Lezione Biennio 21/22

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    Morrigan Maverick

    "Be the chaos you want to see in the world"
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    « A MAN IS NOT DEAD WHILE HIS NAME IS STILL SPOKEN. LONG MAY HE REIGN. »
    [Scheda][Statistiche]


    Onde sciabordavano contro la spiaggia mentre le decise brezze di Levante tracciavano serpi nella sabbia. Ovunque lo sguardo si posasse, era la natura - nella sua forma più selvaggia - a farla da padrone. Timidamente, costeggiati da piccoli crostacei come granchi o usati come nidi dai più tronfi gabbiani, degli scheletri di legno allungato lasciavano intuire che quel luogo fosse il cimitero di barche e drakkar distrutte dalla marea, o magari da qualcosa di più oscuro.
    Il caldo piegava l'aria, distorcendone i colori, ma il forte profumo di sale e frutta avrebbe potuto ridare le forze a qualsiasi marinaio o naufrago. A una rapida occhiata mancavano sia i primi che i secondi, e al loro posto, minuto dopo minuto, fecero la loro apparizione gli studenti di Hidenstone.

    "Caro studente o cara studentessa, questa lettera vi è stata recapita a nome mio. Troverete con essa una mappa da seguire che vi porterà alle Coste di Denrise percorrendo una strada sicura e priva di distrazioni. Vi invito ad avere con voi la vostra bacchetta e un costume da bagno: avrete bisogno di entrambi.
    E mi raccomando, non esitate, o Brian Ensor vi porterà nelle sue grinfie.

    Baci e abbracci, Morrigan Maverick"



    Una lettera simile era stata recapitata, tramite un massiccio colibrì, a tutti gli studenti del biennio. Aprendola avrebbero trovato una mappa che li avrebbe guidati fino alle Coste ma i più svegli, e Morrigan sapeva che ce ne fossero parecchi, avrebbero usato la scusa per accompagnare le giovani matricole del primo anno.
    Perché si, quella sarebbe stata la prima loro lezione di Magitecnica, e sarebbe stata anche una compresenza tra il primo e il secondo anno.

    Passò qualche minuto dall'arrivo dei primi studenti e la superficie vibrante del mare si abbozzò, spaccata subito dopo da un enorme orso polare. La bestia, in tutto il suo volume, fece qualche passo sulla sabbia e in corso d'opera si trasformò in un uomo sulla trentina, dalla barba scura e gli occhi vispi. Gli studenti del secondo anno lo avrebbero riconosciuto come Morrigan Dragomir Maverick, docente di magitecnogia e genio tanto visionario ma per nulla umile quanto stravagante - l'accappatoio dai colori del cielo che avvolgeva il costume a pantaloncino viola ne era la riprova -. Sul corpo esposto i presenti avrebbero potuto notare tatuaggi, di natura babbana o magici, ma anche cicatrici e ustioni, ricordo di una vita passata da auror.
    « Buongiorno, ragazze e ragazzi. Per alcuni di voi il mio è un volto nuovo. Sono Morrigan Maverick ma chiamatemi semplicemente Morrigan. Prima regola: nelle mie lezioni non esiste il lei, ma solo il tu» La voce suonava graffiata, come la sua pelle, e decisa, come le onde alle sue spalle.
    Osservando verso questa direzione gli studenti avrebbero notato strane strutture circolari in lontananza, ma per il momento non avrebbero scorto altro.
    Dalla tasca dell'accappatoio venne estratta una bacchetta e tracciando un arabesco dopo l'altro, a mezz'aria si formarono due sfere di vetro bianco. Queste presero a vorticare, senza produrre il minimo rumore, attorno agli studenti.
    «Seconda regola: niente appunti durante la mia lezione. Quelli che vedete sono droni e li prenderanno al posto vostro» Un sorriso e le mani tornarono sui fianchi.
    «Prima di iniziare, qualcuno saprebbe dirmi a cosa serve la magitecnica?» Lo sguardo si spostò sui presenti. «E se poteste avere un qualsiasi artefatto magico del passato, presente, o futuro, quale scegliereste? E perché?» Un'ultima domanda venne posta ma prima che gli studenti potessero rispondere la mano si tese in alto «Dimenticavo... prima di rispondere presentatevi. È un'ottima occasione per fare conoscenza ».

    «Parlato»
    "Pensato"
    "Scritto"
    Narrato


    Riassunto & Info Utili:
    Benvenuti alla prima lezione Off game del Biennio. Per molti di voi questa sarà la vostra prima lezione di Magitecnica in assoluto. Come potrete leggere in questo topic, le lezione avranno una durata off game mensile e saranno divise in tre parti. A ogni parte corrisponderà un mio post e un vostro. Infine, Morrigan effettuerà un quarto post in cui farà uscire anche i voti. Poiché la lezione è divisa in parti, saranno previste delle scadenze.

    I vostri pg hanno ricevuto una lettera che li invitava a raggiungere le Coste (Potete giocarvi che abbiate una mappa dell'isola e siate riusciti a raggiungerle così, o avete degli amici che vi hanno portato, etc... fate come preferite :v ... in ogni caso si leggetevi la descrizione della sezione, vi tornerà utile) portando con voi costume, bacchetta, crema solare, e tutto ciò che vi potrebbe servire per una giornata in spiaggia.
    Arrivati lì Morrigan vi porrà delle domande. Siete liberi di rispondere o meno.
    On game, la lezione sarà ambientata Giovedì 2 Settembre alle ore 10 e occuperà tutto il resto della mattinata.

    Regole noiose:
    - Vi chiederei di avvisarmi in caso vogliate editare qualcosa nel vostro post. Qualora vi dia il permesso e dobbiate apportare modifiche al vostro post vi pregherei di segnalarlo specificando anche cosa avete modificato. La ragione dietro a questa piccola regola è evitare che si creino incongruenze.
    - Come sempre, vi pregherei di taggare altri studenti con cui deciderete di interagire (Per farlo vi basterà digitare il simbolo "@" accompagnato dal nickname legato all'account dello stesso studente).
    - Infine, vi chiederei di segnare in uno spoiler finale un piccolo riassunto del vostro post. Leggerò sempre i vostri post ma il riassunto finale mi aiuterà a mantenere tutto sotto controllo molto più facilmente.

    - Ricordo che in QUESTA sezione troverete informazioni utili sia sul manuale e sul programma.
    - Ricordo a tutti che chi otterrà un voto alto otterrà anche diversi PP e punti exp. In poche parole, performare bene ad una lezione di 3 post potrebbe garantirvi l'equivalente di 46 punti exp ottenibili altrimenti attraverso 23 post :^).

    Per qualsiasi dubbio, mandatemi un Messaggio Privato ʕ•ᴥ•ʔ su questo account

    Scadenza 07 Settembre alle 22:00
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    Applause @ Lady Gaga - @Artpop
     
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    Harry Wood
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    In accademia era già arrivata l'ora della prima lezione per loro del bienno, la lettera del professore era stata molto interessante, una mappa da seguire per arrivare alle coste di Denrise, avere sia la bacchetta che un costume da bagno, non poteva chiedere di meglio. Aveva preso tutto quello che serviva per quella lezione, e aveva fissato per andarci insieme a Leah, l'aspetto poco prima del sentiero che era stato segnato sulla mappa. Aveva un costume da bagno di color verde con delle palme sopra di esso, e una canottiera per il momento non indossata essendo a petto nudo che metteva in luce i muscoli. Oltre quello aveva portato con se bacchetta, delle ciabatte infradito e un asciugamano. Non mancava nulla per passare una bella giornata di mare, seppur fosse una lezione.

    Ben arrivata, ti vedo bene. Mi piace il tuo costume Leah, stai benissimo.

    Fece un sorriso alla stessa per poi salutarla al meglio con un piccolo bacino sulla guancia. Fece tutta la strada del sentiero parlando con la ragazza, gli piaceva veramente tanto stare in sua compagnia. Non ci volle molto ad arrivare sulla spiaggia, era una bella vista assolutamente, ma accanto a lei ancora più bella come cosa. Trovò un posto ideale sulla spiaggia per seguire la lezione con ella.

