DCAO, Magitecnica, & Magia Verde - esami m.a.g.o. 2021/22

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    « A MAN IS NOT DEAD WHILE HIS NAME IS STILL SPOKEN. LONG MAY HE REIGN. »
    [Scheda][Statistiche]


    «BENVENUTI AI MORRI-GAMES, IO S...
    Ah, in che senso c'è un luogo e un momento per ogni cosa! Ma non ora?
    Mmmh, mmmh, si si, questi sono i M.A.G.O., giusto.»



    È passato qualche minuto da quando vi siete introdotti nel labirinto e, di fronte a voi, è apparso uno spazio rettangolare che ricorda per dimensioni e accessori l'aula di magitecnica.
    Guardandovi attorno noterete tutto l'occorrente, di stampo tradizionale o futuristico, di cui potreste avere bisogno per lavorare materiali di ogni tipo o costruire qualsiasi diavoleria abbiate in mente.
    La voce di Morrigan riecheggia da quattro altoparlanti agli angoli della stanza. I professori non sono con voi, ma potete essere certi che vi stiano tenendo d'occhio.
    «Benvenuti al primo esame che coprirà DCAO, Magitecnologia, e Magia Verde» Proprio in relazione a quest'ultima vi basterà volgere il capo alla parete est per notare un'enorme vetrina che copre l'intero muro in cui potrete trovare ingredienti o materiali di origine animale, magica o meno. In modo speculare, a coprire la parete ovest, troverete invece una serie di teche in cui sono contenuti materiali di origine vegetale, dai legni alla resina, ma anche tanto altro.
    «Nella prima parte di questa prova dovrete costruire un oggetto. Nel fare ciò vi chiediamo di usare non più di 5 materiali di origine animale e o vegetale. Per incantare l'oggetto finale vi basterà porre le mani su questo concentrandovi sul potere che volete attivare, in modo similare a come fareste qualora vogliate dialogarci - fase facoltativa, questa volta -» Tutti voi sapete come il crafting di un oggetto sia ben più complesso, ma forse i professori vi hanno voluto dare una mano facendovi risparmiare le energie per ciò che arriverà dopo.
    «Ma questa è anche una prova di DCAO e l'oggetto dovrà esservi di supporto per superare un ostacolo da non sottovalutare» Portandovi alla parete nord del laboratorio, noterete come in questa ci sia un portone che costituisce l'entrata di un enorme chiostro appartenente a quel che sembra un castello medievale.

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    All'interno di questo noterete panchine e tavoli, ma anche alberi o strutture ornamentali, come una grossa fontana o un'affascinante statua.
    A catturare la vostra attenzione sarà una presenza a guardia di quello che sembra un portale. A fare luce sulla sua natura sarà nuovamente Morrigan.
    «Per accedere alla prova successiva, dovrete superare il demone che vi attenderà al di là del laboratorio. Tranquilli, non vi attaccherà fintanto che non lascerete il laboratorio. Ognuno di voi dovrà affrontare un singolo demone influenzato da un peccato capitale... Oni e Ira... Hannya e Invidia... Kappa e Avarizia... Tengu e Superbia... Yamauba e Gola... Baku e Accidia... Kitsune e Lussuria... ah, in che senso non dovevo rivelare il nome del demone perché è un esame?» Potete intuire che qualcuno abbia bacchettato il docente che, rivelandovi la tipologia di demone e il peccato a questo connesso, vi ha dato una notevole mano «Va beh va beh, sono arrivati i PrOfeSsoRoNi... a ogni modo, l'oggetto costruito dovrà esservi di supporto alla sfida e - ricordatevi - il vostro obiettivo principale è quello di varcare il Portale: il Demone cercherà di impedirvelo a ogni costo.
    Che la prova abbia inizio, buona fortuna»
    .
    Ne avrete bisogno.

    «Parlato»
    "Pensato"
    "Scritto"
    Narrato


    Riassunto & Info Utili:

    Ciao ragazzi, benvenuti ai M.A.G.O..
    Vi trovate all'interno di un laboratorio magitecnico che da sul chiostro del castello.
    Dopo aver sfruttato il laboratorio per costruire un oggetto di supporto, dovrete varcare un portale superando un demone che vi ostacolerà.

    Oggetto di supporto: il vostro post inizia in un laboratorio magitecnico.
    Qui dovrete costruire un oggetto di supporto [arma, strumento musicale, accessorio...] che vi aiuti nel combattimento.
    Nella costruzione dell'oggetto, dovrete usare fino a 5 materiali di origine animale o vegetale, magici o meno, ma potrete usare materiali di supporto [ferro, colla, etc...] senza limiti.
    Per incantare l'oggetto vi basterà anteporre le mani su questo concentrandovi sul potere che dovrebbe avere. Il potere dovrà essere legato ai materiali usati [Es. Se utilizzerete del pelo di pikachu e delle piume di zapdos potreste risvegliarne i poteri di elettrocinesi].

    Demone: creato l'oggetto, dovrete affrontare un demone che protegge il portale che dovrete varcare.
    Vi lasciamo libertà, come player, di determinare il demone che vi troverete davanti, purché appartenga a questa lista:
    CITAZIONE
    Oni - Ira
    Hannya - Invidia
    Kappa - Avarizia
    Tengu - Superbia
    Yamauba - Gola
    Baku - Accidia
    Kitsune - Lussuria

    Calcolate che ogni demone ha un livello di pericolosità classificabile come XXXX, il che lo rende non solo fuori dalla portata del grosso degli studenti, ma anche di molti adulti.

    Regole generali + Suggerimenti:
    - Potete autodeterminare la riuscita della prova e autogestire il combattimento, ma saremo noi a determinare il vostro voto finale.

    - Prima parola d'ordine, creatività.
    Nel canon, di questi demoni si dice poco o niente, quindi sentitevi liberi di inventare come vi attaccheranno o come vi metteranno i bastoni fra le ruote. Per farvi un'idea su di loro, vi basterà una ricerca google.
    I demoni sono affiliati a un peccato capitale, anche qui vi lasciamo libertà sul come gestire la cosa [Potrebbe influenzare il vostro pg, il loro comportamento, o altro...].

    - Seconda parola d'ordine, logica.
    Avete un massimo di 2000 parole per il posto. Orientativamente, metà dovrebbe ruotare sulla creazione dell'artefatto e metà sul combattimento.
    Non dovete usarle tutte e la lunghezza non conta ai fini del voto, ma vi invitiamo ad accompagnare il vostro post a uno spoiler dettagliato in cui motiverete ed espliciterete le scelte dietro la creazione dell'artefatto e della strategia che avete impiegato contro il demone.

    - Per qualsiasi dubbio, mandate un mp a questo account o cercatemi su Telegram [So Lillo So Lorenzo].

    Link utili:
    - Lista di creature e piante
    - Lista di legni e particolarità
    - Manuale di magitecnica

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    Harry Wood
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    Gli esami, erano un qualcosa che voleva dire essere al termine di quel biennio a Hidenstone, un primo passo verso la fine del suo percorso di studi seppur ancora lontano tutto sommato. La location scelta per quell'esame era decisamente interessante, una sorta di labirinto, il laboratorio aveva tutto quello che serviva per far si ogni oggetto fosse perfetto, non mancava nulla, e quella era decisamente la parte della Magitecnica. Ascoltò le parole del professore, costruire l'oggetto era parte di quella materia ma avevano un limite di cinque materiali, doveva scegliere bene cosa usare per costruirlo, serviva per andare oltre un ostacolo. Si guardò in giro e mise sul bancone di lavoro delle assi di legno, cercò quelle di abete e ne prese un paio di buone dimensioni e maneggevoli, prese un po' di chiodi metallici, tre liane della foresta tropicale, e una squama di Torpedo Californica, uno dei pesci più potenti del mondo sul piano elettrico. Quindi portò il tutto sul banco di lavoro e iniziò a mettere la colla sulle assi per unirle insieme, poi tagliò la parte in fondo per avere una buona impugnatura. Nel centro dell'oggetto che stava costruendo fece un piccolo spazio dove mise la squama di Torpedo Californica, poi mise i chiodi nella parte superiore, dopo aver fatto dei piccoli fori d'aiuto con un trapano, doveva fare un giro completo di chiodi per far si che funzionasse. Dette un occhiata a quanto fatto, era soddisfatto. Porse infine le mani su di esso per incantarlo, si concentrò sul potere che voleva attivare, quello elettrico.

