Lezione di Alchimia: Biennio 21/22

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    Dioptase
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    Giada McCarthy Stundentessa

    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato"



    La lezione era proseguita, andata avanti. Il bel ragazzo che per quel giorno era il loro docente sapeva bene come trattare i ragazzi e le ragazze. E si sarebbe benissimo fatta trattare in qualsiasi modo privatamente da lui, era innegabile. Ascoltò quello che era il proseguo della lezione, i tre macro gruppi dell'alchimia trasfigurativa, un argomento che per lei era bello e interessante. Il caldo però stava veramente diventando un problema, sapeva che un deserto era molto afoso e mancava l'aria ma in quella zona era decisamente più problematica la cosa. L'acqua che venne offerta dal professore, o meglio Keegan come voleva essere chiamato, fu una vera manna dal cielo, un qualcosa di piacevole. Ne prese una di bottigliette.

    Gentilissimo Keegan, avevo proprio bisogno di un po' d'acqua. Aiuterà molto.

    Fece un bel sorriso verso il docente. Poi tornò ad ascoltare lo stesso fino alla parte dove pose loro una domanda divisa per anni, qquelal per il primo e quella per il secondo anno, erano entrambe interessanti dal suo punto di vista, però a lei toccava quello del primo anno. Aveva tempo per arrivare all'anno successivo e rispondere alla stessa. Attese il suo momento lasciando parlare gli altri studenti.

    Keegan, vorrei parlare del macro gruppo della piante, si dividono in taglia piccola, media e grande. Nella prima categoria la pianta non supera i due metri di altezza, in quella centrale i dieci, e infine in quella grande non supera i venti metri. Per fare degli esempi direi che una rosa è una pianta piccola, per la pianta media potrei prendere l'esempio di un acero o un abete, infine per la pianta grande posso dire un Salice.

    Finì così il suo intervento lasciando spazio così anche agli altri studenti e studentesse della lezione.

    RevelioGDR


    Giada parla del macro gruppo delle piante
     
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    Non tutti hanno la mia stessa audacia sprezzante dei pericoli. Oppure, come molti potrebbero obiettare, sono io a mancare del più comune buon senso, utile a salvarsi l’osso del collo. Personalmente, preferisco la versione in cui mi si riconoscono capacità eroiche fuori dal comune.
    Ero convinta di essermi mantenuta a una distanza dal burrone tale da non potermi considerare “in pericolo”, ma evidentemente il mio giudizio e quello di alcuni dei miei compagni non combacia. Sento una presa decisa avvolgermi il braccio e, nella sorpresa, vengo tirata via dal punto di osservazione che mi sono scelta senza provare a opporre resistenza. Sollevo lo sguardo, confusa, e incontro quello di un ragazzo pronto a darmi un consiglio che sa tanto di parere non richiesto.
    «Non ti conviene avvicinarti troppo. Potresti scivolare!»
    Per un istante socchiudo gli occhi e inclino la testa: un rituale di gesti che di solito mi aiuta a ripescare dalla memoria quel che mi serve. Ma certo! Delle persone mi rimangono impressi soprattutto i dettagli, le particolarità, quindi il neo che il giovane mago ha sul volto me lo fa riconoscere quasi immediatamente come colui che ho “tamponato” per sbaglio durante la cerimonia dello Smistamento.
    «Oi, per chi mi hai presa? Non sono mica un’imbranata», ribatto sollevando il mento con aria fiera e liberandomi dalla sua stretta.
    Lui non lo sa mica delle ventisette cicatrici che ho sparse per il corpo a seguito di cadute dagli alberi, cadute da cavallo, cadute dagli scogli, cadute dalle scale, cadute dalla scopa… È strano, a volte so essere una scheggia fulminea e letale, altre volte la mia goffaggine si manifesta quando meno me lo aspetto (e quando meno ne ho bisogno per sopravvivere e evitare umiliazioni).
    Mentre sto ancora guardando il tipo-dalla-schiena-dura-come-un-muro, sfidandolo a contraddire la mia affermazione, Benjamin, un compagno Ametrin, mi fa una domanda che mi mette in difficoltà.
    «Siamo venuti qui per imparare, non credi anche tu, Cassia?»
    «Emh… certo», rispondo poco convinta.
    Imparare, studiare, apprendere etc. non sono esattamente le prime cose che mi vengono in mente quando mi trovo in una situazione simile, con meraviglie da esplorare, avventure da vivere e scoperte sensazionali che aspettano solo me. Però Benjamin ha ragione, ovviamente. Il professor Keegan ci ha portati qui con uno scopo accademico, non per fare un’allegra scampagnata. Sorrido al ragazzo che mi ha interpellata con fare di incoraggiamento: lui sì che sembra un secchione in piena regola e io non posso che ammirarlo, anche se non ne condivido l’entusiasmo intellettuale.
    Ma le sorprese non sono finite qui, per me. Possiedo sufficiente autocritica da essere consapevole della mia loquacità. In parole povere sono una gran chiacchierona. Cathy mi dice sempre che sarei in grado di stordire con le mie ciarle persino il capo dei nostri gnomi da giardino, che è sordo come una campana. Forse, tra gli studenti di Hidenstone, c’è qualcuno che mi batte. Julio – credo si chiami così, o magari Julian – ha veramente tanto da dire, tanto al prof quando a noi compagni di classe. Quando tocca a me essere il bersaglio delle sue battute, non faccio in tempo a domandargli che cosa sia il “bungy jumping” che lui ha già cambiato interlocutore.
    «Se ti va puoi starmi vicino, così non mi preoccupo che tu possa precipitare!», torna ad ammiccare al mio indirizzo, in un bisbiglio.
    Non riesco a trattenere un sorriso divertito. Ci vuole fegato per andare in giro a dispensare occhiolini e frasi da cascamorto, glie ne do atto, ma con me non attacca.
    «Se ti rimango vicina, sarai tu a finire disotto. Per opera mia», è il mio sussurro di replica, altrettanto scherzoso.
    Poi, stufa di tutti questi bellimbusti che mi sottostimano ad una donzella da trarre in salvo, mi allontano da loro per avvicinarmi al professore, il quale ha iniziato la lezione. Ascolto interessata: fino a qui niente di complicato che mi mandi in pappa il cervello. Ottimo. Ce la puoi fare, Cassia.
    Dopo essermi assicurata il superfluo maglioncino alla vita con un nodo, sollevo la mano: «Piante! Cioè, vorrei parlare delle piante, per aggiungere qualcosa a quel che ha già detto Giada». Attendo che Keegan mi dia il via libera, poi attacco con tutto ciò che mi ricordo sull’argomento grazie alla pazienza e alla dedizione di Mastro Francis, il giardiniere di Casselwood Lair, nonché mio carissimo amico e vispo sessantenne.
    «In termini di grandezza, si definiscono piante di piccola taglia quelle che non superano i due metri. Sono ad esempio…» Mi guardo attorno in cerca di ispirazione, ma questo tassello in particolare di America non offre chissà quale grande varietà di flora, perciò torno con la mente nella proprietà di famiglia. «La lavanda, il timo, il dragoncello, che sono le mie piante preferite per insaporire il cibo, così, per dire».
    Mostro il pollice della mano destra per tenere il conto delle cose da menzionare; alzo l’indice mentre proseguo con scioltezza: «Quelle di media taglia, almeno per me, sono più difficili da riconoscere a occhio. L’altezza dovrebbe essere compresa – se ricordo bene – tra i cinquanta centimetri e i dieci metri, ma chi va in giro con un righello, o con qualcosa di adatto per misurare le piante? Per stare sul sicuro, direi che ci rientrano i mandarini. Non i frutti in sè, l’albero che li produce. Riesco sempre a coglierli senza usare una scala, quindi penso che a dieci metri non ci arrivino».
    «Infine…», mi sovviene il dubbio che stia parlando troppo, ma lo scaccio via. Per una volta che posso evitare di fare scena muta a lezione, mi conviene approfittarne. Sollevo il terzo e ultimo dito: «Infine c’è la taglia grande: le piante devono misurare più di un oggetto Medio – di cui non ricordo le dimensioni, scusate – e meno di venti metri. Tipo un baobab. No, che dico? I baobab li superano i venti metri… Allora come vengono classificati? Va bè, facciamo che un esempio di pianta di taglia grande è … la Cassia Fistula, anche detta “golden shower tree” per la cascata di fiori gialli».
    Ok, ok, nessuno ha chiesto di scendere così tanto nello specifico e a nessuno interessa dei nomignoli delle piante, che Francis invece conosce a menadito e reputa essenziali per entrarci in sintonia. Però sull’argomento sono ferrata, so tutto su ogni tipo di Cassia per via dell’origine del mio nome e tapparmi la bocca mi è stato impossibile. Spero almeno di aver detto cose giuste e non una marea di castronerie, considerando che la McCarty aveva riassunto già tutto quel che c’era da dire. Beato il dono della sintesi e chi ce l’ha. Non io di sicuro!

