Lezione Triennio - Dicembre 2020/21

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    Samuel Black
    Docente di Alchimia

    Nell'aula di alchimia risuonava la voce di Alba, che si esibiva come un angelo dalle profondità dell'aula, in quel lontano dipinto animato.
    Samuel Black fluttuava in forma umana su e giù per la stanza, gli occhi chiusi e soddisfatti persi in quel canto da paradiso. Il maglioncino e i jeans neri perfettamente aderenti al corpo snello, mentre le scarpe di pelle erano così lucide da poter accecare qualcuno con i riflessi del caldo sole di quella giornata autunnale.
    -Certo che tu essere proprio strano-
    -Oh e finiscila Rubin, tappati la bocca con i tuoi tesori e soffocatici-
    -Tu sapere bene che io non potere respirare razza di mmmm!-
    -Inizia ad essere seccante il doverti tappare la bocca ad ogni inizio lezione Ah eccoli!-
    I primi studenti iniziarono a varcare l'animato arco d'ingresso e ad entrare nell'aula, ma, mentre Alba iniziò a diminuire con gradualità il proprio tono di voce, Samuel non pensò all'etichetta e rimase lì sopra a galleggiare sopra le teste dei suoi ragazzi.
    -Buongiorno ragazzi! Vi chiederete perché io stia volando sopra le vostre teste in forma umana. Bhè oggi ho un terribile mal di schiena e mentre aspetto che le pasticche di Mave facciano effetto è molto meglio per me ridurre al minimo il fastidioso confronto con la gravità.-
    Il vicepreside era sempre stato un eccentrico ed era bene tenerlo sempre a mente.
    -Vedete quelle porte?- Con la bacchetta indicò quattro porte di legno che stavano magicamente emergendo dalle scaffalature laterali -Quelle contengono le vostre prove di oggi, ma andiamo con ordine.-
    Un colpo di catalizzatore e dalla cattedra dei fogli volarono sui grandi banchi di pietra, uno per alunno. -Vi prego di scrivere quale sia l'elemento, nell'arte alchemico-trasfigurativa riguardante l'ottenimento e la mutazione degli animali, più rilevante e cruciale. Contestualizzando e dando un effettiva spiegazione.-
    Il fluttuante e quasi immobilizzato professore sorrise. -Si, come avrete capito, il punto focale di questa lezione sono gli animali, ma vedremo più avanti la specifica branca dell'alchimia-trasfigurativa animale che andremo ad approfondire.- Sorrise ancor di più -Curiosi?-
    Se c'era una cosa che amava e gli metteva il buon umore era fare lezione, ma ogni tanto doveva, anche qui, dimostrare un po' di quella "sobrietà" che in passato aveva tanto odiato. -Ma ora hop, hop, fate lavorare i vostri cervelli e producete!-
    In tutto ciò Nig osservava, caustico come sempre, la scena, Rubin saltellava da una gabbia all'altra sfamando gli animali resi muti come lo era stato reso lui e Alba cheaveva cominciato a pettinare i suoi lunghi capelli biondi con una spazzola d'orata.
    La luce di quel mattino soleggiato entrava dalle enormi finestre all'inizio della stanza, dietro la cattedra, dalle quali era possibile intravedere le nebbie eterne del Labirinto scolastico.

    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato1" Scheda | Stat.
    by Lance



    Allora bella gente! Benvenuti alla primissima lezione del triennio di Arti Alchemico-Trasfigurative!
    In On-Game è Lunedì 7 Dicembre e sono le 9:15 del mattino, avete finito la lezione di Rune da 15 minuti. Qui potrete trovare il calendario completo delle lezioni.
    Giocatevi l'entrata come più credete: potete soffermarvi sull'arco d'ingresso un po' di più, chiacchierare, guardarvi intorno , cercare di chiamare un Rubin muto che intanto saltella qua e là per gli armadi, osservare Nig, interagire col professore o con Alba che canta sempre più piano ed infine inizia a pettinarsi. Ricordatevi del professore che vi galleggia sopra la testa e del compito che vi ha dato
    Vi consiglio caldamente di leggervi la descrizione completa dell'aula.
    Ricordo che qui è possibile trovare il manuale di alchimia.
    Ogni mio post sarà seguito da uno specchietto riassuntivo come questo in cui sarà anche segnata la data di scadenza.
    Vi richiedo, come se fosse una quest, di fare un piccolo spoiler riassuntivo alla fine di ogni vostro post. Basta che contenga, in modo molto schematico, le principali azioni fatte dai vostri pg.

    Criteri di valutazione:
    1) lunghezza minima dei post: Come da regolamento del forum riterrò validi unicamente i post da 300 parole in su. Cioè, potete farli benissimo, ma saranno valutati con zero punti.
    2) coerenza: Con il vostro pg, con l'ambientazione e soprattutto con i miei post. (LEGGETELI BENE E SE CI SONO DUBBI SCRIVETEMI)
    3) correttezza: soprattutto grammaticale ma anche nei confronti della divinità tempo. Si devono seguire i limiti temporali che porrò.
    4) originalità: stupite me e Sam e sarete premiati. ( anche con qualche abbraccione, solo da parte mia però)

    Scadenza 10 Dicembre alle 22:00
    Detto ciò divertitevi e per qualsiasi cosa non esitate a contattarmi qui per mp oppure su telegram
     