    Ti piace qui? Sarebbe ideale dove stare.

    Si mise a sedere sistemando a terra l'asciugamano e facendo cenno alla ragazza di sedersi con molta delicatezza.

    Ciao, Morrigan. Un gran bel luogo per la lezione.

    Un saluto al docente era doveroso. Poi iniziò ufficialmente la lezione del professor Maverick o come amava essere chiamato lui Morrigan. L'idea di non prendere appunti era interessante e ben fatta a suo avviso. Appena venne posta la domanda alzò la mano e dette la risposta quando venne interpellato.

    Allora, sono Harry Wood, casata Black Opal. Piacere di fare la conoscenza di voi nuovi ragazzi e ragazze appena arrivati in accademia. Per questo riguarda la domanda Morrigan dico che la magitecnica è quell'arte che consente di progettare strumenti, motori e tutto quello che serve per soddisfare le esigenze che ci permettono di affrontare la praticità di ogni giorno della nostra vita in base alle conoscenze scientifiche e magiche. Se dovessi scegliere un qualsiasi artefatto magico mi piacerebbe avere con me una GiraTempo, sarebbe sempre utile con il suo effetto di tornare indietro nel tempo.

    Finì così la sua frase.

    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato" | Scheda | Stat.
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    Leah Branwen Harry arriva con Leah come deciso in Off. Poi risponde alle domande del professore.
     
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    Giada McCarthy Stundentessa

    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato"



    La prima lezione della sua avventura ad Hiddenstone, non poteva chiedere di meglio che ritrovarsi a farla nelle coste di Denrise, il mare era una delle cose che preferiva maggiormente e anche la cosa di poter usare un costume e non la divisa era un fattore importante, decisamente un bell'inizio. Non aveva ben capito quell'ultima frase della lettera del professore ma forse lo avrebbe scoperto durante il corso dell'anno accademico chi era e cosa poteva fare per essere così trattata quella persona, tutto poteva essere. Avrebbe voluto osare anche un bel costume che la rendeva ancora più sexy, forse poteva essere di aiuto con il professore seppur non lo conoscesse, chissà come era quell'uomo che gli aveva scritto, era molto curiosa della cosa. Optò invece per un costume molto più classico, era meglio tutto sommato.

    Il costume indossato da Giada moda-mare-costume-due-pezzi-bikini-donna-a


    Si era portata con se anche un asciugamano, un pantaloncino corto, le infradito che stava indossato fin dall'inizio del sentiero che doveva percorrere per arrivare alla costa, delle creme solari, la bacchetta magica e un asciugamano. Non ci mise molto ad arrivare e lì vide una bella spiaggia con il mare, era un gran bell'ambiente. Si mise a sedere sopra al suo sdraio, sinceramente la compagnia di qualche ragazzo non gli sarebbe dispiaciuta. Si mise subito un po' di crema nelle gambe. Poi salutò il professore.

    Salve Morrigan.

    Fece un piccolo sorriso al docente. Non prendere appunti? Non poteva chiedere di meglio, alla fine era tempo e fatica risparmiata. Alla domanda successiva non sapeva cosa rispondere, alla fine era alla sua prima lezione nella materia, lasciò l'incombenza agli altri studenti più grandi. Poi però almeno presentarsi e dire la sua su un artefatto poteva farlo, anzi era doveroso farlo.

    Ciao a tutti, ragazze e soprattutto ragazzi. Sono Giada McCarthy, mio primo anno ad Hiddenstone. Ovviamente della casata di Dioptase.

    Era decisamente a suo agio in quella situazione.

    Morrigan, se devo essere sincera alla domanda su cosa sia la magitecnica risponderei male essendo alla mia prima lezione della tua materia, ci sarà qualcuno ben più ferrato di me in questa risposta, assolutamente. Sono certa che mi farai scoprire e amare questa materia.

    Un attimo di pausa.

    Un artefatto magico che mi piacerebbe però avere sarebbe il Pensatoio, adorerei vedere i miei ricordi migliori tutte le volte che voglio, sarebbe una gran cosa.

    Fece un nuovo sorriso lasciando la parola agli altri presenti.

    RevelioGDR


    Se volete sedervi accanto a Giada siete liberi di farlo, fategli compagnia :)
     
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    Benjamin D' Angelo
    Ametrin | 17 Anni
    ‘Finalmente inizia un nuovo anno scolastico! Chissà se ritroverò tutti i miei compagni di casata e di corso!’.

    Dopo la lunga pausa estiva che si finiva con la fine di agosto, il mese più caldo Benjamin ancora una volta si ritrovò di nuovo in Accademia per frequentare il secondo faticoso anno. Lo sguardo celeste cadde su una busta bianca sigillata e notò subìto che era una lettera da parte del professor Morgan, l’insegnate di Magitecnica, così la aprì e dentro c’era una mappa da seguire e le varie istruzioni.

    ‘Wow! Che bello le coste! Credo che sarà una lezione magnifica Meglio prepararsi con tutto l’occorrente che serviva in quella lezione e poi avviarsi nel posto descritto...’

    Così si avvicinò all’armadio che aprì con la mano l’anta dove aveva messo in una scatola tutti i costumi e ne prese uno comodo e poi chiuse l’armadio per appoggiarlo un attimo sul letto della sua camera poi, andò in bagno a prendere la crema solare da mettere nella borsa mare. Dopo aver messo tutto l’occorrente dentro la borsa mare: un asciugamano da mare, crema protettiva per non scottarsi troppo. Mentre sistemò il tutto si mise il costume da bagno sotto a dei pantaloncini corti poi una maglietta bianca e infine le ciabatte a infradito. Quando fu pronto dopo una manciata di secondi, prese la sua bacchetta che si trovava sul primo cassetto e la mise nella sua borsa mare. Una volta raggiunte le coste di Denrise seguendo la mappa che gli aveva dato l’ insegnante. Si ricordò che erano state divise in due spiagge Levante e Ponente. Appena arrivò sul luogo si ritrovò sulla prima costa a est chiamata Levante, lo spettacolo che videro i suoi occhi era magnifico: c’erano un sacco di baie che potevano sembrare dei piccoli porticcioli per far ancorare le navi ed infine c’era in lontanza una torretta che si trovava in una piccola estensione dell’ isola che tanto tempo fa era stata una torre d’ avvistamento.

    ‘Wow! E’ fantastico.... ‘

    Mentre la sua faccia fece un’espressione sorpresa spalancando gli occhi e la bocca. Dopo qualche minuto si riprese e poi prosegui il suo cammino per raggiungere la parte Ovest dove si fermò davanti alla vista della costa che si chiamava Ponente: C’era una scogliera con gli scogli che potevano ferirlo se si sarebbe gettato da lì, poi sentì una leggera brezza marina che gli somigliava i capelli al vento e il rumore delle onde che sembrava il mare.

    ‘ E’ davvero bellissimo qui! Il professore ha scelto un luogo adatto secondo me e mi ha fatto ricordare una delle mie vacanze con la mia famiglia prima di riprendere scuola. ’

    Mentre pensava, si guardò attorno: c’era un bellissimo mare che spesso si tingeva di un blu cobalto, e poi in lontanza riconobbe Harry, il ragazzo dei Black Opal lo salutò con voce più sicura dell’anno precedente.

    “ Ciao Harry! Passate bene le vacanze estive ? “


    Chiese al compagno di corso mentre attese una risposta. Non vedeva Aibileen da un po’ ed era molto preoccupato per lei, e ultimamente non faceva che pensare alla giovane, perché era stata la prima con cui aveva legato da quando era arrivato a Hidestone l’anno prima ed a cui si era aperto raccontandole della storia e morte della sua ex fidanzata.

    ‘ Non so nemmeno bene che mi sta succedendo, forse mi sto innamorando di nuovo e dovrò farmi coraggio a dichiararmi a lei. Immagino che sarà una bella sfida, ma non mollo sicuramente. Dovrò essere più sicuro se voglio ottenere quello che voglio.’

    Pensò il giovane mago per qualche secondo prima che la voce del professor Morgan, lo facesse voltare verso di lui e poi notò dei piccoli oggetti volanti chiamati droni che avrebbero dovuto pendere appunti a posto loro.