    Dammi la forza, dammi l'elettricità. Fai che quando mi servirà l'elettricità mi dia la forza di colpire qualsiasi nemico.

    Fece un bel respiro e sentì come se il potere dell'elettricità fosse passato dentro quell'oggetto, quella mazza chiodata elettrica che aveva creato. Con l'oggetto appena sistemato e incantato si diresse verso il chiostro, entrò in quella specie di porta, e la pace del momento venne interrotta da un demone, da una figura sinistra, era di ostacolo tra di lui e il portale, e se non l'avesse sconfitto non lo avrebbe mai raggiunto, o almeno solo tenuto a bada. Era una specie di volpe, aveva più code e sembrava essere molto agguerrito dato che era entrato nel suo territorio.

    Ehi, non ti voglio fare del male, voglio solo raggiungere il portale.

    Niente da fare, gli occhi di quel demone si illuminarono, divennero rossi e con due delle code provò a colpirlo lateralmente, poi sentì come se qualcosa entrasse nella sua mente, vide come passare dei frammenti di ragazze in bikini che lo chiamavano a loro, a fare dei passi avanti per entrare nel loro harem riservato e passare del tempo con loro.

    Harry, harry, ti aspettiamo, siamo qui, tutte per te. Non vuoi divertirti? Non vuoi averci solo per te?

    Sentiva passare la voglia nella sua mente, la voglia di seguire quelle voci, quelle belle donne sensuali e piacevoli. Ma sapeva che era un potere dei demoni, doveva resistere, sapeva che non erano reali come cose.

    No, lasciatemi stare, non siete vere, siete solo una tentazione, una tentazione lussuriosa. Non ci riuscirete a tentarmi.

    Fece quattro giri in senso orario con la bacchetta puntata verso il demone, poi disse la formula magica.

    Boreolum!

    Dalla bacchetta si sprigionò una fonte d'aria che divenne un turbine che si scagliò verso lo stesso bersaglio, ciò almeno lo impensierì, poi sapendo che era impossibile da combattere decise di optare per qualcosa di erboristico, era importante far vedere che sapeva sfruttare anche la magia verde. Tracciò in aria un cerchio in senso orario con la bacchetta, puntando nel frattempo una pianta che aveva vicina, poi andò di formula magica.

    Flos Polleo!

    Una scintilla rosa che andò a colpire la pianta, inducendola a liberare una bella nuvola di pollini. Poteva essere utile per occultare la vista al demone. Però doveva indirizzarla verso il medesimo e voleva sfruttare la forza del vento a suo favore. Ma prima che potesse agire vide come il demone provò a colpirlo con una delle code, per fortuna riuscì a evitarla per un soffio spostandosi proprio all'ultimo momento, era tosto come avversario.

    E' andata bene, ci devo mettere maggior attenzione.

    Quelle cose nella sua mente sparirono di colpo dopo qualche tentativo di resistenza mentale in più, aprì nuovamente gli occhi e davanti a se aveva ancora il demone. Per interrompere il flusso con la mazza chiodata dette un colpo preciso su una delle code che aveva accanto. Vide come la scarica elettrica arrivò fino alla base della coda. Entrambe tornarono indietro, era giunto il suo momento di contrattaccare. Quindi fece una spirale con la bacchetta, una spirale a tre giri e poi dette dette una scoccata verso la direzione del demone, quella in cui voleva spingere la nuvola di polline. Disse la formula magica.

    Ventus!

    La nuvola si diresse dove voleva, proprio davanti agli occhi del demone. La cosa riuscì a bloccarlo temporaneamente. Doveva approfittarne per andare via, doveva intrappolare il demone. Tracciò una S con la bacchetta e dette una scoccata verso il demone. Disse nel contempo la formula magica.

    Salus Templi!

    Girando intorno al demone gettò del sale bianco che poteva intrappolarlo facendo un cerchio di sale. Provò nuovamente a colpirlo con una delle code il demone, ma fu più attento e preciso nell'evitarla, scivolò a terra ma si rialzò subito. Fu ancora una volta la mazza elettrificata con un colpo preciso a farla rientrare nel cerchio che chiuse subito. Quindi volle fare l'ultima mossa prima di provare a raggiungere il suo obiettivo, con la bacchetta disegnò due linee orizzontali per poi farne una verticale prima di concludere direzionando la bacchetta verso il demone. Disse quindi la formula magica.

    Tutela Fulgur!

    A quel punto una gabbia di fulmini intrappolò il demone al suo interno. Era il suo momento di uscire ma provò ancora a tentarlo con la lussuria, la stessa voce, le stesse donne che lo chiamavano a se.

    Harry, tesoro, siamo qui per te, non ci lasciare, lasciaci fare di te quello che vuoi, vieni qui.

    Chiuse gli occhi per qualche attimo cercando di fare nuovamente resistenza, non doveva cadere nel tranello, non doveva cascare nel tentativo che lo stava chiamando a se. Ci stava per cascare, fece due passi verso il demone.

    Si, sono vostr...

    poi però con tanta forza di volontà riuscì ad aprire gli occhi.

    Mai e poi mai, demone tentatore!

    Aveva il portale davanti e con uno scatto raggiunse lo stesso, evitò un colpo di coda dello stesso demone, che sembrava infuriato, ancora più di prima. Ma finalmente riuscì a toccare il portale ed entrare nello stesso, era salvo.

    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato" | Scheda | Stat.
    RevelioGDR


    Per la costruzione del suo oggetto, una mazza chiodata con poteri elettrici, Harry usa delle assi di legno di Abete, essendo il più resistente, dei chiodi metallici per far passare l'elettricità quando colpisce il demone, delle liane della forestra tropicale e una squama di torpedo californica, uno dei pesci più elettrici del mondo, per sfruttare il suo potere elettrico. Utilizzata la colla extra-forte istantanea babbana e un trapano per fare i fori per mettere i chiodi nel legno. Nel combattimento con Kitsune utilizza prima un tentativo di diplomazia ma senza riuscire, poi inizia a combattere. Nel duello usa questi incantesimi, il Sortilegio Turbinante per danneggiare il demone, l'incanto impollinante per alzare una nuvola di polline da una pianta per annebbiare la vista del demone, il Ventus per spostare la nuvola di pollina verso il demone, l' Incanto Salino per chiudere il demone in un cerchio rituale e infine la Gabbia elettrificata per bloccare il demone, poi raggiunge il portale. Nel frattempo evita diversi colpi di coda del demone, che respinge con l'elettricità della mazza chiodata incantata, e prima viene tentato senza successo dalla lussuria delle donne che gli fa vedere il demone nella mente, mentre nel secondo tentativo sta per cascare nel tranello del richiamo della lussuria del demone poi si riprende a un passo dalla trappola.

    1. Nome: Sortilegio Turbinante
    Classe: Elementale
    Formula: Boreolum
    Movimento: quattro giri in senso orario
    Effetto: l’aria mossa dalla bacchetta si trasforma in un turbine che si scaglia in avanti, travolgendo ciò che incontra fino ad esaurirsi.
    Note: con Intelligenza >15 può sbalzare all’indietro il bersaglio e trascinarlo via con sé; con Intelligenza >25 può provocare malus ad intuito e destrezza in seguito alle rotazioni provocate dal turbine; con Intelligenza ≥ 35 può centrare più bersagli in fila

    2. nome: incanto impollinante
    classe: Erboristico
    formula: Flos Polleo
    movimento: tracciare in aria un cerchio in senso orario
    effetto: genera una scintilla rosa che, impattando su una pianta, la induce a liberare massivamente una nuvola di pollini e/o petali
    note: petali e pollini hanno un marcato odore e possono occultare la vista, inoltre possiedono tutte le proprietà proprie di polline, aroma e petali della pianta.
    Con EMP>15 si può scegliere se scatenare solo polline, aroma e/o petali; con EMP>25 la nube può essere indirizzata verso un bersaglio preciso; con EMP>35 i petali hanno proprietà taglienti e provocano danni pari a metà del d20 con relativi bonus e malus.
    Con Nera1, è possibile far marcire la pianta e liberare tramite questo incanto tossine e veleni; con Elem1 è possibile impiegare gli aromi liberati a scopo purificatore/esorcistico, anche per placare il Mystes; con Astro1, la magia può agire su più piante della stessa specie contemporaneamente.
    Con Verde 1, la pianta guadagnerà una relativa senzienza, che le consentirà di liberare ulteriore polline nei turni seguenti su volontà del mago, purché questi consumi una azione o una mezza-azione; con Verde 2, il mago può tramite questa magia far fiorire la pianta; con Verde 3, la pianta inizierà ad espandersi fino a creare una sorta di campo/muro, in base a cosa può aderire, e manterrà la propria nube finché il mago lo desidererà o sarà estirpata.