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    Blake Barnes
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    Si rendevano minimamente conto che fare prima Rune e poi Alchimia voleva dire mandare uno studente allo sfinimento? Cioè, si rendevano minimamente conto che tutto quello non era pensabile? Ma chi diavolo li aveva fatti gli orari e come gli era venuto in mente di mettere due materie così impegnative una dietro l'altra? Sbuffò ed arrivò all'aula di trasfigurazione con il manuale tra le mani, il magifonino nell'altra mano e con due occhi vispi. Il professor Black era una delle persone più assurde che aveva mai incontrato e quando entrò si guardò introno facendo un piccolo inchino con il capo verso Alba, poi una smorfia verso rubic o come diavolo si chiamava e poi guardò il professore volteggiare ed alla sua affermazione: se vi state chiedendo...Blake ridacchiò.Sinceramente, professore, credo che dopo tre anni che la conosco non mi faccio più neanche domande sul come e del perchè dei fa qualcosa! E più sincero di così si moriva. Posò le sue cose al primo banco e posò il manuale aprendolo ad una pagina a caso. Le fa male la schiena e quindi fluttua? Insomma... non dovrebbe stare a riposo su di una sedia proprio perchè le fa male la schiena? Chiese poi scuotendo il capo mettendo il blocco al magifonino che ripose in tasca. CHissà Jesse che fine aveva fatto. Lui seguiva quella lezione? Oddio che confusione che aveva in testa! Da quando aveva scelto di cambiare percorso era davvero qualcosa di confusionario, e già la mente di Blake era veramente poco chiara sulla scuola. Quando indicò le porte le guardò attentamente ed i suoi occhi brillavano ecco, le cose pratiche gli piacevano molto di più, ma quando ritrattòl dicendo che dovevano andare con ordine e chiese un elemento e bla bla bla, Blake lo guardò e roteò gli occhi. Ma andiamo prof, non possiamo cominciare dalle cose pratiche? Sono due anni che studiamo alchimia! Come se due anni di studio potessero davvero bastare per padroneggiare quella materia. Comunque, alla fine, prese il manuale e cercò almeno quell'argomento. Tornò a guardare il suo professore. Trasfiguraremo un animale? Lo faremo diventare qualcos'altro? Non si fanno male quando facciamo queste cose?La risposta al "curiosi" era abbondantemente soddisfatta. Si era curioso come non mai ma era curioso della parte pratica e non certamente di quella teorica. Sbuffò leggermente e poi si mise a scrivere quello che doveva. Sirciò dal suo compagno di banco, e poi tornò sulla sua pergamena. non che BLake fosse una persona che copiava, ma veramente tutte quelle cose non gli piacevano, scrivere, documentarsi... che certo, era cosciente del fatto che la teoria era la base della pratica, ma che palle!Guardò un pò il soffitto, si soffermò ancora verso gli archi e tornò a guardare il suo professore fluttuante. Perchè le fa male la schiena? Chiese curioso e posando la penna sul foglio ancora completamente bianco. Poi fece un altro respiro profondo e si mise di nuovo sul foglio. Ecco, forse aveva trovato una soluzione, e l'aveva trovata guardando attentamente il vuoto e mangiucchiando la fine della penna. Si mise a scrivere e ne uscì un piccolo trafiletto:L'elemento riguardante l'ottenimento e la mutazione degli animali, o comunque di un essere vivente, è sicuramente la vitalità.
    Per vitalità intendiamo sia l'aggressività, ed in questo caso ci si riferisce agli animali, che la volontà di non essere bersagliato da un determinato incanto ed in quest'ultimo caso si fa specifico ed esclusivo riferimento agli umani,
    Sappiamo per cetto che più un animale è selvaggio e quindi non addomesticato, o per natura sua natura e caratteristica naturale si prensenta come violento ed indipendente, più il fattore di Opposizione all'incantesimo Alchemico-Trasfigurativo del bersaglio sarà da considerarsi elevato e quindi sarà maggiormente improbabile che l'incanto riesca.
    Era ovvio che aveva trovato qualcosa sul manuale, ed era anche altrettanto ovvio che aveva cercato, ed anche in maniera discreta nella prima parte del compito, di riformulare quanto scritto dallo stesso professore. Ma in fondo il ragionamento di Blake era facile: se ci danno un manuale, e ci fanno domande alle quali possiamo trovare una risposa dal manuale, perchè dobbiamo trovare un modo per far finta di saperle e non leggere o trascrivere quello che c'è sul manuale? Non faceva una piega no? Quandò finì il compito scrisse il suo nome sul foglio, la sua casata e la data e si alzò per portarlo sulla cattedra. Quindi adesso come procediamo? Certo Blake, come se fosse una lezione privata, comportati come se fossi l'unico nella stanza, in fondo perchè curarsi davvero di una classe intera quando c'era lui presente? Cavolo. Sempre il solito!
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    Jessica Whitemore
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    Odiava il lunedì proprio perché la settimana ricominciava implacabile con le sue lezioni fin troppo lunghe. Chi aveva pensato di mettere le lezioni fino al tardo pomeriggio, non era che un coglione. Le piacevano praticamente tutte le materie che faceva ed aveva trovato interessante anche la precedente lezione di Rune, Olwen riusciva a renderle interessanti e le piaceva anche alchimia, che avrebbe avuto di lì a poco, però da questo a mettere lezioni fino alle sei di sera, era davvero un reato. Scosse le spalle e si alzò dal proprio banco, salutando il docente e decidendo di fare una capatina in dormitorio per cambiare il materiale, visto che di certo non si portava dietro tutte le materie del giorno o sarebbe morta.
    Salì al piano designato ed entrò prima in sala comune e poi nella sua camera; buttò sul letto manuale e quaderno di Rune, dopodiché cercò quello di Alchimia nella sua libreria che, per fortuna, teneva talmente tanto ordinata, da permetterle di trovare subito ciò che stava cercando. Sorrise afferrando il dorso del volume in questione e lo buttò dentro la borsa insieme ad un quaderno per ogni evenienza e qualche penna, poi chiuse il tutto e salutò Pantera che comunque non badò molto a lei, troppo intento a sonnecchiare ai piedi del suo letto. Sorrise nuovamente ed uscì di fretta, visto che un quarto d'ora era davvero poco per fare tutto ed il suo tempo era quasi finito.
    Camminò a passo spedito verso l'aula di Alchimia-trasfigurativa, percorrendo i corridoi come se li conoscesse alla stregua di casa sua -cosa, in effetti, proprio vera- ed arrivò abbastanza in breve tempo, riuscendo a non sforare con l'orario di inizio della lezione. Superò l'arco a tutto sesto senza badarci troppo. Lo trovava come sempre affascinante, ma lo aveva studiato così tante volte, in quei due anni e mezzo, che ne conosceva ogni millimetro. Lezione dopo lezione, si era soffermata a saggiarne la superficie, a studiarne il significato -per quanto potesse- e ad interrogarsi sui vari elementi che questo presentava. Non ebbe comunque tempo per fare o dire niente che, alzando appena lo sguardo, vide Samuel Black che svolazzava in un outfit discutibile. E, poco più in là, c'era Blake.
    Veramente, professore... le ricordo che noi abbiamo docenti come il professor De Long-Prèe, si figuri se ci chiediamo una cosa del genere... a proposito, si è trasformato in lui, oggi? Domandò, indicando i suoi vestiti con il mento, sorridendo appena. Non voleva certo denigrare Andrè, anzi, lo stimava molto. Lo trovava solo molto originare ed eccentrico, per certi versi.
    Sono d'accordo con Blake aggiunse poco dopo, sentendo le sue parole, essendo entrata poco dopo di lui. Oppure avrebbe dovuto rimanere a letto, prendersi un permesso... insomma, la Burke non sarà così schiavista, no? Domandò, sebbene avesse i suoi seri dubbi in merito. Non stimava troppo Victoria ed era cosa nota, quindi temeva che avrebbe fatto lavorare i suoi docenti pure in punto di morte. Si sistemò la divisa, raddrizzando la spilla da prefetto che aveva appuntata sul petto e cercò un posto libero, capitando poi vicino a Blake. Si sistemò da un lato, non lo avrebbe certo privato della compagnia di Jesse, visto che ogni fila di banchi di pietra, ne aveva tre.
    Alle sue parole, alzò lo sguardo verso le porte e sorrise. Chissà cosa ci avrebbero trovato dentro e che prova avrebbero dovuto affrontare; adorava quella particolarità di Hidenstone che ad Hogwarts non aveva riscontrato: non c'era una lezione che fosse una, ad essere prettamente teorica e questo le piaceva davvero. La staticità la reggeva fino ad un certo punto, ma la dinamicità era un qualcosa molto di più nelle sue corde. Così come la poca disciplina, era già tanto se si era messa la divisa, essendo prefetta.
    E ti pareva che non ci fosse la fregatura! Commentò, scuotendo la testa, quando vide i fogli volare sui banchi. Posò le mani avanti a sé dopo aver estratto la penna e sospirò. Fortunatamente studiava sempre, quindi sperava di essere preparata anche quella volta, qualsiasi cosa volesse il professore.
    Forse dovremo avere a che fare con qualche animale selvatico e pericoloso e per fermarlo, dovremo trasformarlo in qualcosa di innocuo. Tentò, dopo aver ascoltato le parole di Barnes. Tanto dopo la prova di Ensor, niente può essere più pericoloso. Rabbrividì nel pensare a quella volta, anche se era stata una prova piuttosto affascinante e che aveva messo i ragazzi davvero alla prova come non succedeva da un po'.
    Comunque sì, io sono curiosa. Non vedo l'ora di sapere cos'abbia inventato quest'oggi per noi. Quelle porte mettono curiosità al punto giusto, mi ricorda quegli indovinelli o giochi babbani dove devi riconoscere la porta giusta, altrimenti rischi di fare una brutta fine. Aggiunse, giocherellando con la propria penna, prima di mettersi davvero all'opera.
    Lanciò solo uno sguardo al labirinto al di là delle grandi finestre, prima di spostare il suo sguardo opale verso Rubin. Che cos'ha? Chiese a Samuel, indicando il diavoletto. Di solito è più loquace. Ha imparato a stare al suo posto? Che poi, lei era proprio l'ultima a dover parlare, tuttavia non sapeva che a silenziarlo fosse stato il prof, quindi quella era l'unica spiegazione che le era venuta in mente. Si girò a salutare Alba con un cenno della mano, poi tornò seria sul proprio foglio, fermando la penna che stava roteando tra le sue dita ed iniziando a scrivere, sperando di soddisfare appieno la richiesta dell'uomo.
    In questo campo, l'elemento più cruciale è sicuramente la vitalità dell'obiettivo e da ciò dipenderà il Fattore di Opposizione. Nello specifico caso degli animali, per "vitalità", si intende l'aggressività dell'animale che renderà più difficile bersagliarlo con un dato incanto alchemico-trasfigurativo. Ciò dipende da molti fattori: meno l'animale è addomesticato, più è pericoloso e più violento per natura, più il Fattore di Opposizione all'incanto, sarà alto e quindi più difficile sarà che riesca, innalzando di molto le probabilità di fallire. Per fare un esempio, a mio parere, sarà certamente più facile agire con un tenero coniglietto, piuttosto che con un agguerrito leone. Quindi più sono elevate la bravura e le capacità del mago, più sarà facile agire. Mise il punto, posando la penna e riflettendo poi con quanto scritto, sollevando la mano ad un certo punto. Ho una domanda: possono rientrare nella categoria animali anche tutte quelle creature che hanno sembianze tali? Come per esempio il basilisco, l'occamy, il chocobo e via dicendo... che tecnicamente sarebbero animali anche quelli e, in tal caso, il livello di riuscita di questi incanti dipenderebbe anche da quante X ha la creatura. Sbaglio? Si fermò, aspettando una risposta dal professore, mettendo intanto il suo nome sul compito ed annuendo alla domanda di Blake, anche lei decisa a sapere cosa avrebbero dovuto fare, adesso.
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    Jesse A. Lighthouse | Prefetto Black Opal
    Non era stato un buon risveglio quel lunedì: per i suoi standard si era alzato fin tardi (solo le sei del mattino, roba da natale!) e sicuramente la combo rune+alchimia non aveva aiutato, sicché, nell'avvicinarsi all'arco che segnava l'ingresso all'aula di alchimia, si trovò ancora una volta a sbadigliare.
    'Che sonno...' si era perso per andare in bagno tra un'ora e l'altra e nel messaggiare con Adamas si era un po' attardato, entrando di fatto in aula quasi per ultimo 'Uff, ora come ora mi servirebbe Adamas nudo per svegliarmi: l'anno scorso Joshua mi avrebbe rimesso in riga in tre secondi... fin troppo spesso' si trovava lui a riflettere, un po' perso nel suo mondo, tanto da non rendersi conto dell'elefante nella stanza.
    "PROFESSORE!" ok che era stupido e tonto, ma c'era un limite anche per lui, sicché sobbalzò all'udire il docente, indicandolo atterrito e un po' confuso.
    Lo fissò un poco, non sapendo cosa pensare, poi, purtroppo, parlò "Maaaa... se cade poi sta peggio...?" fece lui notare, scivolando poi accanto all'uomo di cui era fodero e salutando la donna che era fodero di tutta la popolazione maschile accademica.
    "Ma il prof lo sa che non ha vent'anni e che se cade poi si rompe il femore e muore entro un anno?" disse lui, sciorinando qualche nozione medica appresa Dio sapeva solo dove.
    Il docente era quasi divertente sospeso in aria, per quanto Jesse, in fondo, fosse in ansia per lui, fin troppo abituata a gente suicida, sicché fu sollevato dell'inizio della lezione.
    Per due secondi circa "Zitto Blake, che con tutti i punti che abbiamo perso con Ensor dobbiamo riprenderci" sibilò all'amico, dandogli una gomitata, nel mentre stava lentamente morendo dentro a sua volta, del resto, a chi piacevano i compiti, nel primo post di prima mattina?
    Fu quindi con un misto di disperazione e rassegnazione che si approcciò al testo, ben sapendo che, come sempre, avrebbe dovuto mettercela tutta 'O mi dà T...' si disse infatti lui, scrutando le porte davanti a lui 'Però uh, dai, poi animali... sì insomma, piacevano un sacco a Dean... e a me Dean piaceva... e mi piacciono gli animali... ne ho ben due... e poi sono il parabatai di Erik quindi gli animali mi piacciono un sacco!'
    La mente di Jesse sapeva essere molto creativa e laterale, nei suoi deliri, specialmente con Rubin che saltellava tra le gabbie, ma il compito non si sarebbe scritto da solo, sicché, mordendosi lievemente il labbro inferiore per la concentrazione, iniziò a buttar giù qualcosa.
    Ed evitiamo battute su Adamas che anche basta (?).

    L'elemento cruciale quando si approccia una trasfigurazione animale è il ricordarsi che, come dice il nome, hanno un'anima.
    Aldilà delle molte definizioni e teorie riguardo l'anima, è ormai comprovato che la vitalità del bersaglio da trasfigurare è fondamentale, perché maggiore essa è, maggiore potrà essere l'opposizione che farà alla magia trasfigurativa, complicando anche di molto la riuscita e compromettendone anche l'esito.
    Nel trasfigurare un animale è quindi necessario stimarne il fattore di opposizione, sulla base di alcuni parametri, tra cui: il suo essere domestico, il suo stato emotivo, il rapporto che ha con il mago e la sua taglia
    , Una creatura magica selvatica sarà immensamente più difficile da trasfigurare di un topolino, per esempio, ma anche proprio il rapporto con il mago può essere cruciale: un animale che si fida, opporrà molta meno resistenza, quindi investire un po' di tempo, prima di una trasfigurazione, in questo senso può essere molto utile, anche proprio per la sicurezza dell'animale.
    In ultima analisi quindi, forse la vera particolarità della trasfigurazione animale è che necessita che il mago si concentri tantissimo sia sulla forma di partenza, sia su quella che si vuole ottenere.

