Il Passaggio

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    Ametrin
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    BENJAMIN D'ANGELO
    Se so cos’è l’amore, è grazie a te.

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    PARLATO - PENSATO - NARRATO
    Benjamin sapeva che le vacanze erano vicine ed era al suo tavolo a pranzo mentre in silenzio ascoltò le parole della preside che gli fecero fare un salto anche non aveva paura di nulla. Vide la agitazione dei suoi compagni e poi si sentiva frustrato infastidito del fatto che non poteva studiare visto che gli piaceva.

    ‘Non mi dire che non abbiamo nemmeno una lezione andiamo bene! ‘

    Pensò il giovane secondino della casata degli Ametrin dagli occhi celesti e capelli biondi dal carattere determinato coraggioso e meno pauroso. Subito dopo la donna riperse a parlare e quando ebbe finito Benjamin, non se lo fece ripetere due volte, sapeva bene che non si sarebbe mai tirato indietro in una missione scolastica pericolosa. Mentre ascoltava le parole di Jesse e Jessica, dei Black Opal, la sua mente si era messa in moto.

    ‘ Farò il possibile per salvare l’ accademia di Hidestone come farebbe un vero eroe come Artù che salva Camelot con una spada che si trova nella roccia. Mi fa pensare che devo proteggere anche i miei compagni.’

    La preside gli aveva fatto quella richiesta proprio a lui. Non aveva paura di combattere e provare a tentare di proteggere la scuola così Benjamin segui la scia luminosa che lo portò davanti a un portone di metallo che conteneva simboli magici che non sapeva il significato di quelle rune. Ascoltò di nuovo le istruzioni della loro preside. Dopo averle ascoltate un nome gli rimase in testa: era un luogo chiamato Niflheimr, ma non lo conosceva bene che cos’era esattamente. Avrebbe dovuto fare il possibile per salvare la scuola e isola poi vide la preside varcare quella porta e sparire, lasciando il compito più arduo a loro. Cosi si mise dietro a quelli del terzo anno con la bacchetta pronta a dar man forte in caso servisse.

    “Chorium Astra ”

    Disse mentre con la bacchetta cercò di disegnare il simbolo di Giove per proteggere se stesso. Doveva essere coraggioso sia per lui sia per Giada e si preparò a quello che sarebbe potuto accadere da un momento all’ altro...

    Scheda - Statistiche - Outfit

    @yuiccia



    Statistiche:

    Coraggio: 10

    Empatia: 11

    Intelligenza: 08

    Resistenza: 10 Tecnica: 10

    Intuito: 07

    Destrezza: 08

    Carisma: 08

    Azione 1: Chorium Astra Giove su se stesso.
     
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    Dioptase
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    Cameron Cohen
    Cameron lasciò cadere la forchetta nel piatto nell'udire le parole della preside durante il pranzo, tendendo le orecchie per non perdere nemmeno una parola e facendo contemporaneamente vagare lo sguardo nella sala, focalizzandosi nella fattispecie, sulla ricerca di due persone in particolare: Elisabeth e Mia. Entrambe si trovavano in sala, entrambe ai rispettivi tavoli, entrambe che avrebbero fatto meglio a tornarsene in dormitorio. Lui no, lui sarebbe andato e non voleva doversi preoccupare anche di loro.
    Ironico come il fatto che avesse tradito Mia e l'avesse trattata così male, non lo esimavano dal preoccuparti a tal punto.
    Prima di qualsiasi altra cosa, era passato in Camera a prendere Ashura, il suo fedele compagno che sarebbe venuto con lui fino in capo al mondo, dopodiché indossò un anello che aveva ottenuto dopo la lezione di Magitecnica dello scorso anno e fu pronto a partire, quindi uscì e si diresse verso le segrete.
    Quando fu là, prima di tutto cercò le due ragazze, ma Mia con priorità. Sapeva che Elisabeth sapeva benissimo cavarsela da sola e, sebbene sapesse che anche Mia ci sarebbe riuscita, era parecchio più preoccupato.
    Prima di poter raggiungere la meta, comunque, fu intercettato dal suo amico di bagno, ghignando a quello che disse. Oh sì, me la sbatterei pure così replicò in rimando, in barba alla preoccupazione che aveva appena esternato nei confronti di Mia, ma non poté trattenersi troppo con il riccio, anche perché lui stesso si dovette allontanare per controllare Regina. Sospirò, annuendo contemporaneamente alle parole di Lilith.
    Ehi Lilith mi ha affidato la vostra sicurezza! Annunciò a Julian quando tornò da lui, atteggiandosi con superiorità, anche se stava solamente scherzando. Quindi vedi di non fare cazzate, Miller lo canzonò, dandogli una leggera spallata prima di avvicinarsi al Portone aperto, sebbene non di troppo. Adesso sono io ad allontanarmi un attimo gli disse, prima quindi di lasciarlo per avvicinarsi alla Freeman. Le prese il polso con una mano senza però stringere troppo, guardandola con irritazione. Vedo che anche stavolta mi toccherà badare a te. Non potevi startene in dormitorio con le altre tue compagne, eh? Sbuffò in un sussurro in modo che solo lei potesse sentirlo, sollevando la bacchetta e riflettendo, puntandogliela contro. Almeno cerca di non farti ammazzare. Poteva non sembrare, tuttavia quella era la frase più vicina ad una dimostrazione d'affetto, che riusciva a produrre. Certo che con la divisa dove pensi di andare? Non è una gitarella. Vestis. Il suo tentativo era di rendere più resistente la divisa. Sperava di riuscire a renderla più resistente ai danni, viste le premesse di quei due giorni. Una volta fatto, abbassò la testa verso Ashura che ovviamente era andato affianco a Mia a becchettarle le caviglie piano per attirare l'attenzione. Ash, proteggi Mia. Non ti allontanare da lei a meno che non ti richiami io gli ordinò, tornando poi da Julian. Bene, sono pronto.
    20 y.oStudenteDioptaseII annoFrom Oslo


    Il post in breve: Cam interagisce con Mia Freeman Julian Miller
    Azione 1: Vestis su Mia. Cerca di boostare la resistenza ai danni (Tec 9 LOL)
    CITAZIONE
    Nome: Incantesimo di Vestizione
    Classe: Trasfigurazione
    Formula: Vestis
    Movimento: tracciare con il catalizzatore una spirale in direzione dell'abito da modificare.
    Effetto: trasforma un capo d'abbigliamento in un altro.
    Note: con Tecnica >10 consente di trasfigurare insieme abiti sovrapposti in un numero pari o inferiore (2 maglie possono diventare 1 o 2 nuove maglie); con Tecnica >20 è possibile trasfigurare tutti i propri capi; con Tecnica >30 è possibile trasfigurare abiti e accessori in altri; con Tecnica ≥ 40 è possibile nella trasfigurazione far apparire anche accessori o abiti sovrannumerari rispetto a quanto trasfigurato in origine (maglie, accessori extra).

    Azione 2: Ordina ad Ashura di non perdere d'occhio Mia e difenderla (Carisma 13/Empatia 12)
    Mezza-azione: //
    Quirk Attivo: -
    Skill:-
    Inventario: ASHURA
    Chocobo - Cavalcatura - XXX - addomesticato

    Caratteristiche: esemplare di color bordeaux, tende ad eseguire solo gli ordini di Cameron, guardando impassibile ed in aria di sufficienza chiunque altro gli impartisca un comando. Ghiotto di erba Ghisal e di meloni stagionali, ama correre all'aria aperta e tenerlo troppo rinchiuso, potrebbe incattivirlo anche nei confronti di Cameron stesso.

    - Anello in quarzo ᚦ: Chi lo indossa ottiene un bonus al dado di +1 quando lancia Incanti di Guarigione.


    Coraggio: 22
    Empatia: 12
    Intelligenza: 13
    Resistenza: 16
    Tecnica: 9
    Intuito: 12
    Destrezza: 16
    Carisma: 13
     
