Lezione Biennio 21/22

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  1. Louise De Maris
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    Louise De Maris

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    Mezzosangue

    17 anni

    Ametrin

    Ricca

    L
    ouise non era sicura che Magitecnica le sarebbe piaciuta come materia: era diventata, però, parecchio curiosa quando le era giunta una lettera a forma di colibrì da parte del professor Morrigan Maverick, nella quale era scritto che avrebbe dovuto raggiungere le coste di Denrise, come tutti i suoi altri compagni di lezione. Fortunatamente, aveva munito il suo baule di costume da bagno prima di raggiungere Hidestone: prese la saggia decisione di indossarlo sotto le sue vesti.
    “Sarei solo sciocca se non facessi una cosa del genere… Solo Merlino sa quanti sciocchi potrebbero esserci! E Dio non voglia che sia aggiunta anch’io alla lista” pensò, ironizzando la situazione tra sé e sé. Non conosceva gli altri studenti della famosa accademia, a parte Harry, Julian, Ben, Giada, Aidan e quello stronzo di Blake, ma non aveva alcun dubbio che ci fosse pur qualcuno che non riusciva adeguatamente a spiegare un millesimo di logica in situazioni del tutto semplici.
    Seguì la mappa per raggiungere il luogo indicato: erano presenti diversi volti nuovi, ma nessuna traccia del professore. La brezza marina le accarezzava il volto, non consentendole di sentire il calore del sole cocente e spettinandole leggermente i capelli intrecciati in una lunga acconciatura. Applicò un pizzico di crema solare sulle sue guance e sul naso, in modo tale che non si arrossassero se fossero stati per troppo tempo alla fonte di calore naturale. Era felice che la lezione si tenesse in un luogo costiero: il canto del mare la rilassava particolarmente. Arrivò appena in tempo per osservare quella spettacolare magia di trasformazione di un orso in Morgan Maverick, in tutto il suo splen- ah, no. In tutto il suo… accappatoio.
    -E’ assolutamente… bizzarro! – esclamò in un sussurro di divertimento malcelato. – E questo sarebbe il professore?! Non ci posso credere -. E rise sommessamente, cosa di cui si sarebbero accorte solo poche persone, quelle che la attorniavano.
    - Buongiorno – disse, salutando il professore con educazione.
    L’uomo dall’apparenza stravagante era già andato contro due principi dei suoi zii: primo, aveva detto che tutti l’avrebbero dovuto chiamare “semplicemente Morgan”; secondo, Louise, come il resto degli studenti, avrebbe dovuto dargli del “tu”. Ma cosa ancora più interessante, la studentessa, secondo le regole dei suoi zii, non avrebbe potuto nemmeno dar del “lei”, ma soltanto del “voi”. Ma questa questione non le dispiaceva particolarmente: un motivo in più per essere sé stessa e sfidare quegli “incredibili” babbuini di Brigitte ed Evrard Boyer.
    Fu particolarmente spiazzata quando vide e sentì parlare dei droni prendi-appunti, ma non dalla domanda che seguì: molto altri suoi compagni presero la parola, presentandosi prima e spiegando dettagliatamente cosa fosse la magitecnica e quale artefatto avrebbero scelto. Bene. Louise si era documentata su tale materia leggendo il libro di testo, sapendo di non averla mai affrontata a Beauxbatons.
    Riconobbe la voce di Harry, Ben e Julian, notando fossero quasi nello stesso punto: dopo essersi fatta strada tra la massa di coetanei, proferendo una serie di piccoli “Permesso”, si avvicinò a Julian, per salutarlo.
    - Ehi Julian! Anche tu qui? -
    Sapeva quanto Julian fosse un porto sicuro, così come Harry. Entrambi sapevano cose di cui altri non erano a conoscenza.
    E in tutto quel marasma riuscì anche ad individuare i cosiddetti idioti che non avevano indossato il costume sotto le loro vesti.
    “Io l’avevo detto che ce ne sarebbero stati…”
    Dopo diversi tentativi per prendere la parola, finalmente, riuscì a intromettersi nel giro di presentazioni.
    - Io sono Louise De Maris, primo anno, appartenente ad Ametrin. Non penso che si possa aggiungere altro alle molteplici definizioni date in precedenza, perciò risponderò alla seconda domanda: se dovessi scegliere un artefatto sicuramente sceglierei un Giratempo, come molti hanno già detto, perché penso che in alcune situazioni sia utile cambiare il passato. -
    Una spiegazione poco esaustiva, in effetti, ma non aveva voglia esattamente di parlare di sé stessa. E poi, in questo campo, non aveva inventiva: avrebbe davvero voluto un Giratempo, ma non sapeva cos’altro poter dire rispetto ai suoi compagni.
    “Morrigan dovrà arrangiarsi per questa volta ed io dovrò dare molto di più!”
    Louise ci teneva alle sue belle figure e quella non era stata esattamente una di queste.
    æ code © non copiare, triste sventurato


    Louise è giunta alla lezione da sola, ha porto i suoi saluti al professore e a Julian e ha risposto alla seconda domanda di Morrigan
     
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    Aibileen Beatrix
    Ametrin | 17 anni


    Aibileen era sotto le coperte, con la testa tra le mani. Aveva dormito malissimo, e la sola idea di doversi alzare, ingoiando a forza tutte le sue lacrime, lasciandole incastrate in gola, in nome di... In nome di che?
    Appunto.
    Neanche la minaccia seriamente minacciosa (?) riguardo il Professor Ensor era riuscita a farla cambiare di opinione, per quanto, in realtà, l'idea di saltare delle lezioni la faceva sentire in colpa oltre ogni dire.
    Poi, però, era arrivato il messaggio di Aidan.

    “... In nome di tutto ciò che vale la pena in questa vita. In qualche modo."

    Aidan, da un anno a quella parte, piano, piano, era riuscito ad entrare a far parte di quel ciò.
    Seppur a fatica, si era alzata, si era infilata il costume, ed aveva ficcato nel suo fidatissimo zaino verde le prime cose per la spiaggia che le erano venute in mente, per filare di corsa giù dalle scale, quelle scese pochi minuti prima dalle sue compagne di stanza che, dopo aver insistito un pochino, se ne erano andate senza di lei, non riuscendo a fronteggiare lei e l'immenso dolore, in particolare la parte dovuta alla morte del cugino, che si portava incastrato in petto.

    Ed andare alle Coste, le fece decisamente bene. Non appena cominciò a sentire il rumore delle onde, lo sguardo malinconico di Aibileen si screziò di sfumature sognanti, e i due lati opposti della bocca si distesero un po', in un appena accennato sorriso, che non tardò a rivolgere all'amico.

    << … Grazie, Aidan. >>

    Gli mormorò in un orecchio, con tenerezza, prima di scoccargli un bacio sulla guancia. Indossava un due pezzi di un verde abbastanza scuro che, senza farlo minimamente apposta, era in tinta con lo zainetto che si portava su una spalla sola, lasciando la seconda spallina penzolare verso il basso.
    Abbozzò un cenno della mano e una parvenza di sorriso a qualunque compagno che conoscesse avesse incrociato il suo sguardo, e l'avesse salutata.
    … Il fatto che il Professor Morrigan fosse obiettivamente di bellissima presenza, nonché con una bella voce, non aveva sicuramente giocato a suo sfavore, ma Aibileen adorava quell'insegnante in primo luogo per i suoi modi spartani e che cercavano di abolire i dotti formalismi che spesso la mettevano così a disagio o in difficoltà, nel timore di non usarne abbastanza e potere, in qualche modo, offendere così la o le persone che le stavano intorno!
    Si appoggiò alla spalla di Aidan in cerca di sostegno mentre, con un lieve sorriso e uno sguardo sempre più presenti, si sforzava di concentrarsi su quanto stava dicendo loro il Professor Morrigan.
    Sorrise al commento del coetaneo Dioptase sul loro docente, annuendo ad esso, ritrovandosi completamente d'accordo con lui, in quel caso!
    Aspettò che tutti intervenissero, rispondendo alle domande poste loro dall'insegnante, prima di raccimolare il coraggio necessario per farlo anche lei.

    << La Magitecnica... Penso sia un connubio tra magia e tecnologia, c.. Come detto dagli altri miei compagni... Ma soprattutto... >>

    Prese un bel respiro profondo.

    << Una materia molto interessante, ma che mi fa vedere decisamente i sorci verdi, quando cerco di comprenderla! >>

    Riuscì ad ammettere, tutto d'un fiato. Quanto aveva vissuto quell'estate, le aveva decisamente permesso di relativizzare parecchie cose, su molti dei loro aspetti, per quanto continuasse ad essere un po' difficile per lei, parlare davanti a svariate persone a quel modo!

    << Per quel che riguarda l'artefatto, invece... Direi un libro, dove poter trovare tutti i libri del mondo.. >>

    Aggiunse, prima di tacere... E di ricevere una gomitata da parte di una delle sue compagne di stanza!

    << Oh! Ah! Sì! S.. Scusi! Io sono Aibileen! >>

    … Entrambe le sue due compagne di stanza si schiaffarono una mano sulla fronte, per via di quella presentazione a dir poco...

    Breve.


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    SPOILER (click to view)
    Riassunto, Riassuntino:

    Aibileen sta male per via della morte del cugino, avvenuta in estate, ma @Aidan Hargraves arriva in suo soccorso e scaccia i pensieri bui con un messaggio e la sua presenza.
    Arriva a lezione in costume e con uno zainetto, e risponde per ultima.
    Adora il Professor Morrigan, ma ammette di avere serie difficoltà a trattare con la sua materia, per quanto la trovi interessante.


    Edited by Aibileen Beatrix - 7/9/2021, 23:04
     
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    Emma Lewis
    Aveva indossato un semplice costume blu, proprio del suo colore preferito. Lo aveva indossato sotto la divisa sgualcita -perché dopo anni non aveva ancora imparato a farsi il nodo alla cravatta o chiudere bene le asole dei bottoni- e non aveva perso troppo tempo, prima di dirigersi al luogo d'incontro. Aveva ricevuto la lettera del professore qualche giorno prima, trovando davvero carino il colibrì che si era presentato a consegnarla. Ma non poteva perdere troppo tempo a fantasticare su come anche lei ne avrebbe voluto uno, poiché doveva sbrigarsi.
    Uscì in fretta dal dormitorio, saltellando per i corridoi e giù per le scale fino ad uscire all'esterno. Proprio quando arrivò, notò che il suo migliore amico le aveva scritto, così si affrettò a rispondergli anche se erano passati diversi minuti. Vi raggiungo sulle coste! Un super bacio coccoloso! Ed inviò quel messaggio più diabetico di lei, prendendo una grossa boccata d'aria e riprendendo il suo cammino in direzione delle coste. Non aveva tanta voglia di camminare, invero, ma per fortuna la meta non era lontana: dopo circa un quarto d'ora, scorse un gruppo di ragazzi più o meno della sua età e non ci mise molto a capire si trattasse dei suoi compagni. Certo, visto che Morrigan aveva dato loro appuntamento lì, sarebbe stato strano se non avesse capito subito di chi si trattasse.
    Arrivò, quindi, troppo tardi per vedere l'orso trasformarsi in umano, ma si trovò direttamente l'uomo in tutta la sua bellezza che aveva iniziato già a porgere domande ed Emma, addormentata a dir poco, non riuscì subito a capire cosa stesse dicendo e che cosa volesse da loro. La prima cosa che fece, fu avvicinarsi ad Amelia e Nathan, rivolgendo uno sguardo carico di timore reverenziale alla prima ed un sorrisone al secondo. Non era sicura che le piacesse troppo la ragazza, ma se Nathan era felice, a lei importava decisamente poco. Purché non si scordasse di lei. Mmh concordo con Nath, non mi piace essere ripetitiva, però, se mi posso permettere Signor Professor Morrigan, la magitecnica è anche fantasia! Cioè dai, ci vuole una grande immaginazione per creare certi aggeggi! E a proposito, ho qui dei biscotti per lei! Si avvicinò all'uomo, porgendogli una scatola con disegnato un muffin versione cartone animato -background rosa scuro- e dentro Morrigan vi avrebbe trovato una grande quantità di biscottini al cioccolato. Piccoli e graziosi con la forma di telefonini, giusto per richiamare la materia in modo stereotipico. Ma ehi, erano biscotti... non poteva far chissà cosa. Per l'oggetto... voglio vedere una macchina volante! Lo disse con gli occhi luccicanti, ricordandosi che tutto aveva fatto fuorché presentarsi. Oh uh... Emma Lewis, Ametrin ed ehm... secondo anno sbuffò, mortificata a seguito della sua recente bocciatura.
    17 y.oStudenteAmetrinII annoFrom Dublin


