2° Lezione Biennio_POZIONI

[Aprile 2021]

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    Benjamin D' Angelo
    Ametrin | 16 Anni

    ‘ Vediamo se gli insegnamenti della mia mamma in cucina mi possono tornare utili in questo momento … quindi … mi conviene leggere bene tutti passaggi seguendo la ricetta sul libro di Pozioni che ho portato. ’

    Per Benjamin era la prima volta che seguiva la lezione di Pozioni della professoressa O Neil. Non se lo aspettava di aver risposto a tutte le domande che la docente O Neil gli aveva posto quel mattino. Ringraziò l’ insegnate per aver risposto alla domanda che le aveva posto.

    “ Grazie, Professoressa O Neil “

    Disse Benjamin mentre aprì il quaderno degli appunti che si era portato dietro, si segnò tutto il procedimento per preparare la pozione, seguendo la ricetta. Appena finì di scrivere Benjamin, prese il suo libro di pozioni che la professoressa gli aveva chiesto di portare quel giorno a lezione e lo aprì come se fosse un vero cuoco.

    ‘ Si comincia! Credo che non sia cosi difficile farla quindi - tentar non nuoce – Sembra che ho il pallino per cucinare a quanto pare. ‘

    Benjamin fece una faccia preoccupata mentre si dispose davanti al suo calderone che sembrava come se fosse un’enorme pentola da cucina che usava ogni volta quando serviva. Prima di iniziare Benjamin pensò:
    ‘ Non sarà che la professoressa mi ha fatto ritornare a casa con mia madre ? Anche se ora tocca a me fare questa pozione però! Oh! ora se mi fai pensare l’ ambiente può sembrare una cucina: c’è un lavello con un mobile dove si mette alcuni oggetti come ad esempio la caraffa graduata, tagliere e coltelli poi c’ è un tavolo da lavoro con sopra una pentola che regola la cottura che serve per la pietanza. Poi dentro al mobiletto ci sono anche dei barattoli contenti le varie conservazioni e alcune piante che servono a decorare l’ ambiente circostante. ‘

    Dopo aver preso la caraffa con le tacche graduate per misurare l’acqua che si trovava dentro il mobiletto sotto al lavabo. Benjamin, si alzò dal banco e si avvicinò al lavello con il rubinetto, lo aprì appoggiandosi per un attimo la brocca con la gradazione e misurò 750 ml d’acqua con molta attenzione per poi chiudendolo. Una volta tornato al suo posto versò nel calderone l’acqua che aveva preso prima. Nel frattempo Il suo sguardo celeste cadde sul pomello con le tre regolazioni e la regolò subito sulla fiamma media spostandola verso destra. Poi Benjamin si avviò verso il barattolo dei tentacoli in salamoia e ne scelse ben 4 che fossero rosei morbidi e gommosi prendendoli delicatamente con le pinze che sembravano quelle da lavoro o da cucina e li appoggiò accuratamente su un contenitore d’ acciaio lungo che li contenesse e poi li mise sul tagliere che aveva intanto preso da sotto il mobiletto, dove si trovava il lavabo dell’ acqua e poi nel frattempo li tagliò con un coltello affilato in acciaio come se fossero piccole strisce da un centimetro 1.5 cm. Benjamin dopo aver tagliato le appendici le aggiunse all’ acqua calda che aveva preparato all’ inizio, prese un mestolo in legno e mescolò per quattro volte in senso antiorario senza usare troppa energia se non era il piatto stesso a richiederlo e poi riprese altri 250 ml d’acqua e li aggiunse fino arrivare a un litro. Poi Benjamin tirò fuori un timer molto simile a quello che aveva la professoressa O Neil soltanto che suo era nero con i numeri bianchi così lo posizionò vicino al calderone e segnò un quarto d’ora sul timer. Mentre la pozione bolliva, s’infilò i guanti protettivi ricoperti in pelle di drago e gli occhialini protettivi, poi si avvicinò alla pianta di Bubotubero con un altro contenitore stavolta di vetro graduato e con grosse pinze strizzò un po’ di bozzi facendo uscire il pus stando ben attento che non sporcasse per terra e colasse dentro il contenitore misurandone 5 g. Dopo aver misurato il pus del Bubotubero dal color giallognolo lo appoggiò delicatamente sul banco da lavoro e lo mise lontano dalla fiamma. Nel frattempo Benjamin si tolse i guanti di pelle di drago e poi si avvicinò alla grossa pianta di Aloe Vera che si trovava vicino alla cattedra con un altro coltello tagliò perfettamente la lunghezza della foglia ed estrasse il gel misurandone esattamente 10 g. Infine prese il barattolo delle sanguisughe e lo aprì infilandosi soltanto le pinze che erano più sottili e più piccole rispetto alle altre con cui aveva schiacciato il pus. Ne catturò due come diceva la ricetta facendo attenzione a non mettere le mani. All'improvviso Benjamin sentì un suono acuto che gli sembrava una sveglia: era Il timer che aveva messo vicino al calderone che lo avvisava, così lui tornò immediatamente con l’ultimo ingrediente catturato al proprio banco di lavoro e poi il timer risuonò di nuovo per segnare la fine del quarto d’ora. Dopo che l’oggettino si spense Benjamin, prese con le pinze sottili la prima sanguisuga e la aggiunse alla pozione poi prese un mestolo e mescolò in senso orario per cinque minuti che aveva impostato sul timer. All'improvviso spostò lo sguardo celeste sull'oggettino che trillava, e si accorse che i cinque minuti erano scaduti. Così Benjamin allungò la mano destra e lo spense per proseguire la pozione. Con le pinze sottili prese l’altra sanguisuga e mescolò impostando di nuovo altri cinque minuti sull'oggettino che suona. Dopo che il timer ebbe finito, si accorse che la pozione dopo averla mescolata cambiò colore diventando arancione dall'odore sgradevole.

    ‘ Oddio! L’odore non sarà di bruciato’

    Pensò mentre il suo naso cominciò a storcere cercando di non pensarci troppo e nel frattempo prese il contenitore con il pus di Bubotubero poi lo aggiunse alla pozione. Regolò il timer per sette minuti mentre prese una provetta e si mise la salamoia del barattolo dei tentacoli aiutandosi con un mestolino e arrivò a misurare esattamente a 1/3. Allo scadere del settimo minuto aggiunse il gel di Aloe Vera e mescolò energicamente per sei volte. Infine tirò fuori la bacchetta e cominciò a muoverla in modo circolare per tre volte. Dopo averla mossa circolarmente per tre giri Benjamin, spostò lo sguardo celeste verso il calderone, sperando di aver fatto un ottimo lavoro e con un mestolino aggiunse la pozione liquida nella provetta con la salamoia messa prima e infine la sigillò per bene facendo attenzione a non versare nulla sul tavolo da lavoro. Guardò al suo interno era diventata di un colore giallino tenue.

    ‘ Credo aver fatto un ottimo lavoro, ma non tocca a me decidere, però!. ’

    Mentre sul suo volto si formò un’espressione più calma rispetto a prima poi, si alzò dal banco e lavò tutto quello che aveva usato per preparare l’Essenza di Purvincolo rimettendo tutto a posto e in ordine e infine si sedette al tavolo, dove aveva appena lavorato e poi attese in silenzio il giudizio dell’insegnante.