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    Gli Snasi
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    Il passaggio
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    Checché ne pensassero Aidan ed Elisabeth, Hogwarts (come ogni scuola magica) non era mai stato un luogo sicuro, neanche sotto l'attento sguardo di un mago leggendario come Albus Silente, tuttavia era innegabile che in questo Hidenstone avesse una marcia in più, legata all'imprevedibilità: non erano arcinoti maghi inglesi ad attentare alla scuola, bensì antiche entità e forze che in qualche maniera Victoria e Denrise avevano incanalato, non senza effetti collaterali.
    Laddove dunque Hogwarts aveva vissuto nel terrore del ritorno di Voldemort, Hidenstone viveva nel terrore di chi, o meglio cosa, sarebbe poi venuto.
    Volendo dunque sorvolare (come soleva fare Victoria stessa) sulle palesi (?) molestie da parte di Brooks e Julian ai danni di Nicholas, sarebbe stettato al corpo docenti scoprire cosa minacciasse l'accademia; gli studenti invece erano deputati a garantire che, al loro ritorno, vi fosse ancora un castello da proteggere.
    La gravità della situazione era tale per cui nessun prefetto o studente si sentì di fare troppo spirito davanti alle parole di Victoria, laggiù nelle segrete, e anzi una non esattamente devota alla dirigenza accademica come Jessica arrivò persino al punto di donare alla preside la propria fatina.
    Victoria la osservò, osservò la creatura magica, poi estese la bacchetta, sfiorandola con delicatezza "Non sottovalutare il pericolo cui vi sto esponendo, Jessica" disse lei con un tono gentile, quasi fosse una nonna che ammoniva dal mettere troppe poche uova nella torta "Non chiedermi di privarti anche di una tua alleata" concluse infine, salutando gli altri intervenuti, rivolgendo specialmente un sorriso sia alla preoccupazione di Jesse, sia alla formalità di Howard, regalando a ciascuno di loro uno sguardo gentile e fiero, che tradiva come nessuno di loro la stesse deludendo.
    Privi della loro naturale leader, l'accademia si dovette raccogliere attorno ai propri prefetti e caposcuola.
    A prendere il controllo furono gli opali: i ragazzi volsero gli sguardi a J&J (cit.), i quali, con l'approvazione di Ryan, loro caposcuola, organizzarono il gruppo di difensori, con in prima linea il triennio e più indietro, a far supporto, il biennio. Sempre su loro istanza, i gruppi iniziarono a ragionare anche su come meglio difendere i punti nevralgici di quell'operazione, incoraggiati dagli altri prefetti, specialmente da Lilith.
    Adamas, Leah, Ben, Howard e Cameron pensarono alla propria e altrui protezione, castando una serie di rune e simboli astrali sulla propria e altrui pelle che parve fornire benefici, alcune volte meglio (Adamas), altre peggio (Ben), probabilmente per via della tensione e della confusione.
    Cameron, nello specifico, probabilmente mosso da un più che compreso senso di colpa e da un ancora più valido sentimento per una ragazza tanto fantastica, si dedicò interamente alla sicurezza della donna che aveva ignobilmente tradito, anche a scapito della propria di sicurezza e ovviamente il karma lo premiò quanto bastava per realizzare per la bella e dolce Mia (sì, si stava e non poco rimarcando quanto compiuto da Cameron con altrettanto e sollecito biasimo!) degli abiti più comodi, più resistenti e anche più sexy: i jeans che ora indossava erano belli aderenti, così come la maglietta nera girocollo, a mettere comunque in ottima evidenza che curve che lui aveva osato disdegnare. Gli stivaletti di cuoio arrivano alla caviglia, offrendo ottima tenuta su ogni terreno e una comoda punta in ferro omaggio, nel caso avesse voluto prenderlo a calci (ci si voleva leggere del pentimento freudiano in tale accessorio (?)).
    Con al proprio fianco Ashura, Mia ebbe modo di proteggere dalle intemperie il portone e rinforzare ulteriormente le invasioni alla propria mente, supportata dai Capiscuola degli Ametrini e dei Dioptasi, del resto si stava parlando di incantare un portone che Victoria aveva aperto dopo pochi minuti: quella magia simbolica era probabilmente ad un livello comprensibile solo dai migliori druidi di Denrise e dai docenti esperti simbolisti come Lancelot, Summer e Morrigan.
    Nel frattanto Ryan supportava Jessica e Jesse nella difesa del sigillo di Victoria "Non basta che metti le rune, Jessica: devi anche incantarle... le barriere runiche non sonoc cose facili, anche se so che Olwen lo fa sembrare il contrario" propose lui alla corvina, andando ad eseguire su ogni algiz un protego, avvicinando poi Jesse per supportarlo nel proprio azzardo, servendosi di un incantesimo che stava apprendendo in classe, ma di cui non aveva ancora pieno controllo, da solo.
    Lo scudo si animò e s'ingrandì, lasciando il ragazzo estremamente stanco, nonostante il supporto del più esperto, ma ebbe comunque la soddisfazione di perdere una propria difesa per donarla, più forte, al gruppo.
    Jessica si occupò anche di schermare l'ingresso, tendendo le orecchie laddove Elisabeth acuì la vista: oltre l'ingresso si dipanava una galleria rettilinea in roccia all'infinito, per quanto poteva lei apprezzare. La via era umida e buia, accidentata e poco sicura e sicuramente le segrete, comunque illuminate, rappresentavano un punto visibile anche da molto lontano. E qualcuno, raschiando il terreno, si stava avvicinando: Jessica lo poteva chiaramente sentire.
    I ragazzi erano pronti? Forse non lo sarebbero stati mai, ma si erano organizzati come megliono potevano per gestire qualsiasi pericolo venuto dall'esterno.
    Ma se fosse arrivato dal castello?
    Proteggete l'antica fortezza. Risvegliate l'antico potere delle casate. O la guerra sarà perduta.
    Nelle mente di tutti i ragazzi risuonarono queste parole, incorporee e lontane, che in qualche maniera Mia avrebbe saputo essere sincere ed accorate e con lei chiunque avesse avuto una spiccata empatia (EMP>18).
    Chi avesse parlato non era ovviamente chiaro, ma improvvisamente le spille di tutti i prefetti e dei capiscuola iniziarono a rilucere: quelle dei prefetti risplendevano del colore della propria casata, nel mentre quelle dei capiscuola di bianco puro.
    Del trambusto li distrasse invogliando i più attenti (INTUITO >10) a guardarsi indietro mentre tre sfere colorate (una viola, una rossa e una blu, una per casata dunque) sfrecciavano dal piano terra fino a superarli e avviarsi lungo il corridoio, fino ad illuminare delle sorte di cani scheletrici, che, alla loro vista, si diedero alla fuga, finché le tre sfere non si bloccarono nel punto più lontano che Elisabeth aveva visto.
    Lì lei aveva visto solo nuda e dura roccia, ma le sfere penetrarono, aprendo tre vie: la viola generò una via sulla sinistra, la blu sulla destra, la rossa nel pavimento.
    Le P dei prefetti continuavano a lampeggiare nel mentre anche sopra al cuore di altri ragazzi appariva una sorta di spilla, una H fatta di una luce colorata come le sfere (ognuno per la propria casata).
    Superate le prove. Salvate l'Accademia. Salvate l'Isola!
    Non fosse stato chiaro, da ogni spilla partì un raggio colorato che indicava la via tracciata dalla sfera dello stesso colore, facendo eccezione per le spille bianche dei capiscuola.
    "E' una trappola: manteniamo la posizione!" gridava il Caposcuola dei Dioptasi, nel mentre però nella mente dei prescelti si andavano via via a tracciare quasi un'urgenza ad andare: qualcosa, sempre più insistentemente, li stava chiamando a sé.
    "Dobbiamo restare qui, tutti, uniti! Non sappiamo cosa ci sia là fuori, ma se è pericoloso come dicono..."
    Capiscuola: due sono le prove da affrontare. I prefetti e i prescelti devono risvegliare l'antico potere. Voi dovete guidare la resistenza della fortezza
    Una sagoma femminile fatta di luce apparve in centro alla stanza, lontana dal sigillo e dalla porta. Levò le mani al cielo e di colpo attorno a loro calarono le tenebre; chi avesse avuto intelligenza maggiore di venti avrebbe riconosciuto gli effetti del Nox Eterna, così come avrebbe compreso come la figura fosse una potente psicocineta, visto che di colpo tutti i precelti si ritrovarono per aria, scagliati fuori (con gentilezza) dalla stanza.
    Una volta a terra, oltre le porte, davanti ad esse avrebbero trovato una seconda figura, maschile. Anche lui avrebbe sollevato le mani "Andate. Se proverete a tornare senza aver superato la prova, chiuderò le porte" e portando verso di loro i palmi, rivelò come le due ante enormi avessero docilmente risposto al suo volere, iniziando a chiudersi, almeno finché non abbassò le mani.
    Le voci delle due sagome avevano qualcosa di familiare, per quanto distorte, ma forse sarebbe servito più impegno per riconoscerle, sempre che ne avessero.
    Avanzando, i ragazzi si sarebbero ritrovati ad una sorta di crocevia. Sulla sinistra era comparsa la via delimitata da un arco in oro con ametiste; gli ametrini, varcando quella via, sarebbero giunti in una stanza ove avrebbero trovato Tinkle, agitatissima, la quale sarebbe alla fine esplosa in un mare di lana, che avrebbe avvolto e immobilizzato tutti i ragazzi giallo-viola.
    Aiuto
    Lungo quei fili, i ragazzi avrebbero sentito il tremore della copertina, in cerca disperata di affetto, rassicurazione e compagnia.
    Non posso lasciarvi andare da loro... è troppo pericoloso... e io ho troppa paura... chiarì infine, mentre la lana li stringeva sempre più forte, lasciando intendere che, se volevano andare ad affrontare la vera prova (o anche solo vivere), avrebbero dovuto rassicurarla e lasciarle della compagnia.

    La via di destra, invece, era sormontata da un arco in bronzo ossidato con dentro degli zaffiri blu. I dioptasi, varcando quella soglia, si sarebbero ritrovati in una vasca d'acqua, dopo un breve corridoio.
    Osservandola bene, avrebbero riconosciuto la fontana delle idee, la quale pareva aver esondato fino a diventare una piscina naturale scavata nella roccia.
    Se volete andare da loro, non potete andarci ignorando il passato. Raccogliete l'eredità dei vostri predecessori e poi potrete proseguire
    Cosa intendesse non era molto, chiaro, ma osservando l'acqua, i ragazzi avrebbero visto degli spettrali bigliettini. Ve n'erano per la precisione dieci, di dieci colori diversi (bianco, nero, rosso, arancio, giallo, verde, ciano, blu, viola e rosa). A loro quale scegliere per proseguire, possibilmente prima che l'intera stanza si riempisse di freddissima acqua.

    I raggi dei Black Opal, infine, portavano sottoterra, lungo una scalinata delimitata da una sorta di botola di nero metallo con rubini incastonati. Discendendo nelle tenebre più profonde, sarebbero giunti in una stanza fatta interamente di specchi.
    Come davanti allo specchio del mondo infero il riflesso restituito loro da quelle pareti sarebbe stato fin troppo onesto.
    Se volete affrontarli, prima dovrete essere come noi. Rivelate come vedete un'altra persona del gruppo. E poi rivelate un vostro segreto. avrebbero detto le loro copie, sempre più scheletriche e armate.
    NOTE OFF
    Bene signori, la quest entra nel vivo!
    I prefetti e tutti i pg degi player presenti sono stati scelti per la missione: gli altri dovranno rimanere nelle segrete.
    Dividetevi nei tre gruppi per casata ed avanzate verso la vostra prima sfida.

    In caso ci siano PG che si devono aggiungere, per voi ci sono delle condizioni particolari.
    Anche voi siete stati scelti, ma le vostre spille non hanno il raggio che indica la via e non siete stati sbattuti fuori dall'entità luminosa femminile.
    Dovrete quindi spendere un'azione per aggirare la Nox Eterna e la mezza azione per orientarvi nel corridoio e riunirvi al gruppo.
    Di fatto, potrete spendere per la prova solo un'azione.


    Lanci
    JESSE
    di; D20: 17+9-5 ok!
    Engorgio; d20: 6+9 oky

    JESSICA
    Scripta M; d20: 4+6 oky
    Salvio H; d20: 14+8 ok!
    Ode; d20: 12+8 ok!

    LIZ
    CR Wunjo; d20: 4+4 (em7) nope
    Osserva oltreporta; d20: 13+4 ok

    ADAMAS
    CA Merc J; d20: 10+4 oky
    +4pp des x3turni

    CA Ur A; d20: 19+4 ok!
    +6pp inte x3turni

    MIA
    AN net P; d20: 18+5 ok!
    CR Dagaz M; d20:15+5 ok!
    +3occlumanzia

    Osserva, d20: 2+7 nope

    LEAH
    CA venus; 18+2 ok!
    +5pp Carisma x3 turni

    BEN
    ca ju; 6+3 nope

    LILITH
    Incoraggia D; d20: 3+5
    CR Berkana; d20: 13+6 (em14)
    -3danni per 3turni

    HOWARD
    CR Berkana; d20: 4+4 nope

    CAMERON
    Vestis Mia; d20: 12+3 ok
    +3res
    Ash; d20: 2+4 nope


    Regole generali
    * Sono ammessi solo PG studenti. E sì, la quest è mortale;
    * Le scadenze sono fissate di tre giorni in tre giorni (ovviamente saranno adattate alle festività;
    * Non saranno concesse proroghe;
    * Potete fare un solo post a turno comprensivo di due azioni e una mezza azione;
    * Potete convertire exp fino al vostro primo post;
    * Sotto al post dovete postare un breve riassunto delle vostre azioni, a scanso di equivoci, indicando PP e quirk che vorreste impiegare nelle azioni stesse;
    * i PNG saranno mossi dal master;
    * per valorizzare maggiormente i vostri PP, i modificatori sono calcolati dividendo per 3 e non per 4 come di consueto. I PV invece sono calcolati secondo regolamento.

    Obiettivi
    * impedire ai mostri di entrare in accademia;
    * non far chiudere le porte;
    * preservare il sigillo di victoria;
    * non morire;
    * superare le prove.