    Concluso di scrivere, il giovane si stiracchiò e poi rimase a fissare le porte, cercando in ogni modo di non osservare lo scritto, certo che sennò lo avrebbe tormentato fino al ritiro.
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    Samuel Black
    Docente di Alchimia
    La mano libera dalla bacchetta saltò al volto con la stessa aria stupefatta che potrebbe avere una ragazza di uomini e donne quando le fottono il tronista.
    -Ho lo stesso stile del professor De long-prée? Si vede che è un uomo di classe, anche se non ricordo di averlo mai visto in jeans, maglioncino e scarpe di pelle.-
    Poi l'attenzione virò da Jessica a Blake.
    -Ma questo è un male Blake! Se non ti fai più domande la tua curiosità appassirà e diventerai un ominide triste e noioso!-
    Manco passato il secondo, il volto si fece serio e la bacchetta agitata verso il banco in prima fila -Buongiorno anche a te e prendi pure posto senza perdere altro tempo.-
    Ma Blake tornò all'attacco. Un testimonio che quanto detto poco prima dal ragazzo era più una frase fatta che una reale prova della sua mancanza di curiosità.
    -Oggi basta il mal di schiena a mettere a serio rischio la mia pazienza- si morsicchiò il labbro -Dai Samuel ce la puoi fare a gestirlo, lo hai fatto per due anni ed in situazioni ben peggiori.-
    Ad ogni modo la curiosità di Blake sembrava bella carica quella mattina.
    -Altro che ominide triste e noioso, qualcuno lo fermi!- Ma Samuel non aveva controllo sulla propria parlantina, tanto "amata" da Jesse; era assai difficile che il professore d'alchimia impedisse a un proprio studente di porre una domanda.
    D'altronde era lì per coltivare la loro curiosità e abilità
    -Jessica, Blake, è molto più importante la vostra istruzione che la mia salute e poi no Jesse, no. Non cadrò. Forse non ti fidi delle mie abilità in quanto mago?- malgrado l'inizio raggiante ora era emerso il vero stato d'animo del professor Black quella mattina. Non bisognava farlo incazzare e Blake, come al suo solito, era lì lì dal farlo.
    Proprio su di lui gli occhi divennero fessure di fuoco -Per studiare abbastanza l'alchimia ti servirebbero due vite caro il mio signor Barnes, ma, sfortunatamente, noi abbiamo a disposizione solo 5 anni. Continuerò a spremere i vostri cervellini finché l'alchimia ve la sognerete pure.-
    Le labbra sottili tornarono a muoversi tutte contente, in un tentativo di mascherare il proprio malumore.
    - Per quanto riguarda il mal di schiena, Blake, da seduto il peso si concentra sul fondoschiena e su tutta la metà inferiore del torso, inoltre è facile inarcare quella superiore e non è proprio il massimo- mentre spiegava, la mano percorreva le parti della schiena interessate dal discorso, poi il professore, ancora disteso nell'aria, sorrise. -Da disteso la forza di gravità agisce in modo omogeneo su tutto il corpo e inoltre non si mette pressione a nessuna sua parte pervia di questa o quella posizione-
    Trottola Blake era assetato di conoscere. -Come mi son fatto male?-
    -Una piccola rimpatriata con un vecchio amico, abbiamo esagerato un po'-
    Al volto del professore sfuggì un ghigno divertito. Era da tanto che non vedeva Petr, ma certe cose sembra che tu non le possa mai cambiare. Il collega e amico Ceco era sempre il migliore in un duello da sbronzi.
    Batté le mani, come se fossero delle saracinesche; il discorso era chiuso e per fortuna. Pure questo umile player iniziava a faticare per star dietro alla lingua sciolta del professore.
    -Per quanto riguarda gli animali e il dolore che potrebbero provare ci arriveremo poi. Intanto concentratevi sui fogli che avete davanti.-
    Scosse piano la testa quando fu interpellato Rubin -No, no, figuriamoci se imparerà mai a stare al suo posto. L'ho mutato, cosa che potrei fare anche a voi quando riterrò più opportuno.- Il ghigno che gli era comparso sul volto si allargò ancor di più nel sentire Jessica parlare delle porte -Bhè chissà magari Ensor mi ha passato un po' di amore per voi e dietro quelle porte si nasconde un vampiro... Chi può dirlo? Proseguiamo con la lezione e poi lo scoprirete da voi!-
    Una volta che tutti ebbero finito di rispondere alla domanda data, Samuel agitò la bacchetta e i fogli che non erano stati portati alla cattedra ci svolazzarono sopra.

    -Bene, come già detto, cari i miei pilastri della conoscenza, l'argomento di oggi saranno gli animali. In particolare inizieremo ad addentrarci in una branca assai complessa e affascinante che approfondiremo man mano durante l'anno e che vedremo maggiormente, in tutte le sue sfaccettature, al quarto anno: l'evocazione.-
    La lingua di Samuel schioccò come un piccolo petardo -L'evocazione è la seconda delle macro-categoria alchemico-trasfigurative e insieme alla terza, l'evanescenza, è sicuramente la più difficile da eseguire. Infatti, finora, abbiamo usato incanti che ci obbligassero a fare uso di tutti e tre gli stadi alchemici: comprensione, scomposizione e ricomposizione, in modo da trasformare qualcosa in qualcos'altro. Con l'evocazione, invece, faremo uso solo di comprensione e ricomposizione.-
    La lingua inumidì le labbra sottili. -Ok, direte voi, abbiamo un passaggio in meno da fare, e su questo non ci piove, il problema è che comprensione e ricomposizione si faranno molto più difficili. Difatti dovrete focalizzarvi sulle molecole dell'aria e trasformarle in modo tale che vadano a formare un animale. La taglia dovrà essere piccola, quindi la bestiolina che evocherete non dovrà superare i 50 cm di lunghezza.-
    La lingua tornò sulle labbra sottili -In tutto questo dovrete tener conto del fattore di opposizione e fare mente locale su un simbolo astronomico che il professor Salvatore vi ha insegnato negli anni scorsi: quello di Marte.-
    La bacchetta si mosse e i gessetti delle due lavagne dell'aula disegnarono un simbolo specifico: marte.
    -Questo perché, per compiere l'incantesimo di evocazione animale, sarà necessario tracciare questo simbolo con la bacchetta. Marte, da sempre in relazione col selvaggio e la forza animale, dona infatti l'energia necessaria per trasfigurare l'aria e darle una forma e una vita.-
    Batté le mani.
    -Detto questo, ora alzatevi e avvicinatevi alle gabbie ai lati dell'aula.-
    All'inizio dell'aula, poco dopo la cattedra, sui muri vi erano poste le scaffalature contenenti le gabbie degli animali, a destra i piccoli rettili, a sinistra i piccoli mammiferi. Poi ai lati dell'ingresso vi erano due alte voliere e sull'altro lato ve ne erano altre due speculari a queste.
    -Scegliete un animale e dimostratemi che questi 2 anni di studio dell'alchimia son serviti a qualcosa. Analizzatelo al meglio delle vostre possibilità, con qualsiasi mezzo vogliate e cercate di crearvi una sua immagine mentale ben chiara. Dovrete proprio ricostruirlo nella vostra mente.-

    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato1" Scheda | Stat.
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    Allora bella gente!Ho amato le vostre entry e ora vediamo di andare avanti!

    On-Game è Lunedì 7 Dicembre e sono le 9:15 del mattino, avete finito la lezione di Rune da 15 minuti. Qui potrete trovare il calendario completo delle lezioni.

    Vi consiglio caldamente di leggervi la descrizione completa dell'aula.

    Ricordo che qui è possibile trovare il manuale di alchimia.

    Ogni mio post sarà seguito da uno specchietto riassuntivo come questo in cui sarà anche segnata la data di scadenza.
    Vi richiedo, come se fosse una quest, di fare un piccolo spoiler riassuntivo alla fine di ogni vostro post. Basta che contenga, in modo molto schematico, le principali azioni fatte dai vostri pg.

    Criteri di valutazione:
    1) lunghezza minima dei post: Come da regolamento del forum riterrò validi unicamente i post da 300 parole in su. Cioè, potete farli benissimo, ma saranno valutati con zero punti.
    2) coerenza: Con il vostro pg, con l'ambientazione e soprattutto con i miei post. (LEGGETELI BENE E SE CI SONO DUBBI SCRIVETEMI)
    3) correttezza: soprattutto grammaticale ma anche nei confronti della divinità tempo. Si devono seguire i limiti temporali che porrò.
    4) originalità: stupite me e Sam e sarete premiati. ( anche con qualche abbraccione, solo da parte mia però)

    Note generali:
    -Samuel risponde ad ogni interazione con lui fatta
    -Bacchetta un po' di gente qua e là
    -Fa il suo spiegone
    -Dovrete scegliere un animale di lunghezza massima di 50 cm e analizzarlo come riterrete più opportuno. Poi dovrete cercare di ricrearlo nella vostra mente.

    Scadenza 16 Dicembre alle 22:00
    Detto ciò divertitevi e per qualsiasi cosa non esitate a contattarmi qui per mp oppure su telegram
     