    ‘Che spettacolo almeno mi risparmio la fatica di prendere appunti!’


    Mentre la sua mente pensava sul volto, apparve un‘espressione molto contenta che il suo sorriso si allargò e poi Benjamin ascoltò in silenzio la domanda che il professor Morgan gli chiese di rispondere, ma prima lo salutò educatamente com'era abituato a fare a ogni lezione.


    “Salve Morgan, hai scelto un bellissimo luogo complimenti!”

    Aggiunse mentre con la faccia fece un’espressione di felicità e gioia che gli ricordava quando era ancora un bambino di cinque anni e sua madre lo portava spesso al mare. Nel frattempo rispose alla domanda dell’insegnante Morgan.

    “Mi chiamo Benjamin D’ Angelo, faccio parte della casata degli Ametrin e ho diciassette anni piacere di fare la vostra conoscenza. Ah! Dimenticavo di dirvi che sono del secondo anno e farò il possibile per aiutarvi. Passiamo dunque alla risposta: La Magitecnica è una specie d’ingegneria che può essere scientifica, magica e non che sfrutta le conoscenze di un mago o non mag mentre le mette in uso nelle proprie attività lavorative come ad esempio un architetto che costruisce case o aiutano gli artigiani a progettare strumenti utili alla nostra società come macchinari, utensili e apparecchi elettronici che sono esigenti per la nostra vita. Se dovessi scegliere un artefatto del passato, opterei per la spada magica, perché difenderei con tutto me stesso le persone a cui tengo con tutto il cuore. “

    Dopo aver risposto con tutta calma alla domanda che il professor Morgan gli aveva chiesto di darle una risposta. Era soddisfatto, infatti, sul suo viso apparve un sorriso che si fece sempre più largo sulle labbra ed era la prima che gli piaceva dopo le lezioni di Antiche Rune, Pozioni e Astronomia avute l’anno precedente. Così lasciò spazio ai suoi compagni mentre si posizionò vicino a una ragazza dai capelli scuri e poi attese che l’ insegnate iniziasse la lezione.

    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato" | Scheda PG Stat.
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    Si prepara ad andare sulle coste saluta il professor Morgan, poi interagisce con Harry Wood e infine risponde alla domanda presentandosi come gli aveva chiesto di fare il professor Morgan.
     
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    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato"

    Da quando era tornato a scuola, Julian non era stato un attimo fermo: tra le lezioni, gli allenamenti, il passeggiare per i corridoi senza una meta... tutto era andato esattamente come voleva, finanche lo smistamento. Aveva addocchiato un po' di gente interessante tra i suoi concasati, tra cui i due prefetti, ma ancora non aveva avuto l'occasione per poter restare solo con loro. Insomma, lui voleva imparare, ma maggiormente divertirsi e con questo spirito seminava tempesta in ogni dove, solo per poter vedere le reazioni degli altri senza però annoiarsi troppo.
    Era pronto e carico a tornare tra i banchi di scuola e dimostrare a tutti che lui non aveva solo fisico e ricci a farne da cornice, ma anche un cervello che voleva mettere in mostra.
    Quando quel colibrì recapitò la lettera a Julian, il ragazzo la prese e concesse all'uccello un biscotto prima che andasse via, per poi aprire la missiva e leggervi quello che vi era scritto.
    Rise appena, muovendo i propri ricci e sfilando la mappa delle Coste. Che simpatici erano quegli inglesi, iniziavano quasi a fargli tenerezza con le loro cose strane. Sollevò le spalle, sbuffando appena e si preparò per andare lì dov'era richiesta la sua presenza: a lezione.
    Aveva indossato un costume semplice, piuttosto sgambato, seppur a pantaloncino e una camicia bianca lasciata sbottonata sul petto. Sì, era una meraviglia non doversi mettere quella divisa che tanto gli stava stretta.Era un secchione certo, ma questo non faceva di lui una persona che rispettava tutte le regole sociali che qualcuno imponeva.
    La bacchetta era nella tasca del costume, quindi si avviò, seguendo la mappa. Sul tragitto cercò di individuare qualche volto conosciuto alla cerimonia d'apertura e tra questi addocchiò Giada.
    Affrettò il passo, quindi e raggiunse la ragazzina, portandole un braccio attorno alle spalle, giungendole da dietro - sempre se lei avesse concesso - e stringendola appena mentre proseguiva il cammino «Ma tu guarda che fortuna, il tuo principe azzurro è di nuovo qui. Non sei felice?» - la strafottenza di Julian si buttava, non c'era che dire, oltre ad una buona dose di egocentrismo. «Com'è il tuo lettino, principessa? Non vorrei che tu soffra di mal di schiena...» - le disse in un soffio nell'orecchio, prima di sorriderle infame e lasciare le sue spalle, una volta giunti nel punto d'incontro.
    Non c'era nessuno quando arrivarono e quasi si stava preoccupando che fosse tutto uno stupido scherzo dall'umorismo inglese. Sbuffò appena, rigirandosi un riccio e facendolo molleggiare «Quindi qu---» - l'orso fece la sua apparizione e Julian sollevò un sopracciglio, soprattutto notando che i ragazzi del biennio non si stavano allarmando.
    Quando questo si trasformò in docente, Julian spalancò la bocca entusiasta «Un animagus!» - proferì lui, quasi come se fosse davvero divertito dalla cosa.
    Ascoltò le parole del docente, che stava già acquistando punti alla sua vista; poi guardò i droni e ghignò appena «Registrano solo le tue parole o anche quello che diciamo noi?» - domandò interessato, indicando i droni e prendendo subito il suo spazio sulla scena.
    Ascoltò le prime risposte alla domanda del docente e lasciò che i secondini borbottassero qualcosa su qualche primino che parlò dopo altri concasati. Socchiuse gli occhi, quindi sbuffò appena, poi tornò a sentire intorno a sé le eventuali risposte. Spostò il peso del corpo sulla gamba destra, quindi lasciò che qualche altro rispondesse prima di prendere lui parola «Un perfetto connubio tra la magia e la tecnologia, ecco come classificherei la magitecnica. Julian Miller, dioptase, primo anno. L'evoluzione scientifica che incontra la magia e ne sposa le arti, così da creare qualcosa di magicamente perfetto ed utile a diverse esigenze comuni. Direi anche che è un mix perfetto tra il mondo babbano e quello magico, delle volte. La tecnologia babbana che si lega alla magia; una disciplina che riesce ad avvicinare due realtà parallele ma diverse.» - prese fiato, spostandosi i capelli con la mano destra, quindi riprese «Pensando a questa definizione, potrei dire che come artefatto magico sarebbe utile qualcosa che permetta di canalizzare la magia in altro, senza l'utilizzo della bacchetta. Insomma, un guando, un bracciale... qualcosa che non occupi la presa come fa la bacchetta, facendo in modo che il mago, in qualsiasi situazione esso si trovi, possa agire al meglio.» - scrollò le spalle, quindi, sorridendo soddisfatto e incorciando le braccia al petto, quasi come un pavone mostrava la sua coda.
    Interagisce con Giada McCarthy e Morrigan Maverick
    Julian Miller

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    Light my fire.
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    Studente, -

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    EDIT: AGGIUNTO IL NOME E L'ANNO.