    3. Nome: Sortilegio del Vento
    Classe: Elementale
    Formula: Ventus
    Movimento: tracciare una spirale a tre giri e scoccare in una direzione precisa
    Effetto: solleva una folata di vento che causa malus ai nemici, in base al valore di Intelligenza del mago che lancia Ventus.
    Note: Incanto Metereologico. Può provocare malus a Destrezza, alla riuscita delle azioni e status Lentezza.
    Se il bersaglio ha Resistenza inferiore di almeno cinque punti all'Intelligenza del mago, può cadere.
    Con Intelligenza >20 la magia si protrae fino al turno successivo. Con Intelligenza >30 l'effetto è considerato Tempraneo.

    4. Nome: Incanto Salino
    Classe: Esorcismo
    Formula: Salus Templi
    Movimento: Tracciare una S e scoccare in avanti
    Effetto: genera dalla bacchetta un getto di sale bianco da esorcismo
    Note: con Cor<25 provoca danni senza malus sugli spiriti; con COR≥25 provoca anche malus quali accecamento o avvelenamento; con COR ≥ 35 provoca danni pieni e malus extra in tutte le creature oscure. In caso si possegga Duello1, si possono attivare effetti aggiuntivi in funzione delle altre proprie skill. Se si possiede Rune1, è possibile usare la magia per tracciare simboli magici o anche un cerchio di sale attorno a sé a scopo protettivo; con Difesa1, si potrà generare una nube di sale attorno a sé a scopo difensivo per un turno; con Poz1, sarà possibile salare un liquido con questa magia; con Elem1, è possibile versare il sale sulla terra per impedire l'attecchimento di piante, anche non oscure; con Div1, rende visibili gli spiriti colpiti anche a chi prima non li percepiva; con Med1, consente di cauterizzare una ferita oscura(ma causa danno pieno); con Ment1 può favorire un esorcismo (ma causa danno pieno); con Tec1 è possibile usare il sale per ripulire dalla magia nera un oggetto.
    Gli effetti sopra descritti, nel caso non si possegga Duello1, si attivano possedendo la skill necessaria, ma di secondo livello.

    5. Nome: Gabbia elettrificata
    Classe: Elementale
    Formula: Tutela Fulgur
    Movimento: Disegnare due linee orizzontali con la bacchetta poi farne una verticale direzionando infine la bacchetta verso la creatura che si vuole intrappolare
    Effetto: Crea una specie di gabbia di fulmini che intrappola al suo interno delle creature magiche di medie e grandi dimensioni.
    Note: Questo incantesimo non funziona con le creature di piccole dimensioni che riuscirebbero a scappare dalla stessa. Con la skill Incantesimi I chi lancia l'incantesimo ha un +2 al dado. Per liberare la creature basta il Finite Incantatem. Se l'animale prova a superare la gabbia non viene folgorato ma si stanca.
     
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    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato"

