitare la domanda delle persone del: ma ci vieni al ballo? Odiava quegli eventi sia perchè la gente diventava più stupida del solito sia perchè, alla fine, finiva sempre che lo facessero innervosire. Ma almeno una settimana prima aveva invitato Mia a quel ballo e per lei non era giusto non andarci. Certo era che mentre Stefany gli mandava il resoconto di quello che stava succedendo, pensava anche che l'unica persona che non dovesse essere in quel posto era proprio Mia. Aveva il vestito sul letto, lui e la biondina si erano visti qualche giorno prima e lui era a pezzi, era andato da lei perchè sapeva che sarebbe stata in silenzio e che non avrebbe fatto niente di stupido per farlo preoccupare ed incazzare ancora di più. Avevano dormito insieme, era stato strano, ma non era successo niente, o quasi, si sentiva uno stronzo anche nei suoi confronti perchè l'aveva messa, scientemente, in una posizione brutta, infame senza che lei lo avesse chiesto. Doveva andare per forza in quel covo di idioti perchè sapeva che non c'era nessun prefetto, oltre Liz che in quel momento, sicuramente sarebbe stata a pezzi. Non voleva dirle: io te lo avevo detto, ma cazzo se era vero che lui glielo aveva detto. Fece uno sbuffò tanto forte che Ares e Sambuca lo guardarono con lo sguardo interrogativo. Non guardatemi così.Lo faccio solo per Mia e quella sciocca di Liz ed anzi, la chiamerò tutta la serata Betty. Disse seriamente, prima di prendere il telefono e mandare un messaggio a Mia. Tra 15 minuti davanti alla sala degli Ametrin. e poi con un colpo di bacchetta si infilò il suo vestito, neanche troppo elegante, rosso mattone, con una camicia bianca sotto la gicca. Niente cravatte o papillon. Non era la serata veramente giusta per tutte quelle stronzate. Si mise davanti allo specchio e cercò di camuffare leggermente l'occhio nero, senza alcun risultato, quel pezzo di merda di suo padre aveva una mira ed un destro infallibile. Proprio come lui. Non si capiva perchè, comunque i demoni del suo passato dovessero arrivare sempre puntuali agli eventi di scuola ed in particolar modo ai balli. Odiava tutto quello. Comunque al ballo erano già presenti i suoi regali per le persone a cui voleva bene, tra cui sempre Liz, Mia, Jessica, Lucas e Joshua. A Lilith lo aspettava sul cuscino di casa sua il suo regalo. Non avrebbe smesso di inseguire il suo piano solamente per non farla rimanere male. Una volta davanti alla sala comune degli ametrin sorrise vedendo Mia arrivare. Wao! Sussurrò poi sorridendole prima di porgerle il braccio per andare verso l'inferno. Ti avviso. Cameron sta facendo il suo show da insicuro e martire, Liz... beh lei è una stronza e quindi fa la stronza, Miller il cavaliere senza paura che difende i sentimenti di Cameron e Joshua il solito coglione che si mette nei casini e non sa neanche come sia successo. Quadro che aveva intuito dalle parole di Stefany che mandava messaggi a randello per scongiurarlo di andare in quel posto infernale. Si fermò prima che raggiungessero quel casino, che poi perchè sulla porta della sala grande, insomma dovevano per forza fare tutto quello?Mia, io non posso lasciare Liz nella merda in quel modo. Lo so che ti ha fatto male e la odierò per sempre per questo, ma fidati di me e non chiedermi di girarmi dall'altro lato, non ce la faccio. Era sincero. Cameron, per quanto avessero avuto un incontro per lo più pacifico, era una persona che non gli interessava affatto, ma Liz si. Avev scelto Mia per tutto quel casino che gli stava sucedendo nella vita perchè sentiva che fosse davvero l'unica persona che non lo avrebbe mai messo di fronte ad una scelta, di nessun tipo e che sarebbe rimasto affianco a lui e non avrebbe cercato di risolvere le cose in altra maniera. Sapeva che Mia avrebbe rispettato le sue decisioni e non lo avrebbe scavalcato. Poteva dire la stessa cosa di Lilith, Liz e Jessica? NO. Non poteva perchè tutte e tre avrebbero fatto la cazzata di cercare Jason e dirgliene quattro, in particolar modo la ragazza che amava e lui, quella volta, non voleva, non gli serviva quello, non era un problema di nessuno se non il suo. Le uniche due persone che avrebbe accettato al suo fianco per aiutarlo in quella cosa erano Aaron ed Annie. Ma torniamo al ballo. Se Mia fosse rimasta vicino a lui, Blake si sarebe avvicinato a quell'allegro quadretto. ed avrebbe fatto un'applauso a tutto quello. La prima persona a