    Scadenza: mercoledì 15/12/2021 ore 12.00

    RevelioGDR


    Edited by Lancelot Olwen - 12/12/2021, 20:47
     
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    Regina Beauvais ~ Dioptase Di certo non era tipa da fare quelle cose ed ancora peggio se tutto quello comportava un pericolo imminente. Non era una persona dedita all'azione ed odiava le strategie. Non gli piaceva per niente essere al centro di una guerra e seppur conosceva tantissimi incantesimi ed aveva sempre studiato per migliorarsi e fare cose sempre più da grande, non era una che scendeva a difesa di niente. Perchè ci era andata allora? Perchè diavolo non era rimasta dietro la sua scrivania? Perchè aveva deciso di "mettere" l'armatura ed andare? Era ovvio! Per quanto non lo avrebbe mai ammesso ad alta voce, non avrebbe mai e poi mai lasciato quel coglione di Miller da solo. Senza di lei non ce l'avrebbe fatta e comunque anche se la cosa non gli piaceva veramente per niente, non aveva scelta, aveva indossato la sua tuta comoda, sistemato i suoi capelli in un ordinatissimo e perfetto chignon, aveva preso il suo scaldacollo preferito - che poi era quello di Julian - ed era scesa nelle segrete. Ma lo sapeva e lo aveva sempre saputo: il problema era che lei non era adatta a quelle cose e mentre gli altri erano scesi nelle segrete, avevano bellamente sentito il discorso dei prefetti e compagnia bella, lei era rimasta in disparte, aveva cercato cose sull'argomento in biblioteca ed aveva deciso che ignorare proprio la persona per la quale stava andando in quel casino, era cosa buona e giusta! Quando Miller gli andò vicino, Regina alzò semplicemente il medio per mandarlo a quell'altro paese ma quando la "luce" si spense e non vide ne sentì più nessuno, dovette ammettere di avere semplicemente paura. Si morse il labbro. Ma che diavolo sta succedendo? Sussurrò quasi in preda al panico, ma non c'era tempo per quelle cose. Era sicura che Julian ed i suoi allegri amichetti non fossero poi così potenti da riuscire a fare una cosa del genere. Pensa, pensa, pensa! Disse semplicemente cercando di capire contro cosa dovesse combattere. Era notte, era un Nox Eterna e quello voleva dire che doveva solamente farsi luce. La luce l'avrebbe riportata con i Dioptase. Lumos Astralis! La stoccata della bacchetta fu rivolta verso il nulla più totale e la sua voce era determinata e ferma. Era comunque una ragazza risolutiva e soprattutto preparata. Non voleva far perdere punteggio alla sua casata. Davvero Regina stava pensando ai punti casata mentre la preside gli aveva detto palesemente che stavano per morire tutti quanti e che la loro vita dipendeva da loro e dall'apertura di quelle porte? Si, era esattamente quello il pensiero della ragazza e comunque, dopo aver fatto luce, o comunque sperando di avercela fatta, strabuzzò gli occhi e posando la mano sul muro cercò di orientarsi il più possibile. Non aveva solamente il senso della vista, quindi decise di acutizzare (parola che non esiste, ma rende perfettamente l'idea!) le orecchie per capire dove stessero i suoi compagni decidendo di andare verso quella che comunque potesse essere la direzione della sua casata e raggiungerli. Una volta vicini a loro, andò verso Julian, senza neanche pensarci, ingorando completamente Nick,che poverino non c'entrava niente in quella situazione, ma Regina era fatta così, e lo abbracciò. Per un attimo aveva avuto veramente paura e lui non c'era. Poi si ricompose appena e lo guardò come per dirgli: se parli ti ammazzo io e non il fantasma di sto cazzo. Una volta dentro la loro stessa stanza, Regina ebbe un brivido di freddo. Si morse il labbro, l'acqua continuava a scorrere ed era gelata. Si avvicinò di più verso la fontana e ne vide galleggiare dei bigliettini. Alzò gli occhi al cielo. Si avvicinò ancora un pò sporgendosi completamente nell'acqua gelida, verso un piccolo bigliettino che spiccava per colore, ossia verso quello giallo. Erano già all'interno della fontana delle idee, non poteva andare peggio di così, solo che si sporcava i capelli, ma a quello ci avrebbe pensato più tardi. Accio biglietto giallo! Sussurrò stoccando la bacchetta verso quel bigliettino spettrale. Immergersi nella vasca ancora di più voleva dire morire di freddo e a lei non andava, in fondo aveva l'acqua già fin sopra le ginocchia e il braccio immerso fino al gomito. Sperava che quella semplice magia fosse riuscita. In fondo la semplicità era sempre la miglior cosa in quelle situazioni, giusto?





    Azione 1: lumus astralis
    mezza azione: posa le mani sul muro e si dirige verso la direzione della sua sala comune
    Azione 2: accio biglietto giallo, immergendosi ancora un pò nella fontana per riuscire a prenderlo o quantomeno avvicinare il bigliettino se la magia non ha esito positivo!
     
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    parlato - pensato- ascoltato


    Non era davvero sorpresa che Cameron si fosse aggiunto alla missione, entrava nella lista di cose che lo avevano sempre attirato e sospettava non avrebbe potuto perdersi un’occasione come quella per niente al mondo. Ci aveva sperato comunque però, o quantomeno aveva sperato di non avere la possibilità di stare con lui ed Elizabeth nella stessa stanza ancora per un po’, ma se per il momento le lezioni diverse l’avevano salvata ora era inevitabile fare i conti con la realtà.
    Si stava distraendo parlando con gli altri presenti o provando a concentrarsi sui pericoli imminenti, ma percepì la voce di Cameron non appena arrivò nelle segrete, seppur cercò di fare finta di niente. Provò a non dedicargli nemmeno un’occhiata, a focalizzarsi sul resto, senza per questo riuscire a ottenere il risultato sperato: nell’istante in cui il ragazzo la prese per il polso, costringendola a guardarlo, tutte le sue difese e tutti i suoi muri crollarono nello stesso momento. Il suo cuore schizzò direttamente il gola mentre cercava di divincolarsi e tenersi lontana da Cameron il più possibile, non perché ne avesse paura –avrebbe dovuto?- ma perché non avrebbe retto nel sentire il suo profumo avvolgerla e rimanere impassibile.
    Non aveva alcuna intenzione di fare una scenata proprio adesso, era l’ultima cosa di cui aveva bisogno e ancora di più ora che non erano soli. Non lo stava nemmeno facendo solo per sé stessa –da brava idiota- ma anche per Cameron: per quanto stesse male riconosceva di avere una serie di amici abbastanza stretti da prendersela con il ragazzo se avessero notato che qualcosa non andava. Non che fossi difficile notare che le cose tra loro erano cambiate, difficilmente Mia sarebbe stata così rigida e distaccata con lui, prima di quel momento.
    Deglutì a vuoto, incrociando il suo sguardo e congelandosi sul posto, incapace di allontanarlo come forse avrebbe dovuto. Non capiva cosa stesse facendo, il suo rimproverò la punse come tanti piccoli aghi, facendola arrossire e sentire quasi idiota, anche se sapeva bene che lui non aveva più alcun diritto di dirle niente del genere. “Potrei dirti la stessa cosa.” sussurrò alla fine con voce roca, ma il tempo di risposta e il tono erano molto meno pronti e sicuri di quanto avrebbe voluto. Sapeva bene di avere ragione, tra i due era Cameron quello più impulsivo, che pensava meno alle conseguenze delle proprie azioni, e per quanto anche lei avesse le sue esperienze negative alle spalle comunque cercava sempre di stare attenta. O quasi.
    Le sue guance si colorarono di un rosso ben più intenso quando il ragazzo pronunciò il Vestis e i suoi abiti, prima comodi e famigliari, si trasformarono in una divisa decisamente troppo attillata per i suoi gusti, che la portarono a stringersi le braccia al petto provando a proteggersi anche dallo sguardo di Cameron. “Non era necessario.” si sforzò di fargli notare, provando a non cedere solo perché aveva dimostrato un minimo di protezione nei suoi confronti: poteva anche tenerci, ma questo non cancellava quel che aveva fatto e di cui ancora, chiaramente, non era nemmeno un po’ pentito. Gli era piaciuto e non si sarebbe scusato.
    La prima ondata di versa rabbia la percepì quando l’altro aggiunse il carico da cento, affindandole anche Ashura come se davvero non fosse capace di badare a sé stessa. “Non sono una bambina, Cam. Sicuro che sia io quella che non sa badare a sé stessa?” domandò con molta più rabbia di quanto avrebbe voluto, incapace di trattenersi e pentendosi all’istante di quel che aveva detto.
    Solo quella voce nella sua testa riuscì a distrarre Mia, trascinandola di nuovo nella realtà, costringendola a mettere da parte le preoccupazioni personali. Non comprese a chi appartenesse ma era certa che fosse un suggerimento vero e positivo, lo sapeva e basta. Sussultò appena quando la sua spilla si accese, corrucciando le sopracciglia nel guardare il fioco bagliore viola che emetteva. “Stiamo uniti, dobbiamo risvegliare il potere delle casate, qualsiasi cosa voglia dire. E’ importante funzionare come un gruppo, ora.” annunciò con più convinzione possibile, per quanto quella fosse solo una supposizione. Quello che successe dopo si tradusse, nella sua mente, in cui susseguirsi rapido di sequenze: fece appena in tempo a riconoscere gli effetti del Nox Eterna e la natura della figura che avevano di fronte prima di sentirsi trascinare oltre la porta. “Non è una trappola. E’ la nostra missione.” provò ad affermare con più convinzione, salvo poi bloccarsi nel vedere la seconda figura. Quella voce era famigliare… provò a concentrarsi e cercare di capire qualcosa in più, riconoscere quella figura, ma non era sicura di averne il tempo.
    Prima ancora che potesse realizzare tutto quanto si ritrovò nella stanza con Tinkle, che riconobbe all’istante, senza ombra di dubbio: nell’ultimo periodo aveva passato parecchio tempo avvolta nella coperta della sala comune, cercando di sentirsi un po’ meglio e porre rimedio al freddo e al vuoto che provava e che non sembravano così semplici da scacciare.
    Sussultò sentendosi stretta dalla lana, provando a mantenere la calma e sguinzagliare la sua solita empatia, quella che l’aveva sempre caratterizzata e sperando che funzionasse. “Tinkle… lo so che hai paura, ti capisco, alle volte ce l’ho anche io. Ma non possiamo lasciare che la paura ci fermi, in questo momento non ci siamo solo noi, abbiamo una scuola da salvare!” cercò di ricordargli, con dolcezza “Ti piace Hidenstone giusto? Ti piace vivere nella nostra Sala Comune, stare con noi… a me piace un sacco, ogni volta che tornò da una giornata difficile mi aiuti a farmi sentire meglio… ma se non salviamo l’Accademia oggi non ci saranno più momenti come quello, non potremo più passare del tempo assieme… e non vogliamo questo giusto? Devi lasciarci andare Tinkle e non torneremo da te, promesso!”



    code made by gin



    Il post in breve: interagisce con Cameron Cohen e gli altri Ametrini.
    Azione 1: Cerca di capire di chi sono le voci dei due "spiriti" che hanno visto
    Azione 2: Parla con Tinkle con empatia e dolcezza, provando a convincere la coperta a liberarli e lasciarli andare ( -Anello di Osiris: anello in osso che ha la forma di una piccola laringe e ne simboleggia la gola. +1 a Carisma se indossato.)



    -Amuleto di Heimdall ᚦ
    Se il possessore dell'amuleto si concentrerà su di esso, l'artefatto lo avvertirà della presenza di eventuali nemici producendo un particolare suono d’allarme che solo il possessore e i suoi alleati potranno udire.
    Per concentrarsi sull'amuleto sarà necessario spendere 1 mezza azione. L'efficacia dell'Amuleto sarà determinata dal confronto tra l'Intuito del possessore e la Destrezza del nemico.


    -Anello di Osiris: anello in osso che ha la forma di una piccola laringe e ne simboleggia la gola. +1 a Carisma se indossato.


    Coraggio: 12
    Empatia: 23
    Intelligenza: 27
    Resistenza: 11
    Tecnica: 15
    Intuito: 21
    Destrezza: 13
    Carisma: 15
     
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    Black Opal
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    Harry Wood
    Black Opal | 16 anni


    Erano ormai da soli a difendere il castello da quello che poteva accadere, tutto sembrò accadere in pochi attimi, dei raggi fecero loro come una strada da seguire, una strada da percorrere per forse raggiungere la salvezza o quello che era un luogo sicuro per loro e per tenere in salvo i ragazzi e ragazze del primo anno. Seguì quei raggi che lo portarono in una scala che dava verso il sotto terra, quella botola che era davanti a loro era spettacolare, un bel nero metallico con dei rubini sopra di esso. Proseguì la sua marcia scendendo ancora di più, trovò una stanza che era decisamente insolita e piacevole da vedere almeno a prima vista, era piena di specchi. Si portò davanti a uno specchio, fin da subito capì che poteva essere pericoloso e intrigante allo stesso tempo. Vide come una copia di se stesso, solo che sembrava più fatta a scheletro e armata, poteva essere un se stesso pericoloso? Tutto poteva essere. Certamente doveva stare molto attento a cosa faceva. Le parole di quella figura posta di fronte a se erano chiare e nette. Sapeva già di chi parlare del gruppo, era la sua concasata, Elisabeth.

    Allora, devo parlare di un'altra persona?

    Pensò cosa dire della ragazza poi disse la sua verso lo specchio, fu una riflessione molto breve.