    Che Aidan fosse un amante dei videogames (oltre che delle ragazze) era ormai risaputo. Ma ancora non si sapeva che, tra i videogiochi, c'era un genere, molto in voga negli ultimi anni, almeno tra i più nerd, che detestava con tutto il suo cuore. Non perché erano brutti, fatti con una grafica di merda (non stiamo mica parlando di Minecraft, anche se...quasi quasi...con la magitecnica potrebbe entrarci). Questo genere di cui sto cercando di parlarvi ha sempre una grafica spettacolare. Aidan li odia solo perché detesta quando i boss lo uccidono con un solo colpo, mentre lui per tentare di sconfiggere il boss deve colpirlo almeno un centinaio di volte. Poi, ovviamente questi nemici sono sempre grandi quattro, cinque, sei volte il suo personaggio. Stiamo parlando dei Souls-like, come vengono definiti. Giochi come Dark souls sono, per Aidan la prova che la malvagità più malvagia(?) esiste e sono i programmatori dei giochi di questo genere.
    Tutto questo per dire che fra pochi secondi, Aidan si troverà letteralmente in un gioco souls-like dal vivo ed ancora non ne è a conoscenza. Quindi, divertiamoci a farlo sclerare anche nella versione dal vivo di Dark souls.
    Il nostro inconsapevole guerriero (magari samurai, viste le creature?) Aidan, si trovava già nella riproduzione fedele dell'aula del professore più figo dell'accademia (non sto corrompendo il prof, giuro) e rimase fermo ad ascoltare il prof morrigan che stava cominciando a spiegare ciò che dovevano fare.
    “Ok, la prima parte sembra piuttosto semplice: Devo creare un'arma. Prof, spero me la faccia tenere, però! Non mi dispiacerebbe avere un'altro giocattolino, oltre la mazza, sa?” disse alzando lo sguardo verso l'alto, come se il professore fosse sul soffitto, o in cielo, se non c'era il soffitto (Come quella famosa casa molto carina, in via dei matti numero zero(?)).
    Poi ascoltò la seconda parte dell'esame, cioè dcao. Assottigliò lo sguardo per vedere il portone (manco fosse miope). “Oh no..” mormorò ascoltando cosa avrebbe dovuto fare dopo, ricordandosi, appunto, i videogiochi che tanto odiava.
    Ma non si demoralizzò. Avrebbe completato quell'esame per la gloria...e per la promozione, ovviamente.
    Quando il professore finì non poté non fare un commento “Mi aspettavo una cosa tipo 'possa la fortuna essere sempre a vostro favore.' oppure 'Che gli Hunger Games abbiano inizio!' Ma lei non è così malvagio e soprattutto non ha quella ridicola e orribile capigliatura bianca e riccia, con tanto di rosa gigante in testa” (Aidan coi film/libri babbani ci andava sempre a braccetto).
    Un sorrisino divertito e si mise subito a lavoro. “Allora, non ho idea di chi troverò in quel cortile, quindi dovrei creare un'arma generica ma decisamente figa. Ma cosa potrei creare? Però potrei aiutarmi con le creature...magari posso usare un'arma che possa essere efficace su tutti e sette i mostri...o magari posso fare un'arma che mi piacerebbe maneggiare ma che sia abbastanza utile per combattere queste creature...che poi è la stessa cosa di quello che ho detto prima, solo che posso creare un'arma figa. Tipo una spada...o uno spadone a due mani.” Nel frattempo che parlava da solo ad alta voce si era avvicinato alla vetrina dei materiali.
    “O magari potrei crearmi uno strumento musicale. Immagina che figata sconfiggere i mostri usando una bella chitarra elettrica. Cazzo sì! La chitarra potrebbe essere la figata più figata di tutte! Però non sono bravissimo a suonarla...potrei imparare, però...o magari potrei provare ad incantarla, in modo che mi aiuti a suonarla...o una cosa del genere..”
    Si voltò poi verso la vetrina dei materiali vegetali. “Mi sa che farò per davvero una chitarra. Una stratocaster. Magica. Che suoni senza bisogno di un amplificatore. E che, con le onde sonore mi stordisca qualsiasi creatura si trovi in quel posto. Così posso sconfiggerlo senza problemi...spero. Però oltre che stordirlo potrebbe fargli male, anche...Vediamo.”
    Si avvicinò di più alla vetrina e osservò attentamente i legni presenti. “Sarebbe interessante se usassi un legno particolare, che non sia il classico legno che usano per fare le chitarre elettriche migliori. Ad esempio...” Si avvicinò ad alcune tavole di legno di ebano e le osservò con interesse. “L'ebano sarebbe interessante da usare...il colore di questo legno mi piace un sacco. Se non sbaglio lo usano per le tastiere...ma io vorrei crearci il corpo, con l'ebano. Non mi importa del suono che avrà, potrei sistemarlo con la magia o con qualche altro materiale... Mentre per il manico... potrei usare...” Si avvicinò ad un altro legno “Il larice! Mi intriga ed il legno mi piace molto.” Annuì soddisfatto dalla scelta. “infine per la tastiera posso usare o un altro legno, oppure un materiale animale. Un osso magari...Ma no, meglio un legno...perché non l'olmo? Deciso. Il corpo in ebano, il manico in larice e la tastiera in olmo.” Fece un sorriso soddisfatto e prese i tre pezzi di legno. “l'osso invece per i tasti. Mentre dovrebbero andare bene dei semplici fili di ferro per le corde. Adesso...i pick-up potrebbero servire? Non vorrei usarle, mi piacerebbe che la chitarra suoni senza bisogno di amplificazione. Devo riuscirci. Mentre una striscia di pelle per la cinghia.”
    Finita la scelta degli elementi, Aidan si mise a lavoro con la creazione della chitarra. Iniziò con il corpo, in ebano. E gli diede la classica forma di una stratocaster. Non volle colorarla, la preferiva grezza, per questo aveva scelto l'ebano. Si limitò solamente a levigarla. Poi, finito il corpo, passò al manico, ventidue tasti e, ovviamente, la paletta. Incollò tutti i pzzi e si dedicò alle scritte. Unica differenza con la vera stratocaster: Il nome inciso. Naturalmente non voleva mettere 'fender' sulla paletta. Quindi optò per il suo nome, inciso con la bacchetta. Poi osservò pensieroso la paletta “Ma se ci mettessi una runa su questa paletta? Magari mi aiuterebbe con quello che voglio fargli fare...” Si guardò intorno, continuando a pensare. “ma si! Magari funzionerà pure!”
    E quindi incise la runa Thurisaz dopo il suo nome ed anche la parola 'magicaster' in piccolo. “Sì, magari se mentre ti suono mi produci una bella scarica elettrica contro il nemico non sarebbe male. Che ne dici, lo farai?”.
    Dopo aver fatto questo, unì i due legni e quindi si dedicò alla creazione dei tasti, del capotasto e anche di un plettro in osso. Solitamente i tasti erano creati in metallo, ma Aidan decise di utilizzare un osso animale trovato tra i materiali.
    Dopo aver fatto questo, ci mise i fili, provò ad accordarla, utilizzando sempre l'osso per creare le chiavi ed infine la chitarra era pronta da suonare. Adesso doveva davvero suonare però. Quindi fece come aveva spiegato il professore: Impose le mani sullo strumento e si concentrò sul fatto che quella chitarra riuscisse a produrre suono e contemporaneamente delle scariche elettriche abbastanza potenti da stordire un'avversario. Sistemò la fascia in pelle alla chitarra ed adesso lo strumento era completo al cento per cento.
    “E adesso...vediamo se funzioni.” Indossò la chitarra e si preparò mentalmente al combattimento che avrebbe dovuto affrontare.
    “Siamo pronti? Siamo pronti.” Un passo avanti e finalmente si ritrovò sul cortile di quel castello. Attese. Non vide ancora nessuno. Aidan si guardò intorno in attesa di qualche segnale. “Magari evito il combattimento e quindi posso andare avanti...”
    Fece un passo verso il portale e contemporaneamente, da dietro uno degli alberi, come se fosse apparso dal nulla, un gigantesco essere gli barrò la strada e con la mano cercò di colpirlo. “MERD...” Un salto indietro dallo spavento gli evitò un bel volo. “Aaaah se non sbaglio tu sei un Oni. Dovresti calmarti. Guarda, proviamo a darti una calmata con questa!”
    Il mostro però decise che l'albero in cui si era 'nascosto' non gli piaceva, quindi decise di sradicarlo “Merda...” quindi, con la chitarra tra le mani si diede alla fuga, mentre l'albero veniva lanciato verso di lui. Un paio di rami, spezzandosi, colpirono la schiena del dioptase che si stava per riparare dietro la fontana al centro del piazzale. “MI HAI STRAPPATO LA MAGLIETTA. ORA DEVI PAGARMELA. Oppure me la paga il professor Ensor. Eh? Eh?!”
    Diede una sbirciata, alzando la testa oltre il muretto della fontana e vide che il simpatico e calmissimo mostro si stava divertendo a distruggere pezzi di aiuole e lanciarli ovunque. Probabilmente lo stava cercando, però era fermo di fronte alla strada per il portale.
    “Ok Magicaster(?) vediamo se funzioni davvero.” Aidan finalmente uscì dal suo nascondiglio. Gambe divaricate, testa rivolta verso il basso a guardare il suo strumento musicale, i capelli lunghi che gli coprivano il viso ed il ghigno che si era formato sulle sue labbra. Le dita della mano sinistra premettero i tasti per formare il primo accordo di una canzone che sarebbe stata perfetta per l'occasione. “Sai fare l'headbanging, coso scemo? No? Allora ti insegno io!” E così cominciò a suonare il pezzo che aveva in mente. Niente melodia romantica, niente brano tranquillo e simpatico. No. Cominciò a suonare Psychosocial degli Slipknot! Dalle corde della chitarra il suono era spettacolare e, con sua grande soddisfazione (se il master lo consente(?)) le scariche elettriche cominciarono a scaturire dalla paletta della chitarra, andandosi a schiantare direttamente contro il mostro che, oltre a coprirsi quelle che dovrebbero essere le orecchie (Sì, perché la musica suonava come se fuoriuscisse da un amplificatore davvero potente). Il dioptase continuò a suonare per un po', mentre si avvicinava a lui, finché non lo vide inginocchiarsi sul terreno, evidentemente stordito dalla musica e dalla scarica elettrica. Ovviamente con se aveva la sua fidata bacchetta (la mazza l'aveva lasciata nel dormitorio.) Appena lo vide accasciato, prese la bacchetta e... “Reducto!” L'incantesimo colpì il mostro che, però non venne scaraventato in aria. Anzi, lo fece rinsavire e quindi tornò a sbraitare ed a gettare cose in aria. “Eccheccazzo.” Aidan riprese la sua corsa, cercando di evitare le pietre e i rami che lanciava il mostro, gli girò intorno, di corsa, sperando di confonderlo e si fermò nuovamente, ricominciando a suonare sempre lo stesso pezzo degli Slipknot. Onde sonore e scarica elettrica colpirono di nuovo il mostro che ritornò in ginocchio a tenersi la testa, urlando di dolore e forse fastidio. “Ringrazia che non la sto cantando!” gli urlò il dioptase. “Vogliamo smetterla? Posso andarmene da questo posto? Che già detesto Dark souls e non ho la minima intenzione di continuare a giocarci nemmeno dal vivo!”
    Il mostro sembrava tranquillo. Aidan smise di suonare e, piano piano provò ad avvicinarsi al portale. Si trovava a pochi metri quando una pietra colpì in pieno la gamba del ragazzo che urlò incazzato. “BRUTTO STRONZO, MI HAI FATTO MALE!” Il mostro sembrava tornato in se, più incazzato. “Ma la smetti?” Di nuovo, riprese a suonare, stavolta con più carica e cattiveria di prima. L'energia elettrica sembrava più potente di prima, tanto che il mostro cadde seduto a terra ancora tenendosi la testa.
    “Visto che non voglio farti tanto male, ma sei comunque stronzo e mi hai fatto incazzare” Mormorò il dioptase, dopo aver finito di suonare. “Ti rendo innocuo e magari ti calmi un pochino.” Puntò la bacchetta contro il mostro, si concentrò al massimo, osservò il mostro assottigliando gli occhi e urlò... “PAPERANTE!” il mostro, dopo essere stato colpito si trasformò in una gigantesca paperella di gomma. Un sorrisetto soddisfatto, osservò la sua chitarra nuova, le accarezzò il corpo “Grazie per questo spettacolo. Spero che mi servirai ancora.” E così, mettendosi la chitarra dietro la schiena, si incamminò trionfante verso il portale. “Basta più dark souls. Da adesso solo fortnite, che è più tranquillo.”
    Aidan Hargraves