cui si rivolse, comunque fu Julian, e solo perchè dietro di lui c'era una Regina tremolante e con gli occhi lucidi. Strinse la mano di Mia. Ti rendi conto che sei venuto qui a combattere una guerra che non ti appartiene, senza nessun senso alcuno? Chi stai difendendo, quale onore? Cameron se ne è andato dopo la sua sparata di cazzo e ti ha lasciato da solo a fare cosa? Sai l'unica cosa di cui dovrebbe importarti davvero: Regina è dietro di te, è venuta al ballo con te, e tu l'hai portata su un campo di guerra, invece di ballare con lei, invece di farti le foto con lei, invece di andare sulla pista di pattinaggio o semplicemente bere. Sei qui a parlare con Evans di cose di cui non sai niente e neanche Cameron visto che quando è successo tutto il finimondo lui neanche c'era o era a prendere per il culo altre persone. Guardò Regina e le sorrise. Sei bellissima comunque, davvero se in questo posto si potessero eleggere le reginette ed i re del ballo, io voterei per te come reginetta! Si, voleva che Miller diventasse geloso per qualcosa di serio e se ne andasse a fanculo con l'unica persona che in quello non c'entrava niente e che aveva bisogno di lui. Poi tornò a guardarlo. Non guardò in faccia ne Liz ne tanto meno Lilith. Anche perchè era già incasinato di per se e parlare con Miller con il quale non aveva nessun legame era la cosa più facile, le altre due lo conoscevano troppo bene e lui non sapeva mentire a nessuna delle due. Comunque si era messo tra lui e Joshua. Si voltò verso il rgaazzino e scosse il capo. Posibile che sei sempre tu il coglione che si mette in mezzo ai casini senza neanche capire il perchè? Quella era una domanda seria e con un tono amichevole, stranamente anche a Julian si era rivolto in quella maniera, non aveva voglia di prendere tutti a pugni, o meglio si, decisamente aveva la mano destra tremolante, ma non era sua intenzione sfogarsi in quel momento. Guardò Mia per un istante, poi guardò finalmente Elisabeth, per poii tornare da Julian. Lo ammirava, lui per Jesse avrebbe fatto la stessa cosa se non molto più esagerata, almeno lui stava parlando, Blake già avrebbe usato le mani. Comunque, visto che Egy mi parla sempre benissimo di te, voglio dirti una cosa per completezza dei fatti - Stefany è fantastica a riferirli - sussurrò solamente a Miller. Ad occhi e croce, conoscendo BETTY ti dirò io cosa è successo: è strega, perfida, maligna e decisamente bella quanto stronza, quindi avrà commentanto, qualcuno come Jessica o Lucas o Joshua o Erin, in maniera tipo: si prendono i miei scarti, io sono più figa, ho un carattere più bello e bla bla bla. Ovviamente le rifece la voce. Aspettandosi decisamente che essendo lei la regina del male, avesse individuato il re dell'inferno, e quindi si aspettava una risposta tipo: Chi ti ha detto che non sei tu a prendere gli scarti loro? Oppure una cosa tipo: Andiamo Liz ti ho recuperata per sbaglio perchè sia l'uno che l'altro non sono qui con te e mi dispiaceva farti piangere tutta la notte. Ecco non è successo, perchp BETTY non sa valutare la situazione. Mai. Si lo diceva perchè tutta quella storia finisse. Puntualmente succede che Cameron non fa altro che sclerare e sentirsi inferiere a Lucas che ha come ex mezza scuola e Joshua che... è Joshua, stava esplorando la sua natura sessuale! Cazzo tu non saresti andato a letto con Elisabeth Lynch se lei ti avesse schiaffato quel culetto in faccia? Chiese a Miller seriamente. Sapeva la risposta ma non gliela fece dare. Joshua, Lucas e Jesse, sono i miei migliori amici. Tutti e tre per cose diverse. Se dai un pugno in faccia ad Evans in questo momento, io ti giuro che dovranno farti la plastica prima di riconoscerti e non farmelo fare, non è il momento migliore della mia vita. Non ho controllo. Questo glielo disse vicino all'orecchio, in maniera che solamente loro due potessero sentirli. Parlava seriamente e non voleva farlo. Miller era un ragazzo promettente, lo ammirava, sapeva che aveva un'intelligenza fuori dal comune. Doveva solamete, in quel momento, essere più intelligente di lui. Si scostò da tutta quella situazione. Direi che è ora di andare a bere, a pattinare e divertirci. Fece un occhiolino a Stefany poi tese il braccio verso Mia. Ore 9, ci vediamo a denrise. inviò a Lilith. Prima di andarsene, ovviamente, attese che Julian facesse la scelta giusta. Era tutto nelle sue mani, in fondo Cameron era andato via.