    Cassia CadburyLookScheda


    Chiedo umilmente perdono per la lunghezza del post, ma ci tenevo a interagire con tutti e a partecipare attivamente alle lezione. Purtroppo mi sono accorta tardi che Giada (la cui risposta era a pagina due e che per questo motivo mi era sfuggita) aveva già risposto per le piante. Siccome ho fatto parlare Cassia a vanvera per cinque minuti buoni non me la sono sentita di cancellare tutto e riscrivere, accetterò le conseguenze nel caso non vada bene che due studenti diano la stessa risposta.
    Quindi, ciancio alle bande, questo è quanto:
    - Interazione con Adrien;
    - Interazione con Benjamin;
    - Interazione con Julian;
    - Prolissa risposta al professore sul macro-gruppo Piante.
     
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    Black Opal
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    Il fatto che fossero negli States, senza pagare il biglietto, era comunque un punto a favore di Keegan. E sarebbero aumentati esponenzialmente se poi avesse finito con l'optare per una gita all day all night, magari con un campeggio dell'ultim'ora. Avevano a disposizione un ambiente vasto, le loro bacchette e la magia a scorrere nelle loro vene, quindi un giaciglio comodo per la notte e la caccia ad un pasto avrebbe reso memorabile la gita fuori porta.
    Ma i sogni di stendersi su una coperta mangiucchiata a vedere le stelle prive dell'inquinamento luminoso delle città babbane sfumarono quando, una volta giunti tutti, e ripresi tutti dal loro stupore, il professore non diede inizio alla lezione. Ma prima cercò di sondare il terreno per vedere quale fosse, effettivamente, il loro livello di preparazione in materia. Varie mani erano scattate in su e lui non fu tra i primi a parlare, motivo per cui finì con l'appoggiarsi alle parole di un compagno per emergere. «Vorrei aggiungere qualcosa a quello che ha detto Beauvois numero quattro», con il fatto che i genitori di James si fossero riprodotti a doppiette Fitz aveva preferito adottare un suo personalissimo schema numerico, con il numero uno alla sua regina, o meglio quella del gemello -il suo-, Marlee. «La classificazione delle creature magiche riconosciuta dal ministero prende in esame il loro livello di pericolosità, mentre nell'alchimia si fa riferimento alla loro struttura fisica e molecolare e pertanto una distinzione in tre macro gruppi», le braccia si fermarono ai suoi fianchi per ricreare una bilancia a piatti. «Ad esempio, noi abbiamo un billywing, che secondo il ministero è una creatura XXX , ma per la sua stazza per il campo alchemico-trasfigurativo rientrerebbe nel primo gruppo, quelli di taglia piccola, perché è decisamente al di sotto dei cinquanta centimetri, oltre al peso che è piuma a confronto con un goul, un orco XX, che però è più alto di due metri, e quindi oscilla tra gli animali taglia medio-grande». Poi grattandosi la guancia, guardò dritto negli occhi il nuovo docente che aveva preso il posto di Black che era migrato chissà dove. «Una domanda: come verrebbe classificato, alchimicamente parlando, un occamy, visto che è giustospazioso? Dipende dalle condizioni della sua grandezza quando andremmo ad operare?» Non aveva mai abbandonato il fianco di Nicholas, per tutto il tempo, quindi muovendosi un fianco urtò quello del ragazzo. «Quando usiamo un incanto alchemico-trasfigurativo dobbiamo avere, su per giù, un'idea del loro peso e non solo della loro altezza, giusto?»
    Fitz O'Connor

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    I etched the face of a stopwatch on the back of a raindrop and I did a swap for the sand in an hourglass.
    "

    Black Opal
    Serpeverde
    Bisex

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    La sua attesa venne delusa: l'O'Connor che le interessava non aveva varcato la soglia dell'aula di Mac Aodhagàin; in compenso lei, insieme al resto della classe, era stata catapultata negli Stati Uniti, vicino ad uno strapiombo davvero niente male. Lei se ne ebbe d'ogni nell'essere vicino al precipizio, arretrando di un paio di passi fino a sentirsi sicura. Yume le sbuffò lungo il profilo della mandibola, riscaldandola un po'.
    Non ci volle molto che il docente iniziasse a ricapitolare quanto avessero fatto fino a quel momento col professor Black, con aggiunta di domande differenziate tra primo e secondo anno. Non c'era nulla di meglio per conoscere in un colpo solo gli studenti del biennio di una gita e Keegan sembrava averci visto giusto. La sua mano scattò in aria, portando il suo geko ad infilzare gli artigli nelle vesti per evitare il rischio di cadere. «Io parlerei degli oggetti. Come ha detto Lavinia per le piante, non possiamo di certo girare perennemente con un metro in mano per misurare l'altezza, ma possiamo avere dei punti di riferimento», nel dirlo volò con lo sguardo verso la sua compagna, prima di proseguire. «Anche gli oggetti si suddividono in tre gruppi. Ci sono gli oggetti di taglia piccola, non superiori ai cinquanta centimetri, come un orologio da polso, un elastico per capelli, un paio di scarpe o un diario. Poi ci sono quelli di taglia media, che rientrano tra i cinquanta centimetri ed il metro ed ottanta, come un attaccapanni, un bracere o gabbietta per gatti». Si umettò le labbra, mentre le dita finirono con il formare il tre. «Infine, quelli di taglia grande, superiore a quelli di taglia media ma inferiore ai sei metri. E qui rientrano le opere strutturali, come una fontana, una porta, una piccola palazzina». E poi tacque, giungendo le mani dietro la schiena e sfoderando un sorriso timido nei confronti del docente, semi certa di aver dato la risposta corretta alle sue domande.
    Amalea Davidson

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    Fill your paper with the breathings of your heart.
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    Dioptase
    Corvonero

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    BENJAMIN D'ANGELO
    Se so cos’è l’amore, è grazie a te.