    Edited by Julian Miller - 3/9/2021, 20:02
     
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    Clive Greenwell
    Ametrin | 15 anni

    Clive era un Ametrin entusiasta e colmo di speranze per il futuro: tutte le incognite che si erano profilate nelle settimane precedenti si stavano disgregando nelle novità dei primi giorni di scuola. Era quasi un gioco per lui raffrontare le sue aspettative con la realtà, trovandone le similarità o le differenze. Il trauma più grande, forse, era stato assistere allo smistamento del piccolo Lord McCallister, il suo fidato amico, ex-compagno di squadra Nicholas, nelle file dei Dioptase. Era stato uno smacco, il neo in un giorno di festa: le sue certezze avevano vacillato, ma a mente fredda aveva pensato per la loro amicizia avrebbe potuto ugualmente continuare, al di là delle divisioni della casata. Era stata recapitata una lettera per la prima lezione di Magitecnica, contenente una serie di istruzioni sul luogo di ritrovo e sulla tenuta da tenere: l'anglo-francese era colpito positivamente dalla richiesta di portare con sé un costume da bagno. Mise nella sua sacca sportiva della crema solare, infradito, un telo per asciugarsi con sopra disegnati degli avvincini, un telo da spiaggia con delle arance e dei boxer da bagno con dei boccini svolazzanti, tanto per rimanere in tema Quidditch. Aveva poi proposto al McCallister di andare a lezione insieme, come ai vecchi tempi. "Ehi bello, ma quanto è swag il prof di magitecnica? Prima lezione in tenuta da spiaggia. Magari ci scappa la tintarella. Comincio ad amare mia madre per avermi fatto proseguire qui ad Hidenstone." Mentre camminava si mise dei RayBan sugli occhi, e si diede una sistemata al ciuffo sbarazzino, sistemandosi la maglietta alla marinaretto, blu e bianca, e dei bermuda celesti, con mocassini di tela coordinati, con calze a fantasmino. Credeva fossero molto più comodi per la camminata. "Come sto??" chiese il parere al suo compare, indicandosi il bel visino con entrambi gli indici.
    Giunsero alle coste, seguendo con attenzione la mappa, e il Greenwell trovò colui che poco tempo prima aveva definito swag.
    Apperò. Già in perfetta mise per una lezione entusiasmante. Che aria vissuta, molto intriganti le sue cicatrici e i suoi tatuaggi: magari era stato in carcere, magari era un eroe. Da maschietto, Clive cominciò a confrontarsi fisicamente con gli altri presenti: si sentì un po' sfigato a non sfoggiare un po' il suo petto e a non aver scelto di mettersi subito in costume. Come non aveva fatto a pensarci. Salutò Harry Wood con un cenno di mano e un sorriso: aveva conosciuto il Black Opal a Londra e lo aveva immediatamente scorto tra gli arrivati, con i suoi pettorali e addominali in mostra. Lo trovò molto sul pezzo, disinvolto e con un'aura da ragazzo brillante e cool.
    Aveva sentito bene? Il professore li esortava a dare del tu e i ddroni svolazzanti sulle loro teste avrebbero preso appunti al posto loro. 'In che paradiso sono capitato?' pensò immediatamente Clive, mentre, con una leggera esitazione, alzava la mano e provava a rivolgersi al trentenne in modo confidenziale, ma non irrispettoso. Il suo tono era sicuro e limpido, nella sua giocosa vivacità: "Ciao a tutti, salve Morrigan. Mi chiamo Clive Greenwell e sono novellino, fresco fresco di smistamento: Ametrin. Ho buone speranze e voglia di fare amicizia. Spero di essere un tipo ok, ma sarete voi a deciderlo. Ho quindici anni e mezzo, tra non molto sedici. Allora, io non ho molto ad aggiungere a quanto detto dal mio concasato Benjamin o da Harry. Credo abbiano dato risposte esaustive. Penso che magitecnica spieghi proprio l'applicazione pratica di leggi scientifiche teoriche. Magari come una legge magica o fisica si traduca poi in un artefatto e ne permetta il funzionamento. Se dovessi scegliere un artefatto... beh... non avrei dubbi! Una scopa volante! Ad Hogwarts ero un cercatore, tengo ai Falmouth Falcon, il capitano Coffey è il mio giocatore preferito. E' un oggetto che suscita in me forti emozioni e ricordi!"
    Aveva parlato con trasporto, con occhi scintillanti e vivaci. Poi soggiunse: "Morrigan, scusami, ma... per il costume? Io ce l'ho nella sacca. Posso cambiarmi dopo...? devo cambiarmi ora?"
    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato" | Scheda | Stat.
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    CITAZIONE
    Buongiorno Aibi! Sei sveglia? Sei pronta per la lezione? Se non lo sei ti costringo a venire! Metti il costume da bagno, veloce! Ti aspetto davanti l'ingresso della tua sala comune! Hop Hop!

    Si era appena svegliato e la prima cosa che aveva fatto era quella di mandare un messaggio ad Aibileen. Era più che convinto che non avesse voglia di venire a lezione. Quindi si era ripromesso che avrebbe fatto qualsiasi cosa per aiutarla e per convincerla a non chiudersi in se stessa, dopo tutto quello che le era successo questa estate.
    Dopo una bella doccia rinfrescante e dopo essersi messo il costume da bagno a boxer, una camicia leggera che aveva lasciato sbottonato ed un telo mare. Il professor Maverick mandò una lettera nelle sale comuni per avvisarli che avrebbero fatto lezione sulle coste di Denrise e con la lettera c'era una mappa che portava alle coste. Aidan uscì dalla sua sala comune, portandosi solamente il magifonino che mise nella tasca della camicia. “Sempre detto che Maverick è un mito. Non ci fa mettere nemmeno la divisa!”
    Dopo un po' arrivò all'ingresso della sala comune degli ametrin ed attese la sua amica, appoggiato al muro.

    CITAZIONE
    Aibi! Sono all'ingresso della tua sala comune. Scendi! Hop Hop!

    Appena la compagna ametrina si sarebbe finalmente decisa a scendere, entrambi si sarebbero incamminati verso la destinazione indicata dal professore.
    “Tutto bene, signorina?” chiese alla compagna, mentre si incamminavano verso le coste “non pensavi mica di saltare la prima lezione di Magitecnica, vero? Vero?!” Guardo Aibileen assottigliando lo sguardo, ma subito dopo le fece un sorriso “Non ti permetterò di chiuderti in te stessa, lo sai vero? Dovrai sopportarmi per tutto l'anno scolastico.”
    Dopo un po' arrivarono alle coste, con un cenno salutò i compagni che erano già arrivati, salutò il professore con un sorriso ed infine si sedette per ascoltare la lezione. “Siediti vicino a me, Aibi!”.
    Esultò come se avesse segnato il Chelsea contro il Manchester United, quando vide l'orso trasformarsi nel professor Maverick, stimando ancor di più quell'uomo.
    La lezione cominciò ed il professore, iniziò a parlare. Aidan, come sempre lo ascoltava con interesse. Gli piaceva troppo, quella disciplina ed alla domanda, il dioptase alzò la mano e decise di rispondere anche lui, nonostante gli altri lo abbiano già fatto. “Sono Aidan Hargraves, buongiorno a tutti! Chiamatemi Aidan e basta. Sono Dioptase e sono del secondo anno!
    Riguardo alla domanda...La magitecnica è quella disciplina che ci permetterà di apprendere le conoscenze scientifiche e magiche per riuscire a progettare e costruire oggetti di ogni genere, babbano o magico semplice o avanzato. E, se si è arrivati ad una certa esperienza puoi essere in grado di creare un automa, in grado di muoversi e riprodurre azioni...magari da usare in combattimento. Insomma...una figata!”

