Resa dei conti

BIPOLARE CON DRAMMA

stato emotivo persistente che, quando estremo, altera sentimenti, pensieri e comportamenti.

Era appena finita la scuola. Giugno era un mese che gli piaceva particolarmente, un pò perchì c'era il compleanno di Aaron, un pò perchè finiva la scuola ed un pò perchè cominciava il caldo, la bella stagione, il mare. Ma quell'anno non vedeva l'ora di non vedere più certe faccie. Non sapeva neanche lui come era riuscito ad arrivare alla fine del quarto anno, a dire la verità, ma ci era arrivato, con un tirocinio in meno e con la pazienza di chi non vede l'ora di morire. Ma non era quello il punto. Doveva rilassarsi anche se certe cose che erano successe in quell'anno gli erano rimaste appiccicate addosso come non mai. Era qualcosa che non riusciva a capire, che non gli piaceva per niente ed ancora di più c'erano dei conti in sospeso che non aveva potuto affrontare perchè le dirette interessate erano delle sue amiche, Aaron non faceva altro che rompergli le palle e dirgli che certe cose si risolvevano solamente in famiglia e che se qualcuno delle due voleva che Cameron perdesse tutti i denti, allora lo avrebbero dovuto chiedere in maniera esplicita. Ne Mia, ne tanto meno la Lynch era andata da lui a chiedere niente e questa cosa lo aveva distrutto ancora di più. Più che distrutto lo aveva infastidito ed il fatto che non poteva andare da quel testa di cazzo di Cameron a prenderlo palesemente a pugni in bocca nella scuola e fare un'esecuzione ad opera d'arte, lo devastava. Comunque, il karma era sempre pronto ad agire e quella mattina, lui era a passeggio da solo a fare joggin per Londra e quando lo vide camminare come se niente fosse si fermò. Levò le cuffiette e si avvicinò a lui. Non gli diede neanche il tempo di capire il come ed il perchè, anche se avrebbe capito subito dopo almeno il perchè, ma si fermò di fronte a lui. Ciao Cameron. E dopo di questo arrivò un pugno sul naso in piena regola. Doveva farlo. Non ce la faceva più a rimandare quel momento.

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Si sentiva meglio? Assolutamente si! Chi aveva detto che la violenza e la vendetta non ripagava mai? Blake non era d'accordo. Si era levato un sasso dalla scarpa grande come non mai. Non gli importava neanche più di dove lo infilava, era diventata quasi una questione di vita e di morte nei suoi stessi confronti. Cameron non aveva mai fatto niente a Blake, almeno non a lui direttamente, ma Mia era importante per lui e pensava seriamente che non si meritasse tutto quello schifo. Poteva tradire, lui era il primo ad averlo fatto, ma non una come Mia. Voleva lasciarla per la Lynch? Ok, da un punto di vista quasi lo capiva, ma tradire Mia era stato qualcosa di indescrivibile. E Blake non sapeva, assolutamente il suo rapporto con Jesse, anche se aveva intuito qualcosa. Ma erano fatti loro. Strano ma vero. Fece un respiro di sollievo vedendo uscire il sangue dal naso. Si, ho finito. Disse semplicemente. Perchè alla fine glielo aveva dato talmente tanto forte che se lo sarebbe ricordato, e poi si era tranquillizzato. Perchè non l'hai lasciata prima? Il che non voleva dire che lo avrebbe lasciato in pace. Voleva solamente dire che non lo avrebbe massacrato di botte come aveva fatto con Adrien, solo e soltanto quello. Voleva sapere perchè la sua migliore amica lo aveva escluso completamente dalla sua vita per quello stronzo. Forse le due ragazze non si erano minimamente rese conto che non dicendogli niente, non sfogandosi con lui, avevano contribuito solamente all'odio cieco che Blake provava per quel ragazzo, che poi perchè esattamente? Birra? Dio solo sapeva quanto Blake sapeva essere contraddittorio e bipolare con il dramma in ogni situazione. Si, si vedeva che Cameron non stava proprio benissimo. Ma a lui cosa fregava, esattamente? In realtà niente, ma aveva costantemente la labirintite cronica e pensava che l'universo girasse intorno a lui e le sue azioni e le sue parole e la sua presenza. Quindi, adesso, voleva sapere, davanti ad una birra, cosa gli stava succedendo.

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Blake aveva un problema. Fiutava il disagio lontano dei chilometri. Non sarebbe diventato il migliore amico di Cameron, non avrebbe neanche tentato di farlo. Mia era la priorità ed anche se lei non aveva nessna intenzione di sentirlo o di parlarli, per lui era comunque la priorità. Era stato lui il primo ad allontanarsi quando gli aveva detto che si era messo con lui ed adesso ne stava pagando ardentemente le conseguenze. Si morse appena il labbro e poi scosse il capo al suo "non lo so", ma per una volta nella sua vita, gli sembrava sincero. Poi la spiegazione che gli diede fu più che veritiera. Era vero, forse Liz era una ragazza più misteriosa, bella da scoprire, Mia era candida ed ingenua, ma per lui erano due persone che non si potevano toccare. Certo lui con la prima non ci era mai andato tanto leggero e forse neanche con la seconda, ma lui voleva bene ad entrambi ed aveva sempre pensato che fossero davvero speciali. Il solo fatto che sapevano dire la nuda e cruda verità ad un testa di cazzo come lui, già quello le rendeva speciali e non c'era nessuno che poteva ferirle, tranne lui. Ma lui era una cosa a parte, giusto? Posso capirti. Posso anche darti ragione, ma allora cosa ti fidanzi?Tutti avete queste manie dell'etichetta! E quello lo diceva più per giustificare i suoi di assurdi comportamenti che quelli degli altri. Certo che la conosco. Io non sono sfigato come te! Aggiunse poi strafottente, ma questa volta il suo tono era diverso. Lo diceva quasi per giocare, anche se Cameron poteva scommetterci che era quello che pensava. Una volta arrivati ad un bar, Blake si mise seduto al primo tavolino ed ordinò due birre grandi. Era ora di conoscere davvero la persona che aveva deciso di odiare. Quindi quest'estate andrai da Mia o da Liz? Era una domanda a trabocchetto? Tanto qualsiasi cosa vasse risposto non sarebbe andata bene, ma Blake ci stava provando, davvero e proprio per il bene delle due ragazze.