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    PARLATO - PENSATO - NARRATO

    La lezione di Alchimia del professor Keegan proseguì... Benjamin aveva fatto del suo meglio e ancora poteva farlo, purtroppo sapeva che cosi non avrebbe ottenuto nulla se non ci provava. Gli sorrise al professor Keegan mentre rispose e non voleva certo rubare il lavoro al nuovo docente.

    “ Grazie mille, ho solo detto che bisogna prestare attenzione quando un professore parla tutto qui. “

    e poi si fece serio visto che la ragazza Ametrin Cassia, con cui aveva intrapreso una conversazione in quel momento.

    "Fidati di me è sempre utile dammi retta. "

    Disse lui mentre in quel momento però doveva ammettere che in quel momento gli aveva dato ragione sul fatto che lei doveva concentrarsi e poi vide Adrien che forse aveva visto alla scuola di Ilvermorny. Cosi ci provò a parlare.

    “Ehm anche tu hai frequentato Ilvermorny...per caso? “

    Domandò Benjamin al ragazzo che si era avvicinato al gruppetto nonostante aveva tanta voglia imparare anche se, quest’anno era arrivato ormai al secondo anno, sapendo che lo avrebbe portato oltre.


    “ Keegan sicuramente mi impegnerò in questa parte teorica. Glielo prometto. ”

    Disse Benjamin mentre ascoltava il nuovo docente che sembrava molto severo ma in realtà era un giovane di qualche anno in più di loro. Così cominciò a prendere come sempre gli appunti come faceva ad ogni lezione quando il professor Keegan iniziò la spiegazione che ascoltò con molta attenzione ricordandosi quello che la professoressa Onfroy gli aveva insegnato in questi due anni sulle creature magiche era davvero molto interessante la catalogazione in ambito alchemico trasfiguravo delle creature magiche X che erano riconosciute nel campo Ministeriale sia quello babbano e quando il professor Keegan le divise per entrambi gli anni a lui gli capitò un argomento come Animagus e Licantropi che aveva certo studiato durante l’estate e ascoltò la domanda secondo Benjamin era semplice. Quando toccò a lui a parlare della differenza tra Animagus e Lupi Mannari a nome degli Ametrin.

    “Allora le differenze tra Animagus e un Licantropo sono queste: l’ Animagus è una persona che sia uomo o donna che ha la capacita di riuscire a controllare la trasformazione mantenendo la lucidità mentale. Poi può anche trasformarsi in un animale quando vuole. Infine, ha altra di riuscire a comunicare con i lupi. Il licantropo è molto diverso dall’ Animagus, perché, come si sa esistono molte trasformazioni in lupo, tra cui Licantropi normali, infetti e indotti, ma quella più ovvia è quella delle persone che hanno ereditato o sono state morse da un altro lupo che può attaccare senza preavviso un essere umano provocandogli una ferita a un fianco che può sembrare un graffio, che infetterà il nostro malcapitato trasformandolo a sua volta mescolando la saliva con suo sangue. Infatti una volta essersi trasformato in licantropo non ha molta scelta, perché non può tornare indietro ormai prevalgono gli istinti animaleschi come la rabbia o sentire il calore del loro corpo che aumenta, dopodiché non esiste più la ragione e la nostra vittima è costretta a tirar fuori il lupo che è dentro di sé. “

    Mentre Benjamin aveva concluso la sua risposta con un po’ d’ansia come sperava che il professor Keegan voleva era comunque soddisfatto ancora una volta ma ovviamente il giudizio spettava a Keegan. Mentre aspettava se la risposta fosse giusta, Benjamin prese la bottiglietta dell’ acqua che avrebbe utilizzato nell’ ultima parte della lezione ....


    Scheda - Statistiche - Outfit

    @yuiccia



    Interagisce con Louvenia Adrien Beauvais e poi risponde alla domanda del secondo anno
     
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  6. Adrien Beauvais
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    Adrien Beauvais
    Black Opal | 17 anni
    Julian Miller era davvero un ragazzo da mille sorprese: non solo si permetteva di girargli attorno con un sorriso che avrebbe voluto cancellargli dal volto con un sonoro pugno, ma aveva anche l'audacia di rivolgergli la parola, dopo quello che aveva scoperto sul conto di Regina. Parole, ovviamente, che non ricambiò.
    Dopo che ebbe, in un certo senso, rimproverato la ragazzina per essersi avvicinata troppo al burrone, questa si girò verso di lui. Era sicuro l'avesse già vista da qualche parte: naso minuto, labbra carnose, occhi ambrati, spesso nascosti da qualche riccio ribelle. E quell'atteggiamento stizzito... oh, si! Ricordava di averla incontrata alla cerimonia di smistamento e non gli aveva fatto una buona impressione: avevano sbattuto l'uno contro l'altra, involontariamente, ma ne era conseguito un finimondo, un po' per colpa di Adrien, un po' per colpa della ragazza (sì, perché Adrien non avrebbe mai ammesso che le colpe fossero tutte sue).
    Non poté fare a meno di sputare un - Non sembra affatto! -, dandole palesemente dell'imbranata. Poteva anche fare i capricci, ora, ma al Black Opal non sarebbe importato per niente. Fu proprio in quella circostanza che fece capolino un tale dagli occhi azzurri come ghiaccio, un po' come quelli di Gyll. Gyll... gli mancava.
    Quando gli pose la domanda su Ilvermorny, capì subito chi fosse di fronte a lui. Benjamin D' Angelo1. Non aveva mai intrattenuto alcun rapporto con quel ragazzo magro e troppo smielato per i suoi gusti.
    - Si, l'ho frequentata. Credo che fossimo nello stesso anno. Sono Adrien Beauvais. - affermò, rapido, conciso e secco.
    Ma le sorprese non finirono lì, perché si avvicino loro quello stronzo di Julian Miller. Ma non poteva farsi un po' di cazzi suoi, una volta ogni tanto?!
    - Milligan, stai sempre con il naso tra gli affari degli altri - affermò, con nervosismo.
    Avendo perso ogni interesse per quel trio, decise di ascoltare la lezione del professore. Molti furono quelli che presero parola dopo che Keegan espresse la sua richiesta. E Adrien non fu da meno, ma, invece di elencare le classificazioni come un pappagallo, decise di dar voce a una sua considerazione.
    - Vorrei esprimere una mia osservazione, se me lo permette. Ammetto sia abbastanza filosofico a livello di pensiero, ma voglio comunque provare a descriverlo, in un certo qual modo. Lei ha detto che la classificazione delle caratteristiche sia pieno di varianti che cambiano a seconda delle circostanze. A questo proposito, credo sia giusto affermare che sia, sia a livello di piante, sia di oggetti, sia di animali, una classificazione del tutto convenzionale. Sappiamo tutti che esistono creature diverse da noi maghi, la cui intelligenza non è da meno della nostra - non frequenteranno le nostre scuole, ma avranno pur sempre un'istruzione, no? -. Non sarebbe logico pensare che il metraggio da loro utilizzato sia diverso dal nostro? Ad esempio, prendiamo un goblin: se fosse uno di essi a stilare una classificazione di grandezza, a proposito di oggetti, uno che, per noi, sarebbe di grandezza media, per loro sarebbe, invece, di taglia grande. Probabilmente, avrebbero anche considerato di stabilire una gradazione in modo diverso da come l'hanno pensata i maghi. Poi, per quanto riguarda, invece, gli animali, bisogna tener conto che la percezione della pericolosità di essi per noi umani con la magia è sicuramente diverso da quello di molte altre creature, che hanno poteri diversi, di intensità maggiore o minore rispetto ai nostri. -