    "
    .Accetti ogni dettame, senza verificare. Ti credi perspicace. Ma sei soltanto un altro dei babbei
    "

    Dioptase, 18 anni

    code by ©#fishbone




    OK, ANDIAMO CON LO SPIEGONE. O ALMENO PROVIAMOCI.
    Aidan ha voluto essere originale. Quindi ha deciso di creare una chitarra "elettrica" che ha battezzato con il nome di 'magicaster'.
    Come legni ha usato: L'ebano come corpo. Il motivo...Per Aidan è perché lo trova davvero figo, infatti lo lascia pure grezzo, senza dipingerlo. Ma in realtà è perché lui è attratto a questo legno perché, diciamolo, è uno fuori dagli schiemi...mezzo pazzo. Non come Blake, ma quasi dai. Poi, stessa cosa per il manico ha scelto l'olmo, perché dai...tutto sommato è un bravo ragazzo. La tastiera invece l'ha fatta in Larice per via della sua resistenza e, magari per aiutarlo a rendere quello strumento abbastanza potente, viste le sue proprietà. Mentre i tasti, le chiavi e un plettro in osso. Le corde in ferro.
    Ha voluto inciderci la runa Thurisaz sperando che lo aiutasse a fare in modo che, suonando lo strumento, questo producesse anche delle scariche elettriche che stordiscono l'avversario.

    Ora, per il combattimento, Aidan si scontra contro l'oni. Usa spesso la chitarra e pochi incantesimi, perché voleva concentrarsi sul potere dello strumento.
    Gli incanti utilizzati sono:
    Nome: Sortilegio Defenestrante
    Classe: Offensivo
    Formula: Reducto
    Movimento: Puntare il bersaglio
    Effetto: Scaraventa violentemente l'avversario o l'oggetto in aria. L'oggetto, se colpisce qualcuno, causa danno. Se scaglia un essere vivente, esso subirà danni in funzione della violenza della caduta (non danno pieno)

    Nome: Incanto Paperiforme
    Classe: Trasfigurazione
    Formula: Paperante
    Movimento: puntare la bacchetta verso la creatura.
    Effetto: trasfigura la creatura colpita in una o più paperelle di gomma.

    Ecco qui il suo esame. Ciao
     
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    BENJAMIN D'ANGELO
    Se so cos’è l’amore, è grazie a te.

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    PARLATO - PENSATO - NARRATO

    Dopo aver concluso l’ esame di Divinazione e Astronomia Benjamin si recò nell’ laboratorio di Magitecnica per sostenere l’ esame di Magitecnica Difesa contro le Arti Oscure e Verde. Avrebbe dovuto costruire un oggetto di supporto nella prova. Non voleva di certo sbagliare in tutte tre le materie. Ascoltò le parole e si accorse che lui aveva a disposizione soltanto 5 materiali da mettere insieme. Così provò a costruire un oggetto di supporto. Il primo materiale che aveva intenzione di usare fu l’ acciaio che fu largo esattamente 5 cm con spessore da 1,27 cm e lungo 0,9 cm. Doveva riscaldare l’ acciaio mettendolo in una fornace già pronta con dentro il secondo materiale che avrebbe utilizzato il carbone che mise sotto e l’ accese poi provò ad infilarci dentro l’ acciaio lasciandolo fondere alla temperatura di 870 gradi centigradi levandogli le impurità come lo zolfo e il silicio per renderlo molto più resistente. Quando l’ acciaio raggiunse la colorazione che andava dal giallo arancio lo tirò fuori mettendolo su un’ incudine. Lo appoggiò per cominciare a forgiare la spada. Colpì il metallo con un altro materiale il martello che lo fece girare parecchie volte poi lo rimise dentro alla fornace per scaldarlo di nuovo per mantenere l’ elasticità dell’ acciaio curvandolo e limandolo dando forma della spada. Una volta soddisfatto del lavoro.

    ‘Mi piace! Ora si va avanti e non si torna indietro’

    Pensò Benjamin mentre guardava il suo lavoro con un sorriso stampato sul volto che gli diceva da bravo costruttore in quel momento poteva continuare a costruire quell’ oggetto e cominciò a forgiare la punta della spada poi proseguì con la curvatura facendo i due bordi: il primo lo fece lungo e affilato partendo dalla punta che costruisce il taglio per sconfiggere il demone mentre il secondo lo fece più corto e spesso che andrà a costruire la parte dorsale della lama. Poi attorcigliò l’ ultima parte della lama dove avrebbe aggiunto l’ impugnatura. Dopodiché prese una mola e una lima per dare una forma alla spada che in quel momento stava creando. Prese anche una miscela in argilla che cosparse su tutta la lama lasciando il bordo non trattato e la rimise sulla fornace per riscaldarla per farla diventare la parte più flessibile e affilata. Mise a tempere la spada velocemente nell’ acqua facendola diventare più dura. Riscaldò nuovamente la lama a una temperatura di circa 200 gradi centigradi dopo averla temprata e poi lasciò raffreddare a temperatura ambiente. Sarebbe servito per bilanciare la lama tra la flessibilità e durezza. Poi Benjamin avrebbe rimosso la miscela d’ argilla dalla lama e molò il filo affilandolo. Dovette prendere una pietra dove pulì la lama per affilarla. Per poter fare due fori utilizzò il trapano per infilarsi meglio l’elsa. Benjamin per costruire l’ impugnatura provò il legno di ontano che tagliò con un termine inglese quarter-saw nella parte termale della lama, poi istallò due tasselli con perni di rame e li avrebbe uniti alla parte terminale della lama. E infine unì l’ elsa alla lama e per unire il tutto la mise a saldare nella fornace e infine controllò se non tentennava e la prese soddisfatto.

    “Dammi il potere di affrontare il demone che avrò davanti a me.”

    Disse Il secondino in quel momento mentre mise le mani sopra ad esso per dargli il potere dell’ acciaio chiamato Spirale Perforante e fece un bel respiro profondo quando sentì fluire dentro sé quella nuova forza. In quel momento sapeva benissimo che aveva ancora due prove da superare. Magia verde e Difesa Contro le arti Oscure...

    ‘ Ancora lui... te pareva ma che rabbia... però! Deve sempre farmi fare le prove più difficili ... prima di poter passare al terzo eh?’

    Pensò Benjamin mentre la sua faccia fece un’ espressione tra la preoccupata e nello stesso tempo coraggiosa. Non era facile per lui, era un professore che non gli stava proprio simpatico ma purtroppo in quel momento sapeva bene che non poteva fare soltanto le materie che andava bene... a scuola doveva tentare di impressionarlo così Benjamin varcò la porta con la spada appena creata e guardandosi accorgendosi che all’ interno sembrava tranquilla, ma invece no! Fece un salto quando vide una figura orribile sembrava un demone e aveva la forma di un Oni ...

    <i>‘Ma che cosa ci fa lì ? Non è che sta proteggendo qualcosa?’<i>

    Pensò il secondino mentre notò con i suoi occhi celesti un portale che doveva riuscire a superare. Non era uno che combatteva ma doveva tentare almeno a parlaci, ma fu tutto inutile...

    “Scusami mi faresti passare dal portale ?”

    Domandò Benjamin cercando di superare quella figura che non era facile perché gli rispose con un tono talmente arrabbiato.

    “No!”

    Esclamò la figura che lo guardava aveva l’ aspetto di un gigante con occhi bianchi e una maschera colorata che era rossa e sulla mano destra aveva una mazza chiodata. In quel momento la sua voce era impresa di rabbia che lo attaccò facendogli ricordare nella sua mente: la scena in cui si era arrabbiato odiando il padre della sua ex ragazza... di cui era stato un tempo innamorato.

