Coste

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    La Costa

    L'isola di Denrise ricopre un territorio piuttosto vasto, allorché disabitato, ragion per cui le coste non presentano le medisime caratteristiche morfologiche in ogni suoi punti.
    Per comodità gli abitanti hanno deciso di dividerla in costa di ponente e costa di levante, non solo per orientarsi nella vasta terra dell'isola, ma anche perché esse sono morfologicamente molto diverse.
    La costa di levante, ad Est, è caratterizzata da fine sabbia dorata e fondali marini bassi, che permettono a chiunque di accamparsi in comodità e divertirsi sulla spiaggia o sui prati antistanti.
    E' una zona molto amata dagli studenti soprattutto in primavera, anche quella al di fuori dei terreni scolastici, ove si immergono, nuotano, giocano e si appartano.
    La costa di ponente, ad Ovest, sorge nei pressi delle due catene montuose e ciò ha reso quella porzione di terra rocciosa e anche nei pressi del villaggio, quando i picchi di Odino e le montagne di Vé sono ormai lontane, la riva esterna rimane frastagliata e spesso a strapiombo. Il mare in questa parte di isola si fa subito più profondo, tingendosi di uno splendido blu cobalto. Molti amano scalare gli scogli e tuffarsi da essi, rischiando spesso di ferirsi contro le pietre.
    Altrettanti, una volta in acqua, amano esplorare l'area circostante in cerca di conchiglie, tesori e grotte marine.
    Riguardo alla fauna marina è possibile imbattersi in diversi tipi di crostacei e pesci di piccola taglia nella costa di ponente, mentre in quella di levante vi è la possibilità di far incontri ben più pericolosi.


    Peculiarità

    La torretta
    La costa di Levante, più fluida nel suo ingresso col mare, è ricca di baie che potevano essere e potrebbero essere ancora usate per far sbarcare le navi, non vi fosse la baia del Villaggio.
    I tentativi di sfruttare questa costa sono evidenti con alcuni ruderi di antichi fortini e punti di attracco. Tra tutti spicca la cosiddetta torretta, ovvero una costruzione alta circa 30 metri similare all'alloggio del Capovillaggio costituito da mattoni che le danno un classico colorito rosaceo.
    Sorge sulla cima di una lunga e sottile estensione dell'isola e in passato era certamente una torre di avvistamento, mentre ora è abbandonata a sé stessa.
    I ragazzi, a volte, ci vanno a dormire la notte, trovando assi spostate, chiodi a vista e rischio di tetano imminente.
    Ma da quando queste cose hanno mai fermato qualcuno?

    La caverna verde
    La costa di Ponente, scogliosa, presenta molti anfratti e ancora più caverne sottomarine.
    Tra le varie spicca la Caverna Verde, che deve il suo nome al riverbero del mare sui cristalli di questa peculiare caverna, che appunto diffonde questa colorazione tipica.
    L'ingresso alla caverna è sottomarina, anche se poi internamente è possibile respirare. L'aria è molto umida e pesante, questo perché ha scarsi ricambi d'aria solo tramite alcune crepe nel soffitto e durante la bassa marea, che ne permette di apprezzare uno spiraglio.
    Si presenta con molti spuntoni e stalattiti, al punto che è molto rischioso nuotarvi dentro, nonostante poi l'acqua sia piacevolmente calda e l'atmosfera generatasi sia davvero favolistica.
    La grotta è estremamente lunga e in alcuni punti si dirama anche, sfiorando il rischio di perdervici dentro.
    La caverna è fonte di forti contrattazioni tra il villaggio e l'accademia. Infatti è una fonte preziosa di quarzi, che ben si prestano alle pratiche magiche, ma anche delle tre pietre classiche dell'Accademia: dioptasi, ametrini e opali. Non è chiaro come queste pietre dure così diverse si possano tutte ritrovare in uno stesso luogo, ma si suppone una derivazione magica o che suggerisca che l'isola sia il risultato di confluire di diverse terre insieme.
    Molti si avventurano dentro di essa per spirito di avventura, prove di coraggio o recuperare le pietre. Alcuni non fanno mai ritorno, sia per la pericolosità del luogo, sia perché a volte la si scopre infestata da mostri marini.


    La Storia

    Denrise non fu scelta solo per la sua posizione strategica, ma anche per come essa fosse di difficile accesso: per una serie di ragioni legate alle correnti, questa zona era infatti infestata dai mostri marini.
    La baia del porto era facilmente difendibile data la sua conformazione e fu scelta come attracco sicuro, ma il resto delle coste furono lasciate selvagge, questo proprio per il fin troppo concreto rischio di essere divorati vivi nel sonno o non appena si metteva un piede in acqua.
    La situazione rimase immutata per secoli e lentamente i locali si adattarono a vivere in un unico villaggio, colonizzando alcune parti dell'isola solo marginalmente e per lo più in via sperimentale, tuttavia, nei secoli, la fauna locale mutò per motivi esterni.
    Il Villaggio infatti, necessitava di stipare in qualche luogo i mostri marini addomesticati che alcuni Predoni portavano con sé in spedizione. Data la ristrettezza del luogo e la particolare natura di queste creature, il posto migliore fu individuato nel mare stesso.
    A circa cinque chilometri dalla costa, dunque, furono create delle bolle marine in cui far entrare magicamente queste creature addomesticate, tenendole lì fino alla prossima spedizione, avendo la certezza che non potessero uscire in alcun modo e provvedendo quotidianamente, in sicurezza, a sfamarli.
    Le bolle vennero distribuite a distanza di sicurezza tra di loro per creare anche percorsi sicuri per i Denrisiani di rientro, noti solo a loro. Gli estranei che si trovavano in quelle bolle, penetrabili dall'esterno e generalmente ampie per concedere alle creature di non sentirsi segregate eccessivamente, una morte atroce e dolorosa.
    Come effetto collaterale, le bolle progressivamente funsero anche da deterrente per i mostri marini selvatici, vuoi per l'odore, vuoi per il rischio di incappare in uno di loro.
    Curiosamente i denrisiani non lo notarono: fu Victoria a scoprirlo nella primavera del 2013, quando un giorno, atterrita corse alla costa di Levante ove la notte dei ragazzi avevano organizzato un rave, immaginandoli tutti belli sbranati e trovandoli invece tutti felici e sorridenti a sgranocchiare intorno al falò con alcune creature anfibie pacifiche o comunque poco pericolose.
    Dopo un doveroso infarto e delle urla così forti che si udirono anche al Villaggio, la preside analizzò il fenomeno deducendo che tutto fosse dovuto ai mostri marini e che le coste fossero per l'appunto ora relativamente sicure (più o meno quanto il lago e certamente più del Labirinto ecco), sicché non vietò più ai ragazzi di recarsi alle coste, anche se rimase il divieto (totalmente disatteso) di gettarsi dagli scogli di levante.


    Curiosità & Dicerie

    In primavera e in estate lungo la costa di levante si può trovare un presidio del san mungo specializzato in traumatologia. E' per gli idioti che si tuffano male dagli scogli: i denrisiani come unica cura per loro conoscono la morte;

    In alcune grotte marine è possibile trovare dei coralli luminosi. Nuovamente, non si capisce bene che ci facciano lì;

    I denrisiani non vanno al mare. Ma in estate apprezzano allenarsi nella costa di levante.


    RevelioGDR


    Edited by Lo Snaso Depravato - 16/2/2021, 03:54
     
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