    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato" | Scheda | Stat.
    RevelioGDR


    Adrien interagisce con Cassia, Benjamin e Julian. Poi, esprime una sua osservazione sul tema delle classificazioni al professore
     
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  7. Louise De Maris
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    17 ANNI AMETRIN FIDANZATA MEZZOSANGUE RICCA
    C’è un prato di papaveri che ti somiglia e racconta di te
    LOUISE DE MARIS

    Louise, dopo aver salutato Harry e James, si mosse verso il retro del gruppo, non volendo dare troppo nell'occhio. Non le piaceva avere troppi occhi puntati addosso. Mentre arretrava, notò alla sua destra, vicino al burrone, Julian. Non lo vedeva da così molto tempo. Ah, c'era anche Ben! Ne era così felice. Si avvicinò ad entrambi e si pose un passo indietro rispetto ai due ragazzi, tra di loro. Non voleva che si accorgessero della sua presenza. La ragazza che aveva di fronte, tuttavia, non poteva non notarla, quindi Louise si portò il dito indice alle labbra, facendole segno di fare silenzio.
    Si schiarì la voce e disse: - State sprecando fiato. Dovreste ascoltare, invece di darvi a chiacchiere inutili! -.
    Il sorriso sul suo volto era in totale contraddizione con il tono di voce. Era sicura che, in un primo momento, i due l'avrebbero guardata malissimo, prima ancora di riconoscerla.
    Tese la mano verso l'unica donna oltre lei del gruppetto e si presentò, con un sorriso: - Louise De Maris! Piacere di fare la tua conoscenza -.
    Tuttavia, non sapeva davvero cosa rispondere alla richiesta del professore. Tutti i primi anni presenti avevano ormai elencato i gruppi di classificazione e lei non poteva aggiungere nulla. Ma le parole di Adrien Beauvais furono illuminanti a tal proposito.
    - Vorrei anch'io dire qualcosa, a sostegno delle tesi di Beauvais. Sono Louise De Maris, comunque...- disse, rivolgendosi a Keegan.
    - Ho studiato un po' di philosophie - continuò, con accento francese - in passato ed era proprio un filosofo di nome Berkeley ad affermare ciò che ha appena detto Beauvais. Secondo la sua corrente di pensiero, l'empirismo, ogni oggetto che noi definiamo come realtà concreta non è altro che un insieme di percezioni. Tuttavia, il modo di percezione cambia a seconda di colui che percepisce: la differenza non sta solo tra uomo e animale, ma anche tra gli stessi animali. Infatti, se prendiamo in considerazione la percezione del colore, potremmo dire che, probabilmente, i cani vedono in bianco e nero per una conformazione diversa dell'occhio. Lo stesso per i suoni, che dai cani sono percepiti in misura di molto maggiore rispetto agli umani. O per gli odori, le grandezze e molto altro.-

    ✕ schema role by psiche


    Louise interagisce con Julian, Benjamin e Cassia e pone delle argomentazioni a favore delle tesi di Adrien Beauvais.
     
