Discesa nell'abisso

Jonathan, Airwen e Siguth

Mentre i due predoni si davano all'esplorazione della zona, Airwen con il suo Sonaris Detector volle assicurarsi che il gruppo fosse effettivamente al sicuro. Dalle onde trasmesse dall'incantesimo, la druida scoprì come effettivamente di troll ce ne fossero molti altri, ma erano estremamente lontani. Le altre presenze che percepì furono per lo più di mammiferi, insetti e alcune piante in grado di staccare da terra le proprie radici.
Ispezionando la zona in cui i primi tre troll erano seduti, Sigurth trovò una sorta di unguento realizzato con le piante di quella foresta e dal forte odore speziato. Airwen avrebbe potuto facilmente comprendere un duplice effetto: il primo rimarginava ferite superficiali, il secondo copriva in buona parte l'odore di chi se lo spalmava addosso. Poteva essere utile per movimenti furtivi o per andar in avanscoperta senza il rischio che alcune creature potessero riconoscervi dall'odore.
Ciò che trovò Jonathan, invece, fu qualcosa di assai sospetto e a circa qualche metro di distanza da Sigurth: strumenti da lavoro e un grosso tavolo in legno. Tra gli strumenti v'erano martelli, lime, maniglie in metallo e pietre preziose.
I troll della foresta non erano fabbri, allora cosa stavano facendo lì? Purtroppo a causa delle mancate conoscenze nell'ambito magitecnico dell'intero gruppo nessuno riuscì a intuire cosa stessero cercando di costruire nello specifico, ma avrebbero comunque potuto portar via con loro ben quattro topazi dal valore di 60 Galeoni l'uno.
Airwen intanto analizzò le collane che avevano addosso i troll uccisi. Eri certa che avessero una sorta di potere magico, ma questo non aveva nulla a che vedere con effetti elementali, curativi o difensivi. L'occhio che avevi notato ti fece intuire qualcosa di oscuro, ma ragionando pragmaticamente non aveva senso: per combattere non avevano usato nessun tipo di effetto necrotico. Restavano due possibilità: effetti mentali e percettivi. L'occhio che avevi visto apparire non apparteneva a nessuno dei tre, quindi l'ultima opzione era quella più forte, anche perché oramai eri certa che qualunque creatura si nascondesse lì sotto non avesse bisogno di uno strumento per poter comunicare con qualcuno.
Il Guidami, infine, fu un'ottima trovato, purtroppo però per Kwaku segnava la direzione opposta rispetto a quella che avevano intrapreso. Con molta probabilità il percorso che stavano affrontando non venne intrapreso dalla persona che stavano cercando.

Nara, Rebecca e Marina

Dinnanzi a una sfida non necessaria non v'era motivo di procedere fino in fondo in uno scontro potenzialmente mortale. Dopo aver raccolto la linfa della pianta, Rebecca era intenzionata a darsi alla fuga e Marina con lei, ma non prima di tentare di acciuffare l'anello intravisto in precedenza. Sfruttò un Wingardium Leviosa estremamente accurato. Mosse l'oggetto da terra di tanto poco da causare solo minime vibrazioni nel terreno, dopodiché, non più a contatto con il Cumulo Strisciante sopra di esso, lo fece levitare in aria e lentamente si avvicinò verso di loro. Probabilmente sarebbe giunto nelle mani della strega se Vete non l'avesse preso al volo. Avvicinandosi presso Nara - che intanto procedeva in maniera scoordinata per mezzo del suo Levicorpus a testa in giù, ma ben lontana dal terreno - Marina notò cosa aveva luccicato nello specifico: una bronzite su cui era incisa sopra una parola scritta con un alfabeto runico antichissimo la parola Jǫrð.
Solo Marina, grazie alle sue conoscenze druidiche, riuscì a traslare quelle lettere in un alfabeto moderno e ne sarebbe uscita la parola Jorth, la quale era riconosciuta come dea della terra e amante di Odino. Per scoprire ulteriori dettagli su di esso avrebbe dovuto esaminarlo con calma o, più semplicemente, chiedere al tempio.
A ogni modo tutte e tre riuscirono a superare il territorio disseminato dai Cumuli Striscianti.

Morrigan, Kenna e Black

Nonostante Morrigan fosse un abilissimo magitecnico, gli uccellini rimasero non poco perplessi quando venne loro chiesto di raccogliere la sostanza appiccicosa, ma a ogni modo cercarono di eseguire l'ordine: due di loro tentarono di estrarla con il becco, finendo appiccicati con il viso contro il muro della grotta, uno tentò con le zampette che rimasero incollate alla parete e man a mano che tentava di allontanarsi generò un effetto molla che lo ingarbugliò ancora di più, mentre l'ultimo tentò con le ali e fece la stessa fine degli altri tre.
Sicuramente migliore fu l'idea di creare una provetta per Kenna, la quale la usò per raccogliere l'acqua. Ragionando con attenzione sul luogo in cui si trovavano l'acqua doveva essere estremamente salata date le rocce che circondavano il bacino, tuttavia in seguito al lumos non fu la salinità la prima cosa che cadde all'occhio: il colore nerastro non bastava a rendere chiara l'idea di quanto l'acqua fosse contaminata. In lontananza, strizzando l'occhio, dei pesci cominciarono a galleggiare in superficie e la tempistica con cui ciò accadde non faceva ben sperare. Che l'avvenimento fosse in qualche modo legato al terremoto? A ogni modo l'acqua sicuramente non era potabile e per aver maggiori informazioni su di essa bisognava studiarla, poiché tutto dipendeva da cosa la stesse contaminando. Eri certa però che non si trattava di un qualcosa che dipendeva dalle rocce, tanto meno da probabili altri Curser che abitavano la stanza. Nonostante tutto la strega riuscì a raccogliere una provetta d'acqua, mentre Black col suo Carpe Retractum riuscì a tirar fuori dall'acqua prima mezza dozzina di pesci morti, dopodiché un tridente. Era stato costruito in ferro battuto, ma ciò che più destava all'occhio era il manico. Era adornato con diverse rune scritte in un linguaggio antichissimo e a occhio non riuscivi a comprendere effettivamente cosa vi fosse scritto. Magari cercare di farlo tradurre da Kenna poteva essere una buona idea, ma una nuova scossa di terremoto più duratura della precedente fece intendere che quello non fosse il momento per conversare. ​