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    Elisabetta Law
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    La montatura scura fu sistemata con la delicatezza di un indice -Ok, alla fine mi ha risposto.- Un sorriso un po' malizioso le tinse le labbra -anche se non sembra sapere che le acque del lago siano salmastre-
    «Oh andiamo, questa l'ha sicuramente letta da qualche parte.»
    -Certo che l'ho letta da qualche parte! Tu cosa usi per studiare?- Come per il ragazzo che aveva cercato di schernirla anche lei non era riuscita a trattenersi e al guardarlo con più attenzione sbuffò -a guardarti immagino belle ragazze e aria aperta. Impegnati di più e poi vedrai che le mie risposte non ti faranno più guaire per l' invidia.-
    Un sorriso un po' impacciato fu invece dedicato all'Ametrina che l'aveva guardata con fare ammirato, con tanto di incitazione polliciosa.
    Poi però giunse il tempo dell'esercitazione pratica ed Elisabetta si rimboccò le maniche.
    Come prima cosa raggiunse i rubinetti -750 ml precisi precisi- che con un attenzione da calcolatore aritmetico furono raccolti nella caraffa graduata per poi essere portati la banco e versati nel piccolo calderone che venne acceso con una stoccata della bacchetta -fiamma, m..media, si! Media.-
    Preparò quindi il tagliere a cui affiancò il coltello più adatto a tagliare con precisione -Si, ecco. Devo essere veloce-Come aveva detto la professoressa, infatti, con i tentacoli di purvincolo la rapidità era tutta. Quindi, dopo aver preparato gli strumenti adatti alla loro lavorazione, prese la vaschetta in dotazione, raggiunse il barattolo contenente quei cosini rosa e dopo aver dedicato un timido sorriso alla professoressa, afferrò la pinza e con estrema delicatezza prese a tastare vari tentacoli saggiandone la gommosità. Alla fine prese i più rosa ed elastici, li pose nella vaschetta e prima di tornare con essa alla sua postazione, usò una casseruola per raccogliere un po' del liquido in cui i tentacoli erano in salamoia.
    -Veniamo a noi cosetti!-
    Era davanti al suo banco e con un piccolo righello misurò 1,5cm. Una volta interiorizzata al meglio quella dimensione, sfruttò la sua mano ferma per tagliare tutti i 4 tentacoli. In poco tempo, anche grazie alla preparazione preventiva, aveva finito quella fase e buttò i dadini ottenuti dentro il calderone.
    -Ok Betta, ora con calma.-
    Il cucchiaio di legno iniziò a girare 4 volte in senso antiorario, nel modo che continuava ad essere ripetuto dalla mente della ragazzina come un mantra -Calma e tranquillità, clama e tranuillità.-
    Un altro passaggio era stato fatto, quindi aggiunse acqua sufficiente a far raggiungere alla soluzione la tacchetta del litro, indicata dentro il calderone. Quindi avviò il timer del proprio orologio analogico su cui aveva già predisposto un periodo di tempo ben preciso -15 minuti-
    Fatto ciò indossò le protezioni che aveva dato loro la prof in precedenza, guanti, occhiali e grambiule, per poi avvicinarsi al bubotubero. La prof aveva usato delle pinze, Elisabbetta preferì essere più leggera, in modo tale da indispettire di meno la pianta. -Ciao bella- Accarezzò la parte della pianta che sarebbe andata a spremere, per poi alitarci anche sopra, in modo tale da riscaldare un po' quella zona e rilassarla -Mi serve il tuo aiuto. Qualche goccia del tuo succo-
    Detto così, posizionò il becker al di sotto della protuberanza e iniziò a stringerla piano, con delicatezza, cercando di non forzarla troppo e avrebbe continuato finché non avrebbe raccolto l'equivalente in centilitri di 5 grammi di di pus di bubotubero.
    Mise da parte il contenitore di vetro, si tolse tutte le protezioni, afferrò dal proprio banco un coltello pulito, specializzato nel taglio di piante e verdure, e affrontò anche la pianta di aloe, tagliandone una foglia. Tornata al proprio banco ne estrasse il gel aiutandosi con la lama appena utilizzata e ne pesò 10 grammi che inserì in un altro contenitore, mettendo, invece, da parte la quantità sovrabbondante.
    -Bene, ora tocca alle sanguisughe- un piccolo brivido si arrampicò lungo la spina dorsale, ma venne ricacciato subito indietro -ho affrontato cose ben peggiori.- Prese quindi un altro barattolino di vetro e delle pinze che poi, raggiunta la vasca delle sanguisughe, fece immergere nell'acqua. Prenderle non era difficile, erano attaccate alla parete, fu più complesso resistere allo schifo che ispirava il contorcersi nell'aria di quei cosi gelatinosi e viscidi.
    Ad ogni modo, ne aveva catturato due esemplari grassocci, li aveva posti nel barattolo e portati al banco, quando la sveglia suonò.
    -Bene- un sorriso le si dipinse sul volto -sta andando tutto come previsto-
    Prese quindi la prima sanguisuga e la buttò nel calderone bollente, poi, con un colpo di bacchetta ordinò al mestolo di mescolare piano per 5 minuti in senso orario e mise il timer affinché l'avvisasse al termine del tempo prestabilito. Poi, quando fu l'ora, aggiunse l'altra e incantò di nuovo il mestolo, stavolta affinché mescolasse in senso antiorario, sempre per 5 minuti.
    Quando la sveglia suonò ancora e Elisabetta tirò fuori il mestolo, la soluzione era già mutata verso una tinta arancione ed emanava un puzzo che fece storcere le narici alla ragazza. -Fortuna che sarà solo momentaneo-
    Fu quindi aggiunto il pus, venne impostato il timer sui 7 minuti e nel frattempo, Elisabetta, prese la provetta e, servendosi di un imbuto dalle giuste dimensioni, la riempì di 1/3 con la salamoia, precedentemente conservata, in cui erano stati fatti riposare i tentacoli di purvincolo.
    Suonato il timer, invece, la ragazzina aggiunse il gel di aloe vera al composto che bolliva nel calderone e, per 6 volte, mescolò con forza in senso orario, poi, prese la bacchetta ancora una volta e la passò sopra la sostanza 3 volte, con un moto circolare, cercando di trasferirci il proprio potenziale magico.
    Se tutto fosse andato come previsto la colorazione e il profumo della sostanza sarebbe cambiato. In ogni caso Elisabetta spense il fuoco, prese una piccola casseruola, un imbuto e la fiala, precedentemente preparata con la salamoia di murtlap, per riempire i restanti 2/3 con il composto appena ottenuto.
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    Betta è seduta al banco b8 e interagisce con Thomas, Aibileen e poi prepara l'essenza.
     
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    Addison Dannel
    Ametrin | 16 anni



    La giovane dai capelli rossi sorrise al proprio compagno di pozioni e disse con un sorriso, dopo aver osservato la preparazione della pozione da parte della professoressa

    Ok! E' giunto il momento di mettersi alla prova!

    Mise a bollire 750 ml di acqua come era apparso sulla lavagna.
    Appena vide le bolle sollevarsi dal fondo del pentolone, stappò il barattolo con i tentacoli di purvincolo. Afferrò le pinze, saldamente, con la mano destra e ne estrasse quattro dopo averli osservati per bene.

    Questi dovrebbero andare!

    Cominciò a tagliarli, cercando di fare parti uguali. Alzò la mano e si voltò verso la professoressa.