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    Erano al Grand Canyon e la lezione stava procedendo a gonfie vele, faceva caldo, il tempo era bello ed aveva portato delle bottigliette d'acqua per chi ne avesse avuto bisogno. Non poteva fare una cattiva figura, anche se non sapeva se dopo quella lezione sarebbe restato ancora a lungo. Aveva accettato la chiamata per dare il tempo alla scuola di trovare un degno sostituto del professor Black mentre lui era lì, tuttavia avrebbe voluto uscire da Denrise dov'era nato e cresciuto, scoprire l'immensità del mondo. Gli sarebbe piaciuto andare ad insegnare ad Ugandou, in quella scuola dove non usavano la bacchetta per fare le magie, oppure anche ad Ilvermorny. Non che ritenesse Hidenstone una scuola poco adatta o poco interessante, anzi nel poco tempo che era stato lì, aveva conosciuto ottimi colleghi e studenti promettenti, degni dell'elitè del mondo magico. Infatti il problema era unicamente suo che voleva allargare i suoi orizzonti, visitare il mondo, scollarsi dalla sua comfort zone denrisiana, crescere come alchimista.
    Sorrise quando i ragazzi iniziarono, uno ad uno, ad esporre tutte le idee che la loro giovane mente riusciva a partorire a seguito di studi, esperienze personali o, perché no, anche interpretazioni proprie.
    Ottimo lavoro, Harry. Ma dimmi: esiste un modo per controllare la licantropia? Era giusto ciò che aveva detto, ma non necessariamente non vi era controllo nelle azioni dei licantropi, era più che altro un dettame della condizione economica.
    Molto bene! Continuò con il susseguirsi degli interventi, rivolgendo in particolare un sorriso a trentadue denti a Cassia, che sembrava molto coinvolta nella lezione, cosa che gli faceva sempre piacere. Si rivolse quindi a Fitz per rispondere alle sue domande mentre questa player ha un'espressione da ma io che cazzo ne so.
    Se parli dei gruppi alchemici-trasfigurativi, le creature magiche non vi rientrano poiché trasfigurarle è incredibilmente difficile nonché sconsigliato. Loro sono universalmente suddivise in base alle X date loro dal Ministero a seconda del livello di pericolosità come hai giustamente appena detto tu. Direi, in questo caso, che l'Occamy rientra nella categoria delle XXXX. Ma se dovessimo per forza inserirlo in uno dei gruppi, direi che rientrerebbe in quelli di taglia grande. Fece una pausa, sperando di essere stato chiaro, passando poi all'altra.
    Sì, se è possibile avere un'idea del peso di ciò che trasfigurate, è molto meglio in quanto vi verrà più facile. Però non è necessario, poiché è difficile calcolarlo a meno che non abbiate una bilancia con voi scherzò, rivolgendo un sorriso al giovane opale ed alle sue osservazioni intelligenti.
    Il suo sguardo sorridente passò anche sul volto di Amalea, fermandosi poi su Benjamin, passando ad Adrien, sul quale si concentrò qualche secondo.
    Grazie per aver condiviso questo pensiero. La tua visione è molto interessante, anche se tuttavia per quanto le altre creature possano avere una percezione globale molto diversa dalla nostra, non sono nemmeno in grado di usare la magia come lo facciamo noi, almeno per la maggior parte. Delle creature senzienti che sono in grado di trasfigurare, ne parleremo in un'altra lezione. Sempre che sarebbe rimasto ad insegnare in quella scuola, ovviamente. Sorrise anche a Louise, prima di battere le mani un paio di volte per passare alla spiegazione della prova pratica.
    Molto, molto bene ragazzi! Continuate così ed eccellerete. Ma è ora di passare alla prova pratica, sperando che vi possa piacere.
    Adesso vi dividerò in gruppi, dandovi una mappa ed una spilletta con GPS. Dopodiché riprenderete la passaporta
    -indicò il masso con il quale erano arrivati- che vi porterà nel fondo della gola, a lato del fiume. A quel punto, ogni gruppo avrà una direzione diversa da seguire e tutti, se seguirete bene le indicazioni riportate nella mappa, dovreste trovare la statua nascosta di qualche animale. Ciò che vi chiedo di fare è molto semplice: per quelli del primo anno, chiedo di usare in maniera combinata l'incantesimo Corpusfiguro per trasformare la statua, nel suo animale corrispondente. Mi raccomando, dovete agire in sincronia essendo una statua piuttosto grande. Mentre quelli del secondo anno dovranno usare su loro stessi Homofiguro per prendere le sembianze di quello stesso animale. Per finire, i loro compagni del primo useranno Reverto per far tornare tutti normali. Io vi seguirò da distante, in modo da tenere sempre sotto controllo i vostri movimenti, in caso siate in difficoltà.
    I gruppi sono i seguenti: Harry, Cassia, Fitz, Nick saranno il gruppo blu.
    Giada, Amalea e Louise saranno il gruppo rosso.
    James, Ben, Adrian e Julian saranno il gruppo verde.
    Potete andare, se avete urgente bisogno, lanciate in cielo un Periculim. Ma vi terrò monitorati.

    Quindi, se avessero preso la passaporta, questa li avrebbe riportati in fondo alla gola. Ovviamente, in precedenza aveva distribuito tutto il necessario, comprese altre bottigliette d'acqua.
    Keegan Mac Aodhagàin


    Hogwarts
    Druido
    Eterosessuale?

    code by ©#fishbone



    Eccoci, ragazzi, alla prova pratica! La lezione è quasi finita, perciò vi chiedo solamente un ultimo sforzo.
    Come potete vedere, siete stati divisi in gruppi, tutte con a capo almeno uno del secondo anno. Potete giostrarvi come volete per i percorsi da seguire, non ho voluto spiegarveli io per non risultare confusionaria, ma usate pure la fantasia ed autoconcludete tranquillamente ogni incantesimo

    Dovete entrare nel labirinto e seguire le indicazioni segnate nella mappa fino ad arrivare al punto segnato con la X.

    Una volta là, i primini dovranno usare il seguente incantesimo:

    CITAZIONE
    Nome: Incantesimo dell’Animalizzazione Materiale.
    Classe: Trasfigurazione
    Formula: Corpusfiguro
    Movimento: Doppio movimento verticale e secco dall'alto verso il basso, poi un lieve affondo.
    Effetto: dalla bacchetta viene spruzzato un getto bordeaux che trasfigura un qualsiasi oggetto in un qualsiasi animale.
    Note: L'incanto ha un raggio massimo di 1 m.

    Una volta che l'animale ha preso vita, quelli del secondo anno dovranno usare, su se stessi:

    CITAZIONE
    Nome: Incantesimo di Animalizzazione Umana.[Trasfigurazione]
    Classe: Trasfigurazione
    Formula: Homofiguro
    Movimento: eseguire velocemente con la bacchetta un cerchio in senso antiorario e poi compiere una stoccata al’interno di questo.
    Effetto: viene lanciato un fascio di luce compresso e concentrico arancione che trasfigura un bersaglio umano in un qualsiasi animale.
    Note: L'incanto ha un raggio massimo di 2 m.
    A differenza della trasformazione Animagus il trasfigurato avrà un minore controllo delle proprie azioni che si tradurrà in un Malus di – 4 Carisma ed un ulteriore Malus di –2 a questa caratteristica ogni turno.
    Narrativamente il bersaglio sarà più soggetto agli istinti animali della creatura in cui è stato trasformato.
    Ci si potrà liberare soltanto utilizzando o subendo l'incanto di detrasfigurazione o quello dell'homosembiante.
    Altri Bonus e/o Malus verranno decretati dal Master, soprattutto in base alla descrizione scritta dal utilizzatore.
    Più è alto il livello di Tecnica del PG più alti possono essere i valori da applicare a Bonus e Malus.

    Su loro stessi per diventare quell'animale.
    Infine, sempre i primini, dovranno usare Reverto per far tornare normale il compagno.

    Potete autoconcludere senza problemi la riuscita, tuttavia vi chiedo di essere verosimili e non sfociare in nessun modo nel powerplay

    Lista animali che trovate:
    Gruppo blu: Scoiattolo (Un omaggio a Lance)
    Gruppo rosso: Aquila
    Gruppo verde: Gatto


    Potete attingere alla descrizione dell'aula qui, mentre qui trovate il manuale di alchimia trasfigurativa!

    Scadenza martedì 12/04/2022 alle ore 23:59

    Divertitevi e divertitemi!
     
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    Giada McCarthy Stundentessa

    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato"



    Quella che fino a quel momento era stata la loro location divenne improvvisamente come di passaggio, prese quella passaporta che gli aveva condotti in cima a quel posto, e improvvisamente furono alla base di quel canyon, erano accanto al fiume. Avrebbero dovuto collaborare in gruppo se volevano arrivare a fondo di quel labirinto che avevano davanti, si ritrovò in gruppo con Amalea, Louise e Adelle in un gruppo tutto al femminile. La forza delle ragazze poteva fare la differenza. La più grande tra loro era Adelle quindi era colei che doveva forse fare il lavoro maggiore.