    Voglio parlarti di Elisabeth, penso che sia una bellissima ragazza, decisamente una luce per la nostra casata, i Black Opal.

    Passò quindi al segreto.

    Vuoi anche sapere un mio segreto? Bene, mi piace moltissimo Leah, spero che diventi presto la mia ragazza.

    Detto ciò sperava che bastasse per convincere quella figura che aveva davanti nello specchio.

    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato" | Scheda | Stat.
    RevelioGDR


    Azione I: Interagisce con la figura che vede nello specchio che affronta, da il pensiero sulla sua concasata e dice il suo segreto.

    Harry con se:

    - bacchetta magica
    - Cuore di Gomma: un simpatico cuore antistress rosso fuoco che garantisce +2 a Carisma se utilizzato in quest (Unico utilizzo)

    Coraggio: 10

    Empatia: 9

    Intelligenza: 09

    Resistenza: 10

    Tecnica: 9

    Intuito: 08

    Destrezza: 09

    Carisma: 08

    Quirk:

    Flipendo, o mio flipendo!
    E' importante conoscere bene le formule e tu, sei ormai a conoscenza dei pro e dei contro di un flipendo. +1 al dado quando utilizza Flipendo.

    L'ho già affrontato a lezione!:
    Brian ama mettere alla prova i suoi studenti, incitandoli a fronteggiare un numero spropositato di creature. Durante il proprio turno e solo una volta per quest, puoi usare una mezza azione per tentare un tiro su intelligenza e a discrezione del master potete aver un'informazione sul suo punto debole, come renderle meno aggressive o cosa bisogna evitare di fare.
     
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  7.     +1   -1
     
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    Ametrin
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    ? James Beauvais ?
    « La vita è un’enorme tela: rovescia su di essa tutti i colori che puoi.
    »


    Prima la figura femminile, poi quella maschile aprirono come un corridoio di luci che sembrava indicare loro come e dove proseguire quel percorso di salvataggio della scuola ed evitare che venisse occupata da qualsiasi creatura o altro volesse tentare ciò, essere senza professori e la preside era una grandissima responsabilità per tutti loto, lottare per un bene comune e al massimo delle proprie forze nonostante fosse solo al suo primo anno in accademia, ciò non sarebbe mai stato ugualmente una scusa per tirarsi indietro. Quelle voci potevano essere familiari, gli dicevano qualcosa di ciò, ma non sapeva a chi collegarle al momento, era chiaro che quelle due figure però potevano essere più vicine a loro di quello che pensava. Seguì la strada illuminata davanti a loro con la bacchetta magica davanti a se, non sapeva cosa aspettarsi e di fatto era pronto per agire. Arrivò a una sorta di bivio, doveva prendere una decisione tra la sua sinistra e la destra. Gli archi in oro potevano essere una sorta di tranello per un paradiso che non poteva essere così, quindi osservò la via opposta, quella di destra, quella che aveva un arco tipo in bronzo come colore e aveva dei bei zaffiri blu. Seguì la via di sinistra, tutto sembrò inizialmente piacevole, poi però vide che la loro coperta di lana, che tutti loro chimavano Tinkle. Era come agitatissima e impaurita, era chiaramente in cerca di compagnia. Si sentì stringere da quell'oggetto così premuroso e legato alla loro casata, un must per ogni studente o studentessa di Ametrin. Doveva trovare un modo per calmarlo e permettergli di andare avanti. Provò quindi a parlargli.

    Stai tranquillo Tinkle, noi sappiamo come non farci del male, non ti devi preoccupare per noi. Inoltre non devi aver paura, siamo qui lo stesso per proteggersi da chi ti vuole fare del male, ma se ci blocchi così non possiamo proteggerti.

    Fece una piccola pausa.

    Con noi sei in buone mani, lasciaci andare avanti e vedrai che non ti succederà nulla.

    Sperava che ciò bastasse per permettergli di liberarsi dalla persa della coperta.

    ? Scheda Pg ? 16 anni ? Ametrin ? Ricco ?

    © psìche



    Azione I: James tenta di liberarsi dalla presa di Tinkle parlandogli e provando a rassicurarlo.

    Coraggio: 6

    Empatia: 5

    Intelligenza: 5

    Resistenza: 6

    Tecnica: 6

    Intuito: 6

    Destrezza: 6

    Carisma: 6

    Quirk:

    ///

    James ha con se:

    -Bacchetta Magica
    -un uncino interamente argentato e molto affilato; garantisce +2 a Coraggio se utilizzato in quest (Unico utilizzo)
     
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  8.     +1   -1
     
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    Ametrin
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    BENJAMIN D'ANGELO
    Se so cos’è l’amore, è grazie a te.

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    PARLATO - PENSATO - NARRATO
    ‘Accidenti non mi sono potuto proteggere a causa della confusione e tensione che ho dentro di me. Se non faccio subito qualche cosa di sicuro non sarò utile a nessuno’


    Benjamin aveva tentato di fare su sé stesso il Chorium Astra Giove ma non ci era riuscito come sperava. La colpa fu della troppa tensione e confusione che aveva in quel momento. Doveva imparare a gestirla per poter diventare ancora più forte. Era la sua prima missione scolastica a cui partecipava e avrebbe dato il massimo per salvare la sua scuola. Osservò Cameron che aveva dei vestiti più resistenti: un jeans che lui indossava notò che erano belli aderenti, così come la maglietta nera girocollo con gli stivaletti di cuoio arrivano alla caviglia. Poi c’era Mia la perfetta degli Ametrin con l’ aiuto di Ashura riuscì a rinfornare la porta che doveva rimanere aperta aiutata dai caposcuola dei Ametrini e dei Dioptasi. Vide Ryan dare una mano a Jessica e poi a Jesse col il suo scudo che si ingrandì. La situazione gli fece capire che se non cominciava a comportarsi da vero eroe come il principe Artù, non sarebbe potuto andare avanti cosi Benjamin seguì Mia, la sua perfetta lungo la via sinistra delineata da un bellissimo arco in oro con ametiste. Una volta nella stanza riconobbe Tinkle la coperta della sala comune con cui lui si riparava nelle fredde giornate invernali e che lo scaldava quando aveva freddo. Fece un salto quando la lana cominciò a stringersi attorno a lui e non lasciò andare. Gli ricordava se stesso quando aveva frequentato il primo anno di Hidestone con mille paure e insicurezze che ora non aveva più così Benjamin dovette mettere in moto il cervello per trovare le parole giuste.

    “Tinkle lo so che hai paura, ce l’ ho pure io, non sai quanta, ma ti prometto se tornerò vivo avrai tutte le coccole che vorrai. So che mi hai sempre scaldato nelle giornate invernali quando faceva freddo e tu mi facevi da mamma che non ho mai avuto. Lo so che Hidestone ti piace no ? Allora premettermi di salvarla se mi lasci andare per favore ...”

    Disse il biondo Ametrin mentre se le parole non avessero funzionato aveva anche un altro asso nella manica. Così si ricordò con la copertina che gli regalò la mamma allungò la mano e cominciò ad accarezzarla su e giù sperando che la copertina si calmasse. Sperava che lo lasciasse andare oltre...

    Scheda - Statistiche - Outfit

    @yuiccia



    Statistiche:

    Coraggio: 10

    Empatia: 11

    Intelligenza: 08

    Resistenza: 10

    Tecnica: 10

    Intuito: 07

    Destrezza: 08

    Carisma: 08

    Azione 1: Cerca di calmare la piccola copertina con le sue parole.
    Azione 2: Tenta di accarezzarla con la mano per trasmetterle più sicurezza.
     
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  9.     +1   -1
     
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    Ametrin
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    Adamas Vesper
    Studente, Capitano Ametrin | 19 anni | III Anno

    Essere divisi da Jesse, dopo tutti i pensieri su Achille e Patroclo, non era propriamente di buon auspicio; tuttavia, se così avevano deciso i Fati, un piccolo essere umano come Adamas non avrebbe potuto far niente per evitarlo.
    ‘La guerra sarà perduta… non suona affatto bene.’
    Mentre malediceva (ma neanche troppo, in quanto abituato ormai) gli oracoli e qualunque essere o spirito che pronunciava parole sibilline, Adamas si interrogava se non fosse un classico tranello di qualche nemico secolare di Denrise: ne aveva visti fin troppi, per potersi fidare. Avrebbe quindi salutato Jesse con un bacio ben più profondo, con il sussurro “Ci vediamo dopo - mi mancherai”, prima di seguire il flusso degli Ametrini - o meglio, della sfera viola.
    ‘Ottimo - segugi infernali, o qualcosa di simile… chi ha organizzato ‘sta faccenda, Rick Riordan?’
    Che il neopagano fosse un fan della saga di Percy Jackson? Ai posteri l’ardua sentenza.
    Troppi fatti si stavano susseguendo, impelagando la mente del ragazzo: ‘Prescelti? Antico potere?’; la figura maschile, inoltre, fu ancor meno rassicurante.
    ‘Eppure… mi pare di conoscerli…’: spremette le sue meningi, per tentare di comprendere per quale motivo fossero familiari. Se non altro, magari avrebbe impedito il crearsi di ulteriori dubbi.
    Su una cosa però l’Ametrino non ebbe dubbi: se non avessero fermato Tinkle, sarebbero comunque stati nei guai - per dirla con un eufemismo, ovvio.
    ‘Dannazione…’
    Certo, le parole potevano molto, ma non tutto: “Ehi, Tinkle! Siamo tutti amici, giusto? Insomma, guarda quanto ti vogliamo bene. Adesso però noi Ametrini dobbiamo andare, per salvare la scuola: tu ci puoi aiutare facendo la guardia e coccolandoci appena ritorniamo, no? Oggi il tempo era bello sereno, non trovi? Coeli Passio - va’ a godertelo, e aspettaci!”
    Non era Skyler, ma sperava che un incantesimo mentale ben assestato funzionasse sulla copertina (‘Ma… ha una mente?’ probabilmente più di molte persone); per sicurezza, comunque, poco dopo avrebbe usato un Relascio Tinkle (“Tinkle, questa cosa non è consensuale - e tu ci tieni al nostro consenso, vero?”) per liberare se stesso e… Mia il più possibile.
    ‘Cavolo, siamo quelli più grandi e dovremmo salvare il Primo e Secondo Anno… ma se veniamo sopraffatti anche noi, un Prefetto ed il Capitano… non ci sarà speranza per nessun altro…’
    Che fosse un esempio di utilitarismo etico, o solo un modo per non rimanere da solo sotto il peso della responsabilità di essere il più grande?
    "Parlato"- 'Pensato' - "Ascoltato" | Scheda PG Stat.
    RevelioGDR


    Interagisce con Jesse Lighthouse brevemente.

    Mezza azione: rimugina sulle voci delle sagome per capire dove le abbia già sentite.

    Azione 1: Coeli Passio Sereno (non essendo altro tempo atmosferico specificato) (Carisma 16, Sereno calma dando bonus Tecnica, malus Destrezza).
    Classe: Mentale
    Effetto: modifica l’umore del bersaglio in base al tempo atmosferico.
    Note: L'alterazione comportamentale e umorali e causa bonus e malus ai PP (vedi manuale di Astronomia).

    Azione 2: Relascio per liberare se stesso (e se riesce anche Mia) dalla stretta di Tinkle (Intelligenza 24, Chorium Astra Urano su Adamas: +6pp Intelligenza x3 turni).
    Classe: Generico
    Effetto: allontana gli oggetti nominati, generando delle scintille
    Note: Da 0 a 10 in Intelligenza è possibile allontanare solo un oggetto, da 10 a 20 due e così via.


    Coraggio: 14
    Empatia: 16
    Intelligenza: 24
    Resistenza: 17
    Tecnica: 13
    Intuito: 20
    Destrezza: 16
    Carisma: 16

    - Monile a forma di caduceo in mercurio ᛗ (collana): chi lo indossa ottiene un bonus al dado di +1 quando lancia Incanti Elementali.
    - Abiti da battaglia: Un'armatura in cuoio che copre il torso trasfigurata da Jesse e non dissolta, come il suo amore (?). -1 ai danni. +1 coraggio se è vicino a Jesse. Dopo ogni quest tende a svanire e deve essere rigenerata con un Reparo in una role provino.