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    Non era a quello che mi riferivo... replicò al professor Black, stringendosi nelle spalle e guardandolo svolazzare come solo Hedwin al Paiolo sapeva fare. Tra tutti, non si sarebbe mai aspettata di trovare proprio lui in quelle condizioni, ma chi era lei per giudicare? Si limitò a porgere qualche domanda che, sicuramente, vedendolo sarebbe sorta spontanea a chiunque.
    Si andò poi a sedere vicino al biondo, ascoltando cos'altro avesse da dire il docente, sfoderando un'espressione scettica.
    Okay qualcuno è di cattivo umore. Sussurrò a Blake, guardando ora il docente, ora i fogli sopra il banco. Non aveva proprio voglia di un test, ma sembrava un must, in quell'Accademia, tanto che si teneva pronta in qualsiasi occasione, studiando costantemente qualsiasi materia, anche se a volte finiva a tarda sera ed andava a letto con le parole dei libri che le volteggiavano davanti, tuttavia quello in particolare non sembrava troppo complicato e non pareva richiedere uno studio particolarmente approfondito o forse era abbastanza preparata lei stessa, da rende il test semplice ai suoi occhi.
    Ecco appunto prof, non poteva starsene a letto? Domandò con quella che pareva genuina curiosità e non gran voglia di avere un'ora buca dove potersi rilassare da quel stressante percorso formativo, sebbene la settimana fosse iniziata giusto quel giorno. E comunque anche la sua salute è importante. Asserì. Se sta troppo male per insegnarci... chi spremerà i nostri giovani cervelli? Domandò, giocherellando con la penna ed ascoltando come l'uomo si fosse procurato quel mal di schiena.
    Forse è troppo vecchio per fare certe cose. Ma questo sicuramente non lo tradusse in parole poiché voleva evitarsi qualsiasi punizione o, peggio, che detraesse agli opali altri punti; avevano già dato abbastanza durante Difesa.
    Non sapeva se sorridere dell'ironia del docente, quindi si limitò a storcere la bocca, non aveva avuto una buona esperienza l'ultima volta. Lasciò quindi stare, limitandosi a scuotere la testa, quindi prese a scrivere, cercando di buttare giù qualcosa di sensato, attingendo alle proprie conoscenze. Non ci mise poi molto, a dir la verità, proprio perché non trovò la domanda particolarmente complessa, quindi posò la penna e rialzò la testa in attesa della spiegazione di cosa avrebbero dovuto fare adesso.
    Provò ad ascoltare la successiva spiegazioni ed effettivamente ci riuscì, ma dovette farsi uno schema su un foglio per seguire tutto ciò che disse, soprattutto quando mise in mezzo l'astronomia. Si posò contro lo schienale della sedia. Era così necessario mescolare l'alchimia all'astronomia? Come se non fosse già abbastanza difficile di suo. Sbuffò, alzandosi in piedi ed abbandonando appunti e schemi, dirigendosi dove l'uomo aveva indicato.
    Puntò un grazioso topolino bianco dalla lunga coda rosa e dagli occhietti vispi, per quanto fosse un roditore. Era abbastanza grande ma era certa che non superasse la lunghezza indicata, perciò decise che quello sarebbe stato il suo animale. O stata. Beh, in onore dei bei vecchi tempi, il tuo nome sarà Alfredo... bene, possiamo cominciare. Sollevò la bacchetta e sorrise. Prima di fare qualsiasi cosa, lo osservò per qualche minuto, imprimendosi in testa ogni sfumatura del suo sguardo, ogni singolo pelo che ricopriva il suo piccolo corpo, la lunghezza di quei baffetti neri e la particolare tonalità del nasino rosa. Voleva innanzitutto farsi un'idea generale ed iniziare a costruirsi un'immagine mentale dell'esserino, solo allora passò al proprio incantesimo. Detector. Disegnò in aria un quadrato in senso antiorario e concluse con una lieve stoccata nella direzione del topo, osservando stupita dei lacci color rosso sangue che dalla punta del catalizzatore, partivano nella sua direzione, andando ad avvolgerlo con delicatezza e senza fargli alcun male. I lacci sembravano delicati lembi di stoffa che girarono attorno alla creatura, quasi a voler trovare l'angolatura migliore per poterlo studiare. Se il suo tentativo avesse funzionato come doveva, sarebbe riuscita ad apprendere appieno la struttura di quel topo per poterla replicare al meglio nella propria mente. Avrebbe magari potuto apprendere il numero esatto di ossa e l'esatta quantità di sangue, così come apprenderne il peso specifico e magari, a fortuna, anche a lunghezza esatta della coda e dei denti, oltre che la loro forza ed il preciso posizionamento all'interno della bocca. Se si fosse concentrata, magari sarebbe riuscita anche a vedere quante cellule formassero il suo minuscolo corpicino. Doveva assicurarsi di conoscere il topo perfettamente per poterlo replicare senza sbagli nella sua testa. Infatti a quell'immagine iniziale che si era fatta solo osservandolo con i suoi occhi color opale, iniziò ad aggiungere tutti i particolari appresi da quella magia, cercando di ricreare un gemello di Alfredo nella propria testa, come se avesse preso tra le mani il topo e lo avesse importato nel proprio cervello. Era importante che ci riuscisse. Se tutto fosse andato secondo i piani, avrebbe mentalmente sovrapposto le nuove scoperte, con la bozza iniziale che si era fatta in testa. Sperava ora di essere in grado di proseguire con la prova pratica nel migliore dei modi.
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    Jesse A. Lighthouse | Prefetto Black Opal
    Jesse aveva domande sul Black svolazzante? Infinite, volendo, ma aveva imparato fosse importante non stuzzicar il can che dorme, del resto Samuel poteva toglier punti da un momento all'altro, o - peggio - iniziare a parlare, parlare e parlare, rendendo reale la canzone più celebre dei Jalisse.
    Jesse sospirò di fronte all'impertinenza di Jessica, ma lasciò correre, del resto poteva gestire un opalino alla volta e poi comunque il vicepreside sembrava comunque di buon umore "Uh, io?" chiese lui ad interposta domanda "Sì, ecco, mi fido, ma uh... insomma, fidarsi è bene non fidarsi è meglio no?" chiese lui, facendo spallucce nel mentre l'uomo passava al lato teorico, del resto aveva soli cinque anni per insegnar loro tutto il comprensibile di alchimia. Che, poi, era incredibile quanto fosse, in fondo, Jesse si era perso ben prima di Jessica, che aveva iniziato a confondersi quando si erano aggiunti i simboli astronomici!
    Oltre la porta comunque si celava una prova pratica, ma per arrivarci ci sarebbe voluto tempo, lacrime e sangue, come un tema e l'esaminare una creatura, del resto evocar qualcosa era tutt'altro che semplice e oltre quelle porte si poteva celare qualsiasi cosa, persino un feticcio di Valentina, e loro dovevano essere pronti al peggio, come ad apprendere che l'evocazione, richiedendo una fase in meno, era ovviamente più complicato 'Ok, principio base: se una cosa ti sembra logica e che fili, dì il contrario che ci azzecchi!' propose lui scrivendo evocazione=disperazione, apprendendo come avrebbero iniziato approcciando una voliera e quindi creature piccole, eventualmente da evocare successivamente 'Sì, insomma... poi vuole che la invochiamo...' si disse lui, recandosi verso una delle gabbie ed iniziando ad osservare gli animali presenti, notando uccellini ed alcuni rettili ed insetti, finendo comunque col soffermarsi su tutt'altro: un riccio.
    'Uh, scava, si difende... è piccolo e poco strano... ci sta dai!' si disse lui 'E poi sì, insomma... scopa tipo me...' si disse lui, avvampando brevemente, trovando quello come fil rouge tra Joshua e Adamas, insieme alla grossa resistenza necessaria per gestire altre cose fenomenali e non troppo dissimili, nelle dimensioni, da ciò che avrebbero dovuto analizzare.
    Il ragazzo fece un passo indietro, svuotò la mente e quindi afferrò il proprio catalizzatore "Chorium Runae" disse infatti lui, incidendosi sul polso la runa Wunjo, che migliorava il percepire e gli Incanti Percettivi, entrambe cose che si sarebbero potute rivelare utili 'Dopo però' decretò lui, partendo prima da cose più semplici, come appunto osservare la creatura.
    Il riccio non era tra gli esemplari più grandi, essendo lungo una ventina di centimetri, sicché il ragazzo lo iniziò ad osservare, registrano il colore del manto sul suo taccuino, così come quello dei suoi aculei, dovendo poi sorridere davanti al musetto adorabile "Sei davvero tenero, sai?" si disse lui, carezzando la gabbia e cercando poi di aprirla un poco, per studiare più da vicino la creatura.
    "Ciaooo, sono Jesse" propose lui, allungando la mano e lasciandosi annusare, pronto a fuggire in caso di morsi (si trattava comunque di un roditore insettivoro), cercando di guadagnarsi la fiducia, con calma della creatura, provando a farsela salire sul palmo della mano.
    "Ti va di venire con me?" propose lui, sperando di sentire la consistenza delle unghiette della creatura nonché il suo peso, tentando poi di interagire con lui, osservandone il comportamento in varie situazioni, agitando le dita e producendo suoni, curioso delle sue reazioni e delle sue possibilità.
    Carezzò le zampine e il musetto, sempre con prudenza, quindi lo rimise nella gabbietta, appuntandosi tutto ciò che gli sovveniva sulla creatura, dalla consistenza agli odori, passando per il calore emesso.
    Estrasse il catalizzatore e lo puntò sulla creatura, poi storse la bocca "Sicuramente con Detector saprei un pacco di cose... ma tu... ti spaventeresti vero?" gli chiese, parlando ovviamente solo con sé stesso e sospirando nel rimettere via lo stecco "Immagino che... mi sia fatto un'immagine decente dai..." pigolò lui, osservando i propri appunti, lanciando fugaci sguardi alla creatura e sorridendole 'Preferisco un voto in meno allo spaventarti...' decretò con sincerità e dolcezza, due caratteristiche che in fondo erano un suo marchio di fabbrica. Un po' come lo era essere un aspirante kamikaze.
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    Blake Barnes
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    Adorava il professor Black, forse perchè il suo nome ed il suo cognome avevano una naturale assonanza, o forse perchè era stato anche lui in grado di farlo sentire una persona unica ed importante. Non ne aveva bene idea, ma adorava quel professore. Sorrise a Jessica per quello che disse e poi scosse appena il capo verso Jesse. Ma io non sto facendo niente, ho solo chiesto! Sussurrò poi al suo migliore amico prima di sospirare alle risposte del professore. Poi fece un respiro profondo. Certo che non basterebbe una vita per l'alchimia e per tutte le sue sfaccettature, ma ecco... insomma un test di prima mattina? Comunque, alla fine va bene così ed il suo essere giovane dentro a noi piace tantissimo. La smettiamo di parlare e cominciamo a fare il nostro dovere. Blake era così, davvero bipolare con il dramma tanto da non essere neanche una persona coerente con i suoi comportamenti soliti. Dipendeva da come si era svegliato e da come andava la giornata e forse, semplicemente da quello che diceva il giovanissimo aspirante marine. Ecco si, avevano perso troppi punti e non voleva sentire gli opali lamentarsi per assolutamente niente. Non aveva voglia di sentirli lagnare e di conseguenza non voleva perdere altri punti, anche se era vero che il professore Black non era come il professor Ensor e lui aveva fatto semplicemente delle semplici domande e non aveva sbuffato sonoramente. Ridacchiò quando fece quella battuta proprio sul docente di difesa contro le arti oscure, ma comunque stette ben attento a tutto quello che l'alchimista stava dicendo. Ecco, una cosa era certa, per Blake era sicuramente molto più importante fare bella figura e rendersi speciale agli occhi delle persone che secondo lui se lo meritavano che avere un bel voto. Non era mai stato un fanatico di quelle cose, in fondo non si identificava di certo in una lettera che gli veniva assegnata, ma la stima che i professori provavano nei suoi confrinti quella si. Era impagabile. Sia se fosse stima positiva che negativa, poco importava in realtà!
    Il simbolo di Marte, un simbolo che sicuramente gli piaceva tantissimo. Era sempre stato un pianeta che gli era piaciuto ed un dio che lo affascinava, ovviamente era anche quello più scontato per una personalità come la sua, ma la cosa si faceva interessante. Prese qualche appunto prima di mangiucchiarsi la penna e poi guardando verso quelle porte e di conseguenza le gabbie da scegliere. Un animale piccolo e si sarebbero concentrati dopo sul male che avrebbero fatto agli animali? Ecco, Blake era concentrato e stava sicuramente assimilando delle informazioni utili sia alla sua sfera cognitiva che al suo bagnaglio culturale, ma era un ritardatario di natura e mentre lui memorizzava, pensava e scriveva, la sua mente elaborava cose. Cose di ogni genere, tanto che si fermò un momento e guardando il professore posò la penna. Se non riuscissimo ad evocare l'animale, questo morirebbe?Aveva sento quello che aveva detto? Non lo sapeva neanche lui ma era un pensiero in brutta copia che era uscito così dalla sua bocca. Non voleva essere insistente sul farsi domande e non voleva neanche interrompere la lezione, in realtà, le lezini di alchimia gli piacevano terribilmente quindi tendeva a fare veramente il bravo, ma quando i pensieri erano forti e quando doveva dire qualcosa non riusciva a trattenersi. Non poteva farci assolutamente niente. No, decisamente non diventerò mai un ominide noioso e triste! Perchè farsi i complimenti da solo era uno stile di vita! Ma adesso doveva scegliere la sua gabbia e figurarsi il suo animaletto. Si alzò dal suo banco ed andò verso quelle che erano le gabbiette, decise di andare da quella più lontana dalla cattedra e dagli altri, era qualcosa intrinseco nella sua natura voler essere solitario, faceva comunque più figo e Blake non era abituato ad un gioco di squadra. Diede un'occhiata a Jesse e gli fece un occhiolino random, si Blake si comportava normalmente in quel modo e non aveva nessuna intenzione di cambiare. Una volta di fronte alla sua gabbietta sorrise. Un drago barbuto. Era molto carino anche se gli occhi dei rettili facevano sempre una grande impressione visto e considerato che rimanevano fermi, con lo sguardo perso nel vuoto e con un andamento statico. Si, non si muovevano quasi mai e quando lo facevano era solamente per mangiare. Di cosa si nutriva un drago barbuto? Dei grilli, cavallette e cose così schifose che al solo pensiero, Blake rabbrividì. Si morse il labbro e lo osservò attentamente, quel visino così dolce e tenero e quelle porgenze proprio come un drago. I suoi occhi neri e piccoli erano puntati in quelli celesti del ragazzo, l'assenza di movimento era inquietante ed il fatto che non facesse nessun tipo di rumore lo rendeva ancora più finto. Doveva figurarlo per bene nella mente, e si usavano incantesimi per quello? Adesso veramente avrebbe voluto che suo fratello fosse li e gli avesse fatto un ritratto, un ritratto che avrebbe potuto sicuramente aiutare la mente del giovane ragazzo a ricordare qualsiasi tipo di dettaglio di quell'animaletto. Guardò di nuovo il professore. Si morse il labbro e con la punta della bacchetta cercò di toccare il drago barbuto. Il retile non fece neanche una mossa, i suoi occhi erano puntanti sempre negli occhi azzurri dello studente. Ma il movimento, quando la punta della bacchetta toccò la sua pelle ruvina, fu velocissimo e sopratutto fece scattare il ragazzino all'indiero. Si, Blake era un tipo impavido, coraggioso ed anche sconsiderato, ma c'erano delle cose che coglievano di sorpresa anche lui. Sentì quello che fece Jessica, ma cercò di pensare ad altro. Tornò al suo drago barbuto. Le sue pieghette erano incantevoli ed anche il suo visino la diceva lunga e la sua codina. Si morse il labbro e decise di aprire quella gabietta. Aveva scelto, tanto pr cambiare, un rettile e quindi qualcosa che, per definizione, non interagiva moltissimo con gli altri esseri viventi, ma Blake era particolare e lo erano anche le sue scelte. Sai cosa? Io sono sempre stata una persona distratta e poco attenta ai dettagli, sono una persona d'azione e poco di osservazione e questa è la cosa che mi è sempre stata rimproverata di più. Ma visto che sono anche sempre bravo a fare quello che voglio, adesso, io e te, riusciremo a trovare una sorte di compromesso e sono convinto che nessuno si farà del male. Sussurrò all'animaletto infilando lamano dentro la gabbietta, giusto per toccarlo, sempre se l'animale gliene avesse dato modo e per far si che la sua mente, utilizzando tutti e 5 i sensi potesse ricordarsi la maggior parte dei particolari. Aveva una pelle ruvida cosparsa di scagliette, squamose quello glielo suggerì il tatto, levò la mano, si concentrò sul viso e sull'odore del piccolo draghetto. Non puzzava particolarmente, quella, forse era una caratteristica dei rettili che amavano essere invisibili e per questo letali, il viso era la cosa più particolare: aveva un muso un pò lungo, tipo drago del cartone di Dragon train, aveva una sorte di rientranza alle guancie e lo sguardo sempre in sù. Le sue zampe erano un pò paffutelle e squamose anche quelle. Il colore era tra il verdastro e il marroncino. Sei un tipetto interessante a dire il vero. Tornò a riflettere il ragazzino che nel frattempo aveva messo di nuovo la sua bacchetta in tasca. Aveva deciso di evitare magie. Era una cosa di concentrazione e lui non aveva sicuramente bisogno di un supporto per memorizzare qualcosa. Gli occhi azzurri dell'opalino si concentrarono più in giù, sulla pancia un pò rigonfia e spiattellata, con ancora quelli che sembravano essere dei piccoli aghetti - ma sembravano essere morbidi ed anche inoffnsivi - ai lati. Sorrise ancora e poi tornò a far chiudere la gabbia. I suoi occhi erano sempre fissi sull'animaletto che non si era mosso di mezzo centimetro da quando aveva fatto "brutto" alla bacchetta dello studente.
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    Samuel Black
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    Con la mano mossa come a voler scacciare qualcosa di poco gradito cancellò quella discussione sulla propria schiena che evidentemente aveva attirato fin troppo le attenzioni.
    -Avevo fatto intendere che l'argomento era chiuso no? Che io mi stia creando troppe aspettative dalla mia classe?-
    Scosse la testa con un improvviso sorriso.
    -Ok, ho capito il vostro gioco-
    Batté le mani -Su, su! Siamo qui per imparare non per trovare modi e argomenti per non farlo! Ah e Jesse, farò finta di non aver sentito, quindi procedi pure con il compito.-
    Scorsero i minuti e i ragazzi analizzarono l'animale scelto, i tre su cui il professore aveva concentrato il proprio sguardo, Blake, jessica e Jesse, si erano comportati tutti in maniera diversa, ma a suo modo brillante.
    Jesse runato era riuscito a farsi una perfetta idea, della struttura esterna del riccio e una riproduzione mentale anche dei dettagli interni, grazie all'interazione con l'animale.
    Jesica aveva osservato con attenzione il topolino e con il detector tutta la struttura interna dell'animale non ebbe più segreti per lei.
    Per Blake, andò un po' peggio, data l'assenza di un supporto magico o tecnico che fosse, ma analizzò con cura ed efficacia il suo drago barbuto.
    -Bravissimi ragazzi!-
    Quel Samuel fluttuante batté di nuovo le mani con aria divertita.
    -Ora andiamo allo step successivo: l'incantesimo di Evocazione.-
    La bacchetta si mosse con la lentezza di una tartaruga stordita -Dovrete tracciareil simbolo di Marte in senso antiorario e partendo dal segmento superiore, poi compiere una lieve stoccata.-
    Ripeté il movimento più volte.
    -La formula, invece, consiste nel dire la specie di animale che vorrete ottenere seguita dalla parola latina "conjurationis", che sta per evocazione.-
    La bacchetta si mosse ancora, ma molto più velocemente -Taccola Conjurationis-
    Dalla bacchetta fu sparato fuori un corvide scuro che gracchiò con forza.
    -Avete visto? Il movimento deve essere veloce e fluido! Ad ogni modo, poco fa abbiamo parlato di tutto ciò che vi serve per evocare un animale tranne una cosa. Per i maghi più esperti c'è chi riesce ad inscrivere fra i bisogni primari di un animale un ordine. Non sarà necessario dirlo, basta farlo fluire nella bacchetta. Tuttavia voi avrete ancora molta strada prima di raggiungere questi livelli.-
    La lingua inumidì le labbra sottili.
    -La vostra speranza per farvi ascoltare da un animale che evocate è quella di mantenere la calma mentre eseguite l'incanto, provare a empatizzare con lui, se avete tempo, oppure impartirgli un ordine con rigidità.
    In ogni caso la trasfigurazione crea sempre un legame di un certo tipo fra mago e e l'animale evocato e questo avrà una certa predisposizione ad ascoltarvi. Tuttavia tenete sempre da conto il fattore di opposizione e la natura dei diversi animali.-