    Professoressa? Potrebbe venire a dirmi se sono stati tagliati in parti uguali per favore?

    Se la professoressa le avesse dato l'ok avrebbe continuato con un enorme sorriso sulle labbra.
    Avrebbe versato i pezzettini dei tentacoli dentro al pentolone ed avrebbe mescolato quattro volte in senso antiorario.
    Si sarebbe allontanata, prendendo l'acqua distillata e chinandosi sul pentolone, avrebbe messo la lingua da un lato, lo sguardo si sarebbe fatto serissimo, mentre avrebbe versato la giusta quantità di acqua distillata.
    Si sarebbe rimessa seduta, gambe larghe e le mani posare sul bordo della sedia, lo sguardo grigio come il mare d'inverno puntato sulla pozione.
    Passati quindici minuti si sarebbe alzata, sarebbe andata a prendere con le pinze due sanguisughe, gettandone una nel pentolone. Avrebbe cominciato a mescolare con la mano libera dalle pinze la pozione in senso orario e passati cinque minuti avrebbe gettato anche l'altra continuando, nello stesso verso per altri cinque minuti.
    Avrebbe sorriso vedendo il colore della pozione cambiare diventando arancioncina.
    Chiuse gli occhi ed annusò un paio di volte l'aria proveniente dal pentolone.

    Mi dispiace per le povere sanguisughe, ma questo odore è buono!

    Avrebbe detto sussurrando e dondolando le gambe sulla sedia. Sarebbe scesa ed avrebbe preso il pus di Bubotubero e ne avrebbe versato un po' nella pozione, lasciando bolllire per sette minuti.
    Avrebbe alzato la mano e avrebbe chiesto

    Professoressa potrebbe dirmi se la pozione sta venendo correttamente per favore? Non so se ho aggiunto la giusta quantità di pus...

    Se la professoressa le avesse detto di aver fatto bene avrebbe preso il barattolo dei tentacoli utilizzati poco prima ed avrebbe riempito una boccetta vuota fin a raggiungere 1/3 della stessa.
    Avrebbe afferrato velocemente il gel di aloe vera e lo avrebbe messo dentro al pentolone

    Spero non sia troppo tardi!!!!

    avrebbe detto preoccupata mescolando in senso orario sei volte energicamente, con le sopracciglia aggrottate.
    Avrebbe poi estratto la bacchetta muovendola in senso circolare per tre volte con lo sguardo pieno di preoccupazione e il volto serissimo.
    Avrebbe osservato la pozione che piano piano sarebbe diventata limpida e di colore giallo, perdendo il colore arancione.
    Prese il pentolone e con l'aiuto di in un piccolo imbuto avrebbe versato con un mestolo la pozione fino a riempire tutto il restante della boccetta vuota. L'avrebbe chiusa con un tappo di sughero, pigiandolo con tutta la forza che possedeva.
    Avrebbe guardato la professoressa e le avrebbe chiesto di dare un'occhiata alla pozione appena conclusa.

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    Avrebbe incitato il suo compagno di lezione e avrebbe chiesto tre volte consiglio e rassicurazione alla professoressa
     
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    Ciarán Hinds

    "Gold is the new black."
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    « If you worship gold, avarice is your religion. »
    [Scheda][Statistiche]

    Gli occhi dorati risalirono la superficie del calderone. Come la professoressa aveva fatto notare, al suo interno si trovava una tacca che indicava il litro. Il volto si scosse giusto per qualche secondo ricordandogli come fosse un quantitativo minore a interessargli. Indossate le dovute protezione, cominciò a lavorare.
    "Mi serve meno acqua" Le mani si chiusero attorno a una caraffa graduata che, lentamente, si riempì dell'acqua del lavello. I muscoli si gonfiarono leggermente sotto il peso del calderone che, per uno della sua stazza, sembrava poco più pesante di una tazza di latte.
    Raggiunto il lato Sud della stanza, raccolse delle stecche di legno formando una pila che, a una prima occhiata, avrebbe potuto ricordare una piramide. Il vertice puntava dritto verso il fondo del calderone in modo che il calore potesse distribuirsi in modo uniforme verso l'esterno dello stesso. Accese il tutto con un po' di sterpaglia e paglia secca come era solito fare durante le sue battute di caccia nella foresta eterea.
    "Prima forse è il caso che assicuri il tagliere" Il mezzo-gigante prese un panno che passò sotto la fontanella di cui prima per disporlo sotto all*inserire miglior materiale per taglieri gentilmente offerto da Hidenstone*. Così facendo la superficie sarebbe stata impossibilita a muoversi dato il nuovo attrito.
    "Rosei e morbidi" Le dita si serrarono attorno al coperchio del barattolo e, esercitando la giusta pressione, questo si sfilò senza fatica. La forza era il suo punto forte ma l'agilità non era da meno. Pollice e indice sinistro affondarono nella salamoia chiudendosi attorno ai tentacoli "Troppo rigido...". Ci volle più tempo per scegliere gli ingredienti giusti che a lavorarli. Trovata la giusta gradazione di rosa e morbidezza si lavò le mani assicurandosi di privarsi di ogni liquido in eccesso. La presa sul tentacolo doveva essere quanto più robusta possibile. Un colpo secco e la protuberanza venne decapitata del suo lato più sottile lasciando che l'altro crescere da 1,5 centimetri in poi. Posizionato perpendicolare al tagliere per assicurarsi che il taglio fosse più dritto possibile, la lama affondò con sicurezza tracciando il corpo con estrema precisione. Trattandosi di un materiale gommoso e morbido, Ciarán usò la stessa forza con cui tagliava i polipi pescati dalle drakkar denrisiane. Ripeté il tutto fino a lavorare completamente il composto che andò a tamponare con un panno. La sua "morbidezza" avrebbe impedito che l'ingrediente si potesse danneggiare nel processo, e di contro avrebbe privato lo stesso della salamoia in eccesso.
    Raccolti in un contenitore di ferro sterilizzato, li inserì a uno a uno con un paio di pinze direttamente nel calderone che, come anticipato dalla docente, sembrava aver raggiunto la temperatura ideale.
    Riposto il tutto, il braccio sinistro prese a mescolare come la professoressa aveva fatto vedere. Ciarán cercò di fare movimenti quanto più costanti possibili, mettendoci una grazia che riservava a pochi e singolari casi come, per l'appunto, il creare pozioni. Grazie alla nota della docente, dosare l'acqua fu un gioco da ragazzi. Quando la tacca venne raggiunta dal liquido, il mezzo-gigante fu pronto a passare oltre.
    Molto ignorante sugli orologi, chiese a un png qualsiasi di prestargli il suo. E come dire di no a un sexy mezzo-gigante denrisiano alto 2 e passa metri? Impostata la sveglia, arrivò il momento del bubotubero.
    "Portarsi avanti, aye" Preso il tutto, lasciò che altri raccolsero il pus prima di lui. Lo fece per un semplice motivo: aveva bisogno di studiarne la traiettoria. Denotato come questo non procedesse in traiettorie strambe, si armò a sua volta di guanti e visiera, accompagnati da grembiule e tutte cose, per estrarre il pus.
    "Non ne sprecherò neanche una goccia" Posizionando la bocca del becher attorno al bozzo ricolmo di pus, il ragazzo andò a esercitare una leggera pressione attorno all'appendice. Nel farlo socchiuse gli occhi come se la visiera non potesse proteggerlo. La verità era un'altra. Temeva di sprecare quel prezioso dono della natura e, dunque, cercò di fare il possibile per non farlo. Al primo tentativo fallì miserabilmente - sembrava quasi che il pus si fosse rintanato nella pianta - ma poi riuscì a estrarre i 5 grammi richiesti.
    Sistemato il contenitore sul ripiano di lavoro, si allontanò per evitare la scia di puzzo proveniente dal pus. Solo allora si tolse i guanti per avvicinarsi all'aloe vera. Staccò una delle foglie più spesse, grande all'incirca quanto quella presa dalla docente. A questo punto incise la foglia lungo tutto il suo contorno con un lama simile a quella usata da Airwen. Eliminata la parte spinosa, andò a incidere una croce nella foglia in modo che il liquido giallostra potesse fuoriuscirne. "Ho sentito che questo liquido è lassativo" Ed era proprio così, ma perché testarlo sulla sua pelle? Fatto ciò, andò a raccogliere il gel di Aloe Vera con un cucchiaino in modo da sprecarne quanto meno possibile.
    Dopo tutto quel processo, selezionarne 10 grammi fu la parte più semplice.
    "Ma proprio vive ci servono, eh..." Dopo aver ucciso uno sconosciuto, era naturale preoccuparsi per dei succhiasangue. Neanche succhiassero altro, eh. Comunque... Afferrate le pinze, ne raccolse due con estrema facilità. La parte più difficile, a suo dire, era stata la lavorazione delle piante - ormai conclusa -.
    Quando il timer squillò, restituì l'orologio al png che glielo aveva prestato per poi arrivare al calderone. Aggiunse una sanguisuga, tenendosi ben lontano dall'acqua bollente, per poi mescolare in senso orario per 5 minuti. Dunque toccò alla seconda e al "plof" seguirono altri cinque minuti di ruotazione in senso orario.
    Sperando, ma non autoconcludendo, che la pozione diventasse arancione, passò ad altro.
    La mano si chiuse attorno al becher e il polso, ruotando, aiutò la gravità a far scivolare il pus nel calderone. Lo lasciò a bollire per 7 minuti e nel frattempo prese le provette per riempirne 1/3. Per il grosso mezzo-gigante, il peso del barattolo non aveva costituito un problema ma decise comunque di aiutarsi con un mestolino per essere quanto più preciso possibile.
    Allo scoccare del 7 minuto - e questa volta fu un suo compagno a farglielo notare - Ciarán aggiunse il gel d'aloe per mescolare in senso orario 6 volte con forza: come se stesse remando su un drakkar.
    Alla fine prese a muovere la bacchetta sopra il calderone in senso orario "Odino, mandamela buona". Come suggerito dalla docente, collezionò il tutto in un contenitore regolare su cui scrisse il nome della pozione. Così, se fosse svenuto, i suoi compagni avrebbero comunque potuto usare il composto dopo averne letto l'etichetta. Sempre che non avesse prodotto qualcosa di velenoso, si intende.