    “ Benjamin! Ti odio a morte ... farò di tutto per vederti morto.”

    Pronunciò la figura chiamata Oni, demone giapponese che aveva davanti a sé, facendolo cadere e strappandogli la maglietta procurandogli alcune ferite sull’ addome. Cosi ancora arrabbiato con quella figura..parlò.

    “ Come ti sei premesso di ferirmi eh! Ora vedremo chi muore prima eh? Io o Tu. ”

    Disse il secondino dagli occhi azzurri e i capelli biondi cercando di governare quel sentimento che lo avrebbe dovuto portare al combattimento ma non sempre era facile perché a volte l’ ira poteva pendere il sopravvento che lo fece andare contro quella figura prima di poterla sconfiggere.
    “Stronzo..l’ hai voluto tu... e vedrai di che sono capace.”
    Disse Benjamin mentre cercava ancora una volta di ferirlo con la spada, ma purtroppo non fece in tempo a farlo che ricevette una mazzata chiodata in faccia che lo fece strillare...

    “Aia che dolore! Mi hai fatto male... Non ti lascio scampo stavolta e ora fammi studiare una strategia buona per sconfiggerlo una volta per tutte...”

    Esclamò Il secondino mentre si rialzò in piedi e senza pensarci due volte, la sua mente viaggiava già pensando a una strategia fare in quel preciso momento...

    ‘Vediamo che strategia potrei utilizzare: colpirlo con un forte colpo della Spada Spirale Perforante per tentennarlo e attaccarlo con gli Incanti Erboristici e Offensivi come un incanto impollinante per disturbargli la vista e un incantesimo di Schiantiamo forse mi è utile poi infine un colpo finale di Spada Spirale Perforante che lo stende a terra ... '

    Sapeva che i demoni odiavano gli incantesimi di Magia Verde e Difesa contro le Arti Oscure, ma prima avrebbe colpito l’ oni con la spada che si era costruito e così Benjamin lo colpì talmente forte che il gigante cominciò tentennare sotto al suo tocco ma non cadde. Poi lui si posizionò davanti alla figura con il catalizzatore e come primo incanto di Magia Verde.

    “Flos Polleo!.”

    Esclamò Il secondino con un coraggio che non aveva mai avuto: provocò una nuvola rosa che andò verso il bersaglio che lo avrebbe inseguito per ostacolare la vista dell’ Oni, anche se non era l’ unica soluzione che egli aveva prima di afferrare l’ attacco finale con la Spada Spirale Perforante. Infatti puntò la bacchetta davanti all’ Oni e pronunciò con determinazione e coraggio che aveva in quel momento.

    “ Reducto!”

    Esclamò il giovane secondino una volta lanciato l’ incantesimo che lo lanciò in aria e infine roteò la spada per lanciare la Spirale Perforante che lo colpì in pieno che lo fece finalmente stendere a terra. Dopo aver combattuto lo guardò poi disse:

    “Finalmente ce l’ ho fatta!”

    Esclamò il secondino dai occhi azzurri e capelli biondi una volta raggiunto il portale che attraversò, ma il giudizio dell’ esame spettava agli insegnanti di Magitecnica, Magia Verde e Infine Difesa Contro Le Arti Oscure determinare se l’ aveva superato oppure no!




    Scheda - Statistiche - Outfit

    @yuiccia



    Ben ha utilizzato per costruire la spada di Acciaio chiamata Spada Spirale Perforante: Acciaio, Carbone, il martello, e usò anche l' incudine e infine usò mola e lima Per costruire l' elsa usò il legno di ontano e tasselli in rame e gli diede il potere dell' acciaio. Nel combattimento cerca di fare un pò di diplomazia ma non ha funzionato.. e viene ferito al suo primo attacco poi lo colpisce con la spada ma l' Oni non cadde e lo ferisce più volte poi usa la strategia colpendolo prima con la spada che aveva costruito e infine usa gli' incantesimi:

    nome: incanto impollinante Flos Polleo
    movimento: tracciare in aria un cerchio in senso orario
    effetto: genera una scintilla rosa che, impattando su una pianta, la induce a liberare massivamente una nuvola di pollini e/o petali
    note: petali e pollini hanno un marcato odore e possono occultare la vista, inoltre possiedono tutte le proprietà proprie di polline, aroma e petali della pianta.
    Con EMP>15 si può scegliere se scatenare solo polline, aroma e/o petali; con EMP>25 la nube può essere indirizzata verso un bersaglio preciso; con EMP>35 i petali hanno proprietà taglienti e provocano danni pari a metà del d20 con relativi bonus e malus.
    Con Nera1, è possibile far marcire la pianta e liberare tramite questo incanto tossine e veleni; con Elem1 è possibile impiegare gli aromi liberati a scopo purificatore/esorcistico, anche per placare il Mystes; con Astro1, la magia può agire su più piante della stessa specie contemporaneamente.
    Con Verde 1, la pianta guadagnerà una relativa senzienza, che le consentirà di liberare ulteriore polline nei turni seguenti su volontà del mago, purché questi consumi una azione o una mezza-azione; con Verde 2, il mago può tramite questa magia far fiorire la pianta; con Verde 3, la pianta inizierà ad espandersi fino a creare una sorta di campo/muro, in base a cosa può aderire, e manterrà la propria nube finché il mago lo desidererà o sarà estirpata.

    Nome: Sortilegio Defenestrante
    Classe: Offensivo
    Formula: Reducto
    Movimento: Puntare il bersaglio
    Effetto: Scaraventa violentemente l'avversario o l'oggetto in aria. L'oggetto, se colpisce qualcuno, causa danno. Se scaglia un essere vivente, esso subirà danni in funzione della violenza della caduta (non danno pieno) per distruggerlo e finalmente passare il portale.
     
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    "Nonesserefifonanonesserefifonanonessere.."

    Entrò nel labirinto quasi di corsa, prima di arrestarsi e cominciare a camminare con maggiori precauzioni, cercando di concentrarsi su quanto le stava intorno, e su nient'altro... Prima di sobbalzare considerevolmente, all'udire la voce del Professor Morrigan! Ah.... Degli altoparlanti.

    "Almeno non è la voce del Professor Ensor... Lui li fa venire eccome, i brividi bababividi!"

    Pensò, prima di tornare ad ascoltare le direttive iniziali del docente di Magitecnica. Nell'entrare in una sottospecie di chiostro, voltò di scatto la testa verso un'anziana donna dai capelli lunghi e bianchi, disordinati, e dai lineamenti orientali, che sembrava star facendo da guardia ad un portale. Ascoltò quanto disse loro l'insegnante... Ma che gli aveva appena dato una dritta in più??

    "Grande Prof!"

    Se non fosse stata stressata ed agitata oltre ogni dire, lo avrebbe applaudito.

    "Secondo me, mi è toccata Yamauba... Golosa come sono! Può pure cambiare d'aspetto, se non sbaglio.."

    Osservò il demone di sottecchi, ma con attenzione. Come nelle leggende che aveva letto su di lei, portava un kimono rosso, malridotto, ed aveva due bocche (la prima tra il mento ed il naso, come per gli esseri umani, e la seconda "in cima alla sua testa"!), entrambe larghe quanto la sua testa! E, da quel che ne sapeva, quel demone aveva paura del fuoco...

    "Benvenuta nel club!"

    Pensò, sentendo di star provando più una sorta di empatia per quel demone, che timore. Aveva solo un po' troppa fame, dopotutto!

    "..."

    Proseguiamo, va. Fortunatamente, la sua paura verso il fuoco era decisamente migliorata, da quando aveva "incontrato" Phoenix, Farfalla del Fuoco che si trovava dissimulata, come al solito, trai suoi capelli a mo' di fermaglio... E a forza di entrare nell'Aula di Difesa Contro le Arti Oscure e di accendere calderoni, naturalmente. Aibileen filò di corsa verso l'angolo-laboratorio dei Sempreverde Magici (?)... Ma, una volta giunta a destinazione, e presi tra le mani catalizzatore magico ed un bastone di legno di ciliegio, non tardò a riposare quest'ultimo al suo posto.
    ...
    Non ce la faceva. Non voleva far del male a quel demone! Doveva pur esserci un altro modo...