    Chorium Astra Urano su Adamas: +6pp Intelligenza x3 turni
     
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    Dioptase
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    Cameron Cohen
    Nonostante tutto ciò che era successo, era impossibile per Cameron non preoccuparsi per Mia, agendo in modo parecchio contorto ma certamente in linea con il personaggio. Da quando si erano lasciati, la situazione era tornata circa a prima che si mettessero insieme, se non peggiorata: le parole di Cameron erano diventate più taglienti, i suoi modi più sgarbati ed il suo atteggiamento molto più stronzo, almeno nei confronti della biondina. Ma come detto sopra, era impossibile non preoccuparsi e nemmeno il loro trascorso glielo avrebbe impedito, infatti tentò di trasfigurare le sue vesti in qualcosa di più adatto a situazioni potenzialmente molto pericolose. Fu quello il motivo principale che lo spinse a castare quel vestis che, con sua somma sorpresa, diede molto più dei risultati sperati e trasformò la sua ex ragazza in una versione di Xena molto più dolce e sexy. Oh non sforzarti di ringraziarmi troppo replicò, come se lui si fosse sempre comportato bene e meritasse di essere ringraziato ma questo ovviamente non era visibile ai suoi occhi, costantemente focalizzati sul fatto che lui avesse ragione, che non avesse colpe e che la Freeman fosse un tantino esagerata. Le sorrise, mentre Ashura trotterellava attorno alla coppia, aspettando ordini dalla sua nuova momentanea padrona.
    Inarcò un sopracciglio quando sopraggiunse quella rabbia, e la osservò per un lungo attimo senza dire niente, mentre Ash si fermò ed alzò il becco in direzione di Cam, quasi sentendosi preso in causa, per osservare la situazione.
    Non ho mai detto che tu sia una bambina, ma mi sentirei molto più sicuro se con te ci fosse Ashura. E nel caso te lo stia chiedendo, no, non è una richiesta, ma un ordine. Ash viene con te, su questo non transigo.
    Stava per aggiungere altro, quando nella sua mente risuonò una voce che, in soldoni, chiedeva ciò che aveva chiesto Victoria, anche se con toni molto più solenni ed enigmatici, ma non si fermò per provare a capire chi fosse, cosa volesse o se stesse dicendo il vero, era certo che non sarebbero stati al sicuro ancora per molto, là, almeno stando alle parole della preside.
    Improvvisamente, comunque, sentì un certo rumore che gli fece voltare la testa e fu così che vide tre sfere luminose dagli splendenti colori delle tre casate.
    Successe tutto abbastanza in fretta: le sfere si mossero, allontanandosi da loro ed illuminando tre cani scheletrici che ben presto scomparvero, allontanandosi ancora per un po'.
    Sul suo petto, spuntò una H color blu elettrico, simbolo dei dioptase, in concomitanza di un'altra voce, che però non riconobbe.
    Nonostante alcuni prefetti e caposcuola cercavano di dissuaderli dall'andare, nella mente di Cam -e probabilmente anche di altri- scattò una specie di interruttore che lo attirava verso un punto misterioso al di là delle porte, dov'erano scomparse le sfere luminose.
    Poco dopo la comparsa di una figura eterea, ogni luce si spense, facendo piombare tutti nell'oscurità e separandolo inesorabilmente da Mia, sebbene provò ad abituare gli occhi per cercarla e starle vicino. Quella situazione non gli piaceva, doveva proteggerla. Manco a dirlo, si ritrovò scagliato lontano assieme a tutti gli altri -era buio ma ehi, era impossibile che nessuno urlasse- e si ritrovò ben presto oltre il portone, inesorabilmente lontano dalla sua bella.
    Delle altre voci minacciarono che avrebbero fatto chiudere le porte, ragion per cui avrebbero dovuto superare quelle dannate prove se non volevano rimanere chiusi là anche loro, assieme ai docenti. Vabbè, almeno avrebbero fatto delle lezioni alternative.
    Ovviamente le vie erano tre, una per casata, e lui e gli altri dioptase avrebbero dovuto prendere quella strada. Si prese un secondo per gettare uno sguardo ai propri compagni, constatando come ci fossero quasi solamente primini, forse proprio perché ancora confondevano la stupidità con il coraggio. Ora non ho più nemmeno Ashura sbuffò Cameron, avvicinandosi a Julian, percorrendo quel corridoio sormontato di zaffiri così belli che quasi quasi ne avrebbe fottuto uno, ma nemmeno lui era così stupido da provarci.
    Appena superato il corridoio, si ritrovarono in una vasca verde acqua che conteneva diversi bigliettini. Regina scelse il giallo. Ci mise qualche secondo a capire che si trattasse della versione Maxima della fontana delle idee, non che quello avrebbe cambiato le cose, comunque. Si bloccò, deglutendo. Sperava vivamente che l'acqua fosse bassa come lo era quella di una fontana effettiva, perché se fosse arrivata più in su del collo, lui sarebbe stato veramente nei guai. Dalla morte della sorella, si era sempre rifiutato di avvicinarsi ad un lago o ad una qualsiasi fonte d'acqua troppo fonda, indi per cui, non sapeva nuotare. Nemmeno all'evento di fine anno di due anni prima, aveva osato tuffarsi nella piscina, apparentemente troppo fonda. Imitando la sua compagna, puntò la bacchetta verso un foglietto specifico: Accio bigliettino blu annunciò, rifiutandosi di mettere un solo piede in acqua. Secondo voi... quanto è profonda? Il livello si innalzerà? Domandò ai compagni, deglutendo a vuoto un numero incalcolabile di volte. Tuttavia sapeva che avrebbe pur dovuto fare qualcosa, quindi si avvicinò al bordo, inginocchiandosi ed infilando lentamente il braccio, sperando di tastare il fondo. Se fosse stata come una fontana, sicuramente non avrebbe avuto problemi a percepire il fondo anche così.
    20 y.oStudenteDioptaseII annoFrom Oslo


    Il post in breve: Cam interagisce con Mia Freeman Julian Miller
    Azione 1: Accio bigliettino blu (Inte 13)
    CITAZIONE
    Nome: Incantesimo di Appello
    CLasse: Generico
    Formula: Accio + nome oggetto da richiamare
    Movimento: freccia che parte da un punto in alto e termina in direzione del mago che utilizza l’incantesimo
    Effetto: Consente di richiamare oggetti per mezzo della bacchetta, attirandoli a sé
    Note: diverso dall’Incantesimo di Evocazione

    Azione 2: Prova a capire quanto profonda sia l'acqua per verificare se possa camminare fino all'altro lato (?) oppure se debba usare na barca lol
    Mezza-azione: //
    Quirk Attivo: -
    Skill:-
    Inventario: ASHURA
    Chocobo - Cavalcatura - XXX - addomesticato

    Caratteristiche: esemplare di color bordeaux, tende ad eseguire solo gli ordini di Cameron, guardando impassibile ed in aria di sufficienza chiunque altro gli impartisca un comando. Ghiotto di erba Ghisal e di meloni stagionali, ama correre all'aria aperta e tenerlo troppo rinchiuso, potrebbe incattivirlo anche nei confronti di Cameron stesso.


    - Anello in quarzo ᚦ: Chi lo indossa ottiene un bonus al dado di +1 quando lancia Incanti di Guarigione.


    Coraggio: 22
    Empatia: 12
    Intelligenza: 13
    Resistenza: 16
    Tecnica: 9
    Intuito: 12
    Destrezza: 16
    Carisma: 13
     
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    Black Opal
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    ex Serpeverde

    Black Opal

    battitrice



    I go crazy cause here isn't where I wanna be

    Checché ne avesse scritto il master Elisabeth aveva proprio usato del sarcasmo per dire che le scuole di magia fossero un luogo tutt'altro che sicure.
    Lo dimostrava il fatto che non importava il range di età, il culo tra quelle mura si rischiava sempre, con grandi ciaone per i vecchi, i bimbi e le donne (e ringraziamo Morgana e Circe che, soprattutto per l'ultima categoria, la musica fosse cambiata). Dopotutto non era stata proprio la Burke a mettersi in salvo quando era risorta Naga Berteg, mandando in avanti studenti e docenti? Eppure, quella volta, la donna cercò di cambiare le carte in tavola. Cercò, appunto. Gli studenti alla fine si erano radunati al portale e tra quelli non poté non scorgere la presenza di Cameron, che salutò con un cenno del capo ed il principio di un sorriso che le morì sulle labbra nel vederlo avvicinarsi alla Freeman. «Ovvio, che ti aspettavi? Tappeto e rose rosse? Lei è la sua ragazza, non tu», bisognava infatti considerare come questa povera ed inutile narratrice non sapeva affermare se Cohen avesse informato la Lynch sulla sua ammissione di colpa. Qualcosa avrebbe dovuta intuirla dallo sguardo -troppo distante- che le aveva riservato la Spillata ma non avrebbe mai voluto metter la mano sul fuoco. Scrollatina di spalle, rafforzamento della corazza che indossava ad ogni passo che compiva e la Lynch cercò di osservare qualcosa al di là del velo, ben oltre Johnson&Johnson, verso quel punto lontano da cui non riuscì a cavare un ragno dal buco. Quello prima di avvertire una strana voce nella testa. «No, non di nuovo». Perché quando quello accadeva... beh, non era proprio un bel segno. Le spille di Jessicuccia e Jessuccio iniziarono a brillare di rosso, ma la sua attenzione venne definitivamente attirata da tre sfere dei colori delle case di Hiddenstone che virarono verso il corridoio fino a superarli e poi giù... verso il vuoto che ora però cambiò scenario. Tre vie furono tracciate. La Lynch cercò di prestare maggiore attenzione ma una luce rossa comparve sul suo petto. Quella ed una fottutissima H accompagnata da un monito. La mano stringeva il catalizzatore, pronta a servirsi di incantesimi offensivi quando una figura eterea apparve al centro della stanza, le mani in alto e poi... il nulla. Di nuovo. Solo il debole chiarore rossastro di quella nuova aggiunta sul petto.
    Si sentì muovere, sballottolare e poi toccare terra, fino a riuscire a scorgere una figura maschile. Si concentrò sulle voci, cercando di capire, di ricordare dove le avesse già ascoltate. L'incarico era semplice, però, e a quanto sembrava non ci si poteva sottrarre.
    La sfera rossa che aveva visto essere inglobata dal pavimento aveva aperto una via sottoterra. Vi si poteva accedere da una botola nera con rubini incastonati. La bacchetta sguainata e Liz prese a scendere insieme ai due J&J, uno del secondo anno ed uno del primo. E poi l'immancabile Blake. «Ehi, tu, avvisami se fai un bombarda che mi sposto un po' più in là». Perché Barnes era famoso di non essere un tipo razionale.
    La discesa li portò in un luogo se possibile ancora più terribile di quello che aveva ipotizzato: una sala di specchi che lasciava veder i loro riflessi distorti, armati, scheletrici. E a quello un comando: rivelare qualcuno come si vedesse uno dei presenti e poi un segreto. Sul primo aveva l'imbarazzo della scelta: avrebbe potuto affermare il nulla con quelli che conosceva meno, limitandosi alla superficialità, o scavare a fondo su J&J, eppure sui due Prefetti Immeritevoli il suo pensiero era arcinoto. Non le rimaneva che Barnes. Blake Barnes. Una bella gatta da pelare. Se gli specchi lì presenti funzionavano come quello per accedere in Sala Comune non sarebbero state accettate mezze verità. Fece per avvicinarsi quando si fermò al suono della voce di uno del secondo anno, Wood. Il primo pensiero della battitrice alle parole dell'Opale furono: «Ma chi ti conosce!» Con l'aggiunta di un piccolo compiacimento solo per la questione di luce -lei era la vera stella, tsk- ma con l'espressione di qualcosa che le era andato di traverso nel sentirsi descrivere come bellissima. «Avresti potuto impegnarti un po' di più, Wood». Un commento atono fatto qualche secondo prima di un segreto che non le interessava. Si mosse di qualche passo, fino ad incontrare la sua immagine riflessa. Inclinò il collo, la bacchetta in posizione di attacco. «Blake Barnes è un idiota, maschilista, possessivo, maniaco del controllo sugli altri e come e quanto vuole lui, inetto, stupido, arrogante e presuntuoso» -lo sguardo roteò verso di lui, rimanendo ferma comunque davanti allo specchio- «ma ha anche dei difetti. Il mio affetto è sincero e lui lo sa». E con la chiosa tornò a guardare il suo riflesso. Ora arrivava la vera parte difficile: un suo segreto. Non le interessava se qualcuno avesse potuto sentirla, neanche di cosa avrebbe potuto farsene un nemico con quell'informazione -sì, Lighthouse, sto guardando proprio te- quanto più doverlo ammettere con se stessa, il vero giudice in tutta quella situazione.
    Perché quando si trattava di segreti questi non erano mai sul: ho copiato il tema di Rune, ai G.U.F.O. mi sono fatta dare una mano da Firebones per Erbologia, ho rubato l'intera scorta di cioccorane e ho cercato di far passare per vodka purissima dell'acqua di fonte delle montagne gallesi. No, i segreti, quelli veri, quelli che valevano il pegno ruotavano sempre e comunque verso qualcosa che aveva il vero potere di distruggerti: i sentimenti. Verso gli altri, verso se stessi. «Ho fatto sesso con Cameron Cohen e, per quanto lo voglia, non riesco a provare rimorso o colpa nei confronti della sua ragazza. Non fino in fondo». Quella che aveva appena pronunciato era una vera e propria bomba ad orologeria, altro che Bombarda di Blake.