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    Blake Barnes
    Black Opal | 20 anni
    C'erano moltissime cose che era Blake, c'erano tantissimi nodi che lo legavano alle persone, ma Jessica, per lui, era il nodo più stretto, quello più vicino al cuore. Per Jessica aveva sempre provato qualcosa di indefinitvo, profondo, forte. Aveva accettato di essere il padrino di suo figlio perchè avrebbe dato la vita per lei, era il suo angelo custode e nessuno si sarebbe mai potuto mettere tra lui e lei. Blake lo sapeva, Jessica lo sapeva. Certo c'erano dei momenti della loro vita che si erano allontanati, momenti in cui, entrambi avevano deciso di dedicarsi ad altro ed altri, ma mai si erano davvero persi di vista. Jessica conosceva tutto di Blake e Blake tutti di Jessica. Quando quell'emozioni così forti l'avevano investita era come se lo avessero fatto anche con lui, ovviamente in maniera differente, ma adesso era tutto quanto chiarissimo. I loro ricordi, le macchine rigate, le loro risate, i pianti sulla torre di astronomia, il fatto che lui la coprisse quando qualcuno chiedesse cosa faceva in giro di notte e perchè non dormiva nel suo letto e tutto il resto, avevano un senso. Inutile dire che quando Blake vide quella casa completamente distrutta si precipiò verso di lei e vederla così nuda, lo fece incazzare da morire. Guardò Daniele con un disprezzo mai visto, neanche mai provato per nessuno. Strinse la corvina tra le sue braccia e si levò la felpa rimanendo in maglietta, per farla infilare a lei. Andiamo a casa. Disse poi prendendola in braccio. Non ce la fece, per quanto Blake sapesse che Daniele l'aveva amata e forse l'amava ancora, non riusciva ad avere nessun tipo di rispetto per uno del genere. Aveva deciso lui per tutti, ma come si era permesso!? La strinse a se. La pagherà. Sussurrò poi sputando letteralmente su quel terremo. Blake era una persona imprevedibile ed impulsiva, a volte anche cattiva, specialemnte quando si trattava dei suoi affetti, quelli davvero importanti. Le diede un piccolo bacio sulla fronte. Non ti farà più del male, te lo prometto. Aggiunse poi smaterializzandosi nel suo letto ed adagiandola sulle lenzuola.Si mise affianco a lei e la strinse ancora tra le sue labbra. Perchè sei andata da lui? Chiese poi accarezzandole i capelli. Si, adesso ricordavano tutto quanto entrambi e non poteva che essere davvero un sollievo. In fondo non c'era niente di più bello che avere una visione completa di tutto quello che avevano fatto insieme.

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    Blake Barnes
    Black Opal | 20 anni
    Non riusciva a parlare, non riusciva neanche a capire perchè doveva essere sempre così invadente, perchè doveva sempre costituire un problema per tutti i suoi amici. Si sentiva sbagliato in quel momento, si sentiva realmente una persona pessima. Quando vide Mia uscire e farlo entrare, abbassò lo sguardo. Comportamento che non gli era mai appartenuto. Era qualcosa che non sapeva neanche di saper fare. Blake era sempre stato fiero di qualsiasi cosa gli appartenesse sia nel bene che nel male, ma quando si trattava di suo padre, quando sapeva che tutto quello era da lui non controllabile, allora non riusciva veramente a gestirsi. Si morse appena il labbro, si levò il capuccio e finalmente, quando la biondina gli chiese cosa diavolo fosse successo, Blake gli mostrò il viso tumefatto. La ragazzina avrebbe potuto notare come il pugno era stato dato senza che lui si difendesse e neanche ci provasse a farlo. Era come se si bloccasse, come se pensasse che tutto quello che diceva quell'uomo fosse giusto, fosse la nuda e cruda verità. Ed invece, invece non era così. Blake aveva sofferto e soffriva ancora come un cane per non aver mai conosciuto sua madre, per sentire solamente parlare di quanto lei fosse bellissima, perfetta, con una voce angelica, e l'arte che gli scorreva nelle vene, e lui non aveva mai potuto vedere niente di tutto quello. Aveva gli occhi lucidi. Questa volta, e forse l'unica da 4 anni che si conoscevano, a quella parte, Blake si avvicinò a Mia e l'abbracciò, nascondendo il suo viso nell'incavo del collo della ragazza. Non riusciva seriamente a parlare e non seppe neanche dopo quanto accadde, ma scoppiò a piangere. Mia era l'unica persona al mondo, dopo Aaron, che lo aveva visto piangere, ma non ce la faceva più. Era distrutto, non solo per quello che era successo nuovamente ma perchè lui era incapace di reagire. Lui che era sempre stato forte, lui che si era sempre preso le sue rivincite, lui che era un coraggioso nato, che non aveva paura di niente e di nessuno, lui che sarebbe morto per i suoi amici e suo fratello. Lui che davanti a suo padre tornava quel ragazzino di sempre, quello che, come Jason gli aveva ricordato, chiedeva scusa, perdono ed implorava di smetterla. Blake non chiedeva mai scusa ne aiuto proprio per quel motivo.La strinse forte a se, mentre si lasciava andare ad un pianto più che disperato.