    "Farla sentire sazia... Ma la golosità va aldilà della fame, giust'appunto... Farle venire voglia di andare in bagno con un infu.. Ma i demoni vanno in bagno?"

    Mentre Aibileen si poneva tutti questi quesiti degni di nota, le venne anche un'idea decente. Circa. Più decente delle altre, se non altro! Si schiaffò, in onore di ciò, una mano sulla fronte, alla "perché non ci ho pensato prima?!".

    "Un infuso per il sonno! Non credo sia granché in vena di accettare doni, però..."

    Tu dici? Ok... Con quale arma avrebbe potuto, eventualmente, prendere meglio la mira per un "qualcosa di liquido" da far finire in una delle due enormi bocche del demone?

    "Una pistola! Come quelle delle battaglie di vernice colorata."

    Quante ne aveva fatte, con i suoi cugini? Nonché quella della festa di fine anno dell'anno scorso, in cui aveva "combattuto" con Addison. Prese delle belle manciate di valeriana e di lavanda, schiacciandole in un mortaglio fino a che non le vide ridotte in una poltiglia che, infine, mischiò con dell'infuso di melissa e camomilla, fino a che non ottenne una consistenza simile a quella di una tempera. Afferrò, poi, un pezzo di legno di sorbo, per il manico della pistola a tempera, nella speranza che il suo lato protettivo l'aiutasse a non sbagliare la mira, proteggendola facendo in modo... Di "colpire" per non essere mangiata! Dopodiché, corse verso la parte del laboratorio di Magitecnica, dove usò dell'argento per fabbricarsi il resto della pistola. Contava, in effetti, non solo sul lato calmo e pacato dell'argento per rafforzare l'effetto calmante della sua "tempera", ma anche sul fatto che il lato "femminile" del metallo appoggiasse la sua causa di "non far del male a quel povero demone donna", spingendolo, a quel modo, ad allearsi spontaneamente alla sua causa!

    "Spero di averci visto giusto..."

    Mantenne la ciotola con la "tempera ecologica" vicino a sé, mentre levigava il manico di sorbo. Pensò, agitatissima all'idea di dover combattere, anche se, il fatto di aver trovato un"alternativa al "far del male" al demone l'aveva un minimo rincuorata...
    Ovviamente, la parte più dura del lavoro, fu quella in cui si dedicò all'argento. Cercò, in tale manovra, di essere il più delicata ed attenta possibile. Infine, per unire il manico alla parte della pistola a tempera in argento, tirò fuori il proprio catalizzatore magico e, creando davanti a sé, puntando i due elementi qui sopra citati, una linea dritta verticale e poi, dal basso verso l'alto, una linea zigzagante che riprendeva quella che aveva tracciato poc'anzi, esclamò:

    << Elementa weldum! >>

    Vedendo le due parti dell'arma perfettamente unite, versò nell'ugello la "vernice ecologica e soporifera", e... chiese a Phoenix di aspettarla fuori dal labirinto. Quelli erano i M.A.G.O., e doveva affrontarli lei... Senza il suo famiglio. Salutò la Farfalla di Fuoco con le lacrime agl'occhi, poi scosse la testa per riprendersi, prima di uscire dal laboratorio, tenendo la pistola tra le mani, concentrandosi sul legame che aveva cercato di costruire trai vari elementi... E con la sua missione. La ragazza cominciò ad avvicinarsi al demone e al portale con passo lento, ma in maniera sempre più chiara ed inequivocabile.

    << T.. T.. Tu non hai fame? >>

    ... Ti sembra il momento d'imitare pubblicità viste alla televisione dei tuoi nonni babbani, Aibileen? A quanto pare... Yamumba sembrò prenderla in parola, comunque, perché la ragazza si ritrovò improvvisamente catapultata a terra, le mani rugose del demone che le bloccavano i polsi, e le due enormi bocche belle spalancate... Anvedi che muscoli, la demone-vecchina! Aibileen, senza riflettere, rifilò una ginocchiata nella pancia della demone, prima di rimettersi in piedi ed allontanarsi... Vedendo Yamumba urlare dal dolore e dalla rabbia, aprendo entrambe le due bocche, prese la mira e tirò quanti più colpi possibile alla prima ed alla seconda bocca! Vide la demone provare a rialzarsi in piedi e barcollare, lanciarsi verso di lei... Approfittò di una sua imprecazione per sparare di nuovo prima verso una bocca, poi verso l'altra.

    << S.. Scusami se ti ho fatto male... D.. Davvero... Sai, è meglio se ti fai una dormita.. >>

    Aibileen vide le ginocchia di Yamumba cedere... Il sonno sembrava star avendo la meglio! Non rimase a vedere fino a che punto, però, e, con uno scatto di corsa, sorpassò la demone che si ricollegava al Peccato di Gola, ed attraversò il portale.

    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato" | Scheda - Stat.
    RevelioGDR


    SPOILER (click to view)
    Aibileen, per cercare di neutralizzare Yamumba senza farle del male, decide di costruire una pistola a tempera da caricare con della "vernice" che la intorpidirà, facendola, progressivamente, addormentare!

    Materiali della pistola a tempera: Argento (per aumentare l'effetto "calmante" della Valeriana e della Lavanda, e dell'infuso di Melissa e di Camomilla, ma anche per aumentare l'intensità del legame dell'oggetto alla sua causa, in quanto le intenzioni sono di non far del male a Yamumba, una "donna-demone", e l'Argento si lega più facilmente alle appartenenti a questo genere) e Sorbo (il manico in Sorbo, scelto per il suo carattere protettivo verso chi lo utilizza, vuole aumentare le probabilità di chi lo utilizza di "azzeccare la mira").

    Piante che compongono la "vernice soporifera" usata: Lavanda e Valeriana (ridotte in poltiglia), e Melissa e Camomilla (in infuso), tutte scelte per le loro proprietà calmanti e "facilitanti" il sonno.

    Incantesimo usato: Elementa Weldum (per unire il manico in Legno al resto della pistola, in Argento.
     