    Quando poi il professore fece la seconda domanda, Aidan ci pensò un attimo prima di rispondere.
    “Un artefatto...del passato! Credo sarebbe fighissimo, per me, poter avere in mano la spada nella roccia! Hai presente la spada Excalibur? Sarebbe fighissimo! Più che per la bellezza della spada e per la sua storia, sono sicuro che sia una delle spade più potenti mai create. Sbaglio? Mi piacerebbe un sacco tenerla in mano almeno per qualche minuto!”
    Infine si zittì, ascoltando ciò che avevano da dire i suoi compagni e ciò che avrebbe detto successivamente il professore.
    Aidan Hargraves

    "
    .Accetti ogni dettame, senza verificare. Ti credi perspicace. Ma sei soltanto un altro dei babbei
    "

    Dioptase, 17 anni

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    Interagisce con Aibileen Beatrix e risponde alle due domande
     
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    NICHOLAS MC CALLISTER | 12/08
    16 | I ANNO | Dioptase


    Non erano passate neanche ventiquattr’ore dallo smistamento, e Nick si sentiva ancora scosso. Una delle sue certezze - ossia quella di venire smistato nella stessa casata del suo amico Clive, compagno di avventure e di squadra ad Hogwarts - si era brutalmente sgretolata nel momento in cui si era visto smistare tra i Dioptase, quando il biondo era finito tra gli Ametrin. La per la gli era quasi preso il panico, pensando all’orribile possibilità in cui il ragazzo non avesse voluto continuare ad essere suo amico, ma poi aveva scacciato il pensiero con una scrollata di spalle e si era dato dello stupido. Era sempre Clive, per Godric, e di certo non sarebbe stato uno smistamento a dividerli. Sospirò, sistemandosi il ciuffo che aveva lasciato libero dal gel e controllando di nuovo lo zaino. Telo mare con i bolidi, crema solare, le infradito e un cambio di vestiti in caso si fosse bagnato. Sistemò la camicia di lino lasciata aperta e il costume rosso e raggiunse Clive fuori dalla sala comune, cominciando a camminare verso la lezione come avevano sempre fatto. Sorrise al ragazzo dandogli il buongiorno e annuì convinto alle sue parole.
    -Godric, davvero! E il fatto che sia sulle coste di un posto come Denrise mi fa salire troppo l’adrenalina. Chissà se sarà pericoloso…E si, Lady Dahlia è decisamente da ringraziare!
    Lo squadrò poi da capo a piedi, apprezzandone l’immagine.
    -Appena uscito da una rivista di moda, amico. Io il costume l’ho messo subito, non mi andava di portarmi diecimila cambi…
    Scalciò un sassolino con le sue converse bianche, sorridendo, e si lasciò guidare da Clive verso le coste.
    La brezza che soffiava era una manna per il caldo, e il mare cristallino sembrava una lastra di vetro tanto era trasparente. Nick si sentiva in paradiso, e si passò una mano tra i capelli contento. C’era già un po’ di gente, e vide Clive salutare un ragazzo sorridendo. Lui non lo conosceva, perciò si limitò ad un sorriso di circostanza.
    Non avevano fatto in tempo ad arrivare che un gigantesco orso polare emerse dall’acqua, trasformandosi poi in un uomo, che Nick immaginava essere il prof di Magitecnica.
    Ascoltò la spiegazione e man mano che Morrigan parlava la bocca di Nick si apriva sempre di più. Niente appunti, del tu ad un professore…”Merlino, questo posto è magico per davvero!”
    Ascoltò le risposte dei ragazzi intorno a lui, pensando a che tipo di risposta poter dare, e infine si schiarì la voce.
    -Buongiorno Morrigan, e anche a voi ragazzi. Mi chiamo Nickolas Mc Callister, primo anno Dioptase. Chiamatemi pure Nick, se preferite. - Si volse completamente verso il professore, assumendo involontariamente un cipiglio pensieroso - per quanto riguarda la magitecnica…direi che è una scienza votata a semplificare la vita di chi la utilizza. Il mix di magia e tecnologia arriva dove queste due arti da sole non riescono, a mio parere, e riesce a creare artefatti utili per chiunque.
    Si scompigliò I capelli, per poi portarsi un dito alle labbra sorridendo.
    -Per quanto riguarda l’artefatto, è difficile. Se potessi scegliere qualcosa che non sono sicuro esista, direi una cintura, magari di pietre preziose, in gradi di immagazzinare magia. Così da non dover soffrire di esaurimento di magia nelle lotte molto lunghe o in situazioni di pericolo.
    Si ritrasse leggermente, imbarazzato, per poi sorridere al professore e sedersi sull’asciugamano che aveva aperto per terra. Sarebbe stata una lezione interessante.

    Parlato - Narrato - "Pensato"- Ascoltato
    | Demons run, when a good man goes to war | code by ms. atelophobia



    Arriva alle coste con Clive Greenwell e risponde alle domande.
     
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    Black Opal
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    Thomas S. Roberts
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    parlato - pensato- ascoltato
    "Nononononononononono!" imprecò a mezza voce mentre saltellava su un solo piede intorno al letto, nel vano tentativo di infilarsi un calzino senza diversi sedere di nuovo. Era palese che se non fosse stata per la sua innegabile elasticità e per la sua natura di sportivo, XY sarebbe morto sfracellato a terra molto tempo prima. Ma la natura aveva deciso di donargli una certa agilità, così come gli aveva donato anche il talento di dormire sempre per troppo tempo e avere un corpo atletico e aggraziato che però risultava caotico e rumoroso quanto una mandria di elefanti.
    Aveva davvero provato a svegliarsi in tempo, aveva messo almeno cinque sveglie e si era raccomandato con Mr Erminio di svegliarlo per tempo, ma ovviamente l'ermellino bianco, troppo somigliante al suo padrone, aveva finito per ignorare la sveglia e rimanere accoccolato tra i suoi capelli, pesantemente addormentato fino a quando non era ormai troppo tardi per entrambi. Ironia della sorte, si trattava di una di quelle lezioni che Tom non avrebbe voluto perdersi per niente al mondo: Magitecnica era una di quelle materie per quali aveva provato eccitazione ed entusiasmo fin da ben prima di sapere che avrebbe davvero frequentato Hidenstone.
    Non che ci fossero stati troppi dubbi in merito: aldilà dei fallimenti nell’Accademia precedente, Tom era ormai abbastanza grande per scegliere per sé stesso e ormai la sua ossessione per la gemella sconosciuta e per l’accademia di Denrise non lo avrebbero più lasciato in pace se non avesse seguito quella strada.
    Stava cercando di non pensare che ci sarebbe stata anche Emma, magari quel giorno non sarebbe andata -e diciamocelo, nemmeno si ricordava delle lezioni combinate- e lui non voleva andare in ansia prima ancora di sapere se fosse necessario. Non che questo non accadesse con tutti gli altri, ma finchè si trattava di sconosciuti la cosa rimaneva imbarazzante e niente di più, con Emma era tutto ben diverso. Era ancora in quella fase del loro rapporto in cui non voleva fare cazzate, apparire stupido o rischiare di venire allontanato dopo aver lottato così tanto per trovarla.
    Ma non era di Emma che avrebbe dovuto preoccuparlo in quel momento: sfrecciò fuori dalla stanza il più velocemente possibile, costretto comunque a tornare indietro a metà strada quando realizzò di aver dimenticato la mappa – e grazie al cielo che il costume lo aveva indossato direttamente sotto alla divisa- , finendo quindi per arrivare alle Coste di corsa, il fiato corto, ringraziando la sua propensione per lo sport per essere riuscito a sfrecciare per la strada senza doversi fermare nel tempo. Finì comunque per piegarsi sulle ginocchia, senza fiato, arrivando mentre Morrigan stava parlando. “Ci sono, ci sono, ci sono! Sono in orario, sono arrivato…!” borbottò a mezza voce, guardandosi poi intorno “Sono ancora in orario vero?!” domandò a nessuno in particolare, per poi voltarsi verso il docente e annuire forse con fin troppo vigore, lanciandosi a capofitto nella risposta non appena ne ebbe l’occasione. “Oh beh…la magitecnica è una figata, Si-… Morrigan! Si può dire figata? Sì, penso di sì. Beh insomma è una materia fondamentale, serve a capire tutto! Harry… ti chiami così vero? Lui ha spiegato alla perfezione il senso, ma la magitecnica ti permette anche di capire quello con cui stai lavorando. Voglio dire, uno pensa che basti un po’ di magia per trasformare un pezzo di legno in un artefatto magico e invece no! Ogni elemento ha il suo carattere, il che è proprio folle, ma in modo positivo eh, davvero fighissimo! La magitecnica rende tutto possibile, è l’arte di plasmare le cose, cioè non proprio plasmarle, se no poi si rischia di pensare ad un alchimista pazzo che tramuta le cose e nonono non è quello che fa un magitecnico. E’ tutto studio, calcoli, e… wow. Un mondo di variabili, di esigenze da soddisfare… è assurdo pensare che qualsiasi cosa potrebbe essere potenzialmente realizzabile… qualsiasi! Allucinante, davvero” rispose, parlando a raffica e gesticolando anche nel mentre, fin troppo entusiasta per contenersi. “Un artefatto? Oh Si- Morrigan, ha detto di chiamarlo Morrigan” -si corresse a bassa voce per poi ricominciare- “Oh per la barba di Merlino… ci sono infinite cose che si potrebbero desiderare! Ma non andrei a cercare nel passato, le esigenze mutano rapidamente, punterei al progresso. Uhm… non saprei, proprio non saprei! Una spada laser forse, sì come quelle di Star Wars, quelle sì che sarebbero fighe, ma bisognerebbe lavorare su alcuni dettagli per renderle davvero efficaci… oppure un’armatura, che permetta di canalizzare la mag-…” si interruppe quando si rese conto che stava straparlando e gli parve quasi di sentire nella sua testa la voce di sua madre che gli ricordava di non affogare nessuno con i suoi sproloqui. Si schiarì la voce, accennando un sorriso impacciato, per poi ricordarsi qualcosa di vagamente importante. “Oh… oh giusto, io sono Thomas ma quasi tutti mi chiamano Tom. Roberts. Tom Roberts. Black Opal.” aggiunse alla fine, cercando di tornare poi in silenzio.



