Parabatai senza rune

Blake&Jessica

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    Black Opal

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    BIPOLARE CON DRAMMA
    stato emotivo persistente che, quando estremo, altera sentimenti, pensieri e comportamenti.
    La sua vita stava andando leggermente meglio se non fosse che Jason Barnes era a Londra e non faceva altro che torturargli la vita. In fondo doveva essere preparato e se era li, voleva dire che voleva qualcosa. Dovevano solamente capire davvero che cosa!Blake era tornato a casa per andare con Aaron ad una festa, ci erano andati, si erano divertiti e finalmente erano riusciti a stare un pò insieme, solo loro due. Aaron e Blake erano collegati, si volevano un bene che andava oltre il sangue, Aaron sarebbe morto per Blake e Blake avrebbe ucciso per Aaron. Erano fratelli e Blake diceva tutto quanto al maggiore e quest'ultimo non riusciva a tenere nessun tipo di segreto con il minore. Si scontravano spesso, entrambi sapevano come colpire, dove colpire per uccidere l'altro, ma tutti e due non avevano mai sparato davvero quei colpi. Blake aveva promesso ad Aaron che quella sera non sarebbe uscito, che non sarebbe andato da nessuna parte dopo la festa, ed infatti così fu, si videro una serie insieme, si fecero una birra insieme e poi si andarono a dormire. Ma ovviamente, seppure la serata era stata perfetta, doveva succedere sempre qualcosa che lo avrebbe disturbato. Stava dormendo, ma cominciò a sognare delle cose strane: il suo ex professore di astronomia,il fatto che stava con Jessica, l'anello di Jessica, una certa Victoria, loro che ubriachi andavano a graffiare delle macchine, loro che non facevano altro che andare su quella maledetta torre di astronomia, lui che ci era arrivato anche gattonando, Daniele che andava a capire cosa stessero facendo, lui che leggeva l'odio negli occhi del professore! Ricordava l'ansia di Jessica per la laurea di Aaron, il fatto della grotta, quando lui la copriva e lei andava in quella stanza, era come se tutto quello stesse riaffiorando nei suoi ricordi, i sogni erano troppo vividi. Sentiva chiaramente Jessica piangere, soffrire, godere, avere dei picchi di felicità allucinante e dei picchi di tristezza assurda. JESSICA! Si era risvegliato, con i pugni stretti in mezzo al letto, sudato. Quelli non erano sogni, quelli erano i ricordi che gli mancavano, gli avevano levato la memoria. Lo sapeva, era distrutta, lo sentiva , aveva bisogno di lui. Sapeva che quello che era successo tra di loro era anche frutto di quella piccola amnesia che avevano, si ricordava indistintamente ogni loro discorso. Prese il telefono. Sto venendo da te. ADESSO. Inviò. Si alzò dal letto si infilò una tuta, andò in camera di Aaron ed Aaron non disse niente, se non un piccolo cenno. Blake sgranò gli occhi. Cazzo tu lo sapevi. Ringhiò tra i denti, ma in quel momento l'unica sua priorità era andare a raccogliere i pezzi della sua migliore amica. Dopo qualche secondo si era smaterializzato pensando a lei, quindi sarebbe finito in qualsiasi posto lei fosse, anche in capo al mondo.
    19 ANNI
    BLACK OPAL
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    Blake Barnes
    Quando sei pazzo, pazzo come questo, non lo sai. La realtà è ciò che vedi. Quando ciò che vedi si sposta, allontanandosi dalla realtà di chiunque altro, per te è ancora realtà.
     