    Possiamo farcela ragazze. Siamo noi il sesso dominante, giusto?

    Parole di incoraggiamento che rivolse alle sue compagne di avventura. Erano ragazze ed erano forti. Guardò quindi la mappa e iniziò a percorrere il labirinto aspettando che le sue compagne la seguissero, era bene non dividersi. Tra una via a destra, una a sinistra, avanti e indietro e anche qualche errore nella lettura, non era così facile fare tutto ciò, arrivarono in diversi minuti alla statua, era decisamente di grandi dimensioni. Era una bell'aquila fiera e nobile. Quindi iniziò a fare la sua parte, doveva fare prima l'incantesimo dell’Animalizzazione Materiale alla stessa e dovevano agire tutti insieme, almeno chi era del primo anno per fare al meglio. Quindi diresse la bacchetta verso la statua, fece un doppio movimento verticale e secco dall'alto diretto verso il basso poi diede infine un lieve affondo. Quindi disse la formula magica.

    Corpusfiguro!

    Dalla sua bacchetta uscì un getto bordeaux che andò contro la statua, poi aspettò che Adelle facesse la sua parte, quindi quando la studentessa del secondo anno dei Black Opal riuscì a trasformarsi puntò la bacchetta contro di lei per farla tornare normale. Disse con accuratezza e precisione la formula magica. Stando molto attenta all'accento della stessa.

    Revèrto!

    Doveva far tornare Adelle normale e non più trasfigurata.

    RevelioGDR


    Giada usa in maniera autoconclusiva l'Incantesimo dell’Animalizzazione Materiale verso la statua dell'Aquila, poi usa l'Incanto Detrasfigurante sulla studentessa del II Anno dopo che si è trasfigurata in un aquila.

    Coraggio: 8

    Empatia: 8

    Intelligenza: 7

    Resistenza: 9

    Tecnica: 7

    Intuito: 7

    Destrezza: 7

    Carisma: 8


    Edited by Giada McCarthy - 10/4/2022, 21:22
     
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    Harry Wood

    Black Opal | 16 anni


    Quella lezione stava proseguendo, la domanda che gli fece il professore fu interessante, c'era una cura per i Licantropi. Quindi rispose allo stesso docente.

    Professore, la pozione Antilupo serve per controllare proprio la licantropia.

    Doveva essere quella la risposta corretta per lui, quella pozione serviva proprio a quello. A quel punto dopo la successiva spiegazione di cosa avrebbero dovuto fare nella fase successiva. Prese la mappa e la spilletta, poi prese la passaporta che gli aveva portati fino alla cima del crinale del canyon dove erano. Il loro breve viaggio lì porto fino al bassofondo del crinale, erano accanto al fiume, e davanti a loro avevano una specie di labirinto. Alla fine era finito in un gruppo molto interessante formato da lui, Cassia, Fritz e Nick.

    Andiamo.

    Fece strada al loro gruppo seguendo la mappa. Prima una svolta a destra, poi una sinistra, poi un'altra a destra, quindi un paio di avanti e indietro, infine un altro paio di svolte a destra, per arrivare fino a quella che era una statua imponente, uno scoiattolo veramente ben fatto. Attese che i ragazzi del primo anno facessero il loro lavoro con la statua, poi si puntò la bacchetta contro di se, fece un cerchio in senso antiorario, poi dette infine una stoccata all'interno del medesimo. Quindi disse la formula magica.

    Homofiguro!

    Un fascio di luce di colore arancione compresso lo colpì in pieno e all'improvviso divenne uno scoiattolo, una sensazione veramente strana. Ora stava ai ragazzi e le ragazze del primo anno a riportarlo allo stato umano, non gli sarebbe piaciuto rimanere sempre uno scoiattolo tutto sommato.

    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato" | Scheda | Stat.
    RevelioGDR



    Harry usa in maniera autoconclusiva l'Incantesimo di Animalizzazione Umana [Trasfigurazione] su se stesso trasfigurandosi in uno scoiattolo, poi aspetta di essere riportato alla normalità dagli studenti/studentesse del primo anno.

    Coraggio: 10

    Empatia: 10

    Intelligenza: 09

    Resistenza: 12

    Tecnica: 10

    Intuito: 10

    Destrezza: 09

    Carisma: 10
     
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    Ametrin
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    ? James Beauvais ?
    « La vita è un’enorme tela: rovescia su di essa tutti i colori che puoi.
    »


    Gli piaceva proprio quel professore, se fosse stato all'esterno di una lezione non si sarebbe mai tirato indietro nel provarci anche se c'era qualche anno di differenza tra di loro. Ascoltò quella spiegazione della fase successiva, era arrivata finalmente la parte pratica, quella che preferiva tutto sommato. Prese la mappa e la spilla con il gps integrato, infine si diresse alla passaporta che lo portò con il resto degli studenti e studentesse alla base del Canyon, il rumore dell'acqua era forte, erano vicini al fiume. Si trovò in un gruppo tutto maschile con Ben, Julian e Adrien. Potevano fare molto bene, ne era certo. Guardò la mappa poi prese l'iniziativa per entrare in quel labirinto.

    Andiamo ragazzi, vediamo di trovare questa statua.

    Fece un sorriso a tutti loro poi entrò nello stesso. Rimanere il gruppo era la soluzione migliore. Cercò di trovare le giuste traiettorie verso la statua, girava a destra, sinistra, avanti, indietro, insomma in qualsiasi direzione. Era sempre un labirinto e non era facilissimo muoversi nello stesso, un paio di volte sbagliò la direzione ma alla fine arrivò alla locazione della statua, il loro obiettivo. Si sarebbe aspettato qualche animale un po' più particolare, invece era un semplice gatto. La sua prima preoccupazione fu la statua doveva fare azione con il resto del gruppo per far si che quella cosa diventasse un vero animale. Quindi puntò la stessa e a quel punto fece un doppio movimento verticale e secco dall'alto verso il basso, poi diede un affondo con la bacchetta. A quel punto disse la formula magica.

    Corpusfiguro!

    Poi notò come dal suo catalizzatore uscì un getto di colore bordeaux che andò contro la statua. Quindi quando i ragazzi del secondo anno fecero la loro trasformazione puntò la bacchetta contro Julian per farlo tornare normale. Disse quindi la formula magica.

    Revèrto!

    Sperava che Julian tornasse al suo stato normale, era chiaro che non volesse farlo rimanere un gatto a vita.

    ? Scheda Pg ? 16 anni ? Ametrin ? Ricco ?

    © psìche



    James usa in maniera autoconclusiva l'Incantesimo dell’Animalizzazione Materiale sulla statua del gatto, poi usa l'Incanto Detrasfigurante su Julian.