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    Blake Barnes
    Black Opal | 20 anni
    La caratteristica principale di Blake era il fatto di essere contraddittorio e coerente allo stesso tempo. Era fatto in una maniera tale che ogni sua contraddizione, e ne aveva tantissime, lo rendevano una persona così coerente che non sapeva neanche lui come si poteva non amarlo, oppure odiarlo, quello dipendeva. Una cosa era certa, Blake non lasciava nessuno indifferente, se lo si amava lo si amava per davvero, se no lo si detestava e lo si faceva con tutto il cuore. La cosa ancora più divertente era che Blake provava quei sentimenti contrastanti, costantemente, anche per se stesso. Ma sorrise a quello che disse il sud coreano. Lilith va d'accordo con tutti, specialmente se sono persone intelligenti! La conosceva così bene che lo poteva affermare con una certa fermezza. Forse si era concentrato più a conoscere ed osservare la riccia che se stesso, ma anche quello non era un qualcosa di cui discutere in quel momento, anche perchè l'affermazione/ domanda che fece quel ragazzo lo fecero scoppiare in una risata cristallina. Non lo stava prendendo in giro e trovava la sua domanda anche molto interessante, ma si capiva che non lo conosceva per niente, il che era soltanto un bene per lui. Si, stavamo insieme. Non la sto sponsorizzando, ti sto solamente dicendo delle cose vere e facilmente costatabili da tutti. Inoltre, solo perchè siamo stati insieme, non vuol dire che io debba avere un brutto ricordo di lei, anzi. Forse il fatto che non stiamo più insieme, per lei, è solamente un bene. L'ultima frase venne detta con un tono più di rimprovero e malinconia da parte del biondino che altro. Alla fine Blake amava davvero Lilith ma quello non era proprio il periodo migliore della sua vita, senza contare che l'aveva tradita, l'aveva fatta stare veramente male e quello non se lo sarebbe mai perdonato. Ma il velo di indifferenza e menefreghismo che aveva addosso era la sua maschera miglire. Quindi tu sei uno di quelli che quando si lascia con una persona, la cancella e conserva solamente il male che gli è stato fatto? Chiese a sua volta. Interessante quel primino, forse doveva smetterla di farsi tentare dalle ragazzine e conoscere persone che potevano dargli davvero qualcosa, ma era dannatamente difficile, un sorriso verso una ragazzina gli scappò, come se fosse abituato a farlo. Poi tonrò sull'opalino e la sua domanda. Penso che siano i miei comportamenti un pò fuori dagli schemi a dirlo. Inoltre se c'è una cosa che odio davvero tanto è essere paragonato agli altri, o che qualcuno mi associ a comportamenti che hanno tutti. L'unicità e l'originalità sono sempre state le mie priorità assolute. Era sincero. Poteva davvero definirsi come aveva fatto il ragazzo: "un groviglio di sfacciata sincerità con due gambe". Lo era davvero e non si era mai nascosto ne da quello che era, ne da quello che faceva. Blake si prendeva sempre i suoi oneri ed onori, anzi spesso e volentieri rivendicava le sue azioni come se fossero qualcosa di prettamente giusto. In realtà delle volte faceva delle cazzate primordiali, aveva uno scarso senso della sopravvivenza e non sapeva neanche dove stesse di casa l'autoconservazione, ma non era un vigliacco. Quello mai. Non vai d'accordo con la gente, oppure non ti importa neanche di provarci? Chiese. Ecco, poi aveva questo suo modo di riuscire ad entrare in confidenza anche con le persone che non aveva mai visto che quasi lo spaventava. Ma era qualcosa che gli piaceva terribilmente.