    Ribatté le mani. -Bene, ora scegliete una porta-
    Ogni stanza era piccola, circa 5mq e era quasi interamente occupata da un percorso che l'animale evocato avrebbe dovuto seguire per raggiungere un pacchetto regalo.
    -Adesso fate un recap di tutto quello che abbiamo detto sull'evocazione, ora e poco fa. Imprimete nell'incanto l'immagine mentale dell'animale scelto e eseguite l'incanto. Il vostro obbiettivo sarà il far prendere al vostro animale il premio che vi spetta.-
    Le mani strusciarono l'una con l'altra. -Ci saranno degli ostacoli nel mezzo e dovrete essere pronti ad impartire i vostri ordini. Se avrete fatto tutto come si deve l'animale vi ascolterà e voi vi aggiudicherete il premio. Prima di cominciare, se desiderate potrete cercare di empatizare col vostro animaletto. Detto ciò buona prova!-


    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato1" Scheda | Stat.
    by Lance



    E rieccoci!

    On-Game è Lunedì 7 Dicembre e sono le 9:15 del mattino, avete finito la lezione di Rune da 15 minuti. Qui potrete trovare il calendario completo delle lezioni.

    Vi consiglio caldamente di leggervi la descrizione completa dell'aula.

    Ricordo che qui è possibile trovare il manuale di alchimia.

    Ogni mio post sarà seguito da uno specchietto riassuntivo come questo in cui sarà anche segnata la data di scadenza.
    Vi richiedo, come se fosse una quest, di fare un piccolo spoiler riassuntivo alla fine di ogni vostro post. Basta che contenga, in modo molto schematico, le principali azioni fatte dai vostri pg.

    Criteri di valutazione:
    1) lunghezza minima dei post: Come da regolamento del forum riterrò validi unicamente i post da 300 parole in su. Cioè, potete farli benissimo, ma saranno valutati con zero punti.
    2) coerenza: Con il vostro pg, con l'ambientazione e soprattutto con i miei post. (LEGGETELI BENE E SE CI SONO DUBBI SCRIVETEMI)
    3) correttezza: soprattutto grammaticale ma anche nei confronti della divinità tempo. Si devono seguire i limiti temporali che porrò.
    4) originalità: stupite me e Sam e sarete premiati. ( anche con qualche abbraccione, solo da parte mia però)

    Note generali:
    -Samuel risponde ad ogni interazione con lui fatta
    -spiega movimento e formula
    -da altri consigli, oltre a quelli già dati, su cosa bisogna avere in mente durante un evocazione
    -Presenta le stanze oltre le porte. Piccole, 5mq, con un percorso che l'animale deve superare per arrivare al pacchetto regalo posto alla fine.
    Avete piena libertà per le interiazioni con l'animale e per descrivere il percorso che deve fare.
    -Per lanciare l'incanto di evocazione non serve che rifacciate l'immagine mentale della creatura, ma basta che citiate(anche solo con due parole) quella che vi siete fatti il turno precedente.