    Interagisce con Amelia Farley Nathan Parker King
     
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    Ohoho, lezione particolare, abbastanza da attirare notevolmente l'attenzione del futuro giornalista e fargli fare un bel sorrisone all'idea. Per quanto quel "sicura e priva di distrazioni" lo smontasse un po'. Niente da segnalare durante la strada? Niente niente? Che gran peccato. Però si porta comunque l'immancabile piuma a prendere appunti su ogni strano pensiero che passa sotto quei boccoli cioccolato. Un semplice costume nero, e la bacchetta sistemata nella borsa a tracolla: insomma, sempre meglio portarsi il cambio, un asciugamano, la lozione per il sole, qualche pergamena, ovviamente la bacchetta, fazzoletti, qualcosa da bere. Niente di eccessivamente pesante, ma comunque, sempre pronto ad ogni occorrenza.
    Ma almeno l'anno, sembra voler iniziare ben bene.
    Per quanto lui ne abbia già perso uno per il troppo gossip, è sempre pronto a farne di più. Si gode la trasformazione del professore quindi, prendendone comunque appunti, lasciando scorrere i pensieri in piena, e si può notare dall'agitarsi costante della piuma.
    Ed è proprio alla seconda regola che la mano scatta in alto.
    < Posso avere il permesso per prendere appunti su quello che fa il resto della classe durante la lezione? > Una domanda che avrà posto ad ogni lezione tenuta con quell'insegnante. Sia mai che prima o poi gli dica di si. Comunque in caso contrario, oltre una smorfia, la piuma andrà placidamente a sistemarsi nella borsa.
    Aspetterebbe quindi un po' poi per rispondere, o meglio, per iniziare con la presentazione. Si schirirebbe anche teatralmente la gola, rumorosamente ma non in modo troppo fastidioso, per attirare l'attenzione su di se, prima di esibirsi in un inchino. Una mano al petto e l'altra aperta verso il nulla, una gamba leggermente più dietro dell'altra.
    < Dermot Gareth Barker! Dioptase, tristemente ancora al pirmo anno! Ma avevo altro per la testa. > Si tira su quindi, andando ora ad aprire le braccia. < Per chi non mi conosce volevo già da subito avvisare che se avete anche un granello di polvere da nascondere, io lo scoprirò! Non ci sarà nessun modo per tenermi fuori dai vostri affari, ma questo non significa che non possiate comprarvi il mio silenzio. > e... continua la presentazione. In fondo, nessuno ha detto che debba essere corta, e si, è un buon modo per far capire subito chi si ha davanti. < Tengo anche ad avvisare che chiunque si senta in vena di sfogarsi su qualsiasi cosa, troverà sempre il mio senso dell'udito curiosamente pronto ad ascoltare e.. perché no, magari anche a dare qualche consiglio! Ah, buttate sempre un occhio al giornalino, il nostro impegno per voi non sarà mai poco! > E si, perché non fare anche pubblicità al giornalino scolastico, non siamo mica ad una lezione, no? < E per tornare alle tue domande, Morrigan, direi che la magitecnica esiste banalmente per unire il mondo babbano a quello magico, per non lasciarci indietro ed impreparati contro la tecnologia che avanza, e renderla in qualche modo anche un po' nostra! Lo sviluppo è pur sempre importante, anche se ammetto mi manchino i gufi al posto dei messaggini... avevano un'eleganza tutta loro! > Ed un altro sospiro... ovviamente teatrale. < Per quello che vorrei... penso un oggetto futuro! Una versione migliorata del pensatoio. Se i ricordi e tutto il vissuto si possa sugli schermi? Zoommare, amplificare, migliorare le immagini, ascoltare dialoghi in sottofondo che in quel momento non si erano notati! Vivere al 110% i ricordi e anche quelli che non pensiamo di possedere! Un oggetto del genere, sarebbe fantastico. Forse delle lenti? O qualcosa direttamente collegato al cervello? > e sembra pensarci su, andando a mettere una mano sotto il mento, annuendo tra sé e sé. < Il perché è molto semplice: Avrei molto di più su cui scrivere, e avendolo davanti a me invece che all'interno di un pensatoio, avere anche qualcosa da fotografare per poterlo pubblicare! >
    [/color]
    Dermot G.

    "
    Every shadow is a lie. I am the Light. Don't get burned
    "

    Dermot Gareth Barker - 17 anni
    Pureblood
    All I need is my mind, don't you think too?

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    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato"

    Quel giorno era il grande giorno, per due cose in particolare, riniziavano le lezioni all'Accademia ma soprattutto...quel giorno avrebbe segnato la sua morte, già lo sapeva, appena aveva ricevuto la lettera del professore che li invitava a raggiungere la Costa per assistere alla lezione, espressamente indicando di andarci in costume da bagno, lei aveva visto tutta la sua infanzia passarle davanti fino a sfociare nel giorno presente e andando pure nel futuro, osservando impassibile mentre la portavano via verso l'ospedale aleggiando sopra il suo corpo steso su una barella. Tragica? Sì, ma pur avendo quella sua piccola particolarità, che non le permetteva di stare a diretto contatto col sole, non avrebbe mai rinunciato a una lezione, per niente al mondo lo avrebbe fatto.
    Quella mattina, infatti, si era svegliata all'alba, cercando di non svegliare le sue compagne di stanza o sarebbe morta per mano loro ancora prima di arrivare sulla Costa, e si era messa a ravanare nel suo baule in cerca di ogni cosa possibile che si sarebbe potuta mettere addosso per schernire maggiormente i raggi solari. Ovviamente aveva saggiamente preso la pozione il giorno precedente, in modo da avere il massimo dell'efficacia anche da essa, ma sapeva bene che non sarebbe bastato. Il suo ingegno stava lavorando all'impazzata mentre la sua parte di stanza stava diventando una discarica di vestiti sparsi un poco ovunque, ma se guardata attentamente si poteva notare che qualcosa di buono stava piano piano andando a formarsi.
    Uscì di stanza ancora prima che le altre si svegliassero e si diresse verso i bagni per prepararsi a quella prima lezione.
    [...]
    Arrivò sulle Coste sicuramente tra gli ultimi studenti del biennio, già in lontananza vedeva un piccolo stuolo di puntini sulla sabbia che attendeva l'arrivo del professore. Poco le importava se fosse tra gli ultimi, quella era stata una mattinata d'inferno per lei e essere lì presente le era costato tutto l'impegno che poteva metterci, anche perchè già sapeva che l'avrebbero guardata tutti una volta giunta in spiaggia e quindi aveva avuto bisogno anche di diversi minuti per prepararsi mentalmente a tutte quelle occhiate.
    Una volta sul limitare della spiaggia si fermò un attimo e prendendo un piccolo respiro avanzò verso tutti gli altri studenti. Aveva ben in mente l'immagine che avrebbero visto, anche perchè si era specchiata non so quante volte prima di uscire dai bagni. Una ragazzina minuta con addosso un mantello nero, totalmente coprente e avvolgente, nemmeno uno spicchio di pelle si poteva intravedere sotto di esso, anche perchè sotto portava altri strati di vestiti, che avanzanva nella sabbia cercando di non cadere in quanto ai piedi portava delle scarpe della divisa e in una mano teneva un ombrellino parasole, che cercava di non far dondolare troppo in modo da non scoprire nemmeno per sbaglio il viso, visto si era rifiutata di mettersi addosso il cappuccio del mantello, almeno quello poteva risparmiarselo.
    Per la prima volta dopo diversi anni si sentì mille occhi addosso e decise così di sedersi in disparte sulla sabbia, sapeva bene che se avesse parlato col professore magari l'avrebbe esonerata dalla lezione ma non era da lei, doveva farcela con le sue forze e quello era il risultato.
    [...]
    La sua attenzione era messa a dura prova dal suo continuo controllare se fosse tutto a posto e che nessun raggio di sole arrivasse alla sua pelle. Si perse quasi del tutto l'entrata in scena del professore e le sue successive domande. Riuscì però a captare cosa stesse chiedendo dalle risposte che i compagni del biennio stavano dando e quindi quando arrivò il suo turno cercò di mettere insieme qualcosa per dare pure lei una risposta valida e non rimanere totalmente estranea dal momento.
    Penso che la Magitecnica serva a migliorare ciò che i Babbani hanno già inventato in modo da sfruttare al meglio le risorse che hanno e che magari loro, non avendo magia, non riescono a sfruttare al massimo. Penso anche che il futuro sarà molto basato su questa branca della magia e che da essa possano uscire cose fenomenali...basta guardare i suoi droni professori, stanno semplificando a noi la lezione prendendo appunti al posto nostro in modo che noi possiamo godercela a pieno.
    Sapeva bene che la sua risposta era raffazzonata e magari poco lineare, ma almeno non aveva fatto scena muta.
    Comunque io sono Siria e sono una Ametrin del secondo anno...penso che tutti, o almeno i primini, si stiano domandando come mai io sia conciata così in spiaggia...beh...dovete solo sapere che il mio corpo non mi permette di stare esposta al sole e quindi eccomi qui, vestita come una vedova nera che piange al funerale del suo marito ucciso "accidentalmente"
    Una piccola risata le sfuggì nel definirsi in quel modo, ma era la spiegazione più rapida che le era venuta in mente per le mille domande che sicuramente si stavano facendo la maggior parte dei presenti.
    E per quanto riguarda l'artefatto,sarò forse banale, ma mi piacerebbe avere qualcosa per questo piccolo e insignificante problema che mi ritrovo e perchè no, magari qualcosa che lo curi definitivamente non sarebbe poi così male. Per quanto rara, come malattia, penso che anche le altre persone che se la ritrovano potrebbero essere contenti se esistesse un'oggetto simile.
    Siria Healy