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    Leah Branwen
    Ametrin | 16 anni


    Ok, si ricomincia!

    Purtroppo tutte le cose belle avevano un termine prima o poi, e l'Estate non faceva eccezione, infatti eccola lì, Leah, pronta ad affrontare la prima lezione del nuovo anno scolastico.

    Leah fu felicissima di constatare che era Magitech, forse non la sua materia preferita, ma di certo quella con il suo insegnante preferito!

    La lettera parlava chiaro, quindi Leah decise di indossare un due pezzi rosa, nuovo di zecca, regalatole per il compleanno da una zia. Con se aveva portato una borsa da sub, color verde acqua, contenente la bacchetta, un accappatoio celeste e una bottiglietta d'acqua; ai piedi aveva un paio di infradito ovviamente rosa.

    Seguendo la mappa, raggiunse l'entrata del sentiero, dove ad aspettarla stava Harry, che non perse tempo a farle un complimento e a darle un bacetto sulla guancia.

    Ciao Harry! Ti trovo in forma! Anche il tuo costume non è niente male, è simpaticissimo! Andiamo?

    Camminarono lungo il sentiero chiacchierando del più e del meno, e dopo poco giunsero in vista della spiaggia, dove il familiare quanto piacevole odore di salsedine le riempì le narici.

    Qui dici? Certo, è perfetto!

    Rispose Leah sorridendo.

    In verità non mi cambia molto, ma visto che a lui piace, perchè no?

    Inutile dire che la mente della ragazza cercava di immaginare quale potesse essere la lezione del giorno, ma con scarsi risultati.

    Oh

    Ringraziò ridendo Harry per l'asciugamano, quando si accorse di essersi dimenticata il suo.

    Il professore apparve poco dopo, facendo rabbrividire leggermente la ragazza, nonostante il tepore del Sole sulla sua pelle; non perse tempo e rispose alle consegne del prof, o almeno cercò di farlo al suo meglio:

    Ciao prof!

    Nonostante il leggero imbarazzo si alzò in piedi, cercando con lo sguardo i primini, e disse:

    Ciao! Mi chiamo Leah e sono della casta Ametrin, buona fortuna ragazzi!

    Poi si rivolse verso l'insegnante:

    La Magitecnica può avere innumerevoli scopi, uno dei quali è sicuramente migliorare la qualità di vita delle persone, creando strumenti capaci di farle faticare meno, curarle meglio e garantire una maggiore sicurezza per tutti

    Indicò i droni, che potevano tranquillamente rispondere ai punti uno e tre

    Quanto all'artefatto, pensandoci direi che attualmente non esiste e che probabilmente non è ancora esistito... dovrebbe essere qualcosa capace di aiutare se stessi e gli altri in qualunque momento, qualcosa facile da portarsi appresso e non necessariamente vistoso, capace di agire anche senza che la persona sappia di averne bisogno, trasformando se stesso nell'oggetto di cui si ha più bisogno al momento, sia esso un'armatura, un ombrello o uno scudo.

    Tornò a sedersi, con le gote arrossate e sperando di aver soddisfatto, seppur forse poco, l'insegnante
    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato" | Scheda - Stats
    RevelioGDR


    Interagisce con Harry Wood e risponde alle domande del professore
     
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    Amelia Farley
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    parlato - pensato- ascoltato
    Come prima lezione dell’anno l’idea di andare nelle coste le piaceva non poco. Era affezionata a quel luogo, e di certo cambiare un po’ la monotonia di Hidenstone non avrebbe fatto male a nessuno. Si era svegliata in perfetto orario, come sempre, aveva perso parecchi minuti e intrecciarsi i capelli in un’acconciatura complessa, che li tenesse lontani dal viso per quando avrebbero abbandonato la terra ferma. Aveva optato per un costume non troppo provocante, si trattava comunque di una lezione, non aveva bisogno di mettersi troppo in mostra, dopotutto era sicura di riuscire ad attirare le attenzioni di chi la circondava anche senza sforzarsi troppo.
    Si era quindi vestita con gli abiti della sua casata, direttamente sopra al costume, e dopo aver dato il buongiorno ai suoi fedeli compagni, e aver recuperato dello yogurt, aveva cercato di recuperare anche Nathan e dirigersi con lui sulle coste. Se fossero andati assieme la ragazza avrebbe consumato la sua colazione lungo la strada, cercando di non arrivare in ritardo, cosa di cui invece Nathan sembrava campione, di certo molto più di lei. E si chiedeva ancora come facesse, dal momento che era lei quella che aveva capelli lunghissimi di cui occuparsi, una pelle pallida da riempire di crema solare e parecchie preoccupazioni in più del ragazzo, quello era certo.
    Dopotutto era anche di buon umore, il mare la faceva sempre sentire bene, per qualche ragione, e qualsiasi cosa in un posto simile le sarebbe sembrata piacevole, anche i novellini con cui avrebbe dovuto convivere. Non comprendeva del tutto la necessità di lezioni in compresenza, le sembrava piuttosto stupido ritrovarsi a fare cose più semplici solo per adattarsi ai primini, e dal canto suo non vedeva l’ora di mostrargli quanto lei fosse ben più brava di loro.
    Si sarebbe sistemata il più possibile in prima fila, cercando di ascoltare le domande di Morrigan, anche leggermente annoiata da qualsiasi cosa avesse già sentito in precedenza.
    ” Amelia Farley. Dioptase. Ritengo che la Magitecnica possa essere, in breve, l’ingegneria magica. E’ sicuramente molto più avanzata di quella Babbana, è connubio tra progresso tecnologico e magia. L’anno scorso abbiamo visto il rapporto con i materiali, mi auguro che quest’anno avremmo modo di scoprire anche altro.” replicò, in modo sintetico a differenza di alcuni primini che si erano appena sprecati in risposte fin troppo arzigogolate. L’appunto di Amelia non era stato fatto con cattiveria, anzi aveva parlato così proprio perché interessata alla materia, perché non vedeva l’ora di imparare qualcosa di più e detestava l’idea di annoiarsi a ripetere qualcosa che avevano già fatto.
    In ogni caso non aveva ancora finito la sua arringa e impiegò ben poco a riprendere il filo del discorso. “Se potessi scegliere un artefatto del passato punterei a qualsiasi cosa in scaglie di drago. E’ un materiale che, ritengo, un tempo era lavorato molto meglio di oggi e utilizzato ben più spesso. Una giacca o un’intera divisa con quel materiale potrebbe risultare interessante” spiegò con una certa non chalance e il suo solito fare aristocratico.