    Scadenza 28 Dicembre alle 22:00
    Detto ciò divertitevi e per qualsiasi cosa non esitate a contattarmi qui per mp oppure su telegram


    Edited by SamuelBlack - 20/12/2020, 19:03
     
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    Decise di non aggiungere altro per non indispettire ulteriormente il docente e rischiare poi che le abbassasse il voto -anche sembrava un tipo imparziale, indipendentemente dal resto- e si concentrò sulla prova teorica prima, sullo studio dell'animale poi. Si ricordava che lo scorso anno, l'insegnante avesse loro spiegato proprio l'incantesimo Detector durante la lezione congiunta del biennio, quindi pensò che potesse essere una buona idea sia per fargli vedere che aveva ascoltato ed appreso quanto spiegato, che lo aveva appreso bene, sia perché fu la prima e migliore idea che le venne in mente e non vide perché non usarla.
    Sembrò comunque funzionare, la sua idea, infatti nella sua mente apparve una mappatura dell'interno e dell'esterno dell'animale, tale da poterlo riprodurre in seguito, una volta -presumeva- entrati in quelle stanze. Si allontanò appena dalla gabbia e sorrise al docente fluttuante, preparandosi ad ascoltare una lunga ed estenuante spiegazione.
    Ascoltò ed osservò i suoi movimenti, sgranando gli occhi quando l'animale, uscì dalla bacchetta dell'uomo.
    Prese appunti nel suo taccuino mentale, cercando di ricordare ogni passaggio ed ogni minimo movimento, oltre che non perdere di vista la sua immagine del topolino. Okay, andiamo. Disse, rivolta a sé stessa, più che agli altri, quindi si accostò ad una porta, bacchetta stretta tra le falangi. Sospirò e spinse con le nocche la porta, lasciando che si spalancasse lentamente, presentandole davanti allo sguardo una stanza piuttosto piccola ma essenziale, di un bianco latte e con una temperatura gradevole. La ragazzina entrò e si guardò attorno, adocchiando quasi subito un grosso tavolo che occupava praticamente tutta la stanza, lasciando giusto uno spazio per poter evocare l'animale, sul quale campeggiava un gigantesco percorso che il suo topolino bianco, avrebbe dovuto fare per raggiungere il pacchetto ben incartato che si trovava all'altra estremità del tavolo.
    Jess chiuse la porta alle sue spalle in modo da aver abbastanza silenzio da potersi concentrare. Si sedette a terra ed incrociò le gambe, sollevando appena il catalizzatore magico e puntandolo verso lo spazio vuoto tra di esse, cercando di concentrarsi quanto più possibile. In testa, aveva ancora ben impresso ogni singolo millimetro di quell'esserino tanto piccolo e carino. Il suo musetto curioso ed il suo corpicino piccolo e morbido, erano delineati nella sua testa, perciò non le rimase che tracciare in aria il simbolo di Marte, cercando di replicare i movimenti fluidi del docente, veloci e leggeri, proprio come della sinuosa seta. Partì dal segmento superiore e disegnò quel simbolo, concludendo il tutto con una lieve stoccata e pronunciando la formula: Topo conjurationis. Nel mentre che eseguiva i suoi movimenti, avrebbe visto la punta della bacchetta illuminarsi di bordeaux e, una volta eseguita la stoccata finale, sarebbe uscito un getto che avrebbe fatto apparire tra le sue gambe incrociate, esattamente il topolino bianco. Mentre pronunciava l'incantesimo e muoveva la bacchetta, aveva cercato di concentrarsi al massimo per trasmettere l'immagine mentale nella bacchetta e sperò di riuscirci il meglio possibile. Se ciò fosse avvenuto, il grazioso esserino bianco latte, sarebbe apparso. Una perfetta coppia di quello reale. Abbassò la mano e chiuse le dita attorno al corpicino prima che potesse fuggire, visto che poi riprenderlo sarebbe stata un'impresa. Non aveva mai toccato un topo, era caldo e morbido, oltre che più mansueto di quanto credesse ma forse ciò era dato dal fatto che vivesse in una gabbia, forse era addomesticato. Ad ogni modo, posò la bacchetta a terra e con la mano libera, si diede la spinta per tornare in piedi, afferrando il catalizzatore solo in un secondo momento. All'inizio del percorso, vide una specie di riquadro di cartone rigido che sembrava essere un posto perfetto dove far sostare il proprio topolino senza che fuggisse, mentre provava ad empatizzare con lui. Doveva fare ciò che lei voleva e raggiungere quel pacchetto. Sia perché era curiosa, sia perché voleva assolutamente un bel voto ed era disposta a tutto pur di ottenerlo. Ma ciao bel topolino. Iniziò, accarezzandogli il capo con i polpastrelli in un gesto leggero che non andasse a pesare su un essere così fragile. A quanto pare, per un po' dovremo lavorare insieme, eh? Domandò con un sorriso luminoso, mentre il dito si muoveva a spostare il pelo che ricopriva l'intero corpo della bestiolina. Vedi quel punto lì? E lo indicò, anche se difficilmente un topolino avrebbe potuto capirla, nonostante lei ci provasse comunque. Dobbiamo arrivare là in fondo, che ne dici? Ci prendiamo il premio? Non è che fosse proprio una campionessa di empatia, ma quando si impegnava riusciva a tirare fuori delle doti che nemmeno lei sapeva di avere. Sorrise ancora ad Alfredo e lo riprese, stavolta stringendolo appena tra entrambe le mani e portandolo all'inizio del percorso, recintato da altro cartone rigido e tinto di cremisi. Sei pronto? Lo so che ce la puoi fare, Alf. Un'ultima carezza e poi lo lasciò andare, sperando che la ascoltasse. Ora su, vai fino a quel pacchetto e poi... beh, anche tu avrai un premio. Ammiccò al topo e lasciò che percorresse la strada che lo divideva dalla fine. A quel punto, il topo partì iniziando con un lungo corridoio vuoto senza apparenti ostacoli finché arrivò ad un'apertura rotonda e grande appena perché potesse passarci col suo corpicino flessibile. Ecco, da lì iniziava la vera sfida. Il topo si trovò davanti degli alti -almeno per lui- bastoni di diametro abbastanza ampio da fare in modo che tra loro non passassero che pochissimi millimetri, inoltre il materiale era duro, non molle o flessibile, perciò non avrebbe nemmeno potuto svincolare in qualche modo. Con grande spirito, l'essere iniziò a muoversi tra le colonne, comprimendosi come fosse fatto d'acqua corrente, leggero come un soffio di vento e veloce come il vento. Non ci mise molto a superare quel pezzo ma purtroppo non era finito, poiché si trovò davanti ad una stanza di cartone abbastanza ampia ma costellata di buchi con dentro una strana sostanza che aveva tutta l'aria d'essere sabbie mobili. Lì esitò per un po', osservando il percorso con i suoi vispi occhietti e sembrava chiedersi cosa avrebbe dovuto fare, ma non durò che il tempo di un respiro, perchè poi partì sicuro, evitando agilmente il pericolo, anche se... nel superare l'ultimo buco, parve scivolare, infatti una zampetta slittò all'indietro, venendo risucchiata dalla sabbia scura. Sembrava volerlo trascinare giù con sé, sebbene questi tentasse di lottare per liberarsi e proseguire. Forza, ce la puoi fare. Lo incitò, rivolgendogli il pollice alzato, proprio come se fosse qualcuno di umano e con capacità logica. Quindi con grande forza, spinse le zampette anteriori contro il cartone e riuscì a rialzarsi e liberarsi, superando quella seconda stanza ed entrare nella successiva, dove l'ostacolo sarebbe stato ben diverso: una piramide sorgeva in quel piccolo spazio, con un buco alla sua base. Era l'unico modo che il topo aveva per passare, quindi ci si infilò e dentro vi avrebbe trovato dei piccoli scalini ricavati nella carta ed avrebbe potuto salire fino in cima alla piramide, dove avrebbe trovato un altro buco collegato ad uno scivolo che lo avrebbe catapultato nella stanza successiva. Scivolando, finì in una piscinetta ripiena di striscioline di carta così fitte da aggrovigliarsi attorno al corpo del topo. Più si muoveva, più essi si aggrovigliavano attorno a lui, perciò doveva usare la sua piccola intelligenza di topo. Lottò un po' con questo imprevisto, dopodiché scalciando scalciando, riuscì ad uscire dalla piscina, rimettendo le zampe sul solido cartone. La stanza successiva, presentava degli scivoli azzurri dai quali cadevano ritmicamente delle palle di leggero piombo come regolate da un meccanismo, quindi il topo avrebbe dovuto fare attenzione. Ma era un topo. Inevitabilmente fu colpito diverse volte, ruzzolando alla base degli scivoli ma continuando a rialzarsi e sfidare impavido quella nuova sfida. Forse la forza di volontà veniva davvero premiata dalla vita, tanto che con un'incredibile coordinazione oculo manuale (?), riuscì a schivare le palle ed arrivare in cima, proseguendo per la sfida successiva. Mancavano poche stanze. Dovette attraversare un tubo piuttosto stretto fino ad arrivare ad uno spiazzo occupato da quattro pale come fosse un mulino e ci si avventò, spingendo la prima che trovò fino a farla rotare e liberare l'uscita, da essa coperta. Erano graziose pale a pois viola scuro. Eccolo all'ultima stanza. Una specie di anello infuocato campeggiava al centro esatto della stanza, mentre i lati erano occupati da muri insormontabili, quindi il topo avrebbe dovuto per forza saltare dentro al cerchio, mentre le fiamme rispendevano senza però bruciare il cartone, sicuramente incantate magicamente. Un ultimo sforzo, Alf! Poi possiamo accedere al premio! Lo incoraggiò per l'ultima volta, mentre lui si avvicinava. Ovviamente era abbastanza in basso perché ci arrivasse, quindi non gli rimase che prendere la rincorsa e saltare. Fu un salto abbastanza preciso, anche se si bruciacchiò la pelliccia, però atterrò abbastanza saldo sulle zampine, quindi non gli rimase che scalare un muro più basso di quello precedente e con piccoli appigli. Una volta fatto, avrebbe potuto mettere le "mani" sul pacchetto. Grande! Ce l'hai fatta, hai visto? Furono le ultime parole che gli rivolse, contenta.
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    A quel giudizio e sopratutto a quel professore ci teneva particolarmente. Samuel Black aveva dimostrato a Blake che era degno di essere ascoltato e tutti i conigli che stesso il docente gli aveva dato, Blake li aveva ascoltat con grandissima attenzione e cosa strana ma vera, li aveva anche applicati. Aveva capito che parlare troppo e troppo spesso non portava mai al risultato che egli stesso sperava ed era anche una di quelle persone che parlava in maniera troppo diretta e che feriva e faceva male e per questo, delle volte doveva contenersi. Ci stava riuscendo?Delle volte si e delle volte, invece, falliva miseramente. Comunque, lasciò cadere il fatto che il suo professore stesse fluttuando nel nulla per un mal di schiena dovuto alla baldoria che aveva fatto con un suo amico e si concentrò su quello che doveva fare realmete. Ecco, una cosa era certa, Blake era sicuramente più bravo con altri movimenti di bacchetta e sicuramente era anche una di quegli studenti che per essere concentrati dovevano fare qualcosa che li interessava veramente. Quella era una di quelle cose. Si, voleva fare bella figura con Black perchè alla fine della lezione gli avrebbe chiesto se poteva fare tirocinio con lui e sopratutto aveva anche pensato ad un modo che, sicuramente, al professore avrebbe entusiasmato particolamente, ma per quello, aveva veramente, ma veramente bisogno di colpirlo. Ovviamente ne aveva bisogno perchè lui aveva deciso in quel modo, ma quelli erano dettagli!La prova intermedia non andò veramente come voleva lui, ma doveva ammettere che aveva così tante cose in testa in quel periodo che si, stava arrivando di nuovo il momento in cui sarebbe scoppiato. Ma ancora una volta cercò di concentrarsi sugli occhi fissi, piccoli e neri del drago barbuto che aveva di fronte a lui. Si morse il labbro. Non aveva pensato a nessun tipo di magia perchè non era abbastanza concentrato ed aveva fatto le cose, come al solito, da solo senza neanche l'aiuto della sua natura stessa. Che cavolo ce l'aveva a fare una bacchetta se poi, alla fine di tutto non la utilizzava? Ma oramai era andata, il professore stava spiegando quello che dovevano fare successivamente e lui era sempre fisso con gli occhi verso quelli del suo modello. Credo che ti chiamerò Fire. Si, sei un tipo cazzuto e la cosa mi piace. Sono sicuro che faremo una grandissima prova se collaboreremo. Se lo sarebbe preso veramente con se quel rettile, sembrava essere così innocuo e carino che quasi si stava affenzionando tanto che lo guardava. Conjurationis sussurrò poi per ripetere per bene quello che doveva dire e per non sbagliare a dire il suo incantensimo. Era anche vero che se non sbagliava almeno una volta non era per niente da lui, ma voleva che quella fosse l'eccezione che confermasse la regola.