    «Parlato»
    "Pensato"
    Narrato

    Fa la pozioneh.

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    Ain't No Rest For The Wicked @ Cage The Elephant - @ CTF
     
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    Ametrin
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    Adamas finalmente stava riprendendo un poco della sua secchionaggine, anche se non ne era così sicuro: in fondo, si era quasi scordato di avere lezione, quel mattino. Oltre a dimenticare il necessario. Oltre ad essere sbadato oltremodo, nell’ultimo periodo. Ma, si sa, lo stress prende il meglio delle persone e le rende un ammasso di caos e disagio - parola di Mirkoniglio.
    Aveva iniziato la pozione facendo bollire la quantità richiesta di acqua, ravvivando il fuoco di tanto in tanto per tenerlo sulla media intensità; i caldi primaverili tuttavia iniziavano a rendere quell’attività abbastanza soffocante, per cui Adamas dovette concentrarsi ben bene per non cedere alla tentazione di denudarsi completamente. Allentò la tensione della cravatta e si rimboccò le maniche; tutti gesti che, per un pignolo come l’Ametrino, erano considerati di estrema sciatteria.
    Mentre l'acqua raggiungeva il punto di ebollizione, selezionò i tentacoli di Purvincolo in salamoia, non senza una punta di schifo; per quanto Pozioni potesse essere interessante, non avrebbe mai sfiancato il suo ribrezzo, che anzi si esacerbava sempre di più. Li tritò, con un pizzico di entusiasmo maniacale dovuto al fare a pezzi qualcosa che considerava altamente schifoso, per poi aggiungerli.
    ‘Ok… mescoliamo 4 volte - senso antiorario? Sì, ok. E poi… immagino di dover aggiungere un po’ più di 250 mL di acqua distillata per rabboccare anche quella evaporata, no?’; così fece, sperando che fosse il procedimento giusto.
    Settò il timer a 15 minuti sul cellulare, sperando che la docente non lo sgridasse; tuttavia, notò un messaggio di Jesse, il cui contenuto alquanto lascivo e sexy lo fece arrossire. Fu in quel momento che Adamas, per citare Dante, “‘d’antico amor sentì la gran potenza”.
    “Cazzo, Jesse - quando fai così sei crudelmente sexy. Te la farò pagare, stasera…”: la risposta fu condita da linguacce, bacini ed altre emoticon più o meno teneramente ambigue.
    Giusto in tempo riuscì ad aggiungere le sanguisughe necessarie, in modo da non rovinare completamente la pozione. Da quando era diventato un Blake Barnes wannabe, disattento alle lezioni e propenso a rompere le regole?
    ‘Ok - arancione. Dai, forse non sarà un disastro assoluto?’
    Aggiunse il pus di Bubotubero, poi rimise un’altra volta il timer, ma per 7 minuti; arrivò un altro messaggio da Jesse, che però era un suo selfie post-allenamento. A quel punto, Adamas avrebbe potuto girare la pozione con un colpo di bacino. Rispose con una melanzana ed una faccina imbarazzata, prima di scegliere di disattivare le notifiche sul telefono.
    ‘Dove ero rimasto? Ho messo il pus, come ultima cosa, vero? Speriamo in bene…’: prese la salamoia, pensando che i selfie di Jesse erano la cosa migliore della giornata visto le cose viscide che stava maneggiando, e riempì un terzo della fiala. Quindi toccò al gel di aloe, che mescolò energicamente come richiesto per 6 volte.
    Agitò quindi la bacchetta per 3 volte, sperando che quella tortura viscida e afosa finisse presto; aveva bisogno di tornare al dormitorio per poter sfogare ciò che aveva accumulato a causa del suo Snowflake.
    La pozione sembrava aver assunto una tonalità…
    ‘Beh, almeno non è viola, no? Chissà se è la giusta sfumatura di giallo…’

    Scusate l'assenza di rolescheme, ma ho avuto contrattempi. In corsivo i messaggi inviati a Jesse, in viola le pensate.

    Adamas si concentra il più possibile sulla pozione, mentre il suo ragazzo gli manda messaggi ambigui e foto sexy. Adamas spera anche di non essere beccato.
     
