Un (in)carico importante

Layla Wordsworth ☽ Clan della Luna Azzurra

Non c'era gloria nell'affrontare un nemico non pericoloso, era verissimo, ma come avrebbe detto Usopp a Wano, non c'era manco molto onore a morire male.
Il tempo era contato e i nostri eroi avevano dovuto organizzare un piano a grandi linee e fondamentalmente affidarsi all'improvvisazione, il che, comunque, li poneva in una posizione di vantaggio: la controparte sembrava professionale, ma non attrezzata in maniera particolarmente aggressiva e raffinata, inoltre godeva di un mortale svantaggio, ovvero il non sapere chi e cosa sarebbe piombato loro addosso. E perché.
Brancastle aveva reagito muscolarmente alla recita di Einar, non tanto perché questa non fosse stata ben svolta o si fosse in qualche maniera contraddetto, bensì per un semplice mix di informazioni e presenza: l'uomo non era risultato esattamente degno di fiducia alla controparte, compreso il fatto di essere completamente fuori posto e pure accanto ad un (odiato?) inglese, parlando di antiche vendette riconducibili a quello che per lui, in ultima analisi, era solo un corriere, non qualcuno che in qualche modo sapesse qualcosa di particolare. Di lì la via precauzionale di metterli a cuccia, senza troppi giri di parole, fino a risvegliare lo sdegno dello scaldo, che giustamente arringò nuovamente l'uomo.
Sfruttando la confusione anche dell'ululato di Charles, Einar si privò dei teaser e fece presente il proprio fastidio con una tal ferocia da riuscire a far tentennare il milionario, che infatti fissò con occhi perplessi ma diversi il povero corriere "E'... anche lui un sacco di pulci?" si chiese per un istante, nel mentre, attorno a loro, si diffondevano nebbia e caos.

Morrigan e Charles erano rimasti più al sicuro indietro, studiando la situazione e fungendo da supporto, cosa che permise loro di acquisire importanti informazioni da spifferare prontamente a Layla.
"... quindi avevo ragione... lo stanno trattenendo per distrarmi" sussurrò lei, gelida "Sento cose proeccupanti dallo specchio di Einar: per favore, proteggetevi e tornare da me... preferisco perdere il carico che mettere in pericolo anche solo uno di voi!"
L'accorato appello della donna cadde forse un po' inascoltato, ma anche perché in vero la coppia auror aveva tutto, sostanzialmente, sotto controllo.
Erano contro cinque avversari, ma con un paio di agili mosse chiarirono come ciò non fosse un vero problema.
"AAAAAAAH!" il Monstrum di Morrigan evocò attorno ai tre guerrieri di un lato otto demonietti di rame e terrore, che inziarono ad infastidirli e disturbarli, andando ben presto a molestare la controparte e dando così spazio ai due auror di agire sotto copertura sotto un magnifico Nebula Recanto.
Sì, uno, di Morrigan: l'auror evidentemente si sentiva particolarmente stuzzicato quel giorno e dalla sua bacchetta si librò un banco di nebbia degno del suo ego, grande almeno 150 metri quadri, e pregno del suo sdegno per l'impiego di mediocre tecnologia.
"Capo, capo, c'è un evocatore magitecnic-ahio CAPO?" ciechi e perseguitati dai demonietti, i militari avrebbero avuto ampio modo di pentirsi di essersi divisi, e soprattutto di non aver fatto affidamento su tecnologia di più alta qualità, sprofondando sottoterra per la vergogna. O per meglio dire, per il Cumtello di Charles.

La nebbia di Morrigan aveva un'estensione tale da rendere inutile un nuovo incanto da parte di Charles (o almeno, questo è quello che si disse per mascherare la soggezione), occultando anche Einar, James e tutti gli altri, che ovviamente si mostrarono agitati ma pronti, specialmente quando fu il turno del corriere stupire tutti.
"NO, NO, NON MORDERMI!" col favore della nebbia, improvvisamente si levarono terrorizzate urla da parte del corriere, opportunamente avvertito da Charles, le quali gettarono ancora più nel panico le guardi di Brancastle, generando un momento a dir poco irripetibile per James, che infatti si strappò dal petto con fin troppa forza i Teaser e puntò la bacchetta per il suo Diffindo Maxima.
Aveva fatto un giuramento, e non avrebbe dunque versato sangue, ma ben sapendo che in zona non ci fossero alberi e che comunque Layla nel vedere alberi abbattuti avrebbe pianto forse anche più che per i cristiani (?), decise di tranciare i pali della luce nella zona, facendoli ricadere con assordanti rumori e creando un perfetto momento per nascondersi dietro un casolare, anche apprfittando della nebbia, che per lui era un ostacolo minore, anzi, minimale, grazie alle rune di morrigan.
"TU DOVE VUOI ANDARE" sghignazzando il corriere aveva cercato a sua volta di battersela, ma due energumeni lo avevano placcato a terra manco fosse un giocatore di Rugby nel mentre Brancastle non faceva altro che imprecare "Capo, i teaser non funzionano, NEANCHE I FUCILI!"
"Petrificus Totalus" turbato da tanta incompetenza, Seth sibilò le proprie maledizioni paralizzanti su Einar, bloccandogli ogni muscolo "Non so chi tu sia e cosa tu voglia, ma credimi, non ti lascerò libero prima di averlo scoperto!" quasi a ricalcare le parole dell'uomo, in lontananza si udì un tuono.
Voltandosi, Charles e Morrigan avrebbero notato la tempesta che si era generata (magicamente?) sopra il territorio dei Lycan; certezze, comunque, loro non ne avevano, giacché sarebbe anche potuta essere una magia nemica, per quanto l'eventualità appariva abbastanza remota. L'unico con qualche certezza era James: l'uomo non aveva modo di vedere le nubi temporalesche, ma era legato al branco di Layla, e aveva chiaramente percepito come la donna avesse richiamato gli spiriti degli antenati in suo aiuto: alla fine, anche lei era scesa in campo.

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