    Coraggio: 7

    Empatia: 6

    Intelligenza: 6

    Resistenza: 7

    Tecnica: 6

    Intuito: 7

    Destrezza: 6

    Carisma: 8
     
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  12. Louise De Maris
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    17 ANNI AMETRIN FIDANZATA MEZZOSANGUE RICCA
    C’è un prato di papaveri che ti somiglia e racconta di te
    LOUISE DE MARIS

    Louise rise alle parole di Giada.
    - Ovvio che sì! – rispose.
    - Non credo che tra di noi ci conosciamo tutte… Almeno, io con Giada abbastanza bene, mentre con Amalea un po' meno, ma sappiamo i nostri nomi, per lo meno! Invece, tu come ti chiami? – chiese, rivolgendosi alla “sconosciuta”.
    - In effetti, non credo che ci conosciamo – rispose la secondina, con una smorfia. – Sono Adelle Wright, Black Opal del secondo anno -
    - Piacere di fare la tua conoscenza! Io solo Louise De Maris, ho 17 anni, come credo anche tu, ma sono al primo anno, in Ametrin. -
    Dopo aver fatto conoscenza, si diressero verso l’ingresso del labirinto, concordando tra di loro che sarebbe stato meglio non dividersi: l’obiettivo era uno solo e la mappa era abbastanza complessa da leggere, perciò più menti erano, meglio si sarebbero giostrate all’interno del labirinto. Non fu proprio un’impresa facile orientarsi tra tutte quelle stradine: una volta avvistata la tanto agognata statua, Louise non poté fare a meno che esultare.
    - Si! Finalmente! -
    Bevve un sorso d’acqua, per cercare di calmare la sete che si era impossessata del suo corpo e, in particolare, della sua gola.
    - Chi vuole fare gli onori di casa? – domandò, ironica.
    - Datemi un attimo, voglio prima provare il movimento di bacchetta fino a quando non mi riesce in modo preciso. -
    Raccolse la bacchetta dalla fondina. “Bacchetta da alto a basso e affondo. Bacchetta da alto a basso e affondo. Bacchetta da alto a basso e affondo” ripeté come un mantra nella sua testa, mentre esercitava il polso. Quando si sentì sicura, si rivolse alle due primine: - Perfetto, possiamo continuare! Io direi di distribuirci in tondo, cosicché l’incantesimo sia distribuito e sia più facile trasformare un masso così grande. Che ne pensate? -
    Si disposero secondo quanto concordato.
    - Allora, uno. Due. Tre. Ora! -
    Louise lanciò un deciso – Corpusfiguro! – contro la statua, con un movimento dall’alto verso il basso, preciso e secco, seguito da un affondo breve, assieme a Giada e Amalea. L’oggetto, come previsto, toccato dal purpureo liquido gelatinoso, si trasformò in un’aquila. L’ametrina non poté fare a meno che abbracciare, a turno, le altre due primine, contenta che tutto fosse andato per il verso giusto.
    - Okay, ora tocca ad Adelle! -
    La ragazza si trasformò per ben tre volte: al turno di Louise, quest’ultima fallì la prima volta, ma alla seconda il Reverto funzionò d’incanto.

    ✕ schema role by psiche


    Louise interagisce con Giada, Amalea e Adelle(png) e lancia Corpusfiguro con successo e Reverto per due volte: la prima fallisce, la seconda va a buon fine.
     
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  13. Adrien Beauvais
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    Era capitato proprio con un “bel” gruppetto: tre farfalloni a caccia di donne, compreso suo fratello James. Fortunatamente, non erano delle schiappe nell’applicazione degli incantesimi, quindi, Adrien pensò che si sarebbe trovato tutto sommato bene.
    - Speriamo di trovarla il prima possibile… - disse, con tono abbastanza scocciato. Non gli andava con quel caldo di risolvere il puzzle del labirinto. Avrebbe fatto fare agli altri quel “lavoro sporco”. Bevve un sorso d’acqua per tentare di calmare la sete. “Mamma mia, che cazzo di caldo!” pensò. Camminarono per davvero molto tempo ed era stanco che non fossero ancora riusciti ad avvistare la statua.
    - Ci arriveremo mai?! – affermò, molto nervoso e acido, rivolgendosi a James, che sembrava aver assunto il comando del gruppo. Non gli importava che risultasse antipatico, basta che trovavano quella fottuta cosa!
    Per tutto il tempo, non fece altro che sbuffare, e sbuffare… e sbuffare. Svuotò persino la bottiglietta sui suoi capelli, bagnandoli per rinfrescarsi.
    - Ah, che bella sensazione! – esclamò, sentendosi rinvigorito. – Volete un po’? – chiese agli altri componenti del gruppo.
    Quando trovarono la statua, era molto più tranquillo rispetto a quanto rompipalle era stato precedentemente. Menomale che con lui non c’era stata regina, altrimenti lo avrebbe ricoperto di botte, come al suo solito.
    Il – Corpusfiguro! – che lanciò in simbiosi con i primini sembrò avesse svolto il suo lavoro a dovere, trasformando la statua in un bel gatto paffuto.
    - Passiamo ad altro, ora? – disse, ritenendo quell’esercitazione molto inutile, visto che era di una semplicità unica. Fece passare il tempo osservando Julian trasformarsi nel felino che avevano trasfigurato, pensando a quanto fosse fortunato di poter fare quell’esercizio. Avrebbe voluto farlo anche lui. Che due palle il Reverto! Quest’ultimo, infatti, non fu più difficile del Corpusfiguro: forse era per la forte volontà del ragazzo, ma Julian fu ricostituito come umano all’istante.
    17 Y/O - BLACK OPAL - STUDENTE - PUROSANGUE


    Adrien è troppo acido e nervoso. Interagisce con James. I due incantesimi vanno a buon fine.
     