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    Howard H. Van Leeuwen
    Studente | 17 anni

    Aver avanzato delle teorie sufficientemente ben pensate per la professoressa di Pozioni era un grandissimo traguardo per il ragazzo di origini olandesi, che subito dopo aver ascoltato i commenti della docente accennò un lieve sorriso, visivamente felice di quanto fosse appena successo. Il fatto che fosse un bravo studente era una caratteristica che possedeva da sempre, sin dal primo momento in cui aveva preso in mano una penna: la sua estrema precisione e la sua tendenza a non lasciare nulla al caso erano qualità davvero rare in un ragazzo di quei tempi.
    Dopo che la parte teorica terminò, il ragazzo iniziò come al suo solito a prendere appunti riguardo al procedimento che la professoressa stava spiegando: aggiungeva quei preziosi dettagli da lei illustrati alle procedure del libro, così da creare un mix completo di tutte le più piccole minuzie che si potessero immaginare. Si passò una mano tra i capelli mentre continuava a prendere appunti, e non appena arrivò alla fine di quella spiegazione, il ragazzo decise di sorridere appena alla professoressa come per confermarle che non ci fossero domande, preparandosi dunque per la realizzazione di quella pozione e raggruppando con cura gli ingredienti da scegliere, osservandoli così da controllare che fossero effettivamente tutti per non avere spiacevoli intoppi durante la preparazione di quella pozione.
    Il primo procedimento che fece, dunque, fu quello di misurare attentamente 750 millilitri di acqua per mezzo di una bilancia apposita, facendo attenzione come al suo solito di non versarne nemmeno uno in più o in meno, andando quindi a versare quel liquido con estrema accuratezza. Nel momento in cui quel quantitativo d’acqua fosse stato delicatamente versato nel calderone, con l’attenzione di non riversarne nemmeno una goccia al di fuori, il Dioptase si sarebbe premurato di accendere il fuoco a potenza media per mezzo degli stecchi di legno pronti all’uso. Giunse dunque il momento di dedicarsi al trattamento del primo ingrediente vero e proprio, andando quindi a prendere il barattolo dei tentacoli di Purvincolo in salamoia ed aprendolo delicatamente, cercando di non far cadere nemmeno una goccia di quel liquido sul piano di lavoro, per poi selezionarne quattro rosei e morbidi, a tratti gommosi, proprio come la docente aveva consigliato. Si servì di un paio di pinze per poterli prendere, evitando di effettuare una pressione eccessiva nella paura di rovinare la consistenza di quei tentacoli selezionati accuratamente, ponendoli successivamente sul tagliere di lavoro. Prese dunque a tagliarli con cura, dedicando il giusto tempo a quella preparazione, così da generare dei pezzettini di circa un centimetro e mezzo, tentando di renderli il più uguali possibili tra di loro. La mano di Howard, abituata con le procedure tecniche e delicate dell’arte culinaria, sembrava abbastanza solita a trattare gli ingredienti con estrema delicatezza; dopo aver messo la quantità giusta di impegno per tagliare quei tentacoli, dunque, si premurò di aggiungerli all’acqua riscaldata della pozione facendo attenzione a non far schizzare il liquido all’interno del calderone, andando quindi a porre quei tentacoli in maniera delicata e molto attenta. Con la stessa attenzione e premura, il ragazzo iniziò ad eseguire i giri necessari a quel momento della preparazione, mescolando quindi quattro volte in senso antiorario con movimenti armonici e leggiadri, abituando la pozione al movimento delicato della propria mano, così da rispettare l’indicazione di non essere frettolosi ed estremamente energici. A quel punto della preparazione, dunque, il ragazzo riprese il contenitore dell’acqua distillata, andando a versare in maniera molto attenta il contenuto all’interno del calderone fino al momento in cui raggiunse il livello indicato dalla segnaletica quantitativa del ‘litro’, cercando anche in questo caso di essere il più preciso ed attento possibile. Dato che la prima fase di quella pozione sembrava essere finita, dato che in quel momento avrebbe dovuto aspettare ben quindici minuti che la pozione bollisse, l’olandese scelse di impostare un timer su un orologio che gli era stato dato in dotazione, così che almeno cinque minuti prima della fine del tempo di ebollizione potesse avere un segnale.
    Fu in quel momento dunque che il ragazzo dovette dedicarsi al bubotubero e all’aloe vera, i due ingredienti che l’avevano immediatamente incuriosito. Prese un lungo respiro, dal momento che avrebbe dovuto mantenere la concentrazione adatta per eseguire quelle procedure così delicate, ed indossò tutti i sistemi protettivi del caso, optando quindi per i guanti in materiale apposito e gli occhialini. A quel punto prese gli stessi strumenti utilizzati dalla docente, ovvero il becher graduato e le pinze da lavoro, approcciando con estrema attenzione e calma alla pianta di bubotubero dalla quale doveva ricavare quel liquido acido urticante e corrosivo. Attentamente mise il becher al di sotto di una di quelle pustole dall’aspetto poco invitante, andando a strizzarla delicatamente e con l’accuratezza necessaria, così da non incappare in un disastro di pus corrosivo in ogni dove; respirando lentamente vide scendere quel liquido all’interno del suo becher, fino al momento in cui non vide di averne ottenuto un quantitativo adeguato alla preparazione della pozione. Decise comunque di procedere a pesare quel liquido per essere più accurato, e nel momento in cui si rese conto che il peso era di esattamente cinque grammi, decise di lasciare quel contenitore lontano dalla fiamma del calderone così che non potesse esserne colpito. Passò successivamente a dedicarsi all’aloe vera, l’ingrediente che sapeva meglio come trattare: aveva avuto la fortuna di utilizzare del gel naturale di aloe vera prima di allora per la cura della pelle e delle cicatrici dell’acne, motivazione per la quale sentì di essere preparato per il trattamento di quell’ingrediente specifico. Prese una foglia della pianta con estrema delicatezza, andando a reciderla con precisione per tutta la lunghezza così da accedere al gel trasparente che conteneva, andando poi a prelevarne un quantitativo sufficiente per la realizzazione della pozione. Ancora una volta, sempre per scrupolo, si decise di pesare con accuratezza il quantitativo di gel ottenuto, ed una volta verificato che pesasse esattamente dieci grammi, il ragazzo mise da parte anche quell’ingrediente. Passò successivamente al trattamento delle sanguisughe, e sapendo quanto fosse pericoloso interagire con loro a mani nude, decise di mantenere i guanti come protezione aggiuntiva, svitando il tappo del contenitore in cui erano state inserite ed immergendovi con attenzione solo la punta delle pinze che avrebbe usato per recuperarne due, ponendole con attenzione sul piano da lavoro e richiudendo quel barattolo subito dopo. Doveva ammettere che maneggiare delle sanguisughe era una manovra decisamente complessa, anche per via del grado di pericolosità, ma lui faceva sempre tutto con estrema calma ed attenzione, motivazione per la quale sapeva esattamente che tramite una manovra ben calibrata e pensata le avrebbe recuperate senza problemi.
    Una volta che quei quindici minuti di bollore della pozione furono terminati, e finirono esattamente dopo qualche minuto dall’ultima operazione eseguita dal ragazzo, ecco che Howard inserì accuratamente una sanguisuga nel calderone sempre per mezzo delle pinze, andando a mescolare con il solito movimento armonico ed elegante così da non maltrattare quel composto, ed eseguendo quel processo per cinque minuti in senso orario. Successivamente, alla fine del tempo, avrebbe aggiunto anche l’altra sanguisuga, ripetendo per una seconda volta anche il movimento in senso orario della pozione per cinque minuti, mantenendo la premura di non essere troppo energico. Durante il processo di mescolamento, se tutto fosse andato secondo i piani, la pozione avrebbe assunto un colore arancione, sinonimo che quindi la preparazione stava andando davvero a buon fine. Aggiunse a quel punto i cinque grammi di pus di bubotubero, facendo ben attenzione a non farlo uscire al di fuori del calderone, ed impostando a quel punto il timer a sette minuti, così da sapere bene quanto tempo aveva prima di proseguire con la preparazione. Preparò una provetta dalla forma lineare e semplice sulla postazione apposita per riporla, e con un piccolo mestolino andò a prelevare un piccolo quantitativo di salamoia dal barattolo dei tentacoli di Purvincolo, versando successivamente il contenuto in quella provetta con estrema attenzione: l’obiettivo era quello di riempire la provetta stessa per un terzo della sua capienza totale, e per quella motivazione ci mise ben due minuti di attenta valutazione così da constatare se fosse il quantitativo più adatto, eventualmente aggiungendo del liquido se necessario e dividendo mentalmente la provetta in tre sezioni, così da rispettare lo schema mentale da lui prefigurato.
    Andò a mettere anche il gel nella pozione, sempre con cura, mescolando questa volta con fare più energico per sei volte in senso orario, premurandosi ugualmente di non far uscire nemmeno una goccia di pozione dal calderone, così da mantenere la propria postazione il più pulita possibile. Afferrata la bacchetta, la mosse infine per tre volte in senso circolare al di sopra del calderone, eseguendo quei movimenti con la solita eleganza di cui era contraddistinto, e qualora tutti i procedimenti fossero andati a buon fine, la colorazione sarebbe diventata di un tenue giallo limpido. A quel punto prelevò il contenuto di quella pozione con un mestolo, andando a versarlo nella provetta per i restanti due terzi, così da riempirla del tutto e chiuderla con estrema attenzione per mezzo di un tappo, affinché non subisse contaminazione da parte di eventuali agenti esterni. Attese qualche istante prima di alzare la mano, così da chiamare l’attenzione della docente con un sorriso sulle labbra. “Professoressa, io ho terminato!”.
    RevelioGDR