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    Blake Barnes
    Black Opal | 20 anni
    Poteva anche essere il ragazzo più popolare della scuola, ma Blake aveva un unico vero primato: era un bipolare con il dramma, ed in genere, i i suoi drammi venivano sfogati o con la violenza, o con le sigarette, oppure in solitudine, con degli allenamenti. Ultimamente, il suo sport preferito, era quello di rifuggiarsi nelle segrete ed andare a fare un pò di compagnia a Ruri. Certo, il solo fatto che Blake preferiva stare con una vampira che dimostrava 12 anni, pesava 30 kg, ed era più forte di lui e di tutti i ragazzi in quella scuola messa insieme, voleva dire solamente una cosa: Barnes non stava proprio bene di testa. Anche quello era abbastanza risaputo, ma la cosa divertente, davvero divertente, era che quel giorno si era portato anche la sua fatina Sambuca e Ares che non faceva altro che girargli intorno come per cercre di mostrargli la retta via. Niente, non ci sarebbe riuscito. Blake era affascinato dal fatto che la vampirella non facesse altro che divertirsi a spaventare gli studenti che si perdevano in quelle segrete, e la cosa ancora più divertente, almeno per lui, era proprio l'aiutarla. Non si vedevano tanti studenti coraggiosi ne tanto stupidi da addentrarsi in quei cuniculi così stretti, tutti uguali, umidi e tremendamente tetri. La pietra sembrava essere completamente bagnata, anche se c'era un silenzio devastane i fantasmi senza nome non facevano altro che lamentarsi ed inoltre, quella scuola era impestata da mannari. Comunque, Blake, sentì indistintamente qualcuno fare qualche passo avanti, poi cercare ad alta voce qualcun'altro. Sogghignò. Primina ad ore 10. Ma non spaventarla troppo, già sta tremando! Solamente soggetti come lui riuscivano a fare amicizia a soggetti come Ruri. La ragazzina non fece altro che sfoderare i suoi canini, mettersi dietro alla ragazzina dai bellissimi occhi verde smeraldo e sussurrare un: BUH! Sparì nel nulla, lasciando Blake l'unica persona che potesse vedere. Era pur sempre un prefetto no? Il ragazzino avrebbe aspettato la sua reazione e poi le avrebbe sorriso. Un'ametrina da sola, nelle segrete, che sta morendo di freddo e che... con chi stai parlando? Chiese poi, come se lui, non avesse sentito niente. Quello non era un buon segno, ma era anche vero che se l'opale avesse visto che Erin si sarebbe davvero messa paura, in maniera eccessiva, avrebbe smontato tutti i suoi piani di divertimento ed avrebbe fatto la persona seria. Cavolo come quella scuola lo aveva fatto davvero crescere, era incredibile. Davvero. Si avvicinò alla rossa e le diede una rapida occhiata. Non si presentava da non sapeva neanche lui quanto tempo, a dire il vero. Forse avrebbe dovuto? Naaah, lei sapeva chi aveva davanti, ed anche lui. Lo sapeva perfettamente, in fondo aveva la sua notorietà, esattamente come il suo interesse a conoscere tutti.

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    Blake Barnes
    Black Opal | 20 anni
    Il rapporto con Lilith era sempre stato strano, almeno da parte sua. Doveva ammettere che qualsiasi cosa facessero, alla fine tornavano sempre uno con l'altro. Era come se la vita li mettesse sempre alla prova e che loro, esattamente come nel film Maniac, riuscissero a trovarsi sempre. Erano connessi e quello era più che evidente. Blake era una persona instabile e lei lo sapeva benissimo. Era un periodo strano nella sua vita, da quando si era concentrato più sullo studio che su altro, era tornato il mostro del suo passato e sembrava quasi non volersene andare. Era strano non parlarne con lei, era strano non metterla al corrente di quello che gli stava succedendo nella vita, ma quello, per lui, non era un gioco. Non ne stava parlando neanche con Jessica o con Liz, solo Mia era stata portata completamente a bordo della siatuazione e forse perchè la sentiva più rassicurante, come se non avesse fatto niente contro suo padre, ma solo per lui. Per quanto Lilith fosse una dioptase, sapeva che per lui avrebbe fatto di tutto, in fondo, lei aveva dichiarato guerra aperta ad una terrorista per Blake! Insomma erano entrambi pericolosi e lui non aveva nessuna voglia di metterla in pericolo. Sorrise alla ragazzina per come lo aveva chiamato e per il fatto che si corresse. Quindi si fermò e si mise davanti a lei, le accarezzò con il pollice le gote rosse. La cosa che mi fa più ridere è che cerchi di cambiare il tuo modo di fare con me, solamente per essere meno coinvolta. Non serve, Clarke. Era uno stronzo, ma la vicinanza con la ragazza gli era mancata da morire. Con Louise era diverso, lui si sentiva responsabile di lei e si comportava di conseguenza. Lilith non era una sua responsabilità, Lilith era una donna e sapeva camminargli affianco, tenergli testa e solo dio sapeva quanto lui l'amasse e quanto fosse incapace di dimostrarglielo come avrebbe voluto. Si scostò da lei e tornò affianco a lei. Parla per te! Io controllo quello che succede! Non era per niente vero, specialmente in quell'ultimo periodo, comunque sospirò e si mise le mani in tasca. Guardò il soffitto mentre cominciarono a camminare, sogghignando per il suo complimento. è una testa calda, in cerca di attenzioni e fa cazzate. Fa finta di avere attacch di rabbia, quando invece ha solo attacchi isterici e tratta tutti quanti male, tranne Cassedy. é stato deluso da Gyll, dio solo sa quanto riesce a metterli al tappeto quella ragazzina e fa il coglione. Si è calmato. Penso che il padre lo abbia ritirato da scuola. Invece la Beauvais dioptase vi sta facendo fare un sacco di punti!Disse poi sospirando e fermandosi di nuovo. Era impossibile continuare a parlare del più e del meno. è tornato mio padre. Non è cambiato per niente.Così dal nulla e senza una vera ragione. Non voleva che lei pensasse che a lui non interessasse niente di lei. C'era una ragione per quella distanza e freddezza nei suoi confronti, e l'indifferenza non c'entrava proprio niente.