    Ascoltò quello che il professore disse, poi prese la sua bacchetta dalla tasca anteriore del pantalone e guardò di nuovo l'animale. Chiuse appena gli occhi per focalizzare prima la lunga e sottile coda del barbuto, un pò ruvida e con delle increspature, poi ancora il corpo un pò di rospo che si chiuseva con un collo quasi inesistente ed una piccola testa ovale, proprio molto simile a quella di un drago, con degli occhietti sempre fissi e neri, piccoli, delle zampette tozze e delle unghie che se graffiavano la teca dove era posato immobile su di un tronco avrebbero fatto uno strano rumore che Blake non sopportava affatto. Forse molto simile a quello che un unghia fa contro una lavagna, al solo pensiero un brivido percorse la sua schiena. Dovevano scegliere sicuramente una porta, scelse la prima che vide e vi entrò. Questa era piccolissima ed era sicuramente attrezzata per far fare un percorso stabilito ai loro animaletti, alla fine del percorso c'era un pacchetto. Gli occhi azzurri dello studente tornarono al punto di partenza in maniera lenta e cercando di guardare ogni tipo di ostacolo presente su quel tragitto breve ma sicuramente insidioso. Si morse il labbro. Era il momento. con una stoccata fluida e veloce Drago barbuto Conjurationis La sua voce fu decisa e determinata e mentre il movimento venne fatto con una semplicità ed attenzione tipica di ogni purosangue sulla superficie terrestre, la sua mente lavorava in armonia con le sue mani nel ritrarre con più particolari possibili il drago nella sua mente per essere evocato. Si, ce la fece e ne fu veramente fiero. La cosa che gli piaceva di più di quell'animaletto era la sua pelle, piene di piccole squame verdine. Sorrise a quell'animaletto. Oh Fire! Facciamogli vedere chi comanda in questa scuola! Certo, era sempre una persona che puntava in alto e sopratutto puntava ad essere il migliore, ma non nei voti, voleva essere ricordato e sopratutto considerato nel tavolo dei grandi. Aveva questa smania e voleva anche realizzarla. Guardò di nuovo il percorso e si rese conto che per un rettile di quella portata non sarebbe stato molto facile attraversare tutto quello, ci voleva la giusta motivazione, quindi decise anche che il metodo più veloce fosse fargli avere del cibo. Non sapeva esattamente se si poteva fare, ma andò di nuovo nella sua teca precedente e prese i vermetti che erano al suo interno. Tornò nella stanza e comincò a spargerli per tutto il percorso. Gli ostacoli erano pochi ma ben visibili e sicuramente insidiosi. Un piccolo cerchio un pò rialzato, un tubo larghissimo ma che si muoveva, una piccola palla di vetro che avrebbe sicuramente confuso il rettile e sopratutto, li dentro faceva quasi troppo freddo. Andiamo piccoletto, ce la puoi fare e comunque io ti aiuterò a prescindere, in fondo qui dentro siamo solo io e te, quindi possiamo barare, ma so che tu ce la farai! Certo che ce la farai! E mentre lo esortava vedeva le sue tozze zampette andare avanti un pò lentamente ma con decisione su quel piccolo tronchetto stretto. Un passo e poteva cadere. Mi sembra quasi di vedere la mia vita. Io che devo camminare su qualcosa di troppo sottile, un solo passo falso e la mia vita è finita. Pensa che alla fine di questo percorso saremo i vincitori indiscussi e tu sarai sicuramente il mio piccolo eroe barbuto! Ecco, lui diceva quello che secondo lui era un incoraggiamento tale da farlo arrivare a destinazione. Doveva ammettere che era veramente in tensione. E se il drago fosse caduto e si sarebbe fatto male? Si morse il labbro più volte, specialmente quando dovette fare quel piccolo "saltino" ed attraversare il cerchio. Si morse ancora il labbro e poi puf, era di nuovo sul tronco, con a lngua che prendeva ogni vermiciattolo che incontrava. Ed ancora un altro ostacolo, Blake rimase semplicemente a guardare mentre lo guardava fisso con gli occhioni azzurri spalancati, come per fargli capire che lui era li, c'era e voleva esserci a prescindere. Sorrise ancora e quando arrivò al traguardo sogghignò. Sei stato un fenomeno. Lento, ma comunque un fenomeno! Il morso del drago arrivò puntuale sul dito di Blake che guardò un pò di sangue scorrere verso il basso. Chiederò al prof se posso riportrti con me. Fire, mi stai simpatico e credo che tu abbia fatto una prova spettacolare. Non potevi che essere un animaletto scelto da me! Modestia a parte. Il pacchetto era loro. Adesso dovevano sentire solamente il verdetto.
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    Jesse A. Lighthouse | Prefetto Black Opal
    Samuel preferiva non aver sentito il commento di Jesse 'Mh?' lui ovviamente era troppo stupido per capire se ci fosse qualcosa di sbagliato nel suo dire, ma, trattandosi di un docente, ovvero di una persona in grado di rimuovere punti casata, preferì tacere ed annuire, nonché smettere di chiedersi se e quando Samuel con la sua magia svolazzante si sarebbe cacciato nei guai ed evidentemente precipitato come un novello icaro 'Sì, insomma, non puoi impedire a Blake di prendere fuoco.. e quindi non puoi impedire a Black di volare e schiantarsi' concluse lui, che dopo due anni con Blake aveva raggiunto un tasso di accettazione ai limiti dell'encomiabile.
    Il ragazzo annuì a tutta la spiegazione e al momento opportuno interagì anche con l'animale, scoprendo presto come fosse suo compito poi evocarlo in un secondo momento per fare un percorso 'Ahia...' Jesse, infatti, seppe di essersi appena suicidato: i ricci erano animali domestici per modo di dire, un po' come Roger, il suo camaleonte 'Sì, insomma... si affezionano... ma a modo loro... non sono cani!' e questo, nel dover superare un percorso sarebbe stato tutto tranne che semplice.
    Fu così che l'aspirante marine varcò la porta non bramoso del regalo, quanto con la morte nel cuore, approcciando poi il percorso, fatto in plastica giallo con un misto di sollievo e rassegnazione 'Beh, dai, almeno lo può fare...' si disse lui, ponendosi all'ingresso e tirando un sospiro di sollievo.
    Con calma, Jesse richiamò dentro di sé tutte le caratteristiche che aveva appena scoperto e ripassato sul riccio, ripensando al suo comportamento, ma anche alla sua natura, alla sua forma e, perché no, alle sensazioni tattili. Rimase diversi minuti ad occhi chiusi, immobile, cercando di svuotare la mente se non per i dettagli del mammifero, quindi, alla fine traccio il simbolo di Sailor Mars in senso antiorario partendo dal segmento superiore, compiendo poi una lieve stoccata in avanti "Riccio conjurationis" enunciò dunque, vedendo ben presto comparire nei posti di partenza un insettivoro come da lui desiderato.
    "Beh, dai, allora forse non prenderò T" incrociando le braccia il ragazzo sorrise, poi si chinò sull'animale, estendendo una mano "Ciao, sono Jesse... sì, insomma, quello che ti ha creato, ma non parliamo di queste cose" propose lui agitando entrambe le mani e levando poi gli occhi al cielo "Insomma... siamo adolescenti: chissene dei nostri vecchi no?" propose lui, più vaneggiante del solito, come spesso succedeva quando si trattava di interagire con sconosciuti "Alla fine conta divertirsi... e prendersi ciò che ci spetta... e noi, giusto là in fondo, abbiamo un premio: che ne dici, ci proviamo?"
    Con un sorriso fin troppo sicuro, l'aspirante marine si tirò in piedi, indicando poi ancora il premio in fondo alla stanzetta "I miei animali sono Roger e Jolly... quindi tu sarai Gold... in onore di One Piece... e perché sei importante!" disse lui levando il pugno, nel mentre questo narratore si chiedeva da dove fosse spuntato Erik e cosa ne avesse fatto del suo depresso e sempre insicuro Jesse.
    L'aspirante marine posseduto da un ametrino (e non si stava parlando di pertugi sfondati, in questo caso) levò un pollice, poi si spostò di lato ed iniziò ad incitare il suo animale "Andiamo Gold: all'arrembaggio, che il tesoro non è più un miraggio!"
    Sì, era decisamente una fase Cristina D'Avena, molto da Erik: restava solo da capire se l'animale e questo narratore potessero arrivare in fondo a questo post senza morire. Suicidati.
    La nota positiva fu che Gold, in effetti, si mise in moto: osservò il suo evocatore, poi squittì qualcosa, iniziando ad incamminarsi in maniera molto guardinga, iniziando a percorrere il labirinto, che, al momento, si mostrava molto rettilineo, con un ostacolo, in fondo, superabile non troppo difficoltosamente 'Sì, insomma, se non va agli zero all'ora tipo ora!' si trattava di un pontino ad arco un po' ripido da salire, che probabilmente avrebbe fatto rotolare all'indietro il mammifero, cosa che stava preoccupando Jesse.
    "DAI GOLD, SO CHE PUOI FARCELA! PENSA AL TUO OMONIMO GOL D. ROGER: VAI IN CONTRO AL TUO DESTINO CON IL SORRISO!" e fu così che Jesse si trovò a strepitare e saltellare manco fosse la scimmia di Gabbani, rimanendo sul posto, per lo più, in linea d'aria con l'animale, che, alla fine, sospinto da tutto quell'agitarsi, finì per mettere la marcia superiore e dimostrare un certo turbo.
    'Fico!' vedere il riccetto correre fu per Jesse a tratti esilarante, buffo com'era, sicché scoppiò a ridere "Vai, Gold, vai vai vai vai! Su, non fermarti, la salita è ripida, ma la vita è dura e Raftel è nella rotta maggiore e ci vuole ben più fatica per raggiungerla! Tu ce la puoi fare di certo!"
    Nel mentre questo narratore si chiedeva se da esagitato fosse peggio Jesse, Blake o Erik, il riccio in effetti superò la volta del pontino, scivolando lungo l'altro lato e riprendendo poi la propria camminata, che lo portò ad una serie di enigmi che di fatto si risolvevano premendo qualcosa, qualcosa che ovviamente Jesse urlava a pieni polmoni, mimando poi il gesto con fin troppa energia, al punto da diventare ben presto rosso e sudato.
    I due proseguirono così per un po', ma verso la fine della gara ci fu un ultimo bivio, molto infame 'Oh no!' da un lato vi era una strada in salita, dall'altra una fintamente in discesa, che però non portava al traguardo come l'altra, bensì all'ingresso.
    'Se torna al punto d'inizio col cazzo che ci rifacciamo 'sto culo!' si disse lui, passandosi una mano sulla fronte ed iniziando a strepitare in ogni modo, implorando la creatura di scegliere il percorso giusto ma più faticoso e non cadere nella crudele trappola del professor Black.
    "Gold, ricorda la reverse montain: mai scegliere la strada in discesa, il tesoro è sempre dietro la montagna... o in cielo come Skypie" provava lui, per quanto la creatura, incredibilmente, non pareva volerne sapere 'Oh no... oh no!' anzi, il riccio sembrava sempre più convinto di voler andare dalla parte che sarebbe stata la loro rovina 'Oh no!'
    Qualcuno avrebbe potuto dire che con una retorica più a prova di riccio MAGARI le cose sarebbero potute andar meglio, ma davvero si voleva cercar logica in Jesse? E fu così che con le mani nei capelli, partorì la propria geGNalata.
    "Imperium!" comandò lui scoccando una frustata e cercando di animare parte del percorso in salita, protendendo a circa cinquanta centimetri dall'animale evocato una sorta di papilla sempre più lunga, che alla fine sembrò un lombrico e che lui provò poi a muovere come se fosse un verme, pur non essendolo.
    'Mangi insetti no?' si disse lui, a denti stretti, pregando di ricordar bene ed esser fortunato "Ehi, Roger, guarda cosa c'è di buono?" chiese lui, facendo volgere il mammifero, al quale brillarono gli occhi nel mentre iniziava la piccola salita 'Fiuuuu'
    Jesse mantenne la magia finché l'animale non fu troppo vicino per non rischiare di morire avvelenato o soffocato rossicchiandolo, al ché richiamò la protuberanza nel bordo di plastica, cosa che fece squittire con enorme fastidio il finto animale.
    "Eddai Gold, l'ho fatto per te!" si difese lui alzando le mani rassegnato "Ma pensa positivo: quello era anche finto, ma l regalo là in fondo è vero!" affermò lui, indicando l'obiettivo all'animale, che, alla fine, iniziò a zompettare verso di esso.
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    Samuel Black
    Docente di Alchimia
    Una lezione, un mal di schiena, una manica di guardoni come studenti.
    -Analizzare nel minimo dettaglio animali da mutare o evocare...- un ghigno divertito emerse sul volto tozzo -Che sia per questo che io sono diventato un pervertito?-
    -Alchimia-Trasfigurativa è uguale a Devianza sessuale? Che io li stia spingendo sulla via della perdizione?- e fu così che emerse una fessura lungo il viso come una specie di sorriso
    -Che bella cosa la gioventù-
    Un cavernoso colpo di tosse e l'attenzione tornò tutta a quei ragazzini con gli ormoni a palla e un compito da eseguire.
    Erano entrati uno alla volta nella porta scelta, e nessuno li avrebbe disturbati, ma il professor Black osservava tutto, non visto.
    Sulla cattedra c'era una sfera di vetro e s'illuminò appena quando la bacchetta di Samuel ci si posò sopra e si collegò ad altri oggetti simili nascosti nelle stanze delle prove.
    -Oddio, Blake è adorabile quando si comporta da mammina- l'Opale si mordeva il labbro quando temeva per il suo animaletto, ma era stato furbo, disseminando il percorso con del cibo e Fire aveva avuto la fame necessaria a superare ogni ostacolo.
    -Che io abbia esagerato?- Nel disegnare quel percorso Samuel Black si era lasciato andare un po' troppo e gli dispiacque per Alf il bianco topolino di Jessica. Tuttavia, quel roditore doveva essere un lontano parente di Superman e superò in un batter d'occhio cerchi di fuoco, sabbie mobili e strani tunnel e pozzi di carta malefica.
    -Prima o poi lo filmo, monto un video e ci faccio una serie tv- Netflix avrebbe pagato moneta sonante per avere l'esclusiva sulle immagini strampalate di Jesse Lighthouse? Non era il momento di domandarselo, quanto piuttosto quello di apprezzare l'efficacia del suo incanto e dei suoi metodi.
    Ad ogni modo ognuno dei 3 animaletti riuscì a raggiungere il premio, ma non era dedicato a loro.
    Questi esseri, infatti, appena toccarono la sottile carta arancione del pacchetto, si scomposero in atomi tornando, in uno sbuffo di fumo, ad essere semplice aria.
    Sarebbe stato un trauma per i ragazzi? Forse.
    -Ricordatevi, gli animali trasfigurati ed evocati hanno vita breve. A meno che voi non impiegate numerose conoscenze e tempo per legarli alla loro nuova forma.-
    La voce profonda, proveniente dalle sfere nascoste, riecheggiò nelle stanze.
    -Dovrete imparare a schermare il vostro cuore e a non legarvi eccessivamente a queste creature altrimenti ne uscirete matti, ma potete vederla anche in un altro modo. Finché esisterà l'oggetto da cui l'animale è stato ottenuto, in questo caso l'aria, sarà come se quell'animale vivesse-
    Bastone e carota, emozioni negative e speranza. Bisogna alternarli come si deve per avere efficacia.
    I ragazzi uscirono col loro premio in tasca.
    -Siete stati tutti bravissimi- Lo sguardo puntò in particolare Jessica, Blake e Jesse -Sopratutto voi tre. Jesse, te hai dato prova di potertela cavare bene in qualsiasi situazione, anche una non prevista. Geniale è stata la scelta di usare Imperium a quel modo. Più 5 punti ai Black Opal.
    Blake, di certo è indubbio che tu sia migliorato molto e non avrei nulla da dire se non... cerca di concentrarti ancora un po' di più e stai attento, che là fuori non avrai sempre cibo per rettili a disposizione.
    Jessica impeccabile come sempre nella teoria ed efficace nella pratica, però hai avuto fortuna che il tuo topino fosse speciale. La prossima volta cerca di sfruttare di più gli istinti dell'animale a tuo favore, come hanno fatto i tuoi compagni.-