Philipp, Jason e Kara

Philipp era steso a terra. Privo di energie poté assaporare per la prima volta cosa si provasse a sperimentare la morte, ma la dolce voce di Kara fu per lui un'ancora di salvezza in grado di farlo rimanere aggrappato alla vita.
La magia curativa della donna ripristinò non poche ferite e successivamente il Glacius catturò l'attenzione del Rugginofago che si rivolse verso di lei.
Alle sue spalle Philipp si rialzò in piedi e generando delle catene in bronzo e ghiacciate intorno alle ali della creature, nel mentre sia lui che Dafar eseguirono una doppia offensiva: il tentacolo colpì il rugginofago e il reducto impattò contro il petto del mostro. Guaì, ma proseguì a volare a mezz'aria. La sua fine era ancora molto lontana.
Batté con forza le ali, dopodiché una forte scossa di terremoto vi coinvolse tutti. Il rugginofago pareva estraniato, come se l'avvenimento non fosse stato causato da lui. Poi si fermò. precipitò a terra e le pupille nei suoi occhi svanirono e si riempirono di un intenso nero pece. Un tempo assai lontano gli dei, invidiosi della superiorità della mia razza, ci hanno schiacciato in un trionfo di invidia e inettitudine. I tempi sono oramai propizi. MI LIBERERÒ PRESTO DA QUESTA PRIGIONE E L'ISOLA ASSAPORERÀ LA MIA VENDETTA! Il Rugginofago esplose proprio davanti ai vostri occhi.

Jason, invece, proseguì nel buio più profondo. Seguiva la fioca luce arancione emessa dalla sua bacchetta e dopo aver percorso circa un chilometro si ritrovò dinnanzi a un precipizio. Si calò al suo interno e metro dopo metro la luminosità del catalizzatore si faceva sempre più intensa. Kwaku doveva essere vicino.
Mentre si calava riecheggiavano suoni spaventosi, versi di creature ignote e il sussurrare della dea Lolth. Siete in grande pericolo. La bestia si è risvegliata. Dopo quelle parole una scossa di terremoto fece precipitare Jason nello strapiombo, ma fortunatamente i danni non furono molti data l'altezza rimasta e l'incredibile prestanza fisica del druido. Lì si innalzava un vento freddo, ma gli occhi si rivolsero immediatamente verso un corpo steso a pochi centimetri da lui. Era Kwaku. Con un incantesimo curativo il druido provò a farlo riprendere, tuttavia non funzionò. Aprendogli gli occhi poté assistere a ciò che era accaduto al rugginofago: le pupille erano scomparse e un intenso nero riempiva le orbite. Provò qualcosa di diverso, tentò un Mensanarum. L'incantesimo reagiva particolarmente bene contro gli effetti mentali e l'effetto della magia, unita all'incredibile forza di volontà del predone riuscirono a bloccare il particolare effetto di cui era caduto vittima. Kwaku scosse lentamente il capo e pian piano le pupille tornarono a caratterizzare i suoi occhi. Quella cosa. Ha provato. A prendere possesso. Della mia mente. AAAAAAH! Un fortissimo mal di testa colpì l'uomo nel mentre l'ennesima scossa di terremoto fece vibrare la terra.
L'abisso in cui erano finiti cominciò a riempirsi di acqua putrida, ma prima che potesse accadere qualcosa di terribile tutti i gruppi all'interno del Niflheimr ricomparvero all'interno del tempio. V'erano ben quattro cerchi runici e astronomici sparsi per il terreno e a richiamare i presenti furono tutti i druidi dell'isola. Quel luogo sacro era gremito di persone, ma rapidamente cinque guaritori corsero in direzione di Kwaku e lo caricarono in un luogo più tranquillo per le cure. Renn era accanto a Sigurd, il quale mostrava un volto estremamente serio. Aveva i pugni chiusi con una forza così prorompente da rendere visibili le vene. Respirava rumorosamente e a denti stretti scosse il capo. Renn ha avuto una fottutissima visione e Odino maledetto c'azzecca sempre. Le acque che circondano l'isola sono avvelenate. La fauna marina sta morendo e chi riesce a resistere sta diventando incontrollabile. Qualunque cosa ci sia lì sotto deve morire. Sferrò con forza un pugno contro una colonna che vibrò appena. Quindi troviamo un modo per aprire quella fottutissima porta e scateniamo le ire di tutti i guerrieri del valhalla.
Lo sguardo del Capovillaggio si spostò infine su di Rebecca e Marina. Combatteranno tutti i nostri guerrieri più fidati. Per tale motivo, ve lo chiederò una sola volta, c'è qualcosa di cui dovrei essere messo al corrente prima di congedarci? E lo sguardo si spostò verso di Nara. Una sola parola e ti ammazzo qui e ora.