    Howard reagisce positivamente al commento della professoressa sulla sua prova teorica, prendendo successivamente appunti in maniera molto ordinata ed approfondita, così da consultarli nella preparazione della pozione che segue con la sua solita attenzione e cura maniacale per i dettagli.
     
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    Le proposte quelle belle, nascevano esattamente come quella di Thomas: spontanee e con tanti buoni propositi che esulavano dallo studio. Gyll sembrò illuminarsi a quell'invito, tanto che ci mise talmente poco a rispondergli, che sembrò quasi non avesse fatto in tempo a fare quell'offerta «Facciamolo, ti prego!» - l'entusiasmo era maschera di quel volto pulito, mentre le iridi celesti spiavano i movimenti della docente. Quelle parole di Thomas l'avevano fatta sicuramente risvegliare da quella che poteva essere una T assicurata. Scosse il capino, mentre ora porgeva le sfere cristallo verso Aidan, rise appena, scrollando le spalle con semplicità «Se non fossi finito tra i secchioni, sapresti anche tu.» - gli fece una linguaccia scherzosa, e mentre le sue parole erano atte a prendere in giro Aidan, niente nella sua testa le fece pensare ad allusioni particolari.
    Trattenne il respiro per qualche secondo, cercando di evitare di sbadigliare. Non era la docente che era pesante, ma la scuola in generale, per Gyll che voleva viaggiare, star fuori e non pensare a quanto cavolo avrebbe dovuto studiare in previsione di quegli esami che si stavano avvicinando. Il parlottare con Thomas la stava aiutando a non finire di faccia nel banco o con la bava che le cadeva dalla bocca a causa del suo addormentarsi «Buono a sapersi, io sono una frana. Bene, ti ho appena assunto per pozioni.» - ricambiò il suo occhiolino ridendo. Alla fine, non stavano facendo niente di male, no? Era normale parlare con altri compagni di scuola, non c'era un veto... poi se quei compagni li avevi anche baciati, questo erano tutte un altro paio di maniche, ma non erano problemi che sembravano affliggere la piccola Gyll che aveva sempre agito in maniera spontanea. E poi era scappata, lasciando il poveretto nel bel mezzo della notte. In qualche modo, se l'era ripromesso, si sarebbe fatta perdonare, questo era certo.
    Si morse il labbro, leggermente imbarazzata, sentendo Thomas. Rise appena quindi «Credo che potremmo contrattare sul pagamento. Tu mi prepari per pozioni, io ti ripago come preferisci.» - scrollò le spalle «Che ne pensi?» - non sembrava male come trattativa, no? Tutto questo, ovviamente, venne detto tra un sussurro e l'altro, così da non disturbare gli altri, o almeno provarci.
    Sospirò, come se avesse avuto fiato in eccesso da cacciar via, quindi rise da sola, appena. Lì sembravano tutti pronti ad ogni lezione, come se avessero mangiando pane e manuale di pozioni per colazione, per fortuna Thomas riusciva a mantenere un certo equilibrio tra il suo essere bravo in quella materia e il non cercare di sembrare il saputello di turno.