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    Blake Barnes
    Black Opal | 20 anni
    Voleva andare a quello stupido ballo? Assolutamente no, non quella sera e non per quello che era successo. Possibile che alla fine della sua carriera scolatica doveva succedere qualcosa che gli avrebbe scombussolato la vita? Blake aveva vissuto una vita a bullizzare gente per avere la considerazione di suo padre, aveva fatto di tutto pur di farlo richiamare dagli insegnanti e farsi dire qualsiasi cosa. Un bravo insegnante e pedagogista avrebbe capito da subito che il suo comportamento così agressivo e così impulsivo, sprezzante delle regole, era dovuto solamente al rapporto complicato che aveva con uno dei due genitori. I suoi amici non si erano mai soffermati sulla questione perchè Blake era bravo a controllare quanto voleva ed ad essere una persona tanto socievole con gli altri quanto riservata per le cose che davvero aveva a cuore. Blake non parlava mai della sua famiglia. Bastava che gli altri sapessero che la sua vita fosse perfetta, che era ricco e che aveva un fratello super mega bello. Nessuno sapeva della sua infanzia infelice e di tutta la merda che aveva dovuto sempre sopportare, di quante cose aveva mandato giù senza poter fare niente. Aveva una paura dell'altezza sconfinata e quando l'unica che si era veramente voltata ad aiutarlo su quella scopa, aveva ricevuto un sonoro schiaffo in faccia - metaforico, ovviamente - ma Liz era stata l'unica a dirgli: smettila di fare il coglione e se vuoi imparare a volare ti aiuto io. Ma nessuno sapeva il motivo per il quale Blake avesse quella fobia. Nessuno sapeva della morte di sua madre, e delle botte incessanti di suo padre. Si era aperto leggermente con Jesse, piano piano lo aveva fatto con Jessica e Mia. Lilith era l'unica a conoscere almeno la faccia di sua madre, ma non consoceva tutta la storia. Era complicato, era complesso, aveva un carattere ingestibile ed imprevedibile, la maggior parte delle volte aveva solo voglia di incendiare il mondo, che distruggeva con le sue stesse mani - questa volta non vi è metafora -. Era tornato a Londra per prendere le cose che aveva intenzione di mettersi addosso al ballo. Alla fine aveva invitato Mia per una serie di svariate ragioni, prima tra tutte perchè le serviva veramente andare a quel ballo con qualcuno che avrebbe spaccato la faccia a qualsiasi persona si sarebbe permessa anche solo di farla innervosire. Lilith era comunque impegnata con quel ragazzino e a Blake andava super bene in quel modo. Più gli stava lontano in quel periodo, più avrebbe potuto preservare il loro rapporto. Aveva preso tutto quello che gli occorreva, niente di troppo elegante, quell'anno non sarebbe stato un pinguino, anche perchè non aveva nessuna intenzione di deludere la sua biondina. Scese con il suo borsone pieno di roba, con il profumo adatto e via dicendo, quando gli si bloccò il cuore. Papà... un sussurro. Come si poteva ancora chiamare padre la persona che per più di 9 anni ti aveva massacrato di botte e provato ad uccidere in tutte le maniere del mondo? Era suo padre ed era ubriaco, come al solito. Si guardò intonro, non c'era Aaron, non c'era Annie e Jasmine se ne era andata da poco. E perchè lui era li dentro? Maledetta smaterializzazione. Lo vide ridere. La cosa divertente è che tu ancora mi chiami Papà.Papà papà papà. Quante volte ti ho sentito urlare quell'appellativo. Papà smettila, papà ti prego, papà mi fai male, papà non volevo, papà un cazzo di NIENTE. Faceva male, perchè Blake si ricordava ogni singolo momento di quello che lui stava elencando e si, lo aveva implorato di smetterla, gli aveva ricordato più volte che lui non c'entrava niente e che anche a lui mancava la sua mamma. E appena la nominava, Jason Barnes ci andava giù ancora più forte. Blake fece un passo indietro. Devo tornare a scuola. Ci aveva provato, di nuovo e di nuovo era stato respinto. Si morse il labbro, cercò di andare oltre, ma lui gli sbarrò la strada. Papà... fammi passare. Lo stava facendo di nuovo. Ma era suo padre, non poteva farne altrimenti. Come si dice? Aveva aperto il tappo della bottiglia e lo aveva lanciato lontano da loro. Aveva una mano sulla spalla del giovane rampollo Barnes. Per favore. Gli tremavano le mani, gli tremava la voce, gli tremava il cuore. Sapeva che riusciva a difendersi ed il solo fatto di farlo era terribile per lui, terribile perchè aveva paura di non riuscirsi a fermare e Jason Barnes, non aspettava altro che quello. Non ho sentito. Lo spinse per farlo indietreggiare. Sogghignò, lo stava provocando, Blake lo sapeva, ma era solo un ragazzo, che fino a quel momento era riuscito a gestire i suoi problemi solamente perchè non ce l'aveva davanti. Fammi passare per favore. Lo stava ripetendo per mettere a frutto quanto era cresciuto in quel momento. Bevve quel wisky, poi lo buttò per terra. Si fece da parte e Blake fu così ingenuo e sciocco da credergli sulla parola, che appena fece un passo in avanti per andare via gli arrivò un pugno in pieno viso. Sentì il sangue caldo colargli dal naso. Indietreggiò. Ti sono mancato, figlio mio! Aveva le mani poggiate sulle ginocchia. Sentì la sua mano pesante tirargli i capelli e spostargli la testa all'indietro. Sei sempre uno stupido ragazzino. Ho passato questi anni a chiedermi come mai nessuno ti ricordasse il tuo posto. Continui
    a spendere i nostri soldi, continui ad avere il suo ritratto appeso nella tua stupida cameretta, coninui ad avere la sua foto con te tra le braccia come se te la meritassi. Aaron aveva già fatto il suo, si era preso tutto il suo tempo, tutte le tue attenzioni, ma tu.... brutto bastardo, ti sei preso la sua vita.
