L'offerta

Thomas Richenford ~ Auror Aveva il sacchetto, era invisibile e poteva finalmente uscire da quell'assurdo pandemonio dove si era cacciato. Odiava fare quelle cose, e mettersi quel sacchetto in tasca, era stato per lui, a tutti gli effetti un furto. Certo, il fine giustifica i mezzi e sapeva che se quel sacchetto non riusciva ad aprirsi allora voleva dire che conteneva qualcosa di importante. Chi lasciava delle cose così essenziali per la propria vita in un posto del genere? Certo si era che quella era la banca più sicura per i maghi e lui era riuscito ad entrare tranquillamente al suo interno. Aveva ancora la mano dolorante per i morsi di quel gatto. Doveva ammettere che ci era rimasto veramente male, insomma lui che era stato così gentile con quella signora! Certo sospettare di lei solamente per quei vestiti non era proprio il top, ma era anche vero che alla fine lui aveva voluto osare troppo e cercare di prendere la bacchettaper fare qualcosa, ma come si poteva non essere sospettosi dopo che avevano visto un prete far nutrire delle persone con il corpo di un licantropo? Insomma era una cosa bestiale e fin quando quell'immagine non gli sarebbe andata via dalla testa, Thomas era come se fosse compromesso. Comunque, una volta uscito dalla anca guardò l'orario. Sperava che i suoi colleghi avessero trovato i due ragazzi e che, soprattutto avessero trovato il modo di tornare sani e salvi al ministero. Era veramente un gran disastro. Nel frattempo, Thomas si allontanò dalla banca e tentò di tornare visibile al mondo con un finite incantatem. Si guardò intorno, si infilò il sacchetto nelle tasche del pantalone e poi decise che oramai, in qualsiasi luogo fossero i suoi compagni di avventura, erano belli che a buon punto per raggiungerli e fare qualsiasi cosa, quindi prese il telefono, inviò un messaggio a Wyatt e scrisse che lui sarebbe tornato al distretto centrale per far esaminare un sacchetto che aveva trovato. No, non aveva detto esattamente dove e forse lo avrebbe nascosto a tutti per vergogna. In fondo era entrato in una camera blindata ed aveva preso una cosa non sua, non era proprio il vanto della vita quello di rubare. Fece un respiro profondo, cercò di mettere in pace la sua ment e le sue azioni, cercando di capire se Xander, effettivamente, avrebbe agito come lui, e si incamminò verso il ministero. Si, forse sarebbe andato proprio dal suo caposquadra per raccontare l'avvenimento e forse solamente a lui avrebbe avuto il coraggio di dire la verità. Fece un respiro profondo e poi si strinse nelle spalle. Aveva veramente il coraggio di guardare in faccia Alexander? Forse era davvero troppo giovane per farsi una ragione delle proprie azioni e ritenerle sempre e comunque giuste. In fondo lo aveva fatto a fin di bene e perchè sapeva che quella droga aveva quasi ucciso la sua dolce Emma. Ecco si, strinse il sacchetto nelle mani e lo posò sulla sua scrivania una volta nel ministero, guardandolo con sospetto ed aspettando con ansia il ritorno degli altri.