    Studentessa - 16 anni

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    Isaac Callahan
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    Aveva fissato il foglio di pergamena contenente le poche righe lasciate dal Docente di Magitecnica e le aveva lette e rilette più volte con la massima attenzione possibile e con la fronte leggermente aggrottata: “...”. Era stato incapace di formulare un qualsiasi commento per svariato tempo e poi alla fine, scrollando le spalle, bisbigliò tra sé e sé: “Oh beh, sarà una prima volta interessante: una lezione in costume da bagno! Di sicuro ad Hogwarts non si sono viste cose di questo genere – ma mai proprio.”. Dopo pochissimo ridacchiando aggiunse: “E io che, pensando a Magitecnica, mi ero aspettato di passare il mio tempo chiuso in un laboratorio...”.
    Indossò, con un filo di eccitazione a illuminargli gli occhi scurissimi dal taglio leggermente allungato e intrigante, il costume da bagno (un paio di bermuda al ginocchio rossi con un motivo floreale stile hawaiano bianco, piuttosto ampi e comodi) e una maglietta nera; in uno zainetto mise la bacchetta, un asciugamano e un paio di ciabatte infradito: per la camminata, infatti, preferì un paio di Nike bianche. Non si diede affatto la pena di sistemare i capelli castano scuro, arruffati e indisciplinati di loro.
    Il giovanotto fu pronto in pochissimo tempo e, mappa alla mano, si avviò assieme a tutti gli altri lungo la strada che conduceva alle coste. Si guardava attorno, mentre camminava, cercando di prestare la massima attenzione al paesaggio. Giunto in riva al mare lasciò cadere a terra lo zainetto, socchiuse gli occhi schermandoli dal riverbero del sole e inspirò a pieni polmoni l'aria salmastra: sul suo volto comparve un'espressione pienamente soddisfatta. L'astro diurno accarezzava dolcemente la pelle chiara di Isaac e arricchiva i suoi occhi di sottilissime pagliuzze d'un castano più morbido, quasi un color miele scuro che rendevano più gentile e forse infantile il suo sguardo. Si sfilò le scarpe, si inginocchiò e sistemò per terra l'asciugamano, sul quale si sedette; la bacchetta, invece, trovò posto accanto a lui, a portata di mano. Spalancò gli occhi del tutto nel momento in cui vide un orso polare avvicinarsi alle coste. Aggrottò la fronte e commentò perplesso: “Ma non siamo un po' troppo a sud per...”, si trovò però costretto a interrompersi nel momento in cui l'animale mutaformò nel docente di Magitecnica: la cosa fece spalancare a Isaac la mascella – stile cartone animato – e ci mise qualche secondo a ricomporsi.
    Ascoltò con attenzione le risposte degli altri studenti attorno a lui, soffermandosi su ognuno di loro con uno sguardo gentile e attento al contempo. Studiò di sottecchi Giada McCarthy, Julian Miller, Aidan Hargraves , Nicholas Mc Callister, Amelia Farley, Edith Arbell Brightstone, Amalea Davidson e Dermot G. Barker: li aveva già incrociati al tavolo Dioptase in Sala Grande e nella loro Sala Comune, anche se non aveva ancora avuto modo di approfondire la conoscenza con loro. All'ultima confidenza proprio di Edith Isaah rimase di sasso: si girò a guardarla di sottecchi, brevemente, con un'espressione un po' confusa e sicuramente dispiaciuta sul suo volto, però non disse nulla. Le parole pronunciate da Barker fecero, invece, meritare all'altro studente uno sguardo parecchio diffidente e chiuso da parte dell'ex Tassorosso. Isaac indugiò su di lui ancora qualche istante, almeno sinché Siria Healy non prese la parola: la sua malattia e il suo modo leggero ma consapevole di affrontarla lo stupirono grandemente, e non si curò di nascondere un'occhiata di sincera ammirazione per l'Ametrin.
    Quando fu il suo turno, si schiarì brevemente la voce con un sottile colpetto di tosse e cominciò ad esporre il proprio pensiero con calma e pacatezza: le tinte baritonali e profonde della voce del ragazzo riempirono l'aria assolata e salmastra. “Ciao Morrigan e ciao a tutti i miei compagni di classe. Mi chiamo Isaac Callahan. Dioptase, primo anno, ma ho frequentato Hogwarts per cinque anni, prima di venire qui.”. Mentre parlava mantenne brevemente lo sguardo sul professore ma poi lo fece ruotare sugli altri studenti assieme a lui, come a inglobarli tutti quanti nella propria presentazione. Proseguì con tono calmo, garbato e contenuto: “E' la prima volta che ho a che fare con la Magitecnica, quindi ho un po' le idee confuse su questa disciplina: immagino, però, che serva a produrre e costruire artefatti in grado di migliorare non solo la vita quotidiana di qualsiasi strega o mago ma anche di aiutarli nello svolgimento delle loro professioni. Ammetto che mi sono piaciute molto le definizioni che di essa hanno dato Benjamin D' Angelo1 Benjamin e Leah; ho trovato interessante anche la tesi espressa dal mio compagno di Casa, Nick, nonché nell'asserzione sulla fantasia aggiunta da Emma : mi ritrovo molto nelle parole di tutti quanti.”. Fece una brevissima pausa ma poi proseguì con la sua voce calma, bassa e melodiosa: “Se potessi scegliere di avere con me un artefatto magico, sceglierei una versione modificata e migliorata della Polvere Volante. Per usarla, infatti, sono necessarie due cose: la prima, un camino collegato con la Metropolvere; la seconda, pronunciare a voce alta il nome del luogo che si desidera raggiungere – e senza sbagliare, altrimenti si finisce chissà dove. E se invece fosse possibile far a meno del camino, quindi usare la Polvere Volante in qualsiasi luogo e in qualsiasi circostanza, e fosse contemporaneamente sufficiente pensare al luogo da raggiungere senza pronunciarne il nome effettivamente, e quindi sfruttare un artefatto che sia sensibile agli impulsi del cervello di chi lo utilizza e non si attivi con un comando vocale? Il principio sarebbe quello degli incantesimi non verbali – non so se mi sono spiegato adeguatamente.”. Mentre parlava, Isaac gesticolava parecchio, infervorato dal discorso che portava avanti.
    Quando lo concluse tacque, e arrossì leggermente, visibilmente imbarazzato per essersi esposto così tanto.

    Narrato - "Parlato" - 'Pensato' - Interazioni | Isaac Callahan || Stat.
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    Isaac arriva in spiaggia con la mappa fornita da Morrigan. Qui ascolta prima tutti gli altri ed espone le sue idee: trova che le definizioni migliori le abbiano date Ben e Leah, ma pensa che Nick ed Emma abbiano aggiunto un tocco personale (con opinioni loro) davvero molto interessante. Dal canto suo, non avendo mai avuto a che fare con la Magitecnica, ha le idee un pochino confuse a riguardo ma ritiene che possa essere utile non solo nella vita quotidiana ma anche in quella professionale di tutti i maghi e tutte le streghe. Vorrebbe migliorare la Polvere Volante dimodoché si possa far a meno della Metropolvere ( = camino) e della dichiarazione del luogo da raggiungere ( = idea di base: gli incantesimi non verbali).
    Note "folcloristiche" conclusive: ci è rimasto male a scoprire che Edith non è a suo agio con il suo corpo, non ha gradito molto l'essere impiccione di Dermot ed è rimasto colpito dalla malattia di Siria e dal suo modo di affrontarla.

    ATTENZIONE, HO DOVUTO EDITARE IL MESSAGGIO PERCHE' NON AVEVO CHIUSO UN TAG (QUELLO DI DERMOT) ED ERA DIVENTATO UN PASTICCIO IMMANE!
     
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    Morrigan Maverick

    "Be the chaos you want to see in the world"
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    « A MAN IS NOT DEAD WHILE HIS NAME IS STILL SPOKEN. LONG MAY HE REIGN. »
    [Scheda][Statistiche]


    Era sempre un piacere vedere gli studenti riunirsi per ascoltare le sue parole. Morrigan era convinto che un ottimo ingegnere potesse progettare ponti destinati a durare in eterno o che un magitecnico potesse craftare armi impossibilitate a perdere il filo, ma la verità era che la cosa migliore che una persona potesse fare per il proprio mondo consisteva nell'educare la generazione che lo avrebbe ereditato.
    «Risposta interessante, Harry» Un sorriso curvò le labbra del docente. «Però sembri un ragazzo molto deciso. Dovresti guardare al futuro, non al passato, o non riuscirai ad accorgenti delle cacche di cane per strada» Non la migliore delle frasi per fare una buona impressione sui primini, ma che vuoi farci?
    «Giada, eh? Apprezzo la tua onestà, ma ti anticipo la più importante lezione che potrò mai darvi in questo corso: la creatività è tutto» Non commentò il Pensatoio, ma lasciò alla strega modo di riflettere su quelle parole. Se non esisteva il ponte, l'ingegnere lo costruiva. Se non esisteva una risposta, il furbo se la inventava.
    «Ottima risposta, Ben, e devo confessarti che anche io ho un debole per le spade magiche» La mano venne portata sul cuore e lo sguardo passò tra i presenti ricercando tra di loro qualche ex grifondoro. «Se continuerai a mostrarti uno studente modello, sono certo che avremo modo di forgiare una spada magica tutta per te» Tra qualche anno, forse, ma sicuramente.
    «E si, gioia, un Animagus» Il pollice puntò uno dei droni «I miei droni registrano tutto, potrebbero persino registrare i vostri pensieri». Un sorriso che univa arroganza a certezza brillò sul volto di Morrigan «Julian, certo che pensi a cose interessanti. Ti confermo che in più di un'avventura la possibilità di utilizzare un artefatto magico ha fatto la differenza tra vita e morte».
    Il ragazzo che si presentò dopo aveva qualcosa di famigliare «In effetti si, ci sono delle leggi, ma su quelle ci torneremo». Fu il nominare il quidditch, però, a fargli brillare gli occhi «Clive... Cercatore? Stai parlando con il miglior Cacciatore che i Grifondoro abbiano mai avuto». Sia a letto che in campo, non c'era rete che non riusciva a conquistare.
    Alla domanda sul costume avremo risposto in un secondo momento.
    «Ah! Aidan, quanto tempo» Un sorriso scivolò sul volto del magitecnico che, in quel momento, si ritrovò a ringraziare gli dei perché uno dei suoi studenti più promettenti si era presentato a lezione. Per il Dioptase provava grande simpatia, anche in vista di comuni interessi e passioni di cui, poiché siamo in fascia protetta, non possiamo parlare «Esatto, gli automi sono una figata pazzesca. Ho giusto sviluppato un programma di automazione che rende le mie evocazioni tramite incanti trasfigurativi in grado di seguire il nemico ovunque lui si rifugi. Non vedo l'ora di vedervi al triennio per insegnarvi di più al riguardo» Per il resto dell'intervento si trovò ad annuire, senza rispondere, perché i suoi legami con Excalibur erano più profondi di quanto i presenti avrebbero mai potuto giurare «Se ti interessano gli artefatti leggendari posso presentarti qualche magiarcheologo di rilevanza mondiale. Mai pensato a questa carriera?».
    Anche Nicholas aveva un'aria famigliare. Il fatto che il ragazzo provenisse dalla casa di Godric significava tante cose e il carisma che sembrava accompagnarlo nei modi e nel parlato ne era una riprova «Un'armatura magica, eh? Non posso prometterti che non ti ruberò l'idea» Continuò il vecchio magitecnico «Perché devo ammettere che è veramente interessante. A Hidenstone apprenderete un particolare tipo di incantesimi che rientra nella categoria di Incanti Avanzati. Il loro casting consuma significativamente le energie del mago o della strega, ma gli effetti sono devastati: esplosioni in grado di tirare giù palazzi o cure così potenti da colmare i danni derivati da incanti oscuri. Un'armatura simile potrebbe certamente risolvere il problema della fatica».
    Thomas riuscì a metterlo fin da subito di buon umore. A Morrigan bastò un'occhiata per vedere al di là del fiatone per riconoscere la luce della passione negli occhi del ragazzo. Non lo dava a vedere, ma il potenziale per diventare figo quasi quanto il suo professore lo aveva. «Spada laser? Spada laser tipo questa?!?» La bacchetta tracciò simboli a mezz'aria. «Evoco spada laser» e dalla sabbia emerse una figura di plasma ed energia, rossa come il fuoco. Il mago ci avrebbe potuto fare tante cose, ma si limitò a disegnare uno smile sulla sabbia per poi farla scomparire con un Evanesco. Come disse un saggio: non svegliar lo Ste che dorme o ti banna di nuovo da Denrise.
    Leah, dal canto suo, fece notare un punto estremamente interessante. «ESATTO. La magitecnica serve per semplificarsi la vita» Lo sguardo scivolò tra tutti i presenti «Qualora vogliate diventare un auror o un erbologo, o qualsiasi altra cosa, vi tornerà sempre e comunque utile». La mano sinistra indicò un sasso «Sono un Ex Auror e più di una volta, attraverso i rituali di dialogo con gli oggetti, sono riuscito a scovare piste su criminali o sacerdotesse oscure che hanno fatto la differenza tra la vita o la porte» Il palmo si aprì indicando la foresta che gli studenti avevano alle spalle «Per gli erbologi mi basta citare serre e quant'altro». Si, con il giusto expertise magitecnico gli studenti di denrise si sarebbero potuti coltivare da soli la pianta della felicità.
    «Amelia, ammetto che i materiali ottenuti da una creatura con un potenziale magico così alto possono performare in maniera incredibile ma» Il capo si chinò di lato e le sopracciglia si alzarono a formare due archi dalle ampie vedute «Da una ragazza geniale come te mi aspetto risposte che possano stupirmi di più». Ma come darle tortoh, Amelia era la signora dei draghih, che ci faceva davanti al mare? Boh. Forse aveva risposto così perché stava pianificando la conquista di West-Denrise.
    Se avesse potuto leggere i pensieri di Edith si sarebbe complimentata con il suo buon gusto. In effetti Morrigan era un bell'uomo e il fatto che la ragazza lo avesse notato denotava ottime capacità di giudizio. Quando poi la Dioptase propose la sua, il docente si ritrovò ad annuire. Aveva fatto quella domanda a un fine diverso ma, fino a quel momento, la sua era stata l'idea che l'aveva colpito di più «È un'ottima idea, potresti brevettarla» Era serio «Se vuoi mandami un gufo con qualche dettaglio in più. Posso aiutarti nella sua realizzazione» Morrigan era arrogante e amava sé stesso oltre ogni modo, proprio come un dio sceso in terra, e per questo si poneva poche volte di fronte a problemi simili. Un nuovo punto di vista è quanto di più importante gli studenti gli avessero mai potuto regalare.
    E poi arrivò il primo problema della lezione. Nessuno fino a quel momento era riuscito a mettere in difficoltà Morrigan ma Brooklyn ci riuscì. Sulle prime il docente era riuscito a trattenersi dal fare battute sul nome ma quando il ragazzo citò i ponti, le labbra cominciarono a tremare per il dolore «Sono felice tu abbia fatto notare una caratteristica interessante della magitecnica: l'unico limite è la fantasia E i pp».
    Dunque fu il turno di Amelia 2. Alla prima risposta il mago annuì, trovandosi effettivamente d'accordo con gran parte di quelle parole «In effetti si, i miei droni sono veramente belli e, a pensarci bene, non esiste la magitecnica ma solo la tecnica». Sulla seconda parte delle risposte, che l'altra avrebbe sicuramente reputato geniale, si permise di fare una piccola aggiunta «Scelta furba, ma le caratteristiche che hai elencato non sono uniche delle bacchette, ma di tutti i catalizzatore magici. Se, a esempio, sfruttassi il ferro dei Picchi di Odino in combo con un nucleo magico, mettiamo piume di Tuono alato, potrei tirare giù tutto e creare cataclismi incredibili».
    Fu lieto, poi, che Nathan nominò le Drakkar. Morrigan non si sbilanciò più di troppo al riguardo lasciandosi sfuggire un solo «Le userete». O, per lo meno, lo parte di loro lo avrebbe fatto se avessero voluto. «Sono felice che ti interessi l'argomento. Tra i tanti campi della Tecnica, quello a supporto degli esseri viventi è uno dei miei preferiti. Ho lavorato più di una volta con guaritrici o druide per la creazione di protesi, animali o meno. Se sei interessato all'argomento, posso inoltrarti qualche articolo a riguardo» Lui si era interessato perché le guaritrici e druide citate erano veramente gnocche, ma forse al giovane Nathan sarebbe interessato anche il resto.
    Qualsiasi risposta, dalla più coincisa alla più corposa, rivela molteplici verità su chi la proferisce. Louise entrò nelle sue simpatie fin dal primo momento perché, con giudizio, preferì saltare la prima domanda, ormai già analizzata da un bel po' dei presenti. «Sei una persona responsabile, vedo, ma ricordati che è il passato a definirci. Per quanto un evento possa essere traumatico, è per questo che sei diventata ciò che sei» Un secondo di silenzio «Il ferro grezzo per diventare spada deve essere martellato».
    La risposta di Aibileen lo portò ad alzare un sopracciglio per la sorpresa «Suvvia, se l'ho capita io che non ho ancora capito di dover dare del lei alla preside o al capo villaggio, possono riuscirci tutti, sopratutto una persona in gamba come te». Un sorriso «Credo che potresti farlo con ogni tablet». Avrebbe voluto sapere di più al riguardo. Forse Aibileen amava la conoscenza o magari le avventure, Hidenstone le avrebbe offerto entrambe.
    «Emma, ci incontriamo di nuovo» Non commentò le sue risposte «Però guarda il lato positivo. Avrai a che fare con me un anno in più dei tuoi coetanei!».
    Fu finalmente lieto di avere un degno rivale in termini di stranezza: Dermot. «Nop» Una risposta secca ma non da seccato alla domanda creepy del ragazzo e poi l'attenzione venne concessa al resto delle sue parole. «Esistono oggetti simili, se ti interessa, ma sono venduti da Druidi che studiano l'aritmanzia e le arti mentali» Si, quel ragazzo lo preoccupava come un fuoco selvaggio, ma come ogni fiamma anche lui avrebbe potuto sia ferire che riscaldare. «Comunque, se mi stupirai, ti concederò un'intervista» Aveva partecipato ad almeno un centinaio di quest e nessun articolo di giornale aveva ancora messo in risalto le sue gesta.
    Se Dermot si era mostrato il più creepy, Siria era decisamente la più iconica. Non ebbe molto da dire al riguardo, si limitò a puntare la bacchetta verso il suo ombrello e mormorare qualche parola antica pregna di potere. L'oggetto si sarebbe animato, prendendo vita almeno momentaneamente, per levitare in modo autonomo. Se non la strega avrebbe avuto una mano libera «Si, in effetti la magitecnica serve proprio a risolvere situazioni simili. Sono certo che potremmo risolvere questo problema assieme e data la tua forza di volontà per resistere al caldo vestita così, sono sicuro che ci sapresti riuscire anche da solo» In caso contrario si sarebbe offerto per aiutarla nella creazione di un artefatto adeguato.
    L'ultimo, ma non per qualità, fu Isaac. Fin da subito Morrigan apprezzò il suo dare onore alle risposte altrui, ma anche la sua fu degna d'attenzione «Sebbene ciò sia già possibile attraverso la smaterializzazione, pratica che avrete modo d'apprendere durante i vostri anni di studio a Hidenstone, ho compreso il punto». Il docente annuì «Un oggetto che può essere controllato attraverso gli impulsi mentali può certamente tornare utile. Forse, attraverso sigilli di natura aritmantica ciò può essere reso possibile. Tu come ti approcceresti a un progetto simile?».