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    Ed i M.A.G.O. iniziarono col botto. Letteralmente. Non appena entrato nel labirinto, finì coll’entrare in una versione 2.0 dell’aula di magitech. E per evitare problemi la voce del prof riecheggiò per la stanza, annunciando come quella prova avrebbe riguardato tre materie che adorava. Una cartuccia per tre gioiellini?! Crudeltà. Si mise subito a lavoro, non appena la spiegazione di Morrigan terminò, avvicinandosi alla teca est per prendere la pelle conciata del Nundu, della pelle di Occamy e una manciata di artigli di Vulpitrix ed un fascio di peli di Nascondombra. Nella teca opposta racimolò delle radici di Ruta, sibilando improperi nel lasciarsi sfuggire oleandri ed elleboro.
    Sul banco di lavoro iniziò a disporre i materiali, preferendo prendere dei blocchi in gesso che con un «Forma Depso» trasformò in una forma che poteva ricordare una graffa, ovvero la struttura della prima parte dell’oggetto che voleva creare. Il cervello lavorava febbrilmente -cosa strana per King- mosso probabilmente dai fantasmi di un passato non così lontano. Con un trapano elettrico -sia benedetto Morrigan!- praticò un piccolo foro nel punto di unione e due più piccoli all’estremità che passarono da una parte all’altra del calco, spostandosi poi verso i materiali messi a disposizione dal docente. Prese un blocco di alluminio che con un «Metalia Moldum» lasciò fondere in un bacile di pietra cui aggiunse della fibra di carbonio e di vetro per rendere più elastica e resistente la struttura. Posizionando il blocco creato sotto il beccuccio del bacile con il composto, grazie anche ai guanti in pelle di drago che aveva indossato sin dall’inizio delle operazioni, Nathan lasciò che il liquido vischioso entrasse per il foro praticato, usando poi un finite una volta conclusa l’operazione. Con un paio di colpi di martello lungo il calco, avrebbe portato alla luce quello che era un arco. La fedele arma della sua amica più cara. Con delle forbici tagliò strisce delle due pelli, intrecciandole tra loro fino a ricoprire l’intero sostegno, lasciando liberi i due forellini praticati. Aveva scelto il manto dell’animale africano per via della sua resistenza alla magia, magari in mancanza d’altro sarebbe potuto tornare utile anche per un effetto scudo sugli incantesimi; quanto alla pelle di Occamy l’aveva scelto per la caratteristica di giustospaziosità dell’animale, permettendogli di infilarlo in porzione ridotta nella tasca dei suoi jeans. Ma anche qui si parla per sogni ed aspirazioni. A completare l’arco mancava la corda. Quella dell’arma della sua amica era in acciaio, ma le aveva detto che il dacron fosse l’elemento migliore. Che il magitecnologo ne avesse una po’ nella sua scorta? Se sì, Nathan avrebbe plasmato un nuovo blocco di gesso rendendolo lungo e stretto, praticando un nuovo foro e lasciando colare il metallo che aveva subito lo stesso trattamento dei precedenti. Stabilizzato, avrebbe cercato di inserirlo nei forellini e provato a tenderlo fino a che si sarebbe detto soddisfatto. Ma un arco senza frecce che senso avrebbe avuto? Era quello il motivo per cui aveva preso le radici, gli artigli e i peli argentei dalle dispense dedicate alla Magia Verde. La sua materia preferita, l’aspirazione di una vita. Lavorò per prima le radici, servendosi del «muto» per renderle regolari, strette e lunghe. Il fatto che fosse tossica, scatenando ustioni gravissimi e vomito a fiotti solo un dettaglio perfetto per uno scorpione come lui. Quello però avrebbe fatto danni maggiori grazie agli artigli che, ancora una volta con un «muto», trasformò in un punte affilate e diamantine che saldò con una piccola colata di acciaio al corpo della freccia. Come piumaggio modellò ancora una volta del gesso per creare piccole scaglie-piumaggio in mercurio, un elemento iperattivo come lui. Ma il pezzo forte era la creatura che aveva imparato a conoscere nelle leggende legate al suo stato di nascita: il Massachusetts. La progenie di un demiguise e di un ghoul avevano dato vita a questi orsi argentei capaci di divenire invisibili. Con un forma depso lasciò che penetrassero fino a risultare ricami intricati sui corpi delle frecce che aveva assemblato, sperando che dessero il potere dell’invisibilità.
    Sul corpo dell’arco, con una serie di «atramenta», scrisse algiz, nel caso fosse stato possibile renderlo uno scudo; gebo, perché la buona sorte non era mai troppa, venne contrassegnata sulle punte di ciascuna freccia, insieme a Perth per il dono dell’invisibilità e laguz, la runa della rigenerazione, sulla faretra improvvisata creata con i rimasugli delle pelle di Occamy e nundu.
    Terminato il lavoro e disposto tutti i pezzi sul piano, Nathan cercò di entrare in contatto con loro, richiamando una serie di immagini favorevoli: la protezione per lui, la furia devastante delle frecce, l’invisibilità delle stesse, la rigenerazione, ma in particolare la capacità di andare sempre a segno.
    Ora non restava altro che scoprire chi si celasse per lui dietro il portale a nord del laboratorio. O meglio chi vi fosse a guardia. La figura era sempre stata fumosa, un puntino nella sua visuale periferica che aveva cercato di ignorare mentre si dedicava anima e corpo alla sua creazione.
    Il che era un paradosso perché quello davanti a lui aveva le sembianze di un orco. «Figooo, è un Oni-Wan-Kenobi!» Il problema era che fantasma o meno, demone o meno, restava pur sempre un orco scemo. E siccome lui non era da meno, con l’arco in tasca (sperava), la faretra sulla spalla, la bacchetta in mano, Nathan pensò bene di usare quest’ultima per provocarlo con uno sciame di farfalle incendiare davanti ai suoi occhi. O era uno? Fatto era che, dopo un grugnito, l’essere iniziò a ricambiare le attenzioni, cercando di caricarlo manco fosse un torero in una qualsiasi Plaza de Toros. Non riuscì a schivarlo come avrebbe potuto, finendone anche vittima di una sorta di lampo cremisi che lo centrò all’addome. Sembrava di essere ancora intero, eppure iniziò a sentir qualcosa di strano, un’emozione che per quanto l’avesse anelata negli ultimi mesi non era mai riuscito a provarla. L’ira.
    Nathan Parker King, da perfetto Wampus -oltre che Ametrin- iniziò a vedere rosso. Flipendi, reducto e incarceramus provarono a lasciare la sua bacchetta per attaccarlo non riuscendo neanche a sfiorarlo, l’essere, che lo stava allontanando dalla sua meta. L’aveva scaraventato a terra, facendogli battere dolorosamente il capo. Fu una manna. Chi l’avrebbe mai detto che un probabile trauma cranico avrebbe donato il potere della lucidità? Sputò del sangue sul pavimento lindo di Maverick, rialzandosi il ragazzino era sempre più arrabbiato, seppur non -forse- per via della malia del demone. «È tutto qui quello che sai fare?» Urlò, sfidandolo, mentre realizzava come gli incanti che aveva usato fossero prettamente offensivi. Solo quello. E che in tasca, nella sinistra, aveva un’arma di tutto rispetto. L’avrebbe presa, infilando la bacchetta al sicuro e prendendo una delle frecce che aveva creato. «Diana, dammi una mano», evocò la dea della caccia del Pantheon romano, mentre cercò di incoccare la freccia e mirare in direzione dell’Oni. Avrebbe avuto effetto con un demone come lui? L’avrebbe scoperto. Perché una dopo l’altra le frecce sarebbero state scagliate, muovendosi in circolo, con lo scopo di invertire i ruoli con la sua nemesi. Ora l’ira era solo e soltanto sua, tanto che afferrò nuovamente il catalizzatore, mantenendo con la sinistra l’arco, disegnando un cerchio che finiva con una stoccata al suo centro. «Lux Bulla», un incanto esorcistico avrebbe potuto fare meglio? Ed un «Salus Templi» avrebbe mai finito con il supportare gli effetti delle sue frecce che andavano sempre a segno?
    Se il suo ballo fosse andato come aveva desiderato sarebbe riuscito a raggiungere il portone e da lì la sua prova successiva.
    Nathan Parker
    King

    "
    The biggest misunderstanding about me is that I'm just a bratty, gobby idiot.
    "

    Ametrin
    Wampus
    Quidditch

    code by ©#fishbone


    Nathan segue il percorso di creazione di un oggetto appreso a lezione.
    Materiali animali e vegetali scelti:
    1. Nascondombra: prole di un demiguise e un ghoul. Ha un pelo lungo argentato, simile ad un orso. Del Massachusetts. Potere dell’invisibilità, tra gli altri.
    2. Nundu:il suo manto è molto resistente alla magia oltre che a qualsiasi arma conosciuta.
    3. Occamy: pelle - aggiustaspazioso
    4. Vulpitrix: artigli di vulpitrix che lasciano solchi profondi difficilmente rimarginabili, lasciando grandi cicatrici.
    5. Fusto in radice di ruta: È tossica, determina gravi ustioni cutanee e complicazioni sistemiche, come vomito e convulsioni fino alla morte.

    Altri materiali: alluminio per il telaio dell’arco misto a fibra di vetro e carbonio; dacron (se no acciaio) per la corda da tendere e acciaio per saldare legno di ruta a artigli di vulprix.

    Rune: algiz, nel caso fosse stato possibile renderlo uno scudo; gebo, perché la buona sorte non era mai troppa, venne contrassegnata sulle punte di ciascuna freccia, insieme a Perth per il dono dell’invisibilità e laguz, la runa della rigenerazione, sulla faretra improvvisata creata con i rimasugli delle pelle di Occamy e nundu.

    Potere principale arma: centrare sempre il bersaglio.

    Scelta arma: arco, perché Emma verosimilmente l’ha instradato nella sua passione, dandogli anche qualche informazione come il dacron.

    Fight: oni, ira. Ho cercato di rendere il Fight dinamico, con anche segni di ferite per Nathan. Cerca di liberarsi con frecce e incantesimi esorcistici per oltrepassare il portale.
     
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