    and satisfaction feels like a distant memory




    Mezza Azione: //
    PP di Riferimento: //
    Quirk: //

    Azione 1: cerca di riconoscere le voci delle due figure iniziali (femminile e maschile)
    PP di Riferimento: intuito, 12 (?)
    Quirk: //

    Azione 2: risponde alle domande
    PP di Riferimento: carisma, 17 (?)
    Quirk: //

    PP
    CITAZIONE
    Coraggio: 29
    Empatia: 7
    Intelligenza: 16
    Resistenza: 16
    Tecnica: 14
    Intuito: 12 (11+1 conversione)
    Destrezza: 16
    Carisma: 17

    Oggetti
    CITAZIONE
    Bastone di Heimdall ᛉ [Difesa=d20, scala su Resistenza]
    Se usato per difendersi crea uno scudo di elettricità che, in funzione di Intelligenza, rallenta il nemico.

    Easter B-egg medico: nella tasca si possono ritrovare comuni rimedi
    1. Pozione curativa che cura 1d8PV
    2. Antidoto contro i veleni comuni
    3. Essenza di dittamo con cerotto per ustioni
    4. Cerotto emostatico per ferite da taglio
    5. Garza e stecca per fratture
    6. Collirio
    7. Shottino di brandy; cura 1d4 e previene dal freddo. Può ubriacare (tiro su resistenza)

    Quirk
    CITAZIONE
    Ansuz come piccola Arpia
    Nell'impiegare la propria Runa Nominale Elisabeth gode di un +10 al d100 del Lusio Loki e +2 al dado del Chorium Runae (salvo che il bonus al dado non superi il 20% del valore massimo del dado scelto, al che diventa +1).

    Medusa
    Elisabeth è una ragazza aitante con molti assi nella manica.
    +1 Coraggio se esegue la Pastoia Total-body; +3 se impiega tutte le azioni del turno.

    Principessa in pericolo
    Lo charme è per pochi e il suo effetto è evidente.
    Se riceve le cure da un ragazzo aggiungere 1d4 extra ai pv recuperati, 1d6 se il ragazzo ha una cotta per lei.

    Rivalità femminile:
    Diciamolo, Elisabeth non è un mostro di simpatia, e se non puoi rientrare in un triangolo è anche peggio!
    +1 a Silencio se il bersaglio è donna, inoltre terminato l’effetto, lascerà al bersaglio una voce screziata

    Senso del dovere:
    Elisabeth sarà anche odiosa, ma questo deriva soprattutto dal suo essere Legale.
    Se impiega un Flipendo per difendere un compagno di scuola, Elisabeth ha come dado aggiuntivo 1d6 al posto di 1d4.

    Privazione temporale: incrociare Elisabeth è un malus, ora più che mai. +1 ad Auditus Privatio, inoltre se il bersaglio è lo stesso di Cameron può provocare Lentezza.


    Interagisce con Harry Wood, Blake Barnes. Guarda Mia Freeman e saluta (?) e spoilera (?) Cameron Cohen.
     
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    Blake Barnes ~ Black OpalEra nella sala grande e quando Victoria cominciò a parlare di pericolo di morte e scarsa possibilità di successo, sentì la voce di David Buck, che interpretava Gmlin nel signore degli anelli, il ritorno del re, seduto su quel trono con la pipa in bocca dire "Certezza di morte. Scarse possibilità di successo. Che cosa aspettiamo?"E cercò anche di trattenere una risata nell'essersi immaginato una victoria molto più bassa, barbuta e sicuramente molto più puzzolente e ironica di quello che era veramente. Comunque, diede una piccola gomitata a Jesse, che gli era seduto affianco, e rifece la voce del personaggio sopra menzionato. Era un nerd, non avrebbe potuto non capire e non associare, inoltre sapeva che quello era il suo film preferito, di conseguenza lo conosceva e sapeva di cosa stesse parlando. Ecco, mentre il mondo intero si preoccupava di come e quando salvare i docenti, la preoccuazione di Blake era dove andarsi a fare la sigaretta post cena e poi scendere nelle segrete, Si voltò verso Jessica, che comunque non era poi così lontana da lui, e gli fece un occhiolino, posandole una mano sulla spalla ed avvicinandosi al suo orecchio. Mentre voi radunate le truppe e fate finta di essere persone coraggiose, capaci ed organizzate, io vado a farmi una sigaretta, se riesci dai un occhio a Jesse e fai in modo che non faccia confusione tra i suoi primini e l'amore spassionato per Vesper. Potrei vomitare sul sigillo della porta e farlo chiudere per sempre. Con Jessica il rapporto stava tornando pian paino lo stesso e comunque aveva deciso che ci teneva a lei, avevano un tatuaggio insieme e non aveva nessuna intenzione di cancellarlo o cancellare quello che c'era stato tra di loro. Una parte del suo cuore era destinato a lei, esattamente come un'altro lato lo era per Jesse. Non sapeva come spiegarlo, ma adesso non era il momento dell'introspezione. iSi alzò, semplicemente ed uscì dalla porta, andando pian piano nelle segrete.
    Li, visto che c'era troppo affollamento, dopo aver sentito i suoi compagni e i loro piani, fin troppo evidenti, insomma chi mettevi in prima linea? Un primino che a mala pena sapeva stoccare un lumus? Ma non fece polemiche, perchè notò Cameron vicino a Mia, quel suo modo di fare così assurdo ed arrogante, che lo avrebbe non gettato dalla porta ma proprio dalla torre di astronomia, ma mentre decideva di andare da quel senza palle traditore a cui aveva promesso davvero la morte se avesse fatto del male a Mia, intercettò lo sguardo della prefetta Dioptase e con il labbiale mimò un semplice: "sta tranquilla" e non appena ebbe finito di dire quelle parole, Cameron era già sparito. Si diresse comunque verso mia, guardando l'animaletto un pò con disgusto, ma poi sorridendogli appena. Ti giuro che se si riavvicina di nuovo io in quella porta ce lo seppellisco assicurandomi che viva abbastanza per soffire. A differenza di Cameron, Blake non sussurrò. Non aveva paura di quello scarafaggio e doveva solamente ringraziare che non sapeva dei suoi trascorsi con Jesse. Anche perchè solo il fatto che un suo amico stretto aveva fatto del male prima a Mia e poi a Jessica, e soprattutto a quest'ultima davanti a lui, lo mandava veramente in bestia, quindi poteva sentire quanta rabbia aveva in corpo e pregare di non incontrarlo mai da solo per i corridoi, o peggio ancora per le strade di Londra. Ma ancora una volta fu tutto così rapido e soprattutto assurdamente imprevisto, che quando il Nox Eterna arrivò, lui non fece altro che cercare la mano dell'ametrina, per vedere come stesse, ma niente. Assurdo. Era la seconda volta che gli capitava di rimanere nel buio e non poter fare assolutamente niente. Assurdo anche solo pensare che tutto quello non gli creava disagio e soprattutto scompensi emotivi, come se già non ne avesse abbastanza. Sfoderò immediatamente la bacchetta, sentì una ragazzina fare un piccolo Lumus Astralis e poi andare verso destra, forse era un dioptase. Eterna Lumina! Lo sapeva, si sarebbe stancato da morire, ma doveva vedere bene e soprattutto era importante che se ci fosse qualcuno di nascosto da quelle parti sarebbe rimasto scoperto e fregato. Se fosse andato tutto quanto nel verso Giusto, Blake avrebbe preso la direzione dell'unica persona che avrebbe riconosciuto tra milioni di persone Jesse Ligthouse, ma la vera persona che lo fece veramente orientare in tutto quello, fu la voce fastidiosa della Lynch. Era sfinito per via dell'incantesimo avanzato, ma utilizzò le sue ultime forze fisiche per correre un pò di più e raggiungere gli altri, giusto in tempo per fare un sospiro e un ah ah ah. Sai che casterei un bombarda solamente per farti mettere paura? Disse con un pò di fiatone. Per fortuna una volta arrivato a destinazione, ci fu un momento di pausa, ma odiava quello specchio della sua casata ed odiava adesso dover dire qualcosa su... sentì le parole di Harry e sospirò appena, scuotendo il capo. Più che altro, dove diavolo la vedi la luce? Insomma sono stato più in grado io di passare l'anno che lei, il che è davvero tutto dire! Si era stronzo, bastardo e con Elisabeth non ce la poteva fare, ma fu il turno della ragazzina e sgranò gli occhi man mano che sentiva la sua voce. Tu lo sai che chi disprezza vuol comprare, si? Chiese poi guardandosi intonro e rendendosi conto che lui non aveva sentito nessuna voce e quelle creature un pò strane davanti a lui erano seriamente inquietante. Si morse il labbro, ma il segreto di Elisabeth lo fece rimanere senza fiato. La guardò e sgranò gli occhi. Davvero, io capisco che hai dei gusti veramente assurdi in fatto di uomini, che ti piacciono le persone malsane ed anche senza senso, quelle che non hanno a che vedere con l'intelligenza e il buon gusto - a parte Evans, lui mi piaceva - ma Cameron Cohen? Mentre era con Mia? Betty, davvero hai così tanta carenza d'affetto per fartela con uno come quello? Il suo tono era indignato. Non la stava giudicando, era più preoccupato ed aveva un viso schifato. Avrebbe voluto anche aggiungere neanche Jessica ha fatto questa opera di bene, perchè tu si? Ma non aggiunse altro, avrebbe avuto solamente un motivo in più per spaccare la faccia a Cameron, non si poteva toccare anche Liz, insomma lei doveva essere solamente torturata da lui! Ma adesso era il suo turno, guardò prima Jesse, poi il piccoletto di cui non sapeva neanche il nome, ed ancora Jessica. Jesse sapeva già tutto e non aveva senso dire niente, quel ragazzino non lo conosceva e neanche troppo Harry, Liz era già stata definita. Si mise davanti allo specchio. Jessica, Veronia Whitemore. Fece una pausa, non sapeva parlare in quella maniera sincera davanti ad uno specchio e la sua immagine, comunque, lo perseguitava in ogni prova ed era assurda come cosa. particolare, bella, una mamma meravigliosa anche se inscoiente e la maggior parte delle volte irresponsabile. Credo che sia la ragazza più incredibile che io abbia mai conosciuto. Seppur senza nessun tipo di runa incisa sul corpo, la considero la mia parabatai. La mia persona. Dovevano essere sinceri, giusto? E più di quello non sapeva esserlo. Abbassò lo sguardo compiaciuto di se stesso. Poi un segreto e rimanendo sulla stessa scia di Liz, decise che forse quello era il momento giusto. Dormo spesso nel letto di Jesse, perchè solo in quel modo riesco a sentirlo davvero mioQuello non lo disse troppo ad alta voce, ma comunque, almeno i presenti lo avrebbero sentito. Non disse altro e lasciò che gli altri facessero la prova.
    cit. Vivi sempre come se fosse l'ultimo giorno sulla terra