    Era arrivato il momento cruciale: preparare la pozione. Gyll era terrorizzata da quella parte della lezione, tanto che si morse il labbro con un'espressione angosciata da tutti quegli strumenti «Avanti, Gyll, puoi farcela.» - mormorò tra sé, sbuffando appena.
    Cercò con lo sguardo i tentacoli di purvincolo, le sanguisughe, controllò tutti gli ingredienti. «Ok, c'è tutto.» - per lei poteva finire qui, ed invece no.
    Prese un becher graduato e misurò all'interno 750ml di acqua distillata, che avrebbe poi versato nel calderone, che aveva poggiato sul fornelletto.
    Una volta fatto questo semplice passaggio, cercò di accendere il fornelletto, quindi, regolando la fiamma ad una temperatura media.
    Spiò verso Thomas, cercando di non sembrare troppo in difficoltà e di capire cosa avrebbe dovuto fare successivamente. Prese il recipiente con i tentacoli in salamoia (?) e iniziò a selezionarli, prendendoli con l'indice e il pollice, provando a prendere i quattro più rosei e morbidi «Sembrano caramelle gommose» - commentò, mettendoli sul tagliere e iniziando a tagliarli, cercando di mantenere la stessa grandezza delle parti, quella consigliata dalla docente, usando un righello che aveva nella borsa per mantenersi sui 1.5cm, per poi aggiungerli subito nel calderone dove l'acqua ormai si era scaldata.
    «Fiuuuu...non siamo ancora esplosi.» - disse, mentre girava in sento antiorario, piano, compiendo il giro completo, come se stesse accarezzando le molecole del liquido «1. 2. 3. 4.» - contò le volte, quindi prese l'acqua distillata e si calò a guardare le tacche del calderone, mentre piano la versava e stava attenta a non superare la tacca del litro «FATTO!» - pigolò, quasi entusiasta che non ci fossero ancora danni.
    Quindi mise il timer sul suo orologio digitale, calcolando i 15 minuti necessari. Nel frattempo «Ok... e ora...» - spiò nuovamente i suoi compagni, questa volta si alzò sulle punte per spiare verso Aidan. Ah. Doveva spremere quei cosi. Prese il bicchiere graduato di vetro, quindi si munì di guanti protettivi, occhiali protettivi e visiera protettiva (?) e armata di pinse si sarebbe avvicinata ai bozzi «Fate i bravi, eh...» - momorò come se la pianta potesse sentirla, quindi posizionò il becher in maniera tale che lo schizzo sarebbe scivolato dentro il recipiente e «Schiaccio!» - fu un po' il suo personale via, nel schiacciare il bubboncino. Vedeva scendere il pus «Bleah... questa cosa è disgustosa...» - commentò a mezzavoce non riuscendo a star un secondo zitta. Quindi passò al secondo bozzo, e avrebbe continuato così, fin quando non avrebbe avuto circa 5 grammi di quella robaccia, per poi posizionarlo al lato.
    L'aloe sembrava molto meno schifosa: Gyll la prese e scelse il coltello affilato ma non seghettato, così da cercare di imprimere alla foglia un taglio netto e pulito, mentre tentava di tagliarne tutta la sua lunghezza, quindi il gel sarebbe finito in un secondo contenitore e sarebbero stati pesati 10gr del gel.
    «Se le sanguisughe mi saltano addosso, come farò...» - piagnucolò spiando le creature. Con delle pinze pulite cercò di giungere al primo esserino, per poi poggiarlo su un piatto lì vicino, quindi e prese il secondo e lo mise accanto all'altra.
    Attese qualche minuto, riprendendo fiato come se stesse facendo delle cose troppo difficili e «TIC TIC TIC» - il suo orologio suonò.
    «Uh.» - prese una delle sanguisughe con le pinze e la mise nell'acqua, quindi afferrò il mestolo e girò in senso orario per 5 minuti, mentre gli occhi fissavano lo scorrere del tempo sull'apparecchio al polso, poi aggiunse anche la seconda, con lo stesso procedimento di mescolanza (?) «Che puzza...» - si lamentò, storcendo il naso. Se avesse fatto tutto bene, la pozione sarebbe diventata arancione mentre mescolava l'ultima sanguisuga.
    Mancava il brufolo schiacciato, che aggiunse, quindi sistemò altri 7 minuti del timer e «OH MAMMA CHE PAURA.» - la voce di Thomas la fece sobbalzare, concentrata com'era a non far esplodere niente «Non dovrebbe esplodere niente, ma credimi, dopo questa pozione dovrai offrirmi molto più di sette minuti in paradiso. Sempre se non esplodiamo...» - quindi gli fece una linguaccia e prese il contenitore che avrebbe dovuto riempire con la salamoia «Dove pensi siano 1/3?» - domandò perplessa, certa dell'aiuto del concasato, mentre si avvicinava al suo tavolo di lavoro.
    Successivamente a questo, quindi, avrebbe riempito il contenitore con la salamoia fin dove Thomas avrebbe indicato. Una volta suonato il tic dell'orologio, avrebbe versato il gel di Aloe nel calderone e per sei volte in senso orario avrebbe girato quel mestolo con energia, poi la bacchetta si sarebbe mossa in senso circolare per tre volte sopra il calderone e se non fosse esplosa avrebbe proceduto a versare, con un coppino, i restanti 2/3 del preparato giallo (qualora fosse andata bene) nella boccetta con la salamoia, prima di chiuderla con cura, affinchè non fosse inutilizzabile.
    «Per Merlino, che fatica.» - si lasciò cadere sulla sedia, sfinita «Aidan, la tua pozione come va?» - domandò, spiando il dioptase davanti a sé.
    «Comunque, Thomas, sembri un secchione quando fai queste domande così complicate.» - il volto di Gyll era vestito da un sorrisone enorme, a dimostrazione che stesse scherzando, giusto per prendere in giro il concasato, senza alcuna cattiveria.
    Gyll McKenzy

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    Non puoi attraversare la vita, cercando di non farti male.
    "
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    2° Lezione Biennio__POZIONI
    Argomento lezione:
    Essenza di Purvincolo

    k5mWRWv

    Per tutto il tempo che gli studenti avevano impiegato per replicare la pozione da lei appena mostrata, il cui procedimento era rimasto scritto apposta sulla lavagna, Airwen aveva osservato con attenzione, sia per curiosità su come si approcciavano i singoli alunni nel momento in cui dovevano crearla loro e possibilmente da soli, sia per controllare che nessuno si facesse male con gli strumenti in dotazione o con gli ingredienti che richiedevano più attenzione come il Bubotubero e le sanguisughe.
    Aveva aiutato chi le aveva chiesto una mano o espresso dubbi come Addison e aveva confermato a Thomas che poteva passare nel suo ufficio per le delucidazione sul programma. Di quest'ultimo aveva anche risposto alle curiosità, verso fine lezione, mentre con gli occhi continuava a tener d'occhio chi ancora non aveva concluso:
    << Sono costretta a dissentire le voci che hai sentito. La foglia dell'Aloe non è molto utile, forse come concime, non è minimamente paragonabile al gel e alle sue numerosi proprietà.
    Stessa cosa per le tremoline, sono vermi di fango utili per la pesca, ma non hanno la saliva anticoagulante, antinfiammatoria e anestetizzante, sarebbero inutili se non addirittura compromettenti.>>