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    Black Opal
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    Tutto avrebbe pensato, tranne che trovarsi Blake davanti. Lì. A casa di Daniele. Dopo aver fatto sesso con lui. Rimase immobile senza nemmeno pensare a coprirsi, tanto non era niente che il Barnes non avesse mai visto... ed ad ogni modo, in quel momento aveva sentito un sollievo così profondo, che non avrebbe pensato a coprirsi nemmeno se avesse avuto un lenzuolo a disposizione.
    Si alzò in piedi, abbandonando il fianco di Daniele, mostrando nello sguardo una debolezza ed una vulnerabilità che non aveva mai dimostrato, nemmeno nelle occasioni peggiori. La sua vita era stata appena stravolta, la perfezione che pensava di aver raggiunto con tanta fatica, era appena stata sgretolata davanti ai suoi occhi, quindi si sentiva confusa e non riusciva più a capirci niente. Mosse qualche passo incerto come un bambino che avesse appena imparato a camminare, andando in direzione di Blake e dimenticandosi dell'uomo alle sue spalle, almeno per un momento. I suoi occhi erano completamente incatenati a Blake, incredula che fosse lì, come se avesse letto i suoi desideri.
    Avevano sempre avuto un rapporto speciale, loro due, un rapporto che avrebbe anteposto a qualsiasi altro, perché sapeva che la loro amicizia fosse imprescindibile e che nessun'altra relazione l'avrebbe eguagliata. Era parte della sua anima, come se ad unirli fosse lo stesso cuore.
    Bibi sussurrò, arrivando finalmente all'amico ed avvolgendogli le braccia attorno al collo, ancora l'ombra delle lacrime a rigarle il viso, il trucco che aveva prima, per fortuna molto leggero, sbavato sugli occhi. Premette la testa contro la sua spalla, respirando profondamente come se stesse per sopraggiungere un attacco di panico. Il profumo di Blake le invase le narici, facendola sentire a casa nonostante a casa non lo fosse. Ma la sua casa era lui, era il suo tutto, la sua metà perfetta. Lo amava, forse non come aveva amato Daniele, no. L'amore tra Blake e Jess era qualcosa di puro, che andava oltre l'infinito. Era quasi angelico.
    Per fortuna sei qui... ti prego, portami via piagnucolò, stringendo la presa su di lui, come se volesse essere cullata come una bambina che ha appena avuto un incubo... ed in effetti, lei, un incubo lo aveva avuto ed era stato ad occhi aperti. Un'onda d'urto di ricordi l'aveva investita senza preavviso, strappandole il cuore e poi giocandoci come fosse stato un antistress. Forse sarebbe stata meglio senza quei ricordi, con solo la convinzione di essersi persa qualcosa, però niente di importante. E invece no, era tornata indietro a tempi più felici, quando tutto quello non era nemmeno un lontano pensiero. E invece no, adesso era anche costretta a beccarsi l'odio di Daniele. Come se fosse stata colpa di Jessica quant'era successo a Dubai, come se fosse stata colpa di Jessica il fatto che lui avesse deciso di abbandonarla, di andarsene. Lei era abbastanza forte e lo sapevano entrambi, aveva vissuto così tante disavventure che aveva le spalle larghe, poteva sopportare qualsiasi cosa. Ed invece no. Lui aveva scelto la via più facile... ed ora la detestava.
    Jessica Whitemore


    Black Opal
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    Blake Barnes
    Black Opal | 20 anni
    C'erano moltissime cose che era Blake, c'erano tantissimi nodi che lo legavano alle persone, ma Jessica, per lui, era il nodo più stretto, quello più vicino al cuore. Per Jessica aveva sempre provato qualcosa di indefinitvo, profondo, forte. Aveva accettato di essere il padrino di suo figlio perchè avrebbe dato la vita per lei, era il suo angelo custode e nessuno si sarebbe mai potuto mettere tra lui e lei. Blake lo sapeva, Jessica lo sapeva. Certo c'erano dei momenti della loro vita che si erano allontanati, momenti in cui, entrambi avevano deciso di dedicarsi ad altro ed altri, ma mai si erano davvero persi di vista. Jessica conosceva tutto di Blake e Blake tutti di Jessica. Quando quell'emozioni così forti l'avevano investita era come se lo avessero fatto anche con lui, ovviamente in maniera differente, ma adesso era tutto quanto chiarissimo. I loro ricordi, le macchine rigate, le loro risate, i pianti sulla torre di astronomia, il fatto che lui la coprisse quando qualcuno chiedesse cosa faceva in giro di notte e perchè non dormiva nel suo letto e tutto il resto, avevano un senso. Inutile dire che quando Blake vide quella casa completamente distrutta si precipiò verso di lei e vederla così nuda, lo fece incazzare da morire. Guardò Daniele con un disprezzo mai visto, neanche mai provato per nessuno. Strinse la corvina tra le sue braccia e si levò la felpa rimanendo in maglietta, per farla infilare a lei. Andiamo a casa. Disse poi prendendola in braccio. Non ce la fece, per quanto Blake sapesse che Daniele l'aveva amata e forse l'amava ancora, non riusciva ad avere nessun tipo di rispetto per uno del genere. Aveva deciso lui per tutti, ma come si era permesso!? La strinse a se. La pagherà. Sussurrò poi sputando letteralmente su quel terremo. Blake era una persona imprevedibile ed impulsiva, a volte anche cattiva, specialemnte quando si trattava dei suoi affetti, quelli davvero importanti. Le diede un piccolo bacio sulla fronte. Non ti farà più del male, te lo prometto. Aggiunse poi smaterializzandosi nel suo letto ed adagiandola sulle lenzuola.Si mise affianco a lei e la strinse ancora tra le sue labbra. Perchè sei andata da lui? Chiese poi accarezzandole i capelli. Si, adesso ricordavano tutto quanto entrambi e non poteva che essere davvero un sollievo. In fondo non c'era niente di più bello che avere una visione completa di tutto quello che avevano fatto insieme.