    Azione 1: Eterna Lumina per agirare il nox eterno
    mezza azione: riconosce la voce di Liz e la segue orientandosi sulla strada da prendere
    Azione 2: risponde alle domande
     
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    Mentre si preparavano a morire malissimo come Oberyn Martell nel trono di spade, con la testa ridotta in marmellata di ciliegie dalla Montagna, Aidan notò solo in quel preciso istante che a non riuscire a passare dalle porte non fosse solo lui. A quanto pareva, il buon Cameron Cohen (almeno da quello che aveva sentito) era stato con un'altra ragazza. E, se fosse stato in un'altra situazione, dopo aver assistito, a distanza, a quello che stava facendo lui a Mia, sarebbe andato da lei, le avrebbe poggiato la mano sulla spalla e le avrebbe detto 'ti capisco. Non ti preoccupare. Non sono così pesanti, dopotutto. Pensa, io ho pure le ramificazioni, da quante volte mi ha fatto cornuto”.
    Ma quello non era il momento adatto per mettere il dito nella piaga. Dovevano cercare di non fare la fine di Oberyn.
    C'era un'altra cosa che fece strabuzzare gli occhi al giovane moretto dioptase: Lilith. Quella ragazza, che ormai era diventato il suo sogno erotico proibito e intoccabile-perché-sennò-barnes-gli-strappa-l'uccello-senza-anestesia, forse lo odiava a morte, ma nonostante ciò lo chiamò, dicendole di seguirlo. Non aveva idea di cosa dovessero fare ma lui la seguì comunque.
    “Ehy Lil...” le voleva dire qualcosa ma venne interrotto da una voce che rimbombava nella sua testa “Che cazz...” Fece una smorfia, infastidito da quella voce, ma la ascoltò attentamente. Non sapeva se diceva la verità ma lui avrebbe seguito quello che facevano i suoi compagni.
    Poco dopo vide le spille dei prefetti e dei capiscuola cominciarono ad illuminarsi. “Qui vogliono fare le cose in grande, eh? In effetti siamo quasi a natale, un po' di luci ci vogliono. Poi si voltò di scatto. Notò delle sfere che scapparono verso un punto che Aidan non riuscì a vedere bene.
    “Che diamine succede adesso...”
    Si voltò verso il caposcuola della sua casata che aveva parlato “Sicuro? Io ho qualche dubbio...”
    disse, voltandosi poi verso un altro ragazzo “Eh...ma...” poi di nuovo la voce “E che cazzo, fammi parlare!” di nuovo la smorfia di fastidio. Di nuovo ad ascoltare le istruzioni “Risvegliare l'antico potere. Che potere sarà mai, adesso?”
    Ed ecco che al centro della stanza apparve una sagoma femminile. Aidan la osservò incuriosito ma poi, appena la donna alzò le mani, il buio invase tutta la stanza. Ed infine si ritrovò spinto fuori dalla stanza e vide un uomo davanti alle porte. Ascoltò ciò che disse e sospirò senza fare nessun commento e spostò lo sguardo verso destra e seguì i compagni dioptase verso quella via.
    Lui e i suoi compagni si trovarono alla fontana delle idee. “Cohen hai allagato tutto, qui. Che hai combinato? Ti sei pisciato addosso?”
    voltò lo sguardo verso di lui per un attimo, fino a quando non sentì nuovamente la voce. Abbassò lo sguardo e vide dei fogli colorati. Aidan, senza pensarci così tanto mise la bacchetta in una tasca, si abbassò e recuperò il foglietto rosso. “E questi? Che dobbiamo farci con questi cosi? Perchè farla sempre così difficile? Raccogliete l'eredità...dire 'prendete i bigliettini' e spiegarci cosa dobbiamo fare è troppo noioso, vero?!”.
    Non riusciva a non mettere ironia in ogni cosa che succedeva. Anche se era una situazione pericolosa e mortale.
    Aidan Hargraves

    "
    .Accetti ogni dettame, senza verificare. Ti credi perspicace. Ma sei soltanto un altro dei babbei
    "

    Dioptase, 17 anni

    code by ©#fishbone





    Azione 1: Blatera (o almeno ci prova, visto che viene interrotto dalle voci)
    Azione 2: Recupera il bigliettino rosso e blatera

    Quirk Attivo: -
    Skill:
    ////

    Coraggio: 11
    Empatia: 12
    Intelligenza: 11
    Resistenza: 11
    Tecnica: 12
    Intuito: 13
    Destrezza: 11
    Carisma: 12

    Quirk:
    Adulatore:
    I complimenti sono sempre utili nella vita, e Aidan questo lo sa bene.
    +1 se adula qualcuno, +2 se teme, è spaventato

    Ti amMAZZO
    Diciamocelo, meglio non farti arrabbiare, eh! +1 se aggredisci verbalmente qualcuno che ti ha aggredito fisicamente; +2 se hai con te la tua fida mazza

    L'ho già affrontato a lezione!:
    Brian ama mettere alla prova i suoi studenti, incitandoli a fronteggiare un numero spropositato di creature. Durante il proprio turno e solo una volta per quest, puoi usare una mezza azione per tentare un tiro su intelligenza e a discrezione del master potete aver un'informazione sul suo punto debole, come renderle meno aggressive o cosa bisogna evitare di fare.

    Con se ha:Pendente in dente di Megalodonte: quando indossato -1 ai danni subiti, +1 Coraggio
    Ciondolo in stagno ᛊ: Chi lo indossa ottiene un bonus al dado di +1 quando lancia Incanti Elementali.
    Mazza di Ildegorn:
    Ramo trasfigurato da Aidan che sarebbe dovuto tornare alle sue normali sembianze, ma che non lo ha mai fatto. Si presenta come una mazza di ferro nera con sopra inciso in caratteri runici il nome di Ildegorn.
    Fornisce +1pp a Coraggio e fornisce +1 alle prove di Coraggio contro Terrore.
    Bacchetta
     