    Chiuse gli occhi, sentì una lacrima rigare la sua guancia. Non piageva mai, non lo faceva da quando anche lui era andato ad Hogwarts. Ma quella volta non sarebbe andata in quel modo. Posò la sua mano sul polso del padre, si fece lasciare i capelli, lo allontanò da lui, con gli occhi rossi, il naso che gli colava dal sangue, ed un occhio che cominciava a farsi nero e gonfio. Non mettermi mai più le mani addosso. Disse seriamente dandogli una spinta seria che lo fece cadere per terra. Prese la sua borsa e se ne andò. Non voleva e non poteva tornare a scuola. Jesse lo avrebbe rimpeito di domande, Lilith avrebbe cercato di fare qualsiasi cosa pur di farlo stare meglio, anche mettersi nei guai, Liz si sarebbe incazzata, Jessica avrebbe cercato Jason per rompergli la faccia. Blake aveva bisogno, in quel momento di tranquillità, quella vera. Camminò così tanto che non si rese neanche conto di dove stesse andando, era incazzato, incazzato nero, aveva la felpa beige macchiata di sangue, per il solo fatto di tamponarsi il naso con la stessa, gli occhi rossi e lucidi, era visibilmente scosso, ma Aaron avrebbe agito per vie legali, Annie per quelle un pò meno legarli. Blake non voleva. Ogni loro azione avrebbe incattivito ancora più Jason e seppur non era più disposto a prenderle per mano sua,era pur sempre suo padre. Scosse il capo. Era cominciata anche una pioggia incessante. posò il borsone a terra e mandò un messaggio a Mia. Puoi aprire la finestra? Attese. Aveva lo sguardo nel vuoto. Sarebbe voluto solamente sparire. Ogni sua paura si era concretizzata. Suo padre era tornato e la sua vita era andata di nuovo in mille pezzi.


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    Edited by Blake Barnes - 8/12/2022, 22:54
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    Blake Barnes
    Black Opal | 20 anni
    Esattamente, cosa stava facendo? Più Cameron parlava più lui lo sopportava meno. Lui non l'aveva mai detto di amarla? La chiamava amore, tesoro, piccolina, stella del firmamento, oddio forse quello era esagerato, e dicevaanche di non aver mai detto di amarla? Almeno lui, diceva la verità a se stesso. Era stato un pezzo di merda, era stronzo e non si meritava tanto amore e lealtà da una ragazza come Lilith. Ma comunque non era li per dire altro. Alla fine quell'ncontro non gli aveva dato nessun tipo di conforto ne soddisfazione. Era come se lui si aspettasse davvero qualcosa di di più, ma niente. Cameron non reagiva, forse era molto diverso da lui e mano male perchè non gli usciva per niente bene il fare da ragazzo cattivo. Antipatico sicuramente ma cattivo, assolutamente no. Rise quando disse che Mia piaceva a tutti. Era proprio un coglione che non aveva idea di quello che aveva avuto tra le mani. Certo, perchè Erik, Joshua, Jesse hanno lo stesso rapporto che avevi tu con Mia. Ma ti rendi conto delle cose stupide che stai dicendo? Chiese poi seriamente scuotendo il capo. Era assurdo che anche solo per giustificare qualcosa di sbagliato che aveva fatto nei confronti di Mia, riusciva a dare la colpa a lei. Hai sbagliato tu nei suoi confronti, non lei a fidarsi di te. Poi se tu sei stato bene e pensi che quella, per te sia la scelta giusta e non senti che hai sbagliato nei confronti tuoi o di Liz, allora la cosa è differente. Ma la merda sei tu, non lei che si è affezionata a te. Gli fece presente prima di brindare e bere la sua birra. Sei più stupido di quanto pessassi Cohen! Disse finendo la sua birra ed alzandosi per andarsene. No, non ce la faceva proprio, non erano compatibili, ma non tutti potevano piacere a tutti, quello era più che ovvio. Gli sorrise appena. Ci becchiamo a scuola! E detto questo se ne tornò al suo allenamento. Fragile ego. Blake era solo ego, ma lui aveva anche cancellato quella conversazione.