    «Dovete rimanere a lungo a parlare di babbani o possiamo darci da fare?» Una voce decisa e femminile, esotica come la foresta, riecheggiò tra le fronde degli alberi. Fronde che ora si piegavano sfrigolando sotto il moto di qualcosa, o qualcuno, di grandi dimensioni.
    Gli studenti che avrebbero rivolto l'attenzione verso il verde che si erano lasciati alle spalle avrebbero notato un'enorme ombra definirsi in un istante quando, superando due spessi tronchi, fece la sua comparsa una ragazza seduta a gambe incrociate sul dorso di un granchio della stazza di un piccolo pachidermide.
    «Cuginetta»
    «Non chiamarmi cuginetta, Merdigan» Sibilò di rimando la strega, ora bagnata dal sole cocente. Indossava un top bianco e degli shorts di jeans a fasciargli le gambe, di cui la sinistra avvolta di rune. I suoi capelli e così anche gli occhi riflettevano alla perfezione il colore e l'intensità di quelli del docente, ma la pelle era più calda e ambrata.
    «Lei è Amalthea Morrigan, la mia cuginetta» La lingua accentò l'ultima parola dandogli il colore dell'arroganza e menefreghismo mentre il pollice si tese verso la strega che, di rimando, aveva alzato il medio verso il docente.
    «'Giorno» Lo sguardo della ragazza, forse più grande dei presenti solo di qualche anno, passò sugli studenti. Si soffermò per qualche secondo sui più fisicati ma poi calò verso il basso, in direzione della sua cavalcatura: il granchio gigante.
    L'essere aveva delle chele così grandi da poter tagliare in due una persona senza troppe difficoltà, ma quando Amalthea gli grattò poco sopra la testa, questo iniziò a fare le fusa come un gattino.
    «Non si occupava tuo padre della riserva?»
    «È morto»
    «Ah... mi dispiace»
    «No, scherzo, ha solo bevuto un barile di rum di troppo ieri sera. Penso sia svenuto nel cesso del Canto della Sirena, o lì vicino» La strega si grattò la testa, fece spallucce, e poi sbadigliò «E ta-dan, eccomi qua».
    Morrigan fece per dire qualcosa ma scrollò ogni pensiero di dosso come fosse sabbia e riprese a parlare.
    «Amalthea è una druida. Probabilmente conoscete già questo mestiere, ma per i nuovi... beh, sono maghi che hanno dedicato la loro vita alla cura della natura in tutte le sue forme: dagli umani agli animali, dalle piante al clima» Il pollice si piegò indicando l'enorme granchio «Alcuni di loro riescono persino a prevedere il futuro, interagire con gli spiriti o gli dei, o fare cose simili. Si, tipo i fenomeni da baraccone nei circhi».
    Il crostaceo allungò la chela verso il docente ma il suo drago-nano la bombardò con una palla di fuoco facendola sbandare verso il basso, dritta dritta contro la sabbia.
    Amalthea diede qualche grattino al granchio e questo riprese a fare le fusa «Come vi ha spiegato il vecchio preserviamo la natura e tutti i suoi abitanti blahblahblah».
    Il braccio ambrato indicò il mare «Come sapete l'economia di Denrise si basa sul mare e molti dei suoi abitanti salgono sulle drakkar, un particolare tipo di nave, per cacciare o predare. Immagino che abbiate sentito parlare anche di streghe o stregoni che hanno dei famigli: Silente aveva una fenice, Voldemort un serpente, Merdigan un drago-aborto... beh... i veri denrisiani hanno animali di natura marina, in grado di aiutarli nei combattimenti marini» L'indice indicò il granchio «E questi, non potendo essere tenuti a casa, vengono custoditi e alimentati qui, alle coste, in apposite Bolle Incantate. Avete presente le sfere di cristallo con la neve dentro? Ecco».
    I due lasciarono spazio alle domande e poi Morrigan riprese a parlare.
    «Come suggerito da alcuni di voi» Lo sguardo scivolò su Nathan «La magitecnica può essere fondamentale nella cura degli esseri viventi».
    Qualche secondo di silenzio «Oggi siamo qui per "difendere" queste Bolle Incantate. Le raggiungeremo a breve, tranquilli, ma prima lasciate che ve ne parli. Le Bolle con cui avremo a che fare contengono i "cuccioli" di famigli marini di varia natura, che non vi spoilero perché a nessuno piacciono gli spoiler» Con il piede il docente disegnò un cerchio nella sabbia «Il nostro compito sarà costruire trappole che tengano lontani» Questa volta il mago tracciò una linea «Ladri, creature marine, o qualsiasi intruso» Morrigan concluse il suo "quadro sulla sabbia" con uno smile triste, a rappresentare i cattivoni tenuti alla larga.
    «Oppure potete costruire roba utile per noi o la riserva, eh». Anche quella era una possibilità.
    «Ma prima di farlo vi invito a fare due cose» Indice e medio formarono una V. «Primo, ditemi quali considerazioni dovremo fare prima di costruire questi oggetti? Difendere delle creature marine è come difendere degli uccelli da Jessica? Qual è il metodo migliore per approcciare i cuccioli? Beh, sparatemi quante più considerazioni simili su questo progetto» Alla base di ogni creazione vi era la logica e il pensiero.
    Il medio si abbassò, lasciando spazio all'indice «Secondo, sappiate che nella magitecnica la scelta dei materiali è fondamentale. Ogni materiale ha una propensione a comportarsi in un modo piuttosto che un altro, ma su questo entreremo nel dettaglio in un altro momento. Inoltre il trascorso dei materiali ne segna le capacità: una pietra raccolta nella cima di una montagna può essere più propensa a creare oggetti in grado di manipolare il ghiaccio» Lo sguardo si spostò sui presenti «Od oggetti appartenuti ai maghi oscuri si rivelano perfetti per castare maledizioni».
    Le braccia si espansero indicando per intero le coste «Cercate almeno un materiale o un oggetto che pensate vi possa tornare utile nella costruzione della trappola»
    «O di un regalo per la riserva o meeee».
    Finalmente gli studenti e le studentesse si sarebbero potuti sgranchire le gambe. Intorno a loro c'era un momdo da esplorare. In basso si trovava la sabbia che nascondeva al suo interno pietre di ogni tipo, ma anche i resti delle drakkar abbandonate. Alle spalle avevano persino un pezzo di foresta pronto per donargli qualsiasi cosa avessero chiesto. Le uniche domande erano: cosa avrebbero scelto? Perché? E come lo avrebbero raccolto?

    «Parlato»
    "Pensato"
    "Scritto"
    «Parlato Amalthea».
    Narrato


    Riassunto & Info Utili:

    La lezione va avanti <3
    Il post è diviso in "due" macroparagrafi.
    Nel primo Morri risponde alle interazioni (In teoria dovreste legge' tutto, in pratica non lo farei manco io lel).
    Nel secondo l'ambientazione avanza e così le spiegazioni del docente.

    Vi viene svelato il fulcro della prova pratica: costruire trappole per difendere le bolle che proteggono i cuccioli di famigli marini dei Denrisiani. Per ora vi chiedo di:
    1) - Avanzare eventuali domande, qualora vogliate, a Morrigan o ad Amalthea
    2) - Rispondere, qualora vogliate, alla domanda di Morrigan: "Prima di creare un oggetto per difendere i cuccioli di famigli, quali considerazioni dovete fare?"
    3) - Scegliere tra gli oggetti che caratterizzano la Costa (di base ciò che leggete nella sezione o potreste trovare in una spiaggia desolata qualsiasi) almeno 1 oggetto che, secondo voi, potrebbe tornarvi utile per un motivo o per un altro, nella creazione di una trappola difensiva. Vi chiedo di specificarlo sia nel post che in spoiler v.v Avete libertà sulla scelta dell'oggetto ma vi chiedo di essere coerenti con la sezione in cui vi trovate e il buon senso v.v

    - Qui un link alla descrizione delle coste Coste
    - Ricordo che in QUESTA sezione troverete informazioni utili sia sul manuale e sul programma. Si consiglia la lettura per comprendere al meglio la questione "umori e caratteri".