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    Narrato - "parlato" - pensato


    L'inizio delle lezioni è un momento che aspettavo con ansia. Finalmente avrei potuto mettere in mostra le conoscenze apprese durante l'estate. Sfruttare tutto il mio tempo libero nello studio è stato un sacrificio non da poco, ma son certa che da qui in avanti ne avrei raccolto i frutti.
    Stavo attraversando il corridoio dell'ala ovest quando mi raggiunse un colibrì posseduto da un padrone evidentemente troppo generoso data la sua stacca. "Mi hai scambiata per Biancaneve?" domandai chinando lo sguardo e concentrandomi su cosa portava con sé. Una lettera. Mi fermai. La lessi. Mi guardai intorno. Era uno scherzo? Risi. Perché c'era il bisogno di mostrarsi col costuma da bagno? Perché avrebbe dovuto indossarlo dinnanzi a ragazzi fin troppo abituati a vedere il corpo femminile come un oggetto? E se ci fossero stati dei fischi? Hidenstone che politica aveva contro il catcalling? Tutto ciò non era spiegato da nessuna parte e ciò non andava affatto bene.
    Decisi di mia spontanea volontà di non indossare nessun costume per quella lezione e con questa decisione mi avviai verso le coste. Passo dopo passo la testa non la smetteva di rimuginare. Come avrebbe affrontato la lezione una persona che non si sentiva a sua agio col proprio corpo? Purtroppo queste tematiche scatenavano il mio animo libertino e come una valchiria accelerai il passo giungendo così verso le coste.
    "Morgana immacolata!" Sbiancai alla vista dell'orso che subito dopo si rivelò essere il professore. Avevo il cuore a mille e per un istante ho creduto di aver bisogno di sedermi. "Professore, buongiorno." Morrigan era un uomo molto attraente per l'età che doveva avere, forse uno dei signori di aspetto più gradevole che aveva visto negli ultimi tempi.
    La ragazza si avvicinò a Leah. "Ti disturbo se resto vicina a te? Non credo che mi sentirò molto a mio agio in questa lezione e mi piacerebbe restare vicino a una ragazza. Girl Power?" Chinai il capo, incerta su quando aprire bocca. Feci per alzare la mano, ma il docente fu più rapido e si presentò alla classe, ponendo poi delle domande.
    "Io sono Edith Arbell Brightstone. Dioptase. Primo anno. Credo che la Magitecnica sia un punto di incontro tra la tecnologia e la magia e in quanto tale serve per arrivare fin dove la tecnologia e la magia da sole non potrebbero arrivare, credo che il magifonino possa essere un buon esempio di ciò che sto cercando di dire." Poi c'era la seconda domanda, ma non riuscivo più a tener dentro ciò che volevo dire da prima, così mi feci forza e cercai lo sguardo del docente. "Se potessi scegliere un qualunque artefatto opterei per qualcosa che possa sostituire il costume da bagno ai ragazzi e alle ragazze che per un motivo o un altro si recano in spiaggia. Potrebbero esserci persone che non si sentono a proprio agio col proprio corpo, altre che invece preferirebbero non mettersi in mostra di fronte a delle persone con cui ha ancora poca confidenza." Il mio sguardo si spostò verso i miei compagni di corso. "Non vogliatemene, ma ho preferito non portare un costume da bagno per questa lezione. Mi provoca disagio." E se per questo sarei stata punita, avrei accettato con orgoglio la mia punizione.



    Edith A. Brightstone

    "
    I libertini ravveduti sono soldati che han perso la voglia di combattere
    "
    Casata: I anno

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    Brooks O'Connor
    Andiamo, infilatevi maledetti... stava sbuffando Brooks, cercando di far entrare quei jeans skinny sopra al costume giallo fluo che spiccava contro la sua pelle, sebbene non fosse troppo pallido ed una sottile abbronzatura, ricoprisse tutto il suo corpo ben delineato. Avevano ricevuto una lettera tramite colibrì che li pregava di raggiungere le coste il giorno della lezione. Brooks era emozionatissimo, non vedeva l'ora di scoprire ogni materia che non aveva ancora fatto, come appunto Magitecnica.
    Buongiorno per tutto il giorno! Questo fu il rapido messaggio che scrisse alla sua migliore amica, una volta finito di prepararsi. Aveva rigorosamente una maglietta con il taschino, all'interno della quale aveva fatto scivolare Popcorn, mentre Mirai era aggrappato alla sua spalla con le sue zampette ventose. Ma hai sentito l'ultima notizia? Mamma colpisce il figlio con il ferro da stiro. Aveva preso una brutta piega! Inviò questo secondo messaggio ad Amaela, issando in spalla lo zainetto che lo avrebbe accompagnato lungo le coste. Ci becchiamo in sala grande, Amelia ridacchiò inviando quel messaggio, storpiando il suo nome un po' come lei faceva tutti i giorni, quindi uscì dalla stanza portandosi appresso i suoi due animaletti.
    Saltellò quindi lungo le scale, super elettrizzato per la sua prima lezione di quella materia completamente nuova, desideroso di condividere la sua felicità con l'amica.
    Quando finalmente riuscì a vederla, la abbracciò da dietro con trasporto, stringendola e facendole appoggiare la schiena al proprio petto. Ciaoo bestie, come stai? Dormito bene? E concluse la frase con un bacetto sulla guancia, cosa che faceva abbastanza abitualmente. Una volta effettuati i saluti, intrecciò -ancora- le dita con le sue, iniziando a dirigersi nel luogo della lezione -accessibile tramite Chocobo, soprattutto- ed una volta lì, si guardò attorno con ammirazione. Scese dalla cavalcatura ed allungò le braccia verso la ragazza, cingendole i fianchi per aiutarla a scendere. Lo fece con totale naturalezza, come se non fosse nulla, ignaro che probabilmente avrebbe fatto apparire mille farfalle nello stomaco di lei.
    Erano arrivati appena in tempo per vedere un imponente orso polare, trasformarsi in un apparentemente comune essere umano. Lei deve essere il professor Maverik! Esclamò Brooks, estasiato e colpito nell'osservare quel corpo dov'erano visibili tatuaggi e cicatrici. Uhm... volevo dire, tu devi essere Morrigan. La sua voce gli pareva stonare, usando il tu e chiamando un docente per nome, ma se lui voleva così... così avrebbe fatto! Sono molto contento di essere qui! Come disse uno dei nipoti di Paperone. Okay okay, pessima come la fame, ma doveva pur farsi riconoscere in qualche modo. WOOOAAAA! Sobbalzò quando i droni apparvero in aria, mangiandosi tutto con lo sguardo, davvero curioso di ciò che sarebbe accaduto durante quella lezione, ascoltando poi sia le domande poste, che le risposte dei compagni. Non aveva mai fatto quella materia in vita sua, perciò non sapeva esattamente cosa aspettarsi. Né come rispondere, ma ci provò. Brooklyn, ma la preg- ti prego, chiamami Brooks, non sopporto il mio nome. Frequento il primo anno e non ho mai fatto questa materia, sono eccitato all'idea di apprendere qualcosa di nuovo. Fece una pausa, lasciando la mano di Amaela, passandosi le dita tra i ricci per poi rispondere alla domanda dell'uomo. Per me la magitecnica è un ponte che collega i mondi rispose di pancia, senza pensare troppo alle sue parole, cercando speranzoso gli occhi della sua migliore amica. E se potessi scegliere qualcosa... opterei per il passato. Molte cose le possiamo fare anche con l'uso della magia e le nostre conoscenze, ma mi chiedo come facessero in passato senza tutto ciò, anche se non saprei dirle precisamente che artefatto sceglierei. Ce ne sono troppi. Concluse, osservando il bellissimo mare dell'isola.
    16 y.oStudenteTwinI annoFrom Ireland
     