    RevelioGDR
     
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    Blake aveva un carattere difficile, burrascoso. O lo si odiava o lo si amava, non era in grado di accettare vie di mezzo. Jessica, rientrava in questa seconda categoria. Nonostante non fosse semplice averci a che fare, lei aveva deciso di rischiare e lottare per lui, come avrebbe lottato per il suo stesso fratello... anche se lui era molto, molto di più.
    Non avrebbe mai osato sperare di vederlo comparire in quel salotto devastato, ma era successo. Evidentemente il loro legame era straordinariamente più forte di quanto avesse percepito ed il che era un bene, perché l'aveva salvata da una situazione scomoda. Non avrebbe avuto né la voglia né la forza di svelare a quel bugiardo di Daniele, di essere diventata un licantropo. Prima di tutto, ne avrebbe dovuto parlare con Blake e prima o poi sarebbe arrivato il momento. Ma non era quello, avevano altre cose di cui parlare.
    Diede le spalle a Daniele per correre da chi l'aveva sempre sostenuta nonostante i loro periodi di distacco l'uno dall'altra, da qualcuno che non era fuggito da lei solo perché sapeva essere una ragazza scostante e complicata.
    Si lasciò infilare la felpa di Blake, dovendo sciogliere di malavoglia il loro abbraccio. Sapeva di pace.
    Sussultò appena quando lui la prese in braccio, ma non durò molto la sorpresa. Allacciò le braccia attorno al suo collo per aiutarlo a reggersi, affondando col viso nel cappuccio e posando la testa sulla sua spalla, socchiudendo gli occhi. Blake non l'aveva mai vista così vulnerabile, nemmeno nei suoi momenti peggiori, nemmeno quando avrebbe voluto partire con lui per andare a Dubai, nemmeno quando gli aveva tirato quello schiaffo, nemmeno quando Daniele li aveva scoperti accoccolati sulla cima della torre, dopo aver origliato le loro confidenze.
    Casa sussurrò quasi sovrappensiero, pensando che casa sarebbe stato qualsiasi posto in cui poteva stare vicina a lui. Glielo stava per dire, ma poi quelle sue due parole successive, le fecero gelare il sangue nelle vene. Sapeva bene che non era detto tanto per dare aria alla bocca; ciò che diceva il suo migliore amico, presto o tardi si sarebbe trasformato in realtà.
    Blake sussurrò con dolcezza, in un probabilmente vano tentativo di calmarlo. Detestava Daniele per quello che aveva fatto a tutti loro, ma ugualmente non era in grado di augurargli ogni male, lo aveva amato troppo ed una parte di lei, lo amava ancora. Lascia stare... non merita... il tuo tempo ansimò preoccupata, trovando stridente l'accostamento tra la saliva che pareva erodere il pavimento e le sue labbra dolci e calde posate sulla sua fronte. Ma nonostante ciò, se le godette fino all'ultimo secondo.
    Se sono con te, non ho più paura replicò e fu l'ultima cosa che disse, prima che venissero risucchiati dalla smaterializzazione per andare molto lontani da lì, al sicuro.

    Quando furono realmente lontano da ogni rischio, si concesse il lusso di rilassarsi, inspirando profondamente l'odore di Blake che impregnava ogni centimetro di quelle lenzuola e dei cuscini. Ogni cosa era perfetta, in quel momento.
    Si stese anche lui e l'abbracciò da dietro, quindi si accoccolò meglio contro il suo petto, chiudendo gli occhi ed aspettandosi quella sua domanda.
    Perché... sai che avevo questo ricordo che non riuscivo ad afferrare, no? Beh, tutto mi portava da lui, anche se non avevo proprio idea del perché. Ma mi conosci, devo capire, ero stanca di tutti quei mal di testa. Si è avvicinato a me, mi ha baciato e... beh, ecco tornati tutti i ricordi mormorò, girandosi verso di lui in modo da poter specchiare le sue pozze nere sui ghiacciai di lui, respirando la sua stessa aria. Si sentiva meglio.
    Jessica Whitemore


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