    Scadenza 18 Settembre alle 22:00
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    Il Dioptase sorrise quando la compagna lo ringraziò e gli diede un bacio sulla guancia. “Te lo avevo detto, no? Non ho intenzione di lasciarti sola. E stai molto bene, con questo costume!”
    Quindi, la lezione era iniziata, Avevano risposto quasi tutti alle domande che aveva fatto il professore e, mentre il professor Morrigan commentava le risposte, Aidan lo ascoltava, lasciando che Aibileen si appoggiasse alla sua spalla.
    Pendeva praticamene dalle labbra del professore, estremamente interessato dalle cose che diceva e che spiegava.
    E rimase confuso, quando sentì una voce femminile provenire tra gli alberi. Ce l'aveva con il professore. Si voltò per capire chi fosse... “Ma che cazzo sto vedendo?”
    Aidan spalancò la bocca dallo spettacolo che aveva di fronte. E non solo per il granchio gigante, che per ovvie ragioni fu la prima cosa che vide, ma anche per la signorina che lo cavalcava.
    Quando sentì il professore chiamare la ragazza 'cuginetta' (E la reazione di lei) spalancò di più la bocca “Wooo! E non mi dice che ha una cugina come lei, professore?” fece un sorrisetto ed infine continuò ad ascoltare il professore che presentava la ragazza “Amalthea eh?” mormorò il dioptase, mentre lei e Morrigan discutevano tra di loro. Quando poi tornò a parlare con gli studenti, Aidan alzò lo sguardo verso di lui curioso di sapere un po' di più sulla druida.
    Poi parlò la druida ed Aidan si voltò per ascoltarla interessato. “Che figata” Mormorò il ragazzino entusiasta di continuare questa lezione.
    Successivamente tornò a parlare Morrigan e finalmente era arrivato il momento di sapere cosa avrebbero dovuto fare.
    Quando poi fece quella domanda, Aidan ci pensò un attimo, cercando di trovare una risposta che potesse soddisfare il professore.
    Infine alzò la mano “Professore...magari prima di creare queste trappole dovremmo sceglire attentamente il materiale con cui costruirlo? Insomma...dobbiamo creare delle trappole per difendere delle creature da ladri. Se conoscessimo gli umori di ogni materiale dovremmo scegliere quelli più combattivi, inflessibili. Quindi prima dobbiamo capire che materiale raccogliere.
    Per quanto riguarda i cuccioli...penso dipenda dalla razza del cucciolo, no? Magari un approccio gentile, molto tranquillo...in modo che il cucciolotto capisca che non vogliamo fargli del male.”
    disse infine e poi aggiunse “Ovviamente sono solo dei miei pensieri. Non so se siano corretti o meno!”
    Quando finì di dare la sua risposta, Aidan si zittì per ascoltare quello che dicevano gli altri compagni e poi, finito anche quello, l'attenzione tornò al professore, che spiegò un po' ciò che i ragazzi dovevano fare.
    Quindi Aidan si alzò, tese la mano verso Aibileen e le sorrise “Andiamo a cercare queste cose assieme, su!” e appena anche lei si alzò, Aidan la tirò verso una delle drakkar abbandonate lì in spiaggia “Quanto sono fighe queste imbarcazioni vichinghe? Mi sembra di stare nella serie 'vikiings'. Comunque proviamo a procurare qualche pezzo di legno, magari...o pelli...oppure delle ossa animali. Secondo me questi sono i materiali migliori per una trappola. A meno che tu non abbia qualche altra idea” guardò la compagna e, appena arrivarono ad una delle drakkar abbandonate, Aidan cominciò a cercare pezzi di legno che non siano marci, ossa animali (o anche umane, non si sa mai...), pelli e qualsiasi altra cosa.
    Dopo qualche minuto di ricerca, tra legna che si rompeva con un calcetto e qualche pelle strappata, riuscì a trovare qualcosa che poteva essere giudicata sana ed intera. Adesso in mano aveva una tavola di legno lunga una decina di centimetri più di lui ed una pelliccia che probabilmente aveva lasciato qualche denrisiano che pensava fosse ormai inutile.
    “Professore! Professore! Che ne pensa di queste due cose?” Disse infine, guardandolo e alzando le due cose che aveva recuperato come fossero trofei “Magari se mi rimane qualcosa costruirò un regalo ad Amalthea” aggiunse, guardando la ragazza che cavalca il granchio.
    Magari avrebbe fatto conoscenza con lei...non si sa mai.
    Aidan Hargraves

    "
    .Accetti ogni dettame, senza verificare. Ti credi perspicace. Ma sei soltanto un altro dei babbei
    "

    Dioptase, 17 anni

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    Interagisce con Aibileen Beatrix risponde alle domande del professore e recupera una tavola di legno ed una pelliccia lasciata in una ipotetica drakkar da qualche denrisiano o chessoio u.u
    Ovviamente...Spero vada bene!
     
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    Giada McCarthy Stundentessa

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    Rispose prontamente a Julian prima di arrivare alla spiaggia.

    Sempre un bel vedere, un principe azzurro di primo ordine. E con questo costume rendi ancora di più, mi piace un sacco. Vivi complimenti. Potremmo fare coppia a lezione se vuoi e ci fosse bisogno.

    -----------------------


    Non capì del tutto la risposta al suo commento del professore, doveva forse essere un po' più creativa? Tutto poteva essere ma non dette molto seguito alla cosa per il momento. Ascoltò ciò che aveva da dire anche altri studenti fino a che non vide arrivare un'altra figura per la lezione, una ragazza che si presentò come la cugina del professore, un colpo di scena e un bel colpo d'occhio doveva essere sincera per gli alunni del sesso opposto, i maschi. Salutò anche quella ragazza.

    Ciao Amalthea.

    Le fece un sorriso. Era abituata a vedere cavalcare altri animali, ma un granchio fu una novità assoluta almeno per lei. Sentire cosa era quella ragazza fu una sorpresa, una druida, non una cosa che sentiva dire tutti i giorni. Non sapeva molto su quel lavoro o stile di vita ma il professore dette tutte le delucidazioni del caso. Nel mondo babbano quelle persone venivano chiamate ambientalisti, ma senza magia. Fu ancora più incuriosita dal fatto che i granchi potessero fare tutte quelle cose, non se lo sarebbe aspettato assolutamente. I famigli erano alla base di uno studente, la loro compagnia unica e continua nel castello, aveva letto di ciò che avevano sia Silente che Voldemort. Il futuro dei futuri granchi da compagnia di Denrise poteva essere nelle loro mani? Non era la scelta migliore a suo avviso. Tra difenderle e fare altro la differenza era tanta, era più ragionevole la prima cosa, ma a casa sua non si costruivano trappole ma si compravano, servivano a quello i soldi, faticare meno. Provò a rispondere al docente dopo averci pensato qualche secondo e collegato le frasi da esso dette alla costruzione.

    A mio avviso Morrigan bisogna capire cosa contro bisogna combattere per difendere i cuccioli dei famigli, per esempio se fosse un drago bisogna usare qualcosa che resista al fuoco, se una qualche creatura dal cielo bisogna creare una protezione capace di non permettergli di entrare nelle bolle. Tutto dipende da quali sono i pericoli che sono maggiori per le bolle dove crescono i piccoli dei famigli.

    Concluse il suo intervento lasciando spazio agli altri studenti e studentesse. Poi provò a fare una domanda al docente.

    Morrigan scusami, ma se prendo delle pietre laviche da un vulcano posso dire che abbiano una resistenza maggiore al fuoco rispetto a una pietra normale? Ho capito bene il concetto?

    Fatta la sua domanda si mise quindi alla ricerca di un qualcosa che potesse proteggere la crescita di quei piccoli di famigli. Optò per le vecchie carcasse di navi del luogo, erano una fonte di molti materiali. Prese un pannello metallico di una nave che sembrava lì da decenni dal suo stato. Poi lì vicino vide una specie di corda a forma di liana che penzolava da un albero. Prese anche quella. Poi tornò nella zona della lezione dove disse il suo esito.

    Morrigan, penso che ho trovato delle cose interessanti, una liana che può funzionare da corda e un vecchio pannello di metallo di una nave che è sulla spiaggia.

    Lì appoggio a terra per il momento.

    Se si costruisce una specie di scudo con corda, o meglio la nostra liana che sembra molto resistente, e metallo delle navi potremmo proteggere senza dubbio i piccoli nelle loro bolle. Però ne servirebbero diversi di pezzi di metalli e tante liane. Un po' come lo stile dei romani nel mondo babbano, ha presente lo scudo che creavano per proteggersi dalle frecce e dal resto delle armi lanciabili da lontano? Una sorta di testuggine seppur rudimentale.

    Aveva provato ad esporsi e dire la sua con gli oggetti trovati.


    RevelioGDR


    Il piccolo intermezzo diviso dal post è legato alla risposta a Julian Miller prima della lezione. Poi Giada prova a rispondere al professore e espone la sua idea con un pezzo di metallo forato ai due estremi e una liana.
     
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    'Per fortuna che ci sono quei droni prendi-appunti!', si ritrovò a pensare tra sé e sé man mano che Morrigan commentava le risposte di tutti gli altri studenti. 'Almeno potrò rileggere tutto quanto e potrò soffermarmi sui punti salienti. Avevo del tutto sottovalutato le spade laser, ad esempio', considerò mentre quella evocata dal Docente di Magitecnica arabescava ghirigori sulla sabbia. Si mordicchiò il labbro inferiore, decisamente pensieroso: sebbene la figura avrebbe dovuto strappargli un sorriso, così non fu – era troppo preso da tutt'altro.
    “Uhm. Rischio di peccare di superficialità. È chiaro che qui devo pensare ancora di più fuori dal quadrato.”, considerò tra sé e sé. La sua voce era un bisbiglio che la risacca del mare e la brezza sottile erano destinate a cancellare, eppure poterono essere udite da chi, eventualmente, fosse abbastanza vicino al sedicenne per poterlo fare. Quando Morrigan si concentrò maggiormente su Siria e sulla sua patologia e produsse un incanto a suo beneficio, il giovanotto annuì una volta e spedì un leggero sorriso di incoraggiamento all'altra ragazza: era qualcosa di molto timido e di appena accennato ma tutt'altro che di circostanza. Indugiò su di lei con gli occhi scurissimi almeno sin quando il Professore non lo interpellò direttamente: ciò indusse Isaac a girarsi di scatto verso di lui e a renderlo il centro esatto della propria attenzione. Spalancò le palpebre e sorrise alla sfida che gli venne lanciata, negli occhi brillarono saette di chiaro entusiasmo, però non rispose subito: infatti, scelse di prendersi un poco di tempo per riflettere. Staccò lo sguardo dall'uomo e prese a parlare con molta lentezza e gli occhi appena socchiusi, smarriti chissà dove e alle prese con chissà quali pensieri:
    “Uhm... non è per nulla semplice come domanda...”, esordì. Si mordicchiò il labbro inferiore arpionandolo tra gli incisivi e deformandolo in maniera concreta, visibile inspirò profondamente e ingobbì un poco le spalle incurvando in avanti la schiena. “Proviamo a partire dall'Aritmanzia, come hai appena suggerito. Raido dovrebbe essere, se non ricordo male le mie lezioni di Rune Antiche, la Runa che favorisce il trasporto. D'altra parte abbiamo bisogno di qualcosa che favorisca la comprensione del pensiero, che riesca a potenziare quell'impulso cerebrale rendendolo concreto e definito in ogni suo dettaglio. Però non mi sembra che esista una Runa che favorisca tutto ciò, che renda concreta un'idea, un pensiero su un luogo ben preciso – però magari mi sbaglio, perché le mie conoscenze di Rune Antiche sono pur sempre a livello di G. U. F. O. e non ulteriore”. Isaac ragionava a ruota libera, gesticolando ampiamente con le mani nel dipanare il proprio discorso. “Professore, mi scusi, ma forse proprio in questo 'vuoto' delle Rune Antiche potrebbe intervenire la Magitecnica, no? Si potrebbe pensare a un congegno in grado di tramutare un impulso cerebrale in un qualcosa di estremamente concreto e si potrebbe potenziare questo congegno con un sigillo runico avente come focus Raido e che funzioni tramite – appunto – Polvere Volante.”. Fece dunque una pausa, ma solo per rifiatare. Infatti, l'attimo dopo proseguì: “Se dovessi prescindere dalle Rune e dovessi puntare tutto sulla Magitecnica... Non saprei: lo ritengo assolutamente possibile, come è ovvio, però non saprei proprio da che parte cominciare, professore! Non so ancora nulla della tua materia. Fermandoci alla questione Rune: stupidaggine quello che ho detto oppure ha un minimo di senso?”, chiese alfine tornando in completo silenzio: un silenzio ovattato e densissimo, occupato tutto per intero dalla ragazza giunta procedendo a dorso di granchio.