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    Blake Barnes
    Black Opal | 20 anni
    Non era mai stata una persona nervosa, non era mai stata una persona con l'ansia da prestazione, ma in quel momento ce l'aveva eccome. Il fatto era che con Mia le cose non erano mai state davvero ed effettivamente trasparenti. Sapeva che c'erano così tanti non detti e non fatti che le cose cominciavano ad essere quasi imbarazzanti. Ma non sarebbe andato da nessuna parte. Le aveva organizzato tutto quello perchè sapeva che stava soffrendo e perchè erano amici. In fondo gli amici servivano esattamente a quello, no? Il punto era che cominciava a pensare che quella non fosse solamente amicizia e la cosa era spaventosa. Possibile che avesse davvero deciso di rovinare tutte le sue amicizie in quel modo? Si morse il labbro e quando la vide arrivare con indosso quella giacca si alzò e ridacchiò, scosse il capo. Posso dire che è orrenda? Chiese poi sorridendole ed andandole incontro, poi scosse sommessamente il capo. Ehi! Decisamente strano tutto quello. Si guardò intorno. Ehi, doveva pur sorprendersi di tutta quella atmosfera. Cavolo si era impegnato così tanto che non poteva ignorarla. Hai visto che carino? Chiese poi facendole segno di sedersi vicino a lui. Cavolo. Forse il problema era che lui non aveva mai invitato nessuno al ballo, ma si era sempre ritrovato con qualcuna affianco? Sapeva che tutta quella storia era una follia, ma lui era folla e lui era il caos. Sapeva che Lilith stava andando avanti, lui stesso pensava di averlo fatto per davvero, anche se ricordiamoci sempre che gli amori tossici sono davvero destinati al "per sempre". Come stai? Chiese ancora. Ecco diciamo che si erano visti un paio di volte dopo quell'estate e tutte le volte erano successe cose ancora più strane. Blake era completamente in pappe, ma da se stesso, cominciava davvero a non capirci più niente. Eppure lei c'era sempre stata. Mia era veramente l'unica sulla quale poteva sempre contare. Gli altri si erano preoccupati di andare da suo padre, lei era rimasta con lui, sempre. Ad insultarlo se era necessario, ma mai lontano da lui. E forse, a Blake, quella era l'unica cosa che gli serviva veramente.

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    Blake Barnes
    Black Opal | 20 anni
    La vide alzare la mano e fargli cenno, Blake sorrise e gli andò vicino. Si fermò ed alla sua affermazione la guardò un momento. Lo dici a me? Sono in giro da questa mattina alle 6! Ammise poi indicandosi, con la tuta ed anche un pò sudato. Sospirò. Non aveva neanche la bacchetta con se per darsi una mezza ripulita, ma non importava. Le sorrise. Ecco, doveva ammettere che con lei le cose erano andate da subito nel verso giusto. Gli ricordava un pò Risia, e chissà dove era finita, a dire la verità. Era innocente, bella, slanciata e... ok, basta. Adesso era la fidanzata di un suo amico e tutto quello doveva rimanere bellamente nella sua testa. Sorrise per poi farle cenno con la testa di continuare a camminare. Allora, dimmi un pò. Com'è Aidan come fidanzato? Chiese poi prendendola un pò in giro. Alla fine lui era amico di entrambi ma mentre a lei la trattava sempre con i guanti bianchi, o almeno così credeva, Aidan era sempre un pò quello vessato, esattamente come tutti quanti da Blake. Quello era quasi ovvio. Non la vedeva da un sacco di tempo e la cosa assurda era che erano successe così tante cose, erano successe così tante situazioni strane, ambigue e disgustose da quel giorno che non riusciva neanche ad immaginarsi da dove poteva cominciare. Non che volesse farlo, a dire il vero, ma forse andarsene così quella sera non era stato proprio gentile. Comunque, giusto per la cronaca, non mi stavo sentendo bene, quella sera, a capodanno, sul muretto. Non volevo andarmene così.Erano le sue scuse ufficiali, no? Andavano più che bene a dire il vero. Alla fine non poteva dire altro, perchè aveva bevuto così tanto che non si ricordava altro, il che era nettamente differente.

    RevelioGDR
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