    Gli studenti furono liberi di andare e di portarsi via i loro premi. Delle sfere cangianti.

    "Parlato" - 'Pensato' - "Ascoltato1" Scheda | Stat.
    by Lance



    Ragazzi! siamo arrivati al termine della lezione! Siete stati tutti bravissimi e sono fiero di voi ❤️

    Avete guadagnato delle sfere cangianti!
    CITAZIONE
    Sfera cangiante: Una sfera di argento alchemico dal diametro di 3 centimetri. Occupa 1 slot e tutte le magie trasfigurative atte a cambiarne la natura, la forma o la consistenza avranno un +2
    Data la sua grandezza sarà possibile ottenere, mediamente, oggetti, animali o piante di taglia piccola.
    Si ricorda il principio di Lavosier: si può ottenere un qualcosa che sia massimo 50 cm più grande dell'oggetto di partenza e più ci si avvicina a tale limite più sarà fragile.

    Criteri di valutazione:
    1) lunghezza minima dei post: Come da regolamento del forum riterrò validi unicamente i post da 300 parole in su. Cioè, potete farli benissimo, ma saranno valutati con zero punti.
    2) coerenza: Con il vostro pg, con l'ambientazione e soprattutto con i miei post. (LEGGETELI BENE E SE CI SONO DUBBI SCRIVETEMI)
    3) correttezza: soprattutto grammaticale ma anche nei confronti della divinità tempo. Si devono seguire i limiti temporali che porrò.
    4) originalità: stupite me e Sam e sarete premiati. ( anche con qualche abbraccione, solo da parte mia però)

    Sono stati assegnati 20 punti al fine della valutazione, così distribuiti:
    0-3: entrata
    0-7: parte teorica
    0-10: prova pratica

    I punti corrispondono ai punti casata che ogni studente fa vincere alla propria casata e sono tradotti in voti on per la pagella e in esperienza come riportato nella seguente tabella.
    I punti extra vinti durante la lezione non vengono contati per la valutazione singola, ma si sommano al pool della casata di appartenenza.
    PuntiVotoEXP
    20E2PP+6EXP
    19E2PP+4EXP
    18E2PP+2EXP
    17O2PP+1EXP
    16O2PP
    15O1PP+12EXP
    14O1PP+9EXP
    13A1PP+6EXP
    12A1PP+3EXP
    11N1PP
    8-10S12EXP
    5-7D9EXP
    2-4Texp per i post
    0-1NCexp per i post


    Per semplificare la vita dello snaso che aggiornerà le schede, inserisco qui le modifiche da apportare e in spoiler i voti degli studenti nelle varie parti.

    Samuel Black
    +1 Tec +1 Intel +8 exp

    Black Opal:
    Blake Barnes: 3 + 6 + 7 = 17(+1Tec +1Intel +1exp) | O
    Jesse Aurelius Lighthouse: 3 + 7 + 10 = 20(+1Tec +1Intel +6exp) | E
    Jessica Whitemore: 3 + 7 + 9 = 19(+1Tec +1Intel +4exp) | E

    Dioptase:
    //

    Ametrin:
    //

    Punti Casata(la prima riga sono i punti effettivi, la seconda quelli extra assegnati, la terza quelli dovuti alle assenze o insufficienze)

    Black Opal:56 + 5= 61
    Ametrin:33= 33
    Dioptase: 33= 33

    Come noterete sotto, sia agli Ametrin che ai dioptase sono stati aggiunti 11 punti per assente in modo da ricompensare il gap numerico rispetto ai Black Opale.
    Inoltre, le votazioni degli studenti inferiori ad 11 sono state computate come 11 al fine del calcolo dei punti casata.
     
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12 replies since 6/12/2020, 01:16   261 views
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