    Gli occhi di Isaac saettarono verso di lei e si sgranarono completamente per lo stupore. Isaac rimase a lungo in silenzio, del tutto incapace di proferir verbo alcuno; lo scambio tra i due gli scivolò addosso, era completamente rapito dalla presenza di Amalthea tanto che la salutò addirittura in ritardo: “Salve!”. Si zittì immediatamente, si concentrò sulle spiegazioni di Morrigan in merito ai druidi, annuendo un paio di volte con estrema lentezza e cautela – quasi non volesse distrarsi eccessivamente. Ripeté con flemma e con grazia il gesto anche alle spiegazioni successive riguardo i Famigli dei Denrisiani e riguardo le Bolle Incantate che li custodiscono e li proteggono. Anche il resto delle nozioni che furono fornite dal Docente di Magitecnica vennero accolte con la più totale attenzione e dedizione da parte di Isaac. Nel momento in cui fu concesso loro di parlare, per prima cosa chiese: “Mi piacerebbe saperne di più sulle Bolle Incantate, se possibile. Se esse stesse contengono degli incanti di protezione e come mai, eventualmente, tali incanti non sono più performanti – al punto da richiedere la brevettazione di trappole. Nel caso in cui invece queste Bolle non sono provviste di incanti, mi piacerebbe sapere come mai non si è battuta questa strada, ecco.”. Espose le proprie idee e le proprie obiezioni con voce calma, tranquilla e rispettosa anche se estremamente ferma e decisa. Qualche momento dopo, aggiunse: “Concordo con quello che ha detto Aidan, Morrigan e Amalthea: per sapere come approcciarci ai cuccioli, dovremmo conoscerne la razza in modo tale da valutare il loro livello di aggressività ma non solo. Infatti, sapendo di che razza sono, potremmo offrire loro dei bocconcini del loro cibo preferito, in modo tale da calmarli e da far sì che capiscano che non vogliamo far loro del male.” Isaac fece una pausa e rifiatò prima di riprendere a parlare: “Secondo me le trappole dovrebbero essere differenziate in base anche alla razza e all'anzianità dei cuccioli. Per dei cuccioli nati da poco bisognerebbe anche pensare a dei materiali che non possano essere pericolosi per loro, che non possano essere ingeriti perché – magari – scambiati per cibo in quanto simili ad esso o con la medesima consistenza di ciò che sono soliti mangiare; per dei cuccioli più vicini all'età adulta e, più probabilmente, meno ingenui verso il mondo che li circonda, questo rischio potrebbe essere un po' diminuito. Le trappole dovrebbero scoraggiare i predoni e i loro nemici naturali, ma dovrebbero anche scoraggiare loro dal mangiarle, dall'assaggiarle o dal giocarci!”. Anche in questo caso il giovanotto gesticolò parecchio mentre parlava.
    Nel momento in cui gli fu dato il permesso di alzarsi e gli fu affidato un compito, Isaac si alzò e si avvicinò a Siria , facendole una proposta con voce garbata e gentile: “Ti va se cerchiamo insieme?”. Accompagnò il tutto con un leggero sorriso, sbocciato spontaneamente sulle sue labbra. In attesa della risposta della ragazza, cominciò a guardarsi intorno. Se Siria avesse consentito, avrebbe cominciato la ricerca con lei; altrimenti, avrebbe proceduto da solo. In un caso o nell'altro, nel momento in cui si fosse imbattuto in qualcosa di interessante, si sarebbe fermato e l'avrebbe raccolto. Nello specifico, il quid interessante era costituito da una manciata di conchiglie di dimensioni medie, alcune delle quali dai bordi piuttosto taglienti e affilati:. Si ritrovò a pensare: 'Uhm. Sembrano belle toste: taglienti, più che altro. Magari hanno un istinto protettivo?'. Fu questo pensiero, o forse questa speranza, che lo indusse a prendere le conchiglie e a dire: “Morrigan, ho trovato queste! Sono comunque calcio, come le ossa: potremmo pensare di usarle?”, buttò lì la propria proposta.

    Narrato - "Parlato" - 'Pensato' | Isaac Callahan || Stat.
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    Isaac concorda con Aidan e propone a Siria di cercar robe insieme. Dal canto suo propone delle .conchiglie
     
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  11. Louise De Maris
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    Louise De Maris

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    Mezzosangue

    17 anni

    Ametrin

    Ricca

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    l professore aveva pienamente ragione, ma era davvero stanca di esser continuamente “martellata”. Voleva soltanto vivere la sua vita in santa pace, amare chi avrebbe sentito di amare, studiare senza la pressione dei voti alti, camminare senza dover continuamente pensare alla questione dell’onore.
    Il problema non era tanto il passato, quando gli istanti del presente che, in un millisecondo, si tramutavano in ricordi: il dolore fisico poteva anche andar via, ma quello dell’anima mai, soprattutto se avesse vissuto la sua vita in quelle orribili condizioni. Ovviamente, Morgan Maverick non poteva sapere alcuna informazione riguardo quell’esistenza complicata che era costretta a subire passivamente, quasi fosse un automa controllato dall’esterno.
    Ascoltò con interesse le parole che rivolse agli altri studenti: sembrava fosse uno psicologo, infatti, dall’esterno tutti mostravano di esser stati colpiti nel loro punto più debole.

    Qualsiasi probabile chiacchiera fu interrotta dall’arrivo di una donna sul dorso di un granchio, di cui ora si sapeva fosse una druida, cugina di Morgan e si chiamasse Amalthea.
    - Buongiorno – disse, salutando la ragazza.
    La lezione sui cuccioli di famigli marini l’aveva lasciata senza fiato per la sua bellezza: sin da bambina, il mare l’aveva considerato la sua seconda casa, capace di cullarla tra le sue onde in una bolla di calma, soprattutto in impeti di rabbia o impulsività. A loro volta, le creature marine l’avevano sempre affascinata e nei loro confronti aveva sviluppato una certa sensibilità ed empatia: quando aveva scoperto le morti cruente che venivano loro riservate per mano dell’uomo, o vite impossibili, aveva promesso a sé stessa che, un giorno, avrebbe provato a far qualcosa per loro, perché parte di un Creato più grande. Si sentiva particolarmente onorata, in quel momento, di poter pensare a qualcosa che fosse d’aiuto.
    Prese parola, per tentare di rispondere alle domande del professore.
    - Secondo il mio modesto parere, bisognerebbe prima di tutto interrogarsi sul materiale di cui sono fatte le bolle incantate: come tutti sappiamo, o almeno credo, ogni oggetto possiede un Umore, che gli permette di percepire in un particolare modo i fenomeni esterni. Perciò, se si sapesse con certezza la materia di cui è composta la bolla, si potrebbe delineare l’umore e l’oggetto con cui sarebbe più affine alla sua difesa, che, a sua volta, difenderebbe i famigli marini. Personalmente, credo che l’Umore naturale del materiale, essendo allo stato grezzo, possa essere più forte di un Umore modificato.
    In secondo luogo, bisognerebbe interrogarsi circa gli incantesimi applicati alla bolla, se, quindi, siano incantesimi modificanti l’Umore o se siano neutrali a tal punto da rafforzarne quello di partenza. In base a questo, quindi, si potrà stabilire se l’Umore sia naturale, depotenziato o potenziato e agire di conseguenza.
    In terzo luogo, bisognerà domandarsi quali effetti produca la bolla incantata nell’acqua contenuta al suo interno e, quindi, bisognerebbe domandarsi se mantenga la temperatura dell’acqua stabile, se la lasci raffreddare e riscaldare più gradatamente rispetto a quello che avviene al di fuori, come un suo cambio abbastanza repentino. Ancora, bisognerà prendere in considerazione la specie che si vuol difendere: in questo caso sono cuccioli di famiglio marino. Come gli stessi neonati, i cuccioli sono molto più sensibili agli stimoli e, soprattutto, alla paura, che si potrebbe considerare un istinto di tipo primario, poiché presente in tutti i mammiferi. A questo proposito, c’è una domanda che mi sorge spontanea: i cuccioli di famiglio sono inseriti in queste bolle sin dalla loro nascita? E in queste bolle sono presenti le loro madri? Lo chiedo perché so che le madri hanno un ruolo di primaria importanza nella vita del cucciolo.
    Infine, bisognerà scegliere l’oggetto adatto per costruire delle trappole, il cui materiale abbia una propensione che non vada ad intaccare la bolla, gli incantesimi posti su di essa e l’equilibrio di vita delle creature marine, ma che sia efficace nel contrattaccare possibili nemici e che la cui forza ed efficacia non muti a seconda del cambiamento di temperatura dell’acqua o dell’aria o di altre variabili fenomeniche
    -.
    Sperava che la sua spiegazione fosse stata chiara ed esaustiva: aveva esposto tutto quello che pensava fosse da prendere in considerazione per la costruzione di una trappola effettivamente efficace.
    In seguito, raggiunse la spiaggia, ma prima di cercare un qualsiasi oggetto, decise di riflettere su cosa poter scegliere. Effettivamente, non sapendo ancora bene il materiale di cui erano composte le bolle, non poteva far fede su oggetti il cui umore potesse essere contrastante quello della bolla. Immaginava che la materia di cui fossero composte le bolle fosse di un umore pacato, non aggressivo. Se avesse scelto un oggetto con umore aggressivo, avrebbe potuto depotenziare la stessa bolla, soprattutto se ad alto contatto. Quindi, era importante trovare qualcosa che fungesse da moderatore tra la bolla e la trappola: l’argento sarebbe stato ottimale come moderatore, visto il suo umore pacato, riflessivo e gentile. Di contro, come contrattacco alle offese, sarebbe stato meglio scegliere una materia prima o, forse, una combinazione: legno e pelle erano l’ideale.
    Raggiunto il professore con un pezzo di legno, un pezzo di pelle, probabilmente di animale, e uno dei suoi due orecchini in argento, li mostrò all’uomo, esponendo le sue ragioni:
    - Ho ragionato sugli elementi più adatti alla costruzione di una trappola, ma sono giunta ad una conclusione: non sapendo bene il materiale di cui è composta la bolla, ma intuendo che il suo umore sia pacato, gentile ed equilibrato, così come gli incantesimi applicati, ho pensato che porre una trappola ad alto contatto composta di un umore aggressivo avrebbe potuto depotenziare l’umore della bolla ed essere depotenziato, così, a sua volta. Perciò, credo che sia necessario costruire una sorta di moderatore, da porre al centro ed in mezzo tra la bolla e la trappola stessa: per questo, ho individuato l’argento -. Mostrò l’orecchino al professore e continuò: - L’umore di questo materiale è pacato, riflessivo e gentile e si dice che vada d’accordo con la componente femminile, perciò deduco anche con i prodotti della femminilità, ovvero i cuccioli. Essendo di questo umore potrebbe evitare che un disequilibrio nella bolla nel momento in cui possa venir attaccata. Per la trappola vera e propria, invece, credo che siano più giusti un misto di pelle e legno, visto che il primo è energetico e combattivo, mentre il secondo schietto e difficile da convincere. Ho lasciato fuori l’osso perché, essendo il suo umore incline alla rabbia, potrebbe non essere il più adatto alla risposta ad un attacco, che dovrebbe essere più logico che impulsivo, impulsività che diventa sconsideratezza nel caso della rabbia -.
    æ code © non copiare, triste sventurato


    Louise risponde alla domanda del professore, considerando che bisogna considerare il materiale della bolla, gli incantesimi posti su di essa, gli effetti dell'incantesimi sull'acqua, la specie da custodire e le sue caratteristiche prima di scegliere il materiale per la trappola. Come oggetti sceglie il legno e la pelle per la trappola, l'argento per creare un moderatore tra trappola e bolla.
     