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    La lezione si fa interessante. Beh, più interessante, perché lo era già da prima.
    Sono contenta di ricevere un sorriso dal professore a seguito del mio esuberante intervento: è una sensazione strana non venir rimproverata o corretta da un adulto, cosa che di solito accade sempre quando apro bocca, specialmente nei contesti di apprendimento. Il mio momento di gloria come studentessa modello, tuttavia, dura poco: mi distraggo ascoltando i bisbigli di alcuni compagni e il mio sguardo torna inevitabilmente sulla parte a valle del Grand Canyon mentre Keegan risponde alle domande degli altri. La concentrazione si rifocalizza dove dovrebbe quando ci viene spiegato il compito pratico che ci attende.
    Nel mio gruppo ci sono altri tre ragazzi che non conosco bene se non di vista. Ho una pessima memoria sia per i volti che per i nomi, quindi il fatto che il professore ci abbia chiamati è di grande aiuto, così evito di rinominare Harry Henry, Fitz Spritz e Nick Mike, o che so io. Il blu è un colore che mi piace (a dire il vero mi piacciono più o meno tutti, eccetto quelli smorti, tipo il grigio e il marrone) perciò accolgo la spilletta con gioia e me la appunto fiera sul top.
    «Pronta!»
    Insieme ai miei compagni mi rifaccio un viaggio sulla passaporta, che stavolta ci trascina a una distanza molto inferiore, in fondo alla gola. Sbircio la mappa che tiene Harry da sopra la spalla del ragazzo e non ci capisco una mazza. Cioè, vedo la X della meta, ma non mi raccapezzo su dove siamo noi. Pazienza, tanto non sono io a dover condurre il gruppo, mi accontento di marciare come un bravo soldatino, svoltando a destra, svoltando a sinistra, destra, sinistra, su, giù e inciampando occasionalmente su qualche sassolino.
    «Non vi sembriamo dei pirati a caccia di un tesoro?», ridacchio a un certo punto, il naso per aria.
    Il sole picchia forte sulle teste e vorrei essermi ricordata di portare con me un cappellino, oltre che gli occhiali da sole. Il fiume che ci scorre a fianco è sempre più invitante…
    E poi SBAM, eccolo, lo scoiattolo gigante!
    Saltello attorno alla statua per apprezzarne le fattezze realistiche da ogni angolazione. Sarebbe davvero fico se gli scoiattoli avessero queste dimensioni nella realtà. Nel parco di Casselwood Lair ce ne sono a bizzeffe e non posso fare a meno di immaginarmi in sella a uno di essi, grande quanto un pony, se non di più. Chissà se sarebbe facile domarli. Secondo me sì. Servirebbero solo tante noccioline. Tante tipo a tonnellate.
    Scaccio via dalla mente il nonsense delle mie fantasticherie per concentrarmi sui doveri della squadra, fosse mai che per colpa mia ci rimettano tutti. Mi posiziono a lato del bestione di pietra (dal musino adorabile), entro un metro da esso, e sfodero la mia fedele bacchetta.
    «Contiamo fino a tre?», mi accordo con gli altri, avendo appreso dal professore che la sincronia è fondamentale per la riuscita dell’incantesimo.
    Uno. Traccio due linee verticali davanti a me con la punta del catalizzatore, dall’alto verso il basso.
    Due. Compio un lieve affondo in aria.
    Tre. «Corpusfiguro!» La mia voce è chiara e limpida, la dizione perfetta, come Miss Florence mi ha raccomandato di fare per anni, assillandomi.
    La bacchetta emette un flusso magico di colore bordeaux che colpisce in pieno la statua. Sorrido soddisfatta.
    Quello che era un blocco di pietra inanimato comincia a rimpicciolirsi per l’azione combinata di noi del primo anno e in attimo la trasformazione in un vero scoiattolo si completa.
    «Che carino!», esclamo. Mi chino e cerco di attirare l’animaletto verso di me, ma quello si tiene comprensibilmente lontano, guardingo. Frugo nelle tasche in cerca di cibo da offrire in cambio della sua fiducia, ma inutilmente: trovo solo un buco nella stoffa e l’incarto vuoto di un’apefrizzola.
    Strabuzzo gli occhi. Il sole mi ha forse intontito? Perché ci sono due scoiattoli? Ci vedo doppio? Poi ricordo e rido di me stessa. Che sciocca che sono, la seconda creatura è Harry! Deve essersi trasformato con successo mentre io perdevo tempo con lo scoiattolo numero uno.
    «Sei pronto? Adesso ti riporto alla tua forma naturale!», lo avverto, come se potesse capirmi. Anzi, di sicuro mi capisce, ma non può rispondermi, se non attraverso squittii.
    Mi schiarisco la voce e richiamo a me la concentrazione necessaria per una seconda performance magica. Punto su Harry-scoiattolo la bacchetta e pronuncio la formula, ma qualcosa va storto. Non succede nulla.
    «Ehm, aspetta, adesso ci riprovo». Speriamo non si faccia prendere dal panico per il mio fallimento. Io sono tranquillissima. Fino a tre tentativi è tutto valido.
    «Réverto».
    Ancora niente.
    Qualcuno mi fa notare che ho cileccato la pronuncia e io mi batto il palmo della mano sulla fronte. Hanno ragione!
    «Questo sole deve avermi fritto il cervello», mi giustifico. «Stavolta è la volta buona».
    E ho ragione: Harry viene restituito alla sua forma umana con un mio svolazzo di bacchetta.


    Cassia CadburyLookScheda


    Passiamo ai fatti, poche divagazioni (o quasi!):
    - interazione con i compagnucci della squadra blu;
    - incantesimo Corpusfiguro castato con successo;
    - incantesimo reverto castato al terzo tentativo
     
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    BENJAMIN D'ANGELO
    Se so cos’è l’amore, è grazie a te.

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    PARLATO - PENSATO - NARRATO
    Benjamin amava Keegan, il nuovo professore di Alchimia, era come la professoressa Onfroy che aveva un tono tranquillo pacato quando parlava ed era scherzoso a volte come se la vita glielo permetteva nonostante fosse il nuovo insegnate. In silenzio ascoltò tutti gli interventi dei suoi compagni di corso uno dopo l’ altro e dopo di che sul suo viso un sorriso che si allargò su tutta la faccia quando il professor si fermò un attimo su di lui poi su Adrien ed infine su Louise.
    “La ringrazio, Keegan! Ho solo fatto del mio meglio... le ho studiate durante l’estate queste cose .”
    Disse il giovane Ametrin mentre lo vide battere ancora una volta due volte le mani prima che iniziasse a spiegare la parte pratica, dopo aver ascoltato tutti i passaggi. Una volta raggiunto il labirinto Benjamin era capitato con tre del primo anno uno stronzo che poco sopportava Julian , James, della casata degli Ametrin, e infine Adrien, con cui aveva scambiato due parole prima.

    “ La troveremo ? Secondo voi? “

    Domandò al gruppo. Non voleva essere troppo disturbo, era un tipo tranquillo anche se cercò mantenere la calma in modo di trovare insieme al gruppo la statua che alla fine trovò dopo un sacco di tentativi e appena arrivarono. Poi Benjamin ascoltò l’ incantesimo che quelli del primo anno avevano pronunciato in quel momento Corpusfiguro aspettando che toccasse a lui. Appena fu il suo turno Sapeva che non era molto bravo e quindi aveva paura di non superare la prova e per non sbagliare pronuncia puntò su di sé la bacchetta e si concentrò e focalizzò l’ animale che doveva trasformarsi in quell’ instante: un gatto e infine con la giusta enfasi pronunciò la formula.

    “HomoFiguro”

    Disse Benjamin mentre eseguì velocemente con la bacchetta un cerchio in senso antiorario e poi compì una stoccata al’interno di questo. Un fascio di luce arancione lo colpì trasformandolo in un gatto era stupendo avrebbe dovuto rimanere in quel modo, ma ora doveva tornare un essere umano, dopo aver sentito l’ incantesimo Revèrto da parte di Julian, sarebbe tornato alla normalità forse!


    Scheda - Statistiche - Outfit

    @yuiccia



    risponde al prof e poi prova a lanciare Homofiguro e ci riesce al primo tentativo.
     
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