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  14.     +1   -1
     
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    Jessica Whitemore
    Jessica rise e si trovò concorde con le parole di Jesse, sebbene lei stessa fosse schizzata in mezzo alla nebbia proprio per salvare quel coglione di Blake, due anni prima, ad Halloween. Non aggiunse altro perché l'affermazione era già perfetta così... e c'erano decisamente altri problemi da affrontare.
    Anche lei si avvicinò a Victoria quando iniziò a parlare, storcendo un po' il naso. Non è che Jessica sottovalutasse il pericolo, ma probabilmente Persephone sarebbe stata -paradossalmente- più sicura con maghi esperti come i propri professori, ma davanti alla risolutezza di Victoria né lei né la sua fatina provarono a protestare e la creatura tornò a posarsi sulla spalla di Jess, mento in alto ed occhi socchiusi a mostrare quanto poco avesse bisogno di quella vecchia decrepita. Tipe orgogliose ed egocentriche, le fatine.
    Si allontanò con una specie di mezzo inchino non dissimile da quello che si faceva in arena duelli, ricambiando il sorriso di Nick, dopodiché tornò da Jesse e Ryan per organizzare la protezione loro e del sigillo, che assolutamente non doveva essere distrutto o non sarebbero mai tornati a scuola, i loro docenti. Né loro, ma questo ancora non potevano saperlo.
    Provò quindi a pensare a qualcosa, ripensando a cosa le aveva detto Blake prima di scendere. Sorrise tra sé, avvicinandosi al sigillo. Per fortuna il loro rapporto si stava riassestando, ragion per cui Jess si sentiva un po' più sollevata: era il suo migliore amico, per lei sarebbe stato un disastro se le cose fossero realmente cambiate.
    Ad ogni modo, con l'aiuto di Ryan, riuscì a far innalzare una barriera protettiva attorno allo scudo, andando poi ad eseguire un Salvio Hexia davanti all'ingresso, sperando che non sarebbe servito e che nessuna creatura si avvicinasse così tanto da far diventare necessario il suo incantesimo, ma ad Hidenstone non si poteva proprio mai sapere quando sarebbe stato utile un incantesimo difensivo.
    Oh ciao Howie. Prima di tutto, non chiamarmi Jessy per favore. E secondo... sì, possiamo dire che sia una buona giornata per non morire. Quindi vedi di restare vivo, non ho voglia di doverti salvare gli sussurrò con un sorriso, scuotendo appena la testa.
    Improvvisamente, nella sua mente risuonarono delle parole e concentrandosi appena, Jess fu sicura che fossero sincere e chiunque le avesse pronunciate, avesse a cuore il benessere della scuola, anche se al momento non aveva proprio idea di chi avesse parlato, ma non ne ebbe troppo il tempo poiché -in concatenazione- per prima cosa la sua spilla iniziò a rilucere di rosso e nero, ed un rumore attirò la sua attenzione, facendola voltare. Notò quindi delle sfere colorate che si avviavano verso le porte, illuminando dei cani che però scapparono e creando tre passaggi.
    Aveva una gran voglia di andare in esplorazione, non tradendo la sua indole, sebbene i capiscuola fossero contrari, ma non poteva proprio starsene con le mani in mano e Ryan lo sapeva, ragion per cui mosse dei passi in direzione delle vie, ma non fece in tempo ad andare troppo avanti che una voce li distrasse, immedesimandosi in qualcuno di importante e dando loro ordini su come dividersi.
    Improvvisamente, cadde il buio ed una voce parlò, prima che loro tutti venissero scagliati all'interno della stanza. Era evidente che si trovassero davanti ad una psicocineta piuttosto potente, tuttavia quel dettaglio non sembrava essere poi così tanto rilevante.
    Delle voci ancora nuove parlarono, ma stavolta sembravano essere familiari.
    Dove le ho già sentite... rifletté la ragazza, tentando di ricordare da dove potessero saltar fuori, per quanto non avessero troppo tempo e dovessero, loro, proseguire la strada che era stata predisposta per loro: dovettero scendere sottoterra e percorrere una scalinata, delimitata da una botola. Scendendo, il buio fu totale ma non sprecò nemmeno un minuto nel tentativo di far luce -forse ci avrebbero pensato altri, forse no-, fino a trovarsi davanti a decine e decine di specchi che non parevano molto dissimili a quello che permetteva loro di capire come veramente si sentissero, all'interno della loro sala comune.
    Avrebbero dovuto dire qualcosa di un loro compagno, cosa pensavano davvero di loro e concludere con un loro segreto, quindi lasciò parlare prima gli altri per sondare un po' il terreno.
    Il primo a parlare fu Harry ed il commento di Liz la fece sogghignare. Ecco, su quello la capiva... anche lei avrebbe voluto che cantassero qualche lode su di lei, quindi non poté esimersi dal commentare. Questa volta devo dare ragione alla Lynch, Wood. Anche io avrei saputo dire qualcosa di meglio. Beh, forse non era esattamente una frase da prefetto responsabile ed attento alle esigenze dei suoi studenti, ma in quel momento non c'era tempo o voglia di pensare anche ad essere una brava prefetta. In effetti ciò che avrebbe confessato poco dopo, sarebbe stato in linea con il suo comportamento. Quando, però, Liz disse il suo segreto, Jessica strinse i pugni e digrignò i denti, ascoltando le parole di Blake in merito. Non posso dare torto a Blake. So che degli altri ti importa veramente poco -altra cosa in cui erano veramente simili- ma davvero hai potuto fare questo ad una ragazza dolce e buona come Mia? Senza sentirti in colpa e vantandotene pure? Dovresti farti schifo almeno un po' commentò, scuotendo la testa e lasciando poi la parola a Barnes che la stupì a dir poco e se non fosse stata Jessica, sarebbe sicuramente arrossita. Non sapeva proprio come replicare a quella confessione della quale in parte era a conoscenza, ma che non le era mai stata detta in quei termini. L'unica cosa che seppe fare, in quel momento, fu rivolgergli un sorriso sincero e grato per quelle parole che le avevano sinceramente scaldato il cuore. Ma poi venne il suo turno.
    Si portò davanti alla sua immagine, riflettendo su ciò che avrebbe potuto dire. Di chi avrebbe dovuto parlare? E, soprattutto, che segreto avrebbe potuto svelare? Visto che erano a tema letti e scopate, avrebbe potuto raccontare del tradimento ai danni di Lilith? No, temeva che avrebbe solo fatto danni ed al contrario di quella stronza di Liz, non voleva dire ad alta voce che non fosse pentita e non si sentisse realmente in colpa nei confronti di Lilith. In fondo lei ed Elisabeth erano molto simili, solo che Jessica si riteneva troppo superiore per ammetterlo. Poteva dire, forse, che fosse un licantropo? No, nemmeno quella sarebbe stata un'opzione. In quel momento, a scuola, lo sapevano solamente lei -ovviamente-, Ensor e probabilmente Victoria, con una piccola probabilità -nella sua testa- che fosse stato detto anche agli altri suoi professori. Che cosa avrebbe potuto dire di più? Non riteneva che avesse segreti così importanti da meritare di essere svelati davanti ai suoi compagni ed allo specchio del Mondo Infero. Cosa restava? Concentrati, Jessica... Forse avrebbe potuto svelare loro qualcosa che non era esattamente un segreto visto che Barnes lo sapeva, ma d'altro canto nemmeno gli altri segreti erano completamente segreti, c'era sempre qualcuno che li sapeva. Prese un enorme respiro, inglobando nei polmoni quanta più aria possibile, per poi farla fuoriuscire.
    Okay, se proprio devo... vorrei dire due parole su Jesse. Con la coda dell'occhio, osservò il concasato che adorava, riflettendo bene sulla sua prossima mossa.
    Lui sa cosa penso di lui, che nonostante possa essere estremamente sottone con le persone a cui tiene, è anche una delle persone più coraggiosa che io conosca, infatti ora è qui: indipendentemente dal fatto che sia un prefetto e, quindi, in parte vincolato, perché lui sarebbe venuto qui in ogni caso. Non avrebbe mai permesso ai suoi compagni di mettersi in pericolo senza di lui, è sempre in prima linea. Jesse è buono, è stata forse la prima persona che ho conosciuto quando sono arrivata, seguito poi da Erik e Blake, e fin da subito ho capito quanto potesse essere un amico prezioso. Credo sia quello che, più di tutti, merita di essere prefetto, ha tutte le caratteristiche per essere il migliore. Cosa di cui io non sono altrettanto certa annunciò quindi, quasi senza prendere fiato, allegando quell'ultimo pensiero personale come un extra, giusto perché si sentiva in vena di sincerità. Bene, la prima richiesta l'aveva esaudita, ora toccava al suo segreto, sul quale aveva ancora grossi dubbi. Temeva di esporsi troppo e già parlando di Jesse, lo aveva fatto davvero troppo... mostrare vulnerabilità poteva essere un'arma a doppio taglio che in certe circostanze, era davvero sbilanciata come cosa. Sospirò, lasciando cadere il silenzio per un tempo indefinito. Voleva dire tante cose ma al contempo voleva rimanere nel suo silenzio, lasciare che fossero i segreti degli altri a riempire il vuoto di quella stanza, ma era certa che senza dire il suo segreto, non avrebbero potuto superare la prova e non voleva essere considerata la cagasotto che per non esporsi, aveva mandato a puttane la missione, intrappolando lei, i suoi compagni ed i docenti, là dentro. Prese un ennesimo respiro.
    E va bene. Quando avevo sedici anni, poco prima di scoprire di essere incinta, i miei genitori se ne sono andati. Da un giorno all'altro. Spariti. Non mi ricordo dove fossi, forse da mio zio, forse è stato un complice di tutto, ma ormai non ha importanza. Forse da questo deriva una subdola paura di essere abbandonata anche dai miei amici, quindi ecco... ne approfitto in questa sede per scusarmi se mai io abbia fatto qualcosa che possa avervi fatto star male, ecco, perché non credo lo ripeterò mai più. Concluse il suo discorso, incrociando le braccia e riflettendo. Persino Liz -cosa che avrebbe preferito morire che dire- con la sua esistenza le dava un senso, avere qualcuno su cui indirizzare il suo disprezzo, la faceva sentire parte di un mondo che, alle volte, sembrava sfuggirle dalle dita. Aspettò che anche i suoi ultimi compagni terminassero. Bene. Possiamo andare, adesso? Domandò alle voci, ovunque essere fossero e da dovunque esse provenissero. Era impaziente di lasciarsi quella prova alle spalle, sperando che la precedente non fosse ancora peggio. Nel mentre, si avvicinò a Blake e gli posò la mano sulla spalla, avvicinandosi abbastanza al suo orecchio perché solamente lui potesse sentire le sue successive parole. Sei meno stronzo di quel che pensavo Barnes, complimenti iniziò, in tono palesemente scherzoso, prima di tornare seria. Comunque... ti ringrazio, davvero. Provo le stesse cose per te. Non ci serve una runa per essere pronti a morire l'una per l'altro, non ci serve nessun marchio per ricordarci quanto valiamo. Sei la mia persona, Blake. Il mio parabatai. Ripeté quindi le parole dette in precedenza dal ragazzo e di certo non erano frivole o dette tanto per dirle, erano sentite ed avrebbe anche voluto abbracciarlo, se non si fossero trovati in una situazione così critica. Dai, andiamo a salvarci il culo e poi andiamo a Londra a prenderci una di quelle sbronze che non ce la dimentichiamo più. Ammiccò, discostandosi appena, ma non troppo, sempre con i sensi all'erta.
    18 y.oStudenteBlack OpalIV annoFrom NY


    Il post in breve: Jess interagisce con Blake Barnes Jesse Lighthouse Harry Wood Elisabeth Lynch e parla di Jesse
    Azione 1: //

    Azione 2: //

    Mezza-azione: Cerca di capire dove ha già sentito quelle voci (Intuito 24)
    Quirk Attivo: -
    Skill:-
    Inventario: - Persephone, la sua fatina che prova a prestare ai docenti,
    - Scudo in Ferro di Athene ☽[d18]:Scudo rotondo in Ferro di Athene consacrato alla Luna. Nel momento in cui il PG userà una delle sue azioni per parare un attacco, lo scudo proietterà un'energia gravitazione che attirerà parte degli eventuali ulteriori attacchi lanciati dai nemici. Il danno di questi attacchi subirà un malus di Empatia/10+2.
    - Anello di Osiris: anello in osso che ha la forma di una piccola laringe e ne simboleggia la gola. +1 a Carisma se indossato.
    - Easter B-egg smartwatch: questo modello non possiede una tasca. A livello della spallina vi è un dispositivo praticamente invisibile ad occhio nudo e allo zaino è associato uno smart-watch che attiva una delle seguenti funzioni:
    1. Bussola e gps
    2. Registratore: la sua attivazione/disattivazione consuma 1 mezza azione
    3. Videocamera: la sua attivazione/disattivazione consuma 1 mezza azione
    4. Fotocamera: consente di scattare 1 foto a turno senza consumare azioni
    5. Walky Tolky: smartwatch e zaino possono comunicare tramite due microfoni
    6. Monitor: lo smartwatch è associato ad un rilevatore di parametri
    7. Torcia


    Coraggio: 28
    Empatia: 24
    Intelligenza: 24
    Resistenza: 28
    Tecnica: 20
    Intuito: 24
    Destrezza: 24
    Carisma: 23 + 1 (Anello Osiris)
     
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    Gli occhi alzati al cielo e un sorrisino erano state le uniche risposte a Julian, alla sua domanda al tavolo in sala grande, seguita da una risata alla sua seguente affermazione.
    -Questo nessuno lo mette in dubbio, Juju. - gli rispose, utilizzando il nomignolo in maniera canzonatoria. Naturalmente il momento di spensieratezza era stato del tutto rovinato dall'annuncio della preside, e mentre si puliva la mano dalla saliva del compagno di casata sorrise alla capacità di Brooks di farlo sentire al sicuro. Arrivate le 14 era arrivato il momento anche di fare promesse, di cercare di mantenerle e sopratutto di mettersi in gioco. Strinse il mignolo di Brooks con il suo, annuendo grave, e sorrise di sbieco.
    -Solo se me lo prometti anche tu, Brooks. Niente eroi, oggi. Sempre insieme.
    Ridacchió e portó il pollice a combaciare con quello dell'amico, tenendolo in posizione qualche secondo di più e sorridendo.
    Succedevano cose intorno a lui, e per quanto la richiesta di Julian fosse allettante, in quel momento si limitó a stringergli una mano sulla spalla e a sorridere riconoscente della tranquillità che gli ispirava.
    Successe in pochi attimi. Prima il silenzio, poi la strana parlata che si insinuava nel cervello di tutti i ragazzi, intimandogli di risvegliare un antico potere. Nick corrucció le sopracciglia.
    -Ma che cazzo?! - cercó Brooks con lo sguardo, mentre tre sfere colorate lo sorpassavano - tu ci hai capito qualcosa?
    Non ebbe peró il tempo di formulare altri pensieri perchè scese una coltre di nero a coprirli, con una graziosa signora - si fa per dire, essendo fatta di luce - intimava ancora una volta a tutti di salvare la scuola, sollevando tutti e portandoli fuori dalla stanza. Decisamente non era cominciata bene, tutta questa faccenda dello sconfiggere le forze del male tipo Power Rangers.
    Ebbe il tempo di allungare una mano a stringere quelle di Julian e Brooks, prima che fosse diviso da una delle due.
    Quando riuscí a mettere a fuoco la situazione si dovette fare del male fisico per rimanere fermo sul posto e non girarsi a cercare l'altra sua metà, probabilmente nella stanza designata per gli opali. Strinse leggermente la mano di Julian e poi la lasció andare, chinandosi a guardare meglio la fontana della loro sala comune. Stava cominciando a sentire freddo, grazie sicuramente all'acqua congelata che la vasca continuava a buttare fuori, e vide quella che riconobbe come Regina Beauvais prendere la bacchetta e puntarla contro i bigliettini. Era la cosa giusta da fare? Non era meglio aspettare? Si girò verso Julian e gli fece cenno con la testa verso i pezzettini di carta. Che fossero quella l'eredità del passato o simili di cui aveva parlato poco prima quella voce leggermente spettrale? Alzó le spalle e copió i movimenti della ragazza, appellando a se con un accio il biglietto color ciano e allungando anche la mano ad acchiapparlo.
    © code by LaNine e prelevabile Qui




    Interagisce con Brooks Ryan O'Connor e Julian Miller

    Azione 1: Accio sul bigliettino Ciano, allungando la mano
    
Azione 2:
    
Mezz. Azione:

    


Indossa: Pendente in guscio di Drago-Tartaruga: quando indossato -1 ai danni subiti, +1 Resistenza

    Coraggio: 7
    Empatia: 8
    Intelligenza: 7
    Resistenza: 7
    Tecnica: 6
    Intuito: 8
    Destrezza: 7
    Carisma: 8
     
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