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    Dioptase
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    «Orribile» Osservava il suo riflesso nello specchio del suo dormitorio verde e blu. In realtà, nel complesso, quel costume che indossava non era poi così malaccio, ma si sentiva incomoda. «Guarda qua» le mani ad afferrare la pancia in eccesso, le cosce tornite, il seno grande. Era orribile, soprattutto se pensava ai corpi delle altre ragazze privi di imperfezione, con O'Connor pronto a produrre litri e litri di ricotta. Già si vedeva a dovergli passare fazzolettini sottobanco, a rifilargli gomitate e chissà quale parola al vetriolo solo per mascherare il suo senso di inadeguatezza. Una serie di bip consecutivi risuonarono nell'ambiente, portando Yume a zampettare verso il suo magifonino, che si illuminava ad intermittenza. «Ma chi è?» bisbigliò frustrata, lasciando perdere il suo cruccio per afferrare il dispositivo e scorgere i messaggi del suo migliore amico. Dannazione, era così carico a prima mattina e per il primo giorno di lezioni e se il tenore di quelle sue battutacce era già così alto nella scala delle idiozie, aveva il serio terrore di come si sarebbe svolta quella giornata. Già il fatto che il docente di Magitecnica li avesse coinvolti il primo giorno di scuola in una lezione fuori dagli schemi era motivo di impensierimento per l'ex Corva, con l'aggiunta delle freddure di Ryan aveva la sensazione di non riuscire ad arrivare sana alla fine della giornata. "Bridge, sul serio? Queste cose a prima mattina? Ma non ti vergogni?" Digitò frenetica sullo schermo, decidendo di condividere le sue paure con lui con una domanda piuttosto che con una affermazione. "Dici che è un problema se non porto il costume?" Ad ogni modo, troppo ligia al dovere, finì con il coprire il costume con la divisa nella sola camicia e gonna, legando i capelli in due sottili treccine da unire poco sopra la sua nuca. «Andiamo Yume, tua sorella ci aspetta», prese il geko posizionandolo all'interno del taschino della camicia, ben sapendo che anche l'irlandese avrebbe finito con il portare la gemella del suo famiglio. In Sala Grande la strega ebbe difficoltà nell'individuare i suoi capelli ricci, grugnendo quando riconobbe quelli di Fitz senza trovare quelli di Brooks. «Prima mi mette fretta e poi fa pure ritardo!» Lo stomaco era chiuso eppure si avviò lo stesso alla tavolata dei suoi colori, rimanendo ghiacciata nel sentire un paio di braccia cingerla con trasporto e calore, con la schiena solleticata da un petto che avrebbe riconosciuto ovunque. «Sì, anche se all'inizio era strano dormire in un letto che non fosse quello dei corvi», si sfregò con forza la guancia lì dove lui aveva posato le sue labbra morbide, come se quel gesto avrebbe potuto cancellare una verità latente ma che ancora non era pronta ad ammettere. «Rallentaaaa» avrebbe poi detto, mentre le loro mani continuavano un contatto che era sì dolce ma anche doloroso come mille spilli. Seguirono la mappa fino alla x, luogo dove riconobbe già alcuni studenti cui non ebbe il tempo di salutare perché un imponente orso polare si era avvicinato a loro trasformandosi poi nel professore di quel giorno. «Non c'è che dire, un'entrata davvero niente male». Le pupille a mangiare la vestaglia che copriva l'uomo, le sua parole distensive, un carisma travolgente. Ad avercelo un padre così figo! Anche perché così, stando alle sue direttive, non si sarebbe trovata le dita sporche di inchiostro e alla ricerca di luoghi stabili dove poter prendere appunti. Nella sua borsa infatti aveva ricacciato un telo da mare variopinto, mentre la bacchetta era ben salda nella sua mano. Bacchetta che strinse mollemente, quasi si fosse rilassata, dopo le parole di una sua concasata molto femministe e vere per il suo stato d'animo. Lei si sentiva incomoda, con la paura del giudizio e della derisione una volta che sarebbe giunto il momento di denudarsi. Avrebbe pertanto ringraziato con un cenno del capo Edith.
    «Amalea Davidson, primo anno, Dioptase», aveva alzato la mancina per prendere parola, facendo un passo avanti e sciogliendo la presa di Ryan. «La funzionalità della magitecnica credo sia da ricercare nella possibilità di creare oggetti che vadano a potenziare e a migliorare la qualità della vita dell'individuo. Così come per i babbani l'invenzione della ruota, che rientrebbe più nella tecnica che nella tecnologia intesa comunemente, ha portato delle migliorie per la produzione e una maggiore rapidità di raccolta per i raccolti -scusi il gioco di parole- allo stesso modo i droni-prendi appunti facilitano la partecipazione attiva della classe alle sue lezioni, non perdendosi in scarabocchi sulle pergamene, nella produzione di ansia per non riuscire ad essere al passo con quanto viene detto e scritto, oltre ad essere, beh, davvero belli da vedere». Lo sguardo sarebbe stato fisso in quello del docente, con i soli segnali ad essere viva nelle palpebre che sbattevano ritmicamente ed il movimento delle labbra. «La bacchetta magica» sollevò la sua con adorazione. «Un oggetto del passato, del presente e del futuro. Inventata secoli e secoli fa, uno strumento che si evolve con il passare del tempo e con continui studi, uno strumento che permette di canalizzare la magia e di riuscire a fare qualsiasi cosa dal far cadere giù qualcosa a creare un vero e proprio disastro naturale». Le spalle a sollevarsi con segno di indifferenza, facendo un passo indietro e tornando accanto ad O'Connor, occhieggiando però anche Roberts ed Edith.
    Amalea Davidson

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    Fill your paper with the breathings of your heart.
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    Dioptase
    Corvonero

    code by ©#fishbone



    Interagisce con Brooks Ryan O'Connor, ringrazia Edith Arbell Brightstone, occhieggia anche Thomas S. Roberts. e risponde alle domande di Morrigan Maverick.
     
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    Capelli tutti schiacciati da un lato -che cercò di sistemare con le mani su cui brillava il solito anello fai da te-, sul viso ancora le pieghe del cuscino, la bocca aperta solo per sbadigliare, celandola in ritardo con le sue falangi a chi vi si sarebbe soffermato. Parker era in ritardo, come sempre, mentre avanzava risoluto verso la Sala Grande per sgraffignare qualcosa al volo, con lo sguardo a soffermarsi subito sulla Dioptase che avanzava verso di lui con la grazia di una dea. Un bicchiere di succo di zucca, dei brownies al cioccolato ed un sorso di caffè più tardi, aveva salutato la strega con un bacio sulle labbra, camminando con lei verso le coste, risvegliandosi pian piano man mano che avanzavano. «Che costume hai messo?» Data la differenza di altezza tra i due cercava di sbirciarle nella scollatura lasciata aperta dai bottoni della camicia che indossava, sapendo che qualsiasi sarebbe stata la struttura del bikini o la sua fantasia sarebbe stato capace di metter in risalto il ben di Dio che avrebbe provato a contenere.
    Orfano del suo compagno di merende per gli scherzi ai danni del docente, con la sua migliore amica che sperava si fosse svegliata -si fermò comunque a mandarle un messaggio per sapere dove fosse- l'animo dell'ametrino era ancora troppo quieto, nonostante si apprestasse ad avanzare in direzione della x tracciata sulla mappa lasciata da Maverick, uno dei suoi proffy preferiti. Come poteva non piacergli un ex auror che nella sua forma animagus si presentava come un orso polare? Era a dir poco iconico! Modello a parte Nathan se ne stette alle spalle di Amelia, lasciando che i primini si presentassero e prendessero parola, spiegando cosa fosse la magitecnica e qualsiasi altra cosa le loro menti riuscissero a partorire per cercare di stupire il denrisiano. «Nathan Parker King, secondo anno, Ametrin. Ciò che penso è più o meno stato già detto da tutti, quindi non perderò tempo a fare riassunti inutili. Piuttosto, perché siamo proprio qui?» Occhieggiò quel che restava delle imbarcazioni tipiche denrisiane. «Studieremo le drakkar o le esploreremo?» Dopotutto perché aveva chiesto loro di indossare costumi? »Quanto all'oggetto direi qualcosa dal futuro, uno strumento utile per il supporto alle creature magiche che hanno delle disabilità. Ha presente le protesi babbane, no? Ecco qualcosa del genere». E poi tacque, perché per quella risposta aveva già sprecato abbastanza forze e non era da lui. La mano, nel frattempo, carezzava leggera la natica della Farley, neanche fosse un antistress naturale.
    Nathan Parker
    King

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    The biggest misunderstanding about me is that I'm just a bratty, gobby idiot.
    "

    Ametrin
    Wampus
    Quidditch

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    Manda un msg a Emma Lewis, interagisce con Amelia Farley e risponde a Morrigan Maverick.

    Oggetti: Anello in rame ᚢ: Chi lo indossa ottiene un bonus al dado di +1 quando lancia Incanti di Guarigione.
     
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