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Il problema principale di Blake era la contraddittorietà. Lui era tutto il contrario di tutto. Credeva in alcune cose che neanche lui stesso riusciva a rispettare. Se Cameron avesse sentito la sua versione della storia con Lilith, non ci avrebbe capito davvero niente, perchè la verità era che Blake neanche lo aveva fatto. Si strinse nelle spalle, come per dirgli che a lui andava sempre meglio di come stava lui. Per quanto in quel momento si era palesemente sfogato, non erano amici. Blake lo guardava sempre con sospetto ed il solo fatto che Mia fosse diventata un riccio pieno di spine raggomitolato in un angolo, faceva si che odiasse sempre, costantemente e profondamente il dioptase. Quando gli fece quella domanda alzò le mani come in segno di resa e della serie: sono stato scoperto!Ad essere libero lo sono sempre stato, ma si, io e Lilith non stiamo più insieme da dopo che... ecco, l'ho tradita. Era veramente buffo il fatto che Cameron si era preso appena un pugno in faccia per colpa di un tradimento e lui aveva appena detto di aver tradito qualcuno. Blake lo sapeva benissimo ma non sapeva essere bugiardo, o omettere qualcosa di cui, fondamentalmente, non si pentiva neanche un pò. Non pensare a quello che stai pensando. Io a Lilith non le ho mai detto che sarei stato l'uomo perfetto per lei, anzi. L'ho sempre scoraggiata a stare con uno come me, le avevo detto che non sarebbe finita bene e che non sono quello che voleva davvero. Non si stava giustificando, era solamente egocentrico e di conseguenza voleva dire la sua, come se al mondo intero potesse davvero interessare, ed era sicuro che Cameron, in quel momento della sua vita, avrebbe ascoltato il ragazzo senza metterci troppa grinta e forse neanche riflettendo troppo alle sue parole, ma non sarebbe stato rissoso, anche perchè, Blake lo avrebbe veramente pestato di mazzate. Ma alla fine, quando gli fece quella domanda, e Cameron, una volta seduti e con una birra in mano, gli diede quella risposta, Blake inclinò il capo sorpreso. Ecco, si aspettava tutto quanto tranne che quello che aveva appena detto Cameron. Ti ho dato un pugno troppo forte che ti ha fatto diventare scemo, oppure lo eri prima e sei tornato ad essere una persona normale? Chiese tra l'ironico e quello che voleva essere il simpatico, ma la verità era che non era simpatico neanche quando ci si impegnava. Penso che tu abbia ragione. é meglio lasciarle li, nei loro dubbi e nelle loro perplessità, anche un pò di dolore. Alla fine i danni maggiori già li hai fatti tutti! E non era ironico, ne lo stava offendendo, ne tanto meno voleva ferirlo. Era esattamente quello che avrebbe fatto lui e pensato lui in una situazione del genere. Sorrise al ragazzo ed avvicinò il collo della sua bottiglia verso quella del nemico. Ti verrò a trovare in Norvegia. Allora a questo perido di tregua! Ed era chiaro che sarebbe stato solamente un periodo, perchè non era del tutto convinto che potessero essere davvero compatibili.

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Non avrebbe mai e poi mai detto che una conversazione con Cameron potesse essere divertente. Quella in particolare cominciava ad essere esilarante. Esilarante per tantissimi motivi, più guardava Cameron e lo sentiva parlare più gli avrebbe spaccato la faccia in ogni momento della sua vita, ma era anche vero che ogni volta che lui diceva qualcosa, lo vedeva sempre più simile a lui, più brutto e povero, forse anche meno strategico, ma comunque simile. Si mise meglio sulla sedia e lo guardò quando disse che anche lui a Mia non aveva promesso la luna. La differenza sta che tu, avevi degli atteggiamenti nei suoi confronti che l'hanno confusa. "amore" "tesoro" "ti amo" "sei importante". Non sono proprio gli atteggiamenti e le parole giuste di una persona che non ne vuole illudere un'altra. E di quello ne era sicuro, lui con Lilith aveva detto "ti amo" solamente due volte e solo perchè completamente profiugato dalla riccia. Era e lo è ancora. Non ho mai avuto amanti, amiche o simili brutte o non fighe. Rispose poi alla sua domanda precedente. Poi fece anche lui un sorso della sua birra e lo guardò alzando un sopraciglio. Stava scherzando vero? Sinceramente preferirei essere il re degli stupidi invece di riuscire a capire la mia brutta copia! Ecco, glielo aveva detto. Lui lo reputava una sua brutta copia, non c'era niente da fare e forse era da quello che partiva l'odio eterno. Su questo hai ragione. Ma Lynch ha scelto, Mia no. Ammise sul fatto dello sbaglio. Comunque hanno anche questa stupida sindrome delle inferimierine che le porta sempre a farsi un male cane, ma a noi! il tintinnio delle bottiglie fece si che il silenzio, anche se per brevi istanti, prendesse il sopravvento e Blake rimise un pò le idee in ordine. In genere si elencano i miei pregi e mi si idolatrizza. Ovviamente era ironico. Vuoi unirti?

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