    Quando tutti ebbero finito, mentre gli ultimi ripulivano i propri piani da lavoro, la professoressa fece una valutazione generale di come erano andati.
    << Allora... Direi che ve la siete cavata, chi più e chi meno.>>
    Alla fine la classe si era mostrata abbastanza allo stesso livello, era rimasta un poco interdetta e dubbiosa, su chi aveva commesso molti errori anche banali durante la procedura... considerato si trattasse di una pozione vista anche ad Hogwarts, si aspettava risultati migliori e tutti buoni, invece di un accettabile.
    Forse per distrazione? O per poco interesse nella materia?
    Due o tre, per fortuna avevano letteralmente brillato.
    Con un gran sorriso, un'espressione di piena soddisfazione e orgoglio, guardò prima Elisabetta e poi Howard, meritavano dei complimenti ufficiali: << Voglio complimentarmi con la signorina Law e il signorino Van Leeuwen per il meraviglioso lavoro svolto. Avete mostrato attenzione, precisione e anche iniziativa... - lo sguardò tornò sulla ragazza ricciolina - ...era la prima volta che vedevo spremere un bozzo di bubotubero con tanta delicatezza cara Elisabetta, soffiarci per scaldare la zona e parlargli dolcemente sono state delle buone pensate. Howard, anche questa volta ti sei mostrato meritevole della mia stima. Continua così, hai la stoffa per diventare un bravo pozionista se mai ne sentirai la vocazione.>>
    Si rivolse poi anche a Gyll, il sorriso meno luminoso: << Brava anche la signorina McKenzy, anche se ha avuto bisogno di un aiutino da parte del suo compagno di banco. - ridacchio per poi continuare, sta volta con un tono più serio - Ma TI PREGO, NON infilare più le mani dentro i contenitori degli ingredienti. Non solo corri il rischio che contengano sostanze che ti danno reazioni allergiche, ma non è igienico, inoltre li contamini, diventando inutili o addirittura nocivi... soprattutto se non ti lavi le mani prima e dopo.>> questa volta il tono era più sul preoccupato, non la stava certo sgridando, voleva solo farle capire che il suo gesto poteva rovinarle la pozione, ma soprattutto metterla in pericolo.
    << Ahimè ho notato alcuni errori purtroppo commessi da più persone che ora vi andrò a spiegare così ché non li ricommetterete.
    Per prima cosa state sempre attenti agli ingredienti che dovete aggiungere nel giusto quantitativo oltre a sceglierli bene: un tentacolo vecchio o non ancora matura può depotenziare la vostra pozione, mentre aggiungere i grammi sbagliati di pus di bubotubero la rende addirittura pericolosa. Mi rivolgo soprattutto ad Addison, per tua fortuna stava guardando quando aggiungevi il pus quindi ho potuto confermarti che erano 5 grammi, ma è necessario che te come altri prestiate più attenzioni alle quantità di ingredienti così pericolosi.>>
    il suo sguardo passò da un lato dell'aula fino a quello opposto, chi non era stato troppo attento ai dosaggi lo sapeva bene e i suoi occhi si fermarono soprattutto su di loro.
    << Abbiamo altre disattenzioni che rischiano di compromettere la riuscita di una pozione... Quando ci sono dei tempi di attesa da rispettare, e ancora ingredienti da lavorare, non state ad aspettare per poi fare tutto all'ultimo, di fretta e magari male, perchè un componente stracotto o bruciato, non in questo caso per fortuna, può rilasciare tossine che alterano gli effetti.>> controllò che tutti la stessero ascoltando, proprio per non ripetere gli errori e rischiare che la prossima pozione potesse portare danni gravi.
    << Altro errore che per fortuna, in questo caso, non è stato incisivo nella riuscita finale è l'aggiunta dell'acqua fino ad arrivare ad 1 litro. Se avevo 750 mL, la matematica vi dice che ad 1 L ne mancano 250 mL, ma voi nel calderone avete aggiunto anche 4 tentacoli di purvincolo, alzandone il livello, quindi se versate l'acqua calcolata, andate a superare il litro richiesto. In questo caso, anche avere un dito in più di acqua - normale come da me usata, non distillata - avendo aggiunto un ingrediente non tanto voluminoso, non da problemi, ma in situazioni diverse andate a diluire troppo il composto, oltre a raffreddarlo.>>
    La sua voce era stata pratica, ne alterata, ne arrabbiata con chi aveva sbagliato, ma la voce era ferma e chiara.
    Infondo erano ad Hidestone proprio per imparare e lei era ben disposta ad aiutarli se avessero avuto bisogno di una lezione o spiegazione in più.
    << Perfetto. La lezione per oggi è finita. Alla lavagna troverete i compiti per la prossima volta.
    Se avete domande, venite pure nel mio ufficio, sono sempre disponibile a rispondere ad ogni vostro dubbio.>>


    Docente: AIRWEN O'NEILL
    Outfit: QUI
    code role © Akicch; - NON COPIARE - WANT YOUR OWN? GET IT


    Benvenuti alla 2° lezione di Pozioni del Biennio!
    Come libro di testo, considerate "Mille Pozioni per Mille Utilizzi", ma potete trovare la pozione anche nel "Compendio delle Pozioni" da me scritto e modificato per esser unico e personalizzato apposta per questo forum.
    Trovate la

    N. POSTI BANCO assegnati:

    CIARAN A1
    ELISABETH A2
    AIBILEEN A3
    HOWARD A4

    HARRY B6
    AIDAN B7
    ELISABETTA B8

    BENJAMIN C10
    GYLL C11
    THOMAS C12

    ADAMAS D16
    ADDISON D15

    Vi chiedo un mini-riassunto, anche schematico, sotto spoiler o nel role code, ma ben distinto dal testo ONGdr, così da aiutarmi quando andrò a scrivere la mia risposta inserendo tutti.

    CRITERI di VALUTAZIONE
    - Impegno nella stesura dei post
    - Partecipazione con domande e interventi nella Parte Teorica
    - Descrizione della lavorazione degli ingredienti ed esecuzione della pozione nella Parte Pratica
    - Se mancano o sono stati sbagliati del passaggi nella preparazione
    - Utilizzo di tecniche e oggetti per favorire la creazione della pozione
    - Coinvolgimento durante la lezione

    Punti massimi assegnabili: 20 Tot.
    RANGE di Punti assegnati nelle 3 parti della lezione:
    0-3: Entrata
    0-5: Parte TEORICA
    0-12: Parte PRATICA = 0-3 Scarso | 4-6 Accettabile | 7-9 Buono | 10-12 Perfetto

    PREMIO: 1 fiala monouso della pozione creata

    PuntiVotoEXP
    20E2PP+6EXP
    19E2PP+4EXP
    18E2PP+2EXP
    17O2PP+1EXP
    16O2PP
    15O1PP+12EXP
    14O1PP+9EXP
    13A1PP+6EXP
    12A1PP+3EXP
    11A1PP
    8-10S12EXP
    5-7D9EXP
    2-4Texp per i post
    0-1NCexp per i post


    I VOTI ottenibili sono:
    ♦ Eccezionale
    ♦ Oltre ogni misura
    ♦ Accettabile
    ♦ Non accettabile
    ♦ Scadente
    ♦ Desolante
    ♦ Troll

    N.B. I PP ottenibili dalla lezione di POZIONI possono esser assegnati solo a Resistenza & Destrezza

    I punti vinti dai singoli studenti vanno sommati tra loro per casata.
    Per impedire che il diverso numero di alunni delle varie casate penalizzi quelle con pochi individui presenti a lezione, si applica una correzione del punteggio: le casate con meno ragazzi vedranno aggiungersi 11punti casata extra per ogni studente in meno rispetto alla casata più numerosa della lezione.

    PUNTI ASSEGNATI
    (arrotondati per Eccesso)



    - BLACK OPAL
    [Harry] 2 + 3 + 9.5 = 14.5 -> 15 >> O | 1 Res +2 Exp
    [Thomas] 3 + 3 + 7 = 13 >> A | 1 Res+ 6 Exp
    [Ciàran] 3 + 3 + 11 = 17 >> O | 1 Res + 1 Des +1 Exp
    [Gyll] 1.5 + 2 + 12 = 15.5 -> 16 >> O | 1 Res +1 Des
    [Elisabeth] 2 + 0 + 0 = 2(11) >> T | 2 exp

    - AMETRIN
    [Aibileen] 3 + 3 + 10.5 = 16.5 -> 17 >> O | 1 Res +1 Des +1 Exp
    [Benjamin] 3 + 4 + 11 = 18 >> E | 1 Res +1 Des + 2 Exp
    [Addison] 2 + 2 + 7 = 11 >> A | 1 Res
    [Adamas] 2 + 3 + 6.5 = 11.5 -> 12 >> A | +1 Res +2 Exp
    1 Assente = 11

    - DIOPTASE
    [Howard] 2 + 5 + 12 = 19 >> E | 1 Res +1 Des + 4 Exp
    [Aidan] 2 + 1.5 + 10 = 13.5 -> 14 >> O | 1 Res + 9 Exp
    [Elisabetta] 3 + 5 + 12 = 20 >> E | 1 Res +1 Des + 6 Exp
    2 Assenti _ 11x2 = 22

    Se desiderate chiarimenti sul motivo delle valutazioni, scrivetemi pure un MP o su Telegram

    PUNTI CASATA

    BLACK OPAL: 72
    AMETRIN: 69
    DIOPTASE: 75



    Edited by Alexander Olwen - 4/5/2021, 22:32
     
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37 replies since 4/4/2021, 01:25   1283 views
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