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    NICHOLAS MC CALLISTER | 12/08
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    La lezione di magitecnica sembrava essere sempre piu interessante man mano che si andava avanti. Nick, da aspirante auror, trovava la figura di Morrigan intrigante, quasi da punto di riferimento. Ascoltó attentamente le risposte dei suoi compagni, sorridendo quando notó tra gli studenti facce conosciute. Salutó Edith e Aibileen con un cenno della testa ed un sorriso, ripromettendosi di parlarci piu avanti. Non aveva avuto modo di rivedere le ragazze prima dell'inizio dell'anno accademico, e anche se Edith era diventata una Dioptase come lui sembrava come se non riuscissero mai ad incontrarsi.
    Morrigan cominciò a parlare, commentando ognuna delle loro risposte, e diede di gomito a Clive una volta sentito la risposta per il ragazzo.
    -Sentito? Troviamone altri tre e possiamo fare una squadra completa!
    Subito dopo, quando toccó a lui, Nick si ritrovó quasi ad arrossire. Era contento di aver iniziato con il piede giusto la lezione, e non vedeva l'ora di portarla avanti. Ringraziò Morrigan e gli assicurò che finché gli avrebbe permesso di vedere la realizzazione dell'opera, il progetto era tutto suo.
    Mentre giocherellava con la sabbia accanto al suo asciugamano, poi, una voce sconosciuta ruppe il discorso del professore. La magnificenza di quella donna, sommata al fatto che fosse cugina di Morrigan, fecero sorridere di ammirazione il ragazzo, che seguendo il coro degli altri ragazzi le disse il suo consueto "Buongiorno, miss", per poi preoccuparsi di ascoltare le istruzioni di Morrigan. Si grattó la nuca, pensando alla soluzione e alla risposta alla domanda. Sollevó poi lo sguardo, posandolo prima sulla druida poi sul prof, e inizió a parlare.
    -Louise ha analizzato la situazione nel dettaglio. Sicuramente prima di costruire l'oggetto bisogna considerare la specie del cucciolo, quanto è grande e che tipo di natura questo possiede. Se è un cucciolo affabile sarebbe un conto, per uno invece molto piu facile all'arrabbiatura un altro. Di certo poi si dovrebbe creare qualcosa che vada bene per ognuno di loro, quindi pensare anche a questo. E per quanto riguarda l'approccio... - si mise indice e pollice sotto il mento - penso che si potrebbe provare con del cibo.
    Dopo aver esaurito le risposte, si alzó da terra, levó con un paio di manate la sabbia dal costume e piegó la testa verso gli scheletri di nave che vedeva piu avanti. Si giró verso Clive, sorridendo.
    -Io vado verso le navi. Tu vieni con me o punti ad altro?
    Dopo aver atteso la decisione dell'amico si sarebbe avvicinato ad una delle imbarcazioni, passando accando ad Aibileen nel mentre.
    -Ciao Aibileen! Come va? Non siamo piu riusciti a vederci, mi è dispiaciuto un sacco...mi piacerebbe rifare una chiaccherata uno di questi giorni, ho parlato di te a Mary Lou e non la smette di chiedere della ragazza australiana! - ridacchió, per poi piegare la testa in direzione del ragazzo accanto a lei, sempre sorridendo. - Aidan, giusto? Sono Nick, molto piacere!
    Subito dopo si avvicinó ad un mucchio di assi sul pavimento, soppesandole e scartandole quasi subito. Non era di questo che aveva bisogno. Notò poco dopo la punta di quella che sembrava una picca da arrembaggio, sepolta in mezzo la sabbia. La tiró fuori, notando compiaciuto che aveva il bastone in legno ancora in ottime condizioni, e gli sorse un dubbio. Cosí, asta alla mano, si riavvicinó al professore.
    -Prof...ehm...Morrigan, posso farti una domanda? Ho un idea in mente per la trappola, ma non so se è effettivamente realizzabile.
    Spostó il peso da un piede all'altro, sorridendo anche ad Amalthea nel frattempo, per poi continuare con quello che sapeva sarebbe stato un monologo lungo. E incasinato.
    -Io sono molto fan del "semplice è meglio", se si può fare, perciò avevo pensato ad una cosa molto semplice: paletti di legno appuntiti piazzati dentro una trincea sotto ad un incantesimo "non notarmi" - si grattò la nuca con la mano libera, aggrottando le sopracciglia - per aggirare il problema principale, ossia l'incolumità sia degli animali che delle persone che ci lavorano avevo pensato di legare l'impronta magica sia degli animali che degli uomini e donne con cui hanno a che fare giornalmente. - passò l'asta da una mano all'altra, guardando l'uomo negli occhi - Ho preso il legno perché essendo stato usato con intenti bellicosi dovrebbe aver assorbito l'umore violento e spingerlo a creare qualcosa di potenzialmente letale lo potrebbe far diventare più accondiscendente, ma non so se effettivamente tutto il discorso di legare l'impronta magica eccetera sia fattibile. In caso non lo fosse penserò a qualcos'altro.
    Stette cosí finalmente in silenzio, mangiucchiandosi la guancia per l'ansia di aver parlato troppo. Chissà, magari con la spiegazione di morrigan avrebbe davvero trovato un modo per attuare la sua idea. In caso contrario, sarebbe stato indietro, ma si sarebbe fatto venire qualcosa in mente.

    Parlato - Narrato - "Pensato"- Ascoltato
    | Demons run, when a good man goes to war | code by ms. atelophobia


    Interagisce con Clive Greenwell, risponde alle domande di Morrigan dopo aver salutato la cugina, mentre raccoglie i materiali saluta Aibileen Beatrix e Numero cinque , per poi scegliere il LEGNO e chiedere a Morrigan delucidazioni sulla trappola.
     
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    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato"

    Respirare stava diventando sempre più difficile e complicato, quel sole a picco che surriscaldava i suoi abiti neri non era di certo un aiuto per provare sollievo in quella lezione al quale non aveva assolutamente rinunciato, anche se le sue condizioni avrebbero richiesto altro. Cercava in tutti i modi di rimanere concentrata sulle parole di Morrigan, ma molto spesso si ritrovava a sventolarsi un poco con la mano libera dall'ombrello per provare, anche se solo per pochi secondi, una leggera brezza piacevole sul suo viso.
    Mentre compiva tale gesto si guardò intorno e il suo sguardo si incrociò con quello di un ragazzo che non aveva mai visto prima di quel momento, molto probabilmente era uno del primo anno e era per quel motivo che il viso non le era familiare, anche se a guardarlo meglio era sicura di averlo visto da qualche parte le ricordava sicuramente qualcuno di già visto, ovviamente fuori dall'Accademia. Gli sorrise gentilmente e appena il professore le fece l'incanto sull'ombrello, permettendole ora di avere entrambe le mani libere da ingombri vari, gli accennò anche un piccolo saluto con la mano in modo totalmente amichevole, alla fine era sempre pronta a fare nuove conoscenze e il ragazzo le sembrava simpatico dalla prima occhiata.
    Quando gli sguardi dei due ragazzi furono attirati nuovamente dalle parole del Professore, tornò a cercare di rimanere concentrata sulla lezione ma quel caldo la stava lentamente sciogliendo. Quel suo malessere però fu leggermente sopito quando dalla foresta vide arrivare una ragazza in groppa a un granchio enorme e successivamente essere definita la "cuginetta" del Professore. Rimase leggermente a bocca aperta alla vista di quella creatura, era la prima volta che vedeva una scena simile e sicuramente non si sarebbe immaginata minimamente di poterla vedere durante una lezione, non che la trasformazione di Morrigan di prima da Orso a Umano fosse da meno, ma quella era davvero una cosa fenomenale. Non era per niente a conoscenza della realtà che offriva Denrise, dei suoi druidi e di quelle cose che la caratterizzavano, lei veniva da un posto molto più monotono e noioso, sicuramente se ne avrebbe avuta la possibilità avrebbe approfondito in futuro le sue conoscenze su quel posto che occupava l'Accademia.
    Una volta che i due cugini ebbero spiegato un poco di cosa avrebbe trattato la prova pratica di quella lezione rimase in silenzio a spostare lo sguardo tra i vari studenti che andavano a risponder alla domanda che il Prof aveva posto. Costruire una trappola per difendere dei cuccioli di famiglia...a malapena i suoi genitori le avevano comprato un gatto da piccola, che si sarebbe inventata ora?
    La domanda posta era chiaramente un invito a riflettere loro stessi su cosa pensare, e soprattutto su cosa informarsi, prima di mettersi in moto per fare quella cosa. In quel momento non aveva per niente le idee chiare su come rispondere e quindi si limitò ad ascoltare le parole degli altri e a trarne magari dei consigli per basarsi sulla successiva richiesta che il professore gli fece per la lezione. Trovare almeno un oggetto che sarebbe potuto servire per la costruzione di tale trappola.
    Quando Morrigan gli diede il via libera per muoversi liberamente sulla spiaggia o nella foresta alla ricerca di quei materiali, si alzò con calma guardando un poco intorno, in cerca forse di qualcuno al quale affiancarsi, magari di Aibileen, in modo da essere almeno in due teste che ragionano, sarebbe stato sicuramente più semplice.
    Il suo cercare però fu interrotto dall'avvicinarsi del ragazzo col quale si stava scambiando lo sguardo precedentemente, Isaac. Fu piacevolmente colpita dalla sua richiesta che gli sorrise in modo gentile.
    Volentieri, due teste sicuramente lavorano meglio che una sola!
    Con quella risposta si avviò con lui lungo la spiaggia, ovviamente non gli avrebbe messo fretta nel cercare quello che a lui fosse sembrato il materiale più adatto a quella richiesta, anche perchè lei, oltre che a cercare lei stessa qualcosa, doveva pure tenere d'occhio i raggi del sole e cercare di non scottarsi, quindi era ancora più in difficoltà del ragazzo e ulteriormente rallentata nella ricerca.
    Essendo curiosa di natura si guardava costantemente in giro, sbirciando magari cosa prendevano gli altri che incontrava durante la loro ricerca in spiaggia, prendere spunto non avrebbe di sicuro causato un danno a qualcuno era solo un gesto innocente.
    Spero che tu abbia un'idea in mente, io onestamente sto andando un poco a cuore...
    Una flebile risata le sfuggì dalle labbra quando ammise senza troppi giri di parole che non aveva la minima idea di cosa cercare per quella richiesta, sperava di non essere presa per scema da Isaac ma non le piaceva affatto rimanere in totale silenzio se era in compagnia di qualcuno, soprattutto se era a stretto contatto con lui come in quella prova.
    Mentre camminava sulla spiaggia con lo sguardo verso la sabbia trovò una grossa conchiglia, mezza insabbiata e mezza fuori, che attirò la sua attenzione. Da un primo momento non aveva idea di cosa poteva servirle ma poi nella sua mente si fece largo un piccolo piano, molto astratto ma che forse avrebbe potuto funzionare se avesse trovato il secondo oggetto che aveva in mente. Le serviva solo di individuare una Drakkar e sperare che tale nave contenesse ancora quello che le serviva.
    Vedi per caso i resti di una Drakkar da qualche parte?
    Nel chiedere quel supporto a Isaac il suo sguardo andò a muoversi lungo la costa della spiaggia su dove si trovavano e un poco più distante da dove si trovavano in quel momento i due ragazzi c'era proprio quello che le serviva. Allungò così il passo, prendendo una mano del ragazzo per trascinarlo con se, niente di troppo irruento era più un invito a seguirla verso la nave.
    Una volta nei pressi della nave vichinga la analizzò un momento prima di dirigersi verso un foro nello scafo che le avrebbe permesso di entrare in essa e esplorare l'interno, sicuramente sarebbe stato più semplice reperirlo da lì che mettersi a cercarlo sotto mucchi e mucchi di sabbia con la speranza di trovarlo. Quello che stava cercando era uno scudo, di quelli tondi che usavano appunto i Vichinghi, sarebbe andando bene pure mezzo distrutto ma l'importante era che fosse uno scudo. Una volta nello scafo mezzo distrutto della nave, dove il sole per il momento le stava dando pace, si tolse il mantello e prese un bel respiro profondo per godersi quell'ombra e quel lieve freschetto che le stava offrendo quel riparo. In quel momento, Isaac che era con lei poteva vedere finalmente la ragazza privata da qualche strato di troppo di vestiti e che piano piano stava riprendendo un'aria meno sofferente.
    Ci mise tutta la calma possibile nella ricerca, in modo da godersi a pieno quel momento di meno sofferenza per la sua figura, e dopo un po' di minuti trovò lo scudo che stava cercando, non le importava il materiale ma sicuramente quello scudo era di qualche Vichingo e era servito per difendersi da qualche attacco quindi era implicitamente impregnato di energia difensiva, perfetta per una trappola che non voleva assolutamente essere di attacco ma solo difensiva.
    Una volta recuperato lo scudo, e indossato tutto quello che si era tolta quando era salita sulla Drakkar, uscì nuovamente sulla spiaggia e si diresse verso la posizione di Morrigan e della lezione. Con la conchiglia in una mano e lo scudo nell'altra arrivò sino al Professore e posizionandoli davanti ai suoi piedi gli rivolse lo sguardo.
    Per la trappola ho pensato di avere un atteggiamento puramente difensivo e non di attacco con questo scudo vichingo. Penso che è già impregnato di energia difensiva, in quanto l'ho trovato su una Drakkar naufragata sulla spiaggia, visibilmente usato in qualche battaglia per difendersi, e in più ho pensato che questa conchiglia possa servire per tranquillizzare il cucciolo. So che possono emettere dei suoni, soprattutto quelle di queste dimensioni vengono "suonate"...quindi se gli si incide sopra magari una runa sonora o qualcosa di simile può emanare nella bolla una piacevole melodia per il cucciolo per tenerlo tranquillo magari durante un attacco o comunque quando è più agitato.
    Quella sarebbe stata la sua proposta, sperava che fosse valida e che non avesse preso un granchio nella richiesta.
    Siria Healy


    Studentessa - 16 anni

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    Interagisce con Lionan Ceir e va in cerca dei materiali con lui per la spiaggia e successivamente sulla Drakkar naufragata.
    Porta al professor Morrigan una conchiglia e uno scudo vichingo per la trappola.
     
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    Harry Wood
    Black Opal | 16 anni


    Lui guardava certamente al futuro, al presente, al passato, qualsiasi cosa che lo facesse stare bene e di qualsiasi epoca, quello era poco ma sicuro. La risposta del docente fu un tantino divertente e avendo imparato a conoscerlo già dal precedente anno sapeva che era ironico e serio allo stesso tempo, poteva essere due persone diverse contemporaneamente, ma tutto sommato gli piaceva molto come insegnava con un modo così particolare e informale. Dopo tante risposte e tanto parlare sia del docente che i suoi compagni di lezione vide come un miraggio, dalla foresta echeggiò prima una voce poi una figura divina, era una gran bella ragazza con un top e degli shorts in dosso, quindi anche una bella vista, ma era a cavallo di un granchio. Una cosa decisamente strana da vedere.

    Se fosse stata sul cavallo poteva essere la principessa, ma sul granchio come la devo definire? Principessa del granchio?

    Fece una mezza risata tra se e se. Che fosse una parente così vicina del docente era quasi impensabile. Harry fece cenno con la mano per salutarla. Se non fosse stato preso così tanto da Leah in quel momento ci avrebbe anche provato, ma aveva altri pensieri per la testa, voleva conquistare quella ragazza.

    Ciao Amalthea.

    Le fece un occhiolino sperando che lo vedesse, credeva di cavarsela bene con le ragazze, ma era sempre in una lezione. Conosceva le maghe che leggevano il futuro o chi seguiva Divinazione, ma non un granchio, una cosa totalmente nuova per lui. Non conosceva molto bene come si gestiva quel paese, su cosa si basava la sua economia, ma dalle sue parole ebbe una decisa spiegazione, tutto era ben dettagliato, avrebbe detto brava e bella. Quanto avrebbe fatto figo avere un granchio come famiglio al posto di una fenice o una cosa del genere? Poteva essere un vero colpo di genio averne uno se solo la scuola lo avesse permesso. Ragionò quindi sulle parole del docente, trappole per proteggere le bolle dove vivevano i piccoli dei granchi, che erano i famigli del paese, di Denrise. Domande non ne aveva per il momento ma almeno provò a rispondere a quella domanda che era stata fatta a tutti loro.

    Morrigan, posso dedurre, almeno spero di non sbagliarmi, che ogni oggetto con cui vengono fatte queste bolle di protezione possa essere fondamentale anche per una sua difesa, nel senso che se devo difendere dal mare devo fare un certo tipo di difesa, se devo difenderlo dai predatori di piccola taglia ancora una cosa diversa e infine stessa cosa se devo difendere i piccoli e la loro bolla da predatori di grandi dimensioni. Insomma, tutto per me dipende riguardo a cosa devo fare la mia mossa, da chi devo difendere queste creature e la loro bolla? Quando so quello posso scegliere al meglio i miei materiali e il modo di difendere quei piccoli granchi.

    Il suo intervento era concluso e lasciò spazio agli altri partecipanti, quindi iniziò la sua ricerca per gli ipotetici materiali, doveva trovare qualcosa che potesse essere utile per costruire una cosa in grado di difendere i piccoli di granchio. Fece un po' di ricerca e trovò delle navi arenate, dovevano essere antiche per quello che vedeva dato che erano in legno quasi marcio, ma potevano essere utili al suo scopo. Con esse c'erano dei chiodi di buone dimensioni caduti dalle assi lignee. Prese un asse e qualche chiodo tornando verso la zona della lezione. Poi espose la sua idea.

    Morrigan, la mia idea sarebbe quella di usare tavole di legno e chiodi per costruire una specie di gabbia quadrata fitta intorno alle nostre bolle che vanno protette, lasciare si spazio per far uscire i granchi e far entrare la luce, ma almeno sarebbero protetti da tanti predatori. Una gabbia vecchio stile, ma non di contenimento ma protezione.

    La sua esposizione si concluse, sperando che fosse apprezzata.


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    Harry prova a rispondere al professore e a dire la sua idea di come costruire una trappola per difendere le bolle dei piccoli granchi
     
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    Amelia aveva cominciato ad abituarsi così tanto al modo di fare dell’Ametrino che alle volte si sorprendeva lei stessa di quante cose fosse in grado di lasciare passare, cose che fino ad un anno prima avrebbe reputato insostenibili. Eppure eccola lì, che trovava quasi adorabile la sua faccia così tanto assonnata e non riusciva nemmeno a prendersela troppo per il suo ritardo… più o meno. Alla sua domanda gli rivolse comunque un mezzo sorriso, inclinando appena la testa e scostando leggermente la camicia, abbastanza da far solo intravedere il costume che indossava sotto. “Qualcosa che potresti apprezzare. Ma ne ho di migliori.” avrebbe risposto con il suo solito fare enigmatico, con tutta l’intenzione di farsi lo stesso ammirare – e dannazione, Nathan era l’unico di cui voleva gli occhi addosso al momento e la cosa la innervosiva parecchio- pur mantenendo un certo contegno, vista la situazione.
    Non si poteva dire che Amelia non fosse una che giudicava: lo faceva spesso, era stata cresciuta con degli standard ben definiti e non si faceva certo problemi ad esprimere le sue perplessità e a far valere la sua idea del mondo, per lei una delle poche ad essere accettabili. E proprio perché non aveva peli sulla lingua, per la maggior parte del tempo, non faticò a voltarsi verso Edith e guardarla con un sopracciglio alzato, inclinando leggermente la testa. “Un artefatto piuttosto inutile, a mio avviso. Siamo nel ventunesimo secolo, non nell’Ottocento, ci sono abbastanza costumi in commercio per sentirsi a proprio agio.” le avrebbe fatto notare, con un’inclinazione della voce che faceva trapelare quanto fosse stranita da una affermazione come quella. Da quando esistevano ancora persone così pudiche?!
    Ma nonostante tutto non era in una delle sue giornate peggiori, o aveva già sprecato le sue energie per Edith quando Emma si unì a lei e Nath: non si poteva dire che lo sguardo che rivolse fu gentile, ma se non altro meno severo e sprezzante di quanto non fosse stato in passato. Le bastò guardarla per ricordarsi il discorso che avevano avuto lei e il ragazzo e un brivido le percorse leggermente la schiena, portandola ad accennare addirittura quello che, con un po’ di fantasia, poteva definirsi un sorriso, rivolgendole un leggero cenno del capo come saluto. Meglio di niente no?! Emma avrebbe dovuto approfittarne.
    Ecco, se Emma era stata graziata, la stessa sorte non toccò a Dermot, che si sarebbe beccato un’occhiata fredda e distaccata da parte di Amelia: la bionda non avrebbe mai ammesso quanto il suo stomaco si fosse chiuso di fronte alla sua minaccia, perché lei di segreti ne aveva parecchio, e avrebbe nascosto ogni improvviso dubbio dietro una facciata gelida. “Non è mai buona cosa intromettersi negli affari altrui. Oltre ad essere poco raffinato.” gli fece notare, rimanendo rigida e guardandolo a distanza.
    Insomma, tra una cosa e l’altra la giornata non stava proprio girando per il verso giusto, e di certo il commento di Morrigan non aiutò a migliorare le cose: con tutte le idee banali che aveva sentito, la sua non era così pessima! Avrebbe esalato solo un sospiro, trattenendosi dall’andare oltre, anche perché la sua attenzione fu colta da ben altro.
    Le bastò udire un fruscio provenire dalla foresta per voltarsi, trovandosi a sbattere un paio di volte le palpebre nel guardare la creatura che ne uscì con fierezza. Amelia non poteva definirsi amante degli animali, non tutti almeno, ma quello avrebbe potuto rientrare senza problemi tra le sue grazie. Si sarebbe trattenuta dal commentare ad alta voce, ma era chiaro quanto fosse colpita da quella visione.
    Non era amante delle troppe parole, non aveva intenzione di perdere molto tempo o perdersi in discorsi infiniti quindi cercò di andare dritta al punto. “I cuccioli sono più sensibili degli adulti, più vulnerabili. Per approcciarli è necessario agire in modo attento, non spaventarli, e soprattutto eviterei il contatto: non è sempre così, ma in alcune specie toccarli crea dei danni non indifferenti. Sono cuccioli di mare, non hanno la stessa propensione e mobilità degli uccelli, per dire: la trappola deve seguire la corrente, per non impedire eventuali movimenti, e non deve costringergli a profondità alle quali non possono sopravvivere.” fece notare, e chiunque conoscesse vagamente Amelia avrebbe anche potuto sorprendersi di quante cose sapesse di cuccioli, proprio lei che non si riteneva portata per niente che richiedesse empatia o delicatezza. “ SI tratta di animali marini, abbiamo indossato un costume… ne deduco quindi che si trovino in acqua. Penso che non bisogni sottovalutare nemmeno il posto in cui dovremo fare la gabbia: non conosciamo i tempi di schiusa di queste Bolle, non possiamo scegliere materiali che si deteriorano facilmente, escluderei quindi il legno, che di certo in acqua non si dimostra resistente, e anche il ferro, non solo per il carattere ma anche per la ruggine.” argomentò facendosi pensierosa. Ora, forse i diretti interessati si sarebbero aspettati che la bionda prendesse Nathan e lo trascinasse con sé, alla ricerca dei materiali, ma stava davvero provando ad essere una persona “migliore” e non farlo sentire troppo in gabbia, così lanciò un’occhiata a lui ed Emma e alla fine cedette. “Potete lavorare assieme se volete…” concesse alla fine, con fare dabbero comprensivo e senza sembrare offesa. Si sarebbe poi allontanata, dirigendosi verso i resti della drakkar, una meta che diversi sui compagni sembravano aver trovato interessante. Avrebbe cercato di scivolare tra le macerie, elastica e rapida, cercando cose ben precise che alla fine sembrò riuscire a trovare: le drakkar erano conosciute per essere adibite, almeno in alcuni casi, anche al trasporto di pesci o altre creature, e considerata la vicinanza con il mare non fu difficile trovare pezzi di ossa, che la ragazza recuperò senza farsi troppi problemi. Baciata dalla fortuna sarebbe riuscita anche a recuperare un pezzo di metallo che non era ferro ma acciaio, e sarebbe quindi tornata vittoriosa da Morrigan, mostrandogli il suo bottino con un pizzico di orgoglio nel mostrargli quel che sapeva fare. Aveva detto di volere di più no?
    “L’acciaio non si ossida così facilmente, è un materiale molto restio a dare informazioni: se qualcuno decidesse di usare la magia per superarlo non riuscirebbe a conoscerne i punti deboli. Osso: è un materiale combattivo, selvaggio e in questo caso figlio del mare perché proveniente da alcune carcasse, sono sicura che si adatti bene al nostro scopo. Entrambi i materiali sono stati recuperati nella drakkar, sono stati quindi forgiati da queste onde, saranno più propensi a mettersi al loro servizio per proteggere le Bolle.” spiegò, drizzando la schiena e aspettando che l'uomo provasse ancora a dirle che da lei si aspettava di più. Si era data da fare no?!


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    Interagisce con Edith Arbell Brightstone, Emma Lewis, Nathan Parker King, Dermot G. Barker.
    Recupera osso e acciaio.
     
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